MARTEDÌ — 17 DICEMBRE 2019 – IL RESTO DEL CARLINO
La provincia bocciata
FOCUS Le graduatorie
L’ANDAMENTO DELLA NOSTRA PROVINCIA DAL 1991 A OGGI
11a
1995
15a
1992
7a
1991
1996
24a
1994
42a
1993
Qualità della vita: come siamo caduti in basso
Dal 42° al 53° posto nella classifica del Sole 24Ore, peggio della Romagna e del resto delle Marche. Aziende, sanità e ambiente i flop
I COMMENTI
Il prorettore Calcagnini: «Innovazione a fatica»
Carloni: «Manca una vocazione alla crescita»
Una ‘realtà di mezzo’ a cui si
può imprimere una carica di
crescita capace di avvicinar-
ci al nord o che viceversa
può scivolare verso il sotto-
sviluppo del sud se lasciato a
logiche desuete. Questo il bi-
vio che ha di fronte la «Provin-
cia bella» alla luce della classi-
fica del IlSole24ore. Dopo lo
scivolone di undici posizioni
nessun politico ha accettato
di fare dichiarazioni. L’unico
è stato il leghista Mirco Carlo-
ni: «Chi ha governato in que-
sti anni, nella maggior parte
dei casi il Partito Democrati-
co e le giunte di sinistra – ha
detto il consigliere regionale
– non ha saputo dare una vo-
cazione al territorio e una
strategia per la crescita sen-
za le quali, negli anni, si arre-
tra nella qualità della vita:
questi amministratori devo-
no andare a casa». Dal punto
di vista strettamente finanzia-
rio la visione di Giorgio Calca-
gnini, prorettore e docente di
Economia Politica all’Univer-
sità di Urbino, è quella di una
economia in transizione che
sta cercando nuove prospetti-
ve. «Altre aree del Paese han-
no già superato questa fase e
stanno meglio – commenta
Calcagnini – Il nostro territo-
rio invece ha accumulato ne-
gli anni molta ricchezza, e lo
dice ad esempio la consisten-
za dei depositi bancari pro-
capite, ma questa si sta dimo-
strando poco funzionale alla
creazione di reddito. Il siste-
ma fa fatica ad innovarsi, a co-
13a
1997
8a
1998
15a
32
2001
30a
1999
42a
2000
minciare dal management: il
passaggio generazionale è
ancora un problema irrisolto
e rappresenta certamente un
ostacolo allo sviluppo».
Per Salvatore Giordano ciò
che le statistiche non rileva-
no è che la provincia presen-
ta ancora una diversificazio-
ne produttiva e un buon ri-
cambio imprenditoriale. «Cer-
to – ragiona il direttore di
Confindustria Marche Sud– è
necessario lavorare di più sul-
la crescita dimensionale ma
anche pretendere di avere un
maggior sostegno nel credi-
to. Le banche sono diventate
estremamente selettive e
questo in termini economici
si traduce in un rallentamen-
to, non in una crescita. Auspi-
co una inversione di tenden-
za».
Amerigo Varotti, direttore di
Confcommercio, è scettico ri-
spetto alla statistica dove tro-
va troppe contraddizioni «Da
un lato è certamente una con-
ferma il numero medio di stel-
le negli hotel del territorio,
che ci vede ai vertici naziona-
li: non puntiamo sul lusso ma
su una proposta media di qua-
lità per le famiglie, come di-
mostrano i 16 milioni di stan-
ziamenti regionali per la ri-
qualificazione – dice Varotti –
Ma dall’altro il pessimo dato
nel settore Ambiente e servi-
zi non rispecchia la realtà: ab-
biamo un territorio in gran
parte integro e i servizi di tu-
tela sono molto più avanzati
che altrove».
si. spa.
Pesaro
LE POSIZIONI DI PROVINCE MARCHIGIANE E ROMAGNOLE
17 a
25a
Rimini Forlì
Cesena
51a
2004
28a
a 2008
43 a
33 a
2003 2006
42a
37a
43a 2007
2002
2005
Peggiora la qualità della vita
nella provincia di Pesaro-Urbi-
no. Lo aveva detto lo studio del
giornale Italia Oggi un mese fa,
lo conferma ora la classifica del
quotidiano economico Il So-
le24Ore. Con una differenza. Il
primo aveva fotografato uno sci-
volone di 16 posizioni rispetto al
2018, il secondo ‘solo’ di 11, co-
sa che permette alla ‘Provincia
Bella’ di passare dal 42esimo al
53esimo posto: è il risultato peg-
giore tra Romagna e Marche. Re-
lativamente alla nostra regione
è la provincia di Ascoli Piceno a
primeggiare, attestandosi in
26esima posizione, seguita da
Ancona al 31esimo posto, Mace-
rata al 32esimo, Fermo al 50esi-
mo e Pesaro Urbino, come det-
to, al 53esimo posto. Resta da
capire come sia stato possibile
perdere tanto terreno rispetto
alle consorelle in soli 12 mesi e
in assenza di eventi significativi.
L’unica spiegazione è che l’au-
mento degli indicatori, passati
da 42 a 90 per mettere a fuoco
nuovi aspetti della vita quotidia-
na che incidono sul benessere
della popolazione come il cli-
ma, l’accesso ai servizi sanitari,
il valore dell’indebitamento del-
le famiglie, abbia giocato un
ruolo importante nel riposiziona-
re le diverse realtà. Dove non ci
sono grandi differenze è nel set-
tore Ricchezza e consumi, area
in cui le marchigiane si fermano
nella seconda metà della classi-
fica e Pesaro si attesta comples-
sivamente al 52esimo posto,
scontando una serie di risultati
non proprio brillanti per ricchez-
za e consistenza di depositi ban-
cari pro capite (23mila euro,
68esimo posto), importo medio
delle pensioni di vecchiaia (mil-
le euro annui, 77simo posto), ri-
3 ••
26a 31a 32a 39a 50a 53a
Ascoli Ancona Macerata Ravenna Fermo Pesaro
Piceno Urbino
23a 42a
2013 2018
23a 32a
34a
2012 2015
2017
29a
2010
31a 30a
2009 2011
36a
2014 53a
1019
43a
2016
Pesaro e la provincia bocciate nell’annuale rilevazione
schiosità dei finanziamenti ero- ponenti). Buono invece il dato
gati (80esimo posto). Dati che dell’ aspettativa di vita alla nasci-
ta che tocca i 83,9 anni, anche
peggiorano quando si parla di
se sono da segnalare le morti
Affari e lavoro, dove ci attestia-
per tumore, 15,3 ogni mille abi-
mo al 71esimo posto.
tanti, un dato probabilmente le-
Ma dov’è che soffriamo di più?
gato alla qualità ambientale e
Continua a calare il numero di
del servizio sanitario, dove scen-
imprese attive tanto che il tasso
diamo al 93esimo posto.
di iscrizione al registro camera-
Siamo 70esimi per indice della
le è negativo del 2,3%, segno
qualità dell’aria, 67esimi per ca-
che le cessazioni sono superiori
pacià di depurazione dell’acqua
alle nuove aperture. Di conse-
e 75esimi per offerta del traspor-
guenza il tasso di disoccupazio-
to pubblico: insomma, per l’am-
ne generale non si schioda biente non raggiungiamo la suf-
dall’8%, mentre quello giovanile ficienza Deludono anche i risul-
dal 15,6%. Per questo non siamo tati nella sanità, visto che il 21%
attrattivi per gli stranieri che dei cittadini continua a ricove-
preferisco costruirsi un futuro rarsi fuori regione e mancano i
altrove visto che le famiglie nu- medici di famiglia, specie nelle
merose qui fanno fatica a vivere aree interne. In compenso ci di-
(il numero medio è di 2,3 com- fendiamo rispetto agli eventi le-
gati alla criminalità, dove siamo
solo 16esimi con 2629 denunce
ALCUNI DATI
ogni 100mila abitanti, ma anche
Al 70° posto per la rispetto al funzionamento della
macchina giudiziaria, con 222
qualità dell’aria,
giorni nella durata della cause
75° per i trasporti civili.
pubblici si. spa.