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Progetto Babele DUE
UN RACCONTO DI… __________________ _______________________ Tra le storie inserite, tutte di ottima qualita’ –
poteva esseree diversamente? - mi permetto di
Serafino preposto al coraggio di Pietro Pancamo pg. 3 segnalare La collana di Claudio Palmieri, che
ricorda l’atmosfera delle migliori commedie
La collana di Claudio Palmieri pg. 10
americane anni cinquanta. Incantevole, nella sua
Sabbia nera di D.M.K.i pg. 24 tristezza, e’invece Sabbia nera di D.M.K., che, al
Juntos de Nuevo di A.Torreguitart Ruiz e Gordiano Lupi pg. 26 solito, dimostra il proprio talento di scrittrice
Ian ( prima parte ) di Marco Attina’ pg. 33 tratteggiando questo racconto con pennellate
Musica per caciucco di Carlo Santulli pg. 41 secche e veloci. Una piccola chicca, poi, e’ la
traduzione, propostaci da Giuseppe Butera, di un
Il cappotto grigio di Marco Angelotti pg. 49
brano scritto nel 1933 dal cronista brasiliano
Rubem Braga, mentre un vero scoop e’l’intervista
IL ROMANZO (A PUNTATE) ______________ ______ ____________ __ a Dan Fante ottenuta da Thomas Pololi ( autore
anche del breve Stasera Nevica di cui
Take Five di Gery Palazzotto PARTE TERZA pg. 50 raccomando caldamente la lettura ). Se poi
qualcuno di voi si e’ svegliato questa mattina con
un’idea indistinta che gli ronzava per la mente, non
IN BREVE _____ _____ _____________________ si dia troppa pena per cercare di afferrarla,
potrebbe finire come il protagonista di Uccidere
Il Blu di Massimiliano Badiali pg. 14 Ramona di Paolo Durando, meglio rivestire i
La birra di Emanuele Palmas pg. 23 panni dei vent’anni ed aggirarsi con le mani
sprofondate nelle tasche del giubbotto per le
Stasera nevica di Thomas Pololi pg. 45
strade di una Modena che sa d’Irlanda, se siete
fortunati, potreste incontrare anche voi un certo
RUBRICHE _____ ____ ______ ________________ Ian. E poi, ancora, trovate tra queste pagine
l’horror angosciante di Roberta Mochi e quello ”a
Consigli di Lettura : Nazim Hikmet pg. 16 sorpresa” di Marina Guzzi, la cyber-fantascienza
di Vittorio Baccelli, il fantasy di Endymion, lo
Consigli di Lettura : J.L.Borges di C.Ventura pg. 25
sconcertante Cappotto Grigio di Angelotti, la
I GRANDI AUTORI – Dante Alighieri di R.M.L.Bartolucci pg. 9 terza parte di Take Five, la monografia su Alfred
L’INTERVISTA: Sono megli di Bukowski – Intervista a DAN FANTE pg. 29 Hitchcock della brava Francesca Lagomarsini,
Book Reviews : Dance Dance Dance a cura di S.Lorefice pg. 7 Alchimie e un’interessante biografia di Dante
Book Reviews : La pupa di zucchero a cura di R.M.L.Bartolucci pg. 13 Allighieri curata, al solito, da R.M.L. Bartolucci.
Book Reviews : Wittgenstein poker a cura di Luca Toni pg. 14
Al solito, quindi, non mi resta che augurarvi: buona
Book Reviews : Il bacio di Klimt a cura di Carlo Menzinger pg. 21 lettura!
Book Reviews : Incontri ravvicinati di ogni tipo a cura di Carlo Menzinger pg. 21
Book Reviews : La messa degli Angeli a cura di Carlo Menzinger pg. 23 Marco R. Capelli
Book Reviews : Agganci a cura di A.Ternera pg. 29 marco_roberto_capelli@yahoo.com
Book Reviews : Creature di Sabbia a cura di Claudio Palmieri pg. 31
Book Reviews : Cacciatori di teste a cura di S.Lorefice pg. 36
Book Reviews : Siamo spiacenti di... a cura di S.Lorefice pg. 40 Nota sui diritti d’autore :
Book Reviews : AIGAM I nove volti della magia pg. 45
Book Reviews : Panni Sporchi a cura di Claudio Palmieri pg. 47 Tutti i testi pubblicati sono
Book Reviews : Kamaloka a cura di Andrea Ternera pg. 49 proprieta’intellettuale degli autori.
Book Reviews : Racconti d’evasione a cura di Andrea Ternera pg. 49 Come tali, non possono essere riprodotti,
PAUSA di Giuseppe Al Khougia pg. 42
in tutto o in parte, senza preventivo
L’ANGOLO DI PASQUINO di Oscar Dabbagno pg. 32
consenso degli autori stessi.
CITAZIONI CITABILI pg. 32
Invitiamo chiunque fosse interessato a
CHI RICORDA? pg. 13 ristampare o comunque ad utilizzare gli articoli
Inquadrature: Croce Armonia il pittore della solfara di Rocco Chimera pg. 39 ed i racconti qui presentati, a contattare gli autori,
ALCHIMIE: Il viaggio di Francesca Baldassarri pg. 46 direttamente o tramite la redazione, scrivendo a:
SCHEGGE – La terra del dolore a cura di F.Lagomarsini pg. 15 progetto_babele@yahoo.it
Al Cinema con Poesia: HITCHCOCK a cura di F. Lagomarsini pg. 52
Concorsi e Segnalazioni pg. 55
IN COPERTINA:
I nostri autori pg. 57
Grafica ed ideazione di
Francesca Baldassarri
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
Noir
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Progetto Babele DUE
Ma ora c’era Ramona nella sua suo habitat più congegnale e sul viso gli Una breve presentazione dell’opera
vicenda. E doveva ucciderla. Poco a era rimasta la cicatrice di una rissa. narrativa di Paolo Durando :
poco quella sensazione di estraneità Perfino Ernesto, che non vedeva che
totale scomparve e rimase solo la donne e non sognava che donne, si
VIA XX SETTEMBRE (1994/96): in
lucida consapevolezza del suo dovere accorgeva dell’erotismo felino che
questo romanzo tentavo la strada di un
da compiere. E non doveva essere una emanava. I due ballarono a lungo realismo “crepuscolare”, focalizzando
morte indolore, no. Ramona doveva insieme nella pista bombardata di luci. l’attenzione sulla mia città natale, La
sperimentare una morte cattiva. Lui compiaciuto e irridente, lei convinta Spezia, e sui condizionamenti che un
Doveva imbattersi nella sofferenza della sua vita che era giusto come contesto provinciale operava, in era pre-
propria e altrui, in modo inequivocabile, doveva essere. Io sono così, pareva internet (ma ancora opera!) sulla
doveva sprofondare nello sguardo dicesse, sono come mi pare e piace e costruzione della propria identità. Attratto
dall’idea di scrittore come testimone del
inclemente del suo carnefice e scoprire se a voi non sta bene saranno cazzi
proprio tempo, accantonavo dunque la
che poteva esistere la completa vostri. Anche ballando il messaggio che mia linea abituale, quella fantastica, con
mancanza di amore e di perdono. Così mandava era questo. Nel suo corpo risultati certamente discontinui.
doveva essere. serpeggiava l’energia di una ragazza STATE TUTTI ATTENTI AL LUPO
Uccidere Ramona. che aveva imparato presto a difendersi, (1994/96): proseguendo il percorso
E dunque Ernesto ricominciò la sua le tette ben delineate sotto la iniziato con “Via XX settembre”, ho
vita, l’ufficio al mattino, la trattoria a camicetta sottile, il didietro importante affrontato il tema del disagio sessuale,
con un occhio a Yukio Mishima e l’altro al
prezzo fisso sotto casa, oppure quella a che sprizzava gioia carnale schiacciato
neofemminismo. Mi sono accostato all’
due isolati più in là, giusto per variare, e dalla minigonna. Aveva il senso del esilio simbolico della protagonista
poi sul suo letto sfatto, a riflettere sul da ritmo, Ramona, scuoteva la testa e i utilizzando la voce narrante onnisciente,
farsi. Nel giro di pochi giorni aveva suoi riccioli biondi si distinguevano in un consapevole approccio
capito chi era Ramona. Fu quando anche a distanza tra la bolgia. “ottocentesco”.
venne chiamata, con voce inflessibile, E appena misero un lento andarono a E passiamo al mio filone principale, più
da un ragazzo rozzo e ben fatto bere birra al banco, e poi ad una birra maturo, in cui mi avvalgo di simboli, miti,
semiosi del passato e del presente per un
stravaccato sulla sua moto di fronte al ne seguì un’altra, la coppia appariva un
“fantastico antropologico”, trasversale a
bar Crespi, gli stivali di pelle nera bene po’ brilla e l’arroganza che prima era fantascienza, fantasy, horror.
in mostra. Lei gli si era avvicinata appena mascherata ora poteva venire MONADI (1989/90): sorta di omaggio
complice, gli aveva messo un braccio al fuori senza remore. Limonarono con onirico alla condizione post-moderna,
collo e l’aveva baciato sopra un esibizionismo evidente, in tutti gli angoli paventando la “deriva nichilistica” finale.
orecchio, con un sorriso saputo. Per più illuminati della discoteca. Erano MAHALABRINT (1997/99): ambientato in
quanto del tutto avulso dalla vita molto gasati e chissà cos’altro avevano un futuro remoto, racconta la storia di
Almina, intenzionata a scoprire la verità
profonda del quartiere l’aveva in realtà ingerito, lui con la camicia aperta sul
sul mondo in cui vive, Mahalabrint,
già notata, ma non sapeva che si petto, lei con labbra umide rosso fuoco. appunto (fusione di Mahabarata e
chiamava Ramona. L’aveva sempre Ernesto li guardava e pensava a lui che Labirinto). Vi si narra di un post-mondo,
vista in quel bar Crespi, le rare volte non aveva mai fatto a botte. Il cranio non ancora post-umano, ma quasi. Dalla
che vi si recava la sera per farsi un lucido e la pancetta e i piccoli occhi “realtà virtuale” siamo giunti alla vera e
digestivo. Aveva visto la vistosa miopi. Strinse le labbra ed ordinò una propria macchina della creazione. Il
ragazza dagli occhi verdi, dai riccioli birra. Bevve e poi ancora e divenne a romanzo è disponibile (a pagamento) in
rete sul sito www.clubghost.it.
follemente biondi, le forme decise. sua volta leggermente brillo, si fece IL CICLO DI SURK (1999): in un futuro
Zeppe ai piedi, bigiotteria ordinaria al largo tra la calca con le braccia, come remoto, la consapevolezza
collo e ai polsi. Le labbra dipinte di se qualcosa di lui ritrovasse la dell’inevitabilità del “ciclo antropologico”
rosso vivo, la pelle lievemente prepotenza dell’uomo che non deve scoperto dallo scienziato Surk, porta al
rossastra, non fine. Non brutta anzi chiedere mai. Si ritrovò così a poca “congelamento” della storia. Anche
desiderabile, ma un po’ grossa, un po’ distanza da Ramona ed il suo tipo che stavolta sarà una protagonista femminile,
eccessiva nel fisico e nei modi. Rideva si baciavano avvinghiati su un divano. Nùspera Gratz, a scoprire la verità.
KAMALOCA (1999/2000): il termine
forte, ma la sua voce aveva un timbro Era proprio bella Ramona mentre
indica, nella tradizione orientale ed
basso e a suo modo fatale, con vocali baciava, si immaginavano bene le esoterica, una sorta di Purgatorio in cui le
larghe ed indolenti. Sicura di sé, voluttà della sua lingua decisa sotto il anime si purificano dei desideri terreni. Il
Ramona. Sapeva di piacere, di palato, tra i denti di quel maschio protagonista Nunzio è costretto ad
provocare. Sapeva che qualunque insolente. Ernesto non aveva andare alle radici di se stesso, fino
uomo sarebbe andato a letto con lei. Di normalmente di queste paturnie, ma a all’essenza universale (l’anima del
questo sapere erano impregnati i suoi quanto pare la lunga forzata astinenza mondo?). Il romanzo è disponibile (a
pagamento) in rete sul sito
gesti, le sue parole. Fu la sapienza poteva avere effetti imprevisti. Perché
www.clubghost.it. E’ stato recentemente
arrogante del suo corpo a colpire lui non le sbottonava per bene la pubblicato dall’editore Prospettiva.
Ernesto senza speranza. Ma se era camicetta, non faceva di più con le
vero che aveva iniziato subito a mani? Guardava con ansia, Racconti:
desiderarla, altrettanto vero è che non dimenticandosi completamente che LA DERIVA DEI CONFINI (1997): breve
poteva dimenticare, neppure per un presto o tardi avrebbe dovuto uccidere squarcio sull’ultima guerra, ovvero la fine
momento, di doverla uccidere. E giorno Ramona. del mondo, quando tutti saremo uguali.
LA METECA: ha vinto il premio
dopo giorno imparò chi era Ramona. Le labbra sottili si stringevano frustrate,
Melegnano 1999. E’ la sintesi di quello
Era quello che sembrava, una ragazza le guance livide. Sentiva in quel che io intendo per individualità
di pochi studi, frequentatrice di tutti i bar momento di avercela col mondo, con la introspettiva, libera, anarchica, orgogliosa
di quella zona, dove rimorchiava operai natura che non l’aveva fatto idoneo ad di una diversità che la rende straniera.
in cerca di svago o studentelli andare con una come Ramona, e la Disponibile su www.liberodiscrivere.it.
imbranati. Non era escluso che qualche lingua adatta a raspare nella bocca di XERES – IL FUTURO DELLA MEMORIA
volta si facesse pagare. Un sabato lei. Per questo in fondo aveva smesso (2001): racconta la storia del “monoicita”
Xeres, bio-androide bisessuato, che ha
sera la seguì fino in una discoteca, di frequentare la sinistra, quando si era
una missione decisiva da compiere.
dove fu accompagnata dallo stesso accorto che le ingiustizie vere non Disponibile su www.arpabook.com in
ragazzo della moto davanti al bar saranno mai risolte da una lotta sociale. formato e-book. Pref. Paco Simone.
Crespi. Con gli stivali ai piedi, i jeans Cosa farsene dell’uguaglianza di classe IL SERVO DELLA CASA (2000); LA
aderenti, il giubbotto aperto sulla se gli rimanevano quella pancia e quei SVOLTA DI CLAUDE (2001): sono “ghost
camicia mal stirata, quel tipo appariva piccoli occhi ? Per questo disertava la story”. Il primo è stato selezionato per
quanto mai brutale e piacente, di quelli cara vecchia sezione di partito di tanti l’antologia “Parole di carta” ed. Marsilio.
Ambedue sono stati bubblicati su
che con voce dura facevano accorrere anni prima, dove aveva modo di
Progetto Babele.
le ragazze, che menavano quando la scambiare due parole con uomini dai PRONTO MAMMA (2001): breve
squadra di calcio avversaria vinceva. capelli bianchi e la voce profonda per divertissement alla franca Valeri, versione
La curva dello stadio doveva essere il le esperienze vissute e per il fumo ed il 3000.
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Progetto Babele DUE
vino bevuto nelle feste dell’Unità. Aveva La loro storia era finita a causa Poi era andata sempre peggio, sempre
smesso di ascoltare le dissertazioni sul dell’eccessiva gelosia di lui, che non peggio. Ernesto lo vedeva chiaramente,
progresso e sulle alleanze e sulle voleva saperne che lei avesse un suo vedeva la madre piangere davanti alle
convergenze. Preferiva i giochi delle giro di amicizie. L’aveva lasciato ma lui scenate del figlio che ripeteva che la
coppie alla tivù, dove ciò che non demordeva, l’aspettava fuori dal vita era una merda, che per lui non
veramente contava era lì, spiattellato portone, nel bar dove si recava… ” c’era più nulla da fare, vedeva la sorella
senza ipocrisie. Ernesto venne colto da una violenta alla cassa dell’ipermercato, tra un bip e
E allora uscì da quella discoteca, si emozione. Di nuovo il ritmo martellante, l’altro delle merci che abbrancava
districò nuovamente nella baraonda di cupo di quell’imperativo. Uccidere senza sosta e spostava, spostava,
corpi e di fumo, le orecchie ronzanti e si Ramona, uccidere Ramona. Diveniva senza neppure capire che merce era,
ritrovò per le strade deserte della un’ossessione da cui non c’era pallida e con gli occhi pesti.
metropoli. Era venuto lì con la sua scampo. Ripose il volume dei giornali, La vedeva Ramona, nei bar del rione, a
macchina, la vecchia Fiesta, e per un quasi si precipitò dall’uscita seguito ridere di lui con gli scafati di turno, le
poco non si ricordò dove l’aveva dagli occhi sgomenti della bibliotecaria. gambe piene sotto le minigonne, gli
messa. Poi la trovò e una volta al Uccidere Ramona. Non era mai stato occhi allusivi, farsi offrire ora una
volante si sentì in grado di correre così implacabile quel richiamo, e solo sigaretta ora un limoncello. Quei
come non aveva mai corso, come a una volta rincasato poté calmarsi. ragazzi sghignazzanti, sicuri del fatto
bordo di un bolide d’accatto, eppur Bevette un cognac in piedi nel loro che la circondavano, che le
funzionale allo scopo. Le strade non terrazzino che dava sul cortile chiuso. facevano una battuta poi un’altra,
erano molto trafficate, i palazzi e i Evitava di guardare in giù perché aveva finchè qualche mano si insinuava sotto i
parchi e i marciapiedi si susseguivano sempre sofferto un po’di vertigini. fianchi. E lei che rideva soddisfatta di
senza sosta, finché raggiunse il suo E allora ebbe tutto chiaro, vedeva quelle attenzioni e di quella vita libera
quartiere, per poco non investì un nitidamente tutto quanto. Vedeva quel che faceva e le avevano fatta fare, sin
ubriaco e posteggiò appena possibile. ragazzo smunto rinascere poco a da quando aveva preso la licenza
Aveva corso e per fortuna non era poco, riaversi dalla sua vita grigia di media e sua madre le aveva detto “Ora
successo nulla. emarginazione, potendo finalmente o ti procuri del tuo o a casa mia non ci
A casa si calmò, si fece una doccia aver destato l’interesse di una ragazza, mangi e non ci bevi”.
veloce e andò a letto. e che ragazza, Ramona Degani, la Ernesto vedeva e sapeva tutto. E
Il mattino dopo fece colazione al bar bonona del quartiere, quella del bar riconobbe da lontano Ramona la sera
Crespi, poi andò nella biblioteca di Crespi. Quella ragazza così sexi nelle dopo nel vialone che portava alla
quartiere a sfogliare la cronaca locale sue zeppe alte e tutti quei riccioli tangenziale. La scorse assieme al suo
degli ultimi mesi. Sentiva che era lì che vistosi. Così stava cambiando la sua gruppo di amici e amiche, a
doveva cercare, che lì avrebbe trovato vita. E la madre che era sfatta e malata, chiacchierare e a ridere sguaiatamente
la chiave di quello che gli stava quasi sempre seduta con i piedi gonfi, nei pressi di grosse moto ed auto
accadendo. Dopo un paio d’ore si lo vedeva rifiorire, lo sguardo farsi potenti. Si avvicinò e finse di passare di
imbatté infatti in un articolo che faceva meno cupo. Si stava persino cercando lì per caso. Sperava in un segnale, un
al caso suo. Vide la fotografia di un un lavoro, dopo anni di espedienti. La appiglio definitivo che in effetti gli
giovane smunto e dallo guardo cupo, sorella che lavorava come commessa giunse quasi immediatamente. C’era un
che appariva alto ed un po’dinoccolato all’ipermercato praticamente tipo magro e scavato, dai lunghi capelli
accanto ad un grosso cane, e sotto era manteneva tutti e due, lui e la madre, ed i baffoni che gli coprivano tutto il
riportata una brutta storia “Tragedia da quando il padre era sparito con una labbro superiore, che stava vicino a
della follia nella periferia nord della venticinquenne ed ora viveva altrove, Ramona quanto poteva, col corpo
città, giovane disoccupato uccide la servito e riverito come un sultano tentennante, che pareva tremasse un
madre, la sorella e se stesso.” E più mentre loro tiravano a campare a poco. Ernesto sentì chiaramente
avanti “Fino a quel momento non aveva stento giorno dopo giorno. Ramona che gli diceva “ce l’ho io lo
mai dato segni di squilibrio. Un bravo Ramona, Ramona. Quel cambiamento zucchero per te… ” Glielo diceva con
ragazzo dicevano quelli del quartiere, aveva ravvivato la loro vita di famiglia, ironica soddisfazione ed Ernesto capì
anche se un po’taciturno. A suo tempo qualche volta l’avevano anche invitata a subito di doverle chiedere anche lui
aveva frequentato, pluriripetente, cena e Ramona era arrivata con gli dello zucchero, di quello buono. Fu così
l’istituto professionale V. Alfieri. Era arancini di riso della rosticceria di che la seguì quando, verso l’ora di
stato da poco lasciato dalla sua Franco, belli unti, così adatti alla sua cena, Ramona salutò gli amici ed
ragazza… ” risata corposa, alla sua bigiotteria anche il suo smarrito confidente, al
Questo in quell’articolo. Continuando a ordinaria. quale ammiccò rapidamente “Domani
leggere la cronaca dei giorni successivi Si sapeva che Ramona non era proprio alla solita ora” gli comunicò, tirandosi
ecco che la faccenda veniva ripresa irreprensibile ma non importava, aveva su il bavero della camicetta come colta
nuovamente: “Parla l’ex- ragazza del fatto tanto per Mauro. Bastava avergli da un brivido.
pluriomicida suicida, Ramona Degani. restituito un po’ di fiducia in se stesso. Ernesto seguì Ramona che camminava
decisa e, credendosi sola, senza per
Chi e’Paolo Durando? una volta coincidere col suo ruolo.
Semplicemente camminava in fretta. In
Paolo Durando e’ nato a La Spezia 39 anni fa, ora quel momento non era altro che una
vive a Treviglio, dove insegna lettere alle superiori. creatura deambulante, senza presente
Nei suoi romanzi e racconti si avvale di simboli, miti, e senza passato, in cui tutto era
semiosi del passato e del presente per un "fantastico strettamente funzionale. Distaccata da
antropologico", trasversale a fantascienza, fantasy, se stessa come tutti coloro che non
horror. Si ritiene un estimatore di quel filone hanno né presente né passato. Arrivata
"praghese" (Kubin, Meyrink e, ovviamente, Kafka) al portone del palazzo di otto piani dove
che in Italia ha avuto, tra i pochi epigoni, T. Landolfi. abitava, accanto ad una triste pizzeria
Un'esperienza di socializzazione del suo percorso al taglio, Ramona si ricordò di nuovo di
creativo è stata la frequentazione, a Milano, del essere Ramona e riprese il suo piglio
laboratorio di scrittura creativa di Renzo Casali, strafottente mentre entrava e andava a
regista e attore della Comuna Baires. chiamare l’ascensore. Ernesto aspettò,
vide che l’ascensore saliva fino al
Recentemente un suo romanzo breve "Kamaloca", e’ stato pubblicato da quarto piano, poi salì anche a lui e si
Prospettiva editrice. Ne trovate una recensione su questo stesso numero. ritrovò su un pianerottolo che odorava
Altre sue opere si prossono trovare nel sito del Club Ghost di Collegno (TO) di vecchio, con le pareti di un colore
(www.clubghost.it). spento indefinito. C’erano due porte,
ma Ramona la sua non l’aveva ancora
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Progetto Babele DUE
chiusa, si era dimenticata, ma di lì ad sorrise, pieno di gratitudine per il più nessuno. Quell’orrendo delitto parve
un attimo ecco che con uno scatto si piacere che gli stava dando. Dopo le dimenticato, fino a parere che non si
chiudeva. Ernesto avrebbe dunque affondò il coltello in una spalla. Potè sapesse più neppure chi era stata
dovuto suonare. Suonò e quando percepire lo spasimo atroce di quel Ramona Degani, come se le sue
Ramona aprì aveva lo sguardo corpo, e colpì subito di nuovo. Poi minigonne, la sua voce dal basso
assente, ma subito parve riconoscerlo, ancora. Estraeva e colpiva alla cieca. E timbro e la sua criniera di riccioli non
perplessa. Quel tipo l’aveva visto allora fu fuori dal tempo, fuori da se avessero mai popolato la fantasia dei
qualche volta nei dintorni, quel ridicolo stesso, colmo di un odio pari alla forza ragazzi del quartiere. Anche le indagini
signor Nessuno, con quegli occhi a sconosciuta dei suoi muscoli. Intorno si arenarono, finchè tutto confluì tra le
punta di spillo. Le salì alle labbra un tutto era uguale a pochi minuti prima, le tante storie del passato, nel flusso
sorriso di scherno e quando lui le disse pareti con la ceramica opaca di perenne della cronaca di una grande
“Sono rimasto senza zucchero, non è sporcizia, le bucce di banana sul tavolo. città del terzo millennio.
che ne avrebbe un po’ da Tutto uguale e, al contempo, tutto Ed Ernesto Ruggieri, annoiato ma
prestarmene?” sorrise apertamente, diverso. Pochi minuti prima il mondo sereno, prosegue tuttora la sua vita di
come chi vede ogni tassello tornare al era un altro, era un mondo dove sempre.
suo posto. Certo non avrebbe mai Ramona Degani viveva più o meno
pensato che quel tipo lì si faceva, ma in tranquillamente, pensava alle sue cose, © Paolo Durando
questo mondo non ci si può mai mangiava, defecava. Ernesto non dado.d@libero.it
meravigliare di nulla. “Ma ha portato faceva più nessuno sforzo, le sue
abbastanza soldi?” Gli chiese. braccia erano invasate, tutto il suo
“Tanti da farti stare al grand’Hotel per corpo una macchina perfetta BOOK REVIEW
almeno due mesi” determinata ad uccidere, fatta solo per
Allora Ramona lo fece entrare. Tutto quello. Finché vide Ramona irrigidirsi
era in disordine, nello squallido trilocale con gli occhi verdi spalancati, con un Dance Dance Dance
dove abitava con la sorella – la madre gemito da bestia sfinita. Ed Ernesto di Murakami Haruki
era morta – in quel momento assente. ebbe la precisa sensazione dello
Bene, tutto andava nel modo giusto, si stacco, del passaggio impercettibile.
sarebbe potuto evitare uno spreco di Quella frazione di secondo
cadaveri. Seguì Ramona in una cucina fondamentale in cui qualcosa muta per
che puzzava di stantio, con bucce di sempre, irrimediabilmente nell’universo.
banana gettate sul tavolo, briciole di C’era sangue dappertutto, lo scempio di
pane e di biscotti dappertutto sul Ramona gli aveva dato la certezza
pavimento. Gli strofinacci per i piatti assoluta del suo esserci e del suo
appesi al muro erano grevi di sporcizia. agire, di avere uno scopo ed un dovere.
Un appartamento mal tenuto, mal Era davvero stato un piacere immenso,
curato, per vite dove nulla contava se andava ancora a rimestare con la punta
non l’improvvisazione, il colpo del del coltello nelle piaghe, guardando
momento, l’idea malfida. E Ramona lo estasiato la materia che ne fuoriusciva.
guardava attendendo, curiosa, e le sue Colpì di nuovo, infierì sul cadavere. Poi
labbra erano compresse come se le qualcosa accadde anche dentro di lui.
scappasse da ridere. Ancora una volta avvertì uno Einaudi Tascabili
Ma Ernesto aveva ora in corpo una smottamento interno, il misterioso
forza, una volontà eccezionali, che cambiamento di percezione che aveva Avete sentito parlare di Tokio
pervadeva ogni fibra. Non era vissuto quella notte all’inizio di tutta Blues? Probabilmente si’.
l’impiegato della G.I.P Assicurazioni, storia. Come se ritrovasse la giusta Stesso autore, questo D.D.D. è un
ma il vendicatore lungamente atteso da sintonizzazione. Ora sapeva libro trasversale,incasinato,che si fa
un ragazzo smunto dallo sguardo cupo. chiaramente di cosa si trattava. Era capire a piccoli accenni.
Si scagliò contro Ramona e nella breve l’allontanarsi definitivo della presenza Avvolto in una coltre metropolitana,
colluttazione che seguì riuscì con gli che l’aveva affiancato, che ora poteva pacata, grigia. Un uso sistematico di
strofinacci a tapparle la bocca e a finalmente andare a pascolare altrove. particolari invernali,tanta sapienza
legarle le caviglie e le mani da dietro. Nel silenzio poté poco a poco ritrovare compositiva.
Dopodiché si spogliò fino a restare il ritmo abituale del suo respiro. Andò in Il protagonista si rigenera attraverso
completamente nudo e appese i suoi bagno a lavarsi e poi si rivestì. Non ricordi e domande in una continua
abiti, con cura, all’attaccapanni vicino prese l’ascensore e quasi gli parve di ricerca.
alla porta d’ingresso. Avanzò così nudo volare giù per le scale, tanto si sentiva Uno stile fresco, dinamico.
nell’aria viziata di quella cucina. Si leggero. Quando fu in strada fu accolto Non ci sono stasi filosofiche ad
accarezzò il membro di fronte alla da una frescura corroborante. I appesantire la lettura, un libro che si
ragazza che si torceva terrorizzata. Si passanti si affrettavano ignari verso le fa ascoltare.
sforzava in tutti i modi di liberarsi le loro abitudini, i clienti della pizzeria al Questo giornalista free lance trova
mani e le gambe, ma non ci riusciva ed taglio facevano la fila vociando, nel lasciarsi trasportare l’unica via
Ernesto la contemplava affascinato, cartacce e scontrini erano trascinati dal possibile per tornare.
mentre un eccesso di salivazione lo vento lungo i marciapiedi. Lo colse Forse l’unico modo è continuare a
obbligava a deglutire con gusto, come quindi una sensazione di calma danzare.
una belva al cospetto della preda. straordinaria, di rilassamento profondo. Tutto appare scollegato,ma tutto ha
Diretto da un sicuro istinto aprì il I giorni successivi tutti parlarono un senso.
cassetto del tavolo ed estrasse il dell’orrendo delitto. Si raccontò mille Ambientato nella Sapporo attuale,
grosso coltello da cucina che era certo volte, in tutte le salse, di Ramona che la ed in qualche altra dimensione
di trovare. Bisognava fare le cose per sorella aveva trovato morta parallela, tutto gira attorno ad un
bene, senza fretta, perché Ramona massacrata. Se ne parlava nei bar tra poeta monco, una receptionist
fosse cosciente fino in fondo di quello uno scopone ed un bicchiere di vino, ne nevrotica, un uomo pecora, ed altri
che le stava per succedere. Agitò il parlavano le donne con i sacchi della fenomeni simili.
coltello di fronte a lei, le si inginocchiò spesa incrociandosi nel parcheggio Come quando cade la neve e si
appresso e glielo posò sul collo, dell’ipermercato o nei pressi dei portoni. guarda fuori, sui tetti.
avvicinando i suoi occhi ai suoi. Le indagini proseguirono accanite per L’albergo del delfino è un posto che
Accumulò saliva e le sputò in faccia. un po’ ed i giornali riportavano tutti dovremmo visitare.
Restò a guardarle il viso, mentre la sua puntualmente gli ultimi clamorosi
saliva le colava lungo una guancia, sviluppi, di lì a poco sempre smentiti. Stefano Lorefice
confondendosi con le lacrime. Le Poi, passato altro tempo, non ne parlò
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Progetto Babele DUE
I GRANDI AUTORI
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Progetto Babele DUE
L’incipit piu’famoso d’Italia scempia”. E così fece “parte per se frenesia di finire al più presto il
stesso”, rimanendo orgoglioso e avvilito “Paradiso”…
al tempo stesso. Finora aveva fallito Probabilmente furono proprio le paludi
Nel mezzo del cammin di nostra vita
tutto: in politica aveva fatto fiasco; i del Po ad ucciderlo. Era tornato
mi ritrovai per una selva oscura fiorentini erano ben lontani tremante per la febbre da
ché la diritta via era smarrita. dall’ascoltare le sue “prediche”; era un’ambasceria a Venezia per Guido Da
poeta e per guadagnarsi da vivere era Polenta. Si mise a letto e peggiorò
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura costretto a far da scrivano, segretario, sempre, nonostante le amorevoli cure
esta selva selvaggia e aspra e forte compagno di feste e talora dei figli e degli amici. Tra il 13 e il 14
che nel pensier rinova la paura!
ambasciatore di scarsa importanza settembre 1321, molto probabilmente
presso gli Scaligeri di Verona o i appena poche settimane dopo aver
Malaspina in Lunigiana, presso vari concluso il suo “Paradiso”, spirò.
Tant'è amara che poco è più morte; signori che, bene o male, lo trattavano Guido Da Polenta lo fece incoronare
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, tutti con una certa sufficienza. con l’alloro dei poeti, ma ben pochi a
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Ma il fallimento più vistoso di Dante, quei tempi seppero che era scomparso
quello che senz’altro lo amareggiò di l’uomo che aveva saputo racchiudere
Io non so ben ridir com'i' v'intrai, più, fu di natura più segreta: voleva nella sua opera tutto il secolo che lo
tant'era pien di sonno a quel punto essere ricordato come il più grande aveva generato insieme a un grandioso
sapiente del tempo e perciò cominciò a e spietato ritratto di se stesso.
che la verace via abbandonai.
scrivere il “Convivio” dove voleva
racchiudere tutta la scienza dei suoi Rossella Maria Luisa Bartolucci
Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, tempi, ma non riuscì a portare l’opera rbart@ciaoweb.it
là dove terminava quella valle neanche alla metà di ciò che aveva
che m'avea di paura il cor compunto, preventivato. Hanno scritto di lui
Un barlume di speranza si accese in lui
guardai in alto, e vidi le sue spalle quando l’imperatore Arrigo VII di La Commedia non e’ un’opera
Lussemburgo scese in Italia. originalissima. Il Medio Evo era pieno di
vestite già de' raggi del pianeta
Finalmente qualcuno avrebbe messo raconti, derivati soprattutto dalla
che mena dritto altrui per ogne calle.
freno alle mire del Papato e avrebbe favolistica Araba, di viaggi
dato ragione alla sua teoria politica dei nell’Oltretomba. Dante vi attinse, ma
Allor fu la paura un poco queta “due soli”, il Papa e l’Imperatore, aggiungendovi qualcosa che solo lui
possedeva: la Poesia.
che nel lago del cor m'era durata ognuno indipendente e sovrano nel
Essa non e’presente in tutti i quindicimila
la notte ch'i' passai con tanta pieta. proprio ambito di competenza. Arrigo versi deel suo poema, che qua e la’
VII, però, incontrò ostilità e cercò di divaga o sbadiglia. Ma nessuno ne ha
tornare in patria, dove comunque non profusa di piu’e piu’alta di lui.
battaglia di Campaldino contro i riuscì ad arrivare perché morì. Quando
Ghibellini d’Arezzo, aveva finanche Dante finì di scrivere il suo “De Dante fa sorridere quando s’impanca
Monarchia”, in cui esprimeva le sue nella filosofia. Credeva di essere un
mandato in esilio il suo più caro amico, teologo e di scrivere una specie di
Guido Cavalcanti, quando si era speranze riguardo a questo nuovo
Summa o compendio del pensiero
stabilito di ripulire la città dai capi dei ordine politico che Arrigo VII avrebbe cristiano. Viceversa, in questo campo era
due partiti opposti. Ma forse proprio per dovuto instaurare, il suo trattato non era rimasto alquanto arretrato anche in
integrità morale non riuscì ad entrare ormai niente più che un monumento a confronto a molti suoi coetanei che gia’
fino in fondo nel gioco sottile delle un’utopia. avevano una qualche dimestichezza
fazioni e degli intrighi. Si era inimicato il Cominciò dunque a lavorare cone le nuove correnti razionalistiche
accanitamente alla Commedia, dove nate in Francia alla scuola di Abelardo e
Papa e i potenti. I Donati provocarono diffuse in Italia da San Tommaso.
un rovesciamento di parte, e fu loro trasferiva tutto se stesso, tutta
molto facile gettarlo ai margini della vita l’estenuante fatica del suo vivere, Dante era rimasto al Medio Evo, con le
pubblica. Forse si trovava a Roma o attraverso un viaggio allegorico sue superstizioni, i suoi terrori e la sua
forse a Siena il giorno 27 gennaio 1302, dall’Inferno al Purgatorio fino al concezione del mondo come di un gran
quando il governo di Firenze gli Paradiso, dove signoreggia l’immagine mistero, di cui solo Dio poteva fornire la
comminò un esilio di due anni con di Beatrice, quell’amore che per lui è chiave. Il suo orologio si era fermato al
diventato trascendente tanto da 1300, l’anno del suo esilio. Dopo, non
l’accusa di baratteria, cioè abuso di aveva vissuto che di ricordi, ripiegato su
potere. Dante non si recò a Firenze per elevarsi ad avere valore divino e ad
se’stesso e sul suo passato. Per tutta la
discolparsi, e la sua assenza fu essere superiore a qualsiasi altro vita i suoi pensieri avevano seguitato a
giudicata un’ammissione di amore della Terra. ruotare attorno a Firenze, Bonifacio,
colpevolezza. Così la condanna Durante gli ultimi anni della sua vita il Corso, Vieri, Guido, Beatrice. Ma quando
all’esilio venne tramutata addirittura in sommo poeta trovò rifugio a Ravenna, attinge a questo pozzo, la sua poesia e’
una condanna a morte sul rogo, la città calma e raccolta, colma di ricordi e sublime, e lo e’ imparzialmente nella
di voci che venivano dal passato. Qui il preghiera e nella bestemmia. I suoi stessi
vecchia casa degli Alighieri venne difetti umani – l’orgoglio, l’egocentrismo,
demolita completamente. Da questo suo spirito di uomo apparentemente
la passionalita’– sono la condizione della
momento Dante rimase per sempre in tagliato fuori dal suo tempo, il suo sua grandezza. Non fu un precursore del
esilio. spirito di uomo “fallito”, trovò il silenzio Risorgimento e dell’unita’ nazionale,
Certamente sentì il suo destino come che gli era necessario per portare a come qualcuno ha detto. In politica era
terribile, vagando “per le parti quasi compimento la sua grande opera. Qui soltanto un reazionario che sognava
tutte a le quali questa lingua (leggasi il godeva dell’amicizia del signore della l’impossibile restaurazione dell’unita’
città, Guido Novello da Polenta, e di imperiale.
“volgare” italiano) si stende, peregrino, Ma diede agli Italiani lo strumento piu’
quasi mendicando”, “un legno sanza altre persone discrete; qui fu confortato
important eper diventare tali: la lingua. In
vela e sanza governo, portato a diversi dai tre figli che nel frattempo lo avevano questo paese d’insopportabili retori
porti e foci e liti dal vento secco che raggiunto da Firenze. Forse il latineggianti, il “volgare” divento’ nobile
vapora la dolorosa povertade”, come paesaggio del suo Paradiso terrestre fu solo grazie a Dante.
fosse stato un relitto in balia delle onde ispirato dal paesaggio che lo
sbattuto di qua e di là, dall’una all’altra circondava: il “tremolar della marina” Anche se non avesse altri meriti, questo
dolce e vibrante, la pineta “spessa e basterebbe a fare di lui il grande “Padre
corte d’Italia. Inizialmente rimase con della Patria”.
gli altri fiorentini esiliati con lui; poi però viva”; poco lontano il Po s’inoltrava fino
capì che anche quelli non erano migliori al mare attraverso le paludi “per trovar INDRO MONTANELLI
di chi era rimasto in città, dovette pace co’ seguaci sui”. All’intorno c’era Tratto da “Storia d’Italia”Vol. X
riconoscere che anche la sua fazione pace, nel suo animo finalmente c’era ”L’apogeo dell’Eta’Comunale”
era una “compagnia malvagia e chiarezza, nella sua mente una grande Rizzoli Editore – Collana BUR
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Progetto Babele DUE
La collana
Vi trasformereste in ladro ( sotto la pioggia ) per amore di vostra moglie? Philip l’ha fatto… ed e’stato solo l’inizio
delle sue disavventure...
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Progetto Babele DUE
- Dai qua l'impermeabile che lo Philip fu di nuovo solo e mentre Prese due bicchieri e ne verso' una
appendo in bagno altrimenti mi allaga la chiaccherava a distanza con Michael, bella dose per Philip ed una altrettanto
casa. comincio' a guardarsi intorno per abbondante per se'.
Dopo un attimo Michael era di nuovo individuare i posti dove cercare la - Io non sono raffreddato, - disse - ma
nell'ingresso. collana. mi sembra una buona occasione per
- Come mai questa visita? Dalla cucina sentiva rumore di pentolini farti compagnia come si deve. Salute!
- Sai ho litigato con mia moglie ed ho e di acqua che scorreva. Si alzo' dal - Non avresti del ghiaccio?
pensato di fare quattro passi ... divano e si diresse verso una credenza Michael quasi si strozzo' con il sorso di
- Con questo diluvio? con una fila di cassetti. Comincio' ad Lagavulin che aveva appena sorbito.
- Beh, visto che pioveva mi sono infilato aprirli e a rovistarli guardingo. Tra i colpi di tosse e gli occhi che
nella metro e poi d'istinto sono sceso tentavano di uscirgli dalle orbite, cerco'
alla fermata qui vicino. Cosi', mi sono - Senti Phil - gli disse Michael dalla di dire qualcosa che ad ogni tentativo
detto, magari passo un attimo da cucina. gli si spegneva in gola. Dopo qualche
Michael. La voce dell'amico lo fece sussultare e minuto di apnea, riusci' a riprendersi e
- Hai fatto bene. Mi fa piacere che tu sia d'istinto chiudere il cassetto che aveva rivolto all'amico con uno sguardo
qui, ma guardati, sei zuppo come una appena aperto lasciandoci otto dita severo e la voce roca chiese:
spugna, devo darti degli abiti asciutti dentro. - Se pure tu fossi tanto folle da voler
altrimenti prenderai un malanno. Lascia Mordendosi le labbra per non urlare tiro' rovinare il gusto affumicato di questa
le scialuppe, volevo dire le scarpe li' e fuori le dita e comincio' a scuotere sublime bevanda con del ghiaccio, non
seguimi in camera. furiosamente entrambe le mani. credi che per il tuo stato di
In camera ... - penso' Philip - forse tutto In quel momento entro' Michael nel congelamento sarebbe meglio evitarlo?
sara' piu' semplice del previsto. salotto - Allora ci voleva una litigata con - Sai Mike, non ... non riesco a berlo
- Vieni, vieni pure, guarda qui: ti lascio tua moglie per portarti qui. Hei, ma che senza ghiaccio.
un asciugamano, una T-shirt, questa ti succede? - gli chiese vedendolo - Diavolo, questa pioggia deve essere
tuta e delle calze; asciugati e cambiati agitare le mani. penetrata tanto a fondo da averti fatto
completamente. Io ti aspetto di la'. - Niente ho un po' freddo alle mani, - ammuffire tutti i neuroni. Questa sera
Cosi' dicendo Michael usci' dalla rispose balbettando Philip - forse ho mi sembri un tipo arrivato dai confini
camera da letto chiudendosi la porta preso un po' troppa acqua la' fuori. della realta'! Ok, ok, avrai il tuo fottuto
alle spalle. - Vedrai che adesso il mio the ti ghiaccio. - E cosi' dicendo si diresse
rimettera' al mondo. The verde cinese - verso la cucina.
Philip, non sapeva da dove iniziare. Era gli disse schiacciando l'occhio. Philip si stava gia' muovendo verso lo
nervoso, e bagnato come un gatto studio quando senti' Michael dire:
lavato in lavatrice. Tolse gli indumenti Philip rimase solo di nuovo. Ora era Diavolo, lo sapevo: non ne ho. Phil, mi
fradici, si asciugo' frettolosamente la disperato, le dita gli dolevano, aveva i spiace, ma non ne ho neanche un
testa, indosso' la T-shirt e la tuta e si brividi e l'ansia gli impediva ogni cubetto. Dovrai berti il tuo whisky liscio
chiese da dove far partire la sua tentativo di concentrazione. "Dove terra' come le gambe di Marylin Monroe.
ricerca. le cose di valore, dove ?" - si chiese a Rapido Philip replico': - magari potresti
Comincio' ad aprire i cassetti del mobile bassa voce. Doveva guadagnare altro chiederlo ai vicini?
settimanale, sposto' calze, slip, pigiami, tempo per rovistare ancora. Mentre era - Cazzo, sei proprio incontentabile oggi.
camicie, ma non trovo' quello che in piedi di nuovo vicino alla credenza Ok, andro' dai vicini, ma questa
cercava. arrivo' Michael con il the. e' l'ultima cosa che faccio per te
"Ragiona ragiona, usa la logica - si - Sentirai che meraviglia - gli disse stasera. D'accordo? Dopo voglio
disse - dove potrebbe averla messa?" poggiando il vassoio sul tavolino situato sedermi a fare due chiacchere.
Il suo ragionamento non duro a lungo; tra i due divani disposti l'uno di fronte Cosi' dopo aver preso un contenitore
d'istinto apri' l'armadio e rovisto' all'altro. per il ghiaccio da un mobile del salotto,
freneticamente in basso tra i pullover, Philip allora gioco' un'altra carta: - E' apri' l'uscio e si diresse verso
poi nelle tasche delle giacche e dei the verde vero? l'appartamento di fronte.
cappotti. Niente. Riusci' solo a notare - Certo e del migliore, amico mio.
quanto fosse ordinato Michael. - Oh, Mike, non ti ho mai detto che odio Non appena Michael fu uscito, Philip si
"Maledizione, - penso' - dove sara' il the verde? lancio' nello studio, poso' il bicchiere
mai?" - Veramente no, - disse Mike un po' sullo scrittoio e comincio' a rovistare nei
Si guardo' intorno e si diresse verso infastidito. cassetti. Capi' subito che la strada era
uno dei comodini, apri' il cassetto e non - Sai preferirei qualcosa di forte giusta. Infatti nei cassetti c'erano degli
trovo' altro che una sveglia, dei gemelli, piuttosto che una bevanda calda. orologi, dei portachiavi d'oro, delle
dei fazzoletti e proprio in quel momento Magari un whisky, di quello buono. spille. Tutti oggetti di valore buttati un
senti' la porta della camera aprirsi alle po' alla rinfusa.
sue spalle. Michael, dopo essere rimasto un po' Mentre rovistava teneva d'occhio lo
contrariato, vedendo l'amico cosi' spicchio di porta d'ingresso che era
Rapido prese uno dei fazzoletti e ammaccato con il naso rosso che visibile da li'. Sapeva di essere vicino
portandoselo al naso ci simulo' un cominciava a colargli, si riprese e disse: alla meta e le dita ancora dolenti gli
fragoroso starnuto. - Gia', forse hai ragione, lasciamo il the fremevano dal nervosismo.
- Sei gia' conciato! - esclamo' Michael alle signorine e passiamo ad una buona Ad un tratto ecco apparire sotto un
vedendolo curvo sul comodino - ma medicina. porta sigarette in madreperla, un
vedo che hai trovato i fazzoletti. Dai Ti servo un buon bicchiere di Lagavulin. girocollo d'oro con delle piccole pietre
vieni di la' che ti faccio bere qualcosa Vedrai che ti rimettera' a nuovo. verdi: bellissimo! Finalmente aveva
che ti rimettera' in vita. Vado a prenderlo nello studio - ed trovato la collana! Ma mentre la
Philip nascondendo l'imbarazzo dietro il ammiccando disse - li' dove tengo le rimirava soddisfatto senti' avvicinarsi i
fazzoletto con cui continuava a soffiarsi cose di valore. passi di Michael. Alzando gli occhi vide
rumorosamente il naso lo segui'. Era Improvvisamente una luce rossa si la porta d'ingresso aprirsi. Era troppo
ancora piu' teso di prima. La situazione accese nel cervello di Philip, tanto tardi per tornare nel salotto senza
era complicata, altro che semplice intensa ed improvvisa che anche essere visto, quindi rapidamente chiuse
come aveva cominciato a pensare. Ora Michael noto' il rossore del suo naso il cassetto, mise la collana in tasca e
si stava convincendo che forse non ce farsi piu' vivo. seduto sulla scrivania comincio' a
l'avrebbe fatta. "Lo studio! Ecco il posto ideale dove sorseggiare il suo whisky.
- Vieni Phil, siediti sul divano che ti cercare." - penso'. Doveva entrare e
vado a preparare un bel the caldo. - rovistare nello studio. Ma come? Michael, con il contenitore del ghiaccio
Cosi' dicendo Michael usci' e si diresse Michael torno' quasi subito con la in mano, guardo' il divano vuoto e poi
verso la cucina. bottiglia scura del pregiato whisky. diresse lo sguardo verso lo studio. Lo
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Progetto Babele DUE
vide li' seduto e dopo averlo raggiunto - Ci credo! Hai dato una tremenda
disse: capocciata. Vieni alzati e mettiti sul
- Cazzo fai? divano. Penso che ora la tua testa non
- Niente. Sono venuto qui a guardare i potra' rifiutare quel ghiaccio che ho
tuoi quadri, volevo dire le tue stampe. preso dai vicini.
Bella collezione!
- No amico, ti ho chiesto cosa cazzo Cosi' Michael ando' in bagno a
fai? Mi fai andare dai vicini a prendere il prendere un'asciugamano per fare un
ghiaccio che sembrava un elemento fagotto per il ghiaccio. In quel frattempo
necessario alla tua sopravvivenza e Michael riprese coscienza di cosa ci
quando torno ti trovo a trangugiare faceva li' e disperato si guardo' la mano
whisky liscio seduto sul mio scrittoio destra serrata a pugno, la apri': in
d'epoca? qualche modo aveva fatto in tempo a
- O scusa non volevo rovinarti la prendere la collana.
scrivania, - disse Philip nel piu' Serro' subito la mano, quando senti'
completo imbarazzo - pre-pre preso arrivare Michael di ritorno dal bagno.
dalla bellezza dei quadri, cioe' delle - Ragazzo tu devi farti fare una
stampe, non mi sono neanche accorto revisione completa con cambio di olio e - Ecco ho messo del ghiaccio qui cosi'
di dove mi ero seduto. filtri. Stai degradando a vista d'occhio. potrai almeno limitare l'eruzione del
- Tu devi essere fuori di testa, amico. E poi, scusa se te lo dico, ma mi sembri bernoccolo. Tieni, premitelo sulla
Stasera proprio non ti capisco. Mi fai la caricatura di un clandestino, uno di fronte.
pensare che forse ha ragione tua quei boat-people che si vedono in TV. - Philip prese il fagotto con la sinistra e
moglie quando dice che non hai disse Michael ridendo. se lo premette sulla fronte: fu come
nessuna logica. In effetti, a guardarlo bene, Philip in prendere la botta un'altra volta. Il dolore
- E no, da te questo non l'accetto - quel momento non era un gran bello lo fece sobbalzare.
disse Philip alzandosi in piedi - se tu spettacolo: capelli arruffati, occhi - Diavolo questa e' la peggior craniata
solo sapessi ... lacrimosi, naso rosso. Con indosso della mia vita.
- Cosa dovrei sapere? Disse Michael quella tuta di due misure piu' grande - Visto come ti stavi comportando oggi
facendo una smorfia per simulare un che impietosa accentuava le sue spalle non puo' che averti fatto del bene -
profondo interesse. a bottiglia e con una gamba rigida dava disse Michael cercando di
- Beh, niente niente, e' solo che, beh ho l'idea di un profugo ferito appena sdrammatizzare - comunque mi hai
litigato con Clarence proprio per questa sbarcato da una carretta del mare. fatto prendere uno spaghetto! In piu' hai
storia della logica. Philip si guardo': non pote' far a meno rovesciato il whisky a terra e, come sai,
- Beh adesso come adesso, forse di concordare con l'amico ed allo stesso questo e' peccato mortale. Ora dovrai
anch'io non le darei torto. tempo maledire chi l'aveva messo in berne il doppio per espiare.
- Mike finiscila o me ne vado! quella situazione. Il bello era che non Philip si vide offrire un altro bicchiere di
- Ma dove vuoi andare? Lascia perdere era ancora finita. Ora era in una whisky, ma si accorse si non avere
e vieni di la' in salotto. tremenda "impasse": era quasi nessuna mano libera per prenderlo: la
Cosi' dicendo Mike si diresse verso i immobilizzato a celare con un piede il sinistra teneva il ghiaccio sulla fronte e
divani. gioiello mentre l'amico lo sollecitava a la destra era chiusa attorno al gioiello.
Nell'uscire dallo studio, Philip senti' un sedersi. Michael guardo' preoccupato la sua
contatto freddo su una gamba e - Dai vieni qua a goderti il whisky e il esitazione e disse: sei ancora un po'
rapidamente realizzo' che la collana era mio divano. confuso? E come mai tieni la destra
sgusciata fuori dei pantaloni ed ora Il cervello di Philip prese a ronzare serrata?
giaceva accanto al suo piede destro. freneticamente. "Cosa faccio ora?" - Niente, deve essere una conseguenza
"Diamine, la tasca della tuta doveva Fece un altro passo claudicante verso della caduta. Ora mi passa.
essere bucata" - penso'. la spalliera del divano che era di fronte - Senti a questo punto la cosa mi
Stava per curvarsi per raccogliere il a quello dove sedeva Michael e poi sembra alquanto grave: sei in stato
gioiello quando Michael si sedette sul ebbe l'idea luminosa: avrebbe simulato confusionale, hai i muscoli della mano
divano rivolgendo lo sguardo verso di uno starnuto fragoroso, si sarebbe destra contratti, io ti porto al pronto
lui. piegato col busto in avanti ad soccorso.
Immediatamente Philip si fermo', mise accompagnare l'esplosione nasale e - No, no, per carita', odio gli ospedali!
un piede sul gioiello e per sviare rapidamente avrebbe raccolto il gioiello Non preoccuparti ora mi riprendo.
l'attenzione dell'amico rivolse lo con la mano destra. Il divano posto di Anzi guarda, vado di la' in camera a
sguardo verso un'applique appesa alla fronte a lui avrebbe nascosto la prendere le sigarette dalla giacca e
parete del corridoio. manovra clandestina. dopo una fumata vedrai che staro'
Non perse tempo: tutto accadde in un meglio.
- Graziosa quest'applique, veramente di attimo, Philip inizio' la simulazione,
buon gusto. L'avrai pagata un occhio recito' un forte "etciu'" e si chino' in Cosi' dicendo si alzo' e imbocco' la
della testa. avanti facendo attenzione a mirare con direzione della cucina. Resosi conto
- Si, infatti e' un pezzo unico ho dovuto la mano destra la collana e ... dell'errore si volto' di scatto e si diresse
lottare a lungo per strapparla di mano verso la camera da letto rivolgendo a
ad una massaia che faceva parte di un Il colpo fu inaspettato e violentissimo, Michael un sorrisino idiota: - Ho ancora
gruppo di scalmanate che aveva preso tanto che Philip rimbalzo' all'indietro qualche difficolta' a capire la
d'assalto l'Ikea nel periodo degli sconti! cadendo supino. Nel fare attenzione a disposizione di questa casa.
Certo che tu di arredamento non dove metteva le mani, non aveva ben Michael rimase seduto sul divano e con
capisci un accidenti. Chiami scrivania il calcolato la distanza che lo separava aria preoccupata lo segui' con lo
mio scrittoio del settecento e ti fissi ad dal divano, cosi' curvandosi in avanti sguardo mentre si allontanava.
ammirare un'applique da quattro soldi. aveva dato una tremenda testata alla Entrato in camera Philip mise la collana
Si vede lontano un miglio che lavori in spalliera di legno che era solo nella tasca della giacca e, tolta la tuta,
banca! Vieni a sederti qui che e' meglio. leggermente imbottita. comincio' ad indossare i suoi indumenti
Philip allora si diresse verso i divani Si riebbe qualche secondo dopo, con bagnati. Doveva andare, non ce la
trascinando il piede destro sotto il quale Michael inginocchiato su di lui che faceva piu' a restare con quella cosa in
celava la collana. schiaffeggiandolo lo chiamava per tasca.
- Che c'e' adesso? - gli chiese Michael - nome: Philip, Philip, stai bene? Indossare i pantaloni e la camicia che
zoppichi? - Oh, Michael, che botta ... erano ancora fradici gli fu difficile e
- Deve essere stata l'umidita'; mi si e' - Diavolo, pensavo ci fossi rimasto! penoso. La testa gli pulsava e ora
bloccato il ginocchio. - Forse una parte di me ci e' rimasta sul sentiva anche dei brividi lungo la
serio. Mi sento tutto intontito.
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
di LvrLuca GERUSALEMME:
Esplosione potentissima, l'auto guidata
da un kamikaze ridotta a un ammasso di
Erode, grazie! lamiere. Sul pullman molti soldati
Un' autobomba guidata da un kamikaze
palestinese è esplosa stamane accanto a
Su questo viale romano, qui, davanti ai un autobus interurbano nel centro-nord di
miei occhi, si dimenano piedi, folle di Israele. Almeno 17 persone sono state
pensieri, teste che si scambiano saluti e uccise mentre i feriti sono tra i quaranta e
i cinquanta, tre dei quali in fin di vita.
sguardi; qualche abbraccio. Il tempo ha L'attentato, uno dei più gravi a colpire lo
logorato il catrame, ha logorato gli stato ebraico, é giunto il giorno dopo
antichi ponti, ha giocato col destino e, il l'avvertimento del capo del servizio
Colosseo, è ancora qui. Imponente informazioni delle forze armate, generale
Aharon Zeevi (Farkas), che gruppi
come al solito, sorride ai passanti e ai terroristici palestinesi e i guerriglieri
tanti occhi che vengono ad osservarlo. Hezbollah dal sud Libano stanno
E’stato teatro, ha visto passare migliaia preparando 'mega-attentati' nel paese già
nei prossimi giorni.
di persone, le ha ascoltate ridere, bere, divertirsi, combattere e trucidare.
Eppure sta lì, imponente e impoten te: fermo.
Anche queste strade hanno visto danzare piedi e passare sguardi. Forse TEL AVIV TIBERIADE:
hanno sentito il peso di Cristo sulla schiena e, oggi, stanno comunque qui: L'odierno attentato è avvenuto intorno
alle ore 7 e 14 locali (6 e 14 italiane)
immobili. Con qualche pezza, graffio e ferita in più, da dimenticare in fretta, all'altezza dell' incrocio di Megiddo, vicino
possibilmente. Ma loro sono strade, che possono fare? Immobili aspettano lo al confine con la Cisgiordania e a non
scorrere del tempo che, sperano, possa fermare lo scorrere del sangue. molti chilometri dalla città autonoma
palestinese di Jenin. L'autobus era
E in mezzo a queste due civiltà antiche e lontane, ma contemporanee, ci partito da Tel Aviv e era diretto a
passa un mare: il mediterraneo. Come ogni gio rno le onde si cavalcano, e Tiberiade. Testimoni oculari hanno
delfini, tonni e altre grandiose creature danzano, giocano e si divertono. Il affermato che l'esplosione è stata di
Mediterraneo, mare d’Ulisse e di Nerone, di Carlo Magno e di Annibale, fortissima potenza. L'autobomba è stata
ridotta a un ammasso irriconoscibile di
osserva due spaccati di mondo e non sa che è proprio lui, fisicamente, a lamiere contorte. L'autobus investito dallo
dividerli. A separare i belli dai brutti, i neri dai bianchi, i ricchi dai poveri, i scoppio è stato totalmente distrutto e ha
buoni dai cattivi. Anch’esso, muto continua a viaggiare, a farsi sfiorare dal preso fuoco. Sull'autobus, della linea 830
già obiettivo di passati attentati,
tempo che, proprio come le onde, va avanti, s’aggroviglia per tornare su se viaggiavano molti soldati. I soccorritori si
stesso, si distende. Ma non cambia e non è mai uguale a prima e, la sono trovati davanti a scene spaventose
differenza è talmente sottile che nessuno saprebbe descriverla, o notarla. di morte, distruzione, di feriti gementi e
Ma queste immagini sono antiche. Ancor prima della comunicazione urlanti.
elettronica già le voci correvano e attraversavano questo spicchio di mare. CONSIGLIO DI DIFESA: L'attentato è
Da Roma a Betlemme, da qui a lì. E erode, duemila anni fa circa, decide di stato rivendicato dalla Jihad islamica. A
massacrare tutti i bambini che avessero meno di un anno. Tra di loro doveva Gerusalemme si è intanto riunito il
consiglio di difesa, sotto la presidenza
esserci il figlio di Dio, si diceva. del premier Ariel Sharon, per discutere
Ma sono tanti gli occhi a piangere quei delitti… Nei ricordi d el narrante, uno della situazione della sicurezza. In
in particolare trova la luce e si esprime su questo foglio... Due mani si diverse aree nel centro e nel nord di
incontrano. Le dita si sfiorano e cercano un contatto forte, d’amicizia e Israele sono state fortemente accentuate
stamattina le misure di sicurezza.
d’amore. Le pupille si sgranano. L’uomo strilla forte. I suoi occhi sono pieni di
terrore, rabbia, dolore . Il burka si piega su se stessa e infila le mani dentro il (5 giugno 2002)
vestito; le porta agli occhi per fermare il pianto. L’uomo abbraccia la donna,
la consola, l’afferra e la stringe a se. Le dice che domani è un nuovo giorno,
l’invita a continuare a sognare.
Alto sulla destra appare l’avvoltoio. Ma questa volta è in compagnia, saranno
un migliaio, credo. Tutti pronti a buttarsi in picchiata e sono due millenni che
non fanno altro. Il medio oriente è pieno di carogne da mangiare, sono loro
gli avvoltoi i becchini di questa terra.
Su una pietra, oggi, in mezzo ad un piccolo campo minato, ci sono brandelli
di uomini e bambini. Gente normale, insomma.
E a qualcuno sta venendo in mente di ringraziare erode per averlo portato
via, tanti anni fa, mentre, og gi, sta piangendo per i fratelli rimasti vivi allora.
lvrluca@virgilio.it
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Progetto Babele DUE
Con la parola giustizia, con la capacità di dimostrare che la pace può portare
migliori condizioni di vita sia per gli israeliani che per i palestinesi. Dimostrare che
con la pace è possibile porre fine all'inferno dei campi profughi, dare un futuro alle Lo psicologo Israel Bar Cochav , nato
migliaia di giovani palestinesi che vivono lì. Ma dobbiamo sapere che per fare tutto nel 1950 a Ghivataym (oggi sobborgo di
ciò occorreranno decenni. Fino a quel momento, temo che saremo destinati a Tel Aviv), insegna “Sogno e
convivere col terrorismo che si manifesterà ancora in Israele, come a Parigi o a Immaginazione nelle arti e i n psicologia”
all’Universita` Ebraica di Gerusalemme, e
New York o altrove. tiene seminari sui rapporti fra poesia e
psicologia (Gestalt) all’ Universita` Ben
Gurion di Beersheva e al Centro di Studi
DAVID GROSSMANN: Kibbutzistico di Tel Aviv. E` autore di
David Grossman è nato nel 1954 a Gerusalemme, dove vive. È molto noto in sette libri di versi, e vincitore de l Premio
tutto il mondo per le sue opere di narrativa e per i saggi sulla questione del Primo Ministro dello Stato d’Israele
per la poesia. I suoi testi sono stati
palestinese. Tra i romanzi pubblicati in italiano, ricordiamo: "Vedi alla voce:
tradotti in inglese, arabo, francese e
amore" (1988), "Il libro della grammatica interiore" (1992), "Il sorriso italiano. Ha rappresentato Israele in
dell'agnello" (1994), "Ci sono bambini a zigzag" (1996), "Che tu sia per me il diversi festival internazionali di poesia, e
coltello" (1999) e, per i bambini, "Le avventure di Itamar" (1991) e "Un milione guidato gruppi internazionali di “creative
di anni fa" (1998) nella collana Junior -8 e "Un bambino e il suo papà" (1999) writing” a Londra, Oxford e Stoccolma.
nella collana Contemporanea, tutti pubblicati da Mondadori. Le cinque poesie qui presentate in
versione italiana sono tratte dal libro
“Pesuqe` yareach”(“Versi lunari”, 1999).
CONSIGLI DI LETTURA: NAZIM HIKMET La vita non è uno scherzo Nazim Hikmet
La vita non è uno scherzo.
Nato a Salonicco nel 1902, fu esponente di Prendila sul serio
spicco della cultura turca del '900. Si trasferì come fa lo scoiattolo, ad esempio,
negli anni '20 in Russia e, rientrato senza aspettarti nulla
successivamente in Turchia, fu condannato per dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
la sua opposizione al regime e per propaganda La vita non è uno scherzo.
comunista. Scrisse molte delle sue poesie Prendila sul serio
durante la detenzione in carcere. Rimesso in ma sul serio a tal punto
libertà nel 1950, si stabilì a Mosca dove morì nel che messo contro un muro, ad esempio, le mani
1963. legate,
o dentro un laboratorio
Per Nazim Hikmet la poesia d'amore non è mai col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
soltanto poesia d'amore, egli riassume in
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
"Amore" la sua esistenza, quelle esperienze che e morrai sapendo
ognuno di noi ha almeno una volta nella vita. che nulla è più bello, più vero della vita.
Caratteristica curiosa, è la quasi totale Prendila sul serio
mancanza di punteggiatura nelle sue poesie. ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
Ti amo come qualcosa che si muove in me ma perché non crederai alla morte
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco, pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
ti amo come se dicessi: "Dio sia lodato, son vivo."
par Joice Lussu.
Nadir Hikmet
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Progetto Babele DUE
FANTASCIENZA
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Progetto Babele DUE
chiude, la luminosità è debole come molto, molto tempo fa, fu scelta dagli pacchetto di fazzoletti di carta, infila
quella della scala ma Ratz non capisce dei e addestrata a tessere la tela di un tutto quanto nello zainetto, poi se lo
da dove provenga. Chiude gli occhi ed mondo, questa è la sua occupazione e mette in spalla. Vi sono fucili e pistole
avverte una leggera vibrazione che nel trascorrere del tempo è divenuta d’ogni tipo, ne sceglie una a raggi di
pervade ogni cosa compreso il suo essa stessa una dea. Lei è Gimel, la foggia strana, sembra di cristallo, la
corpo. Quando decide di riaprire gli impugna e spara un raggio che lascia
occhi nulla è mutato, cerca allora di un sottile foro ne marmo, la poggia
collegarsi in rete con qualche memoria, accanto alla cintura d’oro ed a questa
ma si sente completamente isolato, aderisce. Sceglie poi un anello ed una
tagliato fuori, una sensazione catena d’oro con un medaglione con
d’isolamento per lui nuova. Medita, sopra smaltato un pentacolo: lascia
dalla meditazione al sonno il passaggio tutto il resto ed esce. Cerca di sfruttare
è senza scosse, e da questo al sogno questa nuova rete nella quale ora è
la strada sembra obbligata. Nel bel inserito, al momento avrebbe bisogno
mezzo d’un sogno angosciante, ma già d’un bagno, e dopo aver mentalmente
dimenticato, si trova seduto su una più volte formulato la richiesta ha chiaro
roccia e davanti a lui c’è un antico il cammino che deve fare per
tempio greco. Solo allora si accorge raggiungere il luogo prescelto,
che questo non è più un sogno: lui è visualizza anche la piantina delle
all’aperto seduto su una roccia davanti stanze del tempio, anche se accanto a
al tempio. Il sole è alto e illumina un questa scorrono parole che al suo
uliveto che si perde a vista d’occhio orecchio suonano strane: stilobate,
tutto attorno al tempio che ha un vasto tessitrice della realtà e le sue crepidoma, euthynteria, metopa, triglifo,
colonnato in marmo bianco e lucente sembianze sono: una giovane donna, trabeazione, acroterio, pronao, ecc.
sotto i raggi del sole, sopra di esso un una vecchia, un cammello. Ratz riapre Arriva intanto al bagno, è enorme, vi è
timpano triangolare, le colonne gli occhi mentre l’immagine del deserto addirittura una cascata che si getta in
poggiano su una grande scalinata e svanisce, il cammello non c’è più, al una vera e propria piscina, poi tazze
tutto è dello stesso materiale. Ratz si suo posto una vecchia coperta di piene d’acqua tiepida e profumata,
guarda attorno stringendo gli occhi per stracci guida ora il telaio, ma infine alcuni anello d’oro sono infilati in
difendersi dall’abbagliante riflesso del l’immagine si scompone ad alla vecchia tondi tappi d’onice, basta sollevarli, e…
sole sul marmo, gli olivi sono ben si sovrappone una bellissima giovane Ratz s’aggira nel tempio ormai da vari
curati, l’erba è tagliata e vicino al totalmente nuda, è la stessa che ha giorni, per letto vi sono delle lastre che
tempio cespugli di rose sono in fiore. visto poco prima in rete. Lui è turbato, sembrano anch’esse di marmo, ma
S’avvicina, ma si rende conto ben ma certo che la vecchia, la giovane ed sono di una sostanza morbida, come la
presto che il tempio è più distante di il cammello sono visioni della stessa termoschiuma e si trovano in alcune
quanto credesse, e man mano che identità, sono Gimel la tessitrice della delle stanze che formano questo
avanza capisce quanto sia immensa realtà. Abbandona la stanza del telaio enorme tempio. Si reca più volte
questa costruzione che copre tutta la non prima di cogliere uno sguardo all’esterno e trova pastori e contadini
cima del colle ove lui si trova. malizioso negli occhi di Gimel, e si che parlano uno strano dialetto simile al
Finalmente giunge agli alti gradini di ritrova in una sala colma d’oggetti. greco antico. Con le memorie
marmo ed inizia a salire, si ritrova sotto Apparecchiature elettroniche d’ogni impiantate subito riconosce le radici di
il porticato: il pavimento è anch’esso di forma e dimensione, cataste di cellulari, base del linguaggio ed elabora l’intera
marmo, ma intarsiato con pietre di vari gioielli d’ogni fattura, armi d’ogni tipo parlata. È pure ospite a cena in casa di
colori che danno vita a trofei di fiori e sono mescolati ad altri oggetti, alcuni pastori e l’agnello arrosto ed il vino è
frutta che s’intrecciano nelle loro misteriosi, altri d’uso comune come quanto di più buono abbia mai
geometrie frattali. La sua mente si vestiti, montagne di capi assaggiato dopo così tanta frutta. I
sofferma, ma solo per un attimo, su d’abbigliamento d’ogni epoca e fattura. pastori e i contadini non computano il
alcune somiglianze tra gli intrecci Solo in questo momento Ratz si rende trascorrere degli anni, anche perché la
geometrici del mosaico ed alcuni conto d’esser nudo, dal mucchio estrae stagione non varia, non sanno niente
particolari dei mandala nella lamaseria. una tunica di fattura romana con finiture del mondo esterno, se non vaghe storie
Un lunghissimo tavolo di marmo è in oro e la indossa, con una cinta d’oro di sapore mitologico, s’avvicinano al
colmo di frutti maturi e di coppe piene di si cinge la vita, trova poi un paio di tempio con rispetto e timore, solo
liquido color ambrosia. Ratz mangia calzari in cuoio con finiture in oro, sono quando sono chiamati o quando
frutta a sazietà e beve un nettare della sua misura, li indossa. C’è uno devono portare qualcosa. Per loro il
squisito. S’aggira per l’immenso zainetto di pelle nera col logo di Gucci tempio è il luogo sacro ove abita la
porticato e la sua attenzione è colta da su un lato, lo riempie di cose che ritiene divinità che li protegge, una divinità che
una stanza in penombra, entra. Al suo possano essergli d’una qualche utilità: è femminile, una e trina. Ratz è
interno un cammello lo osserva con tre pacchetti di sigarette di marca perplesso, ma se questo deve essere il
grandi occhi, un telaio di legno sta ignota ed illeggibile disegnata in oro su suo nuovo apprendimento, lo accetta,
funzionando da solo, sembra molto un pacchetto azzurro, un accendino tra l’altro c’è molta serenità in questo
antico, è posto nel mezzo del salone. Il Dupont d’argento, due bustine di posto. I pastori ed i contadini dicono
cammello lo squadra mentre lui gira fiammiferi minerva con la pubblicità di che lui è un eroe, un semidio, è stato
attorno al telaio. Solo allora Ratz si un bar dell’avamposto lunare, un scelto dalla divinità per stare con lei.
rende conto di quanto il telaio sia orologio Rolex e questo se lo mette al Alcune pastorelle sono niente male,
enorme e dal lato ove dovrebbe uscire polso anche se è incerto sull’ora. C’è pensa Ratz, mi credono pure un
la tela scorge una luminosità lattiginosa poi un cellulare sottilissimo che sembra semidio, tutto sommato questa può
che gli impedisce di mettere a fuoco la di madreperla, vede che è in rete ed il essere una vacanza felice e anche
vista. Accarezza il cammello e la sua display è un ologramma, chissà in meno noiosa della permanenza nella
lana è morbida, il suo corpo profumato. quale rete, si chiede mentre lo mette lamaseria. Il senso del tempo è
Si accorge d’esser nuovamente nello zaino e poi pensa “chissà chi mi alquanto confuso ed anche il Rolex
collegato, ma non è la solita rete da chiamerà qui!” Trova una piccola sembra andare per conto suo, Ratz ha
sempre conosciuta, è qualcosa di bussola, un portamonete di pelle nera proprio perso la cognizione del
profondamente diverso: un paesaggio con dentro dischetti di un metallo trascorrere dei giorni. Fa vari giri
desertico con dune in movimento azzurrato con l’effige d’una scilla, una attorno alla collina e trova altre colline
rappresentano la porta d’ingresso, si penna biro in oro infilata in un identiche, un fiume, un lago ed anche
forma poi una bellissima donna vestita minuscolo taccuino foderato in pelle, un un villaggio; nel senso opposto giunge
con veli di seta che ondeggiano a un coltellino multiuso svizzero con manico fino al mare ove una spiaggia deserta
lieve vento. Lei racconta la sua storia, rosso e croce bianca, un paio d’occhiali sembra proseguire all’infinito. In uno di
a specchio modello Ray Ban, un
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Progetto Babele DUE
− Chi può dirlo? − Hai già provato altre volte, non sei
− Dunque abiti qui con Gimel. mai andato oltre il villaggio.
− Gimel, Vav, siamo la stessa entità, − Questa volta proseguirò oltre.
eppure siamo diverse. − Non puoi, la nostra realtà è circolare,
− Le sorprese non mancano, e se anche se tu seguissi la spiaggia, ti
volessi tornare? ritroveresti sempre al punto di partenza.
− Dove? Alla lamaseria? Sono altre le vie per uscire.
− Sì. − E quali sono?
− Non puoi, sei il tesoro degli shahinai, − Noi non le conosciamo, siamo
l’ultimo tesoro e sei qui per apprendere, sempre state nel tempio. Ma quando
questi viaggi oltre le colline un forse. sarà il tuo tempo potrai solo allora
temporale d’intensità mai vista lo coglie. − Cosa significa che sei Gimel e Vav? andartene, ed anche ritornare, se
L’acqua cade a scrosci ed il versante − Ciò che ho detto, ma sono Vav, il vorrai. Con noi starai bene, anche
della collina ove lui si trova sembra chiodo che tiene unite le travi e fornisce Gimel, se vuole può essere una
divenuto un torrente. Animali anch’essi riposo ai viaggiatori smarriti. bellissima femmina e tutte e tre siamo
braccati dall’acqua si trovano a ridosso − Ratz a quel punto non sa più cosa disponibili nei tuoi confronti. Puoi anche
di Ratz e lui scorge delle grandi ombre rispondere, ed è anche confuso, così usare a tuo piacimento le ragazze del
nere ringhianti, con occhi fosforescenti confuso come non è mai stato neppure villaggio e dei pastori, loro non
e lunghi ed affilati denti bianchi. Il durante le allucinazioni indotte nella aspettano altro.
terrore lo prende e parte in una corsa lamaseria. Ma Vav è bella, è attraente, − Qui dunque non mi mancherà
cieca nel diluvio che impedisce di è desiderabile, ed è da troppo tempo proprio nulla.
vedere in ogni direzione, mentre che lui, creato per amare, non fa − C’è dell’altro: bevi l’ambrosia e con
avverte le belve che terrorizzate dai all’amore, ha valutato che qui le essa diverrai immortale, consulta le
fulmini lo rincorrono per dilaniarlo, quasi occasioni non mancano ed ora è giunto memorie qui conservate e troverai tutta
fosse lui la causa di tale trambusto. il momento di cogliere questo fiore, la conoscenza degli universi, cosa può
Ratz sbatte contro una costruzione in considerando anche che fino a poco desiderare di più un umano?
pietra, riavutosi dallo stupore, a tentoni prima era impaurito dalla violenza delle − Forse hai ragione, ma non sono
segue il muro perimetrale finchè non acque, era sicuro d’essersi perso, ed convinto, devo riflettere soprattutto su
trova una porta. È di legno e s’apre, anche era certo che quegli animali quello che mi hai ora detto.
entra, la porta ha un grosso chiavistello l’avrebbero aggredito. Ma aveva l’arma, − Hai tutto il tempo che vuoi per
di metallo, lui sbarra la porta poi la pistola a raggi, ma se l’è ricordato pensare, me se resterai qui hai
s’appoggia ad essa e solo allora si solo adesso. Dolcemente avvicina Vav l’eternità davanti a te. Il tempo è infinito,
guarda attorno mentre fuori sente il a se, le sfila la leggera tunica di seta, lui una sola vita non è sufficiente per
raschiare di zampe feroci contro il muro si toglie la sua e su di un tappeto la esplorarlo, perché non inizi a cercare
e la porta. È un’unica stanza con un penetra, poi la bacia dolcemente ed nelle biblioteche, perché non scendi
tavolo, delle pelli sono stese in terra, un infine dopo un bel po’ di tempo nelle scure stanze del sottosuolo ove
grande camino conserva tutt’ora delle s’addormenta sopra di lei. Al risveglio si sono conservati i banchi di memorie,
braci, alcune lampade ad olio sospese ritrova nella costruzione tra le colline, la perché non ti rechi all’osservatorio?
al soffitto illuminano vagamente la pioggia è cessata e fuori c’è il sole, − Mormorando un “per ora va bene
stanza. Alle pareti sono affissi trofei esce e non avverte la presenza così” Ratz esce dalla stanza e sotto il
d’animali mai visti, uno di questi ha d’animali feroci, si mette in cammino e grande porticato cerca un cesto di frutta
sembianze umanoidi. Ratz è troppo torna al tempio. Una donna che non ha e inizia ad assaggiare chicchi d’uva.
sfinito per pensare ad altro che a mai visto l’attende sugli scalini, Torna nella stanza di Gimel e lei è un
riposarsi, sposta le pelli vicino al anch’essa indossa solo una sottile cammello, sta camminando lentamente
camino e s’addormenta di botto. Sogna tunica, bianca stavolta, lei è una donna lungo le pareti. Il telaio è nel mezzo,
di trovarsi in una strana stanza matura rossa di capelli e bellissima. brunito in un legno che sembra metallo.
rovesciata, lui è in piedi su quello che − E tu chi sei? Ratz s’avvicina, ora è davanti al telaio
risulta essere un soffitto di legno fatto − Sono Dalet, ma sono anche Gimel e che per i suoi sensi sembra immenso,
ad archi, coi travi che si uniscono tutti Vav. ancor più grande del tempio se questo
nel mezzo. Un chiodo d’oro molto − Una triade, voi formate una triade. fosse possibile. Ma lui non se lo chiede
grande tiene uniti i travi, lui s’avvicina e − Sì nostro eroe, l’hai finalmente ed accetta le dimensioni quali ai suoi
senza sforzo sfila il chiodo. capito! sensi appaiono, lo osserva e segue il
Istantaneamente tutti i travi si sfilano − Veramente non è che avrei capito lavoro che la macchina
dal loro posto e la stanza sembra molto. impercettibilmente e silenziosamente
raddrizzarsi mentre il soffitto cambia compie, nota che la nebbia che gli
− Sono Dalet, la porta, ma anche la
completamente forma ed ora è a impediva la visione, ora è scomparsa.
foglia umida che vede, protegge e
cassettoni. Lui è sdraiato sul pavimento Miliardi si sottili fili colorati partono da
provvede.
in terra battuta e vede il soffitto piani di spolette di cristallo,
− Bene, puoi provvedere a farmi
sprezzarsi e venir giù a quadrati. confluiscono ove la trama si miscela
tornare da dove sono venuto?
Mentre tutto gli sta precipitando con l’ordito ed escono in un telo
addosso all’improvviso si risveglia e − Troveresti tutto molto cambiato, è
grandissimo ed infinitamente sottile
molto tempo che sei qui.
con stupore si rende conto d’essere fatto di luci e di colori. Si sofferma
non tra le colline ma in una delle mille − Così tanto da ritrovare tutto mutato?
estasiato accanto al telo ed intuisce lo
stanze del tempio, sdraiata accanto a Tu vuoi prendermi in giro.
scorrere delle storie, delle vite, poi si
lui una bellissima donna bionda vestita − Il tempo qui scorre diversamente rifiuta di proseguire oltre nella
solo d’una sottile tunica di seta verde, dalla realtà ordinaria dalla quale scansione. Il telo alla sua uscita dal
lo sta accarezzando. provieni, ti è già stato detto, alle volte telaio è sospinto verso una apertura
− Io sono Vav. siamo molto avanti rispetto ad essa, rettangolare, lui passa da questa
talvolta invece indietreggiamo, ma
− Abiti qui? apertura assieme al telo e si ritrova in
alcune volte siamo trasversali alla tua
− Da sempre. un tunnel che scende verso il basso,
realtà.
− Chi mi ha portato nel tempio? Ero tra verso il centro della collina. Le due
− Trasversali? Che vuoi dire? pareti del tunnel sono completamente
le colline.
− Non importa, tanto il tuo luogo ora è
− Lo spazio qui non è come lo conosci. ricoperte da cilindri di stoffa arrotolata:
qui. da quanto tempo sta lavorando questo
− Come il tempo?
− Veramente qui mi sarei divertito telaio? Un dito sfiora uno dei cilindri ed
− Si.
abbastanza, vorrei andarmene. istantaneamente a lui sono trasferite
− Allora non mi sono mai mosso di
− Come? intere storie di coppie di sposi francesi
qui?
− Anche a piedi. del terzo secolo. Ratz è ancora una
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Progetto Babele DUE
volta turbato, torna allora nella stanza conoscenza non solo dell’umanità, ma accanto a lei Vav e Dalet osservano
del telaio ed attentamente osserva il anche delle divinità superstiti e delle IA. con approvazione.
telo. Sceglie il punto con accuratezza e Religioni, magie, nanotecnologia, realtà
poggia un dito in quel settore mentre il reali e virtuali, scienze d’ogni tipo sono © Vittorio Baccelli
cammello imperturbabile lo osserva, oggi comandate dalla nostra unione. Un baccelli1@interfree.it
ora fermo in un angolo dell’aula. E’ matrimonio alchemico, qualcuno
nella sala di meditazione d’ingresso e oserebbe definirlo. Guarda adesso: la
Santa lo saluta ed è felice che sia mutazione ha inizio!” NOVITA’EDITORIALI (O QUASI)
tornato. Si guarda attorno, ha ancora la − Miliardi di miliardi di interruttori
pistola al fianco e la tunica e lo zainetto: scattano e vi è il suono d’infinite sirene Se vi e’piaciuto questo racconto di
estrae l’occorrente e s’accende una mentre un lampo pulsante che muta Vittorio Baccelli e volete leggere
sigaretta. colore ad ogni istante sembra qualche altro suo racconto, vi
− “Sono solo di passaggio” sussurra compenetrarsi in ogni cosa, tutto ciò segnaliamo ( oltre all’antologia
Ratz e fa un cenno a Padre che ancora accelera esponenzialmente finchè Mainframe edita da Prospettiva e
non l’ha riconosciuto. Attraversa la sala permangono solo colori che mai gli recensita su PBZERO ) il romanzo
e prosegue per le altre stanze della universi avevano visto. Uomini ed altri
lamaseria, molti monaci, studenti e senzienti si fondono con senzienti creati CINQ ET QUARANTE
bonzi lo riconoscono e lo salutano con dalle nanotecnologia, spirali di DNA
cenni della testa, lui risponde, poi danzano in set composti e decodificati
ripensa al telaio e nuovamente con la dallo svolgersi di configurazioni frattali
sigaretta in bocca ancora accesa si che si rincorrono nell’autosomiglianza
ritrova accanto Gimel, Vav e Dalet nelle su piastre fenoliche dismesse che
loro forme migliori, vestite con tuniche conservano archeologiche topologie di
trasparenti. Il pavimento dell’aula nella metropoli scomparse. Tutto si miscela a
quale si trovano adesso sembra di valanghe di dati che vorticosamente
termoschiuma e si modifica al girano su se stessi avvolgendo nella
movimento dei loro corpi, godimento loro danza tribale, interi sistemi
assicurato, pensa Ratz ed il paragone planetari. Nove e buchi neri
con la seriosa lamaseria lo fa sorridere. s’inseriscono in questo vortice
Sprofonda nel piacere anche se è universale e matasse di fibre ottiche di
cosciente che quelle tre “giovani”hanno scarto accumulate da millenni assieme
forse gli anni della Terra, o poco meno, a materiali radioattivi in disuso
e sprofonda pure nella termoschiuma, ammonticchiati in aule sotterranee di PROSPETTIVA EDITRICE
sempre più giù e sente attivarsi la parcheggio, e tutto si miscela coi 2002
piastra neurale, un leggero solletico microchip, con le reti neurali, plasma, 95 pp. 6.20 euro
misto a fastidio al lobo dell’orecchio realtà virtuali improbabili e perciò
sinistro. Senza trascurare le materiali scartate, reti simstim ed entità Il cui titolo prende il nome dalla
occupazioni attiva i ricettori e gli biologiche viventi per formare un nuovo prime parole della celebre centuria
impianti ed è pronto al trasferimento assetto, un nuovo ordine. Tutto attorno di Nostradamus che prevedeva
dati. L’interfaccia è disturbata e a Ratz in una frazione di nanosecondo, l'attacco a New York.
lentamente si avvede di far parte d’un muta e si decompone mentre il tempo
capo, di un alto dirigente d’una zaibatsu s’accartoccia su se stesso, le luci Il libro puo’ essere acquistato nelle
che è intento alla consolle d’un potente pulsano a ritmi non visti, le cellule librerie Feltrinelli oppure, tramite
mainframe; Ratz è interdetto, è dentro mutanti s’assemblano in nuove internet sul sito di Prospettiva
l’uomo, sente il suo corpo, i suoi organi nanomacchine frementi di vita. Tutto è www.prospettivaeditrice.it
interni, le protesi impiantate, i mutato, ma tutto sembra riformarsi, o tramite IBS
movimenti, alcuni pensieri, ma non può ridiviene come prima, indistinguibile ma www.internetbookshop.it
interagire con lui, è solo uno spettatore, qualitativamente diverso. Ratz
un testimone, la comunicazione è a comprende solo in parte ciò che in una Ancora, per i lettori di Internet,
senso unico. “Sei giunto finalmente!” frazione d’istante è accaduto, neppure l’ultimo libro di Vittorio Baccelli:
dice il dirigente e solo dopo un po’Ratz è cosciente del ruolo da lui svolto, ma DAEMON puo’ essere letto
comprende che sta dicendo a lui, non al comprende che è successo qualcosa gratuitamente a questo indirizzo:
computer o ad altre persone, sta d’immensamente grande, di
parlando in giapponese ma lui riesce a fondamentale per l’uomo, per gli alieni, http://baccelli1.interfree.it/daemo
comprenderlo benissimo. Il dirigente per le macchine, per gli dei, per gli n.htm
spegne ogni luce sullo schermo e sulla universi. Si ritrova con una nuova
consolle, poi fa un cenno a degli insetti, sigaretta accesa in mano nella stanza
sono dei nano-calabroni da difesa, e della meditazione d’ingresso, accanto a
questi se ne spariscono in un foro del lui Padre, Santa ed il Lama. "Ci sarà tempo, ci sarà tempo
pavimento. Dal soffitto scende una − Cosa è accaduto quando il tempo ha
campana argentata ed il dirigente è iniziato a vacillare? – Il Lama sorride,
adesso isolato dal mondo esterno. Ratz ed è Padre a parlare con la stessa voce ...per creare...
è intrappolato in lui, lontano anni luce del dirigente della Zaibatsu: tempo per te e per me,
da ciò che stava un attimo prima − Alfred Van Vogt disse un giorno ad e tempo anche per 100 indecisioni,
facendo nel tempio, è solo nel dirigente, un giornalista che lo stava
ogni altro contatto è reciso.”Grandi e 100 visioni e revisioni...
intervistando:”Voglio confidarle un
eventi stanno per verificarsi, segreto, i miei finali sono superiori alla
aspettavamo solo che tu fossi pronto. comprensibilità umana”. oserò
Chi l’avrebbe mai detto che il tesoro − Ratz allora capisce, almeno in parte,
degli shahinai, un uomo da sempre sorride e con lui sorridono Padre, Santa
votato alla bellezza e all’amore, ed il Lama. Con loro sorridono miliardi turbare l'universo...
potesse essere il testimone ed il di miliardi di miliardi di esseri senzienti, In un attimo solo c'è tempo
catalizzatore per un così importante siano essi biologici, IA, nanomacchine, per decisioni e revisioni che un
evento”. Ratz cerca disperatamente di dei, semidei o diavolerie impossibili da
dire “ma che cazzo volete da me” ma descrivere, mentre un nuovo colore, attimo solo invertirà."
ogni canale di trasmissione è a lui mai visto prima è ora presente nella
precluso. L’altro prosegue “In noi è tela che Gimel ha appena tessuto ed T.S.Elliot
concentrata tutta la saggezza e la
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
HORROR
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Progetto Babele DUE
vita alla sua felicità. Vedeva il suo volto BOOK REVIEWS LA Birra
La BIRRA
contrarsi, la sua bocca aprirsi rantolando Di Emanuele
parole confuse. Sentiva il suo corpo
di EmanuelePalmas
palmas
LA MESSA DEGLI ANGELI
sudato sotto di lui fremere ad ogni suo DEL PRINCIPE DI ELICONA
colpo. Di Carlo Menzinger Fanculo .Voglio bere.
L’errore fu quello di non comprendere il Sì cazzo.voglio bere. E' martedì ed è
cambiamento. E tutti gli errori si pagano: Una serie di lievi coincidenze, che il
tutto il giorno che studio come un
lei stava per pagare la sua debole lettore potrebbe stentare a riconoscere
per tali, guidano una sorta di acuto bastardo il diritto privato, il contratto
volontà piegata dall’assurdo peso di una e blablabla. Un cannone cazzo! Ecco
Sherlock Holmes alla ricerca di indizi per
piccola ambizione. Lui, a breve, avrebbe cosa ci vuole. Fuori c'è il sole. Gli
risolvere un caso che all’inizio ben poco
pagato il suo amore per lei. sembra avere di misterioso ma che poi si uccellini cinguettano, il cielo è
Il buio che aveva scelto l’aveva ormai rivela, progressivamente, essere la punta azzurro, le sgarelle sgambettano in
colmata. Gli echi striduli della sua anima di un iceberg, di una concatenazione di giro. Penso al parco,l'odore dell'erba.
si erano spenti schiacciati dal vuoto fatti, eventi, e storie che solo un occhio
L'erba quella dei prati dico.
ormai padrone. Ora toccava al suo incredibilmente attento poteva cogliere
nella loro unitarietà. Le domeniche al parco.In bici.
perfetto corpo di donna e lui finalmente Ero piccolo. Era bello.
Ad accompagnare il protagonista nella
se ne accorse. Quando le sue orbite si Cioè era diverso. Anche oggi è bello.
sua indagine quasi esoterica troviamo un
fecero scure, vuote, spente per non aver novello Ercole Poirot. Ma non lasciamoci L'erba, cazzo. Da quanto non mi
più nessuna luce da riflettere, il terrore ingannare: nonostante Holmes e Poirot, faccio un cannone! Mi ricordo
lo colpì, ma nulla avrebbe mai fermato la la colorazione di questo romanzo non è il quando andavamo al parco io e
sua passione. giallo e neppure il nero. Siamo in un’altra
Janez, le sere a correre. E già che
Vide con crescente orrore le membra dimensione letteraria anche se
dall’indagine poliziesca il Principe c'eravamo ammazzavamo la noia
candide in cui affondava ancora farsi della corsa con un bel cannone.
d’Elicona prende a prestito l’andamento.
scure, coriacee. La seta luccicante dei Centoventi battiti al minuto con il
Siamo piuttosto nei paraggi de “Il nome
suoi capelli sparì inghiottita dagli aculei della Rosa”. E possiamo convincerci cannoncino tra le labbra non era
che si formarono al loro posto. Le maggiormente di ciò quando dalla storia malaccio.
braccia e le gambe delicate e bellissime vediamo emergere figure mai dimenticate Corri, inspira, manda fuori, inspira
si trasformarono lentamente in orride e talora alquanto cupe (nel nostro
ossigeno, manda fuori, cannone.
zampe artigliate. Il suo viso, che fino a immaginario letterario) quali Byron,
Lorca, Mary Shelley, Francis Marion e Fumare correndo. Cazzo avremmo
poco prima incarnava tutta la bellezza anche bevuto correndo. Avrei
Anne Crawford, Le Fanu e Bram Stoker.
che Madre Natura avesse mai racchiuso scopato anche, correndo. Non
E non si tratta di modelli letterari ma di
nei lineamenti di una donna, si fuse in attori non protagonisti di questa storia passava più. Ma era bello alla fine.
una massa informe di escrescenze che a tratti sembra, senza farlo, esser Ed è martedì ancora e voglio bere
carnose al cui centro si aprì la feroce prossima a trasformarsi in una storia di come un porco, voglio liberarmi,
bocca di un demone. vampiri alla Stoker, appunto.
lasciarmi andare.
Nel momento stesso in cui lui raggiunse Piano piano cominciamo a credere,
assieme al protagonista, che sia in atto Non vorrei stare qui a studiare e
l’apice del suo piacere e con esso la infatti mi prendo una pausa. Cervello
qualcosa di simile ad un gigantesco
consapevolezza di tutto l’orrore che in loop e penso ai cazzacci miei.
complotto che attraversa i secoli. Il
stava accadendo, lei non fu più che un Domino comincia a sembrare, nelle Una bella sbronza! Sì, sì! Libero.
ricordo. nostre menti una realtà. Felice. Sono FREE. Un cannone che
Il ringhio gutturale che nacque nella gola E giunti alla fine, quando ogni cosa brucia nella sua bella ritzla.
del mostro che giaceva ancora sotto di sembra aver trovato il suo posto in
Velluta. Che carisma che ha la
lui lo paralizzò. Ciò che lo fece urlare questa storia surreale ecco che Rossetti
ci stupisce con un estremo colpo di maria. Soprattutto quando non la
non fu il dolore degli artigli che si fumi mai e non la pensi più da tanto.
scena, concludendo con genialità questo
aprivano un varco nel suo petto fino al Da troppo. E la birra?
suo brillante romanzo “La messa degli
cuore che ancora pompava il sangue angeli” che, non per caso, è stato Quest'elemento perfetto. Liquido ed
della sua passione. Non fu solo quello. finalista del premio "Maria Bellonci" 1996, essenziale. Elegante e allo stesso
La velocità con cui gli venne strappata la presentato da Elvira Sellerio. tempo semplice. Cazzo voglio la
vetta che aveva raggiunto, il crollo di boccia da cinque litri. Me la voglio
tutto ciò che amava, l’orrenda realtà che Ho scoperto di recente Andrea Rossetti,
alias Principe di Elicona, come, con scolare tutta. Tutta quanta. Finché
lo aveva raggiunto attaccandosi al suo non ce la faccio più. Birra è libertà.
meritata immodestia si fa chiamare in
collo con gli aguzzi denti del mostro che Birra è bellezza. Birra è eleganza.
rete, per alcuni suoi racconti brevi e
lo stava uccidendo, fu tutto molto più talune poesie. L’avevo apprezzato Birra è da figo. Birra è purezza.
doloroso del cuore che gli veniva moltissimo nei racconti e non mi era Amicizia. Sincerità. Allegria. La birra
strappato ancora pulsante, del sentire il dispiaciuto come poeta. Vedo ora – cosa se vogliamo è tutto. O meglio, tutto è
sangue eruttargli dal corpo e vederlo di cui ero quasi certo – che non si tratta
birra. La vita è un bicchiere di birra.
andare ad imbrattare ogni angolo della solo di un grande centometrista ma che è
anche un eccellente maratoneta, una Puoi fartela via in un sorso. O
stanza. Ma niente fu peggiore del gustartela piano. Se fosse per me
“tastiera” che non potrà non lasciare il
sapere che lei si stava cibando di lui. preferirei alla goccia. Però se si parla
segno in questo scorcio di terzo
L’ultima cosa che i suoi occhi colsero, millennio. di un litro o cinque litri alla goccia è
prima che la morte arrivasse a un po’dura. Che fare?
benedirlo, fu il ghigno malefico sul suo Il romanzo è, purtroppo, ancora inedito. A volte cercherei l'eccesso a volte la
volto. quiete. Sì, sì. La vita è come la birra.
Carlo Menzinger
Firenze, 21.2.2002 E ti dico, adesso vado a scolarmene
© Marina Guzzi una con questa mia massima. E ti
black_fairy@libero.it consiglierei di fartene fuori una
anche te prima che passi il barista a
Tremando, gelando, in orrenda tema, portarti via la boccia. Perché i posti a
Alcuni testi di Andrea sedere nelle birrerie non sono mai
Ah! Lei, lei se ne andò.
Rossetti, alias principe
di elicona possono
vuoti.
Appena mi lasciò, essere letti dagli Beviti la birra prima che passi il
Un viandante passò, archivi di barista a portarti via la boccia ti dico.
In silenzio, invisibile: www.liberodiscrivere.it Fidati. Fidati di me. Io me la berrei.
Gli bastò un sospiro, la prese." E tutta anche.
E chi ha orecchie per intendere,
William Blake intenda.
Per contattare l’autore:
epalmas@libero.it
andrearossetti@hotmail.com
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Progetto Babele DUE
Sabbia nera
La voce del mare narra storie.... e tu sei lì in mezzo a quell’acqua chiara e senti e ascolti e poi... non dimentichi
più e il mare ti lascia i suoi ricordi e tu torni a riva e racconti a quanti ascoltano e poi racconti solo a te, se
nessuno t’ascolta più.
Lo accompagnavano sulla spiaggia tutte passavano e ammiccavano. Ai vivi e ai fermo. Non può star fermo. Troppe cose
le mattine tre bambini fra gli otto e gli morti. A se stesso. Al presente e al ha dentro di sé.
undici anni. Due maschi ed una passato. Forse al futuro. Ti fa trovare nella rete un coccio che
femmina, dai volti abbronzati e gli occhi Avvicinarmi a lui e accoccolarmi lì vicino non si sa da dove venga, da che tempo
scuri. La femmina lo teneva per mano, i non mi costò nessun sforzo. Mi venne venga, una conchiglia enorme come non
due maschietti andavano avanti, spontaneo. Poiché c’ era un mondo se ne è mai viste, poi un giorno capisci,
precedendoli fino ad una specie di intero in quei suoni e in quelle parole. perché è lui che risponde, che hai
capanno che poi capanno non era, ma E, si sa, non ci si può permettere il lusso passato la vita a navigare dentro uno
solo una tenda scolorita e sdrucita di lasciar perdere un mondo nuovo da scrigno fatto di ricordi...ricordi tenuti
sorretta da due pali e fissata nella parte conoscere. C’è sempre da imparare. stretti nella sabbia dei fondali, rivestiti
posteriore ad una cintura di canne
bionde. I bambini vi arrivavano per primi
e davano un’occhiata al posto, come a
guardare che tutto fosse in ordine, poi
uno sgusciava fra le pieghe dello
straccio che la brezza animava
gonfiandone ora un lembo ora un altro,
ne riemergeva portando una sedia
pieghevole, apriva la sedia proprio
davanti al riparo, aspettava che lui
arrivasse tenuto per mano dalla
bambina. Lo facevano sedere. Un’
ultima occhiata in giro e se ne
andavano.
Il vecchio restava seduto al riparo
della tenda, in vista delle onde e delle
palme, per ore. Non faceva niente. Un
volto segnato dagli anni, dalla fatica, dal
sale dell’oceano. Mani grandi, venate di
blu, deformate dall’età, artigli parevano,
posate sulle cosce magre. Occhi
scurissimi brillavano fra le rughe
profonde incise nel volto. Non faceva
niente. C’ erano vecchi che “ Domani, domani vedrai, era ieri, un dallo smalto dei coralli, ossa di amici,
intrecciavano giunchi, riparavano reti, giorno fa....dolce nell’ acqua il pesce lance di nemici, ancore che non sono
parlavano fra loro, in quell’ angolo di guizza e la rete si tende e l’onda porta più risalite in alto....spazio e tempo si
spiaggia subito dietro il bastione del lontano. Viaggi fra creste di spuma, la danno la mano nelle onde, ballano sui
vecchio fortino spagnolo, prima dei vela lacerata, il fulmine squarcia livido il giorni che vanno a perdersi fra albe e
grandi blocchi che delimitavano il porto. cielo, acqua salata, la barca fra le onde, tramonti, sole che sorge e luna che sale
Il vecchio stava solo, sulla sua sedia, il conchiglie sulla riva ad asciugarsi al e sole e luna specchiano i loro visi nel
capo che si reclinava sempre più man sole...partenze, ritorni....figli del mare e il mare conserva il calore del
mano che le ore trascorrevano e lui, mare....aspetta ....il mare....che non sole, la luce della luna e se ne
dondolandolo , ma solo un poco, dimentica un volto, ricorda tutti i sorrisi e impreziosisce...
cantilenava quello che pareva un canto le ombre e le speranze accoglie...Credi. Caddero dall’alto della rupe e il mare
antico. Nel mare. Porta lontano. Il mare. Onda li accolse e nessuno li divise. Due amori
Suoni e parole sussurrate, su onda. Onde. “ che correvano inseguiti, perché una
smozzicate, nella brezza dell’ oceano, Mi fissa. Occhi lucidi di vita. Dondola il figlia di principe non poteva amare un
fra i fremiti delle foglie di palma, davanti capo, piano. Le mani artigliano le cosce cavaliere... Non li presero. Si fermarono
alle onde che luccicavano al sole come magre. La cantilena diviene un discorso lui e lei sull’ orlo della rupe e si
fatte di scaglie d’oro e d’argento - così ritmato sul batter dell’onda sulla riva: baciarono con gli occhi, bada, solo con
eran fatte le corazze degli eroi, quelli del “ Di tutto raccoglie il mare. Acqua. gli occhi e non importa come si
passato - e ai suoi piedi la sabbia, nera, Credi che sia solo acqua. Salata. Credi chiamassero. Si baciarono con gli occhi
lavica, che contrastava con il colore del che sia il mondo dei pesci, dei grandi e e si lanciarono giù dalla rupe nel mare. Il
cielo e dell’ acqua e pareva dal dei piccoli. Ci vivi sul mare. Ci passi la mare conserva il loro amore, raccontano
contrasto trarre forza. vita. E lui ti culla e ti strapazza, ti le conchiglie la loro storia... t’ amo...
sussurra e ti urla all’orecchio. Gli chiedi: anch’ io t’ amo e nessuno li può
Io sono qui. Chi sei? Dunque, chi sei? Attento, dimenticare. E i pesci nel profondo
La terra degli uomini di mare. chiediglielo con gentilezza. Se vuoi una salgono verso l’ alto, la luce a fior d’
E davanti, l’oceano mutevole, cangiante risposta. Che poi magari ti risponde solo acqua smuovono, onda su onda.
nei colori, che é così ed ecco non lo é dopo anni, ma non importa. Tu La voce del mare narra storie.... e tu sei
più, terra di mare, di leggende, di sogni chiediglielo con gentilezza. Prima o poi lì in mezzo a quell’acqua chiara e senti
e d’amori, di tesori e di morte. risponde. Ti prende a schiaffi, innalza e ascolti e poi... non dimentichi più e il
muri d’acqua tenebrosi, ti sprofonda giù mare ti lascia i suoi ricordi e tu torni a
Anch’io sono qui. giù nel suo ventre e ti solleva in alto riva e racconti a quanti ascoltano e poi
Il mare impregna la terra. La bacia e si incontro al sole. Così è fatto il mare. Mai racconti solo a te, se nessuno t’ascolta
ritrae. Chiama. Cantilenava il vecchio la fermo, anche quando la sua voce si fa più.
sua canzone. A nessuno e a tutti. A sottile sottile tanto che ti ci addormenti il I tesori del mare. Tanti. Ma questo è il
quelli che ascoltavano e a quelli che cuore in quella voce, neanche allora è più grande. Il mare conserva le orme
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Progetto Babele DUE
lasciate da quelli che son passati su vulcano spruzzò nel cielo vampate di Allora sono tornato pian piano alla
rotte lontane e ogni tanto qualcosa fuoco. Corremmo al battello. Molti ne spiaggia, ho camminato sulla battigia, mi
restituisce,...si è soli sul mare, non fosse portai con me al largo. Il mare impazziva sono chinato a raccogliere un sassetto
per la sua voce e le sue storie. intorno all’isola e gridava. Poi tutto finì, levigato, verde, l’ ho stretto nel pugno,
Conservare, a volte restituire. Il vento tornammo a riva e fra la rovina la voce mi ha ferito il palmo, l’ho stretto con più
cancella le orme lasciate su strade del mare ricominciò a cantare. Della vita forza, poi mi sono fermato e l’ ho
polverose...il mare conserva i suoi tesori dell’amore della morte... guardato nel profondo, quel mare d’
e sono memorie antiche...A volte le Non tornai più sul continente. Perché il acque salate che sanno degli uomini
restituisce. Perché si sappia che lui non mare non dimentica. Mi aveva chiamato quando ancor di vita non ce n’ era al
dimentica, mai. Niente. Nessuno. Lui c’ indietro perché io mi ero scordato dell’ mondo aperto in spazi infiniti, l’ ho
è fin dall’inizio, c’era solo lui. Ha visto e amore che mi ero lasciato alle spalle, di fissato e con gentilezza, badate, con
sentito tutto... Il mare ha occhi grandi me stesso. Glielo avevo narrato durante gentilezza, gli ho chiesto: “ Perché lei è
sempre spalancati che tutto vedono e le le notti trascorse a pescare, di lei, di morta, lei, non io? “, e ho lasciato
ombre accolgono. quanto eravamo giovani e poveri... lui se cadere nell’ onda il sassetto, con
Anche quando gli uomini si sono l’ era tenuto ben fisso in mente, io no. dolcezza.
ammazzati e l’ acqua era rossa attorno Rimasi. Mare della mia vita. “ In dono. Perché non dimenticasse la
alla barcaccia e loro si scannavano A me, accoccolato sui talloni sotto il mia domanda.
come indemoniati finché ne rimase uno, sole, con negli occhi le frange delle
il mozzo, che fu ripescato da quelli della foglie di palma, si apre dinanzi una © Daniela Manzini Kusching
Tina e mai disse perché era accaduto breccia aperta sull’ infinito attraverso la d.m.k@libero.it
quello che era accaduto. Il mare li sentì quale passato presente e futuro
parlare, gridare, sentì l’ arpione che si confluiscono in linee convergenti come
conficcò nel cuore del primo, il colpo radici di alberi secolari che nella terra
che prese alla testa il secondo, lo scatto sprofondano e s’allungano e dal tronco She put the shell against her ear.
della lama che s’ affondò nel petto del si allontanano, riemergono a fior di terra Then rising from her knee,
terzo e poi lavò le lacrime del quarto e e al tronco linfa convogliano attimo dopo She closed her eyes, and, pressing
alzò un ‘ onda gigantesca che strappò attimo. Uno spazio aperto nel mare hard,
sartie, divelse l’albero, spazzò il ponte, immenso che preserva, accoglie e She listened for the sea.
ghermì l’ ultimo degli uomini e tutti li inanella di bagliori le spoglie dei sogni, i
portò a dormire fra i rami fioriti delle ricordi stessi dei giorni e non esiste ieri, I knew she heard the water roar;
alghe. Tranne il mozzo: lui lo trasportò a ma solo quest’oggi che con l’ieri è tutt’ She glowed with childish pride.
una tavola e lo sospinse in là... lontano. uno e diviene domani. To hold the ocean in her hand
Sa di guerre, d’ amore, di odio e di Mare che risuona di parole e sospiri, le Was more than she could hide.
lacrime. Di violenza e forza e coraggio: l’ mie parole, i miei sospiri, occhi aperti a
odore del mare. Inebria. Incanta. Dal cercare quel perché che non trovo da She ran across the sand to me;
passato fluisce nell’ oggi e poi... nessuna parte, che, se appena mi pare I listened for awhile
ancora... avanti verso il domani. Nulla va di scorgerlo, mi sfugge e la ricerca Then tucked the shell within her
perduto. riprende. hand
Un giovane partì per tentar fortuna ed Forse fra le onde non troverò risposta, And nodded with a smile.
aveva solo la sua barca che era stata di ma pace
suo padre e speranze gli gonfiavano il e il ricordo di lei fra i ricordi di tanti I thought that she could learn from
petto. Cercava fortuna. Lontano dall’ respireranno echi di vita me,
isola dalla sabbia nera dove era nato. e lei ancora sarà con me, But who am I to tell?
Cavalcò le onde fino al continente dove - i nostri attimi durati una vita, She brought the ocean home today;
la gente parla in modo strano e sempre perduti nel fango d’ una luce I only brought a shell.
corre per strade fatte di polvere. ingannevole, d’ un suono stridulo,
Il mare ve lo portò con venti favorevoli, fragore e schianto, rottami contorti - Darrell T. Hare
fu buono e gentile con lui. Arrivò. lei ancora sorriderà e tenderà la mano:
Lavorò. Guadagnò. Divenne ricco. E sono qui.
potente. Dimenticò il mare. Ma il mare Mi fissa il vecchio, viso grinzoso, e
non si scordò di lui. Lo chiamava ogni dondola il capo sì sì sì, è così.
notte da sotto i pontili allungati sui moli Mi alzo, annuisco e mi allontano a passi
di cui il giovane era divenuto lenti sulla sabbia nera di quest’ isola Lei la conchiglia portò all' orecchio,
padrone...Ritorna, diceva, ritorna. nata dal fondo dell’ oceano, che ti poi si alzò,
Perché il mare ha memoria eterna. riempie di voce potente, frangente dopo gli occhi chiuse e premendola forte,
Come se fosse un figlio perduto, lo frangente e se cammini proprio sulla ascoltò il mare
chiamava. Memoria eterna ha il mare battigia dove le onde si sfanno, non
che tutto riceve e tutto conserva. Io non importa se piangi, tanto gli spruzzi ti sapevo che sentiva l' acqua ruggire
volevo tornare. Ero ricco. Potente. Ma lavano il viso e nessuno se ne accorge. si illuminò d' orgoglio infantile
mia madre stava morendo, mi Solo il mare lo sa. tenere l' oceano stretto nella mano
mandarono a dire. Tornai. Su un battello * era più di quanto potesse celare
bianco e rosso che era una meraviglia. Presi l’ abitudine d’ andare sulla
Perché ero ricco. Il mare sorrise spiaggia di sabbia nera e, giorno dopo corse sulla sabbia fino a me
frusciando contro lo scafo e colorando d’ giorno, aspettavo che lui arrivasse, io ascoltai per un po'
oro i fianchi della barca. Io fumavo e ascoltavo i brandelli di frasi che gli poi la conchiglia riposi nella sua
pensavo a quando ero partito da casa, uscivano dalle labbra, insieme mano
così giovane e solo. Il mare mi guardavamo la linea lontana dell’ e con un sorriso feci cenno di sì.
accompagnò all’ isola e mi lasciò sulla orizzonte dove cielo ed acqua s’
riva, le onde si accartocciarono intorno incontrano, sfumando l’uno nell’altra. Pensai che avrebbe potuto imparare
ai miei piedi come per trattenermi. Mia Un giorno il vecchio non venne, i da me
madre intanto era morta. Girai di nuovo ragazzini non si videro. In paese si ma chi ero io?
le spalle all’ isola, la terra aspettava parlava solo del fatto che nella notte era Lei l' oceano ha portato oggi a casa
lontano, poi lei, che avevo amato da morto, quasi centenario, colui che per io solo una conchiglia.
ragazzo, mi fu davanti e fu come una tutti era il padrone dell’isola.
magia di luci e di ombre e di calore e di Il padrone dell’ isola. Di ogni locale, di
freddo e il sangue corse rapido per le ogni casa, forse di ogni granello di Traduzione di D.M.K.
vene e io pensai che l’avrei portata via sabbia nera. Lui.
con me, quando ci fu il boato e il
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Progetto Babele DUE
Testo a fronte
Presentiamo, in prima assoluta e nelle due versioni: in spagnolo ed in italiano, un racconto scritto a quattro mani
da Gordiano Lupi e da Alejandro Torreguitart Ruiz . E, se non sapete di chi parliamo, andate subito a scaricare gli
arretrati di Progetto Babele...
TESTO IN SPAGNOLO : “Es él”, dijo la él una de las pocas certezas de su vida. Isabel todavía recordaba los sacrificios y
esposa. Isabel nunca había sido militante. Como sufrimientos que debían afrontar a
“No es fácil reconocerlo, pero buena mujer de casa, siempre se había diario; sus hijos crecían desnutridos y
desgraciadamente así es”; añadieron ocupado de otros asuntos. “Hablan y sin ropa suficiente. Trabajar era
los hijos. hablan, pero nunca se preocupan por la imposible y, cuando se lograba, el pago
Raúl García González había he cho su gente pobre...”; decía a menu do. Su era de pocos dólares que nunca
último viaje desde el aeropuerto de la marido la reprendía diciendo; “¡No bastaban.
Habana; y así fue como llegó a Miami, hables así! ¿Qué te falta? Nosotros
atado de pies y manos a la carlinga del somos el Estado; nosotros hemos dado Mientras tanto, comenzaban a llegar los
avión. Lo había hecho solo, sin ninguna nuestra sangre para construir esta primeros turistas extranjeros; llevaban
ayuda, como mejor pudo y ahora yacía república”. Isabel callaba para no consigo historias de otros mundos,
inerte sobre una mesa de mármol. contradecir a su marido, pero los historias normales de lugares donde se
políticos no la convencían, jamás l a trabajaba y se podía vivir con el propio
Un último intento de fuga desesperado. habían convencido. Batista o Fidel, era sudor de la frente. Fu e entonces
igual, de todos modos la gente pobre cuando Isabel comenzó a pensar en la
Raúl amaba su tierra y nunca hubiera no importaba y nunca importaría. fuga.
querido dejarla, pero su mujer y sus ¿IRNOS? ¡¿Pero te has vuelto loca?!
hijos se habían marchado y él ya no Cuando comenzó el “período especial”, ¿Y a dónde podríamos ir...?”. Decía
soportaba estar lejos. Ya había estado Raúl no quería creer lo que estaba Raúl.
sin ellos demasiado, desde aquel día en sucediendo; a menudo maldecía a “A Miami, donde van todos; ahora hay
que escaparon a bordo de aquellas Rusia y Gorbachov. más cubanos ahí que en nuestra isla.
balsas furtivas. Allá esperaremos, algo tendrá que
-¡Nos han abando nado! ¡Malditos cambiar tarde o temprano, y en la
Isabel acarició su frente y por un soviéticos! Nos dejaron solos en manos espera por lo menos no moriremos de
instante pareció revivir todas sus de los americanos... hambre. Podremos trabajar, como en
esperanzas. -¿Qué te decía? -hacía eco su mujer - cualquier parte del mundo y ahorrar
No siempre fue tan difícil vivir en Cuba. ¿Qué te he dicho siempre? La gente algo”, respondía Isabel.
No como ahora. Hace 15 años ya se pobre tiene que arreglárselas sola;
empezaba a dejar sentir la llegada de comunistas o capitalistas el resultado es “Yo quiero morir en Cuba. No me
tiempos duros, pero nadie se habría el mismo. hables de Estados Unidos. Pero
podido imaginar lo que en realidad iba a ustedes acomódense en sus balsas si
suceder. Se vivía muy mal; f altaba todo, incluso quieren, yo los espero aquí. Esta es mi
lo indispensable. Los americanos, con tierra.”Concluía Raúl.
No faltaban los problemas, nunca su despiadado embargo, no sólo
habían faltado. Sin embargo, la impedían el comercio, sino inclusive el Las dificultades eran muchas y
esperanza ayudaba y la fe hacía seguir arribo de medicamentos. Fidel aumentaban día tras día, pero él
adelante. Raúl era uno de los que racionaba los alimentos; la tarjeta resistía. Nunca se habría marchado;
creía; había luchado por aquella alimenticia permitía comprar menos de fue entonces cuando un buen día
revolución cuando era poco más que un lo necesario para la simple subsistencia, Isabel tomó a sus dos hijos y se
adolescente y Fidel representaba para con eso se las arreglaba la gente. embarcó en una balsa ins egura junto a
otros desesperados hacia
Miami; hacia un futuro
incierto pero lejos de la
certeza de un difícil
presente.
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
Raul amava la sua terra e non avrebbe come in ogni parte del mondo e Non sarebbe partito. Era lui che li
mai voluto abbandonarla, ma sua moglie guadagnare qualcosa”, rispondeva attendeva, al solito posto, in quella che
ed i figli erano partiti e lui non ce la Isabel. era la loro casa.
faceva più a vivere lontano. Lo aveva “Io voglio morire in Cuba. Non parlatemi Isabel si asciugò una lacrima, che le
fatto anche per troppo tempo, dal giorno di Stati Uniti. Accomodatevi pure, se rigava il volto segnato dal dolore.
in cui erano fuggiti, alcuni anni addietro, volete, sulle vostre zattere. Io vi aspetto “Perché non sei stato fedele alle tue
a bordo di zattere di fortuna. qui. Questa è la mia terra”, concludeva idee sino in fondo? Perché sei scappato,
Isabel accarezzò la fronte di Raul e Raul. se era quello che non volevi?”,
sembrò rivivere d’un tratto tutte le loro Le difficoltà erano tante ed mormorava tra sé, accarezzando la
speranze. aumentavano giorno dopo giorno, ma lui fronte gelida del marito.
Non era sempre stato così diffcile vivere resisteva. Non se ne sarebbe mai L’ultimo viaggio, quello della
a Cuba. Non come adesso. Quindici andato. disperazione, glielo aveva riportato così,
anni fa si cominciava ad avere sentore Fu così che un bel giorno Isabel prese come non lo avrebbe mai voluto vedere.
di tempi duri, ma nessuno avrebbe con sé i suoi due figli e s’imbarcò su di Lo spogliarono delle povere vesti
potuto immaginare quello che in realtà una zattera insicura alla volta di Miami. rattoppate e sdrucite che indossava. Il
sarebbe accaduto. Assieme ad altri disperati. Verso un viaggio, quel viaggio assurdo che lo
I problemi non mancavano, non erano futuro incerto, ma via dalla certezza di poteva condurre solo alla morte, lo
mai mancati. Però la speranza aiutava e un difficile presente. aveva conciato veramente male. Isabel
la fede faceva andare avanti. Raul era Raul restò solo. Pensava che fuggire fece uscire i figli.
uno di quelli che ci credeva. Aveva non sarebbe servito a niente. Cosa si “Non è spettacolo per voi”, disse.
lottato per quella rivoluzione, quando attendeva chi se ne andava? Credevano Quando i ragazzi si furono allontanati si
era poco più che un ragazzo e Fidel forse il capitalismo avrebbe dissolto i pose al lavoro. Doveva renderlo
rappresentava per lui una delle poche problemi come neve al sole? Raul presentabile per l’ultima cerimonia,
certezze della sua vita. Isabel non era conservava ancora le foto di Fidel nella vestendolo con un abito elegante, forse
mai stata una politicante. sua povera casa di periferia. Erano tutte il più bello che mai avesse portato.
Da buona donna di casa si era sempre appese ai muri in bell’ordine. Accanto Isabel pensò che il marito non sarebbe
occupata d’altro. “Parlano, parlano, ma c’era Che Guevara in divisa militare. stato d’accordo. “Siamo povera gente –
della povera gente non si interessa mai Abitava a Guanabacoa, nei pressi delle avrebbe detto – e allora indossiamo le
nessuno… ”, diceva spesso. Il marito la spiagge dell’est Avana, terra di negri e vesti della povera gente… ”.
riprendeva: “Non dire così. Cosa ti riti magici, conditi di antiche Lei lo avrebbe ricordato con i suoi
manca? Lo stato siamo noi. Noi superstizioni. Un luogo povero, cadente pantaloni chiari, un poco sdruciti e
abbiamo dato il nostro sangue per come le sue case coloniali, che sporchi di polvere, ma anche con
costruire questa repubblica”. Isabel venivano giù a pezzi. Triste e allegro al indosso la sua camicia eternamente
allora taceva, per non contraddire il tempo stesso, rifugio di quotidiana sudata, sempre da lavare.
marito, ma i politici non la miseria da spartire in silenzioso Prese i pantaloni e li piegò
convincevano. Non l’avevano mai orgoglio, ma anche di grida di bambini, distrattamente. Adesso era il momento
convinta. Batista o Fidel era lo stesso. che giocavano a rincorrersi per i campi di gettarli nel sacco dell’ immondizia,
Tanto la povera gente non contava e incolti, sotto altissime palme e banani. perché avevano definitivamente
non avrebbe mai contato. Raul non voleva lasciare la sua terra. adempiuto al loro compito.
Quando cominciò il “periodo speciale”, Non voleva tradire l’immagine di Che Fu proprio in quell’istante che vide
Raul non voleva credere a quello che Guevara, con cui aveva lottato fianco a cadere, dalla tasca destra, un foglio di
stava succedendo. Spesso inveiva fianco per la rivoluzione. Ricordava il carta ingiallita. Isabel lo raccolse e lesse
contro la Russia e contro Gorbaciov. treno deragliato a Santa Clara. C’era attentamente. Era una lettera indirizzata
“Ci hanno scaricato! Maledetti sovietici! anche lui ed era appena un ragazzino. a lei, scritta in uno spagnolo corretto e
Ci lasciano soli nelle mani degli Rammentava gli occhi di ghiaccio di semplice. Una lingua musicale e dolce
americani… ” quell’argentino e le parole che sapeva che non aveva dimenticato, anche se a
“Che ti dicevo? – faceva eco la moglie – pronunciare per infondere coraggio. Miami era costretta a parlare inglese.
Cosa ti ho sempre detto? La povera Raul aveva ancora fiducia in Fidel. Le “Cara Isabel, vedi com’è strana la vita?
gente deve arrangiarsi. Comunisti o cose sarebbero cambiate e lui non Se leggerai queste parole vorrà dire che
capitalisti il risultato non cambia”. sarebbe fuggito. Bastava attendere con non ce l’avrò fatta e forse sarà stato
Si stava veramente male. Mancava paziente rassegnazione. In definitiva meglio così, perché mi sarebbe costato
tutto, anche l’essenziale. Gli americani, come da sempre aveva fatto in vita sua. troppo caro dirti che avevi ragione. Le
con il loro embargo spietato, impedivano Isabel non aveva avuto pazienza. Aveva idee in cui credevo sono morte da
non soltanto il commercio, ma persino due figli, che le chiedevano da mangiare troppo tempo e probabilmente è giusto
l’arrivo di medicinali. Fidel mise gli ogni giorno e tanto era bastato per che io me ne vada con loro. Non avrei
alimenti a razione. La tessera alimentare spingerla a partire. Raul si era sentito avuto la forza di sopravvivere a me
permetteva di comprare meno della tradito e quando riusciva a telefonare a stesso. Abbi cura dei ragazzi. Sei
semplice sussistenza. Ci si arrangiava. Miami lo faceva capire chiaramente. sempre stata una buona madre.”
Isabel ricordava ancora i sacrifici e le “Vieni anche tu – le diceva la moglie – io Isabel strinse il foglio tra le mani. Aveva
sofferenze che dovevano affrontre ogni ti voglio bene come un tempo. Ti una gran voglia di piangere, ma Raul
giorno. I loro bambini crescevano mal aspetto. Ti aspettiamo”. non avrebbe mai voluto che nessuno
nutriti e privi di vestiti. Lavorare era Ma Raul non ne voleva sapere. Quella piangesse per lui. Testardo fino in
impossibile e quando lo si faceva il era la sua terra. Che poteva farci a fondo, aveva scelto il modo più assurdo
guadagno era di pochi dollari, che non Miami? Le sue vecchie strade, gli angoli per fuggire, perché in realtà quello che
bastavano mai. del quartiere, le bottiglierie dove cercava era solo la morte. Isabel gettò
Intanto cominciavano ad arrivare i primi trangugiava ron per mandar via i cattivi via la lettera. Non ne avrebbe mai
turisti stranieri. Portavano con loro pensieri, le feste condite di rumori e parlato a nessuno, neppure ai ragazzi.
racconti di altri mondi, storie normali di musica… . Chi gli avrebbe ridato tutto Lei e Raul erano di nuovo insieme,
terre dove si lavorava e si poteva vivere questo? E l’atmosfera magica d’ un nonostante tutto e dopo tanto tempo
con il frutto della propria fatica. Isabel tramonto avanero, quando il Malecòn avevano ancora un segreto in comune,
cominciò a pensare alla fuga. inghiotte un orizzonte disperato e fa da conservare gelosamente tra le
“Andartene? Ma sei impazzita! E dove sparire il sole dietro le onde di un mare pieghe della memoria.
potremmo mai andare… ”, diceva Raul. spinto dalla forza dei venti, come
“A Miami. Dove vanno tutti. Ci sono più avrebbe potuto riviverla? Tra i grattacieli © G.Lupi & A. Torrreguitard Ruiz
cubani ormai che nella nostra isola. Là sul mare di Miami? Apprendendo una lupi@infol.it
attenderemo. Cambierà qualcosa prima lingua che non era la sua? Dandola
o poi. E nell’attesa almeno non vinta, in definitiva, agli odiati capitalisti
moriremo di fame. Potremo lavorare, americani?
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Progetto Babele DUE
SONO MEGLIO DI BUKOWSKI DF: No. Io scrivo meglio di Bukowski. Dan Fante
Intervista a Dan Fante. Siamo diversi ma io sono meglio. Agganci
Di Thomas Pololi
TP: Cosa aggiunge la tua scrittura al
classico vecchio tema dello scrittore
alcolizzato senza un soldo sempre-
Mi stavo leggendo Agganci ( Ed. Marcos
depresso-e-infelice scopatore di
y Marcos ) e mi sono chiesto: ”Cazzo,
bombe-sexy di carattere?
ma perchè il figlio di John Fante 1 fa lo
DF: Cosa aggiunge? Io racconto la
scrittore?
storia della follia americana del 20°
Così ho pensato di chiederlo a lui.
secolo. Di chi non ce la fa più.
E' stato gentile a rispondere.
TP: Chi è il peggiore scrittore del nuovo
millennio?
TP: Qualcuno ha detto che sei più
DF: Fai un po' tu. Io non riesco a
bukowskiano di Bukowski. Secondo me
leggere i romanzi di adesso.
il tizio era più ubriaco di Bukowski.
Tu che ne pensi?
TP: Qual è la cosa che hai sempre
DF: No. Noi scriviamo di cose simili,
voluto dire a John Fante ma non hai mai
come l'ubriachezza, ma Bukowski non
detto? (non rispondere ”Ti voglio bene”)
dice la verità sugli alcolizzati. E' una vita
DF: Ho sempre voluto dirgli "Grazie
terribile.
Papi. Grazie per il talento e per avermi
insegnato a usarlo".
TP: In Agganci il tuo alterego Bruno
Dante sente la voce del defunto
TP: Ultima domanda cattiva. Non sei Edizioni Marcos y Marcos
fratello Rick dirgli che non è uno
capace di aprire il tuo cuore o l'hai Anno 2000 - 192 pg
scrittore, ma solo un perdente. Tu sei
aperto ma non ci hai trovato niente? 10.10 euro
uno scrittore o un perdente (o
DF: Non capisco questa domanda.
entrambi)?
Riprovaci.
DF: Oh no, Thomas. Io sono uno Bruno Dante, sedicente scrittore e
scrittore. Un buon scrittore. Leggi i miei figlio d'arte, passa da un'agenzia di
libri e giudica tu stesso. CONSIGLI DI LETTURA: Dan Fante vendite all'altra. Da qualche mese
ha chiuso con l'alcol. Parrebbe aver
TP: Tu hai mollato la scuola a vent'anni. messo la testa a posto, non fosse
Io adesso ho vent'anni. Ho mollato Dan Fante è nato a Los Angeles. per quella simpatica abitudine di
la scuola. Provo a scrivere, ma di A vent'anni ha mollato gli studi e ha litigare con il proprio datore di
cognome faccio Pololi. Cosa dovrei scelto la strada, meta finale New lavoro e insultare cordialmente
fare? York, dove ha vissuto per vent'anni. l'intero genere umano. Approda alla
Cambiare cognome? Ha lavorato come venditore porta a Orbit di Eddy Kammegian, a sua
DF: Perchè dovresti cambiare porta, tassista, lavavetri, volta ex alcolista. Piazza toner e
cognome? E' una follia. Non farlo. John investigatore privato, lavapiatti. cartucce per stampanti, aggancia
Fante odiava gli italiani che adottavano clienti meglio di chiunque altro.
cognomi americani solo per farsi TIn Italia ha pubblicato Angeli a Potrebbe mettersi il cuore in pace
accettare. pezzi e Agganci ( entrambi per ed essere un bravo americano.
Marcos y Marcos). Basterebbe non perdere per
TP: "Hai scritto una lettera molto bella, l'ennesima volta l'equilibrio così
stile pulito, frasi semplici e faticosamente raggiunto.
dirette. Forse anche tu sei uno scrittore, Basterebbe non farsi licenziare in
come me. Pensaci..." Questo era tronco. Basterebbe non innamorarsi
tuo padre, da Roma, nel 1960. Non hai della donna sbagliata, e fare il
mai pensato che stesse scherzando? possibile per annegare la propria
DF: Mio padre a volte era troppo pieno esistenza.
di sè. Non mi ha mai incoraggiato a
scrivere.
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Progetto Babele DUE
TRADUCENDO TRADUCENDO
Questa è una "cronaca" scritta nel luglio 1933 da Rubem Braga, un giornalista brasiliano che fu reporter di guerra
in Italia durante il secondo conflitto mondiale. Mi sembra il paradigma di questo tipo di genere narrativo. G.B.
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Progetto Babele DUE
e sempre lo sara'. Il popolo della citta' che mi spinsero alla lotta? Sapresti CONSIGLI DI LETTURA
teme, disprezza, stima, odia il sindaco; spiegare perche', lungo tutti i secoli, da
non importa. Ecco, e' proprio cosi'. quando il mondo non era mondo fino ad
oggi, per sempre, sono stato io, Creatura di Sabbia
Lucifero, l'unico ad avere il fegato di di Tahar Ben Jelloun
Bebu' verso' un po' di birra nel bicchiere ribellarmi? Lo sai che, modestia a parte,
e continuo' a parlare: ero il primo della classe? Ero il piu'
- Ecco: il Bene e il Male. Il sindaco brillante, il piu' felice, il piu' puro, ero
ritiene che le panchine del giardino fatto di luce. Perche' mai mi sarei
devono essere sistemate davanti alla ribellato contro di lui, rischiando tutto?
chiesa: questo e' il Bene. L'uomo L'attuale governo dice che fui spinto
dell'opposizione ritiene che devono dall'ambizione e dalla vanita'. Ma tutti i
rimanere attorno al chiosco? Questo e' il governi dicono la stessa cosa su tutti i
Male. Pero'... rivoluzionari sconfitti! Guarda, sei cosi'
- Bebu', smettila di annoiarmi. somaro che devo proprio dirtelo. Questa
- Non mi interrompere. Conosci la mia schifezza non sarebbe rimasta cosi'
storia. Ho fatto una rivoluzione contro com'e'. Potrei spiegarti il mio
Dio. Sono stato sconfitto, ho perduto, programma; non lo faccio, perche' non
sono stato esiliato; non ho avuto mai e sono uno di questi politici idioti che
neanche ho implorato amnistia. Dio mi stanno sempre a salvare la patria con
ha sconfitto per tutti i secoli dei secoli, piattaforme di governo. Ma rifletti un po',
per l'eternita'. E' l'eterno sindaco, bestiolina mia. Dio mi ha sconfitto, mi ha Einaudi Editore 1992
nessuno puo' farci niente. Adesso, se stritolato, e non e' esistito nessun altro 180 pp 8 euro
hai coraggio, immagina un po' questo: vincitore come lui cosi' infame verso un
esco dal mio inferno una bella sera, vinto. Ma per l'amore che nutri verso Era tempo che volevo leggere questo
raduno i miei, faccio una campagna di questa canaglia, dimmi: che cosa ha libro che mi aveva consigliato un amico.
radiodiffusione, provvedo delle armi, fatto lui finora? La vita che ha Ebbene, e' stato un'esperienza di lettura
vado fino al Paradiso e sconfiggo quel organizzato lui e che dirige lui non e' diversa, il mio primo approccio con un
mascalzone. Espulso di la' quella una miseria? - una porca miseria? Lo autore Magrebino e con una scrittura che
racchiude caratteristiche stilistiche
canaglia, tutte quelle undicimila vergini, sai perfettamente. Gli uomini non etnicamente precise.
tutta quella immonda santeria. Che soffrono, non si ammazzano a vicenda, Il libro parla della storia, dell'ottava figlia
succede? non passano il tempo facendo di un padre marocchino. Quest'ultimo,
sciocchezze? E' impossibile nascondere ritenendosi sventurato per non aver
Non risposi. Mi innervosiva quel modo di il fallimento. Dio e' fallito, mi-se-ra-men- avuto alcun figlio maschio, idea l'inganno
parlare. Bebu' continuo' con veemenza: te fallito! E adesso, via, dimmi pure: per di far credere a tutti che l'ottava nata sia
- Succede questo, bestia: non succede quanto io potessi essere peggiore, un maschio. Cosi' attua la truffa e chiama
suo "figlio" Ahmed.
niente! Hai notato che succede quando amico mio, credi proprio possibile che
Questo pesante segreto sara' custodito
vince una rivoluzione? Gli uomini si organizzassi un mondo cosi' ridicolo e da lui, dalla madre, da un'anziana
arrendono dinnanzi al fatto compiuto. Il sporco? governante e da Ahmed stesso.
Bene sara' il Male e il Male sara' il Bene. Il racconto e' architettato come un
Chi ha passato la vita adulando Dio Non risposi a Bebu'. Vuotammo in arabesco, non ha un filo continuo di
andra' all'inferno, per imparare a non silenzio l'ultimo bicchiere di birra. Quasi narrazione. Infatti, essa viene fatta
fare piu' lo scemo. Io faro' la diroccata: ne ordinava un altro, ma mi accorsi con inizialmente da un cantastorie, poi dallo
stesso Ahmed attraverso un diario, quindi
invece degli angioletti, i diavoletti; invece disappunto che non avevo piu' soldi in dal cognato di Ahmed, per finire,
dei santi, i demoni. Tutto rimarra' lo tasca. Anche lui fece la stessa attraverso numerose altre tappe, a venir
stesso, ma esattamente il contrario. Non costatazione. Uscimmo. Fuori era ormai guidata dalle parole di un bibliotecario
avro' neanche bisogno di modificare le giorno fatto: cieco in cui si rivede Borges.
religioni. Basta cambiare una parola nei - Accipicchia! Che sole luminoso, Bebu'! A mio parere questo e' un libro sulla
libri santi: dove si legge "no", scrivere Devono essere le sette. sofferenza, sul dolore della prigionia. Il
"si'", dove si legge "peccato", scrivere Ci avviammo verso l'angolo del Corso. dolore di una donna costretta nei panni di
un uomo e, piu' in generale, delle donne
"virtu'". E il mondo continuera' ad andare Mi chiese: della societa' Marocchina dell'epoca
avanti. Voi non vi metterete a seguire la - Dove vai adesso? (credo intorno al 1940) costrette in una
mia legge, come non seguite neppure - Vado a dormire. E tu? cultura Islamica nella quale il loro valore
quella sua; non importa, sara' sempre la umano e la loro importanza nella societa'
legge. Bebu' mi guardo' con quei suoi occhi erano prossimi allo zero (Ahmed stesso
scuri e rispose con un angelico sorriso: dice: "Essere donna e' una
Mi sentivo frastornato. Vedevo che fuori, - Vado a messa... menomazione naturale della quale tutti si
fanno una ragione. Essere uomo e'
sulla strada, le lampade si spegnevano un'illusione e una violenza che giustifica
e mormorai: sono le sei. Bebu' parlava Rubem Braga (1933) e rivilegia qualsiasi cosa".)
con aria sconsolata: Trad. di Giuseppe Butera Creatura di sabbia e' anche un libro di
- Ma non ti preoccupare. Quel furfante e' butera@ucdb.br trasformazioni: l'ottava nata che viene
forte. E' possibile deporlo? Impossibile! trasformata in un maschio, Ahmed che
Impossibile... nel corso della sua vita vuol tornare a
Lo guardai in faccia. Nei suoi occhi, ben due modi di scrivere riscorprirsi donna e a trasformarsi di
nuovo nel suo corpo femminile ed infine
in fondo, molto lontano, c'era un raggio le trasformazioni del narratore che e' una
di luce. Era una piccola, misera Scrivere da poeta è cosa sorgente della storia in continua
speranza, molto distante, ma ancora mutazione durante tutta la narrazione.
irriducibile. Sentii pena di Bebu'. E' diversa dallo scrivere come Creatura di sabbia e' un libro dove
strano, non posso guardare cosi' una storico: il poeta può spesso non esiste la frontiera tra il reale
persona, in fondo agli occhi, senza e l'irreale e la narrazione, piena di
sentire pena. Mi misi a consolarlo:
raccontare o cantare le cose eclettismo linguistico, rende quest'effetto
come furono e come ancora piu' efficace. La lettura diventa
- Inoltre, caro mio, non servirebbe a
intrigante ed a volte difficile nel fluire, ma
niente. Va bene cosi' come sei. Hai pure dovrebbero essere; lo storico, piena di spunti poetici e pagine molto
un certo prestigio, tu... belle.
- Sto bene io? Canaglia! Pensi che invece, deve parlare delle cose
quando mi ribellai l'ho fatto per non come avrebbero dovuto Un libro da leggere, forse quando si e'
capriccio? Conosci il mio piano di gia' lettori un po' maturi.
governo, sai quali sono stati gli ideali
essere ma come in realtà
furono. Claudio Palmieri
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Progetto Babele DUE
Nell’appartamento 221b di Baker Street, Sherlock Holmes aveva appena Certo e' difficile crederci
finito di versare il te’per se’e per il dottor Watson. Il dottore sembrava
ma il verde che c'era ormai non
totalmente concentrato nella lettura del giornale.
- Due zollette, Watson? c'e più
- Hem? Si’, per favore... Curioso, davvero curioso... e il grigio ha preso il suo posto
- Posso sapere che cosa vi sembra tanto curioso? – chiese Holmes,
certo vorrei non fosse vero ma
porgendogli la tazza e dirigendosi verso la sua poltrona preferita.
- Leggendo queste notizie, avverto la curiosa sensazione di un deja’vu. tra ciò che c'era prima e ciò che
- Elementare, mio caro Watson... – osservo’ Holmes pronunciando la c'e adesso
frase che maggiormente irritava l’amico.
la linea è netta
- Come sarebbe a dire?
- State leggendo il “Times”di ieri. la linea è irrimediabilmente netta
porca puttana mi hanno proprio
rigato la macchina
Tratto da “Un samba per Sherlock Holmes”
Di Jo Soares
Edizioni Einaudi FLAVIO OREGLIO
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
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Progetto Babele DUE
tradizione del pagare, rise e si lasciò muro, probabilmente lasciato da un poco, ma non aveva voluto dirmi dove
andare. mobile che era stato da poco spostato o andava.
molto più facilmente venduto. Mi guardai intorno e girai per le stanze
2 - Mercato Coperto In quel momento per la prima volta capii cercando qualcosa da fare o da leggere,
che Ian non aveva assolutamente una aprii un cassetto dell’unico mobile
Visto da fuori non sembra, ma il Mercato lira e questo mi mise un po’di tristezza. presente e mi trovai davanti un mucchio
Coperto di Modena é davvero un bel Era passata più di mezz’ora ed ero di fogli scribacchiati malamente, ne presi
posto, caotico sì, ma al suo interno si ancora da solo con la mia insalata, così uno e cominciai a leggere:
vedono un sacco di facce interessanti, si andai verso quello che presumevo il
sentono un sacco di voci e dialetti bagno, del quale vi risparmio la 24/4/2002
differenti, modenese, napoletano, descrizione, andando oltre arrivai in una
siciliano, pugliese... stanza nella quale c’era solo ed Piove sul silenzio.
I colori si mischiano con gli odori e poi esclusivamente un letto e un povero Piove su questa terra.
cosa non da poco, é molto facile ragazzo di appena 20/22 anni che vi Piove sulla mia rabbia e non riesco a
rubacchiare qualcosa... possibilmente dormiva sopra dolcemente. reagire.
senza farsi sgamare. Non so di preciso perché, ma con fare Ho lasciato un foglio su una panchina,
Ian mi era di fianco, davanti all’ingresso felino mi avvicinai e mi sedetti di fianco ho lasciato un urlo di disperazione sotto
principale, gli spiegai la tattica e gli al letto, confezionai uno spinello magico, questa pioggia
mostrai l’uscita opposta dalla quale lo appoggiai per terra, andai in cucina a che cade lenta sulla m ia ira.
saremmo scappati... Sembrava pronto e prendere l'insalata e due forchette e Ho lasciato una richiesta di aiuto sotto
rilassato, così diedi il via: schizzammo tornai da lui pronto a condividere il pasto questa pioggia che quasi non si sente,
dentro, lui era velocissimo, sembrava con il mio nuovo amico. nella speranza che qualcuno legga la
che l’avesse già fatto milioni di volte, Non si svegliò, così accesi la canna e la mia tristezza.
sfrecciava tra i bancali di frutta e verdura fumai da solo osservandolo dormire, Piove fuori da queste mura.
prendendo pomodori, ciuffi di insalata, appoggiato al muro di fronte al letto, Piove sui miei sogni in bianco e nero.
frutta e non so cos’altro, io dalla parte dormì per almeno due ore, poi tra un Piove. Piano. Dolce. Sottile.
opposta del mercato facevo la stessa lamento e uno sbadiglio si alzò e si Sto urlando, ma nes suno può sentire.
cosa. Ci ricongiungemmo all’uscita stravaccò di fianco a me e, facendomi Ho lasciato che la mia voce sparisse
correndo e urlando e continuammo a vari ironici complimenti, mangiò la sua dentro di me.
correre finché non fummo lontani... metà di pranzo. Ho lasciato il mio amore per le cose
Quando ci fermammo su una panchina a Quando mi venne in mente di chiedermi reali.
fare l’inventario della refurtiva avevo il che ora fosse erano le cinque e mezza Piove.
cuore a mille, credevo esplodesse ed del pomeriggio Piove sopra di me,
ero tremendamente felice. - Merda!! E’ tardissimo!! - Urlai, ma non sulla mia testa scoperta,
Restammo li un po’, ma poi convenimmo sembrò turbarlo più di tanto sulle mie spalle,
entrambi che era rischioso stare in giro e - E’tardi per fare cosa? - sulle mie parole...piove...
andammo a casa sua. - Devo andare a casa prima che mia sento che piove...su di me...ma piove sul
Non credo di aver mai visto una casa più madre torni da lavorare, non mi va silenzio.
scatafasciata (non sarà italiano, ma assolutamente di discuterci... - Già nella
rende l’idea), qualsiasi cosa era in mia testa vedevo la scena delle cazzate Quel cassetto era pieno di fogli come
degrado, ma gli feci subito capire che che le avrei detto per giustificare la mia quello, ne estrassi un altro per leggerlo e
non era un problema per me e lo vidi più permanenza a Modena per tutto il in quel momento sentii aprire la porta,
rilassato e meno in imbarazzo. pomeriggio, non che si sarebbe me lo misi in tasca, e chiusi velocemente
- Prova a guardare dentro al frigo, ma arrabbiata se le avessi detto la verità, il cassetto senza fare troppo rumore.
stai attento che la muffa po trebbe ma non mi andava di condividere questa Ian non si accorse di nulla, ci sedemmo
aggredirti appena apri... - disse ridendo cosa con nessuno, tutto qua. per terra e chiacchierammo un po’, ma
da una stanza che ancora non avevo Presi il primo autobus per casa, stavo non mi disse dove era stato e io non
visto. bene, un po’stanco, ma rilassato. glielo chiesi neanche.
Aprii tentennando e lo spettacolo non fu Cercai di immaginare il seguito della Corsi da casa sua in stazione e fui più
dei migliori; c’era una pesca giornata di Ian, ma non riuscivo ad veloce di quanto pensassi, saltai sulla
praticamente decomposta, un barattolo immaginarmelo insieme a nessun altro; corriera al volo e mi appoggiai
di maionese senza il tappo il cui colore si ebbi come l’impressione che fosse una gravemente sul primo sedile a tiro.
avvicinava al verde fluorescente, del persona tremendamente sola e avevo Il tempo passò lento nel tornare a casa,
latte che definire scaduto sarebbe intenzione di stare con lui anche il giorno mi ricordai del foglio che avevo preso a
un’offesa visto che ormai era un pezzo seguente, ma ricadendo nella mia realtà Ian e lo tirai fuori...
d’antiquariato e un sacco d’altra roba di studente prossimo alla maturità Un disegno fatto con la china, una
che il mio inconscio si rifiuta di ricordare. sapevo che sarei dovuto entrare in faccia di profilo, una finestra, un sole
- Forse é meglio che faccio un’insalata classe l’indomani e così fu. credo e varie pennellate qua e là a
con quello che abbiamo preso al riempire lo spazio, e dietro scritto
mercato- urlai verso il bagno dove questo:
probabilmente Ian stava (scusate) 3 - Piove sul silenzio
cagando. “Non credo che riusciremo mai
- Vai tranquillo. Non ho molta fame, fai - Sarà anche un cesso questo a capire quale sia il reale significato
tu...- rispose tra un grugnito e uno sbuffo appartamento, ma se non altro si vede la delle percezioni,
liberatorio. Ghirlandina...- in quanto ne distorciamo
Cosi, in quel degradato appartamento Mormorai fra me e me affacciato alla inconsciamente il senso
del centro, mi misi a preparare finestra di casa di Ian, erano circa le due allo scopo di adeguarlo
un’insalata di verdure, pomodori e del pomeriggio e mi sentivo abbastanza il più possibile ai nostri desideri.”
cipolle, mentre uno strano ragazzo che bene, ero anche andato a scuola quella
avevo conosciuto un paio di ore prima mattina, ma avevo già cancellato dalla Arrivai a casa e nulla sembrava
stava facendo i suoi bisogni nel suo mia testa tutte le insipide nozioni che cambiato, tanto che mi resi conto di aver
bagno; così mi sembrò di svegliarmi e di avevo accumulato nell’arco di sei perso la cognizione dello scopo per cui
rendermi conto della realtà e della terrificanti ore passate seduto sul mio ero lì...e ancora oggi la sto cercando.
situazione che stavo vivendo...e pensai banco.
che era davvero divertente. Una pioggerellina fine si appoggiava 4 - C’è poco da dire
Guardandomi intorno vidi che non c’era sull’asfalto e sui tetti delle case di fronte
praticamente niente nella casa, notai in a me, ero da solo in casa, Ian era uscito “Penso che avremmo bisogno
un angolo del soggiorno un alone sul dicendomi che sarebbe tornato da li a di sollevare le nostre ansie,
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Progetto Babele DUE
in modo da poterne sentire il peso suo posto in funzione delle sue idee di HORROR...in breve e
e riuscire finalmente base, dei suoi amici, dei suoi gusti
a comprender ne la sostanza.” musicali e del suo credo morale, ma
Debby Di Joseph Queen
Marco tutto si riconduce ad un’immagine finale Era una notte di luna piena e le ante della
che arriva a dare di se stesso; é una finestra erano aperte.
- Hei vecchio!!!!- urlò Ian vedendomi moda quella del nostro comportamento e La pallida luce lunare inondava il viso di
Debby facendo scintillare i suoi occhi vitrei
entrare dalla porta noi la alimentiamo continuamente.
fissi sulla bambina sul letto.
-...neanche oggi sei andato a scuola! Non pretendo affatto di passare per un Carlotta aveva le coperte rimboccate fino al
Finirai per farti segare se continui così... - esperto di non so quale scienza mento, era sveglia, non poteva dormire, non
- Non ti preoccupare, ho la situazione sociologica giovanile di sto ....., cerco poteva proprio. Era da più di una settimana
sotto controllo...-ridemmo entrambi solo di capire se il drastico mutamento che non chiudeva occhio, da quando la zia
sarcasticamente. che negli anni ci ha portato a essere Ruth le aveva regalato quella bambola.
- Il caldo mi opprime, non riesco a stare quello che siamo e a vivere come La zia diceva che era magica che se non
veniva curata a dovere piangeva.
in classe più di mezz’ora di fila, esco viviamo sia un bene o un male; se le
Ma Carlotta aveva scoperto fin dall’inizio
dalla classe ogni ora e mi fumo una differenze tra me e i miei genitori di 20 che quella bambola piangeva solo di giorno
paglia dietro l’altra... tanto vale che stia anni fa siano in meglio o in peggio. mentre di notte faceva tante altre cose. E
fuori no??- mani nei capelli in segno di Non ho le capacità né le conoscenze per non
disperazione. poter rispondere a questa domanda, ma tutte innocue. E l’unico modo che
- Secondo me faresti meglio a fare ho gli occhi per vedere che é rimasto conosceva per frenarla era rimanere svegli.
quello che devi fare invece di stare tutte poco e niente che interessi i giovani al di Una palpebra di Debby si chiuse e si riaprì,
facendo l’occhiolino alla bambina sul letto.
le mattine in giro a cazzeggiare... oh! poi fuori del loro contesto, che li faccia
“No!” Gemette Carlotta da sotto le coperte.
fai come ti pare, a me piace quando mi arrabbiare per questioni serie, che li Debby nell’udire quel suono sorrise. La
vieni a trovare, solo non vorrei che ti renda uniti al di fuori dell’Eden di piacere plastica rosa si contrasse accompagnata da
andasse male... -mano velocissima a e divertimento in cui cercano di entrare il un rumore stridulo fermandosi su
soppesarsi grintosamente i genitali, futile più spesso possibile. un’espressione di puro godimento.
scaramanzia... Adesso la pianto con questi argomenti, Lo sguardo di Carlotta si soffermò sulla
- Il problema é che non me ne frega più anche perché non sono certamente io la bocca di Debby e il suo animo si gelò. Era
cambiata. L’aveva sempre avuta chiusa,
di tanto...- nel frattempo mi ero sdraiato persona più qualificata per trattarli, ma
sempre. Mentre ora era aperta, un piccolo
per terra al fresco e avevo stappato con facendo parte del soggetto preso in pertugio dal quale si intravedevano dei
l’accendino la birra che avevo comprato esame vorrei solo capire dove andremo piccoli dentini bianchi, perfetti, allineati uno
al discount vicino alla stazione, ne bevvi a finire e basta, ma pensandoci bene, affianco all’altro. La bambola poggiò le mani
un sorso e mi sembrò di rinascere. anche scervellandocisi attorno, le cose sul comò e si alzò facendo sventolare la
Il caldo cittadino demoliva ogni spirito che ne potrebbero emergere non gonna blu, si guardò attorno e puntò il
d’iniziativa. sarebbero soluzioni, anche perché non é braccino grassoccio verso il
letto chiudendo tutte le dita ad esclusione
Pensai a mia madre, a mio padre e a di quello che sono alla ricerca, sto
dell’indice.
cosa sarebbe successo se mi avessero cercando cose da dire, ma quello che a “Tu!” Esclamò una voce bassa, cavernosa,
segato; probabilmente nulla di così volte mi sembra di capire é che ci sia malvagia.
tremendo, ma pensai che non valeva la ben poco da dire... ( continua ) Il respiro di Carlotta si bloccò, fino ad ora
pena scoprirlo... non mi sarei fatto non aveva mai parlato, e non l’aveva mai
bocciare. © Marco Attina’ puntata.
Adoravo stare su quel pavimento fresco, secchiamanuela@libero.it Si era sempre limitata a farle le boccacce, a
sbattere le palpebre a turno in una serie di
vi appoggiavo la guancia per un attimo,
occhiolini maligni e a tormentarla fino
sebbene non fosse molto pulito, un BOOK REVIEWS ( Stefano Lorefice ) all’alba tirandole le coperte da sotto il letto.
brivido mi percorreva la schiena e niente Debby saltò giù dal comò con un tonfo
altro potevo desiderare in quel momento. Cacciatori di teste attutito dal tappeto azzurro. Carlotta si
Parlammo un po’ quel giorno, distratti e sporse dal letto per tenerla d’occhio ma la
di John King bambola non c’era. Anche questo non lo
senza troppo impegno, mi raccontò di
quando si faceva...ex- aveva mai fatto pensò Carlotta andando a
guardare dall’altro lato del materasso.
tossicodipendente...brutte storie, tristi e
Vuoto. Forse era sotto il letto.
penose. “Tanto sono sveglia.” Bisbigliò alla stanza
Passammo rapidamente ad altri discorsi silenziosa cercando di farsi coraggio.
che comunque ne derivavano, come il Non le rispose. Il cuore le batteva nel petto
futuro, cosa avremmo fatto... cosa come una grancassa impedendole di sentire
saremmo diventati o cosa ci sarebbe qualsiasi rumore. Passarono i minuti e
piaciuto diventare. Carlotta era terrorizzata dall’idea di non
poterla tenere sott’occhio. Per un po’attese
Erano questioni complicate, costellate da
che la bambola uscisse da sotto il letto, lo
vari “...boohh..”, ”..chi lo sa..”, stava sperando con tutte le sue forze, ma
”..speriamo..”, si sentiva nell’aria un quella non si fece viva. Alla fine decise che
retrogusto di menefreghismo cosmico Guanda Editore 2000 336pp doveva rischiare, doveva sporgersi e vedere
tipico della mia generazione credo, ma che cosa stava facendo.
comunque le conclusioni furono piuttosto La copertina: un’istantanea che riproduce Carlotta prese il coraggio a due mani e si
scarne e irrisorie. una parte di volto con ghigno incluso ed il affacciò guardando sotto il letto. Il sangue le
collo che lo regge con tatuata la scritta “ andò alla testa facendogliela sentire gonfia.
Parlando coi miei genitori, o comunque
cut here”.... Con lo sguardo andò da una parte all’altra
con persone adulte, mi é sembrato di Un libro forte,bello, sporco, assassino e del pavimento ma della bambola non
avvertire una colossale differenza nel cattivo, ambientato nella Londra attuale. c’era traccia.
modo in cui si viveva la loro giovinezza o Violento nelle immagini. “Dove sei..” Piagnucolò tornando nella
adolescenza rispetto a come la viviamo Lo sfondo è l’ambiente delle tifoserie posizione iniziale.
noi, “ragazzi del 2000”. calcistiche, i pub affollati e fumosi lungo il “Sono qui!” Fece una voce orribile alla sua
Un divario enorme negli obiettivi, nelle Tamigi. Crudo e per certi versi destra, era tremendamente vicina. Carlotta
”trainspottiano”, ma originale. non fece in tempo ad impedire alla sua testa
speranze e soprattutto nelle cose in cui
I protagonisti si danno ad una assurda di voltarsi e la vide, vide la bocca della
si credeva, o per cui si lottava. gara, il vincitore? Chi conoscerà bambola a due centimetri dal suo viso, era
La mia generazione non lotta, non biblicamente il maggior numero di donne. spalancata, gli occhi di vetro la fissavano
protesta, compreso me; e se lo fa, il più Mitico il finale. con ferocia, le mani impugnavano una
delle volte lo fa per aderire a un modo di Uno scrittore emergente di enorme forbice troppo grande per quel corpo.
essere che lo differenzia da altri modi di talento. “Sono tutta tua!!!” Esclamò lanciandosi a
essere spesso ancora più superficiali. peso morto sulla bambina.
Stefano lorefice
Viviamo in una società giovanile molto
Joseph Queen g130373@libero.it
variopinta e complicata, ognuno cerca il
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Progetto Babele DUE
HORROR
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Progetto Babele DUE
Saliamo a casa sua. È divertente vedere mostrandomi la scarna essenzialità del elettrica, non vorrei farmi anche io un
che la scelta dei libri che sono sullo suo corpo senza protezioni. Lascio brutto scherzo come questo! Poi mi
scaffale è molto simile alla mia. Lo scivolare il braccio verso l’esterno, poi alzo, do un’occhiata intorno, mi
stesso vale anche per le videocassette verso il pavimento ma è ancora troppo piacerebbe prendere qualcosa. Apro
à LE STESSE! distante. Adesso gli sono sopra con le l’armadio e noto una piccola scatola
WoW! gambe lo stringo, mentre affonda dentro nera col coperchio rosso, la apro,
Varrebbe quasi la pena fermarsi a me gentile, come se non conoscesse nasconde una biglia. Andrà bene.
riflettere un po’… ma poi, per trovar altro modo che questo per carezzarci Scelgo attentamente un cd, ho voglia di
cosa?? Solo che, per l’ennesima volta, il l’anima, come se il sesso fosse solo, e musica, è stata una giornata pesante.
mio autolesionismo mi spinge a credere davvero, fusione del prematuramente Poi inizio a rivestitimi. Mi allaccio gli
che qualcuno possa davvero essere in diviso. Premo il mio corpo contro il suo anfibi, sollevo con due dita il rubino,
sintonia con me, col mio ego stravolto quando sento le sue mani scivolarmi avanzo della maschera del suo viso, e
come il lembo strappato di una vita che lungo la schiena, scendere in fondo per mi avvicino alla cucina.
ormai non mi appartiene più. accompagnare, favorire e sostenere il Spengo il grill, acceso per tenere in
climax dell’amplesso. Lo guardo, e caldo quello che aveva preparato. Cerco
Dice che abbiamo gli stessi oggetti in scopro di aver perso ogni aderenza col una padella, una di quelle piccole
casa, e credo che sia pure vero. Nella reale, di aver dimenticato ogni cosa di potrebbe bastare ma non la trovo,
macchina c’erano un paio di libri che ho me, di aver scordato tutto, ogni singola ripiego su una più capiente, e le forbici,
anche io e che non tutti leggerebbero! molecola di ciò che ci circonda. Nella mi servono le forbici. Faccio a piccoli
Però, non male! Che LUSS… URIA! ’Sta mente la vaghezza dell’atipico desiderio pezzi la carne che tengo in mano e la
qua comincia a piacermi sul serio! Ci di c(r)edere, a lui. Allora il busto eretto scotto nella padella che ho già
parlerei per ore, ci si parla da dio… non piano scende, e nella discesa raggiungo appoggiato sul fornello, prima di
ci sono cAZzI!!!!! il mio scopo. passarla in una ciotola e metterla ai
piedi del forno. Mentre esco per
Mentre si cambia nel bagno accarezzo Un’intimità così profonda che pare guadagnare le scale, il gatto mi scivola
la mia borsa di cuoio, è pesante, lo so dettata da qualcos’altro. Persino i capelli fra le gambe, attirato dall’odore del cibo.
bene. Custodisce solo oggetti, i collaborano, scendono a farci da sipario, Finalmente,… ecco la cena.
documenti preferisco lasciarli in a ripararci dal mondo. Mi piace. Mi
macchina. L’avvicino ai piedi del letto e perdo completamente e mi faccio © Roberta Mochi
la lascio scivolare sul pavimento, portare via.
nascondendola sotto le coperte. - ma tu mi ami?-
- amo la possibilità di non essere più
NOVITA’IN LIBRERIA
Finalmente ho tolto le lenti! Dodici ore sola, e tu mi ami?-
che le portavo, ho i bulbi oculari che - ti amo, perché mi fai sognare. Vorrei
friggono! Mi gioco l’ultima carta che piovesse adesso, piovesse viola-
(vincente), e le preparo una cena con I VOLTI DELL’IGNOTO
cui me la infilo nel letto in quarantasette Piovesse viola? Sarebbe bello sentirsi Di Emiliano Maramonte
nanosecondi! Inforco gli occhiali, se li solcare la pelle da lacrime di un intenso
trovo! Niente da fare, vaaaabe’, mi ‘lacca solferino’ e sull’asfalto vedere
tengo la nebbia, tanto conosco la cucina pozze compatte mostrare solo la persa
come le mie tasche… Ma, cazzo fa? ansietà di specchianti violacei. Chissà,
Certo che è strana. magari un giorno succederà davvero, un
- ma cosa stai attaccando alla presa giorno che non è oggi. Ma l’amore nei
vicina al letto? Un asciugacapelli? suoi occhi ha preso la forma banale
Guarda che ce n’è uno in bagno! Strana della proiezione violenta della propria
che sei, prenotare un posto dove esigenza di sostegno affettivo. E già
dormire no, ma l’asciugacapelli sì! l’aria mi si fa sudicia e non riesco più a
Boh!!!! – respirare. Non posso più aspettare.
Devo farlo adesso. Afferro l’impugnatura
Lui, deve aver finito di cucinare, perché e schiaccio il bottone, l’urlo del trapano,
mi si avvicina con occhi languidi che ora, è agghiacciante. La faccia stupita di
pare vogliano dire che la serata sta lui mi toglie il fiato.
prendendo una piega particolarmente
calda. Sai che palle! Ho sempre odiato ma che cazzo è?? oHH, ma questa è
gli approcci maschili… a volte sono pazza!
tremendamente ridicoli! Spesso penso
che sarebbe più conveniente/dignitoso La punta che gira gira
che evitassero certi preamboli. giragiraaaaAAAAARRRRRRRRRRRRR
RRRGHHHHHHHHHHHHH! Edizioni Il Foglio
Cena pronta, ecco. Mi avvicino, si vede Collana Autori Contemporanei
che è già su di giri. Ho visto in un film la protagonista 70 pp 5 euro
succhiare l’occhio di un cadavere, ma in
Si siede al mio fianco sul letto e intanto effetti, nel mio caso, non è rimasto molto Seconda edizione riveduta e
le sue dita ancora gelide di acqua da spillare; il mandrino ha dovuto fare ampliata di un libro che ha avuto un
corrente si appoggiano sul mio viso per ben pochi giri prima che la punta di buon successo. Nove storie del
succhiarmi via un bacio; la mia mano metallo raggiungesse con efficacia la brivido scritte con uno stile originale
arranca ai piedi del letto, cercando di zona più molle del cranio. Parte del viso ma sulla falsariga delle atmosfere di
afferrare qualcosa che da questa è schizzata in aria, affrescando di king e Koontz. Un libro che non vi
posizione è troppo lontano, la presa mi macchie scure la parete; a ben farà dormire sonni tranquilli. Per gli
sfugge. Cazzo! Devo provare a guardare, il resto ha l’aspetto di un pollo amanti del brivido.
spostarmi senza che se ne accorga. disossato. Uno zigomo nudo scintilla di
Così, dolcemente addosso la mia fronte sieri giallognoli e sangue rappreso. Un
alla sua e carezzo la sua testa con la brandello polposo di pelle è fioccato sul
mia. Lui mollemente si posa e io mi letto. Lo sfioro e percepisco la poltiglia Richiedetene una copia a:
lascio guidare dall’inerzia fino a sentire il vischiosa sotto le dita ancora bagnata di IL FOGLIO LETTERARIO
via Boccioni 28 - 57025 PIOMBINO (LI)
fresco delle lenzuola avvolgermi la un’umidità calda.
e-mail: ilfoglio@infol.it
schiena, che nuda si è sciolta dal Allungo una mano per staccare la spina
vincolo sociale degli abiti. Mi segue del trapano dalla presa della corrente
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Spossatezza ( 1990 ) – 50x60 descrive una delle tante Giovanni Verga: CHI E’?
“ … … . vi si scende con una scala stretta
dai gradini enormi e diseguali, in pozzi Il maestro Croce Armonia il pittore
scavati proprio nello zolfo … .Si soffoca delle miniere, è nato in Sicilia nel
e si rimane come asfissiati dalle 1949, ha vissuto dal 1966 al 1977 a
emanazioni solforose e dall’orribile Zurigo e dal 1978 al 1985 a Genova.
calore di stufa che fa palpitare il cuore e
ricopre la pelle di sudore … ..” Continua ad operare anche negli
La Calatura era la discesa negli inferi, studi di San Juan de Alicante
ed una volta lì, nelle viscere della terra, (Spagna) e di Mannerdof (Svizzera)
l’esistenza dello zolfataro diventa oltre che in Sicilia.
indefinita, senza alcuna distinzione tra E' membro dell'Accademia delle Arti
Carusi, Vagonari, Picconieri: I Vinti, gli delle Incisioni di Pisa, dell'Università
uomini veri, così omaggiati da Anna Popolare Sestrese (Genova),
Mazzei in questa struggente lirica. dell'Accademia Tiberina di Roma .
Uomini veri Ha allestito grandi mostre in Italia ed
camminano all'estero per far conoscere la realtà
in punta di piedi storico-mineraria della propria terra.
oltrepassano Ricordiamo tra le più importanti :
del 20 il recupero delle salme fu specchi fatati Caltanissetta (1966, nel Palazzo del
ultimato.” e labirinti di pietra, Carmine per la 4 rassegna
Un rapporto poco poetico, troppe volte sui loro passi internazionale di arte contemporanea.
redatto nei diversi luoghi di Sicilia dove nascono fiori perenni Altre mostre nella stessa città nel
esistevano le Solfare. Come si fa a non dal tenue costante profumo. 1988,1989,1991,1993,94,95,97),
tenere conto delle morti nelle Solfare? Non si voltano indietro Meilen - Zurigo (1968 Centro
Tanti: 89 zolfatari morirono a Cozzodisi e non hanno timore; culturale italiano.), Basel (CH) 1971
e Serralunga di Casteltermini nel 1916 piano piano Kunstmuseum Arte Italiana
per uno scoppio di grisoù, 68 nella nel mondo Contemporanea, Genova 1978
Solfara Virdilio di Campobello di Licata diventano eco Archivio Artisti Liguri, Roma (1980
nel 1886 per un crollo, 65 a Gessolungo diventano voce Pala Eur - Mostra Nazionale
nella mia provincia di Caltanissetta nel diventano tuono. dell'Amicizia), Tokio-Kioto (1982
1881, sempre a Caltanissetta si ebbero Vinceranno Maestri italiani del disegno e della
41 morti a per asfissia nella Solfara un giorno grafica contemporanea Arai Gallery,
Iuncio Tuminelli e 40 in quella di gli uomini veri? Bruxelles (1984 Centre International
Trabonella nel 1911, dopo che anni Rogier), Madrid (1985 Palacio de
prima, nel 1867 ne erano morti 30 in un Gli zolfatari non hanno vinto mai, Cristal), New York ( 1985 Coliseum "
incendio. Un elenco sterminato: 39 morti saranno solo ricordati, da chi come Artexpo NY") ed ancora la Mostra
nel 1883 nella Solfara Grande di Croce Armonia, girando tutto il mondo, itinerante in Francia nel 1987 a
Sommatino, 37 morti alla Solfara ha dedicato la sua tavolozza “torrida e Fontaine, Grenoble, Rives, Crolles
FratePaolo di Casteltermini nel 1897, 35 misteriosa” alle loro storie, ai loro visi onde poi ritornare a Grenoble nel
annegati alla Grasta di Caltanissetta nel che non sono mai ben definiti, che sono 1994 e nel 1998, sino ad arrivare alle
1863, 28 a San Giovannello nel 1913; e tutti e tutto: uno, nessuno, centomila, più recenti in Sicilia ( Messina,
taciamo degli altri della Solfara confusi dentro la Solfara, pane e morte; Catania, Taormina)tra le quali quella
Grottacalda di Piazza Armerina, della innalzandone quel monumento notevolissima del museo minerario di
Colle Fridi di Lercara, della Falsirotto di indelebile alla memoria di chi è rimasto, Floristella prima nel 1996 poi nel
Favara, della Solfare Panche di Assoro. di chi non ha mai saputo, delle nuove 1998, in un percorso che erge il
E’ il tremendo bollettino di una generazioni, affinchè non dimentichino pittore Croce Armonia a capo-scuola
ecatombe silenziosa e continua. Un quali sacrifici disumani fecero un tempo i di una corrente artistica etnico -
inferno, un vero e proprio inferno di loro padri, adesso che tutto è finito e sociale custode dell'identità delle
morte e di dannati. Ricordo una serie di che, come recita una poesia del nostre radici per sempre.
dipinti del maestro Armonia, di qualche compianto Attilio Colombo: “ … . laggiù
anno fa, e diciamo pure la verità: nella miniera è scoppiato il silenzio.”
irripetibili; che superano tutti il metro di
dimensione, dove ebbe a trasportare, in Rocco Chimera
una stupefacente tavolozza gialla, in roccochimera@yahoo.it
maniera metaforica, i suoi zolfatari nei
gironi di quell’Inferno dantesco ove i
dannati che caricavano pietre vengono BOOK REVIEWS a cura di Stefano Lorefice
assimilati ai “Carusi” della pirrera con le
ceste di vimini, cariche di ganga, sulle Siamo spiacenti di... Dino Buzzati
spalle. Oscar Mondadori – 240 pp
“ La giornata del minatore – scrive in Un grande,inutile presentarlo,potrei finire qui.
Unico, le sue capacità di sintetizzare,di arricchire il
quell’occasione Maria Teresa lettore, di stupire sono impressionanti.
Prestigiacomo, noto critico d’arte e Ho scoperto Buzzati con la “Boutique del Mistero” ed in
giornalista, - si confonde con la profonda Siamo spiacenti di ho trovato un libro stupendo.Uno
Valle infernale di “ Caron dimonio con stile secco, arguto, tagliente, sfrontato, lucido,
occhi di Bragia” e la miniera è profonda irriverente, in una parola geniale.
voragine fumosa di zolfo, ove si respira Riesce a tirar fuori l’anima da piccole cose, dipingendo
un’atmosfera immobile tenebrosa: la realtà per quella che è. Malinconia, amore,amarezza,
in un caleidoscopio in multicolore rotazione.
un’aura morta che non vede mai luce, L’arte di parlare di cose normali eppure strane, l’arte di
dove l’unico bagliore emana olezzo di parlare di cose strane eppure normali.
morte.” Uno scrittore veramente contro, lucidamente schierato
Dico che se vengono solo i brividi ad contro le assurdità accettate da tutti.
Racconti brevissimi, che lasciano il segno, un libro che
Dino Buzzati
evocare queste immagini, scrivo che
questo Inferno inizia già al momento smaschera tutte le ipocrisie. 1906 - 1972
Filastrocche bislacche, per chi ancora crede che gli
dell’arrivo al cantiere e della discesa
artisti, quelli veri, abbiano il potere di cambiare le cose.
nelle gallerie: “La Calatura”. Così ne
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- Poesie non le vuole più nessuno - direttamente dalle sapidità della cucina
rifletté Alfredo guardandosi intorno - emiliana? “
Guarda appunto su questa bancarella Gli piaceva ‘giocondità cruenta’!
quanti libri di poesia, sporchi, macilenti, Rendeva l’idea di un signore
misti tra i breviari d’astrologia e gli rinascimentale, di un Este o di un
incunaboli di cucina malese: ‘Odi Gonzaga, che assisteva attraverso le
barbare’, ‘Oroscopi per tutti’ e... parole del poeta a battaglie sanguinose,
‘Cinquanta risotti’. Un’indigestione, un ma tranquillo nel suo salotto e
picnic alle rive del Clitunno sotto le circondato da amici fidati, sorseggiando
stelle... Ancora però manca un un vino leggero. Voleva citare anche la
ingrediente... Ah no, eccolo... quello che salama da sugo, ma non trovò
ti guarda le spalle a tutte le mostre del l’aggancio giusto. Comunque, l’altro era
libro. Non cerca niente né ha interessi allo stremo, si vedeva, ed azzardò
particolari, fuor di quelli che hai anche soltanto a replicare con un sorrisetto che
tu. E te li succhia, questi interessi, come voleva essere ironico, ma probabilmente
il sangue, la linfa, la vita! Già, ecco era sconsolato: “ Non mi dirà che anche
appunto la ‘Vita nova’ accanto alla la musica? “
’Cucina vegetariana’... Utile per far stare “ Ma certo! “ lo incalzò Alfredo “ Non
Beatrice a dieta, evidentemente -.. sente il caciucco nel “Marat” ?! Altro che
Alfredo sorrise, prese la ‘Vita nova’, ed giacobini! “.
incominciò a percorrerlo a zigzag, Era giacobino, Marat? Boh, al momento
aprendolo appena con due dita. Era Luisa Sarasini foto di Alex Fava non se lo ricordava. E in ogni caso
un’edizione rilegata in pelle, con le Per gentile concessione della modella quell’opera lì con Marat c’entrava fino ad
lettere d’oro un po’ sbiadite sul un certo punto, però Mascagni e
frontespizio. Come si aspettava, l’altro Non gli interessava difatti, ma caciucco, che accoppiata, eh? Aveva
prese la ‘Cucina vegetariana’ e prese ugualmente, per educazione, gli rispose, stravinto almeno per due motivi, primo
avidamente a sfogliarlo, fino a fermarsi camuffandosi abilmente dietro i suoi perché il baffetto non aveva speranze di
su una minestra di farro, e nel frattempo baffi (- Ecco un tipo perfetto coi baffi, replica, e secondo, perché poteva tirare
sbirciando quello che Alfredo leggeva, sono proprio questi che gli danno la innanzi all’infinito in quel modo. Ah, ci
come se dall’altana della sua fronte terza dimensione, la profondità, sembra avrebbe pensato ben bene il pusillanime
aggrottata potesse scorgerne i pensieri. una caffettiera in effetti -): “ Ma no, mi a leggergli di dietro un’altra volta.
- Ora faccio una prova- pensò e, lasciata interessa eccome “. Tirò avanti ancora per un po’, come
la ‘Vita nova’al suo destino, afferrò con “Perché, vede, caro signore, i cannelloni riflettendo, afferrando un libro via l’altro
due mani la pesantissima ‘Astrologia devono la vita ad una geniale intuizione, e sprizzando metafore ed accostamenti,
cinese divulgata’; l’altro, senza molto vicina all’intuizione poetica. e affastellando nomi e fatti alla rinfusa,
scomporsi minimamente, avanzata la Peraltro, ha notato quanto sia quando si accorse che una terza
sua minestra, si immerse nella lettura determinante il tipo di alimentazione persona li guardava. Era una ragazza
dantesca, sempre molto attento alle nella storia della letteratura? “. coi capelli lunghi, forse carina (non
scelte di Alfredo ed ai suoi sentimenti. E, come dopo un’affermazione un po’ diede importanza alla cosa lì per lì, era il
- E’ chiaro, proprio evidente! Questo pesante, Alfredo pensò bene di tacere suo sguardo penetrante che temeva,
succhiaruote non ha altro da fare, sarà un attimo per osservare l’effetto anche di sbieco). Alfredo volse gli occhi
entrato qui perché fuori piove a dirotto... sull’ascoltatore. Riprese dopo qualche appena un attimo verso di lei, come per
-. istante: “ A parte il caso... dei ghiottoni saggiare la consistenza di
Lo affrontò con decisione: più noti della nostra letteratura, come quell’improvvisa rivelazione. La ragazza
“Commovente, vero?” Giacomo Leopardi... “. sorrise, un po’ impacciata. Poi si
“Prego? “ - Arrossisce! Sono riuscito a farlo avvicinò, e gli tese una mano, che
“ Dico, non é commovente che delle arrossire! Tra un po’ ammetterà che é Alfredo afferrò più come una zavorra,
poesie d’amore scritte tanti secoli fa uno di quelli che vanno in giro per le che come un salvagente, e dovette così
destino ancor oggi il nostro interesse? “ fiere dei libri a metà prezzo a sbirciare mollare il baffetto che, pur rimanendo in
“Beh, sì, forse “ gli altri, a frugargli nell’intimo...nell’anima zona, riprese visibilmente colore.
“ E non trova anche lei che certe cose si !- “ Professore, mi sono permessa di
esprimono ancor oggi allo stesso modo? Il suo pensiero si stava infervorando, ma ascoltare quello che diceva col signore
Eppure, oggi tante cose sono diverse. Il apparentemente Alfredo era sereno, qui, é molto interessante, davvero “. Il
nostro secolo ha creato i calcolatori olimpico, tranquillissimo. “ E se pensa baffetto si ringalluzzì alquanto,
elettronici, i viaggi interplanetari, la poi a quanto una certa cucina regionale sentendosi chiamare ‘signore’ in un
televisione...i cannelloni “ influenza le belle lettere qui da noi. Non contesto non aziendale, che cioè non
“Come dice? “ voglio dire certo che la ‘Commedia’ di implicava, una volta tanto, il non
“ Proprio così: i cannelloni, un tipo di Dante sappia di ribollita o di pici alla conseguimento di una qualsivoglia
pasta ripiena. Conosce ? “ contadina “. laurea, e per di più associato con uno
“Sì, senz’altro...ma non pensavo... “ Sentì che il baffetto condivideva che, benché lo avesse annoiato
“ Vede: le grandi intuizioni passano nell’intimo, pur continuando a cercare (e mortalmente, era pur sempre,
sempre inosservate ! Ma forse é il caso non trovandola!) una via per uscire da evidentemente, un professore. Si
che mi presenti. Sono il professor quell’incomodo. vedeva che pensava, se possibile, di
Alfredo...Binelli “, l’altro non si accorse “ Certo il sapore, l’aroma del pesto é pur dare un seguito all’interesse di quella
della pausa e spalancò due occhi un po’ presente nella macchia mediterranea gentile signorina.
tediati, “ insegno storia della poesia di Sbarbaro e Montale! E mi La ragazza si chiamava Sara e dopo
dell’alimentazione all’Università, ma vorrà forse negare che il sanguigno di qualche frase di assaggio attaccò
forse non le interessa “. Ariosto, quella giocondità cruenta delle Alfredo frontalmente; studiava lettere,
vicende di Orlando, non venga era appassionata di musica classica ed
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FANTASY
Destandosi, una luce innaturale gli ferì felino, una tigre , ma con la mascella la sua bava ormai mista a sangue e
gli occhi: non si trattava dei brucianti squadrata e sporgente. L’intero corpo preparandosi a schiacciarlo tra le enormi
raggi solari e nemmeno del tenue era coperto da pelo grigio, ispido e zampe anteriori. Ancora una volta però
chiarore lunare. Non riusciva ad lurido; aveva cinque dite a mani e piedi, lo superò in velocità, sollevando
identificarla ma ne era che terminavano con artigli neri, lunghi fulmineamente la spada e conficcandola
penetrato...profodamente, sin nei diversi pollici e affilati come pugnali. nella gola scoperta dell’animale che, con
recessi più bui della propria anima.Si Fissò Dwenehen con occhi giallastri, un ultimo rantolo, si abbandonò al suolo,
sentiva messo a nudo, esposto, tremendamente simili ad occhi umani, gorgogliando.
vulnerabile.Per scacciare quella poi spalancò le fauci in un ruggito, simile Sir Dwenehen si alzò e ripulì alla bell’e
spiacevole sensazione decise di alzarsi all’urlo di un uomo quando muore in meglio la spada, sconvolto dai gemiti di
in piedi, non prima però di aver teso i battaglia, mostrando così una doppia fila morte del mostro, simili al pianto di un
muscoli e sgranchito le ossa, come i di zanne gocciolanti. bambino, convinto, ormai, di non stare
felini, alle prime luci dell'alba. L’uomo si gettò di lato per evitare la sognando. Tale convinzione durò
In un primo momento gli parve di non carica dell’animale, cercando nello pochissimo. La sua attenzione fu attratta
trovarsi più nella radura in cui lui e stesso tempo di colpirlo ad un fianco. Il dall’essere che aveva appena ucciso: il
Ganeryn si erano accampati; di quel suo scatto però era stato precipitoso e si sangue scorreva copioso dalla gola
ladruncolo, ormai suo compagno da ritrovò a rotolare troppo lontano per perforata formando una pozza scarlatta
mesi, non vi era infatti nessuna traccia. colpire. L’aggressore con un’agilità sotto la mascella squadrata del
Eppure, ad un più attento sguardo si insospettabile, si girò di centottanta cadavere; lentamente, il liquido denso
rese conto che il luogo, benchè reso gradi e ritornò all’attacco. Dwenehen cominciò a serpeggiare tra l’erba come
quasi irriconoscibile da quella luce rise tra se e se: quell’essere era stupido, se il terreno si trovasse in pendenza.
eterea, era lo stesso che aveva lasciato attaccare due volte nello stesso modo L’uomo continuò a guardare stupefatto il
addormentandosi: la foresta alle sue poteva essergli fatale. Colse quindi sangue mentre formava una lunga linea
spalle, l’erba bassa e giallastra, l’occasione gettandosi di nuovo a terra, rossa che si allontanava da lui
l’orizzonte che si perdeva in lontanza... ma prestando attenzione, questa volta, ondeggiando, sino a perdersi
si erano certamente accampati li ieri. Ma a rimanere a portata di spada. Quando all’orizzonte. Senza un motivo razionale
allora dov’era Ganeryn? Ripercorse la bestia gli fu accanto, puntò il decise di seguire quel macabro sentiero.
mentalmente gli avvenimenti della sera ginocchio sul terreno e la colpì con la Dopo solo pochi passi vide che il
prima. Lui e quel piccolo delinquente di punta della spada tra le costole: la lama sentiero si interrompeva ai piedi di un
Misurbur inferiore avevano discusso trovò un varco e penetrò in profondità uomo accovacciato su una roccia. Tutto
animatamente riguardo alla loro meta. perforando, a giudicare ciò era assurdo! Aveva visto
Non si era comunque cambiato nulla: lui dall’agghiacciante sibilo, il polmone. chiaramente la linea di sangue perdersi
Sir Dwenhen di Braf, doveva Il cavaliere stava già per alzarsi e all’orizzonte e ora, inspiegabilmente si
raggiungere il tempio di Mundyo, Dio ripulire la spada ma aveva sottovalutato interrompeva. Fissò la figura intenta
della purezza; solo così sarebbe la forza e la resistenza del suo probabilmente a meditare, senza sapere
divenuto idoneo a guidare gli eserciti di avversario: questi si sollevò di scatto nemmeno lui cosa stesse aspettando.
suo padre verso la battaglia finale contro torreggiando su di lui, imbrattandolo con Poi l’uomo lo apostrofò rompendo
Aruvod, Signore delle ombre.Possibile
che Gany, amava essere chiamato così,
lo avesse abbandonato solo per le
secche risposte che si era sentito dare?
Era preoccupato. Qualcosa in quel
risveglio gli faceva stringere il cuore.
Quella luce.. quei colori... Ma c’era
qualcos’altro che lo turbava
intimamente: il silenzio. Non si udiva il
fruscio della brezza mattutina tra le
foglie degli alberi o lo stridente ronzio
delle cicale, ovunque regnava il silenzio
più assoluto. Dwenehen cominciò a
convincersi di stare sognando ma,
previdente come sempre, estrasse la
spada d’acciaio dorato che ormai era
diventata un prolungamento metallico
del suo braccio.
Si rivelò immediatamente una scelta
saggia: senza nessun rumore che lo
preannunciasse, balzò fuori da un
cespuglio vicino, un essere irreale, tanto
assurda e sproporzionata da sembrare
una creatura partorita dalla mente di uno
squilibrato.
Era vagamente umanoide, ma senza
proporzione tra gli arti. Curva, ma alta
quasi due metri. Avanzava
appoggiandosi alle gambe tozze e alle
braccia muscolose, acquistando un
andatura che ricordava quella di una
scimmia; i lineamenti del muso
ricordavano più quelli di un grosso
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l’innaturale silenzio di quel luogo. - Prezioso per me forse… ma per voi si dunque uscire? Voleva dire che presto
- Salute a voi Sir Dwenehen di Braf. tratta di una piccola cosa. si sarebbe svegliato?
Avete combattuto bene poco fa. - Quale cosa? La mia cotta di maglia? Perso com’era nei suoi pensieri non si
Il cavaliere sentì il sangue gelarglisi Lo scudo che porto in spalla? La mia accorse di avere compagnia. Di fianco a
nelle vene: come poteva quello fida spada? lui camminava, silenzioso oltre ciò che
sconosciuto conoscere il suo nome e la - La vostra anima. era umanamente possibile, un anziano
sua casata? Stava per chiedere Lo disse con tanta naturalezza che guerriero.
spiegazioni, ma il suo interlocutore fu Dwenehen rimase sbalordito solo dopo Quando se ne accorse, reso vigile dagli
più veloce. qualche secondo. Pensò che si stesse ultimi avvenimenti, si voltò di scattò
- Non chiedetevi come conosco il vostro prendendo gioco di lui, i demoni che stringendo l’elsa della spada sino a che
nome. Domandatevi piuttosto se non sia compravano anime di mortali erano le nocche non divennero bianche come
il caso di comprare una nuova spada. storielle da raccontare durante i l’alabastro.
Quel ferro vecchio non vi aiuterà dove temporali, ma in cuor suo qualcosa gli - Il mio codice mi impone di salutarvi con
state andando. diceva che quell’uomo parlava deferenza ma è contrario alla buona
- Come osi parlare in questo modo della seriamente.. Con quell’arma avrebbe educazione avvicinarsi ad un uomo
lama che fu di mio nonno e di mio padre potuto sconfiggere addirittura Aruvod, il senza avvisarlo. Chi siete voi e cosa
dopo di lui? - Sbottò brusco Dwenehen. Signore delle Ombre, ma qual era il volete da me? -
- E’stata mia fedele compagna sino ad prezzo da pagare? - Nulla di particolare... voglio solo
oggi e lo sarà per molti anni ancora. - Distruggere il sire del male è il mio seguirvi. - farfugliò l’uomo che, ad uno
- Parlate bene giovane uomo ma unico scopo ma, - si chiese - voglio sguardo più attento si rivelò essere
osserva. - Replicò l’uomo seduto sulla questa spada per compiere la mia molto più che vecchio. Portava un rozzo
roccia, estraendo da sotto il mantello missione o per dare gloria a me stesso? cappello di cuoio da cui spuntavano,
una magnifica arma. Immaginò ancora se stesso trionfante cadenti lungo le spalle, capelli bianchi,
Il cavaliere rimase senza parole: mai sul campo di battaglia con quella unti e sporchi. La sua corazza, una
aveva visto una spada più bella. La superba spada stretta in pugno e la volta, doveva essere scarlatta come
lama era lunga più di due braccia, cotta di maglia imbrattata di sangue non quella di Dwenehen ma ora era scolorita
stretta e affilata, forgiata in un metallo suo. Poi d’un tratto capì. e arrugginita in diversi punti; col suo
che non aveva mai visto, - Non voglio la tua spada. La mia è più peso, quella logora armatura, pareva
dorato,emanava riflessi iridescenti ad che sufficiente. schiacciare al suolo le già esili membra
ogni minima vibrazione. - Ma come? E la morte del Signore delle del vecchio. Il suo volto, infine, portava i
L’elsa,interamente d’acciaio, simile ad Ombre? E i servi del male sgominati segni di cento battaglie e sembrava,
una serie di artigli affilatissimi, sembrava definitivamente ? Queste cose non benché assurdo, di centinaia d’anni. Le
prender vita proprio sotto la lama sino valgono forse il sacrificio di un nobile rughe segnavano profondamente gli
ad abbracciare una pietra color del guerriero? zigomi, addensandosi a bordi di una
sangue. Infine due serpi di metallo - Valgono il sacrificio della sua vita, non spessa cicatrice che gli rigava la
avvolgevano l’impugnatura sino a della sua anima. La mia anima non mi guancia destra dalla base dell’occhio
toccare con la testa il polso di chi la appartiene. L’ho donata al mio Dio, sino a sotto il mento.
impugnava.Dwenehen non riuscì a Mundyio, Dio della purezza. E’ sua. - E sia. Nemmeno io so dove sto
trattenersi. Qualcosa di insondabile e Perciò non posso usare come merce di andando ma se vi fa piacere, seguitemi
misterioso lo spingeva a desiderare scambio qualcosa che non posseggo. pure.
ardentemente quell’arma. - Il vostro spirito è nobile, Sir Dwenehen Detto questo il cavaliere riprese a
- E questo è solo ciò che si vede da di Braf, ma la vostra mente è priva di seguire il sentiero di sangue che man
fuori. - L’uomo accovacciato sorrise. - senno; avete appena rinunciato a mano si allungava davanti ai suoi piedi,
Sappiate che questa lama può fendere compiere grandi imprese e tutto per il dando le spalle al vecchio. Fu un errore:
ogni materiale conosciuto e che, in vostro inutile Dio. Siete solo uno udì un sibilo alle sue spalle, si girò per
battaglia, fiamme nere come la notte sciocco, forse però, riuscirete ad uscire sostenere l’ attacco ma il pugnale del
scaturiscono dalla sua punta e ardono da qui. - Rispose lo sconosciuto, mentre vecchio viaggiava più rapido di una
l’anima di ogni essere vivente, la sua figura si faceva più vaga ed freccia verso il suo viso. Salvò l’occhio
regalando al vostro corpo l’energia di cui indistinta ad ogni parola. Quando ebbe ma non fu sufficientemente veloce da
hanno privato il tuo nemico. A terminato di parlare di lui non rimaneva evitare che la lama appuntita gli
dimostrare quanto detto l’uomo lascio alcuna traccia, tranne la meravilgliosa mordesse la guancia aprendogli un
cadere il braccio che impugnava la spada che, cadendo al suolo, si tramutò profondo squarcio dall’occhio destro a
spada, lo fece quasi con svogliatezza, in un ramoscello secco e nero. sin sotto il mento. Il dolore riversò fiumi
ma gli effetti furono devastanti. La spada Il guerriero riprese il cammino seguendo di adrenalina nel sangue del giovane
aprì la roccia come tenera carne e dove la striscia di sangue che aveva ripreso a guerriero che, con un abile manovra,
la punta toccò il terreno l’erba divenne scivolare silenziosa tra l’erba bassa. La balzò indietro portandosi fuori dalla
nera e avizzita mentre scariche sua mente era sconquassata da un portata della corta arma del vecchio.
rossastre percorrevano la straordinaria uragano di pensieri contrastanti. Dove si - Posso chiedervi perché l’avete fatto? -
lama. trovava? Poteva toccare la sua spada, ringhiò Dwenhen cercando di mantenere
Scene di cruente e vittoriose battaglie si la sua corazza eppure stavamo l’autocontrollo e rispettare il codice
formarono nella mente del guerriero. Si accadendo prodigi possibili solo durante d’onore e cortesia che gli era imposto
immaginò a brandire quella lama il sonno. E cos’era quella spada? dal suo Dio.
meravigliosa, mentre falciava, come L’aveva vista chiaramente fendere la - Se siete davvero un guerriero come
spighe mature, le schiere del male. roccia come se fosse burro e dite combattete con me. Non potrete più
- Ditemi nobile viandante: cosa volete carbonizzare l’erba intorno al punto in seguire quel sentiero quando sarete
per questa lama? Vi giuro sul mio onore cui si era conficcata la punta. Quelle morto! - mormorò tra i denti rotti e
che pagherò ogni cifra per averla. scariche sulla lama. Che si trattasse ingialliti, il suo avversario.
- Ogni cifra o ogni prezzo? della mitica Caedanima? Impossibile! Il cavaliere non se lo fece ripetere due
- Non comprendo le vostre parole. Che Era custodita dai servi di Sola e di Yuris, volte e stringendo con entrambe le mani
differenza c’è tra i due termini? Vi ho lontano sotto le montagne gelate l’elsa della spada si lanciò contro il
detto che sono disposto a darvi qualsiasi sull’isola di Frigaris, o almeno così vecchio con una forza e una velocità
cosa per possederla. affermava la leggenda. Ma altre che avrebbero abbattuto un muro.
- Mmm… così va meglio. Perché vedete, domande, ancora più oscure lo Quando però giunse abbastanza vicino
mio nobile cavaliere io non desidero oro opprimevano: cosa aveva voluto dire al vecchio da colpirlo, sentì ogni energia
in cambio di questa arma. Ma qualcosa quell’uomo con le parole “forse uscirai di fuoriuscire dal suo corpo e il braccio
di molto più prezioso. qui”? Camminava all’aperto, di questo perdere il suo slancio cadendo flaccido
- Suvvia parlate! almeno era certo, da cosa poteva al suo fianco. Riuscì a stento a
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E se ‘alchimia’era il sapere, era la Pietra Filosofale, per trasformare, per far sì che il piombo divenisse oro – allora ALCHIMIE
non potrebbero essere quegli attimi, quelle parole, quei paesaggi o libri o viaggi o una strada - che sta tra due punti fisici oppure
no - che poi si arriva alla f ine e: si è diversi da quel che si era?
solo io, unica costante, punto [da 'diario di viaggio' di Marco Pezzati]
fermo, centro di un'orbita confusa
di mondo che scorre, accolgo Sabato 29 settembre 2001
ogni cosa che vedo, ogni cosa 10.45 (circa)
che vedo sono io che guardo e
passo, diversa sparsa Scivolo su acciaio parallelo, dolcemente,
disseminata frazionata dal con qualche leggero moto ondoso laterale
percorso. barcollo come, scivolando verso.
Scomodamente seduto su un seggiolino,
Il viaggio ha un tempo tutto suo. vagoni pieni, finalmente un poco di sole. Gli
E la prima Alchimia saranno i VIAGGI: È un'altra dimensione, in cui le orizzonti mi raccontano di cielo limpido,
una partenza, un percorso, un arrivo, a percezioni si dilatano, siamo più scivolo verso il sole deciso, il sole
volte un ritorno, e succede sempre vulnerabili, perché fuori dal maestoso e caldo, da questo, via, questo
qualcosa, che anche a tornare al punto 'nostro posto' e ci nascondiamo timido, questo addormentato, da quello da
di partenza abbiamo ormai nei piedi tutti dietro un walkman o un libro o un cui sono partito, silenzioso, nero sole,
i passi che abbiamo fatto e le cose che giornale per non dover interagire, carnevale di nuvole, maschera muta sopra
abbiamo visto. per estraniarci da ciò che e sotto il mare, calmo, non immobile carta
abbiamo intorno: visi estranei, increspata grigia, via, verso Roma; da dove
Partenze, arrivi, percorsi. andare, da paesaggi che non si fa in tempo sono partito barche volavano giocavano
qualche parte, spostarsi, divenire. ad osservare che sono già con quella linea là in fondo a farsi rincorrere
Il viaggio, un segmento di spaziotempo passati, bambini che urlano, guardare desiderare fuggendo così tanto da
preso e perso tra due punti, la partenza gente che chiacchiera e non si non farsi prendere e così poco da restare -
e l'arrivo. ferma più, il vicino di posto che sempre - negli occhi, sirena a portarseli via
E spesso il viaggio è identificato con la avrebbe voglia di attaccare canto, riso liquido ed etereo, desideri
mèta, il soggiorno, lo stare in un posto discorso, strade nuove che non paralleli che si incontrano nel gioco degli
che non sia casa. sappiamo, incroci che chissà occhi e nel gioco occhi a rincorrere, occhi
Quante volte avete prestato attenzione a dove portano, panorama su navi a scivolare via, verso.
ciò che vi accade mentre vi spostate, estraneo. In questa dimensione Direzioni, movimento.
mentre transitate per raggiungere un particolare tutto ciò che accade Da dove sono andato via, tutto partiva.
luogo, che sia in aereo in treno in ha un sapore diverso, è facile Con me. Nello stesso modo in cui io
macchina in autobus? quante volte vi abbandonarsi a confessioni partivo, scivolando lontano da qualcosa,
siete guardati intorno e dentro e vi siete improvvisate col compagno verso qualcosa, anche senza la stessa
chiesti cos'è che vi sta accadendo in casuale di viaggio, ché tanto non direzione tutto andava insieme,
quell'istante, 'durante' l'atto del ci si rivedrà mai più, è facile intimamente.
viaggiare? scoprire qualcosa, è facile Se riconosci il modo le parole cambiano in
cambiare, quasi inevitabile. modo leggero, semplificano la loro violenza
Gilgamesh, Ulisse, Marco Polo, Goethe, fino a diventare come quasi promesse, non
Chatwin, tanti sono stati i motivi del E a voi? Cosa è accaduto si è più distanti ma solo lontani, di una
viaggio: il viaggio iniziatico, il viaggio del viaggiando? lontananza misurabile, non c'è fuga, solo
ritorno, il viaggio di scoperta, il viaggio partenza, non c'è il dolore, che questo è
educativo, il viaggio che ha come unico In questa rubrica mi piacerebbe solo un viaggio, gli "addio" sono
scopo il viaggiare. raccogliere pezzetti di mutazioni "arrivederci" e infatti per quanto veloce, qui
Nell'arco dei millenni l'uomo si è sempre avvenute a causa/durante/dopo dentro a guardare mare alberi colline fiori
spostato, per diversi e mille scopi, ma una artenza/transito/ritorno/arrivo, gialli improvvisi e case auto famiglie e vite e
alla fine, ognuno, ogni uomo che si è piccole o grandi alchimie la cui vita passare, quella tazza di caffè in quella
spostato dalla propria casa per pietra filosofale vi è rotolata in casa, finestra aperta, cento tazze mille
intraprendere l'avventura di mano durante o dopo un viaggio; finestre milioni di foglie miliardi di istanti
abbandonare i propri luoghi per delle cose così, insomma, come moltiplicati nelle persone, per quanto veloce
approdare chissà dove, alla fine, gli stralci che propongo sotto, o a raccoglierli tutti in questo piccolo teatro
ognuno, è tornato (se è tornato) diverso. completamente diverse, non finestra che guarda, per quanto veloce a
Viaggio come mezzo (a volte importa. lasciare ogni vita alla vita - chissà se
inconsapevole) di scoprirsi, esplorarsi riusciremo ad incontrarci - ancora -, per
esplorando, guardarsi in altro modo Spedite il materiale a quanto veloce io non corro, ma scivolo.
guardando altri mondi, altre facce, altri Francesca.b76@aruba.it Mi sento leggero come un sorriso.
occhi.
oppure alla redazione di PB
Quando sei su due rotaie che ti progetto_babele@yahoo.it
scappano sotto e fermo fermo guardi il specificando nell’oggetto
paesaggio sfilare veloce, la terra che si rubriche/alchimie’
porta via colline montagne e case, prati Stanco di studiare
e campi, e cogli una nuvola che si
trattiene un po’ di più nel cielo, e sei in
l'infinitamente grande o
un posto che non c'è, sei su un treno Siti per viaggiatori l'infinitamente piccolo, lo
che scappa, sei su un'automobile che
corre, sospeso in nessun luogo e in tutti
virtuali: scienziato si mise a
i luoghi, potrebbe accadere qualsiasi contemplare
cosa in momenti così, in bilico in posti di http://www.viaggiatori.com
nessuno frazionati in attimi in velocità,
l'infinitamente medio.
http://www.velistipercaso.rai.it
secondo dopo secondo, tempo che
scandisce il susseguirsi dell'andare.
E così, quando mi capita di trovarmi in
http://www.turistipercaso.org Anonimo
questo non luogo non tempo, e ci sono
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Il ventidue novembre scorso, nel bar che impercettibilmente le labbra, come se che i Salesiani gli avevano inculcato
si trova circa a metà di via delle Chiuse, parlare gli lacerasse la bocca. dalle elementari con un verso dalla
entrò un uomo con un cappotto grigio Il barista, intuendo il profondo disagio Pentecoste manzoniana, tacendo, lo
col bavero alzato. La molla di ritorno del cliente, accondiscese alla richiesta. portò in bagno.
della porta, con un cigolio fastidioso, Non attendeva più risposte ai propri Con garbo e rispetto e pietà, lo aiutò ad
chiuse fuori l'umidità del mattino. pensieri, non tornò a sciacquare i urinare.
Le sedie erano ancora rovesciate sui bicchieri. Tornarono nel salone, il barista dietro al
tavoli e una scopa, consumata dall'uso, Rimase lì, a guardare il ritratto di un banco e l'uomo col cappotto grigio
stava appoggiata ad uno scaffale di uomo sofferente. davanti al giornale.
legno, in equilibrio sul pavimento di - Ho bisogno che mi aiuti a berlo - L'orologio da muro appeso sopra la
graniglia verde. implorò ancora. stufa segnava le sei e cinquanta.
Il barista, assonnato, alzò gli occhi dal Il barista prese delicatamente la tazzina La curiosità vinse sulla discrezione.
bancone e guardò verso l'entrata, tra le dita e, con un movimento - Non vorrei metterla in imbarazzo, ma,
sciacquando il bicchiere insaponato che rovesciato, come porgendola alla se questo non la ferisce, potrebbe
teneva tra le mani, sotto il getto d'acqua propria immagine riflessa nello specchio raccontarmi che cosa è accaduto alle
fredda. inchiodato sulla parete davanti al sue braccia? -
Vide un cappotto grigio, di una stoffa bancone, gliel'avvicinò alle labbra. Turbato, l'uomo col cappotto grigio fece
spigata, logora come la gruccia umana Dopo, l'appoggiò piano sul piattino. un passo indietro.
sulla quale era appeso. Accennò un sorriso. Fulminò il barista con lo sguardo.
Lo sconosciuto teneva entrambe le mani L'uomo rispose al sorriso. Estrasse, veloce, entrambe le mani dalle
nelle tasche. L'orologio da muro appeso sopra la tasche.
- Il freddo...- pensò il barista. stufa segnava le sei e quarantasei. I suoi pugni erano chiusi.
Il profumo di caffè e dei croissant caldi Il barista si voltò per pulire la caffettiera. Un coltello gli cadde dalla tasca destra
rendeva meno tetra l'atmosfera del E per celare un lieve imbarazzo che gli del cappotto.
mattino ancora buio in un bar qualsiasi coloriva le guance. Allargò le braccia stirandole, tossì e
di una periferia di una metropoli. Non era solito a tale disposizione raccolse l'arma.
L'uomo, con incedere pesante, si d'animo nei confronti degli avventori. - Sei un brav'uomo, ma questo non
avvicinò al banco. Alle sue spalle, la voce in grigio basta. Non dovresti fare domande. Mai.
Si fermò, tenendo le mani in tasca e con continuò: -Grazie. Lei è un uomo. La vita è uno schifo. Potrebbe accadere,
le spalle un po' curve, esattamente di Potrebbe aiutarmi a sfogliare il in una mattina di Novembre, di
fronte al barista che lo osservava con quotidiano sul banco? Dovrei verificare incontrare un uomo con un cappotto
occhi assonnati. una notizia.- grigio e con un coltello in tasca,
Chiese un caffè. Il barista, senza rispondere, ma grato a svegliato da poco, e che non avesse
Il barista masticò un -Buongiorno-, prese chi gli aveva permesso di scoprirsi più voglia di far nulla fino a mezzogiorno -
il filtro dalla macchina, lo riempì e fece il umano, prese il giornale e lo sfogliò con Poi affondò la lama nell'addome del
miglior caffè che era in grado di lui. barista, sorridendo.
preparare a quell'ora. Nel suo bar non si era mai vista tanta Il pavimento di graniglia verde, pulito da
Lo servì al cliente e tornò a lavare i tenerezza tra la pagina della cronaca e poco, si macchiò di sangue.
bicchieri. una tazzina sporca. In un mattino di Novembre, in un bar
L'orologio da muro appeso sopra la L'uomo col cappotto grigio alzò gli occhi qualsiasi di una periferia di una
stufa segnava le sei e quarantadue. dalla pagina che odorava ancora di metropoli, un orologio da muro, appeso
Dopo un minuto, accorgendosi di non stampa. sopra una vecchia stufa, segnava le sei
aver percepito nel suo campo visivo Guardò negli occhi il barista, arrossì. e cinquantadue.
alcun movimento, alzò gli occhi e vide il - Mi perdoni, oddio... Sono in imbarazzo,
caffè intatto. non so che cosa fare: ho necessità di © Marco Angelotti 2002
Si stava raffreddando. urinare. Mi vergogno terribilmente - posta@marcoangelotti.it
- Non lo beve?- domandò. Il barista, memore di un insegnamento
Con un lieve imbarazzo, come
infastidito, l'uomo rispose, tenendo
sempre nelle tasche le appendici inerti
che gli scendevano dalle spalle: -
Potrebbe zuccherarmelo? Un
cucchiaino, grazie -
Il barista lo fissò per un attimo.
L'uomo bisbigliò a denti stretti: -La vita è
uno schifo -
Quelle parole, come una sorta di
formula pronunciata da uno sciamano,
crearono un legame tra i due
sconosciuti.
- La vita è uno schifo - ripeté il barista.
Prese il cucchiaino, lo riempì di
zucchero e lo lasciò cadere nel caffè.
Poi si fermò, in attesa di un gesto.
L'orologio da muro appeso sopra la
stufa segnava le sei e quarantaquattro.
L'altro guardò la tazzina per una decina
di secondi, poi -Potrebbe mescolarlo,
per favore?- continuò muovendo
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BOOK REVIEWS a cura di Andrea Ternera Uno che, a trent’anni suonati ( da un pezzo ), ha deciso di
non decidere cosa fare nella vita. Ce ne sono tanti, dentro
e fuori dai libri. Con questo, il destino non ha avuto mano
KAMALOKA leggera, un po’ ce ne dispiace, ma c’e’ poco da fare.
di Paolo Durando Capita, a volte, anche fuori dai libri. Lui, comunque, ha
imparato a conviverci.
Ho letto Kamaloka tutto d’un fiato, cosa che non mi Soltanto alla fine il lettore capisce che la chiave di tutto il
capitava da tempo. L’ho iniziato seduto sul divano, a libro sta nel suo inizio, secondo una struttura
gambe incrociate, radio Lyric FM in sottofondo. L’ho perfettamente circolare.
proseguito passeggiando lungo la spiaggia e l’ho terminato
accomodato su di un sasso, ai piedi di una scogliera dalle Anzi, addirittura prima dell’inizio, nel titolo stesso...
parti di Crosshaven, tenendo d’occhio che la marea non si
alzasse troppo e coprisse il tortuoso passaggio di sabbia Ma, siccome sono un recensore corretto, non vi anticipo
che dovevo percorrere per tornare alla macchina. Quando nulla mi limito semplicemente ad aggiungere che la
ho voltato l’ultima pagina faceva ormai freddo. scrittura e’ sempre interessante e, se pure qua e la’ il
Conoscevo gia’ lo stile di Paolo Durando, lo conoscevo e fraseggiare si fa un po’involuto, resta, nel suo complesso,
lo apprezzavo, ma di suo non avevo mai letto altro che perfettamente leggibile e pienamente godibile.
racconti. Un romanzo, sia pur breve, e’ altra cosa, lo
sappiamo tutti. Gli scrittori sono pigri e molti danno il
Un prodotto di estremo interesse, un romanzo di quasi-
meglio di se’ sulle corte distanze. Stesso discorso per gli
esordio assolutamente ben riuscito. Se mi si consente di
atleti: un buon centometrista non vale molto nella
citare un mio vecchio amico un po’ avaro, potrei definire
maratona. Per la maratona ci vuole grinta,
questo volume della collana “Il Foglio” ( Prospettiva
concentrazione, tenacia, personalita’. Sui cento metri in
Editore) carta ben utilizzata , che vale pienamente i sette
genere, si chiude gli occhi e si lascia fare alla natura. Ora,
euro ( piu’le spese di spedizione ) che costa e, credetemi,
Kamaloka e’ un mezzofondo, se vogliamo essere pignoli,
non e’un complimento da poco.
ma il ragionamento non cambia.
A.T.
Kamaloka, che poi, secondo certa filosofia esoterica e’una
sorta di “Purgatorio”, dove le anime degli uomini si
ritrovano per rivivere ancora una volta, come in una sorta
di “rewind”, le esperienze terrene che li hanno accomunati.
Per liberarsene e, forse, per capirne finalmente il IL LIBRO PUO’ESSERE ORDINATO
significato, o l’assenza di significato, prima di rinunciare ai Tramite il sito www.prospettivaeditrice.it
limit del proprio “io” e perdersi di nuovo ( e finalmente )
nella coscienza universale. Un’idea affascinante, almeno
Oppure su IBS ( www.internetbookshop.it )
per me. Un due o tremila anni di Kamaloka dovrebbero
bastarmi.
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Alfred Hitchcock risiede senza dubbio Com’e’ noto, Alfred Hitchcock appare in
numerosi dei suoi film nei cosidetti ruoli
nell’olimpo degli autori cinematografici cameo: piccole parti in cui il regista impersona
ma incarna la componente di essi meno passanti o personaggi appena visibili sullo
ermetica, più vicina ai gusti del grande sfondo, talvolta alle prese con situazioni
pubblico pur vantando grande ridicole e divertenti.
sottigliezza e tecnica raffinata. Ecco un completo elenco di tutte le sue
Da alcune frasi intuiamo la filosofia del apparizioni:
regista:
Il pensionante: dietro una scrivania, di spalle,
nella redazione del giornale, poi tra la folla che
“La bellezza delle immagini, la bellezza vuole linciare il presunto assassino.
dei movimenti, il ritmo, gli effetti, tutto Ricatto: legge il giornale in metropolitana
deve essere sottomesso e sacrificato mentre un bambino gioca col suo cappello
all’azione” Assassinio!: mentre Herbert Marshall esce dal
luogo del delitto, Hitchcock appare in primo
“Non giro mai un quadro di vita vissuta piano accanto ad una donna.
Il club dei trentanove: mentre Robert Donat e
perché quello la gente può benissimo Lucy Manheim prendono l'autobus, il regista
trovarlo a casa sua o in strada o persino sta camminando sul marciapiede e getta per
davanti l’ingresso del cinema. Non c’è terra una carta.
bisogno di pagare il biglietto per vedere Giovane e innocente: davanti al tribunale, tra i
una “fetta”di vita vissuta ” fotografi c'è anche il regista che non riesce a
scattare nessuna foto.
I film del re della suspence sono quindi La signora scompare: passeggia su uno dei
marciapiedi della stazione di Londra.
sofisticati esercizi di regia con lo scopo
Gli esempi più significativi e particolari Rebecca: passa vicino a George Sanders che
fondamentale di intrattenere lo della sua filmografia: sta uscendo da una cabina telefonica.
spettatore inchiodandolo alla poltrona. Il prigioniero di Amsterdam: leggendo il
E’ considerato universalmente abile giornale supera Joel McCrea per strada.
§ A cavallo tra cinema muto e
manipolatore di paure cinematografiche, Il signore a la signora Smith: passeggia sul
sonoro, “Blackmail” del 1929 è il primo marciapiede vicino a Robert Montgomery.
profondo conoscitore degli strumenti del film parlato di tutta la cinematografia
mestiere, attento all’inverosimile alle Il sospetto: attraversa la strada, mentre Joan
britannica, il regista ne ha montato Fontaine sta partendo in auto.
novità tecniche (usa storyboardanche una versione senza sonoro. Sabotatori: consegna una lettera al ranch
meticolosi) che gli hanno permesso di § “Giovane e innocente” del 1937 vestito da cowboy, poi è cliente di un'edicola.
realizzare pellicole traboccanti di L'ombra del dubbio: gioca a bridge in treno
contiene secondo i registi Rohmer e
sequenze da antologia, di finezze Chabrol il più bel carrello in avanti della mostrando di avere in mano tredici picche.
narrative. I prigionieri dell'oceano: appare sulla
storia del cinema, è inoltre uno degli pubblicità di un giornale.
ultimi film realizzati in Inghilterra Io ti salverò: esce dall'ascensore dell'albergo
Ad esempio “La finestra sul cortile ”, “La § “Rebecca la prima moglie” è
dove si sono rifugiati Gregory Peck e Ingrid
donna che visse due volte ” , “Intrigo subito premio Oscar come miglior film e Bergman.
internazionale” , “Psyco” e “Gli uccelli” migliore fotografia Notorius: vuota d'un fiato una coppa di
sono fondamentali riferimenti per ogni § “Il sospetto”del 1941 contiene una champagne durante il ricevimento di
appassionato del grande schermo. straordinaria sequenza in cui un Sebastian.
Il caso Paradine: esce dalla stazione, alle
bicchiere di latte forse avvelenato è spalle di Gregory Peck, trasportando la
I temi ricorrenti che mette in scena sono stato illuminato per mezzo di una
l’angoscia e la copla (presunta). lampadina messa al suo interno custodia di un violoncello.
Nodo alla gola: attraversa la strada, all'inizio
Attraverso le paure più segrete § Per “Il delitto perfetto” del 1954 del film.
dell’individuo è riuscito a tenere incollato inizialmente la soluzione tecnica fu il 3D Il peccato di Lady Considine: prima è alla
lo spettatore allo schermo sfruttando i a dimostrazione della continua ed parata, poi sta discutendo sotto la villa del
temi del sospetto, della minaccia, esasperante ricerca tecnica che lo governatore mentre Michael Wilding sta
dell’innocente perseguitato. entrando.
porterà a realizzare il “dizionario Paura in palcoscenico: incontra Eve Gill che
Genio pubblicitario, ama inoltre curare cinematografico”
personalmente la fotografia, il sonoro ed § “La finestra sul cortile” fu parla da sola e si volta a guardarla.
Delitto per delitto: mentre Farley Granger
il montaggio considerati elementi caratterizzato da una sceneggiatura così scende dal treno, Hitchcock sale con la
fondamentali. custodia di un contrabbasso.
perfetta da meritarsi le lodi di colleghi
come Truffaut. Io confesso: passa in cima ad una scalinata.
La dimensione culturale della sua § Nel film “La donna che visse due Il delitto perfetto: appare in una fotografia
immensa filmografia emerge se si mostrata da Ray Milland.
volte” del 1958 il regista rasenta la La finestra sul cortile: mette a posto un
considerano i quasi sessanta perfezione; secondo il parere di Martin
lungometraggi e le due serie televisive Scorsese “è un esempio di c ome sia orologio a pendolo nell'appartamento del
compositore.
“Sospetto”e “Hitchcock presenta”.
possibile fare un film dentro le regole Caccia al ladro: è seduto vicino a Gregory
dello “studio system” e allo stesso Peck in autobus, con accanto una gabbia di
LA FRASE: uccelli.
tempo realizzare un film d’autore. Un
La congiura degli innocenti: attraversa la
“Il regista deve sempre cercare esempio di storia ben raccontata, con
strada dietro l'automobile del collezionista di
nuovi modi di esprimere le idee. personaggi magistralmente definiti, che quadri.
Soprattutto deve farlo il più ostentano una psicologia complicata ma L'uomo che sapeva troppo: di spalle mentre
brevemente possibile, cioè con il non bergmaniana. Resta una lezione assiste ad un numero di giocolieri arabi a
numero minore di immagini; mi importante per i registi attuali” Marrakech.
piace che il pubblico continui ad § Per quanto riguarda “Psyco” una Il ladro: si vede la sua ombra nel prologo del
curiosita: per i 45 secondi della scena film.
interrogarsi e che non sappia mai La donna che visse due volte: attraversa la
cosa succederà dopo. Faccio della doccia ha impiegato 72 posizioni
strada davanti alla casa di James Stewart.
crescere l’interesse del pubblico della telecamera e 7 giorni di Intrigo internazionale: in mezzo alla gente che
in modo graduale e sicuro e nei lavorazione. cerca di salire sull'autobus.
thriller lo porto ad un § Per ultimo ne “Gli uccelli” si notano Psyco: è fermo davanti all'ufficio di Janet
crescendo… ” 350 effetti particolari, i membri della Leigh con un cappello da cow boy.
troupe dovettero ricorrere alle cure Gli uccelli: lascia il negozio degli animali con
ospedaliere più volte a causa dei due cagnolini al guinzaglio.
Marnie: guarda Tippi Hedren nel corridoio
problemi con i corvi. Nella pellicola non
dell'albergo.
è presente il classico “the end”finale.
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Progetto Babele DUE
Soqquadro
pulisce i pantaloni su cui il piccolo ha fatto
pipì.
Topaz: si alza di scatto da una carrozzella per
invalidi nel terminal dell'aeroporto.
Frenzy: tra la folla che ascolta un oratore
lungo il Tamigi.
Complotto di famiglia: la sua silhouette è Durante la preparazione di questo numero di Progetto Babele siamo
riconoscibile causalmente venuti in contatto con Marina Zatta di Soqquadro, una vivace
Francesca Lagomarsini associazione culturale che opera in roma ed organizza mostre ed esposizioni
artistiche di varia natura. E’ con piacere che riportiamo in questo spazio una
NASCE CONTAINER! breve presentazione del circolo e delle sue attivita’.
Riceviamo e pubblichiamo (con i
nostri migliori auguri!) il seguente L’Associazione Culturale “Soqquadro” è anagraficamente giovane, nasce
comunicato: infatti nell’ottobre del 2000. I soci appartenenti al Comitato Direttivo sono invece,
ognuno nel proprio settore, molto competenti e preparati. Del Comitato fanno
"CONTAINER" sarà una nuova rivista parte:
artistico/letteraria, interamente Marina Zatta, esperta nell’arte dell’arazzo d’autore, avendo realizzato opere su
autoprodotta in stampa laser, con tela tratte da bozzetti dei più noti artisti italiani, tra cui ricordiamo Mario Schifano,
cadenza trimestrale, in formato 14,8 x 21
Achille Perilli, Toti Scialoja, Giulio Turcato, Emilio Tadini, Enrico Baj e molti altri.
cm (A5), con una foliazione di 48 pagine,
in bianco e nero (forse con copertina a Successivamente la sua passione per il mondo dell’arte l’ha spinta verso il
colori) e rilegatura a punto metallico. mondo dell’associazionismo culturale, fondando prima (negli anni 90)
Verrà editata dall'Associazione Culturale l’Associazione Culturale “LiberaMente”ed oggi “Soqquadro”.
"I Cavalieri Amari" di Colleferro (Roma). Roberto de Robertis è tra i fondatori dell’Accademia d’Arte Drammatica “Pietro
Scharoff” fondata molti anni fa ed incentrata sul metodo Stanislavskij, insegna
Uscita prevista: Aprile/Maggio 2003. teatro nella suddetta Accademia ancora oggi.
Ginevra Salerno, docente associata dell’Università Roma Tre nella Facoltà di
Ogni singolo numero, presenterà in
copertina un’illustrazione creata da un Architettura, ingegnere civile con la passione per l’arte cui ha in passato
artista professionista o esordiente (hanno dedicato molto tempo occupandosi di un’Associazione Culturale nel Sud Italia.
già aderito all’iniziativa una quarantina di
illustratori, di cui un paio di notevole Dall’ottobre del 2000 ad oggi sotto la loro direzione l’associazione ha dato vita a
risonanza nel settore). undici mostre d’arte, aiutato la diffusione di libri di autori sconosciuti
I contenuti all’interno saranno organizzando la presentazione di dieci libri di autori diversi ed elaborato una
prevalentemente letterari (poesie,
performance teatrale tratta dal racconto di Gogol “Diario di un pazzo”
racconti, saggi, articoli, ecc.), ma
spazieranno anche in espressioni rielaborato drammaturgicamente da Roberto de Robertis. Nell’anno in corso
artistiche di diverso genere (illustrazioni, sono in programma undici mostre corredate da presentazioni di libri che
fumetti, fotografie, ecc.). saranno prevedibilmente di una ventina di autori diversi, la nascita della
In seguito, sarà possibile abbonarsi alla compagnia di teatro amatoriale “Soqquadro” nonché l’elaborazione di
rivista (4 numeri l’anno), seguendo le incontri sulle tematiche relative al settore “Scienza, Tecnologia & Società”.
modalità riportate all’interno della stessa.
Intendiamo darle una diffusione
controllata, mediante l’aiuto di librerie,
Tra le organizzazioni che collaborano con Soqquadro ci sono anche numerosi
enti o strutture che decidano di aiutarci in siti letterari presenti in Internet, nonché diverse riviste culturali e case editrici che
tal senso, non escludendo un’eventuale ci stanno aiutando nella realizzazione del progetto “Edizioni Internet 2” e nella
distribuzione ufficiale. programmazione delle presentazioni di libri di autori sconosciuti.
La partecipazione alla sua realizzazione
è sempre aperta a tutti, soci e
simpatizzanti, in qualsiasi momento. Tra gli scopi dell’associazione culturale Soqquadro, oltre quello di diffondere la
A tale proposito, stiamo cercando
cultura in ogni suo aspetto ed espressione, c’è una particolare attenzione alle
scrittori/ici e poeti/esse che intendano marginalità dei soggetti e dei territori culturali.
pubblicare loro racconti e poesie Scopo principale dell’associazione è portare la cultura in quei territori in cui
inediti/e sulla rivista. Accettiamo in difficilmente viene inserita, come ad esempio le periferie urbane, i luoghi di
visione anche scritti pubblicati su siti detenzione carceraria, le comunità terapeutiche… Questo perché riteniamo
Internet, oppure inviati a concorsi che la cultura possa servire non solo come passatempo più o meno colto e/o
letterari (eventualmente vincitori di leggero, ma può e deve essere offerta come strumento di riflessione e crescita
premi), e inseriti nelle relative
antologie.
nella mente e nell’animo degli uomini.
Riteniamo inoltre che sia la cultura, o meglio, il possesso di essa, ad offrire
La Redazione, per principio, non apporrà spesso alternative alla violenza ed alla brutalità umane trasformando così
nessuna forma di censura agli elaborati l’uomo da animale a soggetto civile.
pervenuti, che potranno avere qualsiasi
stile, forma, lunghezza e contenuto (se Oltre a ciò, altro scopo principale della nostra associazione è il tentare di offrire
ne riserverà solamente la selezione visibilità ai soggetti culturali che più stentano ad esporre e portare a conoscenza
preventiva per la pubblicazione, a suo
di un pubblico il loro lavoro intellettuale; tra questi ci sono ovviamente i giovani
insindacabile giudizio).
Per correttezza, desidero specificare fin artisti, ma non solo, ci sono anche tutti quegli intellettuali il cui lavoro
d'ora che, essendo la nostra iniziativa incentrandosi
priva di qualsiasi scopo di lucro, ogni su teorie di ricerca ed avanguardia viene spesso isolato dal contesto generale
collaborazione di qualsiasi natura, è da e reso così quasi del tutto invisibile al grande pubblico.
considerarsi sempre a titolo gratuito.
Gli elaborati resteranno proprietà dei
rispettivi autori, senza nulla a pretendere
da parte della Redazione.
Sulla base di questi nostri scopi, hanno aderito alla nostra associazione in un
In caso di pubblicazione, si riceverà anno più di una quaranta intellettuali tra scrittori, poeti, persone di teatro, pittori e
copia gratuita del numero della rivista in scultori.
cui compare l'elaborato.
Se siete interessati, potete spedire sin Indirizzi e telefoni: ass. cult. Soqquadro:
d'ora i vostri elaborati all'indirizzo e-mail:
a.dezi@ciaoweb.it con allegato un breve
profilo bio-bibliografico (da pubblicare). Via Arturo Calza 29, 00157 Roma
Rimango a disposizione per eventuali Tel.064504846 cell.333-8693502
chiarimenti e-mail: soqquadro@interfree.it
Alessandro Dezi
Dir. Resp. CONTAINER
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Progetto Babele DUE
CONCORSI E SEGNALAZIONI
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Progetto Babele DUE
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I NOSTRI AUTORI
In ordine rigorosamente sparso, presentiamo brevemente gli autori apparsi su queste pagine
Claudio Palmieri : (pseudonimo di M.C.B.) privilegio a colpi di Sonetti. più del previsto.
ha trentotto anni ed e' Abruzzese. Si dedica alla caccia di donne della stessa
Vive in Svizzera dove lavora come ingegnere Francesca Baldassarri: La primavera del specie e alla propria formazione culturale,
aeronautico. Claudio, appassionato di volo e 1976 portò con sé nel bel mezzo dell'Italia, vero hobby per tutti i cuccioli della specie.
di letteratura, scrive racconti da qualche anno oltre ai pollini e alle prime allergie, una piccola Nel 1998, terminati gli studi di tecnico delle
e da poco ha cominciato a pubblicare i propri principessina azzurra che già a 2 anni industrie elettroniche con 60/60, si trasferisce
testi su alcuni siti per "e-writers". leggeva tutto quello che le capitava a Salerno per continuare l’attività di
La sua pagina web e': sott'occhio, dalle etichette degli formazione, cambiando, però, completamente
http://it.geocities.com/claupalm/ omogeneizzati, alle favole. La sua voracità di l’orientamento di studi. Qui intraprende un
Il suo indirizzo e-mail e': conoscenza la porta ad intraprendere studi corso di studi disumano: quello umanistico.
claupalm@yahoo.com. oscuri di numismatica e di viaggi e uno di Decide di iscriversi all’università di Salerno
questi, in modo ancora più oscuro, la porta a per frequentare il corso in scienze della
scoprire i computers. comunicazione.
Paolo Durando : Nato a La Spezia 39 anni Poi ad un certo punto, scopre che, mettendo Nel frattempo non ha abbandonato il suo
fa, vive a Treviglio, dove insegna lettere alle tutto assieme, si possono creare cose - e sport preferito: la caccia; prosegue la sua
superiori. Nei suoi romanzi e racconti si cose belle e tante cose - ed allora ci prova e strada… (nel senso che la segue a favore:
avvale di simboli, miti, semiosi del passato e non smette più. Uno strano nuovo viaggio, in pro=termine latino) con altre attività parallele
del presente per un "fantastico antropologico", verità, tutto da scoprire e da inventare e tutto e distanti.
trasversale a fantascienza, fantasy, horror. da leggere Negli ultimi anni ha deciso di tediare i suoi
Si ritiene un estimatore di quel filone simili con alcuni racconti minimalisti, ricerca
"praghese" (Kubin, Meyrink e, ovviamente, Vittorio Baccelli è nato a Lucca nel 1941, ha sul significato e sul senso associato al non
Kafka) che in Italia ha avuto, tra i pochi conseguito una laurea in lettere presso senso, che messi insieme danno, a suo
epigoni, T. Landolfi. l'Università degli Studi di Pisa, libera laurea in parere, IL doppio senso.
Un'esperienza di socializzazione del suo Scienze Umane e Sociali presso la Città E questo è quanto gli è riuscito di scrivere in
percorso creativo è stata la frequentazione, a studio di Urbino, Master in Scienze breve.
Milano, del laboratorio di scrittura creativa di biomediche con la Pacific Western University Nel lungo, vorrebbe anche scrivervi che ama
Renzo Casali, regista e attore della Comuna di Los Angeles. le bionde: Peroni, bud o “son suoce ice” che
Baires. Attivo nel mondo dell'arte fin dagli anni 60, è sia.
Ha avuto riconoscimenti in alcuni concorsi poeta, scrittore e collagista.
letterari ed un suo romanzo breve, E' stato il direttore del mitico giornale Carlo Santulli, nato a Napoli nel 1963, vivo in
"Kamaloka", sarà pubblicato da Prospettiva underground “FUCK” e successivamente de Inghilterra con moglie e figlia, dove lavoro
editrice. “La rivolta degli straccioni”. come ricercatore universitario (a Reading,
Altre sue opere si prossono trovare presso Ha partecipato a rassegne multimediali e di Department of Engineering). Sono laureato
il Club Ghost di Collegno mail art in tutto il mondo, è l'ideatore dei anche in lettere. Scrivo (abbastanza
(TO) (www.clubghost.it)" progetti “millennium” e “luther blissett raramente) qualche poesia e racconto,
experience” specialmente umoristico, che ho pubblicato in
qualche antologia. Ho vinto anche alcuni
Thomas Pololi: Thomas vive conflittualmente Emanuele Palmas nasce a Cassano d'Adda premi in concorsi di poesia.
il rapporto sogno/realtà ossia ciò che deve e in provincia di Milano il 14 marzo del 1981. Altre mie passioni sono le ferrovie, l’opera, la
ciò che Persona tra tante nella facoltà di Economia e storia, e, lavorativamente, i materiali
vuole fare. Commercio della Cattolica. I suoi interessi più biocompatibili, interessi molto dissimili tra
Frequenta passivamente il primo anno di radicati si snocciolano in un catino di filosofie, loro, che qualche volta, per puro caso,
scienze della comunicazione ("è inutile" dice). progetti musicali più o meno estremi e non (il vengono ad incontrarsi.
Mentre sua madre dice di lui: "un giorno di cui fulcro ruota intorno al gruppo Naiba, che
questi lo mando a fare il muratore". in Rumeno significa Diavolo) e nuove Pietro Pancamo: Sono nato nel 1972. Sono
tendenze letterarie tese ad illuminare laureando in lettere all’Università “La
l'asfissiante logorio di una realtà troppo Sapienza” di Roma, presso il Dipartimento di
Francesca Lagomarsini : Sono nata a ordinata. Recensore e intervistatore in tre e- Italianistica e Spettacolo. Ho lavorato per tre
Genova il 2/12/71, vivo a Genova in una zona magazine di musica alternativa, ha scritto anni in una casa editrice (la Thyrus di Terni),
di campagna, scrivo poesie e racconti, amo in Ordinaria Amministrazione, "Dai racconti di acquisendo a fine contratto la qualifica
particolare la poesia al “femminile” di E. uno psicotico", "Cattivi pensieri", "Pensieri professionale di redattore. Ho poi collaborato,
Dickinson e Alda Merini. Astratti" e "Storie di mitologie infernali", come articolista, con varie riviste fra cui
Scrivo da quando sono bambina, ho raccolte di racconti dove delirio e violenza “Cinema Studio”, periodico on-line di critica
partecipato a diversi concorsi, pubblico su restano confusi. cinematografica, curato e gestito da alcuni
“Liberodiscrivere” e “Scritturafresca” in docenti dell’Università “La Sapienza”. Sono
Internet. Ho pubblicato a mie spese la mia Stefano Lorefice (1977 - il più in là possibile) giornalista dal 2001. Attualmente scrivo
prima raccolta dal titolo “Libellule”. Studi universitari in atto,totalmente fuori articoli di cultura e sport per il “Corriere
Il mio sogno è pubblicare una raccolta di corso,ha vissuto a Milano,Roma,si potrebbe dell’Umbria”, quotidiano di Terni e Perugia.
poesie e fiabe illustrata dai miei disegni e dire anche Parigi e Budapest,scrive da alcuni Con le mie poesie e i miei racconti, ho
anche quello di viaggiare intorno al mondo anni e lavora per evitare la denutrizione. ottenuto diversi riconoscimenti fra cui il 2°
facendo la giornalista letteraria… amo in Tracce di lui si possono trovare sul web… posto al “Trofeo Medusa Aurea” (indetto
particolare il cinema europeo (francese ed Disorientato,alienato,totalmente dissociato, dall’Accademia Internazionale d’Arte Moderna
inglese). fuori frequenza… not so happy to be sad di Roma), il 3° posto al concorso “Omaggio a
Luigi Pirandello” (Roma) e il 1° posto assoluto
Roberta Mochi, è nata a Roma nel 1975 al “Premio città di Torino”.
Oscar Dabbagno (in arte Fabrizio Graziani) dove vive con le sue splendide gatte Mia e
38 anni. Sposato. Ha dato il "meglio" di se Mina. Da sempre grande appassionata di Daniela Manzini Kuschnig: insegnante di
contribuendo (invero molto modestamente) al horror si è laureta proprio con una tesi su lingua inglese, dmk è redattrice della rivista Il
mettere al mondo la sua splendida bambina questo genere di letteratura di nicchia. Ha Club degli autori (Melegnano, Milano) e
che oggi ha 4 anni. una particolare predilezione per la scrittura di redattrice - capo dell’ omonimo sito internet,
Ex nuotatore, ex magro, ex ingegnere, ex un Barker e l'espressionismo tedesco. per cui ha scritto articoli per la sezione
pò di tutto, coltiva da molto tempo, l'insana Attualmente collabora con alcune case editrici “Antologia dei poeti del '900". E’responsabile
passione di scrivere poesie in dialetto di Roma, tra cui Profondo rosso. Altri sui di www.clubpoeti.it. Collabora a siti web di
romanesco, incurante di chi gli dice che quel lavori on line sono reperibili nel sito Crislor999 letteratura - da R&L a Dad@mag - con
genere non ha futuro. Fatalista e sognatore, dell'amico Ric Coltri. racconti, poesie e sintesi critiche
predilige l'ironia, sorridendo spesso di se e Sue poesie, racconti, articoli compaiono in
delle disgrazie umane, dal basso del suo Luca Oliverio ( alias Lvrluca ) nasce a diverse riviste, Il Club degli autori, Poesia
punto d'osservazione. Consapevole di essere Crotone nel 1979. Negli anni che seguono il (Crocetti Ed.), Laboratorio di Parole, Private,
un perfetto "signor Nessuno", difende questo piccolo della specie umana cresce in fretta: ecc
www.progettobabele.it