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31 ottobre 2019 - 22:56 > Versione online

Aset fa ricerca con l’ Università di Urbino


sul biometano: gli studi interessano anche
danesi e canadesi
FANO – Alcune prestigiose Università fra il Nord Europa e il Canada si stanno interessando
alle ricerche di Aset spa sulla fonte energetica rinnovabile del biometano. Due studi sul tema sono
stati presentati di recente alla diciassettesima edizione del simposio internazionale Sardinia 2019,
International Waste Management and Landfill Symposium, a Santa Margherita di Pula in
provincia di Cagliari, la più prestigiosa e rilevante rassegna tecnico-scientifica al mondo nel
settore della gestione integrata dei rifiuti e della discarica sostenibile. Entrambi gli studi sono il
frutto della collaborazione tra l’unità di ricerca in ingegneria sanitaria-ambientale del l’
Università di Urbino Carlo Bo, coordinata dal docente Fabio Tatàno, Aset spa e l’agenzia
ambientale Arpam – Osservatorio regionale rifiuti, con il supporto di Massimiliano Boccarossa.
«Un grande onore, per me e per tutti noi, poter contribuire in modo significativo alla ricerca
scientifica su un settore strategico e di essere stati citati più volte durante un convegno tanto
prestigioso», afferma il presidente di Aset, Paolo Reginelli. «Ulteriore elemento di soddisfazione
– aggiunge Reginelli – è nel constatare che gli studi, finanziati in parte da Aset, peraltro anche a
favore di assegni di ricerca per giovani e valide ricercatrici del dipartimento DiSPeA del l’
Università di Urbino , sono stati apprezzati durante il convegno Sardinia 2019 con richieste di
approfondimento da parte di prestigiosi professori dall’ Università Tecnica di Danimarca e dall’
Università di Montreal in Canada».
Una delegazione del gruppo di ricerca marchigiano è stata invitata dalla municipalizzata di
Montreal a una visita alla discarica della città canadese, un impianto che ha capacità pari a 40
milioni di tonnellate, per confrontarsi su queste esperienze di ricerca condotte sul biometano e
sull’interessante monitoraggio ambientale delle emissioni diffuse di biogas con la metodologia
scientifica della camera di accumulo. Condotto ininterrottamente dal 2005 nella discarica a
Monteschiantello, rappresenta un caso di studio unico a livello mondiale di costante e periodica
attenzione al monitoraggio ambientale di una discarica.
Gli studi di ricerca applicata DiSPeA Uniurb-Aset riguardano gli esiti delle prove effettuate con
un impianto sperimentale localizzato nel laboratorio ambientale di Aset, denominato Bo-Aset,
Biological Organic Anaerobic System for Energy Technologies (vedi foto), mediante il quale,
simulando sperimentalmente il processo (del tutto naturale) della digestione anaerobica da parte
dei batteri già presenti nei substrati, è stata misurata la capacità di produrre biogas contenente
biometano da diverse tipologie di biomasse e rifiuti organici di interesse per il territorio
provinciale di Pesaro-Urbino e per l’intera regione. Questi dati di produzione di biometano hanno
inoltre consentito di approfondire e conoscere meglio il contributo dei vari rifiuti alla produzione
di biogas nella discarica controllata di Monteschiantello, al fine di migliorare e incrementare nel
tempo la produzione di energia dal biogas di discarica e limitare al massimo le residue emissioni.
Nel 2015, il Progetto di ricerca applicata Bo-Aset è stato selezionato tra le 12 good practices di
collaborazione tra Università e imprese, su oltre 160 esperienze censite, da parte della
Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori).
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