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SentieriUrbani

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LA RIVISTA DELLA SEZIONE TRENTINO
DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA

Sentieri Urbani 05 Editoriale


rivista quadrimestrale della Sezione Trentino di Giovanna Ulrici
dell’Istituto Nazionale di Urbanistica
nuova serie 06 Paesaggio, Percezione, Comunità. Un'intervista a Corrado Diamantini
anno V - numero 11 a cura di Pietro Degiampietro
settembre 2013
registrazione presso il Tribunale di Trento 12 Dossier: Paesaggio e pianificazione territoriale
n. 1376 del 10.12.2008 a cura di Pietro Degiampietro e Alessandro Franceschini
Issn 2036-3109
14 Il paesaggio al centro: per una nuova stagione urbanistica in Trentino
direttore responsabile di Pietro Degiampietro
Alessandro Franceschini
direttore@sentieri-urbani.eu
17 Tanti piani, tanti paesaggi: le letture dei piani urbanistici del Trentino
redazione di Alessandro Franceschini
Elisa Coletti, Paola Ischia, Luca Paolazzi,
Giovanna Ulrici, Bruno Zanon
redazione@sentieri-urbani.eu 21 Riconoscere e rappresentare il valore del paesaggio:
le indicazioni metodologiche per la carta del paesaggio dei PTC
fotografia e sito web di Angiola Turella
Luca Chistè
web@sentieri-urbani.eu
27 Uno sguardo teorico
hanno collaborato a questo numero
Vittorio Curzel, Pietro Degiampietro,
Enrico Ferrari, Peter Kasal, 28 Il paesaggio come espressione delle culture che abitano un territorio
Cristina Mattiucci, Cesare Micheletti, di Cristina Mattiucci
Loredana Ponticelli, Furio Sembianti,
Giorgio Tecilla, Angiola Turella
32 Il paesaggio nella metafora di degni e disegni
progetto grafico di Enrico Ferrari
Progetto & Immagine s.r.l. - Trento

concessionaria di pubblicità 34 La pianificazione del paesaggio in Alto Adige


Publimedia snc di Peter Kasal
via Filippo Serafini, 10
38122 Trento
0461.238913 37 Le esperienze

© Tutti i Diritti sono riservati 38 Comunità Alta Valsugana e Bersntol e Comunità della Paganella
prezzo di copertina e abbonamenti Metaprogetti di paesaggio
Una copia € 10 - Abbonamento a 3 numeri € 25 di Furio Sembianti
Per ricevere Sentieri urbani è sufficiente inviare una
e_mail indicando i dati postali di chi desidera
abbonarsi alla rivista: 44 Comunità territoriale della Valle di Fiemme e Comunità di Primiero
diffusione@sentieri-urbani.eu Temi di paesaggio per i PTC
di Giorgio Tecilla
I testi e le proposte di pubblicazione che pervengono
in redazione sono sottoposti a valutazione secondo
competenze specifiche e interpellando 52 Comunità della Val di Non
lettori esterni Landscape calling
contatti di Cesare Micheletti e Loredana Ponticelli
www.sentieri-urbani.eu
328.0198754 59 Appendice: una ricerca sul paesaggio
editore
Bi Quattro Editrice 60 Paesaggi storici e architetture contemporanee come costruzioni
via F. Serafini, 10 identitarie
38122 Trento
di Vittorio Curzel
Istituto Nazionale di Urbanistica
Sezione Trentino 74 Il porfido e le pietre del Trentino, per uno spazio urbano di qualità
Via Oss Mazzurana, 54
38122 Trento
75 A nord di Trento. A sud di Bolzano. Un anno di attività
direttivo 2012/2014 di Giovanna Ulrici e Luca Paolazzi
Giovanna Ulrici presidente
Bruno Zanon vice presidente
Elisa Coletti segretario 76 Questi sono i miei fiumi: una giornata in ricordo di Fulvio Forrer
Alessandro Franceschini tesoriere di Giovanna Ulrici
Davide Geneletti consigliere
Marco Giovanazzi consigliere
Paola Ischia consigliere 78 Biblioteca dell'urbanista
Progettando il paesaggio

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Editoriale
Proiettandosi sul futuro della pianificazione luoghi da esse abitati e costruiti, l'identità
provinciale, questo numero di Sentieri Urbani curato rimarrà una mera petizione di principio, vuota,
dai soci Alessandro Franceschini e Pietro sterile, persino controproducente».
Degiampietro recupera un racconto interrotto, Il lavoro in fieri delle Comunità presentato in
quello dei piani comprensoriali, e in qualche misura
questo numero della rivista sembra proprio
ricostruisce un ponte con il processo di avvio della
evitare queste secche, e affronta e reagisce a
pianificazione provinciale al quale è stato dedicato
tanti rischi e difficoltà: per esempio al rischio di

come un bene comune


SU8, sulla formazione del primo Piano Urbanistico cercare nella rappresentazione collettiva una
del1967. forzata condivisione che si riduca ad un minimo
Il laborioso lavoro di interpretazione, ascolto e comune multiplo di banalizzazione, oppure,
restituzione degli autori dei Piani di Comunità è all'opposto, che la rappresentazione non riesca
dedicato ad una terra sorprendentemente florida e o non voglia ascoltare tutti e persegua un
avanzata, a volte compiaciuta del proprio status disegno del territorio raffinato, colto ma non
conquistato con l'esercizio della disciplina, non condiviso.
sempre austera nell'uso delle risorse naturali,
La possibilità di conoscere in questo numero di
finanziarie, di prossimità o di scala ed ora
SU la misura e la densità delle ricerche
preoccupata, molto preoccupata, per il proprio
preparatorie affrontate per dare forma a una
futuro. Tutto questo, comprese le recenti difficoltà, è
tracciato nelle forme del territorio, è visibile nello
nuova stagione di pianificazione paesaggistica
spazio che gli abitanti hanno dato al proprio stare mette in luce la quantità di definizioni date alla
sulla terra, Ma c'è anche altro. parola “paesaggio”, tutte declinate
Fare del Paesaggio il luogo di sintesi e certamente a partire dalla formula della
rappresentazione di valori condivisi obbliga a fare Convenzione europea, in alcuni casi ancora
i conti innanzi tutto con i presupposti identitari traguardanti un approccio protettivo se non
rappresentati in tre narrazioni (Vittorio Curzel) sulla vincolistico, ma prevalentemente permeate dal
storia della terra trentina, riferite al suo possibile concetto di “paesaggio bene comune”. In
destino italiano, al suo destino autonomista e ad questa definizione si riconoscono le premesse
una ondivaga nostalgia tirolese: racconti dai quali per difendere il paesaggio identitario dal
non si può prescindere nella ricerca di una più disegno di un manifesto di marketing territoriale
generale identità collettiva perché alimentati da condizionato da forme esasperate di “tipicità”
un conflitto ancora irrisolto che tende a commerciale, così come vi si ritrova la possibilità
condizionare anche i rapporti con i nuovi cittadini. che la percezione dei luoghi rispetti ciò che la
Il rischio è di mettere al centro della nuova componente naturale ha da dire in termini, per
pianificazione una rappresentazione retorica della esempio, di depauperamento della complessità
storia locale attraverso una forzata interpretazione ecosistemica o di rischio idrogeologico.
dei suoi segni e simboli: in questo senso è Nella lettura delle premesse che gli autori
significativo e liberatorio leggere sul documento dedicano al temi della Invarianti e della carta
ufficiale (non cogente) delle linee guida delle Regole sorgono ancora molti interrogativi
provinciali il testo di Annibale Salsa, in cui trovano sugli strumenti di rappresentazione che
posto affermazioni chiare e forti quali «la nozione veicoleranno i loro contenuti: dovranno
di identità è il risultato di dinamiche di contatto, comunicare ai non addetti ai lavori,
ibridazione, meticciamento fra elementi diversi. rappresentare valori ed emozioni, trasferire
L'errore più grave, dal punto di vista informazioni sui luoghi e proiettare il disegno del
antropologico, è quello di attestarsi a definizioni paesaggio futuro che le comunità sceglieranno;
statiche, immutabili, stereotipate e “ideal- anche sul fronte documentale sarà utile provare
tipiche”». E ancora «Occorre, a questo punto, nuovi linguaggi e forme comunicative.
andare oltre il rischioso appello all'identità Vi invito quindi alla lettura di questo numero di
territoriale e sociale, intorno a cui ci si interroga Sentieri Urbani: racconta di noi, del bisogno di
nella redazione dei progetti urbanistici e legami con la comunità e di appartenenza alla
paesaggistici (…) Se viene meno la capacità, da terra che ci accoglie, che la si abiti da
parte delle comunità, di potersi identificare con i generazioni o da pochi anni.
Giovanna Ulrici

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Paesaggio,
Percezione,
Comunità
Un’intervista a Corrado Diamantini
a cura di Pietro Degiampietro

In Trentino sta iniziando una nuova fase della


pianificazione con l'implementazione del Piano
Urbanistico Provinciale del 2008 e con i nuovi
piani territoriali che le Comunità stanno avviando.
Pur nel momento così complesso che stiamo
attraversando, il paesaggio tende a ricoprire un
ruolo sempre più centrale nel piano. Perché?
Intanto, perché non vedo alcun attrito tra azioni
rivolte a sostenere la crescita e azioni rivolte a
migliorare i luoghi. Si tratta di azioni che devono
sinergere, partendo dal presupposto che il paesaggio è
insieme una risorsa e un bene comune. In quanto
risorsa ne può essere fatto un uso razionale, che non
ne comporti cioè il depauperamento; in quanto bene
comune ne va preservata, se non migliorata, la qualità.
Inoltre, credo che siano rimasti in pochi a pensare che
la crescita in sé sia una variabile indipendente alla
quale va sacrificato tutto il resto. Questa è la stessa
logica che ha portato alla crisi, ritagliando addirittura
all'interno dell'economia un ruolo separato alla
finanza. Pensiamo di uscire dalla crisi allo stesso
modo con cui ci siamo entrati, ossia separando
dimensioni – l'economia, la società, l'ambiente – la cui
interazione è vitale? E poi, è sufficiente osservare
quali effetti ha prodotto sull'ambiente e sul paesaggio
un atteggiamento accondiscendente, da parte delle
amministrazioni chiamate a presiedere il territorio,
nei confronti di quale che fosse l'investimento di
Corrado Diamantini è professore ordinario di Tecnica e
turno. Si tratta di incoraggiare gli investimenti
pianificazione urbanistica nell’Università di Trento. facendoli però dialogare con i luoghi.
Attualmente è impegnato nella redazione del
Piano territoriale della Comunità Rotaliana-Königsberg.
La chiave di uno sviluppo del territorio che sia
sostenibile può quindi essere il paesaggio,
dicevamo. Si tratta però di un paesaggio che tende
ad assumere un nuovo senso. Quale è oggi il suo
ruolo, nel piano?
Distinguerei due livelli. Quello, al quale siamo oramai
abituati, delle norme di legge e quello, che ha fatto il
suo ingresso più di recente, della percezione. Il primo
si pone in continuità, nel nostro paese, con un'azione
di tutela che risale a quasi un secolo fa, ossia a una
legge del 1922 che si proponeva di proteggere il
paesaggio italiano da quelle che il legislatore definiva
ingiustificate devastazioni. Si tratta di un'azione di
tutela che diventa obbligatoria a metà degli anni
ottanta del secolo scorso quando, con la Legge
Galasso, viene redatto un elenco di ciò che va tutelato
e, ancora, viene imposto di redigere, con il piano

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Il paesaggio è allo stesso tempo un luogo
e la sua immagine, ossia l'aspetto dei luoghi, che
ciascuno può osservare e giudicare. Esso è l'esito
formale di complesse trasformazioni, in cui
ognuno può riconoscersi o meno

territoriale, anche il piano paesaggistico. Parlerei entrando nella dimensione del paesaggio, si
quindi di obbligo di legge che però trova perda quell'ottica utilitaristica con cui si guarda
riscontro, oggi, in una più diffusa al territorio per assumerne un'altra, spogliata
consapevolezza, rispetto al passato, del senso e dell'interesse personale e attenta appunto alla
del valore del paesaggio. presenza o all'assenza di valori formali. E' un tipo
di giudizio che da quantitativo, ossia legato a una
Oltre al livello dei vincoli, esiste quindi anche sorta di funzione di utilità, diventa qualitativo,
un altro livello del paesaggio, quello che viene ossia legato alle sensazioni che suscitano le forme
percepito dagli abitanti. dei luoghi, indipendentemente dalla parte che si
L'altro livello lo ricondurrei proprio a questa ricopre nella loro organizzazione. Il territorio
nuova consapevolezza del paesaggio in quanto cessa di presentarsi come un groviglio di
valore. Direi che riferirsi al paesaggio è diventato interessi per diventare, allo sguardo d'insieme di
un modo, più immediato ed efficace, di trattare il chi quei luoghi li abita o li frequenta, un unico
territorio. Mi spiego. Il territorio è il risultato di spazio collettivo.
trasformazioni complesse, riconducibili a diritti
radicati e a necessità vitali, a processi economici Quali sono questi valori formali a cui fa
e sociali oltre che a regole e prescrizioni che riferimento?
cercano di tenere insieme l'interesse privato con Anche qui distinguerei due livelli. C'è quello
quello pubblico. L'esito di queste trasformazioni della percezione individuale, in cui questi valori
non è semplice da decifrare per un abitante. possono riflettersi in un gradimento suscitato
Come lo misura? In termini di vantaggi dalla bellezza o dalle forme armoniche dei luoghi,
personali? Di utilità collettiva? Di sicurezza dei oppure in una sintonia che si viene a stabilire con
luoghi? Di efficienza di sistema? Il rischio è che gli stessi luoghi per le emozioni o le riflessioni
ciascuno soppesi cose diverse, per cui alla fine si che suscitano. C'è poi il livello della percezione
ottengono giudizi non confrontabili o, più collettiva, in cui questi valori possono riflettersi
spesso, si è di fronte a una totale assenza di in significati simbolici, in un senso di
giudizio Nella costruzione territoriale poi, ogni appartenenza ai luoghi, oppure in un senso di
abitante è per certi versi un portatore di interessi orgoglio per questi stessi luoghi da parte di una
per cui è abbastanza difficile che riesca a comunità consapevole, all'interno della quale
guardare al territorio in modo disinteressato, includo chi ci è nato e chi è venuto a viverci. A
come per altro dovrebbe essere visto che la questo proposito diverse indagini hanno rilevato
costruzione territoriale dovrebbe esprimere un che chi va ad abitare in un luogo prescelto anche
equilibrio tra i molteplici interessi privati e per la sua piacevolezza è più interessato di uno
l'interesse pubblico. E qui entra in ballo il che ci è nato a preservarne i caratteri. In
paesaggio che, per certi versi, viene già percepito entrambe le dimensioni gioca ovviamente anche
dagli abitanti e da chi frequenta un luogo come il senso di indifferenza o di ripulsa che i luoghi
bene comune. possono suscitare.

E in che modo il paesaggio può diventare un Quindi il paesaggio non è più solo
parametro di giudizio comune agli abitanti di l'espressione di un luogo ritenuto
un luogo? comunemente bello. Esistono anche i paesaggi
Il paesaggio è allo stesso tempo un luogo e la sua della quotidianità e i paesaggi del degrado e
immagine. Rimanendo all'immagine, il paesaggio dell'abbandono.
non è altro che l'aspetto dei luoghi, che ciascuno Nel modo di intenderlo oggi, il paesaggio nella
può osservare e giudicare. Questo aspetto non è sua dimensione percettiva è la forma dei luoghi,
altro che l'esito formale di quelle complesse di tutti i luoghi. Anche, se non soprattutto, di
trasformazioni cui ho fatto riferimento, in cui quelli della vita quotidiana. Mi riferisco ai luoghi
ognuno può riconoscersi o meno. Accade che che si intravedono nel percorso che ogni giorno

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Il paesaggio è fatto di luoghi costruiti, oppure spazi aperti.
Strade, gruppi di case oppure aree industriali. O ancora profili
di montagne, distese di boschi e quant'altro. E questo riporta
alle sensazioni che suscita la vista di questi luoghi e ai giudizi
di valore che accompagnano queste sensazioni

viene compiuto per recarsi a scuola o al lavoro o particolare quelli contermini ai fiumi, avevano
in qualsiasi altro posto. Oppure a quelli su cui ci rilevanza a fini paesaggistici. Nella letteratura
si sofferma stando a casa o in qualsiasi altro sull'argomento si propende a parlarne come di una
punto di osservazione. Sono luoghi costruiti, legge attenta agli aspetti naturali e ambientali del
oppure spazi aperti. Sono strade, gruppi di case territorio. In ogni caso si tratta del primo, importante
oppure aree industriali. O ancora profili di provvedimento legislativo a tutela dell'ambiente e del
montagne, distese di boschi e quant'altro. E territorio e, indirettamente, del paesaggio. Un
questo riporta a quanto ho detto in precedenza, provvedimento dettato da un'urbanizzazione
ossia alle sensazioni che suscita la vista di questi indiscriminata oltre che da un dilagante abusivismo
luoghi e ai giudizi di valore che accompagnano edilizio.
queste sensazioni. Se il tema è posto nei termini
di un paesaggio onnipresente, questi giudizi di La tutela in blocco di alcuni ambiti paesaggistici
valore possono esprimere il soddisfacimento o ha però consentito le trasformazioni territoriali e
meno nei confronti dell'esito di un processo urbanistiche di altri ambiti, ritenuti meno
complesso come quello della costruzione importanti.
territoriale. Voglio dire che chiunque, nei Esattamente. La logica sottesa alla legge è quella
confronti dei luoghi che frequenta, può dello zoning. Questa logica ha inciso sul modo con cui
esprimere un giudizio che rimanda, attraverso la da quel momento si è guardato al paesaggio, ossia
qualità delle forme, alla qualità appunto dello selezionando e separando, in continuità con il
spazio collettivo. passato, alcuni ambiti territoriali dal resto del
territorio. Come avverrà specularmente dopo un paio
Da un punto di vista operativo, come d'anni con la legge quadro sulle aree protette che
intervengono questi due livelli nel piano? ritaglia a sua volta gli ambiti naturalistici da
Intanto va detto che si tratta di due livelli ancora sottoporre a tutela. Aggiungo che la legge Galasso,
distanti tra loro e che solo il primo, quello della ponendo l'accento esclusivamente sui luoghi, finisce
tutela, ha valore di legge. Ha anche una lunga con il distogliere l'attenzione dalla loro percezione,
storia alle spalle che, ai fini di questo nostro tema che ricorreva invece nella legge del 1939, erede
ragionamento, vale la pena riassumere. All'inizio di quella del 1922. Se guardiamo ai piani paesaggistici
del secolo scorso la tutela del paesaggio è un o ai piani territoriali con valenza paesaggistica
problema che si pongono solo alcuni redatti dalle Regioni queste due cose, ossia la
intellettuali, tra i quali Benedetto Croce ed è suddivisione del territorio in ambiti paesaggistici e
sostenuta da una concezione altrettanto elitaria, non e la disattenzione per la percezione del paesaggio
quella per cui il paesaggio è solo quello di luoghi da parte delle popolazioni, le ritroviamo sempre.
carichi di bellezza e di storia. Questa azione di Questo non significa che si sia operato male. Anzi,
tutela, anche per la scarsa convinzione di tutti, sono stati presidiati in questo modo ambiti
non produce grandi risultati. Anzi, negli anni territoriali che altrimenti ci apparirebbero oggi
sessanta e settanta del secolo scorso, quando nel irriconoscibili.
paese si intensificano le trasformazioni
territoriali, appare del tutto inefficace. Si corre ai Oggi, a partire dal Piano Urbanistico Provinciale,
ripari con la Legge Galasso che senza le Comunità stanno avviando le pianificazioni
preoccuparsi di entrare nel merito del concetto paesaggistiche dei propri ambiti territoriali. Nella
di paesaggio sottopone a vincolo paesaggistico fase attuale, questi due livelli sono destinati a
ambiti territoriali sulla base delle loro rimanere separati o possono interagire tra loro?
caratteristiche morfologiche, oppure della Intanto direi che il secondo livello va costruito. Non è
copertura o dell'uso del suolo. In altri termini, si sufficiente che se ne condivida oggi la rilevanza,
tutela territorio e non paesaggio. Tanto che la sancita all'alba di questo secolo dalla Convenzione
Corte Costituzionale, un anno dopo Europea sul Paesaggio. Una volta appurato che anche
l'approvazione della legge, segnalò che non tutti i luoghi vissuti o frequentati abitualmente rimandano
gli ambiti territoriali sottoposti a tutela e in a paesaggi capaci di rappresentare, agli occhi delle

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popolazioni, il proprio ambiente di vita oltre che corridoi capaci di connetterli ad ambiti
la propria identità collettiva, dobbiamo territoriali che travalicano le aree protette, fino a
raccogliere e sistematizzare queste lambire o ad attraversare il territorio urbanizzato
rappresentazioni e trasferirle nelle pratiche di se non le stesse città. Integrare lo sguardo rivolto
piano. Questa raccolta e sistematizzazione è al paesaggio con questa nuova concezione può
un'operazione per certi versi inedita, il cui avvio consentire di ottenere sinergie determinanti ai
sconterà inizialmente approcci sperimentali. fini non solo della tutela, ma anche della
Anche il trasferimento dei suoi esiti nelle pratiche rigenerazione del paesaggio.
di piano dovrà seguire altre strade rispetto a
quelle percorse dalla tutela. Si tratterà di operare E l'altra?
non tanto con campiture che rimandano a vincoli, L'altra operazione investe un ambito
quanto con progetti capaci di dare un nuovo strettamente disciplinare, se non addirittura
impulso e una nuova immagine ai luoghi. Con tecnico. Si tratta di affrontare in modo
l'obiettivo di garantire una qualità diffusa. Ed è nuovo il tema della rappresentazione del
qui che può intervenire la sinergia con la crescita paesaggio. Qualcosa in questa direzione
o, più precisamente, con le iniziative si sta facendo, ma rimane il fatto che il
imprenditoriali. Quanto al modo con cui i due paesaggio, oggi, viene rappresentato
livelli possono interagire, vedo in questa attraverso campiture policrome
costruzione una duplice utilità. Deve servire da un che rimandano appunto ai vincoli
lato a fornirci un quadro della percezione del o alle interdizioni di legge. Si
paesaggio da parte degli abitanti, con riferimento tratta di un paesaggio
ai luoghi del vivere quotidiano. Dall'altro ad bidimensionale, appiattito su
accreditare dal basso quei presìdi territoriali ai una mappa e per questo
quali hanno rivolto la loro attenzione, nel corso di irriconoscibile. Certamente
decenni, le azioni di tutela sancendone per certi funziona nella
versi la condivisione. In questo modo si realizza regolamentazione dell'uso del
l'interazione più efficace tra i due livelli. Vale suolo, ma non nella
anche in questo caso il principio per cui si presidia comunicazione. Il paesaggio è
con maggiore convinzione ciò di cui si riconosce il composto da forme
valore. volumetriche, da colori, da luci e
ombre che mutano nel tempo, per
Questo rinvenimento della percezione del non parlare del movimento. Nella
paesaggio da parte degli abitanti è la sola prospettiva, pratica, del
operazione innovativa rispetto a pratiche coinvolgimento delle popolazioni
pianificatorie altrimenti consuete o ce ne sono nella costruzione paesaggistica,
delle altre? queste forme dovrebbero essere
Ce ne sono, a mio avviso, almeno altre due. La adeguatamente rappresentate, anche
prima operazione la ricondurrei all'opportunità perché in tal modo diventa più agevole
che si offre, sia al piano che al progetto di prospettare soluzioni progettuali
paesaggio, di interagire oggi con l'attenzione del condivise. In questa rappresentazione vedo
tutto nuova rivolta al tema della funzionalità e essenziale il rapporto con altre figure, a
della connettività degli ecosistemi. Anche con partire dai fotografi. Certo, anche la
riferimento alla tutela degli ambiti naturalistici si tridimensionalità può essere considerata non
assiste da qualche tempo a questa parte a un fatto risolutiva, ma intanto cerchiamo di compiere
nuovo, analogo per certi versi a quello accaduto questo primo passo.
con il paesaggio. L'abbandono, cioè, dell'ottica
dello zoning o della separazione delle funzioni, in
favore di una concezione che estende
opportunamente la presenza di ecosistemi o di

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Dossier:
Paesaggio e
pianificazione
territoriale
a cura di Pietro Degiampietro e Alessandro Franceschini

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In Trentino, la storia della pianificazione territoriale di area vasta è scandita dai momenti in cui
sono stati approvati i diversi piani urbanistici provinciali. Nel 1967 vede la luce il primo Piano
urbanistico provinciale, vent'anni dopo, nel 1987, ne viene approvata la prima revisione e ad
un'ulteriore distanza di vent'anni nasce il piano provinciale con cui ci misuriamo oggi. Se il primo
Pup del 1967 si poneva l'obbiettivo dello sviluppo socio-economico del Trentino, dotando il
territorio di infrastrutture, insediamenti produttivi e attrezzature di servizio tali da garantire una
qualità di vita urbana diffusa e la presenza dei residenti anche nelle valli più lontane, il secondo
allargava il suo ambito dall'aspetto urbanistico a quello territoriale in senso più lato, sviluppando il
tema della tutela ambientale su ampie porzioni del territorio provinciale, nelle zone agricole e
forestali, nelle aree delle montagne e in quelle dei bacini e dei corsi d'acqua.

Il piano provinciale oggi in vigore mira ad integrare sviluppo sostenibile e paesaggio a partire dai
principi enunciati dalla Convenzione europea del 2000. Attraverso i suoi elaborati, in particolare
la Carta del Paesaggio, dà un quadro generale della pianificazione paesaggistica di area vasta
demandando poi ai piani delle singole Comunità il compito di definire nel dettaglio gli strumenti
e le regole per garantire non più solo la tutela ma anche la progettazione di un paesaggio di
qualità nei vari territori. A partire da qui stanno muovendo i primi passi i piani territoriali di
Comunità, ponendo al centro il tema del paesaggio.

Questo numero della rivista apre alcuni sguardi sui lavori in corso in tema di pianificazione del
paesaggio in alcuni piani territoriali delle Comunità. Non ha la pretesa di dare sistematicità ad un
lavorio che allo stato attuale risulta ancora difficile da definire. Offre semplicemente uno
spaccato su una fase di avvio dei nuovi piani territoriali e sui percorsi in divenire mediante i quali
alcune Comunità, a partire dai documenti di pianificazione sociale ed economica, stanno
elaborando la pianificazione paesaggistica all'interno del documento preliminare che verrà poi
sottoposto ad un processo di partecipazione pubblica per sfociare infine nei PTC.

Il dossier “Paesaggio e pianificazione territoriale” tenta di delineare le tracce dei diversi percorsi
e di individuare dei temi comuni ai piani in corso di elaborazione da parte di alcune Comunità,
con un pensiero rivolto anche al ruolo del paesaggio nell'evoluzione della disciplina della
pianificazione di area vasta più in generale.

Dopo i testi introduttivi, il dossier si compone di tre sezioni. Nella prima si pongono alcune
premesse di carattere teorico, a partire dalla percezione del paesaggio da parte delle
popolazioni che condividono il territorio. Di seguito, uno dei protagonisti del piano urbanistico
provinciale racconta l'evoluzione della vision dal PUP del 1987 a quello del 2008 fino alle prime
fasi della pianificazione di Comunità. Infine, una piccola parentesi sullo stato della pianificazione
paesaggistica in Alto Adige.

La seconda parte riporta lo stato dei lavori in corso nella pianificazione di alcune Comunità da
parte degli stessi urbanisti li stanno elaborando. I piani dei cinque territori (Alta Valsugana,
Paganella, Fiemme, Primiero e Val di Non) si trovano in diverse fasi di avanzamento. I contesti e gli
autori dei piani sono diversi come sono diversi sono i presupposti, gli strumenti e i metodi di lavoro;
il confronto tra i tre contributi consente tuttavia di individuare dei percorsi simili e dei temi comuni,
che andranno verificati nel prosieguo delle elaborazioni.

Infine, la terza parte si configura come un’appendice che contiene un contributo più generale
alla pianificazione paesaggistica di Comunità, ed in particolarte una ricerca sul rapporto tra
paesaggio identitario ed architettura contemporanea.

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Il paesaggio al centro:
per una nuova stagione urbanistica
in Trentino
di Pietro Degiampietro*

Da qualche anno in Trentino stiamo vivendo una una nuova visione del paesaggio, fondata sulla
fase di transizione complessa e fertile verso una Convenzione europea: «… una determinata parte di
nuova governance territoriale e quindi verso un territorio, così come è percepita dalle popolazioni, ...
nuovo assetto della pianificazione. la Convenzione si applica a tutto il territorio delle
La riforma istituzionale disegnata dalla legge Parti e riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e
provinciale n. 3 del 2006 ha operato un re-scaling periurbani. ... Concerne sia i paesaggi che possono
del sistema di governance dei territori, dando essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita
un'applicazione, calata sulla specificità locale, al quotidiana, sia i paesaggi degradati».
principio della sussidiarietà indicato dal quadro La visione del paesaggio come contesto della vita
europeo. La complessità dei temi che investono il quotidiana delle popolazioni costringe l'urbanista ad
governo del Trentino ha suggerito l'istituzione di un profondo cambiamento di pensiero. La storia del
una diversa stratificazione delle competenze pensiero sul paesaggio in Italia si forma attraverso le
proprie degli enti locali, immaginando la leggi di tutela dei beni culturali e paesistici visti come
Comunità di Valle come livello intermedio capace «eccellenze» da proteggere, separandole dai percorsi
di dare risposte vicine ai cittadini ma anche di seguiti dallo sviluppo del territorio. La legge per la
interloquire attraverso l'ente provinciale con il «Tutela delle cose di interesse artistico e storico» n.
sistema delle relazioni a scala più vasta. 1089 del 1939 è seguita di lì a poco dalla legge n. 1497
Nello stesso periodo, la nuova legge urbanistica del 1939 che ha per titolo «Protezione delle bellezze
provinciale n. 1 del 2008 e il Piano Urbanistico naturali» e si occupa delle «cose immobili che hanno
Provinciale, approvato con legge provinciale n. 5 cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità
dello stesso anno, hanno ridisegnato le geologica» e delle «bellezze panoramiche considerate
suddivisioni amministrative dei territori e come quadri naturali e così pure quei punti di vista o
indicato un nuovo meccanismo della di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda
pianificazione territoriale che, dopo aver lo spettacolo di quelle bellezze».
elaborato gli elementi strutturali delle previsioni Dalle due «leggi gemelle» (Settis, 2010) emerge
sull'area vasta provinciale, individua come un'idea di un paesaggio visto come un quadro, una
* Pietro Degiampietro, momento centrale il processo di elaborazione del cartolina ritagliata all'interno di uno spazio privo di
Architetto, laureato a
Venezia nel 1992, ha
Piano Territoriale di Comunità. forma, disponibile ad essere consumato
svolto attività di libero Le comunità stanno lavorando da qualche tempo dall'espansione delle città. La legge urbanistica del
professionista ai rispettivi documenti preliminari che 1942 completa il sistema della pianificazione e degli
occupandosi tra l'altro di
pianificazione urbanistica
formeranno la base dei nuovi piani territoriali. Tra interventi sul territorio separando nettamente lo
in ambito montano, i contenuti del PTC, il piano provinciale ha posto sviluppo dalla tutela, ponendo i piani paesistici e i
elaborando i piani al centro il tema del paesaggio, dando evidenza piani urbanistici sotto le giurisdizioni di due
regolatori di alcuni
comuni del Trentino. Dal agli «aspetti ambientali e paesaggistici che hanno Ministeri (quello dell'Educazione Nazionale, ora dei
2009 ricopre il ruolo rilievo nel caratterizzare l'identità del Trentino e Beni Culturali, e quello dei Lavori Pubblici)
funzionario tecnico dei suoi territori». La visione del paesaggio che il
interno alla pubblica
assolutamente separati e obbedienti a logiche
amministrazione in Val di PUP indica ai piani di comunità è quella derivata divergenti.
Fassa, occupandosi di dalla Convenzione europea del paesaggio del «Nel periodo tra le due guerre l'Italia perde contatto
gestione del paesaggio in
ambito Dolomiti Unesco. Si
2000, per la quale «il paesaggio rappresenta un con la pratica urbanistica europea, inseparabile dalla
è diplomato in bene indipendentemente dal suo valore estetico, democrazia politica» (Benevolo, 2012). La guerra
pianificazione e storico o culturale». interrompe bruscamente il ventennale programma
paesaggio nel 2010 per il
ruolo di esperto nelle
Dopo il PUP del 1967 di Kessler e Samonà, fascista verso un assetto coerente della pianificazione
Commissioni per il centrato sull'obiettivo dello sviluppo del territoriale. La tumultuosa ricostruzione postbellica
Paesaggio delle Trentino, dopo quello del 1987 che tendeva a si trova a seguire una logica duale nata in un contesto
Comunità ed ha
frequentato il master in salvaguardare e tutelare gli aspetti ambientali radicalmente differente e, nell'emergenza della
gestione dei siti naturali rilevanti attraverso meccanismi basati su un necessità, il conflitto tra edificazione e paesaggio si
Unesco istituito da TSM- sistema di vincoli, tali da limitare gli eccessi di
Step. È socio dell'Istituto
risolve quasi sempre a favore della prima,
Nazionale di Urbanistica, quello stesso sviluppo, l'ultimo PUP si pone il comprimendo e deprimendo il secondo. Gli esiti del
sezione di Trento. tema di integrare sviluppo e tutela all'interno di dibattito più fecondo che si è sviluppato

14
Dossier:
Il paesaggio

nell'architettura e nell'urbanistica europea tra le


due guerre sono rimasti lontani dal contesto
italiano. È mancata nel nostro paese
«un'impostazione equilibrata» (Benevolo, 2012), la
formulazione di un'ipotesi di integrazione tra
urbanistica e paesaggio che guidasse la
pianificazione della ricostruzione.
I risultati della separazione tra sviluppo e tutela
non sono quasi mai stati positivi. Hanno lasciato
sul territorio una serie di segni, di oggetti, di
progetti interrotti, di residui di pianificazioni che si
sovrappongono, si intersecano, entrano in conflitto
tra di loro; un paesaggio fatto in parte di eccellenze,
di fatti naturali importanti, di oggetti storici
rilevanti, ma anche di residui, di relitti, di pezzi di
paesaggio attraverso cui fluisce la vita quotidiana
delle popolazioni.
È questo il paesaggio che costituisce «componente
fondamentale del contesto di vita delle
popolazioni». È questo il paesaggio che può
diventare «fattore competitivo», piattaforma dello
sviluppo sostenibile del Trentino, «elemento
strutturante per l'assetto futuro del territorio
provinciale … spazio dell'economia e della
produzione» (Tecilla). È questo il paesaggio
contemporaneo che attraversa la nostra vita
quotidiana, fatto di situazioni variegate, restio
all'unificazione, alla codificazione, alla riduzione
formale, all'omogeneità di un territorio ordinato e
facilmente comprensibile. È fatto, nella migliore
delle ipotesi, di parti, di strati, di dettagli o di
frammenti, specchio di una società plurale,
articolata, dispersa. «Dispersione, frammentazione,
eterogeneità, frammistione, accostamento
paratattico e anacronistico di oggetti, di soggetti, di
loro attività e temporalità» (Secchi, 2000) sono i
materiali posti di fronte ad un progetto di paesaggio
che voglia essere concettualmente coerente e
fondato sulla contemporaneità, un «territorio
rifugio» ma anche un «luogo dell'invenzione
possibile» (Clèment, 2005).
Non si tratta di tutelare un paesaggio del passato o
di riproporlo. Non possiamo non considerare, ad
esempio, le esperienze della modernità che ci hanno
mostrato lo spazio aperto come gioco dei rapporti
tra volumi architettonici, figure naturali e il vuoto.
È proprio lo spazio aperto che consente di definire
le parti del territorio e i loro rapporti entro il Piano
paesaggio agrario, di dare forma al paesaggio chiarire i caratteri dei diversi materiali, la
urbanistico
«temperandone la frammentarietà e l'accostamento struttura formale dei diversi frammenti», provicniale,
paratattico. Svolgendo questo compito i diversi tendendo a «porre limiti, segnando confini e 2008
spazi aperti definiscono con maggior chiarezza la soglie, cercando di costruire nuove differenze tra Carta del Paesaggio
la città e il suo esterno, di ritrovare una sua Particolare dei Comuni
loro natura di fondamentali materiali» del paesaggio di Trento (in alto)
mettendo in relazione «i differenti frammenti» figura» (Secchi, 2000).
e di Arco (in basso)
(Secchi, 2000). Pensiamo a «disegnare A partire dal territorio di oggi, per giungere ad un
un'organizzazione del territorio per maglie larghe e «progetto collettivo e consapevole di creazione
permeabili» che rende possibile «la comunicazione dei paesaggi del futuro» (Tecilla) il PUP prevede,
tra i frammenti» (Clèment, 2005), che «prende per i piani territoriali delle Comunità di Valle, il
forma e struttura dal disegno degli spazi aperti», in superamento del sistema vincolistico su singoli
cui vengono distinti e precisati i contorni degli interventi verso un'integrazione tra lettura del
elementi che punteggiano il territorio, configurando paesaggio, pianificazione territoriale e
una forma del paesaggio «che riesca nuovamente a valutazione delle possibili trasformazioni. L'idea

15
collettiva del paesaggio, la volontà di dare al disegno delle superfici aperte utilizzate
territorio un disegno unitario e coerente, il dall'agricoltura, il rapporto tra il bosco e il suo
progetto consapevole con cui una comunità dà margine, gli spazi aperti e i bordi del costruito, i
forma allo spazio in cui intende vivere pongono rapporti e le relazioni tra le parti di territorio, il
la carta del paesaggio come elemento recupero dei paesaggi degradati. Si tratta quindi di
fondamentale della struttura del piano, da quello ipotizzare strategie e azioni che, insieme
provinciale a quelli delle comunità. all'immaginazione del loro esito sulla forma del
Si tratta di capire quali possano essere i passaggi paesaggio in divenire, diano un indirizzo ad un
che vanno dalla carta del paesaggio del PUP ai possibile sviluppo sostenibile della comunità nel
documenti dei futuri PTC: l'approfondimento e suo insieme.
l'interpretazione della carta del paesaggio Così, per esempio, il progetto di paesaggio degli
specifica del singolo ambito territoriale della spazi aperti va legato ad un nuovo ruolo di
comunità e la carta di regola del territorio, un'agricoltura «multifunzionale», in cui siano
comprendente gli elementi cardine dell'identità correttamente considerate le valenze economiche
dei luoghi e le regole generali di trasformazione della manutenzione dello spazio coltivato quale
del territorio della comunità tali da garantirne lo fattore strutturale dell'economia e della qualità
sviluppo sostenibile. della vita di una valle. Così, ancora, il tema del riuso
Anche dai lavori presentati in questo numero di e della riqualificazione di molti complessi edilizi
Sentieri Urbani emerge il tema della lettura e obsoleti e inutilizzati, lascito di uno sviluppo
della rappresentazione: il paesaggio richiede uno economico trascorso e interrotto, va legato ad un
sguardo plurale, multidisciplinare; non può programma di ristrutturazione dell'intero settore
essere uno sguardo fisso, statico, perché si tratta dell'artigianato edile, da formare verso la
di guardare ad un processo di trasformazione, da riqualificazione ambientale, urbanistica,
comprendere e guidare attraverso le sue architettonica ed energetica dell'esistente piuttosto
dinamiche e le cause che ne stanno alla base. Si che verso la costruzione di nuovi insediamenti nello
tratta quindi di utilizzare gli strumenti della spazio aperto.
lettura del paesaggio per aprire il dibattito Nel periodo in cui le comunità stavano già
intorno al tavolo di confronto e di consultazione elaborando le bozze preliminari dei loro piani
a cui partecipano tutti i portatori di interesse paesaggistici, il Servizio Urbanistica della Provincia
interni alla comunità. autonoma di Trento ha pubblicato le «Indicazioni
Se la definizione di paesaggio per la Convenzione metodologiche per l'elaborazione della carta del
europea verte sulla sua percezione da parte delle paesaggio e della carta di regola del territorio»,
popolazioni, si tratta quindi di individuare quale come ad evitare di condizionare da subito in modo
sia la popolazione che percepisce il paesaggio troppo pressante il lavoro in corso presso gli enti
trentino, di quali strati sia composta, di come le intermedi, come a voler dare più un termine di
varie percezioni si intersecano, si sovrappongono paragone laterale che non un indirizzo obbligatorio.
e danno luogo a paesaggi diversi all'interno dello I piani di comunità in corso di elaborazione tentano
stesso paesaggio. Nel pensare al paesaggio come invece di trovare una propria direzione autonoma,
processo collettivo di costruzione dello spazio di che non li faccia discendere in maniera diretta e
vita delle popolazioni vanno compresi e banale dal piano superiore, ma trovare nel
governati i meccanismi che danno come esito la paesaggio del proprio territorio le radici delle
produzione di paesaggi. Se si vuole pensare ad un proprie scelte.
progetto di paesaggio, va acquisita la capacità di Ci troviamo ad una soglia di passaggio ad una
orientare questi meccanismi verso una nuova fase della pianificazione territoriale trentina.
conformazione di paesaggio che consideriamo È come se la Provincia autonoma di Trento avesse
desiderabile. dichiarato in qualche modo esaurito un certo suo
Risulta pertanto fondamentale instaurare la ruolo pervasivo e avesse consegnato in eredità alle
corretta relazione dinamica tra pianificazione comunità nate da poco un ricco patrimonio di
strategica della comunità e pianificazione analisi, piani, studi, tentativi, proiezioni e
paesaggistica, tra sviluppo socio-economico e correzioni, ripensamenti e aggiustamenti, nella
assetto del paesaggio che tende a derivarne. prospettiva che i territori delle valli sappiano
Alcune tematizzazioni sembrano comuni ai vari utilizzarli per progettare autonomamente il
PTC: il contenimento del consumo di suolo, la paesaggio del proprio futuro. Si tratta di una nuova
riqualificazione di alcuni tratti del paesaggio stagione: continuiamo ad osservarla con attenzione
costruito, la definizione dei bordi e delle parti, il per coglierne i frutti.

Bibliografia
Leonardo Benevolo, Il tracollo dell'urbanistica italiana, Laterza 2012
Gilles Clèment, Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet 2005
Rem Koolhaas, Junkspace, Quodlibet 2006
Bernardo Secchi, Prima lezione di urbanistica, Laterza 2000
Salvatore Settis, Paesaggio Costituzione Cemento, Einaudi 2010

16
Dossier:
Il paesaggio

Tanti piani, tanti paesaggi


Una lettura dei piani
urbanistici del Trentino
di Alessandro Franceschini

La pianificazione come metafora della cultura Vent'anni dopo la carica propulsiva di quel piano
Ogni piano urbanistico è figlio del proprio tempo. aveva esaurito i suoi effetti. Il Trentino, però, era
Non si tratta di una questione di mode diventato economicamente più stabile, grazie allo
intellettuali o di tendenze nelle pratiche sviluppo del turismo e dell'industria e si era
professionali: l'urbanistica è, a ben guardare, il trasformato in una terra ricca, capace di attirare
prodotto di una certa maniera di fare cultura immigrazione. Così, dal piano pensato per
territoriale e questa non può prescindere dalle promuovere lo sviluppo si passò – grazie alla
situazioni economiche e sociali che attraversa. Di prima revisione dello strumento urbanistico,
più: l'urbanistica è, infondo, una delle modalità firmata da Franco Mancuso e politicamente
con la quali una società si attiva per costruire promossa da Walter Micheli – ad un piano di
quello che vorrà diventare. Una «scienza del controllo dell'attività edilizia, d'incentivo per il
futuro», per usare una felice espressione di recupero del patrimonio edilizio storico, di tutela
Giovanni Astengo (2011) che imprime su un dell'ambiente.
territorio, parafrasando Schwind (1950), Infine, nel 2008, è stata approvata la seconda
«l'impronta del proprio spirito». revisione generale del Pup, questa volta senza la
Anche l'esperienza del Trentino rappresenta, in firma di un urbanista “responsabile”, ma frutto
questo senso, un piccolo laboratorio, dentro al del lavoro degli uffici della Provincia autonoma
quale maniere d'intendere la trasformazione del con le consulenze scientifiche, fra gli altri, di
territorio si sono concretizzate in piani Roberto Gambino, Paolo Castelnuovi e Bruno
urbanistici capaci di influenzare Zanon. Il documento raccoglie esperienze
significativamente lo sviluppo economico e maturate nel corso degli ultimi dieci anni, a
culturale di una provincia. Questo breve scritto, partire dal «Progetto per lo Sviluppo Sostenibile
sviluppo di note precedenti (Franceschini, 2011), del Trentino», coordinato da Corrado Diamantini
analizza il percorso dell'urbanistica in Trentino a (2005). Questa nuova revisione del Piano
partire dall'attenzione che gli strumenti hanno urbanistico provinciale affronta le problematiche
avuto nei confronti del «paesaggio». Si tratta di del contesto trentino dando attuazione ai
una semplificazione che non vuole banalizzare i princìpi di sostenibilità, sussidiarietà
contenuti dei piani trentini - che hanno fatto responsabile, competitività ed integrazione sul
“scuola” nella disciplina - ma che vuole fornire una territorio delle reti infrastrutturali, ambientali,
visione sintetica, focalizzando il tema centrale che economiche e socio-culturali.
gli strumenti urbanistici hanno via via concorso a
sviluppare. Il paesaggio come bene da tutelare: il piano di
Giuseppe Samonà
La pianificazione in Trentino Per quanto riguarda il tema del paesaggio, il
La pianificazione urbanistica in Trentino vanta Piano approvato nel 1967 «non poteva
mezzo secolo di attività. Nel 1967, infatti, prescindere dal porre le basi per tutelare
Giuseppe Samonà firmava assieme al presidente l'ambiente paesaggistico da interventi in
della Provincia autonoma di Trento Bruno contrasto con la sua configurazione
Kessler, il Piano urbanistico provinciale (Pup). Il caratteristica». La nuova forma di tutela è
Pup del Trentino rappresentava, allora, il primo concepita in stretto collegamento con i settori di
strumento del genere in Italia – reso possibile intervento paesaggistico nel paesaggio e delinea
dalla speciale autonomia del territorio – destinato «un primo rapporto con tali settori mediante
a diventare un “classico” della pianificazione l'indicazione, in sede di piano, dei territori che
territoriale su area vasta. Il piano aveva lo scopo di dovranno essere sottoposti a tutela con una
incentivare lo sviluppo in un territorio depresso, specifica disciplina legislativa» (Samonà, 1968).
caratterizzato da importati fenomeni di La tutela del paesaggio rappresenta una delle
emigrazione e che rischiava di diventare «piccolo e grandi innovazioni presenti in questo strumento
solo», secondo una forte immagine forgiata urbanistico in quanto il Piano «si propone di
proprio dallo stesso Kessler. operare abbandonando il criterio di bellezza

17
‘67 Piano
urbanistico
del Trentino,
1967
Carta di
Piano

Particolare
dell’area del
Lago di
Caldonazzo

naturale o paesistica e attribuendo invece provinciale e quella di settore è oramai avviata –


all'ambiente naturale un contenuto più scriveva Mancuso nella relazione della prima
autentico e moderno» (Zanon, 1993). revisione del piano provinciale – il Pup può
Nel Piano gli autori hanno ritenuto che fossero assumere necessariamente un ruolo più specifico,
«meritevoli di essere tutelati» quei settori più essenzialmente urbanistico e di
naturali o trasformati dall'opera dell'uomo che coordinamento territoriale» (Mancuso, 1991).
presentano «singolarità geologica, flori- L'esperienza programmatoria provinciale è infatti
faunistica, ecologica, di cultura agraria», ovvero proseguita nel 1987 con la revisione generale dello
che costituiscano «strutture insediativa, urbane strumento provinciale, nella quale si passò da un
o non urbane, di particolare pregio per i loro piano «per promuovere l'espansione» ad uno
valori di civiltà», nonché quelli che per «la loro «finalizzato alla tutela e alla salvaguardia dei valori
bellezza sono o potranno essere apprezzati ambientali» dentro ad una visione strategica di
come luoghi di particolate attenzione valorizzazione turistica del territorio. In
turistica». particolare si riteneva concluso il ciclo
Conseguentemente a questi criteri, una gran dell'abbandono delle aree periferiche e il Trentino
parte del territorio provinciale è stata indicata si proponeva come un'area pienamente integrata
dal Piano come da sottoporsi a «tutela con quelle più sviluppate del nord Italia.
paesaggistica» e nel piano urbanistico il Una filosofia, quella del Piano di Mancuso che
paesaggio è inteso come unità inscindibile tra «non è opposta a quella del 1967 ma che anzi la
territorio storico urbanizzato e territorio completa e continua un identico atteggiamento
naturale. L'obiettivo della tutela è quello di progettuale rispetto alle tensioni del presente»
limitare la dispersione edilizia, salvaguardando (Mancuso, 1991). Nel Pup, curiosamente,
la chiarezza dell'impianto insediativo, e scompare la parola «paesaggio» sostituita da quella
valorizzare le bellezze naturali presenti sul di «ambiente». Il Piano «intende classificare tutto
territorio. il territorio provinciale come meritevole di tutela,
pur precisando alcune aree di particolare
Il paesaggio come ambiente naturale: il piano delicatezza da gestire secondo modalità rigorose»
di Franco Mancuso (Zanon, 1993). La grande novità del piano è
«Oggi che la programmazione economica costituita dalle carte del «Sistema ambientale»

18
‘87 Piano
urbanistico
provinciale
1987
Carta del
Sistema
ambientale

Particolare
dell’area del
Lago di
Caldonazzo

dove confluiscono tutte le indicazioni e i vincoli ma come un'occasione di progetto e di sviluppo. Non
che hanno a che fare con la tutela e la protezione a caso la cartografia di piano si arricchisce, per la
del territorio (e del paesaggio). Il Piano considera prima volta, di tavole di lettura e interpretazione del
l'ambiente come una componente indissolubile paesaggio. Questa enfasi sul paesaggio è giustificata
dell'azione urbanistica generale e individua da una visione moderna di questo concetto inteso qui
planimetricamente sia singoli «beni ambientali» non solo come aspetto estetico ma come «contenitore
(naturalistici, paesistici e culturali), sia gli di valori condivisi».
insieme di tali beni costituenti «unità ambientali». La Carta del Paesaggio contenuta nel piano,
anticipata qualche anno prima da uno studio sulle
Il paesaggio come elemento identitario: il Piano «unità di paesaggio» intese come «ambiti morfologici,
urbanistico provinciale vigente caratterizzati da peculiari sistemi di relazioni
L'ultima revisione del Piano urbanistico ecologiche, percettive e culturali» (Castelnovi, 2003),
provinciale (approvata nel maggio 2008) ha rappresenta un'evoluzione della carta del Sistema
ulteriormente fatto un passo nel solco tracciato Ambientale prevista nella precedente revisione dello
dai due strumenti che lo avevano preceduto, strumento urbanistico. L'obiettivo del piano è quello
lavorando in particolare su due aspetti: la di introdurre il concetto di «paesaggio» come
sussidiarietà (ovvero il decentramento della elemento strutturante il processo di pianificazione e
responsabilità di pianificazione) e il paesaggio di tutela. La Carta del Paesaggio «risponde alla
(elemento di costruzione identitaria consapevole). necessità di permettere di intervenire più
Il nuovo piano urbanistico, a differenza del piano correttamente nel paesaggio sia urbanisticamente
di Samonà e di Mancuso, persegue nuovi obiettivi che architettonicamente grazie alla conoscenza dei
di sviluppo: rinuncia dichiaratamente alle caratteri identitari». Questa carta nasce inoltre con la
decisioni centralistiche preferendo delegare alle conoscenza degli ambiti e dei limiti che riguardano la
comunità locali (in particolare ai Comuni e alle scala provinciale e che «riservano alle scale inferiori,
Comunità) le scelte di sviluppo che devono di Comunità e comunale, le necessarie precisazioni e
avvenire in un'ottica di partecipazioni condivisa. i dettagli» (Ferrari, 2007).
Il concetto che sta alla base della costruzione della Più che una ricostruzione rigorosa e rigida del
seconda revisione del Pup è quello di «paesaggio»: Trentino secondo classificazioni paesistiche, queste
un tema visto non solo come qualcosa da tutelare carte contengono una serie di elementi grammaticali

19
‘08 Piano
urbanistico
provinciale
2008
Carta del
paesaggio

Particolare
dell’area del
Lago di
Caldonazzo

e relazioni fra essi che dovranno essere sviluppati capaci di trasformare la realtà. Da una
e implementati nei piani sott'ordinati. «Dalla pianificazione fortemente centralista che dota il
lettura – si legge nella relazione illustrativa del territorio di infrastrutture anche pesanti, si
Pup – di quest'insieme di segni, forti e fragili, passa, attraverso un “triplo salto” (territorio-
antichi e moderni, naturali e artificiali, si ricavanoambiente-paesaggio), ad una pianificazione
indicazioni metodologiche che dovranno essere decentralizzata, che intende delegare alle
applicate e sviluppate nei piani locali. La ricerca «comunità locali» le trasformazioni del
sul paesaggio nasce dunque come presa di paesaggio in un'ottica di sviluppo economico
conoscenza dell'esistente e si concretizza in una tanto leggero quanto incisivo. Un tema qui
serie di atti responsabili per garantire semplicemente accennato e che merita di essere
sostenibilità, permanenza e identità». approfondito. Un tema che ci obbliga ad
interrogarci - in un tempo di crisi economica
Un invito all'approfondimento che ha invecchiato velocemente tutto un modo
Questi tre piani urbanistici sono paradigmatici di immaginare i cambiamenti del territorio –
per raccontare la trasformazione di un territorio e sulle nuove teorie che attendono l'aperto e sulle
le modalità con cui la disciplina, di volta in volta, caratteristiche dei piani che dovranno
esprime concetti teorici tramite azioni progettuali trasformarlo.

Bibliografia minima
Astengo G. (2011), Urbanistica, la scienza del futuro, La Finestra editrice, Lavìs.
Castelnovi P. (a cura di) (2003), Progetto di Revisione del piano urbanistico provinciale, Provincia autonoma di Trento,
Trento.
Diamantini C. (a cura di) (2005), Temi e indicatori di sostenibilità ambientale in una regione alpina, Temi editrice, Trento.
Ferrari E. (2007), “La carta del paesaggio nel nuovo Piano Urbanistico della Provincia autonoma di Trento”, in Castiglioni
B. (a cura di), Paesaggio, Sostenibilità, Valutazione, Quaderni del dipartimento di geografia, Università di Padova,
Padova.
Franceschini A. (2011), L'enigma del paesaggio nel Piano Territoriale della Comunità, in Sentieri Urbani, nr. 5.
Mancuso F. (a cura di) (1991), L'urbanistica del territorio, Marsilio editore, Padova.
Samonà G. (1968), Piano Urbanistico del Trentino, Marsilio editore, Padova.
Schwind M. (1950), “Senso ed esperienza del paesaggio” in Tellus, VI
Zanon B. (1993), Pianificazione territoriale e gestione dell'ambiente in Trentino, Città studi, Padova.

20
Riconoscere e rappresentare
il valore del paesaggio:
le indicazioni metodologiche per la
carta del paesaggio dei PTC
di Angiola Turella*

Il nuovo Piano urbanistico provinciale ha posto e di valore dei luoghi e per il governo delle
il paesaggio al centro delle politiche territoriali, relative trasformazione. Questa impostazione,
riconoscendo in esso lo spazio costruito finalizzata a ricercare il significato degli elementi
dall'uomo per vivere, produrre, muoversi e distintivi di un territorio e a valorizzarli come
insieme l'espressione di una cultura che proprio parti sostanziali delle scelte pianificatorie, è tesa
attraverso il paesaggio si rappresenta. Assunto a superare il solo regime autorizzatorio degli
del Piano è che il paesaggio è prodotto interventi ricadenti nelle aree di tutela
dell'operare progressivo dell'uomo e al contempo ambientale, anticipando nel piano la
senso profondo di una comunità, in quanto i considerazione di quanto dà forma e sostanza
segni lasciati sul territorio rispecchiano l'uomo, all'assetto del territorio. Tale condizione risulta
le sue esperienze e le sue scelte. peraltro determinante perché il Trentino, con la
Derivano da qui due concetti ricorrenti nel Piano sua particolarità geografica e morfologica, si
e nelle politiche territoriali innestate nella collochi nelle reti interregionali ed europee,
riforma istituzionale e urbanistica, quello di rispondendo in termini di competitività e di
paesaggio come spazio di vita e quello di attrattività alla crisi dei modelli di sviluppo
paesaggio come espressione dell'identità tradizionali come approfondito nel Pup: è nel
territoriale. paesaggio e nei suoi processi evolutivi che vanno
Nel nuovo sistema urbanistico che vede nel ritrovati i nessi identitari che legano popolazione
piano territoriale della comunità lo strumento e luoghi nonché i valori strategici necessari per la
per lavorare intorno all'idea di sviluppo dei riconoscibilità del territorio a livello globale.
territori, il paesaggio e le risorse territoriali sono In questo quadro il piano della comunità,
elementi cardine per la riconoscibilità e strumento finalizzato a coniugare territorio e
l'attrattività del territorio. L'elaborazione del sviluppo, è dunque chiamato in primo luogo a
piano territoriale da parte della comunità è riconoscere e integrare nella pianificazione i
quindi l'occasione, alla scala di valle, per propri valori costitutivi – gli elementi identitari
conoscere e individuare questi elementi e le –, per assicurare una coerente pianificazione
relative relazioni rispetto al territorio della valle, dello sviluppo, assumendo il compito di
e ancora riconoscere i processi di trasformazione individuare una prospettiva di vivibilità del
naturale e il sovrapporsi delle tracce dell'operare territorio, capace di connettere consapevolmente
umano. In sostanza, la carta del paesaggio del il passato e il futuro.
piano territoriale si propone come lo strumento Per supportare le comunità nel lavoro di
per ragionare sui valori del proprio territorio, predisposizione del piano territoriale, nel giugno
riconoscendo le trame che disegnano il scorso è stato presentato un documento,
paesaggio, dando forma ed espressione al elaborato dal Servizio Urbanistica e tutela del
territorio di una comunità. Questo lavoro di paesaggio della Provincia, finalizzato a fornire
interpretazione è inoltre la sede per ricostruire le “Indicazioni metodologiche per l'elaborazione
modalità con cui l'assetto paesaggistico di un della carta del paesaggio e della carta di regola
territorio si è andato consolidando, per definire del territorio”.
le regole condivise - in questo senso la Legge Il documento – consultabile sul sito internet del
urbanistica provinciale introduce la carta di Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio
regola del territorio - che possono assicurare la (www.urbanistica.provincia.tn.it) nella sezione
permanenza dei caratteri identitari e insieme la Pianificazione territoriale - intende presentare
*Angiola Turella loro coerente evoluzione. una serie di contributi ed esempi per riconoscere,
Architetto, laureata a rappresentare e disciplinare gli elementi e il
Venezia nel 1995, è Nel suo disegno di lungo periodo, finalizzato a
Direttore dell'Ufficio per comporre la matrice per la programmazione sistema di relazioni che compongono il paesaggio
la Pianificazione dello sviluppo a scala provinciale e territoriale, il di una comunità e costituiscono il senso
Urbanistica e il
Paesaggio della PUP ha introdotto per la prima volta nella profondo del vivere in un determinato territorio.
Provincia autonoma di strumentazione urbanistica la Carta del Il documento si articola in una prima parte che
Trento. paesaggio per la lettura degli elementi identitari ripercorre gli elementi cardine del quadro

21
Veduta di Sanzeno (Tn) e, sotto, la sua
rappresentazione cartografica nella Carta del Paesaggio
del Piano urbanistico provinciale.

22
Dossier:
Il paesaggio

permanenza dei caratteri distintivi. Attraverso


questa ricerca emerge necessariamente la valenza
del rapporto tra uomo e paesaggio, dove
l'interpretazione delle relazioni tra elementi fisici,
storici e antropici del territorio, fornisce la lettura
dei rispettivi legami interni che determinano
forma e valore del paesaggio. Emerge altresì la
responsabilità dell'azione umana che con il suo
carico di segni, plasma il territorio, ne determina
l'assetto paesaggistico e in esso si rappresenta.
Rispetto a questa lettura il PUP ha proposto un
primo contributo, rappresentando forme e
dinamiche del territorio nell'Inquadramento
strutturale, dove dalla sovrapposizione dei segni
fisici e antropici, storico-culturali, connessi con i
principali usi del suolo o significativi delle
maggiori gerarchie territoriali, è possibile cogliere
gli elementi e le relazioni di lunga durata tra uomo
e ambiente. Con i “sistemi complessi di paesaggio”
(edificato tradizionale, urbano, rurale, forestale,
alpino, fluviale), rappresentati nella Carta del
paesaggio, il PUP ha quindi fornito il metodo per
strutturale e strategico delineato dal Piano rilevare le principali relazioni tra gli elementi
urbanistico provinciale e sui compiti della territoriali. Partendo da questi strumenti,
pianificazione territoriale, e in una seconda parte finalizzati a costruire il quadro conoscitivo per
dedicata a esempi di lettura e analisi delle valutare responsabilmente le dinamiche di
trasformazioni del paesaggio, al fine della cambiamento, le “Indicazioni metodologiche”
redazione della carta del paesaggio e della carta di propongono un approfondimento - attraverso una
regola nell'ambito del piano della comunità. La serie di esempi - degli elementi distintivi e delle
linea seguita è quella del ragionamento, tesa alla relative relazioni alla scala territoriale nonché la
raccolta, alla divulgazione delle conoscenze e al definizione di possibili regole condivise per la
confronto sui temi del paesaggio ed esemplificata permanenza di questi elementi. Le grandi
dagli studi elaborati nel 2011-2012 nell'ambito del strutture geomorfologiche e idrografiche che
Fondo del paesaggio, al fine di proporre strumenti danno forma e incidono il territorio, le aree
di riferimento, a supporto della pianificazione. agricole e quelle boscate, considerate sia per il loro
L'analisi del territorio di una comunità è la prima valore intrinseco di paesaggio rurale o alpino che
fase per comprendere l'evoluzione del paesaggio e per le relazioni con gli insediamenti, la struttura
riconoscerne le regole fondamentali e passa insediativa dalla sua morfologia storica alle sue
attraverso la rilevazione delle azioni concrete che espansioni e trasformazioni, le vie storiche e
lo hanno via via modificato nel tempo sulla base panoramiche, sono i temi attraverso i quali si è
di continui intrecci e sovrapposizioni. Il proposta una lettura stratigrafica per riconoscere
documento procede attraverso una sorta di segni e relazioni e codificarne possibili modi per
ricerca stratigrafica che, nella rilevazione dei gestirne la trasformazione.
principali elementi che quasi per sedimentazione L'osservazione diretta, l'analisi delle cartografie e
delineano la struttura e la forma dei luoghi - dalla delle immagini storiche, la lettura dei dati più
morfologia fisica, alla copertura agricola o recenti, il confronto sui temi del piano, sono i
boschiva, agli insediamenti storici, ai tracciati passi che consentono di leggere la trama delle
viari -, ripercorre la storia di una comunità modificazioni e delle opere umane in un
attraverso la sua impronta sul territorio e ne determinato contesto, cogliendo i rapporti tra
evidenzia gli elementi più significativi per la uomo e ambiente, cultura e natura. Obiettivo è

23
quello di individuare le regole consolidate, affacciano sulla campagna. O ancora i nuclei
attraverso le quali il paesaggio locale si è andato storici dove la definizione di coerenti modalità
configurando per l'azione di una comunità, di gestione richiede di considerare questi
ricercando quegli elementi di permanenza che insediamenti in termini di tutela del valore
possono assicurare la struttura e la testimoniale dei singoli edifici storici ma anche
riconoscibilità di un territorio. di componenti di un contesto edificato da
Si pensi alle aree agricole che, oltre al valore valorizzare nella sua complessità, allargando
intrinseco colturale e paesaggistico dei contesti quindi l'esame dai caratteri delle unità edilizia
rurali, assumono valore identitario rispetto alla alle regole della tessitura storica, alla gerarchia
configurazione degli abitati, per cui il dei fronti e alle relazioni tra le diverse parti
mantenimento dell'equilibrio tra ambito agricolo urbane.
e insediamenti assicura leggibilità e identità, o La pianificazione territoriale ha il duplice
ancora prefigurano una trama significativa per obiettivo di definire il quadro urbanistico per i
ridefinire i bordi urbani dove le espansioni si piani regolatori comunali e di fornire elementi

24
Dossier:
Il paesaggio

L’abitato di Preore (Tn):


la sua rappresentazione nella carta
del paesaggio del PUP e l’evidenziazione
dei valori del fronte storico
e dell’area agricola.
per la coerente progettazione delle sociali di una comunità. In un generico abitato
trasformazioni. Anche le “Indicazioni trentino il centro storico e le sue prime zone di
metodologiche” si muovono quindi su un doppio espansione rivelano solitamente vita
registro, quello pianificatorio e quello edilizio, comunitaria e continuità dell'insediamento
evidenziando come il piano territoriale ha attraverso un adattamento secolare che va
l'opportunità di analizzare e individuare i interpretato e integrato con le nuove tracce in
sistemi paesaggistici e le relative regole modo da rispondere alle esigenze di sviluppo
urbanistiche e di fissare specifiche indicazioni della comunità e insieme al recupero di
per la gestione delle loro trasformazioni. significato dei luoghi. Il piano territoriale della
Nel documento uno spazio particolare è dedicato comunità ha l'opportunità, attraverso la carta
al tema della forma degli insediamenti, in quanto del paesaggio, di analizzare le modalità
centrale nel disegno del piano. Il paesaggio (localizzazioni, assi di espansione) che
costruito è espressione concreta della cultura, storicamente hanno dettato la crescita dei
delle modalità organizzative e delle dinamiche vecchi nuclei, per fissare specifiche indicazioni

25
(tipologie insediative, indicazioni per la voglia di restituzione nei confronti degli ospiti
densificazione o la rarefazione del costruito, sono gli atteggiamenti che contribuiscono a
tipologie edilizie) per i nuovi interventi misurare il senso di appartenenza ai luoghi e la
insediativi. Il “limite di espansione degli abitati” capacità di ancorarvi positivamente scenari
è stato introdotto nella Carta del paesaggio del futuri.
PUP al fine di ragionare sulle modalità di crescita Come detto, il piano territoriale della comunità e
degli insediamenti, evitando trasformazioni le sedi di confronto – il tavolo di confronto e di
indifferenziate rispetto al nucleo originario e ai consultazione - previste per la sua elaborazione
sistemi paesaggistici di riferimento. rappresentano l'occasione per ragionare sul
Rispetto al problema di come perseguire senso dell'operare sul territorio e per indicare le
interventi insediativi qualificati sia rispetto al modalità più coerenti per trasformarlo. Questo
contesto edificato che agli spazi di relazione, il compito richiede ovviamente un approccio
piano territoriale – attraverso la carta di regola – responsabile, consapevoli che il paesaggio è il
può fornire modalità o indicazioni, da risultato delle modalità di uso del suolo che una
approfondire poi nei piani regolatori o nella comunità ha determinato in un tempo lungo che
pianificazione attuativa. Il rapporto tra un nuovo spazia oltre la durata di attuazione del piano.
edificio e l'insediamento esistente è La capacità di leggere il paesaggio e le modalità
necessariamente un tema urbanistico che va con cui storicamente si sono andati
affrontato per assicurare proporzione configurando va dunque esercitata nelle diverse
volumetrica tra i manufatti, infrastrutture di fasi di elaborazione del piano territoriale, per
servizio, spazi di relazione, ricercando un chiaro riflettere su potenzialità e rischi che ogni nuovo
disegno urbano. scenario può avere sul paesaggio di riferimento e
Le molteplici relazioni tra gli elementi che sulla propensione della comunità a sentirlo come
compongono il paesaggio impongono in proprio.
definitiva un ragionamento per sistemi di In quest'ottica il piano si configura come fattore
relazioni – come nel caso della Carta del di progettualità e di mediazione tra conoscenza
paesaggio del PUP –, secondo un approccio che del territorio, identificazione rispetto ai luoghi,
non si limita al singolo bene ma guarda alla capacità di valutazione delle proprie decisioni in
molteplicità di elementi che compongono il relazione alle risorse e alle opportunità. Il
paesaggio da pianificare e gestire paesaggio è allora chiave interpretativa,
complessivamente. Il tema identitario riporta seguendo la visione del Piano urbanistico
peraltro l'uomo e la comunità al centro di queste provinciale, per verificare attraverso il piano
relazioni, in quanto soggetto nell'uso del territoriale le modalità del vivere in quel
territorio e fruitore del quadro paesaggistico che contesto e strumento di riflessione critica per
egli crea. Annibale Salsa, nel prezioso contributo ponderare le dinamiche socio-economiche locali
contenuto nelle “Indicazioni metodologiche”, nonché per fornire prospettive concrete rispetto
spiega che consapevolezza del valore del al tema del consumo e del recupero del
paesaggio, responsabilità nell'uso del territorio e territorio.

26
Uno sguardo teorico

27
Il paesaggio come
espressione delle culture
che abitano un territorio
di Cristina Mattiucci*

Questa riflessione intende intercettare alcuni dei traduce in azioni sostanzialmente “culturali”, per
temi che, oltre dieci anni dopo la scrittura e supportare e rinforzare la cooperazione
l'emanazione della Convenzione Europea del scientifica, mediante la promozione di attività di
Paesaggio (CEP, Firenze, 2000), appaiono ancora studio e di sperimentazione che abbiano come
attuali e solo parzialmente risolti. oggetto i paesaggi, nella loro evoluzione e
Molti di essi emergono dalla frizione inevitabile trasformazione.
che si genera ogni qualvolta si provi a ricondurre La prospettiva di contemplarne molteplici
la rilettura di alcune riflessioni teoriche, spesso aspetti è centrale. Anche solo osservando le
maturate in una prospettiva interdisciplinare, immagini che si susseguono nel banner del sito
alla dimensione operativa propria delle istituzionale, (www.uniscape.eu), si può avere
discipline e delle azioni di trasformazione del un'idea della grande varietà e della complessità
territorio che quelle stesse riflessioni dovrebbero dei paesaggi che - all'indomani della CEP - si
informare. possono riconoscere a pieno titolo come tali:
Tale frizione ha animato ed anima i numerosi situazioni dense di skyline metropolitani, aree
momenti di aggiornamento che da anni si industriali, foci di fiume, montagne deserte,
organizzano a livello internazionale intorno al litorali turistici, bidonville e quartieri popolari...in
* Cristina Mattiucci, grande tema del paesaggio che - quantomeno per ciascuno di essi si riconosce la dimensione
architetto, laureata a
Napoli nel 2004, dove quanto riguarda i paesi che l'hanno ratificata - generativa della presenza antropica, non solo per
frequenta il Master di dovrebbe giocoforza misurarsi con gli indirizzi i materiali non esclusivamente naturali che
primo livello in culturali di questo importante documento presentano, o per la prospettiva dello sguardo
Architettura del
Paesaggio, è dottore di comunitario. che nella rappresentazione dà luogo a quei
ricerca in ingegneria Istituzioni come Uniscape - the European Network of paesaggi, ma proprio per la dimensione delle
ambientale presso
l'Università di Trento -
Universities for the implementation of the European realtà quotidiane e non eccezionali (quando non
dove è attualmente Landscape Convention, per esempio, che nasce per addirittura critiche) che appartengono ai
assegnista di ricerca, in costituire una rete di Università “dedicate contesti ordinari delle popolazioni.
partnership con il
Laboratorio all'implementazione della Convenzione Europea Del resto, una delle conseguenze più evidenti e
“Architecture, Milieu, del Paesaggio”, tentano infatti di dare luogo in condivise della Convenzione è che essa invita a
Paysage” dell’Ensa Paris modo costante e continuativo a questi momenti superare una concezione esclusivamente
La Villette - con una tesi
sulla percezione del di confronto e aggiornamento, per costituire una selettivo/monumentalistica del paesaggio.
paesaggio, specializzata piattaforma per la condivisione delle esperienze Rispetto a contesti legislativi e culturali europei
in pianificazione, e dei risultati di progetti di ricerca e per che - così come era avvenuto fino ad allora in
paesaggio ed edilizia
sostenibile. Le sue incrementare i momenti di formazione e di Italia con strumenti come le leggi del 1939 sui
ricerche fanno informazione. La rete ha lo scopo di sostenere e monumenti e sulle “bellezze naturali” o con la
riferimento ad un
approccio “sociale” e
rafforzare la cooperazione interdisciplinare in Legge Galasso del 1985 che ha introdotto la
guardano al paesaggio materia di paesaggio, in particolare nei settori centralità della dimensione ambientale -
vissuto e abitato per della ricerca e dell'istruzione, dapprima per concepivano il paesaggio come sistema di
comprendere i processi
di assegnazione di valori
indagare cosa sia paesaggio, alla luce degli emergenze dotate di particolare valore settoriale
e di significati da parte assunti della Convenzione, quindi per fare di (estetico o ambientale, secondo una concezione
della popolazione e per esso un obiettivo effettivo di politiche e progetti. via via più sistematica della sua identificazione),
la costruzione di politiche
e di progetti per il Infatti, uno degli obiettivi prioritari di Uniscape, attribuito secondo criteri di selezione che
paesaggio. ovvero quello dell'implementazione della CEP, si definiscono quelle emergenze quali oggetti di

28
Dossier:
Le teorie

tutela nella loro eccezionalità, la Convenzione socio-temporale diverse tematiche, prima fra
europea del Paesaggio introduce l'attenzione al tutte quella della definizione di cosa sia (o
territorio in tutte le sue manifestazioni, meno) paesaggio e di cosa occuparsi quando si
identificando i contesti ordinari come paesaggi a intende lavorare con il paesaggio. La sua stessa
pieno titolo. definizione - ovvero quel suo essere “un'area così
Eppure, quando si tenta una valutazione come percepita dalle popolazioni”, i cui caratteri
dell'effettiva “applicazione” degli assunti della sono determinati dall'interazione di fattori
CEP nella prassi di progetti e politiche per il umani ed antropici (CEP, art. 1) - non può essere
paesaggio, nel panorama più locale - ovvero applicata in modo deterministico e questo
italiano - la voce critica è ancora oggi quella più permette di “maneggiare” la condizione en
consistente. Sebbene la portata del dibattito, sin mouvance (Berque et al., 1998) di un paesaggio
dall'indomani della ratificazione del documento (del paesaggio) che si manifesta, si reifica, si
anche da parte del nostro Paese, abbia stimolato forma all'atto della sua rappresentazione,
interpretazioni e posizioni significative assumendo di volta in volta i caratteri che le
(Clementi et al., 2002; Maciocco et al., 2008) e rappresentazioni determinano.
applicazioni sperimentali interessanti, come per Superate le visioni della dimensione percettiva
esempio gli Atlanti dei Paesaggi o la costruzione come dimensione meramente estetico/visiva, e
di un “Osservatorio nazionale per la qualità del introducendo paradigmi interpretativi come
paesaggio” mediante “Osservatori del paesaggio” quello del paesaggio percepito/esperito (Zube et
locali dalle potenzialità spesso ancora al, 1982) che meglio interpretano i paesaggi
inesplorate, è nella prassi che tuttavia si lavora ordinari, la comprensione delle molteplici
con una strumentazione che opera su elementi rappresentazioni del paesaggio percepito da
selezionati ed eccezionali, secondo una parte delle popolazioni si connota di numerose
concezione di azione a prevalenza incognite, di fronte alle quali ogni ricerca, ogni
vincolistico/protettiva, e spesso con le difficoltà caso di studio, ogni sperimentazione può
operative che rendono difficile il coinvolgimento contribuire alla costruzione di un sistema di
- nei piani paesaggistici, seppur nella specificità riferimenti per progettisti/e e professionisti/e
di ciascun contesto regionale - dei processi che intendono misurarsi con la complessità del
territoriali che determinano i paesaggi (Peano, paesaggio, pur operando nelle maglie rigide degli
2011). strumenti di piano e progetto a propria
Queste criticità sono, per certi versi, strutturali disposizione.
alla dimensione (non) cogente-legislativa di un L'auspicato coinvolgimento delle popolazioni
documento come una convenzione, che è nei processi di definizione del paesaggio non può
sostanzialmente un riferimento culturale, e ridursi alla sola applicazione delle pratiche
quindi soggetto a molteplici interpretazioni. Del partecipative, ma merita un ragionamento più
resto, è probabilmente a questa complesso sulla relazione società/territori.
indeterminatezza che si possono ascrivere molte D'altra parte, se il paesaggio esprime il quadro di
delle questioni aperte dalla stessa CEP e che vita di una cultura, nella condizione
emergono nelle sfumature di una questione contemporanea ove la residenzialità ha assunto
culturale che vede diverse discipline e diverse forme e temporalità molteplici, occorre
interpretazioni far emergere in ciascun contesto interrogarsi sulle figure “legittimate” ad

29
esprimere la propria appartenenza ad un luogo. Il paesaggio, con gli elementi e le relazioni che
La molteplicità dei soggetti - dagli insiders (ovvero lo connotano, esprime infatti i modi
coloro che abitano e quotidianamente un luogo) dell'organizzazione abitativa ed economica
agli outsiders (ovvero coloro che frequentano delle società insediate in un dato contesto -
occasionalmente un luogo, come per esempio i nonché la loro relazione con la dimensione
turisti o i pendolari) ciascuno con i propri meno antropica del territorio - e tale
differenti codici comportamentali ed espressione è influenzata dagli immaginari
interpretativi (Cosgrove, 1984) - e delle forme di prodotti dalle reti sovra-locali ove i contesti
relazione con i luoghi, fanno registrare la rottura sono collocati. Aldilà di queste
del nesso tra società e territori (Mattiucci, 2010), consapevolezze, che rendono attuale e
ovvero il dato che il paesaggio è rappresentato e significativa ogni esperienza operativa che si
percepito da singolarità cui fisicamente esso interroghi su cosa sia paesaggio,
appartiene sempre meno. nell'espressione materiale delle culture
Non è possibile infatti presupporre una comunità dell'abitare - ovvero “dell'essere sulla terra”
ed un'etica condivisa per ciascun contesto. (nello spazio, ndr) come aveva sintetizzato
Nell'articolazione dei processi di comprensione Martin Heidegger nel 1951 - nel paesaggio è
del paesaggio, a partire dalle percezioni delle inoltre possibile cogliere temi di progetto,
società locali, dobbiamo dunque immaginare una perché esse esprimono valori e immaginari che
pluralità di sguardi situati nei confronti dei quali si reificano e producono luoghi (Lefevre, 1974).
siamo chiamati ad un atto di responsabilità Temi aperti che, nelle mutazioni in corso,
interpretativo-politico-progettuale, nella interpretano temi progettuali “resistenti”,
ricostruzione dei punti di vista emergenti, dei come quello del riconoscimento del paesaggio
luoghi e delle prospettive che essi esprimono, come spazio in comune (Mattiucci, 2013) nella
delle ragioni che li costituiscono, delle condizione dilatata e metropolitana che
interazioni (non sempre morbide) fra le caratterizza lo spazio di vita di ciascuno di
molteplici visioni e soprattutto nella noi.
codificazione dei temi in comune. Se è vero infatti Rinunciare a comprendere il paesaggio in
che immaginare una comunità territoriale coesa è questa prospettiva, seppur
senz'altro lontano dal reale, il paesaggio ha la nell'indeterminatezza interpretativa di questi
potenzialità di costituire di fatto un protocollo di assunti, che vanno misurati di volta in volta
comunicazione (Lanzani, 2008) tra le con le dimensioni contingenti, e ricondurlo ai
popolazioni che vi coabitano e tra diverse culture soli dati ambientali o a condizioni eccezionali
dell'abitare che esse esprimono. Culture determina un'inevitabile rinuncia alla
molteplici, che tuttavia condividono un tempo e sostenibilità sociale di un progetto di territorio
un luogo, contaminandosi, inevitabilmente, e che, per quanto debba essere continuamente
contaminando allo stesso tempo il paesaggio con aggiornata, possa fare affidamento alla cura
attributi ibridi. collettiva di chi lo sta abitando.

Bibliografia
Berque A., Roger A., Conan M., Donadieu P., Lassus B., (1998). Mouvance - Tome 1, Cinquante mots pour le paysage, Paris,
Ed. La Villette.
Clementi, A., ed. (2002). Interpretazioni di paesaggio, Roma, Meltemi.
Cosgrove, D. E. (1984). Social formation and symbolic landscape, London, Croom Helm.
Heidegger, M. (1951). Costruire Abitare Pensare, in Martin Heidegger. Saggi e discorsi, G. Vattimo (ed.), Milano, Mursia.
Lanzani, A. (2008). Politiche del paesaggio, in Paesaggi Culturali - Cultural Landscapes, R. Salerno and C. Casonato (eds.),
Roma, Gangemi.
Lefebvre, H. (1974). The production of space, Oxford, Wiley-Blackwell.
Maciocco, G., ed. (2008). Urban and Landscape Perspectives, Berlin Heidelberg, Springer Verlag.
Mattiucci, C. (2012). Kaleidoscopic visions of perceived landscapes. A methodological proposal to grasp the ordinary
landscape's perception, Saarbrücken, Lambert Academic Publishing.
Mattiucci, C. (2013). “Exploring the ordinary to understand landscapeness”, in Proceedings of the International
Conference on “Changing Cities“: Spatial, morphological, formal & socio-economic dimensions, A. Gospodini (ed.), Volos:
Department of Planning and Regional Development, University of Thessaly: 1588-1595.
Peano A., (2011), Ancora lontani della Convenzione europea (in Decennale della Convenzione europea del paesaggio),
Urbanistica Informazioni, 235: 43-45.
Zube, E. H., J. L. Sell, et al. (1982), Landscape perception: research, application and theory, Landscape Planning 9(1): 1-33.

30
Dossier:
Le teorie

31
Il paesaggio
nella metafora
di segni
e disegni
di Enrico Ferrari*

Il paesaggio è un insieme di segni (segno è ogni studi, metodologie, interventi.


impronta visibile lasciata da qualcuno) che, Se oggi si parla ancora di paesaggio e di centri
rappresentati con punti, linee, superfici danno storici non è per moda, ma è perché ci si rende
luogo a disegni. conto che le trasformazioni, sempre avvenute,
L'uomo si è trovato fin dall' inizio della sua hanno subìto accelerazioni importanti e stanno
avventura al cospetto di segni che lo causando fenomeni non più controllabili dall'
sovrastavano, dis/umani, come i segni celesti, le uomo che li ha provocati. Per questo, oltre a tener
montagne, i boschi, i fiumi, il mare, segni che ha conto degli studi già fatti negli anni e in coerenza
cercato di interpretare ma anche di modificare con gli strumenti di pianificazione territoriale
secondo un suo personale disegno, come provinciale (Pup 2007) che ribadisce la centralità
testimonianza della sua presenza. Dallo studio del paesaggio e dei centri storici, occorre oggi un
dei segni da cui l' uomo si scopriva attorniato impegno ancora maggiore che richiede la
sono via via nati molti disegni che hanno collaborazione tra l'amministrazione pubblica,
caratterizzato epoche e civiltà: pittura, scultura, cui spetta la programmazione, coloro che, come
architettura, urbanistica. Lo studio dei segni ha l'Osservatorio del paesaggio si occupano di
portato anche a studiarne i significati profondi, a studiarne tendenze e suggerirne soluzioni e
capirne la genesi, a ricavarne concetti come coloro che intendono, come Step, dedicarsi alla
armonia, bellezza. I segni e i disegni del paesaggio divulgazione, posto che il progetto di paesaggio,
richiedono quindi attenzione, conoscenza, tutela, che in Trentino coincide in buona parte con i
progetto. centri storici, coinvolge tutta la popolazione, così
Parlare di paesaggio in Trentino significa come i problemi, i rischi e i disegni.
* Enrico Ferrari, architetto, conoscere e tener conto di un patrimonio vasto e I tanti segni che l'uomo ha tracciato sul territorio,
fino al 2008 è stato dirigente articolato di studi di alta qualità che hanno secondo un disegno culturale volto al benessere e
per la qualità del paesaggio
della Provincia di Trento,
riguardato settori diversi dalle foreste alla allo sviluppo, terrazzamenti, strade, monumenti
responsabile per più di venti geologia, dalle acque, all' architettura e ai centri isolati, insediamenti storici, architetture,
anni dei settori della Tutela storici, insomma una miriade di segni. Il PUP coltivazioni, devono essere governati dalla
del paesaggio e dei Centri
storici. Come urbanista ha
1987, riconosciuto dal Ministero dei Lavori pianificazione, per armonizzare interessi
elaborato la Carta del Pubblici come piano paesaggistico, aveva contrapposti e per cercare una sintonia con il
paesaggio del PUP 2007. riportato tutti questi temi nelle tavole del paesaggio, non astratta costruzione mentale ma
Componente di numerose
commissioni tecniche si è Sistema ambientale. Ma già nel primo PUP del concreta presenza territoriale. Gli addetti ai
occupato di piani regolatori 1967 si parlava di centri storici e di paesaggio, lavori sanno che la disponibilità di suolo libero,
e di settore, piste e impianti temi che accompagnano tutta la vicenda dell' come la sua fertilità, è sempre minore, come tante
da sci, restauri, arredo
urbano, parchi, verde e autonomia trentina. Basti ricordare che la legge altre risorse, tanto che la Comunità europea ha
ripristino. Attualmente è sul paesaggio è del 1971, seguita dalla legge sugli fissato il 2050 come soglia per il consumo zero di
membro della Commissione
per il paesaggio della
insediamenti storici del 1978, con oltre 18 suolo.
Comunità di Fassa. pubblicazioni fino al 2008 che documentano Tale limite temporale è tanto lontano che non

32
Dossier:
Le teorie

«La pianificazione contemporanea - scrive


Ferrari - deve rivedere i metodi consueti
dell'espansione continua che caratterizza tutti i
piani, con gli evidenti risultati di ridurre la
campagna, svuotare i centri storici, creare
periferie prive di qualità». Nei disegni è
rappresentata, in maniera metaforica,
l’evoluzione del paesaggio trentino.

pare molto attendibile ma tuttavia indica una


tendenza di cui anche da noi si deve tener
conto, posto che il suolo libero, a meno di
scelte originali di tornare a costruire sugli
alberi, come i primitivi, corrisponde al solo
10% del totale. La pianificazione
contemporanea deve quindi rivedere i metodi
consueti dell'espansione continua che
caratterizza tutti i piani, con gli evidenti
risultati di ridurre la campagna, svuotare i
centri storici, creare periferie prive di qualità.
Occorre ripartire dal cuore del centro storico
e dai suoi simboli come la chiesa, il sagrato, le
piazze, aggiornando una pianificazione che
risale al 1978. Occorre anche tracciare un
nuovo netto segno tra città e campagna, una
sorta di perimetrazione dell'ambito urbano
per separarlo da quello rurale. Tale
perimetrazione sarebbe l'espressione di una
nuova attenzione al paesaggio, al ruolo della
campagna, all'avanzare del bosco, al
mantenimento dei fronti liberi dei centri
storici.
All'interno della perimetrazione e dell'ambito
urbano ci sarebbe spazio e gloria per tutti: per
chi ritiene che si debbano salvaguardare
ancora i centri storici, la più alta espressione
della cultura trentina, e per chi ritiene che le
periferie, espressione invece dell' architettura
contemporanea, possano o debbano essere
riqualificate. Quello che ci attende dunque è
una sfida nuova rispetto al passato, più
impegnativa, più urgente, che richiede quindi
maggiore sapienza, diversa sensibilità e nuova
qualità progettuale.

33
La pianificazione
del paesaggio in
Alto Adige

di Peter Kasal*
Quando sentiamo la parola “paesaggio” non come una visione antica, idealizzata del
pensiamo tutti alla stessa cosa. Il paesaggio è una paesaggio che invece nella realtà non esiste più.
realtà che si forma nelle nostre teste, è connesso Ogni epoca è caratterizzata dalle sue tecniche e
alla nostra cultura, alle nostre esperienze, alla dal proprio stato dell'arte. Vivere in un museo
nostra storia personale. non è compatibile con il necessario sviluppo del
Quando si parla di paesaggio, molti pensano territorio.
esclusivamente al paesaggio naturale, quello Estendere la propria visione di paesaggio ad altre
* Peter Kasal è incontaminato, puro. In effetti, quel paesaggio realtà, al di fuori del paesaggio naturale, per
agronomo, laureato a
Vienna nel 1992. Prima di
esiste ancora. Ma per la maggior parte di noi molte persone non è semplice. Però per poter
entrare in pubblica incontra quel tipo di paesaggio– forse – soltanto raggiungere uno sviluppo del territorio completo
amministrazione è stato il fine settimana o durante le vacanze. questo è indispensabile. Strutture tecniche
libero professionista,
mentre dal 2008 è
Il paesaggio con il quale abbiamo a che fare tutti ovvero opere stradali, ponti, centri abitati, fanno
direttore dell'Ufficio i giorni è quello dove si intersecano paesaggio parte del paesaggio come gli elementi rurali. Una
ecologia del paesaggio urbano, paesaggio colturale ovvero le zone rurali, strada o un ponte non devono costituire a priori
della Provincia di
Bolzano. I compiti e, di solito percepito soltanto da lontano, il un elemento che contamina il paesaggio, che lo
principali del suo ufficio paesaggio naturale, che si riduce a qualche cima influenza in modo negativo. Se le opere
riguardano la redazione di montagna che riusciamo a vedere dal realizzate dall'uomo vengono attuate in una
dei piani paesaggistici (al
livello comunale), la fondovalle. scala opportuna, in modo sensibile e con rispetto
gestione delle zone Il paesaggio rurale può essere quello classico, “da verso il territorio circostante possono
protette, biotopi e cartolina”, come per esempio le vigne del lago di addirittura contribuire alla valorizzazione del
monumenti naturali
eccetto i grandi parchi Caldaro e i lariceti di San Genesio; ma anche le paesaggio, possono formare dei “landmarks”,
naturali, la progettazione monocolture di frutta nella bassa atesina o i prati punti di riferimento, e trasformarsi in
di interventi per la
riqualificazione ecologica
intensivi concimati con il liquame sono monumenti per i decenni e i secoli.
ed infine iniziative paesaggio rurale, anche se dal punto di vista La Convenzione europea del Paesaggio (2000)
didattiche e estetico ed ecologico rappresentano il lato ha avuto una forte ripercussione sulla
pubblicazioni riguardanti
paesaggio, natura, opposto della stessa medaglia. Bisogna stare pianificazione del paesaggio in Alto Adige.
ecologia e biodiversità. attenti di non fraintendere il paesaggio colturale Molto importante è stata la visione che si

34
Dossier:
Le teorie

potrebbe esprimere con lo slogan “Tutto è degli anni settanta. Il piano urbanistico è A sinistra la complessità
paesaggio” e che il paesaggio è qualcosa che nasce incentrato soprattutto sui centri abitati, mentre del paesaggio sudtirolese.
In alto una simulazione
dalla nostra percezione: "Paesaggio" designa una il piano paesaggistico si focalizza di più sul fotografica che
determinata parte di territorio, così come è percepita dalle paesaggio extraurbano e naturale. interrompe l’equilibrio
visivo - caratterizzato da
popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori I contenuti del piano paesaggistico comunale spazi costruiti e spazi
naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni; ... la comprendono: aperti - del paesaggio in
Convenzione si applica a tutto il territorio delle Parti e a) una cartografia della copertura del suolo Alto Adige.
riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani. b) le categorie di tutela
Essa comprende i paesaggi terrestri, le acque interne e - biotopi
marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere - monumenti naturali
considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita - le zone di rispetto
quotidiana, sia i paesaggi degradati. - le zone di tutela paesaggistica
In attuazione della convenzione, in Alto Adige, - giardini e parchi (di importanza storica)
fin dal 2002, è stato redatto il piano di settore del - aree Natura 2000
paesaggio, le linee guida che hanno come - zone con vincolo archeologico
obiettivo l'applicazione dei contenuti della In sintesi, il piano paesaggistico ha due obiettivi
convenzione europea. principali:
In Provincia di Bolzano convivono due strumenti 1) tutelare l'ecologia, che si protegge tramite la
di pianificazione, sin dagli anni settanta: il piano designazione di biotopi, e
urbanistico e il piano paesaggistico. Entrambi 2) conservare l'aspetto estetico del paesaggio,
hanno come contenuto il territorio di un singolo con la designazione delle zone di rispetto nelle
comune (in Alto Adige attualmente ne esistono quali vige und divieto assoluto di costruzione.
116). Il ruolo dei comprensori invece nella nostra Le categorie di tutela del piano paesaggistico
provincia è molto ridotto in confronto devono poi essere recepite nel piano urbanistico.
all'importanza che le Comunità di Valle hanno in Una nuova via percorsa da alcuni anni è quella
Provincia di Trento. I due strumenti coesistono della tutela degli insiemi. Gli insiemi non sono
da quando sono stati creati, quindi dall'inizio singoli oggetti: essi raffigurano la storia

35
In alto: un
“bombardamento visivo”
dell'uomo e della natura e contribuiscono alle determinato la morfologia insediativa
di segnali stradali che caratteristiche locali e regionali. Molti Comuni 9) permanenza della tipologia edilizia
entrano in conflitto con il possiedono un ricco patrimonio di valori 10) elementi naturali e di geomorfologia,
paesaggio circostante.
culturali e storici, però non tutti sono tutelati carattere naturale se collegato all'opera
tramite la sovrintendenza per i beni culturali o dell'uomo
dalla tutela paesaggistica. Pertanto, va
contrastato il rischio della standardizzazione e La natura e il paesaggio hanno bisogno di forti
della perdita di diversità e tipicità. alleati, la tutela della natura e lo sviluppo di un
Per la tutela degli insiemi sono necessari paesaggio ben strutturato e vario sono un
interventi su misura. Per designare un'insieme obbligo e un compito. Siamo consapevoli che la
devono sussistere almeno due dei seguenti tutela della natura e del paesaggio si compie
criteri: principalmente tramite l'azione degli stessi
1) valore storico utilizzatori del paesaggio. Abbiamo raggiunto
2) carattere pittoresco un altissimo livello tecnico riguardante gli
3) carattere monumentale delle costruzioni in strumenti per monitorare e guidare gli sviluppi
rapporto reciproco e col paesaggio sul territorio. Ma la tecnica migliore non dà
4) connotazione stilistica, e cioè unitarietà risultati se ci manca una visione condivisa, ed è
stilistica oppure voluta commistione di stili proprio questo il livello su cui oggi dobbiamo
diversi concentrare i nostri sforzi.
5) figurabilità, quali leggibilità, appariscenza, Auspichiamo che la rielaborazione delle leggi
capacità di orientare sull'urbanistica e sulla tutela del paesaggio,
6) panoramicità, quali vedute focalizzate e attualmente in corso da parte della Provincia di
scorci prospettici verso l'esterno e prospettiva Bolzano, possa fornire la base per raggiungere
7) memoria collettiva gli obiettivi che ci stiamo ponendo.
8) permanenza dell'impianto urbano che ha

36
Le esperienze

37
Comunità
Alta Valsugana e Bersntol
Comunità della Paganella
Metaprogetti di paesaggio

di Furio Sembianti*

Logiche di Progetto per il paesaggio paesaggi, individuando a grandi linee i diversi


Esplorando le opportunità offerte dalla scelta di sistemi di paesaggio che caratterizzano il
proporre la centralità del paesaggio nel processo Trentino, e che, con i loro confini, disegnano
di redazione del PTC come linea strategica di l'immagine del territorio secondo varie
pianificazione, emergono nelle logiche configurazioni e commistioni; mette in rilievo i
disciplinari interessanti conseguenze. La più sistemi agricolo, fluviale, boscato, alpino, e fissa
immediata è che il paesaggio, da semplice per quello insediativo i necessari limiti
contesto della progettazione infrastrutturale all'espansione; indica panorami di grande pregio,
territoriale ed edilizia, assume il ruolo di primario significativi anche nel contesto generale. Tutto
oggetto di progettazione. Date le relazioni che ciò va interpretato a scala locale, nel quadro dei
ciascun paesaggio ha con ambiente, territorio e pregi paesistici riconosciuti dall'insieme dei
* Furio Sembianti,
società ed il suo indubbio valore collettivo, è documenti e convenzioni urbanistiche, per
architetto, laureato a indispensabile che i progetti di paesaggio siano valorizzare molte categorie di beni territoriali,
Venezia, è stato direttore largamente condivisi, perché possano produrre tipologie edilizie tradizionali e specialistiche,
dell'Ufficio del Piano
Urbanistico Provinciale dal effetti utili e duraturi. Solo così il paesaggio, riconoscendo valore culturale e scenografico, per
25 novembre 1991 al luglio posto al centro dei piani e cointeressato a esempio a castelli e chiese, e valore paesistico ai
2009 e successivamente risolvere in modo sostenibile problemi di fondo, luoghi a cui l'inconscio collettivo della
titolare dell’Incarico
speciale per le legati alla qualità della vita della popolazione, popolazione attribuisce valore simbolico.
metodologie di formazione potrà elevare le qualità che costituiscono indici La compatibilità paesistico-ambientale è requisito
degli strumenti urbanistici e
di tutela del paesaggio.
adatti a misurare l'armonia degli equilibri di fondo di ogni progetto che integra il paesaggio
Attualmente è membro territoriali. Soluzioni corrette delle nelle proprie logiche, curando la percezione dei
della Commissione per il problematiche produttive e dei conflitti insiti valori paesistici assieme a quelli di vivibilità. È
Paesaggio della Comunità
Rotaliana – Koenigsberg.
nell'uso delle risorse territoriali stimolano e così indispensabile conoscere le condizioni di
Svolge attività libero richiedono attenzione alla qualità dei luoghi, cosa salubrità ambientale, il carattere del microclima,
professionale e di indispensabile perché il paesaggio sia percepito l'importanza di attività inquinanti nelle aree
consulenza in tema di
pianificazione positivamente. insediate, l'accessibilità dell'abitato, la qualità di
paesaggistica. A scala regionale, il PUP sottolinea le relazioni fra arredo negli spazi pubblici, del verde disponibile,

38
Dossier:
Le esperienze

ecc. Anche le funzionalità intermodali, quando si classifica l'edilizia in base ai livelli di


l'accessibilità ciclo-pedonale e del trasporto congruenza rispetto al paesaggio locale. Alcune prove di
valutazione delle
pubblico ai luoghi centrali, con i parcheggi di La visione urbanistica e paesaggistica d'assieme trasformazioni del
attestamento, se organicamente risolte, richiede anche di conoscere i legami di ciascun paesaggio.
contribuiscono a migliorare la percezione del insediamento con quelli vicini, per cogliere i nessi In alto: orizzonti da
mantenere sgombri per
paesaggio. di continuità, prossimità, affaccio visuale, e per evitare il radicale
Per converso, gli squilibri nel quadro delle collocare correttamente nel contesto territoriale mutamento
risorse, come lo spreco del suolo urbanizzato, il l'assetto paesistico-panoramico, che dipende della percezione del
paesaggio
ridotto uso di fonti energetiche rinnovabili, la anche dalla organicità infrastrutturale dei margini In basso: introdurre
perdita di terreni agricoli con l'avanzamento del insediativi. È importante l'immagine dei luoghi di volumi nell'ambito,
bosco, l'occupazione impropria dei suoli, l'uso interesse socio–paesistico: luoghi dell'arte, della produrrebbe effetti
“barriera”, che
non ottimale dei volumi esistenti comportano cultura materiale, della storia, della memoria renderebbero residuali i
direttamente o indirettamente, a lungo termine, dell'aggregazione. Nell'analisi della percezione è legami panoramici fra
abitato ed area
perdita di identità territoriale e di senso del importante anche scoprire quale sia la “lettura boscata, producendo
paesaggio. Ne sono esempi i quartieri dormitorio, panoramica” dell'insediamento dalle strade più così addizioni edilizie
gli eccessi di seconde case e di volumi frequentate, individuando punti, luoghi e percorsi definibili come
“sprawl”.
inutilizzati, l'abbandono di strutture antiche, panoramici rivolti verso aree ed elementi che
antropografiche, culturali. assumono elevato pregio paesistico.
È necessario riconoscere la struttura delle
relazioni insediative e la forma in cui si Comunità della Paganella,
presentano, per il modo in cui gli edifici si alcune impostazioni preliminari
aggregano negli abitati. L'analisi tipologica aiuta Nel caso del territorio della Comunità di Valle
a riconoscere valori da sostenere e le “Paganella” si è ritenuto necessario riuscire ad
problematiche da affrontare, per esempio quando introdurre già all'inizio del processo di
si punta a riutilizzare le infrastrutture pianificazione misure che valorizzassero l'identità
tradizionali o a reinserire ragionevolmente nel generale del territorio, proponendo metodici
contesto paesaggistico quelle recenti, oppure interventi chiave sulle reti e sui bordi di

39
Evoluzione
dell’insediamento delimitazione dei sistemi di paesaggio. Accanto
dell’abitato di Molveno, al rispetto dei valori ambientali espressi nel Parco
nell’omonimo comune. Naturale Adamello Brenta, si è puntato a
collocare sulla rete stradale di sostegno misure
strategiche in grado di sostenere le identità locali nel PTC, entro il programma di riorganizzazione
valorizzando i luoghi abitati ed il loro paesaggistica del sistema stradale e di accessibilità
radicamento paesistico nel territorio e territoriale, riprogetti il paesaggio dell'area dove la
nell'ambiente. gente vive e lavora. Si tratta di ampie operazioni di
Si è così articolata la strategia di valorizzazione riqualificazione e riorganizzazione per ampliare
della percezione dei panorami lungo le strade che l'aggregazione sociale, la pedonalizzazione, l'arredo,
sono in Paganella la principale “vetrina la messa in sicurezza, la riconnessione con il verde
paesaggistica” del territorio, tenendo presenti le esterno di preziosi poli urbani. Si tratta di azioni
logiche di frequentazione ambientale, ed anche congiunte di razionalizzazione urbanistica e
quelle del marketing territoriale. Si è proposto, valorizzazione paesaggistica.
per esempio di valorizzare gli orizzonti
panoramici da mantenere sgombri per evitare il Comunità Alta Valsugana Bersntol,
radicale mutamento della percezione del progetto territoriale e carte paesistiche
paesaggio aperto, ma anche di utilizzare Dopo aver “disegnato” l'assetto delle politiche
scenograficamente l'ambiente insediativo per territoriali della Comunità, attraverso l'accordo
valorizzare le relazioni fra l'abitato, le aree quadro di programma e il conseguente documento
agricole, i confini del bosco, e contenere lo preliminare, il problema è tradurre il senso del
“sprawl” edilizio. processo di trasformazione del paesaggio nelle carte
Per ciascuno degli insediamenti è stata proposta di piano. Questa fase del processo di pianificazione è
un'azione che, sulla base dello studio stata sperimentata esemplificando la redazione delle
dell'evoluzione dell'insediamento, dei valori cartografie a tenore paesistico con gli elementi
paesistici di rilievo e delle problematiche appropriati alla progettazione tematica, nelle
dell'area centrale, in una sintesi da approfondire legende della carta del paesaggio e della carta di

40
Dossier:
Le esperienze

regola, di un'area campione che comprende la Valori paesistici di


parte entrale della Comunità di valle “Alta rilievo nell’abitato di
Valsugana Bersntol”. Molveno.

Carta del paesaggio progressivamente il consumo suolo entro


Nella carta del paesaggio sono stati individuati termini che garantiscano la compatibilità fra
gli assetti e le dinamiche delle invarianti, delle elementi del territorio, l'integrazione degli
risorse culturali e naturali, i processi storici di elementi del paesaggio, la definizione dei confini
ampliamento insediativo, le direzioni ed i fronti del costruito e la valorizzazione della identità
di espansione edilizia, l'avanzamento e storica dei luoghi. Ciò è stato promosso
l'arretramento dei limiti del bosco negli ultimi indicando anche cinture verdi attrezzate e
150 anni, riportando gli elementi utili a valutare stabili di protezione, opportune al limite degli
le possibili attuali dimensioni del bosco di abitati, ma anche di raccordo con gli spazi
pregio, in base a necessità di protezione, a aperti. La finalità è quella di ricostruire il limite
standard di elevata biodiversità, a rarità delle dell'area boscata con fasce ecotonali e definire le
essenze, alla produzione di legname ed alle relazioni figurative fra i sistemi di paesaggio
necessità paesistiche di effetti panoramici ed agricolo e forestale, anche lungo le piste da sci.
ambientali di continuità. Riportati i contenuti Un altra operazione prevista nella carta di regola
paesistici della Carta del Paesaggio del Piano è quella di restituire identità alle aree agricole,
Urbanistico Provinciale, si sono individuati i come prodotto storico della cultura materiale,
luoghi di maggiore interesse paesistico e quelli recuperando le murature di sostegno ai
che offrono le migliori esposizioni panoramiche. terrazzamenti.
La carta di regola, oltre ad operazioni diffuse,
Carta di Regola paesaggistica basate sull'applicazione delle buone pratiche
Nella carta di Regola paesaggistica, scegliendo i territoriali e paesaggistiche, pone obiettivi
fenomeni da assecondare e quelli da contenere, strategici di progetto paesistico da attuare a
sono state poste le premesse per ridurre medio lungo termine, nei piani, con programmi

41
Sintesi da approfondire di coordinamento paesistico.
nel PTC per l'area di
Molveno, entro un
Alcuni esempi, basati su un'attenta ricerca
programma di urbanistico - antropologica con interviste e
riorganizzazione incontri, sono stati messi a punto con la
paesaggistica del
sistema stradale e di collaborazione della dott.ssa Cristina Orsatti,
accessibilità territoriale. ricercatrice antropologa, delle sociologhe Laura
De Giorgi, Tania Giovannini, Manola Travaglia, panoramica dove si richiede di riqualificare il
degli architetti Giuseppe Altieri e Francesca lungolago schermando le serre con fasce
Postal e della geografa Martina Calovi e della ecotonali ed accorpandole territorialmente
naturalista Daniela Ferretti. recuperando le ex cave di porfido;
L'analisi antropologica ha selezionato le pratiche 2) a Tenna, il recupero di area agricola, con
migliori da utilizzare, scelto strade condivise produzioni appropriate, sull'intero colle lungo il
dalla popolazione, individuato le qualità che la lago di Caldonazzo, valorizzando i percorsi
popolazione chiede al paesaggio di domani. Ne storici e il forte austroungarico, in un
sono uscite proposte orientate a sostenere i pregi complessivo riuso del territorio da sviluppare
delle risorse territoriali, definire i confini del con analisi apposite nel PTC e quindi da
territorio costruito, riqualificare il territorio a precisare con ricerche mirate per la fase
fini paesistici, riaprire gli orizzonti dei paesi, esecutiva nel PRG.
recuperare i terreni agricoli storici. Queste Sia le strategie paesistiche proposte per
proposte hanno assunto, nella carta di regola, la l'accordo quadro di programma sia i programmi
forma di “programmi di coordinamento di coordinamento paesistico nel PTC
paesistico”, offrendo ventagli di proposte da costituiscono ipotesi di nuovi paesaggi emerse
approfondire nei PRG con opportune “mappe di entro ricerche partecipate dalla popolazione e
Comunità” a scala comunale, sviluppando punti da essa condivise; esprimono gli elementi
centrali, come: fondamentali dell'immagine che gli abitanti
1) a Baselga di Pinè, la problematica delle serre propongono per sé e per i loro luoghi nel futuro
sul lungolago analizzata con studi di visibilità verso cui sono proiettati.

42
Dossier:
Le esperienze

Comunità Alta Valsugana e Bersntol: Carta del paesaggio

Comunità Alta Valsugana e Bersntol: Carta di Regola paesaggistica del territorio

43
Comunità territoriale
della Valle di Fiemme
Comunità di Primiero
Temi di paesaggio per i Ptc

di Giorgio Tecilla*
Questo testo riprende alcune riflessioni emerse ha ispirato questi strumenti normativi, pongono
durante il lavoro di consulenza alle Comunità di il paesaggio al centro dello sviluppo sociale
Valle di Fiemme e del Primiero che sto svolgendo aprendo la strada ad un processo che attribuisce
nel contesto del processo in corso per la alla tematica paesaggistica il ruolo di elemento
redazione dei Documenti preliminari al Piano strutturante per l'assetto futuro del territorio
territoriale (PTC). provinciale. Questa centralità implica una
La natura del Documento preliminare, e il suo visione innovativa del concetto di paesaggio che
caratterizzarsi come luogo deputato a definire le integri gli aspetti strettamente estetico
strategie che dovranno indirizzare la successiva –percettivi (tipici della gestione dei tradizionali
elaborazione del Piano territoriale di Comunità, strumenti di tutela) con valutazioni di natura
impone di attribuire a questo documento un socio economica (attraverso il riconoscimento al
carattere sintetico e programmatico, sia paesaggio di valenze identitarie e di fattore di
* Giorgio Tecilla, relativamente agli aspetti descrittivi e analitici produzione) e ambientali (attribuendo ad un
architetto, laureato a (che vanno limitati a tracciare le linee principali paesaggio correttamente gestito anche la
Venezia, è stato direttore
dell'Ufficio Tutela del del paesaggio di valle e le relazioni di scala tra il funzione di fornitore di “servizi ecosistemici”).
Paesaggio e dei Centri futuro PTC e il Piano urbanistico provinciale) sia L'auspicio di una progressiva integrazione tra
storici della Provincia di con riferimento alla visione di paesaggio futuro, paesaggio, ambiente e territorio espresso dal
Trento. Attualmente è
titolare dell'Incarico che andrà riassunta in indirizzi generali. Il Piano urbanistico provinciale dovrà quindi
speciale di supporto alle Documento preliminare deve, infatti, delineare quella estendersi alla ricerca di una visione unitaria del
attività di studio e ricerca
in materia di paesaggio e
che sarà l'ossatura del futuro PTC, definendone le paesaggio inteso come luogo di vita e in quanto
coordina le attività priorità e consentendo l'avvio di quel percorso di tale interpretato con una chiave di lettura che
dell'Osservatorio del condivisione con la cittadinanza che costituisce sia in grado di superare distinzioni tematiche e
Paesaggio in coerenza
con i programmi di
una fase ineludibile del processo di redazione del approcci disciplinari settoriali, troppo spesso
ricerca e formazione Piano. artificiosi e quasi sempre controproducenti.
della Scuola per il Il Piano urbanistico provinciale e la legge urbanistica, ed Se il paesaggio è il luogo delle nostra vita lo
governo del territorio e il
paesaggio (STEP). ancor prima la Convenzione europea del Paesaggio, che dovremmo affrontare in tutta la sua valenza di

44
Dossier:
Le esperienze

ecosistema e di spazio della convivenza con le Comunità.


altre specie, di spazio dell'economia e della La situazione di crisi profonda e strutturale che
produzione, di spazio delle relazioni sociali e di stiamo attraversando in questi anni rappresenta
spazio simbolico carico di valori affettivi in un'occasione per riflettere sui processi di
grado di generare quel senso di appartenenza tumultuosa trasformazione che hanno investito
che con un termine oggi alla moda definiamo il mondo, coinvolgendo, soprattutto negli ultimi
“identità”. cinquant'anni, anche i territori delle nostre
La tradizionale conflittualità tra istanze di vallate. È, questa, una fase di bilanci e di
conservazione degli elementi ai quali è elaborazione di nuove idee per il futuro. Da
riconosciuto un valore storico, culturale o questa riflessione, pure se in modo
“identitario” e spinte alla trasformazione, deve contraddittorio, pare emergere la
confluire in un progetto collettivo e consapevole consapevolezza della necessità di instaurare un
di creazione dei paesaggi del futuro. I rapporto con il territorio meno orientato allo
meccanismi partecipativi previsti all'interno del spirito di conquista di nuovi spazi fisici e al
processo di generazione dei Piani dovrebbero consumo di risorse e sempre più diretto alla
garantire quegli aspetti di condivisione e ricerca di una maggiore armonia con il mondo
progettualità collettiva che, soli, possono che ci ospita. Non fossero ragioni etiche a
garantire il successo ai nuovi Piani delle suggerirci questa strada pare sarà la
Comunità. In questa prospettiva, anche alla luce drammaticità della crisi dell'ecosistema
degli scenari delineati da Trentino Sviluppo nella mondiale a imporcelo, con scadenze ed effetti
sua azione di supporto alle Comunità e che la scienza ci mostra essere sempre più
rappresentati nei due Rapporti ricerca-azione per prossimi e allarmanti.
l'elaborazione del documento preliminare di Il paesaggio è da sempre un elemento fortemente
programmazione, si sono approfonditi alcuni temi dinamico, ma le trasformazioni che hanno
scaturiti da una lettura critica dell'assetto investito le nostre valli dal secondo dopoguerra
attuale del “paesaggio - territorio” delle due ad oggi sono state dirompenti: non hanno solo

45
Dinamiche di trasformazione
dei suoli agricoli nel territorio di Mezzano
(Ricerca Fondo paesaggio - UNITN PAT 2013)

riguardato i fenomeni legati all'urbanizzazione, e squilibri dei quali dobbiamo prenderci carico
ma anche quelli dell'abbandono di vaste porzioni per assicuraci buoni livelli di qualità della vita e
di territorio connesso al mutamento del sistema per proporre un prodotto turistico in grado di
produttivo dovuto al tramonto dell'agricoltura e rispondere alle nuove sensibilità dei nostri
della zootecnia tradizionali. Dobbiamo prenderci potenziali ospiti, sempre più alla ricerca di
cura di questo paesaggio così drammaticamente paesaggi di pregio, bellezza e significato.
modificato per “assestarlo”, “ricucirlo”,
“riequlibrarlo” e “ricomporlo” dopo le radicali In questa prospettiva la nostra azione di cura
trasformazioni che lo hanno investito. Assume, dovrà indirizzarsi verso alcune criticità che
qui, un ruolo centrale la vocazione turistica della mostrano carattere di priorità; tra esse:
nostra provincia e la valenza di “prodotto” che in
questa prospettiva il nostro paesaggio Il consumo di suolo
rappresenta. Il tema del consumo di suolo rappresenta una
Nei ridotti spazi dei fondovalle analizzati per il drammatica priorità per ogni strumento di
lavoro qui esposto si sono concentrate quasi tutte pianificazione. Un recente studio realizzato in
le trasformazioni connesse al nuovo modello di collaborazione tra la Facoltà di Ingegneria
sviluppo economico e sociale, mentre le nuove dell'Università di Trento e l'Incarico speciale di supporto
attività legate al turismo invernale hanno alle attività di studio e ricerca in materia di paesaggio
investito i territori in quota in modo spesso del Dipartimento Territorio Ambiente e Foreste della
dirompente. Il tutto ha generato grandi benefici PAT, nel contesto della ricerca Analisi
di natura economica e ha assicurato la dell'evoluzione del paesaggio trentino conclusa nel
permanenza delle popolazioni sul territorio, gennaio del 2013, ha esaminato i caratteri delle
realizzando il successo delle politiche dinamiche di trasformazione nell'uso del suolo in
lungimiranti di programmazione e pianificazione alcune parti della provincia, a partire dalla metà
del territorio degli anni '60 e '70. Questo modello dell'800 ad oggi. Lo studio ha avuto come
di sviluppo, però, ha nel contempo prodotto ferite oggetto di approfondimento i territori dei

46
Dossier:
Le esperienze

Evoluzione dell'insediamento di Cavalese


(Ricerca Fondo paesaggio - UNITN PAT 2013)

comuni di Mezzano, Cavalese e Folgaria, Il riuso e la riqualificazione degli spazi


ritenendoli casi rappresentativi di alcune urbanizzati e del costruito
modalità di trasformazione che hanno investito L'obiettivo della razionalizzazione di uso della
molte vallate del Trentino. Tra i tanti dati aree destinate ad insediamento e di
interessanti che emergono dallo studio, quello del riqualificazione del patrimonio edilizio
consumo di suolo pare essere tra i più eclatanti, esistente ha valenza strategica per il nostro
con valori di suolo urbanizzato, incrementati da 5 territorio. Tale obiettivo, oltre a garantire la
a 10 volte nell'intervallo 1850-2008 e valori medi tutela dei suoli da nuove forme di
del rapporto tra superfici urbanizzate ed abitanti urbanizzazione, si lega all'esigenza di garantire
attestati tra i 300 e 350 mq/ab. Altri studi in corso una migliore qualità della vita delle
presso il Servizio Urbanistica della PAT e alcuni popolazioni residenti e di offrire elementi di
“Uffici di piano” delle Comunità di valle richiamo per il turismo, assicurando la
confermano questi valori, con punte in alcuni casi conservazione e riqualificazione dei centri
di molto superiori e valori allarmanti quando storici e aumentando la sostenibilità
all'urbanizzato di oggi si sommano i dati relativi ambientale degli insediamenti attraverso la
all'”urbanizzabile” previsto dai Piani regolatori riduzione dei consumi energetici e
generali (PRG) comunali. Alla luce della evidente l'introduzione di modalità costruttive
insostenibilità di questo modello insediativo a innovative ed “ecocompatibili”. In questa
crescita illimitata, i Piani di Comunità dovranno prospettiva i Piani territoriali di Comunità
elaborare strategie territoriali che indirizzino le dovranno elaborare strategie finalizzate a
energie di sviluppo espresse dal territorio verso garantire il recupero prioritario dei centri
azioni di recupero del patrimonio edilizio storici (anche in ragione della loro elevata
esistente (storico e non), di razionalizzazione valenza culturale e identitaria). Su questo
d'uso degli insediamenti produttivi e di aspetto i Piani dovranno effettuare un bilancio
riqualificazione dei suoli urbanizzati. sull'efficacia delle politiche di conservazione e
rivitalizzazione del tessuto storico attuate

47
dagli anni '80 in poi, con particolare riferimento professionisti e dei tecnici comunali verso la
alla valutazione delle potenzialità rappresentate ricerca di soluzioni improntate ad una
dagli insediamenti storici in termini di maggiore qualità progettuale in grado di
soddisfacimento della domanda di alloggi, ed governare gli spazi di trasformabilità che si
elaborare nuove strategie e orientamenti per i riterrà opportuno introdurre.
PRG comunali. La scelta strategica di
promuovere il riuso piuttosto che la creazione di I margini: il nuovo volto degli insediamenti
nuovi insediamenti rende per i tessuti storici Il tema dei margini che separano gli
ancora più complessa la ricerca di equilibrio tra insediamenti dal “territorio aperto” assume
l'istanza della conservazione e quella della sempre più una valenza strategica nel disegno
trasformazione connessa alla necessità di del paesaggio del futuro. I nostri paesaggi
adeguare i contenitori edilizi storici alle nuove soffrono di un generalizzato senso di
funzioni e ai nuovi standard tecnico disordine riconducibile principalmente alla
prestazionali imposti in particolare dalle non chiara distinzione tra “dentro” e “fuori”.
normative in materia energetica e antisismica, Le ferree regole basate sulla necessità di
senza che questo comporti una perdita della razionalizzare al massimo l'uso delle risorse
valenza storico-culturale dei fabbricati antichi e produttive, che hanno caratterizzato il nostro
dei loro spazi di pertinenza pubblici e privati. paesaggio rurale fino agli anni '50 dello scorso
Negli ultimi decenni si è assistito ad un secolo, hanno imposto forme e assetti
progressivo allentamento del controllo territoriali basati su una chiara distinzione tra
qualitativo sugli interventi di recupero, in un aree insediate, aree agricole, boschi e pascoli.
processo che partendo dal trasferimento Le logiche che governavano tale
(avvenuto a partire dagli anni '90) dalla Tutela del organizzazione degli spazi erano semplici e
paesaggio ai Comuni, delle competenze consolidate e producevano un paesaggio
autorizzative in centro storico, ha ordinato il cui senso era immediatamente
successivamente visto nei PRG comunali una comprensibile, con una evidente distinzione
tendenza generalizzata al declassamento degli tra le diverse parti che lo costituivano. Il
edifici verso categorie sempre meno tumultuoso sviluppo del secondo dopoguerra
conservative, per giungere alla possibilità e la complessità tipica della nostra società
generalizzata di procedere alla demolizione degli hanno prodotto un paesaggio contraddittorio
edifici assoggettati alla categoria della e disordinato il cui significato è più difficile da
“ristrutturazione” introdotta recentemente nella cogliere e le cui regole più difficili da
normativa provinciale. Questo processo rischia individuare. Un'azione sempre più necessaria
di compromettere un patrimonio edilizio storico di ricomposizione del nostro paesaggio non
che rappresenta una risorsa culturale e turistica può che partire dal recupero di senso dei
di assoluto rilievo. Non è peraltro proponibile concetti di “dentro” e “fuori” e, quindi, da una
una politica generalizzata di “museificazione” chiara distinzione tra spazi insediati e
dei centri storici, soprattutto se agli stessi si territorio aperto. In questa prospettiva il
vuole attribuire una funzione centrale sotto il margine che delimita gli insediamenti assume
profilo del soddisfacimento della domanda di una rilevanza particolare e una valenza
alloggi. I PTC dovranno pertanto elaborare strategica per la nuova struttura del nostro
strumenti utili a governare questo fenomeno, paesaggio. Il modello di sviluppo basato sulla
promuovendo la riscoperta della funzione crescita continua e illimitata che caratterizza
progettuale delle “schede” (che nei PRG sono la contemporaneità attribuisce al margine una
destinate a classificare gli edifici e ad individuare valenza provvisoria: è infatti il momentaneo
puntualmente gli interventi compatibili) e limite dell'edificato in attesa di un suo
attivando un'azione generalizzata di ulteriore spostamento in avanti. La presa di
responsabilizzazione e crescita culturale dei coscienza sulla limitatezza delle risorse e sulla

48
Dossier:
Le esperienze

Evoluzione dell'insediamento di Cavalese


(Ricerca Fondo paesaggio - UNITN PAT 2013)

insostenibilità di questo modello di sviluppo ci paesaggistici delle nostre valli. A lato del
impone ora di ragionare su margini assestati e fenomeno di urbanizzazione e alla conseguente
definitivi, che rappresenteranno il nuovo volto erosione di molti suoli fertili definitivamente
degli insediamenti: il loro fronte visibile per il sottratti all'attività agricola, nel corso degli
futuro. Questo dato implica una particolare ultimi cinquant'anni si è verificata la quasi totale
responsabilità nel governare le trasformazioni sparizione delle colture orticole, che
che investono queste speciali porzioni degli tradizionalmente occupavano l'interfaccia tra
insediamenti, siano essi di natura residenziale o ambiti agricoli e insediamenti, e la perdita totale
produttiva. Di tale responsabilità la cittadinanza della tradizionale ricchezza nella pluralità di
deve essere cosciente e il PTC dovrà fornire agli attività agricole a favore di una sorta di
amministratori, e ai tecnici gli strumenti utili per monocoltura prativa finalizzata allo sviluppo di
garantire una corretta gestione del problema. un'attività zootecnica d'impronta
prevalentemente industriale.
Un nuovo ruolo per l'agricoltura? Accanto al fenomeno dell'abbandono della
L'agricoltura ha avuto ed ha ancora un ruolo zootecnia in quota e alla conseguente perdita di
centrale nella creazione del paesaggio. La crisi numerose superfici prative preme qui
dell'agricoltura di montagna ha generato molte sottolineare come il ruolo marginale attribuito
delle criticità paesaggistiche che oggi ci troviamo oggi ai suoli agrari di fondovalle delle vallate
ad affrontare. A livello sociale manca ancora la poste a quote di “mezza montagna” abbia
coscienza della funzione che l'agricoltura svolge portato a considerare tali spazi non più come
per il paesaggio e, conseguentemente, non viene luoghi da preservare e valorizzare in funzione
adeguatamente riconosciuto il ruolo sociale delle loro potenzialità produttive ma come aree
dell'agricoltore nella sua veste di insostituibile interessanti solo in vista di un loro possibile
manutentore di paesaggi. Nell'ultimo secolo il utilizzo a fini edificatori o per ospitare
settore agricolo ha subito una trasformazione infrastrutture. Le cause di questo fenomeno sono
radicale che ha inciso pesantemente sugli assetti note ed originate principalmente dalla scarsa

49
reddittività dell'attività agricola, da una generale conseguente cultura dello “zoning” in urbanistica
prevalenza di attribuzione di valore al “costruito” hanno prodotto delle forzature nella
piuttosto che al “coltivato” e dalla specializzazione delle diverse parti del territorio:
concentrazione nei fondovalle, oramai sopra la abbiamo quindi le “aree del bello” (zone
soglia critica, di infrastrutture diverse, spesso, sottoposte a vincoli paesaggistici e storico
peraltro, realizzate in assenza di corretti criteri culturali), le “aree della natura” (parchi naturali,
di inserimento nel paesaggio e di tutela dei suoli biotopi, ecc.) le “aree della produzione” (zone
fertili. Nella difficile ricerca di un “nuovo senso” artigianali, cave, ecc), “le aree dell'abitare”,
per il paesaggio agrario di media quota, che trovi ognuna con proprie regole distinte, quasi come
riscontro anche nell'attribuzione di un diverso fossero elementi isolati e autoreferenziali. In una
valore produttivo ed economico al territorio logica di riconnessione tra gli ambiti in cui,
coltivato, si potrà trovare una risposta alla spesso, è artificiosamente strutturato il
perdita di equilibrio di questa significativa territorio, andrà rivisto questo “disegno per
porzione di territorio. parti” ricercando una stretta integrazione tra i
I PTC dovranno mettere in campo strategie diversi contesti. Oltre a potenziare la valenza
generali in grado di ridare centralità di ruolo agli ecologica e di offerta per tempo libero e turismo
spazi inedificati di fondovalle, e quindi connettendo le aree ad elevata valenza
primariamente agli ambiti agricoli, anche paesaggistica e ambientale (aree a parco, aree
attraverso accorte politiche di integrazione con boscate, SIC, ecc), il PTC dovrà declinare questa
l'attività turistica in grado di incrementare la prospettiva in strategie e progetti che
redditività delle aziende agricole. Andrà consentano di leggere il territorio come un'unità
sostenuto lo sviluppo di attività produttive in cui, ad esempio, anche le zone specializzate
svolte a carattere professionale non alla produzione riacquistino, per quanto
sottovalutando, peraltro, l'incidenza delle possibile, una loro funzionalità ecologica, le aree
iniziative di natura semi-professionale o agricole divengano anche luoghi dell'offerta
hobbistica, quali la reintroduzione di colture turistica e del tempo libero e le strade vengano
orticole a carattere domestico che potrebbero reinterpretate nel contesto di un progetto
aiutare a ricomporre i margini tra edificato e generale di “infrastrutturazione verde”, che
territorio aperto, oltre a costituire una risorsa consenta di esaltare le potenzialità ecologiche,
culturale ed economica interessante nell'ambito ricreative e di offerta turistica.
delle economie domestiche e dell'affermazione di
modelli di sviluppo più sostenibili.

La ricomposizione del “paesaggio – territorio” Il degrado paesaggistico e la scarsa


e la creazione di un “paesaggio in rete” compatibilità ambientale delle aree produttive
I fenomeni di urbanizzazione degli ultimi I paesaggi delle nostre vallate spesso si offrono
cinquant'anni hanno creato, spesso alla vista di chi percorre le principali vie di
incidentalmente, spazi privi di precisa funzione e collegamento con un'immagine gravemente
chiaro “senso” (lotti inedificati inseriti in aree di condizionata dal degrado paesaggistico che
espansione, spazi risultanti dalla creazione di caratterizza molte delle nostre aree produttive.
strade e tratti di viabilità dismessa, piazzali ad Una visione semplicistica e priva di prospettiva
uso saltuario, ecc.). Questi “ritagli” di paesaggio ha considerato per troppi anni questi spazi come
costituiscono spesso elementi di degrado, ma ambiti che, in quanto destinati alla produzione,
possono rappresentare una risorsa qualora venga potevano essere gestiti come delle isole poste nel
loro attribuita una nuova funzione e un nuovo nulla, indifferenti al contesto in cui si collocavano,
ruolo territoriale. Nel Piano territoriale di in un processo di rimozione di ogni attenzione per
Comunità questo tema andrà sviluppato la cura dell'assetto paesaggistico. Esperienze
elaborando strategie in grado di proporre nuovi geograficamente a noi vicine ci mostrano come
assetti per queste “aree perdute” e creando una zona artigianale può anche essere un luogo
connessioni funzionali e percettive tra i “pezzi” bello e integrato nel contesto paesaggistico che lo
di paesaggio privi di identità e funzione ecologica ospita senza condizionare la propria produttività.
che lo sviluppo a volte disorganico degli ultimi La natura delle nostre produzioni industriali e
anni ha prodotto. L'individuazione di elementi di artigianali sempre più orientate verso la
connessione (corridoi a verde, percorsi ciclabili e “sostenibilità” e il radicamento sul territorio,
pedonali, collegamenti funzionali all'attività potrebbe giovarsi di molto in termini
agricola, corsi d'acqua) deve tendere a “mettere promozionali e di “immagine” da una
in rete” questi spazi oggi disarticolati, anche generalizzata riqualificazione paesaggistica dei
nella prospettiva di garantire il superamento siti della produzione da operarsi attraverso:
delle numerose barriere (in particolare strade e - una migliore qualità architettonica dei nuovi
corsi d'acqua arginati) che rendono sempre meno fabbricati e, soprattutto, una diffusa azione di
permeabili per uomini e animali le diverse riqualificazione dell'esistente;
porzioni del nostro paesaggio. - l'estesa introduzione del verde al fine di
L'organizzazione “funzionalista” e la

50
Dossier:
Le esperienze

migliorare la qualità e vivibilità interna alle opportuno intervenire per riequilibrare l'attuale
aree produttive e di creare elementi con rapporto tra boschi e pascoli tenuto conto dei
funzione di filtro, mascheramento e diversi fattori in gioco (funzione economica e di
mitigazione dell'impatto visivo. Ove possibile protezione idrogeologica del bosco, immagine
andranno valutate soluzioni di utilizzo di turistica della valle, trasmissione di un modello
coperture a verde considerata l'accentuata insediativo storico legato allo sfruttamento delle
visibilità dall'alto che caratterizza molti aree di versante, aspetti psicologici e percettivi
insediamenti produttivi di fondovalle; legati al senso di ostilità tradizionalmente
- la ricomposizione dei margini di contatto con associato al bosco, ecc.). Le strategie da
lo spazio agricolo e naturale attraverso la individuare relativamente a questo tema e le
creazione di fronti architettonicamente curati eventuali politiche di incentivazione alla
o di fasce di verde o corridoi di connessione manutenzione degli spazi aperti non possono
tra le parti. Tale ridefinizione dei margini deve prescindere da una valutazione di fattibilità e
valere anche come segnale di limite rispetto a sostenibilità economica delle proposte. Le risorse
ipotesi di ulteriore sviluppo degli disponibili vanno pertanto concentrate solo negli
insediamenti che spesso hanno raggiunto ambiti in cui l'esigenza di mantenere o
espansioni eccessive, a volte accompagnate da ripristinare coltivi e aree prative si riveli più
sottoutilizzi delle superfici impegnate o sensata e destinata al successo. Ciò anche nella
abbandono delle strutture produttive; prospettiva di un rilancio delle attività di
- l'utilizzo delle superfici già impegnate e in alpeggio integrata strettamente alle politiche di
particolare delle coperture per la produzione offerta turistica del nostro territorio;
energetica da fonti rinnovabili e, in generale,
l'introduzione di soluzioni energeticamente I paesaggi dell'acqua
sostenibili ed economicamente redditizie che Sotto il profilo culturale e del “sentire comune”
consentano di creare consenso per gli pare essere giunto a maturazione il passaggio da
interventi di riqualificazione e di trovare una visione dei corsi d'acqua ,
risorse per la loro realizzazione, contribuendo comprensibilmente monopolizzata dal tema
all'immagine del Trentino come “territorio della protezione dai rischi di natura
della sostenibilità”; idrogeologica, ad un approccio più integrato che
- la riattribuzione alle aree interessate dagli riconosca a fiumi e torrenti anche un ruolo
insediamenti produttivi di livelli accettabili di ecologico e culturale in funzione del loro essere
“funzionalità ecologica” in grado per quanto insostituibili elementi strutturanti il paesaggio,
possibile di inserire anche questi ambiti nel componenti centrali dell'ecosistema e spazi
contesto dei “paesaggi in rete”. privilegiati per il tempo libero. Questa diversa
prospettiva deve essere tradotta in scelte di tipo
L'avanzata del bosco gestionale e pianificatorio che i Piani territoriali
Il bosco è una risorsa di grande importanza, ma la di Comunità dovranno affrontare in termini
sua crescita, costantemente registrata in questi approfonditi, in coerenza con i piani di settore di
ultimi anni, ha portato ad una sorta di scala provinciale. La natura lineare dei corsi
“rivoluzione silenziosa” che nell'ultimo secolo ha d'acqua ben si presta a garantirne la funzione di
sovvertito gli equilibri dei paesaggi di valle. Il elementi connettivi tra le polarità che
paesaggio del bosco è un paesaggio di notevole costruiscono il “paesaggio in rete” in particolare
valenza ecologica e con importanza economico- nel contesto del sistema provinciale delle aree
produttiva ancora significativa per l'economia di protette. Fattori diversi (problematiche
molte vallate, ma un suo eccessivo sviluppo può idrogeologiche rese evidenti dai fatti del '66,
portare alla compromissione di quei tratti di espansioni degli insediamenti, sfruttamento a
gradevolezza e umanizzazione del territorio tipici scopo idroelettrico, difficile rapporto con le
della presenza estesa del prato pascolo. I nostri infrastrutture viarie) producono, però, contrasti
paesaggi tendono così, progressivamente, a e criticità che le politiche di piano dovranno
divenire più “ostili” e a perdere quel sedimentato affrontare elaborando strategie e fissando
rapporto tra natura e uso agricolo che così specifici obiettivi di qualità paesaggistica.
fortemente caratterizza l'identità del territorio Rinaturalizzazione, estensione e riqualificazione
alpino. Come ovunque, il paesaggio riflette delle fasce di vegetazione riparia, eventuale
fedelmente (pure se con qualche inerzia) il possibilità di fruizione pubblica e conseguente
modello economico che lo genera e l'attuale realizzazione di attrezzature, sono i temi che
struttura del territorio è la materializzazione di andranno affrontati per i diversi contesti fluviali
un assetto produttivo in cui l'uso agricolo e la che interessano le Comunità.
zootecnia tradizionale di alta quota hanno
assunto un ruolo marginale e forme di gestione
radicalmente mutate rispetto al passato. In tale
prospettiva, e non essendo proponibile né sensato
un recupero della struttura paesaggistica del
passato, sarà necessario valutare se e quanto sia

51
Comunità
della Val di Non
Landscape calling

di Cesare Micheletti e Loredana Ponticelli*


1
Il punto centrale della riflessione sul ruolo del Perciò riteniamo necessario andare oltre gli
paesaggio nella pianificazione delle Comunità di studi che ricostruiscono semplicemente lo stato
Valle non è tanto la predisposizione degli dell'ambiente e ne descrivono le forme,
“elaborati cartografici” richiesti dalla normativa considerando invece i processi che costruiscono
urbanistica, oppure l'assunzione di una il paesaggio e ne determinano i valori.
definizione, seppure un po' datata, quale quella Allo stesso modo, se si vuole che l'analisi
della Convenzione Europea del Paesaggio2, paesaggistica sia efficace e produca effetti sulla
quanto piuttosto chiarire il senso che il termine programmazione, deve essere ben presente il
paesaggio ha/può avere oggi nello spazio alpino. meccanismo con cui verrà formato il PTC per
Lungi dall'essere meramente uno scenario di mezzo della cornice istituzionale e normativa
tipo estetico o naturalistico, il paesaggio alpino, che il Legislatore Provinciale ha tracciato.
e quindi anche quello trentino, è prima di tutto
il luogo di una tensione dialettica tra naturalità Il punto di partenza
e antropizzazione. Il limite apparentemente Per fortuna la riflessione sul paesaggio non parte
netto tra lo spazio utilizzabile per le attività da zero ma da due. Infatti si può appoggiare su
* Cesare Micheletti e umane e lo spazio naturale è invece il risultato due strumenti messi a disposizione delle
Loredana Ponticelli si di un costante processo di Comunità dal Piano Urbanistico Provinciale : la
occupano di progettazione carta del paesaggio e le unità di paesaggio
e pianificazione del
adattamento/modificazione, prodotto di matrici
paesaggio in aree ad alta di tipo naturale e culturale. percettivo. Queste cartografie hanno come
vocazione turistica e di Per questo, se si vuole che il paesaggio assuma riferimento specifico la Convenzione Europea
ricerca applicata al del Paesaggio, che è stata esplicitamente
paesaggio alpino. Hanno
nei piani territoriali un ruolo effettivamente
elaborato numerosi progetti strutturale e strategico3, è necessario praticare richiamata nel PUP 2008, allineando così la
pilota finanziati dal Fondo un approccio olistico chiamando il paesaggio per pianificazione del Trentino a quella di altri
Europeo per lo Sviluppo
Regionale sui temi dello ciò che è: un sistema di sistemi, una piattaforma territori avanzati, sia nazionali che europei.
sviluppo sostenibile che permette a vari ecosistemi (tra cui quello Tuttavia, trattandosi di due cartografie
nell'ambito montano.
antropico) di costruire e strutturare relazioni4. descrittive dello stato di fatto, fotografano il

52
Dossier:
Le esperienze

Immagine concettuale 1: Immagine concettuale 2:


Val di Non = territorio policentrico Val di Non = territorio multitasking

Immagine concettuale 3: Immagine concettuale 4:


Val di Non = territorio di frontiera Val di Non = territorio verde

53
Struttura insediativa storica ed aree agricole Reti di comunicazione materiale ed immateriale

paesaggio trentino del 2008, basandosi in questa fase iniziale, è costruire uno strumento
metodologicamente sul principio, sancito dalla informativo ed interpretativo del territorio
CEP, per cui il paesaggio è definito sulla base di anaune sufficientemente approfondito, seppure
5
una percezione essenzialmente visiva . Si tratta preliminare e sintetico, su cui possa essere
pertanto di carte inevitabilmente statiche. impostato il lavoro del Tavolo di Confronto e
Questa “visione” non ci soddisfa pienamente e Consultazione previsto dalla legge urbanistica
sfugge alle matrici poligenetiche che stanno alla nel processo di formazione del PTC.
base dei meccanismi di produzione del paesaggio; Dunque quali sono le conoscenze utili ad
ma soprattutto elude la ricerca e l'individuazione orientare la discussione collegiale sul modello di
di quei processi relazionali fra uomo e territorio sviluppo della valle?
che sono assai più significativi ai fini della Tre sono gli aspetti da individuare e mettere a
programmazione territoriale. fuoco per conoscere i processi relazionali:
1. le dinamiche dirette, ossia i meccanismi
Gli obiettivi secondo cui si forma e si trasforma il paesaggio,
Occuparsi concretamente della programmazione sia nella serie storica che nell'evoluzione recente
territoriale di una valle, e quindi dell'ineludibile (trasformazione dell'uso del territorio, morfologia
processo di adattamento/modificazione del dell'edificato / morfologia del suolo, struttura rete viaria /
territorio rispetto alle scelte di trasformazione, ambiti di influenza, organizzazione fondiaria).
implica lavorare sulla resilienza del paesaggio 2. le dinamiche indirette, ovvero le relazioni fra
trentino. Questo significa introdurre nel PTC le parti che determinano il valore del paesaggio
quelle capacità e quelle conoscenze che (ambiti geografici / culturali / funzionali; dinamiche
permettano di trasformare il paesaggio senza demografiche / poli attrattori, servizi / infrastrutture /
trasfigurarlo, ossia senza perderne le qualità e la politiche sociali, sistema turistico-ricreativo /
natura. attrattività);
Va premesso che l'obiettivo dell'analisi del 3. I servizi (eco)sistemici, ossia le funzioni e le
paesaggio della Val di Non, che abbiamo condotto attività che il paesaggio permette di svolgere (reti

54
L'insieme di tutti gli elementi "invarianti" (aree agricole
di pregio, biotopi e rete Natura 2000, PNAB,
Patrimonio UNESCO, la rete idrografica,
le foreste demaniali) pone in evidenza gli ambiti
territoriali dove la trasformazione è possibile
(aree bianche). Data l'estensione e la qualità delle
coltivazioni, queste aree corrispondono agli insediamenti
ed ai loro ambiti immediatamente contermini.

tracciare una rappresentazione concettuale


della valle (concept); su queste immagini sarà poi
possibile costruire, mediante l'approccio
partecipativo ed il confronto dialettico, delle
visioni di futuro condivise.
Le quattro figure che sono state isolate
intendono sintetizzare i caratteri identificativi
del territorio noneso e propongono una visione
trasversale che si riflette direttamente sul
ecologiche, risorse ambientali come le riserve d'acqua, paesaggio, qualificandolo attraverso delle
qualità dell’aria, biodiversità , risorse culturali, semplici equivalenze:
insediabilità potenziale)
I territorio policentrico/
La vision paesaggio = spazio di relazioni
Il processo di costruzione del PTC non può che L'immagine complessiva della Val di Non è
partire da una visione di sviluppo condivisa a quella di un territorio diffusamente abitato, con
livello di comunità di valle. La definizione di buone possibilità di equilibrio e con molteplici
questa vision avviene attraverso una progressiva centralità. Si tratta di un territorio policentrico
focalizzazione degli argomenti e prende avvio che si appoggia su di un sistema insediativo
dalla sintesi di vari “punti di vista”, che nettamente riconoscibile e costituito da nuclei
rappresentano un significativo spaccato della a grappolo, separati da distanze ponderate
comunità anaune6. Questi si configurano come (oltre 100 paesi). A questa struttura
visioni settoriali di tipo politico, sociale, corrisponde un'articolazione in distretti
ambientale, urbanistico ed economico. scolastici, commerciali, socio-sanitari
Nel dare forma al modello di sviluppo sostenibile distribuiti sul territorio e una suddivisione per
della Val di Non, abbiamo ritenuto utile ambiti turistici. Questa organizzazione
individuare delle figure di riferimento, che aiutano a insediativa reticolare, ha l'effetto di stabilizzare

55
\

La “vision” alla base del Piano

gli equilibri territoriali e depotenziare la di frontiere su cui si affacciano modelli socio-


predominanza esecitata dai capoluoghi vallivi che culturali ed insediativi diversi. La più
si riscontra in altre situazioni. significativa è quella che distingue Val di Non e
Deutschnonsberg, la parte della valle di lingua
II territorio multitasking/ tedesca. Si tratta di una “frontiera” culturale che
paesaggio = infrastruttura corre internamente al territorio orografico della
La Val di Non si caratterizza per essere un valle, in uno spazio del tutto omogeneo e
territorio economicamente multifunzionale. continuo ma profondamente diverso sotto il
Contrariamente all'immagine di territorio profilo organizzativo. Per questo è percepita
specialistico (agricolo) che le viene abitualmente dalla Val di Non come una frontiera interna al
associata, la valle si distingue invece per la forte proprio territorio e non come un vero confine.
competitività di tutti i settori economici, dovuta Questa “frontiera nascosta” va letta come un
ad un tessuto micro-imprenditoriale diffuso, limite poroso, uno stimolo continuo al confronto
organizzato e fortemente radicato nel territorio7. ed uno strumento interattivo di riorganizzazione
Allo stesso modo il territorio è qualificato da un sociale. In prospettiva futura: una risorsa su cui
considerevole patrimonio storico-architettonico e elaborare, attraverso le “proprie” diversità socio-
da un vasto patrimonio rurale che evidenzia la culturali, forme specifiche di organizzazione
diversificazione funzionale e la potenziale territoriale.
integrazione, favorendo la contemporaneità di usi
diversi. IV territorio verde /
paesaggio creatore di servizi ecosistemici
III territorio di frontiera/ L'estensione del territorio coltivato (campi,
paesaggio = struttura liquida frutteti, coltivi e pascoli) ed il grande patrimonio
La Val di Non è un territorio di frontiera sia dal naturale della Val di Non (Aree protette,
punto di vista degli accessi rispetto ai confini particolarità geologiche, corsi d'acqua, boschi e
provinciali, che per quanto riguarda la presenza foreste, emergenze ambientali (Patrimonio

56
dell’assetto insediativo, ossia delle matrici
del territorio
del
di
serie di
descrizione interpretativa

interpretativa

c) Carte di descrizione interpretativa


c) Carte di descrizione interpretativa
interpretativa

descrizione interpretativa
dei
ossia dei
territorio:
una serie

ed antropologiche
del territorio

dell’assetto insediativo, ossia delle


paesaggistico, ossia
ossiauna

ed antropologiche
dell’assetto paesaggistico,
paesaggistici del
naturale,ossia
del territorio:
territorio
di descrizione

di descrizione

caratteri paesaggistici
dell’assetto naturale

culturali
fisici del
dell’assetto

dell’assetto
aspettifisici
Carte di

Carte di

territorio:
caratteri
a)Carte

b)Carte

culturali
matrici
aspetti
a)

b)
assetto fondiario (proprietà private, collettive e pubbliche) X X
aree agricole (uso coltivo, pascolo, bosco) X X
insediamento (c.s., residenziale, produttivo) X
habitat reti di collegamento (ferroviario, stradale I, stradale II,
X
antropico forestale)
assetto ecclesiastico (pievi + parrocchie + conventi) X
assetto storico (sistema di incastellamento + giurisdizioni) X
assetto turistico (aree sciistiche, impianti vari, sistema ricettivo) X
morfologia strutturale (altimetria orografia + ambiti omogenei) X
habitat semiologia naturale (morfologia + idrografia + copertura
X
naturale boscata)
esposizione (clivometria + orientamento dei versanti) X
semiologia antropica (ambiti paesaggistici “rappresentativi” +
X
elementi semiologici strutturali)
visibilità relativa (ambiti visuali + elementi morfologici
X X
principali)
visibilità assoluta (marcatori del paesaggio + elementi fisici
quadro X X
strutturali)
di sintesi
unità tipologiche di paesaggio (ambiti paesaggistici
X X
omogenei + morfologia di base)
matrice comparativa dei caratteri del paesaggio X
insediabilità potenziale (gradi di acclività+ morfologia +
X X
prossimità reti di comunicazione)

UNESCO) rappresentano componenti diverse di sono studiati sulla base di indicatori e modelli in
un unico sistema ecologico di supporto alla vita, grado di monitorare il sistema territoriale alle
indispensabile per garantire la riproducibilità diverse scale spazio-temporali.
delle risorse del territorio vallivo e necessario Secondo il principio delle proprietà emergenti, per
alla sua qualità paesaggistica. I servizi cui un tutto organico è superiore alla somma
ecosistemici hanno un valore economico delle sue componenti, la metodologia di studio
importante (riserve d'acqua, legname, foraggio, applicata al paesaggio anaune si basa
energia elettrica, prodotti agricoli, ma anche sull'integrazione di vari caratteri.
varietà del paesaggio, qualità dell'ambiente e del La struttura e le funzioni indagate fanno a
clima) in grado di fare la differenza rispetto capo a due tipi fondamentali di habitat:
all'attrattività della valle. l'habitat umano e l'habitat naturale. Gli
habitat sono a loro volta suddivisi in vari
8
Tuttavia per dare prospettiva a queste visioni, apparati paesistici , ovvero in sistemi di pattern
serve profondità. La profondità può/deve essere capaci di formare una configurazione
fornita proprio dalla lettura e riconoscibile.
dall'interpretazione del paesaggio anaune, inteso Nell'habitat umano sono state ricomprese
come processo collettivo di attribuzione di quelle porzioni di territorio in cui l'uomo
senso. Questo “prodotto” di sintesi delle svolge la maggior parte delle sue attività
relazioni e delle attività umane è - in quanto tale (abitare, coltivare, reperire cibo, lavorare,
- luogo di produzione di segni e significati ricrearsi, ecc.), e che si mantengono tali solo
culturali che, attraverso immagini e forme, grazie all'intervento dell'uomo. Sono
costituiscono il radicamento identitario al riconducibili all'habitat umano i seguenti
territorio. apparati paesistici:
- apparato protettivo (elementi capaci di
Gli indicatori influire sulla regolazione microclimatica,
In questo approccio al PTC i processi relazionali l'isolamento acustico e la strutturazione degli

57
spazi negli insediamenti, sulla regolazione e la metastabilità con particolare resilienza, a cui
protezione dei coltivi agricoli, sulla ricreazione spettano generalmente le funzioni regolatrici e
della popolazione); protettive dominanti rispetto gli altri
- apparato produttivo (elementi del paesaggio ecosistemi, come tratti di foresta climax, biotopi
con alta produzione di biomassa ed, in generale, di area umida, di montagna ecc. );
funzione agricola: orticola, seminativa, foraggera - apparato resiliente (elementi con grande
e zootecnica, frutticola e vinicola, vivaistica, ed capacità di ripresa, ecosistemi formati da
altri organici); comunità pioniere o in stadi giovanili, oppure da
- apparato abitativo (elementi dell'ecosistema foreste a bassa metastabilità);
urbano, come funzioni di servizio, funzioni - apparato escretore (reticolo di corridoi
insediative residenziali compatte rade ed fluviali, del quale viene utilizzata la capacità di
isolate, piccoli orti-giardini di casa, verde trasporto e depurazione).
urbano e sportivo);
- apparato sussidiario (elementi con funzione Le letture
industriale, trasformazione dei materiali L'obiettivo delle letture territoriali in questa
industriali, produzione di energia, capannoni fase propedeutica deve andare oltre la semplice
commerciali, aree di grande deposito, descrizione della conformazione fisico-
infrastrutture territoriali e di grande mobilità). geografica o la immediata indicazione delle
Nell'habitat naturale sono state individuate soluzioni a problemi insediativi o distributivi,
quelle parti di territorio che solo saltuariamente ma costruire delle chiavi di lettura che
vengono frequentate dall'uomo e che, sostanzino la discussione al Tavolo di
comunque, non sono luogo di attività umane Confronto e Consultazione, dove occorre
permanenti. Sono riconducibili a questo habitat lavorare per la costruzioni di reti discrete,
i seguenti apparati paesistici: ovvero sulla connettività sociale, culturale ed
- apparato scheletrico (elementi del paesaggio economica ma anche territoriale e strutturale.
le cui funzioni paesistiche e biotiche sono In particolare occorre riconoscere l'importanza
dominate dai processi geomorfologici, quali aree fondamentale della dimensione spaziale delle
rocciose, ghiacciai, ghiaioni, forre ecc.); reti e cioè distinguere come la loro struttura
- apparato connettivo (elementi con pluridimensionale interagisca con lo spazio
un'importante funzione di connessione nel tridimensionale. Ciò equivale a comprendere,
mosaico ecosistemico, necessari per connettere gestire ed indirizzare i meccanismi di
le principali aree naturali del paesaggio); localizzazione, distribuzione e forma dei vari
- apparato stabilizzante (elementi di alta assetti (naturale, insediativo, culturale).

Note al testo

1. Il progetto del Documento Preliminare per il PTC della Val di Non nel periodo marzo-agosto 2013.

2. cfr. la presentazione del convegno “Il paesaggio nei piani territoriali delle comunità”, Trento 19.04.2013.

3. cfr. art. 21 c.1 della L.P. 1/2008 dove viene specificato che il PTC definisce “[...] sotto il profilo paesaggistico, le strategie
per lo sviluppo sostenibile, nell'obiettivo di conseguire un elevato livello di competitività del sistema territoriale, di
riequilibrio e di coesione sociale e di valorizzazione delle identità locali [...]”.

4. L'analisi territoriale si inquadra disciplinarmente all'interno dell'Ecologia del Paesaggio e riguarda pertanto la struttura
naturale, gli assetti e le funzioni del paesaggio, ricavando indicazioni attraverso le loro trasformazioni nel tempo.

5. cfr CEP art. 1 lett. a: “[...] "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle
popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni;[..]”.

6. La pre-visione viene tratteggiata tenendo presenti:


- programmazione di comunità (statuto di Comunità, certificazione EMAS, Distretto famiglia, piano gestione RSU, protocolli
d'intesa, studi vocazionali);
- pianificazione locali (patti territoriali, indagine propedeutica alla formazione del PTC della Commissione assembleare
urbanistica della Comunità, ...);
- programmazione economica (piano strategico APT, rapporto di Trentino Sviluppo,...);
- programmazione socio-culturale (piano sociale di comunità, piano giovani, iniziative a sostegno dell'ambiente.... ).

7. In VdN si trova un'impresa attiva ogni 4 persone in età lavorativa, cioè la maggiore incidenza d'imprese per abitante di
tutto il Trentino.

8. Ingegnoli V. Giglio E.; Ecologia del paesaggio. Manuale per conservare, gestire e pianificare l'ambiente, 2005.

58
Appendice:
unaricercasulpaesaggio

59
Paesaggi storici e architetture
contemporanee
come costruzioni identitarie
di Vittorio Curzel*

Quando si parla di pratiche insediative in significati e di essere al contempo simbolo e radice


ambito alpino, il ricorso a modelli esplicativi che di una particolare modalità di attaccamento alla
rinviano alla cultura germanica da una parte e a terra e di appartenenza al luogo, che in qualche
quella latina o reto-romancia dall'altra è prassi modo avrebbe nel tempo plasmato l'“identità”
1
consueta e consolidata da tempo . sudtirolese.
Tuttavia questi modelli esplicativi, che pure Ma sono veramente il “maso chiuso” e “il libero
hanno avuto un' indubbia capacità euristica contadino tirolese” il centro dell'universo
nella comparazione fra i diversi approcci simbolico sudtirolese? O, per meglio dire, lo sono
adottati dalle politiche pubbliche trentine e ancora?
sudtirolesi, fra le differenti visioni, Forse è necessario andare alla ricerca di altre
intenzionalità e scale di priorità che le hanno tessere del mosaico, per rispondere alle domande
animate e orientate (cfr. Diamantini, 1996, 2013), che ci poniamo oggi quando proviamo ad
sembrano insufficienti per comprendere il analizzare le non molte analogie e le numerose
perché tali politiche siano negli ultimi decenni diversità che caratterizzano il paesaggio dei due
fra loro meno distanti, mentre appaiono spesso territori vicini del Trentino e dell'Alto Adige.
divergere le pratiche progettuali, il modo di In questo scritto tenterò di tracciare i contorni di
affrontare i temi della sostenibilità, del una riflessione che prende le mosse da ipotesi
cambiamento climatico, del rapporto fra diverse e per certi versi nuove. Il punto di
costruito e paesaggio, della crisi dell'economia e partenza è una ricerca che ho condotto negli
in particolare del settore edile. ultimi quattro anni in Trentino e in Alto Adige sui
Né, d'altra parte, tali modelli sono di aiuto nel temi dell'architettura cosiddetta “ecologico-
dare conto delle ragioni per cui molti progettisti sostenibile” e sulle correlazioni fra questa e i
altoatesini sembrano avere oggi più strumenti modelli di pianificazione territoriale e di sviluppo
dei loro colleghi trentini per intraprendere con economico. Tale ricerca ha preso avvio da
successo strade nuove nell'ambito cinquanta interviste in profondità ad altrettanti
dell'architettura alpina e sembrano progettisti: architetti, ingegneri, pianificatori, dei
maggiormente a loro agio nello sperimentare gruppi linguistico-culturali italiano, tedesco e
interazioni produttive fra design ladino.
* Laurea in Psicologia e
Dottorato di ricerca in
contemporaneo, tecnologie d'avanguardia e Per comprendere meglio i significati che le parole
Scienze Sociali a specializzazione artigianale, tra materiali degli intervistati veicolavano, l'analisi delle
Padova, con una tesi innovativi e della tradizione locale. interviste mi ha portato molto presto a
su architettura
ecologica, modelli di Per esemplificare in maniera emblematica le confrontarmi prima con la storia dei due territori,
sviluppo e costruzioni differenze più appariscenti nelle politiche poi con i percorsi formativi dei progettisti, infine
identitarie nelle Alpi. territoriali così come nelle forme del paesaggio, con alcune interdipendenze che sembravano
Ha insegnato nelle
Università di Bologna e si è detto e ancora oggi spesso si dice, che in collegare culture professionali e particolari
di Trento. Autore di vari Sudtirolo tutto in qualche modo ruota intorno al “costruzioni identitarie”, che trovano nel
saggi e di film sentimento di appartenenza e nel “legame con i
documentari. Dal
sistema del “maso chiuso”. Si asserisce questo
settembre 2012 è non tanto perché si considera la rilevanza di luoghi” elementi costitutivi particolarmente
Direttore con incarico questo istituto nell'economia agri-turistica e significativi.
speciale per la ricerca
e la documentazione
nella gestione del territorio e non solo per Di questa ricerca, in via di pubblicazione, mi
sul territorio presso la l'impatto che, sulla sorte dei fondi agricoli, limiterò qui a richiamare solo alcuni fra i passaggi
Step, Scuola per il hanno le particolari regole successorie che lo conclusivi, insieme ad altri spunti di
governo del territorio e
del paesaggio, caratterizzano, quanto per la sua capacità di ragionamento.
a Trento. attrarre attorno a sé una costellazione di

60
Dossier:
Una ricerca

Il Trentino, attraverso il primo Piano


Urbanistico Provinciale (1967) ha
inteso contrastare lo spopolamento
della montagna e delle valli
periferiche “urbanizzando” la
campagna tramite la diffusione di
servizi, attività produttive e
infrastrutture sul territorio provinciale

1. Modelli insediativi e scelte di sviluppo in provinciale.


ambito alpino. La “cultura” come spiegazione Nel contempo il Sudtirolo ha perseguito il
delle differenze medesimo obiettivo, in un certo senso
Lo scorso numero di “Sentieri Urbani”, “ruralizzando” il territorio attraverso lo sviluppo
nell'analizzare lo “spazio di mezzo” della Valle delle valli e dei centri di valle a maggioranza
dell'Adige fra Trento e Bolzano, riprende e germanofona, operando tramite i PRG comunali
aggiorna alcuni rilevanti ragionamenti su queste anziché attraverso una pianificazione a scala
tematiche. provinciale, con l'intento di conservare le forme
Le differenze, si ricorda, sono anche il prodotto colturali tradizionali, le modalità di gestione e
delle scelte politiche locali che a loro volta lavorazione della terra, le morfologie storiche
riflettono le trasformazioni nella composizione degli insediamenti e la loro localizzazione
della società, le sue aspirazioni, le sue esigenze originaria (Pasquali et al. 2002), ed esercitando
di auto-rappresentazione, che si materializzano contemporaneamente un controllo delle
anche nelle modalità dell'abitare, del progettare dinamiche evolutive del centro urbano-
e del costruire. industriale di Bolzano, abitato in prevalenza da
Se in antico regime sono state in primo luogo le residenti di lingua italiana.
opere di regimazione delle acque e di bonifica Come fa notare Morello (2013), nel Trentino ha
nonché la realizzazione di infrastrutture a prevalso la pianificazione territoriale su quella
tracciare nuove linee regolatrici del territorio, urbanistica comunale, cioè una visione strategica
costituendo un sistema di punti di accesso, di e strutturale dello sviluppo economico dei
polarità, di margini (Zanon, 2013), in epoca più territori, che con il passare del tempo e
recente è emerso il ruolo centrale della l'avvicendarsi dei PUP si è fatta più attenta alla
pianificazione nella definizione dell'assetto del sostenibilità ambientale e alla tutela
territorio, regolando non solo i diritti d'uso del paesaggistica (a questo ha evidentemente
suolo, ma anche individuando gli obiettivi di concorso una maggiore consapevolezza circa i
sviluppo, le priorità nelle azioni pubbliche, le danni arrecati dalle espansioni edilizie eccessive
regole dell'attività privata (Zanon, 1993, 2005). e circa il rischio di dissesto idrogeologico).
Vari autori hanno evidenziato come diversi In Alto Adige/Südtirol, nel quadro di un
modelli di sviluppo e diversi approcci alla progetto di società e di territorio incentrato
correlata pianificazione territoriale abbiano sull'identità sudtirolese, ha prevalso invece una
determinato per il Trentino e per l'Alto Adige pianificazione comunale puntuale e pragmatica,
differenti esiti nella costruzione del territorio e promossa e controllata centralmente
del paesaggio (Diamantini 1996, 1999, Bassetti dall'Amministrazione provinciale, con il
1993, Pasquali et al. 2002) risultato, dalla seconda metà degli anni '60 e fino
Il Trentino, attraverso il primo Piano a tutti gli anni '80, di un maggior controllo dello
Urbanistico Provinciale (1967) ha inteso sviluppo quantitativo e in parte anche
contrastare lo spopolamento della montagna e qualitativo degli insediamenti, rispetto alla
delle valli periferiche, a causa della crisi provincia di Trento (per il raggiungimenti di tali
dell'agricoltura di montagna e dell'attrazione risultati di contenimento dell'uso del suolo
esercitata da attività considerate più agricolo, non sono stati peraltro ininfluenti
remunerative e meno faticose nell'industria anche fattori esogeni come la presenza,
manifatturiera, “urbanizzando” la campagna inizialmente su ampie porzioni di territorio, di
tramite la diffusione di servizi, attività servitù militari2).
produttive e infrastrutture sul territorio Nella Provincia di Trento, le spinte

61
Pensare al maso come modello
insediativo caratteristico delle popolazioni
germaniche e al centro nucleato come
soluzione più diffusa in ambito latino, se
trova riscontro, per la verità non assoluto,
nell'acrocoro alpino, non è tuttavia
giustificato dall'evidenza della ricerca
storica in altri ambiti geografici europei

all'innovazione economica (e all'omologazione (1974), in particolare nel capitolo “Culture a


nel main stream del modello allora dominante confronto”, evidenziano come una popolazione
urbano-industriale) sembrano determinare fortemente radicata in una tradizione contadina si
l'evoluzione della pianificazione territoriale, trovasse incorporata nel 1919, in uno stato creato
contribuendo anche alla formazione di una nel XIX secolo da élites urbane, che avevano
nuova “identità” del Trentino nella cornice della imposto il loro dominio su varie popolazioni rurali
“modernizzazione” e del “miracolo italiano” della con il proposito di fare di tali popolazioni una
ricostruzione postbellica. Nei fondovalle, in nazione, togliendo spazio a qualunque forma di
particolare lungo l'asta dell'Adige e in autogoverno, all'interno di una organizzazione
Valsugana, le istanze di crescita fanno venir amministrativa fortemente istituzionalizzata e
meno gli intenti di integrazione fra processi di centralista. Al contempo sottolineano quanto la
sviluppo e conservazione dell'ambiente e del linea politica del partito di raccolta sudtirolese
paesaggio, che pure il Piano di Samonà, sulla abbia supportato con convinzione l' “l'identità dei
carta, prevedeva. sudtirolesi come popolazione rurale, patriarcale,
In Sudtirolo invece è la strenua difesa di una cattolica, impegnata nel conservare antichi modelli
cultura identitaria “tradizionale” e dell'economia di autogoverno locale”3 e come tutto questo ben si
rurale che la sostanziava a ispirare le regole per sia amalgamato con il sentire del ceto contadino di
la gestione del territorio, finalizzate innanzi lingua tedesca, consolidando il legame alla terra e
tutto alla tutela del “paesaggio culturale” (die la resistenza nei confronti dell'urbanizzazione e
Kulturlandschaft) agrario. Tale posizione non deve dei suoi stili di vita.
però essere letta come resistenza al In questo programma politico si inserisce
cambiamento tout court, che anzi gli anni '60 -70 coerentemente anche un disegno unitario di
sono periodo di aperta modernizzazione “conservazione del paesaggio come interprete del
dell'agricoltura altoatesina (da una economia di sistema di valori tradizionali della popolazione di
sussistenza all'apertura al mercato, lingua tedesca” (Diamantini, 2013: 21), perseguito
meccanizzazione e diffusione della frutticoltura attraverso un articolato insieme di norme,
e viticoltura intensiva, modernizzazione delle regolamenti e atti amministrativi.
tecniche di allevamento, diffusione di attività Pensare al maso come modello insediativo
integrative nell'ambito dell'ospitalità turistica). caratteristico delle popolazioni germaniche e al
Va detto, peraltro, che la difesa di modelli centro nucleato come soluzione più diffusa in
economici tradizionali che mettono al centro ambito latino, se trova riscontro, per la verità non
l'agricoltura e la difesa del suolo agricolo non è assoluto4, nell'acrocoro alpino, non è tuttavia
strettamente riferibile a caratteristiche giustificato dall'evidenza della ricerca storica in
specifiche del mondo tedesco, date le differenze altri ambiti geografici europei.
riscontrabili nelle politiche territoriali (per es. Nel mondo contadino dell'Europa centrale
per quanto riguarda il modello di sviluppo germanofona infatti si sviluppa originariamente un
turistico alpino) della vicina Austria o della sistema agrario e un correlato modello insediativo
Baviera, ma va piuttosto interpretata come che prevede nuclei abitati relativamente densi, non
peculiare reazione della popolazione collegati fra loro ed economicamente
germanofona dell'Alto Adige al modello urbano- autosufficienti. Questi insediamenti sono
industriale italiano, forzosamente importato e circondati da anelli di terre coltivate, adibiti alle
imposto dal regime fascista dopo l'annessione necessità alimentari quotidiane degli abitanti (orti
del Sudtirolo al Regno d'Italia. Cole e Wolf nel e campi) assegnati alle famiglie originarie in
loro fondamentale saggio “La frontiera nascosta” proprietà privata trasmissibile in linea successoria,

62
Dossier:
Una ricerca

Ciò che contraddistingue il Sudtirolo tedesco


rispetto al resto delle Alpi italiane non è tanto
l'insediamento a maso, quanto piuttosto l'istituto,
tipico del diritto germanico, del “maso chiuso”,
vale a dire la sua indivisibilità grazie al regime
successorio che lo contraddistingue, capace di
conservare intatto il fondo agrario e la sua
proprietà per secoli

da anelli più ampi e distanti dal gruppo delle una data cultura, dovremmo forse ritenerli
abitazioni, destinati a prato e pascolo in proprietà correlati con due “progetti adattivi” e connessi,
ed utilizzo collettivo, e da un ultimo anello di in modalità co-evolutiva, con vari fattori fra cui,
terreni non ancora dissodati, per lo più boschivi, una strategia di adattamento a un certo tipo di
in comproprietà e fruizione cooperativa ambiente; le tecniche di coltivazione che
all'interno di una “marca” a cui appartengono più all'interno di questa strategia si sono sviluppate;
villaggi. Questo sistema si espande via via a diverse modalità di rapporto fra classi (per es. i
partire dall'ambito territoriale di origine, diversi rapporti che si sviluppano fra la signoria
assumendo però, talvolta, forme assai diverse, da feudale e il ceto contadino sulla montagna alpina
una parte rarefacendo e disperdendo abitazioni e e nell'entroterra continentale); il periodo storico
proprietà agricole private sul territorio e in cui è avvenuta la colonizzazione di un dato
riducendo al minimo le proprietà collettive, territorio (chi arriva prima può scegliere le
dall'altra, in specie in ambito alpino, dando condizioni di insediamento più favorevoli); le
all'Almende (pascolo comune) un assoluto abitudini alimentari di una popolazione,
5
predominio . conseguenti anche alle opportunità offerte dal
Nel territorio delle due attuali province di territorio di insediamento e che, per altro verso,
Bolzano e di Trento ritroviamo entrambi gli permettono a una popolazione di insediarsi in
esempi. In Trentino, terra di colonizzazione territori a latitudini e altitudini che altri popoli
romana e reto-romancia troviamo una presenza considererebbero inospitali o comunque inadatti
ancora molto consistente di forme di proprietà alla vita della comunità.
collettiva (ad es. la “Magnifica Comunità di Portare l'attenzione sulla complessità delle
6
Fiemme” o le “Regole di Spinale e Manez” ) che stratificazioni storiche e delle condizioni
abbiamo visto caratterizzare il mondo agricolo ambientali che hanno fatto da contesto alle
originario dei germani dove prevalevano diverse modalità insediative significa non dare
insediamenti a villaggio, mentre in Alto per scontate queste scelte, considerandole come
Adige/Südtirol, terra di colonizzazione reto- semplicemente correlate con la “cultura” di una
romancia e più tardi, generalmente a una data popolazione o tanto meno “connaturate”
altitudine più elevata e in particolare nelle valli con essa.
nord-orientali, germano-baiuvarica Piuttosto, seguendo Bätzing (1991), dovremmo
numerosissimi sono ancora i “masi”, derivazione considerare le differenze nell'ambito
dei “mansi” germanici, ma in forma insediativa dell'agricoltura di montagna (e le diverse
dispersa, insieme a una presenza molto ridotta di modalità insediative correlate) tra cultura di
terreni di fruizione comune (privilegiando così la tipo latino e germanico come la distinzione fra
proprietà privata, come avviene nel diritto latino). due modelli che hanno “un differente rapporto
Questo sembrerebbe dirci che modelli insediativi con la natura”, che dà “un'impronta diversa
differenti in ambito alpino, che solitamente all'intero comportamento economico e sociale”,
vengono considerati correlati con la cultura cioè che dà luogo a differenti “progetti
germanica da una parte e con quella romanza complessivi” riguardo all'economia, alla società,
dall'altra, così come le diverse forme giuridiche alla visione della natura, al rapporto con
7
nella proprietà e nella fruizione della terra , a ben l'ambiente8. Tenendo peraltro presente
vedere potrebbero anche avere un'origine l'esistenza di aree di impronta culturale “latina”
comune, o più probabilmente risultare da una ma di forma economica “germanica”, come le
integrazione fra i due modelli. valli ladine dolomitiche, o viceversa di aree
Dunque, lungi dal considerarli “connaturati” con germanofone che dal punto di vista economico

63
Lingue diverse utilizzano per nominare la
stessa cosa vocaboli diversi, che al di la
delle differenze nella grafia e nel suono,
possono portare con sé connotazioni
diverse. Le parole che utilizziamo
quotidianamente contribuiscono a
formare le mappe mentali con cui
esploriamo la realtà

mostrano un'influenza “latina”, come il Vallese definisce l'abitare come “essenza dell'essere
orientale. umano”: “essere un essere umano
Ciò che contraddistingue il Sudtirolo tedesco significa…abitare”. Ma in che cosa consisterebbe
rispetto al resto delle Alpi italiane non è tanto l'essenza dell'abitare? Per spiegare il vocabolo
l'insediamento a maso, quanto piuttosto wohnen, il filosofo tedesco si rifà alle sue radici
l'istituto, tipico del diritto germanico, del “maso etimologiche individuate in due parole, una il
chiuso”, vale a dire la sua indivisibilità grazie al sassone antico wuon, l'altra del periodo gotico,
regime successorio che lo caratterizza, capace di wunian, dal significato analogo, sebbene la seconda
conservare intatto il fondo agrario e la sua esprimerebbe più distintamente il “restare”, lo
proprietà per secoli, costituendo così le “stare in un posto”. Heiddegger propone che
premesse per un forte legame degli abitanti con wunian, cioè l'esperienza del rimanere, significhi “stare
il territorio, non solo di carattere giuridico e in pace, essere portato alla pace, rimanere in
materiale, ma anche di natura immateriale, pace”. Questo sarebbe appunto il significato
9
emotiva, affettiva, identitaria . originario dell'abitare nella lingua tedesca, cioè
Se volessimo approfondire la ricerca delle radici che nel luogo dove si dimora si è protetti e si
del particolare legame di appartenenza alla terra protegge, si è salvaguardati e si salvaguarda, dal
e al territorio che caratterizza la popolazione male e dal pericolo. Abitare è stare in un luogo
sudtirolese, dovremmo forse riferirci anche ad dove da una parte si è protetti e dall'altra,
alcuni significati veicolati dalla lingua tedesca. rimanendovi, ci si prende cura delle cose che
appartengono a quel luogo, al posto in cui si abita.
2. La lingua come visione del mondo. Occupiamoci ora di un'altra parola: “casa”. Il
Le lingue parlate nella vita quotidiana dalla vocabolo italiano casa deriverebbe, attraverso il
popolazione altoatesina/sudtirolese assumono greco êÜóÜò (pelle, coperta da cavalli) e il latino
un ruolo significativo riguardo al tema di questo casa (capanna, luogo coperto), dalla radice ska
scritto. Soffermo l'attenzione sulla lingua (sanscrito c'ha), con il significato di coprire. Nella
italiana e su quella tedesca, tralasciando in lingua italiana “casa” indica un edificio utilizzato
questo passaggio del ragionamento la lingua per abitazione, ma anche la famiglia, la stirpe, la
ladina, di origine reto-romancia10, dunque dinastia nonché il complesso delle sostanze di una
assimilabile al gruppo delle lingue neolatine. famiglia, vale a dire il patrimonio e, per estensione
Prendiamo il vocabolo “abitare” – “wohnen” e la patria o in generale il luogo dove qualcuno ha
13
analizziamone l'etimologia. stabilito un lavoro, un commercio .
Il lemma italiano abitare (ma la stessa cosa si Nella lingua tedesca uno dei vocaboli utilizzati
potrebbe dire per il francese habiter o lo spagnolo con il significato di casa è Heim (gli altri sono Haus
habitar) deriva dal latino habitâre: tenere, e Wohnung, alloggio). Heim deriva dalla stessa radice
iterativo di habçre: avere, possedere, abitare, di Heimat, vocabolo denso, che porta con sé un
vivere11. Il significato originario sembra dunque viluppo di significati e di connotazioni, che non
essere quello del dimorare nel senso di avere un trova corrispondenza nella lingua italiana. Nel
luogo come propria sede, occupare uno spazio, contesto di questo scritto, “terra natia”, una fra le
possedere. traduzioni possibili, è forse la più adeguata.
Il vocabolo tedesco wohnen proviene dalla stessa Potremmo da questa sintetica analisi delle
radice dell'avverbio wo, wohin, woher: dove, da differenti etimologie dedurre che per la cultura
dove, insistendo dunque sull'abitare come essere italiana queste parole portano con sé una
in un determinato luogo. connotazione che ha a che fare più con l' ”avere”, il
12
Nel suo testo Bauen Wohnen Denken Heidegger possedere una dimora, un patrimonio famigliare, e

64
Dossier:
Una ricerca

Il legame “identitario” con la cultura


d'oltralpe e la coabitazione della cultura
austro-tedesca e della cultura italiana, nella
situazione di “confine” dell'Alto
Adige/Südtirol, anziché costituire fattore di
chiusura o di contrapposizione, sembra oggi
per molti tradursi in propensione all'apertura
verso altre culture

per la cultura germanofona con l' ”essere” (o produzione simbolica di una comunità, così che i
meglio con l'esserci) in un luogo famigliare, in diversi gruppi linguistico-culturale tedesco,
quanto avito, che protegge e da proteggere? italiano e ladino, possano continuare a
Ovviamente no, sarebbe un'inferenza davvero distinguersi nelle pratiche quotidiane in quanto
affrettata, che tuttavia può offrirci qualche differenziati nei percorsi educativi e distinti,
interessante spunto di riflessione e ci invita a un sulla base di complicati meccanismi
ulteriore approfondimento. (“dichiarazione di appartenenza”,
Lingue diverse utilizzano per nominare la stessa “proporzionale etnica”, etc.), nell'assegnazione
cosa vocaboli diversi, che al di là delle differenze dei posti di lavoro e degli alloggi pubblici.
nella grafia e nel suono, possono portare con sé Questi percorsi formativi, separati in base
connotazioni diverse. Le parole che utilizziamo all'appartenenza linguistica, tendono tuttavia a
quotidianamente contribuiscono a formare le ibridarsi una volta varcate le soglie
mappe mentali con cui esploriamo la realtà. Per dell'università o dell'alta formazione artistica15.
quanto lacunose, ci serviamo comunque di La prima generazione di progettisti altoatesini
quelle mappe, utili per orientarci rispetto ai oggi riconosciuti, anche internazionalmente,
14
nostri obiettivi . come autori della “nuova architettura
Ogni lingua, nel costituire l'idioma proprio di sudtirolese” ha studiato per lo più negli atenei
una comunità linguistica, costruisce schemi di austriaci. Come molti loro coetanei della
classificazione, di denominazione e di generazione di europei e nordamericani nati
interpretazione della realtà. dopo il secondo conflitto mondiale ed entrati
Che cosa succede quando due o più culture nelle università nella seconda metà degli anni '60
vivono nel medesimo territorio, come in Alto e anni '70, la ricerca del “nuovo” era un modo di
Adige/Südtirol? O che cosa succede se un affermare la propria distanza dalle generazioni
abitante di un territorio “di confine” si sente precedenti, da un passato e da una tradizione
appartenere a entrambe le culture e le correlate contestati.
lingue, di volta in volta scegliendo la “mappa” Il “nuovo” per questi giovani che studiavano in
che più gli sembra rispondere alle esigenze del quegli anni nelle facoltà tecniche austriache era
momento o magari tentando di sovrapporre una “ecologico” e “sostenibile”, da un punto di vista
mappa all'altra, cercando in tal modo di ambientale, sociale ed economico, perché questo
completare, se non tutte, almeno alcune delle era il tema del dibattito culturale più avanzato e
lacune che entrambe le mappe presentano? “rivoluzionario” nei seminari e nelle lezioni che
si tenevano nei politecnici e nelle accademie di
16
Innsbruck, di Vienna, di Graz .
3. Il cosmopolitismo culturale come possibile Da allora in poi, per molti di loro, gran parte
evoluzione del multilinguismo. delle riflessioni teoriche, delle elaborazioni
Al di là delle politiche territoriali, con il progettuali, delle scelte tecniche e tecnologiche,
medesimo intento di autotutela della minoranza come di quelle estetico-formali, sarebbe stata
germanofona, l'azione del Governo della orientata in quella direzione. Così come sarebbe
Provincia autonoma di Bolzano/Südtirol per stata forte, nella loro pratica del progettare,
decenni ha spinto vigorosamente nella direzione l'attenzione al dettaglio costruttivo e alla qualità
di un “multiculturalismo” che trova attuazione della realizzazione artigianale dell'edificio, in
soprattutto nel campo delle politiche pubbliche ogni sua parte nonché all'utilizzo di materiali
dell'istruzione e della cultura, vale a dire negli “naturali” come il legno (tutti aspetti che, si
ambiti dove si esercitano molte delle attività di noterà, hanno a che fare con la costruzione di

65
Tanto più le costruzioni identitarie coabitano
con altre, tanto più sono articolate e
complesse, passando sia attraverso momenti di
chiusura, di contrapposizione, di stretta
osservanza delle regole della comunità di
appartenenza, che momenti di apertura, di
ibridazione, di reciproca curiosità e attenzione e
di valorizzazione delle diversità.

“case passive” o a basso consumo energetico). “postmoderna”, la tradizione cosmopolita


Questa attenzione è infatti un Leitmotiv nella mitteleuropea.
formazione dei progettisti nei politecnici e nelle
accademie austriache fin dalla seconda metà 4. Scelte progettuali come scelte identitarie?
dell'800, derivante dalla stretta connessione fra La domanda sull'”identità” socioculturale
le attività di progettazione strutturale, le arti collettiva di una data popolazione si pone laddove
figurative, le arti applicate e la manifattura l'esistenza di questa identità è vissuta come una
artigianale che percorre la storia d'oltralpe dato di fatto da coloro che abitano un determinato
(Wiener Werkstätte, Bauhaus, etc.). territorio (Carle, 2012: 42).
Quello che con maggiore evidenza oggi appare Studiare l'”identità” socio-culturale collettiva di
come frutto di quella stagione tuttavia, non è una popolazione con riferimento a un territorio,
soltanto l'attenzione alla sostenibilità, ma una significa cercare di capire come una popolazione
spiccata tendenza al “cosmopolitismo” di molti rappresenti a sé stessa la propria identità e come
progettisti altoatesini/sudtirolesi (sia di lingua tale identità sia rappresentata dagli “altri”, ma
tedesca che di lingua italiana e ladina, sempre anche quale sia il grado di consapevolezza di
più frequentemente bi-trilingui) e un'appartenenza. Significa considerare con
all'integrazione fra le culture progettuali attenzione la storia di lungo periodo e nel
germanofone e quella italiana, non disgiunta contempo cercare di cogliere le trasformazioni e
dall'interesse per altre culture progettuali del le modalità con cui queste si manifestano nei
nord e sud Europa. Questo scambio fra le culture tempi a noi più vicini, attraverso le azioni, gli
si attua non solo nel periodo formativo, ma scambi e le interazioni che possono essere oggetto
anche nelle molte occasioni di elaborazione e di osservazione diretta.
dibattito culturale, come la rivista turrisbabel17, Tali cambiamenti possono esprimersi a diversi
mostre di progetti, convegni, viaggi di studio. livelli, ad esempio nei consumi alimentari, nei
Questo contesto di apertura cosmopolita sembra flussi commerciali, nel folclore locale, negli stili di
peraltro caratterizzare in Alto Adige l'intero comportamento quotidiani, ma anche nella
ambito della “cultura della sostenibilità” e non progettazione architettonica e nelle scelte
solo la nuova architettura sudtirolese. Un politiche di pianificazione del territorio o della
esempio significativo è rappresentato dai programmazione economica di medio-lungo
Colloqui di Dobbiaco, che, grazie all'iniziativa di periodo.
Hans Glauber, hanno rappresentato fin dal 1985 Tanto più le costruzioni identitarie coabitano con
un luogo di fertile interscambio fra l'Europa altre, così come è stato per secoli in questa parte
transalpina e quella mediterranea, un crocevia di delle Alpi, tanto più sono articolate e complesse,
sensibilità, competenze tecnico-scientifiche e passando nelle varie epoche e in interdipendenza
riflessioni di carattere sociologico, filosofico, con le vicende della storia, attraverso momenti di
18
politico sulle forme dello sviluppo . chiusura, di contrapposizione, di stretta
Il legame “identitario” con la cultura d'oltralpe e osservanza delle regole della comunità di
la coabitazione della cultura austro-tedesca e appartenenza, ma anche momenti di apertura, di
della cultura italiana, nella situazione di ibridazione, di reciproca curiosità e attenzione e
“confine” dell'Alto Adige/Südtirol, anziché di valorizzazione delle diversità.
costituire fattore di chiusura o di Le informazioni e la maggiore consapevolezza che
contrapposizione, sembra oggi per molti attraverso tali analisi si riescono ad acquisire
tradursi in propensione all'apertura verso altre possono rivelarsi utili nella conoscenza di un
culture, quasi riscoprendo, in versione territorio e nella capacità di intervenire su di esso

66
Dossier:
Una ricerca

Se da una parte l'identità


altoatesina/sudtirolese sembra oggi
aggregarsi solidamente per i tre gruppi
culturali-linguistici intorno alla
rappresentazione di un forte legame
con il territorio, la costruzione di una
identità trentina appare più labile,
persino conflittuale

con efficacia. periferiche, ma anche di conservare, adattandolo


La coscienza di appartenenza può tradursi in ai tempi, un modello sociale di lunga durata
contenuti quotidiani, in una sorta di correlato con specifiche identità socio-culturali-
Weltanschauung capace di dare forma a scelte linguistiche.
individuali e collettive, a modelli sociali e “Un modello sociale tendente ad autoconservarsi
culturali. e ad autoriprodursi (…) produce nel lungo
“Il modello sociale e la sua comprensione periodo un patrimonio culturale specifico, inteso
costituiscono il fulcro della dinamica identitaria nel senso più largo del termine paesaggistico,
di una popolazione” (Carle, 2012: 43). Il modello architettonico, urbanistico, ma anche ad
può dunque costituire i contenuti di una esempio, alimentare e linguistico. Questo nesso
identità socio-culturale. indispensabile costituisce la specificità
Il Sudtirolo appare in questo senso come un identitaria del territorio stesso” (Carle 2012: 49).
territorio caratterizzato da un modello socio- Nel caso del Sudtirolo, cioè di un territorio
economico di lungo periodo che si definisce “conteso” anche simbolicamente (si veda ad es.
nell'alto medioevo e si stabilizza formalmente la questione della toponomastica)
nel sec. XVI, fondato sul sistema del “maso l'appartenenza dello stesso e allo stesso (“di chi
chiuso”, unità al contempo di produzione, di è” il Sudtirolo e “chi” può dirsi di “appartenere”
abitazione, di ordinamento fondiario, su cui si ad esso, di avere pieno diritto a considerarsi
innestano prima dinamiche di autotutela sudtirolese o altoatesino) sembra essere alla base
linguistico-culturale dopo l'annessione all'Italia di costruzioni identitarie, talora del tutto
e l'esperienza traumatica della “italianizzazione separate fra i diversi gruppi culturali-linguistici.
forzata”, poi momenti di confronto con la Oggi, per alcune élites intellettuali, come quella
modernità urbano-industriale, infine gli effetti dei progettisti, queste costruzioni sembrano
dell'apertura delle barriere politico- spesso tendere a una nuova e inedita
amministrative intra-europee, della rivoluzione condivisione, nel tentativo di costruzione di
delle tecnologie della comunicazione e un'identità “sudtirolese/altoatesina” nuova,
dell'informazione e della globalizzazione dei peculiare e autonoma rispetto alle culture
mercati. originarie di appartenenza.
Come in altri luoghi vi è una correlazione tra le
vicende storiche di lungo periodo del territorio, 5. L'“identità” complessa dell'Alto
le sue caratteristiche fisiche e lo stabilizzarsi di Adige/Südtirol e le molteplici identità del
19
un modello sociale specifico . Trentino
Si tratta di un modello che si mostra sul lungo Oggi il confine del Brennero, che tanto ha
periodo come del tutto funzionale alla contato nel vissuto della popolazione della
autoconservazione e alla autoriproduzione in un regione, percepito diversamente dai vari gruppi
territorio con una popolazione con forti culturali e linguistici che la abitano, confine al
caratteristiche identitarie, dove gli stessi contempo reale e simbolico, capace a sua volta di
cambiamenti spesso intervengono proprio in creare altre frontiere interne altrettanto reali e
funzione della conservazione del modello stesso simboliche, è solo un segno sulla carta, di cui
(si pensi ad esempio alla modernizzazione nemmeno ci si accorge quando lo si attraversa
dell'agricoltura sudtirolese). con l'automobile anche perché una parte degli
Spesso in questi casi politiche di pianificazione e edifici doganali ormai dismessi è stata convertita
di gestione del territorio consentono non solo di in un centro commerciale20.
frenare o fermare l'esodo dalle zone rurali Nella provincia di Bolzano numerosi progettisti

67
Per il Trentino sugli usi di antico regime circa le
proprietà collettive si innestano su vicende
storiche altrettanto complesse di quelle dell'Alto
Adige, che tuttavia agiscono non come forza
coesiva, quale è il caso della popolazione di
lingua tedesca del Sudtirolo, ma piuttosto come
lacerazione del vissuto e della memoria all'interno
della popolazione italofona trentina.

sembrano esprimere oggi una disposizione a ricerca e la divulgazione storica, a partire dalla fine
intrattenere rapporti di scambio culturale e al del primo conflitto mondiale e dalla
superamento dei “confini” fra i gruppi annessione/unificazione (a seconda dei punti di
linguistici, poiché condividono da una parte le vista) all'Italia ad oggi. Vengono evidenziate tre
problematiche caratteristiche della professione e grandi narrazioni: la narrazione del “destino
la tensione verso soluzioni più efficaci ed italiano” del Trentino, quella del suo “destino
efficienti, dall'altra istanze di innovazione autonomista”, infine quella della “nostalgia
culturale e apertura politica, soprattutto in tirolese”, che includerebbe la narrazione della
campo ambientale. Sono dunque interessati alla storia trentina in quella del “Tirolo storico”, visto
conoscenza dell' altro nel campo condiviso come un territorio alpino caratterizzato da
dell'attività professionale, in particolare alle egualitarismo, solidarietà interna, legame con la
prassi e alle teorizzazioni che l'altro gruppo terra e con la religione, il cui principale nemico
produce, spesso tendendo verso una possibile sarebbe la modernità.
sintesi, nella comune ricerca di “buone Al tramonto della prima delle narrazioni, tra gli
soluzioni” a problemi comuni. anni '80 e '90 del '900, sarebbe corrisposta la
Possiamo in tal senso pensare che in Alto nascita delle altre due, in correlazione a mutamenti
Adige/Südtirol nel campo specifico della della stagione politica che ha visto prima il declino
progettazione architettonica e urbanistica vada della Regione a favore delle due Provincie
delineandosi una nuova costruzione identitaria? autonome e poi il profilarsi di una strategia
Possiamo ipotizzare che questa nuova euroregionale tirolese-trentina, per meglio
costruzione identitaria, a partire da modelli difendere le prerogative autonomistiche di fronte a
tradizionali su base “etnica” tenda ad evolvere un diverso quadro politico-economico nazionale. Si
verso un mix dove la permanenza di un radicato fa inoltre notare che se la prima narrazione, quella
sentimento di appartenenza al territorio si “italocentrica”, portava con sé alcune forzature
mescola con l'aspirazione a una cittadinanza interpretative, anacronismi e semplificazioni, in
“cosmopolita” e che proprio da questo mix sia ottemperanza alle esigenze di un determinato
nata una cultura progettuale che non esita a assetto politico e sociale nell'età dei nazionalismi,
intraprendere percorsi innovativi e di accentuata le altre due non sono certamente al riparo da questi
sperimentazione, anche in un contesto sociale rischi. Anzi, secondo alcuni, non di rado
spesso orientato alla tradizione e alla contaminazioni retoriche, quando non l'invenzione
conservazione? di tradizioni e ricostruzioni fantasiose che
Nel Trentino, questo sembra, per ora, non ignoravano storiografia e fonti, sono state
verificarsi. Se da una parte l'identità strumentali a un uso politico della storia.
altoatesina/sudtirolese, certo complessa e non Per comprendere come la narrazione del “destino
priva di contraddizioni, sembra oggi aggregarsi italiano”, dominante per un lungo periodo, non sia
solidamente per i tre gruppi culturali-linguistici diventata l'incontrastata base di una costruzione
intorno alla rappresentazione di un forte legame identitaria condivisa, è necessario risalire alle
con il territorio, la costruzione di una identità complesse vicende della popolazione trentina nel
trentina appare più labile, persino conflittuale, primo conflitto mondiale, all'esperienza dello
tanto che si possa parlare di più costruzioni, fra sfollamento di decine di migliaia di profughi, della
loro antagoniste. guerra combattuta da circa 55.000 trentini nei
Nel 2011 sulle pagine di Studi Trentini21 si è aperto reparti dell'esercito asburgico e da meno di un
un significativo dibattito sulle “grandi migliaio come volontari nell'esercito italiano, della
narrazioni” che avrebbero contraddistinto la distruzione di molti paesi lungo la linea del fronte.

68
Dossier:
Una ricerca

Forse è proprio in quello spazio cangiante fra


confini visibili e frontiere nascoste che possono
nascere nuove costruzioni identitarie, nuove
culture ibride, nuove visioni del mondo, nuove
idee, nuovi progetti, da parte di coloro che si
trovano ad essere contemporaneamente
outsider e insider rispetto alla lingua e alla cultura
in un dato territorio

Scrive Quinto Antonelli: “Terminate le ostilità, Europa e in Nord America. Se si vanno a vedere
non si esaurirono gli effetti delle lacerazioni, le loro biografie si vede che sono tutti nati nel
delle offese e dei torti subiti, delle umiliazioni Trentino asburgico, hanno studiato in Italia, a
patite, ma continuarono nel corso del Milano o a Roma, o in Austria, a Innsbruck e a
Novecento, a determinare scelte e Vienna.
comportamenti, ad alimentare il conflitto tra Dunque una situazione che presenta alcune
narrazioni differenti. La memoria delle dolorose similitudini, pur in un contesto storico-sociale
esperienze personali divenne il metro di giudizio profondamente diverso, con i percorsi formativi
non solo per giudicare l'operato dell'Austria o e professionali di molti progettisti
dell'Italia, ma anche per scegliere la propria altoatesini/sudtirolesi contemporanei. Come se
parte politica, amici ed avversari. Fino ai nostri la condizione dell'essere parte di un gruppo di
22
giorni.” outsiders alloglotti rispetto alla lingua/cultura
La storia del Tirolo e in particolare le prassi dominante del Paese dove si vive, essendo
consuetudinarie collegate alla diffusione del comunque in stretto contatto con il territorio (al
regime fondiario e al diritto ereditario di fonte di là del “confine”) dove la propria lingua/cultura
germanica costituiscono un valido supporto alle di riferimento è lingua e cultura nazionale, possa
costruzioni identitarie sudtirolesi, radicate nel costituire un elemento di continuo stimolo a far
legame con il territorio, che si rinforza interagire le diverse culture e a produrre
ulteriormente nel corso del '900, per far fronte a qualcosa di nuovo, originale, e per certi versi
un tentativo di annullamento dell'appartenenza imprevedibile.
culturale-linguistica sudtirolese, dopo Confini geo-politici tracciati sulla carta e sul
l'annessione all'Italia. Per il Trentino sugli usi di terreno e frontiere mentali visibili solo nell'agire
antico regime circa le proprietà collettive si quotidiano e nelle rappresentazioni degli
innestano, in epoca più recente, vicende storiche abitanti, possono interagire unendo ciò che ci si
altrettanto complesse di quelle dell'Alto Adige, aspetterebbe diviso da un confine e separando
che tuttavia agiscono non come forza coesiva, ciò che invece si potrebbe presumere omologato
quale è il caso della popolazione di lingua e omogeneo all'interno di quel confine. Forse è
tedesca del Sudtirolo, ma piuttosto come proprio in quello spazio cangiante fra confini
lacerazione del vissuto e della memoria visibili e frontiere nascoste, continuamente
all'interno della popolazione italofona trentina. attraversabili da chi vuole e ha la possibilità di
L'assenza di un legame altrettanto forte con il farlo, che possono nascere nuove costruzioni
territorio e dei presupposti per una costruzione identitarie, nuove culture ibride, nuove visioni
identitaria condivisa nonché la mancanza del mondo, nuove idee, nuovi progetti, da parte
dell'opportunità di una quotidiana interazione di coloro che si trovano ad essere
con una cultura “altra”, se non sono stati contemporaneamente outsider e insider rispetto
elementi ostativi, comunque non hanno favorito alla lingua e alla cultura in un dato territorio.
il formarsi di una cultura progettuale originale e Secondo la ricerca da me svolta i progettisti
peculiare del territorio. sudtirolesi, appartenenti ai tre gruppi
Il Trentino ha avuto nel '900 grandi architetti linguistico-culturali italiano, tedesco e ladino (in
come Libera, Baldessari, Melotti, Pollini, altre situazioni talvolta fra loro confliggenti,
Sottsass senior e potremmo aggiungere un soprattutto quando si tratta di poste in gioco
artista come Depero per il quale le architetture e simboliche), sembrerebbero partecipare a un
la città sono state lo sfondo di raffigurazioni gruppo maggiormente inclusivo che favorisce lo
pittoriche che sono diventate molto note in sviluppo di un'identità culturale/professionale

69
nuova, dove alla riduzione di pregiudizi e urbano” e “vivere con la natura”. In altre parole
stereotipi, corrisponde il sentirsi parte di un modo un'architettura “autoctona” o “endogena”
di fare architettura alpina innovativo, che trova la preoccupata non solo di “segnare” il territorio, ma
sua espressione sia nell'attenzione alla anche di migliorare l'ambiente di vita e di lavoro (e
sostenibilità che nella ricerca formale, una non solo per il tempo libero) della comunità in cui
modalità che se ancora non si identifica in una gli stessi progettisti vivono e lavorano. In questo
“scuola sudtirolese”, si riconosce comunque in un senso architettura, ambiente, territorio e paesaggio,
territorio, quello appunto dell'Alto Adige/Südtirol, diventano ambiti di un unico laboratorio, o
e in una nuova cultura progettuale che attinge tentativo di laboratorio, di un nuovo modo di
dalle varie culture di appartenenza originaria. concepire l'abitare e il costruire.
Possiamo pensare che, accanto alle metropoli
6. Alcune riflessioni conclusive: l'architettura, il europee di pianura, alcuni spazi dell'arco alpino,
paesaggio, il territorio, le culture. come il territorio della Regione Trentino Alto
Rispetto alla precedente importante fase Adige/Sûdtirol, proprio grazie al loro essere
dell'architettura alpina che negli anni 50-60 ha plurilingui e pluriculturali, e grazie alla
caratterizzato per lo più le Alpi occidentali italiane rielaborazione, peraltro ancora in progress, di un
(gran parte dei protagonisti erano di origine passato conflittuale, di profondi pregiudizi e
piemontese o lombarda, con poche eccezioni fra separazioni fra i gruppi linguistico-culturali, stia
cui Gellner e Sottsass23), l'architettura sperimentando, tramite una sua élite culturale
contemporanea dell'area centro-orientale delle come i progettisti, nuovi modi di concepire il
Alpi, presenta alcune interessanti novità. rapporto fra le culture nella direzione di una nuova
Fra queste una attiene al rapporto fra i progettisti forma di cosmopolitismo? Tutto questo può
e il territorio in cui i progetti vengono realizzati. prospettare nel discorso pubblico e politico nuove
Se nel caso dell'architettura alpina delle Alpi aperture retoriche e operative anche per altri attori
occidentali degli anni '50-'60, i più noti e sociali? È certamente troppo presto per dirlo, anche
prestigiosi protagonisti (fra cui Mollino, Levi se alcuni segnali in questa direzione si intravedono.
Montalcini, Albini, Cereghini, Muzio, Ponti, Oggi le questioni che ruotano intorno alla necessità
Portaluppi) provenivano dalle metropoli della di elaborare un modello di sviluppo durevole e
pianura, erano nati in città e in città esercitavano sostenibile pongono le città e le valli alpine, al pari
la loro professione, ora molto spesso gli attori degli altri territori d'Europa, di fronte a scelte
principali dell'innovazione vivono in piccoli impegnative, forse ancor più difficili e urgenti,
comuni montani, progettano e costruiscono nei considerando la particolare fragilità degli equilibri
luoghi in cui abitano o a pochi chilometri di in ambiente montano e il fatto che, proprio per
distanza, pur avendo conquistato, in parecchi casi, questo motivo, in montagna le interazioni fra uomo
l'attenzione degli addetti ai lavori anche in ambito e ambiente sono più dirette e gli errori si pagano
nazionale e internazionale. Anche per questo velocemente. Anche per questo motivo l'attenzione
motivo le idee progettuali che questi progettisti e la cura per il territorio e per l'ambiente ha sempre
mettono su carta riguardano molto più spesso fatto parte delle culture tradizionali rurali alpine.
abitazioni, scuole, ospedali, municipi, edilizia In anni recenti, nelle Alpi, prima che in altri luoghi,
popolare, residenze per anziani, strutture sono nati politiche e progetti innovativi, per la
industriali o laboratori artigiani, biblioteche e sperimentazione di programmi e di azioni integrate,
musei, edifici di culto, rifugi alpini, piuttosto che quali quelli nell'ambito dell'abitare e del costruire
24
alberghi o seconde case per le vacanze . Inoltre, “ecologico sostenibile”, che cercano di integrare
mentre nel caso dell'architettura di montagna del sviluppo economico e sociale con la responsabilità
resto del Paese degli ultimi 50 anni, si tratta di verso l'ambiente e la cura del paesaggio, coniugando
progetti che nascono dalla creatività e dalla tradizione e contemporaneità, nella costruzione di
competenza professionale di singoli progettisti, una nuova identità culturale, in un percorso che
nel caso dell'Alto Adige/Südtirol, ma lo stesso si forse può dare qualche indicazione e suggerire
potrebbe dire per il Cantone dei Grigioni in qualche nuova possibile prospettiva anche alle altre
Svizzera e per il Vorarlberg in Austria, non è ben più ampie e popolate regioni europee.
difficile riscontrare il substrato di una cultura Nel caso dell'Alto Adige/Süd Tirol e del Trentino
progettuale comune, anche senza parlare di una questo percorso si è svolto all'interno di un
vera e propria “scuola sudtirolese” .
25
contesto storico e sociale del tutto peculiare e
Un altro aspetto di novità, che sembra l'indagare questa particolarità, oltre a
caratterizzare il lavoro di questi progettisti, è la contestualizzare scelte ed errori del passato e del
maggiore attenzione al paesaggio e una nuova idea presente, può dar conto anche di come
di “vivibilità”, che anziché importare fra le “sostenibilità ambientale”, “economica” e “sociale”
montagne modelli abitativi delle grandi città della non possano procedere disgiuntamente e che anzi
pianura, cerca di coniugare, con l'aiuto della innovazioni positive in un campo, possono
tecnologia, sostenibilità e benessere, “vivere riverberare positivamente negli altri.

70
Dossier:
Una ricerca

Note 1907 da Albrighi & Segati; entrato nel pubblico italiane dagli anni Sessanta alla fine del XX secolo,
1 Si veda ad esempio l'evoluzione del dibattito, a dominio è ora disponibile online su www.etimo.it Priuli&Verlucca, Pavone Canavese (Ivrea) – Torino
partire dalla seconda metà dell'800, fino agli anni 14 Mantovani, G., 1998-2005, p. 66. Bonell, L., Winkler I., 2010, L'autonomia dell'Alto
'70 del '900, di cui dà conto Bätzing, 1991; ed. it. 15 Nel caso del Conservatorio di musica, pur Adige, ed. Autonome Provinz Bozen Südtirol -
1995, pp. 88-92 prevedendo la norma statutaria la garanzia Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige, IX
2 Nell'immediato secondo dopoguerra, esclusi i dell'insegnamento nella madre lingua degli allievi, edizione agg., Bolzano
Comuni della Bassa Atesina, già accorpati alla la particolarità delle discipline ha suggerito al Carle, L.,1989, L'identité cachée. Paysans
provincia di Trento e aggregati alla provincia di legislatore di percorrere una via diversa, temendo propriétaires dans L'Alta Langa, XVII-XIX siècles,
Bolzano solo nel 1948, quasi tutti i Comuni che la separazione fra la sezione italiana e quella EHESS Paris; trad. it. 1992,L'identità nascosta.
altoatesini, compreso parti del territorio del tedesca potesse ripercuotersi negativamente Contadini proprietari nell'Alta Langa, XVI-XIX
Comune di Bolzano erano classificati di sulla qualità della didattica. Nel 1998 ha iniziato la secolo, Dell'Orso, Alessandria
importanza militare. Nel 1974 l'elenco fu ridotto a propria attività accademica la “Libera Università Carle, L., 2012, Dinamiche identitarie.
22 comuni in prossimità del confine di Stato. Le di Bolzano”. I corsi vengono impartiti in italiano, Antropologia storica e territori, Firenze University
servitù militari, che in passato gravavano su molte tedesco e inglese. Press, Firenze
migliaia di ettari di terreno di proprietà privata, 16 Cfr. Kaiser, G., Platzer, M., 2006 Cole, J. W., Wolf, E R., 1974, The Hidden Frontier.
interessano ora solo alcune centinaia di ettari. Cfr. 17 Periodico di cultura progettuale della Ecology and Ethnicity in an Alpine Valley.
Bonell, L., Winkler I., 2010, pp.240-241. Fondazione dell'Ordine degli Architetti, Academic Press, New York & London, 1974; trad.
3 Cole, J. W., Wolf, E. R. 1974, The Hidden Frontier. Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della it. La frontiera nascosta. Ecologia e Etnicità fra
Ecology and Ethnicity in an Alpine Valley. Provincia Autonoma di Bolzano, a cui Trentino e Sudtirolo, Museo degli Usi e Costumi
Academic Press, New York & London; trad. it. contribuiscono continuativamente professionisti di della Gente Trentina, San Michele a.A. (TN), 1993.
1993, p. 293 tutti i tre gruppi linguistico-culturale dell'Alto Cortellazzo, M., Zolli, P., 1985, Dizionario
4 Si vedano ad es. gli studi di M. Baccichet sugli Adige/Südtirol e talvolta anche progettisti trentini etimologico della lingua italiana, Zanichelli,
insediamenti a maso di Mezzomonte nelle 18 Si veda ad esempio l'intervento di A. Langer, Bologna, 5 voll.
proprietà feudali della famiglia dei di Polcenigo La conversione ecologica potrà affermarsi solo se De Rossi A., Dini, R., 2012, Architettura alpina
sulla montagna pordenonese; cfr. M. Baccichet, apparirà socialmente desiderabile, nell'edizione contemporanea, Priuli e Verlucca, Scarmagno
1996, pp. 17-28 e id., 1998, pp. 9-30 1994 dei Colloqui su “Benessere ecologico” (8-10 (To)
5 M. Weber, 1923, trad. it. 2007, pp. 19-25 settembre); ora in Langer. A., 2011, pp. 177-187 Diamantini, C. (a cura di), 1996, Gli ambienti
6 Per una descrizione di alcune fra le più 19 Si veda ad es. Carle, L. 1989, sul caso dell'Alta insediativi del Trentino e dell'Alto Adige, Università
importanti proprietà collettive in Trentino si veda Langa, in Piemonte di Trento - Dipartimento di ingegneria civile e
ad es. Minora, F. (a cura di), 2012. 20 Cfr Heiss, Hans, Confini reali e confine simbolici. ambientale, Trento
7 Fin dal tardo '800 il tema delle “terre collettive” Il Brennero 1918-2010, in Di Michele Andrea, Diamantini, C.,1999, Il progetto di società come
è stato oggetto di un ampio dibattito nell'ambito Renzetti, Emanuela, Schneider, Ingo, Clementi, progetto di territorio: il modello sudtirolese, in
della storia del diritto, con riferimento alla Siglinde, Al confine. Sette luoghi di transito in Tirolo, Diamantini, C., Zanon B. (a cura di), Le Alpi.
evoluzione degli istituti e dei concetti, alle possibili Alto Adige e Trentino tra storia e antropologia, Immagini e percorsi di un territorio in
motivazioni della loro esistenza, al loro concreto Raetia, Bolzano, 2012, pp. 95-134 trasformazione, Temi, Trento
funzionamento. La discussione trovò buone 21 “Studi Trentini”, rivista della Società di Studi Diamantini, C., 2013, Percorsi di differenziazione
motivazioni nelle argomentazioni degli studiosi Trentini di Scienze Storiche, fondata nel 1920, ha territoriale: a nord di Trento, a sud di Bolzano, in
germanofoni, riassumibili nell'asserzione che non si rappresentato dal momento della sua nascita e Sentieri Urbani , nuova serie, anno V n. 10, pp. 20-
possono considerare gli istituti giuridici come una per molti decenni, insieme all'allora “Museo del 25
creazione della volontà più o meno arbitraria del Risorgimento” di Trento nato nel 1923, il principale Heidegger, M., 1954,Voträge und Aufsätze,
legislatore, poiché gli stessi hanno un retroscena luogo di elaborazione culturale della “grande Günther Neske, Pfullingen,; trad it. 1976, Saggi e
storico, culturale e sociale ed è in questo narrazione” italocentrica del Trentino. Al dibattito, discorsi, Mursia, Milano,
retroscena che vanno ricercati la loro origine e il aperto dall'editoriale del direttore E. Curzel, Gli Heiss, H., 2012, Confini reali e confini simbolici. Il
loro fondamento. La genesi della proprietà studi trentini e le “grandi narrazioni”, su Studi Brennero 1918-2010, in Di Michele A., Renzetti, E.,
collettiva è a tutt'oggi controversa, così come Trentini-Storia, A.90 (2011), n. 1., pp. 5-7 hanno Schneider, I., Clementi, S., Al confine. Sette luoghi
quella del coevo uso civico. Si veda ad es. successivamente partecipato V. Carrara, A. di di transito in Tirolo, Alto Adige e Trentino tra storia
l'excursus del dibattito riportato in M. Rinaldi, Le Michele, G. Ferrandi, M. Nequirito, M. Saltori, su e antropologia, Raetia, Bolzano, pp. 95-134
proprietà collettive nella montagna del Veneto, in Studi Trentini-Storia, A.90 (2011), n. 2, pp. 325-346 Kaiser, G., Platzer, M., 2006, a_shau.
Il diritto della Regione, n. 1, 2011, nonché M. Bonazza, V. Calì, P. Pombeni, su Studi Österrechische Architektur im 20. und 21.
www.diritto.regione.veneto.it Trentini-Storia, A.90 (2012), n. 1, pp. 11-29 Jahrhundert . Herausgegeben vom
8 Bätzing (1991), pp. 91-92 22 Antonelli, Q., 2008, p.41 Architekturzentrum Wien, Birkhäuser – Verlag für
9 L'istituto del maso chiuso, per secoli regolato 23 Cfr. Bolzoni, L., 2000 e 2001 Architektur, Basel-Boston-Berlin
dalla consuetudine, venne ufficialmente 24 Cfr. De Rossi A., Dini, R., 2012 Langer, A., 2011, Il viaggiatore leggero. Scritti
formalizzato dalla Tiroler Landesordnung del 1526 25 Per un repertorio della produzione 1961-1995, (a cura di Rabini E. e Sofri A.), Sellerio
e da “Patenti Imperiali” emanate fra il 1770 e il architettonica contemporanea sudtirolese, con la editore, Palermo
1795 e, infine, dalla Legge provinciale tirolese del descrizione di un'ampia gamma di progetti Mantovani, G., 1998-2005, L'elefante invisibile. Alla
12 giugno 1900 nr. 47. Quando lo Stato italiano, accompagnati da documentazione fotografica scoperta delle differenze culturali, Giunti, Firenze-
con i Regi Decreti 4 novembre 1928 n. 2325 e 28 e tecnica, si veda Schlorhaufer, B. (a cura di), Milano
marzo 1929 n. 499, estese alle “nuove province” la 2006; Albanese, F. (a cura di), 2012 Minora, F. (a cura di), 2012, Terre comuni. Percorsi
legislazione del Regno d'Italia, abrogando inediti nelle proprietà collettive del Trentino,
formalmente l'istituto del maso chiuso, nella edizioni professionaldreamers, Trento
popolazione sudtirolese prevalse l'attaccamento Morello, P., 2013, Pianificazione urbanistica e
alle regole tradizionali e pochi si avvalsero della forma del territorio fra Trento e Bolzano. Il caso
nuova normativa: fino alla reintroduzione nel 1954 della Bassa Atesina, in Sentieri Urbani , nuova
solo il 6% dei masi vennero sciolti e altrettanti serie, anno V, n. 10, pp. 35-43
furono ridimensionati a seguito di divisione. Di Pasquali, G., et al., 2002, Il “modello sudtirolese”:
minima entità fu anche il contenzioso. Dopo la Riferimenti bibliografici fattori di successo e di criticità. Ricerca
guerra, già nello Statuto di autonomia del 1948 Albanese, F. (a cura di), 2012, 2006-2012 Neue interdisciplinare sul rapporto tra economia ed
veniva stabilita la competenza esclusiva della Architektur in Südtirol – Architetture recenti in Alto ecologia in Alto Adige –Südtirol, Accademia
Provincia di Bolzano a legiferare in materia di Adige – New Architecture in South Tirol, Springer- europea di Bolzano - Raetia, Bolzano
“ordinamento dei masi chiusi e delle comunità Verlag, Wien-New York Rinaldi, M., Le proprietà collettive nella montagna
familiari rette da antichi statuti o consuetudini”, Antonelli Q., 2008, I dimenticati della Grande del Veneto, in Il diritto della Regione, n. 1, 2011,
creando così i presupposti per una legge Guerra. La memoria dei combattenti trentini 1914- www.diritto.regione.veneto.it
provinciale ad hoc. L'iter si concluse con 1920, Il Margine, Trento Schlorhaufer, B. (a cura di), 2006, 2000-2006 Neue
l'approvazione della legge provinciale 29 marzo Baccichet, M., 1996, Indagine preliminare Architektur in Südtirol – Architetture recenti in Alto
1954 n. 1, che riprendeva i principi pre-esistenti sull'insediamento storico di Mezzomonte, in La Adige – New Architecture in South Tirol, Springer-
nelle norme tirolesi. Nell'ordinamento giuridico Mont, n. 2, pp. 17-28 Verlag, Wien-New York
italiano l'istituto giuridico del maso chiuso ha Baccichet, M.,1998, I masi di Mezzomonte. Un Weber, M., 1923, 1923, Wirtschaftsgeschichte.
assunto uno status particolare e rappresenta una esemplare caso di sopravvivenza Abriß der universalen Sozial-und
peculiarità dell'Alto Adige/Südtirol. Secondo il dell'insediamento medievale friulano, in La Mont, Wirtschaftsgeschichte, trad. it. 2007, Storia
censimento 2010 del settore agricoltura, in Alto n. 3, pp. 9-30 Economica, Donzelli, Roma
Adige vi sono circa 13.300 aziende iscritte come Bassetti S.,1993, Trasformazioni territoriali e Zanon, B., 1993, Pianificazione territoriale e
maso chiuso, su un totale di circa 20.200 aziende legislazione nella Provincia autonoma di Bolzano- gestione dell'ambiente in Trentino, Città Studi,
agricole. Bozen in Salzano E. (a cura di), Cinquant'anni Milano
10 Secondo il Censimento 2011, in base alle dalla legge urbanistica italiana, Editori Riuniti, Zanon, B., 2005, Territorio, urbanistica, ambiente:
“dichiarazioni di appartenenza o di aggregazione Roma l'organizzazione del paesaggio umano, in
per gruppo linguistico” il gruppo linguistico Bätzing W., 1991-2003, Die Alpen. Geschichte und Leonardi. A., Pombeni, P. (a cura di), Storia del
tedesco rappresenta poco meno del 70%, quello Zukunft einer europäischen Kulturlandschaft, Trentino, VI, L'età contemporanea. Il Novecento, il
italiano circa il 26 %, quello ladino il 4,5. Verlag C.H. Beck oHG, München; ediz. it. 2005 (a Mulino, Bologna
11 Cortellazzo, M., Zolli, P., 1985, vol.1, p.5 cura di Bartaletti, F.), Le Alpi. Una regione unica al Zanon, B., 2013, Pianificazione urbanistica e forma
12 Bauen Wohnen Denken è il titolo di una delle centro dell'Europa, Bollati Boringhieri, Torino, del territorio fra Trento e Bolzano. Il caso dell'area
tre conferenze che Heidegger tenne a Darmstadt Bolzoni, L., 2000, Architettura moderna nelle Alpi trentina, in Sentieri Urbani , nuova serie, anno V n.
nell'agosto 1951. Il testo è stato successivamente italiane dal 1900 alla fine degli anni Cinquanta, 10, pp. 29-34
pubblicato in 13 Heidegger,1954; trad it.1976 Priuli e Verlucca,
13 Cfr. Pianigiani, O., Vocabolario etimologico Pavone Canavese (Ivrea) -Torino
della lingua italiana, edito per la prima volta nel Bolzoni, L., 2001, Architettura moderna nelle Alpi

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Trentino, sono stati valorizzati i
giacimenti di pietra per produrre
materia prima lapidea adatta ad
essere trasformata in prodotti finiti.
Oggi, il Distretto del Porfido e delle
Pietre Trentine ha come scopo la
valorizzazione e l'armonizzazione
del lavoro di estrazione,
trasformazione e
commercializzazione della pietra
trentina».
Mariano Gianotti

Trasformata nei millenni dalle abili mani di artigiani e artisti, la presidente del Distretto del porfido
Pietra Trentina ha contribuito non solo a creare un solido e delle pietre trentine
comparto dell'economia locale, ma ha anche diffuso in Italia e
nel mondo un riconoscibile "stile trentino" nel campo delle
pavimentazioni urbane e dei rivestimenti di qualità. La
tradizionale sobrietà trentina, che si lega all'immagine semplice
e diretta dei manufatti del passato (strade, piazze, monumenti,
palazzi, chiese, castelli), trova ora in questa diffusione
internazionale nuove opportunità per farsi conoscere e
apprezzare.

Nel mondo globalizzato del terzo millennio l'antico spirito


montanaro trentino, riflesso nelle sue pietre e nei suoi artigiani,
è ancora un modello riconoscibile di laboriosità. Il progetto
speciale di promozione della Pietra Trentina è si legato alle
produzioni attuali, ma è soprattutto volto alla scoperta di nuovi
modelli, applicazioni e impieghi. Il concetto di "Made in «Porfido e pietre trentine abbelliscono
Trentino" che vale in primo luogo per la pietra e tutti i suoi luoghi ed edifici pubblici in ogni
derivati fa sì che non siano i numeri e la quantità che fanno angolo della Terra: da Piazza San
essere vincenti, ma la qualità, l'originalità e quella formidabile Babila a Milano a San Carlo a Torino,
da Wall Street a Melbourne. E
capacità di rapporto fra professionisti, imprese e lavoratori che è
particolari lavorazioni, impensabili fino
tipica della produzione italiana.
a pochi anni fa, permettono un
utilizzo anche in spazi interni o su
Il Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine e l’Ente Sviluppo elementi di arredo e di design».
Porfido lavorano in sinergia per promuovere l’evoluzione della
competitività del sistema produttivo locale attraverso la Andrea Angheben
prestazione di servizi a supporto dei processi innovativi delle direttore dell'Ente sviluppo porfido
imprese operanti nell’ambito provinciale.

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A nord di Trento
A sud di Bolzano
Un anno di attività
a cura di Giovanna Ulrici e Luca Paolazzi

Fotografia di Luca Chistè

Si è concluso il primo anno di lavoro del progetto “A all'agricoltura, all'industria. Il convegno è stata
nord di Trento a sud di Bolzano” con tappa presso la occasione per l'innesco di un processo di
Biblioteca Comunale di Gardolo (Trento), dove un avvicinamento e coinvolgimento dei rappresentanti
estratto delle fotografie di : Leonhard Angerer, Luca delle Amministrazioni locali: proprio i Presidenti di
Chistè, Ivo Corrà, Erich Dapunt, Anna Da Sacco, Hugo Comunità e di Comprensorio infatti hanno
Munoz, Francesca Padovan e Paolo Sandri ha animato riconosciuto e fatta propria l'utilità di un confronto
una riflessione sul senso identitario del paesaggio tra le diretto sui temi sovra locali (Termeno): alta capacità,
due città capoluogo, introdotta dal contributo di corridoi energetici, autostrada del Brennero.
Vincenzo Calì che ha riportato l'attenzione sul tema Un avvicinamento strategico quindi, ma anche
cruciale del confine invisibile e troppo spesso rimosso, culturale e umano, che ha coinvolto poi
cui hanno partecipato Alessandro Franceschini, nell'appuntamento in Rotaliana molti Sindaci locali e
curatore del catalogo, Stefano Albergoni, ideatore del gli Assessori provinciali all'urbanistica ed al paesaggio:
progetto e Giovanna Ulrici per l’INU, responsabile entrambi concordi nel sottolineare l'utilità di questo
delle iniziative di studio collaterali alle immagini percorso e l'importanza di prefigurare la
fotografiche. trasformazione del proprio territorio sulla base delle
Alcuni dati relativi al primo ciclo del progetto, che ha scelte del presente come criterio definitivamente
preso avvio un anno fa, nell'autunno del 2012: acquisito nel processo decisionale locale.
- Trento, Interporto / mostra fotografica (15 gg) e Ambiente Trentino e Istituto Nazionale di
Convegno regionale Urbanistica, sezioni Trentino e Alto Adige, con la
- Bolzano, Galleria Fotoforum / mostra fotografica partecipazione di altri partner - in primis l'Ordine
(7gg) e presentazione del progetto degli Architetti di Trento e la Fondazione dell'Ordine
- Termeno, Cantina Tramin / mostra fotografica (7 gg) di Bolzano, le Amministrazioni della Comunità di
e Seminario regionale Valle Rotaliana Königsberg e del Comprensorio
- Mezzocorona, Comunità Rotaliana-Königsberg / Oltradige Bassa Atesina - hanno concentrato
mostra fotografica (2 gg) e Conferenza l'attenzione su questo territorio per guardarlo con
- Gardolo, Biblioteca comunale / mostra fotografica (7 occhi nuovi e capire come stiamo trasformando i
gg) e conclusione del progetto. nostri paesaggi e come siamo da essi trasformati, per
- Un catalogo di fotografie. riaffermare la peculiarità di questi luoghi testimoni
- Un numero di Sentieri Urbani dedicato alla della delicatezza e complessità dell'ambiente alpino,
pubblicazione degli atti del Convegno di Interporto contesto di paesaggi sensibili esito di delicate
- Un sito in preparazione dove trovare le fotografie e interazioni tra natura e cultura che attingono a
altri materiali di lavoro (per ora veicolato su pratiche sociali secolari ma al contempo sono
www.sentieri-urbani.eu). obbligate a mutare sempre più velocemente, spesso
Un lungo e ampio lavoro, in cui sono state gettate le sotto la pressione di forze esogene che si muovono
basi di uno studio finalmente unitario di questo lungo i tanti vettori di mobilità nord-sud.
territorio, con alcuni contributi strutturali sotto Il progetto non si conclude qui: Ambiente Trentino ha
l'aspetto urbanistico, ambientale e storico, in un primo avviato, con nuovi partner insieme a Inu, un nuovo
convegno che ha anche raccolto in simmetria ciclo di lavoro, questa volta dedicato al tema
rappresentanti delle due Province di Trento e Bolzano dell'agricoltura, che ha già preso avvio e i cui primi
in una tavola rotonda dedicata al paesaggio, risultati verranno presentati a breve.

75
Questi sono i miei fiumi
Una giornata dedicata a Fulvio Forrer

torrentizi trentini in una logica di rete di tutela.


Il convegno, patrocinato da Regione Trentino Alto Adige,
Provincia di Trento, Comunità di Valle Rotaliana-
Königsberg e Comune di Lavis, si è composto di due parti:
nella prima sono stati chiamati a testimoniare i
rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste e di
urbanistica nelle quali Fulvio ha militato, a testimoniare il
lungo lavoro di decenni nel dare forma ad una nuova
cultura di sostenibilità ambientale conquistata, come ha
ben messo in luce il prof. Bruno Zanon, attraverso
l'irrinunciabile e continuo ricorso ad un confronto
interdisciplinare e ad un approccio propositivo e concreto.
La conoscenza delle dinamiche ambientali alpine non solo a
servizio di chi ci vive e il valore della circolazione di esempi
di buone pratiche nella gestione dell'acqua tra le Comunità
alpine sono state evidenziate da Francesco Pastorelli e Gigi
Casanova quali contributi di Cipra (Commissione
Internazionale per la Protezione delle Alpi) cui Fulvio ha
preso parte quale delegato Inu. Giorgio Rigo, nel
Fulvio Forrer Da più di un anno, dopo una lunga malattia, è mancato testimoniare del lavoro svolto insieme nel Comitato
Fulvio Forrer, urbanista e ambientalista, fondatore e provinciale per l'ambiente, ha avuto modo di fare emergere
presidente per lunghi anni della Sezione Trentino dell’Inu. la forza e coerenza di un percorso professionale dominato
Lo scorso 14 settembre abbiamo voluto dedicare a Fulvio dall'amore per la professione e l'ambiente, e dalla
una giornata per incontrarsi nei modi e nei luoghi a lui cari, tolleranza nell'ispirare il confronto e il superamento dei
invitando tutti quelli che volessero ricordarlo a Lavis, dove conflitti. Peter Morello ha ripercorso la parabola
ha abitato per anni e tanto si è speso per la valorizzazione e professionale di Forrer, dalle difficoltà per un titolo di studi
riappropriazione del torrente Avisio. La giornata ha avuto a lungo non riconosciuto nella professione alla non scontata
inizio con un convegno all'Auditorium comunale ed è capacità di rappresentare le due culture Altoatesina e
proseguita con un pranzo al sacco e una camminata guidata Trentina anche nell'approccio alla pianificazione
da Fabio Marcon, Pierpaolo Botteon e Flavio Taufer lungo territoriale, fedele al principio di priorità nella valutazione
le roste del torrente Avisio dove a fine giornata è stata delle ricadute sociali derivanti da scelte di sviluppo e di
scoperta una targa dedicata a Forrer. L'ideazione e trasformazione del territorio. Besana, del Canoa Club
preparazione dell'iniziativa non sarebbe stata possibile per Trento, ha presentato l'ultimo libro cui ha contribuito
Inu senza l'incoraggiamento e l'aiuto di Claudia Forrer; e si Forrer, pubblicato postumo: 'Sostenibile leggerezza-la
è svolta con il fondamentale supporto – tra i tanti - del navigabilità dei corsi d'acqua del Trentino': uno studio,
Canoa Club Trento e dell'associazione culturale Vivilavis, accompagnato da un rilievo gis, sulle caratteristiche dei
che si è fatta carico anche dell'accoglienza dei partecipanti. maggiori torrenti ai fini della loro navigazione, ma anche
Per tre giorni, fino alla data del convegno, è stata allestita uno strumento di osservazione dei loro caratteri naturali e
una mostra fotografica: un estratto del lavoro “Acqua ed artificiali.
energia” cui partecipò Fulvio anni addietro, con fotografie La seconda parte della mattinata è stata dedicata ad una
di Luca Chistè e Michele Vettorazzi. disamina sullo stato di avanzamento dei programmi di
Abbiamo pensato di dedicare il convegno “Questi sono i miei valorizzazione di alcuni bacini fluviali trentini - Vanoi,
fiumi” al tema dell'acqua, perché ci sembrava il tema che Sarca, Avisio - ai quali Forrer ha contribuito in modi
meglio potesse rappresentare lo spirito della giornata, nel diversi, tutti comunque accumunati in particolare nelle fasi
suo scorrere e dare vita. Alla valorizzazione dei corsi di avvio da processi di sensibilizzazione “dal basso” e da
d'acqua trentini Fulvio, abile canoista, aveva dedicato progetti paradigmatici da un punto di vista ambientale.
molte energie, nella sensibilizzazione culturale delle Come ha evidenziato Paolo Negri, ad oggi i parchi fluviali
comunità locali e nella redazione di progetti di trentini indipendentemente dall'avere preso forma quali
riqualificazione che affrontassero i conflitti tra Enti autonomi sono comunque caratterizzati da una
salvaguardia della naturalità e sfruttamento idroelettrico. complessità di struttura che definitivamente li distingue
Nel corso del convegno è emersa con forza l'eredità di questo dalle più banalizzanti visioni di luoghi di vincolo o di
lavoro nella concretezza dei risultati raggiunti e dei allestimento per il tempo libero. Ad oggi, con l'art. 48 della
processi ancora in corso, grazie alla partecipazione di L.P. 11/2007 i parchi fluviali sono stati ricompresi
ambientalisti e tecnici delle istituzioni, che hanno messo a nell'assetto di tutela ambientale provinciale della rete delle
disposizione le loro esperienze e conoscenze per fare il punto riserve: Claudio Ferrari, responsabile Rete aree protette
sulla pianificazione dei parchi fluviali e sulla valorizzazione della PAT, ha presentato i progetti in tal senso operativi, e
ambientale e paesaggistica dei maggiori corsi d'acqua quelli in corso di definizione. Si tratta di realtà che non

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Inu/Trentino
Chi siamo,
cosa vogliamo,
come partecipare

avrebbero preso forma senza l'avvio di un diffuso lavoro di partecipazione dal basso delle
Comunità locali, e che permette di sperare in una adeguata tutela e valorizzazione di parte degli COSA È L’INU?
oltre 150 SIC e 19 ZPS presenti sul territorio. Con il progetto TEN inoltre la Provincia sta L’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato
lavorando alla costruzione di una rete ecologica provinciale in cui i corsi d'acqua siano vettori fondato nel 1930 per promuovere gli studi
fondamentali, ed è stata presentata anche la bozza del progetto di adesione al network mondiale edilizi e urbanistici, diffondendo i princìpi della
delle Riserve della Biosfera, cui il Trentino si candida per il territorio delle Alpi ledrensi e pianificazione. Lo Statuto, approvato con DPR
giudicariesi. Micaela Deriu e Giuliano Trentini hanno presentato il lavoro in corso per la Rete del 21.11.1949, definisce l’Inu come “Ente di diritto
Basso Sarca, nata nel 2009 per dare forma al Parco fluviale con un progetto strategico articolato, pubblico ... di alta cultura e di coordinamento
in cui riqualificazione e partecipazione sono i capisaldi e dove non sia possibile prescindere dalla tecnico giuridicamente riconosciuto” (art. 1).
considerazione dell'ecosistema fluviale quale luogo di relazioni con il territorio attraversato e in L’Inu è organizzato come libera associazione di
cui la richiesta di deflusso minimo sia accompagnata da un concetto egualmente importante, di Enti e persone fisiche, senza fini di lucro. In tale
riattivazione delle dinamiche ecologiche fluviali. Mauro Cecco, presidente dell'Ecomuseo del forma l’Istituto persegue con costanza nel
Vanoi, ha raccontato le componenti identitarie e culturali del processo di (ri) appropriazione del tempo i propri scopi statutari, eminentemente
fiume da parte delle popolazioni locali, spesso spaventate dai pericoli dell'acqua. Si tratta di un culturali e scientifici: la ricerca nei diversi campi
di interesse dell’urbanistica, l’aggiornamento
approccio al valore culturale e non solo ambientale del fiume cui Forrer ha molto contribuito.
continuo e il rinnovamento della cultura e delle
Santuari della Rete dell'Alto Avisio ha poi presentato i processi in corso in Val di Cembra, avviati
tecniche urbanistiche, la diffusione di una
10 anni fa, per dare concretezza nel lavorare con più amministrazioni e comitati, nel collaborare e cultura sociale sui temi della città, del territorio,
nel riconoscere come la frantumazione amministrativa possa essere risorsa ma a volte ostacolo dell’ambiente e dei beni culturali.
per questi processi diffusi.
(Giovanna Ulrici) LA SEZIONE “TRENTINO”
Dopo molti anni di “affiliazione” alla sezione
Fulvio Forrer (Bolzano, 14.2.1957, Lavis, 15.3.2012). Una sintesi biografica della Regione Veneto i membri effettivi presenti
in Regione hanno costituito, nel 1985, la sezione
Bolzanino trapiantato in Trentino (ma originario dell'altopiano di Folgaria), Forrer Trentino-Alto Adige dell’Istituto, inizialmente
rappresentava in ogni caratteristica di sé questa doppia identità nell'unità, suddivisa in due “comitati” per poter rispondere
convinto come era che il tempo presente richieda uno sforzo di dialogo e meglio alle specificità normative e legislative
collaborazione oltre e sopra a qualunque distinguo, a qualunque specificità. delle due provincia autonome. Per questo, nel
Laureato in urbanistica nel 1982 con una tesi sul fattore etnico nella gestione 1993 i due comitati si costituiscono in sezioni
dell'edilizia residenziale pubblica in Sudtirolo, avvia da subito l'attività autonome provinciali.
professionale strettamente connessa al forte impegno ambientalista, L’attività della Sezione Trentino si concentra
occupandosi di Valutazione d'Impatto Ambientale e Valutazione ambientale nella promozione di convegni, seminari di studi,
strategica, mediante la stesura di numerosissimi Studi di impatto ambientale e corsi di formazione, studi che abbiano come
Programmi di miglioramento Ambientale e paesaggistico oggetto le trasformazioni del territorio. La
Impegnato nell'equipe di lavoro coordinata dal prof. M.Vittorini per la sezione è storicamente dotata di un foglio
redazione del Piano Regolatore Generale di Trento dell'89, città per la quale si informativo che nel 2008 è diventata rivista
occuperà in più occasioni di questioni urbanistiche settoriali cruciali, relative in riconosciuta dal tribunale: Sentieri Urbani.
particolare alla mobilità alternativa e alle piste cicliabili. Numerosi i Piani
Regolatori generali e di settore cui ha lavorato in Trentino e che ha seguito
COME ASSOCIARSI
quale progettista ma anche quale commissario ad acta.
Per associarsi all’Istituto Nazionale di
Membro della Commissione Provinciale per la tutela Paesaggistico-
ambientale, attivo in commissioni e nella promozione di politiche pianificatorie
Urbanistica occorre presentare al Presidente
sostenibili declinate sulle specificità dell'ambiente alpino, membro del della Sezione di competenza (per residenza o
Comitato Provinciale per l'Ambiente, Forrer ha lavorato su progetti di luogo di lavoro) una domanda sottoscritta da
riqualificazione di alcuni fra i maggiori bacini fluviali trentini (Brenta, Avisio, due Membri effettivi dell’Istituto e
Vanoi) e sul lago di S.Giustina. Proprio in Val di Non ha promosso il progetto accompagnata da un breve curriculum e dalla
“Comune alpino verso l'impatto zero”, i cui concreti risultati sono presentati in ricevuta di pagamento della quota associativa
questi giorni in un convegno internazionale a Malosco. per il primo anno. Per contatti e ulteriori
Presidente per molti anni della Sezione Trentino dell'Istituto Nazionale di informazioni: Segreteria Inu Sezione Trentina
Urbanistica attraverso la quale ha promosso il dibattito sui temi della città, della (arch. Elisa Coletti, elisa_coletti@alice.it).
mobilità, dello sviluppo sostenibile e della innovazione normativa, anche con la
stesura di numerosi testi, la partecipazione a convegni e la promozione di corsi SU: L’ARCHIVIO È ON-LINE
di aggiornamento e formazione. Grazie alla collaborazione di Luca Chistè il sito
Rappresentante INU in Cipra (Commissione Internazionale per la Protezione web della rivista (www.sentieri-urbani.eu) è
delle Alpi) , iscritto all'Associazione Nazionale degli Urbanisti, si è dedicato ad stato completamente ripensato, contemplando
una intensa l'attività pubblicistica, contribuendo alla pubblicazione di alcuni anche una sezione dedicata all’archivio. Tutti i
testi (Il verde a Trento, Linee guida per la diffusione delle Agende 21 locali in numeri di Sentieri Urbani sono da oggi
Trentino, Atlante tematico delle acque, ecc.) e di numerosi articoli su riviste di scaricabili nella versione pdf per permetterne
settore. una più ampia diffusione.

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Biblioteca
dell’ rbanista

RobertaPrampolini, Daniela Rimondi Federica Larcher (a cura di) Paolo D'Angelo


“Friendly landscape. La costruzione sociale “Prendere decisioni sul paesaggio” “Filosofia del paesaggio”
del paesaggio”

Editore Franco Angeli, Milano Editore Franco Angeli, Milano Quodlibet Studio, Macerata
2013, 21 euro 2012, 29 euro 2010, 18 euro

Tanto nella Convenzione Europea del Prendere decisioni sul paesaggio significa far Paolo D'Angelo riassume in un saggio ben
Paesaggio quanto all'interno del quadro dialogare interessi e discipline profondamente articolato la nascita del concetto di
legislativo italiano le relazioni tra il paesaggio differenti fra loro per linguaggi utilizzati, paesaggio, come è evoluto nel tempo e i
e le attività di partecipazione si collocano in fenomeni studiati e metodi di ricerca. È quindi rischi a cui è sopravvissuto, il più recente
uno spazio di chiara evidenza e necessario trovare un terreno per il reciproco quello della diffusione della coscienza e
indiscutibilità, la cui rilevanza diventa un confronto, allo scopo di paragonare gli esiti consapevolezza ecologista. Non esiste
elemento imprescindibile dal quale partire, delle rispettive indagini e di giungere a esiti paesaggio senza intenzione, cioè senza
per chiunque si occupi di territorio. condivisi e il più possibile integrati. Il volontà. Non esiste paesaggio senza una
La significativa apertura in direzione sociale confronto si è svolto affrontando le complesse riflessione quindi senza una teoria. Paesaggio
assunta dalla Convenzione Europea del interrelazioni tra le diverse dimensioni del è natura percepita attraverso la cultura che
Paesaggio non si riscontra soltanto nei paesaggio, in particolare quelle agro-ecologica, tiene insieme un intreccio di saperi. In
termini definitori del paesaggio ma anche storico-territoriale, scenica e urbanistica, alle questo caso geografia, architettura, ecologia,
nella messa a punto di politiche del paesaggio quali sono state affiancate valutazioni di tipo ma in particolare estetica, perché di fronte a
che mettono in stretta relazione la economico e sociale. Il lavoro sinergico e un paesaggio quella che ci troviamo a vivere
dimensione paesaggistica del territorio e la integrato di studiosi dell'Università degli Studi non è semplicemente una esperienza di
partecipazione della popolazione alla e del Politecnico di Torino rappresenta un natura conoscitiva (capiamo cos'è) o
definizione di tali politiche, così come esempio concreto di approccio olistico al sensoriale (proviamo qualcosa) ma
espresso nell'art. 5 c. della Convenzione: paesaggio. Il volume si articola in tre parti. La un'esperienza più complessa nella quale
"Ogni Parte si impegna a predisporre delle prima tratta gli aspetti metodologici per il organizziamo immagini, stati d'animo,
procedure di partecipazione del pubblico, riconoscimento esperto dei valori paesaggistici; ricordi, conoscenze, arrivando a giudicare,
delle autorità locali e regionali e degli altri la seconda si concentra sull'analisi delle ragioni dando valore o non riconoscendone affatto,
soggetti interessati alla definizione ed alla di trasformazione del paesaggio con particolare ciò che è davanti ai nostri occhi. Il paesaggio
realizzazione delle politiche del paesaggio". riferimento al contesto della società rurale e al non si rileva così in quanto pura arte, come
Tenuto conto della innegabile dimensione coinvolgimento degli stakeholder per la un quadro, al punto che non riuscirei ad
soggettiva del paesaggio, occorre dunque che valutazione di scenari futuri; la terza e ultima ammirare l'intrico di canali di Venezia se non
le popolazioni siano necessariamente e parte affronta la sintesi interpretativa e conoscessi le vedute di Canaletto. Oppure
sistematicamente coinvolte nei processi progettuale, ovvero prendere decisioni sul pura natura, per cui non potrei ammirare e
decisionali pubblici che le riguardano, in paesaggio, proponendo un approccio integrato “riconoscere” la meravigliosa presenza di un
quanto la partecipazione e la condivisione e critico sia sui metodi sia sui risultati. uno sperone di roccia se non fossi un geologo
(sociale) in questi processi è intimamente Ciascuna fase di ricerca è stata applicata al caso capace di descriverne i singoli componenti
legata alla definizione stessa di paesaggio. studio del paesaggio agrario a prevalenza minerali. Il paesaggio non è nemmeno mero
Assumendo un punto di vista esclusivamente viticola del Monferrato Astigiano, esempio di ambiente intesto come territorio da
di ambito sociologico, questo testo nasce da particolare interesse per il contesto piemontese salvaguardare tout court, una risorsa come
un'avvertita necessità di contribuire ai e italiano. Il volume intende contribuire a molte altre. E non è neppure puro
molteplici studi in tema di paesaggio livello scientifico e culturale all'individuazione sentimento. Oggi, sostiene D'Angelo, a
costituendosi attorno ad una serie di di strategie per la gestione del paesaggio rurale conferma che quella era una semplificazione
considerazioni che si interrogano e, nella dimensione locale, supportare le priva di fondamenti, è presente un fortissimo
specificamente sui legami tra paesaggio e amministrazioni, sempre più investite della interesse per il valore estetico della natura
partecipazione, muovendosi all'interno di un necessità di tener conto degli aspetti che ci permette di guardare al paesaggio
quadro legislativo che partendo dalla paesaggistici in piani e programmi, chiamate ad come identità estetica di un luogo. Bellezza
Convenzione Europea del Paesaggio si adeguare i piani urbanistici ai nuovi piani naturale dunque, sapendo che in queste due
esprime attraverso le più recenti esperienze paesaggistici e a valutare la compatibilità degli parole è contenuta anche la ricchezza della
delle leggi Regionali italiane in materia di interventi in aree sottoposte a vincolo. vita, della storia, delle azioni che l'hanno
partecipazione. determinata.

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Consorzio Rotaliano
Promozione Mezzolombardo

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NelCastello della Torre


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All’interno delle mura del suggestivo Castello della Torre, la seconda edizione
del Mercatino di Natale di Mezzolombardo. Un appuntamento con la tradizione,
la musica, i sapori e l’atmosfera magica delle festività natalizie.

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Provincia Autonoma
di Trento
provincia di Trento
comune di Mezzolombardo
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