Sommario
La valutazione della vulnerabilità degli edifici esistenti in muratura rispetto ai meccanismi locali rappre-
senta una delle principali problematiche che siamo tenuti ad affrontare per garantire la sicurezza degli
edifici esistenti. Le diverse fasi costruttive, la presenza di soluzioni di continuità che caratterizzano ogni
struttura storica in muratura, la mancanza di un comportamento d’assieme di molte tipologie edilizie ren-
dono l’attendibilità delle verifiche globali, proposte a livello normativo, dipendenti, in primo luogo, dalla
valutazione della vulnerabilità dei meccanismi locali che possono attivarsi a seguito di un evento sismico.
Queste difficoltà vengono spesso risolte imponendo, in maniera acritica, interventi di incatenamento e
cerchiatura senza una reale analisi dei meccanismi che si possono attivare e senza una reale valuta-
zione dell’efficacia del presidio che si va a realizzare. Nell’articolo gli autori mostrano le potenzialità
del sistema d’intervento ma allo stesso tempo le criticità che possono manifestarsi da un non consape-
vole utilizzo dell’analisi limite dell’equilibrio, in riferimento all’influenza di tale presidio e dei parametri
che devono essere tenuti sotto controllo.
Abstact
The evaluation of the local mechanism vulnerability in existing masonry buildings represents an important
topic to ensure the structural safety. The different construction phases, the presence of interruptions that
characterize each masonry historical structure as well as the lack of global behavior, makes the global
analysis reliability, proposed by standard codes, dependent by the vulnerability assessment of local
damage mechanisms that may be activated by a seismic event. These problems are often solved by
imposing, uncritically, retrofitting interventions like steel tie rods or metallic hoop without any analysis of
the mechanisms that could be activated and without any evaluation of the effectiveness of these aseismic
improvement interventions. In the paper the authors show the potential of the steel tie rod intervention as
well as the critical issues that can arise from a not self-conscious limit equilibrium analysis use, with
reference to the influence of the intervention and the parameters that must be kept under control.
1 Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio, Università di Genova - m stefano.podesta@unige.it
2 Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio, Università di Genova - m lorenzo.scandolo@unige.it 67
Affidabilità delle catene metalliche nell’edilizia storica
L’esperienze di consolidamenti recenti alla prova trario, potrebbe risultare quasi superflua in
del terremoto, mostrano con estrema chiarezza quanto la fessurazione che si accetta, nel rispetto
come interventi finalizzati a creare un teorico com- della norma, è tale da determinare una separa-
portamento “scatolare” (cordoli in breccia, solai zione per parti (macroelementi) del manufatto,
infinitamente rigidi) abbiano snaturato il compor- impedendo pertanto la risposta globale.
tamento originario senza però evitare l’attivazione La presenza di catene metalliche o il loro inseri-
e l’evoluzione di altri meccanismi di danno, in mento come intervento di miglioramento sismico
molti casi, non ipotizzabili da un’analisi preven- nei confronti dell’attivazione ed evoluzione dei
tiva (disgregazioni, espulsioni di cantonali, ecc), meccanismi locali rappresenta il presidio più uti-
ma resi più vulnerabili a seguito dell’intervento. lizzato in passato. Le soluzioni tecniche adottate
La valutazione della vulnerabilità sismica di un sono, infatti, molteplici e possono variare dalle
edificio in muratura esistente passa quindi, in più consuete catene metalliche (Figura 1), alle
primo luogo, nella verifica nei riguardi dei mec- soluzioni che sfruttano gli elementi lignei esi-
canismi locali. Solo se tali meccanismi di danno stenti (e.g.: travi di un solaio) o connesse a par-
Figura 1
Catene nell’edilizia storica
non risultano attivabili è necessario verificare la ticolari tradizioni costruttive, come per esempio,
genovese. risposta globale del manufatto, che in caso con- i “radiciamenti” aquilani.
L’efficacia di questi presidi trova conferma, anche di intensità macrosismica IMCS; in tal caso la pre-
a livello statistico, nelle analisi condotte a seguito senza di catene determina una distribuzione del
degli eventi sismici di Umbria e Marche (1997) e danno con un picco di probabilità sul danno nullo
Molise (2004) che hanno evidenziato come l’as- evidenziando, a livello statistico, come la pre-
senza di catene metalliche abbia favorito, per senza di catene possa essere considerata efficace
esempio, l’attivazione di meccanismi fuori piano proprio nel contrastare la prima attivazione del
delle facciate delle chiese (Figura 2): la distribu- ribaltamento di facciate in chiese a singola
zione percentuale del livello di danno (DPM), navata (Lagomarsino & Podestà, 2004).
nelle aree epicentrali, in assenza di catene, La presenza di catene metalliche o il loro inseri-
mostra, infatti, una distribuzione fortemente spo- mento come intervento di miglioramento sismico
stata verso il danno grave, in netta contrapposi- comporta, quindi, una riduzione della vulnera-
zione rispetto al caso in cui il presidio antisismico bilità sismica. Tuttavia il loro ruolo, alla luce
sia presente. Ad avvalorare l’importanza di que- delle considerazioni precedenti, deve essere
sto elemento sono i risultati associati alle aree non analizzato in modo da valutare la loro efficacia
68 epicentrali caratterizzate, quindi, da bassi valori e l’influenza sulla risposta sismica.
Progettazione Sismica
Figura 2
DPM del ribaltamento della
facciata delle chiese ad
una navata (Lagomarsino e
Podestà, 2004).
2. Il ruolo delle catene dell’edilizia sto- meccaniche dei materiali rispetto al passato.
rica ed il loro dimensionamento Generalmente le verifiche di resistenza connesse
I principi antisismici (e.g.: progettazione in duttilità ad un’azione statica, finalizzate al dimensiona-
o i criteri del capacity design), che sono alla base mento di catene metalliche, devono tener conto di
della moderna legislazione tecnica, male si appli- 4 diverse condizioni: resistenza a trazione della
cano alle costruzioni storiche in muratura, ma ci catena, punzonamento della muratura, pressione
possono aiutare in una progettazione più consa- di contatto, resistenza dell’ancoraggio. Di seguito
pevole dei presidi antisismici come per esempio le si riportano le formule che possono essere utiliz-
catene metalliche. In passato il dimensionamento zate nella verifica di un generico tirante metallico
delle costruzioni in muratura era legato a principi (in riferimento alla Figura 4, pag. 71):
basati su semplici regole (regole dell’arte) spesso Resistenza
tramandate oralmente. I proporzionamenti geo-
φ2
metrici che si utilizzavano (basati sull’equilibrio) Ts = π · · fyd (1)
4
determinavano strutture in cui le dimensioni erano
definite in modo da soddisfare un concetto di sicu- Punzonamento
rezza legato più alla solidità o robustezza struttu-
rale, piuttosto che ad un criterio di resistenza. Tale 2s · 1 + tan2 α (a + b + 2s · tan α)
Tm = ⋅
aspetto porta ad osservare come le catene metal- 2 (2)
liche presenti negli edifici esistenti in muratura ⋅ [τ0 + (τ0 + 0.4 · σv)]
siano spesso caratterizzate da diametri considere-
voli (superiori ai 30 mm), non connessi alla resi- Contatto
stenza del materiale utilizzato. Il dimensionamento
cercava, infatti, di tenere conto al suo interno di (a + 2s · tanα) · (b + 2s · tanα) (3)
Tc = · σr · a · b
regole complessive per la solidità dell’insieme, a·b
considerando implicitamente anche la durabilità Resistenza piastra
del presidio al fine di garantire la sicurezza dell’o-
pera nel tempo. Anche analizzando gli stessi ele- fyd · t2 · a · b (4)
Tr =
menti di ancoraggio delle catene (piastre, bolzoni, 3 · l2
capochiavi), la volontà di garantire l’efficacia del dove φ è il diametro catena (supposta circolare),
presidio ha portato a soluzioni tecniche molto fyd è la resistenza di progetto dell’acciaio, s è lo
diverse tra loro (Figura 3, pag. 70). spessore della muratura, α è il coefficiente di dif-
Oggi la necessità di quantificare numericamente fusione del carico, a e b sono le dimensioni della
la sicurezza delle nostre costruzioni (seppur piastra nervata (supposta quadrata), σr è la resi-
convenzionalmente) e la possibilità di utilizzare stenza a compressione della muratura tenuto
materiali più prestanti ed affidabili determina conto del fattore di confidenza FC, t è lo spessore
una riduzione delle dimensioni (diametro) delle della piastra, l è un quarto della diagonale della
catene modificando parallelamente, e spesso piastra, σv è la tensione verticale agente alla
inconsapevolmente, la loro capacità deforma- quota della catena; τ0 è la resistenza a taglio
tiva, soprattutto per le diverse caratteristiche della muratura. 69
Affidabilità delle catene metalliche nell’edilizia storica
Figura 3
Principali tipologie di
capochiavi, collegamenti tra
catene e ancoraggi –
Paolini, 2005.
70
Progettazione Sismica
Figura 4.
Geometria del sistema.
α
Piastra di
ancoraggio
a + 2· s · tanα
Concio di muratura
solidale alla catena
b
b + 2· s · tanα s
Figura 5
Confronto dell’andamento
del moltiplicatore dei carichi
con e senza catena.
per le Costruzioni” (D.M. 14 gennaio 2008 - § conto di altre caratteristiche dinamiche del
C8.A.4) confrontando l’accelerazione massima moto, può risultare non del tutto valido; quest’e-
imprimibile dal terremoto con la capacità della videnza è stata osservata anche sperimental-
struttura in riferimento a un oscillatore semplice a mente nel caso di pareti isolate (Kariotis et al.,
1gdl. La capacità strutturale può essere valutata 1985; Adham, 1985; Bariola et al., 1990; Lam
tramite l’applicazione del teorema dei lavori vir- et al., 1995; Lam et al., 1998). La descrizione
tuali, ricercando il valore del moltiplicatore di della risposta sismica in termini di spostamento,
prima attivazione del meccanismo in relazione infatti, è in accordo con le procedure di calcolo
ad una posizione variata “virtuale” del sistema e verifica adottate in vari Paesi per la legisla-
rispetto alla sua configurazione iniziale. zione progettuale antisismica; esse tengono
In un approccio lineare il parametro chiave che conto, infatti, della maggiore correlazione del
governa la verifica risulta essere il pre-tiro della danneggiamento agli spostamenti imposti, piut-
catena che innalza il moltiplicatore di prima atti- tosto che all’accelerazione. I meccanismi fuori
vazione del cinematismo garantendo un equili- dal piano, tipicamente non lineari mostrano una
brio del sistema in configurazione iniziale, come capacità di spostamento elevata prima di rag-
è visibile in Figura 5. giungere il collasso (Figura 6) e una dipendenza
Secondo l’approccio cinematico lineare appare dalle peculiarità legate alle forze inerziali che si
fondamentale, nel caso di voler computare il sviluppano durante il moto che difficilmente pos-
contributo di catene esistenti, la conoscenza sono essere valutate in modo appropriato attra-
dello stato tensionale iniziale, in quanto risulta verso l’analisi cinematica lineare. Sotto questo
l’unico parametro da determinare per la verifica punto di vista, le due procedure, entrambe
sismica. Se si utilizza un fattore di struttura uni- valide per la progettazione degli interventi,
tario le verifiche del sistema “catena + mura- hanno una diversa ricaduta in termini di veri-
tura”, come descritte nel § 2, assumono, per le fica: l’analisi cinematica lineare, di più imme-
catene esistenti, un ruolo secondario, in quanto diata applicazione, risulta, in genere, anche più
l’efficienza del sistema è certificata dalla sua conservativa, in quanto, le risorse nella fase non
stessa presenza in opera. In caso contrario, o lineare del moto non possono essere tenute ade-
nel caso di inserire nuove catene, il pre-tiro guatamente in considerazione. Considerando
risulta un dato progettuale che dovrà essere per semplicità un blocco singolo, esso manife-
necessariamente verificato in modo da soddi- sterà maggior capacità di spostamento se mag-
sfare ognuna delle 4 verifiche precedenti (§ 2), giore sarà la sua altezza pur mantenendo
prima di poterlo computare nel calcolo del mol- costante la snellezza, aspetto che l’analisi cine-
tiplicatore di collasso. matica lineare non è in grado di cogliere (bloc-
Parallelamente all’approccio cinematico lineare chi con stessa snellezza presentano egual molti-
la Circolare n° 617 del 2 febbraio 2009 intro- plicatore di attivazione). Inoltre, tramite l’ap-
duce il metodo cinematico non lineare, che con- proccio cinematico non lineare, è possibile
sente di controllare che la capacità di sposta- tenere in conto il comportamento post-elastico di
mento del sistema risulti inferiore alla domanda presidi antisismici, valutandone “istante per
di spostamento richiesta dall’evento sismico. istante” l’influenza sulla capacità di sposta-
Le motivazioni alla base dell’adozione dell’ana- mento del sistema in analisi.
lisi cinematica non lineare risiedono nella valu- L’inserimento di catene metalliche consente di
tazione che affrontare il problema della vulne- incrementare il valore del moltiplicatore di col-
rabilità fuori dal piano di elementi murari in ter- lasso (controllabile con l’approccio lineare) e
72 mini di accelerazione spettrale, senza tener migliorare la risposta in termini di spostamento.
Progettazione Sismica
Figura 6
Capacità di spostamento di
un macroelemento –
L’Aquila 2009.
In via generale la presenza di elementi metallici cativamente 5%) mentre affinché ci sia un incre-
consente una riduzione della domanda sismica a mento della capacità di spostamento servono
seguito dell’abbassamento del periodo secante valori percentuali molto superiori (indicativa-
TS, dovuto principalmente al tratto della curva di mente >10%).
capacità corrispondente allo snervamento delle In tale ottica diventa prioritario considerare la
catene (Figura 7). Se l’annullamento del moltipli- capacità deformativa del sistema (catene metal-
catore dei carichi è ottenuto quando le catene liche + muratura) non limitandolo alle sole
non hanno ancora raggiunto la deformazione caratteristiche non lineari delle catene ma anche Figura 7
ultima a rottura, si determina, inoltre, un incre- ai meccanismi fragili che si possono generare Riduzione della domanda
sismica: (a) senza catena,
mento della capacità di spostamento (Figura 8). per il punzonamento della muratura. (b) con catena.
Quindi la riduzione della domanda può essere In Figura 9 si riporta il caso in cui, a seguito del-
Figura 8
ottenuta con delle percentuali di allungamento a l’incremento del tiro, la catena non riesce a rag- Incremento della capacità
rottura delle catene generalmente ridotte (indi- giungere il valore di snervamento per il verifi- di spostamento.
a) b)
73
Affidabilità delle catene metalliche nell’edilizia storica
Figura 9
Andamento del
moltiplicatore di collasso
per effetto del
punzonamento.
carsi di un meccanismo di punzonamento della collasso a0*, già determinabile con la verifica
muratura. Come si può vedere sulla curva del cinematica lineare. Tale situazione risulterebbe
moltiplicatore, l’effetto del punzonamento fa sì accettabile strutturalmente solo nel caso in cui il
che non si riesca a incrementare la capacità di pretiro che si assegna sia in grado di impedire
spostamento né a ridurre la domanda sismica. l’attivazione del meccanismo (fattore di struttura
Non modificando le capacità di spostamento del unitario), poiché nel caso in cui si attivasse, le
sistema, in questo caso, l’inserimento delle forze sismiche trasmesse alla muratura genere-
catena non determina un riduzione significativa rebbero il distacco della muratura a seguito del
della vulnerabilità che si limita, unicamente, punzonamento (analisi svolte con il codice di
all’incremento del valore dell’accelerazione di calcolo Mc4Loc della Mc4software®).
N° prova Acciaio Diametro Lunghezza Fy Fy,teor Fmax Fmax,teor Ft ∆rott % rott ∆glob % glob
[-] [-] [mm] [mm] [kN] [kN] [kN] [kN] [kN] [mm] [-] [mm] [-]
1 S275 16 600 61 55 85 86 78 155 28 136 23
2 S275 20 600 100 86 139 135 127 162 29 145 24
3 S275 12 600 35 31 47 49 46 152 27 145 24
4 S275 12 600 38 31 49 49 48 160 29 153 26
5 S275 16 600 63 55 86 86 61 154 28 143 24
6 S275 20 600 101 86 139 135 121 167 30 154 26
7 S275 16 1100 63 55 86 86 80 244 28 232 21
8 S275 20 1100 100 86 138 135 125 230 26 215 20
9 S275 12 1100 35 31 47 49 44 228 26 215 20
dove: Fy è il carico al limite dello snervamento, mentre le percentuali di allungamento sono state
Fmax è il massimo carico raggiunto e Ft è il carico calcolate su una lunghezza iniziale di 560 mm
al momento della rottura, ∆rott è allungamento per le barre di 600 mm e di 880 mm per quelle
della barra a rottura valutato sulla corsa millime- di 1100 mm, per tenere conto dell’influenza del-
trata del pistone, ∆glob è la lunghezza della barra l’eventuale scorrimento della barra in corrispon-
74 dopo la prova ottenuto riavvicinando le due parti denza del sistema di aggancio (30 mm per lato).
Progettazione Sismica
Si evidenzia come nel caso delle prove 7, 8 e 9 in vari punti della barra, considerando una base
l’allungamento percentuale globale è minore che di 10 tacche (10 cm indeformati) a cavallo della
negli altri casi poiché l’incidenza della lun- rottura, 5-15-25-35 tacche a lato della rottura.
ghezza totale della barra rispetto alla lunghezza Il provino 5 ha avuto una rottura vicino all’e-
compresa tra le morse risulta maggiore che negli stremità determinando l’impossibilità di valutare
altri casi (600/500 contro 1100/820). l’allungamento a cavallo della strizione, tuttavia
Oltre alla determinazione del carico di rottura è è stato possibile misurare l’allungamento fino a
stato misurato l’allungamento a rottura di ogni 25 cm dalla rottura.
spezzone di barra sottoposta a prova. Tale veri- Nelle figure seguenti si riportano dei grafici per
fica è stata possibile avendo realizzato, preceden- evidenziare la percentuale di allungamento a
temente alla prova di rottura, delle tacche ad inte- rottura manifestato in diverse posizioni in rela-
rasse costante pari a 10 mm. In questo modo è zione ai dati della Tabella 3 per la prova 6
stato possibile valutare l’allungamento percentuale (Figura 10) e prova 8 (Figura 11).
45% Figura 10
Andamento
dell’allungamento
40% percentuale nel provino 6.
35%
30%
25%
20%
0 10 20 30 40 50 60 70
45% Figura 11
Andamento
dell’allungamento
40%
percentuale nel provino 8.
35%
30%
25%
20%
15%
75
Affidabilità delle catene metalliche nell’edilizia storica
I risultati ottenuti mostrano come mediamente gli state portate a rottura misurando il carico a
spezzoni di barre (rappresentative delle catene snervamento e a rottura, l’allungamento totale
metalliche normalmente utilizzate) presentino un della barra e per ogni 10 cm su base indefor-
allungamento plastico permanente paragonabile mata (in analogia a quanto fatto nelle prove
a circa il 20% della lunghezza dell’elemento. precedentemente descritte). In Tabella 4 ven-
Per validare tali evidenze sperimentali e gene- gono riassunti i principali risultati:
ralizzarle alle lunghezze normalmente utilizzate I risultati consentono alcune riflessioni. In primo
negli edifici storici, è stata effettuata una cam- luogo è possibile notare come l’utilizzo di acciai
pagna sperimentale su barre in acciaio S275 e a minor quantitativo di carbonio (S275) deter-
S355 di lunghezza pari a 4 m, che sono state mina duttilità più elevate e meno disperse
testate tramite un banco prova per funi e catene rispetto ad acciai più performanti (S355). I pro-
nautiche avente corsa utile di 10 m con carico vini in S355 hanno mostrato una dispersione
massimo pari a 2000 kN (Figura 12). significativa dei valori di allungamento che
Per garantire l’ancoraggio tra le barre e i grilli sono, sempre, inferiori rispetto a quelli osservati
del sistema di trazione è stato necessario realiz- sulle barre in S275. Si evidenzia come il basso
zare dei “golfari” alle estremità delle barre. Tale valore di allungamento del provino n°3 è stato
operazione è stata eseguita con particolare cura registrato in corrispondenza di una resistenza
per non indebolire la sezione e per non deter- molto superiore ai “valori teorici” per l’acciaio
minare effetti che limitassero la duttilità della utilizzato (S355 - EN 10025).
barra (Figura 13). I risultati della campagna sperimentale mostrano
Le barre, di lunghezza pari a 4000 mm, sono come gli acciai strutturali comunemente utilizzati
Figura 12
Banco a trazione
orizzontale – presso Rapetti
srl.
Figura 13
Dettaglio dei “golfari” di
estremità.
76
Progettazione Sismica
a) b)
nell’edilizia storica possiedono (almeno per S275 scapito di un incremento della dimensione del- Figura 14
a) Formazione di
e probabilmente per S235) valori di allungamento l’elemento può quindi rappresentare un requi- un’ulteriore zona di strizione
percentuali circa del 20% in riferimento alla lun- sito molto importante per la duttilità del presidio. e b) identificazione della
plasticizzazione uniforme.
ghezza indeformata dell’elemento. In alcuni casi Tale aspetto è, inoltre, condizionato dall’effi-
l’elevata lunghezza ha mostrato (Figura 14a) un cienza del dispositivo di ancoraggio: in primo
principio di strizione in una zona lontana dalla luogo è necessario che la resistenza a punzona-
localizzazione della rottura, ad indicare come la mento della muratura consenta alla catena di
plasticizzazione dell’acciaio avvenga su tutta la arrivare a snervamento. Nonostante ciò è neces-
lunghezza della barra (Figura 14b). sario sottolineare che, diversamente dal modello
Tali risultati avvalorano la forma della curva di elastico perfettamente plastico adottato per l’ac-
capacità (Figura 7 e Figura 8), evidenziando ciaio, l’escursione in campo plastico avviene per
come la duttilità della catena sia in grado di valori di tensione assai superiori a quelli di sner-
ridurre la domanda sismica (a seguito della vamento (Figura 14b). A valle di queste consi-
riduzione del TS) ma possa addirittura incre- derazioni, per garantire un sufficiente livello di
mentare la duttilità del sistema. Tali osservazioni duttilità della risposta, sarebbe opportuno verifi-
validano l’applicazione di valori di allunga- care il punzonamento per un azione superiore
mento del 5% normalmente utilizzati all’interno alla resistenza ultima della catena: solo in que-
dell’analisi cinematica non lineare, eviden- sto modo si è in grado di garantire la capacità
ziando come tale valore potrebbe essere innal- di spostamento del nostro macroelemento.
zato (anche al 10%) mantenendo sempre un Un ultimo aspetto da tenere sottocontrollo è rap-
buon margine di sicurezza. presentato dal sistema di serraggio, oggi fre-
Da un punto prettamente operativo, la cono- quentemente costituito dalla filettatura del tratto
scenza della reale duttilità dell’acciaio che si uti- terminale della barra e dal relativo dado. Se il
lizza come catena metallica risulta un prerequi- dimensionamento, in termini di resistenza, può
sito iniziale paragonabile alla conoscenza della essere effettuato con riferimento alla sezione
sua resistenza a snervamento. Utilizzare acciai ridotta per la tensione ultima della barra, la
ad alta resistenza può infatti limitare la defor- localizzazione della rottura in corrispondenza
mabilità del sistema e di fatto limitare la sicu- della filettatura (sezione di maggiore debo-
rezza strutturale nel manufatto, se questa è affi- lezza) limita notevolmente l’evoluzione in
data alla sua capacità di spostamento. Il ricorso campo plastico su tutta la lunghezza della
ad acciai dolci con basse resistenze anche a barra, condizionando fortemente la sua duttilità.
pretiro della catena). In questi casi, infatti, se i derazione nell’ottica di un loro utilizzo.
valori di pretensione sono inferiori alla resistenza Nel caso in cui la duttilità della catena sia
a punzonamento della muratura (soprattutto nei garantita (utilizzo di acciai a basso contenuto di
piani più bassi dove è presente anche un effetto carbonio) di fondamentale importanza risulta
di confinamento della muratura) si può garantire essere la resistenza a punzonamento della
una buona risposta del sistema. muratura in relazione alla resistenza a rottura
Nei casi in cui, invece, il meccanismo viene atti- della catena e il progetto del sistema di serrag-
vato è necessario valutare correttamente le gio che non dovrà limitare le caratteristiche
caratteristiche di duttilità e resistenza dell’ele- deformative del sistema. Per tale motivo, in
mento metallico. La campagna sperimentale ha un’ottica cautelativa che ogni verifica deve man-
evidenziato valori di allungamento plastico a tenere, sarebbe auspicabile confrontare la resi-
rottura pari a circa il 20% per acciai S275, che stenza a punzonamento della muratura con
permettono di garantire una duttilità sufficiente valori della resistenza a rottura della catena
per le verifiche secondo l’approccio cinematico amplificati (una sorta di frattile superiore del
non lineare. Acciai più resistenti mostrano un 95%), per evitare l’insorgere di meccanismi fra-
allungamento minore e molto più variabile, gili, che ridurrebbero pesantemente il livello di
aspetto che dovrà essere tenuto in debita consi- sicurezza del meccanismo.
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