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La sociologia esiste dal momento che vi sono membri che creano un gruppo.

Utilizza un metodo scientifico.


Tutto è appreso, secondo la sociologia, nulla è innato e trova sempre ragione in
qualche contesto (rende oggettivo ciò che è soggettivo).
Sociologia guarda al comportamento del singolo che in aggregato prevede un
comportamento colletivo, che ci permette anche di avere uno sguardo
prospettico sul futuro.
Distinguiamo tra: macro(complessi di gente)
micro(interazione tra soggetti)
Essa si sviluppa con la modernizzazione grazie alla concezione che a
prescindere del luogo in cui si vive tali fenomeni accadono ovunque:
Illuminismo, la ragione che modifica lo stile di vita; rivoluzione industriale,
pacifica, fa perdere monopolio alle classi aristocratiche; dopo l'era di
Napoleone segue la pace(1815-1915), il periodo in cui si accresce la scienza
della società poiché nuove società s'espandono economicamente e politicamente
; l'economia prende vita nelle fabbriche e viene cercata nelle campagne creando
così il fenomeno della urbanizzazione; la famiglia spostandosi decresce a livello
di prole; il lavoro nelle fabbriche viene ripagato coi Salari e ciò genera la
possibilità di essere proprietari della scelta di spesa; la produzione in serie fa si
che il prodotto entri nel mercato (inizialmente solo beni tessili e meccanici); il
concepimento della divisione del lavoro si concretizza nel fatto che ognuno si
specializza nella sua mansione e diviene il cardine del capitalismo.
Tutto questo accresce le condizioni di vita ma accumula una pessima
convivenza tra classi.
Fattori che hanno incentivato la modernizzazione: rivoluzione scientifica, fede
nella capacità d'evoluzione, la vita è più lunga, società vista come macchina,
approccio femminile all'industria.
Si crea la percezione che la qualità della produzione si ottiene lavorando di più
e meglio, tutto questo fa da cornice a due esigenze: Formare il lavoratore;
Educare il cittadino (inculturare il lavoratore nelle Istituzioni mediante
organizzazioni educative); (inserire il cittadino per farlo sentire parte della
società con l'idea di cittadinanza).
L'800 diviene quindi il Secolo Dell'Infanzia, dal momento che, lo stato, inizia
ad uccuparsene. In precedenza era solo la famiglia che si occupava
dell'educazione; stabilita quindi la funzione educativa, si intuisce a chi è
destinata, viene alla luce dunque un nuovo soggetto, il bambino, il quale può
venire educato anche da altre agenzie non famigliari.
La borghesia per prima investe sui figli scolarizzandoli da un precettore,
creando spazi per loro (camerette) e vestendoli con abbigliamento appropriato.
Si crea cosi il primo rapporto tra educazione e società rendendo un fatto certo
che realtà ed educazione stessa non sono più date per scontate.
Emerge di conseguenza una contrapposizione: insegnare a tutte le masse in
ugual modo così che anche le classi nuove possano acquisire potere e distribuire
tramite la scuola il valore dell'acquisitività o educare i figli borghesi in modo da
mantenere nelle mani ricche il Capitale.

EVOLUZIONE RAPPORTO SOCIETA'-EDUCAZIONE:


1)dipendenza – linearità – ordine sociale
2)autonomia – discontinuità – pluralismo culturale
3)interdipendenza – circolarità – complessità sociale
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Fase Tipo Problema
Rapporto Rapporto Principale

1)Dipendenza= L’educazione dipende dalla società: esiste un rapporto lineare tra


società e educazione, l'individuo è il prodotto lineare e diretto della società.
Rapporto società-educazione=Educazione e Formazione sono strumento in funzione
dell’integrazione e delle aspettative della società. (oggetto di studio=sociologia della
scuola)
2)Autonomia= Rottura del rapporto lineare poiché vi è discontinuità tra educazione e
realtà sociale.
Rapporto società-educazione=A volte accade che le istituzioni stesse e la
stratificazione sociale provochi forte pluralismo culturale, la scuola peraltro, perde di
centralità dando spazio a il fenomeno del Policentrismo Formativo ossia una
molteplicità di agenzie, spazi, occasioni che hanno un valore formativo. (oggetto di
studio=sociologia dei processi formativi)
3)Interdipendenza= Tra educazione e società si crea un rapporto di reciprocità
circolare: è un rapporto tra sistemi attraverso la dipendenza reciproca.
Rapporto società-educazione=E' caratterizzato da una complessità sociale ossia
società fatta di molte opportunità e molte implicazioni inerenti. Nella circolarità vi è
anche il riconoscimento che le istituzioni educative siano luogo di costruzione di
cultura. (oggetto di studio=sociologia dei processi formativi interattivi)

La traduzione dei giorni d'oggi di questa ultima fase si vede nell'Ambivalenza


Sociale: Compresenza di dimensioni contrapposte sempre una che convice con l’altra,
che ne garantisce la reciproca convivenza. (non si è più rigorosamente una cosa o
l'altra).
L'educabilità di oggi esprime che: La cultura non è più definibile come un insieme
unitario di valori (il modello culturale di riferimento si frammenta diventando
pluralistico). Il risultato dell’educazione è quindi sempre più imprevedibile. Le
pratiche educative puntano più alla
comunicazione che alla trasmissione.

PARADIGMA DI RIFERIMENTO A OGNI TIPO DI RAPPORTO INDIVIDUO


SOCIETA':
1) rapporto lineare/diretto= legame diretto, individuo prodotto della società =
Paradigma Olistico(società è un tutto che sovrasta il singolo).
2) rapporto discontinuo= legame discontinuo/conflittuale, individui e gruppi si
contrappongono in strutture sociali che li condizionano = Paradigma
Olistico/Conflittualistico(società è sempre un tutto che sovrasta il singolo ma
ne rileviamo all'interno potenti forze in contrasto).
3) rapporto circolare= legame di interdipendenza, basato sull’autonomia,
l’individuo risente dei vincoli sociali ma può scegliere e dar vita a nuove
strutture = Paradigma Dualistico(società preme sugli individui ma essi sono
anche soggetti attivi).

COME IL LEGAME INDIVIDUO-SOCIETA' FONDA IL LEGAME


EDUCAZIONE-SOCIETA':
1) legame stretto/lineare= di dipendenza: l’individuo è plasmato dall’educazione
ed è funzionale alla società.
2) legame discontinuo= di discontinuità: l’educazione reprime l’individuo, oppure
rinnova la società.
3) legame di interdipendenza= di circolarità: l’educazione prepara gli individui
alla scelta ma gli esiti sono sempre imprevedibili.

EMILE DURKHEIM (1858-1917)

Paradigmi:funzionalista= ogni parte della società svolge un compito per il


tutto.
organicista= come in un organismo ogni singolo lavora per
l'insieme.
olismo=società è un tutto che sovrasta l'individuo.
Egli identifica l'uomo duplex ossia due tipi natura umana: animalesca e
razionale, per tal motivo D pensa che l'uomo agisca male per natura ma se
integrato nella società non è più pericoloso, pertanto la concezione di società
per D è come autorità morale, la quale deve avere il primato sul singolo.
D studia il Fatto Sociale ossia ogni modo di fare, di pensare o di sentire, capace
di esercitare sull’individuo una costrizione.
Opera principale: “La Divisione Del Lavoro Sociale”.
Esso individua due tipologie di Coscienza:Collettiva (insieme di credenze e
sentimenti comuni)
Morale (insieme di regole/norme a
cui tutti sopperiscono)
Norme (Fatti Sociali)
D concretizza nella Solidarietà sociale il vincolo morale tra individuo e società,
al contrario l'Anomia è la caduta del legame sociale.
Nella visione di D esistono due varianti di società:
Segmentaria: -basata sulla somiglianza tra individui
-solidarietà meccanica
-semplice(la collettiva invade la individuale, poco differente dal
comun pensare)
Organica:-basata sulle differenze tra individui
-solidarietà organica
-complessa(la coscienza individuale si ampia mentre la coscienza
collettiva si restringe)
L'educazione per D è: il mezzo con cui ci si rinnova.
in funzione della società.
ciò che costruisce l'essere sociale.
strumento di integrazione e controllo.
Gli ambiti dove s'apprende sono la Scuola (dove s'acquisiscono valori comuni)
e le Associazioni per la Formazione Lavorativa (dove si strutturano competenze
specifiche per ottenere valori professionali).
Inoltre l'ordine sociale secondo D avviene solo se vi è: Coercizione
Consenso ai valori
Interesse
Reciprocità

KARL MARX (1818-1883)

Paradigmi: conflittualista

M sottolinea come la struttura economica sia lo scheletro della società da cui il


resto ne deriva, ed è formata dai rapporti di produzione e le forze produttive
(mezzi, forza lavoro, materie prime).
M fa capo al materialismo storico ossia l'analisi delle condizioni umane così
come si sono storicamente determinate.
La visione di M è quindi la Dialettica (ripreso da Hegel) ossia la negazione di
una precedente affermazione che porta alla sintesi che ne crea il superamento
che per M significa uscita dalla Contraddizione tra: (homo faber=artefice)
Borghesia e Proletariato che si contrappongono perseguendo interessi diversi
(plus valore)
Ricchezza e miseria (conflitto)

Il marxismo quindi nasce dalla assimmetria sociale la quale mette nero su


bianco il fatto che sia l'essere sociale che determina la nostra coscienza.
Questa fase non avviene per graduale evoluzione come dice Durkheim ma per
fratture/contraddizioni tra le classi sociali (classe= persone che hanno la stessa
posizione all'interno dei rapporti di produzione dati capace di fare azioni).
Esso rileva anche il concetto di Alienazione ossia la focalizzazione sul gesto
produttivo del lavoratore,il quale, eseguendo sempre la stessa mansione e non
vedendo il prodotto finito, si aliena dalla produzione stessa (sfruttamento).
Ideologia per M è un insieme di assunzioni teoriche e giustifica l'esistente
parzialmente falsa.
Egli crea anche una distinzione fra struttura(economica) e sovrastruttura, dove
la prima è il modo di produrre e la seconda è l'insieme dei valori della classe
dominante che esercita una funzione conservetrice e determina molte istituzioni
della società (come il diritto o l'educazione stessa).
Da Struttura a Sovrastruttura: forme di produzione (capitalismo)
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struttura economia (borghesia e proletariato)
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struttura sociale (socetà capitalista)
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sovrastruttura (ideologia borghese)
Sfruttamento: proletario vende forza lavoro comprata dal capitalista al suo
valore d'uso, si trasforma in merce da vendere sul mercato che acquista un
valore superiore che si intasca il capitalista.
Educazione per M:
Appartiene alla sovrastruttura. Ma potrà essere il futuro della risoluzione del
conflitto.
È di due tipi: borghese (finalizzata al mantenimento del dominio)
proletariale (finalizzata alle mansioni lavorative)
La coscienza di classe e la rivoluzione è quasi utopica in quanto la condizione
emancipatoria dell'educazione è potente ma la soluzione sta nel Passaggio da
Classe in Sé a per Sè (acquisire coscienza di classe con visione antagonista a
quella borghese e la rivoluzione è l'unica uscita (unire teoria e prassi) tramite
educazione proletariale che faccia assumere il suddetto Passaggio e componga
l'uomo onnilaterale (ricomporre pensiero e azione).

MAX WEBER (1864-1920)


Paradigmi: conflittualista

Egli etichetta gli uomini come Attori Sociali dotati di capacità di dar senso alla
realtà in cui vivono e suddetto movimento è nominato Azione Sociale. Vi sono
4 tipi di Azioni Sociali (di cui 2 razionali cioè scopi/mezzi):
Azione razionale rispetto allo scopo, usare un mezzo preciso.
Azione razionale rispetto al valore, contro l'interesse umano ma persegue un
sentimento.
Agire affettivo, dettato dal piacere per reggiungere stati d'animo.
Agire tradizionale, adesione a rituali.
Più aumenta l'agire razionale più si attua un processo di disincantamento del
mondo.

Idealtipo: strumento di ricerca per comprendere la realtà che viene comparato


con le forme idealtipiche create dallo scienziato sociale.

Il conflittualismo in W si ritrova quando gli elementi divengono antietici, quindi


gli uomini (a differenza dell'idea di Marx) si possono scontrare anche per
ordinamenti non solo economici, W infatti delinea 3 stratificazioni sociali.
-Economico, ricchezza (classe sociale) insieme di persone con l'analoga
possibilità di procurarsi denaro (classi: acquisitiva, interagisce col mercato ;
possediente, non interagisce col mercato).
-Politico, potere (partiti) raggruppamento in base ad un'ideologia
-Culturale, prestigio (ceto) fama relazionale (rappresenta l'appartenenza
originaria e definisce lo stile vitale e sono derivati da: condizioni di vita, di
potere e dalle istituzioni culturali).

W essendo di ceto agiato e Calvinista vede il capitalismo come


un'organizzazione del lavoro libero pacifica e regolata tantoché partorisce l'idea
di professione come vocazione ossia mansione giustificata e prevista da una
religione (Beruf).
W si impegnò anche nei concetti di potere e legittimità:
Macht: forza, intesa come eliminare i dissidenti facendo sempre valere la
propria idea anche contro opposizioni.
Herrschaft: autorita, legittimità ovvero fare cogliere nell'obbediente il senso
dell'obbedire.
Legittimità: compreso e non imposto.

Forme di potere:
-Potere carismatico: legittimato dal carisma, tipo di cultura orale con l'erudito
come ideale educativo.
-Potere tradizionale: legittimato dalla tradizione, tipo di cultura scritta con
l'uomo colto come ideale educativo.
-Potere legale/razionale: legittimato dalla razionalità legale, tipo di cultura
tecnica/pratica con ideale educativo lo specialista.

GEORG SIMMEL (1858-1918)


Paradigmi: individualista= socetà a partire dagli individui
interazionista comunicativo= interazione e scambio reciproco
(produce simboli, tensione tra singolo e collettivo, uomo riflessivo dotato di
parola memoria e giudizio)

Egli vede la società come relazione di reciprocità che crea una rete di relazioni
che produce Forme di vita associata (famiglia,moda,metropoli) quindi la società
è un continuo fluire tra vita ed il suo consolidarsi, la Forma.
Gli a-priori (a partire da ciò che S ritiene possibile la vita associata):
-Ogni individuo vede l'altro non nella sua totalità ma nella sua specifica
collocazione sociale.
-Ogni individuo non è solo parte della società ma anche altro.
-Ogni individuo occupa un posto individualmente determinato.

Vita e Forma=
L'individuo esprime lo Spirito Soggettivo ossia sogni scopi pulsioni ecc... che
danno contenuto alla società.
Gli individui associandosi creano delle forme specifiche dello star insieme in
cui grazie ad uno scambio reciproco di influenze si forma lo Spirito Oggettivo.
In tutto ciò S evidenzia come quindi i fenomeni sociali non siano isolati ma vi è
rapporto causale (corrispondenza tra reciproche influenze).

Rapporto individuo società:


Tensioni tra: identificazione e individualizzazione, difesa dell'unicità e sviluppo
dell'individualità a fronte delle pressioni della società, pressione dello spirito
oggettivo sul soggettivo.

La Modernità per S è una progressiva intellettualizzazione delle capacità


combinatorie, prevvede un'oggettivazione dei rapporti umani ed un'enfasi sugli
stati di coscienza
Es. come la Forma comunità diventa Forma società:
-rapporti personali a impersonali
-chiusura verso esterno a possibilità di moviemento
-appartenenza data a scelta
-norme tradizionali a norme istituzionali

La Modernità quindi come differenziazione:


Modernità prevede un progressivo allargamento delle cerchie sociali e tanto più
è unica e potente l'appartenenza del soggetto meno viene l'autonomia e meno
autonomia c'è più cresce la differenziazione sociale. Modernità come rischio o
chanche. (visione di S critica del mutamento).
Obiettivi educativi per S:
Portare all'introspezione.
Coltivare l'autonomia critica del soggetto.
Vita deve prevalere sulla Forma.
Far in modo che la sogg. si accomodi nell'ogg.

KARL MANNHEIM (1893-1947)

Vive a Francoforte, analizza la Struttura in termini “non dogmatici” ossia


cultura ed educazione sono strumento di emancipazione dei consumatori.
Ideologia:
Concezione Totale e Paziale=
Totale(conservatrice) modo di concepire la realtà dato da condizioni sociali che
celano a sé e agli altri il reale stato delle cose.
Parziale errori psicologici nel tentativo di interpretare la realtà dato da
asserzioni a false verità che non compromette la struttura mentale totale.

Utopia: è l'inconscio collettivo mosso da progetti per il futuro che trascura


aspetti della realtà (nascondo pezzi di realtà, vedo solo ciò che vogliono negare)
è quindi la potenzialità evolutiva implicita in ogni sistema dove alla fine non
saprai se prevalrà utopia o ideologia.

Concetto di Generazione: categoria biologica definita dalla stessa esperienza


educativa che ha accesso al patrimonio culturale accumulato dalle precedenti
generazioni, vista in termini di collocazione sociale.

Educazione alla democrazia di M:


Pensiero umano ideologico ossia che tende a semplificare la realtà
Preoccupazione per il destino della democrazia
Ruolo più attivo degli intelletuali
Educazione come unico strumento capace di influire sulla mentalità
TALCOTT PARSONS (1902-1979)

Paradigmi: struttural-funzionalismo ossia in funzione della struttura della soc.


(funzionalismo basato su:conformità aspettative sociali, rivolto all'integrazione
del soggetto, modello prescrittivo).
integrazionista: -Chiara progettualità sociale
-Trasmissione di un patrimonio culturale consolidato e
condiviso
-Apprendimento (interiorizzazione) degli orientamenti
di valore fondamentali
-Sviluppo delle motivazioni alla riuscita personale e
sociale(achievement)
-Specificità dei compiti dei diversi agenti di
socializzazione
-Continuità fra le diverse agenzie di socializzazione
Tiene molto conto delle idee dei suoi predecessori e guarda anche alla
psicanalisi freudiana.
Esso conia il termine Azione Sociale ossia unità base della sociologia ossia
un'azione che ha agente mezzo e fine che si attua tenendo conto delle norme.
Il Sistema per P è un insieme di parti che interagisce con l'ambiente e si basa su
un insieme di azioni-ruoli, le Istituzioni sono invece sono sotto unità del
Sistema e implicano più ruoli interagenti tra di loro secondo ordine normativo
(es. scuola,ospedali,famiglia,stato).
Il Ruolo è una serie di comportamenti che si attende da una persona, regolato da
norme che può variare nel tempo (sono sempre complementari). Il Role Set è
l'insieme di ruoli che una persona svolge. Lo Status infine è definito
dall'insieme di ruoli fondamentali e possono essere o ascritti (dalla nascita) o
acquisitivi.
Le Norme invece sono modelli di condotta e sono ispirate ai Valori in cui si
basa la società e ne definiscono il Sistema.
Da Azione Sociale a Struttura:
1 Sociale (svolta da Attore)
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2 Doppia Contingenza
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3 Reciprocità
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4 Complementarietà
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5 Interazione dei ruoli
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6Struttura Sociale
1ogni attore è soggetto alla gente ma anche oggetto delle azioni altrui
2ogni azione trova sempre corrispettivo in una altrui
3reciprocità costitutiva
4complementarietà delle aspettative Ego è gratficato da Alter che a sua volta è
gratificato da Ego (Ego=Io Alter=Agente Socializzatore)
5scambio effettivo meccanico
6la Struttura Sociale è l'insieme di relazioni che collegano tra loro i diversi
elementi della soc. nel quale il significato di ciascun elemento è determinato dai
rapporti che intrattiene con gli altri e dalla funzione svolta per l'insieme.

Il Modello AGIL requisiti o imperativi funzionali:


-Adattamento, integrazione funzionale del sistema biologico
-Goal Attaintment, integrazione funzionale del sistema della personalità
-Integrazione, integrazione funzionale del sistema sociale
-Latenza, integrazione funzionale del sistema culturale
La Socializzazione per P è o primaria o secondaria:
Primaria= interiorizzazione dei modelli di valore che strutturano la personalità.
Secondaria= acquisizione di competenze in ordine allo svolgimento di un ruolo.
Socializzazione è un processo di apprendimento di un modello basato su:
asse normativo (le regolazione alter-ego, la valutazione di ego da parte di alter)
asse affettivo (l’investimento affettivo di ego su alter)

La famiglia e la socializzazione:
è l'istituzione fondamentale per interiorizzare i valori comuni e stabilisce la
personalità nei figli, in essa si delineano i ruoli ed ha una funzione di mediatrice tra
sistema sociale e personalità. (status ascritto)
La scuola e la socializzazione:
è ciò si inserisce tra famiglia e mondo del lavoro, con un’azione di socializzazione
secondaria, in continuità con quella primaria sviluppata in famiglia. L’insegnante
mette in atto un processo di prova e di differenziazione degli alunni in base al criterio
di scopi-premi. Dona infine indicazioni generali di comportamento. (status
acquisitivo)
Identità nel pradigma funzionalista: Personalità di base, componente stabile del
sistema della personalità costruita nel corso della socializzazione, definita dai ruoli e
rappresenta un punto di riferimento per tutta la vita.
Sistema personalità-identià nel modello AGIL:
Adattamento: Id, adattamento all'organismo
Goal Attaintment: Ego, conseguimento scopi
Integrazione: Super-Ego, integrazione ruoli interiorizzati
Latenza: Identità, controllo e coordinamento

P studia anche delle Variabili Strutturali ossia delle possibilità di alternative all'azione
che rappresentano una via di mezzo tra volontà di stabilità del soggetto e libertà.
Particolarismo – universalismo
diffusione – specificità
ascrizione – acquisizione
affettività – neutralità
interessi privati – interessi collettivi

L' integrazione risulta un problema nelle società differenziate ed il paradigma


funzionalista risponde a suddetta questione: l’ordine è il risultato di una reciprocità,
intesa come complementarietà delle aspettative sociali le motivazioni del soggetto
devono corrispondere con le aspettive (i bisogni) della società. Il cuore di questa
novità è che agisce secondo un Orientamento Orientativo, grazie a gli studi di Freud,
P pensa che l'uomo introietti le regole al suo interno come se vi fosse un desiderio in
tutto ciò (impulso ad adattarsi domato da Eros e Tanatos), si evidenzia pertanto una
teoria volontaristica.

P chiarisce anche quanto può quindi l'Attore Sociale distaccarsi dall'insieme di


aspettative attese:
Se la personalità è fatta coincidere con il ruolo sociale rimane poco spazio alla
variabilità personale. Parsons non contempla l’eventualità che la socializzazione
abbia esiti “diversi”, porti a personalità non conformi o poco conformi cioè il confine
ben preciso tra “varianza” e “devianza”.

LA SOCIOLOGIA AMERICANA
Tra 800 e 900 ci sono trasformazioni molto intense nella società americana:
industrializzazione, sviluppo delle città, forte immigrazione.
In primo piano: le evidenti disuguaglianze sociali, i conflitti interetnici, la
disgregazione sociale, la devianza urge spiegare come l’individuo trovi il suo posto
nella realtà che sta cambiando.
Paradigma interazionista-comunicativo: realtà sociale creata da simboli comunicativi
reciproci da interpretare e riadattare continuamente. (mettere appunto modelli di
socializzazione).
Nascono due Correnti Comunicative:
presuposto filosofico: fenomenologia sociale e Berger e Luckmann.
presupposto sociologico: interazionismo simbolico e Mead.

LA FENOMENOLOGIA SOCIALE:
La realtà della vita quotidiana è la nostra realtà per eccellenza, quella delle nostre
abitudini, routine, una realtà data per scontata.
Siamo immersi in un pensiero di senso comune: ciò ciascuno crede che gli altri
credano.
Esiste una pluralità di realtà e quindi una pluralizzazione del senso comune: il
problema si crea quando si passa da una realtà all’altra o quando si appartiene a realtà
diverse (crisi del proprio modo di pensare, di sentire, di agire).
La realtà sociale è quindi una costruzione sociale nella quale richiede sempre
un’interpretazione.
BERGER E LUCKMANN:
Pensano che la sia la Socializzazione che costruisca la realtà, perchè l'attività umana,
grazie alla funzione simbolica, produce tutte le cose.
L’uomo produce se stesso non in condizioni di isolamento, ma in aggregato sociale,
s'evince l'importanza del contesto e delle interazioni.
La socializzazione secondo Berger e Luckmann è in due modi:
(socializzazione primaria) l'interiorizzazione della realtà in forma tipizzata
(socializzazione secondaria) ragionamento sulla realtà appresa e capacità di
creazione di nuova realtà
Fasi della socializzazione: Conoscenza istintiva del mondo alla mia portata che
diviene poi una Problematizzazione ossia una Ricostruzione attiva del mondo di
significati appartenenti al Sé. Possibilità di differenziazione dovuta dalla costruzione
di personalità sociali come punti di incontro tra individui e sistemi di significato
contrastanti.

L'INTERAZIONISMO SIMBOLICO:
comportamenti tra persone= stimolo → interpretazione → risposta.
L’uomo costruisce fisicamente la realtà sociale tramite gesti significativi, uso di
simboli e con l’empatia cioè mettersi dal punto di vista dell’altro.
I significati simbolici traggono origine da una interiorizzazione, da parte del soggetto,
delle strutture oggettive di senso, l'acquisizione del senso della struttura sociale li
rende capaci delle loro attività quotidiane.
Uomo costruttore di realtà: mondo dei sensi e dei fenomeni che l’uomo coglie e con
cui produce significati nella vita quotidiana. L’Io è un’entità riflessa, è capace di
riflettere su se stesso diventando oggetto a se stesso (oggettivizzazione).
Il linguaggio è un'istituzione sociale, insieme strutturato di segni, è la fonte della
produzione di senso e di significato per il soggetto e funge da comprensione della
realtà sociale.
GEORG MEAD:
Filosofo e psicologo sociale, ebbe grande influenza sul pensiero sociologico della
scuola di Chicago, ma anche sulla sociologia di Talcott Parsons.
È ritenuto il fondatore dell’interazionismo simbolico, una corrente psicologica e
sociologica che mette al centro l’interazione (fondamentale per la
costruzione del Self). Il Self (sè) contiene Me ed Io e nasce dall’esperienza sociale e
si struttura nell'interazione con gli atri. Si ottiene per combinazione-riorganizzazione
e processi di adattamento e riadattamento continuo.
Me= parte socializzata; interiorizzazione degli atteggiamenti degli altri che diviene
oggetto di riflessione da parte del soggetto.
Io= forza vitale, autonoma e riflessiva; capacità dinamiche e creative del soggetto.

Altro Generalizzato: è l’Altro nella sua forma generale e non più dettagliata.
Corrisponde a interiorizzazione e strutturazione del legame sociale e delle sue regole
(interiorizzazione della società e delle sue regole).
Altri significativi: le persone con cui c’è totale fusione e rispecchiamento (genitori)
(fase del gioco spontaneo, play).
Altro generalizzato: la somma di tutti gli altri che parlano di me, l’Altro nella sua
forma più generale, corrisponde alla società e alle sue regole (fase del gioco
organizzato, game).

SOCIALIZZAZIONE
= processo di trasmissione culturale
= acquisizione di norme, valori, modelli di comportamento condivisi dalla
maggioranza dei membri del gruppo
= lega l’attore sociale al gruppo /società di appartenenza. ma anche garantisce
continuità, controllo e integrazione del sistema sociale
Può essere appresa:
Passivamente = non intenzionalmente
Attivamente = educazione, istituzioni mettono in atto progetti, programmi, obiettivi.
Socializzazione si dice aperta perchè: qualunque attore sociale viene “socializzato”
alle norme e ai valori del suo gruppo lungo tutto il corso della vita ma non avviene
per tutti allo stesso modo. Infatti diverse società mettono in atto processi di
socializzazione variabili: ogni società, ogni periodo storico, si fa corrispondere a un
modello di socializzazione dominante. La socializzazione è una “elaborazione
dell’umano” (l’esito non è scontato!).
È essa stessa un processo di apprendimento poiché crea l'interiorizzare gradualmente
di norme, valori, orientamenti. I quali vengono esteriorizzati attraverso l'adesione a
modelli → comportamenti tipici /tipizzazioni e nell'esercizio della conofrmità delle
aspettative altrui. Accresce la capacità e le conoscenze in “sintonia” con il resto della
società → personalità di base o carattere sociale.
Essa passa attraverso le agenzie formali Famiglia Scuola Organizzazioni religiose
Gruppi associativi Partiti che definiscono il patrimonio culturale e i modelli di
comportamento,
Ma passa anche attraverso le agenzie informali (passive) Mass media /Gruppi di pari
Linguaggio, Modelli di consumo, criteri estetici, gusti e preferenze.
Socializzazione = Azione sistematica e finalizzata al portare il soggetto a far propri
gli orientamenti di valore e a strutturare le capacità di svolgimento dei futuri ruoli
adulti.

I MODELLI DI SOCIALIZZAZIONE
MODELLO – 1
Socializzazione di tipo funzionalista-integrazionista → visione lineare del rapporto
educazione/società “tale società tale educazione”.
Educazione e formazione sono strumento di… per ...
Preoccupazione di “tenere insieme il corpo sociale” (cultura comune; controllo dei
comportamenti; sviluppo dei talenti).
Valori: conformità, adattamento, achievement, integrazione sociale.
-Caratteristiche:
Trasmissione di un patrimonio “dato”
Normatività, prescrittività del modello di ruolo
Il bambino ricerca l’approvazione dell’adulto
Ricerca di successo (acquisitività)
Richiede una personalità forte, stabile, conforme alle aspettative
Continuità fra agenzie
MODELLO – 2
Socializzazione conflittualista → visione discontinua del rapporto educazione/società
L’educazione può modificare i rapporti sociali, emancipare le classi svantaggiate,
creare una nuova società.
Processi di differenziazione (la scuola riproduce disuguaglianze, allora occorre
un’educazione popolare)
Crescente pluralismo educativo → la scuola perde la sua centralità → policentrismo
formativo
Valori:critica dei condizionamenti; affermazione dei diritti; ideale emancipatorio.
-Caratteristiche:
Svelamento delle ideologie e dei condizionamenti
Educazione come meccanismo occulto che produce/riproduce le disuguaglianze di
classe
I membri dei ceti svantaggiati possono acquisirla come strumento di emancipazione
Identità del soggetto è tutt’uno con quella del suo ceto/classe/gruppo di appartenenza
Discontinuità fra agenzie (policentrismo formativo)
MODELLO – 3
Socializzazione interazionista - comunicativa → scambio tra educazione/società
L’uomo costruisce attivamente la sua realtà sociale
L’educazione non cambia la società, ma la influenza attraverso l’azione dei singoli
Complessità sociale = Eccedenza di opportunità, necessità di capire i significati
individuali (educazione per costruire il sé), individuo soggetto attivo e non solo
condizionato, risultati educativi incerti
Valori: interazione simbolica; competenza comunicativa, riflessività.
-Caratteristiche:
Co-costruzione di un set di conoscenze/significati
Modello situazionale
Linguaggio come medium della socializzazione
Ricerca di identità come prodotto dell’interazione tra Io e altri
Personalità debole, multipla, imprevedibile
Discrepanza fra agenzie

IDENTITA' SOCIALE
Attributo della personalità che non coincide con l’individuo stesso, poiché deriva
parzialmente dal mondo sociale in cui vive, dal legame tra l’individuo e il suo gruppo
ed unifica la personalità ma non coincide con essa.
Il sé sociale si costruisce nel corso della socializzazione primaria attraverso
l’interiorizzazione delle aspettative sociali dando luogo alla personalità fondamentale
(denominatore comune tra la personalità e la struttura dei ruoli).
L’identità sociale è composta di elementi interni ed esterni:Coscienza di Sé
(pensiero), Presentazione di Sé (simbolizzazione), Sé potenziale (ideale di Sé).
La Personalità modale è la tipologia di personalità più diffuso in una società, è anche
anche il tipo più congruente alle aspettative. Ogni soggetto si avvicina più o meno
alla personalità modale, in quanto, per natura, declina le attese sociali, secondo fattori
di differenziazione quali: sesso, generazione o sociali: classe socio-economica,
appartenenza religiosa. Il che rende impossibili creare un soggeto totalmente
uniforme.
L'origine dell'identità accade attraverso l'interazione sociale, che fornisce gli estremi
per pensarsi e riconoscersi; lo star con gli altri ci fornisce autocoscienza poiché ci fa
immaginare: come appariamo agli altri e come veniamo giudicati; il bambino stesso
viene plasmato all'uso del pronome Io.

DAVID RIESMAN:
Il Carattere Sociale è il carattere proprio di gruppi sociali rilevanti: a diversi tipi di
società corrispondono differenti idealtipi e diverse strategie identitarie, poiché la
formazione dell’identità avviene sempre in uno spazio/tempo determinato.
In ogni società si forma un tipo dominante di carattere sociale e ne ha bisogno la
società stessa i fattori strutturali che forgiano il carattere sociale sono: tendenze
demografiche, mezzi di produzione e stili di consumo.
Nel corso dell’evoluzione società moderne si sono succeduti 3 tipi:
Primo tipo: società ad alto potenziale di crescita (carattere diretto da tradizione)
Secondo tipo: società in crescita di transizione (carattere: auto-diretto)
Terzo tipo: società in declino di popolazione (carattere etero-diretto)
L'Identità Sociale è definita, ma non totalmente strutturata dall’ambiente sociale.
L’identità e la società sono quindi co-essenziali: senza identità l’individuo non
avrebbe gli strumenti cognitivi per definirsi tale; senza il distacco dagli altri non
potrebbe fare esperienza di sé.
Anche se la sua origine è “sociale”, l’identità rimane indipendente perché l’individuo
moderno: È in grado di scegliere valori e norme, È capace di assumerli in modo
variabile, Resiste ai condizionamenti, Può causare mutamento sociale.
L’identità è un concetto che non si pone in modo autonomo, nel soggetto o nella
società, bensì va posto dentro la relazione io-mondo sociale (altro-da-sé).
J. Derrida: «differance» nuovo termine che designa come ogni instaurazione di un
confine, o di proprietà identificative, abbia bisogno dell’altro e del fuori per
costituirsi al proprio interno. Alterità=contrario di identità.

Come si passa da un paradigma funzionalista a uno comunicativo dell'identità:


Funzionalista: identità come struttura di codici che convive con la personalità,
l'identità è un dato ed è stabile poiché vi è simmetria tra realtà esterna ed interna.
Comunicativo: identità corrisponde ad un io multiplo e variabile che si adegua alle
situazioni, l'identità diviene un progetto e il fattore del mutamento crea possibile
assimmetria tra realtà interna ed esterna.

Cosa cambia per l'identità nella società industriale e post-industriale:


Industriale= entrambe le socializzazioni sono in contuinuità, imitazione modello.
Post= socializzazioni divergono, identificzioni non sovrapposte anche.
Si passa da una identità sostanziale a una processuale.
Tre modi di assumere l'alterità:
-Funzionalista:
Rapporto Ego-Alter= Complementarietà funzionale.
Alterità: Utile, ma solo se funzionale al sistema altrimenti, repressa o negata.
-Conflittualista:
Rapporto Ego-Alter= Complementarietà dialettica.
Alterità: Scatena conflitti e rivendicazioni.
-Comunicativo:
Rapporto Ego-Alter= Complementarietà discorsiva.
Alterità: Elemento destabilizzante ma risorsa per l'innovazione.

DISUGUALIANZE E DIFFERENZE A FRONTE DELLE OPPORTUNITA'


EDUCATIVE.
Tema chiave per l'approccio conflittualista: Enfasi su dominio e coercizione (rapporti
ingiusti tra appartenenti a classi diverse, malgrado la promessa dell’istruzione).
Obiettivo della scuola: emancipare gli svantaggiati, ripristinare uguaglianza sociale,
realizzare principio di eguaglianza. Finalità dell’analisi sociologica: disvelare i
meccanismi impliciti ed espliciti di selezione, segregazione e iniquità.
Nel 1789 vi è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino dove si
enuncia che gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni
sociali non possono che essere fondate sull’utilità comune.
Tra le società tradizionali e moderne aumentano le distinzioni ma anche la fluidità
sociale.
-Concetto della stratificazione sociale:
Schema ordinato di posizioni sociali basato sulla quantità di risorse sociali a
disposizione dei singoli individui e/o delle classi sociali di appartenenza.
Tendenzialmente con forma a piramide nella società post-industriale si allarga la
fascia media.
Può essere visto come sistema chiuso o aperto ; consensuale o conflittuale.
concezione marxista = relazionale, centrata sulla relazione di potere e dominio tra le
classi e quindi sul posizionamento del potere che deriva dal possedere o meno i mezzi
di sussistenza.

Basi normative dell'uguaglianza sociale e istruzione:


-Dichiarazione ONU sui diritti dei fanciulli (1989).
-Rapporto Unesco (1996) successo formativo e qualità dei sistemi di istruzione
garantiti a tutti i cittadini europei.
-Strategia Eu di Lisbona (2000-2010-2020) economia basata sulla conoscenza per
una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva.
Il modo in cui l'istruzione diviene strumento per l'ugualianza sociale si concretizza sia
a livello Individuale che Sistemico.
Individuale:
-Permette di acquisire uno status più elevato (mobilità individuale ascendente)
-Competenze per lavori specializzati
-Migliore reputazione sociale
-Liberazione dai fattori ascritti (povertà, immigrazione, ecc)
-Protezione contro il rischio (disoccupazione, impoverimento, disadattamento,
devianza)
Sistemico:
-E’ strumento di mobilità ascendente collettiva (es: Italia dopoguerra)
-Aumenta il “capitale umano” = produttività (in relazione al PIL)
-Permette di far incontrare domanda e offerta di lavoro = integrazione sociale
-Non vi sono barriere all’accesso (=equità)

Scolarizzazione di massa=
Rende evidenti per la prima volta le naturali disparità tra gli allievi, si hanno:
-Visione ottimistica: la scuola riuscirà a colmare il divario tra i figli delle classi
svantaggiate e quelli delle classi abbienti.
-Visione pessimistica: la scuola funzionerà come un meccanismo di selezione e
manterrà oppure inasprirà le disparità sociali.
Come si può adottare in educazione una uguaglianza di trattamento:
-Sistema d'istruzione = monopolio dell’accesso alle professioni più redditizie e alle
maggiori opportunità economiche da parte dei detentori di lauree e certificati.
-Trattamento differenziale = disparità oggettiva nel modo di rapportarsi verso
determinati individui o gruppi in base alla definizione sociale di caratteristiche loro o
ad essi imputate, considerate diversità rilevanti (es. livelli cognitivi, condizioni
igieniche, lingua d’origine).
-Differenza=proprietà distintiva che caratterizza le persone o i gruppi.
-Disugualianza=trasformazione della differenza in vantaggio o svantaggio sociale.
Classificazione delle differenze:
-Differenze naturali/sociali.
-Differenze ordinabili (età, reddito, peso).
-Differenze non ordinabili (diversità = carattere, genere, nazionalità, scelta religiosa)
la società può applicare valutazioni positive o negative a queste diversità,
considerando la loro “non-normalità” e discriminandole.

Disuguaglianza=Ogni differenza diventa ineguaglianza dal momento in cui è tradotta


in termini di vantaggi e di svantaggi rispetto a una scala di valutazione. Sono il
risultato di un confronto e una valutazione tra soggetti/categorie rispetto al valore
che assumono le caratteristiche loro attribuite.
Le differenze tra i soggetti si possono valutare distintamente purché la scala di
valutazione sia universale e tutti abbiano pari accesso e purché non si eliminino le
differenze naturali.
3 concezioni di uguaglianza =
-Concezione formale (Parsons, liberalismo, visione consensuale della società,
approccio individualista).
-Concezione sostanziale (Marx, collettivismo, comunitarismo, visione conflittuale
della società).
-Concezione pluralista (Weber, individualismo e collettivismo, visione
multidimensionale della società, approccio sia individualista sia collettivista).

CONCEZIONE ‘FORMALE’ DELL’UGUAGLIANZA IN EDUCAZIONE


-uguali opportunità di accesso alle risorse sociali (soglia minima garantita)
-rimozione degli ostacoli dovuti a differenze di rango o di status
-riconoscimento dei meriti effettivi(meritocrazia)
-non esistono disuguaglianze, ma solo diversità che spiegano perché alcuni hanno
successo formativo altri no (ottimismo egualitario)
Si traduce in=
Diritto allo studio come libertà di iscrizione nella scuola comune
Premi e incentivi ai meritevoli
Accesso libero ai concorsi (merito e non conoscenze personali)
Sostegni economici a chi ha redditi bassi
CONCEZIONE ‘SOSTANZIALE’ DELL’UGUAGLIANZA IN EDUCAZIONE
-libero accesso alle risorse sociali
-opportunità di uguale valutazione nella scala sociale
-uguali possibilità di riuscita scolastica
-pari riconoscimento dei risultati
-si ha disuguaglianza se non tutti partono da stesse posizioni e se non tutti arrivano
alle stesse posizioni (pessimismo educativo)
Si traduce in=
Abolizione di ogni fenomeno di discriminazione educativa
Educazione compensatoria (dare di più a chi ha di meno)
Valutazioni sociali favorevoli per chi proviene da ceti svantaggiati
Educazione delle minoranze
CONCEZIONE ‘PLURALISTA’ DELL’UGUAGLIANZA IN EDUCAZIONE
-ciascun individuo usa l'educazione per accedere alle risorse: ricchezza, potere,
prestigio
-le posizioni sociali sono valutate diversamente dai diversi membri degli strati sociali
(non c’è un sistema univoco di stratificazione)
-la disuguaglianza in un ambito economico non comporta obbligatoriamente
disuguaglianza negli altri ambiti politico, culturale
Si traduce in=
Educazione come scelta autonoma del soggetto, che si rapporta al sistema di
opportunità
Attenzione sia agli elementi “ascritti” (vincoli, legature) sia agli elementi
“acquisitivi” (sforzi, meriti, opzioni)
Studio degli effetti non desiderati nella dialettica tra istruzione e mobilità

DUE CONCETTI CHIAVE DELL’ANALISI CONFLITTUALISTA DELLA


SCUOLA:
1)La selezione scolastica (rapporto tra riuscita scolastica e status socio-economico).
2)La mobilità educativa e sociale (rapporto tra titolo di studio, classe sociale e grado
occupazionale).

1)SELEZIONE SCOLASTICA
La scuola non riconosce le disuguaglianze di partenza.
scambia per “doti” o “talenti” quelli che sono solo privilegi di classe (es. il
linguaggio formale appreso in casa, le buone maniere, il buon gusto).
Tratta tutti i ragazzi come se fossero uguali non riconoscendo il peso delle differenti
eredità culturali, trasformando quindi il privilegio in merito.
-Teoria della riproduzione culturale:
L’eredità culturale è costituita da:
Capitale culturale=
stile di vita, buone maniere, gusto, conoscenze e linguaggio.
Ethos di classe=
insieme dei valori di riferimento che quindi contribuiscono a definire anche gli
atteggiamenti verso la cultura scolastica.
La scuola riproduce le disuguaglianze già presenti mediante meccanismi “non
scientifici” di selezione ed ereditarietà di posizioni:
Es. differenza tra linguaggio formale e linguaggio pubblico:
Determina l’abitudine ad usare sintassi più complesse, organizzazioni della frase più
o meno prevedibili, basso / alto livello di concettualizzazione. Viene condizionato
dall’uso aulico del linguaggio da parte dell’insegnante, l'allievo proveniente da
famiglie di modeste origini fatica ad adattarsi alla cultura della scuola, sancendo cosiì
l'ereditarietà dei destini sociali.

La dispersione scolastica è insieme delle bocciature, ripetenze, abbandoni è in larga


misura l’esito della selezione che accade nei diversi livelli della scolarizzazione.
Ma è anche il risultato di un insieme di condizionamenti e di fattori, sia d'origine
sociale sia di scelta personale da mettere in relazione ad aspettative e motivazioni che
la scuola spesso ignora.

2)ISTRUZIONE E MOBILITA' SOCIALE


Le Opportunità nella nostra società possono essere: Date(importanza fattori ascritti);
Costruite(importanza fattori acquisitivi).
2 approcci studio della mobilità sociale:
-individualistico (si studia posizione di partenza e la posizione di arrivo della singola
persona).
-di gruppo (si studia quanto una categoria – es. operai, insegnanti,ecc. si sposta nella
scala delle professioni ).
Mobilità educativa intergenerazionale: prendere un titolo di studio superiore a quello
dei propri genitori.
Mobilità sociale intergenerazionale: raggiungere un livello occupazionale superiore a
quello dei propri genitori.

ANNI 50 IN POI:
Istruzione come investimento ma anche rischio, tesi funzionalista, ritenuta valida del
Dopoguerra: i sostenitori di questa tesi mostrano, da una parte, l’esistenza di
connessioni tra il grado di sviluppo di un paese e la forza lavoro qualificata, dall’altro
la concentrazione delle occupazioni migliori nelle mani delle persone con titolo di
studio elevato. Purtroppo l’accesso generalizzato all’istruzione provoca inflazione dei
titoli di studio.
Si mantiene la diseguaglianza nella distribuzione delle chance di vita il legame tra
origine e destino si mantiene sostanzialmente stabile nel tempo, a causa della diversa
capacità di ogni classe sociale di far fruttare i vantaggi di posizione.
IMMOBILITA' NELL'AMBITO DELLA SCUOLA CONFLITTUALISTA:
Habitus: È il principio che genera ed unisce le caratteristiche tipiche e relazionali in
uno stile di vita unitario, ossia in un insieme unitario di scelte di persone, pratiche,
beni.
Le differenze nelle pratiche, nei beni posseduti e nelle opinioni espresse diventano
differenze simboliche e costituiscono un vero e proprio linguaggio.
La Socializzazione è una incorporazione di habitus condizionata dalla famiglia
d’origine.
L'Habitus finisce per essere assimilato come identificazione con una posizione e con
le disposizioni ad essa associate, consentendo la permanenza delle identità individuali
e la riproduzione delle strutture sociali.
CHANCE:
Nella loro esistenza sociale gli individui hanno a disposizione delle chance: possono
portarle a compimento o farle a pezzi, ma la loro vita è una risposta a queste chance.
Possibilità di crescita individuale, di realizzazione di piani, desideri, speranze,
capacità, rese disponibili dalle condizioni sociali. Asse delle Opzioni (entitlements =
diritti; provisions = risorse materiali) + Asse delle Legature (vincoli, impossibilità).
E' un Concetto più aperto di quello di Habitus in meno prevedibile l’esito per
l’individuo.

Affrontare dilemma ugualianza/differenza:


In Italia ci sono meno diplomati e laureati che in Europa poiché:
Scarsa fiducia nella redditività dei titoli.
Difficoltà a condurre a termine percorsi studio.
Difficoltà per chi proviene da classi medio-basse.
Scelte obbligate e poco personalizzate.
Risposte:
1) il tema della lotta alla diseguaglianza ha messo in secondo piano la necessità di
riconoscere le differenza.
2) non vi sono sufficienti sostegni alla scelta del percorso di studio e alla continuità
della motivazione a studiare.
3) si è attribuita la responsabilità della diseguaglianza alla riproduzione del Capitale
Culturale, mentre si è poco studiato il ruolo del Capitale Sociale.

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