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Paradigmi: conflittualista
Egli etichetta gli uomini come Attori Sociali dotati di capacità di dar senso alla
realtà in cui vivono e suddetto movimento è nominato Azione Sociale. Vi sono
4 tipi di Azioni Sociali (di cui 2 razionali cioè scopi/mezzi):
Azione razionale rispetto allo scopo, usare un mezzo preciso.
Azione razionale rispetto al valore, contro l'interesse umano ma persegue un
sentimento.
Agire affettivo, dettato dal piacere per reggiungere stati d'animo.
Agire tradizionale, adesione a rituali.
Più aumenta l'agire razionale più si attua un processo di disincantamento del
mondo.
Forme di potere:
-Potere carismatico: legittimato dal carisma, tipo di cultura orale con l'erudito
come ideale educativo.
-Potere tradizionale: legittimato dalla tradizione, tipo di cultura scritta con
l'uomo colto come ideale educativo.
-Potere legale/razionale: legittimato dalla razionalità legale, tipo di cultura
tecnica/pratica con ideale educativo lo specialista.
Egli vede la società come relazione di reciprocità che crea una rete di relazioni
che produce Forme di vita associata (famiglia,moda,metropoli) quindi la società
è un continuo fluire tra vita ed il suo consolidarsi, la Forma.
Gli a-priori (a partire da ciò che S ritiene possibile la vita associata):
-Ogni individuo vede l'altro non nella sua totalità ma nella sua specifica
collocazione sociale.
-Ogni individuo non è solo parte della società ma anche altro.
-Ogni individuo occupa un posto individualmente determinato.
Vita e Forma=
L'individuo esprime lo Spirito Soggettivo ossia sogni scopi pulsioni ecc... che
danno contenuto alla società.
Gli individui associandosi creano delle forme specifiche dello star insieme in
cui grazie ad uno scambio reciproco di influenze si forma lo Spirito Oggettivo.
In tutto ciò S evidenzia come quindi i fenomeni sociali non siano isolati ma vi è
rapporto causale (corrispondenza tra reciproche influenze).
La famiglia e la socializzazione:
è l'istituzione fondamentale per interiorizzare i valori comuni e stabilisce la
personalità nei figli, in essa si delineano i ruoli ed ha una funzione di mediatrice tra
sistema sociale e personalità. (status ascritto)
La scuola e la socializzazione:
è ciò si inserisce tra famiglia e mondo del lavoro, con un’azione di socializzazione
secondaria, in continuità con quella primaria sviluppata in famiglia. L’insegnante
mette in atto un processo di prova e di differenziazione degli alunni in base al criterio
di scopi-premi. Dona infine indicazioni generali di comportamento. (status
acquisitivo)
Identità nel pradigma funzionalista: Personalità di base, componente stabile del
sistema della personalità costruita nel corso della socializzazione, definita dai ruoli e
rappresenta un punto di riferimento per tutta la vita.
Sistema personalità-identià nel modello AGIL:
Adattamento: Id, adattamento all'organismo
Goal Attaintment: Ego, conseguimento scopi
Integrazione: Super-Ego, integrazione ruoli interiorizzati
Latenza: Identità, controllo e coordinamento
P studia anche delle Variabili Strutturali ossia delle possibilità di alternative all'azione
che rappresentano una via di mezzo tra volontà di stabilità del soggetto e libertà.
Particolarismo – universalismo
diffusione – specificità
ascrizione – acquisizione
affettività – neutralità
interessi privati – interessi collettivi
LA SOCIOLOGIA AMERICANA
Tra 800 e 900 ci sono trasformazioni molto intense nella società americana:
industrializzazione, sviluppo delle città, forte immigrazione.
In primo piano: le evidenti disuguaglianze sociali, i conflitti interetnici, la
disgregazione sociale, la devianza urge spiegare come l’individuo trovi il suo posto
nella realtà che sta cambiando.
Paradigma interazionista-comunicativo: realtà sociale creata da simboli comunicativi
reciproci da interpretare e riadattare continuamente. (mettere appunto modelli di
socializzazione).
Nascono due Correnti Comunicative:
presuposto filosofico: fenomenologia sociale e Berger e Luckmann.
presupposto sociologico: interazionismo simbolico e Mead.
LA FENOMENOLOGIA SOCIALE:
La realtà della vita quotidiana è la nostra realtà per eccellenza, quella delle nostre
abitudini, routine, una realtà data per scontata.
Siamo immersi in un pensiero di senso comune: ciò ciascuno crede che gli altri
credano.
Esiste una pluralità di realtà e quindi una pluralizzazione del senso comune: il
problema si crea quando si passa da una realtà all’altra o quando si appartiene a realtà
diverse (crisi del proprio modo di pensare, di sentire, di agire).
La realtà sociale è quindi una costruzione sociale nella quale richiede sempre
un’interpretazione.
BERGER E LUCKMANN:
Pensano che la sia la Socializzazione che costruisca la realtà, perchè l'attività umana,
grazie alla funzione simbolica, produce tutte le cose.
L’uomo produce se stesso non in condizioni di isolamento, ma in aggregato sociale,
s'evince l'importanza del contesto e delle interazioni.
La socializzazione secondo Berger e Luckmann è in due modi:
(socializzazione primaria) l'interiorizzazione della realtà in forma tipizzata
(socializzazione secondaria) ragionamento sulla realtà appresa e capacità di
creazione di nuova realtà
Fasi della socializzazione: Conoscenza istintiva del mondo alla mia portata che
diviene poi una Problematizzazione ossia una Ricostruzione attiva del mondo di
significati appartenenti al Sé. Possibilità di differenziazione dovuta dalla costruzione
di personalità sociali come punti di incontro tra individui e sistemi di significato
contrastanti.
L'INTERAZIONISMO SIMBOLICO:
comportamenti tra persone= stimolo → interpretazione → risposta.
L’uomo costruisce fisicamente la realtà sociale tramite gesti significativi, uso di
simboli e con l’empatia cioè mettersi dal punto di vista dell’altro.
I significati simbolici traggono origine da una interiorizzazione, da parte del soggetto,
delle strutture oggettive di senso, l'acquisizione del senso della struttura sociale li
rende capaci delle loro attività quotidiane.
Uomo costruttore di realtà: mondo dei sensi e dei fenomeni che l’uomo coglie e con
cui produce significati nella vita quotidiana. L’Io è un’entità riflessa, è capace di
riflettere su se stesso diventando oggetto a se stesso (oggettivizzazione).
Il linguaggio è un'istituzione sociale, insieme strutturato di segni, è la fonte della
produzione di senso e di significato per il soggetto e funge da comprensione della
realtà sociale.
GEORG MEAD:
Filosofo e psicologo sociale, ebbe grande influenza sul pensiero sociologico della
scuola di Chicago, ma anche sulla sociologia di Talcott Parsons.
È ritenuto il fondatore dell’interazionismo simbolico, una corrente psicologica e
sociologica che mette al centro l’interazione (fondamentale per la
costruzione del Self). Il Self (sè) contiene Me ed Io e nasce dall’esperienza sociale e
si struttura nell'interazione con gli atri. Si ottiene per combinazione-riorganizzazione
e processi di adattamento e riadattamento continuo.
Me= parte socializzata; interiorizzazione degli atteggiamenti degli altri che diviene
oggetto di riflessione da parte del soggetto.
Io= forza vitale, autonoma e riflessiva; capacità dinamiche e creative del soggetto.
Altro Generalizzato: è l’Altro nella sua forma generale e non più dettagliata.
Corrisponde a interiorizzazione e strutturazione del legame sociale e delle sue regole
(interiorizzazione della società e delle sue regole).
Altri significativi: le persone con cui c’è totale fusione e rispecchiamento (genitori)
(fase del gioco spontaneo, play).
Altro generalizzato: la somma di tutti gli altri che parlano di me, l’Altro nella sua
forma più generale, corrisponde alla società e alle sue regole (fase del gioco
organizzato, game).
SOCIALIZZAZIONE
= processo di trasmissione culturale
= acquisizione di norme, valori, modelli di comportamento condivisi dalla
maggioranza dei membri del gruppo
= lega l’attore sociale al gruppo /società di appartenenza. ma anche garantisce
continuità, controllo e integrazione del sistema sociale
Può essere appresa:
Passivamente = non intenzionalmente
Attivamente = educazione, istituzioni mettono in atto progetti, programmi, obiettivi.
Socializzazione si dice aperta perchè: qualunque attore sociale viene “socializzato”
alle norme e ai valori del suo gruppo lungo tutto il corso della vita ma non avviene
per tutti allo stesso modo. Infatti diverse società mettono in atto processi di
socializzazione variabili: ogni società, ogni periodo storico, si fa corrispondere a un
modello di socializzazione dominante. La socializzazione è una “elaborazione
dell’umano” (l’esito non è scontato!).
È essa stessa un processo di apprendimento poiché crea l'interiorizzare gradualmente
di norme, valori, orientamenti. I quali vengono esteriorizzati attraverso l'adesione a
modelli → comportamenti tipici /tipizzazioni e nell'esercizio della conofrmità delle
aspettative altrui. Accresce la capacità e le conoscenze in “sintonia” con il resto della
società → personalità di base o carattere sociale.
Essa passa attraverso le agenzie formali Famiglia Scuola Organizzazioni religiose
Gruppi associativi Partiti che definiscono il patrimonio culturale e i modelli di
comportamento,
Ma passa anche attraverso le agenzie informali (passive) Mass media /Gruppi di pari
Linguaggio, Modelli di consumo, criteri estetici, gusti e preferenze.
Socializzazione = Azione sistematica e finalizzata al portare il soggetto a far propri
gli orientamenti di valore e a strutturare le capacità di svolgimento dei futuri ruoli
adulti.
I MODELLI DI SOCIALIZZAZIONE
MODELLO – 1
Socializzazione di tipo funzionalista-integrazionista → visione lineare del rapporto
educazione/società “tale società tale educazione”.
Educazione e formazione sono strumento di… per ...
Preoccupazione di “tenere insieme il corpo sociale” (cultura comune; controllo dei
comportamenti; sviluppo dei talenti).
Valori: conformità, adattamento, achievement, integrazione sociale.
-Caratteristiche:
Trasmissione di un patrimonio “dato”
Normatività, prescrittività del modello di ruolo
Il bambino ricerca l’approvazione dell’adulto
Ricerca di successo (acquisitività)
Richiede una personalità forte, stabile, conforme alle aspettative
Continuità fra agenzie
MODELLO – 2
Socializzazione conflittualista → visione discontinua del rapporto educazione/società
L’educazione può modificare i rapporti sociali, emancipare le classi svantaggiate,
creare una nuova società.
Processi di differenziazione (la scuola riproduce disuguaglianze, allora occorre
un’educazione popolare)
Crescente pluralismo educativo → la scuola perde la sua centralità → policentrismo
formativo
Valori:critica dei condizionamenti; affermazione dei diritti; ideale emancipatorio.
-Caratteristiche:
Svelamento delle ideologie e dei condizionamenti
Educazione come meccanismo occulto che produce/riproduce le disuguaglianze di
classe
I membri dei ceti svantaggiati possono acquisirla come strumento di emancipazione
Identità del soggetto è tutt’uno con quella del suo ceto/classe/gruppo di appartenenza
Discontinuità fra agenzie (policentrismo formativo)
MODELLO – 3
Socializzazione interazionista - comunicativa → scambio tra educazione/società
L’uomo costruisce attivamente la sua realtà sociale
L’educazione non cambia la società, ma la influenza attraverso l’azione dei singoli
Complessità sociale = Eccedenza di opportunità, necessità di capire i significati
individuali (educazione per costruire il sé), individuo soggetto attivo e non solo
condizionato, risultati educativi incerti
Valori: interazione simbolica; competenza comunicativa, riflessività.
-Caratteristiche:
Co-costruzione di un set di conoscenze/significati
Modello situazionale
Linguaggio come medium della socializzazione
Ricerca di identità come prodotto dell’interazione tra Io e altri
Personalità debole, multipla, imprevedibile
Discrepanza fra agenzie
IDENTITA' SOCIALE
Attributo della personalità che non coincide con l’individuo stesso, poiché deriva
parzialmente dal mondo sociale in cui vive, dal legame tra l’individuo e il suo gruppo
ed unifica la personalità ma non coincide con essa.
Il sé sociale si costruisce nel corso della socializzazione primaria attraverso
l’interiorizzazione delle aspettative sociali dando luogo alla personalità fondamentale
(denominatore comune tra la personalità e la struttura dei ruoli).
L’identità sociale è composta di elementi interni ed esterni:Coscienza di Sé
(pensiero), Presentazione di Sé (simbolizzazione), Sé potenziale (ideale di Sé).
La Personalità modale è la tipologia di personalità più diffuso in una società, è anche
anche il tipo più congruente alle aspettative. Ogni soggetto si avvicina più o meno
alla personalità modale, in quanto, per natura, declina le attese sociali, secondo fattori
di differenziazione quali: sesso, generazione o sociali: classe socio-economica,
appartenenza religiosa. Il che rende impossibili creare un soggeto totalmente
uniforme.
L'origine dell'identità accade attraverso l'interazione sociale, che fornisce gli estremi
per pensarsi e riconoscersi; lo star con gli altri ci fornisce autocoscienza poiché ci fa
immaginare: come appariamo agli altri e come veniamo giudicati; il bambino stesso
viene plasmato all'uso del pronome Io.
DAVID RIESMAN:
Il Carattere Sociale è il carattere proprio di gruppi sociali rilevanti: a diversi tipi di
società corrispondono differenti idealtipi e diverse strategie identitarie, poiché la
formazione dell’identità avviene sempre in uno spazio/tempo determinato.
In ogni società si forma un tipo dominante di carattere sociale e ne ha bisogno la
società stessa i fattori strutturali che forgiano il carattere sociale sono: tendenze
demografiche, mezzi di produzione e stili di consumo.
Nel corso dell’evoluzione società moderne si sono succeduti 3 tipi:
Primo tipo: società ad alto potenziale di crescita (carattere diretto da tradizione)
Secondo tipo: società in crescita di transizione (carattere: auto-diretto)
Terzo tipo: società in declino di popolazione (carattere etero-diretto)
L'Identità Sociale è definita, ma non totalmente strutturata dall’ambiente sociale.
L’identità e la società sono quindi co-essenziali: senza identità l’individuo non
avrebbe gli strumenti cognitivi per definirsi tale; senza il distacco dagli altri non
potrebbe fare esperienza di sé.
Anche se la sua origine è “sociale”, l’identità rimane indipendente perché l’individuo
moderno: È in grado di scegliere valori e norme, È capace di assumerli in modo
variabile, Resiste ai condizionamenti, Può causare mutamento sociale.
L’identità è un concetto che non si pone in modo autonomo, nel soggetto o nella
società, bensì va posto dentro la relazione io-mondo sociale (altro-da-sé).
J. Derrida: «differance» nuovo termine che designa come ogni instaurazione di un
confine, o di proprietà identificative, abbia bisogno dell’altro e del fuori per
costituirsi al proprio interno. Alterità=contrario di identità.
Scolarizzazione di massa=
Rende evidenti per la prima volta le naturali disparità tra gli allievi, si hanno:
-Visione ottimistica: la scuola riuscirà a colmare il divario tra i figli delle classi
svantaggiate e quelli delle classi abbienti.
-Visione pessimistica: la scuola funzionerà come un meccanismo di selezione e
manterrà oppure inasprirà le disparità sociali.
Come si può adottare in educazione una uguaglianza di trattamento:
-Sistema d'istruzione = monopolio dell’accesso alle professioni più redditizie e alle
maggiori opportunità economiche da parte dei detentori di lauree e certificati.
-Trattamento differenziale = disparità oggettiva nel modo di rapportarsi verso
determinati individui o gruppi in base alla definizione sociale di caratteristiche loro o
ad essi imputate, considerate diversità rilevanti (es. livelli cognitivi, condizioni
igieniche, lingua d’origine).
-Differenza=proprietà distintiva che caratterizza le persone o i gruppi.
-Disugualianza=trasformazione della differenza in vantaggio o svantaggio sociale.
Classificazione delle differenze:
-Differenze naturali/sociali.
-Differenze ordinabili (età, reddito, peso).
-Differenze non ordinabili (diversità = carattere, genere, nazionalità, scelta religiosa)
la società può applicare valutazioni positive o negative a queste diversità,
considerando la loro “non-normalità” e discriminandole.
1)SELEZIONE SCOLASTICA
La scuola non riconosce le disuguaglianze di partenza.
scambia per “doti” o “talenti” quelli che sono solo privilegi di classe (es. il
linguaggio formale appreso in casa, le buone maniere, il buon gusto).
Tratta tutti i ragazzi come se fossero uguali non riconoscendo il peso delle differenti
eredità culturali, trasformando quindi il privilegio in merito.
-Teoria della riproduzione culturale:
L’eredità culturale è costituita da:
Capitale culturale=
stile di vita, buone maniere, gusto, conoscenze e linguaggio.
Ethos di classe=
insieme dei valori di riferimento che quindi contribuiscono a definire anche gli
atteggiamenti verso la cultura scolastica.
La scuola riproduce le disuguaglianze già presenti mediante meccanismi “non
scientifici” di selezione ed ereditarietà di posizioni:
Es. differenza tra linguaggio formale e linguaggio pubblico:
Determina l’abitudine ad usare sintassi più complesse, organizzazioni della frase più
o meno prevedibili, basso / alto livello di concettualizzazione. Viene condizionato
dall’uso aulico del linguaggio da parte dell’insegnante, l'allievo proveniente da
famiglie di modeste origini fatica ad adattarsi alla cultura della scuola, sancendo cosiì
l'ereditarietà dei destini sociali.
ANNI 50 IN POI:
Istruzione come investimento ma anche rischio, tesi funzionalista, ritenuta valida del
Dopoguerra: i sostenitori di questa tesi mostrano, da una parte, l’esistenza di
connessioni tra il grado di sviluppo di un paese e la forza lavoro qualificata, dall’altro
la concentrazione delle occupazioni migliori nelle mani delle persone con titolo di
studio elevato. Purtroppo l’accesso generalizzato all’istruzione provoca inflazione dei
titoli di studio.
Si mantiene la diseguaglianza nella distribuzione delle chance di vita il legame tra
origine e destino si mantiene sostanzialmente stabile nel tempo, a causa della diversa
capacità di ogni classe sociale di far fruttare i vantaggi di posizione.
IMMOBILITA' NELL'AMBITO DELLA SCUOLA CONFLITTUALISTA:
Habitus: È il principio che genera ed unisce le caratteristiche tipiche e relazionali in
uno stile di vita unitario, ossia in un insieme unitario di scelte di persone, pratiche,
beni.
Le differenze nelle pratiche, nei beni posseduti e nelle opinioni espresse diventano
differenze simboliche e costituiscono un vero e proprio linguaggio.
La Socializzazione è una incorporazione di habitus condizionata dalla famiglia
d’origine.
L'Habitus finisce per essere assimilato come identificazione con una posizione e con
le disposizioni ad essa associate, consentendo la permanenza delle identità individuali
e la riproduzione delle strutture sociali.
CHANCE:
Nella loro esistenza sociale gli individui hanno a disposizione delle chance: possono
portarle a compimento o farle a pezzi, ma la loro vita è una risposta a queste chance.
Possibilità di crescita individuale, di realizzazione di piani, desideri, speranze,
capacità, rese disponibili dalle condizioni sociali. Asse delle Opzioni (entitlements =
diritti; provisions = risorse materiali) + Asse delle Legature (vincoli, impossibilità).
E' un Concetto più aperto di quello di Habitus in meno prevedibile l’esito per
l’individuo.