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IL DADAISMO: 

 
Allo scoppio della prima guerra mondiale intellettuali e artisti di tutta 
l’Europa si rifugiano in Svizzera (paese neutrale): alcuni di loro fondano a 
Zurigo il gruppo “​Dadaista​” riunito attorno al cabaret di Vaultaire (un ritrovo 
in cui si recitano poesie, si canta, si suona e si può assistere ad 
improvvisazioni teatrali). ​Vaultaire​, il noto illuminista francese, aveva creduto 
nei valori della ragione, valori che negli anni di guerra appaiono travolti da 
un’ondata d’irrazionalità. Il concetto di patria, civiltà e onore sono, agli occhi 
dei giovani dadaisti, “​parole vuote​”. I principali artefici del movimento sono il 
poeta ​Tristan Tzara​; l’architetto ​Marcel Janco​; il poeta tedesco ​Hugo Ball​; lo 
scultore francese ​Hans Arp​. Un gruppo dadaista nasce anche a New York 
con Man Ray e i francesi ​Francis Picabia​ e Marcel Duchamp.  
 
Il movimento si oppone alla civiltà contemporanea in tutti i suoi aspetti e si 
prefigge di svelarne le contraddizioni per poterla ricostruire in modo 
radicalmente diverso: procede, quindi, alla demolizione di tutte le forme 
d’espressione tradizionali. “​Dada​”, nome trovato per caso, non significa nulla 
o forse significa semplicemente “​sì​” in russo o, ancora, è una delle prime 
parole pronunciate dai bambini italiani, francesi per indicare il tutto (dal 
giocattolo alle persone). Dada si oppone a tutto ciò che in arte è 
comunemente considerato bello ed eterno, -​l’opera d’arte non deve 
rappresentare la bellezza la quale è “morta”-​ scrive Tzara nel manifesto del 
1918: scopo dell’arte di questo movimento è quello di causare un forte effetto 
di sorpresa e di disappunto nello spettatore per farlo riflettere sulle 
convenzioni da lui accertate, questi principi richiedono l’uso di tecniche 
diverse: l​ a performance, l’assemblaggio di oggetti ed il fotomontaggio​. 
Molte opere dadaiste hanno un carattere ​dissacratorio​ (critica che, con 
l’anticonformismo, si applica a materie sacre o a valori tradizionali e 
consolidati). 

 
“​Nudo che scende le scale​” – ​Duchamp​: 
Duchamp affronta in modo inconsueto (ovvero curioso/diverso) il tema del 
nudo​. Il movimento è considerato irriverente/sfacciato dalla cultura 
accademica che attribuisce al nudo un valore classicamente ideale. (vedi sul 
telefono) 

“​ ​Gioconda con baffi e pizzetto​”​ ​- ​Duchamp​: 


​ ioconda​”​ di ​Leonardo Da Vinci​: 
È irriverente anche la riproduzione della “​ G
negando il fatto che il quadro debba essere riconosciuto come simbolo 
dell’arte occidentale, Duchamp aggiunge alla figura dei baffi e pizzetto. (vedi 
l’opera sul libro a pag. 1153)
 
“​Ruota di bicicletta​” – ​Man Ray​: 
Uno sgabello ed una ruota cosa c’entrano con l’arte? Duchamp ha creato il 
più celebre dei suoi “​ r​ eady​-​made​”,​ ovvero un oggetto già pronto che può 
essere composto con altri oggetti: ha lasciato la ruota della bicicletta libera 
di girare, ma l’ha costretta all’immobilità perché ha fissato la sua forcella in 
uno sgabello. Questa è la rappresentazione del movimento ed allo stesso 
tempo la sua negazione, si tratta quindi di una macchina inutile ed una tale 
rappresentazione costringe a chi guarda a porsi delle domande per capire 
una nuova realtà estetica. L’opera ribalta l’impianto tradizionale delle 
sculture celebrative anche perché la base consiste in un semplice sgabello e 
sopra di esso vi è la statua, in questo caso la ruota che ha perso ogni 
funzione; non è frutto di un processo creativo e sicuro, ma è semplicemente 
così per una scelta concettuale dell’artista che ha solo manipolato oggetti 
esistenti. (vedi l’opera sul libro a pag. 1154) 
 
“​Cadeau​” – ​Man Ray: 
Le opere dadaiste sono accomunate da un’irresistibile carica 
giocosa/ironica che si manifesta anche nel nome attribuito a ciascun lavoro 
dell’artista. 
Man Ray realizza nel 1921, a Parigi, il ​“​Cadeau​” ​o​ “​Dono​”​ che sarebbe un 
vecchio ferro da stiro al quale viene applicata una serie di chiodi 
rendendone l’impossibile utilizzo, ma proprio per questa evidente 
contraddizione esso stimola curiosità e interesse a chi lo guarda. (vedi 
l’opera sul libro a pag. 1154) 
 
 
“​Fontana​” - ​Duchamp​:  
Nel 1917, Duchamp propone in una mostra “Fontana”, un orinatoio capovolto 
collocato su un piedistallo. (vedi l’opera sul libro a pag. 1154) 

“​L’oggetto da distruggere​” –​ Man Ray: 


Applicando un’immagine di un occhio al cursore di un metronomo 
(strumento per battere il tempo della musica) Man Ray sembra ricordarci la 
presenza incombente degli altri sul nostro mondo, forse per questo motivo 
​ ’oggetto da distruggere​”​. (vedi sul telefono) 
l’opera è titolata ​“L

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