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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE


Sezione geotecnica

“L’ACQUA NEL TERRENO ”

Corso di aggiornamento in “Geotecnica”


28 aprile 2006 (Bologna)

Dott. Ing. Johann Facciorusso


johannf@dicea.unifi.it

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA


Servizio Gelogico, Sismico e dei Suoli
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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
Sezione geotecnica Indice

INDICE

Ô INTRODUZIONE (superficie piezometrica, tipi di falda e regimi di flusso, ..)

Ô PRINCIPI GENERALI (teorema di Bernoulli, legge di Darcy, gradiente idraulico,..)

Ô MISURA DELLA PERMEABILITÀ (formule empiriche, misure in sito e in laboratorio)

Ô EQUAZIONE GENERALE DEL FLUSSO (equazione di Laplace, soluzioni grafiche


e numeriche, software,..)

Ô ESEMPI (applicazioni)

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Corso di aggiornamento – Geotecnica
L’acqua nel terreno 2/146
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Sezione geotecnica 1.Introduzione

Nell’affrontare la maggior parte dei problemi dell’Ingegneria Geotecnica


non si può prescindere dalla presenza dell’acqua nel terreno.

La presenza dell’acqua

‰ modifica le proprietà fisiche (peso di volume) e le caratteristiche


meccaniche (principio delle tensioni efficaci) del terreno, sopra e
sotto falda (in condizioni di quiete)
‰ incrementa le condizioni di instabilità in presenza di pendii ed opere di
sostegno (in condizioni di moto, filtrazione)

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L’acqua nel terreno 3/146
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Sezione geotecnica 1.Introduzione

Def. Si ha filtrazione quando l’acqua si muove all’interno del terreno da


punti a cui compete energia maggiore verso punti a cui corrisponde
energia inferiore.

La filtrazione dell’acqua nei terreni pone vari problemi di ordine


ingegneristico, che possono causare il collasso o compromettere la
funzionalità di manufatti per effetto di :
‰ fenomeni di erosione d’alveo in prossimità delle spalle dei ponti
‰ fenomeni di instabilità ed erosione in corrispondenza di dighe in terra

‰ fenomeni di instabilità in corrispondenza di argini fluviali

‰ fenomeni di sifonamento in prossimità di diaframmi e palancole

‰ fenomeni di sollevamento del fondo scavo in corrispondenza di scavi


‰ fenomeni di ribaltamento o sollevamento di opere di sostegno per
effetto della spinta e della sottospinta idraulica
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L’acqua nel terreno 4/146
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Sezione geotecnica 1.Introduzione
Erosione alle spalle di un ponte
Filtrazione attraverso una diga in terra

Spinta idraulica agente su un muro a gravità


Sifonamento

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L’acqua nel terreno 5/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

In un deposito di terreno, si possono distinguere, al variare della


profondità, zone a differente grado di saturazione e in cui l’acqua presente
nei vuoti si trova in condizioni diverse.

Zona di evapotraspirazione
Zona vadosa

Acqua sospesa
u<0
Zona parzialmente satura Zona di ritenzione
(Sr decrescente )

Frangia capillare
Zona di falda

Acqua di falda
Zona completamente satura

u>0
Falda
(Sr = 100 % )

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L’acqua nel terreno 6/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

Infiltrazione
TIPI DI FALDA
Livello piezometrico

Falda sospesa

Falda freatica

Terreno con permeabilità


molto bassa
Acquifero confinato
(falda artesiana)

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Roccia
L’acqua nel terreno 7/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

I moti di filtrazione di un fluido avvengono sempre tra un punto a cui


compete energia maggiore ad un punto ad energia minore.
In ciascun punto, l’energia, espressa in termini di carico, o altezza
(energia per unità di peso del liquido) è data dalla somma di tre termini:
carico totale per
fluido ideale
CARICO EFFETTIVO o TOTALE ∆h
u1
γw
1 A
v2
u u2
H = z+ + γw
γ w 2g 2
Ö altezza geometrica, z
Ö altezza di pressione, u/γw A’
Ö altezza di velocità, v2/2g
z1
L z2

Piano di riferimento (z = 0)
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L’acqua nel terreno 8/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

u
h= z+ CARICO
γw PIEZOMETRICO

uv2 v2
H = z+ + = h+
γ w 2g 2g

Nei terreni, v è bassa (al massimo 1-2 cm/s) H = hp + z

∆h GRADIENTE
i= IDRAULICO
L

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L’acqua nel terreno 9/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

LEGGE DI DARCY

Q ∆h v = velocità apparente di filtrazione


=v=k⋅ = k ⋅i k = coefficiente di permeabilità
A L
∂h
v x = − k x ⋅ = − k x ⋅ ix
∂x
r r ∂h
v = − k ⋅ ∇h v y = −k y ⋅ = −k y ⋅ i y Caso bi-tridimensionale
∂y
N.B. La legge di Darcy vale solo
per moto laminare (non si può ∂h
v z = −k z ⋅ = −k z ⋅ iz
applicare a terreni con
grandissima permeabilità
∂z
(ghiaie e ciottoli) nei quali si
può avere moto turbolento
Anisotropia
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L’acqua nel terreno 10/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

LEGGE DI DARCY

Q = v ⋅ A = v r ⋅ Av vr = velocità reale di filtrazione

A
v Av
= =n
vr A Av

v = n⋅vr < vr*

L < Lr L

Lr

* Specie per terreni a grana grossa (n = 20 ÷ 40%)

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L’acqua nel terreno 11/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

COEFFICIENTE DI PERMEABILITÀ
Il coefficiente di permeabilità, k, ha le dimensioni di una velocità.
Esso rappresenta la resistenza viscosa e frizionale alla filtrazione di un
fluido in un mezzo poroso.
Tale coefficiente dipende:
6 dalle proprietà del fluido (densità, ρ e viscosità, µ) ρ ⋅g
6 dalle caratteristiche del mezzo poroso k= ⋅ kp
(permeabilità intrinseca, kp). µ
TIPO DI TERRENO k (m/s)
-2
Ghiaia pulita 10 - 1
-5 -2
Sabbia pulita, sabbia e ghiaia 10 - 10
-6 -4
Sabbia molto fine 10 - 10
-9 -5
Limo e sabbia argillosa 10 - 10
-8 -6
Limo 10 - 10
-9
Argilla omogenea sotto falda < 10
-8 -4
Argilla sovraconsolidata fessurata 10 - 10
-12 -10
Roccia non fessurata 10 - 10
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L’acqua nel terreno 12/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

Per i terreni a grana grossa la permeabilità dipende dalla:


‰ granulometria (contenuto di fine)
‰ indice dei vuoti
‰ stato di addensamento (densità relativa)

Per i terreni a grana fine la permeabilità


dipende dalla:
‰ composizione mineralogica
‰ struttura
La permeabilità cresce al crescere del grado
di saturazione
(sebbene non si possa stabilire una
relazione univoca tra le due grandezze)
A grande scala la permeabilità di un
terreno dipende anche dalle
caratteristiche macrostrutturali di un
terreno (discontinuità, fessurazioni)

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L’acqua nel terreno 13/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali
PERMEABILITÀ DI TERRENI STRATIFICATI
Per terreni stratificati, il valore medio del coefficiente di permeabilità è
fortemente condizionato dalla direzione del moto di filtrazione
FILTRAZIONE IN PARALLELO
Il gradiente idraulico i è lo stesso
kh1, H1 q1 per tutti gli strati. Applicando la
kh2, H2 q2 legge di Darcy:
q H
H vi = kHi i ∀i
qi = vi ⋅ Hi ∀i
kn, Hn qn La portata di filtrazione totale è:
Q = Σ qi = v ⋅ H
a)
dove la velocità media è v = kH i
q
e kH è il coefficiente di permeabilità
medio orizzontale
v ∑ qi ∑v ⋅H ∑ k ⋅ Hi (kH influenzato dallo strato
kH = = = i i
= hi

i H ⋅i H ⋅i H più permeabile)
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L’acqua nel terreno 14/146
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Sezione geotecnica 2.Principi generali

FILTRAZIONE IN SERIE
La portata ( e quindi la velocità) di filtrazione è la
q stessa per tutti gli strati. Applicando la legge di
Darcy:
kv1, kH1 , H
v1 1 v = kv1 i1 = kv2 i2 = . . . . . = kvn in
kv2, kHv22 , H 2
v = kV im = kV · (h/H)
H
H dove kV è il coefficiente di permeabilità medio
verticale, im il gradiente idraulico medio e h la
kvn, kHn, H
v n perdita di carico totale, che è pari a:.

q
h = ∑ h i = ∑ H i ⋅ ii = ∑ H i ⋅
v
= v⋅
∑ Hi
H k vi k vi
kV =
Hi (kv influenzato dallo strato meno permeabile)
∑k
vi
OSS. A causa dell’orientamento dei grani nella fase di deposizione, kH,
risulta generalmente maggiore, anche di un ordine di grandezza, di kV.
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L’acqua nel terreno 15/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità
DETERMINAZIONE DELLA PERMEABILITÀ
Determinazione mediante correlazioni empiriche
Ö Valgono per terreni
a grana grossa.

FORMULA DI HAZEN
(sabbie sciolte uniformi)
k = C⋅ (D10)2
con k [cm/s], D10 [cm],
C = 100 ÷ 150
(sabbie sciolte uniformi)

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L’acqua nel terreno 16/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

k 1 10-1 10-2 10-3 10-4 10-5 10-6 10-7 10-8 10-9 10-10 10-11
(m/s)

La misura sperimentale della GRADO DI


PERMEABILITÀ
alto medio basso
molto
basso
impermeabile

permeabilità di un terreno può DRENAGGIO buono povero


praticamente
impermeabile
essere invece effettuata sia in TIPO DI
TERRENO
ghiaia pulita sabbia pulita
e miscele di
sabbia fine,
limi organici e
terreni impermeabili
argille omogenee
laboratorio che in sito. sabbia e ghiaia
pulita
inorganici,
miscele
sotto la zona alterata
dagli agenti
9 per i terreni naturali le di sabbia, limo
e argilla,
atmosferici

misure in sito risultano depositi di


argilla
generalmente più significative e stratificati
terreni impermeabili
quindi preferibili (essendo la modificati dagli
effetti della
permeabilità fortemente vegetazione e del

influenzata anche dai caratteri


tempo
Prova in foro di sondaggio

macrostrutturali);
(misura locale; delicata esecuzione)
MISURA DIRETTA Prova di pompaggio

9 mentre per i terreni utilizzati


DI K (delicata esecuzione; significativa)
Permeametro a carico costante

come materiale da costruzione


(facile esecuzione)
Permeametro a carico variabile

sono significative anche le prove


Facile delicata
delicata esecuzione:
esecuzione esecuzione:
molto poco significativa
significativa non significativa
di laboratorio STIMA INDIRETTA
Piezometro
Pressiometro
DI K
Piezocono
(misura locale; delicata esecuzione)
Determinazione Determinazione
dalla curva granulometrica dai risultati
(solo per sabbie e ghiaie pulite) della prova edometrica
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L’acqua nel terreno 17/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Determinazione sperimentale in laboratorio

Per la misura del coefficiente di permeabilità in laboratorio vengono


generalmente usati tre metodi:

¾ il permeametro a carico costante, per k > 10-5 m/s


¾ il permeametro a carico variabile, per 10-8< k < 10-5 m/s
¾ i risultati della prova edometrica, per k < 10-8 m/s

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L’acqua nel terreno 18/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Permeametro a carico costante

h
C = k ⋅ i ⋅ A ⋅ ∆ t = k ⋅ ⋅ A ⋅ ∆t h
L A
(Legge di Darcy) L

C⋅L
k= C
h ⋅ A ⋅ ∆t

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L’acqua nel terreno 19/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Permeametro a carico variabile

h0
h
k ⋅ ⋅ A ⋅ dt = − a ⋅ dh (Legge di Darcy) h
1
L
ho t1

∫ ∫
1 A
a⋅ dh = k ⋅ ⋅ dt (Integrando) a
h L L A
h1 to

ho A
a ⋅ ln = k ⋅ (t1 − t o )
h1 L

a⋅L h a⋅L h
k= ln o = 2.3 log10 o
A ⋅ (t1 − t o ) h1 A ⋅ (t1 − t o ) h1

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L’acqua nel terreno 20/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Determinazione sperimentale in sito

Per la misura del coefficiente di permeabilità in sito si può ricorrere ai


seguenti tipi di prova:

¾ prove in pozzetto superficiale


¾ prove in foro di sondaggio
¾ prove di emungimento

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L’acqua nel terreno 21/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prove in pozzetto superficiale


La prova si esegue in modalità:
− a carico costante (viene immessa una certa portata, q, per mantenere
costante il livello dell’acqua nel pozzetto)
− a carico variabile (viene registrato l’abbassamento (h1–h2) del livello
dell’acqua nel pozzetto in un certo intervallo di tempo (t2-t1) )
Carico costante Carico variabile
Pozzetto a base quadrata (d) o circolare (b)
Pozzetto quadrato Pozzetto circolare

q 1 d h1 − h2 1
k= ⋅ k= ⋅ ⋅
d ⋅ hm π 32 t2 − t1 hm
hm > d/4

d > 10-15 diametro massimo dei granuli


hm
1 + 2 ⋅
q
k= 2⋅
1 h1 − h2 b
H > 7 hm

b 27 ⋅ hm + 3 k = ⋅
t2 − t1 27 ⋅ hm + 3
b b

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L’acqua nel terreno 22/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Vantaggi e svantaggi
‰ prove speditive e di facile esecuzione
‰ forniscono misure del coefficiente di permeabilità limitate agli strati più
superficiali
‰ si eseguono in genere su terreni che costituiscono opere di terra
durante la loro costruzione
‰ sono preferibili per terreni aventi permeabilità maggiori di 10-6 m/s, e
posti sopra falda

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L’acqua nel terreno 23/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prove in foro di sondaggio

Prove di immissione
(sopra o sotto falda)
- Prove a carico costante
Prove di emungimento
(solo sotto falda)
Prove di abbassamento
(sopra o sotto falda)
- Prove a carico variabile
Prove di risalita
(solo sotto falda)

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L’acqua nel terreno 24/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità
a) b)
a) b) Tubazione interna
Rivestimento esterno Q
Q

h
a) SENZA FILTRO h2 h1
h
h1
h2
b) CON FILTRO
Tubo di rivestimento

Caratteristiche del filtro:

F60/F10 ≤ 2
Tampone impermeabile

4D15 ≤ F15 ≤ 4D85 Filtro


L
L
Terreno
Filtro D
D
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L’acqua nel terreno 25/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prova a carico costante

Viene misurata, a regime, la portata, emunta o immessa, Q [m3/s],


necessaria a mantenere costante il livello dell’acqua nel foro, h [m],
misurato rispetto alla base del foro se la prova è eseguita sopra falda,
oppure rispetto al livello di falda se la prova è eseguita sotto falda .

Q
k= [m/s]
F ⋅h
dove F [m] un fattore di forma, dipendente dalla forma e dalla geometria
della sezione filtrante

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L’acqua nel terreno 26/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prova a carico variabile


Vengono effettuate prelevando acqua dal foro in modo da abbassarne il
livello di una quantità nota e misurando la velocità di risalita (prove di
risalita) oppure immettendo acqua nel foro in modo da alzarne il livello di
una quantità nota e misurando la velocità di abbassamento (prove di
abbassamento).
Il coefficiente di permeabilità viene ricavato mediante la seguente
relazione:
A h1
k= ⋅ ln [m/s]
F ⋅ (t 2 − t1 ) h2
dove F [m] un fattore di forma, dipendente dalla forma e dalla geometria
della sezione filtrante, A [m2], h1 e h2 [m], rappresentano il livello
dell’acqua nel foro agli istanti t1 e t2, misurati rispetto alla base del foro se
la prova è eseguita sopra falda, oppure rispetto al livello di falda se la
prova è eseguita sotto falda .

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L’acqua nel terreno 27/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Osservazioni

1. Il valore del coefficiente di permeabilità misurato durante le prove di


abbassamento è in genere inferiore al valore misurato, per lo stesso
terreno, durante le prove di risalita.
2. Una stima più attendibile del valore del coefficiente di permeabilità
può essere eseguita determinando la media geometrica dei valori
ricavati con prove di risalita (kr) e di abbassamento (ka), ovvero:
k = kr ⋅ ka
3. In un deposito stratificato il coefficiente di permeabilità verticale, kV,
risulta in genere differente dal coefficiente di permeabilità orizzontale,
kH. Per il valore misurato durante una prova in foro di sondaggio,k, con
una sezione filtrante di lunghezza L e diametro D, si assume:
k = kV (per L/D tendente a 0, caso limite sezione piana L = 0)
k = kH (per L/D ≥ 1.2)
k= k medio = k H ⋅ kV (per 0 ≤ L/D ≤ 1.2)

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L’acqua nel terreno 28/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Vantaggi e svantaggi
‰ Possono essere eseguite a varie profondità durante la perforazione
‰ Forniscono generalmente un valore puntuale della permeabilità
‰ Le pareti del foro devono essere rivestite con una tubazione fino alla
profondità a cui si vuole effettuare la misura di permeabilità
‰ Nei terreni che tendono a franare il tratto di prova viene riempito di
materiale filtrante e isolato mediante un tampone impermeabile

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L’acqua nel terreno 29/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prove di pompaggio

Le prove di pompaggio vengono eseguite in terreni con permeabilità


medio-alta, al di sotto del livello di falda.
Consistono nell’abbassare il livello della falda all’interno di un pozzo,
opportunamente realizzato, e nell’osservare in corrispondenza di un certo
numero di verticali, strumentate con piezometri, l’abbassamento una volta
raggiunto un regime di flusso stazionario.
Le prove di emungimento vengono interpretate attraverso modelli
matematici come problemi di flusso transitorio, tenendo presente che:
¾ nel caso di acquifero confinato (falda artesiana) le linee di flusso sono
orizzontali e le superfici equipotenziali sono cilindri concentrici rispetto al
pozzo;
¾ nel caso di acquifero non confinato (falda freatica) le linee di flusso (e le
superfici equipotenziali) sono curve.

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L’acqua nel terreno 30/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prove di pompaggio in acquiferi confinati

D = 200 ÷ 400 mm

Pozzo Piezometri di controllo


Q

Livello piezometrico iniziale


Cono di depressione s s 2
1

h
h h
r1
1 2

Tubo finestrato r
2

r2
ln( ) Acquifero confinato
Q r1 b
k= ⋅
2π ⋅ b ( h2 − h1 )
Linee di flusso Superfici equipotenziali
Pompa sommersa
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L’acqua nel terreno 31/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Prove di pompaggio in acquiferi non confinati


Piezometri di controllo
Q Pozzo

r Livello piezometrico iniziale


ln( 2 ) s s 2
1
Q r1
k= ⋅
π ( h22 − h12 )
h h
r 1
1
2

h
r 2
Acquifero non confinato

Linee di flusso Superfici equipotenziali


Pompa sommersa

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L’acqua nel terreno 32/146
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Sezione geotecnica 3.Misura della permeabilità

Vantaggi e svantaggi
‰ Sono prove in genere lunghe e costose
‰ La prova fornisce un valore medio del coefficiente di permeabilità
dell’acquifero
‰ Per una corretta interpretazione della prova è necessario conoscere la
stratigrafia, l’estensione dell’acquifero e le condizioni iniziali della falda

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L’acqua nel terreno 33/146
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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
Sezione geotecnica 4.Equazione generale del flusso

In generale l’acqua nel terreno può trovarsi in condizioni di quiete (regime


idrostatico) o di moto (regime idrodinamico), sia allo stato naturale sia in
seguito a perturbazioni del suo stato di equilibrio.
In regime idrodinamico il flusso può essere stazionario (moto permanente)
o non stazionario (moto vario), a seconda che i parametri del moto siano
costanti o variabili nel tempo.
Nel moto stazionario la quantità di acqua che entra in un elemento di
terreno è pari alla quantità di acqua che esce dallo stesso elemento
(filtrazione in regime permanente). Nel moto vario la quantità di acqua
entrante in un elemento di terreno è diversa da quella uscente (filtrazione
in regime vario).

Il vettore che caratterizza il moto dell’acqua può essere scomposto in una


o più direzioni nello spazio, definendo condizioni di flusso mono-, bi-, o tri-
dimensionali

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EQUAZIONE GENERALE DEL FLUSSO


IN UN MEZZO POROSO
Si consideri un elemento infinitesimo di terreno di dimensioni dx dy dz
attraversato da un flusso d’acqua. z
dx
dy

dz

y
Ipotesi: x

i. Fluido e grani incomprimibili (γw=cost. nel tempo; γs=cost. nel tempo)


ii. Validità della legge di Darcy
iii. Validità della equazione di continuità

iv. Terreno omogeneo (peso di volume,permeabilità costante nello spazio)


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r
v = velocità apparente di filtrazione

Vx, Vy, Vz = componenti della velocità nella direzione degli assi x, y e z

qex, qey, qez = portata in peso d’acqua entrante nell’elemento nella


direzione degli assi x, y e z
qux, quy, quz = portata in peso d’acqua uscente dall’elemento nella
direzione degli assi x, y e z
z
dx
q ex = γ w ⋅ v x ⋅ dy ⋅ dz dy

qex qux
⎛ ∂v ⎞ dz
q ux = γ w ⋅ ⎜ v x + x ⋅ dx ⎟ ⋅ dy ⋅ dz
⎝ ∂x ⎠ y

qe = qex+ qey+ qez = portata in peso d’acqua entrante nell’elemento


qu = qux+ quy+ quz = portata in peso d’acqua uscente dall’elemento

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la differenza tra la portata in peso


Equazione di continuità d’acqua entrante, qe, e quella
uscente, qu, nell’elemento di terreno
sarà pari alla variazione
r
v del peso di
∂Pw acqua, Pw, nell’unità di tempo
(qex + qey + qez ) − (qux + quy + quz ) =
∂t
Peso specifico
dell’acqua

⎛ ∂v ∂v y ∂vz ⎞ ∂P
− γ w ⋅ ⎜⎜ x + + ⎟⎟ ⋅ dx ⋅ dy ⋅ dz = w
⎝ ∂x ∂y ∂z ⎠ ∂t

Legge di Darcy ∂h ∂h ∂h
vx = −k x ⋅ ; v y = −k y ⋅ ; vz = −k z ⋅
∂x ∂y ∂z
∂k x ∂k y ∂k
Terreno omogeneo = 0; = 0; z = 0
∂x ∂x ∂x
⎛ ∂ 2h ∂ 2h ∂ 2h ⎞ ∂P
γ w ⋅ ⎜⎜ k x ⋅ 2 + k y ⋅ 2 + k z ⋅ 2 ⎟⎟ ⋅ dx ⋅ dy ⋅ dz = w
⎝ ∂x ∂y ∂z ⎠ ∂t
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Pw V V
Pw = ⋅ Vw = γ w ⋅ Vw = γ w ⋅ w ⋅ Vv = γ w ⋅ Vv ⋅ S r = γ w ⋅ v ⋅ Vs ⋅ S r = γ w ⋅ Vs ⋅ e ⋅ S r
Vw Vv Vs
Grado di
saturazione Indice dei

∂Pw ∂ (γ w ⋅ Vs ⋅ e ⋅ S r )
vuoti

=
∂t ∂t

∂γ w ∂Vs
Fluidi e grani incomprimibili = =0
∂t ∂t

∂Pw ⎛ ∂S ∂e ⎞ Vv V − Vs V V dx ⋅ dy ⋅ dz
= γ w ⋅ Vs ⋅ ⎜ e ⋅ r + S r ⋅ ⎟ e= = = −1 Vs = =
∂t ⎝ ∂t ∂t ⎠ Vs Vs Vs 1+ e 1+ e

∂Pw γ w ⎛ ∂S r ∂e ⎞
= ⋅⎜e ⋅ + S r ⋅ ⎟ ⋅ dx ⋅ dy ⋅ dz
∂t (1 + e) ⎝ ∂t ∂t ⎠
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Combinando le due equazioni ottenute precedentemente si ottiene


l’equazione generale del flusso di un fluido attraverso un mezzo poroso:
⎛ ∂ 2h ∂ 2h ∂ 2h ⎞ 1 ⎛ ∂S r ∂e ⎞
⎜⎜ k x ⋅ 2 + k y ⋅ 2 + k z ⋅ 2 ⎟⎟ = ⋅⎜e ⋅ + Sr ⋅ ⎟
⎝ ∂x ∂y ∂z ⎠ 1 + e ⎝ ∂t ∂t ⎠

Tale equazione si semplifica ulteriormente nei seguenti casi:


Filtrazione permanente e = costante Sr = costante
Consolidazione o rigonfiamento e = variabile Sr = costante
Drenaggio o imbibizione e = costante Sr = variabile
Deformabilità per non saturazione e = variabile Sr = variabile

e nei casi di:


¾ isotropia (kx=ky=kz=k)
∂h ∂h ∂h
¾ Flusso monodirezionale ( = =0 ) o bidirezionale ( =0 )
∂y ∂z ∂y
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In particolare nel caso di filtrazione permanente, isotropia del terreno e


moto bidirezionale (piano), l’equazione si può scrivere, rappresentando
l’energia potenziale con Φ(x,z):
∂ 2 Φ ( x, z ) ∂ 2 Φ ( x, z )
+ =0
∂x 2
∂z 2

rappresentando l’energia potenziale con Φ(x,z).


La stessa equazione può essere scritta oltre che in termini di funzione
potenziale Φ = Φ(x,z), anche per la funzione di corrente, Ψ = Ψ(x,z) , che è
costante lungo le linee di flusso:
∂ 2 Ψ ( x, z ) ∂ 2 Ψ ( x, z )
+ =0
∂x 2
∂z 2

Per risolvere tale equazione differenziale e quindi trovare come varia


l’energia potenziale o di corrente nello spazio, si può ricorrere a:
¾ soluzioni grafiche
¾ soluzioni numeriche con metodi degli elementi finiti
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SOLUZIONE GRAFICA
In tal caso si determina graficamente come varia il carico piezometrico sul
piano (x,z) per un limitato e finito numero di punti, una volta assegnate le
condizioni al contorno, disegnando il reticolo di filtrazione, costituito da
due famiglie di curve che si intersecano ad angolo retto:
- le linee di flusso, cioè i percorsi dei filetti fluidi nella sezione trasversale
considerata, tangenti in ogni punto alla velocità del fluido Ψ(x,z) = cost.

- le linee equipotenziali, cioè le linee di uguale energia potenziale e quindi


di uguale carico idraulico Φ(x,z) = cost.
OSS.
La soluzione grafica è approssimata
La costruzione grafica non è univocamente determinata, ma si effettua
soggettivamente, in accordo con alcuni principi fondamentali, per
tentativi
L’imprecisione nel calcolo della portata di filtrazione derivante
dall’approssimazione è comunque minore dell’incertezza sul valore del
coefficiente di permeabilità.
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Reticolo di filtrazione
Le linee di flusso ed equipotenziali sono infinite e nella soluzione grafica se
ne scelgono un numero limitato.
Lo spazio tra due linee di flusso consecutive si chiama canale di flusso,
attraverso cui scorre una portata costante ∆q
La distanza tra due linee di Linee di flusso ∆h
∆q
equipotenziali consecutive
misura la perdita di energia ∆h
del fluido nell’attraversare lo
spazio tra esse compreso

L’area delimitata da due linee di


Campo
flusso successive e da due linee Linee equipotenziali
equipotenziali successive si ∆b

∆a

o
us s
chiama campo.

i fl
h

ed
n al
Ca
∆h
h-
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Costruzione del reticolo di filtrazione

Per costruire la rete di filtrazione, e quindi scegliere quali e quante linee di


flusso ed equipotenziali rappresentare, occorre:

¾ i canali di flusso abbiano eguale portata ∆q


¾ la perdita di carico fra due linee equipotenziali successive ∆h sia costante
¾ i campi siano approssimativamente quadrati, ovvero che abbiano eguali
dimensioni medie (∆a ≅ ∆b)

Il procedimento consiste nei seguenti passi:

I. individuazione delle condizioni al contorno

II. tracciamento delle linee equipotenziali


III. tracciamento delle linee di flusso, individuazione dei campi

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Individuazione delle condizioni al contorno

Per definire le condizioni al contorno, cioè le linee di flusso ed


equipotenziali che delimitano il campo di moto del fluido, si osserva che:

¾ le superfici impermeabili sono linee di flusso (ad esempio la superficie di


uno strato di argilla, o la superficie verticale di un diaframma
impermeabile, etc..),

¾ le superfici a contatto con l’acqua libera sono linee equipotenziali, poiché


in tutti i loro punti vale la relazione: h = z + u/γw = cost

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MOTO CONFINATO: quando le condizioni al contorno sono tutte note (es.


diaframma infisso in un deposito di terreno permeabile saturo,
delimitato inferiormente da uno strato impermeabile, per sostenere uno
scavo o garantire assenza di acqua)
A B

SUPERFICI EQUIPOTENZIALI
D
C

E SUPERFICIE DI FLUSSO
F G
MOTO NON CONFINATO: Se tutte le
condizioni al contorno non sono note
a priori (es. moti di filtrazione
all’interno di argini fluviali o dei corpi
di dighe in terra, ove la superficie
che delimita superiormente l’acqua
in moto di filtrazione, a pressione
atmosferica, non è nota
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Costruzione delle linee equipotenziali

1. Noto il carico idraulico totale dissipato, h, tra le due linee


equipotenziali che delimitano il moto del fluido, si sceglie il numero N
dei dislivelli di carico ∆h che si vogliono tra due linee equipotenziali
consecutive:
h
∆h = = cos t.
N
2. Si traccia una serie di N+1 linee
equipotenziali di tentativo in modo
che siano perpendicolari alle linee di
flusso al contorno

F G

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Costruzione delle linee di flusso


3. Si tracciano le linee di flusso in modo che siano ortogonali alle linee
equipotenziali e in modo che delimitino dei campi quadrati (cioè con
lati curvilinei dentro il quale si possa iscrivere un cerchio tangente ai
lati). Detto N1 il numero dei canali di flusso che così si ottiene e ∆a la
distanza media tra due linee di flusso consecutive e ∆b la distanza
media tra due linee equipotenziali successive, risulta che:
il gradiente idraulico per un singolo campo:
∆h h
i= =
∆b N ⋅ ∆b
la velocità di filtrazione in un singolo campo:
k ⋅h
v = k ⋅i =
N ⋅ ∆b
la portata di filtrazione per ogni canale di flusso:
k ⋅ h ⋅ ∆a k ⋅ h
∆ q = v ⋅ ∆a = ≅
N ⋅ ∆b N
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OSS.
Naturalmente la procedura è iterativa, in quanto una volta disegnate le
linee equipotenziali di tentativo, nel disegnare le linee di flusso in modo
che siano rispettate le condizioni precedenti, occorrerà modificare più
volte la disposizione delle linee equipotenziali.

Altri risultati ottenibili


Una volta costruito il reticolo, si può determinare:

9 la portata totale (per unità di larghezza) :


N1
Q = N 1 ⋅ ∆q ≅ k ⋅ h
N
9 la pressione interstiziale ad ogni nodo del reticolo

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Casi più complessi

Esistono casi più complessi di quello appena analizzato dove una o più
delle ipotesi precedentemente specificate vengono rimosse e che si
possono risolvere, con opportuni accorgimenti, sempre per via grafica:
9 terreno non omogeneo (filtrazione attraverso terreni a differente
permeabilità)

9 terreno anisotropo (permeabilità dipendente dalla direzione)

9 moto non confinato

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Terreno non omogeneo


Quando il flusso d’acqua attraversa la superficie di separazione tra
terreni a differente permeabilità (ad es. nelle dighe in terra) :
- le linee di flusso deflettono
- la larghezza dei tubi di flusso e la distanza fra le linee equipotenziali
variano
- i campi, inizialmente quadrati, divengono rettangolari

∆a ∆a
Infatti la portata di ogni
k1 k1
tubo di flusso ∆b ∆b
k ⋅ h ⋅ ∆a α α
∆q = β
N ⋅ ∆b k2<k1
β
k2>k1 ∆d
∆d
deve restare costante. ∆c ∆c
∆a/∆b = 1
∆c/∆d = tanα /tanβ = k2/k1
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Terreno anisotropo
Spesso i terreni naturali ed anche i terreni messi in opera con
costipamento sono anisotropi, ovvero hanno coefficiente di permeabilità
diverso in direzione orizzontale, kh, e in direzione verticale, kv.

In tal caso occorre disegnare la sezione della struttura interessata dal


moto di filtrazione in una scala orizzontale alterata, moltiplicando le
distanze orizzontali per la quantità:
kv (in genere è kh > kv per cui tale trasformazione produce
kh una riduzione delle dimensioni orizzontali)

Una volta disegnata la rete idrodinamica, per calcolare la distribuzione


delle pressioni interstiziali occorre riportare il disegno in scala naturale,
ottenendo dei campi non più quadrati.

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Moto non confinato


In tal caso le condizioni al contorno in cui avviene il moto di filtrazione
non sono note a priori (ad es. all’interno di argini fluviali o dei corpi di
dighe in terra).

Il problema è molto più complesso in quanto è necessario procedere


contemporaneamente alla determinazione delle condizioni al contorno
mancanti e alla risoluzione dell’equazione di Laplace; in questi casi la
superficie che delimita superiormente l’acqua in moto di filtrazione è a
pressione atmosferica (coincide con la superficie freatica), la sua
localizzazione non è nota e può essere determinata con costruzioni
grafiche.

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L’acqua nel terreno 52/146
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SOLUZIONE NUMERICA
Il problema della filtrazione nel terreno può essere affrontato oltre che
per via grafica per via numerica, specie per studiare situazioni complesse
(moti non confinati, attraverso terreni anisotropi o eterogenei)
Il primo passo per l’applicazione dei metodi numerici consiste nella
discretizzazione del continuo mediante una griglia a maglia quadrilatera
o triangolare.
A seconda del procedimento risolutivo adottato per le equazioni
differenziali che governano il problema e del dominio di esistenza delle
variabili di campo (definite sui nodi della maglia o all’interno di ciascun
elemento) si possono adottare due differenti metodi:

- metodi agli elementi finiti


- metodi alle differenze finite

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L’acqua nel terreno 53/146
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Esistono in commercio numerosi software che implementano tali metodi


specifici per lo studio del moto di filtrazione di acqua o sostanze
inquinanti nel terreno:
 MODFLOW 2000 (3-D, ad elementi finiti)
 FLOWNET/TRANS (2-D, elementi finiti, trasporto di inquinanti)
 SEEP-W (3-D, 2-D, ad elementi finiti, terreni non saturi e saturi)
 etc.

generali per l’analisi di stabilità di pendii o opere di sostegno che


consentono di modellare anche la filtrazione:
 FLAC
 DEEP EXCAVATION LLC
 etc.

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MODFLOW
Il codice di calcolo MODFLOW 2000* (ora disponibile anche nella
versione 2005) è parte di un pacchetto software più ampio, noto come
GMS 4.0 (Groundwater Modelling System), utilizzato per lo studio e la
modellazione dei processi che avvengono nei sistemi sotterranei
(compreso il fenomeno della diffusione degli inquinanti).
MODFLOW (Modular 3-D Finite-difference Ground-water Model) è un
codice alle differente finite, che consente di simulare il flusso dell’acqua
nel terreno (o il trasporto di una sostanza contaminante solubile
nell’acqua se accoppiato al modulo MT3DMS):
 in condizioni stazionarie e non stazionarie
 in acquiferi confinati e non confinati
 in presenza di sorgenti esterne (pozzi, evapotraspirazioni, corsi d’acqua
 per terreni anisotropi
 per terreni anisotropi

(*USGS, United States Geological survey: http://water.usgs.gov/nrp/gwsoftware/modflow.html)


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Dati di input
Ö geometria dell’acquifero (numero degli strati, spessore,inclinazione)
per costruire la griglia 3-D (modulo 3D GRID, modulo SOLID)
Ö proprietà idrauliche (kx, ky e kz) e carico piezometrico iniziale per
ogni cella
Ö posizione e caratteristiche idrauliche degli elementi fisici che possono
influenzare il flusso (sorgenti, pozzi, dreni, fiumi, leghi, etc.)
Ö posizione e caratteristiche idrauliche di eventuali elementi di ricarico
superficiale dovuti a evapotraspirazione, precipitazioni)
Ö nel caso di analisi non stazionarie si definiscono gli istanti in cui
calcolare il carico ai nodi della griglia, che delimitano intervalli di
tempo in cui le condizioni al contorno si considerano costanti

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Dati di output
Õ valori del carico piezometrico in ciascun punto della griglia per
ciascun istante
Õ valori dell’abbassamento piezometrico in ciascun punto della griglia
per ciascun istante
Õ la somma delle masse entranti ed uscenti dall’acquifero per ciascun
istante
Õ la somma delle portete entranti ed uscenti dall’acquifero per ciascun
istante
Õ le componenti del vettore velocità in corrispondenza di ciascun nodo
della griglia per ciascun istante

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FLAC

Il codice di calcolo FLAC (Fast Lagrangian Analysis of Continua) è un


programma per la soluzione di problemi di ingegneria geotecnica, che
consenti di modellare e risolvere, contemporaneamente o
indipendentemente:

 problemi meccanici
 problemi idraulici

Consente di costruire modelli bidimensionali (mediante una griglia a


maglie di dimensione variabile e di forma triangolare o quadrilatera) che
risolve con il metodo alle differenze finite.

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Il codice di calcolo FLAC Il programma consente di:


‰ simulare il comportamento di strutture in terra, roccia e altri materiali
che manifestano deformazioni plastiche, implementando modelli
costitutivi per i materiali sia di tipo elastico (modello elastico lineare
isotropo e trasversalmente anisotropo) che di tipo elasto-plastico
(modello di Mohr-Coulomb, modello Cam-Clay, modelli con curve
incrudenti o rammollenti, ecc.).
‰ di modellare anche l’interazione fra strutture in materiali diversi
‰ avere informazioni locali sullo stato tensionale e sugli spostamenti dei
nodi
‰ effettuare verifiche di stabilità su pendii, argini, etc.
‰ di determinare il reticolo di flusso per moti confinati e non confinati, in
terreni omogenei o non omogenei

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Sezione geotecnica 5.Esempi
Calcolo del reticolo di filtrazione per una traversa
in c.a. con diaframma a monte

A Traversa in c.a. F

Diaframma

Sebbene la filtrazione sia un fenomeno spiccatamente tridimensionale, in


presenza di stratigrafie ed opere prismatiche, si può fare riferimento ad
una sezione trasversale rappresentativa (problema 2-D)
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Sezione geotecnica 5.Esempi

Si instaurano condizioni di moto permanente

∆H=cost.

vX
La quantità di acqua che
vZ entra in un volume di
Z v
terreno è uguale a quella
X che ne esce

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Sezione geotecnica 5.Esempi

Individuazione delle condizioni limite


Si instaurano condizioni di moto confinato

Le superfici del terreno a monte ed a


valle sono linee equipotenziali

Le superfici impermeabili sono


linee di flusso

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Sezione geotecnica 5.Esempi

Tracciamento delle linee equipotenziali

0 14

1
2
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Si traccia una serie ipotetica di linee H


equipotenziali, ricercando la seguente ∆ H = = cost.
condizione tra due linee successive: ND

In questo caso, ND=14 (numero di dislivelli piezometrici)


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Sezione geotecnica 5.Esempi

Tracciamento delle linee di flusso e dei campi

Si tracciano NF linee di flusso, ricercando le seguenti condizioni:


9 Le linee di flusso e le linee equipotenziali sono tra loro ortogonali
9 I campi generati sono dei quadrati curvilinei (in essi sono inscrivibili cerchi)

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Calcolo della portata di filtrazione

Linee di flusso
Ψ(x,z)=cost.

Linee equipotenziali
Φ(x,z)=cost.

a
∆q = v ⋅ b Portata nel campo
b ∆H H kH b
∆q v = k ⋅i = k =k ∆q =
a a ⋅ ND ND a
∆Η
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Calcolo della portata di filtrazione

kH b Portata (per unità di larghezza) di ogni canale


∆q = di flusso (si suppone ∆q uguale per tutti i
ND a
canali di flusso)
Nel caso in esame:

k=2x10-6 m/s (coefficiente di permeabilità medio)


H=10 m
b/a=1 (campi assimilabili a quadrati curvilinei)
ND=14 (14 dislivelli piezometrici ipotizzati)
NF=4 (4 canali di flusso risultanti dal tracciamento della rete)

kH
Q = ∑ ∆q = N F =0.057 cm3/s
Portata (per unità di
ND larghezza) complessiva

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Calcolo della distribuzione delle pressioni interstiziali alla base della


traversa •Si sceglie EF come quota di
riferimento (arbitraria)
•Si suddivide la base in 10 intervalli
A
F uguali, di dimensione ∆x=3.06 m
Per ogni nodo di misurano:
x=21.42 m distanza dall’origine
ND=9.40 cadute di potenziale
H
∆H = hz=-2.40 m quota geodetica
ND
e si calcolano:
altezza rappr. della pressione (m)
13
h p = H − N D ∆H − hz
pressione neutra (kPa)
12 u = hp ⋅ γ W
5 6 7 8 9 10 11
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Sezione geotecnica 5.Esempi

Si ottiene la seguente tabella:

x (m) 0.00 3.06 6.12 9.18 12.24 15.30 18.36 21.42 24.48 27.54 30.60

ND 5.60 5.80 6.20 6.90 7.40 8.00 8.80 9.40 10.30 11.10 12.50

ND∆H 4.00 4.14 4.43 4.93 5.28 5.71 6.28 6.71 7.35 7.93 8.93

hz (m) -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40 -2.40

hp (m) 8.40 8.26 7.97 7.47 7.12 6.69 6.12 5.69 5.05 4.47 3.48

u(kPa) 82.3 80.9 78.1 73.2 69.7 65.5 59.9 55.7 49.4 43.9 34.1

F
A

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Sezione geotecnica 5.Esempi

Calcolo del reticolo di filtrazione per un argine fluviale

r
m

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Sezione geotecnica

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Pubblicazioni:
Crespellani, T., Facciorusso, J. 2000. “Elementi di dinamica dei terreni e
ingegneria geotecnica delle aree sismiche”. Voll. 1 e 2. Centro 2P. Firenze
. Kramer, S.L. 1996. “Geotechnical Earthquake engineering”. New Jersey, Prentice
Hall, 654 p.
Richart, F.E., Jr., Hall, J.R., Woods, R.D. 1970. Vibration of soils and foundation.
Englewood Cliffs, New Jersey, Prentice Hall, 414 p.

Siti internet:
http://earthquake.usgs.gov/

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Sezione geotecnica 4.Equazione generale del flusso

Dati di input
Ö geometria dell’acquifero (numero degli strati, spessore,inclinazione)
per costruire la griglia 2-D
Ö caratteristiche fisiche del fluido (densità, modulo di deformazione
cubica)
Ö caratteristiche fisiche del terreno (porosità, permeabilità, peso di
volume)
Ö condizioni al contorno: pressione intersiziale (all’interno delle maglie
ed ai nodi), la portata e il grado di saturazione ai nodi

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Sezione geotecnica 4.Equazione generale del flusso

Dati di output
Õ valori del carico piezometrico in ciascun punto della griglia per
ciascun istante
Õ valori dell’abbassamento piezometrico in ciascun punto della griglia
per ciascun istante
Õ la somma delle masse entranti ed uscenti dall’acquifero per ciascun
istante
Õ la somma delle portete entranti ed uscenti dall’acquifero per ciascun
istante
Õ le componenti del vettore velocità in corrispondenza di ciascun nodo
della griglia per ciascun istante

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