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A questo punto, bisogna rispondere a due domande riguardo i tre sistemi computazionali interni:
1- C’è stata un evoluzione progressiva o improvvisa?
2- Si sono evoluti in quanto adattamenti al solo scopo comunicativo o anche per altri problemi
computazionali (numeri, relazioni sociali, navigazione)? Se si fossero evoluti solo per il linguaggio
umano sarebbero sistemi presenti nei soli umani e non negli animali. Quindi bisogna chiedersi
anche se riguardano solo gli umani o anche altre specie?
Per indagare tutto ciò si usa il metodo comparativo utilizzato per primo da Darwin e poi in tutta la biologia
evolutiva: comparare le specie esistenti per scoprire informazioni riguardo i loro antenati estinti.
A volte dei tratti possono essere presenti sia negli uomini che negli animali come analoghi (simili), anziché
omologhi (identici): ad esempio gli uccelli canterini hanno un’innata capacità di cantare, come gli umani
hanno la facoltà del linguaggio innata, e allo stesso modo degli umani, producono melodie piacevoli solo se
ricevono uno stimolo dall’esterno, cioè se sentono melodie dei loro simili, altrimenti creano delle brutte
melodie. C’è inoltre una fase in cui gli uccelli giovani producono versioni amorfe delle canzoni degli adulti,
così come i bambini balbettano nella fase iniziale dell’acquisizione del linguaggio. Si può dedurre che c’è un
meccanismo di fondo simile in tutti i vertebrati, che dipende da fattori neurofisiologici: sembrerebbe che
ci siano dei limiti all’acquisizione, da parte dei vertebrati, di un ampio vocabolario di suoni complessi. Tali
limiti probabilmente hanno obbligato gli organismi ad utilizzare la stessa soluzione ogni qual volta si
presentano problemi simili.
Ci sono tre ipotesi che spiegano l’evoluzioni delle tre componenti del linguaggio:
1- Umani e animali condividono tutte le componenti del linguaggio (magari in forma meno
sviluppata o modificata negli animali).
2- FLB è un adattamento per la formazione del linguaggio umano. Esso si sarebbe sviluppato in un
individuo, che lo ha trasmesso geneticamente ad altri che hanno infine prevalso sui più deboli della
specie (la selezione naturale e la legge del più forte di Darwin). Dunque riguarda solo gli uomini e
non gli animali.
3- La terza ipotesi è quella proposta dagli autori del saggio. La FLN è propria dei soli uomini e si
sarebbe sviluppata in circa 6 milioni di anni, da quando, cioè, gli umani si sono evoluti a partire da
un antenato simile ad un scimpanzé, mentre le restanti componenti della FLB sono condivise da
uomini e animali con differenze quantitative, dunque avrebbero un antica storia evolutiva che
risale a prima dell’avvento del linguaggio.
Secondo quest’ipotesi, la FLN comprenderebbe solo la ricorsività.
Ciò che distingue l’ultima ipotesi dalla seconda è che l’ultima non considera La FLN un adattamento per il
linguaggio formatosi con la selezione naturale. Per spiegare ciò bisogna chiedersi se la FLN si sia sviluppata
solo per ragioni comunicative o anche per ragioni differenti. In effetti secondo l’ultimo approccio la FLN si
sarebbe formata a causa di una serie di limiti presistenti e condivisi con gli altri vertebrati: tali limiti sono
fattori biologici, computazionali e dello sviluppo.