Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Vangelo, pluralismo
e dialogo interculturale
68 nu 229
lucas cervinho
70 nu 229
lucas cervinho
per dialogare sempre e con tutti20. Lei non ha parlato in modo esplicito del
dialogo interculturale, ma in occasione della sua visita in Messico, nella ba-
silica della Madonna di Guadalupe – patrona dell’America Latina –, ha dato
una definizione dell’inculturazione che c’entra chiaramente con il dialogo
interculturale.
L’inculturazione non è solo farsi uno con un altro popolo spiritualmen-
te, scoprendovi magari e potenziando i “semi del Verbo” presenti in esso,
ma è anche un assumere personalmente, con umiltà e riconoscenza, quel
qualcosa di valido che la cultura del fratello offre. L’inculturazione esige uno
scambio di doni. Questo ci vuol dire la Madonna di Guadalupe. Solo così il
vangelo potrà penetrare nel fondo delle anime e apportarvi la sua rivoluzio-
ne, con tutto ciò che ne consegue21.
Questa visione del rapporto tra vangelo e culture permette di capire il
dialogo interculturale come uno scambio di doni che, quando si vive, mette
in luce e potenzia tutti i frutti d’umanizzazione – il modo di rapportarsi con
se stessi, con gli altri, con la natura e con l’assoluto – che sono nella cul-
tura propria e dell’altro. Allo stesso tempo, questo incontro caratterizzato
da profondità e reciprocità focalizza l’importanza del dialogo nel processo
d’inculturazione: il vangelo penetra nel fondo delle anime soltanto quando si
stabilisce questo livello di dialogo interpersonale ed esistenziale.
Lo scambio di doni mette in luce innanzitutto che l’evangelizzazione non
consiste nel portare qualcosa – una visione di Dio, una dottrina, dei riti ecc. –
che non è presente nella cultura dell’altro o nei diversi ambiti del sociale.
L’evangelizzazione, prima di tutto, è trasmettere un’esperienza; anzi, stabi-
lire insieme all’altro un dialogo interculturale fino allo scambio di doni, fa-
cendo del dialogo un’esperienza spirituale. Questa esperienza di unità nel-
la differenza, permette di innescare la rivoluzione del vangelo nel cuore di
ogni uomo e di ogni donna secondo le rispettive condizioni culturali, sociali
e spirituali. Lo scambio di doni fa venir fuori il Cristo che vive in ogni uomo,
perché «con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni
uomo»22, secondo le sue condizioni.
La strada del dialogo fino allo scambio di doni, che fa sì che il dialogo sia
esperienza spirituale, fa sì che, nell’evangelizzazione, la buona novella – Dio ti
ama immensamente, ama e fai quello che vuoi (sant’ Agostino) – sia qualco-
72 nu 229
lucas cervinho
la spiritualità nell’evangelizzazione:
lo scambio dei doni come mistica dell’incontro
74 nu 229
lucas cervinho
evento che ogni volta che accade ci trasforma dal di dentro. In questo in-
contro cresciamo spiritualmente, cresce in pienezza tutto l’essere umano.
Allora il dialogo diventa un’esperienza di trasfigurazione: cambia il nostro
sguardo verso il mondo, verso gli altri – per diversi che siano –, verso il mi-
stero di Dio. Impariamo a scoprire e a intravedere l’azione amorosa dello
Spirito che continuamente sta generando e sostenendo ogni creatura nel
cosmo. Ci sentiamo partecipi dell’interrelazione di tutto con tutto. Crescia-
mo in una spiritualità della «solidarietà globale»29.
Vivere lo scambio dei doni in ogni dialogo interculturale è possibile nella
misura in cui riusciamo a «scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere in-
sieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci,
di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una
vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegri-
naggio»30. In questi tempi di pluralismo radicale, la spiritualità che sostiene
ogni evangelizzazione non può coltivarsi come ripiegamento su se stessi o
su gruppi chiusi e tribali per la paura del diverso, neanche come spirito di
espansione e di assimilazione della differenza dell’altro. La sorgente spiri-
tuale del secolo XXI sta nell’incontro con l’altro riconoscendo la sua diversi-
tà e nell’apertura con l’altro al mistero ineffabile, per trovarci insieme nella
voragine dell’amore. Questa è la chance storica cha abbiamo di fronte come
cristiani, fare sì che la marea caotica del pluralismo, grazie al dialogo inter-
culturale come scambio di doni che ci apre alla presenza del divino, diventi
unità nella diversità e sia percepita – secondo la diversità di ciascuno – come
carovana solidale e giusta o come santo pellegrinaggio per ringraziare Dio o
come esperienza di fraternità interculturale e interreligiosa.
1
Cf. Lumen gentium, 1: «Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adu-
nato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo
ad ogni creatura (cf. Mc 16, 15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che
risplende sul volto della Chiesa».
2
Cf. Gaudium et spes, 44: «È dovere di tutto il popolo di Dio, soprattutto dei
pastori e dei teologi, con l’aiuto dello Spirito Santo, ascoltare attentamente, discer-
nere e interpretare i vari linguaggi del nostro tempo, e saperli giudicare alla luce
della parola di Dio, perché la verità rivelata sia capita sempre più a fondo, sia meglio
compresa e possa venir presentata in forma più adatta».
3
Francesco, Evangelii gaudium, 115.
4
P. Berger, Los numerosos altares de la modernidad, Sigueme, Salamanca 2016, p.
10 (traduzione mia).
5
R. Panikkar, Pluralisme e interculturalitat, Fragmenta Editorial, Barcelona 2010,
p. 13 (traduzione mia).
6
J. Melloni, Hacia un tiempo de síntesis, Fragmenta Editorial, Barcelona 2011, p.
28 (traduzione mia).
7
Cf. R. Panikkar, Diàleg intercultural i interreligiós, Fragmenta Editorial, Barcelo-
na 2014, p. 75.
8
Cf. J. Melloni, Hacia un tiempo de síntesis, cit., pp. 26-29.
9
Francesco, Evangelii gaudium, 220.
10
Ibid., 116.
11
Ibid., 238.
12
Ibid., 272.
13
Ibid., 118.
14
Ibid., 116.
15
Francesco, Omelia nella solennità di Pentecoste, Città del Vaticano, 4 giugno
2017.
16
Id., Evangelii gaudium, 116.
17
Cf. Id., Omelia nella solennità di Pentecoste, cit.
18
Chi ripercorre i duemila anni di storia del cristianesimo riconosce l’impor-
tanza della dimensione carismatica della Chiesa. Infatti, lo Spirito Santo fa sorgere
diversi carismi per rispondere alle necessità e alle sfide di ogni epoca. Di fronte
alle ricchezze opulente della Chiesa nel Medioevo sorgono gli ordini mendicanti, di
fronte alla modernità con la centralità del soggetto nascono i Gesuiti, e così via. In
questa chiave bisogna guardare il carisma dell’unità come una luce e un’azione dello
Spirito per vivere in tempi di pluralismo.
19
Giovanni Paolo II, Messaggio a Chiara Lubich in occasione del 60o della nascita del
Movimento dei Focolari, Città del Vaticano, 4 dicembre 2003.
20
Cf. C. Lubich, La dottrina spirituale, Città Nuova, Roma 2006, pp. 438-490.
21
Id., Discorso al Santuario della Madonna di Guadalupe, Città del Messico, 7 giu-
gno 1997.
22
Gaudium et spes, 22.
23
Francesco, Evangelii gaudium, 238.
24
Gaudium et spes, 22.
25
Francesco, Evangelii gaudium, 272.
76 nu 229
lucas cervinho
26
Id., Discorso ai rettori e agli alunni dei Pontifici Collegi e Convitti di Roma, Città del
Vaticano, 12 maggio 2014.
27
Id., Evangelii gaudium, 272.
28
Ibid..
29
Francesco, Laudato si’, 240.
30
Id., Evangelii gaudium, 87.