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Fattori di rischio

Martino Trapani
Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

Anno Accademico 2017-2018


CORSO DI IGIENE GENERALE E APPLICATA

METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA

Martino Trapani
FATTORI DI RISCHIO

CAUSE DI MALATTIA

Agenti chimici, fisici e biologici capaci di


determinare nell’uomo una condizione di malattia.

Il ‘Rischio’ è “la probabilità che si verifichi un


evento”;

FATTORE DI RISCHIO

E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a


determinare una condizione di malattia.
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FATTORI DI RISCHIO

Mentre nelle malattie infettive si ha sempre a che


fare un microorganismo la cui presenza è
indispensabile per lo svliluppo di una malattia
(CAUSA NECESSARIA);

Nelle malattie croniche esistono cause non


necessarie, (in quanto la causa si può sviluppare
anche in loro assenza), né sufficienti (la loro
presenza non comporta obbligatoriamente la
malattia), che sono i fattori casuali e di rischio.

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FATTORI DI RISCHIO

I fattori di rischio di una malattia possono essere:

• attributi della persona (componenti ereditarie o


comportamentali);

• elementi a cui la persona è esposta (fattori ambientali);

che aumentano la probabilità di comparsa di una malattia.

La presenza di uno o più FR, pur aumentando la probabilità


di ammalare di quella specifica malattia, non è una
condizione che ne determina obbligatoriamente lo sviluppo.

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FATTORI DI RISCHIO

Dalla combinazione fra esposizione e malattia si


costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA

SITUAZIONE CLINICA

MALATO NON MALATO TOTALE

FATTORE ESPOSTO A B
A+B
DI (PRESENTE)

RISCHIO NON ESPOSTO


D
(ASSENTE) C C+D

TOTALE A+C B+D N

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MISURE DI RISCHIO

Misurare la frequenza di malattia o di altri stati di


salute è solo l’inizio del processo epidemiologico.

Un obiettivo centrale della ricerca epidemiologica


infatti è di studiare:

le cause delle malattie


o
di individuarne i fattori di rischio

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MISURE DI RISCHIO

Come possiamo misurare/quantificare l’effetto di una


esposizione per determinare se quella esposizione è
causa o fattore di rischio di una determinata malattia?

Con le misure di rischio:

• RA rischio attribuibile;

• OR odds ratio;

• RR rischio relativo;
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MISURE DI RISCHIO

incidenza della malattia tra gli esposti ad un dato


Rischio assoluto: fattore di rischio
numero di casi /numero degli esposti

esprime di quanto è > il rischio tra coloro che sono


Rischio relativo (RR): esposti rispetto a coloro che non lo sono.

E’ dato dal rapporto tra l’incidenza negli esposti (Ie) e


l’incidenza nei non esposti (Ine).
RR = Incidenza Esposti / Incidenza non Esposti
rappresenta la quantità di rischio supplementare
Rischio attribuibile (RA): attribuibile al fattore di rischio, cioè la quota di
soggetti che eviterebbe la malattia se fosse
completamente rimosso il fattore di rischio.

E’ dato dalla differenza tra Ie Ine.


RA = Incidenza Esposti - Incidenza non Esposti
Esposizione = presenza di un fattore che può (ipoteticamente) causare un certo effetto
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MISURE DI RISCHIO

non confondere il rischio relativo con il rischio


attribuibile. Le due misure hanno scopi diversi.

• il RR costituisce misura della forza della


associazione tra il fattore di malattia e la malattia
medesima, ed è un indice utilissimo sulla strada
della dimostrazione che il fattore è causa della
malattia.

• Il RA rappresenta invece una misura dell'impatto


che il fattore in esame ha sulla popolazione in
studio.
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MISURE DI RISCHIO – Esempio:

un gruppo di soggetti inizialmente sani, che esposti ad un


fattore di rischio (colesterolemia alta) dopo un certo
tempo sviluppano una malattia (cardiopatia).

Al termine del periodo di follow-up si avranno 4


categorie di soggetti:

• malati esposti (a);


• malati non esposti (c);
• non malati esposti (b);
• non malati non esposti (d);

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MISURE DI RISCHIO – Esempio:

TAVOLA DI CONTINGENZA

soggetti inizialmente sani, che esposti ad un fattore di


rischio (colesterolemia alta) dopo un certo tempo
sviluppano una malattia (cardiopatia).

MALATO NON MALATO TOTALE

A= 50 B=450
ESPOSTO 500 (A+B)

D=475
NON ESPOSTO C=25 500 (C+D)

TOTALE 75 (A+C) 925 (B+D) N 1000

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RISCHIO ASSOLUTO

Rischio assoluto: incidenza cumulativa negli esposti:

a/a+b, cioè 50/500 = 1/10 = 0,1= 10%

MALATO NON MALATO TOTALE

A= 50 B=450
ESPOSTO 500 (A+B)

D=475
NON ESPOSTO C=25 500 (C+D)

TOTALE 75 (A+C) 925 (B+D) N 1000

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RISCHIO RELATIVO RR – STUDIO
PROSPETTIVO
Rischio Relativo (RR o risk ratio): Rapporto fra incidenza
negli esposti e incidenza nei non esposti:

a/(a+b) 50/500 0.10


RR = -------- = --------- = ------ =2
c/(c+d) 25/500 0.05
Dunque gli esposti hanno un rischio doppio dei non esposti.
Se il valore e' attorno a 1 indica che il fattore non ha influenza nello
sviluppo della malattia (non esiste associazione tra tra esposizione e
malattia);

Se e' <1 indica che esiste un rischio minore di sviluppare la malattia


tra i soggetti esposti (fattore ha un ruolo protettivo);

Se e' >1 indica che esiste un rischio maggiore di malattia tra i


soggetti esposti (associazione tra fattore e malattia);
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RISCHIO RELATIVO RR

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RISCHIO ATTRIBUIBILE RA

Rischio attribuibile individuale (RA): Rappresenta la


quantità di rischio supplementare attribuibile al fattore
di rischio, ossia la quota di soggetti che eviterebbe la
malattia se fosse rimosso il fattore di rischio:

a/(a+b) - c/(c+d)
0.10 - 0.05 = 0.05 = 5%

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ODDS RATIO - STUDIO RETROSPETTIVO

Il calcolo dell'odds ratio prevede il confronto tra le


frequenze di comparsa dell'evento (ad esempio, malattia)
rispettivamente nei soggetti esposti e in quelli non esposti
al fattore di rischio in studio.

Esso è utilizzato negli studi retrospettivi (caso controllo),


dove non è necessaria la raccolta dei dati nel tempo.

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ODDS RATIO

L’Odds Ratio (OR) è il rapporto tra la frequenza con la quale


un evento si verifica in un gruppo e la frequenza con la
quale lo stesso evento si verifica in un altro gruppo

Negli studi caso-controllo (in cui il RR non puo' essere


calcolato correttamente mancando i dati di incidenza) si
può ottenere una stima del rischio con l’Odds Ratio:
a/(a + b) a/b axd
RR = ----------- ≈ ------ = ---- = OR
c/(c + d) c/d cxb

(50/450) / (25/475) = 50 x 475 / 450 x 25 = 2.11


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ODDS RATIO

Con una semplificazione estrema si può dire che odds


ratio e rischio relativo sono relativamente simili dal
punto di vista concettuale (ma dal punto di vista
quantitativo lo sono solo per eventi che si verificano
raramente).

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ESERCIZI RISCHIO RELATIVO

Supponiamo di intraprendere un nuovo studio per verificare se esiste una


associazione fra allevamento dei vitelli in ricoveri chiusi (esposizione, o
variabile indipendente) e la comparsa di polmonite (variabile dipendente).

A questo scopo effettuiamo uno studio prospettivo, seguendo nel tempo


gruppi di vitelli allevati al chiuso oppure all'aperto e contando i casi di
polmonite che si verificano nei due gruppi.

Alla fine dello studio i risultati ottenuti vengono tabulati nella tabella di
contingenza:

http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm

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ESERCIZI RISCHIO RELATIVO

L'associazione fra
allevamento al chiuso dei
vitelli e polmonite
(RR=3.93) è da ritenere
discreta

http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm

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ESERCIZI RISCHIO ATTRIBUIBILE

Nell'esempio dei vitelli con polmonite, RA=0.38.

Ciò indica che rimuovendo il fattore "cattiva ventilazione" ci si aspetta di


osservare una diminuzione del 38% dell'incidenza della malattia (ammesso che
tale fattore sia l'unico responsabile della polmonite).

http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm

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ESERCIZI ODDS RATIO

l'associazione fra obesità e urolitiasi del cane, ricordando che in uno studio
retrospettivo si inizia selezionando i casi e i controlli e poi andando ad
accertare quanti fra i casi (e quanti fra i controlli) sono stati esposti alla
presunta causa. Lo studio ha fornito i seguenti risultati:

http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm

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Bibliografia:
Testi:

•Barbuti, Fara, Giammamco et al. “IGIENE”, Monduzzi Editore

•Carlo Signorelli “Igiene Epidemiologia Sanità Pubblica”, Società Editrice Universo

•F. Auxilia, M. Pontello “Igiene e Sanità Pubblica”, Piccin

Risorse online:

www.who.int; www.cdc.org; www.istat.it; www.epicentro.iss.it

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GRAZIE

Martino Trapani MAIL: mtrapani@asst-rhodense.it


trapanimartino@yahoo.it
WEB: https://trapanimartino.wordpress.com
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