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Da troppo tempo, l’accademia ha deciso di destinare all’oblio interi continenti della storia della filosofia; da troppo tempo, continua a incensare i protagonisti più seriosi e austeri della grande battaglia delle idee. Perché? Perché la storia della filosofia è stata scritta dai vincitori: i vincitori di una lotta che vede contrapposti, infaticabilmente, idealisti e materialisti. Con il cristianesimo, gli idealisti hanno avuto esclusivo accesso alle stanze alte del potere filosofico: da venti secoli, hanno favorito i pensatori che concordano con la loro impostazione e hanno tentato di cancellare ogni traccia di filosofie alternative. Di qui, l’oblio dei cinici, dei cirenaici, degli epicurei, dei cristiani edonisti, degli gnostici licenziosi, dei fratelli e delle sorelle del Libero Spirito, dei libertini barocchi, degli ultrà illuministi, degli utilitaristi francesi e anglosassoni, dei socialisti dionisiaci, dei nietzscheani di sinistra e di mille altri ribelli. Ma l’opera degli idealisti al potere, per nostra fortuna, non ha potuto compiersi. E la Controstoria della filosofia di Michel Onfray, il cui primo volume è dedicato all’Antichità, racconta la storia degli sconfitti dalla parte degli sconfitti: gli eroi di questo libro sono dunque Democrito e Diogene, Aristippo ed Epicuro, Lucrezio e Filodemo – e non Platone e Aristotele; e secondo Onfray, abbiamo tutto da guadagnarci.
Da troppo tempo, l’accademia ha deciso di destinare all’oblio interi continenti della storia della filosofia; da troppo tempo, continua a incensare i protagonisti più seriosi e austeri della grande battaglia delle idee. Perché? Perché la storia della filosofia è stata scritta dai vincitori: i vincitori di una lotta che vede contrapposti, infaticabilmente, idealisti e materialisti. Con il cristianesimo, gli idealisti hanno avuto esclusivo accesso alle stanze alte del potere filosofico: da venti secoli, hanno favorito i pensatori che concordano con la loro impostazione e hanno tentato di cancellare ogni traccia di filosofie alternative. Di qui, l’oblio dei cinici, dei cirenaici, degli epicurei, dei cristiani edonisti, degli gnostici licenziosi, dei fratelli e delle sorelle del Libero Spirito, dei libertini barocchi, degli ultrà illuministi, degli utilitaristi francesi e anglosassoni, dei socialisti dionisiaci, dei nietzscheani di sinistra e di mille altri ribelli. Ma l’opera degli idealisti al potere, per nostra fortuna, non ha potuto compiersi. E la Controstoria della filosofia di Michel Onfray, il cui primo volume è dedicato all’Antichità, racconta la storia degli sconfitti dalla parte degli sconfitti: gli eroi di questo libro sono dunque Democrito e Diogene, Aristippo ed Epicuro, Lucrezio e Filodemo – e non Platone e Aristotele; e secondo Onfray, abbiamo tutto da guadagnarci.
Da troppo tempo, l’accademia ha deciso di destinare all’oblio interi continenti della storia della filosofia; da troppo tempo, continua a incensare i protagonisti più seriosi e austeri della grande battaglia delle idee. Perché? Perché la storia della filosofia è stata scritta dai vincitori: i vincitori di una lotta che vede contrapposti, infaticabilmente, idealisti e materialisti. Con il cristianesimo, gli idealisti hanno avuto esclusivo accesso alle stanze alte del potere filosofico: da venti secoli, hanno favorito i pensatori che concordano con la loro impostazione e hanno tentato di cancellare ogni traccia di filosofie alternative. Di qui, l’oblio dei cinici, dei cirenaici, degli epicurei, dei cristiani edonisti, degli gnostici licenziosi, dei fratelli e delle sorelle del Libero Spirito, dei libertini barocchi, degli ultrà illuministi, degli utilitaristi francesi e anglosassoni, dei socialisti dionisiaci, dei nietzscheani di sinistra e di mille altri ribelli. Ma l’opera degli idealisti al potere, per nostra fortuna, non ha potuto compiersi. E la Controstoria della filosofia di Michel Onfray, il cui primo volume è dedicato all’Antichità, racconta la storia degli sconfitti dalla parte degli sconfitti: gli eroi di questo libro sono dunque Democrito e Diogene, Aristippo ed Epicuro, Lucrezio e Filodemo – e non Platone e Aristotele; e secondo Onfray, abbiamo tutto da guadagnarci.
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LESAGGEZZE
ANTICHE —
Controstoria della filosofia I«La Controstoria della filosofia cancella idealisti
e credenti ed esalta gli edonisti... Un rovesciamento
di prospettive storiche a dir poco curioso. Soltanto
un saggista siffatto poteva irridere la storia filosofica».
Armando Torno, «Corriere della Sera»
«Un nuovo faro nel mare del conformismo
delle storie della filosofia».
«Lire»
«Come il Trattato di ateologia, questa impresa varra
a Michel Onfray lo stesso odio che da sempre
si ¢ manifestato contro gli autori che egli difende.
Ecco perché quello che fa sembra del tutto
legittimo, se non necessario».
«Libération»
«La Controstoria della filosofia é Voccasione
di Michel Onfray per ridare la parola a chi
non ha avuto voce nella storia della filosofia,
a quelli che, dall’Antichita al Medioevo, hanno
prodotto una critica del mondo occi
«Le Magazine Littéraire»
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