Sei sulla pagina 1di 4

Diritto costituzionale 2015 – 2016 – Programma d’esame della seconda parte.

Argomenti

1. L’Unione europea: organizzazione e fonti

1.1. Ordinamento interno e ordinamento internazionale: l'obbligo di conformità dell'ordinamento


alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute; lo statuto dei trattati
internazionali nel diritto interno, prima e dopo la revisione costituzionale del 2001. Il ripudio
della guerra e le limitazioni di sovranità nell'art. 11 cost.

1.2. L'organizzazione costituzionale dell'unione europea: i trattati e la loro evoluzione; il principio


di attribuzione e i poteri impliciti; l'assetto risultante dal trattato di Lisbona (2009): TUE, TFUE,
Carta dei diritti fondamentali. L'organizzazione costituzionale dell'Unione: il Consiglio europeo,
il Parlamento, la Commissione; la Corte di giustizia e la BCE (e il SEBC).

1.3. Le fonti del diritto europeo: direttive e regolamenti; diretta applicabilità e efficacia diretta; in
particolare, le direttive e il loro recepimento; le conseguenze del mancato recepimento o della
violazione di una direttiva UE; i regolamenti e la diretta applicabilità: il problema del contrasto
tra diritto interno e diritto europeo direttamente applicabile; il conflitto tra corte costituzionale e
corte di giustizia e la sentenza n. 170 del 1984 della corte costituzionale; il problema del
contrasto tra diritto europeo e costituzione: la dottrina dei “controlimiti”.

2. Le autonomie territoriali

2.1. Autonomia e decentramento nell'art. 5; gli enti costitutivi della repubblica secondo l'art. 114
dopo la riforma del 2001. I diversi tipi di enti territoriali e le diverse caratteristiche della loro
autonomia: regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale; il c.d. regionalismo
differenziato dell'art. 116 cost.

2.2. Gli organi di governo e l'autonomia statutaria delle regioni; il procedimento di formazione degli
statuti regionali; il problema dell'autonomia statutaria delle regioni a statuto speciale dopo la l.
cost. n. 1 del 1999; la legge cost. n. 2 del 2001 e l'introduzione della c.d. "legge statutaria" nelle
regioni a statuto speciale. La posizione dello statuto regionale nel sistema delle fonti e il suo
rapporto con a legge statale e la legge regionale, tra gerarchia e competenza; il contenuto degli
statuti regionali.

2.3. La forma di governo delle regioni: la forma di governo disciplinata dalla costituzione e il
margine di autonomia lasciato agli statuti nel modificarla; il principio della necessaria
contemporaneità di elezione e decadenza del presidente e del consiglio (c.d. "simul stabunt,
simul cadent") e la forma di governo c.d. "neoparlamentare". I riflessi sulla legislazione
elettorale e le leggi elettorali di consigli e presidenti regionali. La forma di governo regionale e
quella dei comuni: i sistemi elettorali dei comuni; la riforma delle province e le città
metropolitane secondo la legge n. 566 del 2014.

2.4. La potestà legislativa regionale; il potere legislativo delle regioni prima della riforma del titolo
V; la nozione di competenza concorrente. La potestà legislativa statale e regionale dopo la
riforma del 2001: la scomparsa del limite dell'interesse nazionale e il principio di leale
cooperazione. Interferenze e sovrapposizioni tra materie di competenza statale e regionale dopo
la riforma del titolo V: le norme statali di dettaglio introdotte a seguito della modifica dei
principi fondamentali; le materie c.d. trasversali; il ruolo del principio di sussidiarietà. Necessità
1
di compensare le compressioni dell'autonomia regionale attraverso garanzie procedimentali: il
principio di leale cooperazione; i poteri sostitutivi. La potestà regolamentare delle regioni e
degli altri enti territoriali.

2.5. L'autonomia finanziaria di regioni e enti locali. I meccanismi di raccordo: il sistema delle
conferenze e il progetto di riforma del senato.

3. L'amministrazione della giustizia

3.1. Il diritto ad agire e il diritto alla difesa; diritto soggettivo e interesse legittimo; la funzione
giurisdizionale e il giusto processo.

3.2. Il principio del giudice naturale e il divieto di istituzione di giudici straordinari e speciali;
giudici ordinari, sezioni specializzate, giudici speciali; il giudice amministrativo e la sua
giurisdizione. La corte dei conti, i tribunali militari e gli altri giudici speciali.

3.3. La giurisdizione ordinaria: autonomia e indipendenza della magistratura; distinzione tra


magistratura requirente e giudicante: il problema della separazione delle carriere e
dell'obbligatorietà dell'azione penale. La Cassazione e le sue competenze.

3.4. Il C.S.M.: composizione; le funzioni del CSM: funzioni costituzionalmente attribuite e funzioni
ulteriori; altri principi in tema di magistratura: il principio del concorso e le sue deroghe; la
partecipazione del popolo all'amministrazione della giustizia; il principio della inamovibilità. Le
garanzie di indipendenza dei giudici speciali. Magistratura e esecutivo: le attribuzioni del
ministro della giustizia e la polizia giudiziaria; la tutela contro gli atti della pubblica
amministrazione.

4. La giustizia costituzionale

4.1. I modelli di sindacato di costituzionalità: diffuso e accentrato, preventivo e successivo, astratto


e concreto; le funzioni della corte costituzionale.

4.2. Composizione della corte e garanzie di indipendenza dei giudici costituzionali.

4.3. Il giudizio in via incidentale e il giudizio in via incidentale: oggetto, presupposti, procedimento.

4.4. Le decisioni della corte nel giudizio sulle leggi: sentenze e ordinanze; decisioni di
inammissibilità, di rigetto e di accoglimento: effetti; sentenze interpretative di rigetto, sentenze
monito, sentenze che dichiarano la “provvisoria” infondatezza della questione; sentenze di
accoglimento parziale, additive, manipolative; i problemi delle sentenze interpretative e
manipolative nel rapporto con giudici e legislatore e le dottrine del “diritto vivente” e delle
“rime obbligate”; il tentativo di circoscrivere gli effetti temporali delle decisioni di
accoglimento e la c.d. “illegittimità sopravvenuta”.

4.5. I conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato: la nozione di attribuzione, la nozione di potere
dello stato e il problema dell’organo competente a dichiarare definitivamente la volontà del
potere; conflitti da “usurpazione” e da “interferenza”; il procedimento nel conflitto tra poteri
dello stato: particolarità; oggetto e struttura delle decisioni sui conflitti di attribuzione. I conflitti

2
di attribuzione tra enti: differenze e analogie rispetto ai conflitti di attribuzione tra poteri e al
giudizio in via principale.

4.6. Le altre funzioni della Corte: giudizio sul presidente della repubblica, giudizio di ammissibilità
del referendum abrogativo.

5. Le libertà costituzionali

5.1. I principi fondamentali: il riconoscimento dei diritti inviolabili e il principio personalista. Il


problema dell'identificazione dei diritti inviolabili e i diritti della personalità; il rilievo delle
formazioni sociali; i doveri di solidarietà. Il principio di eguaglianza in senso formale e
sostanziale e il problema della condizione dello straniero. Il diritto al lavoro, il dovere del alvoro
e i diritti dei lavoratori.

5.2. I problemi di classificazione delle libertà: rapporti civili, etico - sociali, economici, politici;
libertà c.d. negative e diritti a prestazioni; diritti opponibili allo stato e ai privati.

5.3. Le libertà nei rapporti civili: libertà personale, di domicilio, di corrispondenza; la nozione di
libertà personale (in rapporto con la libertà di circolazione), di domicilio (in rapporto con le
nozioni civilistica e penalistica di domicilio) e di corrispondenza (in rapporto con la
manifestazione del pensiero); il ruolo della riserva di legge e della riserva di giurisdizione nella
tutela dei diritti inviolabili. Le libertà di circolazione, di riunione e di associazione: la differenza
tra riunione e associazione; la distinzione tra luogo pubblico e aperto al pubblico e l’obbligo del
preavviso; le associazioni vietate dalla costituzione e il rapporto con le norme in materia di
diritti politici e di libertà sindacale. La libertà religiosa e le confessioni religiose. La libertà di
manifestazione del pensiero: oggetto, mezzi, limiti; il principio costituzionale del pluralismo
dell’informazione: il divieto di autorizzazioni e censure e la registrazione dei periodici; il
sequestro della stampa; il limite del buon costume e gli altri limiti apponibili alla libertà di
manifestazione del pensiero. I principi in materia penale: l’irretroattività e la tassatività, la
personalità della responsabilità penale, la funzione rieducativa della pena e il divieto della pena
di morte. La responsabilità dei funzionari e dei dipendenti dello stato.

5.4. Le libertà nei rapporti etico – sociali: la famiglia come società naturale; i principi in materia di
eguaglianza dei coniugi e di rapporti tra figli e genitori; il diritto alla salute e le sue molteplici
implicazioni: libertà “negativa” e diritto a prestazione; diritto alle cure, diritto alle cure gratuite;
la libertà dell’arte e della scienza e il diritto all’istruzione.

5.5. Le libertà nei rapporti economici: a) i diritti del lavoratore: diritto alla retribuzione, alle ferie, al
riposo; diritto alla previdenza e all’assistenza sociale; libertà di organizzazione sindacale e
diritto di sciopero; il problema dell’efficacia dei contratti collettivi; b) la libertà di impresa e la
proprietà privata: la libertà di iniziativa economica e i suoi limiti; la tutela della concorrenza; la
proprietà privata, i suoi limiti e i principi in materia di espropriazione; la riserva allo stato di
attività economiche; i principi in materia di cooperazione, credito e risparmio.

5.6. I doveri dei cittadini: il dovere di difesa della patria, il dovere di fedeltà e di osservanza delle
leggi, il dovere di contribuire alle spese pubbliche; i principi di capacità contributiva e di
progressività.

3
Materiali per la preparazione dell’esame.

E’ innanzitutto indispensabile una buona conoscenza delle norme costituzionali e delle


disposizioni esterne alla costituzione di volta in volta richiamate (in particolare nella parte relativa
alla corte costituzionale). In particolare, nel corso della seconda parte, sono state esaminate le
disposizioni contenute negli artt. da 1 a 55 e da 100 a 137 cost.

Per quanto attiene al manuale (Bin – Pitruzzella, Diritto costituzionale, Torino 2015), formano
oggetto della seconda parte i seguenti capitoli:

Cap. II – Forme di stato – limitatamente ai paragrafi 5 (lo stato e la società multiculturale), 6


(stato unitario, stato federale stato regionale), 7 (l’Unione europea).
Cap. VI – Regioni e governo locale.
Cap. VII – L’Amministrazione della giustizia.
Cap. VIII – Fonti: nozioni generali (questo capitolo era già incluso tra quelli da studiare per la
prima parte, ma va rivisto anche nella preparazione della seconda).
Cap. X – Le fonti delle autonomie.
Cap. XI – Fonti europee.
Cap. XII – Giustizia costituzionale.
Cap. XIII – Diritti e libertà.

Per quanto riguarda l’amministrazione della giustizia e l’ordinamento della magistratura, si


ricorda che lo studio del cap. VII del Bin – Pitruzzella deve essere integrato con lo studio
dell’introduzione e dei capitoli 1, 2 e 3 (da pag. 1 a pag. 166) del volume di N. Zanon – F.
Biondi, Il sistema costituzionale della magistratura, IV ed., Bologna 2014.

Potrebbero piacerti anche