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Analisi critica: Il dipinto desta scalpore per la scelta dei soggetti, due donne
d’estrazione sociale umile, che non rispettano i canoni accademici. I volti sfatti
delle ragazze hanno fatto pensare che si trattasse di due prostitute. Attraverso
le loro pose scomposte l’artista vuole dare un effetto di immediatezza
all’osservatore, l’idea che le due donne siano state colte di sorpresa, e intende
inserire la scena nella contemporaneità, lontana da dimensioni idealizzate o
mitologiche. C’è una predominanza di colori freddi, quali il verde, l’azzurro, il
grigio, che mettono in risalto il colore dei fiori tenuti in grembo dalla donna in
secondo piano.
3) Autore: Manet
Soggetto: Olympia
epoca: 1863
tecnica: olio su tela
descrizione: è rappresentata una donna seminuda sdraiata su un letto. Sullo
sfondo compaiono due figure: una domestica di colore che le porta un mazzo
di fiori e un gatto nero, simbolo di lussuria e tradimento. La donna è
rappresentata con la mano sinistra posta sul pube in un gesto di falso pudore.
analisi critica: Il dipinto desta scalpore non solo per la scelta del soggetto, una
prostituta rappresentata completamente nuda, ma anche per lo sguardo
provocatorio che la donna lancia all’osservatore dell’opera. Diversi sono gli
elementi che fanno capire che la donna è legata al mondo della prostituzione:
il nastro nero attorno al collo della protagonista, il nome stesso della giovane
che era molto in voga tra le prostitute dell’ottocento. Manet si difende dalle
critiche dicendo che si era inspirato a Tiziano, Velazquez, Goya.
L’Olympia non piace al pubblico anche perché non c’è volume, non c’è il
chiaroscuro. L’artista gioca solo su diverse gradazioni di bianco. E’ il colore che
dà il senso della profondità.