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LORENZO GHIBERTI

(1378-1455)

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017


Il concorso del 1401

Orafo, scultore, pittore e architetto, Lorenzo Ghiberti:


• è incaricato delle più importanti imprese artistiche del Comune
di Firenze
• è a capo di una fiorente bottega, presso la quale si formano i
protagonisti del primo Rinascimento

Nel 1401 vince il concorso per la seconda Porta del


Battistero di Firenze, superando i migliori artisti del tempo,
tra cui Jacopo della Quercia e Filippo Brunelleschi.

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017


Cenni storici sul Sacrificio di Isacco

• Il sacrificio di Isacco è un episodio del libro biblico


 della Genesi. Il suo racconto si trova in Genesi 22,1-18.
• Dio, per mettere alla prova la fede di Abramo, gli ordina
di sacrificare il proprio figlio Isacco. Abramo si reca
senza esitazioni sul monte Moriah e mentre sta per
compiere diligentemente il sacrificio, impugnando già il
coltello, un angelo del Signore scende a bloccarlo e gli
mostra un ariete da immolare come sacrificio sostitutivo.
Il Sacrificio di Isacco di
Ghiberti

Ghiberti inserisce
armonicamente le figure
nella formella sfruttandone
l’andamento mosso. La
scena è divisa in senso
obliquo da una roccia che
delimita la porzione dove
si trovano i servi e l’asino.
Abramo sta per vibrare il
colpo mentre sopraggiunge
l’angelo per fermargli la
mano.
Il Sacrificio di Isacco di
Brunelleschi

Completamente diversa è
la formella di Brunelleschi:
le sue figure non si
armonizzano nelle sagome
della formella, sembrano
giustapposte e slegate tra
loro ed è molto presente
l’elemento drammatico e
impetuoso.
Nel lobo inferiore sinistro per il servitore che si toglie una spina dalla pianta del piede
Brunelleschi si ispira al cosiddetto Spinario, una scultura ellenistica del II sec. a.C.
La giuria sceglie la formella di Ghiberti perché rispecchia
ancora i canoni tradizionali tardo-gotici.
Nel concorso del 1401 a confronto le due formelle, oggi conservate
nel Museo del Bargello di Firenze.
Ghiberti cesella il bronzo con abilità di orafo e dà alle
posture dei personaggi un’eleganza ancora gotica

Tutte le figure si dispongono entro la formella con un


equilibrio che l’artista trae dall’arte classica

Brunelleschi crea una scena più drammatica e realistica:


l’angelo fa appena in tempo a bloccare la mano di Abramo

I servi, intenti nelle proprie faccende ed estranei al


dramma, fuoriescono dai limiti imposti dalla cornice gotica
La Porta Nord del Battistero

La capacità di unire la tradizione gotica con le novità rinascimentali e


l’affidabilità garantita dalla sua bottega convincono i giudici:

Ghiberti si aggiudica la commissione della Porta Nord

• L’artista ha solo 23 anni


• La sua bottega diventa punto di riferimento artistico e culturale di Firenze
• Qui vengono a contatto e si formano artisti come Donatello, Michelozzo,
Masolino da Panicale e Paolo Uccello
• Nella Porta Nord Ghiberti utilizza tecniche sperimentate nel Medioevo ma,
al tempo stesso, inizia a sperimentare l’uso della prospettiva

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017


La Porta Nord del Battistero

La Porta Nord è in bronzo parzialmente


dorato e ha 28 formelle quadrilobate (a
quattro lobi, aree dal profilo circolare)

Vi si narrano le Storie della Vita e della


Passione di Cristo con ritratti degli
Evangelisti e dei Dottori della Chiesa

Intrapresa nel 1403, la Porta è


compiuta nel 1424, dopo ben 21 anni di
lavoro

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017


Porta nord del Battistero:
flagellazione.

Ottenuta la vittoria, Lorenzo


Ghiberti dà inizio all’opera.
Nella flagellazione la
compostezza classica è
evidente.
La figura di Cristo sfrutta la
ponderazione per assumere
un andamento sinuosamente
raffinato che si rapporta alle
pose simmetriche dei
flagellatori.
La ponderazione del corpo di
Cristo è di chiara derivazione
policletea presente nel
Doriforo.

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