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FACULTATEA DE LITERE

Limba italiană
An I, semestrul II

Asist.drd. Bence-Muk Mirona


CURS 1 6.03.2017

Il congiuntivo

 E un modo definito
 Dispone di 4 tempi :

1. Presente
2. Passate
3. Imperfetto
4. Trapassato

 E il tempo della subordinata, introdotta dalla congiunzione „che”, conesso (legat) al tipo
di verbo riscontrato (întâlnit) nella reggente e al tempo del verbo stesso.
 Riflette la valenza dubitativa e volutiva e viene richiesto dalle seguenti categorie verbali
e situazioni :

a. Verbi che indicano una volizione (permesso, ordine, preghiera), un’ aspettativa
(desiderio, timore, sospetto), un opinione e una persuasione. Quindi ricordiamo :
accettare, amare, aspettare, assicurarsi, attendere, augurare, chiedere, credere,
desiderare, immaginare, lasciare, negare, ordinare, permettere, preferire, pregare,
pretendere, raccomandare, ralleglarsi (a se înveseli), rittenere (a considera că...),
domandare, dubitare, essigere, fingere (a se preface), illudersi (a-și face iluzii), temere (a
se teme), aver paura, volere, non sapere, dispiacere, piacere, parere, sembrare, aver
l’imperesione che, ignorare se (a nu ști), direi che (a-și zice că), essere felice, essere
contento, disporre, curarsi.

OBS : Il verbo „dubitare” nella forma negativa richiede l’indicativo in quanto perde il suo valore
di incerteza. (ex. : Non abitare che io me la posso cavare da solo).

b. Esistono verbi che, in base a loro valore semantico, possono richiedere sia il congiuntivo
che l’indicativo :
 Ammettere ( = riconoscere => indicativo )
= supporre/permettere =>congiuntivo
 Calcolare ( = dedurre => indicativo )
= supporre => congiuntivo
 Considerare ( = tener conto => indicativo )
= supporre => congiuntivo
 Decidere ( = rendersi conto => indicativo )
= disporre => congiuntivo
 Pensare ( = riflettere => indicativo )
= credere/supporre =>congiuntivo
c. Quando le reggenze assumono un senso eventuale, specie in rifferimento a un soggetto
indeterminato, usiamo il congiuntivo :

Ex: Alcuni dicono che tu sia maleducato.

d. In frasi negative, tipo „non dico”, „non ricordo”

Ex.: Non dico che tu sia antipatico.

e. In frasi interrogative ritoriche

Ex.: Chi mi dice che lui non diventi migliore con gli anni?

f. In caso di inversione tra la regente e la subordinata, introdotta dai pronomi relativi


„che”, o „chi”.

Ex.: Chi fosse lui, non lo sapevamo.

g. Quando nella reggente ritroviamo verbi o forme verbali impersonali : bisogna, occorre,
puo darsi che, si dice che, e neccessario/importante che, e opportuno/giusto che, e
ora/tempo che, e bene/male che, e meglio/peggio che, e normale/naturale/logico che, e
preferirle che, e strano/incredibile che, e impossibile/possibile che, e
probabile/improbabile che, e facile/difficile che, e un peccato che

h. In subordinate introdotte di alcune congiunzioni particolari :


 Benche, sebbene, nonostante, malgrado
 Purche, a patto che, a condizione che, basta che
 Affinche/perche
 Prima che
 A meno che/ tranne che

i. Altri casi particolari in cui la reggenza riechiede l’uso del congiuntivo.


 Con pronomi indefiniti e alcuni avverbi : chiunque, qualsiasi, qualcunque,
(d)ovunque, communque.
 Con il superlativo relativo : il piu, la piu, i piu, le piu
 Il comparativo in questa formula : piu di quanto
 Con l’unico, il solo che, non c’e nessuno che
 Nelle frasi ottative che indicano augurio, desiderio, benedizione
 Nelle frasi semplici che esprimono un dubio
 Interrogativa indiretta
 Certe frasi relative in base a loro significato
QUANDO NON USARE IL CONGIUNTIVO

1. Soggetto uguale :

Penso (I sg.) che tu sia (II sg.) simpatica.


Penso (I sg.) di essere (I sg.) simpatico.

2. Esspresioni impersonali con valore generico :

Bisogna che tu faccia attentzione. (riffera a „tu”)


Bisogna fare attentzione. (valore generico)

3. Secondo me, forse, probabilmente + INDICATIVO


4. Anche se (chiar dacă), dopo che + INDICATIVO
SEMINAR 2 6.03.2017

La formazione del congiuntivo

1. Il congiuntivo presente :

I. – are : i, i, i, iamo, iate, ino

Ex. : che io canti, che tu canti, che lui/lei canti, che noi cantiamo, che voi cantiate, che loro
cantino.

II. –ere : a, a, a, iamo, iate, ano

Ex. : che io perda, che tu perda, che lui/lei perda, che noi perdiamo, che voi perdiate, che loro
perdano.

III. –ire : a, a, a, iamo, iate, ano

Ex : che io parta, che tu parta, che lui/lei parta, che noi partiamo, che voi partiate, che loro
partano

Che io finisca, che tu finisca, che lui/lei finisca, che noi finisciamo, che voi finisciate, che
loro finiscano

OSS. : I verbi che sono irregolari al presente indicativo, sarano irregolari anche al congiuntivo.

2. Il congiuntivo passato :

 Si forma con l’ausiliaro „essere” o „avere” e con il participio passato del verbo

Ex.: che io sia rimasto/a

3. Il congiuntivo imperfetto :

I. –are : assi, assi, asse, assimo, aste, assero

Ex.: che io parlassi, che tu parlassi, che lui/lei parlasse, che noi parlassimo, che voi parlaste, che
loro parlassero

II. –ere : essi, essi, esse, essimo, este, essero

Ex.: che io credessi, che tu credessi, che lui/lei credesse, che noi credessimo, che voi credeste,
che loro credessero.

III. –ire: issi, issi, isse, issimo, iste, issero


Ex.: che io finissi, che tu finissi, che lui/lei finisse, che noi finissimo, che voi finiste, che loro
finissero

VERBI IRREGOLARI :

DIRE, FARE, BERE, STARE, ESSERE

1. Dare : che io dicessi, che tu dicessi, che lui/lei dicesse, che noi dicessimo, che voi diceste,
che loro dicessero
2.
CURS 2 20.03.2017

Il passato remoto

 Indica un’azione collocate in un momento anteriore, rispetto al momento del parlare,


senza legami obiettivi o soggettivi con il presente.
 Ne inserisce l’azione entro coordinate temporali precise rifferendosi a un’azione
compiuta, staccato totalmente dal presente

OSS:

a) Il passato remote puo a volte indicare un’azione piu recente di quell ache accade
con il passato prossimo

Es.: “Dio ha creato il mondo” (La Genesi) o Un anno fa partimmo per una spedizione.

 Quindi, la distanza temporale rispetto al momento delle l’enunciazone non constituisce


un discrimine nella scelta dei due tempi.

b) Il passato remoto si usa con frequenza nella lingua scritta comme la trattatistica
storico-biografica, nella prosa narrative, nelle didascalie dei dialoghi (es.: disse,
affermo, ecc.), nelle frasi proverbiali o sentenziose.

Il trapassato remoto

 Indica un’azione anterior rispetto al azione anteriore espresso con il passato remoto
 E in disuso nel ausiliario `essere’ (fui stato) e nella diatesi passive (fui stato amato). Oggi
si incontra solo nelle proposizioni temporali (Dopo che loro ebbero studiato si misero a
preparare una torta.)

LA REGOLA DI FORMARE

1) Passato remoto:

-are: cantare + ai, asti, o, ammo, aste, arono

Es: io cantai, tu cantasti, io canto, noi cantammo, voi cantaste, loro cantarono

-ere: dovere + ei/etti, esti, e/ette, emmo, este, erono/ettero

Es: io dovei/etti, tu dovesti, lui dove/dovette, noi dovemmo, voi doveste, loro doverono/ettero
-ire: finire + ii, isti, i, immo, iste, irono

Es: io finii, tu finisti, lui fini, noi finimmo, voi finiste, loro finirono

2) Trapassato remoto:

 Si forma con l’ausiliario “essere” o “avere” al passato remoto piu il participio passato del
verbo di coniugare

ESSERE:

- Io fui entrato/a
- Tu fosti entrato/a
- Lui fu entrato/a
- Noi fummo entrati/e
- Voi foste entrati/e
- Loro furono entrati/e

AVERE:

- Io ebbi letto
- Tu avesti letto
- Lui ebbe letto
- Noi avemmo letto
- Voi aveste letto
- Loro ebbero letto.

La concordanza dei tempi

1) La concordanza dell’indicativo 2) La concordanza dell congiuntivo

Rap.di contemporaneita. Rap.di contemporaneita.


Presente ----------------------- Pres.indicativo Pres ---------------------------- Pres.cong.
Rap.di anteriorita Rap.di anteriorita
----------------------- Passato.prossimo ---------------------------- Pass.cong
Rap.di posteriorita Rap.di posteriorita
----------------------- Futuro semplice ---------------------------- Fut.S.Ind.

Rap.di contemporaneita Rap.di contemporaneita


Passato ----------------------- Imperf.indicativo Pass. ---------------------------- Imp.cong.
Rap.di anteriorita Rap.di anteriorita
----------------------- T.P.Prossimo ---------------------------- T.P.Cong.
Rap.di posteriorita Rap.di posteriorita
----------------------- Cond.passato ---------------------------- Cond.pas.
Indicativo - Presente e passato

Ho fame cosi mangio una mella. (Mi-e foame asa ca mananc un mar)
Ho fame cosi ho mangiato una mella. (Mi-e foame, asa ca am mancat un mar)
Ho fame cosi manger una mella. (Mi-e foame, asa ca voi manca un mar)

Avevo fame quindi mangiavo una mella. (Imi era foame, asa ca mananc un mar) -> imperfect=>
prezent in romana
Avevo fame quindi avevo mangiato una mella. (Mi-a fost foame, asa ca am mancat un mar) ->
trapassato prossimo => passato prossimo in romana
Avevo fame quindi avrei mangiato una mella. (Imi era foame, asa ca as fi mancat un mar/ voi
manca un mar) => depinde de context.

Congiuntivo – Presente e passato

Io penso che Maria sia brava. (Cred ca Maria este buna)


Io penso che Maria sia stata brava. (Cred ca Maria a fost buna)
Io penso che Maria sara/ sia brava. (Cred ca Maria va fi buna)

Io pensavo che Maria forse brava. (Credeam ca Maria este buna)


Io pensavo che Maria fosse stata brava (Credeam ca Maria a fost buna)
Io pensavo che Maria sarebbe stata brava. (Credeam ca Maria va fi buna).

OSSERVAZIONI:

1) Il passato prossimo ha un valore soggettivo permettendo all’interlocutore di


considerarlo, in base al contest, un tempo presente o passato. A seconda della sua
azione verra applicata la concordanza 1 o 2.
2) Il condizionale presente si comporta come un presente mentre il condizionale passato
come qualsiasi tempo del passato.
CURS 3 10.04.2017

Proposizione condizionale

 La condizione dalla quale dipende il compimento dell’azione, espresso nella reggente,


indica una subordinata condizionale
 Generalmente e introdotta dalla congiunzione “se” e il verbo puo essere all’indicativo,
per un ipotesi certo, e al congiuntivo per un ipotesi meno probabile o irreale

Es.: Se nevica vado a sciare (probabile)


Se avessi soldi farei il giro del mondo. (meno probabile)
Se avessi avuto pazienza avrei iniziato a studiare il giapponese. (irreale)

 Ci sono situazioni in cui puo essere introdotta da locuzioni congiuntive: “ammeso che”,
“nell’ipotesi che”, “nell’eventualita che” e il verbo sara sempre al congiuntivo

Es.: Ammeso che il treno fosse ritardo potremmo andare a prendere un café.

Periodo ipotetico

 Fra la subordinate condizionale e la sua reggente esiste una forte correlazione,


formando insieme il cosiddetto periodo ipotetico.
 In questa situazione la subordinate si chiama protasi (da protasis = premessa) e la
reggente si chiama apodasi (da apodasis = conseguenza)
 La protasi esprime la condizione in cui si puo svolgere l’azione espresso con la reggente
su un piano logico dal punto di vista sintattico
 Di solito essa precede la reggente
 L’apodesi e la conseguenza del compimento della condizione espresso nella protasi.
 In funzione del grado di probabilita espresso, il periodo ipotetico puo essere:
1. Della realta
2. Della possibilita
3. Dell’imposibilita

1. Periodo ipotetico della realta


 Esprime non tanto un ipotesi quanto la previsione di un fatto che siccuramente
accadera o semplicemente la costatazione di un fatto reale.
 La protasi avra sempre il verbo all’indicativo
 L’apodasi avra il verbo all’indicativo o all’imperativo
Es.: Se non ti alzi mi arrabbio. (Daca nu te trezesti ma enervez)
Se non avete fretta aspettatemi. (Daca nu va grabiti asteptati-ma)

2. Periodo ipotetico della possibilita


 Include 2 tipi:
a. I fatti che succedono sono molto probabili o possibili e, in questo caso, il
verbo nella protasi e all’indicativo, spesse volte all’indicativo futuro. Il verbo
nell’apodosi sara sempre all’indicativo futuro o all’imperativo

Es.: Se arrivo presto telefonami.


Se mi ricordero ti portero il libro.

OSS.: Il periodo ipotetico della possibilita e identico con quello della realta. Solo il
contest ci puo indicare se si tratta di fatti reali o meno probabili.

b. Quando il fatto indicato e poco probabile o improbabile, il periodo ipotetico si


costruisce con il congiuntivo imperfetto, nella protasi, e un condizionale
presente nell’apodosi.

Es.: Se potessi farei un viaggio in America. (Daca as putea as face o calatorie in America)

3. Dell’impossibilita
 Indica fatti che non sono mai accaduti o che non potranno mai realisarsi
 2 sottotipi:
a. Quando l’azione si riferisce al tempo presente: nella protasi si usa il
congiuntivo imperfetto e nell’apodosi il condizionale presente.

Es.: Se fossi un fiore cosa saresti?

OSS.: Coincide al periodo ipotetico della possibilita ed e solo il contest che ci


permette di individuare il tipo di periodo ipotetico.

b. Quando l’azione si riferisce al passato, nella protasi usiamo il congiuntivo


trapassato e nell’apodosi il condizionale passato.

Es: Se fosse stato piu atento avrebbe evitato l’incidente. (Daca ar fi fost mai atent
ar fi evitat accidentul)

OSSERVAZIONI:

1) Nella lingua parlata esiste la tendenza di sostituire il congiuntivo trapassato e il


condizionale passato con l’imperfetto indicativo.

Es.: Se stave piu atento evitava l’incidente.


2) Nel caso in cui l’apodosi e la protasi vengono collegate da avverbi temporali come “ora”,
“adesso” che indicano il presente, il condizionale passato dell’apodosi diventa
condizionale presente.

Es.: Se fosse stato piu atento ora sarebbe sano e salvo.

Schema:

1. Realta  PP – presente indicativo/ futuro indicativo/ l’imperativo


PS – presente indicativo/ futuro indicativo

2. Possibilita  PP – condizionale presente


PS – congiuntivo imperfetto

3. Impossibilita  PP – condizionale passato


PS – congiuntivo trapassato
CURS 4 24.04.2017

L’imperativo

 È il modo tipicamente conativo, manifestandosi a traverso una vasta gamma di valori:


commandi, preghiere, inviti, consigli, permessi, proibizioni, domande
 La suo funzione conativa non è piu reconoscibile in tre casi:

a. Con i segnali discorsivi: senti, guarda, scusi


b. Con formule esplicative che ilustrano un affermazione, una equivalenza o che
argomentano un’ipotesi: vedi, leggi, pensate, etc.
c. Nell’imperativo gerundiale, come lo chiama Leo Spitzer, che equivale a un gerundio ma
viene costituito da imperativi succesivi dello stesso verbo, o verbi diversi: Il naso
appena fatto comincio a crescere: e cresci, cresci, cresci, divento un nassone.

 L’imperativo è il modo delle principali, sopratutto, delle volitive ed exclamative


 Il suo valore discursivo si manifesta in qualita di incidentale (, ..., )
Es.: è un dovere tuo, ragazza mia, stare vicino a tua madre.

 L’imperativo ha 2 forme: positivo e negativo, in oltre, ha solo il tempo presente.


 Alcune gramatiche includono nell’imperativo anche il futuro iussivo (un commando
atenuato)
Es.: Ci andrai tu, no!

L’imperativo positivo

 La caratteristica principale è la mancanza della prima persona


 La IIa, IVa, VIa persona sono assunte dal congiuntivo presente, la Va persona e
identica alla Va persona dell’indicativo presente
 In alcuni verbi, per la seconda persona e quinta persona si usa il congiuntivo

Avere – (tu) abbi! Essere – (tu) sii! Sapere – (tu) sappi!


(voi) abbiate! (voi) siate! (voi) sappiate!

Volere – (tu) vogli!


(voi) vogliate!

L’imperativo negativo

 La caratteristica principale è che, per la seconda persona si ricorre all’infinito in


tutte le coniugazioni
Es.: Non parlare
 Per la IVa e Va persone, la forma positiva positiva viene preceduta dall’avverbio
di negazione non
Es.: Non andiamo al cinema.

Verbi irregolari all’imperativo: dare, dire, fare, stare, andare – solo per la seconda persone

Dare – (tu) da! Dire – (tu) di! Fare – (tu) fa!


(noi) diamo! (noi) diciamo! (noi) facciamo!
(voi) date! (voi) dite! (voi) fate!

Stare – (tu) sta! Andare – (tu) va!


(noi) stiamo! (noi) andiamo!
(voi) state! (voi) andate!

Imperativo con i pronomi personali

 Per l’imperativo positivo, i pronomi verrano sempre postposti al verbo.

Es.: parlami!, parlagli!, parlaci!

 Per i verbi irregolari, IIa persone, la consonante dal pronome si raddoppia

Es.: dammi!, dacci!, vacci!

 Per la forma negativa i pronomi possono stare si a davanti chi dietro il verbo

Es.: Non mi parlare.


Non parlarmi.

OSSERVAZIONE: La IIa persona (tu) utilizza, per la variante positive, la forma dell’indicativo
presente, IIIa persona sg, solo nel caso in cui il verbo fa parte della Ia coniugazione.

Es.: pensare – tu pensa


MODI INDEFINITI
L’infinito

 È un modo indefinite che ammate 2 tempi: presente e passato. (es.: Aver mangiato,
essere partito)
 Compare in frase semplici come:

1. Interogative dirette o con valore dubitativo, esclamativo, volitive o ottative

Es.: Andare nel parco o guardare un film?

2. Nelle enunciative, ha valore narrativo o descrittivo, e indica l’apparizione improvvisa di


un fatto e viene spesso preceduto da ecco oppure segnala l’aspeto durativo dell’azione
verbale.

Es.: E la figlia apprenderlo per braccio, a bracciarlo come se lo vedesse per la ultima volta.

 Nella subordinate compare in tutti I costrutti impliciti


 Si usa in dipendenza di un verbo servile o fraseologico: voglio partire, sto per partire
 Un caso particolare viene rapresentato dall’infinito sostantivato, il gualle si riconosce in
base al seguenti particolarita:

A. La presenza di un articolo determinativo o di una preposizione articolata oppure di


un aggetivo dimostrativo indefinite, esclamativo-relativo

Es.: L’andar di qua e la mi stanca.


La teoria sul camminare a piedi come soluzione per gli ammalati di cuore è vera.
Quel correre continuo ha buttato a letto.
Che correre, ero in grand fretta.

B. Si possono determinare anche se vengono accompaniati da un aggettivo


qualificativo, un avverbio o espressione avverbiale.

Es.: è stato un importante rivedersi.


Il mangiare in fretta fa male

OSS.:

1. Alcuni infiniti sostantivati sono lessicalizzati ed entrati nella norma come dei nomi veri
e propri, con forma di plurale: avere – averi (bunuri), essere – esseri (fiinte), dispiacere
– dispiaceri (neplaceri), dovere – doveri (indatoriri), piacere – piaceri (placer).
2. Davanti a un infinito sostantivato preceduto da in e con e obbligatoria articolare la
preposizione.

Es.: Nel viaggiare trovava gioia e libertà.

3. La preposizione per richiede sempre il verbo al infinito presente, invece, l’avverbio


dopo richiede il verbo all’infinito passato.

Es.: Per salire sul tram ci vuole un bigleto.


Doppo aver mangiato si è seduto davanti alla televisione.
CURS 5 8.05.2017

Participio

 Da lat. „participium” = partecipare, in quanto partecipa e riprende la caratteristiche del


nome, del verbo e dell’aggettivo
 Ha 2 tempi – presente
passato

Participio presente

 Formazione:

1) Amare + ante => amante (iubitor)


2) Contenere + ente => contenente (ceva care contine)
3) Agire + ente => agente (agent, care actioneaza)

OSS: Alcuni verbi della terza coniugazione formano il participio presente con la desinenza in
“iente”
Es: dormire => dormiente
ubbidire => ubbidiente

Funzioni

 Puo avere valore nominale, declinandosi come gli aggettivi e i sostantivi a 2


desinenze (e – i)

Es: amante – amanti

Quando ha valore nominale si puo usare come aggettivo (es: musica rilassante) o come
sostantivo (Insegnante)
Con il valore di aggettivo puo avere anche gradi come il comparativo e il superlativo
(invadente, piu invadente, invadentissimo) = invaziv

 Valore verbale => molto raro => lo troviamo principalmente nel linguagio giuridico e
burrocratico. In questo caso puo essere sostituito da una proposizione relativa,
introdotta da “che”

Es: Un documente comprovamente = un documento che comprova. (comprovare = a


demonstra)
Participio passato

a) Il suo vaore principale e quello verbale, nella formazione dei tempi composti. In oltre,
viene usato per realizzare la forma implicita di alcune proposizioni subordinate e indica
anteriorita temporale rispetto al tempo della principale. Quindi puo formare:

1. Proposizioni temporali

Es: Uscita di casa, Maria ha preso l’autobus.

sostituito con: Appena era usicta di casa

2. Proposizione relativa

Es: La ragazza morsa dal serpente ora sta bene.

sostiuito con: E stata morsa

3. Proposizione causale

Es: Rimproverato dal professore, lo studente uscii sbatendo la porta.

sostituito con: era stato rimproverato

4. Proposizione concesiva

Es: Seppure rimproverato dal professore, lo studente rimasse impassibile.

sostituito con: seppure fosse rimproverato

b) Valore nominale => si comporta come un sostantivo a 4 desinenze

Es: amato – amata – amati – amate

Puo essere utilizzato anche come aggetivo (es: Un appartamento ammobiliato) o come
sostantivo (es: Uno sconosciuto bussa alla porta)
Gerundio

 Ha 2 tempi – presente
passato

Presente

1) Passare + ando => passando


2) Vedere + endo => vedendo
3) Sentire + endo => sentendo

 Il gerundio passato si forma con l’aussiliario “essere” e “avere” al gerundio presente piu
il participio passato dal verbo da coniugare.

Es: Essendo andato.


Avendo mangiato.

 Il gerundio e strettamente legato a un verbo finito, sia che i due verbi costituiscono due
frasi distinte (es: Passo gridando) sia nel momento in cui formano una sola struttura
verbale (quando abbiamo verbi fraseologici: stare, andare, venire + gerundio) => es: Sto
guardando.
 L’uso autonomo e molto raro e lo possiamo incontrare nei titoli (“Ballando con le stele”)
oppure quando il gerundio acquista valore sostantivale (come terminologia musicale:
crescendo, calando, etc.)
 Il gerundio passato indica un’azione anteriore, rispetto alla frase sovraordinata

Es: Avendo mangiato troppo si e sentito male.

 Il gerundio presente, invece, ha piu margini d’uso: contemporaneita (Raccontandomi le


storie, la mia nona voleva sviluparmi l’imaginazione), anteriorita (Passegiavano ogni
giorno nel parco, passando prima per il giardino botanico), posteriorita (Credevo che
supperarse l’esame studiando piu di me)

OSS: Ci sono situazioni in cui il soggetto non condivide piu il soggetto del verbo finito:

a) Quando si riferisce a un C.O. o un C.I.

Es: A causa della depresione l’ho lasciato mangiando.

b) Nel gerundio assoluto, quando il gerundio ha il suo proprio soggetto.

Es: Ricevendo sempre lettere anonime, ha avertito la polizia.

c) Quando uno dei due verbi ha un soggetto generico


Es: Sbagliando si impara.
 Dal punto di vista sintattico – 3 tipi di gerundio:

1. Gerundio subordinato => se corisponde a una proposizione subordinata


2. Gerundio coordonativo => se corisponde a una principale
3. Gerundio appositivo => in cui prende il ruolo di un participio presente.

Es: Ascoltava la lezione battendo le palpebre perche aveva sogno.

puo sostituito con: le palpebre battenti

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