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PAESE :Italia AUTORE :N.D.

PAGINE :61
SUPERFICIE :31 %
Archeo (IT)
1 aprile 2018

UN CAPOLAVORO «N ON R I F I N I T O » zvutsrqponmlihgfedcbaUTSNMLIGF
Il progetto di ricerca dell'Università di Urbino sul e capitello appartenenti a ogni colonna della
tempio G, diretto da Mario Luni e finanziato dalla peristasi, del pronao e dell'opistodomo e di
Fondazione Sorgente Group, zxvutsrqponmlihgfedcbaXVTSQPOMIGFECB
ha preso avvio nel 2010, numerosi elementi della trabeazione dell'interno e
su proposta di Valerio Massimo Manfredi. Per un dell'esterno del monumento.
anno si è proceduto alla «riiettura» del tempio G nella Tale mole di lavoro ha consentito di realizzare, oltre
sua globalità, attraverso il rilievo di ogni membratura alla pianta del crollo, anche prospetti dei quattro
architettonica utile a conoscere le componenti lati dell'edificio e delle sezioni interne, che hanno
strutturali dell'edificio e realizzando limitati saggi quindi portato alla realizzazione di un modellino in
funzionali al rilievo, senza rimuovere alcun blocco. legno dell'intero edificio, oggi conservato nel Baglio
Tutta la documentazione grafica precedente è stata Florio di Selinunte. È stato definitivamente accertato
verificata e confrontata con l'esito delle nuove che il tempio G era completo nelle sue parti
indagini, arrivando, talvolta, a correggere alcuni strutturali ma «non rifinito», per esempio nelle
errori di interpretazione, dovuti soprattutto alla scanalature delle colonne; aveva la cella ipetrale e
difficoltà nell'approcciarsi al monumento, coperto da gli ambulacri coperti, come dimostrano i frammenti di
uno strato di crollo che in certi punti supera i 7 m di tegole rinvenuti nei saggi, ed era sicuramente in uso,
altezza e caratterizzato da colonne alte 16 m, per un come testimoniano le tracce di stucco e di colore nei
perimetro totale di 50 x 110 m. capitelli e nel fregio, nonché il riconoscimento del
Gli studi hanno considerevolmente arricchito la pavimento, costituito da scaglie di lavorazione della
nostra conoscenza del tempio, giungendo per la pietra del tempio stesso, pressate e compattate. vtsroniedcbaUOM
prima volta al riconoscimento di ogni singolo rocchio Oscar Mei, Università di Urbino

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