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Andria 25 giugno 2010

ADEGUAMENTO DI STRUTTURE ESISTENTI IN ZONA SISMICA


ADEGUAMENTO DI EDIFICI ESISTENTI

Prof. Ing. C. Nuti; Ing. A. Bergami

1
Dipartimento di Strutture Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami
Edificio esistente nel Comune di Avezzano (L’Aquila)
La struttura è costituita da quattro corpi di fabbrica: due edifici aule (A e C), un edificio destinato 
alla biblioteca ed agli uffici  (B) ed uno destinato alle palestre (D)
22,5
altezza degli edifici
20
1,36
17,5
3,6
15 1,36 D
1piano

doio
12,5 3,6 3,6
A +spalti

Corrid
10 5 i i
5piani
3,6 3,6 3,6
7,5

5 3,6 3,6 3,6

quota sstrada
9,1667

2,5
3,3 3,3 3,3 3,6

0 B C
A B C D corridoio 3piani 4 piani
Altezza seminterrato Altezza Altezza Altezza  Altezza  Altezza
rialzato I piano II piano III piano sottotetto

ripartizione della superficie

3% Superficie Totale  Cubatura totale  
Edficio 
[m2] [m3]
26% A
A 3270 8483
24%
B
B 2950 8495
C 2825 6881
C
D 2928 11540
D
23%
corridoio 340 612
24% corridoio
Tot 12313 36011

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DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO DA ADEGUARE

Ed.B Ed.C 4 corpii di fabbrica


f bb i giuntati
i i

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Documentazione disponibile

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Edificio A

• 5 Pilastri:
livelli I livello  II livello  III livello  IV livello  V livello 
te Travi:
• aaltezza aI livello 
a interpiano
te p115x30cm II livello  90x30cm
o 3.6 m100x30cm III livello  80x30cm
IV livello  80x30cm
V livello 
70x30 cm  70x30 cm  70x30 cm  70x30 cm  70x30 cm 
• dimensioni in50x30cm 
pianta 13.20x33.70
30x100 cm 30x100 cmm 30x80 cm
50x30cm  50x30cm 
30x80 cm 30x60 cm
50x30cm  50x30cm 
TR10‐11 TR15‐
100x30 cm
100x30 cm 100x30 cm
100x30 cm 100x30 cm
100x30 cm 100x30 cm
100x30 cm 100x30 cm
100x30 cm
14

TR06‐07 200x30 cm 200x30 cm 200x30 cm


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200x30 cm 200x30 cm 5
Edificio A

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PILASTRI‐dettagli costruttivi
•I pilastri rastremano in elevazione
•Assenza di ancoraggio delle armature
•Assenza di dettagli per conferire duttilità 
(staffe carenti anche negli elaborati grafici)

Normativa tecnica:
Regio Decreto n. 2229/39
Materiali di progetto:
Resistenza caratteristica cls:
Resistenza caratteristica cls: 
Rck = 25 N/mm2
Armature: 
barre lisce AQ/42 

Sovrapposizioni 
insufficienti

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TRAVI‐dettagli costruttivi
Normativa tecnica:
Regio Decreto n 2229/39
Regio Decreto n. 2229/39
Materiali di progetto: Resistenza al taglio affidata apiegati e 
Resistenza caratteristica cls: Rck = 25 N/mm2
Armature: barre lisce AQ/42  staffe

•Lunghezza di ancoraggio delle armature inappropriata
•Sovrapposizione barre armatura scarsa o persino assente

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Stato di conservazione degli edifici
• alcuni dei pilastri di bordo sono privi del copriferro e le barre d’armatura esposte risultano 
essere gravemente corrose;

•gli elementi strutturali esposti come le travi di copertura e alcune porzioni del solaio di 
copertura evidenziano una scadente qualità del calcestruzzo;

•diffusamente su molti dei solai della struttura sono evidenti rilevanti tracce di umidità;
•il solaio di copertura non garantisce la necessaria impermeabilità;

•in corrispondenza della copertura dell’edificio uffici‐biblioteca è presente una trave di 
coronamento ,esistente per sole finalità architettoniche,  fatiscente e che  attualmente è 
p
puntellata in modo sommario e deve essere necessariamente demolita.

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Stato di conservazione delle strutture
Dettaglio del passo delle staffe sulla trave di colmo della copertura: 
•passo staffe 22 cm contrariamente ai 15 cm indicati nella tavola progettuale
•passo staffe 22 cm contrariamente ai 15 cm indicati nella tavola progettuale
•Totale assenza di copriferro
•Segregazione di inerti

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Stato di conservazione delle strutture
Pilastri esterni:
• le armature sono esposte e gravemente corrose
•Le sovrapposizioni esposte risultano scarse
•La qualità dei getti è scadente

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Stato di conservazione delle strutture

Pilastro d’angolo n° 21 del corpo aule A: 
l t t t l t ff ti l d di t t il t l
•le armature sono esposte e gravemente corrose e le staffe presenti al secondo ordine non sono state rilevate al 
primo ordine
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Stato di conservazione delle strutture

Evidenza dell’orditura del solaio all’interno di un’aula:
• la dimensione dei travetti è stata misurata essere di 14 cm con interasse 50 cm
•La luce del solaio raggiunge anche i 9 m e sono assenti travetti rompitratta
•Non sono state riscontrate fasce piene
•Non sono stati evidenziati segni di cedimenti 
•Sono evidenti tracce di umidità 
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Stato di conservazione delle strutture

Edificio aule‐A: 
g p
•il getto di completamento del solaio è caratterizzato da nidi di inerti molto diffusi
•I travetti sono di tipo precompresso

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Stato di conservazione delle strutture

Dettaglio di un pilastro del corpo uffici‐biblioteca:
A t l t t
•Armature completamente corrose
•Assenza di attese
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Stato di conservazione delle strutture
Dettaglio della copertura del corpo uffici‐biblioteca: 
la trave di coronamento sostenuta da mensole connesse ai pilastri è stata puntellata poiché 
fatiscente

1/2

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Stato di conservazione delle strutture
Dettaglio della copertura del corpo uffici‐biblioteca: la trave di coronamento sostenuta da 
mensole connesse ai pilastri è stata puntellata poiché fatiscente

2/2

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Rilievi effettuati
Armatura delle travi
I
In taluni casi  (rilievo SA2)
l i i ( ili SA2) non siano state riscontrate armature benché indicate sugli elaborati progettuali.
i i b hé i di li l b i li

Saggio armature SA2


Identificazione
Trave Corpo A - Livello 0
dell'elemento

Sito del rilievo In corrispondenza di A0 ST5

Caratteristiche
C i i h
strutturali

Note Saggio effettuato sino alla profondità di 7 cm senza che siano rinvenute barre

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Rilievi effettuati
Caratteristiche dei solai
Saggio solaio SS1
Identificazione
Solaio Corpo
p A - Livello 0 (calpestio
( p livello 1))
d ll' l
dell'elemento
t

Sito del rilievo Zona aule

Caratteristiche
strutturali

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Note
Rilievi effettuati
Caratteristiche dei solai
Saggio armature SS2
Identificazione
Solaio Corpo C - Livello -1 (calpestio livello 0)
dell'elemento
dell elemento

Sito del rilievo Zona aule

Caratteristiche
C tt i ti h
strutturali

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Note
Rilievi effettuati
Caratteristiche dei solai
Saggio armature SS3
Identificazione
Solaio Corpo B - Livello 1 (copertura)
dell'elemento
dell elemento

Sito del rilievo Aula Magna

Caratteristiche
C i i h
strutturali

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Note
Rilievi effettuati
Giunti
Corpo A - Corpo B Corpo B - Corpo C

In aderenza
Piano Seminterrato
(trave-trave)
10 cm
Piano Terra
(pilastro-pilastro)
12 cm 12 cm
1° Piano
(pilastro-pilastro) (pilastro-pilastro)
giunto
g

giunto giunto
i t
giunto
g

I giunti sono stati riempiti con laterizi


I giunti sono stati riempiti con laterizi

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Rilievi effettuati
solaio del seminterrato
È
È stata accertata la realizzazione di un
l l d massetto su vespaio

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Rilievi effettuati
Indagini sulle fondazioni
È stata accertata la presenza a campione delle travi di fondazione 
ipotizzate nel progetto simulato

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Rilievi effettuati
Caratteristiche delle tamponature
Livello seminterrato
Livello seminterrato
Saggio muratura SM1
Identificazione
Corpo
p C - Piano seminterrato - Tamponatura
p esterna
d ll' l
dell'elemento
t

Sito del rilievo Zona aule

Caratteristiche
strutturali

Terreno in 
aderenza

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Note Nessun cordolo riscontrato
Rilievi effettuati
Caratteristiche delle tamponature
Livelli fuori terra
Livelli fuori terra
Saggio muratura SM3
Identificazione
Corpo
p C - Piano Terra - Tamponatura
p esterna
d ll' l
dell'elemento

Sito del rilievo Zona aule

Caratteristiche
strutturali

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Note Nessun cordolo riscontrato
Rilievi effettuati
Caratteristiche delle tramezzature

Saggio muratura SM2


Identificazione
Corpo C - Piano seminterrato - Tramezzo
dell'elemento

Sito del rilievo Zona aule

Caratteristiche
strutturali

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Note Nessun cordolo riscontrato
Prove e saggi eseguiti

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Prove e saggi eseguiti

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Prove e saggi eseguiti

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Prove e saggi eseguiti

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Prove e saggi eseguiti

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Prove e saggi eseguiti

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Scelta dei fattori di confidenza
Sulla base dell’analisi effettuata sulla geometria, sui dettagli costruttivi e sui materiali sono
stati definiti i fattori di confidenza:

Livello di
Corpo Fc
Conoscenza
D ‐II‐
A,C,D II 1.20
A  ‐II-
B I 1.35

B ‐I‐ C ‐II‐

LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA § 8.5.4 8 5 4 NTC


Sulla base degli approfondimenti effettuati nelle fasi conoscitive, saranno individuati i “livelli di conoscenza”
Ai fini della scelta del tipo di analisi e dei valori dei fattori di confidenza, si distinguono i tre livelli di conoscenza seguenti:
-LC1 Conoscenza Limitata:
-LC2 Conoscenza Adeguata:

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E’ stata eseguita una nuova analisi dei carichi
Sono state riscontrate importanti sottostime dei carichi permanenti analizzando 
q
quanto contenuto nella relazione di calcolo depositata dal progettista
p p g
UniRoma Tre Relazione di calcolo depositata
Solaio 22,5+4 Solaio 22,5+4
kN/mq kN/mq
p.p. p.p.
Travetti 1.575
(14cm; inter. 50cm)
soletta (4 cm) 1
pignatte 0 891
0.891
Gk1 3.466 Gk1 1.74

finiture
caldana 0.96 caldana 0.96
pavimento e intonaco 0.8 pavimento e intonaco 0.8
tramezzature 0.8 tramezzature ‐
Gk2 2.56 Gk2 1.76

T l
Totale 6 0 Totale
6.0 T l 35
3.5

Accidentale kN/mq Accidentale kN/mq


piano tipo 4 piano tipo 3.5
sottotetto 2 sottotetto 2
copertura 1.5 copertura 1.5

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Prove di carico sui solai

La prova di carico è stata eseguita mediante l’uso di un’apposita attrezzatura 
elettrooleodinamica, idonea sia all’applicazione del carico che alla registrazione dei 
cedimenti,costituita da:

‐pistoni (sezione 78,54 cm²) e centralina oleodinamica avente manometro 0‐250 bar 
p ( , )
(0‐25MPa) sigla DISCO 0610 n° 1183, per l’applicazione del carico;

‐unità
unità elettroniche 
elettroniche “GSA6”
GSA6  matr. n
matr n° 001 e 002
001 e 002”, di comando e registrazione grafica in 
di comando e registrazione grafica in
tempo reale degli spostamenti su modulo centesimale;

‐trasduttori lineari elettromagnetici a lettura continua, montati su aste telescopiche, 
trasduttori lineari elettromagnetici a lettura continua montati su aste telescopiche
per il rilevamento degli spostamenti.

Il carico di prova è realizzato con due forze concentrate equivalenti, applicate ad 1/3 
Il i di è li d f i l i li d 1/3
e 2/3 della luce del solaio.

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Prove di carico sui solai
Solaio aula magna
Solaio aula magna

Solaio piano terra ‐ Corpo B ‐.
L
Luce netta L = 9,60 m.
L 9 60

La prova è stata eseguita attraverso i seguenti cicli di carico‐scarico:

1° ciclo: 0 kg/cm2 ‐
1 ciclo: 0 kg/cm2 75 kg/cm2 ‐
75 kg/cm2 35 kg/cm2;
35 kg/cm2;

2° ciclo: 35 kg/cm2 ‐ 150 kg/cm2 ‐ 75 kg/cm2;

3° ciclo: 75 kg/cm2 ‐ 225 kg/cm2 ‐ 150 kg/cm2;

4° ciclo: 150 kg/cm2 ‐
g/ 300 kg/cm2 ‐
g/ 225 kg/cm2 ‐
g/ 150 kg/cm2 ‐
g/ 75 kg/cm2 ‐
g/ 0 kg/cm2
g/
Carico max
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Prove di carico sui solai
Solaio aula magna
Solaio aula magna
Per la registrazione dei cedimenti, sono stati utilizzati n° 7 trasduttori 
lineari a lettura continua situati sotto la struttura tramite aste 
telescopiche

Def. Residua pari a circa il 12%
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Prove di carico sui solai
Solaio tipico aule edificio A
Solaio tipico aule edificio A

Def. Residua pari a circa il 10%
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Prove di carico sui solai
Solaio tipico aule edificio C
p f

A
Assenza di def. Residua
di d f R id

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Osservazioni a seguito delle prove eseguite
•Il passo delle staffe variabile e difforme dalle indicazioni progettuali
di i d ll
•Assenza di ancoraggi delle armature

•Bassa resistenza del cls
travi pilastri
Rck medio  16 Mpa 17 Mpa
Rck min  12 Mpap 9 Mpa
p
Rck max 24 Mpa 34 Mpa

Elevata corrosione delle armature
•Elevata corrosione delle armature

•Solai inadeguati a sostenere il carico di esercizio

•Assenza di dettagli costruttivi strutturali e non strutturali che garantiscano la 
durabilità edella struttura e la salubrità degli ambienti

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carenze strutturali principali 
A. Solai inadeguati , travi inadeguate (carichi vert.) sia principali che secondarie
B. Pilastri ammalorati (cls e acciaio) insufficienti ai carichi verticali, non duttili, dubbi collegam.
C. giunti: in elevazione sufficienti se ripristinati; in fondazione quasi nulli; 
D. sistema resistente alle azioni orizzontali:  inadeguato (salvo palestra edif. D)
E. Fondazioni: non presentano cedimenti (portanza); la resistenza e rigidezza strutturale dubbia 
F. muri contro terra assenti  (sono di forati, privi di intercapedini e dreni)
i i ( di f i i i di i di i d i)
Interventi
•A1 ‐Inserimento di 2 travi rompitratta in acciaio per i solai inadeguati
p p g
•A2 ‐ Rinforzo travi secondarie taglio e flessione (FRP),ove saranno ancorate le travi rompitratta
•B ‐ Rinforzo dei pilastri ammalorati o privi di opportuni dettagli costruttivi con fasciature in FRP
•C1 – giunti in elevazione: ripristino 
•C2 – D1 – E – F‐ struttura di fondazione rigida (intero piano interrato): trasformazione di maglie 
dei telai in pareti in c.a (indice vulnerabilità raddoppia: a=2x0.3=0.6) +dreni
• D2 ‐Rinforzo solai con soletta in c.a. per trasferire le azioni orizzontali ai controventi verticali
• D3 ‐ Telai con controventi dissipativi per gi edifici più alti (A e C)
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 42
• D4 ‐Realizzazione di setti in c.a. per l’edificio B, più basso 5/12
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
Interventi previsti:
• Irrigidimento del piano seminterrato con setti in c.a.;
Irrigidimento del piano seminterrato con setti in c.a.;
• Esecuzione di una soletta in c.a.;
• Introduzione di travi rompi tratta in acciaio;
• Interventi di rinforzo delle travi su cui gravano i rompitratta
i di i f d ll i i i i e dei 
d i
pilastri con FRP;
• Disposizione di controventi dissipativi nei piani in elevazione.

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 43
Modelli SAP 2000 nl
Si è ricostruita la geometria: disallineamento tra gli assi di travi e pilastri
Analisi: dinamica lineare; statica non lineare

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 44
CRITERI DI MODELLAZIONE: ES. EDIFICIO A
Elaborati di progetto Rilievo in sito Acciaio Aq42 -Barre lisce
Geometria esterna
p
disponibili
+ ((3 sopralluoghi)
p g )
Dettagli costruttivi
Prove in sito
Indagini pacometriche Prove in laboratorio Prove non distruttive: Rck=23MPa
Caratterizzazione Prove distruttive: Rck=15MPa
Materiali
Prove sclerometriche
Prove ultrasoniche
+ Prove di trazione barre
Rottura cilindri cls Passo staffe: 15cm (variabile)
Prove di carbonatazione

Modellazione del comportamento


p non lineare dei materiali

Modellazione Lunghezza Legame - Travi M-χ


a plasticità cerniera plastica costitutivo
- Pilastri M-χ
concentrata (si tiene conto solo
associato al dominio di
dell’armatura con lunghezza
di ancoraggio sufficiente) interazione Mx-My-N

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 45
VALUTAZIONE DELLA DOMANDA RICHIESTA AGLI ELEMENTI
Analisi Dinamica Lineare Con spettro ridotto q=1.5

Stima dell’azione sismica Forze di inerzia indotte dal


sisma sulla struttura Combinazioni di carico

Stima della risposta Combinazione statica


dinamica della struttura 1,3 gk1 + 1,5 gk2 + 1,5 qk1 + 0,75 qkneve

Combinazione sismica
Combinando opportunamente gli gk1 + gk2 + 0,6 qk1 + Ex + 0,3 Ey
effetti
ff tti ddeii modi
di di vibrare
ib ricavati
i ti gk1 + gk2 + 00,6
6 qk1 + 00,3
3 Ex + Ey
dall’ Analisi Dinamica Modale

Domanda Meccanismi duttili Domanda Meccanismi fragili

Domanda in termini di sollecitazioni Vd: “taglio elastico”


dall’analisi con q=1.5 Sollecitazione di taglio agente sugli elementi
ottenuta dall
dall’analisi
analisi dinamica lineare

VEd: “taglio GR”


Sollecitazione di taglio derivante dall’equilibrio
d ll’ l
dell’elemento
t sotto
tt l’
l’azione
i ddeii carichi
i hi
gravitazionali e dei momenti resistenti Mu
amplificati del fattore γRd=1,1 (bassa duttilità)

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 46
VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ DEGLI ELEMENTI
Proprietà meccaniche dei materiali

Progetti esecutivi
Livello di Fattore di
Relazioni di calcolo
Conoscenza confidenza
Sopralluoghi
Risultati Prove LC2 FC = 1,2
12

Valori medi
Resistenza Rm ottenuti dalle prove
caratteristica Rk =
materiali FC Fattore di 47
confidenza
RISULTATI DELL’ANALISI DI VULNERABILITÀ

Vulnerabilità a flessione

Pianta piano tipo Pilastri Travi

Vulnerabilità a taglio
g

Pianta piano tipo Pilastri Travi

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 48
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
S tti i
Setti in c.a. all’interrato
ll’i t t :
• Irrigidimento in fondazione
• Distribuzione omogenea delle sollecitazioni in fondazione

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 49
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
I t
Interventi sui pilastri
ti i il t i:
I pilastri esterni, risultano gravemente danneggiati:
• elementi privi di copriferro
• barre di armatura esposte e molto corrose
• calcestruzzo di bassa qualità

Eliminazione copriferro pilastri esterni,


Trattamenti anti corrosione per i ferri di armatura
Rifacimento copriferro per tutta l’altezza del pilastro.
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 50
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
SOLAI

S l ii d
Solai inadeguati
i T i rompii tratta in
Travi i acciaio
i i
poste ad 1/6 della luce

Si sono disposte travi in acciaio HEA200


calandrate e montate a contrasto attraverso martinetti.
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 51
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
SOLAI

Solaio stato di fatto:
htot=30 cm
hpignatte = 20 cm
hsoletta = 3‐4 cm
Hmassetto = 4 cm  
4 cm
Hpav. = 2.5‐2.8 cm (marmittoni)

inserimento di una soletta armata:

• calcestruzzo autocompattante,
• rete elettrosaldata, φ6/10x10,
• sistema di piolatura φ10 /50x50
i corrispondenza
in i d d i travetti.
dei i

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 52
EDIFICIO A ‐ Interventi di Adeguamento:
Rinforzo travi secondarie e incremento duttilità dei pilastri
Rinforzo travi secondarie e incremento duttilità dei pilastri

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 53
Interventi di Adeguamento: Controventi dissipativi

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 54
Interventi di Adeguamento: Disposizione dei controventi 
dissipativi
p
La distribuzione dei controventi è stata pensata in modo che gli sforzi
che essi inducono sui nodi si bilancino il più possibile tra loro

Soluzione adottata 

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 55
Interventi di Adeguamento:
Controventi dissipativi
Sono stati inseriti sia in direzione longitudinale che trasversale. 

Dettagli delle connessioni

Si sono individuate 
Si i di id t
3 tipologie di attacco.

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 56
Controventi dissipativi –– connessione ai nodi
Controventi dissipativi 

Livello intermedio

Tipologia 1: 
Controventi convergenti ortogonalmente alla 
direzione forte del pilastro
direzione forte del pilastro 
(pilastro 100/130 x 30 cm)

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 57
Controventi dissipativi –– connessione ai nodi
Controventi dissipativi 
Primo ordine  di controventi Ultimo ordine di controventi

Tipologia
Tipologia 1
Tipologia 1: 
1: piano rialzato
1:: piano
piano rialzato
rialzato Tipologia
Tipologia 1
Tipologia 1: 
1: piano quarto
1:: piano
piano quarto
quarto

Al piatto orizzontale sono Piatto orizzontale collegato ad


i b ll
imbullonate b
barre fil
filettate i
una contro piastra orizzontale
i l
ancorate nel setto in c.a.. posta nel sottotetto
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 58
Controventi dissipativi –– connessione ai nodi
Controventi dissipativi 
Livello intermedio
Tipologia 2 
Controventi convergenti ortogonalmente 
alla direzione debole del pilastro 
(pilastro 100/130 x 30 cm)
(pilastro 100/130 x 30 cm)

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 59
Controventi dissipativi –– connessione ai nodi
Controventi dissipativi 
Primo ordine  di controventi Ultimo ordine di controventi

Tipologia 2
Tipologia 2: 
po og a : piano rialzato
p
piano rialzato
a o a ao Tipologia
Tipologia 2
Tipologia 2: 
2: piano quarto
2:: piano
piano quarto
quarto

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 60
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 61
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 62
Controventi dissipativi –– connessione ai nodi
Controventi dissipativi 
prospetto
Livello intermedio

Tipologia 3
Tipologia 3 
connessione tra i controventi e i 
pilastri interni.

Convergono controventi da 
entrambi i lati.

p
pianta

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 63
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 64
PROGETTAZIONE DEI CONTROVENTI DISSIPATIVI
Edifi i  A  C  tti i     ll’i t
Edificio A, C setti in c.a. all’interrato e controventi dissipativi in elevazione:
t     t ti di i ti i i   l i

Finalità dell’intervento è quella di limitare le deformazioni 
Finalità dell intervento è quella di limitare le deformazioni 
interpiano e regolarizzare la deformata.

Obiettivo:
Impedire il martellamento tra le strutture adiacenti e 
scongiurare meccanismi di piano (regolarizzazione della 
deformata e limitare la deformazione interpiano)
L’ipotesi progettuale fatta risulta essere compatibile con un livello di deformazione tale da 
scongiurare meccanismi di interazione tra struttura e tamponature tali da generare “short 
columns” , severi danni alle tamponature, e spostamenti compatibili con la dimensione dei 
giunti in elevazione.

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 65
PROGETTAZIONE DEI CONTROVENTI DISSIPATIVI
Edificio A, C setti in c.a. all’interrato e controventi dissipativi in elevazione:

E’ stata condotta una analisi statica non lineare adottando la 1° e la 2° forma 


modale sul modello 3D del corpo A e del corpo C

E’ stato determinato sulla curva di capacità lo spostamento obiettivo, 
corrispondente con il raggiungimento del livello prestazionale limite 
p gg g p
prefissato
Definizione dello spostamento obiettivo
Raggiungimento dello SL
Raggiungimento dello SL

0.03
alla base

Deformazione iterpiano limite
3
4×10
)
ne 

vo 0.02
Taglio a

Deformazion
interpiano

3
2×10 )
it
0.01

0
0 0.02 0.04 0.06 0
0 0.02 0.04 0.06
Spost. in sommità Spost. in sommità
Spostamento corrispondente allo SL
(danno limitato alle tamponature def. Interpiano < 0.5%)

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 66
PROGETTAZIONE DEI CONTROVENTI DISSIPATIVI

Definizione della domanda sismica

Spettro elastico di risposta in accelerazione Spettro di domanda


Conversione dello spettro di risposta nel piano Sa-Sd
Con riferimento allo spettro del D.M 2008 Sa = w2 Sd
note le specifiche caratteristiche del sito

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 67
Determinazione del punto di funzionamento della 
struttura esistente
Spettro elastico
p

⎝ TPunto di 
pp_n⎠

Spostamento obiettivo:
dpp funzionamento 
struttura esistente
Spectral aacceleration [ms-2]

20

10

Curva di capacità

0 0.1 0.2 0.3 0.4

Spectral
p displacement
p [m]
[ ]

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 68
DETREMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DISSIPATIVO
Scelta dei dissipatori

FORMATO ADRS (Sa-Sd): Spettro di domanda – Spettro di capacità

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 69
Determinazione del punto di funzionamento della 
struttura dotata di controventi
d d

IL punto di funzionamento 
coincide con lo  Punto di funzionamento 
spostamento obiettivo
dpp struttura post‐operam
Spectral aacceleration [ms-2]

20

10

Curva di capacità

0 0.1 0.2 0.3 0.

Spectral displacement [m]

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 70
DISTRIBUZIONE DELLE RIGIDEZZE IN ELEVAZIONE

Struttura M-GDL

Il contributo offerto dai dissipatori viene


valutato
l precisamente
i sulla
ll base
b delle
d ll
caratteristiche dei dissipatori e dello
spostamento interpiano ad ogni livello

OUTPUT DI PROGETTO: È possibile scegliere Ny con la relativa


KD e ristabilire KAD di progetto
- Rigidezza serie asta+dissipatore KAD,j scegliendo un’opportuna KA

KAD,j ∝ δj
PRE-OPERAM POST-OPERAM
(S) (S AD)
(S+AD)

ADEGUAMENTO SISMICO DI UN EDIFICIO IN C.A. CONIng. A. Bergami


Prof. Ing. C. Nuti ‐ L’UTILIZZO DI CONTROVENTI DISSIPATIVI 71
TESISTA: Daniele Foresi - RELATORE: Prof.Ing.Camillo Nuti - CORRELATORE: Ing. A.V. Bergami
Effetto dell’intervento sulla risposta strutturale
Caso tipo Edificio A (analogo all’edificio C) in dir. Longitudinale e 
trasversale

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 72
Effetto dell’intervento sulla risposta strutturale
Caso tipo Edificio A (analogo all’Edificio C) in dir. longitudinale
.
Capacity Curve nudo Vs controventato
3
8 95×10
8.95

3
6.713×10
Baase shear [kN]

3 Incremento 
4.475×10
Vbase del 6,8%

3
2.237×10

0 0.05 0.1 0.15 0.2


Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 73
Top displacement [m]
EDIFICIO B: intervento con setti in c.a.

Geometria della struttura


Caratteristiche meccaniche dei PROGETTO SIMULATO
NOTE:
materiali
Assenza di documentazione tecnica

Modellazione Telai nelle direzioni


pprincipali
p X-Z e Y-Z

Normativa di riferimento Regio Decreto del 1939

Azione sismica Fo=0.1(Gtot+Qtot/3)

P
Progetto
tt armatura
t travi
t i
Progetto armatura pilastri

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 74
EDIFICIO B: intervento con setti in c.a.

VALUTAZIONE VULNERABILITÀ
À SISMICA

¾ Geometria degli elementi LC1


¾ Dettagli costruttivi CONOSCENZA F 1 35
Fc=1.35
¾ Proprietà dei materiali LIMITATA

PRINCIPALI CARENZE RILEVATE

A. Solai e travi inadeguate (sia principali che secondarie ) per carichi


verticali

B. Sistema inadeguato a resistere alle azioni orizzontali

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 75
EDIFICIO B: intervento con setti in c.a.

A. INTERVENTI per rinforzo dei solai e delle travi

p tratta in acciaio
Inserite due travi rompi Rinforzo travi secondarie a taglio e
flessione con FRP dove vengono
ancorate le travi rompi tratta

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 76
EDIFICIO B: intervento con setti in c.a.
PERCHÈ non inserire i controventi dissipativi nell’edificio B

g planimetrica
- Maglia p e forma sono irregolari
g - È ppiù basso rispetto
p g altri edifici
agli
- Assenza di intelaiatura 3D
20 Altezza
1,36
18 sottotetto
3,6
16 1,36 Altezza 
14 III piano
3,6 2.1 3,6
12 torrino Altezza 
II piano
II piano
10
3,6 3,6 3,6 Altezza
8 I piano
6 3,6 3,6 3,6 Altezza
4 rialzato
quota strada
2 3,3 3,3 3,3 Altezza semin
0
Edificio A Edificio B Edificio C

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 77
Università degli Studi Roma Tre
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione del Territorio dai Rischi Naturali

INSERIMENTO SETTI IN C.A.


CA

Disposizione
p e tipologia
p g

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 78
Spesa Spesa Spesa di 
Incidenza Incidenza Incidenza Incidenza
Edificio Strutturale Condivisa Migliorìa
€/m2 €/m3  € €/m2 €/m3  € €/m2 €/m3  € €/m2 €/m3
Edificio A                 406                 156                               958.436                 293                 113                         205.707                   63                   24          162.442                   50                   19
Edificio B                 341                 119                               684.578                 232                   81                         186.752                   63                   22          136.080                   46                   16
Edificio C                 373                 153                               749.995                 265                 109                         169.350                   60                   25          133.606                   47                   19
Edificio D                      8                      2                                        ‐                  ‐                  ‐                                  ‐                  ‐                  ‐             27.509                      8                      2
Tot         277            95              2.393.009         194           66             561.809           46           16 459.637           37           13
ripartizione spesa per interventi strutturali
ripartizione spesa per interventi strutturali
Distribuzione dei costi Edificio D
ripartizione della superficie ripartizione della cubatura 0%

miglioria
14%
Edificio D Edificio A Edificio A Edificio C
26% 27% 23%
Edificio D 31% Edificio A
34%
condivisa 40%
16%
strutturale Edificio C Edificio B Edificio B
23% 24%
70% 24%
Edificio C
19%
Edificio B
29%

ripartizione spesa complessiva


ripartizione spesa 
lavori €
rilevanza voci di di spesa  per interventi strutturali sul totale
C ti t t li (
Costi totali (euro)
) 3414455
Edificio D
1% Superficie (m2) 12313
FRP
Cubatura (m3) 36011 24%

Somme a disposizione dell'Amministrazione: Pareti e travi in 
Edificio C c.a
31% Edificio A Imprevisti (compresa IVA): 25% 861890,0825 33%
39% Spese tecniche (3% ) 103426,8099 Controventi 
dissipativi
IVA (10% su lavori e 20% spese tecniche) 365441,395 12%
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE 1330758 287
1330758,287
Edificio B TOTALE FINANZIAMENTO 4778318,617 Realiz. soletta  Travi rompitratta
29% all'estradosso 9%
22%
Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 79
Ripristino impianti  Opere provvisionali
Impermeabilizzazione  termici 2%
copertura 4%
3%
Ripristino impianti  Ripristino 
idrosanitari impianti 
elettrici
l tt i i
Anticorrosivo  1%
7%
pilastri esterni
3%
Pareti e travi in c.a
Antiribaltamento 
26%
tramezzi edificio A: distribuzione dei costi edificio B: distribuzione dei costi
1%
Collegamento 
scala
0% miglioria miglioria
Travi rompitratta 12% 13%
FRP 7%
condivisa
19%
16%
condivisa
strutturale 19% strutturale
72% 68%
Realiz. soletta 
Controventi  all'estradosso
dissipativi 17%
10%

Distribuzione costi €/m2
Intera struttura

Spesa  Incidenza
edificio C: distribuzione dei costi edificio D: distribuzione dei costi
Voci di costo € €/m2 €/m3 € i / € tot
Pareti e travi in c.a 902238 73 25 26,4%
Travi rompitratta
Travi rompitratta 234732 19 7 6 9%
6,9%
miglioria
Realiz. soletta all'estradosso 586911 48 16 17,2% 13%
Controventi dissipativi 325181 26 9 9,5%
condivisa
FRP 643616 52 18 18,8% miglioria
16%
Collegamento scala 10000 1 0 0,3% 100%
strutturale
Antiribaltamento tramezzi 19718 2 1 0,6% 71%
Anticorrosivo pilastri esterni
Anticorrosivo pilastri esterni 86041 7 2 2 5%
2,5%
Impermeabilizzazione copertura 96113 8 3 2,8%
Ripristino impianti idrosanitari 46500 4 1 1,4%
Ripristino impianti termici 151978 12 4 4,5%
Ripristino impianti elettrici 238822 19 7 7,0%
Opere provvisionali 72605 6 2 2,1%
€ €/m2 €/m3
Costi totali (euro) 3414455 277 95

Superficie (m2) 12313 m2
Cubatura (m3) 36011 m3 Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 80
Ripristino impianti 

Ripristino 
elettrici Edificio A Edificio B
7%
impianti  Opere provvisionali Ripristino impianti  Ripristino impianti  Opere provvisionali
Ripristino  2%
idrosanitari idrosanitari termici 2%
impianti 
1% 1% 5%
termici
Impermeabilizzazione
Impermeabilizzazione  4% IImpermeabilizzazione 
bili i Ripristino 
Ripristino
copertura copertura impianti 
2% Anticorrosivo  3% elettrici
pilastri esterni Pareti e travi in c.a 8%
Antiribaltamento 
3% 17% Anticorrosivo 
tramezzi pilastri esterni
0% Antiribaltamento  2%
Travi rompitratta tramezzi
Collegamento  2% Collegamento  Pareti e travi in c.a
7% 44%
scala scala
0% 0% FRP
9%
FRP Realiz. soletta 
24% all'estradosso Controventi dissipativi
18% 0%
Realiz. soletta 
all'estradosso
18%
Controventi dissipativi
15%

Edificio con controventi dissipativi


Edificio con controventi dissipativi Edificio con solo setti c a
Edificio con solo setti c.a. Travi rompitratta
Travi rompitratta
6%

Intera struttura Edificio A Edificio B

Spesa  Incidenza Spesa  Incidenza Spesa  Incidenza

Voci di costo € €/m2 €/m3 € i / € tot € € i / € tot €/m2 €/m3 i / totA € € i / € tot €/m2 €/m3 i / totA
Pareti e travi in c.a 902238 73 25 26,4% 229620 6,7% 70 27 17,3% 443206 13,0% 150 52 44,0%
Travi rompitratta 234732 19 7 6,9% 98577 2,9% 30 12 7,4% 62390 1,8% 21 7 6,2%
Realiz. soletta all'estradosso 586911 48 16 17,2% 233136 6,8% 71 27 17,6% 178924 5,2% 61 21 17,8%
Controventi dissipativi 325181 26 9 9,5% 199779 5,9% 61 24 15,1% 0 0,0% 0 0 0,0%
FRP 643616 52 18 18,8% 314356 9,2% 96 37 23,7% 88568 2,6% 30 10 8,8%
Collegamento scala 10000 1 0 0,3% 5000 0,1% 2 1 0,4% 0 0,0% 0 0 0,0%
A ti ib lt
Antiribaltamento tramezzi
t t i 19718 2 1 0 6%
0,6% 0 0 0%
0,0% 0 0 0 0%
0,0% 19718 0 6%
0,6% 7 2 2 0%
2,0%
Anticorrosivo pilastri esterni 86041 7 2 2,5% 34060 1,0% 10 4 2,6% 22167 0,6% 8 3 2,2%
Impermeabilizzazione copertura 96113 8 3 2,8% 20664 0,6% 6 2 1,6% 27276 0,8% 9 3 2,7%
Ripristino impianti idrosanitari 46500 4 1 1,4% 18800 0,6% 6 2 1,4% 13600 0,4% 5 2 1,3%
Ripristino impianti termici 151978 12 4 4,5% 55136 1,6% 17 6 4,2% 52920 1,5% 18 6 5,3%
Ripristino impianti elettrici 238822 19 7 7,0% 86642 2,5% 26 10 6,5% 83160 2,4% 28 10 8,3%
p p
Opere provvisionali 72605 6 2 2,1%
, 30815 0,9%
, 9 4 2,3%
, 15481 0,5%
, 5 2 1,5%
,
€ €/m2 €/m3 € € i / € tot €/m2 €/m3 € € i / € tot €/m2 €/m3
Costi totali (euro) 3414455 277 95 1326585 38,9% 406 156 1007410 29,5% 341 119

Superficie (m2) 12313 m2 Sup. Ed.A 3270 m2 Sup. Ed.B 2950 m2


Cubatura (m3) 36011 m3
Prof. Ing. C. Nuti ‐
Vol. Ed.A 8483
Ing. A. Bergami
m3 Vol.Ed.B 8495 m3
81
ALTERNATIVA DI ADEGUAMENTO SISMICO PER L’EDIFICIO
L EDIFICIO A

Edificio A adeguato con


controventi dissipativi

Adeguamento con
CA
SETTI IN C.A.

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 82
EDIFICIO A: intervento alternativo

PERCHÉ STUDIARE QUEST’ALTERNATIVA?

DISTRIBUZIONE COSTI EDIFICIO A

Ripristino Ripristino
Ripristino impianti impianti Opere
impianti provvisionali;
idrosanitari; 1,4% termici; 4,2% elettrici;
2,3% Pareti e travi
6 5%
6,5% in c.a; 17,3%
Impermeabilizzazi
one copertura; Travi rompitratta;
1,6% 7,4%
Anticorrosivo
pilastri esterni;
Realiz.
Realiz soletta
2,6%
all'estradosso;
Controventi
17,6%
dissipativi; 15,1%

FRP;
23,7%
23 7%

Elevata incidenza di Interventi di rinforzo per travi e pilastri (FRP)

La ppresenza dei setti evita rinforzi con FRP

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 83
EDIFICIO A: intervento alternativo

DISPOSIZIONE SETTI

Non intaccare tamponature esterne

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EDIFICIO A: intervento alternativo

MODELLAZIONE

¾Programma agli elementi finiti SAP2000


¾Telaio -nodi e frame-
¾Orizzontamenti infinitamente rigidi nel loro piano
¾Setti- elementi shell comportamento non lineare-

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EDIFICIO A: intervento alternativo

ANALISI STATICA NON LINEARE

Curva di capacità
180000
160000
140000
120000
100000
Vbase

80000
60000
40000
20000
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Dx (mm)

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EDIFICIO A: intervento alternativo

RICERCA DEL PUNTO DI FUNZIONAMENTO


Sa (m/s2)

υv,eq
Sd(m)
Dtop,pp

La struttura rimane elastica


Lo smorzamento viscoso equivalente è pari al 0.2%
4 041 10-44 m
Dtop,pp=4.041·10
Vbase,pp=10059.6 KN

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EDIFICIO A: intervento alternativo

CONFRONTO CURVE DI CAPACITÀ

Struttura con setti Struttura esistente Struttura con controventi


200000 5000,00
5000,00
150000 4000,00
4000,00

Vbase
3000,00
Vbase

3000,00

Vbase
100000
2000,00
2000 00
2000,00

V
50000 1000,00
1000,00
0 0,00
0,00
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
Dx (mm) 0 20 40 60 80
Dx (mm)
Dx (mm)

Il taglio alla base aumenta drasticamente

FORTI PROBLEMI IN FONDAZIONE


NON SONO SUFFICIENTEMENTE NOTE LE CARATTERISTICHE DELLE
FONDAZIONI ED EVENTUALI INTERVENTI SAREBBERO MOLTO INVASIVI
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EDIFICIO A: intervento alternativo

Confronto Spettri di domanda


10
Spettro elastico‐5%
9
8
7 Struttura esistente‐
Saa g [m/s2]

6 17.9%
5 Struttura con 
4 controventi‐32%
controventi 32%
3
2 Struttura con setti‐
1 5.2%
0
0 0,1 0,2 0,3 0,4
Sd [m]

υI=5% υS=17.9% υS+B=32% υS+W=5.2%

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EDIFICIO A: intervento alternativo

OSSERVAZIONI

Vantaggi soluzione con setti

Struttura rimane elastica, non subisce danni agli elementi strutturali


e non strutturali

Si risolvono problemi di dettaglio dei nodi che vengono inglobati


dai setti

Si evitano interventi di rinforzo sulle travi con FRP

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EDIFICIO A: intervento alternativo

Distribuzione costi Edificio A CON SETTI

SETTI IN C.A.;;
15.6%
Pareti e travi in c.a; 19,8%

Opere provvisionali; 2,7%


Ripristino impianti
T i rompitratta;
Travi it tt 8,5%
8 5%
elettrici; 7,5%
Ripristino impianti
Ripristino impianti termici; 4,8%
idrosanitari; 1,6%
Impermeabilizzazione FRP; 14,4%
copertura; 1,8% R li soletta
Realiz. l tt
all'estradosso; 20,1%
Anticorrosivo pilastri
esterni; 2,9%
Collegamento scala; 0,4%

Riduzione costo intervento IN ELEVAZIONE 12,5%


RESTA DA VALUTARE LA CONDIZIONE DELLE
FONDAZIONI
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EDIFICIO A: intervento alternativo

Svantaggi soluzione con setti

Impatto architettonico
Complessità fasi realizzative
La struttura non è in grado di
I i idi
Irrigidimento
t ddella
ll struttura
t tt dissipare energia, aumentano le
sollecitazioni sismiche
P bl i in
Problemi i fondazione
f d i
Incremento carichi verticali
I
Incremento
t del
d l taglio
t li ini fondazione
f d i

Necessità di intervenire in fondazione


¾ portanza
¾ resistenza
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EDIFICIO A: ottimizzazione dei controventi dissipativi
Comportamento della serie Asta di collegamento + Dissipatore (AD)

Asta di collegamento (A) Dissipatore (D) Controvento dissipativo (AD)

+ =

NAD = NA = ND Se Ny,D < Ny,A L’asta rimane in campo elastico ED

N N N 1
uAD = uA + uD = + KAD = ES
KAD KA KD 1/KA+1/KD
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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Comportamento della serie Asta di collegamento + Dissipatore (AD)
Spostamento assiale medio di snervamento dissipatori
BRAD marca FIP (poco variabile tra i vari modelli)
uy,D,medio = 1,7mm ≈ cost
Ny
Essendo uy,D = Diminuire KD significa diminuire Ny
KD
KA · KD
KAD =
S l i
Soluzione A KA + KD
Fissata dalla
KAD procedura
progettuale

Fissata
KD scegliendo il
Soluzione B dissipatore

KA · KD
KA =
KD - KAD

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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI (III piano)
Spostamento interpiano che attiva i cicli di isteresi del dissipatore D al III piano

Soluzione A Soluzione B

KAD,III
AD III: rigidezza
g elastica di progetto
p g
della seria asta+dissipatore al III piano

Diminuendo il rapporto di rigidezza K*D tra


dissipatore e asta di collegamento è possibile
anticipare l’attivazione dei cicli di isteresi
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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
IL CONTRIBUTO DELLA STRUTTURA SI PUÒ HP. RIMANGA LO STESSO

Valutazione dello smorzamento al variare degli sforzi di snervamento dei dissipatori

1 ED,S+B 1 ED,S + ED,B


νeq,S+B = =
4π ES,S+B 4π ES,S + ES,B

Energia dissipata dal telaio ED,S Energia di deformazione dal telaio ES,S

ED,S
D S=κ·4·(V
κ 4 (Vy,S
y S·d
dob - Vob,S
ob S·d
dy,S
y S) ES,S
S S=V
Vob,S
ob S·d
dob / 2

ES,S

ED,S

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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Valutazione dello smorzamento al variare degli sforzi di snervamento dei dissipatori

variano
1 ED,S+AD 1 ED,S + ED,AD
νeq,S+AD = =
4π ES,S+AD 4π ES,S
S S + ES,AD
S AD

possiamo determinare lo spostamento interpiano in corrispondenza di dob in


sommitàà ado
so adottando
a do una
u a distribuzione
d s bu o e degli
deg spostamenti
spos a e pprop.op. aal 1° modo
odo
Forma modale principale Ԅ = (ԄII, ԄIII, ԄIV, ԄV)

p
Spostamento di ppiano di = Ԅi / Ԅn · dob

Spostamento interpiano δi = di – di-1

p
Spostamento assiale uob,AD = δi · cosԂi

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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Valutazione dello smorzamento al variare degli sforzi di snervamento dei dissipatori

1 ED,S+AD 1 ED,S + ED,AD


νeq,S+AD = =
4π ES,S+AD 4π ES,S + ES,AD

Effetto sull’Energia dissipata dai controventi ED,AD

( y,ADj·uob,ADj - Nob,ADj·uy,ADj) ≡ ED, D = ∑j 4·(Ny, Dj·uob, Dj - Nob, Dj·uy, Dj)


ED,AD = ∑j 4·(N
Scegliendo Ny più bassi Diminuisce ED,AD

ED,AD,III = 19100 kNmm


ED,AD,III = 15000 kNmm

Ciclo di isteresi della serie AD ΔED= -21,5%


, Ciclo di isteresi del dissipatore D
(III piano) Deformazione elastica dell’asta A
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OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Valutazione dello smorzamento al variare degli sforzi di snervamento dei dissipatori

1 ED,S+AD 1 ED,S + ED,AD


νeq,S+AD = =
4π ES,S+AD 4π ES,S + ES,AD

Effetto sull’Energia di deformazione dei controventi ESAD

ES,D = ∑j Nob,j·uob,ADj / 2

Scegliendo Ny più bassi Diminuisce ES,AD

ES,AD,III = 22700 kNmm


ES,AD,III
S AD III = 13800 kNmm

ΔES= - 39,2%
Energia di deformazione necessaria per deformare la serie AD
al III piano fino allo spostamento uob,ADIII=17,1mm
=17 1mm

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 99
OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Curva di ottimo dello smorzamento
cost
Andamento dello smorzamento viscoso
1 ED,S 1 ED,AD
equivalente al variare dello sforzo νeq,S = νeq,AD =
normale di snervamento assegnato ai 4π ES,S+ES,AD 4π ES,S+ES,AD
dissipatori ai vari piani cost cost

νeq,S+AD = νeq,S + νeq,AD + νI νI = 5%

Ny: sforzo assiale di snervamento


KD: rigidezza ramo elastico

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 100


OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Punto di Funzionamento Soluzione B

Soluzione A Soluzione B

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 101


OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI
Attivazione dello smorzamento

Andamento dello smorzamento viscoso equivalente


all’aumentare dello spostamento in sommità

Soluzione A (450-450-300-100) Soluzione B (300-300-250-100)

23,5%
19%

11% 12%

d=25mm d=15mm

d [mm] spostamento in sommità d [mm] spostamento in sommità

d=15mm spostamento in sommità per cui non si attivano i controventi

d=32mm spostamento
p in sommità pper cui i controventi contribuiscono
allo smorzamento complessivo

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 102


ALTRI PARAMETRI CHE SONO STATI VALUTATI
Comportamento ciclico reale di struttura e dissipatori:
Influenza della tipologia di cicli di isteresi scelti per la struttura
Fattore κ

Type A Type B Type C

ED,S ED,S
ED,S

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 103


VALUTAZIONI ECONOMICHE DELL’OTTIMIZZAZIONE

Incremento della performance della struttura controventata

Riduzione dei costi


d ll’i
dell’intervento

Costo intervento dissipatori


Soluzione A 206.500 €
Soluzione B 196.700 €

Δcosti ≈ 5%

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 104


OTTIMIZZAZIONE DELLA SCELTA DEI DISSIPATORI

Costi

Sol.A Sol.B
Piano Ny Ny
V 100 100
IV 300 250
III 450 450
II 450 300

Costo intervento dissipatori


Soluzione A 206.500 €
Soluzione B 196.700 €

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 105


Andria 25 giugno 2010

GRAZIE PER L’ATTENZIONE


GRAZIE PER LATTENZIONE

Prof. Ing. C. Nuti; Ing. A. Bergami

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 106


Dipartimento di Strutture
ALTRI PARAMETRI CHE SONO STATI VALUTATI

IMPERFEZIONE DI INSTALLAZIONE: Influenza del GAP di deformazione

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 107


ALTRI PARAMETRI CHE SONO STATI VALUTATI

Comportamento reale del dissipatore: Influenza dell’incrudimento

ED

ES

Prof. Ing. C. Nuti ‐ Ing. A. Bergami 108

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