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ITALIA E TURCHIA NEGLI ANNI DI ERDOGAN

ITALIA E TURCHIA
NEGLI ANNI DI ERDOGAN
di Aldo Braccio

Il leader dell’Adalet ve Kalkinma Partisi (AKP – Partito della Giustizia e dello


Sviluppo), Recep Tayyip Erdogan, è stato nominato Primo Ministro della Turchia nel
marzo 2003. Egli prendeva il posto del collega di partito Abdullah Gül (futuro Presidente
della Repubblica), nominato capo del governo nel novembre dell’anno precedente in
seguito alla vittoria elettorale dell’AKP.
In Italia, come è noto, dal 2003 ad oggi (luglio 2010) si sono succeduti quattro
governi, di diversa tendenza: nella XIV legislatura il Berlusconi II (giugno 2001 –
aprile 2005; ministri degli Esteri nell’ordine Ruggiero, Berlusconi e Frattini) e il
Berlusconi III (aprile 2005 – maggio 2006; ministro degli Esteri Fini); nella XV
legislatura il Prodi II (maggio 2006 – maggio 2008; ministro degli Esteri D’Alema) e
nella attuale XVI legislatura (dal maggio 2008) il Berlusconi IV (ministro degli Esteri
Frattini).
Le relazioni tra Italia e Turchia di Erdogan si sono sviluppate in un clima di generale
amicizia pur in presenza di orientamenti geopolitici, come vedremo, sensibilmente
diversi.
I rapporti bilaterali di ordine commerciale hanno segnato un deciso incremento già
a partire dagli ultimi anni del secolo scorso: nel decennio 1999/2008 l’interscambio si
è quasi triplicato (da 4.647 milioni di euri a 13.081), cedendo un po’ solo nel 2009, per
la difficile congiuntura economica: l’Italia è attualmente il quinto partner commerciale
della Turchia per quanto riguarda le esportazioni, dopo Russia, Germania, Cina e Stati
Uniti, e il quarto per quanto concerne le importazioni, dopo Germania, Francia e Regno
Unito.
Sono oltre 750 le aziende italiane che operano in Turchia, con nomi di rilievo come
l’Eni, l’Edison, l’Italgen, l’Ansaldo, l’Agusta Westland, la Lucchini e l’Unicredit. Inoltre,
sono di questi anni alcuni importanti accordi stipulati fra le due nazioni, in particolare
quello di partnership strategica firmato nel 2007 – si tratta di un accordo che l’Italia
ha sottoscritto solo con pochi paesi - e l’Accordo di collaborazione scientifica e
EURASIA

tecnologica, con il relativo Programma esecutivo stipulato nel 2006; l’Italia punta
molto sulle tecnologie ambientali per investire in Turchia, considerato che Ankara – in

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