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= Francesco ; P = Pina

F : Che hai?
P : Ho litigato con mi sorella.
F: Ancora!
P: Vo anda via. Dice che non verr manco al matrimonio.
F : Beh, so cose che se dicono
P : No, no. Fa sul serio. Sta a prepara le valigie.
F: Domattina cambier idea. Su!
P: Quanto so stanca!
F: Su!
P : Quanto so stanca!
F: Piagni? Vieni qua dabbasso.
P : Ma l c lui non mi va.
F : Che importa! un amico.
P : Lo so. Ma da tanto tempo che vojo parla sola con te!
F : Va bene.
P : Vie qua, vieni! Mettiamoci qua. (si siedono sulle scale). Come
quando ce semo parlati per la prima volta. Te ricordi?
F : Eri venuta a bussa alla porta con una faccia!
P : Lo credo! Stavi a pianta un chiodo dentro al muro e mi avevi
buttato gi lo specchio. Non s rotto per
F : Ma chi si crede di essere Lei? Il re delluniverso?
P : Quanto meri antipatico! Abitavi qui da due mesi e quando scendevi
per le scale, non me salutavi mai. So passati due anni! Come lontano
quel tempo e come diverso! Eppure cera gi la guerra
F : Gi. Tutti si illudevano che sarebbe finita presto e che lavremmo
vista soltanto al cinematografo. E invece
P : Ma quando finir? Ci so dei momenti che non ne posso pi.
stinverno sembra che non debba finire mai.
F : Finir Pina, finir. E torner pure la primavera e sar pi bella delle
altre perch saremo liberi. Bisogna crederlo. Bisogna volerlo. Vedi, io
queste cose le so, le sento, ma non te le so spiegare. Lui s, saprebbe
farlo. Lui un uomo istruito, che ha tanto studiato, viaggiato. Sa
parlare bene lui. Ma io credo che sia cos, che non dobbiamo avere
paura, n oggi, n in avvenire, perch siamo nel giusto, nella via
giusta. Capisci, Pina?
P : S, Francesco.
F : Noi lottiamo per una cosa che deve venire, che non po non venire.
Forse la strada sar un po lunga e difficile, ma arriveremo e lo
vedremo un mondo migliore, e lo vedranno soprattutto i nostri figli,
Marcello, e lui, quello che aspettiamo. Per questo non devi avere paura,
mai Pina. Qualunque cosa succeda. Vero?
P : S, Francesco. Ma io non ho paura. Mai.

Alfabeto italiano Mi scusi, come si


scrive?

E importante la geografia per dire come si scrive una


parola? In Italia s. Quante volte capita di non sentire o non capire bene
una parola? Quando succede in Italia gli italiani spesso chiedono: come
si scrive? Quando si risponde, per, non si accontentano delle lettere
ma vogliono anche sapere la citt associata. In alcuni centralini
possono anche dire solo le citt senza dire le lettere. Questo alfabeto si
chiama anche alfabeto telefonico.
Ecco quindi un elenco utile:

A Ancona
B Bari / Bologna
C Como
D Domodossola
E Empoli
F Firenze
G Genova
H hotel (o acca)
I Imola
L Livorno
M Milano
N Napoli
O Otranto
P Palermo
Q Quarto

R Roma
S Savona
T Torino
U Udine
V Venezia
Z Zara (o zeta)

Un esempio con il nome Mario: Milano-Ancona-Roma-Imola-Otranto

Le altre lettere, che vengono usate poco, sono:

J i lunga
K kappa
W doppiav
X ics (o xilofono)
Y ipsilon

Ci sono in Italia citt che sono diventate famose grazie a questo


elenco, come Domodossola!

C Ci sono
C e ci sono dicono la presenza di una cosa o di una persona in un posto.

C per il singolare

es:
C un quaderno sul tavolo.
In casa c un ladro.
Marco non c.

Ci sono per il plurale


es:
In camera ci sono i CD di Laura Pausini.
In cucina ci sono Antonio e Alfredo.
I libri non ci sono!

Grammatica
1. Minail gennaio 2011 a 23:47 said:

Vorrei sapere quale di queste frasi e corretta e perche?

1. Nella mia stanza ce un tavolo e una sedia.


2. Nella mia stanza ci sono un tavolo e una sedia.

Grazie in anticipo.

Risposta:
E corretta la seconda frase. La prima sarebbe corretta se fosse formulata
cos: Nella mia stanza c un tavolo con una sedia (con una sedia
complemento di unione).

Verbi in -isc
I verbi in -isc sono verbi particolari in -ire. I verbi in -isc
sono REGOLARI ma al presente aggiungono -isc- con IO, TU, LUI/LEI e
LORO. Si chiamano ancheverbi incoativi.

Vediamo come sono:

CAPIRE
COSTRUIRE DEFINIRE
(io) costru-isc-o (io) defin-isc-o
(io) cap-isc-o
(tu) costru-isc-i (tu) defin-isc-i
(tu) cap-isc-i
(lui/lei) costru-isc-e (lui/lei) defin-isc-e
(lui/lei) cap-isc-e
(noi) costruiamo (noi) definiamo
(noi) capiamo
(voi) costruite (voi) definite
(voi) capite
(loro) costru-isc-ono (loro) defin-isc-ono
(loro) cap-isc-ono
FINIRE
PREFERIRE PULIRE
(io) preferisco (io) pulisco
(io) finisco
(tu) preferisci (tu) pulisci
(tu) finisci
(lui/lei) preferisc (lui/lei) pulisce
(lui/lei) finisce
(noi) preferiamo (noi) puliamo
(noi) finiamo
(voi) preferite (voi) pulite
(voi) finite
(loro) preferiscono (loro) puliscono
(loro) finiscono

Ecco una lista con i verbi pi importanti in -isc:

alleggerire

colpire

contribuire

dimagrire

fallire

ferire

favorire

garantire

impedire

incuriosire

obbedire

proibire

punire

restituire

stupire

trasferirsi
unire

I verbi riflessivi
I verbi riflessivi sono verbi particolari. Il soggetto di questi verbi fa
unazione su se stesso.

I verbi riflessivi si formano con:

pronome riflessivo + verbo

I pronomi riflessivi sono: mi, ti, si, ci, vi, si

Esempio: il verbo alzarsi al presente

(io) mi alzo(tu) ti alzi

(lui/lei) si alza

(noi) ci alziamo

(voi) vi alzate

(loro) si alzano

ATTENZIONE! Al passato prossimo, i verbi transitivi vogliono


lausiliare essere.

Esempio: il verbo alzarsi al passato prossimo

(io) mi sono alzato/a

(tu) ti sei alzato/a

(lui/lei) si alzato/a

(noi) ci siamo alzati/e


(voi) vi siete alzati/e

(loro) si sono alzati/e

I pi importanti verbi transitivi sono:

annoiarsi

arrabbiarsi

chiamarsi

dimenticarsi

divertirsi

impegnarsi

innamorarsi

interessarsi

lamentarsi

mettersi

pettinarsi

preoccuparsi

radersi

truccarsi

rilassarsi

sedersi

sentirsi

sposarsi

svegliarsi

trovarsi

vergognarsi
vestirsi

I verbi irregolari Presente


I verbi irregolari sono verbi che non hanno una regola nella
loro formazione.

I verbi sono irregolari soprattutto al:


presente futuro condizionale participio passato

I verbi non sono sempre irregolari con tutti i tempi, a volte


sono irregolari al presente e regolari al futuro ecc

Vediamo i verbi irregolari pi importanti.

ANDARE
VENIRE STARE
(io) vengo (io) sto
(io) vado
(tu) vieni (tu) stai
(tu) vai
(lui/lei) viene (lui/lei) sta
(lui/lei) va
(noi) veniamo (noi) stiamo
(noi) andiamo
(voi) venite (voi) state
(voi) andate
(loro) vengono (loro) stanno
(loro) vanno

DARE
FARE DIRE
(io) faccio (io) dico
(io) do
(tu) fai (tu) dici
(tu) dai
(lui/lei) fa (lui/lei) dice
(lui/lei) d
(noi) facciamo (noi) diciamo
(noi) diamo
(voi) fate (voi) dite
(voi) date
(loro) fanno (loro) dicono
(loro) danno

SCEGLIERE TENERE USCIRE


(io) tengo (io) esco
(io) scelgo
(tu) tieni (tu) esci
(tu) scegli
(lui/lei) tiene (lui/lei) esce
(lui/lei) sceglie
(noi) teniamo (noi) usciamo
(noi) scegliamo
(voi) scgliete (voi) tenete (voi) uscite

(loro) scelgono (loro) tengono (loro) escono

RIMANERE
SALIRE RIUSCIRE
(io) salgo (io) riesco
(io) rimango
(tu) sali (tu) riesci
(tu) rimani
(lui/lei) sale (lui/lei) riesce
(lui/lei) rimane
(noi) saliamo (noi) riusciamo
(noi) rimaniamo
(voi) salite (voi) riuscite
(voi) rimanete
(loro) salgono (loro) riescono
(loro) rimangono

BERE
SEDERE MORIRE
(io) siedo (io) muoio
(io) bevo
(tu) siedi (tu) muori
(tu) bevi
(lui/lei) siede (lui/lei) muore
(lui/lei) beve
(noi) sediamo (noi) moriamo
(noi) beviamo
(voi) sedete (voi) morite
(voi) bevete
(loro) siedono (loro) muoiono
(loro) bevono

TRADURRE SPEGNERE PRODURRE


(io) spengo (io) produco
(io) traduco
(tu) spegni (tu) produci
(tu) traduci
(lui/lei) spegne (lui/lei) produce
(lui/lei) traduce
(noi) spegniamo (noi) produciamo
(noi) traduciamo
(voi) spegnete (voi) producete
(voi) traducete
(loro) spengono (loro) producono
(loro) traducono

Connettori Congiunzioni

Congiuntivi (che uniscono):


e, anche, inoltre, n, neanche, nemmeno, neppure

Disgiuntivi che escludono:


o, oppure

Avversativi che oppongono:


ma, invece, per

Esplicativi che spiegano:


cio, infatti

Conclusivi che chiudono il discorso:


perci, quindi
Avverbi
Lavverbio una parte del discorso che non cambia ma che modifica il
significato della parola a cui riferito.
Abbiamo quattro categorie principali di avverbi: tempo, luogo, quantit e modo.

Avverbi di tempo (generali):


ieri es: Ieri ho mangiato la pasta alla carbonara.
oggi es: Oggi ho bevuto uno spritz.
domani es: Domani rispondo alla tua email.
prima es: Oggi finalmente mangio prima!
dopo es: Dopo ti racconto la mia giornata.
presto Mi sveglio presto ogni giorno!
tardi es: Angelo tardi, va a dormire.

Avverbi di tempo (frequenza):


sempre es: Vado sempre a mangiare il gelato in centro.
normalmente Normalmente mangio in una tavola calda economica.
spesso es: Rido spesso senza un motivo!
qualche volta Qualche volta faccio jogging.
ogni tanto Ogni tanto vado a camminare lungo il mare.
raramente es: Annamaria piange raramente.
non quasi mai Non guardo quasi mai le partite di calcio.
non mai es: Non bevo mai caff corretto.

Avverbi di luogo:
dietro es: Al cinema non amo sedermi dietro.
davanti es: Davanti c posto?
sopra es: Questo il mio diario e sopra ci scrivo il mio nome.
sotto es: Se il gatto non sul tavolo sotto.
dentro es: Dentro fa troppo caldo, usciamo.
fuori es: Fuori piove, entriamo!
intorno es: Giriamo intorno e troviamo un parcheggio.
vicino es: Armando abita vicino?
lontano es: Scrivo a Mario perch vive lontano.

Avverbi di quantit:
poco es: Bevo poco.
molto es: Enrico mangia molto.
abbastanza es: Abbiamo riposato abbastanza, ora lavoriamo.

Avverbi di modo:
bene es: Amanda dipinge bene, brava!
male es: Alfredo canta male, deve smettere!
piano es: Mario guida piano.
forte es: Antonio parla forte perch la nonna sorda.
Gli avverbi di modo si possono formare aggiungendo
-mente al femminile degli aggettivi in -o es: chiaramente, rapidamente ecc
-mente al singolare degli aggettivi in -e es: semplicemente, felicemente ecc
gli aggettivi che finiscono in -le e -re perdono la -e finale es: facilmente,
specialmente ecc
Aggettivi
Laggettivo una parte del discorso che accompagna il nome e precisa il suo significato.
In italiano ci sono due grandi gruppi di aggettivi:

Aggettivi che finiscono in -o es: nero, chiaro, vero ecc


Gli aggettivi che finiscono in -o si comportano cos:
al maschile singolare finiscono in -o es: nero, alto, caro ecc
al femminile singolare finiscono in -a es: nera, alta, cara ecc
al maschile plurale finiscono in -i es: neri, alti, cari ecc
al femminile plurale finiscono in -e es: nere, alte, care ecc

Aggettivi che finiscono in -e es: verde, forte, giovane ecc


Gli aggettivi che finiscono in -e si comportanto cos:
al maschile e femminile singolare finiscono in -e es: verde, grande, giovane
ecc
al maschile e femminile plurale finiscono in -i es: verdi, grandi, giovani ecc
Ci sono poi alcune eccezioni:
alcuni colori sono invariabili blu, rosa, viola, beige ecc

Abbiamo vari tipi di aggettivi


(qualificativi, possessivi, dimostrativi ecc).

Aggettivi qualificativi
Gli aggettivi qualificativi dicono la QUALITA di un nome.

Gli aggettivi qualificativi rispondono alla domanda: come ?


es:

nero

grande

lungo

Normalmente gli aggettivi qualificativi vengono DOPO il nome.

es:

una casa grande

il gatto nero

un uomo forte

Aggettivi possessivi
Gli aggettivi possessivi sono aggettivi particolari. Gli aggettivi possessivi non
rispondono alla domanda come ? ma alla domanda di chi ?.

Gli aggettivi possessivi sono:

PERSONA MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE


SINGOLARE SINGOLARE PLURALE PLURALE

(il) mio (la) mia (i) miei (le) mie


(io)
(il) tuo (la) tua (i) tuoi (le) tue
(tu)
(lui/lei) (il) suo (la) sua (i) suoi (le) sue

(noi) (il) nostro (la) nostra (i) nostri (le) nostre

(voi) (il) vostro (la) vostra (i) vostri (le) vostre

(loro) (il) loro (la) loro (i) loro (le) loro

Gli aggettivi possessivi hanno il numero (singolare/plurale) e il genere


(maschile/femminile) del nome che seguono e non c differenza tra suo-di
luie suo-di lei.

es:

Il libro di Marta Il suo libro

La casa di Francesco e Maria La loro casa

La macchina di Carlo La sua macchina

Gli aggettivi possessivi vanno prima del nome:

es:

La tua auto nera!

Il mio gatto bianco.

La nostra casa grande.

ATTENZIONE! Alcune espressioni sono uneccezione:

colpa es: colpa tua o colpa nostra?

merito es: merito tuo o merito nostro?

a casa es: andiamo a casa mia o a casa tua?

Gli aggettivi possessivi normalmente hanno larticolo davanti:

es:

il mio quaderno
la tua lampada

le vostre scarpe

Aggettivi possessivi con la famiglia


La relazione tra aggettivi possessivi e articoli cambia con le persone della famiglia.

Con le PERSONE al SINGOLARE della famiglia non si usa larticolo con gli
aggettivi possessivi.

Quali sono le persone della famiglia?

padre, madre es: mio padre / mia madre

fratello, sorella es: tuo fratello / tua sorella

figlio, figlia es: suo figlio / sua figlia

nonno, nonna es: nostro nonno / nostra nonna

zio, zia es: vostro zio / vostra zia

cugino, cugina es: mio cugino / mia cugina

nipote es: tuo nipote / tua nipote

cognato, cognata es: suo cognato / sua cognata

suocero, suocera es: mio suocero / mia suocera

ATTENZIONE! Con loro si usa larticolo.

es:

il loro fratello

la loro sorella

il loro cugino

Con le PERSONE della famiglia al PLURALE si usa larticolo con gli aggettivi
possessivi.
es:

i miei nonni

i tuoi genitori

i suoi fratelli

Larticolo si usa anche in CASI PARTICOLARI.

Quando si dice una specificazione della persona.

es:

il nonno paterno

la zia di Verona

il cugino di Milano

Con pap e mamma.

es:

il mio pap il mio modello.

la mia mamma medico.

Con i nomi delle persone della famiglia alterati.

es:

la mia sorellastra

il mio nipotino

la sua cuginetta

Vedi: suo, proprio e altrui


Grammatica
1. Bubusetteteil luglio 2015 a 12:01 said:

Ciao a tutti!
Sono italiano ma ho un dubbio.

La domanda che voglio porvi riguardo alla seguente frase: vado con la
morosa a o vado con la mia morosa a.

Cosa pensate dellaggettivo possessivo mia prima di morosa?

PS: so che lutilizzo della parola morosa principalmente diffuso nel nord-
Italia, dove spesso questa parola utilizzata in un contesto colloquiale-
dialettale (correggetemi se sbaglio), per cui chiederei lopinione a persone
originarie del nord.

Grazie mille

Risposta:
Grammaticalmente non scorretto lutilizzo del possessivo.

I verbi modali (o servili)


I verbi modali, o verbi servili, sono verbi che precisano la relazione tra
il soggetto e il verbo che li segue.
Normalmente non sono soli ma con un altro verbo.
I verbi modali sono: dovere, potere e volere.

Dovere significa: avere un obbligo o una necessit di fare qualcosa.


es:
Devo studiare!
Dobbiamo mangiare la pasta.

Potere significa: avere la capacit, la possibilit o il permesso di fare


qualcosa.
es:
Puoi uscire, stasera.
Possiamo giocare?

Volere significa: avere il desiderio di fare qualcosa.


es:
Voglio bere un t freddo!
Vuoi un gelato?
Anche sapere un verbo modale quando significa: avere la capacit di
fare qualcosa.
es:
So parlare inglese e francese molto bene.
Sai pattinare sul ghiaccio?

I verbi modali hanno il presente irregolare.

DOVERE
POTERE
(io) posso
(io) devo
(tu) puoi
(tu) devi
(lui/lei) pu
(lui/lei) deve
(noi) possiamo
(noi) dobbiamo
(voi) potete
(voi) dovete
(loro) possono
(loro) devono

SAPERE VOLERE
(io) so (io) voglio

(tu) sai (tu) vuoi

(lui/lei) sa (lui/lei) vuole

(noi) sappiamo (noi) vogliamo

(voi) sapete (voi) volete

(loro) sanno (loro) vogliono

Stare + gerundio
Stare + gerundio in italiano forma una particolare costruzione.
Questa costruzione si chiama perifrastica.
Stare + gerundio si usa per parlare di unazione che succede in
questo momento.

es: Sto mangiando una pizza, hai fame?


es: Stiamo andando al mare, vieni anche tu!
Il verbo stare un verbo irregolare:

(io) sto

(tu) stai

(lui/lei) sta

(noi) stiamo

(voi) state

(loro) stanno

Il gerundio:

si forma dai verbi allinfinito: are -ando

es: parlare parlando, mangiare mangiando, cantare


cantando
-ere -endo

es: leggere leggendo, scrivere scrivendo, vedere vedendo


-ire -endo

es: dormire dormendo, finire finendo, sentire sentendo


ATTENZIONE! Alcuni verbi hanno un gerundio irregolare.

es: bere bevendo, dire dicendo, tradurre traducendo, fare


facendo

Vedi: stare per + infinito

Stare per + infinito


Stare per + infinito in italiano si usa per parlare di unazione che
succede in un futuro vicino.

es:

Sto per mangiare una pizza Tra pochi secondi mangio una pizza.
Stiamo per andare al cinema Tra poco andiamo al cinema.
Marco e Luisa stanno per tornare Tra pochi minuti, Marco e Luisa
tornano.

Il verbo stare un verbo irregolare:


(io) sto

(tu) stai

(lui/lei) sta

(noi) stiamo

(voi) state

(loro) stanno

Vedi: stare + gerundio

Pronomi diretti
Il pronome si usa per parlare di una persona, un animale o una cosa
senza ripetere il suo nome. I pronomi possono
essere diretti o indiretti.
I pronomi diretti rispondono alla domanda: chi? che cosa? (Sono
quindi un complemento oggetto). Si chiamano diretti perch non usano
la preposizione.

es:
Mangi la pasta? S, la mangio. (la = la pasta)
Bevi il caff? S, lo bevo. (lo = il caff)
Chiami Luca? No, non lo chiamo. (lo = Luca)

I pronomi diretti sono:

(io) mi

(tu) ti

(lui) lo

(lei) la

(noi) ci

(voi) vi

(loro-maschile) li
(loro-femminile) le

I pronomi diretti vanno prima del verbo.

es:

Guardare un film Lo guardo.

Mangiare la pasta La mangio.

Parlare una lingua La parliamo.

I pronomi diretti vanno insieme allavverbo ECCO

es:

Ecco Antonio! Eccolo!

Ecco i libri Eccoli!

Ecco la pizza Eccola!

I pronomi diretti si possono usare INSIEME alloggetto. Questa costruzione si usa


per evidenziare loggetto o la persona.

es:

Francesca, la chiamo domani Abbiamo parlato di Francesca e io aggiungo


questa informazione importante

Il libro di Umberto Eco, lo compro domani Abbiamo parlato del libro e


aggiungo questa informazione

Lauto, la compro il mese prossimo Abbiamo parlato di auto e aggiungo


questa informazione

Con i verbi modali, con stare per + infinito, con stare + gerundio, cominciare a
+ infinito, finire di + infinito i pronomi possono andare prima o dopo il verbo.

es:

Voglio mangiare una pizza la voglio mangiare / voglio mangiarla

Sto per mangiare una pizza la sto per mangiare / sto per mangiarla
Sto mangiando una pizza la sto mangiando / sto mangiandola (meno usato)

Comincio a mangiare una pizza la comincio a mangiare / comincio a


mangiarla

Finisco di mangiare una pizza la finisco di mangiare / finisco di mangiarla

Francescoil maggio 2014 a 17:06 said:


Salve, in questa frase il LO a chi si riferisce?

Mamma, Lucia stata promossa, lo sapevi?

Grazie dell aiuto.

Risposta:
Lo significa Lucia stata promossa: sostituisce la frase precedente.

Verbi essere e avere Passato prossimo


Il passato prossimo si usa per parlare di unazione conclusa nel
passato. Il passato prossimo un verbo composto e si forma con:

il presente del verbo avere o essere + il participio passato del


verbo

Il verbo essere:

(Io) sono stato/a

(tu) sei stato/a

(lui/lei) stato/a

(noi) siamo stati/e

(voi) siete stati/e

(loro) sono stati/e

Il verbo avere:

(Io) ho avuto
(tu)hai avuto

(lui/lei) ha avuto

(noi) abbiamo avuto

(voi) avete avuto

(loro) hanno avuto

Annail ottobre 2012 a 07:57 said:


E corretto dire: ti ho svegliata, se mi riferisco ad una donna?

Risposta:
S.

Verbi regolari (-are, -ere, -ire) Passato


prossimo
Il passato prossimo si usa per parlare di unazione conclusa nel
passato. Il passato prossimo un verbo composto e si forma con:

il presente del verbo avere o essere + il participio passato del


verbo

Ecco il presente dei verbi regolari in:


are
ere
ire

Verbo in -are: parlare

(io) ho parl-ato

(tu) hai parlato

(lui/lei) ha parlato

(noi) abbiamo parlato

(voi) avete parlato

(loro) hanno parlato


Verbo in -ere: sapere

(Io) ho sap-uto

(tu) hai saputo

(lui/lei) ha saputo

(noi) abbiamo saputo

(voi)avete saputo

(loro) hanno Saputo

Verbo in -ire: dormire

(Io) ho dorm-ito

(tu) hai dormito

(lui/lei) ha dormito

(noi) abbiamo dormito

(voi) avete dormito

(loro) hanno dormito

Il participio passato
Il participio passato si usa nei verbi composti, come il passato
prossimo, futuro anteriore, condizionale composto ecc

I verbi in -are hanno il participio passato in -ato: es: parlare parlato


I verbi in -ere hanno il participio passato in -uto: es: conoscere
conosciuto
I verbi in -ire hanno il participio passato in -ito: es: dormire dormito

Il participio passato di essere stato e di avere avuto.

Alcuni verbi hanno il participio passato irregolare, ecco una lista di verbi pi comuni:

Verbi con i Alcuni verbi che reggono i pronomi


pronomi indiretti e usano
la preposizione a sono molto
indiretti
importanti.

Preposizioni e preposizioni articolate


Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della
frase.

Le preposizioni semplici sono:

DI A DA IN CON SU PER TRA FRA

Le preposizioni sono uno degli argomenti pi difficili perch non hanno


sempre delle regole. Insieme alle preposizioni semplici in queste pagine
troviamo:

Preposizioni articolate Preposizioni di luogo Preposizioni di tempo


Verbi con le preposizioni Avverbi con le preposizioni

DI

indica:

possesso es: il libro di Marco

materia / largomento es: il bicchiere di vetro, il libro di storia

qualit / il modo es: vado di fretta!

origine es: sono di Padova

A
indica:

stato in luogo es: sono a casa, sono a Roma

moto a luogo es: vado a Milano, corro al supermercato

termine es: diamo le chiavi a Marisa

tempo es: a marzo lascio Berlino

DA

indica:

moto da luogo es: vengo da Palermo

moto a luogo (con le persone) es: vado dal dottore

tempo es: lavoro qui da 5 anni

agente es: il quaderno scritto da Giovanni

fine es: macchina da scrivere, caff da asporto

IN

indica:

stato in luogo es: sono in farmacia, in macchina

moto a luogo es: vado in Africa, mi trasferisco in Inghilterra

modo es: mi sento in colpa, sono in ansia, mangio in fretta

mezzo es: vado a Lecce in aereo, torno a casa in metropolitana

tempo es: nella notte sento rumori strani

CON

indica:

compagnia es: rimando con Armando, vado con Luisa

modo es: lavoro con gioia!


mezzo es: prendo lo zucchero con il cucchiaio

SU

indica:

stato in luogo es: il gatto sul tavolo

moto a luogo es: salgo sul tetto

argomento es: scrivo la mia tesi su Rita Levi Montalcini

PER

indica:

moto per luogo es: vado per Via de Condotti

durata es: ti ho amato per molto tempo

causa es: mangio per noia, piango per il dolore

fine es: macchina per scrivere

TRA / FRA

indicano:

stato in luogo es: il supermercato tra la farmacia e lo stadio

alternativa es: devi scegliere tra lui e me!

relazione es: tra Paolo e te c amore!

tempo es: tra un anno mi trasferisco a New York

Preposizioni articolate
Alcune preposizioni vogliono larticolo, anche se non c una regola
precisa. Quando le preposizioni DI, A, DA, IN, SU incontrano gli articoli
determinativicambiano e diventano PREPOSIZIONI ARTICOLATE.

Le preposizioni articolate sono:


+ di a da in su

il del al dal nel sul

lo dello allo dallo nello sullo

la della alla dalla nella sulla

l dell all dall nell sull

i dei ai dai nei sui

gli degli agli dagli negli sugli

le delle alle dalle nelle sulle

Le preposizioni articolate si usano sempre con i plurali e con dei nomi


determinati.
es:
Vado a scuola vado alla scuola di lingue Alessandro Manzoni
Lavoro in ufficio lavoro nellufficio delle risorse umane
studio in biblioteca studio nelle biblioteche comunali

i.il ottobre 2011 a 15:21 said:


Buongiorno.
In quali casi si deve ringraziare Per qualche cosa ed in quali altri Di qualche
cosa?
Dove posso trovare fonti autorevoli sullargomento?
Grazie!

Risposta:
Vanno bene entrambe le forme, di e per seguiti da un sostantivo. Attenzione a non
utilizzare dopo queste preposizioni linfinito presente (semmai quello passato).

paolail luglio 2011 a 23:31 said:


Come si pu spiegare luso di e d
Es: lezioni ditaliano o di italiano / dinteresse-di interesse
Risposta:
Tutte le soluzioni qui sopra proposte vanno bene. In genere di si apostrofa se la
parola che segue comincia per vocale, ma solo se al singolare.

Olga (kiev)il gennaio 2011 a 15:33 said:


Ciao!!
Ho spesso i dubbi con luso degli articoli.
Si dice con gelato con panna o con la panna?
un piatto con salsa o con la salsa?
grazie mille!

Risposta:
Sono accettate entrambe le forme, con e senza larticolo. Per questa domanda,
rimandiamo alla risposta che abbiamo dato qui.

giorgioil gennaio 2011 a 21:05 said:


ciao!!! quanto riguarda le preposizioni
ce una regola per le preposizioni articolate?
p.e. perche diciamo profilo storico DELLA letteratura italiana e non profilo
storico DI letteratura italiana ?

Risposta:
Anche per le preposizioni articolate valgono le regole dellarticolo, che abbiamo
espresso qui.

filiil novembre 2010 a 18:10 said:


qual e` la differenza tra per esempio e ad esempio?

Risposta:
Non c una grande differenza tra le due espressioni. Sarebbe pi corretto per
esempio ma sono accettate entrambe
Preposizioni di luogo
Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della frase.
Le preposizioni di luogo sono: A, IN, DA, SU, PER.

si usa con:

nomi di citt

es:

sono a Roma

vado a Milano

vivo a Vienna

nomi di isole piccole

es:

vivo a Ponza (ma con ISOLA si dice: sullisola di Ponza)

vado a Ventotene (ma con ISOLA si dice sullisola di Ventotene)

alcuni nomi di luoghi

scuola es: sono/vado a scuola

teatro es: sono/vado a teatro


lezione es: sono/vado a lezione

lavoro es: sono/vado al lavoro

bagno (funzione della toilet) es: sono/vado al bagno

cinema es: sono/vado al cinema

mare es: sono/vado al mare (ma si dice: IN spiaggia)

supermercato es: sono/vado al supermercato

bar es: sono/vado al bar

ristorante es: sono/vado al ristorante

stazione es: sono/vado alla stazione

posta es: sono/vado alla posta

aeroporto es: sono/vado allaeroporto

estero es: sono/vado allestero

IN
si usa con:

continenti

es:

sono in Asia

vado in Europa

nazioni

es:

sono in Germania

vado negli Stati Uniti

regioni
es:

sono in Lombardia

vado nel Lazio

isole grandi

es:

sono in Madagascar

vado in Sicilia

nomi di luoghi che finiscono in -ia e -teca

es:

sono in libreria

vado in biblioteca

alcuni nomi di luoghi

citt es: sono/vado in citt

campagna es: sono/vado in campagna

ufficio es: sono/vado in ufficio

camera/cucina/bagno (stanze) es: sono/vado in camera/cucina/bagno

centro/periferia es: sono/vado in centro/periferia

autobus/metropolitana/macchina/aereo (mezzi) es: sono/vado in


autobus ecc

chiesa es: sono/vado in chiesa

ospedale es: sono/vado in ospedale

albergo es: sono/vado in albergo


banca es: sono/vado in banca

strada es: sono/vado in strada (ma si dice sul marciapiede)

Ci sono alcune parole che vanno con A e con IN:

piazza, letto, casa, stazione, bagno ecc

Bisogna ricordare che

A ha unidea di prossimit e di idea mentre

IN esprime il significato LETTERALE e FISICO.

sono a piazza del Popolo vuol dire che sono in quella zona, mentre

sono in piazza del Popolo vuol dire che ci sono fisicamente

sono a letto vuol dire che sto usando il letto

sono nel letto vuol dire che ci sono fisicamente

sono al bagno vuol dire che sto usando il bagno

sono in bagno vuol dire che ci sono fisicamente ecc..

DA
si usa con:- luoghi di provenienza

es:

vengo dal Brasile

torno dal supermercato

persone (come destinazione)

es:
vado da Michele (= vado a casa di Michele)

torno dal dottore (= vado nuovamente dal dottore)

vengo da te (= vado a casa tua)

PER
si usa con:- luoghi da attraversare/raggiungere

es:

passa per il centro (= va attraverso il centro)

cammina per la strada principale (= segue la strada principale)

parto per il Brasile (= parto con destinazione brasile)

SU
si usa con:- luoghi sopraelevati

es:

sono/vado sul ponte

salgo sulla scala

mi fermo sulle scale

Grammatica
1. Cinziail settembre 2013 a 20:06 said:

Salve,

Vorrei sapere perche si dice:

-vado in piscina
vado a casa
vado nella casa al mare

Son sempre moto a luogo? Quando si usano le preposizioni articolate?


Grazie mille

Risposta:
A parte i nomi geografici, per in e a non ci sono regole, ma abitudini duso.
Invece la preposizione articolata necessaria in presenza di una precisazione
o specificazione.

2. Paolail luglio 2012 a 14:28 said:

Cari amici ho letto la risposta che avete dato riguardo alla frase vado al
lavoro.
Vi chiedo se vale la stessa regola per lespressione
sono al lavoro, oppure se si pu dire sono a lavoro. Grazie

Risposta:
Sono al lavoro.

3. robertail aprile 2012 a 14:20 said:

Ciao. Il mio dubbio riguarda luso delle preposizioni davanti ai nomi propri di
citta. Pensavo si usasse a (abito a Milano, vado a Londra) ma qualche
giorno fa ho ricevuto in regalo un libro dal titolo Venezia in Las Vegas.

Risposta:
E una forma antica, abbastanza frequente nei testi letterari. Se ne riscontra
luso negli autori fiorentini del Duecento e successivi, fino agli autori
dellOttocento, come lo stesso Manzoni. Oggi luso di in davanti a citt
considerato sbagliato, a meno che non avvenga come richiamo letterario,
che potrebbe essere lintenzione (se ben riuscita o meno, lo giudichi chi lo
legge) dellautore del volume citato.

4. Barbarail aprile 2012 a 08:36 said:

Buongiorno,
E corretto, nella lingua italiana dire:
Andare a Studio e andare a cinema? ( e, di conseguenza, essere a studio
ed essere a cinema? ).
Grazie.

Risposta:
No, ci vuole la preposizione articolata.

5. loryil dicembre 2010 a 00:46 said:


vorrei sapere se pi corretto dire mi trovi allo studio oppure mi trovi a
studio e perch?

Risposta:
E corretto dire mi trovi allo studio (inteso come ufficio di un professionista),
perch si presume che la persona parli di uno studio noto allinterlocutore,
anche se costui non lha mai visto (ma sa che di studio ve n uno solo). In
ogni caso, non possibile dare sempre una spiegazione sulluso di articoli e
preposizioni articolate (si dice infatti mi trovi in ufficio) e molto dipende da
fattori cos complessi che la via migliore per imparare la pratica con gli
italiani.

6. Marceloil ottobre 2010 a 19:45 said:

Perch la domanda In che citt abiti? se la risposta Abito a?

Risposta
La preposizione in si utilizza davanti alla parola citt, mentre la
preposizione a si usa davanti ai nomi propri di citt (Abito a Forl). Infatti
nella risposta potremmo dire: Abito in una citt cosmopolita. Come si vede,
in questo caso abbiamo usato in.

Verbi con i pronomi indiretti


Alcuni verbi che reggono i pronomi indiretti e usano
la preposizione a sono molto importanti.

parlare

es:
Giovanni mi ha parlato di te.

Ci parli dei tuoi viaggi?

Ora Moira vi parla di lei.

chiedere

es:

Ci ha chiesto la password di internet.

Vi hanno chiesto qualcosa?

Le chiedo dove il mio cellulare.

rispondere

es:

Ti rispondo domani.

Maddalena mi ha risposto!

Ci hanno risposto di no.

credere

es:

Se dici cos, ti credo.

Non mi credi?

Marco non le crede pi.

I verbi seguenti sono particolari perch normalmente il soggetto viene dopo il verbo.

piacere
es:

Ti piace lo sport? (soggetto: lo sport) S, mi piace il tennis! (soggetto: il tennis)

Vi piacciono le mie scarpe nuove? (soggetto: le scarpe)

A loro piace la mia camicia! Gli piace veramente! (soggetto: la camicia)

interessare

es:

Ti interessa il corso di fotografia? No, non mi interessa. (soggetto: il corso)

Ci interessano le novit tra te e Marco! (soggetto: le novit)

Non gli interessa niente! (soggetto: niente)

servire (nel senso di avere bisogno)

es:

Ti serve una penna? (= hai bisogno di una penna?) (soggetto: la penna)

Ci servono gli abiti neri. (= abbiamo bisogno di abiti neri) (soggetto: gli abiti
neri)

Le serve qualcosa? (= ha bisogno di qualcosa?) (soggetto: qualcosa)

andare (nel senso di avere voglia)

es:

Ti va un caff? (= hai voglia di un caff?) (soggetto: il caff)

Ci vanno i biscotti al cioccolato! (soggetto: i biscotti)

Non mi va niente, grazie. (soggetto: niente)

sembrare
es:

Non mi sembra vero! (soggetto: indefinito)

Ti sembrano incredibili i miei progetti? (soggetto: i progetti)

Vi sembra utile il mio libro? (soggetto: il libro)

mancare

es:

Mi mancano le nostre passeggiate! (soggetto: le passeggiate)

Ci mancano i nostri amici. (soggetto: gli amici)

Marco triste, cosa gli manca? (soggetto: cosa)

voler bene (sentire affetto per qualcuno)

es:

I tuoi cani ti vogliono bene! (soggetto: i cani)

Mi vuoi bene? (soggetto: tu)

I nostri genitori ci vogliono bene. (soggetto: i genitori)

Grammatica Preposizioni di tempo


Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della frase.
Le principali proposizioni di tempo sono:

DA, DAA, PER, IN, TRA/FRA , FA (avverbio)

DA

si usa:

quando lazione comincia in un tempo e non finisce


es:

Studio italiano da 17 anni! (= dopo 17 anni ancora ancora studio italiano)

Quando ho iniziato a studiare italiano, studiavo francese da 2 anni (= quando


ho iniziato a studiare italiano ancora studiavo francese)

Da domani comincio la dieta! (= domani comincio la dieta e non so quando


finisco di farla)

ATTENZIONE! DA al futuro si usa solo con un MOMENTO determinato:

es:

Da domani, da luned, dal 2020, dal 12 ottobre 2048 ecc

DA A

si usano:

quando lazione comincia e finisce in un tempo determinato

es:

Ho studiato italiano dal 2004 al 2006.

La scuola aperta dal luned al venerd, dalle 9 alle 16.

ATTENZIONE! Con unazione futura si usa DA FINO A.

es: Da domani fino a luned non mangio pasta!

PER

si usa:

per dire la DURATA CONTINUATA di unazione che inizia e finisce in un


tempo determinato

es:
Ho studiato italiano per 17 anni (= non studio pi italiano)

Voglio andare per una settimana alle Maldive!

Corro per unora e poi faccio una doccia!

ATTENZIONE! In molti casi PER si pu eliminare:

es:

Ho studiato italiano 17 anni.

Voglio andare una settimana alle Maldive!

Corro unora e poi faccio una doccia!

IN

si usa:

per dire il periodo determinato nel quale accade unazione

es:

in sei mesi devo fare 5 esami! (= non unazione regolare e costante)

in due anni abbiamo guadagnato 10.000 euro (= non costantemente, ma nel


complesso)

in tre giorni devo leggere un libro! (= posso leggere tutto il libro in un solo
giorno)

TRA / FRA

si usano:

quando lazione comincia in un PERIODO futuro

es:

Fra tre giorni vado in ferie.


Tra un anno vado a vivere alle Hawaii.

Tra unora esco di casa.

FA un avverbio ma ha una importante funzione quando si parla di tempo.

si usa:

quando lazione comincia e finisce in un MOMENTO passato

es:

Ho iniziato a studiare italiano 2 anni fa (= ancora lo studio, ma lINIZIO un


momento concluso)

Ho conosciuto Michele 10 giorni fa (= forse non lho pi visto, ma lho


conosciuto)

Lautobus partito un minuto fa!

Esempio:

Vediamo con un dialogo le differenze tra le varie preposizioni.

Antonio: Ciao Marina, anche tu lavori qui?

Marina: Ciao Antonio! S, da una settimana!

Antonio: Che coincidenza! Anche io ho cominciato una settimana fa!

Marina: Ho sentito che vuoi studiare polacco, quando cominci?

Antonio: Comincio da luned, per sei mesi, quindi fino a settembre!

Marina: Meraviglioso! Ma non poco? Fra sei mesi pensi di parlare polacco? In
sei mesi non si impara tutto!

Antonio: Infatti sei mesi sono pochi! Ma da settembre a novembre non ho tempo
perch per due mesi devo fare alcune importanti revisioni aziendali.

Marina: Oh! Perch?


Antonio: Lazienda ha perso in tre anni circa 20.000 euro e per due anni non
riuscita a investire nuove risorse.

Grammatica
1. Valentinail settembre 2012 a 11:22 said:

E corretto usare la parola pomeriggio non preceduta da alcuna


preposizione?
Ci vediamo DI/NEL pomeriggio mi suona molto piu corretta che ci vediamo
pomeriggio.
Grazie

Risposta:
Senza la preposizione una forma scorretta

Essere e stare: uso e differenze


Essere e stare sono due verbi che creano confusione. In alcuni casi
hanno usi simili ma con sfumature diverse e, inoltre, hanno lo stesso
participio passato: stato.

Essere

Essere si usa per esprimere lesistenza e lessenza, cio esprime la qualit o


lacondizione di un oggetto o una persona. Le qualit o le condizioni possono essere
permanenti o temporanee.

Normalmente con il verbo essere si usa un sostantivo o un aggettivo.

es:

Maria bella. / Con questo vestito, Maria bella.

Giovanni il mio avvocato. / Per ora Giovanni il mio avvocato.

Il giardino profumato. / Oggi il giardino profumato.

Essere si usa per esprimere lo stato in luogo e dice dove si trova qualcosa o
qualcuno.

es:
Dov Antonio?

Antonio al lavoro.

Milano in Lombardia.

Esserci (ci sono, ci sei, c ecc) significa essere presenti, essere pronti o avere
capito.

es:

C Marco? (E presente Marco?)

Ci sei? Allora possiamo cominciare. (Sei pronto?)

Due la radice quadrata di quattro, ci sei? ( hai capito?)

Stare

Stare si usa per esprimere una condizione fisica e psicologica temporanea,


in sostituzione del verbo sentirsi e si usa con un avverbio.

es:

Come stai? (Come ti senti?)

Sto bene! (Mi sento bene)

Francesca sta male? (Francesca si sente male?)

Stare si usa per esprimere il rimanere o il restare in una condizione o in un


luogo.

es:

State a casa questa sera? (Restate a casa .)

Stanno in silenzio e ascoltano il mare. (Restano in silenzio )

Sta zitto! (Resta zitto)

Starci (ci sto, ci stai, ci sta ecc) significa essere


daccordo, essere disponibile oentrarci (cio avere lo spazio
sufficiente).

es:

Mi chiedi di accettare le tue bugie, ma io non ci sto! ( ma io non sono


daccordo)

Ci stai per una partita di calcio? (Sei disponibile per )

In questa auto non ci stiamo tutti! ( non ci entriamo tutti!)

Stare si usa anche con alcune espressioni particolari con un significato specifico:

Stare + gerundio

Stare per + infinito

Stare ai dati / ai fatti Rimanere concentrati sui dati / sui fatti.

Stare alle apparenze Giudicare dalle apparenze.

Stare ai patti Mantenere i patti.

Stare allo scherzo Accettare lo scherzo.

Stare a qualcuno Spettare / toccare a qualcuno.

Essere o stare?

La scelta e il significato di essere e stare dipendono molto dalluso e


dalle sfumature che vogliamo dare.

Ci sono alcune espressioni che possiamo usare con entrambi (essere/stare a dieta,
essere/stare calmo, essere/stare in silenzio ecc). In questi casi, il verbo essere
esprime una qualit o constatazione mentre il verbo stare esprime una
maggiore volontariet.

Per capire meglio come si usano, vediamo altri esempi concreti:

Come sta Maril? (Come si sente Maril?)

Maril stanca (stanca = aggettivo) ma sta bene (bene = avverbio).

Come mi sta questo vestito? (Come appare questo vestito su di me?)

Ti sta molto bene (il vestito su di te va molto bene). Con questo vestito sei
elegante!

Dove sei?

Sono in viaggio! Sto per arrivare a casa tua. Tu stai ancora a casa, vero?

No, sono alla stazione, sto qui ad aspettarti da 20 minuti.

Sta a te decidere se venire con noi o no. Noi non ti obblighiamo.

Se stiamo alle apparenze cos, ma se stiamo ai dati non ho altra scelta.

A capodanno da me ci sono Lucia, Serena e Sabrina. Ti propongo questo: vieni


alle 22 e festeggiamo insieme. Ci stai?

Ciao Marco, stiamo per venire alla tua festa, ma siamo 7 persone: ci stiamo a
casa tua?

S! Ci stiamo tutti, anche perch noi per ora siamo pochi.

Come il tuo fidanzato?

E molto simpatico e giovanile e anche molto bello!

Come sta il tuo fidanzato?

Sta bene, lavora molto, sempre stanco, ma sta bene.

Verbi essere e avere Imperfetto


Ecco limperfetto dei verbi essere e avere. Limperfetto si usa:
Per esprimere unazione passata abituale ripetuta
Per esprimere unazione in un momento preciso che non si conclusa

Il verbo essere:

(io) ero

(tu) eri

(lui/lei) era

(noi) eravamo

(voi) eravate
(loro) erano

Il verbo avere:

(io) avevo

(tu) avevi

(lui/lei) aveva

(noi) avevamo

(voi) avevate

(loro) avevano

Vedi: la differenza col passato prossimo

Grammatica Verbi regolari (-are, -ere, -ire)


Imperfetto
Ecco limperfetto dei verbi essere e avere. Limperfetto si usa:
Per esprimere unazione passata abituale ripetuta
Per esprimere unazione in un momento preciso che non si conclusa

Ecco limperfetto dei verbi regolari in:


are
ere
ire

Verbo in -are: parlare

parl avo

parl avi

parl ava

parl avamo

parl avate

parl avano
Verbo in -ere: leggere

legg evo

legg evi

legg eva

legg evamo

legg evate

legg evano

Verbo in -ire: dormire

dorm ivo

dorm ivi

dorm iva

dorm ivamo

dorm ivate

dorm ivano

Vedi: la differenza col passato prossimo

Imperfetto e passato prossimo Come si


usano
Per esprimere unazione passata abituale ripetuta si usa il
tempoimperfetto:
Normalmente uscivo di casa alle 7.00 del mattino.
Qualche anno fa Enrico mangiava di meno.
Prendevamo lautobus tutti i giorni.

Per esprimere unazione in un momento preciso che non si conclusa


si usa il tempo imperfetto:
Il 13 settembre dellanno scorso ero in viaggio.
Mercoled alle 15.00 studiavo in biblioteca.
Lanno scorso a questora partivo per Bucarest!
Per esprimere unazione conclusa si usa il tempo passato prossimo:
Sono uscito di casa da 10 minuti.
Luned ho visto Michele
Martina ha letto il libro in due settimane.

Per esprimere due azioni contemporanee si


usa imperfetto + imperfetto:
Ieri parlavo con Luca e scrivevo a Davide
Questa mattina studiavo e sbadigliavo.
Quel vecchio parlava e sputava!

Per esprimere unazione in corso interrotta si


usa imperfetto + passato prossimo:
Mentre scendevo le scale, sono caduto.
Quando ieri parlavo con Lucrezia, ho sentito un urlo!
Scrivevo in chat quando Francesca mi ha chiamato.

Per esprimere una serie di azioni successive concluse si usa passato


prossimo + passato prossimo:
Ho visto Giovanni e siamo andati a mangiare.
Paolo ha letto il libro e lo ha buttato nella spazzatura.
Ho detto di no e sono fuggito.

Verbi modali: passato prossimo o


imperfetto?
I verbi modali o servili (dovere, potere e volere) hanno una sfumatura
diversa con limperfetto e con il passato prossimo.

Con il passato prossimo il risultato certo.

es:
Ieri sono dovuto andare a fare la spesa Avevo una necessit e
ho fatto la spesa.
Abbiamo potuto comprare una nuova auto Avevamo una
possibilit e abbiamo comprato unauto.
Hanno voluto mangiare la pizza Avevano un desiderio e hanno
mangiato una pizza.

Con limperfetto il risultato incerto.


es:
Ieri dovevo andare a fare la spesa Non diciamo se abbiamo
fatto la spesa o no.
Potevano comprare una nuova auto Non sappiamo se hanno
comprato lauto.
Volevano mangiare la pizza Non diciamo se hanno mangiato la
pizza.

Quindi con limperfetto necessario aggiungere delle


informazioni.

es:
Ieri dovevo andare a fare la spesa, ma alla fine non sono uscito
di casa.
Potevano comprare una nuova auto e hanno scelto una Fiat 500.
Volevano mangiare la pizza ma tutte le pizzerie erano chiuse.

Essere e avere Futuro


Il futuro si usa per:
Per fare progetti es: Questestate andremo al mare!
Per fare previsioni es: Secondo me, Giuseppe andr in prigione.
Per fare ipotesi sul presente es: E tardi? Saranno le sei e mezza,
credo.
Per fare promesse es: Non ti offender pi, giuro!

Il verbo essere:

(io) sar

(tu) sarai

(lui/lei) sar

(noi) saremo

(voi) sarete

(loro) saranno

Il verbo avere:

(io) avr

(tu) avrai
(lui/lei) avr

(noi) avremo

(voi) avrete

(loro) avranno

Verbi regolari (-are, -ere, -ire) Futuro


Il futuro si usa per:
Per fare progetti es: Questestate andremo al mare!
Per fare previsioni es: Secondo me, Giuseppe andr in prigione.
Per fare ipotesi sul presente es: E tardi? Saranno le sei e mezza,
credo.
Per fare promesse es: Non ti offender pi, giuro!

Verbo in -are: parlare

(io)parl-er

(tu) parl-erai

(lui/lei) parl-er

(noi) parl-eremo

(voi) parl-erete
(loro) parl-eranno

Verbo in -ere: leggere

(io) legg-er

(tu) legg-erai

(lui/lei) legg-er

(noi) legg-eremo

(voi) legg-erete
(loro) legg-eranno

Verbo in -ire: dormire


(io) dorm-ir

(tu) dorm-irai

(lui/lei) dorm-ir

(noi) dorm-iremo

(voi) dorm-irete
(loro) dorm-iranno

I verbi irregolari Condizionale


I verbi irregolari sono verbi che non hanno una regola nella loro
formazione.

I verbi sono irregolari soprattutto al:

presente futuro condizionale participio passato

I verbi non sono sempre irregolari con tutti i tempi, a volte sono
irregolari al presente e regolari al futuro ecc

Vediamo i verbi irregolari pi importanti.

ANDARE
VENIRE STARE
(io) verrei (io) starei
(io) andrei
(tu) verresti (tu) staresti
(tu) andresti
(lui/lei) verrebbe (lui/lei) starebbe
(lui/lei) andrebbe
(noi) verremmo (noi) staremmo
(noi) andremmo
(voi) verreste (voi) stareste
(voi) andreste
(loro) verrebbero (loro) starebbero
(loro) andrebbero

DARE FARE DIRE


(io) farei (io) direi
(io) darei
(tu) faresti (tu) diresti
(tu) daresti
(lui/lei) darebbe (lui/lei) farebbe (lui/lei) direbbe

(noi) daremmo (noi) faremmo (noi) diremmo

(voi) dareste (voi) fareste (voi) direste

(loro) darebbero (loro) farebbero (loro) direbbero

SCEGLIERE
TENERE USCIRE
(io) terrei (io) uscirei
(io) sceglierei
(tu) terresti (tu) usciresti
(tu) sceglieresti
(lui/lei) terrebbe (lui/lei) uscirebbe
(lui/lei) sceglierebbe
(noi) terremmo (noi) usciremmo
(noi) sceglieremmo
(voi) terreste (voi) uscireste
(voi) scegliereste
(loro) terrebbero (loro) uscirebbero
(loro) sceglierebbero

RIMANERE
SALIRE RIUSCIRE
(io) salirei (io) riuscirei
(io) rimarrei
(tu) saliresti (tu) riusciresti
(tu) rimarresti
(lui/lei) salirebbe (lui/lei) riuscirebbe
(lui/lei) rimarrebbe
(noi) saliremmo (noi) riusciremmo
(noi) rimarremmo
(voi) salireste (voi) riuscireste
(voi) rimarreste
(loro) salirebbero (loro) riuscirebbero
(loro) rimarrebbero

BERE SEDERE MORIRE


(io) siederei (io) morirei
(io) berrei
(tu) siederesti (tu) moriresti
(tu) berresti
(lui/lei) siederebbe (lui/lei) morirebbe
(lui/lei) berrebbe
(noi) siederemmo (noi) moriremmo
(noi) berremmo
(voi) berreste (voi) siedereste (voi) morireste

(loro) berrebbero (loro) siederebbero (loro) morirebbero

TRADURRE
SPEGNERE PRODURRE
(io) spegnerei (io) produrrei
(io) tradurrei
(tu) spegneresti (tu) produrresti
(tu) tradurresti
(lui/lei) spegnerebbe (lui/lei) produrrebbe
(lui/lei) tradurrebbe
(noi) spegneremmo (noi) produrremmo
(noi) tradurremmo
(voi) spegnereste (voi) produrreste
(voi) tradurreste
(loro) spegnerebbero (loro) produrrebbero
(loro) tradurrebbero

Futuro e condizionale Come si usano


Il futuro e il condizionale hanno, in alcuni casi, degli usi simili. Sono,
per, due verbi differenti. Vediamo come si usano.

Per fare progetti si usa il futuro semplice:


Questestate andremo al mare!
Questa sera manger poco, ho mangiato tanto a pranzo.

Per fare previsioni si usa il futuro semplice:


Monica diventer unubriacona.
Secondo me, Giuseppe andr in prigione.

Per fare ipotesi sul presente si usa il futuro semplice o il futuro


composto:
Angelica sar gi andata via.
E tardi? Saranno le sei e mezza, credo.

Per fare promesse si usa il futuro semplice:


Non ti offender pi, giuro!
Mi impegner al massimo.
Nel periodo ipotetico della certezza si usa il futuro semplice:
Se non ti copri bene, avrai freddo.
Se partirai, non ci potremo pi vedere.

Per esprimere un desiderio realizzabile si usa il condizionale


semplice:
Mangerei ancora un po di torta.
Prenderei volentieri un altro gelato.

Quando ci sono due azioni al futuro e una accade dopo che accaduta
laltra si usa il futuro semplice + futuro composto:
Quando avr smesso di fumare, star molto meglio.
Appena ci saremo trasferiti, faremo una festa!

Per chiedere gentilmente si usa il condizionale semplice:


Mi presteresti una penna?
Le telefoneresti per avvisarla?

Per esprimere unopinione, unipotesi o una notizia si usa


il condizionale semplice o il condizionale composto:
Questo libro antico, dovrebbe costare tanto.
Secondo la tv oggi Berlusconi sarebbe andato in Parlamento.

Per dare consigli realizzabili si usa il condizionale semplice:


Dovresti uscire con Marco, sembra proprio un bravo ragazzo.
Dovresti dimagrire!

Per esprimere un desiderio non realizzato o non realizzabile si usa


ilcondizionale composto:
Avrei preso un taxi, ma non avevo abbastanza soldi.
Avresti incontrato Lucia, ma hai perso tempo.

Per esprimere unazione futura rispetto ad unaltra azione passata si


usa ilcondizionale composto:
Ha detto che avrebbe cucinato lei.
Ha visto che sarebbe uscita pi tardi.

Per dare consigli non pi realizzabili si usa il condizionale


composto:
Saresti dovuto dimagrire!
Avresti dovuto vedere lo spettacolo
Futuro composto (futuro anteriore)
Il futuro composto (o futuro anteriore) si usa per:
esprimere due azioni al futuro, in cui una accade dopo laltra es:
Quando avr smesso di fumare, star molto meglio.
esprimere unipotesi o un dubbio es: Angelica sar gi andata via.

si forma con

il futuro del verbo essere o avere + il participio passato del verbo

Essere o avere?

Il verbo essere:

(io) sar stato/a

(tu) sarai stato/a

(lui/lei) sar stato/a

(noi) saremo stati/e

(voi) sarete stati/e

(loro) saranno stati/e

Il verbo avere:

(io) avr avuto

(tu) avrai avuto

(lui/lei) avr avuto

(noi) avremo avuto

(voi) avrete avuto

(loro) avranno avuto

I verbi in -are, parlare:

(io) avr parlato


(tu) avrai parlato

(lui/lei) avr parlato

(noi) avremo parlato

(voi) avrete parlato

(loro) avranno parlato

I verbi in -ere, leggere:

(io) avr letto

(tu) avrai letto

(lui/lei) avr letto

(noi) avremo letto

(voi) avrete letto

(loro) avranno letto

I verbi in -ire, dormire:

(io) avr dormito

(tu) avrai dormito

(lui/lei) avr dormito

(noi) avremo dormito

(voi) avrete dormito

(loro) avranno dormito

Condizionale composto (condizionale


passato)
Il condizionale composto (o condizionale passato) si usa per:
esprimere unopinione, unipotesi o una notizia non sicura es:
Secondo la tv oggi il Presidente del Consiglio sarebbe andato in
Parlamento.
esprimere un desiderio non realizzato o non realizzabile es: Avrei
preso un taxi, ma non avevo abbastanza soldi.
dare consigli non pi realizzabili es: Avresti dovuto parlare con
Anna!
esprimere il futuro nel passato es: Mi ha detto che sarebbe tornata
presto.

si forma con

il condizionale del verbo esssere o avere + il participio passato del


verbo

Essere o avere?

Il verbo essere:

(io) sarei stato/a

(tu) saresti stato/a

(lui/lei) sarebbe stato/a

(noi) saremmo stati/e

(voi) sareste stati/e

(loro) sarebbero stati/e

Il verbo avere:

(io) avrei avuto

(tu) avresti avuto

(lui/lei) avrebbe avuto

(noi) avremmo avuto


(voi) avreste avuto

(loro) avrebbero avuto

I verbi in -are, parlare:

(io) avrei parlato

(tu) avresti parlato

(lui/lei) avrebbe parlato

(noi) avremmo parlato

(voi) avreste parlato

(loro) avrebbero parlato

I verbi in -ere, conoscere:

(io) avrei conosciuto

(tu) avresti conosciuto

(lui/lei) avrebbe conosciuto

(noi) avremmo conosciuto

(voi) avreste conosciuto

(loro) avrebbero conosciuto

I verbi in -ire, dormire:

Imperativo informale (tu, noi, voi)


Imperativo informale (tu, noi, voi)
Limperativo informale si usa per:
dare ordini es: Mangia tutta la minestra!
dare consigli es: Prendi le chiavi di casa, non sappiamo quando
torniamo.
Limperativo informale si forma cos:

Verbi in -are parlare

(tu) parl-a! (come il LUI/LEI del verbo presente)

(noi) parl-iamo! (come il NOI del verbo presente)

(voi) parl-ate (come il VOI del verbo presente)

Verbi in -ere leggere

(tu) legg-i! (come il TU del verbo presente)

(noi) legg-iamo (come il NOI del verbo presente)

(voi) legg-ete (come il VOI del verbo presente)

Verbi in -ire partire

(tu) part-i (come il TU del verbo presente)

(noi) part-iamo (come il NOI del verbo presente)

(voi) part-ite (come il VOI del verbo presente)

Verbi essere e avere hanno questa forma:

ESSERE
AVERE
(tu) abbi
(tu) sii
(noi) abbiamo
(noi) siamo
(voi) abbiate
(voi) siate)

I verbi irregolari si comportano NORMALMENTE come i verbi


in -ere e -ire:

SCEGLIERE

(tu) scegli (come il TU del verbo presente)


(noi) scegliamo (come il NOI del verbo presente)

(voi) scegliete (come il VOI del verbo presente)

ATTENZIONE!

Alcuni verbi irregolari, per, hanno DUE forme per il TU dellimperativo


informale:

ANDARE (tu) va / vai + (noi) andiamo, (voi) andate

DARE (tu) da / dai + (noi) diamo, (voi) date

FARE (tu) fa / fai + (noi) facciamo, (voi) fate

STARE (tu) sta / stai + (noi) stiamo, (voi) state

ATTENZIONE!

Il verbo DIRE ha una sola forma irregolare per il TU:

DIRE di + (noi) diciamo, (voi) dite

Imperativo informale negativo

La forma dellimperativo informale negativo uguale in tutti i verbi.Limperativo


formale negativo si forma cos:

(tu) non + infinito del verbo

(noi) non + NOI del verbo presente

(voi) non + VOI del verbo presente

Verbi in -are parlare

(tu) non parlare!

(noi) non parliamo!

(voi) non parlate

Verbi in -ere leggere


(tu) non leggere!

(noi) non leggiamo!

(voi) non leggete!

Verbi in -ire partire

(tu) non partire!

(noi) non partiamo!

(voi) non partite!

Verbi irregolari dare

(tu) non dare!

(noi) non diamo!

(voi) non date!

ATTENZIONE! I verbi essere e avere sono irregolari:

ESSERE
AVERE
(tu) non avere!
(tu) non essere!
(noi) non abbiamo!
(noi) non siamo!
(voi) non abbiate!
(voi) non siate!

Imperativo informale con i pronomi


Con limperativo informale e limperativo informale negativo abbiamo il
problema dei pronomi e delle particelle.

I pronomi diretti, i pronomi indiretti e i pronomi combinati sono sempre uniti


allimperativo informale.

es:

mangiamo + la mangiamola

scrivi + li scrivili

parla + gli parlagli

Laccento tonico sempre sulla terzultima sillaba: prlagli, scrvigli, mangimola

ATTENZIONE!

Con i verbi ANDARE, DARE, DIRE, FARE e STARE, i pronomi e le particelle


raddoppiano la consonante:

es:

da + mi dammi

sta + le stalle

di + lo dillo

ATTENZIONE! Con il pronome GLI non si raddoppia la consonante:

es:

di + gli digli

da + gli dagli

sta + gli stagli

Con limperativo informale negativo abbiamo due possibilit:- il pronome tra il


NON e limperativo informale negativo

es:

Non la mangiare!

Non lo diciamo!

Non li leggete!
il pronome unito alla fine dellimperativo

es:

Non mangiarla!

Non diciamolo!

Non leggeteli!

Accento, troncamento ed elisione


In questa scheda ci sono tre argomenti collegati:

Accento Troncamento Elisione Con o senza apostrofo?


Accento

Laccento, in italiano, pu essere tonico o grafico.Laccento tonico dice come si


pronuncia una parola. In base allaccento possiamo dividere le parole in:

tronche con laccento sullultima sillaba es: citt, caff, avr

piane con laccento sulla penultima sillaba es: amico, lavoro, casa

sdrucciole con laccento sulla terzultima sillaba es: albero, piacevole,


comodo

Laccento tonico non segue delle regole precise.

Laccento grafico laccento che si scrive.

In italiano abbiamo due accenti: acuto e grave.

Con laccento acuto la vocale si pronuncia chiusa, con laccento grave la vocale
si pronuncia aperta.

Laccento acuto lo troviamo scritto solo con la vocale:

es: perch, finch, ventitr

Laccento grave lo troviamo scritto con tutte le vocali:

es: parler, caff, luned, andr, Cefal


Laccento grafico segue alcune regole:

In italiano laccento si scrive sulle parole tronche che hanno due o pi sillabe.

es: citt, vicer, nontiscordardim

Si scrive sui monosillabi con due vocali:

es: ci, gi, gi, pi, pu

(ATTENZIONE! Non si scrive su: qui e qua)

Si scrive sui monosillabi con una vocale SOLO per distinguere due parole
identiche (omografe).

si scrive:

d (terza persona singolare del verbo dare)

per essere diverso da:

da (preposizione semplice)

si scrive:

d (vuol dire giorno)

per essere diverso da:

di (preposizione semplice)

si scrive:

(terza persona singolare del verbo essere)

per essere diverso da:


e (congiunzione)

si scrive:

l (avverbio di luogo)

per essere diverso da:

la (articolo semplice)

si scrive:

l (avverbio di luogo)

per essere diverso da:

li (pronome diretto)

si scrive:

n (congiunzione)

per essere diverso da:

ne (partitivo)

si scrive:

s (pronome personale)

per essere diverso da:

se (congiunzione)

si scrive:

s (affermazione)

per essere diverso da:


si (particella pronominale)

ATTENZIONE! NON si usa laccento con questi monosillabi:

so (prima persona del verbo sapere)

do (prima persona del verbo dare)

fa (terza persona del verbo fare)

va (terza persona del verbo andare)

sto (prima persona del verbo stare)

sta (terza persona del verbo stare)

Per aiutarci, possiamo ricordare la filastrocca degli accenti insegnanta ai bambini


in Italia:

Su qui e qua laccento non va,


su l e su l laccento ci sta,
su me e su te laccento non c
e non lo vuol su ma lo vuol gi
e lo vogliono pure l, l, pi.

Troncamento

Il troncamento (chiamato anche apocope) leliminazione di una vocale o


consonante o sillaba alla fine di una parola. Questa eliminazione sempre con
parole al SINGOLARE e pu esserci anche davanti a consonante.

es:

uno un uomo, un gatto, un amico

bello bel ragazzo, bel viso, bel bambino

fin fin ora, fin qui, fin quando

quale qual , qual ragazzo, qual buon vento

santo san Pietro, san Tommaso, San Francesco


Il troncamento NON vuole lapostrofo.

Elisione

Lelisione leliminazione di una vocale alla fine di una parola, davanti ad unaltra
parola che comincia per vocale. Anche questa eliminazione sempre con parole al
SINGOLARE ma NON pu esserci davanti a consonante.es:

lo luomo, lamico, lolio

la lamica, larmonia, lamaca

bello bellamico, bellangelo, bellamore


Lelisione vuole lapostrofo.

Si scrive con lapostrofo o no?

La punteggiatura
La punteggiatura
La punteggiatura la parte della grammatica che regola i segni della scrittura. La
punteggiatura importante perch, oltre a comunicare il senso della frase, ci aiuta a
capire meglio il tono con cui leggere il testo.

Prima di tutto, va detto chiaramente che il testo scritto diverso dal discorso parlato.
Nel parlato possiamo permetterci una maggiore incoerenza, interruzioni, divagazioni,
enfasi e toni particolari. Non sempre lo scritto pu ricalcare efficacemente il parlato
senza perdere chiarezza.
La correttezza grammaticale non un capriccio, ma serve appunto a questo: a rendere
il testo chiaro e comprensibile per tutti i parlanti.

In italiano i segni sono:

il punto .
la virgola ,
il punto e virgola ;
i due punti :
il punto esclamativo !
il punto interrogativo ?
i puntini di sospensione
le virgolette o o
la barra /
le parentesi tonde ( )
le parentesi quadre [ ]

Come si usano?

Il punto

Il punto una pausa lunga e serve a chiudere e a separare frasi che hanno concetti
differenti.
Le parole che seguono devono cominciare con la lettera maiuscola.Il punto pu
essere anche usato per abbreviare delle parole
come: professore (prof.), dottore(dott.), signore (Sig.) ecc

La virgola

La virgola uno dei segni che d pi difficolt. La virgola una piccola pausa,
serve a indicare i per la respirazione, a dare risalto ad alcune parti della frase, ma ha
le sue regole. Come gli altri punti, lo spazio deve seguire la virgola e non
precederla.

La virgola si usa:

con le parti della frase che si ripetono (es: gruppo di soggetti, gruppo di verbi o
gruppo di complementi)

gruppo si soggetti es: Marco, Paola e Chiara suonano il violino.

gruppo di verbi es: Marco suona, compra e vende i violini.

gruppo di complementi es: Marco suona il violino, il violoncello e


il pianoforte.

con un vocativo (cio quando ci si rivolge a qualcuno direttamente)

es:

Silvia, ti ricordi ancora?

Giacomo, non mi ricordo!

Ragazzi, di che cosa parlate?

con gli incisi (frasi con verbo che si inseriscono in altre frasi per aggiungere delle
informazioni)
es:

Antonio, che stato mio amico alluniversit, si sposato oggi!

Ho visto Miranda, che venuta alla cena luned, e stava bene.

Ho comprato una Ferrari, costata un milione di euro, e sono soddisfatto!

con unapposizione (che simile allinciso ma serve a specificare una parola e non
ha verbo)

es:

Mina, la celebre cantante di Cremona, ha deciso di fare un nuovo disco.

Monica Bellucci, attrice, torner al cinema con James Bond.

Laura Pausini far una canzone con Giorgia, sua grande amica.

dopo s e no

es:

Vieni? S, vengo!

Dormi? No, sono sveglio.

Viene? Credo di s: verr.

NON si usa:

tra soggetto e verbo

es:

Marco, suonava il violino. NO

Marco suonava il violino. SI

Marco e Giada, suonavano il violino. NO


Marco e Giada suonavano il violino. SI

Marco, Paola e Chiara, suonano il violino. NO

Marco, Paola e Chiara suonano il violino. SI

tra soggetto e complemento

es:

Marco suonava, il violino. NO

Marco suonava il violino. SI

Marco suonava, il violino e il violoncello. NO

Marco suonava il violino e il violoncello. SI

Marco suonava, il violino, il violoncello e il pianoforte. NO

Marco suonava il violino, il violoncello e il pianoforte. SI

tra un nome e il suo aggettivo

es:

Il film, italiano ha avuto grande successo. NO

Il film italiano ha avuto un grande successo. SI

Il film italiano ha avuto un grande, successo. NO

Il film italiano ha avuto un grande successo. SI

normalmente con le congiunzioni come: e, n, o, ma

es:

Vado a Roma, e a Milano. NO

Vado a Roma e a Milano. SI

Non mangio, n carne, n pesce NO


Non mangio n carne n pesce SI

ATTENZIONE! Come faccio a mettere in evidenza una parte della frase?La frase:
Marco suona il violino. (domanda: chi suona il violino?) E Marco che suona il
violino.

(domanda: chi suona?) Marco. (lui) suona il violino.

(domanda: che hobby avete?) Marco suona. Il violino, per esempio.

(domanda: che cosa suona Marco?) Il violino. Marco suona il violino.

La frase: Marco suona un vecchio violino

Marco suona un vecchio violino (in senso figurato: in realt non vecchio)

Marco suona un violino. Vecchio. (laggettivo vecchio qui


vuole sorprendere/contraddire)

Marco suona un (vecchio!) violino. (tra le cose particolari che fa, Marco suona
un vecchio violino)

Il punto e virgola

Il punto e virgola un segno nato in Italia nel 500. Il suo inventore stato Aldo
Manuzio. Oggi, si usa sempre meno. Il punto e virgola indica una
pausa intermedia tra la virgola e il punto e si usa quando gli elementi da
separare non sono parole ma frasi subordinate o gruppi complessi. Viene ormai
sostituito dal punto o dalla virgola in molti casi.

es: Dobbiamo capire quel che c da fare; quel che ci si aspetta che noi
facciamo di volta in volta; la libert e lautonomia che ci vengono garantiti, a noi
tutti, senza distinzioni di grado, per non scoprirlo da soli in seguito.

I due punti

I due punti si usano in tre casi.

nel discorso diretto

es:

Antonio mi ha detto: Basta! Tra noi finita.


Gli ho risposto: Io ti amo ancora.

Lui mi ha allora sussurrato: Andiamo a mangiare dal cinese?

con gli elenchi ed enumerazioni

es:

Devo comprare: pasta, pane, uova, latte, zucchero e farina.

Gli invitati sono: Armando, Francesca, Giosu, Piero e Monica.

Per essere felice mi basta poco: una villa, una Ferrari, un milione di euro in
banca ecc

quando la frase che segue una spiegazione, unargomentazione o una


descrizione

es:

Avevo bisogno di vederti: senza di te mi manca laria.

Ti scrivo una lettera: lunico modo di dirti quel che penso.

Ho cominciato una dieta: nellultimo mese sono ingrassato 6 chili!

Il punto esclamativo

Il punto esclamativo segue le regole del punto ma evidenzia una certa emozione.
Un punto esclamativo sufficiente!es:

Ti ho visto con Marina!

Sei un cafone!

Che bello!

Il punto interrogativo

Il punto interrogativo segue le regole del punto ma serve a formulare


unadomanda diretta. Un punto interrogativo sufficiente.

es:
Mi hai visto con Marina?

Sono un cafone?

Bello, no?

I puntini di sospensione

I puntini di sospensione servono a sospendere una frase, lasciar intuire qualcosa


senza dirlo. Sono tre. I puntini di sospensione non sostituiscono la virgola e non
andrebbero usati frequentemente.es:

Marco, se tu mi amassi io

Tu?

Io no, non lo posso dire!

Le virgolette

Le virgolette vanno messe prima della parola e prima e dopo le virgolette serve uno
spazio.Le virgolette si usano:

per aprire e chiudere il discorso diretto

es: Mi ha detto: Tra noi finita!

per fare una citazione

es: Siamo stati nel ristorante dove nulla serve e nulla manca, come dicevi tu.

per nominare i titoli

es: Il nuovo libro di Susanna Tamaro si chiama Cuore di ciccia.

La barra

La barra serve a esprimere unalternativa tra due parole. Con la barra non si
usano spazi.
es:

Cercasi uomo/donna per lavoro stagionale.

Avrei bisogno di un appartamento centrale e/o economico.

Le parentesi tonde

Le parentesi tonde si usano con gli incisi (frasi con verbo che si inseriscono in
altre frasi per aggiungere delle informazioni). Le informazioni allinterno
della parentesi non devono essere necessarie per capire il testo.

es: Ieri sera (Giorgio non cera) ho visto un film interessante sui dinosauri!

Le parentesi quadre

Le parentesi quadre si usano per delle note nei testi tipografici. Con tre puntini
di sospensione allinterno [] vuol dire che nella citazione inserita manca
una parte di testo.

Grammatica
1. martina

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