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Maggio 2016
Inchiostri e colori.
Ci sono grandi differenze di inchiostri riguardanti epoche,
luogo di produzione e differenze alla reazione sulla materia
scrittoria. Il colore va dal bruno molto scuro al marrone o al
ruggine. Alcuni inchiostri sono talmente aderenti che
finiscono col corrodere il supporto scrittorio. Ci sono
inchiostri che si sbiadiscono nel corso del tempo e tendono a
staccarsi dal supporto, soprattutto dal lato carne. Alcuni
manuali (come quello del Bischoff) dedicano una sezione
agli inchiostri. Tecniche di laboratorio sono utilissime per
determinare la composizione degli inchiostri al fine del
restauro. Le fonti sugli studi sugli inchiostri consistono in
una grande quantit di ricette che riguardano diverse
epoche ed ambiti, che sono state in parte esaminate in un
saggio di Monique Zerdoune sugli inchiostri neri nel
Medioevo (Le incres noires au Moyen Age). Tali ricette
spesso vengono ritrovate alla fine dei manoscritti, ma mai
scritte uniformemente nel corso del tempo: per i secoli pi
antichi abbiamo informazioni quasi nulle, fino all'XI-XII
secolo abbiamo informazioni frammentarie e isolate, dal XII
secolo nasce una letteratura tecnica che s'intensifica fino al
XV secolo, in seguito al XV troviamo sempre le stesse ricette
ripetute.
Esistono due tipi di inchiostri: inchiostri a carbone
(nerofumo) ed inchiostri metallo-gallici. Quelli a carbone
vengono usati prevalentemente nel mondo greco e latino su
papiro ma si trovano anche in Cina, Giappone, Egitto e nel
mondo islamico; sono composti da un pigmento nero
(nerofumo) e un legante. Le notizie che abbiamo al riguardo
provengono da Vitruvio, che sosteneva che tale inchiostro si
otteneva facendo bruciare all'interno di un fornetto alcune
resine, olii o piccoli legni; lungo le pareti del fornetto si
forma un fumo nero, che viene grattato via e viene utilizzato
per gli inchiostri. I leganti possono essere di natura glucidica
(miele o gomma d'albero) oppure di materia proteica
(bianco d'uovo, colla di pesce, colla di pelli). Dosare i leganti
importantissimo per ottenere la giusta consistenza. Le
caratteristiche di questi inchiostri: non sono reattivi
chimicamente, non corrodono il supporto; possono
facilmente staccarsi dal supporto o svanire o scolorirsi.
Gli inchiostri metallo-gallici, molto usati su pergamena e su
carta, contengono estratti vegetali (tammini) pi un sale
metallico (solfato di rame o di ferro) pi gomma arabica.
Con questo tipo di inchiostro si pu utilizzare la lampada di
Wood. I leganti citati dalle fonti sono la chiara d'uovo (c' un
trattato del XVI secolo), la gomma arabica o altre gomme.
Uno stesso colore si poteva ottenere in maniera diversa a
seconda delle sostanze impiegate. Il blu di azzurri dato da
carbonato basico di rame ed aveva la stessa colorazione ma
costo e tenuta diversa dal blu di lapislazzuli.