Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Procedura Civile - Nicola Picardi
Procedura Civile - Nicola Picardi
Testo di riferimento:
Manuale del processo civile seconda edizione Nicola Picardi
Capitolo I: Introduzione
1. Premesse
La soluzione delle controversie si impronta storicamente su due modelli socio-
culturali: il modello derivante dalla tradizione orientale e quello derivante dalla tradizione
occidentale (che si ramifica in diritto continentale civil law e diritto anglosassone
common law). Il primo privilegia la conciliazione, la mediazione e larbitrato; il secondo
ancorato allidea di giustizia e di giudice, presupposti della giurisdizione che diviene a
sua volta espressione della sovranit degli stati nazionali, esercitata da un giudice
organo dello Stato e soggetto alla legge. Per effetto del tentativo, nel contesto del diritto
continentale, di attribuire alla conciliazione, alla mediazione e allarbitrato un ruolo
centrale per la risoluzione delle controversie, rispetto alla giurisdizione che, fino ad oggi
costituiva la tecnica privilegiata per la risoluzione delle controversie, si sta realizzando
un avvicinamento fra i due modelli.
2. Giudizio e processo
Il giudice, per risolvere le controversie, si avvale di una serie di operazioni che, nel
periodo del diritto comune, venivano definite giudizio. Il perno attorno al quale ruota il
giudizio, considerato un capitolo della dialettica e delletica, quindi un modello della
logica del probabile, rappresentato dal principio del contradditorio: vi la
convinzione che che il giudice debba ricercare la verit con la collaborazione delle parti.
Le modalit attraverso le quali il giudice, in questo periodo, arriva al giudizio vengono
definite ordine isonomico. Con let moderna, il conseguente abbandono della logica
aristotelica e ladozione della logica del seicento si parla invece di processo o procedura
indicando il fatto che si passa ad una razionalit formale e matematica. La procedura, da
disciplina che si occupa di verit probabili, diviene scienza di verit assolute. Questo
mutamento si ebbe con particolare riferimento al contesto culturale del civil law, mentre
lambito del common law rimane pi ancorato agli schemi precedenti. Il giudice, da
controllore e tutore della procedura, assume la guida di un processo impostato
sullautorit e la gerarchia, sancendo cos il passaggio dallordine isonomico allordine
asimmetrico. Questo determin anche una concezione formale del contradditorio e la
riduzione a mera tecnica del processo: al giudice ed alla parti nulla si chiede se non la
mera osservanza delle regole formali. Rimane invece in secondo piano tutto ci che
riguarda le tecniche di ragionamento del giudice, la coerenza interna delle sue
argomentazioni, la ragionevolezza e la controllabilit delle sue decisioni. Negli anni
recenti si cercato di recuperare questi aspetti attraverso lintroduzione nel nostro
1
ordinamento del giusto processo, presupposto alla concezione del processo stesso
come metodo funzionale alla giusta risoluzione delle controversie.
2
nazionale contrastante, preesistente o successivo, fatti salvi i controlimiti
(rispetto dei principi supremi e dei diritti inviolabili). Si applicano in questo
campo due principi: il principio della supremazia del diritto europeo sui
diritti nazionali per cui il giudice nazionale obbligato a disapplicare le
norme interne, senza attenderne labrogazione, se contrastanti con i principi
generali del diritto europeo ed il principio della diretta applicabilit della
normativa europea il giudice nazionale obbligato ad interpretare il diritto
interno conformemente al diritto comunitario. Costituiscono fonti
comunitarie di tipo giurisprudenziale le sentenze di Lussemburgo. Vale poi il
principio della pregiudizialit comunitaria per cui il giudice nazionale di
ultima istanza, se deve interpretare una norma, deve rimettere la sola
questione di interpretazione alla giurisdizione di Lussemburgo, al fine di
garantire una uniforme interpretazione ed applicazione del diritto
comunitario negli stati membri. Questo principio previsto in termini di
possibilit se il giudice non di ultima istanza, ma vi pu ancora essere un
ricorso interno.
Normative processuali stabilite dagli stessi organi giurisdizionali
Fonti fatto: la prassi viene poi spesso inserita dal legislatore nel codice di
procedura.
Deontologia giudiziaria: la norma in questione serve spesso come criterio di
giudizio nel processo per responsabilit civile ed in quello disciplinare.
Il proliferare delle fonti di produzione del diritto procedurale evidenzia
linadeguatezza, allo stato attuale, del principio della statualit della procedura.
5. Oggetto e metodo
Dal punto di vista delloggetto, lo studio dei processi giurisdizionali verr
affrontato con riferimento al processo cognitivo, esecutivo e cautelare. Dal punto di vista
del metodo, si distingue solitamente il metodo dogmatico sistematico (tendente a
considerare il fenomeno processuale solo come dato normativo) e quello legato alla
sociologia della giustizia (che affronta la questione centrando lattenzione sul
funzionamento dellapparato giudiziario nella sua concretezza). Le ultime novit in
questo senso sono quelle di un approccio caratterizzato dal sincretismo di metodi
giuridici: se certamente vero che la logica giuridica formale, propria dellapproccio
dogmatico sistematico, ha una rilevanza nello studio del processo, pur vero che i
momenti fondamentali del processo (contradditorio, prova e giudizio) debbono far
riferimento ad una logica argomentativa che rimanda a verit verosimili, probabili ed
incerte. La sintesi dellapproccio sincretico rappresentato dai principi delleffettivit e
del garantismo: la strumentalit del processo rispetto al diritto sostanziale porta alla
effettivit della tutela giurisdizionale che divenuta una delle regole fondamentali del
processo, sancito allart. 47 della Carta dei Diritti Fondamentali dellUE ed ha costituito la
premessa per la regola costituzionale della ragionevole durata del processo (art. 111
Costituzione).
3
I PROCESSI GIURISDIZIONALI DISPOSIZIONI
GENERALI
PARTE PRIMA
IL GIUDICE
SEZIONE I
4
le giurisdizioni europee istituite a Lussemburgo (Corte europea dei diritti
delluomo, corte di Strasburgo);
corti regionali dei diritti umani;
Tribunale della segnatura apostolica, Rota Romana, Tribunali diocesani;
Corte internazionale di Giustizia dellAja;
Tribunale amministrativo delle Nazioni Unite Tribunale amministrativo
della Banca Mondiale;
Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna
Tribunali di Norimberga e Tokio (di carattere penale);
tribunali penali temporanei;
Corte penale internazionale.
Si tratta di situazioni che mettono evidentemente in crisi il principio della
giurisdizione come emanazione della sovranit e che hanno portato ad ampie deroghe
del principio della statualit della procedura ed al superamento della concezione del
giudice come funzionario dello Stato. Ed infatti anche i tre corollari richiamati sono
venuti tutti meno: le parti possono oggi derogare alla giurisdizione italiana a favore di un
giudice straniero, il giudice deve tenere conto della litispendenza internazionale, la
sentenza straniera riconosciuta automaticamente in Italia.
Questa situazione prefigura una reciproca integrazione fra giurisdizioni europee e
nazionali, tanto che si parla di una concezione extrastatuale della giurisdizione ed il
giudice va trovando la propria legittimazione non nello Stato ma nella Comunit intesa
come formazione naturale e spontanea di tutta la collettivit. Unevidenza empirica di
questo passaggio si ha nel criterio generale di collegamento per determinare la
giurisdizione italiana: se prima la giurisdizione italiana era prevista in funzione della
cittadinanza del convenuto, oggi ci si riferisce al domicilio o alla residenza, per cui il
giudice italiano non semplicemente il giudice dei cittadini italiani, ma di tutti coloro
hanno domicilio o residenza in Italia, e quindi appartengono alla nostra comunit, anzi, in
prospettiva, i giudici italiani sono portatori dei valori dellintera comunit europea.
5
Il giudice, in quanto espressione della giurisdizione, quindi un soggetto dotato di
un potere professionale, indipendente ed imparziale. Poich la Costituzione richiama
espressamente il giusto processo, e poich questultimo si esplica in primo luogo
attraverso il contradditorio fra le parti (art. 111 Cost.) ed il diritto di difesa (art. 24 Cost.),
ne consegue che giudice, pubblico ministero e parti sono tutti operatori giudiziari
indipendenti ed espressione della Comunit indispensabili per lesercizio della
giurisdizione: in questo senso lesercizio del potere giurisdizionale si configura come
esercizio di un potere diffuso. Lindipendenza del potere giudiziario il corollario del
principio della separazione dei poteri, concetto alla base dello Stato di diritto, ed da
intendersi sia in senso ideologico che istituzionale. Nel primo caso lindipendenza
assicurabile solo sul piano della deontologia professionale; nel secondo caso bene
distinguere fra indipendenza di chi, ed indipendenza da chi.
Indipendenza di chi si parla pi precisamente di autonomia se ci si riferisce al
complesso degli organi giurisdizionali, dal momento che la giurisdizione si presenta
come potere autonomo da ogni altro potere (art. 104 Cost.), soprattutto da quello
esecutivo, con funzioni di limite istituzionale di ogni potere. A causa di questa autonomia
stato istituito il C.S.M., organo di autogoverno della magistratura. Se invece ci si
riferisce alle persone fisiche, allora va ricordato che non solo il giudice soggetto
indipendente, ma anche gli altri titolari del potere giurisdizionale.
Indipendenza da chi in questo caso si soliti distinguere fra indipendenza
esterna ed indipendenza interna. Con la prima si intende lesclusione di ogni e qualsiasi
forma di intervento di organi esterni, al momento dellesercizio della funzione
giurisdizionale (art. 101 Cost.: i giudici sono soggetti soltanto alla legge). Si parla per di
indipendenza interna a sottolineare il fatto che il giudice comunque indipendente,
sempre con riferimento allesercizio del potere giurisdizionale, anche dalla struttura
amministrativa di cui parte per cui se esiste un rapporto gerarchico fra magistrati
solo in riferimento agli aspetti organizzativi, mentre resta saldo il principio per cui i
magistrati si distinguono fra loro solo per la diversit delle funzioni.
opportuno ricordare che mentre lindipendenza propria di tutti i soggetti che
contribuiscono allesercizio del potere giurisdizionale, limparzialit , per evidenti
ragioni, propria solo del giudice.
6
aggiungono anche quelle giurisdizioni che avrebbero dovuto essere abrogate
(giurisdizione tributaria) ma che sopravvivono, adeguate ai principi costituzionali, a
causa dellordinatoriet del termine cui erano sottoposte.
Poich i giudici penali e quelli speciali si suddividono gran parte delle
competenze, a quelli ordinari civili riservata una sfera residuale che pu essere
identificata nella giurisdizione civile contenziosa ed in quella volontaria. Questultima
caratterizzata dal fatto che non presuppone comportamenti illeciti, ma solo situazioni di
rilevanza pubblica (per esempio nomina del curatore dello scomparso).
La giurisdizione civile contenziosa, preposta alla tutela di diritti soggettivi,
costituzionalmente garantita (art. 24) attraverso tre forme:
A. la tutela cognitiva: si esplica nelle tra fasi di accertamento, condanna e tutela
costitutiva ed volta ad individuare le regole di comportamento di una determinata
situazione;
B. la tutela esecutiva: in caso di persistenza di comportamenti omissivi conseguenti
una condanna, la tutela esecutiva, che si realizza attraverso il processo esecutivo,
volta ad ottenere coattivamente il comportamento previsto;
C. la tutela cautelare: si configura, attraverso procedimenti cautelari, al fine di non
pregiudicare linteresse delle parti ad ottenere la tutela giurisdizionale.
Mentre la tutela esecutiva e quella cautelare sono riservate ancora oggi agli Stati
nazionali e quindi sono assicurate dal giudice nazionale, la tutela cognitiva ha perso
questa caratteristica dato che lo Stato non ha pi il monopolio della tutela
giurisdizionale.
7
o per linterpretazione in via pregiudiziale non devoluta al tribunale;
o per le azioni dirette non devolute al tribunale;
o per le impugnazioni contro le sentenze del tribunale.
Un altro soggetto individuato a livello europeo la Corte di Strasburgo (per i diritti
delluomo) che si confronta con i giudici nazionali in una logica di controllo.
B. livello nazionale struttura invece la giurisdizione secondo il seguente schema:
Giudici di primo grado:
o giudice di pace - organo monocratico ed onorario, dura in carica
quattro anni ed opera allinterno di un territorio denominato
mandamento; sufficiente la laurea;
o tribunale organo monocratico con riserva di collegialit per alcune
cause particolari; composto da un presidente e da giudici togati che
hanno frequentato la scuola superiore della magistratura; laccesso
tramite concorso. Pu essere integrato da esperti e da giudici onorari.
Caso particolare il tribunale dei minorenni, composto da giudici
togati ed onorari, che competente in materia sia civile che penale. Il
tribunale articolato in sezioni, ognuna con un presidente, ed opera
in un ambito territoriale detto circondario (se la sezione distaccate,
si parla di circoscrizione).
Secondo grado:
o contro le sentenze del giudice di pace ci si appella al tribunale; contro
le sentenze del tribunale ci si appella alla Corte dAppello che
collegiale, composta da tre magistrati (pi eventuali esperti) che
hanno frequentato al scuola superiore della magistratura, laccesso
tramite concorso; la corte dappello opera in un ambito territoriale
denominato distretto.
Ultima istanza: Corte di cassazione organo collegiale composta
solitamente da cinque togati, oppure da nove se opera in sezioni unite. I
componenti hanno frequentato la scuola superiore della magistratura e
laccesso, a parte il caso di meriti insigni, mediante concorso.
territorialmente competente per lintero territorio nazionale.
8
CAPITOLO III
I LIMITI DELLA GIURISDIZINE CIVILE
9
Limite esterno: tutte le volte in cui si profili il difetto di giurisdizione del giudice
italiano, per essere la controversia devoluta ad un giudice europeo o ad un giudice
di altro Stato.
Le questioni di giurisdizione pi complesse e frequenti riguardano proprio i limiti esterni
della giurisdizione ed per questo che allinterno dellUE sorta lesigenza di coordinare
lesercizio della giurisdizione anche fra giudici che operano a diverso livello: giudici
europei e giudici nazionali.
19. I limiti esterni della giurisdizione. Il riparto di giurisdizione fra giudici italiani
e giudici europei.
Occorre qui esaminare i rapporti fra i giudici nazionali ed i giudici europei nelle sue
componenti: il sistema giurisdizionale di Lussemburgo e quello di Strasburgo:
Sistema giurisdizionale del Lussemburgo: mentre il giudice Italiano munito nel
civile di giurisdizione generale e completa, ma residuale, il giudice dellUE ha una
giurisdizione limitata sia riguardo alle materie che alle forme civilistiche di tutela
(tutela esecutiva e cautelare vengono tuttora assicurate dal giudice nazionale).
Riguardo alla pi importante attribuzione giurisdizionale nei confronti dei giudici
dellUE, la c.d. pregiudiziale comunitaria possiamo dire che la funzione di
interpretare le norme di diritto europeo o di stabilire la validit degli atti comunitari
generali attribuita cumulativamente ai giudici dellUE ed ai giudici nazionali che
non pronuncino in ultima istanza. I giudici nazionali di ultima istanza sono
obbligati al rinvio pregiudiziale in quanto ai fini di assicurare luniforme e coerente
interpretazione del diritto dellUnione in tutti gli Stati sia la Corte di Giustizia che
in materie specifiche il Tribunale dellUE sono infatti gli unici giudici investiti del
potere di pronunziarsi in ultima istanza e con efficacia vincolante.
La Corte di Strasburgo (Corte Europea dei diritti delluomo): pone invece diversi
problemi di riparto di giurisdizione con i giudici nazionali. Il riparto di giurisdizione
viene operato sulla base della regola del previo esaurimento delle vie di ricorso
interne . La Corte di Strasburgo assume un carattere di sussidiariet rispetto alla
giurisdizione nazionale svolgendo una funzione di controllo sulle sentenze
nazionali di ultima istanza.
La differenza pi rilevante fra i due sistemi giurisdizionali europei da rilevarsi
nellambito dellefficacia delle rispettive sentenze:
La sentenza di accoglimento da parte della Corte costituzionale comporta la
cessazione dellefficacia della norma di legge impugnata
La sentenza della Corte di Strasburgo pu invece condannare lo Stato unicamente
ad un equo indennizzo.
20. Riparto della giurisdizione fra giudici italiani e giudici degli Stati esteri.
Nellesaminare le problematiche relative al riparto della giurisdizione fra giudici
nazionali e giudici degli Stati esteri occorre operare la seguente distinzione:
10
Giudici di altri Stati membri dellUE: in questo caso si far riferimento ai criteri
uniformi di attribuzione della giurisdizione ai giudici degli Stati membri fissati dal
Regolamento CEE n. 44/2011 del Consiglio;
Rapporto fra giudici italiani e giudici di Stati che non fanno parte dellUE: in
questo caso solo in difetto di specifiche convenzioni internazionali i criteri da
adottare vengono desunti dalla legge 218/1995 sul diritto internazionale privato.
La determinazione della giurisdizione va fatta sulla base di un collegamento qualificato
fra la controversia ed un determinato Foro nazionale. In entrambe le predette normative
quanto ai criteri per definire i limiti delle giurisdizioni nazionali, si prescinde
completamente dalla cittadinanza del convenuto, e viene adottato quale criterio generale
di collegamento il fatto oggettivo del domicilio o della residenza del convenuto. Sono
anche previsti criteri di collegamento speciali che operano in materie specifiche come ad
es. in materia contrattuale.
11
La determinazione della giurisdizione in via discrezionale costituisce una violazione del
principio del giudice naturale inteso come giudice maggiormente qualificato a decidere
le controversie, principio che rappresenta un diritto fondamentale a livello europeo.
12
sentenza in questo caso avr efficacia meramente interna al processo e su di essa non si
former il giudicato esterno.
Infine quando non ci si trovi nel caso della litispendenza o della pregiudiziale
internazionale, pu tuttavia profilarsi il fenomeno della connessione caratterizzata dalla
presenza di cause distinte che presentino per qualche elemento in comune.
Il regolamento CE prevede che nel caso di pi cause connesse proposte davanti a
diversi giudici di Stati UE il giudice successivamente adito pu sospendere il processo e
dichiarare il proprio difetto di giurisdizione sempre che il primo giudice sia competente a
conoscere entrambe le cause e ne sia consentita la riunione.
Rispetto alla litispendenza dove si procede dufficio, la disciplina della connessione
centrata su una valutazione di opportunit in quanto il giudice non ha lobbligo, ma la
mera facolt discrezionale di sospendere e poi di dichiarare il proprio difetto di
giurisdizione.
13
25. Il riparto della giurisdizione fra i giudici ordinari ed i giudici speciali, in particolare
nei confronti del giudice amministrativo
La nostra costituzione non ha operato secondo il principio dellunit organica della
giurisdizione quindi non ha attribuito ad ununica categoria di giudici lesercizio di tutto il
potere giurisdizionale, lo ha invece ripartito fra diversi ordini giuridici ciascuno creando
diversi sistemi di giurisdizione ognuno dei quali fa parte a se.
In linea di principio il riparto di giurisdizione fra i diversi ordini di giudici viene operato in
base al criterio secondo il quale ai giudici ordinari affidata una sfera di attribuzioni
generali, ma residuale mentre ai giudici speciali viene attribuita una giurisdizione su
particolari materie espressamente determinate per legge.
In buona sostanza la differenza fra G.O e G.A. sta nel fatto che il G.O. possiede un
organo di autogoverno (CSM) e gode di uno stato assai garantito. I. G.S. non godono
delle stesse garanzie e sono regolati dalla legge, non dalla Costituzione come per gli
Ordinari.
Risulta opportuno sottolineare le differenze fra il giudice ordinario e il giudice
amministrativo:
Al giudice ordinario stato attribuito il ruolo di giudice naturale dei diritti
soggettivi;
Al giudice amministrativo quello di giudice naturale degli interessi legittimi. In
pratica quando lamenta la lesione di un diritto soggettivo ad opera di un
provvedimento amministrativo, il privato deve rivolgersi al giudice amministrativo
perch fa valere un interesse legittimo in quanto il provvedimento amministrativo
pur se illegittimo ha avuto leffetto di degradare loriginario diritto soggettivo ad
interesse legittimo.
Due punti di vista in tema giurisdizione esclusiva fra G.O. e G.A.
Il principio della pregiudiziale amministrativa secondo cui la rimozione dellatto
illegittimo da parte della p.a. viene effettuata dal giudice amministrativo che
ripristina il diritto soggettivo, dopodich si pronuncia il giudice ordinario per
determinare la condanna della p.a. al risarcimento del danno stata ormai
superata. Infatti ora il risarcimento del danno deve essere richiesto al giudice
amministrativo;
Pu il legislatore estendere larea della legislazione esclusiva?: a tal proposito la
sentenza della Corte Costituzionale del 2004 afferm che il legislatore non libero,
ma pu ampliare larea della giurisdizione esclusiva del g.a. solo in ambiti
particolari che ravvisino leccezionalit, materie in cui linteresse legittimo sia
insindacabilmente connesso allinteresse soggettivo.
14
Se la giurisdizione italiana esclusa per effetto di una norma internazionale
Qualora si tratti invece di limiti interni della giurisdizione e la controversia esuli dalla
giurisdizione del giudice ordinario per essere attribuita alla p.a. o ad un g.s. il difetto di
giurisdizione rilevabile anche dufficio in ogni stato e grado del processo.
Sulla base del principio del giusto processo e della ragionevole durata si avvertita la
necessit di uno strumento che consentisse gi in apertura la questione di giurisdizione
una volta per tutte, prima che qualsiasi decisione sia emessa sul merito della
controversia. Si tratta del Regolamento di giurisdizione o meglio di Regolamento
preventivo di giurisdizione in quanto consente alle parti di investire direttamente della
questione la Corte di Cassazione senza attendere che il giudice di primo grado si
pronunci.
Il regolamento di giurisdizione pu essere evocato:
Su istanza di parte: Dal momento che il r.d.g. prevedendo la sospensione del
processo era stato spesso utilizzato in modo pretestuoso per ritardare la
conclusione dei processi negli anni 90 intervenne il legislatore a mezzo del
novellato art. 367 con il quale dispose che la sospensione viene rimandata ad un
provvedimento ad hoc del giudice di merito da emanare solo nellipotesi che il
ricorso al r.d.g. non sia pretestuoso. Quanto ai tempi il r.d.g. non proponibile
finch non penda la causa, in sostanza sino a quando non sia stata notificata la
citazione e prevede come termine ultimo fino a quando la causa non sia decisa nel
merito in primo grado. Listanza di r.d.g. va proposta dalla parte rappresentata da
un avvocato abilitato a difendere in cassazione. La decisione, previa requisitoria
scritta da parte del p.m., pronunciata con ordinanza;
Su istanza della pubblica amministrazione: si ha per iniziativa della p.a. che non
risulta parte in causa e riguarda il presunto difetto di giurisdizione del giudice
ordinario nei confronti della p.a. Listanza pu essere proposta dal Prefetto in ogni
ordine e grado del processo purch sul punto della giurisdizione non si sia
formato il giudicato. Nel tempo questo strumento stato utilizzato per bloccare
una lite fra privati da parte del Governo e rimandare il tutto in cassazione.
Dufficio: bisogna premettere che il legislatore, a seguito del difetto di
giurisdizione dichiarato da qualsiasi giudice dello stato (ordinario o speciale), ha
introdotto la disciplina della translatio iudicii. Tale disciplina consente di rimediare
allerrore normativo quando non si sa chi debba sentenziare nellambito di una
controversia. Nel caso di translatio orizzontale il giudice nel dichiarare il proprio
difetto di giurisdizione deve indicare con provvedimento il giudice del nostro Stato
che ritiene munito di giurisdizione. Nel caso in cui il giudizio sia riassunto e
proseguito:
o Sono fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali che la domanda avrebbe
prodotto se il giudice di cui stata dichiarata la giurisdizione fosse stato
adito sin dal principio;
o Le prove raccolte davanti al giudice privo di giurisdizione possono essere
valutate come argomenti di prova (le prove sono state degradate a
15
argomenti di prova anche se in contrasto con lorientamento della
Cassazione che le riterrebbe prove anche nel caso di riassunzione);
o Una volta riassunto il giudizio le parti rimangono vincolate al giudice che
loro stato indicato, non potranno contestare la sua giurisdizione.
Secondo il r.g.u. il giudice presso il quale stata riassunta la causa non
vincolato ad accettarla. Qualora il giudice ad quem si ritenga privo anchesso di
giurisdizione ci troviamo in una ipotesi di conflitto negativo in quando entrambi i
giudici ritengono di essere privi di giurisdizione. Al secondo giudice per non
consentito dichiarare il proprio difetto di giurisdizione che pertanto rimane
virtuale. Il secondo giudice non emette una sentenza ma scrive unordinanza e
dispone che il cancelliere rimetta il fascicolo dufficio alle SSUU della Cassazione.
Allesito della procedura le SS.UU. individuano il giudice munito di giurisdizione e
annullano laltra decisione in conflitto.
CAPITOLO IV
LA COMPETENZA
30. Premesse
In un ordinamento articolato come il nostro lindividuazione del giudice ordinario che
investito della singola causa civile passa attraverso le seguenti tre valutazioni:
In primo luogo si parla di competenza, cio di ripartire le cause civili fra diversi
uffici giudiziari:
o Ripartizione verticale: es. fra giudice di pace e Tribunale;
o Ripartizione orizzontale: es: fra i diversi uffici dislocati nelle diverse sedi.
In secondo luogo esistono sezioni distaccate dei Tribunali che non sono uffici
autonomi, ma articolazioni di un unico ufficio;
In terzo luogo lufficio giudiziario pu essere composto da pi sezioni e/o da pi
giudici. In questo caso sorge lulteriore problema della composizione dei collegi
giudicanti e dellassegnazione delle cause allinterno dellufficio giudiziario.
16
Tre sono i criteri in base ai quali viene individuato il giudice competente:
La competenza per materia (riparto verticale): fa riferimento alla natura della
controversia;
La competenza per valore (riparto verticale): fa riferimento al valore economico
della controversia.
La competenza per territorio (riparto orizzontale): in questo caso si individua:
o Il foro generale: il luogo dove il convenuto persona fisica ha la residenza o
il domicilio, relativamente alle persone giuridiche il foro generale viene
determinato in base alla sede o allo stabilimento di riferimento;
o Fori speciali: sono tali quelli utilizzabili solo per determinati oggetti o
soggetti.
Nellambito della competenza territoriale si delinea una netta distinzione fra:
la competenza derogabile;
la competenza inderogabile
I parametri sino ad ora utilizzati per la determinazione del giudice competente di primo
grado finiscono per trascinare di conseguenza anche i giudici competenti per i
successivi gradi di merito. Per lultima istanza invece il problema non si pone poich la
Corte di cassazione unica anche se articolata in pi sezioni.
17
Si tratta in sostanza di una disciplina volta a razionalizzare la difesa in giudizio
dellamministrazione statale che tiene conto dellorganizzazione dellavvocatura dello
Stato cui la difesa di regola demandata.
18
La connessione di cause si ha quando si suppone la presenza di due o pi cause le cui
domande hanno rapporti pi o meno stretti riguardo ai soggetti al petitum ed alla causa
petendi senza peraltro essere identiche come nella litispendenza.
Per ragioni di economia processuale e per evitare sentenze contrastanti il codice
prevede una serie di deroghe agli ordinari criteri di competenza finalizzate da un lato a
cumulare pi cause nel medesimo processo avanti allo stesso giudice in presenza di una
connessione meramente soggettiva. Dallaltro di cumulare pi parti in un unico processo
in presenza di una connessione oggettiva cio relativa al medesimo oggetto o
dipendente dallidentico titolo.
Lincompetenza per ragioni di connessione non pu essere comunque eccepita dalle
parti o rilevata dufficio dopo la prima udienza.
37. La pregiudizialit
Nella struttura del processo fondamentale il concetto di ordine in quanto alcune
questioni devono essere esaminate prima di altre in quanto costituiscono antecedenti
logici della questione principale che ne viene condizionata. Qualora il giudice si trovi
nella situazione di dover decidere con efficacia di giudicato una questione pregiudiziale
che appartenga per materia o valore alla competenza di un giudice superiore deve
rimettere tutta la causa al giudice superiore assegnando alle parti un termine perentorio
per la riassunzione davanti a lui.
Quanto al loro oggetto le questioni pregiudiziali possono riguardare questioni
processuali ch possono impedire la prosecuzione del processo.
La pregiudiziale si pu presentare sotto diverse forme:
Come punto: nellipotesi in cui il problema pregiudiziale non sia controverso;
Come questione: tutte le volte che lantecedente logico controverso ed il giudice
adito lo prende in esame ai soli fini della risoluzione della questione principale e
pertanto avr solo efficacia interna al giudizio in corso;
Come causa: tutte le volte in cui il giudice competente risolva il problema
pregiudiziale con una sentenza con efficacia di giudicato.
La causa pregiudiziale pu essere chiesta da una delle parti o per legge. Ed il giudice
adito qualora sia competente per pronunciarsi sia sulla pregiudiziale che sulla causa
principale decider lintera controversia.
19
Lart. 32 introduce la causa di garanzia nelle sue diverse forme tutte caratterizzate
per dalla rivalsa proposta dal garantito ai fini di rimanere indenne dal garante
nelleventualit che egli risulti soccombente in una causa promossa da un terzo
nei suoi confronti. Se la causa di garanzia eccede la competenza del giudice adito
egli rimette entrambe le cause al giudice superiore assegnando alle parti un
termine per la riassunzione.
Lart. 36 introduce invece la causa riconvenzionale che incarna la fattispecie in cui
alla domanda dellattore A in confronto di B si oppone una contro domanda del
convenuto B nei confronti di A. Il diritto vigente ammette poi che allattore spetti al
facolt di replicare alla riconvenzionale del convenuto con una ulteriore domanda
da aggiungere alloriginaria.
o La riconvenzionale del convenuto deve essere proposta con la comparsa di
risposta non oltre i 20 giorni prima delludienza fissata per la prima
comparizione, mentre quella dellattore va proposta non oltre ludienza.
o Il giudice adito per la domanda principale decider anche la riconvenzionale
in simultaneous processus se competente per entrambe per materia e
valore. Altrimenti le rimetter entrambe al giudice superiore ovvero tratter
la principale e rinvier al superiore la riconvenzionale. Il simultaneous
processus favorito ma non tassativamente imposto.
20
normali mezzi di impugnazione appello o ricorso ordinario in cassazione. Il
procedimento previsto per il regolamento il seguente:
o Pu essere sottoscritto dal difensore nella fase di merito, ovvero dalla
stessa parte se questa si costituita personalmente;
o Deve essere alle altre parti che non vi hanno aderito nel termine perentorio
di 30 gg dalla comunicazione dellordinanza o dalla notificazione
dellimpugnazione ordinaria proposta dalla controparte;
o Sospende i giudizi relativamente ai quali proposto a far tempo dalla data di
deposito in cancelleria anche se il giudice pu lo stesso autorizzare il
compimento di atti urgenti. Viene deciso con ordinanza della Corte a sezioni
semplici.
Regolamento di competenza dUfficio: nellipotesi in cui si delinei un conflitto
negativo di competenza lordinamento vuole che il conflitto resti virtuale ossia
vieta che anche il secondo giudice declini la competenza lasciando le parti prive di
chi sia abilitato a decidere la controversia. Pertanto ai sensi degli artt. 44 e 45 se il
secondo giudice dissente per ragioni di competenza territoriale derogabile o di
valore (competenze deboli) allora la causa resta radicata nella sede designata. Se
il dissenso per ragioni di materia o di territorio inderogabile (competenze forti) il
secondo giudice con ordinanza pu sottoporre il conflitto alla Corte che designer
il giudice in guisa non pi contestabile.
In caso di r.d.c. la Corte di Cassazione con ordinanza stabilisce in via definitiva e
vincolante per tutti i giudici quale sia il foro competente e quando occorre rimette le parti
in termini affinch provvedano alla loro difesa. Se il processo viene riassunto nei termini
davanti al giudice dichiarato competente esso continua davanti al nuovo giudice e gli
effetti sostanziali e processuali della domanda si producono sin dal momento in cui la
domanda stat presentata al primo giudice incompetente. Si parla anche qui di translatio
iudicii. Qualora la riassunzione non avvenga il processo si estingue.
21
decide in composizione monocratica. La collegialit circo strutta ad ipotesi
particolari quali:
o Quando necessario lintervento del PM;
o Cause fallimentari;
o Cause di competenza delle sezioni specializzate;
o Le azioni collettive;
o Le controversie sulla responsabilit dei magistrati.
Qualora il tribunale sia suddiviso in sezioni occorre provvedere ad attribuire la
causa ad una determinata sezione;
Occorre poi assegnare la causa ad uno o pi determinati giudici persone fisiche a
seconda che sia prevista la decisione del giudice unico o del collegio.
Tutte queste operazioni vengono di solito designate con lespressione competenza
interna predeterminata per legge.
Da diversi decenni il CSM ha emanato circolari che dettano direttive generali per la
formazione delle tabelle di organizzazione degli uffici giudiziari. Esse delineano
lorganigramma di ciascun ufficio e soprattutto al sua eventuale ripartizione in sezioni, la
destinazione dei magistrati alle sezioni, la formazione dei collegi, i criteri di
assegnazione delle cause ai giudici. In tal modo per via di prassi prima e con veste
legislativa poi stato adottato a livello prevalentemente organizzativo-amministrativo un
complesso di norme in ordine alla c.d. competenza interna che viene designato come
sistema tabellare.
Da ultimo si noti che non attiene alla ripartizione interna del lavoro nellambito dello
stesso ufficio giudiziario la disciplina concernente i giudici specializzati. Si tratta infatti
di uffici giudiziari distinti ed autonomi anche se per il nome o per la sede possono far
pensare ad articolazioni del Tribunale.
CAPITOLO V
POTERI, DOVERI E RESPONSABILITA DEL GIUDICE
E DEI SUOI COLLABORATORI
22
Da un lato il giudice stato considerato come un portavoce fedele della legge
(bocca della legge);
Dallaltro agli inizi del XX secolo il diritto veniva concepito come prodotto
dellopinione dei membri della societ civile. Funzione del giudice non era
linterpretazione meccanica della legge, ma la libera ricerca del diritto vivente
Oggi non si crede in un giudice portavoce della legge ne tantomeno la libera ricerca del
diritto da parte sua considerata quantomeno con sospetto.
In questo contesto i risultati degli studi pi recenti circa la funzione del giudice possono
essere cos sintetizzati.
Tesi della scoperta: un primo orientamento assegna al giudice la funzione di
scoprire le regole nel magma del diritto per poi applicarle nel caso concreto. Il
fondamento di tale orientamento trova il suo presupposto nel convincimento che
esista sempre ununica soluzione giuridicamente corretta e predeterminata, che il
giudice attraverso linterpretazione si limita a rendere esplicita;
Tesi della creazione: un altro orientamento attribuisce al giudice un potere
creativo o comunque prefigura una funzione di collaborazione fra legislatore e
giudice nella produzione del diritto. Tale corrente parte dal presupposto che non
esiste mai una sola regola ma soltanto pi alternative, tutte legittime da applicare
validamente al caso concreto. Ai nostri giorni il giudice con sempre maggior
frequenza chiamato a comporre norme che divergono o configgono fra di loro.
23
Lequit si dice formativa o sostitutiva nel caso in cui la regolamentazione del caso
concreto viene affidata completamente al potere discrezionale del giudice. Questo
tipo di equit rappresenta una alternativa rispetto al giudizio di diritto. Il giudice
opera come legislatore e come giudice insieme;
Lequit integrativa o suppletiva: si distingue dallequit formativa o sostitutiva sia
quantitativamente che qualitativamente:
o Quantitativamente: il rinvio allequit del giudice non riguarda lintero
rapporto, ma limitato a particolari aspetti della fattispecie (es.
determinazione ammontare del danno);
o Qualitativamente: il giudice non esercita poteri discrezionali, ma si limita ad
interpretare gli elementi razionali dellordinamento (es. nella liquidazione di
una somma dovuta al lavoratore il giudice pu utilizzare come parametri di
riferimento quelli di un CCNL non direttamente applicabili al rapporto
dedotto in giudizio). In via interpretativa egli procede in sostanza
determinando i profili rimasti indeterminati.
Abbiamo poi unulteriore distinzione fra:
Equit concordata: a condizione che si tratti di diritti disponibili le parti possono
richiedere congiuntamente al giudice di usare come metro di giudizio lequit
anzich il diritto. La sentenza di equit concordata inappellabile, ma ricorribile in
Casaszione;
Equit necessaria: il giudice di pace decide secondo equit le cause che non
eccedono come valore i millecento euro. Le sentenze di equit necessaria del
g.d.p. in quanto configurate come sentenze di equit integrativa non sono
necessariamente inappellabili. Tali sentenze sono per appellabili limitatamente
alla violazione delle norme costituzionali e comunitarie, nonch dei principi
regolatori della materia oltre che ovviamente delle norme sul procedimento.
47. Astensione e ricusazione del giudice
Mentre lindipendenza del giudice ha un valore istituzionale, limparzialit attiene
allesercizio della sua funzione e va valutata con riferimento alle singole vicende
processuali. Il novellato rt. 119 co.2 della Costituzione ha elevato a livello costituzionale
la garanzia dellimparzialit del giudice per cui entra a far parte del fascio di diritti
giudiziari fondamentali che sono denominati giusto processo.
Quanto allastensione del giudice si distingue fra:
Astensione obbligatoria: il codice di procedura civile contempla cinque ipotesi in
cui il giudice obbligato ad astenersi dallesaminare per coinvolgimenti oggettivi
e soggettivi:
se ha interesse nella causa o in altra vertente su identica questione di
diritto;
se egli stesso o la moglie parente fino al quarto grado o legato da vincoli
di affiliazione o convivente o commensale abituale di una delle parti o di
alcuno dei difensori;
se egli stesso o la moglie ha causa pendente o grave inimicizia o rapporti di
credito o debito con una delle parti o con alcuno dei difensori;
24
se ha dato consiglio o prestato patrocinio nella causa, o ha deposto in essa
come testimone, oppure ne ha conosciuto come magistrato in altro grado
del processo o come arbitro o vi ha prestato assistenza come consulente
tecnico;
se tutore, curatore, procuratore, agente o datore di lavoro di una delle
parti;
Astensione Facoltativa: Lastensione facoltativa del giudice lo strumento con cui
data facolt al giudice tributario di chiedere l'autorizzazione ad astenersi per
gravi ragioni di convenienza, che vanno valutate dal capo dell'ufficio, cui va rivolta
la richiesta. Se, invece, tale richiesta proviene dal capo dell'ufficio, questi dovr
rivolgere la propria istanza al capo dell'ufficio superiore. Si tratta di una ipotesi
non definita nel contenuto e cio di una clausola generale, di chiusura, posta dal
legislatore al fine di ricomprendervi fatti o situazioni non prevedibili in astratto,
cos da non mettere in discussione la cd. terziet del giudice stesso.
Qualora ricorra una delle condizioni previste dallastensione obbligatoria ed il giudice
non si sia astenuto ciascuna delle parti pu proporre istanza di ricusazione. Competente
a decidere il presidente del tribunale se il viene ricusato il giudice di pace, o il collegio
se viene ricusato un magistrato appartenente ad un ufficio collegiale. La ricusazione va
proposta con ricorso prima delludienza nella quale il magistrato ricusato avr il primo
contatto con la controversia. La proposizione della ricusazione provoca la sospensione
automatica del processo. Il giudice che si pronuncia sullistanza di ricusazione
provveder con ordinanza non impugnabile. Listituto della ricusazione deve essere
considerato come uno strumento volto ad assicurare la regolare composizione
dellorgano giudicante.
25
I giudici europei hanno per eliminato la sopra citata norma di salvaguardia nella
parte in cui linterpretazione della norma giuridica o la valutazione dei fatti e delle
prove da parte degli organi giurisdizionali escluderebbe la responsabilit anche
dello Stato. Ne consegue che quella dello Stato una forma di responsabilit
obiettiva per il funzionamento anomalo della giustizia, non pi una responsabilit
per loperato dei giudici in quanto suoi dipendenti.
Il regime della responsabilit disciplinare cui sono sottoposti i giudice caratterizzato da
una specifica ed articolata normativa per cui si parla di tassativit del codice
disciplinare.
26
LE PARTI
SEZIONE II
CAPITOLO VI
LAZIONE
51. Le parti
Oltre al giudice e ai suoi ausiliari, molteplici soggetti partecipano al processo. Costoro
vengono chiamate parti per contrapporle ai giudici ed ai suoi ausiliari che svolgono una
attivit imparziale. Le parti vengono distinte popi in:
Necessarie: sono parti necessarie lattore, cio colui che propone al domanda, ed
il convenuto, colui nei cui confronti la domanda viene proposta
Eventuali: sono i soggetti che successivamente si inseriscono nel processo e
sono definiti interventori
Il processo civile improntato al principio della domanda: il giudice non pu provvedere
se non su domanda e non oltre la domanda proposta dalla parte. Ove la legge lo
disponga il giudice procede anche su istanza del P.M.
27
sostanziale la posizione giuridica cos come accertata dal giudice. In definitiva possiamo
dire che il processo parte da una realt sostanziale ed ad una realt sostanziale torna.
28
57. La legittimazione ordinaria e straordinaria
La legittimazione ad agire ha due funzioni fondamentali:
Da un lato stabilire colui che pu agire o contraddire in giudizio;
Dallaltro individuare colui nella cui sfera giuridica incider il provvedimento che il
giudice andr ad emanare.
Secondo quanto disposto dallart. 81 abbiamo due differenti tipologie di legittimazione:
La legittimazione ordinaria: secondo cui legittimato ad agire colui che si afferma
titolare del diritto sostanziale per cui chiede la tutela; legittimato a contraddire
colui che lattore afferma titolare del dovere contrapposto al diritto fatto valere.
Parliamo di titolarit affermata e non effettiva. La regola della legittimazione
ordinaria comporta da un lato che al titolare del rapporto sostanziale riservata la
scelta se, come e quando chiedere la tutela; dallaltro che nella sua sfera giuridica
finiranno per incidere tutti i provvedimenti di rito o di merito che verranno emanati
dal giudice;
Legittimazione straordinaria: la correlazione fra diritto sostanziale e legittimazione
ad agire non assoluta. Lart. 81 infatti disciplina anche il fenomeno della
legittimazione straordinaria (sostituzione processuale). In casi tassativamente
previsti dalla legge il sostituto processuale pu far valere in nome proprio un
diritto di cui egli afferma laltrui titolarit. La titolarit del sostituito. Esempio
emblematico quello dellazione surrogatoria: il creditore per assicurare che siano
soddisfatte o conservate le proprie ragioni pu esercitare i diritti e le azioni che
spettano verso terzi al proprietario debitore e che questi trascura di esercitare.
Particolare rilievo poi va posto alla differenza che c fra sostituzione processuale
e rappresentanza processuale, nonch il coordinamento con la legittimazione
ordinaria:
o Relativamente al primo problema possiamo dire che mentre il
rappresentante agisce in nome e per conto del rappresentato, il sostituto
agisce in nome proprio per la tutela di un diritto altrui. Sia al rappresentante
che al sostituto spettano solo delle posizioni processuali attive, mentre il
diritto ai provvedimenti spettano solo al rappresentato o al sostituito, ma a
differenza del rappresentante al sostituto faranno capo anche leventuale
condanna alle spese avendo agito in nome proprio, cio a suo rischio e
pericolo.
o Relativamente al secondo problema, nel processo iniziato da sostituto va
riconosciuto anche al sostituito la qualit di litisconsorte necessario sia
nellinteresse del convenuto per eliminare il problema delleventuale doppio
processo, sia nel suo stesso interesse in quanto destinatario del
provvedimento di merito. Ad egli dovr essere consentito di svolgere attivit
processuali convergenti o divergenti da quelle del sostituto. Solo nel caso
della successione processuale a titolo particolare il sostituto pu, ma non
deve necessariamente agire in giudizio.
29
Il difetto di legittimazione intesa quale titolarit solo affermata del diritto sostanziale
rilevabile in ogni stato e grado del processo anche dufficio con provvedimento di rito in
quanto non ricorrono i presupposti per un pronunciamento di merito.
30
o Dal punto di vista oggettivo lazione di classe stata configurata come
strumento di tutela nei confronti di tre illeciti plurioffensivi tipizzati:
La violazione da parte di una stessa impresa in situazione identica dei
diritti di una pluralit di consumatori o utenti;
La responsabilit del produttore di un manufatto difettoso a danno di
consumatori finali;
La responsabilit dellimprenditore per pratiche commerciali scorrette
o per comportamenti anticoncorrenziali.
o Dal punto di vista soggettivo lazione di classe mentre prevista nei
confronti di una impresa vietata nei confronti della pubblica
amministrazione. Contro la p.a. pu essere utilizzato un altro strumento
definito impropriamente azione di classe pubblica diretta ad ottenere NON il
risarcimento del danno, ma il ripristino del corretto svolgimento della
funzione pubblica.
Definita dal punto di vista oggettivo e soggettivo lazione di classe possiamo dire
che il singolo consumatore o utente pu avviare autonomamente la procedura
purch i diritti che si presumono violati coinvolgano una pluralit o meglio una
classe di soggetti. In pratica peraltro prevedibile che lazione di classe sar per
lo pi veicolata attraverso associazioni o comitati, ovvero direttamente organizzata
da studi legali. Si tratta di soggetti ai quali non riconosciuta alcuna forma di
legittimazione, essi agiscono in forza di una procura e quindi sono solo i
rappresentanti volontari di colui che propone lazione di classe. Una volta
proposta, lazione di classe si apre alladesione di altri soggetti colpiti dallo stesso
illecito. In tal modo si instaura un processo con pluralit di parti una sorta di
litisconsorzio facoltativo che stato denominato come litisconsorzio aggregato.
Siamo in presenza di un cumulo di azioni che fanno capo a pi consumatori/utenti
i quali si affermano titolari di diritti identici. Solo il proponente compie per gli atti
di ordinaria gestione del processo assumendone i relativi rischi. Agli aderenti
attribuita la qualit di parti nel processo unicamente in senso sostanziale:
subiscono gli effetti del processo quali destinatari del giudicato, sia esso
favorevole che sfavorevole, ma non possono essere condannati alle spese, ne al
risarcimento danni per responsabilit aggravata.
31
Il difetto di interesse ad agire rilevabile in ogni stato e grado del processo anche
dufficio.
60. Leccezione
Il convenuto ha varie possibilit: pu rimanere contumace ovvero pu costituirsi in
giudizio al fine di resistere alla domanda dellattore. In questultimo caso potrebbe
limitarsi a svolgere mere difese oppure potrebbe proporre una domanda riconvenzionale
o chiedere un accertamento incidentale trasformandosi egli stesso in attore. Fra questi
due estremi si colloca unattivit che viene indicata con il termine eccezione. Si
distinguono due tipi di eccezioni:
Le eccezioni processuali: sono definite tali le eccezioni con le quali si deduce il
difetto di un presupposto del provvedimento di rito o di merito. In tal caso il
giudice (sempre che non sia possibile regolarizzare il processo) che accoglie
leccezione emaner un provvedimento di rigetto in rito;
Le eccezioni di merito: sono tali quelle che consistono nellallegazione di un fatto
impeditivo (es. non ancora spirato il termine ) estintivo (es. il credito
prescritto) o modificativo (es. stata pattuita una dilazione di pagamento). Fatti
tutti diretti esplicitamente o implicitamente ad ottenere il rigetto della domanda.
Le eccezioni sia processuali che di merito si distinguono poi in:
Eccezioni in senso stretto: sono tali quelle in cui la deduzione del fatto impeditivo,
estintivo o modificativo riservata alla parte;
Eccezioni in senso lato: sono tali quelle che possono essere rilevate oltre che
dalla parte anche dufficio.
Capitolo VII
IL PUBBLICO MINISTERO
62. Premesse
Il nostro sistema processuale improntato al principio della domanda, ne consegue che
il giudice non pu procedere se non a seguito di una domanda e non oltre la domanda
proposta dalla parte. Ove per siano in gioco interessi della comunit lordinamento ha
scelto la soluzione di attribuire ad un organo pubblico il pubblico ministero il potere di
assumere liniziativa in giudizio. In questo caso al PM pu essere riconosciuta la qualit
di parte pubblica.
32
dei poteri attribuiti ai singoli uffici in quanto come per il giudice anche per il PM il CSM
determina i criteri generali per lorganizzazione degli uffici.
Come abbiamo detto il PM tuttavia parziale in quanto persegue non interessi propri del
suo ufficio, ma obiettivi generali della comunit.
64. Il PM agente
A differenza del diritto penale nel civile il PM ha compiti pi limitati ed esercita la propria
azione civile nei casi espressamente previsti per legge che possono essere raccolti in
due categorie:
Legittimazione ad agire in via esclusiva del PM: es. impugnazione del contratto di
lavoro stipulato in violazione delle norme sul collocamento - in tale ipotesi al PM
viene attribuita una legittimazione ordinaria in ragione del proprio ufficio
Legittimazione concorrente e sussidiaria (pi frequente): rispetto a quella dai
titolari del rapporto sostanziale es. denuncia al tribunale di gravi irregolarit da
parte di amministratori e sindaci di societ che fanno ricorso al mercato del
capitale di rischio. In questi casi sembra potersi configurare una legittimazione
straordinaria del PM in quanto il giudizio cade su diritti che non sono ovviamente
suoi, ma di altri.
65. Il PM interveniente
Lart. 70 stabilisce che lintervento del PM obbligatorio oltre che nella cause che egli
stesso avrebbe potuto proporre ex art 69. In tutte quelle controversie nelle quali
lordinamento ritiene che si profilino per la loro stessa natura esigenze della comunit di
garantire il pubblico interesse con la presenza di un organo indipendente il PM. La
partecipazione del PM sempre obbligatoria nei giudizi davanti alla Cassazione dove
previsto che il PM rassegni le proprie conclusioni successivamente alle parti in causa.
Lintervento del PM invece facoltativo in ogni causa in cui lo stesso ravvisi un pubblico
interesse. La valutazione dellesistenza del pubblico interesse spetta a lui solo e non
dato sindacarne il fondamento.
33
In sede di legittimit: lintervento del PM rester circoscritto allesposizione di una
autorevole opinione di diritto su quella che lorgano indipendente ritiene la
soluzione corretta del caso. Lintervento garantir in questo caso un arricchimento
del contraddittorio ed una maturazione dialetticamente pi raffinata del punto di
diritto.
Il PM non assume la posizione di soccombente anche se le sue conclusioni non siano
accolte.
34
B. rappresentanza volontaria: tale rappresentanza va conferita espressamente per
iscritto e non pu essere fatta implicitamente discendere da procure conferite
per affari speciali o in via generale.
C. rappresentanza organica: si tratta delle modalit con le quali gli enti stanno in
giudizio; le persone giuridiche stanno in giudizio attraverso lorgano che, a
norma di legge o di statuto, le rappresenta; le associazioni e i comitati, che non
hanno personalit giuridica, stanno in giudizio attraverso le persone che ne
hanno la presidenza o la direzione.
35
La scelta italiana operata fin dallindomani dellunit dItalia, si concretizzata con il
R.D.L. del 1933, a favore del modello continentale, fondato su personalit, professionalit
ed indipendenza della professione forense.
A. Carattere personale: fu istituito nel quadro delle leggi razziali con lobiettivo di
impedire la costituzione di societ fra professionisti per evitare che gli ebrei
esercitassero la professione, ma consentendo solo forme di associazione
professionali. Il divieto di costituzione di societ stato abrogato nel 1997 e poi,
nel 2001, in attuazione di una direttiva, si provveduto a consentire la lo
svolgimento di attivit di rappresentanza, assistenza e difesa in giudizio, in via non
individuale, ma esclusivamente nella forma di societ fra avvocati (societ che
peraltro non soggetta al fallimento). Nonostante dal 1997 sia possibile costituire
societ multidisciplinari, la previsione non ha ancora trovato attuazione e
comunque le forme pi ricorrenti sono ancora quelle dellesercizio individuale
della professione forense oppure quelle dello studio associato.
B. La professionalit: condizione indispensabile per esercitare la professione
liscrizione allalbo degli avvocati (e a quello degli avvocati abilitati allesercizio
presso le giurisdizioni superiori). Il Consiglio nazionale forense, in via autonoma,
ha provveduto anche ad emanare un Codice deontologico e linosservanza delle
norme legislative o deontologiche sanzionata disciplinarmente dai consigli
dellordine, dal Consiglio nazionale forense e, in ultima istanza, dalla Cassazione.
in ogni caso assodato che in Italia lesercizio dellavvocatura ha funzioni
eminentemente pubblicistiche, dal momento che un servizio di pubblica
necessit. Come si gi detto, lavvocato, insieme al giudice ed al pm, esercita
una parte del potere giurisdizionale da cui consegue la necessit della sua
indipendenza; evidente che, a differenza del giudice, allavvocato poi richiesta
parzialit. La garanzia dellindipendenza viene perseguita attraverso alcuni
strumenti quali:
o lincompatibilit della professione forense con lesercizio di una impresa
commerciale;
o lesclusione di una societ di avvocati soci di capitale o soci non abilitati;
o lesclusione, connessa al modello libero-professionale, di qualsiasi forma di
impiego retribuito e dellesercizio di diverse attivit professionali;
o linserimento dellavvocato in un ordine professionale autonomo.
Restano da chiarire gli aspetti legati alla remunerazione dellavvocato. Nei sistemi di
common law favorita la stipula di patti di quota lite, con la quale si cede al difensore
(che anticipa anche le spese) una quota del risultato utile della causa; a parte questa
situazione, negli stessi sistemi si opera anche a tariffa oraria. Nei sistemi europei invece
il patto di quota lite per lo pi vietato con lintento di impedire ogni possibile conflitto di
interesse fra cliente ed avvocato. In Italia era colpito da nullit e consentiva al cliente di
agire per il risarcimento del danno; per consentito stipulare in forma scritta con il
cliente un compenso parametrato al raggiungimento degli obiettivi anche se
lobbligazione dellavvocato rimane una obbligazione di mezzi e non di risultato. I criteri
36
di determinazione della remunerazione sono incentrati sul valore della pratica in base ad
una tariffa determinata dal Consiglio nazionale forense.
37
dopera intellettuale che si specifica nel conferimento di un mandato con rappresentanza
al quale per si applicano le norme connesse solo se compatibili con la difesa tecnica. I
doveri ed i poteri dellavvocato sono contenuti per lo pi negli articoli 84 e 88 del c.p.c. e,
nellesercizio di tali poteri e doveri, lavvocato pu compiere e ricevere tutti gli atti del
processo che non siano espressamente riservati alla parte; sono sottratti al potere del
difensore gli atti che importino disposizione del diritto (per esempio le transazioni). Sia il
difensore che la parte hanno il dovere di comportarsi con lealt e probit nei loro
rapporti, per i quali il difensore pu incorrere anche in responsabilit contrattuale (per
esempio nel caso di mancata impugnazione nei termini consentiti di una sentenza).
38
soccombenza reciproca o parziale delle spese. Larticolo in questione fissa poi tre
deroghe al principio oggettivo della soccombenza:
a. il giudice, dandone motivazione, con valutazione discrezionale pu disporre
una compensazione per gravi ed eccezionali ragioni: una deroga
largamente utilizzata perch consente al giudice di tenere conto di criteri
soggettivi quali, per esempio, il comportamento della parte vittoriosa, per
risalire a chi abbia colposamente determinato lo svolgimento del processo;
b. il giudice pu condannare alle spese qualsiasi parte che non si sia attenuta
ai doveri di lealt e probit;
c. il giudice pu infine escludere la ripetizione delle spese eccessive o
superflue.
Ad oggi pertanto esiste la regola oggettiva della soccombenza con alcune eccezioni che
consentono al giudice valutazioni discrezionali. Recentemente, ed in sintonia con le
novit introdotte in relazione al giusto processo, la condanna alle spese stata
sganciata dal criterio oggettivo della soccombenza per collegarla in particolare al
mancato rispetto dei doveri di lealt e probit o allesercizio anomalo degli strumenti
processuali: la parte ha attuato comportamenti sleali che si possono ricondurre alla
fattispecie dellabuso del processo ed in violazione del principio del giusto processo. In
questo senso verrebbe a giustificarsi anche la non perfetta sovrapponibilit che gi oggi
si riscontra fra soccombenza e condanna alle spese (si tratta dei casi di sostituzione
processuale, di cessazione della materia del contendere, del caso di soccombenza del
p.m., del processo esecutivo per cui le spese sono a carico di chi subisce lesecuzione).
Secondo questo nuovo orientamento pertanto la soccombenza diviene un criterio
sintomatico e non pi oggettivo ed automatico, rendendo cos limpostazione coerente
con gli evidenti margini di discrezionalit che lart. 92 concede al giudice.
C. Distrazione delle spese: il difensore ha il diritto al compenso per lopera svolta ed
al rimborso delle spese sostenute, ma esclusivamente dal proprio cliente (che
eventualmente potr rivalersi sulla controparte se condannata alle spese); lart. 93
c.p.c. consente al difensore munito di procura, di chiedere la distrazione delle
spese, facendo cos in modo che il giudice, nel provvedimento di condanna alle
spese, si pronunzi direttamente a favore del difensore, piuttosto che del suo
assistito.
39
inoltre che lattore o il creditore abbia agito senza la normale prudenza. In queste due
ipotesi comunque necessaria listanza di parte che deve essere proposta nello stesso
processo e decisa dal medesimo giudice. Lart. 96 al terzo comma prevede poi il caso
che il giudice, verificate le circostanze richiamate, possa condannare dufficio il
soccombente a pagare alla controparte una somma determinata in via equitativa,
indipendentemente dalla prova del danno provocato: un caso di applicazione del
potere discrezionale del giudice di applicare una pena pecuniaria a chi abbia tenuto un
comportamento incauto. A questa pena pecuniaria potr comunque aggiungersi anche la
somma dovuta per il risarcimento del danno nel caso in cui la controparte vittoriosa
provi anche questo.
Capitolo IX
LA PLURALITA DI PARTI
80. Litisconsorzio
Si parla di litisconsorzio quando le parti nel processo (dal lato attivo e/o dal lato passivo)
sono pi di due e la funzione dellistituto quella di evitare giudicati contradditori e
perseguire leconomia dei giudizi.
Si distingue tra litisconsorzio necessario e l. facoltativo, a seconda che la presenza di
pi parti nel processo sia indispensabile o meno.
Si distingue tra litisconsorzio originario e l. successivo, a seconda che pi parti abbiano
agito o siano state convenute nello stesso processo fin dallinizio o la pluralit delle parti
si realizzi a processo gi instaurato.
40
a) Litisconsorzio necessario basato su unico rapporto giuridico plurisoggettivo (es:
disconoscimento del figlio legittimo, scioglimento di comunioni, etc): siamo in
presenza di un rapporto unico con pluralit di soggetti.
b) Litisconsorzio necessario consequenziale allesercizio di azione da parte di un
legittimato straordinario (es: il creditore che agisce in surrogatoria deve citare anche
il debitore a cui intende surrogarsi; lusufruttuario che intende riconoscere o
disconoscere la servit sul fondo in usufrutto deve chiamare in giudizio anche il
proprietario): siamo in presenza di due rapporti distinti.
c) Litisconsorzio necessario per ragioni di mera opportunit (es: in un incidente
stradale, il danneggiato pu agire direttamente nei confronti dellassicuratore per
responsabilit civile ma deve essere convenuto in giudizio anche lassicurato, per
una questione di mera opportunit, al fine di tutelare lassicuratore nelleventualit
che questi debba successivamente agire in rivalsa verso lassicurato).
41
lordinamento non prevede il litisconsorzio necessario del sostituito, pur essendo
egli sempre il destinatario degli effetti di merito della sentenza che verr emanata.
La terza categoria, che trova fondamento nelle ragioni di mera opportunit, non
presenta caratteri di omogeneit: le ragioni per cui disposto il litisconsorzio
possono essere le pi varie e quindi le norme relative non possono non essere di
stretta interpretazione e non suscettibili di estensione e previsione di ulteriori
ipotesi di litisconsorzio.
42
delibere di condominio). Pi soggetti sono legittimati a tale impugnativa (soci assenti,
dissenzienti, astenuti, amministratori, sindaci, etc) e non essendo previsto il
litisconsorzio necessario, il processo, allorigine, pu essere instaurato da uno soltanto
dei soggetti legittimati. Il giudice, pertanto, non deve ordinare alcuna integrazione del
contradditorio. In fase di instaurazione del giudizio, quindi, si potrebbe configurare
soltanto un litisconsorzio facoltativo, con le diverse cause originariamente autonome e
indipendenti. Tuttavia, larat. 2378 c.c. stabilisce che tutte le impugnazioni relative alla
medesima deliberazione devono essere istruite congiuntamente e decise con unica
sentenza. Ne consegue che se pi legittimati hanno agito o siano successivamente
intervenuti, il litisconsorzio diventa necessario quanto alla prosecuzione: le diverse
cause, originariamente autonome e indipendenti, devono essere trattate in un unico
processo e la decisione deve essere unica. Leventuale annullamento delle deliberazioni
ha pertanto effetto nei confronti di tutti i litisconsorti. Essendo diventato necessario, il
giudice non ha pi la possibilit di separare le cause.
Il litisconsorzio unitario, pertanto, una forma di litisconsorzio facoltativo quanto alla
instaurazione del giudizio, e diviene litisconsorzio necessario quanto alla trattazione ed
alla decisione delle cause.
43
dedotti dalle parti) e prevalente (ad es i diritti acquistati a titolo originario prevalgono
su quelli acquistati a titolo derivativo), relativo alloggetto o dipendente dal titolo
dedotto nel processo medesimo. Il terzo, che potrebbe tutelare il proprio diritto anche
dopo la sentenza, decide di intervenire nel processo in corso sia per ragioni di
economia processuale, sia per evitare che la sentenza resa tra le altre parti possa
rendere di fatto pi difficoltosa la realizzazione del proprio diritto.
44
90. Le posizioni processuali degli interventori
Ad ogni tipo di interventore lordinamento attribuisce un diverso complesso di posizioni
processuali, intese quali poteri e facolt, doveri e oneri, conseguenti diritti al
provvedimento del giudice.
Nel caso di interventi volontari, linterventore principale e quello litisconsortile
propongono una domanda che avrebbero potuto far valere in un distinto giudizio. Essi,
intervenendo nel giudizio, diventano parti ad ogni effetto e quindi vanno loro
riconosciute tutte le posizioni processuali assegnate di regola alla parte. Anzi,
linterventore principale ha poteri ulteriori: pu intervenire per la prima volta in appello e
proporre opposizione di terzo avverso la sentenza che fosse stata emanata in una causa
svoltasi tra altri.
Al contrario, linterventore adesivo, poich partecipa ad un processo che verte su diritti
sostanziali altrui, si trova in una posizione di dipendenza endoprocessuale rispetto alla
parte adiuvata: ha cio unazione a contenuto ridotto, non avendo i poteri che di norma si
ricollegano alla titolarit del diritto.
Situazione analoga si ritrova negli interventi coatti: qualora, a seguito della chiamata in
giudizio, vengono proposte domande che coinvolgono direttamente anche il rapporto del
terzo (c.d. chiamata innovativa), ci troviamo in una situazione analoga a quella che si
produce con lintervento volontario principale o litisconsortile. Se invece la
partecipazione del terzo avviene unicamente in forma adesiva, la posizione del chiamato
assimilata a quella dellinventore volontario dipendente.
45
nominando erede Caio, ma destinando un determinato bene, oggetto di una causa, a
Sempronio. Il processo continua nei confronti dellerede Caio, anche se il bene stato
destinato al legatario Sempronio)
Se nel corso del processo si trasferisce il diritto controverso per atto tra vivi a titolo
particolare, il processo prosegue tra le parti originarie.
Questa singolare disciplina mira a tutelare le parti originarie che non sono state
coinvolte nel fenomeno traslativo: in caso di trasferimento mortis causa evita alla
controparte di dover identificare eventuali legatari; in caso di successione per atto tra
vivi, si intende evitare che il trasferimento lite pendente deciso dalla parte alienante
possa pregiudicare laltra parte.
In sostanza, si evidenzia che:
la pendenza della lite non preclude alle parti il diritto di alienare la cosa dedotta in
giudizio o cedere la pretesa fatta valere
in deroga ai principi in tema di legittimazione, lalienazione o la cessione non ha
alcuna influenza sul processo. La successione a titolo particolare, intervenuta sul
piano sostanziale, non fa venir meno, sul piano processuale, la legittimazione ad
agire o a contraddire della parte originaria
in deroga al principio dei limiti soggettivi di efficacia, secondo cui la sentenza non
efficace per coloro che non hanno preso parte al processo, la sentenza spiega
sempre i suoi effetti nei confronti del successore a titolo particolare, anche se non ha
preso parte al processo. Il processo quindi prosegue fra le parti originarie ma con
effetti diretti (anche esecutivi) ultra partes, nei confronti del successore a titolo
particolare.
Si parla infatti di sostituzione processuale: nella successione mortis causa lerede
assume la veste di sostituto processuale del legatario, il quale oramai leffettivo titolare
del rapporto sostanziale controverso; nella successione per atto tra vivi, il venditore
muta la sua posizione processuale e diviene il sostituto processuale dellacquirente.
Il sostituito (legatario o acquirente) potr in ogni caso intervenire di propria iniziativa nel
processo oppure esservi chiamato da una delle parti originarie e, se le altre parti vi
consentono, l'alienante o il successore universale potranno esserne estromessi. In tal
caso cessa la sostituzione processuale e il processo continuer fra i titolari del rapporto
giuridico sostanziale.
Il successore a titolo particolare, infine, potr, pur non essendo intervenuto in giudizio,
impugnare la sentenza.
46
a) diritto controverso va inteso come diritto sostanziale dedotto in giudizio, o meglio
diritto sostanziale ipotetico, meramente affermato da chi agisce in giudizio. Non
sempre, infatti, vi coincidenza tra diritto sostanziale dedotto in giudizio e diritto
rispetto al quale si avuto il trasferimento. Ad esempio, nel caso in cui si chieda al
giudice lannullamento, risoluzione o rescissione (cio una pronuncia costitutiva su
un contratto ad effetti reali) e nel corso del giudizio il bene oggetto del contratto viene
alienato, il diritto fatto valere in giudizio sarebbe il diritto alla modificazione giuridica
e non coinciderebbe con il diritto trasferito (propriet del bene). Tali casi rimarrebbero
quindi esclusi dallambito di applicazione della disciplina in questione
b) diritto controverso va inteso come diritto della parte al provvedimento di merito.
Questo orientamento parte dal presupposto che alla proposizione della domanda che
afferma il diritto e allesercizio di poteri e facolt conseguenti nonch
alladempimento di doveri ed oneri connessi, viene ricollegato dallordinamento il
dovere del giudice di provvedere e quindi il diritto al provvedimento di merito (sia
esso favorevole o sfavorevole). Se ne deduce che tale diritto al provvedimento
(accompagnato o meno da un autonomo trasferimento del diritto sostanziale) potr
essere oggetto di disposizione. Con riferimento allesempio precedente di
annullamento, risoluzione o rescissione di contratti ad effetti reali, essi rientrano in
pieno in quanto si riscontra una completa coincidenza tra diritto dedotto in giudizio e
diritto oggetto del trasferimento.
In definitiva, la complessa problematica dellambito di applicazione dellart. 111 pone in
evidenza che, come la successione a titolo universale, anche la successione a titolo
particolare non presuppone necessariamente analoghi mutamenti sul piano sostanziale
e pu pertanto rientrare nella categoria della successione processuale.
95. Acquisto in buona fede dei mobili e trascrizione delle domande giudiziali
La regola dellefficacia della sentenza ultra partes, cio nei confronti del successore a
titolo particolare anche se non intervenuto in giudizio presenta due rilevanti limitazioni:
a) in caso di acquisto, nel corso del processo, della propriet o altro diritto reale su beni
mobili: viene fatta salva la regola del possesso di buona fede vale titolo
b) in caso di acquisto, nel corso del processo, di immobili: vengono fatte salve le
disposizioni sulla trascrizione e, in particolare, la complessa normativa sulla
trascrizione delle domande giudiziali.
96. Estromissione
Estromissione del garantito (art. 108): se il garante, intervenuto in giudizio, accetta
di assumere la causa in luogo del garantito e le altre parti non si oppongono, il
garantito pu chiedere la propria estromissione. Questa disposta dal giudice con
ordinanza; ma la sentenza di merito pronunciata nel giudizio spiega i suoi effetti
anche contro l'estromesso.
47
Estromissione dellobbligato (art. 109): il giudice pu estromettere lobbligato nel
caso in cui questo di dichiari disposto ad eseguire la prestazione a favore di chi ne
abbia diritto e depositi la cosa o la somma dovuta.
In generale, casi di estromissione si possono registrare ogni qual volta un giudizio con
pluralit di parti venga definito nei confronti di una o alcune soltanto di esse.
48
SEZIONE III
GLI ATTI PROCESSUALI
Capitolo X
IL PROCESSO
99. Procedimento
Latto processuale trova collocazione nel procedimento inteso come attivit che si
susseguono in un ordinata successione. Due sono le caratteristiche fondamentali del
procedimento:
Gli effetti del procedimento sono considerati come il prodotto dellatto finale;
Ogni atto del procedimento collegato sia a monte che a valle, costituisce in
sostanza il presupposto dellatto successivo e a sua volta presuppone latto
precedente.
Gli atti del procedimento sono per lo pi disposti in ordine logico secondo listituto della
preclusione, altre volte la sequenza degli atti risponde anche a criteri cronologici.
Il procedimento utilizzato per lo pi per lo svolgimento di attivit amministrative.
100. Processo
Innanzitutto gli atti processuali sono disposti in ordine logico e rigorosamente
cronologico. Il processo coinvolge soggetti diversi, ciascuna delle parti fornita di poteri
speculari rispetto al contro interessato per cui si parla anche di parit delle armi. Le parti
sono in sostanza poste in equilibrio dinamico dallinstaurazione del giudizio fino alla sua
definizione con astratta equivalenza di chance. Il tessuto connettivo di questo equilibrio
viene chiamato principio del contraddittorio che in buona sostanza lelemento
distintivo fra procedimento e processo.
49
rapporti paritetici su quello che stato chiamato lordine isonomico. In tale contesto non
c allegazione, deduzione argomentazione o prova che possa sfuggire al
contraddittorio. Ad es. se il giudice dispone dufficio un mezzo di prova, le parti possono
articolare nuove prove contrarie dirette o indirette anche se ormai la loro deduzione
sarebbe preclusa.
50
quello di privilegiare fra le diverse interpretazioni possibili di una norma quella
che nel bilanciamento tra diversi valori costituzionali sia pi idonea a dare
attuazione al principio del giusto processo.
104. Labuso del processo.
Nellambito dellabuso del processo possono essere distinte due fasi:
Nella prima fase labuso del processo ha assunto il valore di un contenitore
formale entro cui inserire una serie di fattispecie concrete, sconfinanti nel dolo e
nella frode, tutte connotate da un alto grado di disvalore e quindi considerate
senza dubbio illecite e sanzionate penalmente;
Nella fase pi recente la figura dellabuso sembra allargarsi e spostarsi anche alla
strumentalit dei rimedi processuali. Forme di abuso del processo vengono
individuate nellimpiego del processo o di un singolo atto processuale per una
funzione diversa per quella per la quale erano preordinati. Tale utilizzo anormale
dello strumento processuale non sempre valutato negativamente nel nostro
ordinamento. In alcuni casi esso rientra nellabilit del patrocinio sempre che si
tratti di comportamenti deontologicamente corretti.
Labuso pu annidarsi anche nella condotta del giudice e dei suoi collaboratori ovvero
della parte e del suo difensore. Labuso in questi casi dipende dalluso non corretto del
potere ad es. di direzione e gestione del processo. La sanzione non va ricercata nella
nullit dellatto processuale ed il rimedio essenzialmente di ordine disciplinare.
Labuso della parte e del suo difensore pu poi consistere nella violazione del dovere di
lealt di cui allart. 88 del cpc, in tal caso la sanzione va ricercata nel riparto delle spese
di lite.
Capitolo XI
LATTO PROCESSUALE E LA SUA TIPOLOGIA
51
prescritta la sottoscrizione e degli atti di parte e degli atti del giudice o dei suoi
ausiliari.
111. Sentenza
La sentenza la forma del provvedimento decisorio per eccellenza. Unica regola a
riguardo che non c provvedimento privo di valore decisorio per il quale sia prevista la
forma della sentenza, mentre pu darsi che il legislatore in astratto preveda o il giudice
in concreto adotti forma diversa della sentenza per un provvedimento sostanzialmente
decisorio. (es. il decreto ingiuntivo; lordinanza della cassazione sul RDC o di
giurisdizione)
Lart. 132 indica come contenuto della sentenza i requisiti essenziali fra i quali rilievo
hanno:
la concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione;
il dispositivo e la sottoscrizione del giudice;
La motivazione la base logico-giuridica sulla quale poggia il comando contenuto nel
dispositivo che destinato a passare in giudicato nel caso di mancata o rigettata
impugnazione, ovvero ad essere travolto dallimpugnazione.
52
La forma del decreto invece utilizzata quando non vi sia contraddittorio e sul punto non
sia ancora sorta una questione fra le parti. (es. decreto ingiuntivo emesso inaudita altera
parte).
53
o notificazione per pubblici proclami nel caso in cui la notifica debba essere
fatta nei confronti di una rilevante pluralit di individui difficili da
identificare;
o notifica a mezzo diverso dallufficiale giudiziario effettuata a mezzo del
servizio postale, della posta elettronica o a mezzo dellavvocato difensore
La relata con la quale lufficiale giudiziario da conto dellattivit espletata.
La notifica si perfeziona per il soggetto notificante al momento della consegna dellatto
allufficiale giudiziario e per il destinatario dal momento in cui lo stesso ha la legale
conoscenza.
Capitolo XII
I TERMINI PROCESSUALI
54
La valutazione di ragionevolezza della durata dellintero processo viene condotta
sostanzialmente in base a tre criteri:
o La complessit del caso;
o La condotta delle parti;
o Il comportamento del giudice o di altre autorit.
La valutazione di ragionevolezza o congruit di un singolo termine viene a sua
volta condotta in base allampiezza della durata ed alla decorrenza del termine.
Dies a quo.
Nei confronti di un termine non ragionevole duplice la tutela offerta dal nostro
ordinamento:
In primis nel diritto interno la Corte dAppello;
In secondo luogo la Corte Costituzionale
55
incide sulla validit dellatto a quo, la sentenza impugnabile gi perfetta ed
efficace. Invalido sar invece latto ad quem, latto di impugnazione per
sopravvenuta e definitiva carenza di potere del suo autore. Il decorso del termine
perentorio costituisce un fatto giuridico autonomo dotato di propria efficacia
estintiva che opera a posteriori rispetto allatto a quo, essendo questo gi perfetto
ed efficace e a priori rispetto allatto ad quem. A differenza della nullit per
inosservanza di un termine dilatorio, tale nullit sar insanabile e rilevabile
dufficio.
Inosservanza del termine ordinatorio: non incide sullefficacia ne dellatto a quo ne
dellatto ad quem. In questo caso non abbiamo una efficacia di tipo estintivo.
56
Capitolo XIII
NULLITA DELLATTO PROCESSUALE
57
Leccezione non pu essere posta dalla parte che abbia causato il vizio o che
abbia rinunciato a farlo valere;
Modalit temporale: leccezione deve essere proposta nella prima istanza o difesa
successiva allatto o alla notizia di esso.
Quanto agli effetti siamo in presenza di una nullit relativa in quanto pu essere
pronunciata solo su istanza di parte e sanabile se non eccepita nei limiti e modi sopra
indicati ovvero se latto ha comunque raggiunto lo scopo.
In ragione dellessenzialit del requisito mancante e per garantire la regolarit del
processo, in alcuni casi espressamente previsti dalla legge la nullit rilevabile dufficio
(es. nullit derivante dai vizi di costituzione del giudice e dellintervento del p.m.). In
ipotesi del genere la nullit rilevabile in ogni stato e grado del giudizio e non ha
efficacia leventuale rinuncia della parte. Quanto agli effetti in questi casi siamo in
presenza di una nullit assoluta, di regola insanabile, salvo che la legge disponga
altrimenti.
58
128. Nullit della sentenza ed assorbimento delle nullit in motivi di
impugnazione
La sentenza come decisione che chiude il grado di giudizio pertanto vulnerata sia dai
vizi che hanno inficiato gli atti che lhanno preceduta e dai quali dipenda sia dai vizi ad
essa propri. La sentenza pu essere impugnata solo allinterno del processo e con i
mezzi che lordinamento predispone. Non invece possibile far valere i vizi in esame in
via incidentale in una sede diversa da quella prevista. Viene cos consacrato il principio
dellassorbimento dei vizi di nullit in motivi di impugnazione. Se lipotizzata nullit
riguarda i tratti iniziali della catena ossia il giudizio e la sentenza di primo grado, non
travolge lintera catena giunta al terzo tratto ossia il giudizio in cassazione se non sia
stata denunziata prima come motivo di appello e poi come motivo di cassazione.
In definitiva possiamo dire che se manchi o non venga esperito utilmente il mezzo di
impugnazione idoneo a portare la nullit a conoscenza del giudice dellimpugnazione il
vizio diviene irrilevante e quella nullit resta sanata.
59
Una volta che al giudice non rimane che pronunziare la nullit anche se cos circoscritta,
lordinamento gli impone di disporre la rinnovazione degli atti ai quali la nullit si
estende. La rinnovazione consiste nella ripetizione dellatto invalido e degli atti
successivi contagiati dallinvalidit del primo. Viene disposta dal giudice in quanto sia
possibile, cio in quanto non siano gi verificate decadenze o preclusioni.
La rinnovazione in linea generale non comporta infatti remissione in termini e
superamento delle decadenze ormai maturate. In base al principio dispositivo
ammessa anche una rinnovazione ad esclusiva iniziativa di parte.
La rinnovazione va anche disposta dal giudice con ordinanza e di regola ha effetto ex
nunc.
Con una statuizione incidentale che accede alla pronuncia di nullit e allordinanza di
rinnovazione il giudice porr le spese della rinnovazione a carico del cancelliere,
dellufficiale giudiziario o del difensore che risultino responsabili della nullit. Inoltre, su
istanza di parte, con la sentenza definitiva, il cancelliere o lufficiale giudiziario possono
essere anche condannati al risarcimento del danno da loro causato con dolo o colpa
grave nel compimento dellatto nullo.
Capitolo XIV
INTRODUZIONE DELLA CAUSA
132. Premessa
Processo ordinario e processo speciale sono i due strumenti per attuare lattivit
giurisdizionale, tuttavia il primo il modello base di ogni tipo di processo e si articola in
tre fasi: introduzione, trattazione e decisione. Durante la fase introduttiva, che si avvia
con un atto di parte disposto normalmente dal titolare della posizione giuridica da
tutelare (fatti salvi i casi di rappresentanza, di sostituzione e di legittimazione speciale),
si realizzano gli atti che portano al contatto fra le parti ed il giudice, vengono individuate
la situazione di diritto sostanziale da tutelare ed il tipo di tutela (di accertamento, di
condanna, costitutiva) richiesto.
133. Citazione
Latto con cui si instaura il processo ha la forma della citazione che ha due destinatari: il
convenuto ed il giudice. Preliminarmente alla citazione, lavvocato tenuto ad informare
il proprio assistito della possibilit di avvalersi del procedimento di mediazione (che per
alcune controversie disposta in via obbligatoria dalla legge ed condizione di
procedibilit della domanda giudiziale).
I requisiti che la citazione deve avere sono contenuti nellarticolo 163 c.p.c. e si
inquadrano nelle due categorie fondamentali delledictio actionis e nella vocatio in ius.
a) Individuazione della domanda: edictio actionis si tratta del momento nel quale si
fissano gli elementi oggettivi della domanda proposta dallattore. Pertanto la citazione
deve contenere:
60
la determinazione della cosa oggetto della domanda (petitum);
lesposizione dei fatti e degli elementi di diritto fondanti la domanda (causa
petendi);
le conclusioni.
In questa fase si introduce la distinzione fra diritti autodeterminati e diritti etero
determinati; i primi si verificano allorquando sia impossibile lesistenza in un
determinato momento storico di pi diritti di uguale contenuto in capo al medesimo
soggetto (tipicamente i diritti assoluti sono autodeterminati). La causa petendi si
esaurisce nella tesi che lattore presenta, a prescindere dal fatto che ha generato il diritto
in questione. Siamo davanti a diritti etero determinati ogniqualvolta pi diritti sostanziali
dello stesso tipo possono coesistere contemporaneamente in capo al medesimo
soggetto (tipicamente si tratta delle obbligazioni di genere). In questi casi la causa
petendi coincide con quella che fonda il credito stesso.
b) Vocatio in ius, citazione e ricorso la fase che instaura il contradditorio e per
questo la citazione deve contenere lindicazione del giorno di comparizione avanti al
giudice adito, garantendo il rispetto dei tempi per il diritto di difesa (almeno 90 giorni
o almeno 150 giorni se il luogo della notificazione si trova in Italia o fuori Italia).
Sempre nella citazione, oltre ad invitare il convenuto alla costituzione, vanno
esplicitate le conseguenze di una mancata tempestiva costituzione. La causa verr
iscritta a ruolo solo in seguito alla notifica della citazione con la costituzione
dellattore o anche del solo convenuto.
Linizio della pendenza della lite (litispendenza) coincide quindi con la notifica della
citazione (nel rito del lavoro e negli altri ordinamenti speciali, la notifica sostituita dal
deposito del ricorso).
61
Se i vizi non vengono sanati per mancata o non tempestiva rinnovazione della citazione
ordinata dal giudice, il processo si estingue.
62
il momento in cui si completa linstaurazione del processo: lattore deve costituirsi
entro dieci giorni dalla notifica della citazione ed il convenuto, come si detto, venti
giorni prima delludienza; attore, convenuto ed eventuali interventori devono rispettare
nei loro atti le formalit previste dagli articoli 163, 167 e 267 c.p.c. e devono agire, salvo
le previste eccezioni, atraverso chi sia munito dello ius postulandi.
Capitolo XV
TRATTAZIONE DELLA CAUSA
63
comparizione e libero interrogatorio delle parti e, su richiesta congiunta, tentativo
di conciliazione delle stesse;
richiesta di chiarimenti alle parti sui fatti da loro allegati ed indicazione del giudice
istruttore delle questioni rilevabili dufficio che ritiene opportuno trattare;
proposizione da parte dellattore di domande ed eccezioni conseguenti alle
riconvenzionali del convenuto, e richiesta di autorizzazione alla chiamata del terzo
per esigenze di difesa del convenuto;
precisazione, di entrambe le parti, di domande, eccezioni e conclusioni gi
formulate;
fissazione dei termini per il deposito di memorie (30 giorni per le memorie di
precisazioni e modificazioni delle domande; altri 30 giorni per la replica a quanto
emerso dalle memoria appena sopra, ulteriori 20 giorni per le indicazioni di prova
contraria);
indicazioni delle prove che il giudice istruttore ritiene di disporre dufficio, con
indicazione del termine per le parti per indicare le prove che si rendono necessarie
a seguito di quelle indicate dal giudice e successivo termine assegnato alle parti
per la replica;
ordinanza sullammissione delle prove e fissazione delludienza per lespletamento
delle prove stesse (anche di quelle disposte dufficio);
ordinanza di immediata spedizione della causa in decisione.
A questo punto opportuno precisare che se il convenuto si costituisce depositando la
comparsa di risposta direttamente alla prima udienza, lattore pu chiedere un rinvio per
lesame della difesa; vi inoltre la possibilit che alcune delle attivit elencate si
realizzino semplicemente attraverso uno scambio di memorie che in linea di massima
avviene fuori udienza che rimane cos riservata allo sviluppo delliter processuale
strettamente inteso (contatto fra parti e giudice istruttore).
64
Alludienza fissata per linterrogazione le parti si devono presentare personalmente o
con un adeguato procuratore generale.
Nel caso in cui la conciliazione non riesca o non sia nemmeno tentata, il processo si
dipana attraverso le fasi successiva, la prima delle quali attiene alla definizione del
thema decidendum per cui il giudice istruttore chiede alle parti i chiarimenti necessari
sulla base dei fatti da queste dedotti, ed indica le questioni rilevabili dufficio che ritiene
opportuno trattare. A questo punto lattore, edotto delle tesi del convenuto, pu
introdurre nuove domande ed eccezioni e chiedere lautorizzazione alla chiamata in
causa di un terzo, se collegata alla riconvenzionale del convenuto od alle sue eccezioni;
sia lattore che il convenuto possono poi precisare e modificare domande, eccezioni e
conclusioni gi formulate.
Al convenuto infine data ancora la possibilit di presentare nuove eccezioni
conseguenti alle novit introdotte dallattore. inoltre prevista la possibilit che, ex art.
183, su richiesta di parte il giudice istruttore conceda un triplice giro di memorie
difensive, particolarmente utili peraltro a definire loggetto del giudizio. La finale
formulazione di domande, eccezioni e conclusioni sulle quali il giudice si dovr
pronunciare avviene quindi per fasi fino a cristallizzarsi in forma definitiva identificando
cos il thema decidendum.
Il quadro delineato origina discussioni soprattutto in merito alla distinzione fra
modificazione (ammessa) e novit (vietata) che il contesto introduce in seguito a
modifiche, eccezioni, riconvenzionali si ritiene che perch vi sia una modificazione
dovr trattarsi di un semplice aggiustamento della causa petendi o del petitum che non
stravolga la domanda nei suoi contenuti essenziali.
143. Preclusioni
La definizione del thema decidendum e del thema probandum portano le parti alla
chiusura della facolt di allegazione dal momento che il giudice pu pronunciarsi iuxta
alligata; questo significa che si attiva una preclusione che riguarda domanda, eccezioni
ed istanze probatorie e lunico rimedio a tale situazione la rimessione nei termini ex art.
153 c.p.c.
65
Una attenuazione a tale principio si trova nella convinzione diffusa che sia in verit
possibile ancora allegare i fatti sopravvenuti capaci di realizzare la cessazione della
materia del contendere od i fatti divenuti rilevanti solo successivamente a seguito di una
modifica legislativa, oppure ancora fatti secondari dai quali si possa desumere in via
diretta od indiretta il modo di essere della fattispecie costitutiva, impeditiva, estintiva o
modificativa del diritto in questione. Il principio applicativo delle regole sulla preclusione
fa quindi riferimento pi allattenzione ai canoni della difesa, del contradditorio e della
ragionevole durata del processo, piuttosto che ad un rispetto meramente formale della
norma.
Capitolo XVI
ISTRUZIONE PROBATORIA IN GENERALE
145. Premesse
La prova costituita da una serie di strumenti con i quali si verifica lattendibilit o meno
delle ipotesi di fatto formulate nel processo. Listruzione probatoria, modalit attraverso
la quale la prova viene acquisita a processo, non sempre presente ma da relazionare
al tipo di fatti che vengono richiamati dallattore: fatti pacifici (cio ammessi anche dal
convenuto), fatti non contestati, fatti notori (che rientrano nella comune esperienza, con
lattenzione in questo senso a non fare riferimento alla scienza privata del giudice) non
richiedono di essere provati.
Per il resto, la maggior parte, il giudice dovr ricostruire e qualificare i fatti allegati
collegandoli alle conseguenze giuridiche. Tale ricostruzione va circoscritta ai fatti
rilevanti ed in ogni caso il giudice tenuto alla decisione applicando le regole sullonere
della prova per cui, chi ne gravato e non lo soddisfa, soccombente. Le regole di
riferimento si trovano in parte nel codice civile ed in parte nel codice di procedura civile.
146. Disponibilit della prova e poteri di ufficio del giudice. Il c.d. diritto alla
prova.
In linea di principio si possono individuare tre modelli probatori fondamentali: il modello
dispositivo (che privilegia il monopolio delle parti non solo allallegazione dei fatti ma
anche a quello delle prove), il modello inquisitorio (che consente anche al giudice di
acquisire prove), il modello misto.
Il modello di riferimento per lordinamento italiano quello di tipo misto. Lart. 115 fissa il
principio di disponibilit della prova, per cui il giudice deve porre a fondamento della
propria decisione le prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero, mentre lart. 97
fissa il principio del divieto di utilizzazione del sapere privato da parte del giudice. Lo
stesso art. 115 tuttavia lascia aperta qualche possibilit di deroga perch prevede
eccezioni al principio della disponibilit della prova, quando previste dalla legge. In ogni
caso il nostro sistema rimane solidamente ancorato al diritto alla prova (nelle sue
espressioni di diritto della parte di dedurre nei limiti di legge tutti i mezzi di prova idonei
66
a dimostrare la fondatezza della propria tesi, diritto alla prova contraria, diritto a far
assumere in contradditorio le prove, diritto ad ottenere una valutazione motivata dei
risultati delle prove da parte del giudice).
67
prove precostituite (esistenti indipendentemente dal processo: tipicamente i
documenti che sono solo da acquisire) e prove costituende (che si formano nel corso
del processo: tipicamente le testimonianze);
prove dirette (permettono al giudice di percepire direttamente il fatto), indirette e
rappresentative;
prove specifiche (relative al fatto primario) e prove indiziarie;
prove dirette (che hanno lo scopo di dimostrare lesistenza del fatto) e prove contrarie
(che hanno lo scopo di negare lesistenza di un fatto).
68
CAPITOLO XVII
MEZZI DI PROVA
69
la sottoscrizione. Si dice tacito quanto la controparte si costituisce e non disconosce la
sottoscrizione nella prima udienza o nella prima risposta successiva alla produzione.
Si ha verificazione quanto viene accertata, in apposito giudizio, lautenticit della
scrittura, in quanto proveniente da chi appare averla sottoscritta.
70
- Listanza, in via principale o incidentale, deve provenire personalmente dalla parte o
da un suo procuratore speciale, e deve contenere, a pena di nullit, gli elementi e le
prove della falsit;
- Se proposta incidentalmente, occorre procedere allinterpello della controparte, ossia
di chi ha prodotto il documento contestato: il giudice gli chiede se intenda
avvalersene. Se la risposta negativa, il documento non utilizzabile. Se la risposta
positiva, il giudice, che ritiene il documento rilevante, autorizza la presentazione della
querela.
- La causa, proposta sia in via incidentale che in via principale, sempre di
competenze del tribunale in composizione collegiale, con la necessaria
partecipazione del PM.
- La sentenza che accerta la falsit del documento pu essere eseguita soltanto dopo il
passaggio in giudicato e deve contenere la dichiarazione della falsit nel dispositivo.
- Il giudizio relativo alla querela di falso incidentale comporta la sospensione impropria
della causa principale.
- Lincidente pu profilarsi in ogni stato e grado del processo.
71
proveniente dalla controparte o dal suo rappresentante, che faccia apparire verosimile il
fatto.
Rendere testimonianza un obbligo, cui il testimone non pu sottrarsi, salvo che per
segreto dufficio o professionale. In caso di reiterata mancata comparizione del teste, il
g.i. ne dispone laccompagnamento coattivo e lo condanna ad una pena pecuniaria. La
reticenza o la falsit della testimonianza comporta sanzioni di carattere penale.
Nel rito ordinario, la prova testimoniale rimessa alla disponibilit delle parti, a
differenza di quanto avviene nei riti differenziati davanti al giudice di pace, al giudice
unico e al giudice del lavoro.
Con lordinanza di ammissione, il g.i. riduce la lista dei testi sovrabbondanti ed elimina
quelli incapaci di testimoniare. Una volta ammessi, la parte interessata ha lonere di
intimare i testi a comparire alludienza fissata per la loro audizione. Qualora, senza
giusto motivo, la parte non fa chiamare il teste, il g.i., anche dufficio, dichiara decaduta
la prova, salvo che laltra parte dichiari di aver interesse allaudizione.
72
di raccolta della testimonianza, la parte interessata deve predisporre il modulo
contenente i quesiti a cui il teste deve rispondere. Il giudice, esaminate le risposte, pu
comunque disporre che il teste sia chiamato a deporre in udienza.
155. Confessione
La confessione consiste nella dichiarazione resa dalla parte sulla verit dei fatti a s
sfavorevoli e favorevoli allaltra parte. Non ha un contenuto negoziale, ma un atto
giuridico in senso stretto, in cui rileva la volontariet del comportamento.
La confessione ha per oggetto fatti, non diritti che scaturiscono dai predetti fatti.
Pertanto la confessione si distingue dalla ricognizione del debito o dalla promessa di
pagamento.
I fatti confessati devono essere sfavorevoli al confitente; si parla invece di dichiarazione
complessa quando la dichiarazione contiene sia fatti sfavorevoli che fatti favorevoli.
La confessione deve riguardare fatti relativi a diritti disponibili, sia oggettivamente che
soggettivamente: la confessione deve pertanto provenire unicamente dalla parte capace
di disporre del diritto o dal suo rappresentante (legale o volontario), ma solo nei limiti in
cui questi vincoli il rappresentato. Ne deriva che le dichiarazioni c.d. confessorie rese dal
difensore in giudizio non hanno valore di confessione, in quanto il difensore non ha la
capacit di disporre del diritto.
73
Nel caso di dichiarazione complessa, se laltra parte non contesta la verit dei fatti e
delle circostanze aggiunte, la dichiarazione confessoria fa piena prova; altrimenti
liberamente apprezzata dal giudice, con conseguente degradazione da prova legale a
prova rimessa al prudente apprezzamento del giudice.
156. Giuramento
Il giuramento consiste nella dichiarazione della verit di fatti favorevoli alla parte che lo
rende nel corso del processo.
Si distingue il giuramento decisorio, deferito da una parte allaltra per farne dipendente la
decisione totale o parziale della causa, dal giuramento suppletorio, deferito dufficio dal
giudice a una delle parti al fine di decidere la causa, quando la domanda o le eccezioni
non sono pienamente provate.
74
non piuttosto di un mezzo di decisione della controversia. Proprio per tale particolarit,
questo istituto presenta dei rigorosi limiti di ammissibilit.
Innanzitutto, deve trattarsi di giuramento su fatti relativi a diritti disponibili: la
disponibilit riguarda la parte che deferisce il giuramento, ossia sfida laltra a prestarlo,
rischiando cos di perdere la causa, anche in caso di falso giuramento.
Ulteriori presupposti per lammissibilit sono i seguenti:
- non deve trattarsi di fatto illecito (perch la parte non pu essere messa
nellalternativa di perdere la causa o di dichiarare di aver tenuto un comportamento
penalmente o comunque altrimenti sanzionabile)
- non deve trattarsi di contratto per il quale sia previsto lo scritto ad substantiam
- non deve trattarsi di dichiarazione che contraddica allestrinseco dellatto pubblico.
157. Presunzioni
75
Le presunzioni sono le conseguenze che la legge o il giudice trae da un fatto noto
(factum probans) per risalire ad un fatto ignoto (factum probandum). Siamo nellambito
delle prove indiziarie che, come tali, non riguardano il fatto primario ma un fatto diverso
che presuppone oppure esclude il fatto primario.
Si distinguono le presunzioni legali che traggono origine da disposizioni legislative, dalle
presunzioni semplici, che sono invece affidate alla prudente valutazione del gudice.
76
- Il c.d. consulente deducente, nominato affinch prenda in esame i fatti allegati dalle
parti o comunque provati e ne tragga elementi di valutazione che richiedono
cognizioni specialistiche extragiuridiche
- Il c.d. consulente percipiente, che ricerca e acquisisce dati che richiedono
conoscenze tecniche particolati, ad integrazione di quelli altrimenti disponibili.
A proposito delle cognizioni specialistiche, va ricordato che il giudice, come non pu
utilizzare la sua conoscenza privata riguardo ai fatti rilevanti in causa (c.d. principio del
divieto di utilizzare il proprio sapere privato), cos non pu avvalersi della propria cultura
in campi extragiuridici, anche qualora ne fosse dotato.
La consulenza tecnica ha natura ausiliaria ed integrativa: la nomina rientra nei poteri
discrezionali del giudice e la consulenza non pu avere finalit meramente esplorative,
cio diretta alla mera ricerca di fatti, elementi o circostanze non provati.
Il consulente ha il dovere di imparzialit e deve astenersi e pu essere ricusato per gli
stessi motivi del giudice.
La sua attivit pu svolgersi sia nella sede processuale, assistendo ad udienze, sia
allesterno, alla presenza o meno del giudice istruttore, nel rispetto del contradditorio, e
si conclude con una relazione acquisita agli atti.
Il giudice non vincolato al parere reso dal consulente, tuttavia deve dar conto in
motivazione delle ragioni del suo dissenso dalle conclusioni del tecnico.
77
158.5 Mezzi di prova dufficio: ispezioni, esperimenti giudiziali, informazioni alla
p.a.
I mezzi di prova che il giudice pu disporre dufficio sono lispezione e lesperimento
giudiziale, il giuramento suppletorio, la richiesta di informazioni alla p.a. nonch, entro
certi limiti, la prova testimoniale.
Lispezione consiste nella constatazione statica, da parte del giudice, di persone, luoghi
o cose, mobili o immobili, semprech ci appaia indispensabile per conoscere i fatti di
causa, possa compiersi senza grave danno per la parte o per il terzo e senza costringerli
a violare segreti professionali o dufficio.
Il g.i. ha inoltre facolt di disporre rilievi, calchi e fotografie ed esperimenti giudiziali.
Lesperimento consiste in una riproduzione dinamica di eventi, al fine di constatare se
quel certo fatto pu essersi o meno verificato in date condizioni di tempo o luogo.
Ispezioni ed esperimenti avvengono alla presenza del giudice o, se del caso, con
lintermediazione di un suo ausiliario e si deve applicare il principio del contradditorio,
con facolt delle parti di presenziare agli atti del processo.
Le informazioni alla p.a. possono essere chieste dal g.i. in relazione ad atti e documenti
in possesso dellamministrazione stessa. Si tratta di un potere discrezionale e
insindacabile in sede di legittimit, che non deve assumere funzione sostitutiva
dellonere di prova.
CAPITOLO XVIII
TIPOLOGIA DEI PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE
78
o la non contestazione da parte del debitore ( esclusa quindi in caso di
contumacia del debitore, in quanto la contumacia non parificata alla non
contestazione).
Lordinanza ha carattere provvisorio ( soggetta a revoca o modifica, anche dufficio,
per tutto il corso del giudizio, oltre che con sentenza finale) e costituisce titolo
esecutivo (anche se non consente iscrizione di ipoteca giudiziale).
- Ordinanza di ingiunzione: consente al creditore di ottenere, in ogni stato del processo
e in contradditorio (attuale con il debitore costituito e virtuale con il debitore
contumace), un provvedimento immediato di condanna che anticipa gli effetti della
sentenza. Presupposti di tale ordinanza sono:
o listanza da parte del creditore di una somma liquida di denaro o di una
determinata quantit di cose fungibili, oppure, da parte dellavente diritto alla
consegna di una cosa determinata. Rispetto al decreto ingiuntivo, lordinanza
presenta un ambito di applicazione pi limitato in quanto non applicabile n ai
crediti per onorari e rimborsi dei professionisti, n ai crediti dello Stato e degli
altri enti pubblici.
o la prova scritta del diritto fatto valere.
Anche lordinanza di ingiunzione revocabile o modificabile in ogni momento ed
inidonea a pregiudicare la decisione di merito. Pu inoltre essere dichiarata
provvisoriamente esecutiva solo ove ricorrano particolari circostanze, ossia se il
diritto fatto valere sia fondato su cambiali o altri titoli di credito o se vi sia grave
pregiudizio nel ritardo.
- Ordinanza successiva alla chiusura dellistruzione: si inserisce nella fase del
processo oramai prossima alla decisione e attribuisce alle parti una alternativa:
seguire il regime ordinario della decisione, con i relativi tempi lunghi (c.d. collo della
bottiglia del processo), oppure optare per un provvedimento anticipatorio della
sentenza, emesso dal g.i. e fondato su una cognizione piena dei fatti e non soltanto
sommaria, come avviene per gli altri provvedimenti anticipatori. Presupposti di tale
provvedimento sono:
o listanza della parte che abbia chiesto la condanna al pagamento di somme
oppure la consegna o il rilascio di beni
o lesaurimento dellistruttoria, che comprende non solo il caso in cui lintera
attivit istruttoria sia stata espletata, ma anche quello in cui tale attivit non sia
stata richiesta o il giudice non labbia ammessa
o che sia stata raggiunta la prova, in modo completo o parziale.
Lordinanza, pronunziata in contradditorio, ha per oggetto la condanna al pagamento
di somme di denaro ovvero alla consegna di beni mobili o al rilascio dei beni
immobili.
Lordinanza titolo esecutivo e pu essere revocata soltanto con la sentenza che
definisce il giudizio.
Emanata lordinanza, si possono ipotizzare due sviluppi:
79
a) il processo giunge alla decisione finale di merito: la sentenza sostituisce il
provvedimento interlocutorio in esame (sia che confermi, sia che revochi o
modifichi)
b) lordinanza anticipatoria si converte in sentenza, qualora lintimato, entro 30 gg
dalla presa di conoscenza dellordinanza, non notifica ricorso con cui chiede
espressamente la pronunzia della sentenza.
80
la decisione, la controversia va decisa con sentenza, senza affrontare questioni che, in
astratto, si collocherebbero a monte.
Se la deliberazione riservata al collegio, la decisione adottata a maggioranza di voti.
Terminata la votazione, il presidente scrive e sottoscrive il dispositivo. Il giudice che ha
espresso voto non conforme pu far risultare il proprio dissenso motivato, in apposito
verbale da conservare in plico sigillato.
Segue la stesura della motivazione, di solito ad opera del g.i. e relatore.
81
- Il tribunale, cui sia rimessa la causa per la decisione, pu definirla in tutto o in parte,
in rito o in merito, oppure pu limitarsi a provvedere soltanto su questioni relative
allistruzione, senza definire il giudizio neppure in parte. Nella prima ipotesi la
sentenza pu essere definitiva o non definitiva, a seconda che esaurisca lintera
materia del contendere davanti al giudice adito oppure decida su un aspetto soltanto,
rimettendo la causa in istruzione davanti al g.i. per gli aspetti non decisi.
Le sentenze non definitive, al pari di quelle definitive (ma a differenza, in generale, delle
ordinanze) sono immutabili nella sede adita: il Tribunale, una volta adottata la decisione
su una parte della controversia, non potr tornare sui suoi passi e modificare la sentenza
non definitiva in sede di successiva pronunzia con la sentenza definitiva (che dovr
riguardare solamente i punti non ancora decisi).
82
168 Effetti della sentenza
La sentenza produce immediatamente gli effetti suoi propri (efficacia della sentenza),
anche se essi sono ancora temporanei e possono venir meno; quando per per il
decorso dei termini o per lesaurimento delle impugnazioni la sentenza diventa
irretrattabile ed i suoi effetti diventano definitivi, si dice che la sentenza passa in
giudicato.
Tutte le sentenze producono effetti sul processo:
- la sentenza definitiva, esaurendo la materia del contendere avanti al giudice adito,
conclude il relativo grado di giudizio
- la sentenza non definitiva conclude il giudizio sulla sola questione decisa,
escludendo che possa essere esaminata di nuovo in quel grado di giudizio.
- la sentenza di rito svolge unicamente effetti sul processo e non incide sul piano
sostanziale
- la sentenza di merito svolge invece i suoi effetti anche e soprattutto fuori del
processo, sul piano del diritto sostanziale, incidendo sulle posizioni giuridiche delle
parti.
La distinzione tra efficacia della sentenza e giudicato trova unulteriore riprova in una
serie di provvedimenti di merito che, pur muniti di esecutivit, non espletano effetti
allesterno del processo in cui sono stati emessi. Si tratta di provvedimenti che hanno
natura esclusivamente endoprocessuale; sono cio dotati di unefficacia ridotta o
minore, che non assicurano loro stabilit e possono pertanto essere messi in
discussione in un successivo autonomo giudizio.
Va invece distinta lefficacia dalla esecutivit della sentenza di merito. Per efficacia si
intendono gli effetti propri della sentenza di merito (di accertamento, di condanna o
costitutivi); per esecutivit ci si riferisce invece alla possibilit di utilizzare la sentenza
come titolo esecutivo, necessario presupposto dellesecuzione forzata.
CAPITOLO XIX
VICENDE ANOMALE DEL PROCESSO
170 Premessa
Una volta iniziato il processo, possono verificarsi eventi che ne modificano il corso
rispetto alliter normale. Si tratta di vicende anomale causate:
- dallintervento di altri soggetti
- dallestromissione di un soggetto che aveva assunto, dallinizio o successivamente,
la posizione di parte
- dalla mancata costituzione delluna o dellaltra parte
- dalla riunione ad altro processo o dalla separazione di cause
- dalla sospensione, interruzione, estinzione o cessazione della materia del contendere.
83
171 Intervento in causa ed estromissione
Alle parti originarie, durante il processo se ne possono aggiungere altre, a seguito di
intervento volontario o coatto, su istanza delle parti o per ordine del giudice oppure in
seguito ad integrazione del contradditorio nellipotesi di litisconsorzio necessario.
Lintervento si realizza con la partecipazione alludienza, o il deposito in cancelleria, di
comparsa modellata sullo schema della comparsa di risposta. Nella causa si profila
quindi un litisconsorzio successivo, necessario o facoltativo.
Fenomeno inverso allintervento lestromissione di una delle parti, prevista in ipotesi
specifiche e sempre dipendente da un provvedimento del giudice.
172 Contumacia
Le parti di un processo per essere abilitate a compiere atti del processo devono
costituirsi, cio manifestare lintento di attivarsi nella difesa o nella proposizione di
domande nel proprio interesse. Si dice invece contumace la parte non costituita, assente
la parte costituita che omette di presentarsi alla sentenza.
Il processo pu comunque svolgersi anche in contumacia o in assenza delluna o
dellaltra parte, ma non di tutte le parti. Se dopo la notifica della citazione, n lattore n il
convenuto si costituiscono, non si ha dichiarazione di contumacia e il processo resta
quiescente, con facolt di ciascuna parte di riassumerlo entro tre mesi, conservando gli
effetti sostanziali e processuali. In difetto di riassunzione, il processo si estingue.
Se manca la costituzione dellattore, il convenuto, una volta costituitosi, pu optare per
la prosecuzione del giudizio, ovvero per lestinzione. Una volta costituitosi lattore, pu
mancare la costituzione del convenuto, ovvero del chiamato in causa. Il g.i., verificata la
validit della notifica dellatto introduttivo, dichiara la contumacia, che viene considerata
come comportamento neutro, cio come scelta di non difendersi nel processo e non
costituisce pertanto elemento valutabile ai fini dellaccoglimento della domanda
dellattore (che dovr quindi assolvere comunque allonere della prova).
Il contumace, nonostante la sua volont di non intervenire nel processo, deve essere
tenuto al corrente degli atti rilevanti del processo stesso (es.: vanno notificate
personalmente al contumace le domande nuove o riconvenzionali, le ordinanze che
ammettono interrogatorio formale o giuramento, lordinanza di ingiunzione, etc)
E prevista la c.d. sanatoria della contumacia: il contumace pu costituirsi tardivamente
fino alludienza di precisazione delle conclusioni, ma non pu compiere atti che, nel
momento in cui entra nel processo, sarebbero preclusi.
Si precisa che il p.m. non pu mai essere contumace, in quanto il suo intervento si pu
realizzare nella massima libert di forme.
84
Fenomeno inverso la separazione delle cause: quando in un unico processo siano
state riunite e trattate pi cause o ricomprese dallorigine pi domande, pu essere
disposta la separazione di alcune delle cause, o di alcune delle domande, lasciando
pendente il processo per cause o le domande separate e di circoscrivere la portata delle
decisioni. A seguito della separazione, la decisione sulla causa o sulla domanda avr
carattere di sentenza definitiva, non suscettibile di riserva di impugnazione.
85
- consente di coordinare processi pendenti avanti a giudici diversi, anche di Paesi
diversi;
- consente di risolvere, in alternativa alla tecnica del simultaneus processus, i problemi
posti dalla necessit di decidere sia una causa pregiudiziale che una causa da essa
dipendente.
In tema di pregiudizialit civile, il giudice pu sospendere il processo in tutti i casi in cui
egli stesso o altro giudice deve risolvere una controversia la cui definizione dipende la
decisione della causa. Se non possibile trattare simultaneamente le cause, si rende
necessario sospendere la causa dipendente fino al passaggio in giudicato della sentenza
che definisce la causa pregiudiziale, evitando una doppi istruttoria, anche se con
linconveniente di dilatare i tempi del giudizio dipendente. Proprio per evitare lutilizzo
della procedura a fini strumentali, in dottrina si ritiene percorribile solo quando imposta
dalla legge (non sarebbe sufficiente listanza di parte) e sempre che non sia percorribile
la trattazione simultanea delle due cause.
La decisione di un giudizio civile pu dipendere anche dalla definizione di una causa
pregiudiziale pendente avanti al giudice amministrativo (pregiudizialit amministrativa).
Se il giudice amministrativo deve pronunciarsi in ordine alla legittimit di un atto
amministrativo che indice su un diritto soggettivo, in quanto investito di una
giurisdizione generale, non si avr sospensione del giudizio civile. Se invece il giudice
amministrativo investito della giurisdizione esclusiva, il giudice civile sospender il
proprio giudizio.
In tema di pregiudizialit penale, a lungo il nostro sistema stato ispirato al principio
della supremazia del giudizio penale rispetto a quello civile e, di conseguenza, il
processo civile doveva essere sospeso in attesa del giudicato penale. Oggi, invece, si
sta affermando il principio della reciproca separazione e indipendenza dei due giudizi.
86
La revoca del mandato al difensore, o la rinuncia di lui allincarico, non hanno effetto
interruttivo, ed anzi non hanno alcun effetto nel processo, in confronto del giudice e
delle altre parti, finch il difensore non venga sostituito. Qualora non venga proseguito o
riassunto entro 3 mesi dallinterruzione, il processo si estingue.
87
Gli altri provvedimenti del giudice di merito, quali sentenze di rito e ordinanze istruttorie,
non hanno effetto nel nuovo processo.
Tuttavia, le ordinanze anticipatorie non soltanto sopravvivono allestinzione del processo
e conservano efficacia esecutiva ma, se si tratta di ordinanze di ingiunzione, possono
acquistare quellefficacia esecutiva che non avessero allorigine.
Quanto alle prove raccolte nel processo estinto, prevista in generale la loro
degradazione in argomenti di prova nel nuovo processo, previsione da interpretare
secondo la lettera e la logica.
Secondo la lettera, parlando di prove raccolte, il legislatore si riferisce alle prove
costituende, e non a quelle precostituite, ossia ai documenti.
Secondo la logica, occorre distinguere tra le prove rimesse al prudente apprezzamento
del giudice (per le quali opera la degradazione) e quelle legali, che vincolano il giudice
senza essere rimesse alla sua concreta valutazione nel contesto delle altre risultante di
causa.
Per le spese sopportate dalla parte nel processo estinto, vale il principio che restano a
carico di chi le ha anticipate.
Appendice
Dellesercizio dellazione
Art. 101. Principio del contraddittorio
88
Il giudice, salvo che la legge disponga altrimenti, non pu statuire sopra alcuna
domanda, se la parte contro la quale proposta non stata regolarmente citata e non
comparsa.
Se ritiene di porre a fondamento della decisione una questione rilevata dufficio, il
giudice riserva la decisione, assegnando alle parti, a pena di nullit, un termine, non
inferiore a venti e non superiore a quaranta giorni dalla comunicazione, per il deposito in
cancelleria di memorie contenenti osservazioni sulla medesima questione.
Art. 102. Litisconsorzio necessario
Se la decisione non pu pronunciarsi che in confronto di pi parti, queste
debbono agire o essere convenute nello stesso processo.
Se questo promosso da alcune o contro alcune soltanto di esse, il giudice ordina
l'integrazione del contraddittorio in un termine perentorio da lui stabilito.
Art. 103. Litisconsorzio facoltativo
Pi parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le
cause che si propongono esiste connessione per l'oggetto o per il titolo dal quale
dipendono, oppure quando la decisione dipende, totalmente o parzialmente, dalla
risoluzione di identiche questioni.
Il giudice pu disporre, nel corso della istruzione o nella decisione, la separazione
delle cause, se vi istanza di tutte le parti, ovvero quando la continuazione della loro
riunione ritarderebbe o renderebbe pi gravoso il processo, e pu rimettere al giudice
inferiore le cause di sua competenza.
Art. 104. Pluralit di domande contro la stessa parte
Contro la stessa parte possono proporsi nel medesimo processo pi domande
anche non altrimenti connesse, purch sia osservata la norma dell'articolo 10 secondo
comma.
E' applicabile la disposizione del secondo comma dell'articolo precedente.
Art. 105. Intervento volontario
Ciascuno pu intervenire in un processo tra altre persone per far valere, in
confronto di tutte le parti o di alcune di esse, un diritto relativo all'oggetto o dipendente
dal titolo dedotto nel processo medesimo.
Pu altres intervenire per sostenere le ragioni di alcuna delle parti, quando vi ha
un proprio interesse.
Art. 106. Intervento su istanza di parte
Ciascuna parte pu chiamare nel processo un terzo al quale ritiene comune la
causa o dal quale pretende essere garantita.
Art. 107. Intervento per ordine del giudice
Il giudice, quando ritiene opportuno che il processo si svolga in confronto di un
terzo al quale la causa comune, ne ordina l'intervento.
Art. 108. Estromissione del garantito
Se il garante comparisce e accetta di assumere la causa in luogo del garantito,
questi pu chiedere, qualora le altre parti non si oppongano, la propria estromissione.
89
Questa disposta dal giudice con ordinanza; ma la sentenza di merito pronunciata nel
giudizio spiega i suoi effetti anche contro l'estromesso.
Art. 109. Estromissione dell'obbligato
Se si contende a quale di pi parti spetta una prestazione e l'obbligato si dichiara
pronto a eseguirla a favore di chi ne ha diritto, il giudice pu ordinare il deposito della
cosa o della somma dovuta e, dopo il deposito, pu estromettere l'obbligato dal
processo.
Art. 110. Successione nel processo
Quando la parte vien meno per morte o per altra causa, il processo proseguito
dal successore universale o in suo confronto.
Art. 111. Successione a titolo particolare nel diritto controverso
Se nel corso del processo si trasferisce il diritto controverso per atto tra vivi a
titolo particolare, il processo prosegue tra le parti originarie.
Se il trasferimento a titolo particolare avviene a causa di morte il processo
proseguito dal successore universale o in suo confronto.
In ogni caso il successore a titolo particolare pu intervenire o essere chiamato
nel processo e, se le altre parti vi consentono, l'alienante o il successore universale pu
esserne estromesso.
La sentenza pronunciata contro questi ultimi spiega sempre i suoi effetti anche
contro il successore a titolo particolare ed impugnabile anche da lui, salve le norme
sull'acquisto in buona fede dei mobili e sulla trascrizione.
CAPITOLO XX
IMPUGNAZIONI IN GENERALE
179 Premesse
Impugnare significa contestare. Oggetto della contestazione pu essere un atto di
autonomia privata (testamento, contratto, etc), un provvedimento amministrativo
(licenza, concessione, etc) oppure un provvedimento giurisdizionale, a carattere
decisorio o no.
90
che, per la verit, sono mezzi di impugnazione di provvedimenti decisori, ancorch
emessi in forma diversa dalla sentenza.
Quanto ai motivi dellimpugnazione, si parla di c.d. error in procedendo quando la
sentenza si presume invalida per violazioni della legge processuale nel corso del
processo o nella formazione della decisione oppure di error in iudicando quando si
presume che la sentenza sia ingiusta, cio frutto di un errore di giudizio da parte del
giudice.
91
La giurisprudenza afferma che il giudicato copre il dedotto e il deducibile. Lautorit del
giudicato copre non soltanto le ragioni fatte valere in giudizio (giudicato esplicito) ma
anche tutte quelle altre ragioni le quali, sebbene non dedotte specificamente,
costituiscono precedenti logici, essenziali e necessari della pronuncia (giudicato
implicito). Resta impregiudicata soltanto la soppravvenienza di fatti e di situazioni
nuove, che si siano verificate dopo la formazione del giudicato o quanto meno che non
fossero deducibili nel giudizio il cui giudicato si formato.
92
Limpugnazione consiste nellesplicazione del diritto di agire e difendersi in giudizio,
garantito dallart. 24 della Costituzione. Tale garanzia incontra una serie di limiti.
180.2 Legittimazione
Attengono invece a profili soggettivi la legittimazione e linteresse.
La legittimazione attiva o passiva spetta, di regola, a chi stato parte nella controversia;
pertanto, nel giudizio di impugnazione si avr normalmente un numero di parti non
superiore a quello riscontrato nella controversia definita con la decisione impugnata.
Particolati problemi, sotto il profilo della legittimazione, sorgono per gli interventori e per
il p.m.
Rispetto ad una decisione presa in primo grado, sono legittimati allimpugnazione
linterventore principale e quello litisconsortile, che nella vertenza hanno introdotto un
diritto autonomo, che avrebbero potuto far valere in un processo distinto.
Il p.m. abilitato allimpugnazione in un ambito che pi ampio del suo potere di azione
ex art. 69 ma pi ristretto del suo dovere di intervento ex art. 70 co.1, in quanto pu
impugnare in tutti i casi nei quali potrebbe essere attore nonch nelle cause
matrimoniali, escluse quelle di separazione tra coniugi.
93
180.4 Acquiescenza
Lacquiescenza consiste nellaccettazione della decisione, sopravvenuta in forma
espressa o tacita, dopo la decisione. Essa deve provenire dalla parte personalmente o
tramite procuratore munito di potere. Non consentita la rinuncia preventiva
allimpugnazione e non ha effetto lacquiescenza rispetto allimpugnazione straordinaria
per revocazione.
Lacquiescenza tacita consiste nel compimento di atti incompatibili con la volont di
impugnare. Nellipotesi di sentenza articolata in pi capi, lacquiescenza pu essere
totale o parziale, a seconda che laccettazione comprenda il tutto o soltanto uno o pi
capi. Limpugnazione di un capo comporta ex lege acquiescenza ai capi non contestati
(c.d. acquiescenza presunta), a meno che il capo non impugnato non dipenda dallaltro.
180.6 Competenza
La competenza per limpugnazione, in alcuni casi, spetta allo stesso giudice autore della
decisione impugnata; in altri casi al giudice c.d. superiore che, per lappello avverso la
decisione del giudice di pace o del Tribunale rispettivamente il Tribunale o la Corte
dappello e, per il regolamento di competenza oltrech ovviamente per il ricorso in
cassazione, la Corte di cassazione.
In ogni casi, il giudizio di impugnazione si svolge in contradditorio e, pertanto, latto
introduttivo va notificato alla controparte.
94
Si ha causa inscindibile sia in caso di litisconsorzio necessario originario in prima
istanza, ma anche nel caso di litisconsorzio per motivi processuali sopravvenuti, a
seguito di intervento di terzo nonch di morte della parte, cui succedono pi eredi.
Cause tra loro dipendenti sono invece ravvisabili nella pregiudizialit e nella chiamata in
garanzia, quando la partecipazione delle parti della controversia pregiudiziale o di quella
di garanzia sia necessaria per la completezza del contradditorio in sede di impugnazione.
Nelle ipotesi di cause inscindibili o tra loro dipendenti, se limpugnazione non coinvolge
tutti i litisconsorzi necessari, il giudice disporr lintegrazione del contradditorio, da
effettuarsi nel termine perentorio alluopo fissato, pena linammissibilit
dellimpugnazione.
95
quanto limpugnazione pu riguardare anche capi differenti e indipendenti da quello
dellimpugnazione principale.
Sotto il profilo soggettivo, in presenza di pluralit di parti, il problema si intreccia con
quello della scindibilit o meno delle cause. Lorientamento in giurisprudenza prevede
che limpugnazione incidentale tardiva pu essere proposta soltanto contro la parte che
ha presentato limpugnazione principale e non contro le altre. In dottrina, stato rilevato
il contrasto con lesigenza di poter valutare linteresse ad impugnare in via incidentale
nel momento in cui sono emersi tutti gli elementi, in modo da poter valutare tutti i
vantaggi e gli svantaggi.
Mentre limpugnazione incidentale tempestiva conserva la propria autonomia
dallimpugnazione principale, quella tardiva in dipendenza logica dallimpugnazione
altrui e, quindi, perde efficacia se la prima dichiarata inammissibile o improcedibile.
96
180.13 Estinzione del processo di impugnazione
Se il processo di impugnazione si estingue, passa in giudicato anche la sentenza (o il
capo della stessa che non aveva ancora acquisito forza di giudicato). Ovviamente, se
limpugnazione aveva ad oggetto una sentenza passata in giudicato, lestinzione
comporter semplicemente la consumazione del potere di impugnazione.
97
CAPITOLO XXI
SINGOLI MEZZI DI IMPUGNAZIONE
182. Appello
Lappello il pi antico e diffuso strumento di revisione della sentenza. LAssemblea
costituente francese, nel 1790, consacr il principio del doppio grado di giurisdizione
che, inizialmente, aveva soprattutto la funzione di limitare lutilizzo di pi appelli
successivi. Successivamente, in epoca napoleonica, il doppio grado viene collegato
allassetto burocratico e gerarchico della magistratura. In Italia, tale configurazione entr
in crisi in epoca repubblicana. Innanzitutto, la Costituzione non ha previsto copertura
costituzionale al principio del doppio grado di giurisdizione, per cui lappello potrebbe
anche essere abolito. Inoltre, stabilendo che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e
che si distinguono fra loro soltanto per diversit di funzioni, si minata la concezione
gerarchica e burocratica del giudice. Nulla impedisce, infatti, che lappello sia portato ad
un giudice di uguale rango, inquadrato in uffici equiordinati e reciprocamente
indipendenti.
In definitiva, lappello oggi trova legittimazione nella convinzione che chi giudica
successivamente, soprattutto se munito di esperienza superiore, favorito perch pu
tener conto del lavoro svolto in primo grado e pu pi facilmente correggere eventuali
errori o omissioni. Il principio del doppio grado ha perso il significato originario di limite
ed assume un valore garantistico, di assicurare un doppio esame della controversia.
Valore solo tendenziale, in quanto il legislatore pu anche sancire linappellabilit di
talune sentenze emesse in primo grado (es. sentenza emessa dal giudice che opera
secondo equit o sentenza che definisce le opposizioni agli atti esecutivi).
Lappello pu presentarsi, in astratto, secondo due opposti modelli:
a) come prosecuzione del giudizio di primo grado davanti ad un giudice diverso, allo
scopo di pervenire ad un nuovo esame (c.d. novum iudicium) della controversia. Le
parti, nei limiti della domanda originaria, possono dedurre nuove difese, nuove
eccezioni, nuove prove. In questo modelli, adottato dal nostro codice di procedura
civile del 1865, la sentenza di primo grado viene ricondotta ad un saggio
preliminare e pertanto priva di efficacia esecutiva
b) come riesame e controllo delloperato del primo giudice (c.d. revisio prioris istantiae)
al fine di eliminare eventuali errori. Di conseguenza, sono escluse nuove difese,
nuove eccezioni e nuove prove e non sussiste la possibilit di riservare lesecutivit
alla sentenza di secondo grado. Il codice vigente, senza adottare integralmente
questo secondo modello, sembra avvicinarsi per taluni aspetti a questo modello.
98
Lappello unimpugnazione ordinaria a critica libera, con una parziale eccezione per le
sentenze equitative del giudice di pace. E quindi un rimedio per denunziare qualsiasi
vizio della sentenza di primo grado, anche la mera ingiustizia. Lappello viene definito
anche gravame nel senso che il soccombente si grava, cio si duole della sconfitta in
primo grado e chiede un nuovo giudizio di merito.
Oggetto dellappello possono essere le decisioni emesse in primo grado, escluse, oltre
alle sentenze pronunciate secondo equit (appellabili esclusivamente per violazione
delle norme sul procedimento) e quelle che definiscono le opposizioni agli atti esecutivi,
le:
- ordinanze che hanno deciso esclusivamente sulla competenza, soggette soltanto
al regolamento necessario
- sentenze pronunciate dal tribunale, per le quali le parti abbiano rinunciato
consensualmente allappello.
- sentenze emanate dalla Corte dAppello in unico grado.
Lappello consentito anche contro provvedimenti non in forma di sentenza, sempre che
definiscano in prima istanza una controversia di tipo cognitivo.
Quanto alle condizioni soggettive, legittimato ad esperire intervento, per la prima volta
nel giudizio di appello, colui che sarebbe legittimato allopposizione di terzo. In altri
termini, colui che, quale interventore principale, avrebbe potuto intervenire ma non
intervenuto in primo grado, rimanendo cos terzo.
99
182.3 Pluralit di parti e pluralit di impugnazioni
Il giudizio di appello pu riguardare cause inscindibili o scindibili; ne consegue che pu
verificarsi sia il caso in cui in appello devono essere coinvolte tutte le parti tra le quali si
svolto il giudizio di primo grado, sia il caso in cui lappello riguardi soltanto alcune di
quelle parti.
Essendo previsto lintervento di terzi, allappello possono partecipare anche pi soggetti
di quelli intervenuti in primo grado.
In appello si pu avere pluralit di impugnazioni contro la stessa sentenza anche in
assenza di una pluralit di parti: in caso di soccombenza parziale, infatti, ciascuna parte
pu procedere allimpugnazione incidentale, come risposta e contrattacco
allimpugnazione principale. Lappello incidentale si propone, a pena di decadenza, con
la comparsa di risposta, allatto della costituzione tempestiva dellappellato in
cancelleria.
100
Lindispensabilit della prova cosa diversa dalla semplice rilevanza: riguarda aspetti
della controversia emersi soltanto in appello, che non avrebbero potuto essere provati in
primo grado.
In tema di prove documentali, la giurisprudenza era orientata a considerare il divieto di
nuove prove costituende, mentre le prove precostituite (documenti) potevano comunque
essere prodotti per la prima volta in appello. Di diverso indirizzo la Cassazione, come
confermato dalla riforma del 2009, che ha stabilito il divieto di nuovi mezzi di prova,
compresi i nuovi documenti (anche se sembra potersi affermare che il divieto non trovi
applicazione in ordine alle prove disponibili dufficio).
101
Quanto alle restituzioni in generale, si ritiene che lesecutivit della sentenza dappello ,
che non da meno di quella della sentenza di primo grado, comporta che sulla base
della sentenza di secondo grado non ancora passata in giudicato - si possa chiedere il
rimborso di quanto pagato e, in generale, le restituzione in pristino della situazione
giuridica modificata in esecuzione della sentenza di primo grado, riformata in appello,
nonch lestromissione del lavoratore dal posto di lavoro, ove era stato reintegrato in
esecuzione della sentenza di primo grado.
183 Revocazioni
Con il termine revocazione vengono indicati alcuni istituti che assumono connotazioni
nettamente diverse. Si parla di:
- impugnazione straordinaria, che pu riguardare sentenze passate in giudicato
- impugnazione ordinaria, consentita esclusivamente prima del passaggio in
giudicato della sentenza revocanda.
Il termine perentorio per proporre la revocazione ha conseguentemente una diversa
decorrenza: levento considerato motivo di revocazione nel primo caso, la
notificazione o pubblicazione della sentenza revocanda nel secondo.
102
La revocazione straordinaria ammessa invece per vizi occulti della sentenza, ossia
per vizi che non risultano dalla stessa lettura del provvedimento, ma emergono in un
momento successivo, che pu precedere o anche seguire il passaggio in giudicato
della sentenza.
Oggetto di questa revocatoria possono essere, pertanto, sia la sentenza pronunziata
in appello o in unico grado, per la quale ancora aperto il termine per proporre
ricorso in cassazione, sia quella appellabile, per la quale sia tuttavia scaduto il
termine per lappello, col conseguente passaggio in giudicato.
Si pongono, pertanto, problemi di concorso tra limpugnazione per revocazione e
quelle per cassazione o per appello, avverso la stessa sentenza.
I motivi di revocazione straordinaria sono i seguenti:
- sentenza effetto di dolo di una parte ai danni dellaltra ovvero effetto di dolo del
giudice
- sentenza pronunciata in base a prove poi riconosciute o dichiarate false, oppure
che la parte soccombente ignorava essere gi state riconosciute o dichiarate false
- sentenza pronunziata senza tener conto di documenti decisivi rintracciati dopo la
pronuncia o non prodotti dalla parte interessata, a causa di forza maggiore o per
fatto dellavversario.
103
effetto di dolo o collusione delle parti a danno di determinati terzi. La prima non ha
termine di decadenza, mentre quella revocatoria soggetta ad un termine perentorio
breve, che decorre dalla scoperta del dolo o della collusione.
Il procedimento si svolge in contradditorio tra il terzo ed i predetti litisconsorti e il
giudizio si chiude con sentenza, soggetta alle stesse impugnazioni proponibili contro la
sentenza opposta. Nel caso di rigetto dellimpugnazione, lopponente condannato la
pagamento di una pena pecuniaria.
104
- il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni
- regola i conflitti di competenza e di attribuzioni
- adempie gli altri compiti ad essa conferiti dalla legge.
Si evidenzia il dubbio di costituzionalit con riferimento allart. 111 della Costituzione per
quanto riguarda la giurisdizione esclusiva riservata al giudice amministrativo: la
Cassazione veglia sul riparto dei compiti tra le varie giurisdizioni ma le decisioni dei
giudici amministrativi sono sottratte al vaglio di legalit affidato alla cassazione. Tuttavia,
il dubbio non sembra essere fondato in quanto la stessa Costituzione, in tema di
giurisdizione affidata al giudice amministrativo, detta norme di rango pari a quelle
dellart. 111 e non esclude quindi la legittimit delle ipotesi di giurisdizione esclusiva.
Quanto ai compiti conferiti dalla legge alla cassazione, in linea generale possibile
rivolgerle istanze in sede:
- di impugnazione in senso tecnico
- di rimedi di tipo giurisdizionale previsti per le parti e per gli stessi giudici che non
rientrano nel novero delle impugnazioni come sopra connotate
- in sede di tipo amministrativo.
105
Quanto alla condizione oggettiva di ammissibilit, si tratta di impugnazione ordinaria,
avverso decisioni emesse in appello o in unico grado, comprese quelle ammesse in sede
di revocazione ed opposizione di terzo, in quanto soggette alle stesse impugnazioni cui
era sottoposta la sentenza revocata oppure opposta. E inoltre ricorribile in Cassazione
la sentenza in primo grado del Tribunale quando le parti rinuncino concordemente
allappello per ricorrere direttamente in Cassazione, possibile solo in caso di violazione o
falsa applicazione di norme di diritto e dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro.
In caso di sentenze non definitive, se esse decidono questioni insorte senza definire,
nemmeno parzialmente, il giudizio nel merito, non sono ricorribili immediatamente in
cassazione, ma possono (o meglio debbono) essere impugnate qualora venga proposto
ricorso per cassazione avverso la sentenza che definisce, anche parzialmente, il giudizio.
Le c.d. sentenza parziali o parzialmente definitive conservano, invece, la doppia
prerogativa, cos come per lappello: ricorribilit immediata oppure ricorribilit differita,
previa riserva di impugnazione.
Eccezione: soltanto ricorribile immediatamente in cassazione la sentenza del giudice
del lavoro che decide in via pregiudiziale una questione riguardante lefficacia, la validit
o linterpretazione delle clausole di un contratto o accordo collettivo nazionale.
E poi ammesso ricorso c.d. straordinario in cassazione non solo contro le sentenze e
contro i provvedimenti sulla libert personale ma anche contro ogni provvedimento
giurisdizionale che, sebbene privo della forma di sentenza, abbia natura decisoria, cio
stauisca su diritti soggettivi o status e abbia carattere di definitivit, cio non sia prevista
nei suoi confronti alcuna possibilit di riesame o di impugnazione. Tale ricorso oggi del
tutto assimilato al ricorso ordinario in cassazione.
106
Lerror in procedendo consiste in:
- Violazione delle norme sul riparto della giurisdizione (fra giudici italiani di ordine
diverso, ovvero tra giudici italiani e p.a., oppure tra giudici italiani e giudici
stranieri)
- Violazione delle norme sulla competenza, quando non prescritto in regolamento
di competenza
- Nullit della sentenza per vizi propri (es. difetto di sottoscrizione) o del
procedimento (fatti salvi i casi in cui la tassativit della nullit subisce
ampliamento o riduzione)
- Vizio di motivazione, consistente in omessa, insufficiente o contradditoria
motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio.
Lerror in iudicando consiste nella violazione (negazione/fraintendimento di una
norma di diritto o affermazione di norma inesistente) o falsa applicazione (norma
applicata ad una fattispecie concreta non corrispondente a quella astrattamente
prevista) di norme di diritto e dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro.
La distinzione tra error in procedendo e error in iudicando conserva una indubbia portata
pratica, in particolare quando la Cassazione anche giudice del fatto: nellipotesi di error
in procedendo, il giudizio di legittimit comporta sempre laccertamento del fatto
giudiziale, che la Cassazione pu constatare e valutare autonomamente, a differenza del
fatto esterno al processo, che di regola sfugge al suo esame.
107
Si cercato pertanto di limitare o quanto meno di disincentivare il ricorso
indiscriminato alla cassazione, attraverso anche interventi della Cassazione sul piano
organizzativo, quali laccorpamento avanti ad alcuni collegi dei ricorsi omogenei e di
quelli che presentano carattere di serialit.
Particolarmente controversa stata ladozione, da parte della Corte, del c.d. principio
di autosufficienza, secondo il quale il ricorso, a pena di inammissibilit, dovrebbe
essere formulato con tale completezza da consentire alla Corte di valutarne la
fondatezza mediante il solo suo esame, non essendo il giudice di legittimit tenuto a
consultare atti e documenti di causa o anche solo la sentenza impugnata. Tale
principio ha rischiato di diventare un boomerang per la Corte, in quanto i difensori
hanno cominciato a redigere ricorsi prolissi, offuscando le questioni dibattute, con
conseguente appesantimento del lavoro della cassazione.
Nel 2005 stato istituito un organo interno, la c.d. struttura unificata, alla quale
stato affidato lesame preliminare di tutti i ricorsi, per individuare quelli di agevole e
immediata decisione, al fine di sottrarli alla procedura ordinaria ed assegnarli al rito
camerale.
Nel 2006, il legislatore ha prescritto che il ricorso, a pena di inammissibilit, deve
contenere la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e dei
contratti o accordi collettivi sui quali si fonda. Al principio dellautosufficienza si
sostituito quello della necessaria localizzazione: non pi richiesta la trascrizione nel
ricorso (per intero o in parte) di atti, documenti o contratti ma sufficiente indicare
specificatamente la loro localizzazione nei fascicoli dei precedenti gradi di giudizio.
In secondo luogo, stato stabilito che ogni motivo di ricorso doveva concludersi,
sempre a pena di inammissibilit, con la formulazione di un quesito di diritto, finendo
cos per imporre al ricorrente lonere di individuare il diritto sostanziale e processuale
che si assumeva violato e che si chiedeva di riaffermare. Nel caso di vizio di
motivazione, non potendo configurarsi un quesito di diritto, il motivo doveva
contenere la chiara indicazione del fatto controverso.
Quesito di diritto e chiara indicazione del fatto avevano lo scopo, da un lato, di
educare i difensori a formulare ricorsi tecnicamente meglio costruiti, dallaltro di
ridurre il carico di lavoro della Cassazione, mediante la declaratoria di inammissibilit
dei ricorsi mal formulati.
108
o mutare il suo orientamento (condizione negativa). Ad es. non sottoposto a tale
filtro di ammissibilit il regolamento di giurisdizione, in quanto rimedio preventivo
che, come tale, non presuppone previa decisione o provvedimento impugnato.
- Ulteriore inammissibilit si ha nellipotesi in cui sia manifestamente infondata la
censura relativa alla violazione dei principi regolatori del giusto processo. Questa
ipotesi ha sollevato numerose perplessit: si tratta di una chiara ipotesi di
infondatezza del ricorso trasformata in un caso di inammissibilit. Si presuppone,
in ogni caso, che siano censurabili soltanto i vizi del procedimento che producono
una lesione dei principi regolatori del giusto processo e, in particolare, del
contradditorio in senso forte e del diritto di difesa.
109
b) In altre numerose ipotesi, il rito camerale viene impiegato al fine di concludere il
procedimento in cassazione, approdando a provvedimenti definitivi di carattere
decisorio
c) Tutte le volte in cui accoglie o rigetta il ricorso principale e leventuale ricorso
incidentale per manifesta fondatezza o infondatezza, ivi compresa la situazione di
inammissibilit previste dallart. 360bis.
d) Nel caso di dichiarazione dellestinzione del processo, nei casi diversi dalla rinunzia
e) Nel caso di pronunzia sul regolamento di giurisdizione o di competenza.
f) Nelle ipotesi di correzione di errori materiali ed omissioni e in alcune ipotesi di
revocazione di sentenze della stessa Corte.
Sotto il profilo procedimentale, nel rito camerale oggi pienamente garantito il
contradditorio: il primo presidente, se non ricorrono le ipotesi di pronuncia a SS.UU.,
assegna i ricorsi allapposita sezione filtro, il cui presidente, a sua volta, nomina un
relatore. Se tale sezione non definisce il giudizio, gli atti sono assegnati, sempre dal
primo presidente, ad una delle classiche sezioni semplici, nel cui ambito verr nominato
un secondo relatore.
In entrambe le ipotesi:
1. Se il relatore ritiene possibile definire il giudizio in camera di consiglio, deposita in
cancelleria una relazione con la concisa esposizione delle ragioni che possono
giustificare la relativa pronuncia
2. Il Presidente fissa con decreto ladunanza della Corte
3. La relazione ed il decreto di fissazione delladunanza, almeno 20 gg prima, sono
notificati al p.m. e alle parti, che possono presentare conclusioni scritte (il p.m.) o
memorie (le parti) fino a 5 gg prima delladunanza
4. Sia il p.m. che i difensori delle parti possono anche comparire in camera di
consiglio e chiedere di essere sentiti
5. Se anche il secondo relatore non ritiene che sussistano le condizioni perch il
ricorso sia deciso in camera di consiglio o se il collegio dissente dalla relazione
del relatore, la causa rinviata alla pubblica udienza.
La relazione, anche se emanata dal relatore e non dallintero collegio, si configura
come una vera e propria ordinanza opinata, sulla quale le parti sono invitate a
fornire i rispettivi punti di vista.
Nel caso di procedimento relativo ai regolamenti di giurisdizione e di competenza, il rito
camerale in cassazione presenta alcune varianti: il p.m. presenta infatti conclusioni
scritte che vengono notificate alle parti le quali devono limitarsi a presentare memorie
entro 5 gg dalladunanza, fermo restando la possibilit per i difensori di comparire ed
essere sentiti nel corso delladunanza fissata per la discussione dei soli regolamenti di
giurisdizione.
110
normalmente, in caso di esito positivo della fase rescindente (accoglimento del
ricorso con cassazione della sentenza impugnata), la fase rescissoria affidata ad un
giudice diverso, il giudice di rinvio.
prevista tuttavia uneccezionale ipotesi in cui il rescissorio affidato alla stessa
Suprema Corte, la cui decisione sostituisce quella cassata, definendo il merito della
controversia (c.d. cassazione sostitutiva nel merito)
La Corte enuncia il principio di diritto in due ipotesi:
a) quando decide un ricorso riferito ad una ipotesi di violazione o falsa applicazione
di una norma di diritto sostanziale (error in iudicando)
b) quando risolve una questione di diritto di particolare importanza, cio un ricorso
col quale si deducono vizi di natura processuale (error in procedendo)
Per principio di diritto si intende la regola in base alla quale i giudici risolvono i casi
dubbi o difficili nellottica della nomofilachia, contribuendo cio anche a garantire
luniforme interpretazione ed applicazione del diritto.
Di norma spetta al giudice di rinvio, nel momento in cui formula il giudizio sul merito,
applicare il principio di diritto e, comunque, uniformarsi a quanto stabilito dalla Corte.
Qualora, tuttavia, non siamo richiesti ulteriori accertamenti di fatto, che esorbitano
dalla funzione della cassazione, diventa inutile rimettere le parti al giudice di rinvio per
la decisione nel merito e la Corte decide la causa nel merito.
111
- casi in cui la lite non si sarebbe potuta proporre o il processo proseguire (es
quando prima dellinizio dellazione in giudizio dovevano essere adempiuti alcuni
oneri, come la mediazione obbligatoria per alcune controversie)
112
Tuttavia non si possono ignorare eventuali errori in cui potrebbero incorrere anche i
supremi giudici.
La sentenza della Corte potrebbe presentare il vizio di mancata sottoscrizione e in tal
caso si potr ottenere la dichiarazione di inesistenza della decisione (ma non si tratter
di impugnazione, bens di autonoma azione da iniziare avanti al giudice competente di
primo grado).
La sentenza potrebbe inoltre essere affetta da errore materiale o di calcolo, ma anche la
correzione non identificabile come impugnazione, ma come rimedio di natura
amministrativa.
Veri e propri mezzi di impugnazione sono, peraltro, la revocazione ordinaria, la
revocazione straordinaria e lopposizione di terzo, quando di tratti di decisioni della
Corte sul merito, ossia senza rinvio.
Tali mezzi di impugnazione vanno proposti con ricorso alla stessa Corte che li definisce
nella fase rescindente mentre, quanto al rescissorio, la Corte rinvia al giudice che ha
pronunziato la sentenza cassata, con la decisione della stessa Corte.
113