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Stefano Balassone I Mass Media fra società, potere e mercato 1

15/07/2010
book in progress - sezione III Imprese nel Mercato Globale
capitolo 4: le Imprese francesi

Abstract
Perimetro e ricavi dei principali gruppi francesi
Francia ................................................................................................................................................ 1
France Television ..................................................................................................................... 4
TF1 ........................................................................................................................................... 5
Groupe Lagardere .................................................................................................................... 6
Vivendi ..................................................................................................................................... 6

Francia
Generazione del sistema e sue caratteristiche fondamentali

La televisione in Francia nasce prima della Seconda guerra mondiale: le prime trasmissioni
partirono in forma sperimentale già nel 1935 e nel 1937 vi furono i primi programmi regolari,
trasmessi tutte le sere alle 20:30 per una platea di poche centinaia di persone. Dopo la parentesi
dell’occupazione nazista quando era in funzione un servizio televisivo in lingua tedesca e francese,
chiamato Fernsehsender Paris, nel marzo del 1945, due mesi prima della definitiva capitolazione
tedesca, il Governo provvisorio di Charles de Gaulle, affermava il monopolio pubblico sulle
trasmissioni di radiodiffusione e istituiva l’RDF (Radio Diffusion de France), un organo “di stato”
posto pertanto sotto il controllo del Governo: fin dall’inizio, dunque, a differenza della esperienza
inglese, viene stabilito uno stretto legame tra potere esecutivo e mezzo radiotelevisivo.
La società pubblica per la radiotelevisione prese corpo nel 1949 con l’RTF (Radiodiffusion et
Télévision Française), che inizialmente operava con un’unica emittente.

Negli anni ’50 diverse componenti sociali, specialmente del mondo dell’industria privata,
incominciarono a mettere in discussione il monopolio mentre si intensificava la presenza di alcune
emittenti transfrontaliere ricevibili in Francia, come la monegasca TMC (che copriva alcune regioni
del Sud) o la lussemburghese RTL (soprattutto in Alsazia e Lorena).

L’avvento della quinta Repubblica, nel 1958, con il ritorno al potere di de Gaulle e con il passaggio
da un modello parlamentare ad uno presidenzialista si tradusse in rafforzamento del controllo
dell’esecutivo sulla radiotelevisione pubblica, vista anche come un utile strumento fondamentale
per controbilanciare la forza dell’informazione della carta stampata, in molti casi considerata ostile
al Governo.

Nel dicembre del 1963, venne creato il secondo canale (l’attuale France 2), e l’RTF venne
trasformato nell’ORTF (Office de Radio et Télévision Française). Nel 1968
la pubblicità viene trasmessa dai canali pubblici.

Il dibattito sulla necessità di articolare il panorama televisivo si tradusse solo nella creazione di due
entità informative autonome per i due canali e nella istituzione, nel 1972, del terzo canale pubblico,
a vocazione regionale (la futura France 3). Il principio era quello di costituire una concorrenza tra
più reti, ma sempre nell’ambito di un regime monopolistico.
Nel 1974 il sistema radiotelevisivo pubblico fu completamente riorganizzato con lo scioglimento
dell’ORTF e la creazione al suo posto di 7 società autonome, 3 delle quali per la gestione di
emittenti televisive (TF1, Antenne 2, FR 3, che cominciano a trasmettere con queste denominazioni
a partire dal gennaio 1975), 1 radiofonica (Radio France, dotata di 4 canali), 1 di produzione (SFP,
Société Française de Production), 1 per la gestione degli impianti di trasmissione (TDF,
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Télédifusion de France) e 1 per la gestione dell’archivio audiovisivo nazionale (INA, Institut
National de l’Audiovisuel) 1.
Con la prosecuzione del monopolio radiotelevisivo, voluta dai Presidenti di destra, la
liberalizzazione del sistema divenne un argomento “socialista” e, eletto nel 1981, Mitterand la mise
in pratica, anche se non in maniera univoca.
Nel 1982 si pose fine al monopolio radiotelevisivo, ma di fatto ad essere aperto all’ingresso dei
privati fu solo il mercato della radiofonia, mentre per quello televisivo si attuò, forse memori di
come erano andate le cose con la deregulation italiana, una “deregulation” controllata, con
l’istituzione della prima authority di settore (la Haute Autorité de la Communication
Audiovisuelle), il varo del “plan cable” per lo sviluppo di una rete di un sistema di diffusione via
cavo e la concessione ad un gruppo di imprenditori guidati da Havas della licenza per un quarto
canale, da trasmettere a pagamento: Canal +, che avvierà le trasmissioni nel 1984. Finalmente nel
1985 il Governo del socialista Fabious, creò due nuovi canali free in diretta concorrenza con quelli
pubblici. Le concessioni vennero rilasciate a La Cinq, affidata ad una cordata di imprenditori
considerati di area socialista, capeggiata da Silvio Berlusconi e Jerôme Seydoux, e alla rete
musicale TV6 (la futura M6), concessa ad un gruppo pubblicitario Publicis, assieme a tre altri
soggetti: Gilbert Gross, Nrj e Gaumont.
Il Governo Chirac, succeduto ai socialisti, diede vita già nei suoi primi mesi alla riforma più
radicale a partire dalla privatizzazione di TF1, acquisito dal gruppo Bouygues, proveniente dal
settore dell’edilizia e considerato di area di centro-destra, per proseguire con la riorganizzazione
delle proprietà di La Cinq (dove diminuiva il peso di Berlusconi) e di TV6 (attribuita al gruppo
Lyonnaise des Eaux).

Nel 1991, iniziò a trasmettere su cavo e satellite Arte, emittente culturale frutto di un accordo tra
Francia e Germania, che venne fusa nel 1993 con La Sept, il neonato canale culturale della azienda
pubblica, per coabitare sulle frequenze di La Cinq nel frattempo fallita con un ulteriore canale
pubblico, La Cinquième, specializzato in documentari.

Per quanto riguarda i canali televisivi pubblici, la successione di diverse “coabitazioni” ed al tempo
stesso la suddivisione del sistema televisivo ed audiovisivo pubblico in genere in diversi soggetti
garantirono, durante gli anni ’90, un certo equilibrio tra gli schieramenti politici.

Nel 2000 2 la azienda pubblica assunse forma di holding e fu posta sotto la competenza del CSA
(Conseil Supérieur de l’Audiovisuel), l’authority di controllo del mercato radiotelevisivo, che nel
1989 aveva sostituito il CNCL. Al CSA spettava la nomina di 4 dei 12 consiglieri di
amministrazione, tra cui il Presidente. Altri 4 consiglieri erano nominati dal Governo, 2 erano
membri del Parlamento (uno per ramo) e due erano votati dai dipendenti delle società della holding.

Da ultimo la presidenza Sarkozy ha puntato a una netta separazione tra il settore pubblico e quello
privato e a un aumento del ruolo del Governo.

Con la legge 2009-258 del 5 marzo 2009, art. 33, riguardante la comunicazione audiovisuale e il
nuovo servizio pubblico della televisione francese è nata una tassa sulla pubblicità (dall’1 al 3% per
chi fattura più di 11 milioni di euro) per compensare la soppressione della pubblicità sui canali tv
pubblici. D’ora in poi l’ente francese conterà, canone a parte, solo su finanziamenti di mercato e sui
proventi per la vendita di programmi.

1
Appare interessante notare che 3 di questi sette soggetti sono stati in seguito privatizzati: TF1 (il cui azionista di
maggioranza è oggi il gruppo Bouygues), TDF e SFP, privatizzata nel 2001 ed acquistata da Groupe Euro Média
Télévision, facente capo all’editore Bolloré.
2
legge 2000-719 del 1° agosto
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Sulle ragioni del provvedimento c’è ovviamente dibattito. Sotto l’angolazione con cui esaminiamo
il settore esso sembra un passo essenziale per creare nell’ambito dei media francesi una effettiva
asimmetria di base finanziaria che possa attivare da parte della azienda pubblica politiche diverese
da quelle delle tv commerciali. Essenzialmente politiche più orientate alla creatività e alla
realizzazione di prodotto francese. Un obiettivo che echeggia le ragioni d’essere della BBC e di
Channel4 in UK, anche se, come in tutti i paesi latini, esiste un sovrappiù di retorica a favore di
pluralismo (ovvero trattare con rispetto il potere politico) e qualità (ovvero trattare con rispetto i
feticci qualitativi espressi dai programmi scolastici correnti 3).
Il perno del sistema è il Consiglio Superiore dell’audiovisivo composto da nove membri eletti per
sei anni: tre vengono nominati dal Presidente dell'Assemblea nazionale, tre dal Senato e tre dal
Presidente della Repubblica, che sceglie anche il presidente del CSA. Sarkozy, nello spiegare (o
giustificare?) la propria decisione di avocare all’Esecutivo tale nomina ha rimarcato la necessità di
affermare un principio più “democratico”, ma, soprattutto, più “semplice” e più “chiaro”. Sta di
fatto che mentre imita la BBC per gli aspetti finanziari, France Television se ne allontana
ulteriormente sotto il profilo della indipendenza.
Sul fronte privato da sottolineare che M6 è divenuta per il 49% una partecipata del gruppo tedesco
RTL

La Radio

Radio France 4 (pubblica) serve il pubblico nazionale, Radio France Internationale (RFI) 5 i territori
d’oltremare e i pubblici esteri. Le stazioni radio commerciali, particolarmente RTL6 e Europe 1 7 ,
raccolgono ampie audiences. Ad esse si sono aggiunte una molteplicità di stazioni in FM
consolidate in network commerciali quali NRJ 8 e Nostalgie.

I più grandi operatori pay-tv via satellite, CanalSatellite e TPS, si sono fusi sotto il controllo di
Vivendi Universal. Il digitale terrestre conta su una dozzina di canali free.

La stampa

La Francia ha più di 100 giornali quotidiani. Fra questi  Le Monde 9 – quotidiano, leader
d’opinione,  Liberation 10 – quotidiano, fondato nel 1973 da Jean-Paul Sartre, centro sinistra, 
Le Figaro 11 – quotidiano, centro-destra,  Ouest France 12 – il quotidiano più diffuso
 L'Express 13 -  Le Point 14 - settimanali

3
Infatti l’impegno di France Television è espresso nel report 2008 nella seguente forma. Che andrebbe benissimo anche
per la RAI, azienda tuttora priva della struttura di ricavi e della indipendenza indispensabili per assumere compiti di
sviluppo strategico: “... soutenir la création audiovisuelle et la qualité artistique pour contribuer à la diversité des
points de vue et à l'expression des talents. C'est enfin préparer demain en finançant des projets qui touchent à nos
métiers et à notre engagement et poser la question de l'impact durable de nos actions”
4
http://www.radiofrance.fr/
5
http://www.rfi.fr/
6
http://www.rtl.fr/
7
http://www.europe1.fr/
8
http://www.nrj.fr/
9
http://www.lemonde.fr/
10
http://www.liberation.com/
11
http://www.lefigaro.fr/
12
http://www.ouest-france.fr/
13
http://www.lexpress.presse.fr/info/
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Televisione

Servizio Pubblico
 France 2 15 – pubblico, nazionale  France 3 16 – pubblico, regionale  France 5 17 - pubblico,
educational
Canali commerciali
 TF1 18 -  M6 19 - commerciale  La Chaine Info 20 – notizie a rullo  France 24 21 –
internazionale, proprietà di TF1; servizi in Francese, Inglese e Arabo¸ per, parola del suo presidente,
“offrire un punto di vista diverso da quello anglosassone”  TV5 Monde 22 – canale internazionale
in lingua francese con programmi realizzati da operatori francesi, belgi, svizzeri  Canal Plus 23 –
canale codificato

News agency

 Agence France Presse (AFP) 24 - Paris-based, founded in 1835

France Television

Report France Television


France Television Annual Report 25
2009 2008 2007
chiffre d’affaires 2750,3 2927,7
- redevance 1945,3 1879,5
- publicité et parrainage 618,5 823,1
- autres 186,5 225,2

Résultat d’exploitation26 (101,2) 32,4


Dal rapporto “France Television”.
“Cette année 2008 a marqué l’histoire du paysage audiovisuel français. Année charnière, avant
l’entrée en vigueur de la loi sur la réforme de l’audiovisuel public comprenant la première étape de
la suppression de la publicité sur les antennes de France Télévisions le 5 janvier 2009, un nouveau
deployment de la TNT, l’arrivée de la TMP, 2008 a été secouée par une succession de faits
marquants qui tendent vers un bouleversement de l’ordre établi depuis des années. Dans ce
contexte, France Télévisions a poursuivi sa politique fondée sur le renforcement de sa différence
par rapport aux chaînes privées en misant toujours davantage sur son investissement dans la
qualité et la diversité des programmes.”

14
http://www.lepoint.fr/
15
http://www.france2.fr/
16
http://www.france3.fr/
17
http://www.france5.fr/
18
http://www.tf1.fr/
19
http://www.m6.fr/
20
http://www.lci.fr/
21
http://www.france24.com/
22
http://www.tv5.org/
23
http://www.canalplus.fr/
24
http://www.afp.com/english/home/
25
http://www.francetelevisions.fr/groupe/rapport_financier.php
26
più o meno il margine dopo aver calcolato anche i costi di ammortamento
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TF1

Di proprietà del Gruppo Bouygues, impegnato anche come Telecom. Nel perimetro di bilancio le
attività telefoniche non sono considerate..
Dati da Annual Report 2009 TF1 27
2009 2008
Recettes 2.364 2.594,7
- pubblicité 1.604,6 1.833,6
- Antenne TF1 1.429,4 1.647,3
- Autres chaines 175,2 186,3
28
- diversification (pay e vendite) 760,1 761,1
Dati per settore
Consommation de prod. externe (645,5) (641,2)
% sur recettes 27,3% 24,71%
Charges de personnel (445,2) (445,3)
- % sur recettes 18,83% 17,16
Employés (pag 11) 3.638 3.731
Recettes/employés 0,615
Op. Inc. 101,3 176,5

Nello schema seguente si tiene conto anche della cointeressenza in attività telefoniche tramite la
controllante.

delivery producing
carrying shops&on books
line press
torri analog
antenna FAT
torri DTT filme living
satellite dish set local PAY d pl
entert
Pro
cable borchia top inter source entert ainme
at duc
box HS IP activ interact ainme nt
VOD&download f tion
doppino/ADSL phone Intnet phone iv nt Ser
o
cinema vice
r
event s
places m
segmentazione di TF1 Gruppo s
theme web s
Bouigues Park&Resorts
s
produ
shops
cts

27
http://www.tf1finance.fr/documents/publications/432_EN.pdf
28
pag 73 del Report 2009
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Groupe Lagardere

www.lagardere.com 29

I settori di attività del gruppo sono quattro: libri, riviste (Elle, Marie Claire, Paris Match etc), radio
Europa 1, Tv tematiche, negozi, eventi sportivi.
Dati da annual report 2009 del Groupe Lagardere 30 pag 25 e 26
2009 % 2008 % 2007 2006
Revenues 7.892 100 8.214 100 8.582 7.910
- publishing 31 2.273 2.159
- active 32 1.725 2.111
33
- services 3.387 3.500
- sports 34 507 444

Op. Inc. 369 4,6 825 10 867 585


employees 35 29.520
rev su mp. 0,280

Vivendi

www.vivendi.com 36

Il gruppo, che discende dalla CGE (Compagnie General des Eaux) radicato nella distribuzione
d’acqua, nella telefonia mobile (SFR e Group Maroc Telecom, strumento capo holding per lo
svolgimento di attività analoghe in tutta l’Africa ex francese etc) opera nei giochi video per
abbonamento (Activision Blizzard), nella musica (Universal Music Group), nella telefonia mobile,
GVT_Brasile), nella Pay-tv (Canal Plus)

Dati da annual report di Vivendi 37


2009 2008 %
Revenues 27.132 25.392 100
segmenti audiovisivi
- giochi 3.038 2.091
- musica (Universal) 4 363 4 650

29

http://www.lagardere.com/fichiers/fckeditor/File/Relations_investisseurs/presentations_analystes/2010/ResAnnuels0
9_Lagardere_FR.pdf
30

http://www.lagardere.com/fichiers/fckeditor/File/Relations_investisseurs/presentations_analystes/2010/ResAnnuels0
9_Lagardere_FR.pdf
31
libri
32
periodici, radio, tv
33
shops
34
Lag. Detiene i diritti di eventi sportivi quali, dal rapporto 2009, Les Jeux Olympiques 2014 à Sotchi et 2016 à Rio
de Janeiro sur 40 territoires Européens (Sportfive).Les Championnats du Monde d’ athlétisme (IAFF) 2010-2013 en
Europe et en Afrique (IEC).Renouvellement du contrat du football asiatique (AFC) 2013-2020 (World Sport Group)..
Organizza tornei;

35
http://www.answers.com/topic/lagard-re-group#cite_note-AR2009-0
36
http://www.vivendi.com/vivendi/-accueil-en-
37
http://www.vivendi.com/vivendi/IMG/pdf/20100330_Vivendi_doc_de_ref_2009.pdf
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capitolo 4: le Imprese francesi
- pay tv 4.553 4.554
Operating Income
Totale 2.761 4.750
- giochi 484 34
- musica. 580 686
- pay tv 652 568

Employees 38audiovisivo 8.386


Rev audiovisivo per empl. 1,425

38
http://www.answers.com/topic/vivendi

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