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Stefano Balassone I Mass Media fra società, potere e mercato 12/12/2010

book in progress - sezione IV Imprese nel Mercato Globale - Italia


capitolo 4: TIMedia
Abstract
Perimetro e ricavi di Telecom Italia Media

TiMedia
http://www.telecomitaliamedia.it/sites/telecomitaliamedia.it/files/resoconto_intermedio_gestione_3
00910.pdf
TiMedia vive su una base minima di fatturato pubblicitario (appena un ventesimo di quello di
Mediaset, soffrendo rispetto a questa di una pesante penalizzazione anche rispetto alla differenza
degli ascolti. Infatti La 7 realizza un quattordicesimo degli ascolti di Mediaset (circa il 3% di share
giornaliero, mentre le tre reti Mediaset totalizzano circa il 40)
Ovviamente la capogruppo Telecom ripiana le perdite annuali. Qui di seguito la situazione resa
pubblica dal gruppo stesso (in milioni di euro).
Telecom Italia Media
Ricavi Share medio giornaliero
2009 2008 2009 2008
ricavi 115.844 100.399 3.02% 3,1%
op. Income (37.803) (65.780)
E’ notevole che nel 2009 l’EBITDA negativo risulti dimezzato rispetto all’esercizio precedente.
È altresì evidente che Telecom, come altri carrier telefonici, avrebbe assoluto bisogno di estendere
la propria attività al settore dei media, con presenze reali e non solo embrionali come quella di La7,
per non trovarsi ristretta nel ruolo di carrier passivo e alla lunga superfluo. Peraltro sembra che
Telecom non consideri attualmente praticabile una linea di sviluppo, almeno a giudicare dal fatto
che nell’ottobre 2008 ha ceduto a Airplus tv 1 (un gruppo svedese) presente nella pay sul digitale
terrestre in Svezia (Boxer), Finlandia (PlusTV) e Spagna, (Dhalia) le attività relative a quest’ultimo
comparto di business. L’idea di business di Airplus è esposta al link sopra indicato.
A partire dalla seconda metà del 2010 La7 ha registrato un aumento degli ascolti di mezzo punto di
share, passando dalla quota di share del tre al tre e mezzo per cento. Il fenomeno è considerevole
giacchè indica una crescita di un sesto rispetto alla base di partenza (come se Mediaset, che naviga
sul 42% fosse cresciuta di sette punti percentuali (l’intera Rete 4). Il miglioramento di La7 è stato
dovuto esclusivamente agli eccezionali risultati del TG a seguito della direzione e conduzione di
Enrico Mentana, ma ha dimostrato comunque che, con prodotti adeguati c’è uno spazio di crescita
effettivamente praticabile rispetto alla semplice sopravvivenza perseguita da tutte le proprietà
(Montedison, Cecchi Gori, Telecom/Pirelli, Telecom/Telefonica.
Se il risultato del secondo semestre 2010 fosse semplicemente confermato nel 2011, TiMedia
dovrebbe in astratto migliorare di altrettanto i ricavi passando da 115 milioni di euro a circa 130 (a
parità di altre condizioni e in assenza, in particolare, di abusi di posizione dominante da parte di
Mediaset). Per crescere dovrebbe investire. A questo riguardo è probabile che decida innanzitutto di
non porsi come un follower del Duopolio e di non contendere a suon di euro a Mediaset e RAI, i
film, le partite di calcio, i format di game più o meno reciprocamente clonati e tutti i prodotti del
mercato che ne affollano i palinsesti e saturano pienamente la domanda per quel tipo di tv
generalista. Anche lasciando indisturbato il Duopolio nel suo spazio semantico ed editoriale, a
favore di una crescita che parta dalla sua attuale impostazione editoriale da “elite di massa”
TiMedia è comunque costretta a cercare di realizzare circa il 6% di share medio giornaliero per
ottenere più o meno 250 milioni di fatturato con un EBITDA positivo attorno ai 20 milioni di euro.
Un livello sufficiente ad assegnare al business La7 un valore tra i cento e i duecento milioni di euro.
In sostanza TiMedia, per non essere semplicemente ciò che è (con Mentana in modo più brillante di

1
http://www.airplustv.com/
Stefano Balassone I Mass Media fra società, potere e mercato 12/12/2010
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capitolo 4: TIMedia
prima) non può non puntare a conseguire il doppio di ciò che realizzava nel 2009 e non
semplicemente il sesto in più che il TG ha portato insidiosamente in dono, mostrando la esistenza di
una strada laddove pareva ci fosse l’alibi di un vicolo cieco.

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