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Storia dimenticata: i campi di

concentramento USA nella 2 guerra


mondiale

La 2 guerra mondiale fu una tremenda carneficina, con tremendi crimini da parte di tutte le fazioni coinvolte.
Purtroppo, nella versione ufficiale che ci viene inculcata sin da bambini, ci viene raccontata solo una minima
parte degli avvenimenti, o meglio una parte molto parziale: la propaganda dei vincitori.
Solitamente si parla di essa come una guerra buona, come se esistessero guerre buone.
Nella realt, le cose sono molto pi complesse rispetto alle limitanti convinzioni che abbiamo imparato a
introiettare su questa delicata tematica storica.
Pensiamo allorrenda politica dei campi di concentramento.
Ci che purtroppo poche persone sanno che questa pratica brutale non fu inventata negli anni 40, ma risale a
molto prima e, come riporta anche Wikipedia, precisamente al 1896, e fu praticata dagli spagnoli contro la
popolazione cubana, seguiti nel 1899 dagli statunitensi contro i filippini, e nel 1900 dagli inglesi contro i boeri
(su questultimo famoso il campo di Krugersdorp, in cui i boeri venivano concentrati in tende, e molti di essi
morirono di fame e malattie).

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Un p pi noti sono i campi di concentramento (gulag) fondati nel 1918 in URSS sotto il regime di Lenin, per
internare qualunque persona era dissidente o presunto tale del bolscevismo, e quindi etichettato come
reazionario, borghese o controrivoluzionario per ci era considerato meritevole di essere schiavizzato e
sterminato.

SullURSS, anche utile ricordare il tremendo sterminio di massa che i contadini ucraini subirono tra il 1932 e il
1933, a causa delle politiche staliniane, noto come Holodomor, lOlocausto ucraino, in cui si stima che
morirono 7 milioni di persone, ma di cui si sempre parlato relativamente poco.

Ma oltre ai gulag sovietici, di cui negli ultimi tempi si parlato e si parla sempre di pi, vi erano anche dei campi
di concentramento costruiti dagli USA durante e dopo la guerra, di cui non si parla mai e la cui stessa
esistenza non nota alla maggioranza della popolazione.
Nei campi di concentramento statunitensi vennero internati bambini,donne e uomini giapponesi, tedeschi e
italiani, per il solo fatto di essere tali.

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Per i giapponesi, tutto inizi nel 1941, quando vennero internati 110.000 nippo-americani che vivevano lungo la
costa del Pacifico degli Stati Uniti, e tale fatto fu giustificato come rappresaglia per lattacco di Pearl Harbor ( che
tra laltro poteva pure essere evitato ).

Il presidente Roosevelt autorizz linternamento con l Ordine Esecutivo 9066 il 19 febbraio 1942, che come
riporta Wikipedia, permetteva ai locali comandanti militari di stabilire allinterno delle aree militari delle zone
di esclusione, in cui persone possano essere in tutto o in parte isolati.

La politica di internamento dur sino al 1944, e coinvolse per la maggior parte (62%) cittadini statunitensi di
origine giapponese.
Come riporta ancora Wikipedia, quelli che vivevano sulla costa occidentale degli Stati Uniti sono stati tutti
internati, mentre nelle Hawaii, dove gli americani di origine giapponese erano oltre 150.000, e formavano quindi
pi di un terzo della popolazione, solo tra i 1.200 e i 1.800 furono internati.
La politica di internamento di giapponesi, tedeschi e italo-americani fu gestita dallente governativo War
Relocation Authority, costituito il 18 marzo 1942 da Roosevelt con lOrdine Esecutivo 9102.

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Oltre ai giapponesi, anche gli italiani vennero internati dal 1941 al 1944, e a differenza dei primi, non hanno
nemmeno ricevuto risarcimenti.
Solo nel 2010 stata approvata una risoluzione da parte della legislatura della California con cui si chiesta
scusa per i maltrattamenti subiti dai residenti di origini italiane.
La loro unica colpa erano le loro origini etniche, per le quali erano considerati enemy aliens (nemici
stranieri).
Su questa vicenda, il libro pi noto Una Storia Segreta: The Secret History of Italian American
Evacuation and Internment During World War II di Lawrence Di Stasi.

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Oltre gli USA, molti italiani furono internati anche nei campi di concentramento francesi e inglesi, difatti
questa criminale politica durante quel periodo era una norma.
Nella Francia, uno dei pi noti campi di concentramento era quello di Le Vernet dArige.

La pi dura fu la situazione dei tedeschi.


Negli States, la politica di internamento verso cittadini statunitensi colpevoli di essere di origine
tedesca, incominci nel 1939 e fin nel 1946, e venne giustificata in quanto essi, al pari degli italiani, erano visti
come enemy aliens. Non hanno mai ricevuto n scuse, n risarcimenti per questo.

Molto pi duro fu per il trattamento che molti tedeschi subirono nei campi di prigionia istituti dagli USA in
Germania nel 1945. Difatti, come riportato da un articolo di Repubblica del 23 febbraio 1992, allincirca un
milione di tedeschi morirono nei campi di prigionia istituiti dagli USA in Germania nel solo 1945.
Larticolo riporta anche le affermazioni del capitano francese Julien del 3 Reggimento Fucilieri Algerino, che il
27 luglio 1945 a Dietersheim visit uno dei campi di concentramento USA per prigionieri tedeschi ( visto che
cinque campi di prigionia erano stati passati dagli USA ai francesi), secondo cui tale campo era popolato da
scheletri viventi, e ricordava Buchenwald e Dachau.
Furono molti i campi di concentramento per prigionieri tedeschi nella stessa Germania ma anche in Francia, in
Gran Bretagna e negli stessi USA ( nella foto campo di Remagen ).
Alcuni di tali prigionieri erano soldati ma sopratutto vi erano cittadini comuni, compresi molti bambini.

Come riportato anche in un bellarticolo dellHuffington Post, tali fatti storici sono stati portati alla ribalta
nellopinione pubblica dallo storico canadese James Bacque, grazie alla pubblicazione del libro Other Losses
nel 1989 (pubblicato in Italia da Mursia col titolo Gli altri Lager nel 1993).

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Bacque, aiutato dallo storico militare Ernest Fisher Jr., avvalendosi di numerose testimonianze orali e
archivistiche, giunse alla conclusione che le morti dei prigionieri tedeschi nei campi di concentramento
statunitensi e francesi ( per fame o malattie ) non furono inevitabili, perch in Europa vi erano allora sufficienti
scorte per garantire la sopravvivenza di essi.
Inoltre, c anche da ricordare che sempre nel 45 statunitensi e inglesi si adoperano in una feroce repressione
contro i cosiddetti Werwolf, unorganizzazione di guerriglieri volontari, composta da molte donne e sopratutto
da giovani, anche ragazzini al di sotto di tredici anni.
Come riporta Wikipedia, anche ragazzi di 12 anni subirono processi e condanne allergastolo da parte delle corti
marziali statunitensi. Due membri di 16 e 17 anni furono condannati a morte alla fine del marzo del 1945 e
giustiziati il 5 di giugno.

A Budeburg vicino al Wesel l8 aprile del 1945 uomini della 116 Divisione Corazzata furono fucilati, senza
processo, dai soldati dellesercito americano a seguito della scoperta di volantini del Werwolf che invitavano alla
resistenza.

Le forze angloamericane avevano stabilito, come riporta ancora Wikipedia, che : ogni combattente Werwolf
catturato dovesse essere fucilato sul posto. Furono infatti considerati, per il diritto internazionale, non come
membri di una milizia partigiana, ma come spie (anche perch non agivano in divisa), e quindi passibili di
fucilazione immediata.

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Come gi scritto, ci furono molte tremende esecuzioni, ed inoltre molte ragazze che venivano catturate, finivano
per essere torturate e stuprate prima di venire assassinate dagli occupanti angloamericani.

Su questa come su molte altre vicende ci sarebbe ancora da scrivere e approfondire, perch ci che pi conta
la verit, e non una parziale visione dei fatti come ci viene promossa oggi per questa, come per altre, questioni.

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