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IL VEDOVO BIGAMO

Atto unico
di
Myriam Mantegazza
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Raimondo: vedovo allegro e pluriconiugato

Pinella: lagnosa moglie di Raimondo

Paloma: vischiosa moglie di Raimondo

Gemma: ottuagenaria madre di Raimondo

Miranda: oggetto del desiderio di Raimondo


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Salottino della ditta. Sul tavolo la bottiglia di una bevanda e dei bicchieri.
Raimondo sta lavorando, esamina dei documenti che ha sul tavolo. Entra
Miranda.

MIRANDA: Ciao Raimondo.

Raimondo si alza e le va incontro.

RAIMONDO: Che piacere vederti qui, Miranda!

Miranda si guarda intorno.

MIRANDA: Cos questo il tuo sancta sanctorum?

RAIMONDO: Quando devo raccogliere le idee,


rivedere i progetti Se no sono di l a
stampare coi ragazzi.

MIRANDA: Quanti sono i ragazzi?

RAIMONDO: Una ventina.

MIRANDA: Bello il lavoro dello stampatore!

RAIMONDO: Il nostro solo un lavoro da artigiani:


stampiamo le parole degli altri, non
creiamo. Il tuo, invece, un lavoro
dinvenzione: tu scrivi le parole da
stampare.

MIRANDA: Raimondo, il tuo complimento mi


lusinga.

RAIMONDO: No, non un complimento la realt. Il


testo ce lhai con te?

MIRANDA: S, lho portato, ma solo una


bozza.

RAIMONDO: Da qua.

Miranda estrae dei fogli da una cartella che ha con s e li porge a Raimondo.
Questi li prende e li esamina. Miranda, intanto, gironzola, si guarda intorno
incuriosita, vede sul tavolo i documenti che Raimondo stava esaminando allinizio
della scena, prende in mano un foglio e lo studia: una foto che riproduce la
bottiglia e i bicchieri sul tavolo.
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MIRANDA: Questa cos?

Raimondo risponde distrattamente senza alzare gli occhi dal testo.

RAIMONDO: la campagna per quella


bevanda.

Raimondo indica la bottiglia sul tavolo. Miranda la prende in mano e


la guarda.

RAIMONDO: Stiamo aspettando il via per attivarci.


Dobbiamo andare in stampa tra due
giorni.

Miranda nota il cane di porcellana e lo accarezza.

MIRANDA: Bobi che ti salva dagli intrusi e che


tiene lontani i ficcanaso?

Raimondo depone i fogli che stava leggendo sul tavolo.

RAIMONDO: Con te non aggressivo, come vedi.


Vuol dire che sei unospite gradita.

MIRANDA: Accetta anche di farsi


accarezzare.

RAIMONDO: Sono disposto ad accettarlo


anchio.

Raimondo le porge il cranio per farsi accarezzare.

RAIMONDO: Vediamoci anche fuori dal lavoro.

MIRANDA: Cosa proponi?

RAIMONDO: Balli ancora i latino-americani?

MIRANDA: S

RAIMONDO: Un corso insieme a me non lo faresti?

MIRANDA: Perch no?

RAIMONDO: Ne comincia uno luned. Ci vieni?

MIRANDA: Aggiudicato.
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RAIMONDO Miranda, devo dirti una cosa che mi


preme.

MIRANDA: Che cosa? Dimmi.

RAIMONDO: Io sono vedovo.

MIRANDA: Ah.

RAIMONDO: Per convivo fuori Milano nel


week-end.

MIRANDA: Con una concubina?

RAIMONDO: Con la mamma.

MIRANDA: (Sgrana gli occhi) Ah.

RAIMONDO: Sai, una vecchierella rimbambita ed


molto malata. Sta morendo. Mi occupo
di lei quando ne ho il tempo. Non posso
farlo nel giorni feriali.

MIRANDA: Perci il week-end off-limits?

RAIMONDO: S, purtroppo.

MIRANDA: Se vuoi che ci vediamo gioved

RAIMONDO: Non se ne parla. Lavoro fino a


tardi.

MIRANDA: Ah.

RAIMONDO: La vita dellimprenditore dura e,


soprattutto, non conosce orari.

MIRANDA: Mercoled

RAIMONDO: No, no, c il tennis. Quello non si tocca.


Gioco a Paullo con un partner fisso. Ho
prenotato tutta la stagione. Non gli tiro
bidoni.

MIRANDA: Insomma, quando sei libero,


Raimondo?
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RAIMONDO: Lo sono il luned ed il marted sera.

MIRANDA: Luned per il corso

RAIMONDO: (ammiccando) e marted per altre


attivit da definirsi.

MIRANDA: Senza lavoro o famiglia? Sei sicuro?


Magari hai dei figlioletti da allevare.

RAIMONDO: Ho una figlia sposata che gi


mamma e che vive in Germania.

MIRANDA: Sei gi nonno! Li porti bene gli anni.

RAIMONDO: Cosa vuoi, noi siamo programmati per


durare. Incominciamo presto e, prima
di consumarci cara mia.... Sono gli altri
che schiattano.

MIRANDA: Forse per questo che sei vedovo.

RAIMONDO: (Con aria illuminata) Eh gi.

Miranda nota un polveroso rametto dolivo benedetto che sporge da dietro la


cornice di un quadro appeso al muro.

MIRANDA: Quanti anni ha lolivo benedetto?


Sembra un oggetto di modernariato.

RAIMONDO: Lha appeso l mia moglie.

MIRANDA: Quando morta?

RAIMONDO: Sette anni fa.

MIRANDA: Ormai ha assolto al suo compito.

RAIMONDO: Mia moglie?

MIRANDA: Lolivo benedetto. (Fa il gesto di


toglierlo dalla cornice) Lo togliamo?

Raimondo la trattiene.

RAIMONDO: Lascialo l. Gli sono affezionato. Ormai


fa parte dellarredamento.
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MIRANDA: Puoi rinnovarlo con quello di


questanno. La polvere blocca la
benedizione.

RAIMONDO: Non sono del tutto in regola, Miranda.


Non so se me la merito.

Raimondo stappa la bottiglia sul tavolo, ne versa il contenuto nei bicchieri e


ne porge uno a Miranda.

RAIMONDO: Al nostro sodalizio artistico, Miranda.


Sommato a quello professionale il top.
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Casa di Gemma. Gemma e Raimondo sono a tavola.

RAIMONDO: Ho agguantato Miranda, finalmente!

GEMMA: Chi costei?

RAIMONDO: Una mia collaboratrice mica male.


unautrice di testi.

GEMMA: Ti interessa?

RAIMONDO: Molto. Oggi venuta in tipografia. Le


ho detto che stai morendo.

GEMMA: (Trasale) Perch mai?

RAIMONDO: Non ho trovato un alibi migliore per i


week-end a Como con Pinella.

GEMMA: Fa un po tu. Per mi sembra di cattivo


auspicio. Non accorciarmi la vita coi
tuoi auguri. Questo un errore che
pagheresti caro. Nessuno ti ama come
la tua mamma.

Gemma gli lancia un bacio a distanza. Raimondo lo ricambia.

RAIMONDO: Per Miranda la vorrei sposare.

GEMMA: Unaltra moglie ti proprio necessaria?


In fondo ne potresti fare a meno.

Gemma incomincia a sparecchiare.

RAIMONDO: Una consorte in pi non guasta mai.

GEMMA: Questa Miranda la persona giusta?


Vedi di ponderare le tue scelte.

RAIMONDO: Mi piace tanto, mamma. Ha sex


appeal. Le altre sono creature pi
devote, per mi stufano. Questa non mi
annoia. Tuttaltro, mi diverte. Ha molta
verve.

GEMMA: un tipo pericoloso.


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RAIMONDO: Cosa dici?

GEMMA: Cuore di mamma non si sbaglia mai.


Sta attento a non commettere
imprudenze. Tu sei troppo impulsivo con
le donne.

RAIMONDO: Macch imprudente! Macch


impulsivo! Tutto il contrario: sono
organizzato. E poi il mio motto :
diversificare.

Gemma ha finito di sparecchiare e posa sul tavolo una pigna di oggetti di stoffa
di vari colori: sono trousse portatrucco. Le smista, le prende in mano una per una,
le studia con fare professionale.

RAIMONDO: Come procede la tua


produzione?

GEMMA: Ho ideato un modello innovativo.

Gemma estrae dal mucchio una trousse di colore improbabile, la apre sui quattro
lati in modo da farla diventare un pezzo di tessuto di forma quadrata.

GEMMA: La si pu usare come fazzoletto

Gemma fa latto di soffiarsi il naso.

GEMMA: come pezzuola per struccarsi il viso

Gemma si passa la stoffa sul viso.

GEMMA: persino come pochette per il


taschino

Gemma fa il gesto di infilarla nella tasca di unipotetica giacca.

GEMMA: poi la si ricompone e torna trousse.

Gemma la ricompone.

RAIMONDO: Che trovata fantastica!

GEMMA: E soprattutto, utile, Raimondo. E guarda


questa.
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Gemma afferra unaltra tousse di colore orribile, arrotolata a cilindro, e la srotola


facendola diventare un telo rettangolare al cui interno appeso un blocchetto di
fogli, sopra i quali infilata una matita in orizzontale.

GEMMA: Funziona anche come blocco per


appunti

Gemma estrae la matita e scrive sui fogli. Poi reinfila la matita nel suo supporto e
riarrotola il tessuto.

GEMMA: poi lo riarrotoli

RAIMONDO: e ridiventa trousse. Geniale!

GEMMA: Vero? Ma una produzione povera,


Raimondo! Bisogna che la rimpolpi
in qualche modo.

RAIMONDO: Vedrai che troverai la soluzione,


mamma, con la tua fervida mente gi
al lavoro. Sento il rumore degli
ingranaggi anchio.

GEMMA: (Con aria ispirata) Ecco, potrei


arricchirla, per esempio, creando dei
prodotti di beaut da inserire nelle
trousse. Pensavo ad una nicchia di
mercato per clienti dai gusti raffinati
che cercano qualcosa di speciale. Mi
ci vorrebbero ingredienti preziosi, aromi
particolari. Vedo gi

RAIMONDO: Mi sembri ispirata, mamma.

GEMMA: S, cos. Sono lanciata al massimo,


Raimondo. Sento che sta arrivando il
mio momento. Devo afferrarlo al volo.
Ora o mai pi!
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Casa di Raimondo. Raimondo, davanti a un ipotetico specchio, si sta guardando


mentre indossa un cravattino azzurro. Dal taschino fuoriesce una pochette dello
stesso colore. Sul tavolo sono appoggiate alcune cravatte sgargianti.

RAIMONDO: Miranda ama i tipi creativi. Mi ha


regalato questo cravattino con la
pochette in tinta. Originale! Si aspetta
che lo porti? Certo il mio fascino ne
valorizzato e non posso deluderla,
per

Raimondo si osserva con compiacimento nello specchio. Poi canta laria


delloperetta La vedova allegra: scabroso la donna studiar. Si accompagna
con movimenti di danza alla Fred Astaire, muovendo un ipotetico bastone e
cappello. Poi si studia ancora allo specchio e si toglie il cravattino

RAIMONDO: Lo indosser con lei. Per il momento non


voglio dare nellocchio. Manterr la mia
normale identit: Clark Kent. Rimando a
dopo quella di charmeur. Quella
unidentit molto privata. Per ottenere
buoni risultati meglio adottare il basso
profilo. pi prudente e, soprattutto,
molto pi efficace. Il seduttore agisce
nellombra. Che dico, seduttore? No: il
sultano! Il mio ideale : schiave col
ventaglio, col flabello. Cos al
confronto un condizionatore? Per il
momento lo uso, ma in futuro Il vero
manager sa come attivarsi. Selezione,
gestione e manutenzione: questi sono i
principi del vivaio. Target precisi,
strategie mirate e unirriducibile
costanza.

Raimondo indossa una delle cravatte appoggiate sul tavolo.

RAIMONDO: Per questa volta rester Raimondo, ma


alla prima occasione Raymond.
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Scuola di ballo. Raimondo balla il valzer con Pinella.

RAIMONDO: Lo sai Pinella, da che ti ho sposato non


hai mai ballato cos male. tutto dire!

PINELLA: Non colpa mia, Raimondo, lo sai


bene. Se ballassi pi spesso

RAIMONDO: Lo ripeti ogni sabato, Pinella. Come


faccio a spiegarti che non posso.

PINELLA: Potresti venire su anche in settimana.


Milano-Como un tragitto breve. Io ti
preparo una buona cenetta, un bagno
caldo, ti riempio di attenzioni e usciamo
anche il gioved, ad esempio.

RAIMONDO: Ti prego di non insistere, Pinella. Durante


la settimana sto a Milano. Lo sai che
sono preso col lavoro. Non posso fare in
nessun altro modo. Arrivo il venerd sera,
mi riposo, trascorro in tua compagnia
tutto il week-end. Che cosa vuoi di pi?

PINELLA: Che ti occupassi di me con pi


premura. Compari il venerd sera stanco
morto, poi il sabato c il tennis, c il
barbiere, vai a fare un giro in moto con
gli amici. Lo stesso la domenica, ogni
volta. La verit che tu mi trascuri. Mi
porti fuori il sabato a ballare e questo
tutto. Sono tua moglie, in fondo avrei
diritto ...

RAIMONDO: Perch non fai un corso di ballo con un


altro?

PINELLA: Con chi, Raimondo? Tu sei mio marito.


(Gli si avvinghia e gli si rivolge con tono
seducente) Voglio ballare con te, solo
con te. Per me non esistono altri
ballerini. Nella sala da ballo e nella vita
conti soltanto tu per me, tu e nessun
altro.

RAIMONDO: (Sbuffa, alzando gli occhi al cielo).


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PINELLA: Potessi esprimermi in qualcosa di


adatto, in cui dare il meglio di me!
Allora s che ti farei vedere! Io pensavo
ai latino-americani.

RAIMONDO: (Trasale) Non se ne parla


assolutamente.

PINELLA: Perch no?

RAIMONDO: Non sei portata. Con te non li ballo.

PINELLA: Mi tratti da Cenerentola, Raimondo!

RAIMONDO: (Visibilmente seccato) Di te apprezzo le


doti culinarie, la dedizione, per queste
lagne...

PINELLA: Che cosa stai dicendo? Quali lagne?

RAIMONDO: Detesto le persone lamentose e tu non


fai che lamentarti, cara.

PINELLA: Sei il centro del mio mondo. Ti disturba?

RAIMONDO: Hai pi bisogno tu di me che io di te.

PINELLA: Tu ti vergogni di me, mi vuoi umiliare


perch non mi ritieni alla tua altezza.

RAIMONDO: Adesso basta, stai zitta, ti prego. Lo sai


che quando si balla non si parla.
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Auto di Raimondo. Raimondo e Paloma sono seduti fianco a fianco.


Raimondo sta guidando.

PALOMA: Sei in ritardo, questoggi. Come mai?

RAIMONDO: Il mercoled sono sempre strozzato. In


pi cera un ingorgo. La strada per
Paullo trafficata in condizioni normali
e con la pioggia e un incidente

PALOMA: Faremo tardi al corso.

RAIMONDO: Non detto. Spero che i venti


chilometri per Crema siano un po
meglio di quelli da Milano.

PALOMA: Povero caro, quanto sei stressato.


Domani puoi fare a meno di venire.
Invece sabato, eccezionalmente, c
una festa danzante. Se non sei stanco
ci potremmo andare.

RAIMONDO: Lo sai che devo occuparmi di mia figlia.


Mi reclama, la povera piccina.

PALOMA: Ma ha 35 anni!

RAIMONDO: Il suo handicap fisico richiede la mia


costante presenza, te lho detto. Ho dei
doveri come padre, io!

PALOMA: Hai ragione tesoro, ti capisco. Per si


tratta solo di una sera. Si esibiranno i
maestri argentini. Sar un bello
spettacolo di tango. unoccasione
per distrarti dalle tue preoccupazioni.
Ne hai bisogno, ti stai consumando.
Perch non mi accompagni?

RAIMONDO: Vai da sola.

PALOMA: Sai che non guido.

RAIMONDO: Cosa posso farci?


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PALOMA: Allora vengo io a trovarvi, te e tua figlia.


Faccio un salto domenica a Milano.

RAIMONDO: Sei impazzita? Non sopporta il contatto


con gli estranei.

PALOMA: Io non sono unestranea, sono tua


moglie. mio dovere esserti daiuto,
starti vicina nei momenti bui. In salute e
in malattia, ricchezza e povert.
Ricordi? Sono pronta, per te, a
sacrificarmi, a dedicarmi a te e alla tua
bambina. Devi solo domandare: sono
qui.
.
RAIMONDO: Apprezzo il tuo gesto, Paloma, per
quando hai accettato di sposarmi
sapevi che avrei avuto poco tempo.

PALOMA: Poco, daccordo, ma non cos poco.


come se fossi allestero, Raimondo. Due
sere risicate a settimana, arrivi, balliamo
il tango e te ne vai. Fai una vita di grossi
sacrifici. Lasciami condividere le tue
ansia, i tuoi problemi

RAIMONDO: (Sbuffa) Lo so che mi vuoi aiutare, ma


cos non fai che complicarmi lesistenza.
Con i miei ritmi di lavoro disumani e la
mia povera bambina a cui badare,
due sere sono gi un colpo di fortuna.
Potresti approfittarne per viziarmi, senza
farmi pesare le mie assenze. Ne avrei
tanto bisogno, amore mio.

PALOMA: (Contrita) Hai ragione, Raimondo.


Mi perdoni? Sono stata uningrata.

RAIMONDO: (Annuisce con sopportazione e la


guarda con sguardo di rimprovero)

PALOMA: Accetto tutto di te. Sai che ti amo.


(Lo bacia sulla guancia).
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Scuola di balli latino-americani. Raimondo e Miranda ballano. Raimondo


indossa il farfallino azzurro con pochette in tinta.

RAIMONDO: Ballare con te un piacere.

MIRANDA: Anche con te. Sei un ballerino davvero


dotato.

RAIMONDO: Non sono dotato solo in quello.

MIRANDA: No?

RAIMONDO: No. Domani marted e, se ti va, potrai


ammirare altre mirabilia.

MIRANDA: Eh?

RAIMONDO: Erano i nostri accordi: luned ballo,


marted dellaltro.

MIRANDA: Da definirsi.

RAIMONDO: Bene. Definiamo. Vieni da me domani


alle 9. Ti mostro la collezione di farfalle.

MIRANDA: (Indica il papillon di Raimondo) E


farfallini.

RAIMONDO: Ne possiedo pochi. una raccolta che


va potenziata, se mi aiuti

MIRANDA: Mentre guardiamo le farfalle,


tipo?

RAIMONDO: Mi sembra la situazione pi indicata.

MIRANDA: Per non perdere tempo.

RAIMONDO: Ottimizziamo.

MIRANDA: Certo, ottimizziamo. Ma solo il marted


sera, dico bene? Mercoled tennis,
gioved lavoro, il fine settimana c la
mamma. E se volessi ottimizzare un altro
giorno, che so? Sabato sera, per
esempio. O la domenica: scoppio di
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energia, la domenica. Oppure, di


pomeriggio, nel primo pomeriggio, io
impartisco lezioni di anatomia ad alto
livello. Non ti andrebbe? Lasci il sancta
sanctorum per unora. Un libero
professionista lo pu fare.

RAIMONDO: Miranda, hai il gusto della trasgressione.


proprio quello che mi piace di te.
Potrai gi esprimere domani il tuo
talento.

MIRANDA: Per non illuderti, darling, di infilzarmi lo


spillo dentro al cuore come alle farfalle
della collezione. Se pensi di placcarmi
al marted allora che vuoi tu, dove vuoi
tu, per fare solo quello che vuoi tu e
scaricarmi poi quando ti va, se per
ottimizzare intendi questo, ti aspettano
tempi duri, molto duri.

RAIMONDO: (Trasale, sentendosi colto nel vivo, ma


recupera in corner) Adoro questo tuo
spirito caustico, Miranda. Ma certo che
sei la mia adorabile farfalla, leggera e
svolazzante quando balli. (Indica col
dito la scarpa di Miranda, che ha un
cinturino slacciato) Hai la scarpa
slacciata. Attenta a non inciampare,
butterfly.

Miranda si ferma un attimo ad allacciarsi la scarpa.

RAIMONDO: (Tra s e s) Trafitta con lo spillo?


(Mugola di piacere con espressione
estasiata sul viso). Hm. Come ha fatto a
capirlo? Ha locchio lungo.

Miranda torna dal suo ballerino.

MIRANDA: Io non ho spilli, ma artigli. Stai attento.

RAIMONDO: Dai, su, cambiamo discorso.

MIRANDA: Come vuoi. Anzi basta parlare. Lo sai


che quando si balla non si parla.

Raimondo e Miranda continunano a ballare i latino-americani.


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Salottino della ditta. Squillo di un campanello. Entra Pinella seguita da Raimondo.

RAIMONDO: Pinella, mercoled. Non il tuo giorno.

PINELLA: Avevo un appuntamento dal dottore.

RAIMONDO: Ti porto al treno.

PINELLA: No, mi posso fermare.

RAIMONDO: Cio?

PINELLA: Resto qui con te a Milano.

RAIMONDO: Non devi tornare a Como questa sera?

PINELLA: No, mi fermo a casa tua a


dormire.

RAIMONDO: Stai scherzando, Pinella?

PINELLA: No, per niente. Non mi sembri contento.

RAIMONDO: Avr da lavorare fino a tardi.

PINELLA: Non devi preoccuparti, non ho fretta. Tu


fai con comodo. Quando hai finito
usciamo a cena.

RAIMONDO: Non so a che ora finisco. Rimandiamo.


Stasera ritorni a Como e unaltra volta
mi tengo libero e andiamo al ristorante.

PINELLA: Ma no, Raimondo, perch rimandare?


Aspetto nel salottino, non ho urgenza.
Lo sai che giorno oggi?

RAIMONDO: No, Pinella.

PINELLA: il nostro quarto anniversario.

RAIMONDO: SantIddio!

PINELLA: Ho pensato di farti una sorpresa.


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RAIMONDO: Che pensiero squisito.

PINELLA: Non te lo ricordavi, vero?

Pinella estrae un fazzoletto, si soffia il naso e piange.

PINELLA: Per te, oramai, non conto pi


niente.

RAIMONDO: No, no, Pinella, cosa stai dicendo. Sono


tanto impegnato col lavoro, ho la testa
intasata di problemi, ma mi sarei
attivato non appena

PINELLA: Dimostrami che mi ami veramente


portandomi fuori a cena questa sera.
Come puoi chiedermi di tornare a casa
e di trascorrere da sola come un cane
proprio la sera dellanniversario, per
giunta l, in quel buco di paese?

RAIMONDO: Bene. Tu resta qui, leggi qualche cosa.


Guarda, i ragazzi stanno andando via.
Io concludo il lavoro, poi usciamo.

PINELLA: Grazie Raimondo.

Pinella gli sorride grata.

RAIMONDO: Per liberarmi sono pronto a tutto.

Raimondo esce. Pinella resta sola in scena. Sfoglia una rivista. Raimondo ritorna in
scena silenzioso raggiungendo Pinella di spalle, si toglie la sgargiante cravatta che
indossa e con quella la strangola. Breve colluttazione; Pinella si accascia riversa
sulla sedia, Raimondo la prende per le ascelle e la trascina dietro un paravento
trasparente, che sta ad indicare la cantina. Poi ritorna in scena, si ricompone e si
rimette la cravatta. Attraversa il palcoscenico ed esce dalla parte opposta.
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Casa di Gemma. Raimondo e Gemma seduti a tavola.

GEMMA: Dove lhai parcheggiata?

RAIMONDO: Gi in cantina.

GEMMA: Coi macchinari smessi?

RAIMONDO: Proprio l. Mi sembra che sia in buona


compagnia. un modello obsoleto
pure lei.

GEMMA: Ti confesso che, di tutte le tue mogli,


Pinella quella che mi piaceva meno,
bench assolvesse a un compito
preciso.

RAIMONDO: Mi accudiva con grande dedizione, ma


era vischiosa e non ballava bene.
Fortuna che me ne sono liberato.

GEMMA: Eppure lhai sposata di volata. Meglio


con lei che restare da solo era il tuo
motto.

RAIMONDO: Tempi differenti. Adesso mi sono bene


organizzato.

GEMMA: Con la tua solita managerialit.

RAIMONDO: Nei primi tempi della vedovanza mi ci


voleva una copertura per le sere di
vuoto, questo vero. Era un prototipo
arcaico di consorte che andava bene
quando ero spiazzato.

GEMMA: Ormai era superata

RAIMONDO: ed anche molto ingombrante, ti dir.


Mi intasava il fine settimana.

GEMMA: Povero caro, so quanto hai sofferto!

RAIMONDO: Il parco mogli andrebbe rinnovato.


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GEMMA: Dici bene, Raimondo. Condivido. Ti ci


vuole il ricambio.

RAIMONDO: Certo, mamma.

GEMMA: Del corpo cosa vuoi farne?

RAIMONDO: Non lo so. Ci penser domani. Stasera


vado a Crema e raccatto Paloma per il
tango. Per colpa di Pinella faccio tardi.

GEMMA: Va bene, ma domani sera non venire


per cena. Ti raggiungo, porto qualcosa
di buono da mangiare e lavoriamo
perch ho unideuzza

RAIMONDO: S? Di che tipo?

GEMMA: Niente indiscrezioni, ma avremo un bel


daffare, figlio mio.
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Salottino della ditta. Gemma apparecchia la tavola, estraendo da un cestino da


pic nic cibi abbondantissimi. Raimondo seduto al tavolo. I due si mettono a
mangiare.

GEMMA: Sai, da tempo pensavo di lanciare la


linea di saponi Femme fatale da inserire
nelle mie trousse portatrucco. sempre
stato il mio sogno corredarle di belle
saponette profumate. Questo il
momento. Saponifichiamo.

RAIMONDO: (Si ingozza per la sorpresa e si esprime


con voce strozzata) Saponifichiamo
cosa?

GEMMA: Pinella!

RAIMONDO: (Sempre con voce strozzata) Vuoi


cominciare questa sera?

GEMMA: Quando se no? Non perdiamo tempo.


Ma prendi unaltra porzione di dessert.
Ti vedo deperito.

RAIMONDO: No, no, al contrario mamma, sto


ingrassando. Colpa della cucina di
Pinella. Ma ora per fortuna

GEMMA: Allora, se hai finito, procediamo.

Scortata dal figliolo imprenditore la non meno imprenditoriale Gemma scende in


cantina e si mette al lavoro. Dietro il paravento trasparente si notano le sue mosse,
finch non arriva a mescolare il calderone.

RAIMONDO: Ce n per molto? Devo andare a


Crema.

GEMMA: Non balli il tango il gioved, potresti


anche tardare un attimino.

RAIMONDO: Abbiamo una lezione col maestro,


non posso presentarmi oltre le 10.
Pinella, in fondo, saponificata.

GEMMA: Restano gli abiti.


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RAIMONDO: Falli sparire.

GEMMA: Ne faccio stracci da spolvero.

RAIMONDO: Perfetto.

GEMMA: Non c nientaltro da portare via?

RAIMONDO: Lascia la testa per la collezione.

GEMMA: Che collezione?

RAIMONDO: Quella di scalpi. La incomincio oggi.

GEMMA: Sembra una collezione originale.


Prevedi di ingrandirla?

RAIMONDO: Non lo escludo. Il parco mogli


andrebbe rinnovato ed un loro ricordo
alla parete... un sogno come per te le
saponette.

GEMMA: Vedi, Raimondo, come ci intendiamo. I


nostri sogni si intrecciano.

RAIMONDO: S, mamma.

GEMMA: Eppure non ce lo siamo detti prima.

RAIMONDO: questione di feeling, cara


mamma.

GEMMA: Domani vengo a finire il lavoro. Mi


potresti stampare le etichette?

RAIMONDO: Per i saponi linea Femme fatale?

GEMMA: Questo prodotto sar un successone.


il cuore a dirmelo. Tu lo sai, Raimondo,
che sono una persona sensitiva.

RAIMONDO: Lo so bene, mamma.

GEMMA: Per cui mi servir altro materiale. Se


riesci a procurarmelo

RAIMONDO: S, mamma.
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GEMMA: Dammi gli stracci, me li porto a casa. Ci


vediamo domani.

RAIMONDO: Certo, mamma.


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Casa di Miranda. In scena Raimondo e Miranda.

MIRANDA: Sei malato, Raimondo? Non stai bene?

RAIMONDO: Perch me lo chiedi?

MIRANDA: venerd e tu non sei al lavoro e non ci


resti fino a notte fonda.

RAIMONDO: No, sono libero, eccezionalmente.

MIRANDA: Sei libero anche di sabato, per caso?

RAIMONDO: Lo sono per tutto il fine settimana.


Questo week-end non ho nessuno
impegno e penso che non ne avr
neanche in futuro.

MIRANDA: Che cosa mi proponi?

Raimondo le prende la mano e la guarda con passione.

RAIMONDO: Di sposarmi. Lo sai che sono vedovo.

MIRANDA: S, certo.

RAIMONDO: Non c nessun ostacolo a coronare il


nostro sogno damore.

MIRANDA: Ma quanto sei romantico, Raimondo.


Sei una rivelazione in questo campo.

RAIMONDO: Non mi conosci a sufficienza, cara. Io


ne riservo molte di sorprese. Allora mi
sposi o no?

Raimondo si inginocchia ai suoi piedi.

MIRANDA: Nel fine settimana ho degli impegni.


Vedr se me ne posso liberare. E
quanto al matrimonio non saprei.
Lasciami il tempo di pensarci su.

RAIMONDO: Le proposte si accettano di slancio,


Miranda. Ci puoi pensare, ma non
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troppo a lungo. E poi perch esitare se


mi ami?

MIRANDA: Raimondo, sinceramente non capisco


questa tua urgenza di regolarizzare. Ci
tieni tanto a quellanello al dito?

RAIMONDO: Ci tengo, s. Ed ho le mie ragioni.


Darebbe solidit al nostro legame, che
adesso mi sembra troppo evanescente.
La vita insieme a te un bel bagno
schiuma, vorrei che diventasse pi
compatta.

MIRANDA: Avere la consistenza del sapone?

RAIMONDO: Ma no, che stai dicendo? Non adesso.


Magari in un futuro, forse mai.
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Raimondo al cimitero con una scatola quadrata in una mano e un sacchetto


nellaltra, ha un atteggiamento raccolto e un tono di voce sommesso.

RAIMONDO: Eccomi, cara, al nostro appuntamento.

Raimondo si siede per terra, posa sacchetto e scatola, la apre estraendone una
torta alla crema, che piazza accanto a s, sulla tomba.

RAIMONDO: Lo festeggiamo insieme da trentanni.

Raimondo si fruga in tasca, ne estrae una candelina, che piazza in centro alla
torta. La accende con un accendino.

RAIMONDO: Non potevo mancare al nostro rito


(con voce suadente) privato,
privatissimo. Tu ed io.

Raimondo estrae dal sacchetto coltello e una bottiglia di spumante.

RAIMONDO: Come ai bei tempi andati. Ti ricordi?

Raimondo soffia sulla candelina e la spegne.

RAIMONDO: Sto invecchiando, tesoro. Beata te che


sei rimasta giovane. Non sono mai
riuscito a rimpiazzarti, eppure ci ho
provato e tu sai quanto. Senza di te mi
sento molto solo. Sei sola anche tu,
vero? Lo sapevo. Ti va la compagnia
che ti ho mandato?

Raimondo taglia la torta e ne prende una fetta. Stappa la bottiglia e comincia


bere a garganella.

RAIMONDO: Squallida, eh? Non hai tutti i torti. Daltra


parte

Raimondo comincia a mangiare la sua fetta di torta e beve.


.
RAIMONDO: il materiale che ho per le mani
questo: una donna lagnosa, una
vischiosa. Due ballerine tremende e
una stupenda. Per ora ti ho rifilato la
peggiore, ma non escludo un altro
tentativo
28

Raimondo spinge verso la tomba una fetta di torta.

RAIMONDO: Serviti cara. No? Mi servo io.

Raimondo ritira il piatto e attacca a mangiare la seconda fetta di


torta e beve.

RAIMONDO: (Con la bocca piena) Il ballo , in


fondo, lunico momento nel quale sono
in intimit con le mie dame, ma
quando mi deludono, adios

Raimondo beve un sorso.

RAIMONDO: le due tremende via, fuori dai piedi,


cos imparano a pestarmeli quando
balliamo. La terza, quella no,
superlativa. Eroticissima, per un osso
duro. E se la sposo non mi laver i
calzini.

Raimondo beve un altro sorso.

RAIMONDO: Sfoltirle o incrementarle? Te lo chiedo.


Sulle donne d retta solo a te e a quella
santa donna di mia madre. Finora lei mi
ha consigliato bene. E tu cosa mi
consigli, anima mia?

Raimondo continua a bere.

RAIMONDO: Hai ragione, sar il caso a decidere. Per


risolvere tutto basta un colpo di testa, di
mano o di fortuna. Un colpo ben
assestato quel che occorre.

Raimondo alza la bottiglia per un brindisi.

RAIMONDO: Brindiamo insieme al mio futuro, allora.

Raimondo finisce di scolare la bottiglia.

RAIMONDO: (Con voce da ubriaco) Adesso devo


mettermi al lavoro. (Lancia un bacio
alla tomba) A rivederci, pupa, torner.

Raimondo raccoglie i resti del festino e si avvia verso luscita con passo
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traballante.

RAIMONDO: (Tra s e s) Le mogli mi comprendono


da morte.
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Casa di Gemma. Sul tavolo trousse portatrucco, saponi, etichette. In un angolo il


piatto per Raimondo, che mangia, mentre Gemma sigilla, imbusta, etichetta.

GEMMA: Che aspetti a liberarti di Paloma?

RAIMONDO: Vorrei prima sposarmi con Miranda.

GEMMA: Non dire stupidaggini, Raimondo. Se


anche resti sguarnito per un po

RAIMONDO: Passare da due a zero tutta un tratto


Sai bene che non sono abituato.

GEMMA: Chiama Paloma in ditta, per favore.

RAIMONDO: Potrebbe insospettirsi, mamma. Io le ho


precluso laccesso a Milano. stato un
addestramento impegnativo, perch
Paloma un tipo appiccicoso. Si
sarebbe piazzata in casa mia, se non
lavessi bloccata col divieto che non
ammette deroghe, cio: mai! Ora un
invito la sorprenderebbe. Lho
programmata io per rifiutare.

GEMMA: E allora riprogrammala, Raimondo. La


vai a prendere tu con un pretesto, la
porti in ditta e quando l la uccidi.

RAIMONDO: Vorrei prima la risposta di Miranda per


essere sicuro di disporre almeno di una
moglie di rimpiazzo.

GEMMA: Sai bene qual lingrediente che rende


unici i saponi Femme fatale. Gli affari
tirano, la clientela preme, ogni ritardo
pu essere letale. Tu sei un
imprenditore, mi comprendi. Non siamo
noi a decidere, il mercato.

RAIMONDO: Va bene, mi organizzo in settimana. E


intanto vedo di spremere Miranda.

GEMMA: Perch incaponirti con costei? Sposane


unaltra. In fondo pieno il mondo di
donne da sposare. Proprio lei
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RAIMONDO: Perch non posso accettare un suo


rifiuto. In pi una femmina che mi fa
impazzire. Per una volta vorrei sposarne
una che mi piace. Poi si vedr.

GEMMA: Non sembra un tipo da saponificare.

RAIMONDO: Me la vorrei godere come moglie per


qualche tempo. E quanto al suo utilizzo
nei saponi, potremmo usarla come
testimonial. Miranda una donna bella
e profumata di un delizioso aroma
naturale.

GEMMA: La vorresti coinvolgere nel business? Stai


delirando! Proprio no! Tienti la tua
Miranda se ti va, ma trova anche
unaltra moglie, per favore, che faccia
al caso nostro. Nel frattempo vedi di
darti una mossa con Paloma. Questa
la nostra priorit assoluta.
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Salottino della ditta. In scena Raimondo e Paloma. Paloma indossa un


improbabilissimo soprabitino verde acido che fa male alla vista.

PALOMA: Sei stato molto carino ad


accompagnarmi a fare shopping
oggi. Grazie per questo splendido
regalo.

RAIMONDO: Dobbiamo festeggiare il nuovo corso,


amore mio. Da oggi in poi le cose
cambieranno tra noi, non saranno pi
come prima. Prevedo un cambiamento
radicale.

PALOMA: Mi commuovi, Raimondo, veramente


non mi sarei aspettata una sorpresa
che, pure, in cuore mio, ho sempre
sperato. Ti sapevo impegnato col
lavoro

RAIMONDO: Lo sono, infatti, pi che mai, Paloma. Ho


raddoppiato la mia attivit, diciamo
che lho diversificata e mi faccio
aiutare da mia mamma. Ma ho bisogno
di te, assolutamente, proprio per una
questione di lavoro. Anzi, di te non
posso fare a meno.

PALOMA: Non mi dire cos che mi confondi. Non


sono abituata alle tue attenzioni.

Raimondo versa un drink in due bicchieri da una bottiglia di colore scuro.

RAIMONDO: Facciamo un brindisi adesso, Paloma, al


radioso avvenire spumeggiante che si
apre davanti a noi da adesso in poi.

Raimondo le tende uno dei due bicchieri. Paloma beve, Raimondo no. La studia.

PALOMA: Che sapore agrodolce!


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RAIMONDO: il tuo profumo che mi ha ispirato il


cocktail. una mia creazione. Lo trovi
gustoso?

PALOMA: Quello che fai tu sempre squisito.

Paloma ha un sussulto, si contorce sulla sedia.

PALOMA: Argh.

Paloma resta stecchita sulla seggiola, Raimondo verifica che sia morta. Ha unaria
visibilmente soddisfatta.

RAIMONDO: Bene.

Raimondo la prende sotto le ascelle e la trascina in cantina. Esce di scena


scomparendo dietro al paravento. Poi rientra in scena, si ricompone ed esce dalla
parte opposta.
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Salottino della ditta. Raimondo seduto. Squilla il campanello della porta. Entra in
scena Gemma tutta cinguettante.

RAIMONDO: Mamma! Sei in un anticipo


pauroso.

GEMMA: Non vedo lora di mettermi al


lavoro.

RAIMONDO: Miranda sar qui a minuti.

GEMMA: Credevo che fossi in libera uscita.

RAIMONDO: Da quando Pinella non c pi, il


venerd a sua disposizione.

GEMMA: S, ma a questora in ditta come mai?


Pensavo che la vedessi dopo cena.

RAIMONDO: Mi deve sottoporre un suo progetto da


sviluppare nel fine settimana per
consegnarlo luned mattina. Il lavoro
lavoro.

GEMMA: S, lo so.

RAIMONDO: Mi ha avvertito allultimo momento


perch era nei paraggi.

GEMMA: (Contrariata) Un imprevisto.

RAIMONDO: Pu comparire da un momento


allaltro. Fila in cantina.

GEMMA: Dove vuoi che vada. Sono venuta


apposta.

Gemma esce e va in cantina. Raimondo resta solo in scena. Squilla il campanello


della porta. Raimondo esce e rientra seguito da Miranda.

RAIMONDO: Che bellimprovvisata!

MIRANDA: Sei contento?


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RAIMONDO: (Mentendo nervoso) Una sorpresa


come questa al giorno e mi verr un
infarto di piacere.

MIRANDA: Ti strappo ai tuoi impegni? Qualche


problema?

RAIMONDO: No, no, lascia stare. Dimmi piuttosto


qual il tuo di problema?

Miranda apre una cartella da cui estrae dei fogli che posa sul tavolo.

MIRANDA: Ecco qui, vedi

Suona il campanello della porta e Raimondo trasale.

MIRANDA: Aspetti qualcun altro?

RAIMONDO: Stai scherzando?

MIRANDA: E allora chi pu essere?

RAIMONDO: Non so.

MIRANDA: Perch non vai a vedere?

RAIMONDO: Sar un testimone di Geova. Passano


sempre il venerd sera.

Seconda scampanellata in crescendo. Miranda gli fa cenno di aprire.

RAIMONDO: Tu resta qui e non muoverti, hai capito?

MIRANDA: un testimone di Geova o un


terrorista?

RAIMONDO: Chiunque sia non muoverti. Lo giuri?

MIRANDA: Giuro di stare ferma, zitta e


buona.

Raimondo si alza ed esce di scatto.

MIRANDA: (Tra s e s) Per la pip la faccio.

Miranda si alza e si sgranchisce la gambe, si guarda intorno.


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VOCE FUORI Ah, sei tu Marco? No, non ho


SCENA DI tempo per laperitivo. Sto
RAIMONDO: lavorando, non ti faccio entrare. Ti
accompagno alla macchina,
piuttosto.

Rumore fuori campo di una porta che si chiude. Intanto Miranda gironzola.

MIRANDA: (Tra s e s) Dov il bagno?

Due porte uguali affiancate. Miranda apre la porta che conduce in cantina.
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Cantina. Miranda scende le scale e vede Gemma che lavora ai saponi e che
rimescola dentro al calderone. Due scalpi alla parete ed i vestiti di Paloma a terra.
Gemma alza lo sguardo e la vede.

GEMMA: Sei Miranda?

MIRANDA: Con chi ho il piacere?

GEMMA: Sono la sua mamma.

MIRANDA: Molto lieta.

GEMMA: Vieni a darmi una mano per


favore.

MIRANDA: A fare cosa?

GEMMA: Prodotti di beaut.

Miranda esita ad avvicinarsi.

MIRANDA: In questo scantinato?

GEMMA: Perch no? Riciclare sul posto i materiali


pi efficiente.

MIRANDA: Quali materiali?

GEMMA: Gli scarti di Raimondo. Fatti avanti


Miranda. Sei bellina. Sei molto meglio
delle sue altre mogli.

MIRANDA: (Sorpresa) Non era vedovo?

GEMMA: S, assolutamente. Ma era anche


sposato. Non ti torna? Perch una cosa
non esclude laltra. Le mogli con lui non
durano.

MIRANDA: Non sembra uno sciupafemmine.

GEMMA: No, infatti. Lui le donne non le sciupa, le


sopprime. (Esplode in una risata
satanica)

Gemma intanto rimescola freneticamente il calderone.


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GEMMA: Ti ha taciuto il dettaglio irrilevante delle


sue mogli? Cosa vuoi, che sia?

Gemma continua a ridere sghangeratamente, assumendo sempre di pi laspetto


di una strega.

GEMMA: Dire che vedovo non bugia, una


modesta approssimazione. un vedovo
sposato con due mogli o, meglio, un
triplo vedovo, al momento, prossimo
alle sue quarte nozze, se lo sposi.

Gemma fa cenno ammiccante con la testa agli scalpi alla parete.

GEMMA: Vedrai che sarai in buona compagnia.


Quelle sono Pinella e Paloma.

Miranda li nota, assume unespressione inorridita e rimane paralizzata dal terrore.


Poi si riscuote, d le spalle a Gemma e tenta di fuggire, dirigendosi di corsa verso
la scala da cui arrivata.

GEMMA: No, non ci sono molte vie di uscita.


Sopra c il tuo colombo che ti aspetta
e qui ci sono io ad intrattenerti.

Miranda si ferma e si guarda intorno, continuando a dare le spalle a Gemma, poi


traffica in tasca.

GEMMA: Qui non prende nemmeno il cellulare.

Miranda abbandona il tentativo, scoraggiata.

GEMMA: meglio che collabori, non trovi?

Miranda cerca di ricomporsi, comprendendo di dover far buon viso a cattiva sorte
e assecondare Gemma per il momento. Abbozza un sorrisetto tirato, cerca di
assumere un tono controllato e si gira verso Gemma.

MIRANDA: (Indicando il calderone) A fare il


minestrone?

GEMMA: (Sorride con aria stregonesca) Per


esempio.

Miranda si avvicina.

MIRANDA: Posso aiutarla a rimescolare?


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GEMMA: Il mestolo mio e lo gestisco io. Non lo


affido mai neanche a Raimondo. il
tocco dello chef, bambina mia, che
rende i miei prodotti stuzzicanti.

Gemma solleva il mestolo lo annusa e lo porge a Miranda da annusare.

GEMMA: (Con espressione rapita) Senti che


aroma!

MIRANDA: (Disgustata) Meraviglioso!

GEMMA: (Come seguendo il suo filo di pensieri)


Per quanto, ti dir, ti vedo meglio come
cliente che come fornitrice. (Risata
sgangherata). Aveva proprio ragione il
mio Raimondo. O come testimonial.

MIRANDA: (Speranzosa) Per lappunto! Mi potrei


occupare di promotion. Io sono
giornalista e copywriter. Vi d una
mano con la pubblicit.

GEMMA: (Con aria complice) I nostri canali di


vendita, Miranda, seguono tuttun'altra
traiettoria. Non c bisogno di
pubblicit, capisci?

MIRANDA: Ah. (Complice a sua volta) Per il resto


(indica il calderone), se qualche moglie
in circolazione volesse sostituirmi, non
ho fretta.

GEMMA: Beh, di vivente non ce n nessuna. Ma


fino a ieri una e fino al mese scorso due,
mi pare.

MIRANDA: Le due signore appese alla


parete?

GEMMA: S.

MIRANDA: E la terza dov?

GEMMA: Terza?

MIRANDA: Quella che non sta appesa l.


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GEMMA: Ah, quella la prima. Penelope.

MIRANDA: Dov?

GEMMA: Donna di una pazienza eccezionale.


Per reggere Raimondo, daltra parte
Ha avuto una durata straordinaria ed
morta di morte naturale. lunica a
vantare questo record.

MIRANDA: Per le altre c il percorso accelerato?

GEMMA: S

MIRANDA: (Dopo una pausa di riflessione) Io mi


chiamo Miranda.

GEMMA: S, lo so.

MIRANDA: Interrompo la serie delle P. Non


posso fare la moglie.

GEMMA: Non grave. lui che vuole sposarle.


Fosse per me, potrebbe farne a meno.
Soluzioni pi agili, veloci

MIRANDA: Ah

GEMMA: potresti essere saponificata senza


lanello al dito. Tanto meglio.

MIRANDA: Le amanti non se lo meritano, cos? E


quanto alle amichette meno ancora.

GEMMA: un privilegio che hanno le consorti. E


tu apriresti il ciclo delle M.

MIRANDA: Delle M come mamma, vale a dire?

In quellistante irrompe Raimondo, il quale visibilmente concitato.

RAIMONDO: Cosa state facendo?

GEMMA: Niente caro, ci siamo solamente


presentate. La tua Miranda
collaborativa.
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MIRANDA: (Accattivante) S, Raimondo. Che


iniziativa audace! Adoro le persone
intraprendenti!

Avanza per dargli un bacio, lui si sporge, gratificato dallosservazione, ma lei,


sbadatamente e volutamente, inciampa e rovescia il calderone dei saponi.
Gemma tenta di trattenerlo, per invano.

GEMMA: (disperata) I miei saponi! No!

Gemma scivola, cade, batte la testa a terra e resta secca.

GEMMA: Ah!

Raimondo accorre in suo soccorso. Si china su di lei, ma Gemma morta. Con


questo gesto d le spalle a Miranda.

RAIMONDO: Mamma!

Miranda brandisce il mestolo che Gemma usava per rimescolare e lo uccide o lo


stordisce con un colpo sul cranio. Anche Raimondo cade stecchito a terra.

MIRANDA: Adesso posso fare la pip. La mamma, il


marito mancato, il malato mentale Il
ciclo delle M cominciato.

FINE

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