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dicembre 2009 gennaio 2010 febbraio 2010 marzo 2010 aprile 2010

Il Partito Disastrato del Molise In Ricordo di Gheorghe Radu,


di Paolo De Chiara 4 morto di lavoro in Molise 32

PD, lost in Termoli IL GUASTAFESTE. Lesa Maestà con diffida


di Massimo Campanella 7 di Paolo De Chiara 32
CARTA CANTA. Meglio perdere da poeta “Dobbiamo essere dei cittadini attivi”
che vincere da mercante! redazione 33
di Paolo De Chiara 10
L’Acqua perduta
L’Università del Molise ad un bivio di Claudio de Luca 34
di Sergio Sorella 11

La Costituzione da rispettare DETTI E CONTRADDETTI.


di Alessandro Corropoli 12 Grasso: “Voglio stare fuori dalla politica”
redazione 37
“La Forza del valore Lavoro”
di Erminia Mignelli 14 La grave situazione della scuola italiana
di Umberto Berardo 38
Squilibri in Sanità La chiesa del Canneto
di Adelina Zarlenga 17 di Alessandro Cimmino 40
Nuova tragicommedia a “Teatro San Francesco” Lo sguardo dei giovani sui diritti umani
di Daniel Cifelli 19 di Marianna Cocca 44
ALBUM FOTOGRAFICO: Una lunga esperienza con Emergency
Il “deserto” Storico di Isernia gruppo Territoriale Emergency di Isernia 44
Foto di Luciano Cristicini 20
Nicola Dusi Gobetti. Forma e inconscio
La lotta alle Mafie è la lotta per i diritti di Tommaso Evangelista 46
di Elisa Tomasso 22

65° Anniversario della


Liberazione dal nazifascismo.
ABBONAMENTI
25 Aprile a Monte Marrore
di Paolo De Chiara 24 Abbonamento annuale Ordinario Euro 15,00 - Enti e Uffici Euro 25,00
Estero Euro 40,00 - Sostenitore Euro 52,00
25 Aprile 1945: Liberazione C/C postale n. 83182477
Intestato a: Associazione “Il Ponte”
dell’Italia dal nazifascismo via Nobile, 11 - 86100 Campobasso
di Carlo Onorato 27
C/C Bancario n. IT14K0300203805000002022338
Giaime Pintor: morire per delle idee Banca di Roma, Filiale 1, via Mazzini, 10 Campobasso
di Elisabetta Esposito 28 Intestato a: Associazione “Il Ponte”
via Nobile, 11 - 86100 Campobasso

Rispetto per il Lavoro


di Valentina Di Cristofaro 31

Direttori Gaetano Caterina e Paolo De Chiara Impaginazione graphic line (cb)


Direttore responsabile Aldo Spedalieri Stampa Arti Grafiche La Regione srl
Hanno collaborato a questo numero C.da Pesco Farese, 44 - 86025 Ripalimosani (CB)
Umberto Berardo, Massimo Campanella, Daniel Cifelli, Alessandro Cimmino,
ISNN1590-5020
Marianna Cocca, Alessandro Corroppoli, Luciano Cristicini, Paolo De Chiara,
ASSOCIATO ALLA UNIONE
Claudio de Luca, Valentina Di Cristofaro, Elisabetta Esposito,
STAMPA PERIODICA ITALIANA
Tommaso Evangelista, Erminia Mignelli, Carlo Onorato, Sergio Sorella,
Elisa Tomasso, Adelina Zarlenga, Gruppo territoriale Emergency di Isernia.
È consentita la riproduzione parziale o integrale degli articoli con l’obbligo di
Editore Associazione “Il Ponte” - Via Nobile, 11 - Campobasso citare la fonte
CASELLA POSTALE 31 - CAMPOBASSO tel. 349.3909650 - fax 0874 418753
Autorizzazione del Tribunale di Campobasso del 20-07-2007 n. 7 già
Autorizzato dal Tribunale di Larino il 24-12-1987 n. 4 - Iscrizione al ROC n.
Questo numero è stato chiuso in tipografia il 26/04/10
15720, già n. 6281

N. 5/2010 • 3
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci con-
duttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà
sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
PARTITO DISASTRATO Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da
sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco. da Cirano, di Francesco Guccini

Partito Disastrato
del Molise
Non si capisce cosa i dirigenti (gli stessi fallimentari e commissariati della passata gestione)
hanno in mente. Molte scelte, probabilmente quasi tutte, non trovano riscontri logici. Come si
fa, ad esempio, a spiegare il famoso inciucio di Venafro? Come fa un’opposizione seria a fare il
suo mestiere, cioè opporsi, se è in continuo contatto con la parte da contrastare? Come
un’opposizione credibile può rifiutare un accordo con il suo alleato, l’Italia dei Valori, durante le
provinciali di Isernia, per tentare di spodestare il predominio del centro-destra nel feudo politico
e familiare di Michele Iorio? Come si possono spiegare le scelte su Termoli e Montenero?
di Paolo De Chiara

l Pd sconta la presuntuosa po- tito Disastrato? Uscirono dall’ammini- e la vittoria in sconfitta. Sono, quindi, da

“I chezza dei propri strateghi,


l’incapacità di capire davvero il
sentimento popolare”. In questo modo
strazione comunale sol perché cambia-
rono casacca i due famosi democratici:
l’attuale consigliere regionale Massi-
registrare con piacere le dichiarazioni ri-
lasciate su Nuovo Molise dal segretario
regionale del Pd(-L) Danilo Leva. Al con-
Curzio Maltese su Repubblica del 30 mar- miliano Scarabeo (nella foto in compa- trario di Bersani, ha preso atto della scon-
zo scorso ha commentato il disastro elet- gnia con Rosy Bindi) e lo “scomparso” fitta. Senza però dimettersi. La politica
torale del Partito Democratico a livello (dalla scena politica) Caruso, nominato di Leva, che è la politica di Ruta, che è
nazionale. Anche, e soprattutto, in que- all’epoca segretario cittadino del Pd di poi la politica della Macchiarola (il primo
sta Regione è facile fare l’equazione Isernia. I famosi cambi di casacca, in sti- segretario che ha lasciato il segno,
Pd=Partito Disastrato. Non si capisce le mercato delle vacche, hanno sempre quello meno se leggiamo i disastrosi dati
cosa questo partito rincorra. Cosa i di- interessato la nostra Regione. Il presi- elettorali), di Totaro e di altri defunti del
rigenti (gli stessi fallimentari e com- dente de “Il Regno del Molise” ne è Pd è iniziata male sin dal famoso con-
missariati della passata gestione) han- l’esempio vivente. Come molti suoi at- gresso che lo ha incoronato. In quel con-
no in mente. Molte scelte, probabilmente tuali alleati. Ma non manca la concezione testo il giovane segretario non si è ac-
quasi tutte, non trovano riscontri logici. del mercato nemmeno nell’altra parte. contentato di appoggiare una mozione.
Di una politica messa al servizio dei cit- Quella che dovrebbe contrastare con azio- Ne ha appoggiate diverse. Come le ba-
tadini. Come si fa, ad esempio, a spie- ni concrete la politica fallimentare di que- toste prese dal Partito Disastrato. La più
gare il famoso inciucio di Venafro? sta radicata maggioranza. Quella che do- clamorosa fu quella alle scorse politiche
Dove centro-destra e centro-sinistra si vrebbe opporsi. Ma, ormai, questa pa- (2008) dell’asse di ferro Massa-Ruta. En-
sono trasformati nella stessa cosa. rolina serve solo per capire la momen- trambi bocciati e trombati dagli elettori.
Con un unico obiettivo. La conquista del tanea collocazione di questi dilettanti del- Oggi Augusto Massa (già consigliere co-
Comune. Per un politico, Cotugno, vici- la politica. Come fa un’opposizione se- munale, consigliere regionale, sindaco,
nissimo all’attuale presidente della ria a fare il suo mestiere se è in conti- presidente della provincia, segretario di
Giunta Regionale. Lo sGovernatore Mi- nuo e stretto contatto con la parte da partito e senatore), con umiltà, ha rico-
chele Iorio. Lo criticano tanto. Lo accu- contrastare? Come una minoranza cre- minciato il giro. Dopo la sconfitta contro
sano. Ma poi ci fanno gli inciuci. Il sin- dibile può rifiutare un accordo con il suo Di Bartolomeo (attuale sindaco di Cam-
daco di Venafro ha avuto l’onore di far- alleato, l’Italia dei Valori, durante le pro- pobasso) è di nuovo consigliere comu-
si votare da pezzi dalla sua maggioran- vinciali di Isernia, per tentare di spode- nale. Vedremo se ricomincerà la nuova
za e da pezzi di quella opposizione. Se stare il predominio del centro-destra nel scalata verso altri lidi. Roberto Ruta, in-
così può esser definita. Il Pd strinse, in- feudo politico e familiare di Michele Io- vece, dopo l’addio alla politica ha ripreso
sieme all’Italia dei Valori, un accordo po- rio? Come una forza politica può accre- la sua corsa interrotta. “Lascio un par-
litico. Oggi, pezzi del partito di Antonio ditarsi agli occhi dei cittadini se gli stes- tito radicato sul territorio con centinaia
Di Pietro sono ancora una parte inte- si non capiscono la tattica politica (fal- di amministratori locali, dirigenti e migliaia
grante di quell’amministrazione bi-par- limentare) di questi incompetenti della di iscritti e militanti. Ho realizzato il so-
tisan. Provate a sentire i responsabili re- politica? Perchè a Venafro il Pd(-L) può gno della mia vita, quello di fare politi-
gionali del partito dei Valori. Loro non allearsi con l’IdV, insieme al centro-de- ca ai massimi livelli. Oggi prendo atto del-
sono d’accordo. Nessuno è d’accordo stra, e non può farlo, senza il PdL, per la sconfitta e mi faccio da parte” dichiarò
agli inciuci. Ma cosa vuol dire respon- sostenere la candidatura di Antonio in una “commovente” conferenza stam-
sabile regionale di un partito se poi i pro- Sorbo alla Provincia di Isernia? Soprat- pa lo sconfitto Ruta (16 aprile 2008). Lo
pri iscritti non possono essere presi a tutto dopo aver assaporato la presidenza stesso giorno si leggeva su Altromolise.it:
calci dopo questi squallidi accordi, che Mauro. Quali possono essere le spie- “Roberto Ruta si ritira a vita privata. A
di politico hanno ben poco? Quali sono gazioni? Questi scienziati della politica 40 anni lascia la politica dopo la seconda
le funzioni dei responsabili di partito? Ri- la motivazione la trovano sempre. Sono bruciante sconfitta nel giro di 18 mesi.
cordate la sorte degli inciucisti del Par- pronti a trasformare la sconfitta in vittoria Prima la batosta alle regionali quando,

4 • N. 5/2010
PARTITO DISASTRATO

etto politico. Ma qual è il gioco politico


del centro-sinistra molisano? Far cadere
i propri eletti o pensare a creare un’al-
ternativa valida? Il partito, targato Mac-
chiarola, venne commissariato. Fu invi-
ato dal quartier generale romano un com-
missario. L’unica novità per gli iscritti. Per
cambiare pagina? Il commissario traghet-
tò la barca, già sfondata dalle cervel-
lotiche scelte, al nuovo congresso re-
gionale. E chi lo vinse? Gli stessi di pri-
ma. Il gruppo che oggi fa capo a Leva
L’ex consigliere del Pd (segretario), a Ruta (presidente), e alla
Scarabeo brinda con Rosy Bindi stessa Macchiarola (ancora consigliere
provinciale). La stessa dirigenza falli-
alla guida del centrosinistra, nel no- politica, ma ne è troppo attratto. In fin mentare di ieri, già commissariata. Boc-
vembre del 2006 è stato battuto net- dei conti Ruta nasce da una famiglia im- ciata da tutti. Un cambio di rotta talmente
tamente da Michele Iorio. Ora la scon- pegnata in politica. Lui è nato con brusco che ha riportato la barchetta del
fitta più inattesa, quella nella sfida per questa passione. Ne avremmo fatto a Pd a navigare nella stessa direzione.
un seggio in Parlamento. Ruta, deputa- meno. Però bisogna convivere anche con Quella fallimentare degli ultimi anni. Con
to uscente, aveva sulla carta una dote la passione di Ruta. Che, molte volte, pro- una novità. Roberto Ruta, sconfitto e
di voti tale da metterlo al riparo dall’at- duce anche danni e disatri. Nel governo commissariato, ne è diventato il presi-
tacco dell’Italia dei Valori. Ma alla pro- ombra di Veltroni, Ruta è il segretario om- dente. Rotto l’asse con Massa, si è cre-
va dei fatti le cose sono andate diver- bra della Macchiarola. Un saggio ispi- ato il nuovo asse con Danilo Leva, in arte
samente. Il ciclone Di Pietro ha travolto ratore per la consigliera provinciale di D’Aleva. In omaggio al politico che ispi-
tutti. E Ruta, come Augusto Massa, si è Campobasso, diventata pure segretario ra i movimenti del segretario. Quel
ritrovato fuori dalla corsa non solo per del neonato Partitino Disastrato. Tal- D’Alema, maestro degli inciuci con il
i meriti dell’avversario ma anche per i de- mente saggio che la segretaria Mac- Nano di Arcore, che in questi ultimi giorni
meriti propri”. Si era spezzato l’asse di chiarola, con una mozione di sfiducia, ten- ha tentato di aprire il Pd a Fini. Lo stes-
ferro. Il pensiero unico Massa-Ruta non tò (come prima firmataria) in tutti i modi so ragionamento fatto nei mesi scorsi
aveva funzionato. “Qualcuno è in grado di far cadere una delle poche amminis- dal suo discepolo molisano. Aprire il par-
di segnalare documenti che disvelino un trazioni in mano a questo bizzarro cen- tito ad un ex An per il Comune di Termoli.
Ruta-pensiero? Per l’ex deputato si po- tro-sinistra molisano. Ragioni troppo Il ragazzo farà strada. La stessa di baf-
trebbe benissimo fare a meno dei me- importanti e insormontabili non potevano fetto. Il giovane segretario molisano,
dia: non parla, non scrive, non rilascia far proseguire la presidenza D’Ascanio sconfitto tempo fa alle elezioni comunali
interviste. È un mistero mediatico, vive (proveniente dai Democratici di Sinistra, nella sua Fornelli, si è rifatto in consiglio
di politica ma ne è l’ectoplasma. Del PD oggi nell’IdV). La Macchiarola d’Arco ave- regionale. I suoi inizi risalgono alla
molisano è la sfinge e l’oracolo, il tes- va una sola missione. Abbattere l’am- notte dei tempi. Prima nella Sinistra Gio-
sitore oscuro e il timoniere ombra”. ministrazione di centro-sinistra. Ma la sua vanile e poi nei Democratici di Sinistra.
(Giuseppe Tabasso, Altromolise.it, 2 ot- proposta venne sonoramente bocciata. Bestia nera di Candido Paglione, uscito
tobre 2009). Ruta parla poco. E quel Un bel risultato. Soprattutto agli occhi dei dal consiglio regionale dopo la sconfit-
poco che dichiara nemmeno corrisponde suoi elettori. Gli stessi elettori che han- ta rimediata proprio contro il suo ex pupil-
alla realtà. Dice di voler abbandonare la no creduto nel nuovo, ma freddo, prog- lo. In questo contesto, non essendoci
spazio né per i maestri né per i discepoli,
si può solo dire che anche l’ex assessore
“Lezione” agli alleati regionale Paglione ha contribuito, insieme
ad altri (che ora si mangiano le mani),
“Il dato certo e unico dal quale cominciare ad analizzare a mente fredda e con
rigore politico il voto per le Amministrative di Termoli è di certo legato alla man- a creare questo mostro della politica re-
cata vittoria dello schieramento di centrodestra al primo turno. Una corazzata inar- gionale. Una macchina costruita per la
restabile, con una molteplicità di liste, che si è dovuta arrendere e adesso dovrà sconfitta. Ma il duo meravigliao Ruta-Leva
fare i conti con il ballottaggio. […]. Il risultato del Partito democratico non può es- ha deciso di scrivere la storia di questo
sere letto in maniera disgiunta da quella che è l’evidenza dei numeri: il Pd ha so- Partito. Del loro partitino. In negativo.
stenuto il suo candidato Sindaco – al quale non può che andare l’attestazione più Dopo le decisioni, che poco hanno di
ampia di stima e di fiducia – con una sola lista attestandosi intorno al 6% , risultato politico, per le amministrative di Termoli
questo, in linea con quelli degli altri partiti del centro sinistra, Idv inclusa che, anzi, e di Montenero non ci sono parole per
rispetto alle precedenti elezioni europee, perde addirittura il 21% dei consensi: qualificare questa dirigenza molisana.
dato che dovrebbe far riflettere il Coordinatore regionale dell’IDV sul proprio par- Non contenti di rimanere in letargo con-
tito e sul proprio operato. Nel contesto di un’elevata frammentazione partitica, do- tinuano a impegnarsi per auto cancel-
vuta al proliferare delle liste, il 6% raggiunto dal Partito insieme all’8,70% otte- larsi. Senza comprendere che i cittadi-
nuto nel complesso rappresentano per noi un punto di partenza, uno ‘step’ su- ni sono stufi di turarsi il naso. Per ac-
perato insieme, senza timore di confrontarci e di realizzare le nostre idee, senza cettare certe decisioni. A Montenero di
imposizioni, senza alleanze ‘usa e getta’ e nel massimo rispetto reciproco delle Bisaccia, con il contributo del con-
posizioni personali e politiche“. sigliere regionale di Sinistra, Ecologia e
Danilo Leva, segretario regionale del Partito Disastrato del Molise, 30 marzo 2010 Libertà Mauro Natalini, e per le loro stu-
pide beghe interne con Antonio Di

N. 5/2010 • 5
Michele Iorio ringrazia per il risultato delle elezioni amministrative del 2010. Non so se il Presidente della Giunta re-
gionale del Molise ha intenzione, pubblicamente, di ringraziare… qualcuno. Se lo farà, però, mi piacerebbe, da perso-
PARTITO DISASTRATO na di (centro) sinistra, che porgesse i suoi ringraziamenti anche ai vertici del Partito Democratico molisano. Franco Di
Biase, 15 aprile 2010

cono, restano. Se perdono restano lo


stesso. Chi ha chiesto le dimissioni del
duo meravigliao? Il consigliere Petraroia,
candidato al congresso come segretario
regionale, il giorno dopo le primarie diede
del mercante al nuovo segretario Dani-
lo Leva (“Meglio perdere da poeta che vin-
cere da mercante!”). Oggi, però, siede tra
i componenti della segreteria del “mer-
cante”. Se questa è la lotta interna nel
Partito Disastrato e se quella degli ulti-
mi anni è l’opposizione di questo centro-
sinistra per i molisani ci saranno anco-
Il segretario regionale del Il presidente del Partito Disastrato ra tanti anni di politica, anche questa
Pd Danilo Leva del Molise Roberto Ruta molto fallimentare e disastrosa, del
variegato centro-destra molisano. È la-
Pietro, hanno consegnato candidamente, scambi di accuse, alchimie, strategie e pidario il responsabile dei Giovani Pd,
su un piatto d’argento, l’amministrazione cavolate varie si arriva alla sintesi. Fi- Giuseppe Macoretta: “Da oltre tre anni
ai loro presunti avversari politici. A Ter- nalmente una donna. E che donna. il Partito Democratico del Molise ed il cen-
moli il Partito Disastrato ha dato il Con tutte le carte in regola. Impegnata, tro sinistra stanno ottenendo solo scon-
meglio di sé. Prima ha annunciato “le pri- già candidata con l’IdV alle europee, bel- fitte ed il Partito Democratico registra un
marie dell’Amore”. Ma quando si sono la, brava e affascinante. Ed esterna. Ap- crollo dei consensi che lo ha portato a
accorti che potevano perderle, come già partenente ad una formazione creata prendere il 12% alle elezioni europee ed
successo ad Isernia con Antonio Sorbo, dopo l’uscita dei Tre moschettieri dall’IdV il 6% alle elezioni comunali di Termoli. È
hanno compiuto la marcia indietro. Se (Giuseppe Astore, Massimo Romano e arrivato il momento di interrompere
esiste un candidato poco gradito alla la stessa Erminia Gatti). L’intenzione era questa tendenza all’azzeramento del par-
burocratia e se, cosa più importante, il quella di Costruire Democrazia all’interno tito in Molise, è arrivato il momento di
candidato non scelto da loro rischia di del Pd. Ma lo spoglio darà ragione a voltare pagina e di intraprendere un per-
vincere non si possono certo investire Monaco. Sostenuto dalla cittadinanza, corso di creazione di un progetto politi-
di questa responsabilità i cittadini. I sim- da una parte del Pd e da diversi partiti co credibile ed alternativo alle politiche
patizzanti e gli iscritti servono solo per di centro-sinistra. La politica suicida di di gestione del potere del centro-destra.
mettere il visto sulle loro scelte. La tec- questo Pd, oltre a portare risultati pes- […]. È necessario un cambio di rotta ri-
nica è la stessa. Ruta ne è il maestro simi in quasi tutte le competizioni, ha fat- spetto a quanto fatto dalla segreteria re-
assoluto. Oggi mi ritiro, domani ritorno to perdere tutte le amministrazioni locali. gionale in questi mesi, per iniziare a co-
attivo. Esco prima dalla finestra e poi ri- Resta la sola Provincia di Campobasso. struire un partito forte e radicato”.
entro dalla porta. Creano e disfano a loro Ma conoscendo questi personaggi del- Nessuno, però, ha chiesto apertamen-
piacimento. Dopo il tira e molla arriva an- la politica di minoranza (intellettuale) è te le immediate dimissioni (per totale in-
che per Termoli il candidato ideale. facile fare un piccolo pronostico. Lo ave- capacità politica) per i responsabili del-
Quello scelto dalla burocratia e impos- va annunciato otto anni fa Nanni Moret- lo sfascio. In questo deserto non esiste
to ai cittadini. Filippo Monaco non andava ti in piazza Navona. Il suo grido di allarme un’alternativa valida. Credibile. Che sia
bene. Era un iscritto del Pd. Meglio è rimasto inascoltato. Questi dirigenti per vicino ai bisogni reali della gente. Delle
pescare all’esterno. È un ottimo indice vincere devono saltare due, tre o quat- persone che hanno problemi seri da ri-
di apertura. Dopo riunioni, incontri, tro generazioni. Se vincono, ma non vin- solvere. Questi professionisti dell’an-
tipolitica pensano solo a scalare il
potere. Non riescono più a capire che la
gente è ormai stufa dei loro modi di fare.
Della loro presenza. Delle loro parole. Un
detto catalano può riassumere la politi-
ca di questi pseudo politici (di destra e
di sinistra): “Ci pisciano addosso e ci di-
cono che piove”. Con questa legge elet-
torale e con le primarie utilizzate a loro
piacimento potremo trovarci facilmente
rappresentati da questi dilettanti. Il
Parlamento italiano è aperto, ormai, a tut-
ti. Ci sarà sicuramente posto anche per
i Leva molisani. Almeno non faranno più
disastri in questa Regione, già forte-
mente disastrata e inserita in un tremen-
da morsa. Da un lato il fallimentare cen-
tro-destra, dall’altro il fallito centro-sinistra.
I molisani sono in buone mani.

Il tavolo dei dirigenti: da sinistra Ruta, Leva,


D’Ambrosio, Massa, Lopa, Macchiarola

6 • N. 5/2010
LA DISFATTA DI TERMOLI

hi non conosce lo sceneg- e quasi subito diventato un partito sen-


di Massimo Campanella
C giato americano Lost, storia
per alcuni versi avvincente,
per altri - molti altri – improbabile e
za linea, identità politica e culturale,
protagonista in Molise di proverbiali
sconfitte. Basti ricordare che solo fino
Grandi strateghi o naufraghi surreale, di un gruppo di uomini e don- a qualche anno fa i due partiti che
irrimediabilmente persi ne miracolosamente sopravvissuti hanno dato vita al Pd, prima di fon-
sull’isola misteriosa della ad una sciagura aerea, irrimediabil- dersi, governavano saldamente la cit-
politica molisana i vertici mente persi su una misteriosa isola tà e la Provincia di Campobasso, po-
del Pacifico, sconosciuta alle mappe, tevano contare su una numerosa
del locale Partito protagonisti di avventure paradossali squadra in consiglio regionale ed era-
Democratico? La vicenda e inverosimili, spesso al di fuori di no maggioranza a Termoli. L’impro-
delle elezioni comunali di qualsiasi logica, contraddittorie e in- babile copione degli sceneggiatori del
Termoli restituisce ancora garbugliate al punto da sfuggire di nostro Lost in Pd, questa volta è sta-
una volta l’immagine di un mano agli stessi sceneggiatori? Da to pensato e scritto per la città di Ter-
PD come grande occasione questo punto di vista, la famosa se- moli e per il candidato sindaco del
perduta, di un partito rie di J.J. Abrams ricorda una storia centrosinistra, Filippo Monaco, socio
smarrito nei bizantinismi a noi più vicina, non certo così sug- fondatore, tesserato, consigliere del
gestiva e nemmeno tanto appassio- Pd, assessore e vicesindaco nella
della politica, destinato a nante, ma altrettanto paradossale e giunta Greco. Per alchimie politiche
scomparire dentro le decine per molti aspetti incoerente e irrea- comprensibili e note soltanto a pochi
di contraddizioni che lo le: quella andata in onda a Termoli in prescelti, il partito ha scaricato l’ex
attraversano. occasione delle elezioni comunali. Nel vicesindaco ed ha scelto di appog-
Chi lo ha distrutto e chi lo nostro personalissimo Lost in Pd tra giare in corsa solitaria Erminia Gatti,
ricostruirà? Sono le i protagonisti troviamo un partito po- ex Idv e fondatrice con Massimo Ro-
domande che si pongono litico, i suoi dirigenti regionali come mano del movimento Costruire de-
molti iscritti, tanti sceneggiatori e un occulto produtto- mocrazia. A sostenere il piddino, in-
simpatizzanti e tutti gli re esecutivo. Sono loro i naufraghi di vece, l’Italia dei Valori, la Federazio-
elettori del centrosinistra un movimento concepito come ver- ne della Sinistra, l’associazione Li-
molisano sione tricolore del Change di Obama beratermoli e altre due formazioni ci-

N. 5/2010 • 7
Ormai è chiaro a tutti, la strategia del nuovo gruppo dirigente del PD molisano (segretario, vicesegretario e presidente per intender-
ci) è quella di mantenere legati i vari satelliti che lo compongono, costi quel che costi, pur di salvaguardare il destino politico dei sin-
LA DISFATTA DI TERMOLI goli capobastone che li compongono e non quello del Molise. Se questa è la situazione attuale in cui si è cacciato il PD molisano e
sono convinto sia questa, il PD non potrà essere più il mio partito. Nicola Messere, vice sindaco di Molise, 17 febbraio 2010

viche. Un cortocircuito politico in gra-


do di mandare in confusione iscritti,
simpatizzanti ed elettori del Pd, di con-
durre il centrosinistra a una nuova
sconfitta, di portare il partito ai minimi
storici nelle amministrative in comu-
ni superiori ai 15mila abitanti e, per
la prima volta nella storia del Pci-Pds-
Ds-Margherita-Popolari, a non espri-
mere rappresentanti nell’ammini-
strazione della cittadina adriatica.
Una scelta difficile da interpretare a
rigor di logica. Roba da analisti, in-
somma, non solo politici.

GRANDI STRATEGHI O
SPECIALISTI IN
BATOSTE? Erminia Gatti

Ma la storia è lunga e va raccontata


tutta se si vuole arrivarne a capo. Pro-
cediamo con ordine. Tutto ha inizio nel
dicembre scorso, con lo scioglimento
della giunta guidata da Vincenzo Gre-
co (vicenda che meriterebbe un ap-
profondimento a parte) e l’indizione
di nuove elezioni. Nei due mesi che se-
guono, le febbrili trattative e i tenta-
tivi di accordi tra le parti mettono in
risalto quella che sembra essere
l’unica vera intenzione del gotha re-
gionale del Pd: impedire a tutti i co-
sti la candidatura “naturale” di Filip-
po Monaco, esponente del partito e
unico cavallo competitivo della scu-
deria verdebiancorossa, come suc-
cessivamente i risultati dimostre- Filippo Monaco con Enrico Letta, in fondo si intravede
il giovane segretario del Pd Leva
ranno. Per seguire la strada maestra
della democrazia partecipativa, non- tura oltre il pensabile: dapprima il par- segretario Leva, per ritrovare la stra-
ché una prassi cara al partito di Ber- tito dell’asse Leva-Ruta avanza la da di casa si affida al volto emergente
sani e Letta, i vertici locali indicono candidatura di Lino Spagnuolo, noto della politica molisana, già esponen-
le primarie per ritirarle a stretto giro esponente di destra; successivamente te di punta dell’Italia dei Valori e fon-
di posta, quando si rendono conto che propone quella di un ex Verde, Fiore datrice del movimento Costruire de-
l’ex vicesindaco gode dell’appoggio di Aufiero, all’oscuro di tutto, che cor- mocrazia, fuoriuscita dal partito gen-
tutte le formazioni della coalizione, di tesemente e correttamente declina tilmente accompagnata secondo al-
una buona fetta degli iscritti e di mol- l’invito quando apprende la notizia dal- cuni, sbattendo secondo altri, la por-
ti ex amministratori. La repentina e la stazione sciistica austriaca nella ta in faccia all’ex pm di Mani Pulite.
precipitosa ritirata degli strateghi quale sta trascorrendo le vacanze. In- A proporre il suo nome è Antonio
del Pd ha come unico effetto il calo fine va a vuoto anche l’ultima delle D’Ambrosio, nel frattempo paraca-
vertiginoso della credibilità e dell’af- candidature ‘anomali’: quella del- dutato sull’isola e rientrato nei ran-
fidabilità di un partito, e forse anche l’ex vicequestore Lagrasta, non gra- ghi dopo aver annunciato a dicembre
di un’intera coalizione, agli occhi di un dita all’intera coalizione. I tempi l’intenzione di stracciare la tessera del
elettorato sempre più confuso e ar- stringono, siamo oramai a marzo Pd e candidarsi alla guida di un listone
rabbiato, stanco di tatticismi e ma- inoltrato. I nostri naufraghi, ancora im- trasversale e moderato, capace di ac-
gheggiamenti da prima Repubblica. Il possibilitati a mettersi in contatto con chiappare consensi da destra a si-
coup de théâtre pensato dagli sce- il mondo esterno, incontrano sul- nistra. A ufficializzare la candidatura
neggiatori del nostro Lost in Pd per re- l’isola misteriosa Erminia Gatti. La gio- di Erminia Gatti è il segretario regio-
cuperare al calo di audience (oltre che iosa macchina da guerra messa a pun- nale che si affanna a spiegare le ra-
di immagine e credibilità) va addirit- to dallo stratega Ruta e guidata dal gioni del mancato appoggio a Mona-

8 • N. 5/2010
Quali le cause della caduta della giunta di centrosinistra che dal 2006 ad un mese fa ha guidato il Comune di Termoli? Per i nostri lettori che hanno partecipato al son-
daggio lanciato dal nostro giornale, qualche settimana fa, sono due le principali cause della caduta di Greco: la guerra che gli ha fatto il Partito Democratico e il "vol-
tafaccia" di Enzo Criniti. In totale, queste due risposte, raccolgono oltre il 60 per cento dei voti del sondaggio. Hanno votato al 25 gennaio 2010 ben 1.728 persone.
Altromolise.it, 25 gennaio 2010

co in nome della discontinuità con mento con Filippo Monaco, in vista del- IL PD DA RITROVARE
l’amministrazione Greco: “Non ci ha la battaglia finale dell’11 e 12 aprile.
L’analisi “a mente fredda e con ri-
mai convinto la scelta di una perfet- Un “volemose bene” all’amatriciana
gore politico” predicata da Leva al-
ta continuità con quella esperienza un po’ tardivo e, dicono i malpensanti,
l’indomani dei risultati del primo tur-
perché tale opzione politica non ap- quantomeno sospetto nei confronti di
passiona e non convince, prima di tut- no, andrebbe forse fatta dai vertici re-
una candidatura tanto osteggiata,
to, la città di Termoli. Filippo Mona- soprattutto se lo si legge alla luce dei gionali del Pd proprio a partire da qui,
co, invece, ne è totale espressione in risultati elettorali e della successiva da questi dati, dai fatti fino a questo
quanto la sua candidatura è stata se- attribuzione dei seggi in consiglio. Co- punto descritti e dalla conduzione
lezionata dagli uomini e dall’appara- munque vadano le cose, per effetto complessiva delle scelte operate ne-
to politico di quell’amministrazione della cosiddetta “anatra zoppa”, alle gli ultimi quattro mesi. Cifre alla
[…] A Termoli il Partito Democratico liste di centrodestra che hanno so- mano confermano che Monaco era, se
corre alle elezioni con il proprio sim- stenuto Di Brino andranno 19 seggi. non l’unico, sicuramente il miglior can-
bolo, i propri uomini e con Erminia Gat- Sette alla coalizione che ha appog- didato possibile per il centrosinistra.
ti candidato Sindaco. Chi ha compiuto giato Monaco, tre allo schieramento I numeri dicono anche che il Pd esce
scelte in alternativa consapevolmen- di Remo Di Giandomenico ed un a pezzi dalla competizione di Termo-
te ha deciso di porsi fuori dal partito. solo seggio al Pd, destinato tra l’altro li, frantumato dalle sue stesse stra-
Tra l’altro auspico che non si parli più alla candidata sindaco Erminia Gatti tegie, dalle ambiguità e dagli arzigo-
dell’argomento, perché, credo, esso che del Pd ancora non è. Dov’è il truc- golati tatticismi che assomigliamo più
stesso non interessi più di tanto i cit- co quindi? Con l’apparentamento, in a ripicche personali che a scelte det-
tadini termolesi che chiedono ai par- caso di sconfitta al ballottaggio, il Pd tate dalla volontà di costruire il bene
titi politici di individuare proposte e avrebbe partecipato alla divisione dei comune. Bizantinismi che nulla han-
soluzioni utili a risolvere i problemi sette seggi spettanti alla coalizione di no a che vedere con la Politica – quel-
della collettività. Il resto sono solo Monaco e ne avrebbe ottenuti due, uno la con la p maiuscola – mal digeriti da
questioni interne che saranno disci- per la Gatti e l’altro per il più votato sostenitori e iscritti al partito, addi-
plinate dai principi sanciti dallo Sta- della lista. Ciò avrebbe provocato rittura insostenibili agli occhi del
tuto del Pd”. A questo punto si fa lar- l’uscita di due consiglieri della coali- semplice cittadino o del simpatizzante
go una domanda inquietante: sono zione che aveva sostenuto Monaco al disinteressato. Cosa fare allora per
loro gli scomparsi? O loro sono gli uni- primo turno: uno dell’Idv, l’altro di Par- evitare che il PD molisano diventi ir-
ci vivi e tutti gli altri sono morti? La ri- tecipazione Democratica. Ma c’è del- rimediabilmente lost? Nel futuro pros-
sposta agli sceneggiatori del nostro l’altro. Al danno si sarebbe aggiunta simo il partito dovrà impegnarsi a ri-
Lost arriva direttamente dalle urne: la anche la beffa del nome da ripesca- pristinare i contatti con il mondo ester-
coalizione guidata da Monaco ottiene re. A rientrare sarebbe stata infatti no per recuperare quella fetta del-
un buon 26.75% dei consensi e, Laura Venittelli, rutiana di ferro, op- l’elettorato che oggi sembra sparita
contro ogni pronostico, sfiderà al positrice tra le più dure e ferme ver-
ballottaggio la corazzata Di Brino, are- nel nulla, dissolta, dispersa. Una
so la candidatura di Filippo Monaco.
natasi al 45.25, malgrado il traino del- difficile ma necessaria trasforma-
Sarebbe stato davvero troppo, tanto
le dieci liste che la compongono e l’ap- zione lo attende: da partito verticistico
che l’ex vicesindaco rifiuta l’appa-
poggio in prima persona del gover- qual è, raccolto intorno ai nomi e alle
rentamento, al ballottaggio correrà
natore Iorio e dei suoi principali cori- figure di Ruta, Leva e Macchiarola, il
senza il simbolo del Pd sulla scheda
fei. Il Pd, con il 5.68, tocca invece il suo partito dovrà disegnare un nuovo
e, contemporaneamente, incasserà
minimo storico e non esprime nessun percorso che accolga e dia spazio a
l’appoggio di due pezzi da novanta del
rappresentante in Consiglio. Un dato tanti giovani, donne e personalità
partito: a sostenere Monaco in piaz-
che sembra non turbare più di tanto za, nel rush finale, ci saranno Rosy provenienti da esperienze diverse di
i massimi esponenti del partito e il suo Bindi prima, vicepresidente del Pd, e centrosinistra, realizzando al suo in-
segretario il quale, analizzando “a il vicesegretario Enrico Letta poi. terno una struttura più trasparente, più
mente fredda e con rigore politico il Qualcosa vorrà dire? I risultati saranno aperta, più duttile. È peraltro fonda-
voto per le amministrative di Termo- quelli che tutti già conosciamo: Di Bri- mentale maturare un processo uni-
li”, si dice ora pronto all’apparenta- no, voto più voto meno, riconferma i tario con tutte le forze di centrosini-
suoi numeri ed è eletto sindaco del- stra, a partire dall’Idv per finire a Si-
la città, mentre Monaco ottiene un nistra Ecologia e Libertà, altrimenti la
successo, anche personale, con qua- condizione di lost non riguarderà so-
si 1700 preferenze in più rispetto a lamente il PD ma l’opposizione tutta
quelle raccolte dalla coalizione al e l’intera sinistra molisana. Un nome
primo turno. Siederà in consiglio con attorno al quale cominciare ad ag-
i sei rappresentanti del suo gruppo e gregare c’è già, ed è quello di Filippo
con la forza del consenso espresso Monaco. Lo avranno capito i dirigen-
Monaco in comizio
dai termolesi. ti?

N. 5/2010 • 9
RUBRICA

“L’elezione di Danilo Leva a segretario regionale del P.D. va


accolta come un segnale significativo che può produrre effet-
ti positivi nel confronto politico a prescindere dalle rispettive
posizioni ed ideologie. […]. Buon lavoro, quindi, a Danilo Leva
e, per quanto mi riguarda sia a livello personale che di parti-
to, piena disponibilità al confronto nell’interesse della nostra
gente che si sta allontanando sempre di più dalla politica stan-
ca delle risse e delle speculazioni sulle vicende personali, trop-
po spesso strumentalizzate per distogliere il cittadino dai veri
problemi del Paese. Ben venga una nuova stagione politica dove,
nel rispetto dei reciproci convincimenti, ci si rimetta tutti in dis-
cussione per offrire un contributo importante che apra sempre
di Paolo De Chiara
dechiarapaolo@gmail.com /paolodechiaraisernia.splinder.com
a prospettive di benessere e di democrazia”.
Mario Pietracupa, consigliere regionale ADC 28 ottobre
2009

Meglio perdere “Le primarie del PD sono finite, abbiamo un nuovo segre-
tario regionale al quale vanno i doverosi auguri per il lavoro

da poeta che che dovrà portare avanti nei prossimi mesi perché il partito a
livello regionale possa risalire la china e per far dimenticare
le debacle elettorali recenti, perché si possa avere un parti-

vincere da to coeso, nel quale maggioranza e minoranza abbiano pari di-


gnità e ogni iscritto e ogni soggetto vicino a questo partito pos-
sa esprimersi e possa contribuire a creare una vera forza di

mercante! opposizione e di alternativa all’attuale governo regionale”.


Maria Antonietta Tutolo, Giulia Di Paola, 3 novembre 2009

Nella giornata odierna, i rappresentanti regionali del PD,


Costruire Democrazia e Sinistra Ecologia e Libertà hanno ap-
“Non mi interessano accordi di potere che rendono arida provato la proposta di regolamento per lo svolgimento delle
la politica e aggregano soggetti per meri opportunismi in modo primarie da tenersi a Termoli il 14 febbraio 2010, per la scelta
eterogeneo e senza una base valoriale condivisa. […]. del candidato sindaco nelle prossime consultazioni comunali.
Preferisco cuore, anima, passione e chiarezza di posizione. […]. Le suddette forze politiche, congiuntamente alle altre for-
Meglio perdere da poeta che vincere da mercante!” ze di centrosinistra, si impegneranno fino alla formalizzazio-
Michele Petraroia, consigliere regionale PD, 26 ottobre ne delle candidature affinché maturino le condizioni per una
2010 candidatura unitaria.
PD Danilo Leva, Costruire Democrazia Massimo Romano,
Ti esprimo le mie più vive congratulazioni per la recente Sinistra ecologia e Libertà Mauro Natalini, 21 gennaio 2010
elezione al vertice della segreteria regionale del Partito De-
mocratico in Molise. L’investitura popolare arrivata attraver- “Non ci hai mai convinto la scelta di una perfetta continuità
so le Primarie darà certamente vigore alla tua attività politi- con quella esperienza perché tale opzione politica non ap-
ca in seno al PD. Con il partito che coordinerai in qualità di passiona e non convince, prima di tutto, la città di Termo-
segretario regionale auspico per il futuro un confronto li. Filippo Monaco, invece, ne è totale espressione in quan-
sereno e costruttivo come è giusto che sia tra chi si trova a to la sua candidatura è stata selezionata dagli uomini e dal-
rappresentare l’opposizione in regione e chi rappresenta, in- l’apparato politico di quell’amministrazione […]. A Termoli il
vece, in Europa le istanze dell’intero nostro territorio, il Molise. Partito Democratico corre alle elezioni con il proprio simbo-
Con questo auspicio ti invio i miei auguri di buon lavoro. lo, i propri uomini e con Erminia Gatti candidato Sindaco. Chi
Ufficio Stampa, Aldo Patriciello, 27 ottobre 2009 ha compiuto scelte in alternativa consapevolmente ha deci-
so di porsi fuori dal partito”.
“In Molise la vittoria di Danilo Leva rappresenta un risultato Danilo Leva, segretario regionale del Pd, 16 marzo 2010
molto positivo, anche perché ottenuto con numeri convincenti
rispetto agli altri candidati. A Danilo Leva, dunque, i migliori “Noi del Partito Democratico siamo pronti all’apparentamento
auguri per quello che rappresenta solo l’inizio di un percor- con Filippo Monaco“. Nel contesto di un’ elevata frammentazione
so che solo se seguito da tutto il partito potrà esaltare una partitica, dovuta al proliferare delle liste, il 6% raggiunto dal
volontà popolare espressa con una così importante parteci- Partito insieme all’8,70% ottenuto nel complesso rappresentano
pazione. I cittadini hanno consegnato alla politica del cen- per noi un punto di partenza, uno ‘step’ superato insieme, sen-
trosinistra un messaggio forte. Chiedono una politica alter- za timore di confrontarci e di realizzare le nostre idee, senza
nativa, un progetto per lo sviluppo democratico e civile”. imposizioni, senza alleanze ‘usa e getta’ e nel massimo rispet-
Francesco Totaro, portavoce Partito Democratico Con- to reciproco delle posizioni personali e politiche.
siglio regionale del Molise, 27 ottobre 2009 Ufficio stampa PD, 30 marzo 2010

10 • N. 5/2010
UNIVERSITÀ

L’Università del
Molise ad un bivio
Nel Molise ci vuole una Università pubblica che non privilegi l’avvio di corsi di studio con una
programmazione di tipo autoreferenziale; che non consideri strategica la proliferazione e la
polverizzazione delle sedi universitarie su un territorio come quello molisano, propenso ai
localismi, che non consente forme efficaci di coordinamento mettendo a rischio la parità nel
diritto allo studio e la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni.
di Sergio Sorella (FLC – Cgil, segreteria regionale del Molise)

ggi è diventato sempre più at- Regione, sui temi: programmazione del- sitario sul territorio. Un’Università

O tuale il tema del rapporto tra


Università e territorio anche
alla luce dei drastici tagli voluti dal go-
l’offerta formativa nel territorio; rac-
cordo delle offerte tra scuola ed uni-
versità; rapporto con il servizio sani-
capace di esprimere organi di gover-
no che sappiano confrontarsi con i sog-
getti politici, le parti sociali, la pubblica
verno e dell’entrata in vigore del fe- tario regionale, vista l’istituzione del- opinione; che tenga distinte le funzioni
deralismo fiscale, in uno scenario che la facoltà di medicina; interventi eco- di gestione dalle funzioni di indirizzo
ridisegna il ruolo della Regione nella nomici a sostegno dell’ateneo moli- politico, amministrativo e di controllo;
determinazione della legislazione con- sano. Nel Molise ci vuole una Uni- che rivendichi ed eserciti pienamente
corrente. I sistemi di istruzione, for- versità pubblica che non privilegi l’av- la funzione dell’autonomia e accetti,
mazione e ricerca, insieme con il vio di corsi di studio con una pro- allo stesso tempo, una valutazione ter-
mondo della cultura in generale, sono grammazione di tipo autoreferenziale; za effettuata su parametri qualitativi.
al centro di un progetto di smantella- che non consideri strategica la proli- Un’Università che sappia riconoscere
mento della centralità del ruolo del ferazione e la polverizzazione delle sedi e valorizzare il lavoro del personale do-
pubblico, che corrisponde al progetto universitarie su un territorio come quel- cente, tecnico ed amministrativo, ga-
regressivo del Governo di costruire una lo molisano, propenso ai localismi, che rantendo un’adeguata formazione
società più frammentata, più ignorante, non consente forme efficaci di coor- continua ed un sistema trasparente di
più manipolabile. In tale processo, le dinamento mettendo a rischio, in tal reclutamento. Un’Università che miri
politiche di Governo penalizzano in pri- modo, la parità nel diritto allo studio all’eccellenza e sia riconosciuta dal
mo luogo le aree del Sud, aggravan- e la garanzia dei livelli essenziali del- mondo produttivo, sociale, istituzionale
do ulteriormente le tante criticità pre- le prestazioni; che non privilegi le ester- come un fattore decisivo di valorizza-
senti nel sistema di istruzione. Esiste nalizzazioni ed i rapporti privatistici fi- zione delle risorse umane e materia-
un nesso inscindibile tra i livelli di istru- nendo per imporsi, in un contesto so- li disponibili sul territorio. Una ricerca
zione di un Paese e la sua maturità de- cio-politico tradizionalmente clientelare, che possa decollare in Regione sulla
mocratica, e che la conoscenza si pre- come nuovo e privilegiato soggetto di base della istituzione di una sede per-
senta come il più formidabile stru- drenaggio delle risorse pubbliche di- manente di confronto sulle politiche
mento di progresso economico e civile sponibili. Emergenza sempre più evi- per l’innovazione; che veda nel raf-
disponibile. Ecco perché è importan- dente con la nascita della Facoltà di forzamento e nella specializzazione de-
te investire sulla qualificazione del- Medicina. Un’Università alla quale gli enti pubblici di ricerca un fattore di
l’intero sistema di ricerca e formazione, non sia consentito di rassegnarsi implementazione e trovi nell’esisten-
come in genere tutti i Paesi avanzati alla sostanziale residualità delle atti- za nel polo universitario regionale il
hanno scelto di fare. Come si colloca vità di ricerca e che sappia, invece, ac- punto di riferimento principale per la
l’Università del Molise in questo sce- cettare il tema della ricerca e del suo realizzazione di un sistema di ricerca
nario? Sembra che manchi un serio sviluppo non solo come prioritario ma regionale applicata allo sviluppo pro-
confronto che intervenga sui nodi pregiudiziale rispetto alle ragioni del- duttivo del territorio, che eviti il rischio
fondamentali quali il rapporto con la l’esistenza stessa di un polo univer- della formazione di poli della ricerca
al servizio quasi esclusivo di interes-
si esterni o estranei alla Regione. Le
politiche integrate di ricerca, forma-
zione ed innovazione industriale de-
vono rappresentare nel Molise l’avvio
di un nuovo ambito legislativo finora
assente, che assicuri per il sistema
della ricerca risorse ordinarie libe-
randola dalla precarietà ed inefficacia
della proliferazione di progetti fini a se
stessi.

N. 5/2010 • 11
CARTA COSTITUZIONALE

La Costituzione
da rispettare
Con la mano sinistra si produce una difesa formale e rituale della Costituzione e con la mano
destra si calpesta nei fatti: mentre il centrodestra sostiene uno stravolgimento aperto della
Costituzione, il centrosinistra ne sostiene uno nascosto, nella sua difesa rituale. L’articolo 11 della
Costituzione dice testualmente: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. I padri costituenti
hanno utilizzato un termine preciso non casuale. Il “ripudio” è un termine preciso e forte. Il
fascismo ci aveva portati in guerra; i partigiani e i costituenti hanno scritto senza equivoco che la
guerra era da ripudiare. È ridicolo parlare di missioni di pace in Iraq o in Afghanistan.
di Alessandro Corroppoli

ur condividendo appieno gli in- ad oggi ad appannaggio del Presiden- tuare: spezzata l’Italia, l’unico ele-

P terventi fatti a proposito della Co-


stituzione su questa rivista, ul-
timi quelli dello scorso numero di Mas-
te della Repubblica come, ad esempio,
il potere di nomina e di revoca dei mi-
nistri. Non è così che già funzionano le
mento di unità nazionale, anche dal pun-
to di vista simbolico, rimane il capo del
governo. Divide et Impera. La riforma fe-
simo Campanella e di Valentina di Cri- Regioni e i Comuni? Non sono già oggi deralistica conferisce poteri alle regio-
stofaro, tenterò di fare un ragionamento il sindaco Di Bartolomeo e il presiden- ni, oltre a quelli già conferiti nel 2001
sulla Costituzione affinché quest’ultima te Iorio che nominano, senza alcuna pos- dalla riforma Amato (titolo V della Co-
non diventi solo un’icona o un santino sibilità di controllo democratico da stituzione). Quella riforma fu causa di
da difendere, ma qualcosa di tangibile parte delle assemblee elettive, gli as- una miriade di ricorsi alla Corte Costi-
e meno liturgico. La riforma del cen- sessori? Assessori che diventano sem- tuzionale da parte del governo contro
trodestra prevede l’elezione diretta del plici tecnici senza alcun ruolo vero. Inol- le Regioni e viceversa. Il centrodestra
Presidente del Consiglio. È vero o non tre la riforma di Berlusconi prevede che invece di correggere quegli errori, chie-
è vero che il centro- ci sia solo un ramo de di andare oltre, di procedere nel caos
sinistra per anni ha del Parlamento, la e nello spezzettamento delle compe-
teorizzato il fatto che Camera. L’altro, il tenze alle Regioni, come nel caso del-
l’elezione diretta del Senato, diverrebbe la Sanità, della scuola e della polizia am-
capo del governo fos- un organo regiona- ministrativa: questa è una logica aber-
se più democratica le, una Camera del- rante. Produrrebbe la frantumazione dei
dell’elezione parla- le Regioni. Non è diritti sociali, aggravando la già pessi-
mentare? È vero o più previsto alcun ma situazione attuale. Occorre invece
non è vero che si è voto di fiducia. Per operare per riunificare l’Italia a partire
spinto e si spinge sul- Regioni e Comuni è dall’unitarietà delle condizioni sociali:
la governabilità, sulla ancora peggio: non un unico sistema fiscale basato sul prin-
stabilità invece che c’è nemmeno un cipio della progressività, condizioni sa-
spingere sul vero pro- voto sul program- lariali identiche per tutte le parti del Pae-
blema che ha l’Italia, ma! Il Presidente se, ricostruzione del sistema unico dei
ovvero la democrazia, della Regione o il trasporti. Il problema vero è che si ten-
la collegialità, la par- Sindaco non sono ta di dividere l’Italia socialmente ed isti-
tecipazione? Non fun- tenuti nemmeno tuzionalmente per portare il Nord del
zionano così le ele- ad andare in aula a Paese ad essere il primo satellite del
zioni dei sindaci e dei chiedere il voto sul motore forte dell’Unione Europea (Fran-
presidenti delle re- programma e, di cia – Germania): satellite dell’Europa di
gioni? Il presidenzia- conseguenza, Co- Maastricht, delle banche e del capita-
lismo e l’elezione di- muni e Regioni, da le. Contemporaneamente il Sud sarebbe
retta del premier è questo punto di vi- ricacciato nel Mediterraneo, più vicino
errata e negativa sia che avvenga per sta, funzionano ancora peggio di come all’Africa che all’Europa. Il modo migliore
il Capo del Governo sia che avvenga per prevede la riforma Berlusconi, in una for- per stravolgere la Costituzione è quel-
i Sindaci o per i Presidenti di Regione. ma ancora più presidenzialista. L’altra lo di attualizzarla, di difenderla in modo
La riforma del governo Berlusconi pre- faccia del presidenzialismo è l’ipotesi rituale e formale. Con la mano sinistra
vede un’altra cosa negativa: il conferi- federalista che in questi giorni post voto si produce una difesa formale e ritua-
mento al capo del governo di poteri fino regionali la Lega va minacciando di at- le della Costituzione e con la mano de-

12 • N. 5/2010
CARTA COSTITUZIONALE

stra si calpesta nei fatti: mentre il cen- la politica e della cultura neoliberista, ditemi dove è il carattere sociale. Leg-
trodestra sostiene uno stravolgimento insieme allo sfruttamento e all’arric- gete attentamente cosa dice l’artico-
aperto della Costituzione, il centrosi- chimento facile (come si vede dai con- lo 43: “Ai fini di utilità generale la leg-
nistra ne sostiene uno nascosto, nella tinui scandali per corruzione che si ve- ge può riservare originariamente o
sua difesa rituale. L’articolo 11 della Co- rificano nel nostro Paese). Per rispettare trasferire, mediante espropriazione e
stituzione dice testualmente: “L’Italia ri- l’articolo 1 della Costituzione biso- salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pub-
pudia la guerra come strumento di of- gnerebbe almeno abrogare la legge 30 blici o a comunità di lavoratori o di uten-
fesa alla libertà degli altri popoli e come e mettere al centro la difesa dei diritti ti determinate imprese o categorie di
mezzo di risoluzione delle controversie dei lavoratori, reintrodurre una nuova imprese, che si riferiscano a servizi pub-
internazionali”. I padri costituenti han- scala mobile per dare dignità ai salari. blici essenziali o a fonti di energia o a
no utilizzato un termine preciso non ca- L’articolo 42: “La proprietà privata è ri- situazioni di monopolio ed abbiano ca-
suale. Il “ripudio” è un termine preciso conosciuta e garantita dalla legge, che rattere di permanente interesse ge-
e forte. Il fascismo ci aveva portati in ne determina i modi di acquisto, di go- nerale”. Ancora ricorre il termine
guerra; i partigiani e i costituenti han- dimento e i limiti allo scopo di assicu- “espropriazione”, questa volta non ri-
no scritto senza equivoco che la guer- rarne la funzione sociale e di renderla ferito alla proprietà privata in genera-
ra era da ripudiare. È ridicolo parlare di accessibile a tutti. La proprietà privata le ma alla proprietà dei servizi pubbli-
missioni di pace in Iraq o in Afghanistan. può essere, nei casi previsti della leg- ci. In Italia è avvenuto tutto il contra-
L’articolo 1 afferma che l’Italia è una Re- ge, e salvo indennizzo, espropriata per rio di ciò che prescrive la Costituzione:
pubblica democratica fondata sul la- motivi di interesse generale”. Qui si par- la privatizzazione dell’energia, delle te-
voro”. Riconosce e valorizza il ruolo del la a chiare lettere della possibilità di lecomunicazioni, dei servizi pubblici lo-
lavoro e dei lavoratori. Come il fascismo “espropriazione” della proprietà privata, cali, acqua, gas, trasporti. Il primo go-
aveva calpestato i lavoratori e i loro di- la quale per altro deve avere dei “limiti” verno Prodi tra il 1996 e il 1998 si van-
ritti, così i partigiani e i costituenti han- di carattere sociale. A me pare proprio tò in Europa di aver raggiunto il record
no rimesso al centro i diritti dei lavo- l’opposto di ciò che è avvenuto in Ita- di privatizzazioni in Italia. Chi ha cal-
ratori. L’Italia di oggi è fondata davve- lia e in Molise: pensiamo come è av- pestato la Costituzione aprendo una au-
ro sul lavoro e sui lavoratori oppure sul venuta la costruzione della centrale tur- tostrada all’opera apertamente de-
profitto e sui mercati, nuovi valori del- bogas e l’espropriazione dei terreni e molitrice di Berlusconi?

Costituzione Italiana

Art. 1 La proprietà pri-


L’Italia è una vata è riconosciu-
Repubblica de- ta e garantita dalla
mocratica, fonda- legge, che ne deter-
ta sul lavoro. mina i modi di acquisto,
La sovranità appartie- di godimento e i limiti allo
ne al popolo, che la esercita scopo di assicurarne la funzione
nelle forme e nei limiti della Costitu- sociale e di renderla accessibile a tutti.
zione. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla leg-
ge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse ge-
Art. 11 nerale.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla li- La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione
bertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle con- legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
troversie internazionali; consente, in condizioni di parità con
gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un or- Art. 43
dinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo
a tale scopo. Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti
determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano
Art. 42 a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appar- di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse
tengono allo Stato, ad enti o a privati. generale.

N. 5/2010 • 13
SINDACATO

“La forza del I


l Comitato Direttivo della Cgil
Molise, eletto al VII Congresso che
si è svolto per due giorni a Cam-
pobasso alla presenza di 128delegati,

valore Lavoro”
mi ha confermata per i prossimi quat-
tro anni segretario generale. L’elezione
è avvenuta con 49voti favorevoli, su 54
presenti, e 5voti contrari. Questo risul-
tato avviene alla conclusione di un per-
Nel Congresso regionale della Cgil Molise si sono confrontate corso congressuale iniziato il 9 dicem-
due mozioni. “I diritti e il lavoro oltre la crisi”, primo firmatario bre 2009 con ben 236 assemblee
Guglielmo Epifani, ha ottenuto il 75,26% dei consensi. “La Cgil tenute in tutti i luoghi di lavoro e sul
che vogliamo”, primo firmatario Domenico Moccia, ha territorio alle quali hanno partecipato
conseguito il 24,74% dei consensi sui 5465 voti. 6390 lavoratori, lavoratrici, giovani, pen-
di Erminia Mignelli (segretario regionale Cgil Molise) sionate e pensionati. In questo con-
gresso si confrontavano due mozioni:
Erminia Mignelli, “i diritti e il lavoro oltre la crisi”, primo
segretario generale Cgil Molise firmatario Guglielmo Epifani, ha ot-
tenuto in Molise il 75,26% dei con-
sensi, e “La Cgil che vogliamo”, primo
firmatario Domenico Moccia, ha con-
seguito il 24,74% dei consensi sui
5465 voti. Si sono svolti tutti i con-
gressi di categoria, confermando in
cinque categorie i segretari generali Spi
(Sandro Taverniti); Flc (Sergio Sorella);
Fp (Gugliemo di Lembo); Slc (Luigi Rus-
so); Filcams (Francesco Spina) mentre
in quattro categorie sono stati eletti:
per la Fillea Pasquale Sisto, per la Filt
Giorgio Simonetti, per la Fisac Luigi
Sansone, per la Flai Lorenzo Calce men-
tre al Nidil, la federazione dei precari,
è stato eletto il giovane coordinatore

Il tavolo dei relatori al Congresso


regionale Cgil

Paolo Marinelli. Abbiamo dato vita ad


un difficile ma straordinario esercizio
democratico coinvolgendo lavoratori e
lavoratrici, pensionate e pensionati per
definire insieme proposte concrete e
per dare risposte ai tanti interrogativi
che il Governo e gli imprenditori igno-
rano. Noi rappresentiamo il luogo
vero di aggregazione, di dibattito, di con-
fronto, di socialità, di critica e di pro-
poste. Il valore della confederalità è fon-

14 • N. 5/2010
SINDACATO

damentale per agire e fare sindacato, un ricorso ampissimo agli ammortiz- sottoporre un piano di sviluppo della
un valore necessario per assicurare zatori sociali che determinano una Regione. Dove sindacati e imprese ve-
tutele in un epoca in cui si mette in di- riduzione di reddito e una conseguente dranno riconosciuto il loro ruolo. Tale
scussione tutto il diritto crisi a catena nei consumi. proposta non ci appassiona. Quello che
Si sono svolti tutti i
del lavoro. I nostri iscritti congressi di Oggi rischiamo la deserti- serve è un progetto di sviluppo chiaro
hanno più di noi la categoria, ficazione. Da un lato ci e con buone pratiche da condividere
percezione di essere parte confermando in sono responsabilità e attuare. La Cgil ha dimostrato con
di un mondo Cgil e ne col- cinque categorie i politiche, dall’altro una questo congresso di saper fare sintesi,
gono in maniera pregnante segretari generali classe imprenditoriale sen- votando e approvando un documento
il valore, il senso di ap- Spi Sandro Taverniti, za imprenditorialità vera. politico unitario. La gravità dei problemi
partenenza, il tratto distin- Flc Sergio Sorella, Tanti speculatori ci chiama a un lavoro comune per fron-
tivo. La confederazione può Fp Gugliemo di mascherati da imprendi- teggiare le tante emergenze del sis-
essere assimilata ad un Lembo, Slc Luigi tori, senza il senso etico del- tema produttivo e sociale, per cui si
Russo, Filcams
organo del “corpo umano”. Francesco Spina, l’impresa e del lavoro. Su rivendica alle istituzioni, politiche con-
Al cuore, un cuore pulsante mentre in quattro questi punti sono convenuti crete in grado di rilanciare il sistema
che tiene in vita, che fa cir- categorie sono stati i numerosi interventi dei produttivo ed occupazionale del Molise.
colare il sangue e che scan- eletti: per la Fillea delegati, ed è emersa la In un paese dove si registra un re-
disce i tempi della nostra Pasquale Sisto, per volontà di dimostrare che stringimento degli spazi democratici,
azione. Questo congresso la Filt Giorgio il confronto, tra i due doc- una destrutturazione del diritto del la-
ha messo al centro “la Simonetti, per la umenti congressuali, tal- voro, l’impoverimento dei valori etici e
forza del valore del La- Fisac Luigi Sansone, volta anche aspro, non ha morali, l’affermarsi dell’illegalità come
voro”. La nostra Regione è per la Flai Lorenzo distolto la Cgil dal suo do- norma a noi la responsabilità e il com-
Calce mentre al
schiacciata dalla crisi e dai Nidil, la federazione vere di chiedere alla polit- pito complicato, essendo unico punto
ritardi storici mai superati. dei precari, è stato ica regionale il cambio di di riferimento, di fare opera di riedu-
Deve fare i conti con un Gov- eletto coordinatore marcia. Una politica inca- cazione della società. Solo il filo rosso
erno regionale che negli Paolo Marinelli. pace di andare al di là del che parte da Di Vittorio intriso di valori
anni ha messo insieme caso per caso, e di proporre e di progettualità che collega gli uomini
solo dichiarazioni programmatiche e us- un piano a lungo termine, pure in pre- e le donne di quegli anni con quelli di
ato le risorse in modo clientelare. Il senza di una forte capacità di spesa, oggi, con le loro lotte e con il loro en-
Molise ha sulle spalle una povertà in- scarsamente incisiva, perché clientelare tusiasmo ci potrà dare una mano per
frastrutturale che si pensa di risolvere e con un forte deficit di program- essere forti e consapevoli nell’af-
con il mito delle autostrade e degli aere- mazione. Nel corso della tavola rotonda frontare le sfide dei prossimi mesi e rin-
oporti. Registra oggi la drammaticità con la presenza del Presidente del- novare quell’orgoglio di appartenere ad
della crisi di un sistema industriale l’Associazione Industriali, del segretario un grande sindacato. Come di Vittorio
soggetto alle convenienze delle multi- nazionale Enrico Panini, dell’Assessore riuscì a non far togliere il cappello ai
nazionali o all’abbandono del campo al Bilancio e Programmazione Gian- lavoratori in presenza del padrone a noi
di finti imprenditori dediti esclusiva- franco Vitagliano che ha proposto di oggi spetta il compito di non far piegare
mente alla speculazione. Fa i conti con convocare, a breve, gli stati generali per più la schiena la potere.

I delegati mentre votano


SANITÀ

Squilibri in Sanità
La vicenda e le proteste, per difendere l’Ospedale di Agnone
di Adelina Zarlenga

iritto alla salute. È questo che rivendicano i cittadini molisani. La sanità della Regione è in deficit, e nel si-

D stema dei tagli e della razionalizzazione è finito anche l’Ospedale “Francesco Caracciolo” di Agnone. In posi-
zione strategica, la struttura ospedaliera è un luogo di convergenza di vaste zone dell’Alto Molise, oltre che
dell’Alto Vastese e del Medio Trigno. Un importante punto nevralgico per l’economia e per l’assistenza sanitaria del-
la popolazione molisana che vive tra le montagne. Tra la fine di marzo e gli inizi di aprile, le proteste in piazza e i cor-
tei della gente della località montana sono stati numerosi. Ad Agnone è stato costituito un Comitato Civico, Il Citta-
dino C’è, a sostegno del “Caracciolo”. Tra i difensori della struttura ospedaliera il sindaco Gelsomino De Vita e il re-
sponsabile Pastorale Sanitaria della diocesi di Trivento, Don Francesco Martino. E così, volendo giocare con un pa-
radosso, mentre in America Obama riforma il sistema sanitario, allargando l’assistenza ai più, nella piccola realtà mo-
lisana, lo squilibrio economico ha messo in crisi la Regione. Origine di tale confusione, un’economia regionale in dif-
ficoltà, che il Ministero della Salute e dell’Economia hanno proposto di risollevare tempo fa, imponendo nuove rego-
le, legate ad un piano di rientro economico. Tra queste, l’istituzione della figura di un Commissario autonomo, che
come è noto, corrisponde al Presidente della Regione Michele Iorio. Poi, il Ministero ha nominato un Sub Commis-
sario alla Sanità, Isabella Mastrobuono, direttore sanitario, dalle competenze più tecniche. Per la riforma della sani-

N. 5/2010 • 17
SANITÀ

tà l’idea del Sub Commissario è stata quella di attenersi alla


normativa nazionale, applicandola alla realtà locale. Il pro-
blema viene sollevato per la riduzione dei posti letto delle
strutture ospedaliere con scarsità demografica. La percen-
tuale da rispettare, secondo tali regole, prende come rife-
rimento il numero degli abitanti, e sarebbe passata da 9 per
1000 abitanti a 3,5 oltre all’applicazione di un turn-over mol-
to più rapido per la permanenza dei pazienti. Secondo il sin-
daco di Agnone e i sindaci di tutta la Comunità Montana, così
come quelli dei paesi dell’interland, che fanno parte del ter-
ritorio abruzzese, applicare tali norme è incongruente con
una realtà che ha una densità di popolazione molto vasta,
e cioè sparpagliata in un territorio ampio. Di qui la neces-
sità di sostenere il presidio ospedaliero, per la sua impor-
tante posizione geografica e socio-economica, che fanno del-
l’area di Agnone una zona montana a regime speciale, come
stabilito dalla Legge Reg. 1/4/2005, n.9. Dopo una verifi-
ca delle effettive esigenze dell’Ospedale, sulla questione dei
posti letto e di conseguenza, del personale che lavora nel-
la struttura, il 6 aprile i sindaci dell’alto territorio molisano
hanno presentato un documento al Presidente della Regione,
che è stato già approvato, in cui si sostiene la permanen-
za del presidio ospedaliero quasi così com’è e che l’area di
Agnone, come zona speciale montana, ha diritto ad un fi-
nanziamento annuo non inferiore al 6% del Fondo naziona-
le sanitario Regionale. Fino ad oggi, il finanziamento desti-
nato al territorio alto molisano non ha mai superato il 4,5%.
Gli amministratori dei vari paesi coinvolti nella questione, così
come i cittadini e le associazioni che sostengono il “Ca-
racciolo”, con il Comitato Il Cittadino C’è e il Vescovo di Tri-
vento Domenico Scotti, hanno dimostrato, con la manife-
stazione del 21 marzo e con la più recente dell’8 aprile, svol-
tasi a Campobasso, che bisogna proteggere il territorio in nome del diritto alla salute. Si chiede autonomia gestio-
nale, in modo da evitare un allontanamento dei cittadini dalle strutture della Regione, e una maggiore attenzione per
l’assistenza territoriale, che va oltre le singole strutture ospedaliere. Per quanto riguarda il problema posti letto, il do-
cumento presentato dai sindaci alto molisani cerca di trovare una soluzione che possa dare concretezza alle esigenze
dei cittadini, proponendo una riduzione da 70 a 61, in modo da aderire alla normativa della razionalizzazione, ma ap-
poggiare la realtà locale. Oltre ai reparti ospedalieri “classici”, restano «di supporto come UU.OO.SS. (unità ospeda-
liere sanitarie) dipartimentali autonome i Servizi di Radiologia, Farmacia e Laboratorio Analisi». Quest’ultimo è con-
siderato uno dei più attivi del Molise. Gli animi sembrano placati. Secondo le promesse, l’Ospedale manterrà la sua
autonomia, conserverà le strutture e le unità operative necessarie, salvo qualche piccolo taglietto qua e là. In fondo,
come si dice.. ”basta che ci stà la salute!”.

18 • N. 5/2010
POLITICA COMUNALE

Nuova tragicommedia a
“Teatro San Francesco”
Al termine del suo intervento, il sindaco Melogli, capendo che in caso di votazione la sua proposta sarebbe
stata bocciata, ha ritirato l’argomento: una mossa criticata da molti, ma perfettamente in linea con i
giochi della politica. In seguito al ritiro, il presidente del Consiglio Testa ha sospeso momentaneamente la
seduta, scatenando le ire dell’opposizione. Tra scene di delirio generale, la minoranza ha indetto una
conferenza stampa seduta stante, arrivando a chiedere le dimissioni del sindaco per bocca del consigliere
Sposato, secondo il quale, “il primo cittadino è vittima e prigioniero della sua maggioranza”.
di Daniel Cifelli

l peggio non c’è mai fine, dice un d’asta avrebbe potuto anche riservarsi il di- munque di non edificare assolutamente nul-

A vecchio adagio. E se fosse anche


il titolo di una canzone, beh, forse
questa farebbe da perfetta colonna sono-
ritto di prelazione ed acquistare l’intera area,
magari scongiurando la costruzione dei fa-
migerati tre palazzi. Quest’ultimo punto, che
la e anzi di recuperare tutta l’area o gran
parte di essa per attrezzarla in modo eco-
sostenibile. L’idea vincente sarebbe di pa-
ra al momento che attraversa il consiglio avrebbe dovuto e potuto smorzare le po- gare Trenitalia e liberarsi di loro per poter
comunale. Il mese quarto di quello che va lemiche, sembra non aver convinto nes- gestire tutta l’area così come questa città
caratterizzandosi come vero “annus horri- suno. Lo scorso aprile, Melogli si è pre- desidera o sogna”. Va giù ancor più dura
bilis” a Palazzo San Francesco, si è aper- sentato al cospetto del consiglio, renden- Alleanza per il Futuro-La Destra, partito re-
to ufficialmente in data 8 aprile, ultima “sta- dosi conto subito che in aula tirava un’ariet- suscitato per l’occasione, vicino all’ex
zione” di una Via Crucis cominciata qual- ta niente male. L’assessore all’Urbanisti- vice sindaco Giovancarmine Mancini: “È evi-
che mese fa e che proprio sulla “stazione”, ca Celestino Voria ha letto l’ennesima re- dente che la sfiducia è nell’aria ed è giun-
questa volta ferroviaria, sta vivendo i suoi lazione sull’accordo per tentare di “illumi- to il momento di mettere la parola fine a
momenti più drammatici. “Approvazione del- nare” i consiglieri. Al termine del suo in- questa fase di agonia e di cattiva gestio-
la scheda normativa PS/8 relativa alla zona tervento, il sindaco Melogli, capendo che ne amministrativa. Sarebbe indegno con-
di trasformazione area stazione FS, dello in caso di votazione la sua proposta sa- tinuare a torturare la città in questo modo.
schema di convenzione disciplinante la fu- rebbe stata bocciata, ha ritirato l’argomento: La città appare ogni giorno sempre più in-
ture cessioni e dello studio urbanistico per una mossa criticata da molti, ma perfet- gessata e succube di queste conflittualità
la trasformazione dell’area”. Dietro questo tamente in linea con i giochi della politica. e così parimenti il sindaco è ostaggio di una
linguaggio tecnico e poco comprensibile ai In seguito al ritiro, il presidente del Consi- maggioranza disgregata che si disinteres-
comuni mortali, si cela l’ultimo ostacolo per glio Domenico Testa ha sospeso momen- sa dei problemi e dei bisogni che affliggo-
l’amministrazione guidata dal sindaco Me- taneamente la seduta, scatenando le ire del- no i cittadini e appare invece tutta presa da
logli. Ma facciamo un passo indietro. Il pro- l’opposizione. Tra scene di delirio genera- dissidi politici interni. Ci chiediamo, allora,
getto di riqualificazione dell’area stazione le, la minoranza ha indetto una conferen- cosa aspetta il sindaco a ripartire da
nel centro di Isernia, si basa sull’accordo za stampa seduta stante, arrivando a capo, cosa aspetta ad azzerare l’attuale
tra il Comune e la “Società Sistemi Urba- chiedere le dimissioni del sindaco per boc- giunta: sarebbe un gesto di lodevole re-
ni” che si occupa della dismissione delle ca del consigliere Sposato, secondo il qua- sponsabilità politica, dopo le tante umi-
aree delle Ferrovie dello Stato sull’intero ter- le, “il primo cittadino è vittima e prigioniero liazioni a cui la sua stessa maggioranza lo
ritorio nazionale. Esso prevede che ad Fs della sua maggioranza”. Ma chiedere la te- sta esponendo da tempo. In alternativa il
venga concesso di edificare su circa sta sempre ben pettinata del capo del- primo cittadino dovrebbe evitare ulteriori in-
6.680metri quadri, realizzando una cuba- l’esecutivo è divenuto nei giorni successi- dugi e rassegnare le proprie dimissioni a
tura di quasi 18mila metri cubi, ma anche vi il principale sport da praticare. Per far que- fronte di una crisi politica conclamata e pri-
il cambio di destinazione d’uso dell’ex de- sto, alcuni come il consigliere Angelaccio, ma che i danni diventino irreversibili”. Cri-
posito merci ubicato presso l’attuale ter- hanno tirato in ballo anche le stesse “re- tiche dell’opposizione certo, ma non biso-
minal degli autobus, che sarà utilizzato per gole del gioco”: “Il Consiglio è cominciato gna dimenticare i termini reali della que-
attività commerciali, con bagni pubblici ge- con uno strano errore del Presidente Testa stione. La maggioranza in questo mo-
stiti dalle Ferrovie, al servizio degli utenti il quale, o avrebbe dovuto evitare di far par- mento è formata da una consistente fran-
del terminal. Al Comune, in cambio, verrà lare sindaco e assessore e far ritirare il pro- gia di dissidenti che hanno deciso di met-
ceduta un’area di circa 15mila mq (quasi getto da subito oppure avrebbe dovuto con- tere il bastone tra le ruote all’amministra-
pari a quella della villa comunale) da de- sentire a qualcuno della minoranza di zione cittadina. La questione stazione,
stinare a verde pubblico e ad attività sociali esprimersi in merito. Ci hanno tolto la pa- inoltre, proprio in seno alla maggioranza ha
e culturali. Verrà ceduta al Comune anche rola, evitando di ascoltare il nostro parere creato “nuovi personaggi”, verrebbe da dire
l’attuale Officina della Cultura, già in fitto e creando un precedente preoccupante. Me- “nuovi mostri”, come il folletto autopro-
alla Provincia, nonché l’area su cui sorge logli anziché farsi bocciare sonoramente il clamatosi re della rivolta intestina, Enzo Pon-
la palazzina in prossimità del passaggio a progetto, ha convenuto di ritirarlo per il ‘bene tarelli. Il consigliere del Pdl è riuscito a strap-
livello e l’ex casotto del casellante posto comune della città’. È certamente un’am- pare qualche minuto di visibilità davanti alle
su corso Garibaldi. Nei giorni della bufera ministrazione che fa sorridere quantome- telecamere cittadine, dopo mesi e mesi di
scatenata da parte della stampa locale, che no per i modi affascinanti e fantasiosi con oblio. Succede anche questo nel teatrino
puntava il dito contro possibili interessi per- i quali sono capaci di trasformare le in- della politica locale: ognuno si organizza
sonali e potenziali abusi edilizi da realizzare crespature in ricami di pregio e le loro ‘Wa- come può per “passare la nottata”, osten-
nella nuova zona, è intervenuto lo stesso terloo’ in gloriosi ‘sbarchi in Normandia’. tando sempre la difesa del sommo con-
Melogli, spiegando che il Comune, in fase Il punto di vista dell’Idv rimane quello co- cetto: “il bene dei cittadini”. E dei loro voti.

N. 5/2010 • 19
corso Marcelli (nei pressi della Cattedrale)
corso Marcelli

Il “deserto” Sto
foto di Luciano Cristicini

La ringhiera in ferro smaltato (XXI sec. d.C.)


Il “gazebo” imperiale in piazza Concezione

piazza San Pietro Celestino V: Il deserto e… l’Asso di Coppe

torico di Isernia
Affittasi e Vendesi in vico II Afflitto
LEGALITÀ

“La lotta alle


Mafie è lotta
per i diritti”
di Elisa Tomasso

Lettera di protesta per i silenzi


del Tg1: “Così viene tradito il ruo-
lo del Servizio Pubblico”
La Fondazione Libera Informazione de-
nuncia fermamente il modo vergo-
gnoso in cui il Tg1, principale giornale
televisivo del Servizio Pubblico, ha trat-
tato la Giornata della Memoria e del-
l’Impegno in ricordo delle Vittime del-
le mafie che si è svolta a Milano il 20
marzo su iniziativa di Libera e di Av-
viso Pubblico. Nell’edizione delle
13:30 il Tg1 ha ignorato l’evento,
mentre in quella delle 20:00 vi ha de-
dicato una notiziola di meno di tren-
ta secondi, coperta da generiche
immagini, in coda al notiziario e ad-
dirittura dopo la notizia dell’estrazione


… Mario Francese, Michele anche in Molise, ha sistemato stri-
Reìna, Giorgio Ambrosoli, Boris scioni, cartelloni e posto materiale in- del lotto. Si è ignorato così in modo
Giuliano, Calogero Di Bona, formativo su di un banchetto. Tutto mol- offensivo e grottesco un grande cor-
Cesare Terranova, Lenin Mancuso, to sobrio. Dei narcisi gialli circondano teo di 150.000 persone (cifre ripor-
Giovanni Bellissima, Salvatore Bolo- il ‘pulpito’ e concorrono a dare al mo- tate dalla stampa di opinione come
gna…”. Un brivido percorre la schie- mento un tocco di primavera, un toc- il Corriere della Sera e La Stampa) che
na mentre ascolti tra gli oltre 900 nomi co di speranza. E di colore. Ma l’istan- si è svolto nel cuore di Milano riem-
salire al cielo. Sembra che mentre si te, che pare eterno, è di grande rac- piendo piazza Duomo, in ricordo del-
susseguono con ordine, uno dopo l’al- coglimento. L’atmosfera è pregna di le Vittime delle mafie, presenti cen-
tro, ogni nome pronunciato vada ad in- commozione, mista a sdegno per tinaia di familiari, per denunciare
contrarsi con il cielo e a cercare e a tanta ingiustizia. Che ora si condensa l’avanzata degli interessi criminali che
chiamare quel soggetto, quella per- in nomi. Più di 900 le persone am- mettono in pericolo la democrazia. Il
sona, quella storia, quel dolore. Sia- mazzate dalla mafia. E il pensiero non Tg1 è venuto meno al fondamentale
mo in via santa Cristina, nel centro sto- può che andare ai familiari delle vitti- dovere di rappresentare la real-
rico di Campobasso. Nella piazzola me. Solo chi già ci è passato può com- tà nella completezza dell’informa-
adiacente gli immobili ultimamente se- prendere cosa significa perdere un fi- zione e al ruolo della Rai come Ser-
questrati alla Sacra Corona Unita. glio. Cosa significa perdere un padre vizio Pubblico finanziato da tutti i cit-
Luogo simbolico. È il 21 marzo. XV Gior- e una madre e un fratello e una sorella. tadini.
nata della Memoria e dell’Impegno in E il proprio amore. La propria vita. E in (Roberto Morrione, XV giornata della me-
ricordo delle vittime di mafia. Sono le questo caso, al dolore ‘personale’ per moria e dell’impegno, lettera indirizzata al
Presidente della Rai Paolo Garimberti, al
16 e qualche minuto. I nomi vengono la tragedia, si unisce la rilevanza sociale Consiglio di Amministrazione della Rai, al-
letti da uno spiazzo leggermente so- e politica e civile della perdita. È tut- l’Usigrai, al Comitato di redazione del Tg1
praelevato rispetto alle poche perso- to molto straziante. Ma il 21 marzo è e per conoscenza alla Federazione Nazio-
ne accorse disposte in discesa, lun- il primo giorno di primavera. E quei fio- nale della Stampa Italiana, Roma 21 mar-
go la scalinata del vicolo. Libera, ri che ne emanano il profumo non sono zo 2010)
l’associazione di don Ciotti presente lì per caso. E quell’eco di nomi che ri-

22 • N. 5/2010
LEGALITÀ

PERCHÈ SIAMO STATI A MILANO


“Legami di legalità, legami di responsabilità” sono
quelli che uniscono i tanti studenti, amministratori, rappresentanti del mon-
do della scuola, della politica, del sindacato, giovani e adulti che anche
quest’anno si sono dati appuntamento per la “Giornata della memoria e
dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Legami che saldano il
fondamentale lavoro dei magistrati e delle forze di polizia all’impegno cul-
turale e sociale, altrettanto necessario: i progetti sui beni confiscati, i per-
corsi nelle scuole, l’informazione approfondita, la testimonianza dei famigliari
delle vittime. Legami che avvicinano il Nord al Sud in una dimensione sem-
pre più ampia di consapevolezza e corresponsabilità. Siamo stati a Mila-
no, il 20 marzo, per ribadire che le mafie e le tante forme d’illegalità, cor-
ruzione e abuso non sono un problema circoscritto, ma un furto di bene
comune che ci colpisce tutti e al quale tutti possiamo e dobbiamo ribel-
larci. Ad accoglierci c’è stata la Milano motore economico del Paese, ma
suona per tutto il piccolo centro sto- anche una città che ha dimostrato di saper sviluppare gli anticorpi alla cri-
rico della città non va verso la terra, minalità e alla corruzione, offrendo testimonianze di coraggio e generosi-
ma verso il cielo. I morti ammazzati tà. Il primo nome che viene in mente è quello di Giorgio Ambrosoli, fede-
non sono morti per nulla. Tante real- le alla giustizia al punto di sacrificare la vita ai suoi principi, principi che
tà positive sono sorte dal moto di ri- traggono forza solo dalla nostra coerenza, responsabilità e adesione vera.
bellione seguito ad ognuna di quelle E certo non possono essere dimenticate le vittime innocenti delle bom-
perdite. Gli uccisi dalla mafia sono an- be mafiose del 27 luglio 1993, in via Palestro. Tre vigili del fuoco, Carlo
cora vivi e camminano al fianco di chi Lacatena, Stefano Picerno e Sergio Pasotto e un vigile urbano, Alessan-
si impegna sul versante della giusti- dro Ferrari, accorsi sul luogo dell’attentato per fare il proprio dovere, e il
zia, della legalità e dell’impegno. cittadino marocchino Driss Mussafir, colpito dalle bombe mentre sostava
Giornata della memoria, sì. Perché è in strada su un giaciglio di fortuna. Venuto in Italia in cerca di dignità e
importante ricordare, da’ dignità e va- lavoro, Driss ha trovato la morte così come tanti altri immigrati trovano l’emar-
lore a quelle persone scomparse e ai ginazione, il rifiuto, lo sfruttamento. Anche per loro siamo stati a Milano,
sopravvissuti ai loro cari. Ma è fon- perché nella sua essenza la lotta alle mafie è lotta per i diritti, per una giu-
damentale impegnarsi, perché solo stizia fondata sulla prossimità. Questo ci chiedono le vittime delle mafie,
questo, invece, da’ senso al dolore che un impegno che anche in Lombardia trova espressioni vere e trasversa-
altrimenti resterebbe chiuso in sé stes- li: accanto alle numerose associazioni, ai gruppi di volontariato, c’è il la-
so e sterile. Impegnarsi giorno dopo voro di tanti bravi e onesti amministratori, esponenti del mondo della scuo-
giorno, nella fatica e nel silenzio. la, della cultura, del sindacato. C’è una Chiesa davvero attenta alla sto-
Come suggerisce don Ciotti, avverso ria delle persone e pronta, per voce del suo Vescovo, a denunciare la de-
agli sterili proclami. Impegnarsi in- riva dal sociale al “penale”, richiamare una sicurezza che sappia coniu-
sieme, non ognuno per conto proprio. gare regole e accoglienza. E con lei la voce di altre Chiese, ugualmente
A ricordarlo è il consigliere regionale impegnate a saldare solidarietà e giustizia, dimensione spirituale e impegno
Michele Petraroia, che invita a rac- civile. Come non manca, a Milano, la sensibilità inquieta della città aper-
cordare tutte le realtà che in Molise, ta alla dimensione internazionale. Sono state numerose, il 20 marzo, le
in un modo o nell’altro, già si occupano persone arrivate da paesi di tutta Europa e dall’America Latina: associa-
di legalità e giustizia sociale. Don Sil- zioni, famigliari delle vittime, giornalisti della carta stampata e delle televisioni.
vio Piccoli a Termoli, Paolo De Chiara A testimonianza di una consapevolezza che cresce e va sostenuta e ali-
ad Isernia, Don Carlo Conti a Trivento mentata, di un impegno che deve attraversare i confini, valorizzare le dif-
insieme a Leo Leone, Libera Campo- ferenze e superare le “diffidenze”, nel segno dei diritti, della correspon-
basso e i tanti altri semi sparsi qua e sabilità, del comune desiderio di giustizia.
là in questa terra paradossalmente (Luigi Ciotti, Milano, 21 aprile 2010)
così poco abitata e così tanto inter-
namente divisa e scollegata. Questo
è il primo anno che anche in Molise si
celebra questa giornata in unione,
potrebbe dirsi, ‘spirituale’ a quanto fat-
to da Libera a Milano nei due giorni pre-
cedenti. Se a questo segno si succe-
deranno ‘sogni’ concretizzati, ce lo dirà
la storia di questa piccola regione. Nel-
la consapevolezza che la storia non si
fa da sé, ma con il contributo di tutti,
passo dopo passo, giorno dopo giorno.

N. 5/2010 • 23
Il Monumento Nazionale
di Monte Marrone
25 APRILE

«Se voi volete andare in


pellegrinaggio nel luogo
dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle
montagne dove caddero i
partigiani, nelle carceri
dove furono imprigionati,
nei campi dove furono
impiccati. Dovunque è
morto un Italiano per
riscattare la libertà e la
dignità, andate lì, o
giovani, col pensiero,
perché lì è nata la nostra
Costituzione».
Piero Calamandre discorso ai giovani sulla
Costituzione nata dalla Resistenza, Milano, 26
gennaio 1955)

65° Anniversario della


Liberazione da
25 Aprile a Monte Marrone
“Omaggio a Pintor e ai caduti della Resistenza”
con la Mostra Tematica “Oltre il ponte”
A cura di Paolo De Chiara
Lapide ad ignominia
Lo avrai camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati dei borghi inermi
straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono per dignità
e non per odio decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti
ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.
(Piero Calamandrei)

24 • N. 5/2010
L’interno dell’edificio museale,
che ospita la mostra sulla Resi-
La mostra: alcuni momenti stenza, di Rocchetta al Volturno

Il sindaco di Rocchetta Antonio


Izzi e il consigliere regionale Mi- l cortile interno del Museo
chele Petraroia

Il ceppo, con la bandiera della Pace


e la corona di fiori, di Giaime Pintor

al nazifascismo
La commemorazione nella piazza di I rappresentati dei partiti e delle associazioni pre- Il segretario della Cgil Erminia Mignelli con l’ex se-
Castelnuovo a Volturno senti alla commemorazione gretario del sindacato molisano Michele Petraroia

Il presidente del comitato G. Pintor Marcello Miniscalco e il sindaco di Rocchetta Antonio Izzi

La commemorazione al ceppo di Giaime Pintor

N. 5/2010 • 25
Particolare del ceppo, con le storiche montagne, Il corteo al Monumento Nazionale di Monte Marrone Un particolare del Monumento dedicato ai Caduti della
dedicato a Pintor Resistenza Italiana

Ha aderito alla manifestazione il Comitato di


Coordinamento “25Aprile – Monte Marrone”
composto da:
ANPI Campobasso
Ass. Culturale “I CARE” – Mi Preoccupa, Mi
Riguarda, Mi Coinvolge
Ass. Culturale “Stefano IADOPI”
Ass. Multietnica Tikanè Assiem
Ass. Sociale e Culturale “Giuseppe Tedeschi” -
Onlus
Ass. Socio Culturale “Tito Barbieri” –
Ripabottoni
Arci Isernia
Cgil Molise
Città Nuova
Collettivo 2kappa8 – Alternativa Studentesca
Ecodem Molise
Federazione della Sinistra (Partito della
Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani)
Federazione Pd Isernia
FGCI Molise
Giovani Pd
Blog Lospecchio
Il Ponte, mensile molisano
La commemorazione davanti al Monumento Na- L’allegria che si respira sulle montagne
zionale di Monte Marrone Italia dei Valori della Resistenza molisana
La Provincia dei Cittadini
Massimo Gaglione per Magistratura
Democratica
Movimento Regionale dei Cristiano Sociali
Partito Comunista dei Lavoratori
Partito della Rifondazione Comunista – Centro
Storico di Isernia
Partito Socialista
Sinistra Ecologia e Libertà, gruppo consiliare
Provincia di Isernia
SLAI Cobas – Fiat Termoli
La commemorazione. Nella foto Giuseppe Iglieri, STEP - Studenti è Partecipazione L’Associazione “Tito Barbieri” di Ripabot-
Patrizia Carnevale, il sindaco Izzi e gli Alpini Unione degli Studenti di Isernia toni

“Bella Ciao” cantata da tutti i presenti. Nella foto Mi-


chele Petraroia, il presidente dell’Arci di Isernia Celeste
Caranci, Fabrizio Russo dei Riserva Moac, Sergio Cal-
leo, Cosmo Caranci, Salvatore Borriello

I tanti presenti alla Commemorazione al Monu-


mento Nazionale di Monte Marrone

I canti di resistenza durante il banchetto tra le


montagne di Monte Marrone
RESISTENZA

25 aprile 1945:
Liberazione dell’Italia
dal nazifascismo
Storia di popoli: uomini, luoghi, fatti e misfatti da non dimenticare.
di Carlo Onorato

sotto gli occhi di tutti che, a ra (dichiarata il 10 giugno 1940) i fasci- rei riuscito a recuperare molto materiale

È 65anni da quella vittoria della ci-


viltà sulla barbarie, il tentativo di
vanificare o annacquare il dato storico
sti della Repubblica di Salò guidati da Mus-
solini e i nazisti che avevano invaso l’Ita-
lia. Fu proprio sulle nostre montagne, a Ca-
riguardante il personale molisano”. Ecco
in breve la loro storia. Nel gennaio del
1944 a Roccasicura (Is) fu costituita, con
(umano, ideale, morale, culturale, di ri- stelnuovo al Volturno, ove sorge il Monu- contadini, operai, studenti ed ex militari
scatto civile e sociale) contenuto in quel mento Nazionale ai Caduti della Resistenza molisani, la 111^ Compagnia Protezione
25 aprile è sempre latente nella melmo- di Monte Marrone che, il primo dicembre Ponti, addestrata dai polacchi come Com-
sa e insidiosa realtà politica italiana. Ma 1943, Giaime Pintor, con l’intento di pas- mandos, che poi diventerà la II^ Compa-
il popolo, che ha a cuore le sorti dell’Ita- sare il fronte sacrifica la sua giovane vita gnia Commando formata da soli italiani.
lia, deve impedire che ciò accada difen- d’intellettuale e di eroe per riscattare la di- Per 20 di loro conosciamo generalità e pro-
dendo quei valori di libertà, riconquistati gnità dell’uomo contro le barbarie. I ricordi venienza, ed erano: 2 di Capracotta, 5 di
con la lotta di Liberazione, affinché di- di orrore e di sgomento di quei funesti gior- Carovilli, 1 di Castel di Sangro (AQ), 1 di
ventino patrimonio nazionale comune e for- ni, ancora vivi nel nostro cuore e nella no- Civitanova del Sannio, 3 di Forlì del San-
za democratica per costruire un futuro mi- stra mente, vanno ai martiri di Fornelli, del- nio, 1 di Frosolone, 1 di Oratino, 1 di Roc-
gliore per tutti. Di questi importanti av- le Fosse Ardeatine, di Marzabotto, della Ri- camandolfi, 1 di Roccasicura, 3 di Sessano
venimenti, che segnano la nuova storia siera di San Saba, ai campi di sterminio, del Molise, 1 di Vastogirardi. Per due di loro,
d’Italia, se ne parla poco anche in certi am- ai forni crematori di Buchenwald, Au- purtroppo, non è stato possibile rintracciare
bienti politici e sociali molisani. Quasi ci schwitz, Birkenau, ect., organizzati e pro- e ricostruire alcunché. Non tutti i 22
si vergognasse di far sapere che proprio grammati dalla belva umana per la di- combattenti molisani ritornarono sani e sal-
dalla nostra terra è partito il primo tentativo struzione fisica del popolo ebraico e di tut- vi: vi furono feriti, morti e decorati al V.M.,
organizzato di resistenza armata contro il ti coloro che erano ritenuti diversi per i loro anche con medaglia d’Oro. Ora la docu-
nazifascismo da parte del Corpo di Libe- costumi di vita, modi di pensare, per ap- mentazione completa è a disposizione di
razione che all’alba del 31 marzo 1944 oc- partenenza etnica, politica e religiosa. E tutti, presso la sede dell’Associazione Na-
cupò Monte Marrone. Ed è ancor più gra- una volta ancora, vogliamo cogliere l’oc- zionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Iser-
ve dimenticare sia la partecipazione e il casione per ricordare il 25 aprile con “una nia. Ma ancora non tutto è venuto alla
ruolo avuto dagli stessi molisani in quel- gloriosa pagina della liberazione, scritta luce. Molti eroi sono stati dimenticati. Per-
la lotta. Da dove nacque la Repubblica, poi dai valorosi e combattenti molisani” mes- ciò, ancora una volta, cogliamo l’occasione
la Costituzione che sancisce principi di giu- sa in luce dallo storico Silvio Tasselli di Mi- per ricordare che un giovane di nome Ti-
stizia e riconosce a tutti i cittadini, sen- lano, che con le sue ricerche nei Musei baldo, dimorante con la madre Bice e il pa-
za esclusione alcuna, uguali diritti e do- ed Istituti Storici di Londra, e poi con al- dre Angelo in Forlì del Sannio, forse appena
veri, pari opportunità di affermazione tre molteplici e mirate iniziative, è riusci- 18enne, si arruolò con gli alleati e morì in
umana e culturale, sia nel lavoro che nel- to a ricostruire la storia dei Corpi Speciali un’operazione contro i tedeschi. Di certo
la società. Principi questi che, per una clas- inglesi, arrivando, così, a ricostruire anche è ancora presente il pianto della madre che
se politica inadeguata, è più comodo igno- la storia della Compagnia che, formata da dopo pochi mesi morì di dolore. Abbiamo
rarli o, ancora peggio, modificarli per ad- 68 italiani, di cui 22 molisani, da 23 tra diversi e utili ricordi da poter mettere a di-
domesticarli a loro favore, anziché appli- ufficiali, sottufficiali e soldati polacchi, com- sposizione di chi ha il dovere e la possi-
carli correttamente nell’interesse di tut- batté con questi ultimi per liberare la cit- bilità anagrafica di ricostruire con atti so-
ti i cittadini. Va ricordato che il 25 luglio tà di Ancona e Pesaro dai nazifascisti. Ed lenni e segni tangibili, la storia di quel gio-
del 1943, il Gran Consiglio fascista di- è merito del Presidente dell’Associazione vane che sacrificò la propria vita per la Pa-
chiarò la fine del regime. Il re, a quel pun- Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, An- tria e che merita di essere riconosciuto e
to, riprese le sue funzioni costituzionali, tonio di Perna di Isernia, se oggi cono- ricordato come eroe caduto per la libertà.
incaricò il Maresciallo Pietro Badoglio di sciamo i nomi e le gesta eroiche dei no- Per noi che in quel periodo eravamo fan-
formare un nuovo governo che, dopo se- stri corregionali, come lo stesso Tasselli ciulli, poter oggi approfondire, dare ordi-
grete trattative con gli anglo-americani, l’8 testimonia in una sua lettera inviata al Di ne e valore storico a quei fatti, che ci era-
settembre annunciò l’armistizio. Così il po- Perna: “Un grazie infinito per la tua fatti- no confusamente noti, è davvero una gran-
polo italiano si ritrovò contro in quella guer- va collaborazione senza la quale non sa- de soddisfazione.

N. 5/2010 • 27
Carissima Anna, eccomi a te con questo mio ultimo scritto prima di partire per la mia condanna. Io muoio contento d'aver fat-
to il mio dovere di Vero Patriota. Mia cara sii forte che dal cielo pregherò per tè, che tu per me sei sempre stata l'unica con-
GIAIME PINTOR solazione in questi momenti di grande dolore mi confortavo solo con tè. […]. Cara ora ti racconto un po' della mia vita e in-
comincio subito «il giorno 27 fui preso portato a Vercelli in prigione dove passai senza interrogazione… LETTERE DI CONDANNATI
A MORTEDELLA RESISTENZA ITALIANA - Ignoto

GIAIME PINTOR:
morire per delle idee
1 dicembre 1943: cadeva sul Volturno, a 24 anni, una delle più limpide figure della cultura
antifascista europea.

di Elisabetta Esposito

rillante, ambizioso, dinamico, Lavori Pubblici e musicista dal tem-

B magnetico, sagace, elegante


e impeccabile nella sua divisa
militare come nei giudizi taglienti, dif-
peramento appassionato e inquieto;
la madre Adelaide Dore, di famiglia sar-
da, ma cresciuta a Firenze, vivacis-
Partigiani

fidente verso le ideologie, Giaime Pin- sima, di ingegno prontissimo e argu-


tor emerge come una figura dal com- to, insegnante e scrittrice per ragaz-
plesso profilo umano e storico dalle zi. Furono loro i primi a condurre Giai-
molteplici sfaccettature: amico fida- me al gusto per la lettura, per la mu-
to dei giovani comunisti romani, par- sica, per le arti, esaltandone la cu-
tecipe della sorte degli studenti te- riosità per gli uomini e per il mondo
deschi, ebrei o antinazisti, che tra il e affinando il suo spirito critico, sen-
1934 e il 1938 trovarono rifugio in Ita- za mai dargli la sensazione di esse-
lia, fino a che Mussolini non li co- re un enfant prodige. Caratteristiche
stringerà ad un secondo esilio. Chis- queste, assorbite tutte con prontezza
sà quale promettente futuro avrebbe dal giovane Pintor, che pienamente
avuto quel ragazzo, l’abile traduttore consapevole del suo valore e ambi-
di Rilke, militare impegnato nella zioso in senso costruttivo, riesce ad
commissione per l’armistizio con la essere elemento centrale di molti am-
Francia e poi nella difesa di Roma a bienti, senza essere assorbito da nes-
porta San Paolo; ma ci pensa la guer- suno. Ambienti come quello dei rifu-
ra a stravolgere il promettente cam- giati, studenti tedeschi ebrei e anti-
mino del rampollo di una famiglia del- nazisti, fonte molto importante della che già si sente parte pienamente at-
la piccola nobiltà sarda, pendolare fra sua passione per la letteratura tede- tiva e responsabile del sistema cul-
la Sardegna e la capitale. Fa un cer- sca e poi le case; quella dei Mazziotti, turale italiano: Pintor non esita a stron-
to effetto pensare che oggi Giaime Pin- quella dei D’Amico e quella dei Ka- care senza appello scrittori afferma-
tor compirebbe novantun’anni. Nato menetzky (soprattutto con il coetaneo ti (i poeti del nazismo, e dopo lunga
a Roma il 30 ottobre 1919 vi conse- Mikhail Kamenetzki, figlio di esuli rus- esitazione anche l’amato Ernst Jün-
guì la maturità classica nel Liceo Ma- si, nel dopoguerra corrispondente ger). Riconosce con sicurezza testi di
miani e nel giugno del ‘40 la laurea dagli Usa e poi direttore del “Corrie- interesse documentario (I Proscritti di
in giurisprudenza. Ma già allora, mol- re della Sera”) nelle quali allarga e von Salomon) o portatori di un nuovo
to più della cultura accademica lo in- completa i suoi orizzonti. Da buon co- paradigma letterario (Niente di nuovo
teressavano i libri di letteratura, di sto- noscitore della cultura tedesca Giai- sul fronte occidentale di Remarque),
ria, di filosofia, liberamente scelti e le me fu tra i primi a denunciare l’ideo- non si sente tenuto alla reverenza nei
vive esperienze umane. Così nei luo- logia che aveva prodotto il mostro na- confronti dei classici (come il Werther)
ghi dei suoi numerosi viaggi come Tri- zista: condusse l’attacco contro l’ir- e dà prova di saper distinguere i “frut-
poli, Besançon, dove frequentò dei cor- razionalismo e le sue diverse espres- ti buoni” del romanticismo da quelli
si universitari, Parigi, città della Ger- sioni, dal mito del “sangue e della ter- velenosi, recuperando Kleist, Nietz-
mania e dell’Austria e anche durante ra” alla mistica nietzschiana del su- sche, Rilke. Ma a Pintor non sfuggiva
brevi escursioni come a Malta, Inter- peruomo, dall’esaltazione dell’inu- neanche l’importanza di Sartre. Esi-
laken o sulla riviera francese, ebbe mano alla celebrazione degli orrori. stenzialismo quale filosofia come
l’occasione di poter conoscere giovani Questi, egli scriveva, sono gli idoli a strumento di vita, per una generazio-
di varie nazionalità. Un vita da subi- cui sacrifica la parte più corrotta ne che sapeva di “rischiare la vita” e
to intensa la sua. Il padre Giuseppe, dell’Europa e ad essi occorre con- cercava – come Pintor stesso dice -
minore di cinque fratelli di una antica trapporre un “nuovo illuminismo”, in di possedere il concreto, che signifi-
famiglia antifascista della piccola no- cui l’onestà dei propositi sia sorretta cava allora non discettare, ma vivere
biltà sarda, funzionario al Ministero dei dalla chiarezza delle idee. Un ventenne e anche morire. Ancora oggi l’eredità

28 • N. 5/2010
… Il mattino del 29 fui chiamato davanti a tutti i fascisti di Vercelli. Io non ho risposto mai alle loro domande le sole parole erano queste "che non so niente e che non sono partigiano". Ma
loro mi hanno messo davanti mille cose per farmi dire di si ma non usciva parola dalla mia bocca e pensando che dovevo morire. Il giorno 31 mi fu fatto la prima tortura ed è questo mi han-
no strappato le ciglia e le sopraciglia. Il giorno 1 la seconda tortura "mi hanno strappato le unghie, le unghie delle mani e dei piedi e mi hanno messo al sole che non puoi immaginare, ma por-
tavo pazienza e dalla mia bocca non usciva parola di lamento". Il giorno 2 la terza tortura "mi hanno messi ai piedi delle candele accese ed io mi trovai legato su una sedia mi son venuti tutti
i capelli grigi ma non ho parlato ed è passato"…. LETTERE DI CONDANNATI A MORTEDELLA RESISTENZA ITALIANA - Ignoto

dei suoi scritti letterari e politici non molti intellettuali nel dopoguerra, Pin- l’antifascismo formale dei vecchi li-
ci appare consumata ed offre ancora tor, che pure si era incluso in una “ge- berali per prendere parte alla guerra
un modello valido agli uomini di cul- nerazione senza maestri”, si affranca partigiana. Superato in questo modo
tura e ai militanti politici del nostro gradualmente da un maestro grande Croce, Pintor resta davvero “senza
tempo, perché Giaime Pintor ha vis- e scomodo: Benedetto Croce. Lo fa in maestri”, nella necessità di costruire
suto intensamente, in tutta la sua letteratura, come mostra molto chia- in proprio dei punti di riferimento per
drammaticità, il problema dei rapporti ramente Nardi, individuando una linea sé e per la sua generazione. Per de-
tra politica e cultura. In anticipo di pa- non crociana che va da Jahier a Vit- cenni Pintor è stato un “capo gene-
recchi anni su un percorso comune a torini; lo fa in politica, abbandonando razione postumo”, come ha scritto Ita-

L’ultima lettera di Giaime Pintor al fratello Luigi.


PER MIO FRATELLO
Carissimo,
parto in questi giorni per un’impresa di esito incerto: raggiungere gruppi di rifugiati nei dintorni di Roma, portare loro
armi e istruzioni. Ti lascio questa lettera per salutarti nel caso che non dovessi tornare e per spiegarti lo stato d’animo
in cui affronto questa missione. […]. La guerra ha distolto materialmente gli uomini dalle loro abitudini, li ha costretti a
prendere atto con le mani e con gli occhi dei pericoli che minacciano i presupposti di ogni vita individuale, li ha persua-
si che non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento. Nei più deboli questa violenza ha agito come una
rottura degli schemi esteriori in cui vivevano: sarà la “generazione perduta” che ha visto infrante le proprie “carriere”;
nei più forti ha portato una massa di materiali grezzi, di nuovi dati su cui crescerà la nuova esperienza. Senza la guerra
io sarei rimasto un intellettuale con interessi prevalentemente letterari: avrei discusso i problemi dell’ordine politico, ma
soprattutto avrei cercato nella storia dell’uomo solo le ragioni di un profondo interesse, e l’incontro con una ragazza o
un impulso qualunque alla fantasia avrebbero contato per me più di ogni partito o dottrina. Altri amici, meglio disposti a
sentire immediatamente il fatto politico, si erano dedicati da anni alla lotta contro il fascismo. Pur sentendomi sempre
più vicino a loro, non so se mi sarei deciso a impegnarmi totalmente su quella strada: c’era in me un fondo troppo for-
te di gusti individuali, d’indifferenza e di spirito critico per sacrificare tutto questo a una fede collettiva. Soltanto la guer-
ra ha risolto la situazione, travolgendo certi ostacoli, sgombrando il terreno da molti comodi ripari e mettendomi brutal-
mente a contatto con un mondo inconciliabile. Credo che per la maggior parte dei miei coetanei questo passaggio sia
stato naturale: la corsa verso la politica è un fenomeno che ho constatato in molti dei migliori, simile a quello che av-
venne in Germania quando si esaurì l’ultima generazione romantica. Fenomeni di questo genere si riproducono ogni vol-
ta che la politica cessa di essere ordinaria amministrazione e impegna tutte le forze di una società per salvarla da una
grave malattia, per rispondere a un estremo pericolo. Una società moderna si basa su una grande varietà di specifica-
zioni, ma può sussistere soltanto se conserva la possibilità di abolirle a un certo momento per sacrificare tutto a un’uni-
ca esigenza rivoluzionaria. È questo il senso morale, non tecnico, della mobilitazione: una gioventù che non si conserva
“disponibile”, che si perde completamente nelle varie tecniche, è compromessa. A un certo momento gli intellettuali de-
vono essere capaci di trasferire la loro esperienza sul terreno dell’utilità comune, ciascuno deve sapere prendere il suo
posto in una organizzazione di combattimento. Questo vale soprattutto per l’Italia. Parlo dell’Italia non perché mi stia più
a cuore della Germania o dell’America, ma perché gli italiani sono la parte del genere umano con cui mi trovo natural-
mente a contatto e su cui posso agire più facilmente. Gli italiani sono un popolo fiacco, profondamente corrotto dalla sua
storia recente, sempre sul punto di cedere a una viltà o a una debolezza. Ma essi continuano ad esprimere minoranze ri-
voluzionarie di prim’ordine: filosofi e operai che sono all’avanguardia d’Europa. L’Italia è nata dal pensiero di pochi intel-
lettuali: il Risorgimento, unico episodio della nostra storia politica, è stato lo sforzo di altre minoranze per restituire all’Europa
un popolo di africani e di levantini. Oggi in nessuna nazione civile il distacco fra le possibilità vitali e la condizione attuale
è così grande: tocca a noi di colmare questo distacco e di dichiarare lo stato di emergenza. Musicisti e scrittori dobbia-
mo rinunciare ai nostri privilegi per contribuire alla liberazione di tutti. Contrariamente a quanto afferma una frase cele-
bre, le rivoluzioni riescono quando le preparano i poeti e i pittori, purché i poeti e i pittori sappiano quale deve essere la
loro parte. Vent’anni fa la confusione dominante poteva far prendere sul serio l’impresa di Fiume. Oggi sono riaperte agli
italiani tutte le possibilità del Risorgimento: nessun gesto è inutile purché non sia fine a se stesso. Quanto a me, ti as-
sicuro che l’idea di andare a fare il partigiano in questa stagione mi diverte pochissimo; non ho mai apprezzato come ora
i pregi della vita civile e ho coscienza di essere un ottimo traduttore e un buon diplomatico, ma secondo ogni probabilità
un mediocre partigiano. Tuttavia è l’unica possibilità aperta e l’accolgo. Se non dovessi tornare non mostratevi inconso-
labili. Una delle poche certezze acquistate nella mia esperienza è che non ci sono individui insostituibili e perdite irre-
parabili. Un uomo vivo trova sempre ragioni sufficienti di gioia negli altri uomini vivi, e tu che sei giovane e vitale hai il
dovere di lasciare che i morti seppelliscano i morti. Anche per questo ho scritto a te e ho parlato di cose che forse ti
sembrano ora meno evidenti ma che in definitiva contano più delle altre. Mi sarebbe stato difficile rivolgere la stessa esor-
tazione alla mamma e agli zii, e il pensiero della loro angoscia è la più grave preoccupazione che abbia in questo mo-
mento. Non posso fermarmi su una difficile materia sentimentale, ma voglio che conoscano la mia gratitudine: il loro af-
fetto e la loro presenza sono stati uno dei fattori positivi principali nella mia vita. Un’altra grande ragione di felicità è sta-
ta l’amicizia, la possibilità di vincere la solitudine istituendo sinceri rapporti fra gli uomini. Gli amici che mi sono stati più
vicini, Kamenetzki, Balbo, qualcuna delle ragazze che ho amato, dividono con voi questi sereni pensieri e mi assicurano
di non avere trascorso inutilmente questi anni di giovinezza.
(Giaime Pintor, Napoli, 28 novembre 1943)

N. 5/2010 • 29
… Il giorno 4 fui portato in una sala dove c'era un tavolo sul quale mi hanno teso in un laccio al collo per dieci minuti la corrente e fui portato per tre giorni fino al giorno 6 alla
sera alle ore 5 mi dissero se avevo finito di scrivere tutto ciò che mi sentivo ma non ho ancora risposto e voglio sapere la mia fine che devo fare, per dirlo alla mia cara Anna e mi
dissero quella tremenda condanna e mi feci vedere molto orgoglioso ma quando fui portato in quella tremenda cella di nuovo mi inginocchiai mi misi a piangere avevo nelle mie
mani la tua foto ma non si conosceva più la tua faccia per le lacrime e i baci che ti ho fatto. […]. …. LETTERE DI CONDANNATI A MORTEDELLA RESISTENZA ITALIANA - Ignoto

lo Calvino. La famosa lettera scritta di Pintor terminò tragicamente a Ca- Marrone, lasciandoci in eredità una le-
al fratello Luigi, tre giorni prima di mo- stelnuovo al Volturno, il 1 dicembre del zione prodigiosa di coraggio e umanità.
rire, giustamente definita da Parri “il 1943 su una mina tedesca, nel ten- Il suo nome, Giaime Pintor, caduto a
documento più alto e nobile della guer- tativo di attraversare con l’aiuto del- ventiquattro anni per libertà, è lega-
ra di Resistenza”, fornì la più completa l’intelligence inglese la linea del fron- to per sempre alla storia della Resi-
giustificazione della leggenda creatasi te Gustav insieme a quattro compa- stenza e farà eternamente parte di un
attorno a Giaime. Una lettera-mani- gni per recarsi a Roma, dove si sa- patrimonio culturale comune che non
festo di una generazione antifascista rebbe dovuto unire alla Resistenza. I può essere distrutto o sommerso da
divenuta uno dei simboli della Resi- giorni di Giaime si chiudono dunque eventi contingenti, né dal corso futu-
stenza stessa. La breve e intensa vita così, brutalmente, ai piedi di Monte ro degli anni

È apparso giorni or sono su alcuni organi di stam-


pa locali, un vergognoso e ripugnante articolo di
Partigiani
stampa, in cui, sotto il nome della sigla “Alleanza
fascista”, veniva gratuitamente vilipesa e denigra-
ta la Resistenza, sino ad offendere gravemente la
memoria di Jaime Pintor, il compagno partigiano che
cadde per la libertà a Castelnuovo il 1 dicembre
1943, sino a definire incredibilmente come “schiaf-
fo alla memoria” la richiesta di dedicare un monu-
mento alla sua vita, spezzata a soli 24 anni e do-
nata per la lotta di Liberazione dalla barbarie na-
zifascista. Chi lo ha scritto deve avere la testa come
una camera oscura che guarda gli oggetti capovolti:
coloro che erano dalla parte del nazifascismo (cioè
il più grande crimine mai visto contro l’umanità) sa-
rebbero “vittime” mentre la Resistenza e la lotta
di Liberazione sarebbero “massacro di innocenti”.
In pratica è come definire il carnefice quale vittima
della sua preda. Demenzialità a parte, si tratta di
incredibili offese alla memoria di migliaia di eroici
partigiani (peraltro in gran parte comunisti) che do-
narono le loro giovani e preziose vite per liberare
l’Italia dalla feccia nazifascista, dopo un ventennio
di dittatura sanguinaria esercitata da Mussolini, il
criminale fantoccio di cui si servirono industriali, banchieri e latifondisti italiani, per dominare e reprimere nel san-
gue le classi lavoratrici e popolari. Di fronte a tali deliranti falsità riemerge la necessità di rimuovere le carenze
della pubblica istruzione circa la memoria della Resistenza, dell’Antifascismo, dei valori di libertà ed uguaglian-
za espressi dalla lotta partigiana di Liberazione. Riemergono il carattere scellerato dell’amnistia del 22 giugno
1946 con cui Togliatti diede il colpo di spugna ai crimini fascisti (nell’ottica stalinista e controrivoluzionaria della
spartizione Est-Ovest), la grande ingiustizia dell’“armadio della vergogna” nel quale furono insabbiati tutti i pro-
cessi per i crimini contro l’umanità commessi dai fascisti italiani (non solo contro le popolazioni africane e bal-
caniche ma anche contro migliaia di innocenti della popolazione italiana nelle stragi, nei rastrellamenti e nelle per-
secuzioni, donne e bambini inclusi. Riemerge soprattutto la necessità di rendere attuali i valori della Resistenza
con la ripresa delle lotte per la libertà, la giustizia sociale e l’uguaglianza in cui credevano i partigiani. Ma deve
emergere – e per questo ci rivolgiamo anche a voi - la indignazione di tutti verso un modo grossolano e superfi-
ciale di concepire il giornalismo, come appare in quei media locali che incredibilmente si limitano a riprodurre in-
tegralmente un comunicato di delirante offesa alla memoria della Resistenza, senza neanche prenderne le distanze
e dunque fungendo da mero megafono della esaltazione dei crimini nazifascisti. Il giornalismo non può mettere
sullo stesso piano la civiltà e la barbarie, il fascismo e l’Antifascismo, la Resistenza e la repubblica di Salò. Il peri-
colo culturale e sociale di tali atteggiamenti è sotto gli occhi di tutti, soprattutto di questi tempi. Pretendiamo un
vostro intervento: è la stessa Costituzione che vi impone di farlo. Fate capire ai vostri colleghi molisani che, in
tali casi, non si tratta di un normale e legittimo confronto tra due tesi aventi pari dignità, nell’ambito di una nor-
male dialettica democratica, perché chi esalta il nazifascismo si pone necessariamente fuori dai valori fondamentali
della civiltà umana.
(Tiziano Di Clemente, coordinatore regionale P.C.L., lettera aperta inviata al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Molise,
2 aprile2010)

30 • N. 5/2010
PRIMO MAGGIO

Rispetto
I disoccupati in Italia hanno superato
quota tre milioni. I senza lavoro nel
secondo trimestre dell’anno risultano
essere 3,2 milioni e il tasso di
disoccupazione sarebbe del 12,1%.
Secondo una recente indagine

per il lavoro di Valentina Di Cristofaro (Step, Studenti è Partecipazione)


dell’Usfol i contratti a termine veri e
propri in Italia sono circa un milione.
Poi ci sono un milione e 200mila
collaboratori, a progetto e simili,
chiamati "finti" autonomi, 300 mila
gli interinali e a chiamata. Per non
parlare dei lavoratori a part-time,
degli apprendisti, di quelli che hanno
un contratto di inserimento, senza
dimenticare i lavoratori in nero.
voratori a part-time, degli apprendisti,
di quelli che hanno un contratto di in-
serimento, senza dimenticare i lavo-
ratori in nero. Rientrano tra queste
“categorie di lavoratori” anche quel-
la dei precari che, secondo i dati del-
l’Istat, coinvolge in Italia 3.757milioni
di persone. Nonostante questi dati
sconcertanti c’è chi continua a dire che
la crisi che sta colpendo l’Italia, così
come le altre nazioni, sarà presto su-
perata; ma come sarà possibile se
ogni giorno si calcolano centinaia di
disoccupati, di lavoratori in cassa in-
tegrazione, di fabbriche, attività che
continuano a chiudere? Marx ha af-
fermato che certamente “il lavoro
produce meraviglie per i ricchi, ma pro-
duce lo spogliamento dell’operaio.
Produce palazzi, ma caverne per l’op-
eraio. Produce bellezza, ma defor-
mità per l’operaio. Esso sostituisce il
lavoro con le macchine, ma respinge
una parte dei lavoratori ad un lavoro
barbarico, e riduce a macchine l’altra
parte. Produce spiritualità, e produce
l’imbecillità, il cretinismo dell’operaio”.
Otto ore di lavoro, otto di sva- un rapporto dell’ILO, ogni giorno 1mil- E il più delle volte succede questo, i

“ go, otto per dormire”. Questo


uno dei tanti slogan che pro-
nunciavano i lavoratori di tutto il mon-
ione di persone resta vittima di un in-
cidente sul lavoro, e circa 5.500 per-
sone muoiono: 229 all’ora. Ricor-
ricchi continuano ad oziare nelle loro
regge e chi ha vero merito si ritrova
disoccupato o precario.
do il primo maggio del 1890 per diamo l’operaio Sergio Capitani scom-
chiedere alle pubbliche autorità di parso nella Centrale termoelettrica di
ridurre per legge la giornata lavorati- Torre Valdaliga e la morte di sette op-
va a otto ore. Nell’agosto del 1891 il erai appartenenti alla Thyssen Group.
II congresso dell’Internazionale, riunito Il 1 maggio è considerato “la festa dei
a Bruxelles, assunse la decisione di lavoratori”. Ma quali lavoratori? Dove
rendere permanente la ricorrenza. sono? I disoccupati in Italia hanno su-
D’ora in avanti il 1 Maggio sarebbe sta- perato quota tre milioni. I senza lavoro
to la “festa dei lavoratori di tutti i pae- nel secondo trimestre dell’anno risul-
si, nella quale i lavoratori dovevano tano essere 3,2 milioni e il tasso di
manifestare la comunanza delle loro disoccupazione sarebbe del 12,1%.
rivendicazioni e della loro solidari- Secondo una recente indagine del-
età”. Le cose sono cambiate, grazie al- l’Usfol i contratti a termine veri e pro-
l’evoluzione del comune sentire e pri in Italia sono circa un milione. Poi
alle lotte sindacali. Sono cambiate, sot- ci sono un milione e 200mila collab-
to molto aspetti in negativo. Perché an- oratori, a progetto e simili, chiamati
cora nel mondo in tanti, “finti” autonomi, 300 mila gli interinali
troppi, muoiono sul lavoro. Secondo e a chiamata. Per non parlare dei la-

N. 5/2010 • 31
IN RICORDO DI GHEORGHE RADU

1° MAGGIO
FESTA DEL LAVORO A
CAMPOMARINO,
FRAZIONE NUOVA CLITERNIA”
Paolo De Chiara
“Gheorghe dechiarapaolo@gmail.com

Radu, morto di
lavoro in Molise”
35 anni, immigrato regolare,
rumeno, lavorava come uno schiavo
nei campi vicino Campomarino, Lesa maestà
con diffida
lavorava per un salario da fame
sotto il sole d’estate.
Si guadagnava onestamente da
vivere. È stato trovato morto sul

I
ciglio di una strada. nostri politicanti, soprattutto re- gere o di riprendere i titoli di un quo-
Si può morire per guadagnarsi gionali, non sono abituati alle tidiano locale viene diffidato. Non si
domande dei giornalisti. Di quel- tratta di difendere la linea di un quo-
onestamente da vivere?
li con la schiena dritta. Che fanno il pro- tidiano e di chi lo gestisce. Può essere
prio mestiere con serietà e dignità. Che condivisibile o meno. Si può apprez-
non si accontentano di ricopiare gli in- zare o criticare. L’intento di questi dilet-
numerevoli comunicati stampa che, tanti della politica è quello di in-
ogni giorno, ingolfano le redazioni timidire. Meglio prima chiedere il per-
degli organi di informazione. Una pre- messo. Per evitare problemi. Per vivere
cisazione è obbligatoria. Molti sono gli in maniera tranquilla. Senza grattacapi.
“iscritti all’Ordine” che preferiscono an- Senza la dignità di fare al meglio il pro-
dare a braccetto con la politica. Per- prio mestiere. Dopo lo sGovernatore,
dendo la loro funzione principale: seccato (secondo il suo punto di
quella di informare. Trasformandosi in vista) da questa “campagna diffama-
megafono per questo o quel politi- toria” è arrivato il turno di Cannata, il
cante. E quando, gli eletti, sbattono il rettore a vita dell’Università del Molise.
muso contro chi le domande le fa e le E se qualche “pazzo” scende in piazza
ripete per avere una risposta (non cam- per manifestare per una libera infor-
pata in aria) allora gridano al com- mazione vengono meno all’appunta-
plotto. Si stracciano le vesti. Si scan- mento proprio i giornalisti. Chi ha il do-
dalizzano per la “lesa maestà”. L’al- vere di difendere una libera stampa?
tra sera l’intero Paese ha conosciuto I politici della minoranza? O gli stes-
ancor di più, grazie alle telecamere di si operatori del settore? Sono molto
(Art. 1 Costituzione Italiana) Report, lo sGovernatore del Molise (ri- utili, per fare chiarezza, le parole di un
L’Italia è una Repubblica democra- cordiamo, tra i tanti, gli interventi di al- maestro del giornalismo italiano, Indro
tica, fondata sul lavoro cuni giornalisti su Repubblica, Il Gior- Montanelli: “Il giornalista è un
nale, Diario, l’Unità, l’Espresso, Panora- guardiano pubblico. Ognuno deve fare
Programma:
Ore 10:30 Omaggio al Ceppo funebre di Ghe- ma). Il servizio andato in onda domeni- il suo lavoro. I giudici devono giudicare,
orghe Radu nelle campagne di Nuova Cli- ca 18aprile ha mostrato a tutt’Italia il i poliziotti devono indagare, gli uffici-
ternia, Campomarino; Commemorazione re- comportamento della classe dirigente stampa devono fornire le informazioni.
ligiosa. Deposizione Corona con gli interventi molisana. Le domande scomode non E noi giornalisti dobbiamo controllare
dei rappresentanti delle Associazioni e si possono fare. Se arrivano si mi- che questo accada secondo le re-
dei partiti politici che hanno aderito.
Ore 12:00 Piazza di Nuova Cliternia, inter- naccia la querela. Non si entra nel mer- gole. Se non accade, dobbiamo sco-
venti e dibattito sul significato del Primo ito della domanda. Per spiegare. Il do- prirlo, e poi gridarlo”. Anche con la mi-
Maggio. vere di rispondere, soprattutto da naccia di diffide o di querele. Basta
parte di chi rappresenta le Istituzioni, poco per fare il proprio dovere. Chi non
HANNO ADERITO:
Associazione Culturale I CARE – Mi Preoc-
viene scambiato come una cosa inutile ne è capace può fare altro. Questo vale
cupa, Mi Riguarda, Mi Coinvolge, Cgil Moli- e, soprattutto, dannosa. Per loro. sia per chi governa un territorio e sia
se, Collettivo 2kappa8 – Alternativa Stu- Meglio non farle sapere certe cose. per chi ha il dovere di controllare, come
dentesca, Costruire Democrazia, Fgci, Gio- Meglio parlare di altro per confondere un cane da guardia, il potere politico.
vani Pd, il Ponte – mensile molisano, Italia le idee. Per stravolgere la realtà. Il corto-circuito tra controllore e con-
dei Valori, La Fonte, Partito dei Comunisti Ita-
liani, Partito Democratico, Rifondazione Quello che gli italiani hanno visto a Re- trollato porta ad una’altra cosa. Al
Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, port, in Molise, si ripete quasi quo- servilismo. E di servi sciocchi se ne
STEP - Studenti è Partecipazione. tidianamente. Chi si permette di leg- trovano già tanti.

32 • N. 5/2010
TERREMOTO

Dobbiamo
essere dei
cittadini attivi
Presentato a Isernia il libro 38 Secondi di Giusi Pitari, la docente
aquilana impegnata per la ricostruzione della sua città. Alla
manifestazione dello scorso 27 marzo sono intervenuti il presidente
dell’Associazione “Musica e Cultura” Laura Ciolli, il direttore del
mensile il Ponte Paolo De Chiara e il medico Gustavo Domenici.
redazione

Giusi Pitari è una delle colon- lungo per cambiare la vita di molti di portato anche la testimonianza di un

“ ne portanti del nostro Ateneo,


dei suoi studenti ed oggi anche
della sua città. Una città ferita che
noi. Il mondo trema, il cuore trema e
la polvere e le lacrime sono tutto ciò
che ci resta. L’Aquila degli aquilani, ma
ragazzo che non c’è più. Nicola Bian-
chi, un mio studente. Ho descritto tan-
te cose che poi si sono avverate. Ho
piange le sue vittime e che lotta per anche l’Aquila degli studenti. Danilo descritto lo stare insieme e dopo un-
riprendersi la sua città. Una città che L’Aquila l’aveva scelta. Amava quella dici mesi di disgregazione completa,
vede scendere in piazza la sua gen- città come la sua seconda casa ed è, in cui ci siamo odiati tra di noi, ci sia-
te per sporcarsi ancora le mani di pol- quindi, da lì che vogliamo iniziare”. La mo riusciti. E stiamo cercando di dire
vere e liberare gli spazi dove tornare docente di Biochimica presso la Fa- che non va bene niente a L’Aquila. Non
a vivere”. In questo modo è interve- coltà di Biotecnologie dell’Università ci sono più gli studenti. Non ci sono
nuta Laura Ciolli, la sorella di Danilo, de L’Aquila Giusi Pitari è stata molto tante cose banali. Però qualcosa sta
alla manifestazione svoltasi a Isernia chiara: “le testimonianze le dobbiamo succedendo. L’Università è rimasta al
lo scorso 27 marzo. Dove è stato pre- far conoscere a tutti. L’Italia è un ter- suo posto, nonostante gli sciacalli che
sentato il libro 38 Secondi della pro- ritorio sismico, abbiamo tantissimi pe- volevano prendersi questa Istituzione
fessoressa Giusi Pitari, una delle ricoli. Non dico che ci deve esser sem- che è importante culturalmente ed
persone più attive in questi mesi a pre qualcuno a difenderci, ma per que- economicamente. È successo anche
L’Aquila. Soprattutto con il movi- sto qualcosa si può fare. Dobbiamo un altro miracolo. I ragazzi non ci sono,
mento delle carriole, che da diverso farlo noi. Non dobbiamo aspettare più ma ci sono. Ci hanno scelto nuova-
tempo ha deciso di sfidare l’immobi- che venga qualcuno da fuori, così per mente. L’incasso di questo libro va in-
lismo delle Istituzioni, soprattutto, per la ricostruzione de L’Aquila, così per teramente alla ricostruzione di un la-
superare la propaganda politica pro- la ricostruzione dei paesi del Molise. boratorio didattico. Perché ci tenevo
dotta sul terremoto. Sono intervenu- Dobbiamo essere dei cittadini attivi e a regalare qualcosa ai miei ragazzi.
ti all’iniziativa anche il direttore del presenti. Noi adulti lo dobbiamo in- Loro sono i miei figli”.
mensile il Ponte Paolo De Chiara, il me- segnare ai ragazzi. Siamo noi con il
dico Gustavo Domenici e l’autrice del nostro racconto, con piccole cose che
libro Giusi Pitari. “È lì che si vuole tor- possiamo cambiare. E cambiare vuol
nare – ha affermato nel suo intervento dire anche rendere onore a tutte le per-
Laura Ciolli - in quel centro storico che sone che non ci sono più”. Il libro 38
è l’anima di ogni aquilano. Una città Secondi è dedicato ai suoi studenti.
che a noi membri dell’Associazione “Ho voluto regalare questo libro agli
Musica e Cultura studenti – ha chia-
“Danilo Ciolli” ha rito la professores-
dato tante gioie, in- sa Pitari – perché
segnandoci la vita. abbiamo avuto tan-
E, al tempo stesso, ti morti. 309 sono
il più grande dei do- veramente tanti,
lori. Portandosi via troppi. Ma 55 ra-
Danilo in quei fa- gazzi sono di più.
mosi 38secondi. Un Ho voluto riportare
tempo così breve e i secondi descritti
pure abbastanza Giusi Pitari, Paolo De Chiara, Laura Ciolli, Gustavo dai ragazzi e ho ri-
Dominici

N. 5/2010 • 33
ACQUA PUBBLICA

L’ACQUA PERDUTA
Dal Biferno ai rubinetti di Canada ed USA, sebbene le condut- surto a simbolo del suo isolamento
casa, dai geologi ai ture siano un colabrodo. Gli italiani geografico. Tra il 1840 ed il 1880, il
amano la minerale, consumandone - fiume veniva descritto da Francesco Jo-
rabdomanti, dalle pretese mediamente - 194 litri all’anno. È da vine come “un liquido invalicabile
della Puglia alla diversa ritenere che, almeno nel Basso Mo- ostacolo tra le due parti del Molise. Pae-
fatturazione dei consumi: lise, prediligeranno le bollicine per una si distanti tra loro pochi chilometri ri-
tutto quello che avreste situazione molto speciale. Secondo manevano anche sei mesi senza co-
voluto sapere sul ciclo l’ARPA, prima di essere depurate, le municazioni. Le notizie delle nascite, del-
dell’acqua ma che non acque del lago di Guardialfiera sa- le morti venivano gridate da corrieri che
avete osato chiedere. rebbero assimilabili ad una fogna a raggiungevano la sponda e che, a
cielo aperto. Ciò nonostante – perio- gran voce, per superare il fragore del-
di Claudio de Luca dicamente - la Regione Puglia insiste le acque, comunicavano a qualcuno ac-
nel richiedere aliquote maggiori dei corso sulla sponda opposta la notizia.
di Claudio de Luca contenuti dell’invaso. Lo fa a ragion ve- Fatti di guerre, cadute di dinastie, di con-
duta, visto che il Presidente di Moli- giunzioni di astri arrivavano dopo sei
elle aree industrializzate l’ac- se Acque dichiara, spesso e volentieri: mesi, quando avevano perduto ogni si-

N qua viene sprecata soprat-


tutto per generare energia. Per
produrre un kg di manzo servono
che “la ventesima regione vanta un si-
stema idrico molto sviluppato”; che
l’acqua viene presa direttamente dal-
gnificato, ogni carattere emotivo“.
Acque di oggi. Il Molise avrà pure ac-
qua in sovrappiù, ma rimane un fat-
15.500 litri, per una tazza di caffè 140 la sorgente e distribuita, con dei ser- to: prima di ogni estate, le Autorità lan-
e per far crescere 1 kg di mais 900. batoi, in tutta la regione; che, aven- ciano sempre gridi d’allarme per
Sull’acqua potabile può contare l’87% done a disposizione un surplus, il 70% l’“indigenza” dell’invaso del Liscione.
della popolazione mondiale, e sono di tale risorsa viene venduta pure alla Il fatto è che a Molise Acque sanno
poco meno di 4 miliardi le persone che Puglia e alla Campania. bene che dei milioni di metri cubi ero-
fruiscono di una rete idrica dentro Acque di ieri. Il Biferno dà gioie e do- gati ogni anno, arrivano a scorrere dai
casa. Purtroppo assommano a 884 lori. Disseta, ma è pure in grado di ren- rubinetti di casa appena 60 parti su
milioni quelle che non possono con- dersi estremamente pericoloso (come 100, con punte di perdita del 45% nel
tare su acqua sicura e sono 2,6 mi- nel caso dell’alluvione del 2003) per comune di S. Martino in Pensilis, del
liardi coloro che non sono dotati di ser- l’intera zona posta a valle della diga, 53% in Larino e dell’81% a Venafro.
vizi igienico-sanitari idonei. L’Italia è sino al Nucleo industriale di Termoli ed Ed ecco perché l’utenza molisana mal
uno dei Paesi al mondo che può van- all’agro di Campomarino. Però, due se- sopporta che si cedano quasi 4 mi-
tare la maggiore disponibilità d’acqua coli or sono, il maggior corso d’acqua lioni di mc d’acqua ai pugliesi ed ai
nonché quello che ne consuma di più molisano rappresentava solo una cro- campani, pure perché la questione idri-
in Europa; ed è il terzo al mondo dopo ce per il territorio, tanto da essere as- ca in Puglia ha dell’incredibile a cau-

34 • N. 5/2010
ACQUA PUBBLICA

sa dei tanti vizi gestionali. A questo 10mila operatori e lavoratori nell’in- Arezzo (410) e da Pesaro e da Urbi-
punto viene da pensare a possibili fon- dotto, 800miliardi di fatturato. Tutto no (409); diversamente i costi più con-
ti di approvvigionamento alternative. questo concreta il più grande acque- tenuti sono stati quelli sopportati da
Gli esperti dicono che ciò possa es- dotto d’Europa che, partendo dal- Milano (103 euro), Treviso e Isernia
sere possibile almeno in Molise. Ba- l’Avellinese, ingabbia il fiume Sele, (108 e 109 euro). Altro capitolo do-
sti pensare alle acque “carsiche”, pre- mentre in Basilicata un’altra condot- lente è quello degli impianti di fo-
senti nel cuore del massiccio mate- ta incanala l’invaso del Pertusillo e se gnatura e di depurazione, di cui sa-
sino, dove se ne perdono milioni di ne porta a casa le acque. Nel 1999, rebbe privo (rispettivamente) il 15 e
metri cubi. Sarebbe fantascientifico il Ministero del Tesoro (che ne è il pro- il 30% del Paese. A fronte di una rete
prevedere di giungere a valutare la fat- prietario) decise di cederlo all’Enel in totale di 337.452 chilometri di ac-
tibilità dell’utilizzo di un tesoro na- cambio di mille miliardi, del risana- quedotti, il servizio di fognatura (com-
scosto così rilevante? Non riuscireb- mento dei debiti (altri 500) e di inve- plesso infrastrutturale di circa 165mila
be più che opportuno sollecitare l’af- stimenti per 5.700 in quattro anni. La chilometri) coprirebbe soltanto l’84,7%
fidamento ai geologi per reperire Regione parlò di “scippo”, e si oppose della popolazione. Detta quota scen-
queste risorse nel sottosuolo? con successo; ma, la verità era che de al 70% per quanto riguarda i si-
Geologia e rabdomanzia. E se il “Go- non aveva piacere di veder finire in stemi di depurazione. A livello regio-
vernatore” ritenesse caro l’utilizzo di mano allo Stato un’azienda che, in pe- nale, quest’ultimo capitolo vede la Si-
questi professionisti, il suggerimento riodo elettorale, serviva (e serve) ad cilia maglia nera (con una copertura
sarebbe quello di affidarsi alla rab- assumere localmente centinaia di del 53,9%), seguita da Toscana
domanzia. Questa pratica viene lar- persone. Perciò, bene si comprende (62,7%), Campania (67%) e Sardegna
gamente utilizzata in America, in Ca- perché il grande giornalista Mario Mis- (68%). Quanto alla rete fognaria, le si-
nada ed in Russia dove molte Com- siroli ebbe a definire quell’acquedot- tuazioni più critiche riguardano Sar-
pagnie se ne servono quando vogliono to un’opera che “da quando esiste, ha degna e Liguria (entrambe 75%), Um-
dotare di riserve i nuovi stabilimenti. dato più da mangiare che da bere“. bria (77,1%) e Veneto (78,1%).
Ed i rabdomanti non solo ritrovano fiu- La situazione del Molise. In un re- La Privatizzazione. Negli ultimi tem-
mi sotterranei quando riescono pure cente convegno, tenutosi sulla costa, pi si parla tanto di acqua anche in Mo-
a precisarne la profondità ed il grado è stato detto che l’acqua molisana è lise, ma soprattutto si discetta della
di purezza. In Italia, sono stati censiti un bene prezioso da gestire molto ocu- privatizzazione della risorsa. Il sistema
un centinaio di rabdomanti, di cui 5 latamente. Ciò perché una sua cor- idrico nazionale è quello che è: quan-
in Molise (ed uno a Larino). Il mestiere retta amministrazione presuppone titativi sprecati (3-4mila miliardi di me-
è antico per essere stato inaugurato non soltanto la tutela degli interessi tri cubi ed il 50% in alcune zone del
tre secoli fa dagli abati francesi Bau- di chi con questo elemento lavora (in- Paese, con un danno di 6miliardi di
li e Mermet. Nell’estate del 2009, tale dustrie ed agricoltori) quand’anche di euro) ma soprattutto una gestione
Orazio Barrui ne ha scoperto una per quelli quotidiani del cittadino comune. complessiva poco lungimirante dalla
il Comune di Arzana in Sardegna. Ma Però, oltre all’esigenza di una corretta rete ai depuratori sino agli impianti di
gli esperti della Confagricoltura con- gestione, occorrerebbe pure atteg- potabilizzazione. Perciò bene si com-
sigliano di non spendere tempo, ener- giarsi intelligentemente nei consumi. prende perché la prima conseguenza
gia e soldi con pratiche qualificate “im- Stefano Sabatini, Presidente di Moli- negativa finisca con il riverberarsi
probabili”, ma di rivolgersi ai geologi. se acque, prevede che, nel giro di un sull’importo della fattura, peraltro
Ebbene, il rabdomante trentino Luigi anno, l’acquedotto possa giungere oneràto da balzelli palesi ed occulti.
Cantonati sostiene che, oltre i 60–70 pure sulla costa, cosicché l’acqua non Sorge spontanea una domanda: per-
metri di profondità, questi ultimi non dovrà più transitare attraverso l’im- ché i detentori del sistema delle for-
potrebbero sostenere la “concorren- pianto di depurazione della diga di niture non vogliono attuare la sepa-
za” di una persona ipersensibile che Guardialfiera bensì, dalla sorgente, fi- razione tra chi dispone delle infra-
è in grado di percepire liquidi pure ol- nire direttamente nelle case. Ma per- strutture e pianifica gli investimenti e
tre i 100, stabilendo bene spesso marrebbero: il problema degli allacci chi – nei fatti – detiene la gestione del-
l’esatta profondità della falda. A suf- abusivi ai serbatoi comunali durante l’intero sistema? Sulla cosiddetta
fragio di tale verità, i tecnici di il periodo estivo, quando i consumi lie- “privatizzazione” v’è chi conduce,
un’azienda di Capriolo (BS), affidan- vitano esponenzialmente; il disagio pure a livello molisano, una battaglia
dosi ai legnetti vibranti, hanno potu- provocato dalle perdite nelle reti co- politica, sostenendo che essa non por-
to scavare un pozzo di 102 metri. Per- munali; il fatto che molti utilizzino l’ac- terebbe ad alcunché di buono. Se-
sino in Germania si fidano, e stima- qua potabile per irrigare. Un dato mol- condo una stima largamente accettata,
no che questi soggetti abbiano suc- to confortante: in media, la spesa dei l’intera filiera varrebbe 10 miliardi l’an-
cesso 96 volte su 100. molisani per i consumi idrici è di no tra rete da potenziare, conservare
La situazione idrica della Puglia. Pri- 150euro per famiglia (su base annua) e riparare e gestione vera e propria, in-
ma di chiedere l’acqua al Molise, la contro i 1.500-2.000 euro dei francesi. tendendo per quest’ultima la condu-
Regione Puglia dovrebbe rimboccarsi Come e perché variano le tariffe. Nel zione, la fatturazione, il call center, gli
le maniche per far lievitare le proprie 2008, la spesa media mensile di una allacci e l’assistenza. Oggi tutto que-
risorse. Occorre predisporre piani famiglia italiana di tre persone si è at- sto si ritrova ad essere nelle mani di
per il recupero delle perdite, per co- testata intorno ai 18euro. A livello ter- pochi soggetti di vario colore politico.
struire dissalatori e per completare l’in- ritoriale, il record per il costo più ele- Althesys ha certificato che, ove si in-
terconnessione del sistema idrico. I vato se l’è aggiudicato Agrigento vestissero 20 miliardi (4,2 per i ma-
vicini gestiscono 2mila dipendenti, (spesa annua di 440 euro), seguita da teriali e 15,6 per l’installazione di ac-

N. 5/2010 • 35
ACQUA PUBBLICA

quedotti, di fognature e di impianti di registrata una perdita di rete del 53%


depurazione), sarebbe possibile ri- (acquedotto pugliese e condotte mo-
sparmiarne 130 nel giro di un quarto lisane) contro una media nazionale del
di secolo. Secondo i contenuti di 30%. Insomma, un vero e proprio af-
questo studio, occorrerebbero 51mila fronto inferto alla buona gestione, in
chilometri di nuove reti (30mila di ac- ispecie se riferita alla media Ue dei
quedotti e 21mila di fognature) e Paesi più avanzati (che oscilla tra il 15
170mila da riparare e da rifare, di cui ed il 20%).
125mila esclusivamente di acque- La diversità dei costi. Le conse-
dotti. Ne consegue che, con un costo guenza di una amministrazione così
calcolato in 127mila euro/km, il si- fallimentare ha finito con il ripercuo-
stema potrebbe riallinearsi ai parametri tersi sui costi; e, a parità di tariffe e
Ue e, in 25 anni, l’utenza potrebbe be- di costi di gestione, l’Ato di Bacchi-
neficiare di 130 miliardi, senza con- glione (140 comuni del Padovano, del
siderare il venir meno dei costi di ma- Veneziano e del Vicentino) investe mol-
nutenzione e degli impatti ambienta- to più dell’Ato unico della Sardegna, Tre firme per ribadire:
li. Se tutto questo fosse vero, quali mentre l’Acquedotto pugliese impone fuori l’acqua dal mer-
sono i motivi per cui gli attuali gesto- tariffe superiori del 52% a quella del-
ri non investono, benché la situazione l’Ato Roma 2 a parità di numero di cato! Fuori i profitti dal-
sia sull’orlo del collasso? Il problema utenti e con una percentuale d’inve- l’acqua!
è politico e trae origine da un sistema stimento molto più bassa. Secondo Depositati in Cassazione i
di potere che si oppone da un quin- KPMG, per rimettere le cose a posto quesiti referendari per l’acqua
dicennio alla legge Galli, disatten- servirebbero 55 miliardi. Senza di que- pubblica
dendone in larga parte i precetti. La sta importante somma, le bollette non Il 31 marzo sono stati depositati
citata normativa prevede: la gestione diminuiranno e la rete finirà in pezzi presso la Corte di Cassazione i
(diretta ed in economia) del servizio idri- ancor più di quanto non lo sia già men- quesiti per i tre referendum che
co, da parte dei Comuni, attraverso le tre i costi reali lieviteranno a secon- chiedono l’abrogazione di tutte le
municipalizzate pubbliche, ed a fron- da delle convergenze politiche locali. norme che hanno aperto le porte
te di oltre 8mila soggetti gestori; la co- Ad aggravare ulteriormente il quadro della gestione dell’acqua ai priva-
stituzione di Ambiti territoriali ottima- economico, c’è il conflitto tra gli Ato ti e fatto della risorsa bene comune
li (Ato) per macroaree territoriali, suf- e le ex-municipalizzate, che spesso si per eccellenza una merce. La rac-
ficientemente grandi da poter opera- scambiano i manager e che, in ispre- colta delle 500mila firme neces-
re con interventi di manutenzione e di gio alla normativa italiana ed al dirit- sarie per l’ammissione dei refe-
ristrutturazione, in economia di scala, to comunitario, affidano le reti in ge- rendum inizierà nel fine settimana
su di un numero di abitanti consistente stione senza avere effettuato gare re- del 24-25 aprile, una data simbo-
(più o meno 3 milioni) e senza incidere golari. Da questa abnorme situazione lo per quella che il Forum dei Mo-
negativamente sulla fatturazione del- vengono favorite le municipalizzate cui vimenti per l’Acqua intende come
la prestazione; l’obbligo di affidare la è stato consentito di fare shopping in la Liberazione dell’acqua dalle lo-
gestione del servizio ad un unico Borsa, tramite fusioni ed acquisizio- giche di profitto. Secondo padre
soggetto per ogni Ato, attraverso una ni. Queste si vedono garantire una ren- Alex Zanotelli chi pagherebbe di più
regolare procedura di gara. Purtroppo, dita di posizione in virtù della possi- dalla privatizzazione dell’acqua
la soluzione all’italiana, utilizzata da bilità di trasformarsi in spa, fruendo sarebbero i poveri, “la nostra vit-
tante amministrazioni periferiche e dal- di benefici fiscali e della possibilità di toria servirà non solo nel panora-
la maggioranza di Governo datata quotarsi. In tal modo riescono a por- ma italiano ma darà anche una
1995-2001, ne ha disinnescato i tare sul mercato pure la “dote” con- scossa all’Unione Europea. Se
possibili benefici. Cosicché gli Ato sono cretatasi con l’acquisizione degli ac- Parigi ha ripubblicizzato l’acqua, se
stati spalmati sui territori di ciascuna quedotti e delle fognature; e ciò ben- nelle Costituzioni di Bolivia e Uru-
provincia italiana, ma non su basi re- ché si tratti di beni demaniali che non guay l’acqua è definito bene co-
gionali. Per ciò stesso, essi hanno su- potrebbero – se non indebitamente - mune non mercificabile, possiamo
perato il centinaio, sino ad avere ac- ingrossare il portafoglio di un soggetto farcela anche noi”.
quisito ciascuno un numero di clienti giuridico una volta pubblico.
(350mila) insufficiente a program-
mare gli investimenti necessari. Que-
sto sistema ha portato ai risultati re-
gistrati dalla KPMG, secondo cui – su
di un campione pari a oltre il 25% del-
la rete idrica - le criticità sarebbero ve-
ramente tante, sintetizzabili in una spe-
requazione tra costi operativi (che ar-
riva fino all’88%) ed in un prelievo in
bolletta per investimenti pianificati –
ma non realizzati – inferiore pure
all’82% del fabbisogno reale. È stata

36 • N. 5/2010
DETTI E CONTRADDETTI

DALLA CORTE DEI CONTI ALLA COMMISSIONE


Giuseppe Grasso: “Voglio
stare fuori dalla politica”
referisco non entrare nel nizzare un convegno alcuni anni fa, cir- lanci familiari capite benissimo che se

“P merito di alcune delle


questioni perché non amo
i magistrati che fanno politica. Lo dico
ca 14anni fa. Poi ho capito che la cosa
si prestava a speculazioni politiche e
mi sono ritirato sotto la tenda, perché
il ministro dice al futuro direttore ge-
nerale “la sera vieni a casa a lavare i
piatti” quello ha due alternative: o si
sinceramente. È una delle cose che mi ritengo che i magistrati non possono contenta dell’uovo sodo la sera come
crea enorme imbarazzo. Ho l’impres- fare due mestieri. Già lo fanno male. cena oppure va a lavare i piatti al mi-
sione che ci stanno più magistrati in Immaginate quando fanno anche al- nistro. Questo è lo spoil sistem, dove
Parlamento di quanti ce ne stanno nel- tri mestieri. Dove casca l’asino è nel- chi è stato spogliato è la società civile.
le aule giudiziarie. Ed è una moda che la gestione del denaro del pubblico. […].
francamente non mi trova molto con- Scusate la battuta da caserma. La ge- Giuseppe GRASSO, capo Procura regionale del-
la Corte dei Conti, presentazione de Il Regno del
senziente. Ho accettato il cortese in- stione del denaro pubblico mi sembra Molise, Isernia, 27 febbraio 2010
vito dell’autore (de Il Regno del Moli- quelle belle frasi che, quando aveva-
se, Vinicio D’Ambrosio, ndr.) perché tut- mo vent’anni, sussurravamo alle bel- l direttore generale Autorità di Ge-
to ciò che movimenta la sensibilità so-
ciale mi trova, indipendentemente
dal colore politico, quando il cittadino
prende coscienza dei suo diritti e del-
le ragazze ma poi pensavamo a tut-
t’altre cose. Così avviene con il denaro
pubblico. Tutti vogliono gestire il potere
per il bene pubblico, però alla fine,
I stione del PSR 2007-2013 … DE-
TERMINA … di istituire la Com-
missione di valutazione ai fini del-
l’espletamento di tutte le procedure
le sue situazioni credo che sia l’uni- guarda caso, rimane sempre qualche per l’affidamento del servizio di As-
co strumento vero che può cambiare soldo che scivola da qualche parte. In sistenza Tecnica e Gestionale del
qualcosa. La situazione del Molise è uno Stato moderno quello che è de- Programma di Sviluppo Rurale della Re-
la situazione dell’Italia. La logica del po- terminante è la gestione del denaro gione Molise 2007/2013, così com-
tere è uguale dappertutto. Chi tiene il pubblico. Non ci stanno santi. A par- posta: Giuseppe Grasso (presidente),
potere tende a farne l’uso che vuole e te il fatto che le ideologie sono uffi- Antonio Francioni direttore D.G. III –
chi non tiene il potere deve subire le cialmente morte, perché a questo pun- AdG PSR (Componente), Domenico Vi-
regole. […]. Non credo più nelle in- to è un’ammucchiata dove non riesco tale (componente), Nicola Pavone Di-
chieste giudiziarie e nemmeno nelle de- più a distinguere rosso, bianco o rigente Servizio Supporto al PSR (se-
nunzie. Perché ormai, e credo che que- nero. Ormai credo che sia tutta una bel- gretario).
sto sia palese, arrivano pacchi di de- la ammucchiata di potere. L’Ammini- (Regione Molise, Direzione Generale III, de-
nunzie, però alla fine la logica di ge- strazione è determinante nella ge- terminazione del direttore regionale n.81 del 12
stione della cosa pubblica rimane im- stione del potere. Perché è quella che marzo 2010, l’Autorità di Gestione dott. Anto-
nio Francioni)
mutata. […]. Credo che sia giunto il dà il danaro. C’è stato, e questo è un
momento, al di là degli schieramenti altro episodio bellissimo tipico italia-
n altro imbarazzante passag-
politici, di avere una sensibilità sociale.
E questo è il motivo per cui sto qui.
Voglio mantenermi lontano dalla po-
litica. Sono arrivato a 75anni rima-
no, una bella trovata. Il ministro Bas-
sanini decise, bontà sua, che la poli-
tica e l’amministrazione dovevano
essere separati. Il politico faceva la
U gio dalla Magistratura agli af-
fari della politica regionale.
Dopo il caso dell’ex presidente della
Corte d’Appello di Campobasso, Nicola
nendo pulito, almeno credo, sino ad ora strategia dell’amministrazione e poi
Passarelli, adesso è il turno di un al-
nessuno ha potuto dire un cavolo. Io c’era un dirigente che aveva la re-
tro magistrato in pensione. Giuseppe
voglio stare fuori dalla politica. Però il sponsabilità della gestione degli atti
Grasso, ex Procuratore della sezione
terreno su cui, mi auguro sentitamente, amministrativi e quindi anche degli atti
molisana della Corte dei Conti, oggi in
possa avvenire un cambiamento è la di spesa. Questo emerito signore
pensione, è stato nominato presidente
presa di coscienza della società civi- dopo essersi inventato la separazio-
della commissione che valuterà gli esi-
le. Anche perché ho accumulato tan- ne a un certo punto ha fatto una pic-
ti della gara per l’affi damento del Ser-
te di quelle frustrazioni che stavo per cola cosa: lo spoil sistem. Chi ha il po-
vizio di Assistenza Tecnica e Gestio-
chiudere e non volevo più sentire par- tere politico nomina il direttore gene-
nale del Programma di Sviluppo Rurale
lare di diritto, perché per quanto mi sia rale. Quindi politico che arriva, direttore
del Molise 2007/2013. Entrambe le
sforzato non ho mai incontrato la giu- generale che arriva, dirigente che ar-
nomine, sia quella di Passarelli che di
stizia. Spero che esiste Dio perché se riva. Questo che cosa significa? Sic-
Grasso, sono perfettamente legittime
non ci sta manco quella divina è una come in base a questo spoil sistem
ma sotto il profilo politico appaiono
fregatura completa. Credo che però adesso ai dirigenti il contratto glielo fa
inopportune.
una società civile possa prendere in il politico. Allora, signori miei, se tutti
(Nuovo Molise, sabato 10 aprile 2010)
mano le cose. Avevo cercato di orga- quanti noi abbiamo la contezza dei bi-

N. 5/2010 • 37
SCUOLA PUBBLICA

La grave situazione
della Scuola italiana
Popper ha scritto che la sapienza di un essere umano consiste nella capacità di uscire
dall’ignoranza per acquisire quanta più conoscenza è possibile, perché la cultura è l’unica a
darci teorie, metodi ed idee per risolvere i problemi e vivere in maniera accettabile. Rendersi
coscienti di questa importante funzione della scuola ed operare perché essa diventi reale è
quanto di meglio possiamo fare.
di Umberto Berardo

a diffusione dei dati sulle in- scolastica, ovunque molto alta, va dal tre quella secondaria, soprattutto di

L sufficienze in condotta e nelle


altre materie relative al primo
quadrimestre di quest’anno scolastico
41% della Sardegna al 22% dell’Um-
bria e del Molise e, volendo essere più
precisi, su 1.000 bambini che si iscri-
primo grado, richiede innovazioni so-
stanziose sul piano metodologico e
contenutistico che purtroppo non
raccolti nell’80% delle scuole secon- vono alla prima elementare, solo 171 sono mai arrivate, né s’intravedono
darie italiane di primo e secondo gra- arrivano alla laurea e cioè l’8,8% del- all’orizzonte. I recenti tentativi del go-
do presenta risultati preccupanti sui la popolazione italiana a fronte di una verno obbediscono unicamente a ri-
quali non possiamo rifugiarci, come ha media Ocse del 15%. Il fenomeno del sparmi di spesa in un periodo in cui,
fatto la Gelmini, in dichiarazioni tele- bullismo, inoltre, è la testimonianza più al contrario, bisognerebbe incentivare
visive da ottimismo di circostanza qua- eclatante del fallimento di tanti Istituti cultura e ricerca; ecco allora le in-
li “è una scuola che torna a pensare che non riescono a venirne a capo. Se voluzioni didattiche nella scuola ele-
che sia fondamentale anche la valu- spostiamo la nostra osservazione mentare, il ridimensionamento del
tazione del comportamento” oppure sul mondo universitario, notiamo che, tempo scuola nella media con la pos-
“le insufficienze possono essere tran- pur avendo sul territorio ben novan- sibilità di creare pluriclassi, la liqui-
quillamente recuperate prima della tatré sedi, nella graduatoria tra le pri- dazione di tutte le sperimentazioni dal
fine dell’anno”. Gli studenti con un “5” me quattrocento università al mondo basso ed i nuovi regolamenti per le
in condotta nella prima parte dell’anno troviamo solo quella di Bologna al superiori che, se vedono una certa
sono 63.525 e risultano undicimila in 173° posto e nessuna riesce ad at- modernizzazione, sia pure ancora
più rispetto al 2009, localizzati pre- trarre studenti stranieri se non per lo confusa, degli istituti tecnici e l’eli-
valentemente nelle regioni meridionali. 0,1% degli iscritti. Eppure per la minazione della qualifica triennale nei
Nella scuola media gli indisciplinati scuola italiana spendiamo il 3,5% del
vanno dai 5.014 della prima ai 6.187 Pil, che, anche se destinato purtrop-
della terza, mentre nelle superiori si po nella quasi totalità per le spese di
passa dai 16.347 del primo anno agli gestione più che per l’organizzazione
8.950 dell’ultimo. Il 76% degli allie- dell’istruzione, é in linea con la me-
vi presenta in pagella insufficienze in dia Ocse, ma non appare molto ra-
discipline quali matematica, ingle- zionale se è vero che siamo capaci di
se, seconda lingua straniera ed ita- spendere quattro miliardi di euro per
liano. Se a questi aggiungiamo gli ele- 167mila collaboratori scolastici, ovvero
menti emersi dalle indagini condotte in media un bidello ogni due classi.
negli ultimi anni e quelli presenti in ta- Tra l’altro abbiamo un rapporto tra do-
luni volumi di recente pubblicazione, centi ed alunni che è di 9 a 100 con-
il quadro sul funzionamento della tro 7 a 100 della media Ocse.
scuola italiana si fa preoccupante. La I TENTATIVI DI RIFORMA. Nel corso
comprensione di un telegiornale, ad degli ultimi 40anni non c’è stato Mi-
esempio, avviene con grande difficol- nistro che non si sia cimentato con
tà all’incirca per l’80% degli spettatori un tentativo di cambiamento della
in possesso del diploma di licenza me- scuola italiana, ma, se escludiamo
dia ed addirittura, secondo un’indagine l’obbligo scolastico per tutti, l’auto-
condotta da economisti di diverse uni- nomia degli Istituti ed il tempo pieno,
versità del mondo, non più del 20% già in fase di ridimensionamento, il
della popolazione italiana possiede le sistema scolastico sembra ancora fer-
abilità fondamentali per orientarsi mo alla riforma Gentile. La scuola ele-
nella società quali quelle di lettura, mentare pare ottenere da anni risul-
scrittura e calcolo. La dispersione tati abbastanza soddisfacenti, men-

38 • N. 5/2010
SCUOLA PUBBLICA

ti in un gruppo di studio, una proposta


presentata su il Ponte (primavera
2009) che ci auguriamo possa con-
tribuire a definire una legge regiona-
le sull’istruzione per gestire in maniera
ottimale il sistema formativo, di cui
speriamo che nel frattempo si defini-
scano a livello nazionale i livelli es-
senziali delle prestazioni. È chiaro a
chiunque che la scuola italiana soffre
di un’organizzazione poco razionale e
di una carenza atavica di fondi. È dun-
que su questi assi portanti che bi-
sogna intervenire. Riteniamo che bi-
sogna investire adeguatamente sul-
l’istruzione pubblica per dare un
eguale diritto allo studio a tutti i cit-
professionali, che sono sempre più la nel nostro Paese, oltre a non ga- tadini, così come per assicurare plu-
schiacciati quindi dai primi, non fan- rantire livelli culturali adeguati, non è ralismo di idee, multiculturalità e
no intravedere neppure l’ombra di una riuscita a ridurre in maniera accet- confronto di posizioni sui modelli va-
formazione moderna nei licei, dove so- tabile le disuguaglianze sociali. Ha pre- loriali ed esistenziali. La prima ope-
stanzialmente si propone un restyling ferito promuovere abilità piuttosto che razione da fare sul sistema scolasti-
di pura facciata fondato sull’esalta- capacità, ha scelto di trasmettere un co è quella di riordinare i cicli sul pia-
zione dell’inglese, la retorica della di- sapere già dato invece che promuo- no metodologico, didattico e curricu-
dattica laboratoriale, l’insegnamento vere ricerca e confronto critico. Non lare, collegandoli altresì vertical-
di una materia in lingua straniera ed è stata capace di produrre cultura e mente. Esiste la necessità di eliminare
il latino come elemento identitario in formazione, né lo è tuttora. Sui gravi i testi scolastici unici e di fondare
quattro indirizzi su sei. I licei resta- problemi dell’edilizia scolastica non l’istruzione sull’attività di ricerca e di
no, per così dire, ibridi, mentre sa- c’è da dilungarsi. Occorre sottolineare confronto con orari da definire auto-
rebbe stato necessario rivederne i cur- che la situazione di sicurezza degli edi- nomamente negli istituti sulla base
ricula con l’inserimento ad esempio fici ha una condizione di precarietà im- delle esigenze degli alunni e delle fa-
di scienze sociali, quali diritto ed eco- pressionante. miglie. La scuola deve ridare uno spa-
nomia, previste solo per l’indirizzo di LE PROSPETTIVE. Se lo stato di ef- zio importante all’educazione ad un
scienze umane. Tutti oggi, sia pure da ficienza della scuola italiana è quel- comportamento corretto, fondandola
posizioni ideologiche e politiche di- lo delineato, abbiamo la necessità di sulla disciplina come condivisione di
verse, sottolineano l’inefficienza del occuparci delle prospettive da indivi- regole e relazioni democraticamente
sistema scolastico italiano. La scuo- duare per renderla capace di una for- stabilite e condivise. Non è mettendo
mazione ottimale per i cittadini. Su- in competizione le sedi scolastiche o
perare la debolezza politica nell’indi- le sezioni, che si può risolvere il pro-
viduazione di innovazioni utili ed il si- blema dell’efficienza dell’insegna-
lenzio assordante degli operatori cul- mento, ma creando le condizioni per-
turali e dei genitori, provare a defini- ché tutto il personale sia inserito nel
re e proporre riforme dal basso per sistema per merito e messo nelle con-
confrontare le ipotesi e costruire dizioni di conservare grande profes-
idee è l’unica strada praticabile per co- sionalità in tutto il corso della carriera.
struire un sistema formativo in grado La qualificazione e l’impegno dei do-
di guardare al futuro. Qualora sapre- centi può passare, comunque, solo se
mo studiare e confrontare concezio- ci sarà anche un riconoscimento eco-
ni pedagogiche e didattiche e guardare nomico adeguato al valore degli stes-
anche a realizzazioni in itinere altro- si, che non può essere quello degli at-
ve, forse riusciremo a pensare in li- tuali parametri offerti dallo Stato. Karl
bertà per immaginare una scuola di- Popper ha scritto che la sapienza di un
namica e funzionale. Sulla riorganiz- essere umano consiste nella capaci-
zazione della rete scolastica sul terri- tà di uscire dall’ignoranza per acqui-
torio del Molise, per la quale anche re- sire quanta più conoscenza è possibile,
centemente il tavolo tecnico convocato perché la cultura è l’unica a darci teo-
dall’assessore regionale Di Sandro non rie, metodi ed idee per risolvere i pro-
ha fatto altro che prendere tempo e blemi e vivere in maniera accettabile.
l’ufficio di presidenza della giunta re- Rendersi coscienti di questa impor-
gionale continua a diffondere pro- tante funzione della scuola ed operare
messe fatte finora di sole parole in li- perché essa diventi reale è quanto di
bertà, abbiamo elaborato, organizza- meglio possiamo fare.

N. 5/2010 • 39
STORIA E ARCHEOLOGIA

’insediamento ecclesiastico di

L Santa Maria di Canneto o del


Canneto, come denuncia la
stessa denominazione, si colloca
nel paesaggio fluviale - un terreno una
volta palustre sulla riva destra del Tri-
gno -, a poca distanza da Roccaviva-
ra, nel medesimo ambito ove in età
romana era fiorente una grande villa
rustica, specializzata nella commer-
cializzazione di vino ed olio. È un luo-
go tra i più affascinanti del Molise: un
alone di mistero circonda la fonda-
zione, la storia, le stratificazioni ar-
chitettoniche (ed anche le recenti ope-
razioni di ripristino e di restauro) di tut-
to il complesso che al principio ospi-
tò degli eremiti e, successivamente,
un monastero dei Benedettini. In
origine, le prime notizie risalgono al
706 d.C., la chiesa era molto più pic-
cola e comprendeva un’unica aula; nel
tempo subì modifiche ed amplia-
menti fino a raggiungere la confor-
mazione definitiva nel XII secolo, in un
clima di rinascita culturale ed eco-
nomica, secondo i canoni dell’archi-
tettura romanica. La pianta, me-
diante cinque colonne a destra e quat-
tro robusti pilastri e una colonna a si-
nistra, si divide in tre navate termi-
Santa Maria del nanti in altrettanti absidi semicirco-
Canneto - facciata
lari. La facciata a doppio spiovente,
con conci sagomati di diversa gran-
dezza, viene caratterizzata, in alto, da

La chiesa un semplice, piccolo oculo, affianca-


to da due protomi - mostri con ca-
ratteri somatici resi appositamente in-
decifrabili; quello a sinistra reca tra
le zampe la testa di un toro, l’altro a

del Canneto
di Alessandro Cimmino
destra la testa di un animale non pre-
cisabile - e, in basso, da un portale
(realizzato con materiale di recupero,
disposto in modo non regolare, difatti
il complesso conventuale, come già
accennato, sorse sul sito di una vil-
la romana il cui funzionamento si pro-
trasse a lungo, dal I al V secolo d.C.)
sormontato da una lu-
netta decorata. In essa
Absidi
si collocano l’Agnello
crocifero, emblema di
Cristo sacrificato e ri-
sorto, e un leone alato,
altro emblema di Cri-
sto, definito nell’Apo-
calisse «leone della
città di Giuda» (per al-
cuni studiosi, invece,
questo mostro alato
STORIA E ARCHEOLOGIA

sarebbe l’immagine del male); sullo


sfondo tre teste umane, forse San Ca-
sto (vescovo della vicina Trivento), San
Primiano e San Firmiano, tre martiri
cristiani, e due teste di animali una
delle quali sembra raffigurare un
bue. L’archivolto è decorato con un
tralcio ricco di grappoli d’uva, simbolo
della vita eterna, mentre sulla base
un’iscrizione menziona l’abate Rai-
naldo, rettore del monastero tra il
1137 e il 1166, a cui si deve la co-
struzione dell’edificio. Lungo tutti i
muri esterni si possono osservare,
disseminati qua e là, conci scolpiti con
motivi geometrici, vegetali, zoomorfi,
databili tra il VII e il IX secolo oltre a
diverse iscrizioni di epoca romana e
medievale. La croce cerchiata innal-
zata sulla cuspide del tetto è di re-
cente fattura e poggia su una stele
decorata con una grossa corolla di
margherita e, più in basso, con una
composizione di foglie di quercia. L’in-
terno presenta copertura a capriate
(un tavolato in legno ha rimpiazzato
le originarie canne alla fine dell’Ot-
tocento); solo una parte della nava-
ta destra, in corrispondenza del cam-
panile, sostiene una volta a botte. Il
pavimento di mattoni venne sostituito
con l’attuale in pietra nel 1934. I ca-
pitelli delle colonne sul lato destro si
differenziano l’uno dall’altro: il primo
è decorato con foglie, caulicoli e una Pianta della chiesa di Santa Maria del Canneto con la posizione, attuale e precedente,
protome umana, il secondo ha, al cen- del pulpito e con i capitelli delle colonne
tro, un piccolo rilievo circolare con sog-
getto non decifrabile, il terzo mostra
su tre lati motivi vegetali e sull’altro
una protome animale tra foglie, il quar-
to viene racchiuso da foglie angola-
ri, il quinto, infine, è costituito dalla
base di una colonna recuperata; tut-
ti gli elementi sono resi in maniera
grossolana e dimostrano che la strut-
tura organica del capitello corinzio da
cui sono, nella maggior parte dei casi,
derivati non era più compresa. L’uni-
ca colonna dell’altra fiancata ha ca-
pitello liscio. Rilevante è il pulpito (lar-
ghezza m 3,80 - altezza m 3,85) sul
lato sinistro della navata centrale, ca- Lunetta del portale principale
ratterizzato da quattro colonne che
sorreggono tre archi (l’ultimo, più am- ne è l’astragalo a forma di corda): su La parte superiore si suddivide in
pio e più alto, porta incisa, con ca- uno viene rappresentato un animale sette piccole nicchie separate da co-
ratteri carolingi, la data 1223: «anno fantastico, con due corpi ed una te- lonnine; all’interno di ogni nicchia,
domini millesimo duecentesimo vi- sta, che azzanna una figura umana, tranne nella centrale che presenta un
gesimo tertio»); anche in questo sugli altri tre sono scolpite trine e fo- leggio e i resti degli artigli di un’aqui-
caso le decorazioni dei capitelli sono glie ora rigide ora dai movimenti si- la (simbolo dell’evangelista Giovanni
dissimili (l’unico elemento in comu- nuosi. che come il rapace ha vista acuta e,

N. 5/2010 • 41
STORIA E ARCHEOLOGIA

ispirato da Dio, riesce sempre a ve- vata di sinistra ossia dentro il pre-
dere oltre), si trovano piccole sculture sbiterio, sul fianco dell’altare mag-
di monaci in vari atteggiamenti di pre- giore, dove svolgeva, probabilmente,
ghiera e di lavoro: illustrano appun- la funzione di ambone (adibita non alla
to la regola benedettina dell’ora et la- predicazione ma alla lettura del Van-
bora. Le figure mostrano una buona gelo). In quel periodo Don Duilio
padronanza tecnica ma, anche se ani- Lemme - arciprete di Roccavivara dal
mate da pathos, appaiono rigide, scar- 1929 al 1962 - avviò, dopo un lungo
samente caratterizzate nonostante abbandono, una serie di lavori di re-
una certa attenzione alla resa dei det- stauro e di ripristino che inclusero, tra
tagli. Bassorilievi e formelle com- l’altro, anche lo spostamento della tri-
pletano la composizione: sulla fron- buna. Molte di quelle operazioni,
te, subito dopo l’ultima nicchia di de- alla luce delle moderne teorie di re-
stra, si nota uno strano essere, un stauro, sono inammissibili, ad esem-
drago alato dotato di testa umana pio il rifacimento “stilistico” del pro-
femminile; sul fianco sinistro, al di sot- tiro aggettante, in seguito per fortu-
to di una lastra con un ricercato tral- na rimosso, del tutto lontano dalla ti-
cio di vite, un animale, su cui si in- pologia dei protiri romanici nell’area
nesta il busto di una figura umana (for- dell’Italia meridionale. Tuttavia alcu-
se una donna) che indossa un parti- ni esperti, tra cui Franco Valente, ri-
colarissimo cappello a punta, afferra tengono che il pulpito, casualmente
la coda di un altro animale con la te- o consapevolmente, sia stato ricol-
sta di un uomo. Tutte le cornici locato proprio nella posizione in cui
Torre campanaria (come pure il leggio) sono intagliate si trovava nel 1223; in origine però
con una fitta trama di motivi vegeta- esso, forse, era stato concepito e rea-
li. L’opera, così come la vediamo oggi, lizzato con un altro impianto compo-
è il risultato del lavoro di artisti vis- sitivo, con gli archi del prospetto tut-
suti in epoche diverse oltre che del ti uguali. Ad avvalorare questa ipotesi
reimpiego di materiale scultoreo pro- c’è la differenza di dimensioni - ancora
veniente dallo spoglio di architetture più evidente in una foto scattata pri-
più antiche. La pic- ma dello spostamen-
cola tribuna fino al Il pulpito in una foto del 1931 to (1931) e pubblica-
principio degli anni ta in un saggio di Mi-
’30 del Novecento chele Galluppi del
era collocata in 1941 - tra la parte in-
un’altra posizione: feriore della struttura
Santa Maria del Canneto - interno a ridosso della pri- portante, più lunga, e
ma arcata della na- quella superiore del

Pulpito

Pulpito - fianco sinistro


Pulpito (particolare del parapetto)
STORIA E ARCHEOLOGIA

parapetto, più corta, anche conside- gure di santi. Sul lato sinistro della do visiti questo posto ti accorgi di en-
rando il terminale angolare di destra chiesa s’innalza la torre campanaria trare in uno spazio senza tempo, in
mancante (un piccolo fusto costitui- alta ben 25 metri (in origine era mol- una sorta di oasi di pace, che infon-
to da una serie di foglie sovrapposte, to più bassa, l’aspetto attuale risale de un senso antico di serenità. Lo
come si vede sul lato sinistro). Sul- al XIV secolo come testimonia la data scorso anno sono stati celebrati nel-
la fronte dell’altare maggiore si può 1329 incisa su un concio). Ha pian- la piccola chiesa del Canneto (riaperta
osservare un bassorilievo - un paliotto ta quadrata e struttura massiccia, in- al culto nel 1935) oltre settanta ma-
datato tra VII e X secolo, uno dei po- gentilita appena da due piani di trifore trimoni. Molte coppie non erano mo-
chi motivi superstiti della chiesa pri- e dal coronamento con merli. Nella lisane né avevano legami con la re-
mitiva - che secondo alcuni studiosi muratura sono state inglobate, oltre gione, erano solo sotto l’influsso del-
raffigura l’Ultima Cena, secondo altri a lapidi e frammenti scultorei di età l’incantesimo del luogo.
un banchetto tra monaci. La lastra, in- romana, le statue di due leoni dalle
completa, presenta evidenti tracce di caratteristiche romanico-gotiche che,
calpestio poiché utilizzata a lungo probabilmente, sorreggevano le co-
come gradino dell’ingresso princi- lonne del protiro andato perduto
pale. L’abside centrale in origine era (leoni stilofori). L’ampio parco che cir-
affrescata e vi si apriva una monofora conda il santuario accoglie tra i via-
(simile a quelle delle due absidi la- li: platani, tigli, pini, aceri, pioppi, ibi-
terali); anziani del luogo ricordano che schi, oleandri, arbusti di ogni genere
il catino presentava un dipinto con un e in primavera si colora di rose, pri-
cielo stellato e una colomba in volo, mule, viole, gerani, belle di notte.
più in basso una ghirlanda di fiori e, La natura si armonizza perfetta-
ai lati della monofora, una serie di fi- mente con i manufatti umani. Quan- Paliotto d’altare

PRECISAZIONE
Nel numero di novembre 2009 de il Ponte a pagina 8/9 (ru-
brica “Ambiente e Territorio”, articolo di Fiora Luzzatto) è stato
pubblicato un servizio giornalistico che testimonia lo sviluppo
edilizio di Isernia. In tale numero la rivista ha affrontato la si-
tuazione edilizia nelle due province della Regione, dedicando
all’argomento la copertina del numero, con l’ottica delle po-
litiche urbanistiche in termini generali, senza alcun riferi-
mento a specifiche imprese o soggetti in particolare. Si
precisa che le singole frasi dell’articolo non sono diretta-
mente correlate alle singole foto che figurano impaginate
a fianco e che rappresentano una situazione generale. Se
tale servizio giornalistico ha generato equivoci ce ne scu-
siamo con i lettori e con gli eventuali interessati.

In un momento storico in cui ci si interroga sul futuro dello svi-


luppo urbanistico è fondamentale non dimenticare la tutela del territorio. Si
precisa, infine, che il nostro servizio giornalistico è coerente con una linea editoriale seguita in
tutti i numeri della rivista in attuazione del diritto costituzionale all’informazione dei cittadini.

N. 5/2010 • 43
ASSOCIAZIONI

Lo sguardo dei
giovani sui diritti umani di Marianna Cocca

Il gruppo241 Amnesty International di di Secondo Grado della provincia di Cam- tiva è quello di sensibilizzare i ragazzi ai
Campobasso, nell’intento di diffondere i pobasso. Il tema del concorso è “Fotografa temi trattati dalla Dichiarazione oltre che
principi della Dichiarazione Universale i diritti umani”. Le opere artistiche in gara invitare l’opinione pubblica a riflettere sul-
dei Diritti Umani del 1948 e consapevo- dovranno approfondire i principi sanciti dal- l’importanza dei diritti umani attraverso “lo
le dell’importanza dell’arte e della creatività la Dichiarazione Universale dei Diritti sguardo” dei giovani. Le iscrizioni al con-
dei giovani come mezzi di trasmissione di Umani, con particolare attenzione ai sin- corso dovranno pervenire entro e non ol-
valori quali il rispetto e la tolleranza tra gli goli diritti proclamati dai trenta articoli del- tre il 14 maggio 2010 tramite posta elet-
esseri umani, organizza e indice il Concorso la Dichiarazione, ossia i diritti individuali, tronica. Invitiamo tutti gli interessati a con-
Fotografico “FRAME THE HUMAN RIGHTS!” civili, politici, economici, sociali e culturali tattare l’indirizzo gr241@amnesty.it per
rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di ogni persona. L’obiettivo di tale inizia- qualunque informazione.

REGOLAMENTO CONCORSO
Art. 1: Il gruppo Amnesty International 241 di Campobasso, nell’ intento di diffondere i principi della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani del 1948 e consapevole dell’ importanza dell’arte e della creatività dei giovani come mezzi di trasmissione di
valori quali il rispetto e la tolleranza tra gli esseri umani, organizza e indice il Concorso Fotografico “FRAME THE HUMAN RIGHTS!”;
Art. 2: Il tema del concorso è “Fotografa i diritti umani”. Le opere artistiche in gara dovranno approfondire il tema dei principi san-
citi dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con particolare attenzione ai singoli diritti proclamati dai trenta articoli della
Dichiarazione. Il testo della Dichiarazione Universale può essere scaricato al seguente link www.amnesty.it/dichiarazione-univer-
sale-diritti-umani-uomo.html. Le opere in gara dovranno essere fotografie, in formato digitale; Art. 3: Il concorso è aperto agli stu-
denti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado della Provincia di Campobasso. Modalità di partecipazione. Art. 4: Le iscrizioni
al concorso dovranno pervenire entro e non oltre il 14 maggio 2010 tramite posta elettronica, all’indirizzo: framethehuman-
rights@gmail.com. Nell’oggetto dell’e-mail dovrà essere fatto chiaro riferimento al concorso “Frame the human rights”. Entro 24
ore dall’invio dell’iscrizione si riceverà una mail di conferma; Art. 5: L’e-mail dovrà comprendere necessariamente, in allegato, le
foto in concorso. Ogni autore può partecipare con un massimo di tre foto, in bianco e nero o a colori, in tecnica digitale. Nel cor-
po dell’e-mail dovranno essere indicati, pena l’esclusione dal concorso, i seguenti dati: nome, cognome, indirizzo, recapito tele-
fonico, indirizzo e-mail, titoli delle foto. L’invio dell’e-mail è valido come dichiarazione di conoscenza e accettazione del regolamento
concorsuale, con particolare riferimento alla responsabilità sull’originalità delle opera presentata. Inviando l’e-mail, il partecipante
dichiara inoltre che i dati forniti sono veri e acconsente al loro trattamento (D. Lgs. 196/03) da parte degli organizzatori del con-
corso. Selezione e premiazione. Art. 6: Modalità del concorso: Le votazioni da parte della Giuria avranno inizio il 15 maggio 2010.
Non sarà oggetto di valutazione il materiale pervenuto oltre la mezzanotte di venerdì 14 maggio. La giuria sarà formata da attivi-
sti del Gruppo Amnesty 241 di Campobasso, membri del Consorzio Zonacinque – fotografi associati di Campobasso ed altri sog-
getti esperti nel campo artistico. La giuria terrà in considerazione, nella sua valutazione, l’attinenza delle opere ai principi propri
di Amnesty International e al tema del concorso e la loro qualità artistica. I giudizi della Giuria sono inappellabili. A seguito della
votazione verrà dichiarato un vincitore e, in base ai punteggi ricevuti, verrà stilata una classifica. Verranno premiati i primi 3 clas-
sificati. La giuria si avvale della facoltà di allargare la rosa dei premiati nel caso in cui si convenga che l’opera abbia le caratteri-
stiche per una menzione speciale. Art. 7: Premiazione. I premi messi in palio sono: Iscrizione ad Amnesty International + libro fo-
tografico Amnesty + gadget Amnesty a scelta tra quelli del catalogo del gruppo Amnesty 241. Una pubblicazione Amnesty a scel-
ta + gadget Amnesty a scelta tra quelli del catalogo del gruppo Amnesty 241. Un gadget Amnesty a scelta tra quelli del catalogo
del gruppo Amnesty 241. Il giorno 20maggio verrà resa nota la classifica e verrà comunicata direttamente via mail ai partecipanti,
agli indirizzi indicati sulla scheda di adesione. Ai vincitori verranno indicate le modalità per il ritiro dei premi. Successivamente,
verrà organizzato un evento pubblico, al quale i partecipanti al concorso saranno invitati e durante il quale verranno esposte tut-
te le foto in concorso. Accettazione. Art. 8: La partecipazione al concorso implica la totale accettazione del presente regolamen-
to. I partecipanti al concorso esonerano l’organizzazione da qualsiasi responsabilità nei confronti di terzi che possano ritenersi
lesi dalla loro esibizione o da dichiarazioni false in merito alla paternità dell’opera. L’organizzazione declina ogni responsabilità
per danni, incidenti o quant’altro possa aver luogo prima, durante e dopo la manifestazione per fatti indipendenti dalla volontà
degli organizzatori stessi. Art. 9: È facoltà dell’organizzazione modificare lo svolgimento del concorso e il presente regolamento
qualora si verificassero cause indipendenti dalla volontà degli organizzatori stessi. Art. 10: È facoltà dell’organizzazione diffondere
il concorso attraverso i mass-media e utilizzare immagini relative ai partecipanti e le loro opere, senza nulla dovere a questi ulti-
mi a nessun titolo. Art. 11: L’organizzazione si impegna a selezionare le opere indipendentemente dalla provenienza culturale, ge-
nere, orientamento sessuale dei partecipanti. Si assicura il rispetto del trattamento dati sensibili a norma del Decreto Legislati-
vo 196/2003. Art. 12: Il gruppo Amnesty International 241 si riserva il diritto di utilizzare le foto pervenute per scopi divulgativi
e promozionali che non abbiano finalità di lucro, menzionando sempre il nome dell’autore. Tutte le opere candidate al concorso
saranno trattenute dal gruppo Amnesty International 241 per il successivo utilizzo, del quale si darà ampia comunicazione ai sog-
getti interessati.

44 • N. 5/2010
ASSOCIAZIONI

Una lunga
esperienza con emergency_isernia@yahoo.it

Emergency 338.3342683
www.emergencyisernia.splinder.com
emergencycampobasso@gmail.com
392.3460870
Il 18 marzo scorso abbiamo organizzato un incontro ad Isernia con il dottor
Antonio Rainone, che ha raccontato la sua lunga esperienza di lavoro con
Emergency come chirurgo generale, prevalentemente in Afghanistan, ma ta la popolazione, dove l’aspettativa di
anche in Sierra Leone e, in ultimo, in Cambogia presso il Centro di vita è di circa 34/37 anni e la morta-
Emergency di Battambang, in una zona poverissima e fortemente colpita lità infantile è tra le più alte del mon-
dalla presenza di mine. do. In Sierra Leone, Rainone ha preso
parte presso l’ospedale di Goderich an-
Emergency, gruppo territoriale di Isernia che al programma di dilatazione en-
doscopica esofagea a cui vengono sot-

N
oi volontari abbiamo spesso leporino e ustioni). Negli ultimi anni toposti i bambini che accidentalmen-
occasione di ascoltare il rac- l’ospedale ha assunto le caratteristi- te bevono la soda caustica con cui le
conto della vita negli ospeda- che prevalentemente di un ospedale mamme fanno il sapone. L’esofago in
li di Emergency, delle storie che in essi traumatologico essendo per fortuna questi casi può diventare sottile come
si incontrano, dalla voce di chi vi ha pre- sempre meno i feriti da mine, grazie ad un ago da cucito, rendendo impossibile
stato direttamente la sua opera. Il 18 un’opera di sminamento efficace e alla una nutrizione adeguata. Il tratta-
marzo scorso abbiamo organizzato conoscenza e delimitazione dei terri- mento richiede molto tempo perchè im-
un incontro ad Isernia con il dottor An- tori minati. Diversa la situazione in Af- plica dilatazioni progressive, successive
tonio Rainone, che ha raccontato la sua ghanistan. Qui le mine sono ovunque, nel tempo, e molta pazienza. Ogni in-
lunga esperienza di lavoro con Emer- sparse durante le vecchie guerre e quel- tervento di dilatazione richiede l’ane-
gency (tredici missioni in sette anni) la in corso, che sembra ormai dimen- stesia generale e il programma dura
come chirurgo generale, prevalente- ticata. Antonio ha lavorato in tutti e tre anni, fino a quando il bambino non è
mente in Afghanistan, ma anche in Sier- gli ospedali di Emergency, a Kabul, ad di nuovo in grado di ingerire cibi soli-
ra Leone e, in ultimo, in Cambogia pres- Anabah nella valle del Panshjr e La- di. L’ospedale di Emergency e’ ormai
so il Centro di Emergency di Battam- shkhar-gha, nella provincia pashtun di diventato il centro di riferimento di tut-
bang, in una zona poverissima e for- Helmand, oggi il centro dell’offensiva ta la Sierra Leone per questo tipo di
temente colpita dalla presenza di anti talebana. Non solo mine, in Af- patologia. Antonio ci ha mostrato solo
mine. Il territorio cambogiano è uno dei ghanistan, ma pallottole come quella foto di protagonisti di storie a lieto fine,
più densamente minati al mondo: il si- che ha attraversato l’omero della vit- ci ha raccontato del suo lavoro con
stema sanitario cambogiano risente an- tima più giovane, un neonato al suo pri- semplicità, senza enfasi, dicendo di
cora dei passati conflitti e dell’elimi- mo giorno di vita, ed incidenti dovuti alla aver fatto semplicemente quello che
nazione di medici e infermieri voluta dal dura lotta per l’esistenza quotidiana. era giusto fare, contribuire a salvare vite
regime di Pol Pot. La sospensione dei L’Afghanistan rappresenta l’esperien- umane, distrutte dalla follia della guer-
programmi di vaccinazione a partire da- za più dura anche per il personale sa- ra. Ci ha ricordato qualche cifra per fare
gli anni settanta ha permesso la dif- nitario, per la vita che si è costretti a raffronti, per indurre a qualche rifles-
fusione di malattie come poliomielite condurvi, senza alcuna possibilità di sione: tra il 2002 e il 2009 l’Italia ha
e tetano. Nel paese l’assistenza sa- uscire, di distrarsi e per il duro lavoro speso quasi due miliardi di euro per fi-
nitaria pubblica non è gratuita: cibo, me- che attende il chirurgo, ore ed ore in nanziare la missione in Afghanistan. Il
dicine e anche il sangue per un’even- sala operatoria, specie in caso di mantenimento dei tre ospedali di
tuale trasfusione devono essere pagati “mass casualty”, quando arrivano nel- Emergency in Afghanistan e del Cen-
a parte. La spesa per l’assistenza sa- lo stesso momento un gran numero di tro di maternità di Anabah costerà cir-
nitaria risulta quindi gravosa anche per feriti. Le immagini della Sierra Leone ca 5 milioni per il 2010. Dal pubblico
una famiglia media cambogiana, ne- mostrano paesaggi di una bellezza ma- intervenuto all’incontro sono venute do-
gando, di fatto, il diritto alla cura. Dal gica, spiagge e mare bellissimo, colori mande sull’attività di Emergency e quel-
1998 l’ospedale di Emergency, oltre straordinari che fanno a volte dimen- la, inevitabile, su come sia possibile,
alla chirurgia di guerra per le vittime del- ticare una guerra lunghissima finita da dopo aver operato in queste realtà, tor-
le mine antiuomo, si è occupato di chi- poco e i cui segni ancora permangono. nare a lavorare negli ospedali italiani,
rurgia d’urgenza, traumatologia, chi- Un paese bellissimo e poverissimo, le Aziende della salute, in un sistema
rurgia ortopedica e ricostruttiva (per pa- quasi completamente privo di assi- in cui anche la salute è ormai merce.
zienti affetti da malformazioni come il stenza sanitaria nazionale: non esi- Antonio dice di aver risolto a modo suo
piede torto o gli esiti della poliomieli- stono buone scuole di formazione né questa contraddizione, rinunciando, de-
te) e chirurgica plastico-ricostruttiva (per strutture sanitarie in grado di rispon- finitivamente, a rientrare a far parte del
il trattamento, ad esempio, di labbro dere adeguatamente ai bisogni di tut- nostro sistema sanitario nazionale.

N. 5/2010 • 45
ARTE

NICOLA DUSI GOBETTI.


Forma e inconscio. di Tommaso Evangelista

ntrare nello studio d’arte di Ni- rava la tranquilla vita di provincia e dal- Suo padre Carlo è stato un importante

E cola Dusi a Colli al Volturno è


come addentrarsi in un luogo
atemporale riempito di arte e di ricor-
l’altra, invece, vi era un forte entusia-
smo artistico con accenti di novità. Mio
padre, Carlo Dusi, anch’egli affermato
esponente del gruppo “Corrente”, pre-
sente alla Biennale di Venezia del ’48,
tra le più significative del dopoguerra,
di, una sorta di Wunderkammer dal- artista, già dal dopoguerra con altri col- e alla Collettiva al salone delle Nazio-
l’inconfondibile odore di antico dove si leghi aveva collaborato con la prima gal- ni di Parigi nell’83; che rapporto vi era
trovano, quasi in simbiosi, oggetti leria del sindacato artisti. Si lavorava con lui e quale stimoli e influenze, invece,
d’antiquariato, opere antiche e tele mo- sul recupero del cubismo sintetico in- ha ricevuto rispettivamente dall’Istitu-
derne. In un angolo, nella penombra, teso come scomposizione delle forme to Statale d’Arte e dall’Università?
una scrivania stracoma di libri e pastelli, e non dei piani, ma vi era anche un cer- “Mio padre è stato il mio primo
fogli sparsi e schizzi, prove di colore e to recupero del realismo in chiave so- maestro. Era una persona severa ma
piccoli bozzetti. Nato a Mantova nel cialista. Con lui, sin da piccolo, ho co- giusta; odiava le persone che si van-
1954, Dusi si forma presso l’Istituto minciato ad appassionarmi di arte gi- tavano ed i vari nepotismi; non accet-
Statale d’Arte di Mantova e prosegue rando per una miriade di mostre. Negli tava compromessi e per questo fu an-
gli studi all’Università di Parma, pres- anni della mia giovinezza, invece, si co- che penalizzato. Quando da giovane mi
so la facoltà di Storia dell’Arte, otte- minciavano a respirare i primi odori di è capitato di esporre insieme a lui fi-
nendo in seguito, negli anni ’90, l’iscri- avanguardia. Intorno al ’65 arrivano le guravo sempre come allievo e mai come
zione all’Albo dei Periti ed Esperti prime novità della pop art americana e figlio, col nome d’arte di Nicola Gobetti.
d’Arte. viene aperta un’importante galleria Qualche critico, suppongo, se ne fosse
L’ambiente mantovano di quegli anni, nella piazza centrale di Mantova. Era si- accorto poiché, a livello figurativo, ho
con influssi da Milano, dalle Biennali di tuata in un’antichissima prigione me- sempre cercato di ispirarmi alle sue ri-
Venezia, dall’Austria e dalla Francia, fu dievale e si chiamava l’Inferriata. Dal- cerche e adesso, più che prima, tento
di certo un ambiente stimolante. Cosa la piazza la gente poteva osservare le di seguire le sue orme, in particolare ra-
lo ha spinto verso la pratica pittorica e opere all’interno. Vi si esponeva pittu- gionando sulla scomposizione dall’in-
cosa ha segnato maggiormente la sua ra, scultura, poesia visiva; si respirava terno della figura umana, cercando an-
formazione artistica? un’aria internazionale e i cataloghi che nuove soluzioni. L’istituto Statale,
“Mantova a quel tempo era una cit- che vi si stampavano erano sempre mol- debbo dire, è stata un’esperienza de-
tà in fermento; da una parte si respi- to aggiornati”. terminante per la mia formazione arti-
ARTE

pur sono attratto, non hanno alle spal-


le l’arte classica o il Rinascimento; la
loro è un’arte vergine e ingenua. È im-
pensabile invece per un artista europeo
fare a meno delle proprie origini, dello
stratificarsi di stili e periodi. In futuro
voglio continuare su questa linea di ri-
cerca, tra materia, forma e sua scom-
posizione”.
A proposito di origini quali artisti del
passato l’hanno colpita o ispirata e, con-
temporaneamente, da quali artisti mo-
stica; molti dei docenti avevano espo- ad olio e smalto, quasi dei feticci pri- derni ha tratto influenze e stimoli?
sto e esponevano alle Biennali ma in mitivi, oppure, in una sorta di elemen- “Del passato ho sempre adorato l’ar-
classe erano dei perfetti accademici e tare pratica litografica, riportavo su una te veneta e la preponderanza dei valori
puntavano molto sulla tecnica. Ricordo tela i colori che stendevo su un altro tonali su quelli timbrici; mi riferisco in
come ci facessero disegnare con pen- supporto ottenendo un negativo delle particolare a Giorgione e Giovanni Bel-
narelli al posto delle matite, appunto per linee”. lini. Del ‘400 apprezzo la staticità del-
correggere ed evitare le incertezze. Osservando questi primi lavori noto un le forme, la linea di contorno e il colo-
L’Università, infine, mi ha dato un so- forte ricorso alla geometrizzazione del- re irreale in funzione esclusivamente di
lido bagaglio storico e teorico; vi inse- le forme ma anche un certo espres- se stesso e non della figura, tutti valori
gnava il professore Arturo Quintavalle, sionismo che fa si che le immagini che si perderanno nel manierismo e sa-
tra i più grandi storici dell’arte italiani, emergano quasi da una sorta di in- ranno riscoperti solo agli inizi del ‘900.
e le sue lezioni erano interessantissi- conscio collettivo; nei lavori successivi, Di moderni, invece, naturalmente amo
me e aggiornate”. invece, si percepisce una maggior libertà Picasso, poiché la sua arte ha una ri-
Ha incominciato presto ad esporre. nel tratto e nella raffigurazione. Come sposta per ogni problema formale e poi
Che strada perseguivano le sue prime si è evoluto il suo stile? Mirò e Klee, che stimo particolarmen-
ricerche? “Il critico Benvenuto Guerra parlava, te. I suoi paesaggi sono paesaggi in-
“Ho partecipato alla mia prima col- circa i miei primi lavori, del ripescaggio terni, dell’anima, oscuri e luminosi; e
lettiva a 16 anni a Venezia, con un grup- degli archetipi che abbiamo nell’in- poi c’è l’astrattismo americano e ita-
po di artisti mantovani; ero il più gio- conscio in virtù di una sorta di istinti- liano con Capogrossi e Vedova, consi-
vane. La mia prima mostra personale va regressione. Successivamente ho co- derato sempre un maestro”.
è stata nel 1974 alla galleria La Torre minciato a distruggere la geometria re- La discussione sarebbe ancora lun-
di Mantova mente nel 1978 sono sta- cuperando, contemporaneamente, la ga e le domande ancora molte; ripen-
to premiato nella Sala della Stampa di materia. Colpito dalla pittura america- sando ad un paio di libri usciti fuori dal-
Milano nell’ambito del prestigioso Con- na e dall’espressionismo astratto ho la- la nostra conversazione (Balzac e
corso Internazionale d’Arte Contem- vorato con maggior libertà esecutiva te- Yung) posso affermare come l’arte di
poranea Torre d’Ansperto, con in giuria nendo sempre ben presente la figura Dusi si muova in perfetta armonia tra
Sassu e Kodra. Riguardo ai miei inizi mi umana, il corpo e la sua scomposizio- materia e inconscio, ricerca onirica e ri-
rifacevo ad elementi e stilemi arcaici, ne. Il segreto nell’arte, e lo diceva spes- cerca formale. Nel Capolavoro scono-
che vagamente richiamavano icono- so mio padre, non è dipingere ma sa- sciuto di Balzac, il protagonista, Fren-
grafie delle popolazioni sudamericane pere quando fermarsi. Naturalmente poi hofer, impiega una vita a lavorare su un
o certe trame delle stoffe andine. conta la padronanza della tecnica e del- ritratto il quale, una volta scoperto, mo-
Realizzavo delle figure su tavole riciclate, la figurazione. Gli americani, dai quali strerà solo una massa informe di ma-
teria tanto l’artista era rimasto os-
sessionato dalla ricerca del vero e di
una pittura incarnata. In Psicologia e Al-
chimia, invece, Yung ha messo in luce
il significato intrinseco del lavoro al-
chemico come ricerca spirituale e il le-
game tra alchimia e inconscio. Il pro-
cesso figurativo di arrivo ad una forma
significante, allora, è come il processo
alchemico che conduce dal mondo
materiale, degli archetipi, alla coscienza
di sé”.

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