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Progettare
un gioco da architetti
La letteratura per capire il progetto
studente:
Mirko Sblendorio
Relatore:
Elisabetta Ginelli
Matricola:
761249
Anno Accademico:
2016/2017
indice
Capitolo 1; Quello che non si insegna alluniversit
1.1 il coraggio
1.2 la curiosit
Capitolo 2; la consapevolezza
2.1 lo spirito del tempo
2.2 definizioni
2.4 lascolto
4.2 le esigenze
4.3 i parametri
Capitolo 6; il bim
6.1 la modellizzazione del progetto
6 .3 la documentazione progettuale
(1)
quello che non si
insegna alluniversit
1.1 il coraggio
E curioso che il coraggio fisico sia cos comune nel mondo e il
(Mark Twain)
coraggio morale cos raro.
La denuncia dello scrittore americano, vissuto nella seconda
met dell 800 ripresa altres da un altro grande scrittore, Gianni Rodari, che in una delle sue opere denuncia lesistenza di
una diffusa
tendenza a scavarsi ciascuno[] una piccola nicchia di quiete personale1. Arrivando a definirla come un epidemia che rende larte del compromesso alla portata di tutti2.
La scelta di arrivare ad un compromesso, il cui significato attribuile alla definizione di Soluzione incompleta e spesso discutibile, cui
si portati da motivi o interessi contingenti, si ripercuote anche sulle scelte di natura progettuale, con tutte le conseguenze del caso.
Nellambito architettonico queste conseguenze possono essere inscritte nel ramo sociale durante lo svolgimento della pratica professionale e nellambito relativo al pensiero critico durante gli anni di formazione universitaria. Il pensiero critico, generalmente inteso come
una tipologia di pensiero composta da riflessioni col fine di crearsi
una propria opinione personale. Le due questioni, sono solitamente di natura consequenziale. Generalmente nellambito universitario
che noi studenti formiamo la base delle nostre linee di ricerca future basate su un insieme di idee principali. Tuttavia, dobbiamo prestare particolare attenzione alla natura di queste idee. Risulta infatti
necessario sottolineare come, praticare attivit di matrice cultura1
2
metrica, si raref. Jean Nouvel promette superfici leggere, vetrate impalpabili, come per dire che larchitettura bidimensionale, che deve
tutta entrare nelle pagine patinate delle riviste. Frank Gehry entra nel
suo studio, appallottola un foglio di carta e dice ai suoi fedeli realizzatori in Cad: voglio quello. Cos vaporizza larchitettura, la rende cipolla
e suggerisce che il packaging molto pi importante del prodotto.
Questa evoluzione dello stile lultima conseguenza della vittoria delle
riviste. Nessun timore che alle superfici non corrispondano spazi, che la
fruizione in diretta sia una delusione, per non parlare della delusione
degli utenti, [...] la pressione mediatica frutto spesso di unurgenza
aziendale che impedisce la riflessione sulle cose del costruire, perch
riflettere causa ritardi4.
Almeno inizialmente, lurgenza a suggerire analogie superficiali,
apparentemente e momentaneamente efficaci, ma, alla fine, sempre effimere e caratterizzate da una rapidit di consumo incontrollabile, stupefacente e frustrante. Daltra parte il fare accademico,
inquinato dal freno dei vecchi schemi di studio, non riesce mai ad
essere presente nelle dinamiche architettoniche attuali: il suo pensiero non riesce ad affrontare il tempo e la mutazione culturale in atto.
I risultati di queste pratiche culturali si ripercuotono sulle citt, somma
finale del fare architettura. Ma cosa sono per noi aspiranti architetti le
citt? cosa rappresentano nel nostro percorso di studi darchitettura e
nello svolgimento della professione? Non esiste una risposta univoca,
per alcuni la definizione di citt pu avvicinarsi a quella data da Italo
Calvino, scrittore italiano della seconda met del novecento nel suo
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Rossi, Aldo, Larchitettura della citt, Milano, Citt studi editore, 2010.
Piano, Renzo, La responsabilit dellarchitetto,Bagno a Ripoli (Firenze), 2010.
La Cecla, Franco, Contro larchitettura, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2008.
Ma come possiamo noi giovani studenti senza esperienza affrontare il problema? Lesperienza arriva con il tempo, ma la passione, una
grande passione no. Il significato del termine passione in questo ambito viene riassunto dalle parole di Rodari, il quale la intende come;
la capacit di resistenza e di rivolta; lintransigenza nel rifiuto del fariseismo, comunque mascherato; la volont di azione e di dedizione, il coraggio di sognare in grande; la coscienza del dovere che abbiamo come uomini (e come architetti aggiungo)
di cambiare il mondo in meglio, senza accontertarci dei mediocri cambiamenti di scena che lasciano tutto cos comera prima: il coraggio di
dire no quand necessario, anche se dire di s pi comodo, di non
fare come gli altri, anche se per questo bisogna pagare un prezzo.12
Il nostro dovere come studenti che stanno formando un sistema di idee, che sar la base critica delle nostre riflessioni progettuali future, consiste nel prendere
coscienza dellesistenza di questi fenomeni . Il passo successivo
affrontarli,
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e trasformarla non rinunceranno alla carica del colpo di genio riformatore di cui larchitettura sembra oggi la rappresentante pi
alla moda[...] saranno soltanto esercizi inutili, capricci di sedicenti creativi baciati in backstages asettici dalle parche della moda.14
Secondo queste definizioni il progetto si delinea come unazione dintervento nelle dinamiche dello svolgimento della vita , individuale e collettiva, che non pu prostrarsi alle sole logiche formali, tralasciando tutti
gli aspetti che intervengono durante le fasi del pensiero progettuale
e del successivo inserimento dellarchitettura nel contesto specifico.
Un ruolo chiave in questo complesso gioco di incastri di differenti settori
qual il progetto di architettura lo giocano le universit , a cui affidata
la riforma della professione. Bisogna prestare attenzione alle osservazioni secondo cui a noi studenti non vengono dati strumenti di osservazione, di analisi, di lettura dellimpatto sociale dei propri progetti 15
Queste perplessit sullefficienza del sistema didattico relativo allinsegnamento della professione sono condivise anche da Ludovico Quaroni secondo cui;
Sarebbe fondamentale, per quanto riguarda linsegnamento dellarchitettura, che gli architetti che ancora credono nella progettazione come controllo di tutte le parti che sono in gioco nel proprio lavoro, tentassero di mettere a punto un sistema
didattico basato sulle correlazioni fra le varie discipline che si insegnano nelle nostre facolt. Cosa che oggi, purtroppo, non avviene.
Il che comporta un ripensamento dei diversi statuti disciplinari, una
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rivisitazione dei loro contenuti e una formulazione di nuove metodologie didattiche relazionate al mutato quadro sociale ed istituzionale
dellUniversit.16 Quaroni prosegue definendo limpostazione acca-
che trova seguito oltre gli studi universitari, con lacquisizione di nuove nozioni e la successiva integrazione allinterno delle gi esistenti
conoscenze, creando un tipo di intelligenza progettuale che non si
basi sul solo utilizzo di frammenti di conoscenze o di dati esperenziali.
informazione. Ci spinge ad addentrarci in nuove avventure del pensiero, esplorando nuovi orizzonti sperimentali e progettuali, dando cos
nuova vita ad uno dei beni intellettuali pi preziosi richiesti in architettura
e nel mondo professionale; linnovazione. Il termine curiosit assume,
secondo lo scrittore seicentesco di origine spagnola Sebastin De Covarubbias, unaccezione positiva e nello stesso tempo negativa. Positivo, perch la persona curiosa si cura in modo diligente delle cose, e
negativo, perch indaga senza riguardo cose abitualmente segrete e
Licei ed universit non sono pi vivai di studiosi che nel sedicesimo secolo Francesco Bacone definiva mercanti di luce. Siamo addestrati a
riservate20. Il lato positivo, assume un valore universale, dove le nostre
chiedere quanto costa e quanto tempo ci vuole, e non perch?
indagini di approfondimento, mosse dalla nostra curiosit valicano o
(Alberto Manguel)
contraddicono le idee che noi progettisti avanziamo. Riguardo al lato
descritto come negativo, va puntualizzato che tale definizione fu coIl coraggio in precedenza descritto contribuisce a creare una deterniata in unepoca di forti censure culturali. Al giorno doggi, tale conminata immagine di architetto. Limmagine che va componendosi
notazione negativa non esiste. Queste azioni possono essere accostate
nella nostra mente, si rif ad un ideale di architetto attento alle sue
allatto di verificare le informazioni e le teorie che ci vengono trasmesse
responsabilit nei confronti degli altri e della societ. Questimmagine,
durante le lezioni o tramite le indicazioni bibliografiche. Tutto ci con
tuttavia, non pu e non deve, essere composta solamente dalla virt
lobiettivo di accogliere o contrastare tali teorie. Lo spazio dove questo
del coraggio. necessario ai fini dellequilibrio, e del progetto, che gli
gioco avviene un universo del tutto immateriale e concettuale, simile
architetti e, noi studenti imparassimo a porci domande. La domanda,
a quelli dove ci si muove durante lo sviluppo del progetto. La differenza
diventa un potente strumento progettuale e di conoscenza. Il punto
consiste nelle modalit di esplorazione. Il primo pu essere associato
interrogativo risulta essere il nostro cavallo di battaglia verso la conad una ricerca nel buio dove ci si muove in maniera approssimativa,
quista del pensiero critico. La fisionomia del punto di domanda, ripresa
consci delle informazioni che si va cercando, ignorando per dove le si
in termini architettonici, richiama vagamente quella di una scala che si
troveranno. Luniverso del progetto, disposto nello stesso spazio reso
eleva, partendo dalla base fornita dal punto. Fare domande ci eledifferente dal rapporto diacronico in essere.Il termine diacronico
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va , il fare domande diviene segno rivelatore di unaltra virt prestato preso in prestito dalla scienza linguistica perch ritenuto il termine
sente nella mente di noi studenti e progettisti; la curiosit. La curiosit
pi adatto per descrivere questa peculiarit. Con questa parola si indidiventa quindi il nostro principale strumento contro la cattiva o parziale
1.2 LA CURIOSITA
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Manguel, Alberto,Una storia naturale della curiosit,Milano, Feltrinelli editore, 2015. (12)
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