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cano eventi evolutivi disposti lungo sequenze diverse della linea temporale.

Utilizzando una metafora che semplifichi la percezione delle dinamiche in atto, si pu immaginare di essere in una stanza al buio, mentre
ci si muove a tentoni (la ricerca spinta dalla curiosit). Una volta trovate
le risposte, pi o meno parziali (nella metafora ci equivale a trovare
una lampada che getta luce) la stanza cambia aspetto e con essa
la nostra percezione di essa. La percezione diventa differente, in virt
del mantenimento di alcune caratteristiche, rimaste immutate, si fa pi
acuta e maggiormente precisa. Grazie alla luce della conoscenza a cui
stato possibile attingere con lutilizzo della curiosit. Il tutto, avviene in
momenti consequenziali. Questa stanza, la rinomineremo dello spirito
e del progetto (utilizziamo la parola spirito quale parola riassuntiva del
possesso del coraggio e della curiosit). Il panorama che noi progettisti
siamo mediamente chiamati ad affrontare quello di una stanza parzialmente illuminata dalla nostra curiosit, la quale, grazie alle nostre ricerche, ci permette di gettare luce su un gruppo di informazioni utili per
il nostro progetto. Come utilizzare le informazioni acquisite sempre
compito di noi progettisti. La configurazione che, queste informazioni
assumeranno, determiner la direzione verso cui si muover il progetto.
Il progetto, in questa fase ancora preliminare, simile ad un sogno di
realt inesistenti, (dove ci si muove in territori di uno spazio immaginato)
ma desiderate: ed in questo senso che la componente decisionale
cristallizza luniverso del possibile e d forma al desiderio suggerendo
come fare perch divenga realt. Questo pensiero, reso fragile dalla
natura incerta delle sue origini, pu prendere il nome di modello del
possibile. In virt della natura propria dei modelli, quali strumenti di

indagine della realt, utilizzati come ponte tra il pensiero ed il concreto, ci permette di dare un senso e una misura al mutare, alle variabili,
alle decisioni. Ci permette di cogliere loccasione del mutamento per
progettare possibili nuove qualit senza rischiare di peregrinare nelle
utopie. Ci consente di dominare la complessit degli infiniti presenti che
si intrecciano nel mondo e di superare quei processi di semplificazione e quel vento di oramai inadeguati stilemi di fronte alla complessit
del sistema funzionalmente intrecciato nel quale viviamo. Ci permette,
infine, di progettare il possibile senza doverci limitare alla facile interpretazione conosciuta come lettura dellesistente: con il modello del
possibile possiamo concretizzare la realt attesa. Possiamo progettarla. Questo processo di esplorazione, spinto dalla presenza dello spirito, prende il nome di ricerca. Dalla curiosit alla ricerca, dalla ricerca
al modello del possibile, si incomincia ad intravedere uno schema.
Lapplicazione di questo schema porta in dote una nuova conoscenza.
Sotto la voce conoscenza nel dizionario viene fornita la seguente definizione; consapevolezza e comprensione di fatti o informazioni ottenute attraverso lesperienza o lapprendimento. Risulta quindi necessario ai fini di un approccio consapevole al progetto distinguere
ci che differenzia una progettazione basata sullesperienza rispetto
a quella basata sullapprendimento. Lesperienza in questo campo di
applicazione, va intesa come insieme di soluzioni ed informazioni progettuali gi utilizzate in passato che vengono trasmesse e riutilizzate
senza ulteriori rielaborazioni critiche, pronte per il riuso. Lapprendimento viene invece inteso come unacquisizione di conoscenze in vista
di uno scopo, un comportamento motivato ed orientato, il quale non

riducibile ad uno sterile meccanismo di assimilazione di contenuti.


Risulta chiaro dalle definizioni come, ai fini della generazione di unintelligenza progettuale, la curiosit basata sullapprendimento risulti
essere un elemento chiave. Volendo fare un semplice esempio basato su questa affermazione possibile confrontare la progettazione di
un progettista che progetta basandosi solo sulla sua esperienza pregressa o nozioni apprese rispetto ad un progettista che sviluppa una
sua linea di pensiero effettuando indagini in molteplici campi, sintomo questo, della presenza di spirito ed intelligenza critica. Anche se
un progettista ha a disposizione una notevole esperienza, il suo sapere
pi limitato del sapere collettivo a cui pu potenzialmente attingere.
Il tema della progettazione curiosa, diventa quindi una valida forma
di lavoro, basata sulla ricerca e sulla sperimentazione. Al fine di chiarire
il concetto, si prender come riferimento una situazione nota ai pi; un
viaggio. La progettazione con il solo ausilio dellesperienza paragonabile allo spostamento con un mezzo proprio; quella con apprendimento
allo spostamento con un mezzo pubblico. Mentre con il mezzo proprio
sufficiente sapere dove si vuole andare, con quello pubblico necessario acquisire una serie di informazioni relative al mezzo, dove prenderlo, in che area ci depositer, le condizioni e come fare per raggiungere
la destinazione che ci siamo prefissi. Questa serie di operazioni implica
lacquisizione di una serie di informazioni e la loro successiva comprensione, analisi, classificazione ed infine la trasformazione di questultime
in un insieme che ne definisca un senso pratico. Da tempo la progettazione con linformazione stata definita per razionalizzare il lavoro
progettuale. La sua diversit rispetto alla progettazione tradizionale sta

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nella differenza tra esperienza e informazione come base delloperazione creativa. Lesperienza uninformazione gi conosciuta, capita,
analizzata e classificata alla luce del campo di interesse; immediatamente pronta, reperibile per essere usata. Al contrario, linformazione
deve essere prima analizzata, compresa, classificata e trasformata per
essere utilizzabile. Per introdurre realmente uninformazione nel ciclo
progettuale, trattandola correttamente, senza trasformazioni mentali
che non sappiamo quali possano essere, bisogna trattarla esternamente, nella forma pi possibilmente distaccata dal tradizionale processo della comprensione umana. Un utile aiuto in questa operazione
apparentemente molto complessa, viene dalla filosofia suggerita da
Wittgenstein, filosofo ed ingegnere austriaco vissuto nella prima met
del 900, secondo cui il mondo un insieme di fatti reali descrivibili tramite dati. Una volta stabilito che i fatti sono l dove avvengono
e sono reali, risulta possibile concepire un nuovo prodotto, una nuova
tecnologia o qualsiasi altro elemento. Ogni elemento che pu essere
utilizzato reale, un fatto. Per essere trattato, descritto, comunicato
o registrato necessario che si trasformi in qualcosaltro. Non deve pi
essere un fatto reale, ma un dato, cio uninformazione comunicabile. La trasformazione da fatto a dato assicurer la massima imparzialit nel suo utilizzo. Con questa serie di operazioni, possibile ricavare
dalla ricerca, alimentata da questa forma mentis , una serie di dati
utili ad effettuare una scelta progettuale. Poich le scelte sono tra loro
connesse, non sono cio una serie di scelte, ma piuttosto un sistema di
scelte tra loro collegate, il risultato sar coerente.Anche le informazioni
ottenute, non saranno isolate, diventeranno un sistema di informazioni.

1.3LESPERIENZA
Lacquisizione e la ricerca di informazioni, come emerso dalle considerazioni precedenti, risultano essere attivit di fondamentale importanza ai fini dello sviluppo di un adeguato modello cognitivo, la cui
strutturazione possa permettere a noi progettisti di operare in maniera
consapevole. Al fine di strutturare questa consapevolezza necessario approfondire il concetto relativo al passaggio da una progettazione con esperienza ad una progettazione con informazione. la
natura di questo passaggio ci pone immediatamente un problema:
dimenticare il tradizionale modo di procedere. Non risulta sufficiente
trascurare gli spunti ed i suggerimenti delle conoscenze passate, ricercandone di nuovi in documentazioni esterne, libri, notizie, e quantaltro
sia utile. Sebbene questo possa essere considerato come, piuttosto,
un corretto aggiornamento o arricchimento delle nostre conoscenze e della nostra esperienza, ci far comunque progettare nel solito
modo. Al fine di approfondire brevemente le modalit di progettazione basate sullesperienza ed i processi innescati si sono individuate
due possibili situazioni rilevabili nel corso del processo di progettazione.
La prima situazione rappresenta la situazione non autocosciente. Qu
il processo che plasma la forma una complessa interazione nelle
due direzioni fra il contesto C, e la forma F, nel mondo reale. Lessere umano presente solo come un agente in questo processo.
Reagisce alle disattitudini operando cambiamenti; ma poco probabile che imponga qualsiasi concezione progettata alla forma.
Larchitetto austriaco Christopher Alexander identifica le situazioni non

autocoscienti come delle situazioni che avvengono in societ dove lapprendimento della costruzione di forme avviene senza regole, attraverso limitazione di costruzioni precedenti, rispondenti in maniera esatta
alle esigenze ed al contesto. Un esempio di tali costruzioni pu essere
ligloo artico. Nelle situazioni autocoscienti invece la costruzione delle
forme viene insegnata in accademie, che si affidano a principi condivisi. In queste situazioni molto spesso si riscontra un processo di progettazione lontano dalla realt; la forma plasmata non dallinterazione tra
le effettive richieste del contesto, ma da una interazione concettuale fra
limmagine del contesto, appresa o inventata dal progettista, da una
parte, e dallaltra le idee, i diagrammi e i disegni significanti la forma.
Questa interazione contiene tanto le prove con cui il progettista tenta
di far scaturire dal problema i suoi risultati pi importanti, quanto
lo sviluppo di forme che a loro volta li soddisfino; ma la sua esatta
natura non chiara. Nella pratica attuale della progettazione, questo
passo critico, durante il quale il problema preparato e tradotto in
progetto, dipende sempre da qualche specie di intuizione. Sebbene la
progettazione sia per sua natura immaginativa ed intuitiva, essa ispira
scarso affidamento. Nel processo non autocosciente non vi la possibilit di mal rappresentare la situazione: nessuno crea unimmagine
del contesto, e quindi limmagine non pu essere sbagliata; il progettista autocosciente invece lavora completamente attraverso limmagine
che nella sua mente, e questa immagine quasi sempre sbagliata.
Facendo riferimento alla modalit di elaborazione dei fatti in dati, questo modo di procedere pu corrispondere alla progettazione basata
sullesperienza. Lesperienza funge da filtro per linterpretazione dei

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fatti che costituiscono la realt e con essa il contesto. Tale interpretazione corrisponde allimmagine del contesto che ci siamo prefigurati. Essendo questa immagine quasi sempre sbagliata, lo diventa di
conseguenza anche la nostra risposta progettuale nei suoi confronti.
II modo per migliorare questa condizione consiste nel creare unulteriore immagine astratta della prima immagine del problema, che
elimini linfluenza di questa e ne trattenga solo le astratte caratteristiche strutturali; la seconda immagine pu essere allora esaminata secondo operazioni precisamente definite, in modo che non sia
soggetta allinfluenza del linguaggio e dellesperienza. La trasformazione descritta illustra il passaggio dal sistema di fatti, che compongono limmagine del contesto nella nostra mente, al sistema di
dati cos ottenuto, il quale risulta pertanto imparziale ed oggettivo.
Dunque per progettare svicolandosi dallesperienza usando in maniera
oggettiva le informazioni, necessario agire in modo differente a quello a cui si abituati.
Per capire meglio di che cosa si tratti possiamo riferirci allopera prima di Pirsig, lo zen e larte della manutenzione della motocicletta
nella quale si chiarisce come la specifica abilit del meccanico, scaturisca anche dallattitudine e dallabitudine a guardare una macchina, a uno strumento, a un utensile qualsiasi in modo diverso dalla
maggior parte degli uomini. Laddove generalmente si vedono soltanto pezzi di metallo destinati a un uso, il meccanico riesce, guardando gli stessi pezzi, a vedere idee, concetti, pensiero, insomma. Per
spiegare di che genere sia la percezione di cui sta parlando, Pirsig si
concentra sullesempio della motocicletta e della sua manutenzio-

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ne. Quella che generalmente viene considerata un insieme di parti


dacciaio da lui presentata come un sistema di concetti realizzato
in acciaio e organizzato gerarchicamente. Da questo punto di vista
la motocicletta un sistema reale di strutture interrelate che pu essere schematizzato attraverso i seguenti blocchi disposti ad albero.

MOTOCICLETTA


COMPONENTI
FUNZIONI

APPARATO PROPULSORE
APPARATO DI MARCIA
questo tipo di rappresentazione consente di vedere la motocicletta in termini non pi di apparenza immediata, bens di forma soggiacente. Questo passaggio indispensabile per capire lassoluta razionalit della manutenzione della motocicletta e riuscire a
risolvere i problemi che essa pone. Labilit del meccanico, infatti;
Sta nel valersi di esperimenti che verifichi non solo le ipotesi formulate, niente di meno e niente di pi. Se il clacson suona, e il meccanico
conclude che tutto limpianto elettrico funziona, trae una conclusione
illogica. Il suono del clacson dimostra solo che funzionano la batteria e il
clacson. Per programmare un esperimento in modo adeguato, il meccanico deve porsi, in modo estremamente preciso, il problema delle
cause: cio di cosa provoca direttamente qualcosaltro. E questo lo pu
stabilire in base alle gerarchie [] Questa capacit di fare le doman-

de giuste, scegliere le verifiche giuste e trarre le giuste conclusioni


scaturisce appunto da un vedere la realt oggetto di studio diretto.
La peculiarit pi interessante e pertinente ai fini dellanalisi impostata
il costruire uno schema veramente descrittivo di essa, applicabile a
un insieme di casi particolari concreti, e suscettibile di verifica sulla base
di controlli che mettano alla prova il valore probatorio delle ipotesi che
sono alla base di esso. Questo vedere, inoltre, non ha lo scopo di fornire
una rappresentazione mentale, comunque intesa, della motocicletta,
non cio un qualcosa finalizzato alla sua descrizione e visualizzazione
[] La sua finalit invece quella di disporre di uno schema inferenziale affidabile, che gli consenta di stabilire le giuste correlazioni tra le
funzioni e, sulla base di queste, costruire ipotesi controllabili sulla natura
del guasto da riparare e sugli interventi da effettuare per porre rimedio a esso. E questa , appunto, la natura della forma soggiacente
attraverso la quale egli guarda alla motocicletta.21

progettuale altrettanto oggettiva, che abbia lo scopo di trasportare


allesterno il nostro sistema di valori. Di fronte ad una nuova costruzione,
pertanto, difficile immaginarne la comprensione trascurando le nostre esperienze passate. Per questa ragione, ogni nuova informazione
potrebbe essere utile in qualche fase progettuale, ma richiederebbe
di essere capita e valutata; cio di essere trattata come un fatto da
considerare isolatamente, senza lasciarsi coinvolgere da pregiudizi e
collegamenti non valutabili a priori. Cos operando, la costruzione teorica particolare giustificabile sul piano dellimpostazione generale. Le
informazioni che descrivono il fatto sono molto spesso parziali e particolari. Non sono certo omnicomprensive. Bisogner pertanto tener
conto che ci sono operazioni soggettive nella scelta e nella successiva
trasformazione e trasmissione del fatto, che ne determinano lutilit.
In sostanza, solo se si comprende come collegare il dato al fatto,
la costruzione del sistema di rappresentazione pu essere accettabile.

Dalla lettura di questo brano possibile evidenziare come, la ricerca


di uno schema inferenziale affidabile corrisponda in ambito architettonico alla costruzione del sistema di dati che forma limmagine del
contesto. Questa raffigurazione nella stessa modalit descritta da Pirsig
riguardo la rappresentazione della motocicletta, non avr lo scopo di
fornire una rappresentazione mentale del contesto, distorcendolo. La
sua finalit sar quella di fornire a noi progettisti un chiaro schema di
riferimento, che indichi gli elementi presenti e la natura delle relazioni
che li lega luno allaltro, definendo un quadro dintervento oggettivo.
Al contesto cos delineato andrebbe fatta corrispondere una risposta

Tagliagambe, Silvano, Lalbero flessibile. La cultura della progettualit. Milano, Dunod


editore, 1998

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(2)
la consapevolezza

2.1 LO SPIRITO DEL TEMPO


Oggi il nostro bisogno storico quello di trovare un metodo che riveli
e non nasconda i legami, le articolazioni, le solidariet, le implicazioni,
le connessioni, le interdipendenze e le complessit (E. Morin)
Lo spirito del tempo, spesso reso in tedesco come Zeitgeist, unespressione adottata nella storiografia filosofica otto-novecentesca, per
indicare la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.
Risulterebbe difficile comprendere nella trattazione tutte le dinamiche
in azione nella nostra epoca contraddistinta dal continuo mutamento.
Preso atto di questo limite, non si avanzer la pretesa di trattare pienamente ed in maniera esaustiva il tema, bens si agir nei limiti circoscritti
ed imposti dallo svolgimento dellelaborato, indicando in linea generale
quali sono i principali elementi culturali che influiscono in maniera maggiore sul pensiero architettonico odierno. Uno dei principali temi, gi
evidenziato nel corso del primo capitolo quello relativo al trattamento
riservato ai maggiori architetti presenti sulla scena contemporanea.
E in atto un fenomeno atto alla creazione di uno star system architettonico inteso come sistema di produzione globale, basato sul
lancio pubblicitario di personaggi appartenenti al mondo dellarchitettura come autentiche star, attraverso efficaci sistemi di divulgazione. Ambito elitario e oligarchico, lo star system architettonico paragonabile allo star system cinematografico, musicale ed artistico.22
Il fattore mediatico, relativamente recente, si somma alleredit cul22
AA, VV. Lo spettacolo dellarchitettura, profilo dellarchistar, Milano, Mondadori editore,
2003.

turale portata dal paradigma scientifico ereditato dalla visione meccanicistica cartesiana, la quale ha esercitato una vigorosa influenza su
tutte le nostre scienze e sul modo di pensare occidentale in generale.
Il metodo della riduzione di fenomeni complessi a elementi basilari e
della ricerca dei meccanismi con cui questi elementi interagiscono, ormai cos profondamente ingranato nella nostra cultura che stato spesso
identificato col metodo scientifico. Opinioni, concetti, infine che non si
conciliavano con il sistema concettuale della scienza classica non furono
presi sul serio e furono in generale disprezzati, se non messi in ridicolo. In
conseguenza di questo accento dominante posto sulla scienza riduzionista, la nostra cultura andata progressivamente frammentandosi. 23
Questa frammentazione concettuale si insinuata in tutte le forme del
pensiero e del sapere, portando ad una tendenza alla super-specializzazione sempre pi estesa, la quale comporta lazione in compartimenti stagni, ignorando le azioni o recependole in ritardo insieme alle
novit degli altri attori attivi nello sviluppo progettuale. Questa divisione ha dato luogo in architettura ad una scissione delle competenze,
portando i diversi professionisti ad agire in maniera indipendente luna
dallaltra, fin dalle prime fasi di progetto, in un approccio meccanico di
natura sequenziale. La criticit di questo tipo di approccio risiede nella
natura intrinseca dellarchitettura, concepita come parti che si relazionano tra loro, formando un insieme maggiore della somma delle
sue parti, in cui i differenti contributi di natura materiale, statica, progettuale ed impiantisca concorrono allarmonia dellarchitettura e di

23 Fritjof, Capra, il punto di svolta. scienza, societa e cultura emergente. Milano, Giangiacomo Feltrinelli editore, 1990

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conseguenza vanno ad influire sul benessere dellindividuo che abita


quei luoghi. Proprio qu risulta essere presente uno dei punti centrali
della questione; lapproccio cartesiano produce un pensiero semplificante, che non tiene conto delle relazioni che si instaurano. Relazioni
appartenenti a differenti scale progettuali, diversi ambiti del sapere e
tendenze culturali dominanti. Questi ed altri elementi sono relazionati
tra di loro in un complesso sistema composto da sovrasistemi e sottosistemi, dove ognuno di essi regola le propriet del livello sottostante.
Per superare le difficolt proprie della complessit, in linea generale noi
progettisti procediamo inizialmente organizzando il problema. Classifichiamo i vari aspetti: Ci gli d forma e lo rende pi facile da maneggiare. Il problema pi significativo non tuttavia riscontrato nelloggettiva difficolt del problema cos come viene posto. La maggior fatica
siamo solitit attribuirla al peso costante delle decisioni. Pressati dal
peso di questonere , abbandoniamo la progettazione che utilizza
i dati e le informazioni, rifugiandoci nelle esperienze progettuali, nostre o altrui, che prendono il nome di teorie della progettazione architettonica. Il meccanismo sotteso a questa dinamica, ci permette di scaricare il peso delle nostre responsabilit come progettisti.
Per operare con efficacia e consci del nostro ruolo, noi progettisti dovremmo prendere atto della realt in cui operiamo e della sua complessit.
Se accettiamo la responsabilit di operare in uno schema complesso di
elementi legati tra loro da differenti relazioni di vario genere, accettiamo
come logica conseguenza, il fatto che siamo stati chiamati ad operare
in un sistema estremamente vasto. Con il termine sistema viene definito;

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un insieme di elementi o sottosistemi interconnessi tra di loro o


con lambiente esterno tramite reciproche relazioni, ma che si
comporta come un tuttuno, secondo proprie regole generali.
Secondo il fisico austriaco Fritjof Capra;
La concezione sistemica considera il mondo in termini di rapporti e
di integrazione. I sistemi sono totalit integrate le cui propriet non
possono essere ridotte a quelle unit minori. Anzich concentrarsi su
blocchi da costruzione elementari o su sostanze basilari, lapproccio
dei sistemi insiste su principi basilari dellorganizzazione. Esempi di sistemi abbondano in natura [] Gli stessi aspetti di totalit sono esibiti da sistemi sociali-come un formicaio, un alveare o una famiglia
umana-e da ecosistemi, consistenti in una variet di organismi e di
materia inanimata interazione reciproca. Quel che viene preservato in
unarea allo stato di natura non sono singoli alberi o organismi bens
la complessa rete di rapporti esistenti fra loro. Tutti questi sistemi naturali sono totalit le cui strutture specifiche derivano dalle interazioni
e dallinterdipendenza delle loro parti. Lattivit dei sistemi implica un
processo noto come transazione: linterazione simultanea e reciprocamente interdipendente fra componenti multipli. Le propriet sistemiche
vanno distrutte quando un sistema viene scomposto, fisicamente o teoricamente, in elementi isolati. Anche se siamo in grado di discernere
singole parti in qualsiasi sistema, la natura del tutto sempre diversa
dalla somma delle sue parti. Un altro aspetto importante dei sistemi
la loro natura intrinsecamente dinamica. Le loro forme non sono

vello consiste nei vincoli diretti, quelli normativi, prestazionali, progettuali,


definiti anche nel gioco del quindici, che determinano una prima rete
di punti vincolanti i quali determinano unarea di possibilit. Allinterno
di queste possibilit il progettista si muove, acquisendo decisioni, ogni
decisione, la quale risulta inscritta allinterno della maglia delle possibilit e quindi di fatto realizzabile, definisce un nuovo punto, creando un
nuovo vincolo. Si delineano cos due livelli sovrapposti, come una rete,
dati dai vincoli basici, i quali formano la griglia base e le scelte progettuali, le quali intersecandosi formano una rete vincolare pi stretta. Con
il progredire del progetto e la immissione di nuove decisioni progettuali, con conseguente creazione di nuovi punti vincolari, la rete si restringe
sempre pi limitando di conseguenza le possibili scelte del progettista.
Si delinea cos un rapporto di mutua influenza tra il gioco del quindici
ed il gioco dellelastico, dato dalla natura verticale della progettazione
sistemica e dalle conseguenze che il gioco dellelastico impone sulle pos

5.5 LE PARTI DI LEGNO, I CAMPI DAZIONE DEI SPECIALISTI


evidente che la costruzione della griglia vincolare, la verifica delleffettiva
disponibilit o producibilit delle variabili, la definizione delle interazioni che
legano fra loro e con gli obiettivi, le scelte sulla loro utilizzazione strategica, appartengono in pieno al campo dei singoli operatori specialisti: non
esiste quindi mai ununica possibile componente decisionale, perch non
esiste mai una sola possibile scelta per tutte le variabili. Alcune permetteranno una e una sola possibile modalit di impiego, ma altre offriranno
pi possibilit accettabili nel quadro degli obiettivi attesi: i diversi valori

possibili per le diverse variabili definiscono diverse componenti decisionali


possibili, diverse strategie possibili, diverse possibili alternative strategiche,
diverse linee di condotta adottabili per realizzare i nuovi stati di qualit
attesi. Anche sul progetto di architettura si ripercuotono i paradigmi
semplificanti della concezione scientifica attuale, i quali impongono delle
specializzazioni sempre pi spinte, con le conseguenti frammentazioni del
processo progettuale. Queste frammentazioni portano con loro anche
una visione semplificante del problema, contraria alla natura complessa dei sistemi. Questa complessit, per essere gestita, richiede sempre
maggiori specialisti e specialismi, i quali contribuiscono ad aumentare la
complessit, in un ciclo vizioso. Questa multidisciplinariet presente in ogni
progetto non ammette pi una concezione limitata e limitante del percorso di elaborazione del progetto. In una prospettiva pi ampia ed articolata, lelaborazione del progetto deve essere condotta contemporaneamente su pi livelli, (spazio verticale) e da pi attori (spazio orizzontale),
andando ad esplorare contemporaneamente tutti gli aspetti compositivi,
distributivi, tecnologici ed economici del sistema, e analizzando il modo
in cui questi possono tra loro interagire. In questottica, il tipo di progettazione deve essere in grado di compiere continui scambi di informazioni,
consentire rivisitazioni successive, conducendo il progetto attraverso fasi
sempre pi approfondite dettagliate di definizione (processo per approfondimenti successivi), fino al raggiungimento dellobiettivo prefissato. Questo tipo di controllo iterativo sulla corrispondenza del progetto
al quadro esigenziale, non pu che riflettersi in un miglioramento della
qualit stessa. La metodologia di elaborazione di un progetto attraverso
un approccio di tipo integrale, implicitamente dichiara una ferma op-

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posizione alla segregazione delle competenze, tipica del processo costruttivo tradizionale, con la convinzione che questa riduca la possibilit
di sviluppo di comunicazione fra gli operatori e della loro consapevolezza
collettiva sulle dinamiche di sviluppo dellidea progettuale. In questo senso Kant definisce sistema: una totalit di conoscenze ordinate secondo
un unico principio. La parola stessa (sistema) deve la propria origine alla
lingua greca, dove assume il significato di composizione o assemblaggio. La reazione della scienza sistemica al riduzionismo individuabile,
nella teoria olistica, o idea del tutto. Tuttavia, si ritiene necessario sottolineare le insidie che possono nascondersi in questa linea di pensiero.
Credendo di superare il riduzionismo, lolismo ha in realt effettuato una riduzione al tutto: ne deriva non soltanto una cecit sulle parti in
quanto parti, ma una miopia sullorganizzazione in quanto organizzazione, unignoranza della complessit nellambito dellunit globale. Il tutto
diventa allora una nozione eufonica (poich si ignorano i vincoli interni,
le perdite di qualit presenti al livello delle parti), funzionale, troppo bello codificata (poich si ignorano le virtualit antagonistiche interni), una
nozione semplicista. Riduzionista od olista (globalista) che sia, in entrambi i casi la spiegazione cerca di semplificare il problema dellunit
complessa. La prima riduce la spiegazione del tutto alle propriet delle
parti prese in isolamento. La seconda riduce le propriet delle parti alle
propriet del tutto, preso ugualmente in isolamento. Queste le spiegazioni che si respingono lun laltra dipendono dallo stesso paradigma la
concezione sviluppata ci pone immediatamente oltre il riduzionismo e
lolismo, o ricorrendo a un principio di intelligibilit che integra la parte
di verit compresa in una concezione quella inclusa nellaltra: non si

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deve avere un annichilimento del tutto per opera delle parti, n delle
parti per opera del tutto. importante dunque chiarire le relazioni fra le
parti e il tutto, in cui ogni termine rinvia allaltro e ci si concentra troppo
sugli specialismi considerati parti, o troppo poco considerando solo la
visione olistica del sistema. il rischio, quello di non dominare la complessit propria del progetto, e del sistema, mentre lo sforzo richiesto
al progettista quello della ricerca di un dominio nellambito dellunit globale. Il tutto funziona come tale soltanto se le parti funzionano in
quanto tali. Il tutto deve essere messo in relazione con lorganizzazione.
Nel gioco dellelastico, i vari contributi al progetto possono essere paragonati alle parti di legno che compongono il gioco. Il nuovo significato attribuito a quei pezzi da ricercarsi nelle possibilit simboliche che possono
essere assegnate loro. Pi concretamente, grazie alle propriet dei giochi
e della metafora, gli elementi di legno che in precedenza avevano assunto il ruolo di componenti per le loro propriet formali, in questo specifico
esempio assumono le vesti dei contributi degli specialisti. Come in precedenza, una serie di elementi legati da un filo, i quali si muovono allinterno
di stretti vincoli, cos ora i contributi degli specialisti si intersecano tra loro,
muovendosi nei vincoli imposti dalle decisioni progettuali i quali influenzano lo stato complessivo del sistema-gioco e di conseguenza le propriet
delle singole componenti-cubi. Ogni decisione modifica lo stato complessivo del gioco-sistema. Questo duplice significato assegnato al gioco, il quale formalmente rimane sempre lo stesso mantenendo invariata
la propria identit, mostra con un esempio di quella che definir interazione multidirezionale, con questo termine si indica la relazione continua tra la direzione verticale e quello orizzontale del progetto. In questo

esempio la direzione verticale rappresentata dal passaggio al concetto


di parti al concetto di contributi specialistici, la direzione orizzontale invece rappresentata dai continui rimandi tra le varie parti-contributi. In tutto
questo circolo di conoscenze ipotesi e decisioni, la forma totale rimane
invariata. Oppure nel caso vari, le variazioni interessano tutti i livelli progettuali, delineando cos una coerenza totale, nella forma e dei contributi.

5.6 IL FILO DEL GIOCO; LE INFORMAZIONI


Gli specialisti, le parti, la forma ed i sistemi, la conoscenza e lesperienza.
Tutto concorre alla definizione del progetto, al suo pensiero e definizione.
Quello di cui non si ancora trattato in maniera diffusa relativo agli
strumenti, teorici e pratici, che un progettista chiamato ad utilizzare o
sar chiamato ad utilizzare in questo tempo. Gli specialisti, per comunicare con larchitetto e per comunicare tra loro, utilizzano delle informazioni,
le quali gli permettono di acquisire le fonti del problema, la situazione attuale e gli obbiettivi da raggiungere. La normativa, che pone obbiettivi e
vincoli progettuali, trasmette informazioni. Linformazione scrive Morabito
per definizione il dato che serve a scegliere. Poich le scelte, rispondono ad una serie di esigenze ed obbiettivi connessi tra loro (gioco del
15), anche questultime assumono la conformazione di sistema di scelte,
tra loro collegate. E nella natura della concezione sistemica, che porter
a definire quindi la serie di informazioni progettuali a disposizione in un
progetto con il nome di sistema informativo. La peculiarit del sistema
informativo da ricercarsi non soltanto nella sua costruzione relazionale, ma anche come strumento di analisi e comunicazione della realt, il

quale, scomponendo i fatti che la compongono secondo la concezione


filosofica di Wittgenstein, propone al progettista ed ai vari specialisti coinvolti nella progettazione, dei dati. Questi base dati, si trasforma quindi in
un elemento di conoscenza e trasmissione della conoscenza del progetto. Basandosi su un sistema valutativo delle informazioni e dei dati, lesperienza viene limitata nella sua incidenza progettuale. Linformazione, incide
sulla conoscenza diretta e collettiva dei partecipanti alla costituzione del
progetto, difatti, quando le informazioni relative ad un determinato problema aumentano, diminuiscono le incertezze e lignoranza su quel problema o su quellevento. Si pu considerare linformazione come il negativo di incertezza. Non risulta quindi casuale che la parola informazione
in ambito sistemico delinei il grado di organizzazione del sistema stesso.
Definite le propriet e gli utilizzi generali delle informazioni allinterno
del sistema edilizio e quali strumenti progettuali risulta possibile individuare, ai fini di una maggior chiarezza espositiva, una strutturazione
dei dati secondo una loro caratterizzazione, organizzazione e gerarchizzazione. In tal senso i documenti, che costituiscono i canali comunicativi, in relazione al tipo di rappresentazione dellinformazione, diventano i mezzi con i quali vengono specificati i dati da trasmettere.
I documenti informativi principali sono di tre tipi; le normative, gi analizzate in precedenza, le quali trasmettono differenti informazioni progettuali, le schede tecniche, che trasmettono le prestazioni dei componenti
delledificio, ed infine i disegni, i quali agendo sotto forma grafica comunicano i criteri dimensionali ed estetici che costituiscono un dato elemento.
Le informazioni progettuali di tipo normativo possono inscriversi nelle categorie; le informazioni contestuali; informa-

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zioni
ambientali;
informazioni
funzionali
spaziali;
informazioni tecnologiche; informazioni tecnico-descrittive; informazioni operative;
informazioni gestionali; informazioni di controllo; informazioni economico-amministrative; informazioni temporali-procedurali. Tutti questi tipi di
informazione possibile inscriverle allinterno della normativa qualitativa,
definibile prestazionale, la quale fissa, tramite i parametri, i dati cui i progettisti devono ispirarsi per sviluppare il progetto basato sul rapporto tra
le prestazioni delledificio e le esigenze dellutenza alla quale destinato.
Le schede tecniche di prodotto, trasmettono informazioni di
stampo prestazionale relative ai componenti in gioco, sono solite relazionarsi con le informazioni di tipo esigenziale, costituendo cos un
progetto prestazionale. Le schede tecniche rappresentano quindi il principale mezzo di comunicazione tra il progettista e le aziende costruttrici.
I disegni rappresentano la terza e pi delicata categoria, per il ruolo preponderante che assumono nella pratica progettuale e per il tempo che
viene dedicato alla loro esecuzione. Ad oggi rappresentano la parte pi
critica del progetto. Dagli studi effettuati dal NIST emerso come lincompatibilit tra i sistemi lincompatibilit tra i sistemi utilizzati dai diversi
professionisti spesso impedisce ai membri del team di progettazione uno
scambio rapido e accurato di informazioni legate al progetto, concetto
noto con il termine di interoperabilit. Questa inefficienza risulta essere
causa di numerosi problemi, inclusi costi aggiuntivi e inefficienze progettuali.
Ci che emerge, il ruolo di legante che le informazioni assumono
nella pratica architettonica, e sistemica. Nel gioco, le informazioni divengono quindi comparabili allelastico rosso, il quale, passando attraverso tutti i fori rappresentanti le possibilit concesse dai vincoli, lega i

60

vari progettisti chiamati in gioco o le varie componenti che intervengono nel sistema. Il ruolo delle informazioni si assume dunque quale ruolo
connettivo e regolatore, connettivo perch crea un flusso (o filo) costante di dati, che attraversano in maniera attiva (i progettisti) o passiva (le componenti) le varie parti che compongono un sistema architettonico. Filo informativo che passa in maniera obbligata attraverso i
fori determinati dai vincoli, sinonimo delladozione di un determinato
tipo e numero di informazioni a dispetto dellimmensa mole presente nel mondo. Ultima considerazione, il filo, connettendo tutte le parti,
costituisce lelemento su cui possibile modificare la configurazione sistemica e morfologica. Questa considerazione determina il ruolo fondamentale che le informazioni assumono nel progetto di architettura.
In che modo larchitetto pu dominare questo flusso informativo di dimensioni non indifferenti, utilizzando un sistema modellistico condivisibile ed integrabile con i differenti professionisti chiamati in causa nel progetto, abbattendo nel contempo le inefficienze progettuali e ricevendo nellimmediato
dei feedback rispetto agli obbiettivi progettuali preposti e allinterazione
delle parti tra loro e dei vari sistemi? Lo strumento informatico che possiede tutte queste possibilit, allapparenza utopiche, prende il nome di BIM.

(6)
il bim

6.1 LA MODELLIZZAZIONE DEL PROGETTO


La pratica tradizionale mostra lincapacit a considerare e allo stesso
tempo elaborare, secondo un nuovo approccio sistematico, il processo conoscitivo e tutti gli elementi del problema. (G. Garzino)
Dalle argomentazioni trattate, sono emerse differenti tematiche,
che spaziano dallapproccio sistemico ed alla concezione della realt adesso connessa, fino allapplicazione ed alle conseguenze che
essa comporta nellambito della pratica architettonica. In particolare nel caso di questultima, si visto come progettista sia chiamato
a gestire, in maniera consapevole, lenorme mole di informazioni, le
quali costituiscono dei fatti, fornite da diverse fonti, dalle normative
agli differenti specialisti che contribuiscono con le loro conoscenze
alladozione di determinate scelte progettuali a discapito di altre. Per
verificare la fattibilit e la correttezza di tali scelte progettuali risulta
quindi essere necessario uno strumento che aiuti progettista ad ottenere dei feedback immediati, contribuendo cos al conseguimento
degli obiettivi prefissati e dal soddisfacimento delle necessit ad essi
connesse. Lo strumento considerato essere il pi adatto a riguardo
lapplicativo BIM. Dove lacronimo BIM assume significato di Building
Information Modeling. Questo termine viene utilizzato per descrivere
una serie di software basati sul medesimo principio di creazione e
condivisione di un modello virtuale tra i differenti attori attivi nel processo progettuale, costituendo un database restituito in forma grafica, il quale simula comportamento delledificio nella realt.

Il Building Information Model (BIM) risulta dunque essere una rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche di un edificio. In genere, il
termine model, modello viene usato per descrivere un modello singolo o modelli multipli usati simultaneamente. Negli applicativi BIM tutti
gli elementi delledificio sono rappresentati da oggetti tridimensionali.
Questi oggetti sono parametrizzati e codificati in modo da descrivere e rappresentare gli elementi reali che fanno parte delledificio. A
differenza degli ambiti di lavoro CAD, dove la rappresentazione degli
elementi avviene generalmente bi-dimensionalmente, dove un muro
viene rappresentato con due linee parallele, nel BIM loggetto muro
possiede propriet che ne descrivono gli aspetti geometrici, i materiali e le finiture, le specifiche tecniche, il produttore e anche quantit e prezzo. Porte, finestre, oggetti intelligenti, raggruppati in famiglie
che possono essere personalizzate e riutilizzate da ogni singolo utente.
La forma di un oggetto pu essere descritta da un numero finito di
parametri, che sono gli stessi che entrano in gioco nella costruzione
delloggetto. Il concetto di BIM basato sulla teoria che, se ogni pacchetto o blocco di dati necessari per progettare e costruire un edificio
venissero forniti dai differenti professionisti chiamati in causa operando
in un unico sistema condiviso, risulterebbe possibile costruire il progetto
prima nel mondo virtuale, aiutando quindi a costituire un gioco mymesis preciso ed attendibile, accorciando in misura sensibile la lunghezza
del ponte che lega il mondo del progetto a quello della realt. Questo
ponte costituisce il progetto, il quale non pu essere considerato una
certezza, perch al progetto immaginato dai giocatori/attori ancora
non esiste, risulta essere solamente una visione collettiva, la quale in

quanto tale, plausibile, verosimile ma non ancora esatta. In questa


definizione interviene la concezione cartesiana, secondo la quale tutto ci che non evidente e dimostrabile falso, portando quindi la
concezione e la verifica architettonica a confrontarsi solamente con la
logica formale delle cose. Ma progetto architettonico, non ha ragione di essere senza che venga utilizzato. Senza un suo effettivo utilizzo,
rimane solo una teoria spaziale non verificata, dunque verosimile. Per
controllare il verosimile non sono sufficienti e procedimenti geometrici
dimostrativi, i quali tentano di assumere validit scientifiche, ma, per
ottenere queste oggettive conoscenze, sono necessarie verifiche tecniche che diano risultati esatti come modelli dei sistemi matematici. Il
sistema consentirebbe di creare modelli tridimensionali affidabili e di
aggiungere una quarta dimensione (una stima dei costi, perfettamente integrata ai disegni) e una quinta dimensione (una programmazione
delle attivit e delle fasi costruttive). Associando una stima dei costi alle
varie opzioni progettuali il modello consente al team di progettazione di effettuare instantemente analisi di costi/tempi/benefici di diverse
opzioni progettuali o di diverse sequenze costruttive. Utilizzato in modo
collaborativo, un modello BIM pu comprendere analisi energetiche,
strutturali, impiantistiche, dei flussi, e persino di eventuali collisioni tra i
diversi sub-sistemi, e anche programmi di gestione e manutenzione, e
il tutto sulla base di un unico file condiviso. Il modello viene scambiato
e arricchito da tutti gli attori coinvolti nel progetto e nella costruzione
delledificio, dallarchitetto agli ingegneri consulenti, appaltatori e subappaltatori. Gli strumenti necessari per tale interoperabilit includono disegni, specifiche tecniche, condizioni ambientali, requisiti e altre

specifiche per la qualit edilizia. Il BIM pu essere impiegato per evitare e superare la perdita di informazioni utili nei tradizionali passaggi
del progetto dal team di progettazione allimpresa, al committente,
consentendo a ciascuno di aggiungere e aggiornare simultaneamente
tutte le informazioni che man mano vengono acquisite nella fase di
realizzazione del modello BIM.
Appare dunque evidente il potenziale dei modelli BIM, i quali, grazie
alla produzione di un unico modello virtuale possono soddisfare tutti gli
aspetti del processo progettuale inclusa la localizzazione geografica,
la geometria, le relazioni spaziali, le propriet dei materiali e degli elementi tecnici, le quantit e le qualit dei componenti (comprese le specifiche tecniche fornite a monte dai produttori), la sua visualizzazione, il
controllo di conflitti spaziali, della produzione di parti prefabbricate, la
sequenza della costruzione, la ricerca e test dei materiali. Un BIM pu
essere usato per simulare lintero ciclo di vita di un edificio, compreso
il processo di costruzione e lintegrazione con i servizi, le fasi di realizzazione, le operazioni di manutenzione. Le quantit e le propriet dei
materiali possono essere estratte facilmente dal modello in qualsiasi
momento, cos come possibile isolare e definire determinati aspetti
del progetto.
Attraverso lottimizzazione della forma, dei costi, delluso dei materiali,
dellorientamento e cos via, pu essere fatta una scelta informata e
consapevole tra una serie di alternative virtuali, prima valutate soprattutto per criteri puramente estetici. Ci suggerisce uno spostamento di
paradigma nel processo progettuale verso verifiche preliminari, svolte
nella fase progettuale iniziale, per prefigurare diversi aspetti prestazio-

nali delledificio e ridurre quanto pi possibile gli errori e lindeterminatezza.


Da un lato dunque limpiego di tecnologie BIM offre nuovi metodi per
collaborare allinterno del team di progetto, dallaltro, introduce nuovi
assetti organizzativi. Luso di modelli BIM in un team di progetto si muove nella direzione di una maggior trasparenza nel processo progettuale,
sia per quanto riguarda il tipo di informazioni correlate al progetto, che
per quanto riguarda il coordinamento tra i diversi specialisti coinvolti. I
diversi attori, infatti, collaborano simultaneamente sullo stesso database di progetto, ma con la possibilit di modificarne solo alcuni set di
dati: in questo modo si promuove un processo pi collaborativo, che
procede per progressivi controlli e aggiustamenti del progetto, e nel
quale tutte le informazioni sono contenute in un unico file di database.
Questo modus operandi impiega meglio la professionalit dei progettisti, stimolandoli ad un approccio pi collaborativo e ricco, costituendo
di fatto un miglioramento della produttivit e del lavoro progettuale.
In un processo di progettazione-costruzione supportato da strumenti
BIM diventano possibili scambi di dati tra i professionisti coinvolti e simulazioni e test in tempo reale. In questo nuovo assetto la rappresentazione virtuale delledificio gi completamente definita in un gran
numero di parametri, e il passaggio alla fase costruttiva diventa la traduzione di quelle informazioni in materiali, spazi, quantit. Attraverso
la progettazione BIM il processo progettuale diventa pi consapevole
e iterativo, e consente collaborazioni pi approfondite ed efficaci tra
architetti e professionisti coinvolti nel progetto.
Tramite questo approccio al progetto anche il concetto tradizionale

di disegno muta di significato. Il tradizionale processo di progettazione


edilizia consistente nella ripetuta sperimentazione grafica di ipotesi alternative, pratica che assegna al disegno il significato contemporaneo
di luogo e strumento, si possa evolvere grazie allimpiego della tecnologia informatica. La rappresentazione delledificio assume cos nuovi
significati e potenzialit, ponendo il progettista di fronte alla possibilit
di indagare possibilit che il modello gli sta offrendo.
In generale il modello BIM pu produrre tutta la documentazione che i
membri del team di progetto dovrebbero altrimenti creare individualmente in modo isolato e ridondante: in una progettazione collaborativa
di tipo BIM, progettisti e consulenti possono simulare e risolvere i problemi prima che si manifestino in cantiere, ad esempio gli impiantisti
possono collaborare con gli strutturisti per risolvere le interferenze tra
i due sistemi molto prima di cominciare i lavori. Inoltre, le soluzioni sviluppate con simulazioni in quarta e quinta dimensione (costi e tempi)
permettono di programmare le attivit di cantiere in modo molto pi
efficiente e integrato. In effetti, il progetto diventa un continuo flusso di
lavoro, dal concepimento fino alla messa in servizio senza sforzi superflui.
La continua crescita della complessit del progetto di architettura, dovuta alla sempre maggiore presenza di differenti professionisti
specialisti attivi durante la concezione progetto, pone molti problemi
di gestione del controllo di diversi aspetti, non ultimi quelli relativi alla
cantierizzazione. In virt del livello di sviluppo raggiunto, gli applicativi
BIM, risultano essere gli strumenti pi adatti a gestire la complessit
del progetto, favorendo quindi gli interventi dei diversi attori attivi nel

progetto. Questi software consentono infatti il maggior livello di interazione tra i diversi aspetti del progetto, rappresentando un ambiente
utilizzabile dai diversi attori che intervengono nel progetto, e in cui
possibile applicare controlli di molti diversi aspetti; dalle simulazioni per
il controllo strutturale, a quelle legate al controllo energetico-ambientale, ad un miglior controllo degli aspetti di computo, di stima delle
quantit e infine di previsione dei tempi. Malgrado tali strumenti non
siano ancora ampiamente diffusi nella pratica professionale, il ricorso
al BIM si giustifica in ragione della possibilit di gestire la multidisciplinarit nel progetto, e di fornire un servizio notevolmente implementato in
termini di corretta prefigurazione e previsione di tempi, costi, e controllo
multidisciplinare del progetto, nella prospettiva di costi e tempi calanti
a fronte invece di costi crescenti legati alluso degli strumenti convenzionali. Stanti i tempi necessari oggi per una progettazione integrata e
multidisciplinare, eseguita con i tradizionali strumenti cad, che impongono nella fase progettuale una grande mole di continue modifiche al
progetto da parte dei diversi protagonisti coinvolti, la progettazione BIM
promette, se ottimizzata, di fornire servizi di progettazione notevolmente
pi accurata e con unottimizzazione immediata delle risorse di tempo
e lavoro necessari. Ne consegue che un uso efficace di progettazione
BIM per gli edifici impone non solo una progettazione integrata degli
stessi, ma richiede anche che tale integrazione avvenga fin dalle fasi
iniziali della progettazione.
Il BIM quale strumento di controllo del modello virtuale sistema architettonico che va a delinearsi, sposta lattenzione dei progettisti in un
altro spazio, differente sotto alcuni aspetti da quello del reale. Quelle

che si costruisce nello spazio lavoro BIM risulta quindi essere un modello
del possibile1. Se si accetta questa definizione, si devono accettare le
conseguenze che essa porta con s. In quanto modello del possibile
loggetto concepito nel virtuale allobbligo di rispondere alle leggi reali,
compatibili con la ragione del fare e della produzione. possibile individuare due tipi di modello; il modello fisico, modello in cui gli elementi
presenti rappresentano entit materiali interagenti, ed il modello didattico, quello costituito dalla logica del modello e che viene espresso e
comunicato sotto forma di linguaggio. La definizione composta da
multiple propriet facenti parte di una determinata classe di appartenenza, nel caso in cui le propriet siano condivise si hanno delle descrizioni. Se di un elemento si considerano le sole propriet essenziali,
possibile utilizzare le definizioni al posto delle descrizioni. Questo concetto alla base della distinzione in classi, ogni classe pu essere inscritta
allinterno della classe pi generale contenente altre classi, delineando
cos un panorama pi o meno ristretto di classi. Una simile strutturazione gerarchica definita classificazione. Tale concetto ripreso in
campo BIM dalle famiglie degli oggetti, le quali, contengono una serie
di elementi al loro interno pi o meno numerosi. Ad esempio la famiglia porte pu contenere al proprio interno porta battente, porte
scorrevoli, porta antincendio, porte invisibili eccetera .
In ottemperanza alla sempre pi pressante richiesta, sia da parte della societ, che da parte dellindustria, di far fronte a deficit di natura
culturale e produttivi, lutilizzo di un modello BIM, appare essere la soluzione pi idonea, per una serie di molteplici ragioni: pone il progettista a confrontarsi in maniera sistemica integrata alle sfide del nostro

tempo, dandogli strumenti per gestire la complessit propria del fare


architettura, permettendogli di controllare i complessi rapporti che inevitabilmente intervengono in un progetto darchitettura, da rapporti tra
le varie scale di progettazione a quelli di mutua corrispondenza che si
innescano tra i vari attori per rispondere in maniera adeguata alle sfide
della nostra epoca e dominarli con successo le differenti problematiche, un progettista dovrebbe sfruttare la potenza che il BIM gli mette
a disposizione. Non solo, il bene interviene anche nelle problematiche
relative allaffidamento alla sola esperienza per lo sviluppo di soluzioni
progettuali. In virt della sua base concettuale al cui fulcro risiede la
volont di utilizzare in maniera sistemica le differenti informazioni che
intervengono nel progetto architettonico, offrendo quindi la possibilit
progettista di liberarsi del condizionamento dellesperienza, potendo
interrogare ed ottenere risposte dal modello virtuale in maniera del
tutto oggettiva, garantendo cos la massima efficacia della progettazione, stabilendo in maniera quasi del tutto immediata se la soluzione
progettuale scelta risulta essere la migliore e la pi attinente agli obiettivi dichiarati. Il concetto del BIM possibile paragonarlo a quello del
lego. Esiste infatti una visione complessiva o obiettivo finale, che viene
solitamente rappresentata sul fronte della scatola del puzzle, la quale
costituisce quindi una prima informazione di natura complessa, relativa
allo stato finito del manufatto. Dal manufatto, che sia modello della
villa savoye, o della morte nera di guerre stellari, comunque composto da parti (o blocchi) di plastica, i quali, sono studiati e prodotti
in maniera da garantire un incastro. La somma degli incastri porter
produrre una parte del modello, la quale, legandosi con le altre, defi-

nir la forma completa del modello, trasportando dunque limmagine


stampata sulla copertina alla realt fisica in maniera del tutto simile a
ci che avviene in architettura.

6.2 LA verifica del progetto


Nel proseguo della sua partita il progettista chiamato in maniera
continua a verificare che le soluzioni da lui individuate le scelte progettuali adottate siano le pi efficaci e quelle che maggiormente lo
avvicinano agli obiettivi definiti. Per ottenere la forma finale, il progettista giocatore, nello svolgimento della partita deve, necessariamente,
interrogare il modello che va costituendosi, ottenendo dei feedback
che indicano se le scelte progettuali (in questo caso relative allincastro
dei pezzi e delle varie parti tra loro) risultano coerenti nella loro costruzione, di conseguenza fattibili, e contemporaneamente lo avvicinano
allobiettivo dichiarato, quello stampato sulla scatola. In caso contrario
il progettista dovr tornare sui suoi passi e testare soluzioni differenti.
Questo processo di feedback e successivo adattamento proprio delle
scienze informatiche, sottolinea la natura incerta del progetto. Il progetto infatti, non pu essere considerato come una certezza, per varie
motivazioni; la visione collettiva pu subire differenti modifiche relative
feedback ottenuti, modificando, di fatto, la natura finale del prodotto, oppure pu subire variazioni dettate da modifiche della condizione
contorno, quali possono per esempio essere, ad esempio quelle relative al budget o alle tempistiche relative alla consegna o alla costruzione,
determinando quindi una necessit di controllo e verifica del model-

lo del progetto. Accettando una possibile definizione del BIM quale


rappresentazione digitale del processo costruttivo la quale facilita lo
scambio e linteroperabilit delle informazioni in formato digitale, si accetta anche lapproccio culturale con cui deve essere necessariamente
utilizzato, quello relativo ad un processo di prassi-teoria. Questo approccio consiste nella formulazione di unipotesi, nellimplementazione
della stessa nel modello, nella successiva simulazione comportamentale ed infine nella verifica dei risultati ottenuti. A differenza del lego, i
pezzi che compongono il modello virtuale dispongono di caratteristiche quali;
-
Il contenuto digitale: un BIM consente una simulazione del
progetto e della costruzione, non una pura rappresentazione grafica;
-
Spaziali: condizioni e processi particolarmente complessi
possono essere simulati in 3 o pi dimensioni;
-
Misurabili: le grandezze in gioco sono quantificabili, possono
essere richiamate in qualsiasi momento e modificate nella loro consistenza dimensionale;
-
Integrate: pur mantenendo lobiettivo progettuale, consenteno di simulare aspetti prestazionali delledificio, degli impianti, di simulare la costruibilit nello spazio e nel tempo, consentendo un controllo
in tempo reale degli aspetti finanziari del progetto;
-
Accessibili: costituiscono una piattaforma per tutti gli operatori dellindustria AEC (Architettura, ingegneria, gestione), e sono di
semplice utilizzo. Inoltre, mentre il CAD tradizionale impiega linee bi-dimensionali, che vanno interpretate dalloperatore , il BIM impiega oggetti tridimensionali completi delle loro specifiche, rendendo molto pi

chiara la comunicazione interdisciplinare nel progetto.


Solitamente, nella pratica professionale corrente viene comunemente
privilegiato un processo di lavorazione del progetto di matrice cartesiana, il quale si articola tramite un processo di elaborazione del progetto
attraverso un percorso lineare, dove la prima soluzione ritenuta accettabile si stabilisce come base per le successive tralasciando unazione
di vaglio di ipotesi alternative, dei quali potenzialmente potrebbero,
avvicinare in maniera pi efficace larchitetto agli obiettivi progettuali
individuati.
Il modello BIM pu dunque essere concepito come un insieme di informazioni ben collegate, con la loro comune ragion dessere. Utilizzando questa tipologia di approccio al progetto non pi necessario
preoccuparsi di avere un elevato numero di informazioni da gestire,
perch attraverso una modellizzazione virtuale, possibile gestirle senza
problemi, ottenendo in cambio dei feedback descritti con dati prestazionali, che non misurano in maniera soggettiva le qualit. Il sistema di
valutazione della forma che si va a configurare pu dunque permettere
ad esempio, lidentificazione della soluzione pi appariscente, economica, resistente, rapida, duratura o leggera.
Ogni decisione che viene presa allinterno del progetto del modello
del possibile nello spazio virtuale del BIM si ripercuote su tre gruppi di
operazioni principali; in quello degli obiettivi, in quello dei fattori e in
quello delle modalit operative. In questa maniera lindividuazione delle
scelte possibili non sono pi imposte alla conclusione di una procedura
lineare, come nella metodica tradizionale, ma risultano essere interne
allinsieme delle operazioni che si svolgono in maniera continua. Ogni

decisione che porta ad individuare degli insiemi di fattori, modificando,


precisando integrando e ristrutturando in maniera costante ed istantanea il quadro allinterno del quale si muove il progettista. Ci comporta una continua verifica dei fattori e delle loro modalit di gestione. Il
risultato dellinsieme delle operazioni fornisce un modello del possibile,
il quale contiene in s tutte le scelte che lo hanno costituito, rappresentando quindi la sua identit sistemica. Ogni mutamento modifica istantaneamente lintero modello segnalando la trasformazione della realt
che sta rappresentando e le conseguenti variazioni che devono essere
introdotte nel progetto. Ed ogni decisione progettuale potr dunque
essere immediatamente verificata in termini di effetti sulla realt, attraverso il modello stesso che si vuole traslare nella realt.

6.3 LA DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE

grazie al BIM sono emerse nuove qualit attribuibili alla documentazione progettuale, il cui ruolo classico, consisteva nel supportare ripetute
sperimentazioni di natura grafica di ipotesi relative soluzioni progettuali
alternative. Il disegno assume il ruolo di medium tra la realt immaginata e quella reale, divenendo lelemento fisico e condivisibile che
lega il luogo della visione Mimicry alla realt. Si pu affermare che il
disegno assuma i contorni di un ponte pi o meno effimero, legato in
maniera sensibile alla verifica della realt. Se la visione trasportata dal
ponte non superava la prova della realt andava costruita una nuova
visione e con essa un nuovo ponte, con tutto dispendio di energie tempo che ci poteva comportare, trascrivendo le componenti relative al
comportamento fisico o strutturale, delegandole in maniera postuma

gli altri progettisti, costituendo di fatto, un processo articolato e di non


facile gestione. Oggi con lavvento delle tecnologie BIM il ponte si
evoluto, accorciando la distanza dal mondo immaginato della mimicry e quello della realt, si pu affermare che si sia allargato permettendo una traversata in contemporanea di diverse figure professionali
integrando in maniera sinergica i diversi contributi progettuali. Cos lo
spazio del disegno diviene contenitore di molteplici informazioni, anche
nascoste ad una prima indagine ma non per questo impossibile da
indagare da parte dei progettisti. Si assiste cos ad una evoluzione della documentazione progettuale la quale contiene gi tutto (Garzino,
2011). La documentazione, dunque, assume il ruolo di medium tra i
diversi attori in gioco, rimbalzando da una parte allaltra trasportando
flussi di informazioni, i quali descrivono come quando deve essere realizzata una parte del fatto, legando le informazioni trasmesse le une
alle altre, secondo la logica stessa del modello. Configurando cos un
attraversamento dal mondo delle idee a quello della realt senza traumi o errori. Ci, nel caso di unapplicazione concreta, si traduce in una
diretta corrispondenza tra

il progetto preliminare, che consiste in una schematizzazione
che rappresenta con sufficiente chiarezza la soluzione architettonica, le
scelte tecniche e tecnologiche e la stima sommaria dei costi. Il progetto
preliminare viene discusso con il committente entro una volta da questi
approvato, viene presentato alle autorit di controllo per le necessarie
verifiche di legittimit urbanistica, edilizie e fisico-ambientali.

Il progetto definitivo che specifica il progetto preliminare, e
descrive le soluzioni tecniche, tecnologiche e impiantistiche generali e

riguarda i costi entro limiti ormai molto definiti ed impegnativi.



Il progetto esecutivo, che implementa progetto definitivo con
i progetti specialistici (strutture, impianti ed eventuali attrezzature), descrive le opere e ne metta. Specifiche tecniche ed esecutive, calcolare
quantit fisiche ed i relativi costi, definisce il programma operativo di
cantiere. Una ulteriore definizione del progetto pu venire in fase di
esecuzione delle diverse parti della costruzione: si tratta della messa
a punto dei cosiddetti shop drawings , (letteralmente disegni dofficina), che sono esecutive dei singoli elementi tecnici dellopera (quali ad
esempio le armature del cemento armato, dettagli di una facciata in
vetro e alluminio, la rete dellacqua calda sanitaria eccetera.): Si tratta
di progetti che nella consuetudine vengono materialmente predisposti
dei tecnici degli esecutori/fornitori, sulla base del progetto esecutivo
dellopera redatto dai tecnici di fiducia del committente.
Dunque i potenziali elaborati che un BIM pu produrre in maniera veloce e precisa, risultano essere relativi a
-
informazioni dettagliate sulledificio, contenute in un modello
3D accurato, che fornisca viste dei componenti delledificio, con la possibilit di estrarre velocemente quantit e caratteristiche specifiche.
-
Visualizzazione di elementi temporanei per rappresentare attrezzature, casseforme e altri elementi temporanei che sono critici nella
sequenza delle lavorazioni e nella loro pianificazione.
-
Specifiche tecniche associate a ciascun componente edilizio
-
Visualizzazione dello stato di progetto e costruzione, per tracciare e validare gli stati progressivi della costruzione
Dati analitici relativi a livelli prestazionali richiesti, utili soprattutto nella

realizzazione degli impianti e degli elementi prefabbricati.


da queste considerazioni emerge come risulti necessario ai fini dellabbattimento delle inefficienze che si registrano in ambito progettuale,
favorendo quindi un maggior lavoro a Monte della progettazione, in
fase di decisione progettuale, a discapito di come avviene ora nella
stesura della enorme mole di documentazione necessaria per la costruzione di un fatto, delegando al software la stesura degli elaborati
senza correre il rischio di imprecisioni o errori.

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