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situazione nelle planimetrie. Com infatti noto, la
Pianta grande di Giovanni Battista Nolli ben lungi dallo stabilire una normativa unica. Sia prima
che dopo il 1748, anno della sua uscita, continuano a godere di ampio credito altri sistemi di rappresentazione, che sebbene molto diversi fra loro,
condividono la volont di restituire case, palazzi
e chiese anche in alzato. Ecco allora ripresentarsi
in forma sistematica esemplari del Cinque e del
Seicento, primo fra tutti quello in dodici fogli di
1781, esso dimostra una notevole capacit di reggere il mercato lungo lintero arco del secolo. E
allo stesso modo ecco poi la comparsa di pianculturale, continuano intenzionalmente a basarsi
su criteri antichi. Davvero emblematico in tal senso il Gran Prospetto
norama a volo duccello realizzato nel 1765 da
Giuseppe Vasi. Lartista siciliano si fa qui portavoce di unidea alternativa a Nolli: per quanto a sua
nel cartiglio ne vengono numerati poco meno di
quattrocento egli propone infatti una citt viva,
pulsante, avvolta da foschie, nubi e trasparenze atmosferiche, esaltate grazie alluso particolarmenstremo della vita, come dimostra la sua pianta del
Falda, anzich a Nolli.
Specie durante i primi decenni del Settecen-
tutti, le mezze tinte, e gli scuri, chiunque, sebbene di piccola capacit, abile ad illuminarle, e
colorirle. Li difetti per di tal sorta di pitture, che
propriamente pitture chiamare non si debbono, e
specialmente quello della biacca soggetta sempre
ad annerarsi, vengono affatto tolti in queste carsono tormentate n da biacca, n da altro colore di
bravi pennelli, e semplici acquarelle, e coloretti.
Con simile lavoro, e spesa assai rimarchevole si
ottiene una pittura vaga, tralucente, ed invariabile;
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delle guide dei Barbiellini, in particolare di Michelangelo, oppure di Gregorio Roisecco si segnalastante le dimensioni ridotte: entrambi gli editori
sono infatti noti per la cura posta nel selezionare
la squadra degli artisti, entro cui spiccano giovani
talenti del calibro di Giovanni Battista Piranesi ed
povolta nelle edizioni dellItinerario Istruttivo pubblicate dopo il 1782 da Mariano Vasi, contraddistinte dallintervento di un manipolo di incisori di
qualit invero modesta, che si limitano a ripetere
in modo goffo e ripetitivo lo stile del caposcuola
Giuseppe.
Sia nelle vedute che nelle piante hanno in genere la meglio i formati medi o medio-grandi, tipici
ad esempio del foglio papale o del foglio reale,
come vengono chiamati normalmente a Roma. La
ragione consiste ovviamente nella loro versatilit.
I fogli di queste misure possono infatti riunirsi a
diverse decine, cos da formare appunto grandi
volumi collettivi, o in alternativa appendersi alle
pareti, magari
, come vuole la tendenza del periodo, mantenendo unapprezzabile resa
accennato, possono ottenersi accostando pi tavole lungo i bordi. proprio grazie ad esemplari di
questo genere in particolare alla Pianta di Nolli,
al Gran Prospetto
Veduta in
di Panini-Volpato che
cente. Nel campo della veduta qualcosa di simile accade con alcune tavole di Giuseppe Vasi. La
viene allora ripubblicaalla sua sommit per ordine di Pio VI. In modo
esattamente analogo, esiste poi un secondo stato
di
,
una delle tavole delle
, che presengodono anche le vedute e le piante copiate da
opere precedenti. Il modello pu consistere in un
quadro, come accade per esempio con Francesco
Panini, avvezzo a riproporre su rame diverse celepi spesso, in ogni modo, il prototipo di partenza
unincisione singola o addirittura unintera serie di
mana e in particolare la famiglia De Rossi avevano
vanni Giacomo aveva fedelmente riprodotto o per
meglio dire contraffatto i
, editi a Praga
-
Gran Prospetto
Le cose cambiano, e non di poco, qualora si vada
o al minio, che prevede lintervento di una costosa manodopera specializzata e dunque laumento
Gran
Prospetto
scudi. Nei primi decenni del secolo sembra avere
cisore e soprattutto del disegnatore. Per un cambiamento si debbono attendere i decenni centrali
Piranesi traccia di fatto un solco profondo, anche
nel prezzo, fra le incisioni del maestro di Mogliano
Veneto e quelle del resto dei colleghi.
Piuttosto di rado nel diciottesimo secolo circolano fogli effettivamente antichi, ovvero impressi
nel sedicesimo o nel diciassettesimo e non tanto
per questioni di moda o di gusto, quanto per il rapido deteriorarsi della carta. Pi ricco al confronto
risulta il campionario del riutilizzo di matrici vecchie oppure antiche, delle quali, cosa nota, esicome dimostrano fra laltro le iniziative di Giovan-
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terribile macigno continuava infatti a gravare sulla modernit quel paragone con la grandezza del
tempo passato gi espresso, fra gli altri, da Michel
Cinquecento la Roma contemporanea altro non
era, infatti, se non il contenitore vuoto degli eroi di
della realt: Vasi sposta difatti in primo piano labside del tempio di Venere e Roma, in realt molto
pi distante, con la scusa di offrirne appunto una
visione nel dettaglio. Per Giovanni Battista Pirane-
254
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che, scritto dal canonico Baldani, avrebbe dovuto contenere la descrizione di tutte le fabbriche,
tempii, strade, tanto de i tempi de Romani antichi, quanto del medioevo, che de nostri tempi.
fra Nolli e una compagnia di venti soci capitanata appunto da Baldani: luno mette sul piatto il
di pro capite, necessari a coprire la spesa della
stampa, carta, intaglio, lumeggiatura, et ognaltro,
che potesse occorrere per darla in luce. I termini
generali sono ricordati da una lettera spedita nel
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di vedute, talora strette entro rotoli, talaltra accumulate luna sullaltra, o prendere in mano una
copia delle
o dellItinerario Istruttivo
pochi minuti il soggetto richiesto e addirittura una
copia personalizzata delle
, avendo
presso di s tutto loccorrente, dalle matrici, al torchio, alla carta vergine. Giovanni Battista Piranesi vive e lavora negli ultimi anni della sua vita in
un palazzo in strada Felice che, formalmente propriet dei Tomati, risulta adattato alla perfezione
alle sue varie attivit, incluso appunto il commercio. Un piano accoglie perci il museo di pezzi
classici, fulcro della professione di antiquario e di
grandi e cinque piccole, il laboratorio per produrlinventario dei beni fotografa un ciclo in febbrile
attivit, come dimostrano i numerosi libri registrati
nelle varie fasi di preparazione.
Nei circuiti di vendita un ruolo centrale viene
poi svolto dai mercanti. Gli ambulanti alternano
piante e vedute a immagini della Madonna, di Cristo o di santi, con cui si tappezzano letteralmente
il busto e gli arti superiori, pi o meno come li
Carracci e pi avanti nello stesso secolo Giuseppe
girare per la citt o ancor meglio a rimanere fermi in agguato vicino a un luogo di forte connotazione turistica, si tratti di Campo Vaccino, piazza
Navona o di una grande basilica di pellegrinaggio.
I professionisti di livello medio e alto preferiscono invece estendersi su pi categorie di oggetti e
trattare perci le stampe insieme a dipinti, scultuGalliani, ricordato dalle fonti principalmente per
avere introdotto alla pittura Giuseppe Chiari, il setpercentuale del giro daffari: egli pertanto si limita
a conservare un certo numero di fogli in un grande
canterano nella sua casa di via Ges e Maria, in
angolo con via del Corso, fra centinaia di quadri.
to con il pubblico del Grand Tour anche grazie alla
nota attivit di cicerone, tratta vedute di Giovanni Battista Piranesi e Giuseppe Vasi nel suo caso
sempre riunite in costosi volumi con rilegature in
pelle in uno con oggetti classici, gioielli, pietre
dure e quadri di grandi maestri antichi e moderapprovvigionarsi di incisioni negli studi dartista o
in alternativa nel mercato stesso, si tratti di colleghi, di collezionisti oppure di vendite pubbliche.
Gli esemplari della Pianta grande di Giovanni Battista Nolli venduti fra il 1748 e il 1756 ammon,
si vendono in media decine di piante e qualche
centinaio di vedute, ossigeno per le casse dellistituto. Nel diciottesimo secolo limmagine di Roma
movimenta perci alcune migliaia di fogli e altrettanto rimarchevoli somme in denaro. Il motivo del
successo risiede nella capacit di venire incontro
e di ricoprire, di incarnare uno spettro parimenti
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, partito da Livorno con destinazione Londra e invece sequestrato dagli Spagnoli insieme a tutto il carico. Estimatore del veneziano
poi il re di Francia, il quale entra in possesso dei
fogli piranesiani attraverso il suo fornitore abituale,
il mercante Joullain: a partire dal 1754 il Cabinet
tenda ammirare, fra le altre opere di pregio, quatre volumes brochs avec discours, ou le ruines de
Rome par Piranze. Lopinione condivisa, fra gli
altri, da Pierre-Jean Mariette, il grande studioso,
parte ad esempio un grande ammiratore di Piranesi, Jacques Laure le Tonelier de Breteuil, detto
il Bailli de Breteuil: questi pu infatti vantare una
lunga e gloriosa carriera militare, culminata con le
nomine a maestro di campo dei dragoni francesi e
successivamente a capitano delle galere. Le piante
rionali.
Il basso profondo della richiesta per questo
a un gran numero di persone, vuoi locali, vuoi
forestiere, contraddistinte da un tenore economico estremamente limitato e dunque da un potere
questo livello il fattore decisivo nella scelta della
stampa consiste nel soggetto, impiegato per rendere pi accogliente la propria residenza ed ancor
di una data basilica, di un dato santo. Naturale
dunque che questo genere di pubblico anzich sui
libri, pesanti e costosi, si concentri sui fogli sciolti
della citt. Proprio in forza di questo processo Giuseppe Vasi allusura precoce e disuguale di quei
rami delle
che riproducono la facciata e la piazza di San Pietro in Vaticano.
corretta ubicazione del negozio non sempre bastano a garantire il successo commerciale dellimpresa, tenuto conto della forte competizione esistente sul mercato capitolino. Per questo motivo
i venditori danno corso a una serie di iniziative
volte a incrementare gli affari. Diffusa per esempio labitudine di pubblicare su giornali e riviste
quella pianta, di questo o di quel libro di vedute.
Giuseppe Vasi li impiega nel 1746 e nel 1747 scegliendo due sedi, il Diario Ordinario di Roma e
le Novelle letterarie di Firenze, per rendere note
la pubblicazione delle
e del Gran
Prospetto, con il manifesto scopo di procacciarsi
nuovi abbonati. Pi vasta la campagna pubblicitaria che precede luscita della pianta di Nolli,
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stampe
Figura 11. Vasi, Giuseppe, Piazza Pasquino, o dei Librari
stati i De Rossi: dal 1677, anno del primo, striminzito elenco, il loro Indice aveva pian piano assunto le forme di un libro, continuamente aggiornato
Lorenzo Filippo. Nel Settecento fra gli altri si muovono su questa falsariga Carlo Losi e ancor prima
Giuseppe Vasi, il quale per essere certo di una diffusione capillare del proprio decide addirittura di
accluderne una copia in calce allItinerario Istruttivo. In molte circostanze le stampe stesse fungono
da veicolo al messaggio pubblicitario. Lo avevano
capito da tempo per esempio i De Rossi: per costoro era infatti normale accompagnare i fogli usciti
dai loro torchi con una didascalia che ne indicaalla Pace. Da qui labitudine passa alla Calco-
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come rivela un documento ora in corso di pubblicazione, lo stesso Giovanni Gaetano Bottari paventa la possibilit di una vendita in blocco della
mondo imprenditoriale. Nel fallimento ha di certo
un notevole peso, com stato gi sottolineato, la
menti del pubblico. Ma vi sono anche altri padri,
altre responsabilit. In primo luogo, va rimarcato
nere imprese che, pur di notevole riscontro sul piano della rappresentanza, ne hanno assai meno su
quello commerciale, come ad esempio il
Vaticano di Bottari stesso o le Imagines dei pontelincapacit di comprendere il nuovo valore che
anche nel campo della stampa. In termini di remuartisti sullo stesso piano, indipendentemente dalla
loro affermazione professionale sul mercato. Un
caso palmare offerto dalla serie delle
su disegno di Francesco Pannini:
qui, infatti, personalit del livello di Lorenzo Mangini e Giovanni Ottaviani, ovvero sostanzialmente oscure, ricevono compensi analoghi a quelli di
talenti come Giuseppe Vasi, Francesco Polanzani
e Giovanni Volpato. Nel breve volgere di qualche
anno listituto rimane perci tagliato fuori dal giro
artistico che sta facendo la storia dellincisione,
con particolare riguardo per le vedute e le piante.
Giuseppe Vasi, cos, pur nato allinterno del suo
alveo concepisce e realizza le sue migliori imprese a titolo privato e dopo il 1744 offre solo collaborazioni sporadiche, mai grandi serie. Quanto a
Giovanni Battista Piranesi, lungo tutto il corso della sua esistenza egli addirittura evita di prestare la
J.W. Goethe,
[1795-
L. Mirri,
Ludovico Mirri in G. Carletti, Le antiche
, Roma 1776,
p. senza numero [ma collocata dopo la p.
12
Piranesi
Milano 1994, p. 91.
,
in
,
a cura di C. De Seta, Torino 1982, pp.
561-662;
, testi di C. De Seta, M.
, cit., p.
14
, Roma
Piante-Panorami-
M. Ceresa,
Giacomo
24
25
, in Id.,
, 2 voll., Napoli
,
Roma 1997; C. De Seta,
,
Imago
, in Bollettino
, in Ricerche di
, cit.,
15
particolare p. 84 s.
Piranesi
16
26
cit.; Id.,
e per tale motivo si dato corso al loro
riversamento integrale su base informatica.
e i primi risultati della ricerca sono stati resi
noti sempre da chi scrive in un seminario
di dottorandi e laureati dellUniversit
Roma Tre volto a selezionare i titoli di
alcuni saggi per un volume miscellaneo
sulla storia dellincisione a Roma fra
sedicesimo e diciannovesimo secolo, ormai
di prossima pubblicazione. Ringrazio la
curatrice Giovanna Sapori per avermi
allora consigliato di scegliere un tema
maggiormente in linea con lassetto generale
dellintero libro per lesattezza lattivit
editoriale di Ludovico Mirri e di riservare la
17
S. Rotta,
, in
, San Francisco 1994.
, in
, Roma
, a cura di
..., cit.,
27
a P. Coen,
., cit.; Id.,
28
Battista, in
, cit.
Nouveaux mmoires
18
29
19
, Roma
I, 1989, pp. 47-62; J. Garms, Vedute di
652.
P. Coen,
..., cit.
C. Cameron,
21
,
in
1962;
V. Fasolo,
Piranesi, in Quaderni dellIstituto di Storia
M. Bevilacqua,
, cit., p. 54.
P. Bellini, Stampatori e mercanti di
, in
I quaderni del conoscitore di stampe,
Per
22
Baroque Workshop
INDICE
rinnovamento
, Roma 1915;
, in
, in Ricerche di storia
M. Bevilacqua,
, cit.
..., cit., p.
Napoli 1998.
6
F. Ehrle,
,
, cit., I,
M. Bevilacqua,
Lumi..., cit.
11
P. Coen,
Tafuri,
, Bari
avant et aprs Piranse, in
Giovanni Giacomo, in
, in
, a cura
di G. Sapori, San Casciano Val di Pesa, pp.
,
quadri Id.,
Piranesi
particolare pp. 88-95.
F. Consagra,
,
De
, in
, cit.,
pp. 529-552.
Petrarca,
, VI, 2.
Sulla distinzione di Petrarca e la sua ricaduta
nel futuro si vedano P. Brezzi, Tra condanne
, in M. Fagiolo,
, Roma 1985; C. Musamarra,
, in Per Giorgio Petrocchi,
, in
,
, in
di Pio VI, a cura di L. Barroero e S. Susinno,
cit.
65
, cit., p. 44.
66
67
56
Settecento, in
68
69
,
L. Schudt,
, cit.,
p. 222.
M. E. de Montaigne,
264
, in Id.,
, a cura di
M. Fumaroli,
cit., p. 41.
71
P. Coen,
, in Benedetto
, atti del convegno
, cit.
M. Bevilacqua,
Lumi..., cit., p. 25 s.
49
Ibid., p. 25 s.
48
La
, in Le
,
51
, in LUrbe,
Margiotta,
Cfr. P. Falabrino,
Testa,
accendere desideri
74
F. Ehrle,
in
diretta
La stamperia
, in Le tecniche
, a cura di
, in
, catalogo della
Ibid., p. 45.
Ibid.
M. Bevilacqua,
, in
, Wien47
M. Barbin,
Salvadori,
Les gravures des
41
p. 227, n. 1.
42
57
G. Lugli,
, in G.B. Falda,
, cit., p. 82; G.
Insolera,
..., cit., in
, in
76
P. Coen,
,
, Roma 1987;
in
P. Coen,
R. Piccininni in
, cit.
,
61
numero.
, in
, catalogo
44
The
Il nuovo
46.
, in
45
G. Brunel,
, in
, cit., p. 28.
54
P. Coen,
, in
, Leipzig 1996-,
,
cit. Cfr. anche S. Prosperi Valenti Rodin,
, in
, in Roma moderna
Id.,
..., cit.
Ringrazio Ginevra Mariani per avermi
segnalato lesistenza di questo documento
inedito, che verr prossimamente pubblicato
in un suo prossimo saggio.
79
, cit.,
77
78