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Domenica 7 agosto, continuo con il mio progetto di 2000 paole in 21 giorni di ge

tto, senza sosta e senza programmazione alcuna. Come nei post precedenti ti chie
do scusa nel caso trovi errori di grammatia, lessico e di sintassi. Per mantener
e il pi possibile genuina l'opera non effettuer alcuna correzione, cos da poter man
tenere inalterata il pi possibile la produzione.
Sembra che sto parlando di qualcosa che pu essere comprata al supermercato, il "p
rodotto". Sto a tutti gli effetti "producendo", e non creando, le parole che scr
ivo. Ogni singola parola, frase e periodo che batto adesso al pc escono fuori co
me non come un processo creativo, bens come un fiume in pieana che continua a sco
rrere. E' come mi sento in questo momento.
Il cosidetto "processo creativo", a cui non ho pensato in alcun modo dal princip
io, ovvero da quando ho ideato questa mia folle idea, prevede appunto un "proces
so", un susseguirsi di eventi o azioni concatenati che possono essere riprodotti
in seguito. Come il nastro trasportatore di una fabbrica, dove si eseguono azio
ni ben definite e in seguenza per realizzare il "prodotto" finito.
Ho deliberatamente rotto questo schema. Niente passi da seguire o metodologie, p
er adesso. Solo lo scorrere delle parole che escono da me per mandare un messagg
io a chi legge, frutto di pura improvvisazione e nessuna programmazione. Ho pure
fatto la rima in modo involontario. Credo allora di avvicinarmi pi ai poeti che
ai veri scrittori in questo. Sar questo allora che in passato mi ha portato a scr
ivere poesie?
Anche a generare contraddizioni. Ho parlato di produzione per poi smentirmi poc
he righe dopo. Mi sento come Joyce quando scriveva i suoi romanzi, magari anche
a lui successo questo contrasto interiore che adesso sto provando. E non ho mai
letto nessuna delle sue opere. Di lui so soltanto ch'era irlandese e teneva una
corrispondenza con Italo Svevo, uno dei nostri pi grandi autori.
Parallelamente a questa sfida ne seguo un'altra per migliorare il mio stile. Per
lo stesso periodo di tempo, 21 giorni consecutivi appunto, copio a mano ogni si
ngola parola un romanzo di un grande autore che voglio imitare. Non ti dir chi si
a, voglio tenerlo segreto cos da non influenzare ogni tipo di giudizio su quello
che scrivo. Il solo nominarlo potrebbe portare un'acceso dibattito, e non uno sc
herzo.
L'idea di effettuare quest'altra pratica mi venuta leggendo del materiale sul co
pywriting in rete. La prima informazione che trovai fu quella che occorrono ques
ti famosi 21 giorni per poter apprendere un'abitudine. L'autore dell'articolo co
nsigliava di scrivere per tutto questo tempo per rendere "normale" l'attivit di s
crittura, come uno dei molti "rituali" che facciamo ogni giorno senza che ce ne
rendiamo conto.
La seconda informazioni che trovai proveniva da un ebook scaricato in rete. Qust
o secondo consiglio affermava che ognuno di noi poteva diventare in poco tempo u
n copywriter di successo. Anche tu potresti farlo. Basta scegliere l'autore famo
so che preferisco, meglio uno di grande successo, e copiare a mano ogni singola
parola che ha scritto.
Unendo questi due esercizi nata fuori la sfida delle 2000 parole al giorno per 2
1 giorni consecutivi. In verit ho aggiunto anche i consigli di un grande autore i
nternazionale di romanzi. Anche lui affermava che bisogna scrivere quotidianamen
te, a partire da mille parole giornaliere e poi piano piano aumentarne il numero
col passare del tempo. Soltanto cos, a suo dire, potevi iniziare a fare sul seri
o.
Questo esercizio che ho tramutato in sfida si pu applicare anche in altro dal mio
punto di vista. Ad esempio ti piacerebbe imparare una nuova lingua velocemente?
Scegli dei testi, e anche del materiale audio, nella lingua che preferisci; leg
gi ascolta con molta attenzione, sopratutto la traduzione esatta; copia e pronun
cia parola per parola ogni giorno. Sono sicuro che il risultato straordinario. E
' in cantiere da parte mia anche questa sfida.
Apprendere una nuova abitudine facile, basta seguire uno schema specifico. Tieni
presente che prima c' uno stimolo, di qualsiasi natura e qualit. Questo stimolo t
i porta a compiere delle azioni ben definite. Le azioni ben definite che effettu
erai porteranno ad una soddisfazione, un premio, tangibile o astratto che sia. I
l premio in questa visione d'insieme altro non che l'incentivo a ripetere la rou

tine.
Considera le abitudini che hai, anche mascherate da piccole manie e superstizion
i varie. Seguono sempre la procedura di stimolo, azione e infine soddisfazione.
Un po' come per delle storie efficaci, dove c' un principio, un evento che scaten
a cambiamenti, delle azioni per risolvere il problema che ne nato, infine il lie
to fine che ne segue. C' un preciso schema insomma.
E qui torniamo al "processo creativo". Se vero che sto scrivendo di getto, in mo
do spontaneo e senza alcuna progettazione fatta a monte, vero che sto seguendo i
nvolontariamente un sistema? La risposta s, per tutti quanti, anche per chi crede
di vivere in modo non programmato le giornate. Chi vive alla giornata segue le
sue routine e non se ne accorge nemmeno il pi delle volte.
E' insito nella natura umana avere degli schemi da seguire, sopratutto mentali.
Il bello di tutto questo la possibilit di poter imparare e disimparare qualsiasi
schema si voglia. Basta un minimo di apertura mentale, un pizzico di costanza e
un'obbiettivo da raggiungere per acquisire nuove competenze. Discorso diverso qu
ando invece vuoi perderle.
Per rimuovere un "programma mentale" presente nel nostro cervello bisogna prima
accorgersi della sua esistenza. Poi capire qual lo stimolo iniziale che lo innes
ca, il pi delle volte questo sufficiente a sancirne la fine. In caso contrario bi
sogner sostituire l'azione preimpostata con un'altra per ottenere la stessa soddi
sfazione o premio. Pi facile a dirsi che a farsi.
Perch invece non continuare con l'abitudine di raccontare?
Cosa fa nel tempo libero Alberto Rizziconi
Il magazzino del vecchio Torrisi era un vecchio fienile diroccato. Un tempo era
una villa di un nobile, un barone, poi caduto in disgrazia per debiti da gioco.
Tutt'intorno c'erano alberi d'arance e limoni. Le cicale emettevano la loro sinf
onia caratteristica in quell'afosa giornata di luglio.
Le giornate erano diventate particolarmente torride e il proprietario mal soppor
tava un cos forte caldo. Cercava sempre una valida scusa per non andare l. Non per
ch fosse un brutto posto, voleva evitare di lavorare il pi possibile e sapeva che
la sua sola presenza l gli faceva scattare la sua solita pignoleria. Cos decise di
affidare il grosso del lavoro ad un suo vecchio amico, compare Rizziconi.
Era un uomo sulla cinquantina, alto e robusto, dalla barba grigia incolta e gli
occhi azzurri tristi. Di poca fantasia e molta pratica, ritenuto adatto per qual
siasi lavoro, da quello pulito a quello di pulizia, aveva deciso dopo anni di sc
orribande scellerate di darsi una calmata. Non poteva pi permettersi certi lavori
, non dopo esser stato vicino a rovinarsi la vita del tutto per una questione d'
onore.
Ecco perch quel giorno era l, nel vecchio fienile, insieme ad altri lavoranti.
Allora, cosa vogliamo fare? Continuamo a girarci intorno? Oppure mi dite cos' succ
esso stamattina presto? chiese con tono fermo e la sua voce profonda.
I lavoratori si guardarono tra di loro. Pochi erano tranquilli e sereni, altri a
vevano la tipica espressione di chi non gliene importa nulla. molti al contrario
erano pi tosto nervosi
Stamattina siamo venuti qui come ogni giorno disse uno dai capelli rossi. Parlava
come se avesse preso coraggio dopo molto tempo e abbiamo trovato cos come vede le
i ora. Nessuno di no non sa niente di questo indic il tavolo al centro, dove stava
un uomo seduto con la testa appoggiata al tavolo in una piccola pozza di sangue
che gocciolava a terra.
Mi state dicendo che lo avete trovato cos com' ora? era molto preoccupato per la sce
na che aveva davanti. Sapeva che nessuno di loro poteva aver fatto una cosa del
genere, li conosceva tutti. Eppure qualcosa dovevano pur sapere. Ricciardi lavor
ava l da molto tempo e tutti sapevano della sua passione per le donne.
No signor Rizziconi, non sappiamo cos' successo disse un'altro in un evidente stato
di nervosismo.
Quindi non avete niente da dirmi? Rizziconi non nascondeva nulla e possiamo chiam
are la polizia tranquilli? non voleva farlo, doveva capire cos'era successo prima
. Troppe persone erano interessate a quel pezzo di terreno, sopratutto l'avido A
rene. Avrebbe fatto di tutto per prenderlo, anche bruciare i campi come faceva a
nni fa.

I lavoranti si guardarono tra di loro. Due erano pallidi, in procinto di svenire


. Un'altro si mangiava nervosamente le unghie. Il pensiero comune era quello di
non perdere quel posto di lavoro, era uno dei pochi che pagavano bene e non sfru
ttavano.
Uno di quelli che stava calmo alz la mano credo di sapere cos' successo, purtroppo.
Oh, finalmente qualcuno ha il coraggio di parlare. Dimmi Scarano, cosa sai?
Eh, mi auguro di sbagliarmi prese un bel respiro Rizziconi all'insaputa di tutti po
rtava le donne qui per la notte e...
Questo lo sapevo gi lo interruppe gli ho tolto questo vizio tre mesi fa, quando lo a
vete visto con l'occhio nero, ve lo ricordate?
Molti annuirono.
Allora sapevate che una settimana fa a ripreso e si portava la figlia del Mazzei?
Mazzei quello della concessionaria? chiese speranzoso Rizziconi. Sarebbe stata una
situazione pi gestibile. Lo conosceva di persona e sapeva che ci si poteva ragio
nare.
No scosse la testa quello della macelleria.
Porco giuda si copr il viso con la mano. Quello era una persona terribile. Non mace
llava solo animali. Su richiesta faceva sparire certi cadaveri indesiderati ho ca
pito. Facciamo cos. Aiutatemi a spostarlo, lo portiamo da un'altra parte era megli
o fare come i vecchi tempi: portare certa roba indesiderata e poi fare una chiam
ata anonima.
Nessuno controbatt a quello che disse. Tutti conoscevano il suo passato e sapevan
o che poteva trovare ottime soluzioni.
Signor Rizziconi, sta arrivando un'auto disse uno davanti ad una finestra.
E' Torrisi, l'ho chiamato un quarto d'ora fa.
No, non la sua audi bianca.
Come no? si allarm. Nella sua mente fece una fulminea carrellata delle armi nascost
e che c'erano per ogni evenienza. Chi cavolo ora?
E' una cinquecento gialla. Sta correndo veloce. Ma pazzo questo?
Perch Diego stava venendo l? Non lo avevano avvertito di non passare?
Tutti si affacciarono alle finestre per vedere cosa stava succedendo. La macchin
a si fermo di colpo col fumo che usciva dal cofano.
Ha bruciato il radiatore di sicuro, stava correndo troppo veloce disse uno degli s
pettatori.
Scarano sospir Rizziconi, vagli incontro e vedi che puoi fare.
E quelli chi sono? uno dei lavoratori indic il gruppo di uomini neri che stavano in
fondo alla strada. Emiser il loro urlo gutturale e innaturale.
Diego corse verso il cofano per poi inciampare. Il piccolo Pietro usc e prov a far
lo rinvenire.
Che cavolo ci fa qui il figlio di Arene? esclamo ad alta voce Rizziconi presto, and
iamo a prenderli. Veloci
Andiamo con la mia macchina! esclam Scarano.
Marte, vai a prendere le pistole sotto la scrivania, subito! ordin con tono fermo A
lberto e voi due andate a recuperare il figlio di Arene, andato verso il pozzo.
S, andiamo risposer.
Non ci voleva proprio. Avevano una brutta situazione da risolvere e all'improvvi
so peggiorata dal nulla.
La macchina sfrecciava veloce su quella strada sterrata. Fece una sgommata alzan
do un gran polverone quando arriv alla cinquecento gialla.
Presto, portatelo dentro il fienile prese una pistola e la nascose sotto la maglie
tta nei pantaloni rimango io a parlarci con questi qua.
No, rimango io con lei disse uno dei dipendenti di Torrisi prendendo una pistola.
Era Anselmo, un ex pregiudicato non vi lascio solo.
Fece un cenno d'assenso e sceser dalla macchina.
Presto, prendetelo e portatelo su. Anselmo tu...
Ahhh! Aiuto! un urlo straziante proveniva da dov'era si era diretto il piccolo Pie
tro.
Ca**o! Che gli successo? imprec Scarano.
Anselmo inizi a sparare dalla parte opposta della strada. Gli uomini neri si stav
ano avvicinando ad una velocit fuori dal normale urlando con una voce terrificant

e. Nonostante i proiettili li colpivano continuavano a correre verso di loro.


Che cosa sono quelli? Perch ca**o non muoiono?
Nooo! Fermi! Fermi! un'altro urlo provenne dall'altra parte.
Scarano e un'altro, nonostante la paura, caricarono Diego in macchina. Non c'era
tempo per perdersi in chiaccherare.
Quando si volt vide il Rizzicone sparare un paio di colpi per poi essere preso al
collo da uno di quelle cose, mentre un'altra prese la testa di Anselmo e gliel g
ir all'indietro.
Conclusione
Beh, che dire...
...Continua alla prossima puntata. Stai collegato per scoprire cosa succeder.
A presto.

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