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Bibliografia di
riferimento
riferimento::
((corso
corso Meccatronica II)
DE
Azionamenti a Fluido
--breve
breve introduzione
introduzione-Versione Aggiornata al 22
-11-2007
22-11-2007
Ing.
Ing. Luca
Luca Pugi
Pugi
Azionamenti a Fluido
Con il termine azionamento a fluido vengono genericamente
indicati tutti qui dispositivi di azionamento/trasmissione il cui
funzionamento si basa sullutilizzo di un fluido che posto in
pressione da uno o pi gruppi di generazione viene distribuito
allinterno della macchina attraverso un opportuno sistema di
tubazioni ed utilizzato per azionare una o pi utenze locali.
Il principale vantaggio di questa tecnologia risiede nella
possibilit di trasmettere in maniera semplice (assenza di
molti vincoli tipici di altri tipi di trasmissioni meccaniche) e
con ingombri spesso contenuti forze e/o potenze rilevanti.
Un ulteriore importantissimo vantaggio dato dalla facilit
con cui risulta possibile regolare il pilotaggio degli attuatori
intervenendo su pressione/portata del fluido motore con
tecnologie relativamente semplici (es.valvole)
Generazione
centralizzata del fluido
in pressione (olio)
Regolazione di ciascun
giunto tramite valvole che
regolano il flusso del
fluido nelle camere degli
attuatori
Motore Idraulico
Cilindri Pneumatici
Cilindro Idraulico
Azionamenti a Fluido:
Idraulica e pneumatica
Fluido motore
fluido incomprimibile (liquido
es. olio)
Sistemi
Idraulici o
Oleodinamici
Sistemi
Pneumatici
Azionamenti a Fluido:
Idraulica e pneumatica
Fluido Incomprimibile: un fluido incomprimibile se la sua densit
risulta indipendente dalla pressione cui sottoposto, la maggior parte delle
sostanze liquide (es.acqua,olio) utilizzate in campo industriale si
comportano approssimativamente come fluidi incomprimibili.
Fluido comprimibile: un fluido comprimibile quando una variazione
della pressione cui sottoposto provoca una apprezzabile variazione
della sua densit. Il fluido comprimibile largamente pi utilizzato per gli
azionamenti laria. Laria una miscela di gas diversi in cui prevalgono
largamente Azoto ed Ossigeno. In condizioni tipiche di esercizio il
comportamento dellaria studiato utilizzando il ben noto modello di Gas
Perfetto.
Azionamento Idraulico/Oleodinamico: un azionamento a fluido si
definisce Idraulico se il fluido utilizzato di tipo Incomprimibile
AzionamentoPneumatico: un azionamento a fluido si definisce
Pneumatico se il fluido utilizzato comprimibile, nella quasi totalit dei
casi laria ad essere utilizzata.
PV = RT
RT
P
RPdT RTdP
dV =
2
P
dV dT dP
V
T
P
V=
IDRAULICA/LIQUIDO(OLIO)
& 0
Modellazione della
comprimibilit elastica del fluido
attraverso il bulk modulus (valori
tipici 10000-20000 Bar):
V
EB = P
dV
Fluidi incomprimibili
Legge di Bernoulli
}
p
quota
e.cinet .
}
}
v2
+ gh + = costante
2
quota
grav .
quota
e.cinet .
}
2
}
v
p + + gh = costante
2
14243
p statica
p totale
l1l2l3
11
V
EB = P
= 11
dV
l1l2l3 (1 + 11 )(1 + 22 )(1 + 33 ) l1l2l3 311
11 = 22 = 33
dove :
11 = 22 = 33
ced.
ced. Tub.
Tub.
1
Ereale
Etubo
Eb Etubo
1
1
1
1
1 +
+
1
1
reale
E
E
E
E
Eb + Etubo
b
tubo
b
tubo
PVtubo
=
( calcolato tenendo conto della sola def. della tubazione )
Vtubo
Tensioni e deformazioni su
tubazione
Ipotesi di tubo con spessore sottile stato di tensione membranale
(valida per tubi sottili)
11 22
t
libero }
/ chiuso
}
1
r
r
11 = rP sin d = P ; 0 22 P
2t 0
t 1444424444
2t 3
incastrato
/ aperto
1
11 = ( 11 ( 22 + 33 ) ) ;
E
Vtubo + dVtubo
r + dr = r (1 + 11 )
(1 + 11 )(1 + 11 ) (1 + 211 )
Vtubo
Tensioni e deformazioni su
tubazione
11 = P = E11 ;
t
dVtubo
211
Vtubo
Etubo
Vtubo
P
Et
=P
dVtubo 211 2r
Conseguenze importanti:
1)Cedevolezza tubazioni viene talvolta modellata riducendo
leggermente bulk modulus fluido.
2)Contributo tubazioni pu essere significativo al crescere diametro e
soprattutto in presenza di collegamenti flessibili dove inevitabile
minore rigidezza.
3)Pressione max di esercizio e pressione di burst delle tubazioni (con
stesse caratt.) diminuiscono al crescere del diametro delle stesse.
Energia/Lavoro di compr./espansione
accumulato in un fluido (sist. chiusi): La =
V2
PdV
V1
P2
VdP
P1
Incomprimibile
pv k = costante
Refrig. Isobara
(serb.mpianto)
k = 1 = isoterma
cp
= adiabatica
k=
cv
IsoEntropica
P2
L p = VdP
La =
V2
P1
PdV
V1
IsoTerma
adiabatica
Inter-refrig.
p
k = 1 = isoterma
cp
= adiabatica
k=
cv
isoterma
adiabatica
P2
L p = VdP
P1
Regolazione
con isteresi
Idraulica: Accoppiamento
Centralina-Carico
Tradizionalmente la centralina che produce olio in pressione lavora in modo
continuo: Lenergia accumulata come lavoro di compressione in un liquido
praticamente nulla quindi la centralina deve continuamente adattare la
portata di fluido in pressione erogata alle richieste dellutenza. Eventuali
accumulatori (a gas o meccanici) possono essere utilizzati per ridurre effetti
negativi durante i transitori o per ridurre dimensioni centralina (es.
applicazione presse idrauliche). Gli accumulatori sono cavit in cui pressione
dellolio viene utilizzata per accumulare energia meccanica in componenti
capaci di resituirla quali ad esempio volumi elastici riempiti con gas(tip. Aria
o Azoto), molle e/o altri elementi elastici. In impianti con pompe a cilindrata
fissa portata di olio in che non pu essere smaltita da accumulatori viene
laminata e fatta ritornare al serbatoio. Pompe a cilindrata variabile pilotate in
funzione della pressione di impianto rappresentano soluzione per aumentare
efficienza e flessibilit della centralina.
Attenzione Accumulatori servono a ridurre effetti negativi anche di
fluttuazioni di portata della pompa (es. pulsazioni tipiche di pompe a pistoni)
Generazione Olio
in pressione
Filtro
Esempio di utenza
Inversione moto
ottenuta con
intervento su
clindrata pompa
utenza
Scambiatore di
calore
Pompe idrauliche
A ingranaggi esterni
(m. rotativa)
Pistoni radiali
Pompe idrauliche:esempi
Pistoni assiali
Compressori
Pmax pi comuni
per applicazioni
automazione
Radiale
Assiale
Compressore
a vite
F = PA
Vista la maggiore pressione di
esercizio e la incomprimibilit del
fluido un apparato oleodinamico a
parit di forza erogata risulter
molto meno ingombrante
F = ( P Patm ) A
Se il fluido comprimibile
una parte dellenergia
utilizzata per comprimerlo
non viene utilizzata per
compiere lavoro utile ma
persa al momento dello
scarico dellaria in
atmosfera!!!!!!
Energia dissipata
durante scarico
cilindro
F1 v1
A1
P
F1 PA1 A1
=
=
F2 PA2 A2
se & = 0
F3 = PA3 ; F4 = PA4 ;
F3 A3
=
;
F4 A4
v2 F2
A2
v1 A2
=
v2 A1
F4
F3
A3
P
A4
Wmecc =
Widr
vm
Wmecc = cc
Wmecc = C
In realt per facilitare accoppiamento tra pompa e motore senza
bisogno di riduzioni si si pu scegliere ad esempio un motore
capace di erogare potenza richiesta e variare cilindrata pompa di
conseguenza (ad esempio) sfruttando la relazione seguente:
Wmecc = C = cc C = cc
Q = Av pistone
Q
1
Q = A1v1 = A2 v2
A2 = A1 v2 = v1
A1
A
A2
Q
v=
A1 A2
F = P ( A1 A2 )
Idraulica: configurazione
rigenerativa
F
Q
v = ; F = PA1
A1
Valvola in posizione 2:
Q
v=
; F = P ( A1 A2 )
A1 A2
Valvola in posizione 3:
v=
Q
; F = PA2
A2
Idraulica: configurazione
rigenerativa
Idraulica: configurazione
rigenerativa Conf.1
Se valvola A si trova in
posizione 3 e valvola B in
posizione 2a cilindro avanza con
A
1
1a
2
2a
3
Q
v ; F = PA1
A1
Idraulica: configurazione
rigenerativa
Conf.2
v
Se valvola A si trova in
posizione 3 e valvola B in
posizione 1a cilindro avanza con
A
1
1a
2
2a
3
Q
v
; F = P ( A1 A2 )
A1 A2
Idraulica: configurazione
v
rigenerativa Conf. 3
Se valvola A si trova in
posizione 1 e valvola b in
posizione 2a cilindro avanza con
A
1
1a
2
2a
3
Q
v
; F = PA2
A2
Idraulica: configurazione
rigenerativa : esempi di risultati
simulazione1&2
Pressioni Camera 1 cilindro
Spostamenti
Idraulica: configurazione
rigenerativa : esempi di risultati
simulazione1&2&3
Spostamenti
Fondocorsa
1 sup.
Fondocorsa
1 sup.
Fondocorsa
2 inf.
Valvola di sequenza
Simbolo
Schema
semplificato
Esempio di applicazione
Schema semplificato
v =
*
1*103 / 5*103 m / s
64
(adiabatico)
=
Re
Re 2300
laminare
75
vd
=
(isotermo)
Re =
Re
0.316
turbolento
Re > 2300 = 4
Re
1 2 l
p = v
2
d
b
P
*
1
1
P2 > P2 QN = CPK
1
1 b
293.115
K=
T
F = costante
Q(nota)
Q Patm
v=
A P
P(nota)
pn
Palim
Pattuatore
Psca
2)La portata di fluido entrante/uscente
dallattuatore dipende dalla diversa
prevalenza che si realizza tra attuatore e
alimentazione/scarico. Ne consegue che
comportamento attuatore generalmente
assimmetrico tra alimetazione e scarico. Il
problema particolarmente grave per
attuatori pneumatici dove effetti sonici e
variazione della pressione di lavoro
dellattuatore possono produrre differenze
tempi di scarico molto superiori a quelli di
alimentazione (anche due-tre volte superiori)
Pattuatore
Psca
Molla di richiamo
r
Kequivalente
K equivalente
M
V = volume totale(Va + Vb )
dp1 dp2 dp
( posizione centrale
caut. min freq.nat )
dv
2 A x
4 A x
2 A = Eb
2 A = Eb
F = dp 2 A = Eb
V
V
V
2
K equivalente
dF
4 A2
4 A2
4 A
=
= Eb
r = Eb
= Eb
=
dx
V
VM
corsaM
2 A2
= Eb
vo M
Modello di attuatore+carico
y
M
1
k
K equivalente
dF
4 A
=
= Eb
dy
V
k
c
x
P
Cassetto pu essere
pilotato direttamente
da un solenoide (in
valvole pneumatiche
tipico).
Prestazioni dinamiche
con solenoide non
sono generalmente
molto buone (di solito
massimo 80-100Hz)
LINEARIZZAZIONE VALVOLA
q = q1 = q2 = q1 = h* x
p2 pt
P p1
= h* x
{h = Qn
0.5 ( P pt )
0.5 ( P pt )
( P + pt )
( P pt )
p
p
; p2 = po
; po =
; P =
p ; p1 = p o +
2
2
2
2
P p
q1 = h* x
h* x + h* x
P
P p
P P
2
P
h* p
p
1
x
= h* x + h* x 1
1 = h* x
= ( continua )
P
2
2 P
LINEARIZZAZIONE VALVOLA
h*
( continua ) q1 = h* x
2
x
{0
ricoprimento
/trafilamenti/
oppure linearizzazione
rispetto ad x 0
p
= hx h p p
P
da
diverso
funzionamento
valvola
hp
hx
P +
q
( regolazione pressione
hx
VALVOLA Q(ideale)
reale
VALVOLA P-Q
VALVOLA P
(ideale)
P
X
reale
M
k
d2y
dy
p A = m 2 + c + ky
dt
dt
v1 = v0 + Ay
v2 = v0 Ay
dv1
v1 p
+ h12 p +
= hx hp p
q1 =
dt
2 Eb dt
dv2
v2 p
q2 =
h12 p
= hx + hp p
dt
2 Eb dt
= hx hp p
dt
2 Eb dt
dv2
v2 p
h12 p
= hx + hp p
q2 =
2 Eb dt
dt
v1 = v0 + Ay
v2 = v0 Ay
Continuit
Relazione
Cinematica
Dinamica del sistema
meccanico eq. SDOF
d2y
dy
p A = m 2 + c + ky
dt
dt
= hx hp p
dt
2 Eb dt
dv1
dy
v1 = v0 + Ay
=A
dt
dt
( h12 + h p ) p +
vo d p
dy
= A
+ hx x
2 Eb dt
dt
vo
Trasformata di laplace p ( h12 + h p ) + s
= Asy + hx x
2 Eb
Asy + hx x
hx x
Asy
p =
vo
vo
vo
( h12 + h p ) + s
( h12 + h p ) + s
( h12 + h p ) + s
2
2
2
E
E
E
b
b
b
Asy + hx x
vo
( h12 + hp ) + s
2
E
b
Asy + hx x
vo
( h12 + hp ) + s
2
E
b
pA = mys 2 + cys + ky
A = mys 2 + cys + ky
vo
A ( Asy + hx x ) = ( h12 + hp ) + s
1424
3
2 Eb
ht
( mys 2 + cys + ky )
vo
A ( Asy + hx x ) = ( h12 + hp ) + s
1424
3
2 Eb
ht
( mys 2 + cys + ky )
vo
A sy + Ahx x = ht ( mys + cys + ky ) + s
mys 2 + cys + ky )
(
2 Eb
2
ht m 2 ht c
ht k
vo m
vo c
vo k
A
3
2
x=
ys +
ys +
ys +
y+
ys
ys +
ys
hx
Ahx
Ahx
Ahx
2 Ahx Eb
2 Ahx Eb
2 Ahx Eb
y hx
=
x A
1
vm
s 3 o2
2 A Eb
2 vo c
ht k
ht m ht c
vo k
s
s
+
+
+
+
+
1
2
2
+ 2
2
2
2 A Eb
2 A Eb A A
A
1
vo m
s 2
2 A Eb
3
2 vo c
ht k
ht m ht c
vo k
+ s 2 + 2 + s 2 + 2 + 1 + 2
2 A Eb
2 A Eb A A
A
1
vo m
s 2
2 A Eb
3
2 vo c
ht k
ht m ht c
vo k
+ s 2 + 2 + s 2 + 2 + 1 + 2
2 A Eb
2 A Eb A A
A
Eb
= grande ( es. fluido incomprimibile )
vo
ht elevati trafilamenti
y
=
x
hx
hm hc
hk
s2 t + s t + A + t
A A
A
Eb
= apprezzabile ( ca so reale )
vo
ht = p icco lo m a non trascu rabile
k e c tra scurabili ( caso com une )
y hx
=
x A vo m
s 2
2 A Eb
1
2
ht m
s + s 2 + 1
A
2A2Eb
n =
vom
y ( s ) hx
=
i( s)
A vo m
s 2
2 A Eb
1
2
ht m 2
2
+
+
+
+
1
2
s
s
s
s
)
v
A2 ( v
mag
y ( s ) hx
=
i(s)
A vo m
s 2
2 A Eb
1
2
ht m 2
2
s
s
s
s
1
2
+
+
+
+
)
v
A2 ( v
BODE (esempio
tipico)
20db/decade
phase
60db/decade
Polo cilindro
(ris.smorzata in funzione di ht)
-90
Polo valvola
(ris.smorzata in funzione di
-270
-450
freq
100db/decade
Introduzione ad Amesim
1)Segue una rapida carrellata dei principali simboli
utilizzati per descrivere componenti di circuiti pneumatici
oleodinamici effettuata utilizzando gli elementi di libreria
Amesim.
2)software di simulazione Amesim introduzione
3)Esempi di simulazione di impianti
pneumatici/oleodinamici
4) Problematiche relative alla simulazione di sistemi STIFF
e/o con discontinuit
Al momento non sono disponibili appunti su questa parte
del corso (lo saranno in futuro) ci scusiamo per mancanza e
si consiglia vivamente attenzione a spiegazione in classe !!!!
Effort (e)
Flow (f)
Force (F)
Velocity (v)
Torque ()
Angular velocity ()
Elettrico
Voltage (V)
Current (i)
Idraulico
Pressure (P)
Temperature (T)
Pressure (P)
Chemical potential ()
Enthalpy (h)
Meccanico
Termico
Termo-Chimico
Magnetico
P=effort
Q=flow
Effort=e0=P0
Flow=0
effort
C
flow
e fdt
Elemento C
(capacit impianto)
Elemento linearizzato es.
per regime turbolento
e f
e f&
Elemento R
(perdite di carico)
Elemento I
(inerzia meccanica
concentrata)
DE
Azionamenti elettrici
elettrici::
Ing.
Ing. Luca
Luca Pugi
Pugi
Rapporto di Trasmissione
In molte applicazioni gli attuatori non forniscono direttamente forzacoppia al sistema controllato (quando attuatore in presa diretta si
parla spesso di direct drive).
In molti casi nonostante lattuatore sia capace di sviluppare una
potenza sufficiente allazionamento del carico la coppia/forza erogata
risulta insufficiente e si rende necessario luso di uno stadio di
riduzione per adattare la caratteristica del motore a quella del carico
controllato.
Esempio: in molte applicazioni motori elettrici di dimensioni
estremamente ridotte sviluppano potenze rilevanti ma coppie molto
piccole (potenza max erogata ad alto numero di giri).
Luso di uno stadio di riduzione permette di utilizzare un motore
relativamente piccolo (e quindi economico).
In questi appunti vengono forniti alcuni criteri indicativi per la scelta
del rapporto di trasmissione pi o meno ottimale in ragione di taglia
e caratteristiche di attuatore e carico.
Rapporto di Trasmissione
Volano
Motore
riduttore
Esempio: motore con
coppia motrice allo spunto
nota Mm inerzia Im carico
puramente inerziale Ic
Rapporto di Trasmissione
Motore
riduttore
motore
=
carico
Volano
1
2
Ec = ( I c + 2 I m )& carico
2
Q = M m ; = carico
( I c + 2 I m )&& = M m && =
d&&
d
Mm
2
( Ic + Im )
M m ( I c + 2 I m ) 2 2 I m M m
(I
+ Im )
2
d Ec
dt &
Ic
2
2
&&
max se M m ( I c I m ) = 0 =
Im
M m ( Ic 2 Im )
(I
+ Im )
2
Ec
= Q
Rapporto di Trasmissione
Massima accelerazione allo spunto non certo
lunica specifica vincolante nella scelta di un
azionamento. Motori reali normalmente utilizzati
per azionamenti industriali possono produrre
coppie e potenze variabili entro ben determinati
regimi di rotazione. Se il rapporto di riduzione
prescelto molto elevato, a velocit relativamente
piccole del carico possono corrispondere regimi di
funzionamento dellattuatore incompatibili con le
sue caratteristiche(giri troppo elevati,
potenze/coppie richieste non disponibili, etc).
riduttore
Volano
coppia
Motore
E = k&
V = E + RI + LI&
P = EI
V = k& + RI + LI&
M = EI
&
V k& k
M m =
V k&
R
a regime I& = 0 I =
R
V k& k&
P=
R
potenza
giri
Esempio di motore
reale motore dc
ad eccitazione
separata
Motore Dc
Motore brushless
Motore DC
magneti permanenti
Servoattuatori:esempi
Riduttore
epicicloidale
Sensore
posizione
Motore
riduttore
Volano
coppia
Motore
E = kl I&
&
V = E + RI + LI
P = EI
V = kl& I + RI + LI&
C = EI
&
2
V
C = kl
&
V
R + kl
&
a regime I = 0 I =
2
&
R + kl
& V
=
P
k
l
&
R + kl
potenza
giri
Esempio di motore
reale motore dc
ad eccitazione serie
(dc-universale o
monofase a
collettore)
riduttore
Volano
coppia
Motore
Pm = 3
Pm = 3
Vas 2
e
e
Rr
R
j
L
j
Llr
+
+
+
s
ls
s
p
p
Rr
(1 s )
s
& p
s = 1
& p
Rr
2
& p
e
e
e 1
+j
Lls + j
Llr
Vas 2
e Rr
Rs +
e & p
Mm = 3
Vas 2
e Rr
e
e
Rs +
+j
Lls + j
Llr
&
p
p
e p
Rr
p
& p
e 1
potenza
Motore AC asincrono
giri
Esempio di motore
reale motore
asincrono
Motore
riduttore
Volano
coppia
Caratteristica
Ideale
Cmax
Pmax
Iperbole isopotenza
C*=Pmax
max
giri
giri
potenza
coppia
potenza
coppia
Esempi reali
giri
ESEMPIO
Max Coppia ist.
(raff. forzato)
Max Coppia ist.
(raff. naturale)
Continuativa
(raff. forzato)
&
Continuativa
(raff. naturale)
&
Frequenza inpulsi(giri)
Curva di pull in: max coppia di arresto/spunto applicabile senza che
motore perda passi (tiene conto della sola inerzia del motore)
Curva di pullout: max coppia appicabile senza che motore perda passi
Normalmente costruttori forniscono o sola curva di pull out e inerzia
rotore, oppure entrambe le curve (pull in e out).
Ovviamente curva di pull out quella pi significativa
( )
Coppia motore Cm
Giri carico
Ipotesi preliminari:
Coppia resistente Ctot viene stimata come somma di un contributo inerziale e
di una coppia resistente Cr funzione della sola velocit angolare del carico
(ipotesi non sempre verificata, in caso contrario si usa opportuna
maggiorazione). Si ipotizza una velocit massima di esercizio
( )
= Cr & + ( I c + 2 I m ) &&
( )
( )
&
&
Cm ( , ) = M m
( )
( )
&&max (&) =
( )
Cdiff &,
Ic + Im
&&max (&max ) = 0
( )
&
&
C ( , ) = M ( )
&
&
C ( , ) = M ( )
1.5
&
&
Cm ( ,1.5 ) = M m
m
Carico Cr
Coppia motore Cm
&max (1.5 )
&
max
( / 1.5)
Giri carico
&max ( )
Effetto di rendimento/irreversibilit
della trasmissione
&&
2
c
&
&&
=
M > 0 + I m = M m
M m Ic
+ Im
&&
2
I
&
&&
M m < 0 ( I c + I m ) = M m
= I
M m ( I c + 2 I m )
Effetto di rendimento/irreversibilit
della trasmissione(esempio)
Andamento velocit volano (rpm)
= I = 0.5
= I = 0.99
Modello Amesim
corrispondente
= = 0.7
I
Effetto di rendimento/irreversibilit
della trasmissione(esempio)
Andamento accelerazione (rad s-2)
= I = 0.99
= I = 0.7
Modello Amesim
corrispondente
= = 0.5
I
Q f = kz
z& = Ax& x& z n x& z n 1 z
x = spostamento nella direzione
di applicazione della
8
6
4
2
0
-2
-4
forza Q f
-6
-8
-10
-25
-20
-15
-10
-5
10
15
20
c()
Motore
riduttore
&&
m
k
I
M
=
+
m
c
m m
I && = k m
c c
c
c ( I c s + k ) =
2
kM m +
k2
Im s2 +
Carico inerziale
m
k
2
I
s
M
=
+
m
c
m m
I s 2 = k m
c c
c
c =
M
+
= m c
m
k
2
Im s + 2
c =
2
( I c s + k )
Mm
2
2
( I c s + k ) I m s + 2
2
k
Mm
k 2
I
I
s
k
I
I s
+
+
c m
m
c
100
50
Attenuazione
80db /decade
-50
-100
Im + Ic
n = k 2
Ic Im
2
-150
-200
-250
-3
10
-2
10
-1
10
10
10
10
10
Risonanza pi
piccola o assente in
presenza di
smorzamento
Accelerazione angolare
60
40
20
0
Im + Ic
n = k 2
Ic Im
2
Attenuazione
40db /decade
-20
-40
-60
-80
-100
-3
10
-2
10
-1
10
10
10
10
10
cedevolezza
Motore
Gain
riduttore
Carico inerziale
Casi estremi
k
Ic
Alti Guadagni
di anello
k ( Ic + 2 Im )
Bassi
Guadagni
anello
n =
n =
2 Im Ic
Ic
2 Im
Ic
m o to r e
c a r ic o
1
E c = ( I c + 2 I m ) & c2a r ic o
2
1 I &2
2
Q = M m M d
= M m M
( I c + I m ) &&c +
2
= c a r ic o
d E c Ec
= Q
d t &
Al crescere di
1 I &2
cala influenza
Md +
M m
2
disturbo su acc.
&&c =
2
2
(Ic + Im ) (Ic + Im )
scarco
Hand
effector
carico
Conf.A
Conf.B
Asse controllati 1 e 2:
carichi diversi in funzione
posizione hand effector;
inerzie assi diverse in
funzione di configurazione e
carico su hand effector. Infine
forze inerziali (es. centrifughe
coriolis etc.)dovute a moti
combinati di 1 e 2 variabili
in funzione di configurazione
e moto dei giunti
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Sia G(s) la funzione di trasferimento che lega una variabile di controllo
in ingresso(ad esempio la coppia motrice fornita ad un volano) ad una
in uscita (esempio la velocit angolare del volano).
Naturalmente affinch si possa definire una funzione di trasferimento
occorre naturalmente che sistema fisico sia rappresnetato da un
sistema di equazioni differenziali LTI (Lineare Tempo Invariante) e/o
che si stia studiando un modello LTI che ne approssima
comportamento rispetto ad una determinata configurazione
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Riprendiamo esempio precedente quello di un motore che viene
utilizzato per controllare un carico inerziale attraverso trasmissione
con rapporto di trasmissione t cedevolezza nota k
Sensore
posizione
Motore
Coppia
motrice Mm
Cedevolezza k
riduttore
Carico inerziale
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Ipotizziamo dei valori numerici per diverse grandezze
Ic inerzia carico= 10 Kgm2; Im inerzia motore= 0.05 Kgm2;
= 10; K=10000 Nm/rad; C=100Nms/rad
Sensore
posizione
Motore
Coppia
motrice Mm
Cedevolezza k e smorzamento c
Carico inerziale
riduttore
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Ipotizziamo di voler controllare velocit del carico controllo in
retroazione
Misura
cedevolezza
velocit
Carico
Motore
riduttore
inerziale
Velocit
desiderata
(riferimento)
Gain
errore
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Ipotizziamo di voler controllare velocit del carico controllo in
retroazione
Si ipotizza che attuatore si comporti
G(s) =
Mm
c s
Mm
Velocit
desiderata
(riferimento)
velocit
+
Gain
coppia
G (s )
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Ipotizziamo di voler controllare velocit del carico controllo in retroazione
posto v = &c
G (s) =
s
v
1
= c =
M m M m I c I m s 2 + (cI m + cI c / )s + kI m + kI c / s
B o d e D ia g r a m
-80
Magnitude (dB)
-100
-120
-140
-160
-180
-200
-90
Phase (deg)
-135
-180
-225
-270
10
10
10
Fre q u e n c y
( r a d /s e c )
10
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
v = K p G ( s ) e = K p G ( s )(vrif v )
K pG ( s)
v
P( s) =
=
v rif 1 + K p G ( s )
Funzione di trasferimento
tra velocit desiderata e
misurata del carico
Velocit
desiderata
(riferimento)
Velocit
effettiva
+
Gain
errore
coppia
G (s )
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
K pG ( s)
v
1
=
; e = (vrif v ) =
P( s) =
1 + K pG ( s)
vrif 1 + K p G ( s )
P(s) rappresenta la risposta in frequenza del sistema controllato,
studiando andamento di P(s) in funzione della frequenza si potrebbe
studiare come il sistema risponde a& segnali di riferimento con
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
K pG ( s) = G * ( s)
In breve:
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Andamento (Bode) di G*(s) al variare di Kp
Bode Diagram
50
G1
Stabile
G1000
G100000
G300000
0
Magnitude (dB)
G500000
Prossimo a instabilit
-50
Instabile
-100
-150
-200
-90
Phase (deg)
-135
-180
-225
-270
0
10
10
Frequency (rad/sec)
10
10
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Risposta al gradino unitario al variare del guadagno(gain) Kp
1.5
gain=1
gain=1000
gain=100000
gain=300000
gain=500000
Rif desiderato
Velocit (rad/s)
0.5
-0.5
0.5
1.5
Tempo (s)
2.5
Inizialmente
aumentando Kp
aumentano le
prestazioni
(nellesempio da 1 a
100000) poi il
sistema pur
funzionando
comincia a
manifestare
chatter/sovraelongazione(kp=300
000) quindi va
instabilit (kp
=500000)
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Esempio Confronto di P(s)
Bode Diagram
20
P300000
Magnitude (dB)
P100000
-20
-40
-60
-80
Phase (deg)
-100
0
-90
-180
-270
-1
10
10
10
Frequency (rad/sec)
10
10
Controllo in retroazione di un
sistema SISO (Single Input Single Output): Accenni
Come variano le radici di P(s) al variare di K
Parte Reale
Positiva=Instabilit
Root Locus
400
300
Kp crescente
200
Imaginary Axis
100
-100
-200
-300
-400
-400
-300
-200
-100
Real Axis
100
200
stabile
50
G1
Magnitude (dB)
G1000
Instabile
G100000
G300000
-50
G500000
-100
-150
-200
-90
Abbassando K e C
(k=1000Nm/rad
c=50Nms/rad della
trasmissione).
Phase (deg)
-135
-180
-225
-270
0
10
10
10
Frequency (rad/sec)
10
Il sistema diventa
instabile per Kp
molto pi bassi
DE
Azionamenti elettrici
elettrici::
Direct Drive
alcuni concetti fondamentali su torque motor,
motori lineari e su azionamenti in generale
Ing.
Ing. Luca
Luca Pugi
Pugi
Macchine rotanti
TORQUE DRIVE:
Si tratta di motori elettrici
il cui dimensionamento
stato ottimizzato per
erogare elevate coppie a
basso numero di giri: i pi
diffusi sono di tipo
brushless
Motori lineari :
Magneti permanenti (sincroni)
A induzione (asincroni)
I sincroni sono i pi diffusi In
ragione di forma/tecnica
costruttiva vengono classificati
come tubular, ironless/ironcore
etc.
F = qv B
Forza di Lorenz
C = IA B =
= l 2 r I B sin( )
2r
Attuatore
riduttore
carico
Tradizionale/es.1
Tradizionale/es. 2
(trasmissione a cinghia es. lavatrice)
Direct Drive
Conseguenze: la forma dellattuatore tende
a diventare pi tozza del corrispondente
attuatore tradizionale, per smaltire calore
dovuto a correnti elevate pu rendersi
necessario (opzionale) raffreddamento
forzato ad aria o ad acqua.
Etel
M rotore = r 2 l
I rotore = r 4 l
Cmotore = nspire Aspira = r 2 l
amax motore =
Cmotore
1
= 2 (inerzia motore prevalente)
I rotore
r
Ring motor(Allied)
Coppia
GIRI
Motori DC:
E = k&
V k& k
M m =
V = E + RI + LI&
R
&
&
=
+
+
V
k
RI
LI
P = EI
V k& k&
M = EI
P=
R
m &
Motori DC :
E = k&
V k& k
M m =
V = E + RI + LI&
R
&
&
=
+
+
V
k
RI
LI
P = EI
V k& k&
M = EI
P=
R
m &
( )
M m &
M m (0) =
kV
R
Pm ax( teorica )
M m1 (0) =
V2
=
4R
k 1V
R
&* =
V
k
1
1
B1 = B k 1 = k
2
2
V
*
&
1 =
k1
&
( )
P &
1
1
B1 = B k 1 = k
2
2
&* =
V
k
Pm ax( teorica )
V2
=
4R
V
*
&
1 =
k1
&
Iperbole iso-potenza in grafico potenza-giri diventa ovviamente
retta inviluppo di tutte le curve di potenza corrispondenti a stesso
V e diversi valori di campo
( )
M m &
max I max RI 2
2
max P VI max RI max
max
Controllo Armatura
E = k
Iperbole
I = costante=I max
Controllo Armatura
V = Vmax
V E
Controllo Campo
I campo = costante
k = k max
iso-potenza
Controllo Campo
k = k max
&f
&f
&
&
ESEMPIO
Max Coppia ist.
(raff. forzato)
Max Coppia ist.
(raff. naturale)
Continuativa
(raff. forzato)
&
Continuativa
(raff. naturale)
DC+
DC+
3
Res.
Fren.
Collettore
(allarmatura)
6
-
+
Spire Campo
=90
2r
DC-
7
DC-
Controllo Campo:
DC+
DC-
DC+
Collettore
(allarmatura)
1
3
- +
Res.
Fren.
2
5
Ra
4
La
k&
DC-
Controllo Armatura:
Con un semi-ponte a diodi
controllati (es. GTO, IGBT,Mosfet
etc) possibile controllare
trazione e frenatura del motore. Il
tiristore 1 regola la tensione di
alimentazione armatura regola
V. Il tirist. 2 interviene in
frenatura. I diodi 3 e 4
proteggono i tiristori 1 e 2 e
sono utilizzati sia per frenatura
dissipativa (energia diss. su res.
di frenatura tramite 5), sia di
recupero in questo caso bus
DC a assorbire potenza in
eccesso (es. batteria piombo o
convertitore rev.)
DC+
DC+
3
Collettore
(allarmatura)
6
Res.
Fren.
Spire Campo
=90
2r
DC-
DC-
Esempio 2:
In questo secondo esempio il controllo dellarmatura ad essere
su quattro quadranti grazie ai tiristori 1 2 3 4.
Per quanto riguarda il campo il semplice circuito costituito da
tiristore 6 e diodo 7 serve solo per mantenere modulare la
corrente (PWM) allinterno delle spire del campo intervenendo sui
tempi di apertura di 6.
Anche in questo caso pu avvenire a per dissipazione su
resistenza di frenatura tramite 5 oppure a recupero se
alimentazione DC lo consente.
Avvolgimenti dello
statore (campo
magnetico
rotante)
Collettore
-
=90
2r
B
C = IA B =
= l 2 r I B sin( )
Motori DC a collettore
Coppia massima quando B campo
perpendicolare a spira
Spira rotante
equiv.
Ib
Bc
120
Ic
I a = I cos (t )
120
120
Ia
Ba
I b = I cos (t 120 )
I c = I cos (t 240 )
1 1
3
sin ( t )
cos ( t ) +
2
cos ( t ) 2 2
+
0
3 1
3
2 2 cos ( t ) + 2 sin ( t )
= L I ( B a + B b + B c ) = L I
=
1 1
co s ( t ) + 3 sin ( t )
2 2
3
1
3
t
co
s
sin
( )
( )
2
2
2
3 LI
2
c os
sin
( t )
( t )
1 1
3
sin ( t )
cos ( t ) +
2
cos ( t ) 2 2
+
0
3 1
3
2 2 cos ( t ) + 2 sin ( t )
= L I ( B a + B b + B c ) = L I
=
1 1
cos ( t ) 3 sin ( t )
2 2
3
1
3
t
co
s
sin
( )
( )
2
2
2
3 LI
2
c os
sin
( t )
( t )
c
Controllando Apertura e Chiusura dei 6
diodi (anche con tecniche PWM o SVM)
controllati si pu generare qualsiasi
forma donda sulle tre fasi e gestire
motore su quattro quadranti (trazionefrenatura in entrambe le direzioni di
moto)
dc-
dc+
Avvolgimenti dello
statore (campo
rotante)
90<<180
rotore elidendolo in parte. Ne consegue una riduzione delle forze controelettromotrici sulle spire quindi a parit di V di alimentazione lassorbimento di
una maggior quantit di corrente. In poche parole leffetto approssimativamente
equivalente ad una riduzione della costante K specie per valori di prossimi a
90
Rif.
coppia
Rif.
corrente
statore
Calcolo correnti
ciascuna fase
Controllo
correnti(inverter)
Chopper
frenatura
Filtro
alimentazione
m
o
t
o
r
e
p
m
Alcuni azionamenti prevedono la possibilit di funzionare sia con
alimentazione trifase sia monofase (due fasi su a e b) nella maggior parte
dei casi prestazioni con monofase sono nettamente inferiori
a
b
c
Chopper
frenatura
Filtro
Alimentazione
reversibile
m
o
t
o
r
e
p
m
Energia
meccanica
(trazione)
M
o
t
o
r
e
p
m
M
o
t
o
r
e
p
m
Motori lineari:
Si riporta nel disegno a sinistra (fonte California linear
device) un concetto di base molto semplice:
motori lineari sono concettualmente derivati dalle
corrispondenti macchine rotanti (es tagliando e
sviluppandone avvolgimenti statorici e rotore).
Possono essere viste anche come macchine rotanti aventi
diametro infinito ed un numero enorme di coppie polari.
Nellesempio proposto si parla di motore lineare a magneti
permanenti o sincrono perch concettualmente derivato da
un brushless cio da una macchina sincrona PM. Nel
disegno si riporta un ulteriore sviluppo il motore lineare
tubolare i cui rotore e statore sono ottenuti avvolgendo i
corrispondenti elementi del motore lineare intorno ad asse
di traslazione motore
Esempio di applicazione
vantaggiosa di motore lineare
Etel
Eliminazione di
trasmissione vite
madrevite per attuazione
moti lineari
Lineari Ironcore:
Etel
Commercialmente i pi diffusi
Lineari Ironcore:
Rockwell
Lineari Ironcore :
principio di funzionamento
Fa
avvolgimenti
Fa
F
-F
Via Magnetica
Via Magnetica
Schema di principio: per garantire forza di avanzamento correnti
sulle spire degli avvolgimenti devono essere commutate in maniera
diversa in funzione della posizione che quindi deve essere
continuamente misurata (es. sensore hall, riga ottica etc) . Tra via
magnetica ed avvolgimenti si stabiliscono forze attrattive Fa molto
grandi (assenti in macchine rotative per simmetria assiale) che si
scaricano su guide prismatiche
Lineari Ironcore :
montaggio tipico
Lineari Ironcore :
montaggio serie
Lineari Ironcore :
montaggio parallelo
Lineari Ironcore :
rotore e via magnetica sezionati
Lineari Ironcore :
montaggio contrapposto
n
io
t
c
fri
w es
Lo uid
g
ar
e
in r
L
.
e
pt od
O c
en
Motor coils
P.Mag. Way
P.Mag. Way
mo
tio
n
Motor coils
Montaggio
Contrapposto
Grazie a montaggio
contrapposto possibile
ottenere elevate spinte ed
al contempo bilanciamento
forze attrattive con
conseguente azzeramento
reazioni vincolari scaricate
su guide prismatiche
Tubular Ironcore :
Motori Tubolari
Yamaha
Bilanciamento Assicurato dalla assial-simmetria della
macchina
Lineari Ironless:
In-position
Tecnologies
Via Magnetica
Avvolgimento
Ironless
Esempio costruttivo
Si tratta di motori DC con avvolgimenti assiali che interagiscono con
campo magnetico prodotto da due piastre disposte anteriormente e
posteriormente. Le piastre possono essere composte entrambe da P.M
(double side) oppure essere una P.M. e laltra di ferro dolce(single
side) per garantire chiusura circuito magnetico e sfruttare campo
indotto
Lineari Ironless:
Avvolgiment
o assiale
Magnete P.
Magnete
P.
Motore con
rotore a
disco
Motore
lineare
Ironless
Etel
Ironless
Ironcore
Vantaggi Ironless:
Pesi/inerzie avvolgimenti ridottissimi(accelerazioni enormi con
payload ridotti).
Disposizione magneti simmetrica: forze di attrazione tra
magneti e avvolgimenti sono bilanciate (reazioni vinc. Su guide
nulle)
Funzionamento smooth in tutti i range di velocit con
cogging forces nulle o trascurabili
Etel
Ironless
Ironcore
Svantaggi Ironless:
Costo pi elevato specialmente delle vie magnetiche
(penalizzazione su lunghe corse)
Spinte massime tendenzialmente pi basse degli Ironcore
Rapporto spinta/correnti assorbite (e quindi riscaldamento) pi
sfavorevole rispetto Ironcore
COGGING TORQUE/FORCE
definizione
Nelle macchine rotanti molto difficile garantire una riluttanza costante al
variare della posizione angolare del rotore rispetto allo statore. Quando il
rotore di una macchina a magneti permanti (PM) viene posto in movimento
queste piccole variazioni di riluttanza del circuito provocano un disturbo di
coppia periodico chiamato coppia di impuntamento o cogging torque.
Il fenomeno apprezzabile se si fa ruotare a mano un motore PM spento
(rotazione non omogenea si avverte resistenza meccanica a scatti mentre
si muove motore). Specialmente se motore viaggia a bassa velocit e con
basse correnti questo fenomeno pu risultare dannoso per il corretto
pilotaggio del carico. Analogamente per motori lineari la cogging torque si
traduce in una cogging force cio in un disturbo periodico sulla spinta del
motore (rispetto a passo dei magneti su pista magnetica). Il fenomeno del
cogging viene molto studiato per applicazioni direct drive sia per velocit
organi motore pi solitamente bassa per il particolare disegno dei motori
(geometria, dimensionamento del circuito magnetico)
COGGING TORQUE/FORCE
SKEWING dei PM
BALDOR
Collettore
lineare
Vantaggi:
azionamenti e
motore meno costosi
Svantaggi:
Usura e scintillio
collettore.
Prestazioni limitate
Vantaggi:
BALDOR
Avvolgimenti
parte mobile
Svantaggi:
Elevate correnti negli avvolgimenti
statorici
Per molte applicazioni motori PM
continuano offrire prestazioni sup.
-STEPPER MOTOR
Motore a passi a induttanza
variabile (meccatronica I)
H2W
Machine design
Vantaggi:
Svantaggi:
Economicit
Controllo posizione in anello
aperto
Controllo e gestione
semplice
es funzionamento
Magnete
permanente
S
Avvolgimento
bifase A
N
p/2
Spost.ass. 0
Ni
p/2
p/4
Si
p/2
Quando avvolgimenti sono spenti magnete permanente assicura una relativa stabilit
intorno a configurazione di riluttanza minima (fenomeno analogo a cogging).
A motore acceso i due avvolgimenti A e B sono alimentati con correnti variabili come
onde quadre di frequenza sfalzate tra loro di /2. La velocit di avanzamento v
risulta proporzionale a frequenza ed al passo p della dentatura.
t
dt
( 0, 2 ] + 2n
( 2 , ] + 2n
( , 3 2 ] + 2n
Ia
Ib
( 3 2 , 2 ] + 2n v vmedia =
s=
p
2
p
n fronti rise + n fronti fall )
(
4
Spost.ass. p
Spost. inc. p
0 < t
S
Spost.ass. p
Spost. inc. p
S
Ni
Si
Ni
Si
< t
Spost.ass. 3/4 p
Spost. inc. p
S
< t
Ni
3
2
Si
3
< t 2
2
Spost.ass. p
Spost. inc. p
S
Ni
Si
Paria
Ni
Si
Ruchservomotor
y
x
Tabella riassuntiva