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in Prosa
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Mirko Morello
Ai confini, il Mare
Un Adagio
G.C.
I CORTI IN PROSA
10 Lacrime a Bahia
Quel giorno
Road to save Haiti
Ballata per Nicole
Due giri di chiave ancora
Tienimi con te
Profumo dambra
Asir
Gloria e Onore
Tonnarella
Ai confini, il Mare
Un Adagio
I CORTI IN PROSA - 11
Ai confini, il Mare
Carl Phillip Gottlieb von Clausewitz (1780 1831), teorico militare e scrittore prussiano.
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C unurgenza che ormai, non posso pi tacermi: Matilde, mi
scuso per la mia assenza, per laverti lasciata con la rabbia, per
il mio orgoglio, per il mio credo umano di ricostruire, aiutare,
proteggere. Per non aver messo te sul gradino pi alto dando per
scontato il tuo perdono, nella sciocca pretesa di saper
quantificare il tuo amore.
Matilde, i tuoi occhi non hanno potuto seguirmi in questi
scenari decadenti, di corpi metallici e di carne che si rialza,
lentamente, gemendo, lamentando, serrando i pugni nellodio...
eppure, mon amour, nellesplosione che mi ha travolto, io ho
rivisto gli occhi della ragazza che a Parigi, tre anni fa, nella
tormenta, mi travolsero lesistere. Gli occhi della mia donna che
mi supplicano la rimanenza ai confini del treno che cha diviso,
pugnalandoti il cuore e negando, al mio, il tuo esserci. La tua
serena presenza.
Matilde, ho rivisto le viole e udito il mare prima di spegnermi,
ma non la tua voce, non ho fatto in tempo a riassaporarti n la
luce m pi filtrata nelle pupille.
Non sento il corpo! come la tua voce: perduta, distante,
trattenuta in una dimensione a cui mi si nega laccesso.
Come raggiungerti?
Come raggiungere quella scia di diamante e tornare?
Non ho pi la vista e la mia scrittura dettato di qualcun altro
ma anche cos, anche senza sguardi, mani, olfatto, lingua,
udito, io saprei riconoscerti se tu fossi qui a stringermi, a
rinnovare la tua voce rifocillandomi da questo gelo che mi vince
o che, forse, mi ha gi vinto.
La morte ti fa giurare di seguirla rinnegando la vita ma ho
ancora una promessa da mantenere ed quella di renderti sposa.
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Dal mio letto infermo, in una citt che prima di questi mesi non
aveva alcun significato, sconosciuta alle nostre storie, io ti
scelgo e ti prendo per questi ultimi ruggiti di vita che
minfervorano in petto e per il futuro (ignoto al mio silenzio)
come mio unico amore vitale, come dimora incrollabile ed eterna
per il mio ristoro. Matilde, mi dono al tuo corpo per farmi tua
voce nei giorni in cui ti sar negata dagli eventi, per farmi tua
forza per quei giorni in cui ti verr meno, negata dagli affanni.
Mi lego alla tua anima per non disperdere la mia essenza
affidandoti il mio segreto.
Ti amo, ti prendo e ti scelgo per onorare e fregiare la mia vita
del solo orgoglio daverti conosciuta, resoti un sorriso e mia
sposa con un cuore da difendere.
Matilde, amore...
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