Qualche estasi, presso magmi e brillamenti Non so se un ricordo, o solo un sogno Nel mio pianto, che lascia un solco Sulla pelle, color olio, a staccarsi da me.
E quello sale, dallacheronteo pozzo
Quale lucida vanit della mia illusione Una scala, fianco a fianco, a sorreggere Motivazione tramite pioli, incastrate corde A sembrar ignifughe, dal calore sprigionante.
Temperatura che non si pu toccare
I miei neuroni a perder cariche, brividi In un cedere, come passi per la fossa Mentre lava a creare sabbie mobili A nulli Kelvin, foro senza ritorno.
E desidero solo scottarmi, in un abbraccio
Volto solo a provocarmi, sapidi mulinelli Infilzati ai talloni, e tra imprechi fino agli assoni Mi trainano e mimbrigliano, asciugandomi dosmosi Tempo e credenza, incudine e martello.
Quella scala come una stella, nello spazio zozzo
Tra me e lei, meteoriti e brillamenti, a bruciare Magnetismi forse esistenti, protezioni e portamenti Questo libro non esiste, svanendo piano piano Sembra che ogni pagina sia un sogno disumano.
Salir alcuni pioli, filosofali pietre
Di amicizie forti, toccate da Mida
Una stanza sei, che chiamer perfetto Compiuta virt dei divisori, e sol ordine quello Che d solidit, prossimo verso il devoto astratto.
E si svuota, in un, due, tre anni
Mura contratte a merito di studio Esperienza fattuale, fatta e comprovata Ma nulla rimarrebbe, se quei tre pioli Non fossero ancor qui, a registrar partenza.
Staccando il mio piede nel procinto passo
Temo il critico momento, in cui lapprendimento Spinge, infinito cambiamento, di unesperienza Non propria di momenti, ma brucianti accadimenti Raccontati da pi occhi, soddisfatti o piangenti.
Racconto, riscoperta, conferma, consolidamento
A distinguer da fiaba, che ognuno pu creare Da s. Una goccia di sudore, a nascere ortiche In parte sofferenza, disinfettante dessenza Svanisce dissolvenza, di parole mai pi sorde.
Come una persona dalla scorza forte
Liquidi urticanti a ricordar la morte Lortica si risolve, in un critico scossone Pi dolor sassorbe, maggior beneficio Nel credersi, cottura rimuove il bruciore.
Mi torna in sogno il numero felice:
Ventotto, cosparso di crema, in uno Spegnersi, come candela, agli inizi di gennaio Il gelo a soffocar mio focolaio, cos credevo
Ma forse potenza a rigirar mio uno.
Un po spaesato, movimento accelerato
Da troppe correnti, pressioni e avvenimenti Saldo. Ai pioli cerco di non esser scontato Mentre foglie lame, a tagliarmi i tendini Convincermi esperienza coincida con speranza.
Un bacio che porta al masochismo
Dato dalla vita allessenza testarda Affinch non muoia, ma continui a sentire Il cuore battere, lossigeno giungere, E che lelettrone continui a viaggiare
Carezza di labbra, un attimo damore
A volerlo rincorrere, inciampi nel presente Che viene a chiederti di non volere niente Rifiutar caduta dalla scala, proprio ora Il prossimi pioli, sono compagni verso il futuro.
E cerco di credere, rimuovendo le paure
Ma non voglio perdere, quelle corde di calore Come scialuppa, che cerca di cadere A volerla salvare, mi ritrovo oltre il fosso Sentirmi un gigante, comincio a tirare.