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Consiglio Regionale - Gruppo Consiliare M5S

Al Signor Presidente
del Consiglio regionale dell'Abruzzo
SEDE

Oggetto: Proposta di legge recante: "Disciplina delle <<Citt del tartufo>> e delle
<<Strade del tartufo>> in Abruzzo".

Egregio Presidente, con la presente inviamo il progetto di Legge indicato in oggetto.


Cordiali saluti.

I Consiglieri
Domenico Pettinari (Primo firmatario) ________________________________________________
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Progetto di legge
"Disciplina delle <<Citt del tartufo>> e delle <<Strade del tartufo>> in Abruzzo".

RELAZIONE
Con il presente progetto di legge si intendono adottare quelle procedure per istituire in Abruzzo le
"Citt del tartufo" ai fini della costituzione delle "Strade del tartufo" e contestualmente organizzare
una programmazione multidimensionale e partecipativa che porti ad uno sviluppo strutturale del
comparto tartufigeno, quale prodotto tipico della produzione agricola territoriale Abruzzese che vede
coinvolti nel comparto, ad oggi, 6.000 cercatori autorizzati, 36 aziende, con una produzione di 210
quintali di tartufo l'anno, 3 vivai, di cui uno pubblico e 6 associazioni riconosciute.
Parlare di "Strade del tartufo" vuol dire attivare un processo di sviluppo territoriale complesso,
multidimensionale, che comprende la componente agricola di un territorio, la sua dimensione turistica
e la sua stabilit ecologica. La "Strada del tartufo" in sostanza deve essere intesa come quella rete
capace di mettere in relazione diverse componenti di un territorio, capace di creare un'azione
sinergica tra queste, in quando determinata da un'azione collettiva.
Con l'istituzione delle "Strade del tartufo" si intende creare un'azione di marketing territoriale
destinata da un lato a rafforzare il settore tartufigeno in continua crescita, dall'altro a sfruttare
quest'ultimo per proiettare effetti di ritorno sulla valorizzazione economico/turistica dell'intera
regione, con funzioni di riequilibrio territoriale. Questo al fine di ottenere benefici quali: favorire
l'emergere di forme di cooperazione/coordinamento fra gli operatori del territorio per la costruzione
di un'offerta turistica dotata di attrattivit commerciale; sollecitare l'investimento privato nel
recupero e nella conservazione delle risorse paesaggistiche; sollecitare il miglioramento qualitativo
della produzione tartufigena e, pi in generale, delle produzioni agricole collaterali e con forte identit
territoriale; evidenziare i fabbisogni strutturali/infrastrutturali per il consolidamento dell'offerta
turistica; creare condizioni favorevoli, quindi opportunit, per la nascita di nuove attivit economiche
funzionali allo sviluppo del turismo culturale ed enogastronomico.
Il presente progetto di legge in sostanza intende predisporre una strategia di intervento fortemente
articolata sia sotto il profilo territoriale sia sotto quello delle numerosit e della variet degli attori
coinvolti, con funzioni operative e di governance, riponendo nell'ente pubblico, Comuni e Regioni, la
figura di attore promotore, con il compito non solo di spingere la creazione delle "Strade del tartufo",
ma di supportare fattivamente i soggetti coinvolti nella gestione iniziale a cui devono seguire azioni
concrete, superando il ruolo di semplice certificatore di costituzione delle Strade, accantonando,
strategicamente, un'ottica di marketing settoriale, per una visione di portata territoriale. L'adesione e
creazione delle "Strade del tartufo" non deve essere vista come una semplice precondizione per
l'accesso in futuro ad ulteriori finanziamenti pubblici, ma come una condivisione di obiettivi, per
assicurare quella convergenza d'interessi che costituisce il substrato indispensabile per la
formulazione delle strategie necessarie a un rapido decollo dell'iniziativa, possibilmente svincolato da
ulteriori interventi a carico della finanza regionale.
La "Strada del tartufo", quale strumento certamente innovativo, deve portare ad una partecipazione
attiva delle istituzioni, con ruolo di coordinamento; ad un potenziamento dell'offerta turistica sotto il
profilo dell'informazione e sponsorizzazione, con il coinvolgimento di tutte le strutture ricettive sia
esse pubbliche che private; ad un potenziamento della segnaletica delle Strade; ad una realizzazione di
politiche di pianificazione in forma sinergica da parte delle Istituzioni coinvolte; ad una formazione
adeguata per tutti gli operatori coinvolti nelle Strade.

In sostanza, il presente progetto di legge intende porre le basi per essere in grado, nel comparto
tartufigeno, di identificare i punti di forza, le eccellenze e al contempo le vulnerabilit, per promuovere
una visione condivisa dei contesti locali capace di tradursi in consapevolezza, prima, e protagonismo
territoriale, poi, programmando operativamente gli attori coinvolti e i finanziamenti impiegati, cos da
favorire quel processo di governance multilivello basato su accordi orizzontali e verticali istituzionali,
ai fini dell'unicit gestionale di alto livello.
Si tratta, in estrema sintesi, di vedere le "Strade del tartufo" come un prodotto del territorio capace di
progettare, condividere, tutelare e innovare il patrimonio territoriale con le azioni di produzione e
marketing, anche non convenzionali.
Il presente progetto di legge si compone di 10 articoli, con l'articolo 1 sono state emanate le finalit e
le definizioni delle "Citt del tartufo" e delle "Strade del tartufo"; con l'articolo 2 si prevede la
costituzione di un regolamento che disciplini le procedure e i criteri attraverso i quali costituire le
"Strade del tartufo" e ottenere i contributi; con l'articolo 3 si norma la procedura per il riconoscimento
della "Citt del tartufo" e della "Strada del tartufo", con l'articolo 4 sono previste le competenze in capo
alla Regione Abruzzo; con l'articolo 5 si disciplina la costituzione del Comitato di gestione, ai fini della
costituzione della "Strada del tartufo"; con l'articolo 6 sono introdotte le forme di contributo in favore
delle "Strade del tartufo"; con l'articolo 7 sono previste le competenze in capo ai Comuni; con l'articolo
8 sono state introdotte le procedure per valutare gli effetti prodotti dalla legge; con l'articolo 9 sono
disciplinate le norme finanziarie e con l'articolo 10 si prevede l'entrata in vigore.

Il Consigliere Regionale
Domenico Pettinari

Proposta di legge recante: "Disciplina delle <<Citt del tartufo>> e delle <<Strade del
tartufo>> in Abruzzo".

Articolo 1
(Finalit e definizione di "Citt del tartufo" e "Strade del tartufo")
1. La Regione Abruzzo nel perseguire gli obiettivi delle politiche di sviluppo rurale e al fine di
accrescere e valorizzare le aree a vocazione tartufigena, quale prodotto agroalimentare
tipico e tradizionale del territorio, in attuazione della Legge 27 luglio 1999, n. 268
(Disciplina delle "strade del vino"), promuove e disciplina, nell'ambito del proprio
territorio, la realizzazione delle "Citt del tartufo" e delle "Strade del tartufo".
2. Le "Citt del tartufo" sono i Comuni della Regione che si caratterizzano come aree ad alta
vocazione tartufigena, per la presenza di:
a) valori naturali, culturali ed ambientali inerenti il patrimonio tartufigeno autoctono;
b) zone particolarmente adatte per la ricerca, la coltivazione e la raccolta dei tartufi;
c) attivit agrituristiche per l'accoglienza dei visitatori;
d) attivit di ricerca, sperimentazione e informazione, di formazione e qualificazione
tecnico-professionale dei raccoglitori, di tutela, promozione, valorizzazione e
monitoraggio della tartuficoltura, nel rispetto delle disposizioni introdotte dalla Legge
Regionale 21 dicembre 2012, n. 66;
e) Associazioni o Consorzi di tartufai, anche in collaborazione con altri Comuni, che
promuovono e sostengono iniziative di cui alla lettera d).
L'unione di pi "Citt del tartufo" formano una "Strada del tartufo".
3. Le "Strade del tartufo" sono percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli,
costituiti dall'unione di pi territori dei Comuni aventi le caratteristiche di cui al comma 2,
riconosciuti come "Citt del tartufo" e caratterizzati dalla presenza di diverse variet di
specie di tartufo.
4. Lungo le "Strade del tartufo" sono promosse le seguenti attivit:
a) creazione o implementazione di aree agrituristiche tese all'accoglienza dei visitatori,
attraverso la commercializzazione e la fruizione dei prodotti del tartufo autoctoni, nel
rispetto delle disposizioni introdotte dalla Legge Regionale 31 luglio 2012, n. 38, ai fini
anche della valorizzazione del patrimonio architettonico ed ambientale pubblico o
privato presente lungo le "Strade del tartufo";
b) valorizzazione e accrescimento del patrimonio tartufigeno autoctono, anche con la
creazione di musei del tartufo;
c) favorire le attivit di ricezione e di ospitalit e incentivare lo sviluppo
dell'organizzazione di attivit culturali, didattiche e ricreative;

d) incentivare lo sviluppo della ricerca nel campo della produzione del tartufo, attraverso
la creazione di centri di eccellenza nel campo della sperimentazione e della
formazione.

Articolo 2
(Regolamento di attuazione)
1. La Giunta regionale, per il tramite del Dipartimento regionale competente per materia e
sentita la Commissione Consiliare permanente competente per materia, entro 120 giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge, approva un regolamento di attuazione
con il quale:
a) definire i criteri e le modalit attraverso le quali coordinare l'offerta agrituristica
regionale dei prodotti del tartufo autoctoni, anche ai fini della qualificazione e
omogeneizzazione degli stessi secondo standard minimi di qualit;
b) definire e coordinare una strategia unica nel campo della comunicazione e
dell'immagine delle "Citt del tartufo" e delle "Strade del tartufo", a cui tutti i soggetti
interessati devono uniformarsi, anche attraverso la predisposizione di una specifica ed
omogenea segnaletica identificativa delle "Citt del tartufo" e della "Strade del tartufo",
con particolare riguardo al logo distintivo "Tartufo d'Abruzzo", disciplinato con
l'articolo 11 bis, della Legge Regionale 21 dicembre 2012, n. 66 e successive
modificazioni;
c) definire e coordinare una strategia progettuale, anche attraverso la fissazione di
obiettivi da raggiungere, alla quale i Comuni facenti parte delle "Strade del tartufo",
devono uniformarsi, ai fini dello sviluppo turistico, infrastrutturale, ambientale e
architettonico, delle aree interessate;
d) definire i contenuti generali del disciplinare tipo e delle linee guida per la gestione
delle "Strade del tartufo";
e) definire i parametri qualitativi a cui dovranno sottostare i Musei del tartufo per poter
essere inseriti nelle "Strade del tartufo". I Musei possono essere finalizzati anche alla
promozione di iniziative didattiche ed educative dirette alla conoscenza dei diversi
aspetti culturali della produzione tartufigena dell'Abruzzo;
f) definire i criteri e le modalit attraverso le quali poter accedere ai finanziamenti
previsti dalla presente legge e le procedure di rendicontazione degli stessi.

Articolo 3
(Riconoscimento delle "Citt del tartufo" e delle "Strade del tartufo")
1. La Giunta regionale, su proposta di almeno 10 Comuni, aventi le caratteristiche di cui al
comma 2, dell'articolo 1 e confinanti fra di loro, in eventuale partenariato con Aziende,
Consorzi e Associazioni di tartufai, nonch operatori turistici, agrituristici e della

ristorazione presenti sul posto, in attuazione del Regolamento di cui all'articolo 2, accorda
il riconoscimento di "Citt del tartufo". I Comuni confinanti che ai sensi della presente
legge hanno ottenuto il riconoscimento di "Citt del tartufo" formano e sono riconosciute
contestualmente come "Strada del tartufo".
2. I Comuni unitamente all'istanza per il riconoscimento a "Citt del tartufo", ai fini della
costituzione della contestuale "Strada del tartufo", trasmettono alla Regione Abruzzo per
l'approvazione, la proposta di disciplinare per la costituzione, realizzazione e gestione
della "Strada del tartufo", pena l'inammissibilit della domanda.

Articolo 4
(Competenze della Regione)
1. La Giunta regionale, per il tramite del Dipartimento regionale competente per materia, per
il riconoscimento dei Comuni a "Citt del tartufo" ai fini della costituzione della "Strada del
tartufo", entro 30 giorni dall'invio della richiesta, verifica che la stessa e la relativa
proposta di disciplinare allegata, siano rispondenti ai criteri fissati ai sensi dell'articolo 2,
ed in particolare per quanto attiene:
a) la presenza nella zona geograficamente interessata dal progetto di diverse specie di
qualit di tartufi e comunque in numero non inferiori a tre e di quelle caratteristiche
fisiche che concorrono a rendere il territorio in questione ideale per la crescita dei
tartufi;
b) il rispetto degli standard di qualit stabiliti alla lettera a), del comma 1, dell'articolo 2;
c) la conformit all'obiettivo di accrescere e tutelare il patrimonio tartufigeno del posto,
quale ricchezza del territorio;
d) il perseguimento degli obiettivi fissati alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 2, ai fini
dello sviluppo del territorio interessato sotto il profilo ambientale, infrastrutturale,
architettonico e turistico, anche attraverso l'offerta integrata dei prodotti tipici e
tradizionali locali;
e) la corrispondenza dei "Musei del tartufo", inseriti nelle "Strade del tartufo", alle norme
delle leggi regionali vigenti in materia di musei e che gli stessi rivestano il carattere
dell'unicit e dell'innovazione e rispettino i parametri qualitativi previsti dal
Regolamento di cui all'articolo 2.
2. La Giunta regionale, contestualmente al riconoscimento delle "Citt del tartufo" e delle
"Strade del tartufo", assegna alle stesse uno specifico simbolo identificativo da utilizzare
su tutta la segnaletica e nella comunicazione, di cui alla lettera b), comma 1, dell'articolo 2.
3. La Giunta regionale costituisce un tavolo tecnico di indirizzo e sviluppo, presso il
Dipartimento regionale competente per materia, composto dal componente la Giunta
competente per materia, dal Direttore del Dipartimento regionale competente per materia
e un rappresentante per ogni Comitato di gestione di cui all'articolo 5, nominato dagli
stessi, con il compito di:

a) ricevere e coordinare i programmi di sviluppo redatti annualmente dai Comitati di


gestione delle "Strade del tartufo" e nel caso proporre alla Giunta regionale le
opportune modifiche o correzioni degli stessi ai fini della conformit ai criteri e agli
obiettivi fissati agli articoli 1 e 2 e per il perseguimento dell'unicit progettuale;
b) realizza una proposta di programmazione unica dei contributi di cui all'articolo 6 in
base ai programmi di sviluppo redatti annualmente dai Comitati di gestione delle
"Strade del tartufo" di cui alla lettera e), comma 3, dell'articolo 5, da sottoporre alla
Giunta regionale per l'approvazione;
c) redige un'idea progettuale sulle opportune modifiche della normativa vigente o sui
nuovi criteri e metodi da adottare per il perseguimento di una sempre pi efficace e
migliore sviluppo del settore e dei territori interessati, anche ai fini del reperimento di
ulteriori fonti di finanziamento da impiegare nel comparto, da sottoporre alla Giunta
regionale entro il 30 novembre di ogni anno.
Ai componenti del tavolo non spetta alcun compenso o rimborso spesa.
4. Il Dipartimento regionale competente per materia provvede ad effettuare i controlli sul
rispetto delle disposizioni introdotte dalla presente legge da parte di tutti i soggetti
interessati, in particolare per quanto attiene alla gestione delle "Strade dei tartufi" e in
caso di gravi inadempienze propone immediatamente alla Giunta regionale la revoca del
riconoscimento a "Citt del tartufo" e a "Strada del tartufo". La Giunta regionale sulla base
delle risultanze accertate dal Dipartimento regionale entro 30 giorni dall'invio delle stesse
provvede con proprio atto ad adottare la revoca del riconoscimento.

Articolo 5
(Comitato di gestione)
1. Entro 60 giorni dal riconoscimento della "Strada del tartufo" i Comuni, unitamente a tutti i
soggetti coinvolti, costituiscono un Comitato di gestione della Strada. Il Comitato di
gestione un organismo di carattere associativo senza scopo di lucro costituito con atto
pubblico e retto da uno statuto che garantisce l'accesso a tutti i soggetti di cui al comma 1,
dell'articolo 3. Fanno parte del Comitato di gestione un rappresentante per ogni Comune o
soggetto coinvolto nel progetto di costituzione della Strada. Il Comitato per lo svolgimento
delle proprie funzioni usufruisce dei locali e mezzi messi a disposizione dai Comuni
coinvolti. Ai membri del Comitato non spetta alcun compenso o rimborso spesa.
2. Il possesso dei requisiti di cui al comma 1, condizione per l'assegnazione dei contributi
regionali previsti dalla presente legge.
3. Il Comitato di gestione si occupa di:
a) gestire la "Strada del tartufo" e tutte le attivit di informazione connesse alla stessa nel
rispetto delle disposizioni introdotte dalla presente legge;
b) curare e aggiornare il disciplinare della "Strada del tartufo", anche in caso di adesioni
da parte di nuovi soggetti;

c) vigilare sul rispetto e l'attuazione delle procedure contenute nel disciplinare da parte
di tutti i soggetti coinvolti;
d) curare i rapporti con la Regione Abruzzo ed in particolare con il Tavolo tecnico di
indirizzo e sviluppo di cui al comma 3, dell'articolo 4 e provvedere a redigere ed
inviare allo stesso, entro il 31 ottobre di ogni anno, il programma di sviluppo della
"Strada del tartufo", di cui alla lettera e), anche ai fini dell'accesso ai contributi di cui
all'articolo 6;
e) redige il programma annuale di sviluppo della "Strada del tartufo" da inviare alla
Regione Abruzzo, contenente:
1) le attivit che si intendono portare avanti nel corso dell'anno in esame atte a
sviluppare la cultura del tartufo nel territorio di riferimento, ai fini dello sviluppo
turistico, infrastrutturale, ambientale e architettonico, dell'area interessata;
2) le modalit con le quali si intendono portare avanti le attivit di cui al punto 1);
3) il cronoprogramma delle attivit di cui al punto 1) e il relativo piano dei costi che si
intende sostenere per la realizzazione delle stesse, con indicazione della quota di
finanziamento che si intende richiedere alla Regione Abruzzo di cui all'articolo 6 e
dell'eventuale quota di finanziamento reperita da altre fonti;
f) gestire eventualmente un Museo del tartufo o nel caso la stessa sia affidata ad un ente
diverso rapportarsi con il responsabile ai fini del coordinamento delle attivit
realizzate dal Museo con il programma della "Strada del tartufo" di cui alla lettera e).

Articolo 6
(Contributi)
1. La Giunta regionale, entro il trentuno dicembre di ogni anno, sulla base della proposta di
programmazione redatta dal Tavolo tecnico di cui alla lettera b), del comma 3, dell'articolo
4, in considerazione dei programmi annuali di sviluppo di cui alla lettera e), del comma 3,
dell'articolo 5, nel rispetto dei principi della trasparenza, dell'imparzialit, della
competitivit e dell'innovazione, compatibilmente con le disponibilit economiche di
bilancio, provvede ad adottare un Programma operativo attraverso il quale concede
contributi ai Comitati di gestione delle "Strade del tartufo" per la realizzazione degli
interventi previsti negli stessi programmi di sviluppo.
2. Il Programma operativo di cui al comma 1 contiene le modalit per accedere al contributo,
i criteri e termini per la rendicontazione degli interventi finanziati e le procedure di
verifica e i casi di revoca del finanziamento. La Giunta regionale, per il tramite del
Dipartimento regionale competente per materia, qualora si rendesse necessario ai fini
dell'unicit e del coordinamento della programmazione di tutte le "Strade del tartufo",
anche sulla base della proposta avanzata dal Tavolo tecnico di cui alla lettera a), comma 3,
dell'articolo 4, pu richiedere al Comitato di gestione della "Strada del tartufo" la modifica

del programma annuale di sviluppo presentato di cui alla lettera e), comma 3, dell'articolo
5, pena l'inammissibilit della domanda ad ottenere il contributo.
3. I contributi possono comunque essere concessi esclusivamente per la realizzazione di
attivit previste al comma 4, dell'articolo 1 e non sono cumulabili con quelli previsti per le
medesime iniziative da altre leggi statali e regionali. Per la realizzazione dei Musei del
tartufo non possono essere concessi contributi per pi di uno per ogni "Strada del tartufo".
4. Le attivit di ricezione ed ospitalit, compresa la degustazione dei prodotti aziendali e
l'organizzazione di attivit ricreative, culturali e didattiche, svolte da aziende agricole
aderenti al disciplinare di cui al comma 2, dell'articolo 3, sono riconducibili alle attivit
agrituristiche secondo la normativa regionale vigente in materia.

Articolo 7
(Competenza dei Comuni)
1. I Comuni dispongono in merito alla localizzazione della segnaletica informativa lungo le
strade di rispettiva competenza, anche su proposta dei Comitati di gestione.

Articolo 8
(Clausola valutativa)
1. La Giunta regionale, entro il trentuno gennaio di ogni anno, trasmette al Consiglio
regionale una relazione sullo stato d'attuazione e sull'efficacia della presente legge. In
particolare la relazione dovr contenere dati e informazioni su:
a) le iniziative messe in campo e i contributi concessi ai sensi della presente legge per il
raggiungimento delle finalit previste nella presente legge;
b) gli obiettivi che sono stati attuati e quelli che invece rimangono ancora da conseguire,
con indicazione delle cause;
c) le iniziative e le risorse economiche che si intendono investire nel futuro per la piena
attuazione delle finalit previste della presente legge.

Articolo 9
(Disposizioni finanziarie)
1. In fase di prima applicazione, agli oneri derivanti dallattuazione dellarticolo 6 della
presente legge, autorizzata per lanno 2016 la spesa complessiva di euro 100.000,00, cui
si fa fronte con le risorse di apposito e nuovo stanziamento denominato Contributi per la
realizzazione delle <Citt del tartufo> e delle <Strade del tartufo>, istituito nello stato di
previsione della spesa del bilancio regionale 2016-2018, Titolo 1, Missione 16

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, Programma 01 Sviluppo del settore


agricolo e del sistema agroalimentare.
2. Ai fini della copertura della spesa di cui al comma 1, al bilancio di previsione 2016-2018,
apportata per lanno 2016, la seguente variazione per competenza e cassa di uguale
importo:
a) in aumento parte Spesa: Titolo 1, Missione 16 Agricoltura, politiche agroalimentari
e pesca, Programma 01 Sviluppo del settore agricolo e del sistema
agroalimentare, per euro 100.000,00 dello stanziamento di nuova istituzione
denominato Contributi per la realizzazione delle <Citt del tartufo> e delle <Strade
del tartufo>;
b) in aumento parte Entrata: Titolo 1 Entrate correnti di natura tributaria,
contributiva e perequativa Tipologia 101 Imposte, tasse e proventi assimilati,
Categoria 50, Capitolo 11630.2 Tassa automobilistica riscossa a seguito di attivit
di accertamento e controllo, per euro 100.000,00.
3. Per le annualit successive al 2016, gli oneri derivanti dallattuazione delle disposizioni
della presente legge trovano copertura finanziaria nellambito dello stanziamento del
Titolo 1, Missione 16, Programma 01 dello stato di previsione della spesa del bilancio della
Regione Abruzzo, annualmente determinato ed iscritto, nel rispetto degli equilibri di
bilancio, con la legge di bilancio, ai sensi dellarticolo 38 del D.Lgs. n. 118/2011.
4. Gli interventi di cui alla presente legge possono essere cofinanziati con risorse statali di cui
alla Legge n. 268/1999, articolo 4, comma 3, e comunque con altre risorse regionali, statali
e comunitarie allocate e trasferite per finalit coerenti con gli obiettivi della presente
legge.

Articolo 10
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione della
stessa sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo. E' fatto obbligo a chiunque di
osservarla e farla osservare come Legge della Regione Abruzzo.

Il Consigliere Regionale
Domenico Pettinari

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