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Comportamento

meccanicodelleterre

2,1 Naturae composizionedei terreni


risuhatodi
La composizione.Ia strutturae le proprietddei teneni sono il
e di depo'
unasloria cbe comprendefenomenidi a/terazione'di trasporlo
mutamenti
sizione,ai qualivannosolitamenteaggiuntiulteriori
.strutturali
e a cancnrlmposrr'
di sedimentazione
dowti a variazionidell'ambiente
dai processifisici e-chimiciche
i) La fasedi alterazioned caranerizzata
i processifisici riguarparticolare
portanoalla formazionedi detriti. In
scancotenslonale
dallo
derivadi
e
fessue
danola formazionedi frahue
roccloso'opdell'ammasso
e
dall'erosione
orodottodal sollevamento
ju u.i-iooi
inte$tiziali (quest'ultimo
fluidi
pressione
dei
della
i*"
fenomenopud esseresignificativoancbea grandiprofonditd) .
nelle fessure'congelandosleserclQuandol'acquaentranelleiiatture e
della
ti pi"rtiooi cosi elevate da disinte$are gli strati piri epidermici
a
esct[sloru
soggetta
d
roccia
della
la
superhcie
roccia.In climi caldi
termiche rilevanti, che si traducono in cicli di espansronee contrazrone'
(il fenomecon distacco degli strati estemi sotto folma di sonili scaglie
no prendeil nomedi esfoliazione).
alle
I processidi alterazionepossonoesserecomunqueattnbultl ancne
biologica'
alterazione
parla
di
questo
si
caso
oianlee agli animalie in
i pro..rri-"hiti.i tono legatiatlapresenzadell'acqua:ilpii importante
(reazionrclt sctsd I'idratazione Altri processiincludonopoi l'idrdlisi
quelli
delfacquacon lormaztosionecbeawiene Fa gli ioni di un salee
roDe{l ossloa4one
l'ossidaT
ionici'
nedell'acidoe dellabase;.gli scambi
solforico che
di
acido
formazione
la
J"ffa pitlt" sviluppa ad esimpio
carbonataztone
e
la
di
soluzione)
cavitd
a
origine
dando
attaccala roccia
(le acquepiovanecontenenlianidridecarbonicae aventi pertantoreadi calcio'
)loo" u"iJu intaccanole rocce combinandosicon gli ossidi
e bicarcarbonati
di
formazione
magnesio,potassio, sodio e feno, con
bonati di questimetalli).
che net
La velocitl del'alterazione chimica d maggiore nei climi umidi
produziore
climi secchi ed d corretataall'attivitd della vgetazione'alla
di anidride carbonicae alla ftequenza delle precipitazioni'
forIl risultato dell'alterazione comprendeminerali inalterati e di nuova
mazione.

56

Capitolo 2

ii) Le conenti di acquae aria, come pure i ghiacciaie la gravitd sonogli


agenticheoperanoil traspolto dei detriti dal luogo di originea quellodi
deposizione.
I sedimenti di minore dimensionesonotraspofiati in sospensione;le particelle pii gandi sonotrascinatesul fondo,melrtrequelledi dimensioni
intermedievengonotrasportateper saltazione.I materialisolubili subisconoinveceun traspofo in soluzionee possonoprecipitaresuccessivamente.
Il processodi basportoopem pertantowa classazione(in generalele
particelledi dimensionemaggioresi trovanopii vicino al luogo di formazione)e va abrariore del materiale,modificandonela forma.
iii) Quandola velocitddelle conenti diminuisce,o quandosi ha lo scioglimentodel ghiaccio,sl enta nella fasedi deposizione.
Le proprietddei sedimentisono legateall'ambientedi sedimentazione,
che determinale condizionidi accumuloe consolidazionedegli stessi.
Per questomotivo, comegid visto nel Capitolo 1, si operala distinzione
tra ambienti continentali (glaciale, alluvionale, eolico, lacustre), misti
(litorale, deltizio) e marino.

2.1.1 Conseguenze
dellanaturaparticellare
deiterreni
i) Comeconseguenza
della loro genesii teneni sonodei rnezziparticellari
ed d questanaturadell'oggettodi studiochedistinguela Meccanicadelle
terre dalla Mecca ica deifluidi o dalla Meccanica dei solidi (perlometo
nella loro impostazioneclassica).
Questanatumparticellarefa si chdsi possaidentificarenel moto rclativo
tra le particellela componentesingolarmentepil) importantedi un processodeformativoe, poichetalemoto rglativod un processonon lineare
e irreversibile,ne conseguecheil cozrportamento
meccanicodei teteni
d anch'essomarcatamet|,tenon lineare e irreversibile.

Acqua

Terreno

Flgura2.1

\-

p"

Ii

i1

Fasidi un campionediterreno.

ii) Una secondaconseguenza


d che i terreni soto mezzimultifasecostituiti
da particelle solidecon i \)uotioccupatida qcquae aria.
per convenienza
in un diaQuestetrc componentivengonorappresentate
grammadelle fasi (Figura 2.1), in modo da poter stabilire1erelazioni
intercorrentitla esse.
Proprietrimeccanichedi rilevanteinteresse,quali ad esempiola resistenza al taglio o la compressibilitd,dipendonodallo statodi addensamento
delle particelle,espressodalf indice dei yrlotl "e", definito dal npporto
tra 1l volumecleivuoti tr/,e il volume occupatodai granellisolidi /"

"

=v'
vs

(2.1)

In altemativasi introd:ocetl volumespeciJico,definito comeil volumedi un


campionecontenenteun volume unitario della fasesolida
v =l +e

(2.2)

Comportamentomeccanicodelle terre 57

Perun insiemedi sfereuniformi, il volume specificonell'assettodi maggiore addensamentod pari a 1.35,mentrenella configurazionedi mass!
mo volume dei vuoti d pari a 1.92. I valori limite per i terreni granulari
(sabbiee ghiaie) risultano molto prossimi a questi limiti teorici, essendo compresitra 1.43 e 1.67 nel caso di sabbiea granulometdaassortita
e compresitra 1.51 e 1.85 nel caso di sabbieuniformi (si veda anchela
Tabella2.1).
Un alho parameho in uso per esprimerela relazione esistentetra le fasi d la
porositd "t1", def]r,|.ita
dal npporto tra il volume dei woti e il volume totale Z

n =v'

(2.3)

In basealle loro definizioni la porositde I'indice dei woti sonolegatidalle


relaziori
e
l+e

(2.4)

(2.5)

e=_L
ln

D grado saturazione ',9" indica la liazione del volume dei woti occupata
dall'acqua

(2.6)

t/

per cui seun teneno d seccoS : 0 e seun terrenoC safuroS = l.


Relazioni del tutto analoghe a quelle stabilite per i volumi sono introdotte
pErle masse.
n contenutod'acqua "l'" definiscela quantitddi acquapresentenei !,uoti
rapportataalla quantitddi materiasolida(si veda semprela Figura 2.1)

T*ella 2.1 Propriete


tipichedi atcuniterreni
naturali(Tezaghiepeck,1967).
Descaizione

Porosili
n (7")

Indlce dei vuoti

Contenuto d'acqua

Densta
(Mg/n3)

(s=1)
w (%)

Sabbia uniformesciolta
Sabbiaunitormedensa
Sabbiaben assortitasciolta
Sabbiaben assortitadensa
Argillaglacialetenera
Argillaglacialecompatta
Argillaleggermenteorganicatenera
Argillamoltoorganicatenera

46
34
40
30
55
66
75

0.85
0.51
0.67
0.43
1.20
0.60
1.90
3.00

32
19
25
45
22
70
110

1.44
1.75
1.59
1.86
1.21
1.69
0.92
0.68

1.89
2.04
1.98
2.16
1.76
2.06
1.57
1.43

58 Capitolo2

M...
Ms

(2.',l)

Esso Cnullo per un teneno seccoed d usualmenteinferiore a I nei casi piri


ricoretrti. Per un terrenoargilloso d solitamentecompresotra 0.2 e 0.7.
anchese in teneni organicipud comunqueraggiungerevalori dell'ordine di 5.
Per la sua determinazionespedmentalesi dmanda alla Norma ASTM
(D 2216) e all'Esercizio2.1.
La densitd.dell'acqua, delle particelle solide e di un elemento di terreno nel
suo insiemesoaodefinite dalle relazioni sezuenti
^ _Mw

(2.8)

(2.e)

"*- k

= M"

M" + M...
'V

(2.10)

Le sabbiepresentano
valori di p" compresitra2.6e2.7 Mdm3, le argilletra
2.65 e 2.8Mg/m3, mentrenei terreniorganicisi riscontranovalori pid bassi
dell'ordine 2.5 Mg/m3.
Parametri di pratica utilitd sono mppreserLlatidalla densitd secca

po=M,

(2.1l)

p=p-px,

(2.12)

e dalladensitdalleggerita

Il pesodell'unitddi volumed definitoinfinedallarelazione

y =B

Q.r3)

nella quale g d I'accelerazionedi gavitd (9.81 n/s2). Valod usuali sono


compresitra 18 e 22 kN/m3.
Tra le grandezzesopra definite sussistonovarie relazioni, usualmente adoperutenella risoluzionedi probtemi pratici. Una delle piri dcorenti d la
seguente(si veda l'Esercizio2.4)
,Se= G"w

(2.t4)

\ella q\ale Gs= pslpw rappresentala densitd specifca dei solidi.


In basealle suddettedefinizioni la densitdtotalee esDressa
dalla relazione

ComDortamento
meccanico
delleterre 59

G" + ,te

(2.ts)

l+ e

e pel un telTenosecco
G
oa=ff;o*

(2.16)

p = pd(l+'/t)

(2.17)

per cui si ricava anche

Lo stato di addensamentodi una sabbiao di una ghiaia d espressoin termini di addensamentominimo e addensamentomassimo tmmite f introduzionedi un parameftoDR definito densitdrelatiyq

D^=

emax-eo
9max - 9min

t1g = Patrax Pa^""- Pa


Pa

Pa mzx - Pamin

,OO

(2.1g)

con eoe p.Jcorrispondentiai valori attualidelf indicedei woti e della densitd secca.
I valori di emaxe emindipendono principalmente dalla sfericitd e dalla
distribuzione granulometrica: in generale essi aumentanonel caso di
particelle pii spigolosee diminuiscono al cresceredel grado di assortimento.

Esercizio2.1
di terrenovienepesatoinsiemeal suocontenitore
Uncampione
e il
pesocomplessivo
e paria ttl1.Vienepoiessiccato
in fornoa 105"C
pesato,ottenendo
e nuovamente
un valoreyy2,comprensivo
sempredel pesodel contenitore.
il contenuto
Si chiededi determinare
d'acqua.
hdicando ispettivam ente con Wp W* e W" il peso della fase solida, quello
della faseliquida e quello del contenitore,si ha

wi=ws+ww+4
wz:4+4
Desegueche il contenutod'acquanatuale sad dato da

,r, _ wz
,yz, w"
1: sua determinazionecomporta quindi le seguenti operazioni:

60 Capitolo2

deterrninazionedel peso del campioneumido;

$siccamento del campionein fomo alta temperatua di 105 "C;

determinazionedel peso del campioneessiccato.

Esercizio2.2
Uncampione
di terrenoha unvolumeparia y. Ladensitadeigranid
paria Gse il.psodel campione
essiccato
d paria tys.Si chiededi
determinare
I'indicedeivuoti.
Il volume occupato dai solidi d clatoda

,,

w"

"

G"/w

e quello pertinente ai vuoti risulta pertanto

vl,= v- vs= v-ls

G'/*

In base alla definizione si ha quindi

"=+
v _w
G"y*

Esercizlo2.3
Su uncampione
di terrenocilindrico
vieneeseguita
unaprovadi com_
pressioneconconfinamento
laterale(promedometrica);
in modotale
cheI'unica
componente
di spostamento
nonnullasiaquellaverticale.
Nelcorsodellaprovasi misural,altezzahi(difineconsolidazione)
corrispondente
a ciascungradinodi caricob al terminedellaorovail
campione
vienepesatoprimae dopoI'essiccamento
intorno.Sichie_
de di determinare
I'indicedeivuoticorrispondente
allevafie altezze
del provino.
Il peso del prwino essiccatopermettedi d etermirLuel, altezzah;corrispondente a rm vohune ideale occupato solo dalla parte solida
L- %
-"
At*-/"

Comportamentomeccanicodelle terre 61

e al generico istante all'altezza hi corisponde un'altezza dei vuoti pari a


tlri- i,) e quindi un indice dei ruoti pari a
h ;-h "
ei = --;-

Esrcizio 2.4
Assegnati/= 19.6 kNlm3,w = 22o/"e Gs= 2.7,si chiededi determF
nare il gradodi saturazioneSe di ricavarela relazione(2.14).
rl -{ssumendoZ: I m3si ha

w =v r =19.6kJ'{
w =w" +ww= tvs+ 0.22w"= 1.22ry"
w"=196=t6.lLN
' 1.22
= 0.608m3 e I'indice dei
n r olumeoccupatodai solidii: V, = (WI G
"jr.)

1!On

v"

l_0.608
^..
0.608

Il \otumeoccupato
dall'acqua
si ricavaosservando
cheW.= 0.22W":
quindi
(Ir./y):0.36t
kN
e
V*=
m3.
-:.5j
ln definitivail gradodi satuazionerisulta

5=

vu
o36t
-szq"
'166
r
0.608'tcr
\

bt Richiamandole varie definizioni

w=-

w*

u,

ws

t/

e sostituendonella

w",
T -' v u

si ottiene

62

Capitolo 2

wW"

"

b.e.V ^

w G,
e

dalla qualesi ha la relazione(2.14)


S .e-Gr' w '

Esercizio2.5
per unaprova
cilindrico
di terrenosaturo,utilizzato
Un campione
di 76 mm.La sua
triassiale,ha un diametrodi 38 mm e un'altezza
inforno
massaallostatoumidod paria 150g e dopoI'essiccamento
risultaparia 90 g.
e I'indice
deivuoti.
d'acqua
il contenuto
Si chiededi determinare
Applicandola definizionedi contenutod'acquarisulta

150-90 ^,_ = ._o t '/ a .

w =- : u . o t

90

Il pesodell'unitd di volume del campioned pari a y= 17.07kN/m3 e sfruttando la relazione (valida per terreni saturi)

/ =11_rYr_1.]
vJ
t\

y*

\w

si ricava il volume specifico e quindi f indicedei woti risulta pari a 2.31.

2.1.2 ldentilicazione e classificazlone dei terreni


Il termineideltificazione indicaun'operazioneche ha come finalita la descrizione di un campione di tereno attraversoprove semplici e immediate.
I principali elementiche concorronoall'identificazionedi un terrenosono
la tessitua superficiale(dimensione,forma e distribuzionedei granelli)' Ia
mineralogia e le peculiaritd struttuali (quali stratificazione, stato di fessurazione,presenzadi giunti).
La classificazioned inveceun'operazioneche consistenella suddivisione
di un terrenoin classinell'ambito delle quali si riscontraun comportamento simile.
A tale riguardo giova osservarecome tale operazionesia legata alle finalitd,
per cui risulta diversaI'ottica di un geologo,di un agronomoo di un ingegnere civile. Ai nostri fini interessasuddividele i teneni in classi caratterizzatedaun comportamentomeccanicosimlle. In secondoluogo nella scelta
dei parametri di riferimento vanno tenuti prcsenti i seguenti aspetti:

Comportamento
meccanico
delleterre 63

i) i parametri usati devono avereun preciso significato e devono essercdi


facile determinazione,bamite apparecchiaturesemplici e adatteall'uso
anchein cantierc;
ii) gli stessiparametdnon devonoesserelegati a uno statoparticolaredel
tereno, comead esempioawiene per I'indice dei vuoti, ma devonoessereindipendentidalle condizioniambientalie di sollecitazione.
I parametricherispondonoai suddettirequisiti sonocostituitidalle dimensioni, dalla forma e dalla composizionemineralogicadelle particellee su
questi elementi viene nel seguito concentrataI'attenziore,
Come gid osservato,la dimensionee la forma delle particelle,unitamente
alla loro distribuzione,ne definiscela tessitura,sulla cui scortai tereni
sono suddivisi in /erreni a grana grossa e terreni a granq fine. L'elemerito
di sepamzionee costituitodalladimensionevisibile a occhionudo,dell'ordine di 0.05 mm.
Le ghiaiee le sabbiesonotereni a granagrossae per essila distribuzione
ganulometdcad un parametrofondamentale.
I limi e le argille sonoinvece
classificaticometerrenia granafine e per essirisultatrascurabileI'influenza della distribuzionegranulometrica,mentreassumonodlevanzala composizionemineralogica,il contenutod'acqua,il grado di saturazionee la
struttura.
La dimensionedelle particelle (variabile da pii di 100 mm a rneno di
0.001 mm) d una variabile che si colloca in un intervallo che intercssa
diversiordini di grandezza,
per cui la dishibuzionegranulomehicad solitamentercppresentata
in funzionedel logaritmodel diametromedio dei grani, come illustrato in FigJrIa2,2. Per ottenerele varie frazioni granulomehichediun campionedi terreno(circa500 grammi)si adoperanosetacci
(si vedala normaASTM, 1980-C136e D422), misurandola
standardizzati
fiazione trattenuta da ciascun setaccio.I isultati sono riportati in un
diagrammadi ftequenzacumulativa (Figwa2.2), che ha sull'asse delle
ascisseil diametro equivalente delle particelle (definito dall'apertura
dei setacci)e in ordinate la perceltuale (in peso) delle particelle aventi
diametro inferiore.
La Figura 2.3 dporta alcuni sistemi di classificazionebasati su1ladistribuzione granulometdca,con l'awerter,za che tale analisi d praticabile
solo per materiali trattenuti dal setaccioASTM 200, aventeaperturadi
0.075mm.
Per i materialipir) fini si ricorre all'analisiper sedimentazione,
basatasulla
legge di Srokes,che lega la velocitd di sedimentazione
di un insiemedi
sferein un fluido viscosoal diameho alla densitridelle sferein sospensione. Poich6le particellepii piccole sedimentanopii lentamentedi quelle
aventidiametromaggiore,la determinazione
della densitddella sospensione a istantidi temposuccessiviconsentedi calcolarela percentualedi particelle corrispondenti a un determinato diametro equivalente.
Sulla basedella dishibuzionegranulomet ca un tereno d definito ben assortito se sonopresellti tutte le fiazioni su un ampio campo, per cui la curva
granulometricapresentaun andamentoregolaree con concavitdversoI'alto. Un lerrenopoco assortitod carutterizzatoda un eccessoo da urla man-

64 Capitolo2

Figuta2.2

Esempi di curve granulometriche.

Ftne

?dia

Grossa

Fine

Ghiaia
Media

Grossa

o80

850

3oo
E 30
e
E zo

SetracciASTM

ca.nzadi determinati diametri, oppure da particelle aventi tutte lo stesso


diametro (in questo caso il terreno viene definito uniforme).
Con riferimento alla Figxa 2.2,le curve relative alla sabbiadel Ticino e
alle ghiaiedi Messinasonoesempirispettivamentedi un malerialeunilorme e di un materiale ben assortito.
2.1.3 Limitl di Atterberg
Come gierosservato,mentle il compo.tamento delle sabbie e detle ghiaie d
influenzato dalla curva granulometrica e dalla forma delte particelle, quello
dei terreni a grana fine dipende dalla composizione miueralogica, dal contenuto d'aaqua" dal grado di saturazionee dalle particolaritd strutturali. Per
tale motivo i parametri da prendere in considerazionesono completamente
diversi.
Innarzitutto si osserva che il termbe argilla pud irtgeneraretalora confusione, perch6 essoviene adoperatosia per indicare particelle aventi dimensioni inferiori a 2 pm, sia per indicare il tipo di minerale.
Non tutte le particelle inferiori a 2 pm sono minerali argillosi, cosi come
non tutte le particelle superiori a 2 pm sono materiali non argillosi.
Da un punto di vista mineralogico i materiali argillosi sono, come gia ampiamente discusso nel Capitolo 1, dei silicati idrati di alluminio, con ioni
magnesio o fero che in alcune specie sostituiscono in parte o completamente['alluminio.

detleterre 65
meccanico
Comoortamento

s
o

()

g
P
-q

'p
.E
IL

pa

t-

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.E

ii

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.q

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6

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U'

IL

o
a
)

axF
f---,-ia! =

E
l!

66

Capitolo2

Questiminerali trovanoil loro caratteredistintivo nel fatto che sonodotati


di ca ca elettricanegativa,che sonoresistentiai fenomenidi alterazionee
che acquistanocaratteistichedr plasticild se mescolaticon acqua.
Alla luce di questultime osservazioni
un campionedi argillapud presenta6iin uno statoliquido,plastico,semisolidoo solidoa secondadel
suocontenutod'acquae allo statofisico correntesi dd il nomedi consislenza.
I limiti estremidel contenutod'acqua,chedefinisconoil campodi comportamentoplastico del matedale, sono definiti linite liquido e limite
ptasrlco.
In tale contestoif tetmir'eplasticitd indica la possibilitd di modellareun
campione di terreno a volume costantesenza ch esso si fessuri o si
rompa.
I valori limite corrispondentialla transizioneda uno statodi consistenzaa
un altro sono poftati in Figum 2.4 e sonoindicati in lettemturucomelimiti
di Atterbergdal tone dello studiososvedesecheli introdusseagli inizi del
900. Il loro potenzialeuso nella Meccanicadelle Terrevennesottolineato
da Terzaghinel 1926, che interpretoil limite plastico come il contenuto
d'acquaal disottodel qualele proprietdfisichenon sonopiir quelledell,acqua libera,cosi come definitanel Capitolo 1.
Successivamente
Casagrandenel 1932sviluppd un'apparecchiaturaper
la determinazione
del limite liquido, indicandoancheche,in corrispondnza di tale valore, un campionedi argilla presentauna resistenzadi
clrca -u.)Kl,a_
L'intervallo all'intemo del qualeil materialeha un comportamento
plastico
d individuatodalf ir dice di plasticifi PI
PI = vrL-wP

Q.t9)

mentre lo stato correntedel matrialee descritto in termini di limiti di


Atterbergdall'irdlce di liquiditd LI

(2.20)
PI
Si noti che, in trmini di comportamentomeccanico,l'indic di liquiditd
ha, nell'ambito dei terreni coesivi, un ruolo analogoa quello attribuibile
alladensilarelativanel casodei terreninon coesivi.
L'indice di liquiditd assumevalori prossimia zeroper le argille dure,vicini
all'unitd per le argille tenereo superiodper le argille sensitive.

Aumenlodi w
Figura2.4

iL

Siatidi consistenza
di un'argilta.

Dalla discussioneintroduttivasegue che il valore dell'indice di plasticitd


dipendenon solo dalla percentualedi argilla ma anchedal tipo di minemle
argillosoe dal tipo di cationiadsorbiti,per cui pud accaderechedueargille,
a padta di frazione argillosa presentinodue diversi valori delf indice di
plasticitd.Per tenerconto di tali fattori Skempton(1953)ha suggeritoI'introduzionedi un parametrodefinito irdlce di attivid

Comportamentomeccanicodelle terre 67

,P ]PI
% argilla CF'

(2.2r)

e sulla scortadi tale parametroi terrenicoesivivengonodistinti in:


inattivi. se,,{ < 0.75
normalmenteattivi, se 0.75 < I < 1.25
attivi.se,4 > 1.25
La caolinitepresentaattivitd molto bassa,caratterizzatada un indice
del_
l'ordinedi 0.33-0.46.
L'illite presentavalori prossimiall,unitd,anchese va precisatochepur
es_
sendoil mineraleargillosopii difhrso solitamentesi trova in presenza
di
altri minerali,per cui d difficile darepreciseindicazioniin merito.
La montmorillonitepresentavalori dell,indicedi attivitdchepossono
risul_
taredell'ordinedi 7- se i cationidell'inlersrrato
sonocoslituitjda sodio,
mentre lo stessoindice puo risultare dell'ordine di 1.5 se i cationi sono
costituitida calcio.
E interessante.ancora
osservarcchegli studi effettuatida Skempton(1953)
mostrano1'esistenzadi una correlazionetra attivitd, mineralogiae
sto.ia
geologicadel deposito.
Le argille inattive risultanocosi esserequellecomposteessenzialmente
da
caolinitee chesi sonodepositatein acquadolce.Sonomediamenteattive
le
argille marinee di ambientdeltizio, contenentiillite comemineraleprin_
cipale.L'indicedi atri\iraaumenlaraggiungendo
valoricompresitra t..ZS
e
l rn presenza
dt colotdl organicie risujlainfinesuperiore
a 2 in presenza
di
sodio-montmorillonite.
2.'l,4 Carla di plasticita di Casagrande
qllla scorta dei
limiti di Atterberg i teneni a grana fine possonoessere
classificatitrtilizzando la carta di plasticitd etiCasagrande'(194g).
La carta(Figura 2.5) d divisa in 6 regioni dalla retta,,A,', di equazione
PI = O.73.(w
t

2O)

(2.22
)

e dalle due retteverticali wL: 30 e wL= 50.


I terreniche ricadonoal disopradella retta,,A" sono classificaticome
dr_
gi,lle inorganichedi bassa(w1 < 30), nedia (30 < w1<
50) etl elevata
plasticita (h,L> 50). I teneni rappresentatida punti alaisotto di
tale retta
sono.classificaticomelini tnorganici.lini organi,i e argille nrgantthe.
I
lmr rnorgantclsonodefinitidi bassa.mediaed ele\alacompressibilita
a
s ec onda
c heil li mi l el i q u i d os i a i n fe ri o rea l J Ooo.
compreso
ri a i l 30o"e i l
50oZo.superioreal 50%. t limi organiciricadononella iegioneaventelimi_
te liquido compresotra il 30 e il 50% e le argille organicheconispondono
a
un limite liquido superioreal 500/o.

68

Capitolo 2

Figura2,5

Cartadi plasticita
diCasagrande.

_q
6

.E 30

Limiinorganici
di elevata
compressibilita
e
argilleorganiche

Limiinorganicidi media

2.2 Pressioneinterstiziale
e tensioniefficaci
Bench6i teneni sianocompostida particellediscrete,l,approcciocomune_
melte usatoassimilai terreni a un ,,mezzocontinuo,',intendendocon tale
temlne un materiale immaginario che abbia su un piano puramente
fenomenologico10 stessocomportamentodel mezzo reale. Sulla basedi
tale assunzioned possibileapplicareai terrenii concettidi tensionee defor_
mazione,nonch6le leggi della meccanicadel continuo.In particolare.se si
supponeche il mezzoporososia sanuodi acqua.il comporlameDto
di un
suo elementopud immaginarsiequivalente
a quellodi un continuo,che
rappresentalo scheletro solido, al quale si sovrapponeun secotdo mezzo
continuo che mppresentala fase fluida.
La dpartizione intema degli sforzi tra scheletro solido e fase fluida costitu_
isceuno dei problemi fondamentalidella Meccanicadelle Terree hadizio_
nalmentesi fa risalirealla datadel 1923l,inhoduzioneda partedi Terzaghi
della relazionecheesprimesu unpiano fenomenologicola suddettariparti_
zione degli sforzi. In tale data in realtd Terzaghi pubblicd uo^ ,n"-o.iu
dedicataai processidi consolidazione
(,,Dieberechnung
der durchlassigkeit
sziffer des tones aus dem verlauf der hydrodynamischen spannung_
sercheinungen"),in cui la definizionedegli sforzi efficaci, piri che essere
enunciataformabDente.
d conleDulaimplicitamentenellarelazionecheesDri_
me la variazione
di volumedel campionedi terrenonel corsodi unaprova

Comportamentomeccanicodelle terre 69

l
I

-.1

'ffiT:*.:.;3ffi
:fiHffi
ff"tr'J:qTi",$:'J:1"1#:Hf
il
Terzaghi
formur"
r" .rL-*
T"q",.che
,"i ."Y.:::ii1""1"11".

guerh_termini(ci si limita a fiportare


t" p^n" prin"lpul"
- "r"i"
aJ Uruio ai
Terzaghi):

"Lo stato di tensiotre in un punto pud


essere definito tramite la conoscenza
delletre lensioli principatiiorali q. qt
e q1. S. fo.pu.io inr.rg*;u;;i
n_empitocon acqnaaventepressione!r, ie teniilni
,otuli po.rono ,"?Jpli;in
dllepafii. Una di esse.chiamata..pressione
neutra..a-agiscesult.acorla
e sr,
grani in ogni direzionecon uguale
";
inLensire.L" dif.";;;;; ;, l;:
6|
- u- o|t-.(rtL - ,l. rappresentano
le
tensioni.
in
ec.esso
.iipen-Juua
.--.t\t neura.
pressrone
che hannosedenella fase solida.
Ou..t" nurio"i-i.-f fJti*
sioni totali sono definite ..tensioti efficaci,,.
......omissis,.....
Tutti gli effetti misuabili prodotti da un
cambio dello stato di sfoEo, quali
una compressione.una disrorsionee una variar;on"
a"ltu ,..l.r.nru u-itulitsono do!,!li esclusi\amentea un cambio
delle rensioni .ff;i.
bi ci"n;;l
glenza ogni indaginedi stabilitddi

laconoscenza
,i"aar"i",.i."ii"i"rffi;iiJil$#::,"il,1. richiede
0

Il bmno riportato pud essereconvenienremente


suddiviso in due parti. La
prima contienela definizionedi tensione
efEcace:

r;=rt-6iu

(2.23a)

in baseallaqualelacomponente
di tensione
efllcace.
normale
allaqenerica
graciruracoosiderata.
d datadalladifferenza l" .;;;;;-.;;;;;;:
dellatensione
torale
e Iapressione
""
neutra.
L..o*pon.nti
iung;-r"ii. i"ii_
viduale
dall indicemisto.sonosempre
ri Gril.
e.implicita
t'assunzione
"ll;.;;i;;;;;fi;;T;r;;
cbeil fluidononsopponi
sforzidi rag-i;i;;
,:,* di KroneckerdUassume,ralore'I se gltl;il"r;;;;;il": ,ffi;;
:::^:-t
latorezerosegli indicisonodiversi.J

Tfiil.Tffi#;ff
.'l:,."TiJi.i:11lTi#il*::,.
iiF:i.in

flano.molti i cercatoriche ne hannotentato


una tiustificaril."
Sul pianoconcettuale
taleesisenzar' poneIn quanto

tt'uoo

,""ri"".

sembra
perlomeno

rur"i-ion;(r:;:;iiilffi,:'

"r,. cbe
eft
icaci..).
aescJi
;lilJ#;i:i:f,fj. ffi;llffii::ffii:Tli,,j
proprietddelle fasi costituenti.
In effetti una generalizzazione della

e.23a)

r;=ry-(1-+)5n

(2.23b)

',",.i.3"i"::il"ff
il::ff*Tfiiilffxil'::[Tfl
15,:"J,f,*:\"il:

70 Capitolo2

do nel suoinsiemee quello delle singoleparticelle)ed evidenziacome nel


caso di materiali sciolti si pervengaalla (2.23a) nell'ipotesi che la
compressibilitd dei singoli grani sia trascurabilerispetto alla compressibilitd.
dello scheletrosolido, esaminatonel suocomplesso(si consultinoper ulteriori approfondimentila memoriadi Lade e De Boer fi997) e il volume di
Coussy(1995)).
Ai nostri fini d sufficiente per ora osservarecome Terzaghi non abbia mai
athibuito alla relaziote (2.23a) iI nngo di legge fisica, limitandosi in termiri di causa-effetto ad attribuire alle tensioni effrcaci il ruolo di causadi
una seriedi "effetti misurabili". In tale ofticanessunesDerimento
condotto
in laboratoriosui terrenisciolti ne ha mai infirmato la validitii.
Nell'ottica degli effetti misurabili la validitd della (2.23a) d perlomeno
intuitiva.
Poich6infatti i pori sonoha loro comunicanti,i fluidi, sesollecitati,possono sposta$i liberamenteda un punto a un altro del mezzoporoso,per cui
possonoal pii rallentarenel tempoma non impedirele variazionidi volume (la cui entite d legataagli sforzi emcaci).
Le stesseconsiderazionisi applicanoalle variazionidi forma,non avendoi
fl uidi rigidezza trasversale.
AIlo scopo di illustrare ora I'applicazionedi questarelazioneal calcolo
delle tensionigeostatiche,si considerila seziole verticaledi un deDosito
sotto laldarappresentala
in Figura2.6. Seil pianodi campagnad orizzontale e non sussistonovariazionidella naturadel terrenoin direzio\e oizzottale, ogni sezioneverticalepud considerarsiuna sezionedi simmetria,per
cui non si hannosuipiani verticalie orizTontalitensionjtangenziali.Il tensore
degli sforzi e caratterizzato dalle seguenti componenti indipendenti
711= o1= ou6
722= 722= o11= IIII= oho

Falda

definite dspettivamentetensionegeostaticaverticalee tensionegeostatica


oizzontale.
Integrandol'equazioneindefinitadi equilibrio,cheper l,assenzadellecomponenti tangenzialiassumela forma (si veda l'AppendiceA, alla fine del
volume)
d,

E*r=u
I

la tensioneverticaletotalealla genericaprofonditde datadalla relazione


ofi=(l_

Figura 2.6

Esempiodi catcolodella tensione verticaleetfrcacedovuia al


peso proprio.

n)ysz+ ny,,z

(2.24)

La pressionedell'acquainterstizialealla stessaquotavale

(2.25)

Comportamentomeccanicodelle terre 71

per cui la tensioneverticaleefficaced pari a


o, o = (7 n )y " z + n y * z -rw z = (1 -n )(/ ,-ri z

Q.26)

La quantitd(1 n) (y"- y*) rappresenta


il pesodelle particellesolideper
unitd di volumedello scheletrcdiminuito della sottospintaidrostatica.Esso
d pertantopari al pesodell'unitd di volume del teneno alleggerito
y ' = (\-n )(y ,

y -)= y - y ,,

(2.27)

per cui la tensioneverticale efficacepud esprimersisinteticamentenella


forma
of i= y

(2.28)

Giova comunque osservare fin d'ora che, mentre la relazione

(2.29)
ha validitd generale,la (2.28) puo essereapplicatasolo al caso in cui la
falda si trovi in condizioniidrostatichee a piano campagna.Non sonorare
infatti le circostanzein cui il livello piezometricoindicatoda un piezometro
installatoa una genericaprofonditdrisulti superioreo inferioreal livello di
falda superficiale,denotandocosi la presenzadi un moto di filtmzione verso I'alto o versoil basso.L'applicazionedella (2.28)in simili circostanzed
enata (si vedanogli esempidportati nel Capitolo4, relativi alle condizioni
di equilibrio in presenzadi filtrazione).

Esercizio 2.6
Con rilerimentoalla stratigraliaillustratain Figi|,a 2.7, determinare
I'andamentocon la profonditadella tensioneverticaletotale, efficace e della pressioneneutra.
Nel punto,4le tensioniverticalitotali ed e{ficacicoincidono,essendonulla
la pressionedell'acqua,e valgono
= 4 4 .1 5kN /m2
o, o = o u o = y o z = 1 .5 .9 .8 1 .3
Nel punto-Bsi ottieneinvece:
=
o, o Ll ,' a z i 1 4 .7 23 t 1 8 .0 45 l l 7.3b kN m)
uo = y n. z = 1 9 .8 1 .5= 4 9 .0 5k N /m2
or 0= or 0 -u o = 1 3 7 .3 6

4 9 .0 5= 8 8 .3 1k N /m2

72 Capirolo2

Figura 2.7

Esempiodi calcolo della tensione verticaleefticacein un terreno


straiilicato.
/o = 1.5 Mg/m3
A
p = 1.9 l\rglm3

Argilla p=1.95M9/m3

(a)
ovo , oio, uo (kPa)
100

ovo , oio , uo (kPa)


100

200

300

200

300

400

400

Analogamente in C si ha:

o,o = 290.39 u6 121.53 o,o = 162.86tkN/m2t

Esercizio2.7
Conriferimento
allasiratigrafia
illustrata
nell'Esempio
2.6,determinareI'effettodi un innalzamento
di faldadi 3 e 5 metri.

Comportamentomeccanjcodelle terre 79
a) Nel casoin.cui_lafaldavengaa coinciderecon piano
il
campagna,assu_

m endonell' am b i to
d e lp ri m os rra to6 1 2 .6 5 .a l l adensi rdseci ao,= 1..5
vrg/mr.caratteristica
di un materiale
pocoaddensato.
corrispondoio
una
porosltapan a r 0.43e un pesodi volume
del
materiale
saturo
oari
r. I r a l o ri
a. / - 18. 97k N/ m^d e l l al e n s j o n e\e rti c a l el orrf.. a.fj , pi .i srone neutra e della tensionefficace, nei pLrrttj
A, B e C risuitano
ora i seguenti:
A:

o,0 = 56.92

u0 =29.43

oy0=27.4g (ldl/m2)

B:

oy | = l 5 o .l 2

u 0 = 7 8 .4 8

o vo= 71.64

C:

of i = 3 0 3 .1 6

u o = 1 5 6 .9 6

o to = 146.20

b) Se si ha un ulterioreinnalzamentodella falda al
disopradel piano campagna,d possibileprovarechela tensioneverticale
totalesubisceun in_
crementopari a quello dellapressioneneutra,in quanto
per definiziole
essa_dipende
dal peso di tutte 1efasi costituntilf tnui".iuf" ui-alropra del,pianoconsiderato,mentredmane inalteratu
la tension" veitjcale efficace.
c) Si.lasciaal |efloreil compitodi verificareche
un abbassamenro
della
raroacomporlaun incremenlo
dellalensionetenicaleefficace.

2.2.1 Pressione dell'acqua associata alla capillarita


ll fenomenodella risalitadell acquanei rubi
capillarivienesolitamente
spregalotacendousodel concettodi tensiooe
superficiale.
Sihana di unaeflicaceanalogia.
cbenonva ovviamente
presarroppoalla

leIIera

Il fenomeno
si verificaall'inlerfaccia
tra un liquidoe un.alrrasostanza
(un
gas.un solidoo un alho liquidononmiscibile
conil primol ;
zronenerranochele molecoledel Iiquidoin prossimitd
della";;;r;l;;_
superdcieii
separazionesono soggettea una forza dsultante
di attruzionecie t"nael
sospingerleversoI'intemo.
\e consegue.che
fa superficie
di separazione
si compartacomeunamen_
Dranatn t-raz.ione
e allalorTaperunitddi lunghezza
chesollecira
lalemem_
oranasf da tt nomedi pnsion? superJicialelsi noti
che.a differenzadi cid
cnear.vrenetn unaqualsiasimembranaelastica.la tensione
superficialehaun
ralorecostanlechenon dipendedal raggiodi
.rn uturuA"ltu i.rl.unu i
A rremattvamenle_.
in terminienergetici
la tensione
superficiale
tra due so_
stanzecornsponde
al lavoroche occonecompiereper aumentare
di una
unitd l'area della superficiedi contatto.
.:".,"" it casodi un tiquidoa conrattocon un gas.poich
3,i111":-r,i
l rnrenaccra
e rappresentata
da una superficiecurva.le lorzedi trazione
hannorisultantenormalealla superficie.
chedev.essere
bilanciatada una
olnerelva clrpressionera le due fasi
Seil liquidopresenta
unasupsrfiqie,
sqnlqssaversorlgas,la suapressione
nsurramaggroredr quelladel gas.Viceversa.
se Ia superficieiivolee la

r
74 Capitolo2

Figura 2.8

Risalitadell'acquaper capi aritii.

concavitdversoil gas(comeawiene ni tubi capillari),il liquido si trova a


prcssioneinferiorerispettoal gas.
La tensionesuperficialedipendedalla lemperaturqe i\ pafticolareessadiminuisceal cresceredella temperatura.
Cid si spiegacon il fatto che l'espansionetermica riduce la densitddel
liquido e pertantoanchele forze coesivein prossimitddella supedcie.
Per I'acqua,alla temperatura
di 20'C, il valoredi Ipuo assumersi
pari
a 73 mN/m.
Con riferimento ora alla Figura 2.8, se si considerala risalita dell'acqua in un
tubodi piccolodiametrosi osservache i punti I e C si trovanoa pressione
atmosferjca
e cheralevalorecompeteancheal puntoI chesi novu illu sr"ssu
quotadel putto l. Sesi prendepoi in esameun punto all'intemo del fluido ma
infinitamentevicino al punto C, la suapressionerisulta inferiore a quella
atrnosfericae in particolare la differenza di pressionetra i punti al disopra
della superficielibera e quelli immediatamenteal disotto di essad pari a /..
Considerandol'equilibrio della colonninadi acquacontenutaall,intemo
del tubocapillaretFigura2.81sipuo scrivere

= 16.7
f,d2y*h"
"o"o

(2.30a)

nella quale a defijnisceI'angolo di contatto lra illiqttido e la parete solida.


Taleangolodipendedalle specifichecondizionifisichenelle quali awiene
I'interazionetra le tre fasi.
Essod nullo nel casodi acquapura a contattocon una superficieliscia e
priva di impuritd,ma pud assumerevalori significativiin presenzadi superfici ruvide o trattatecon ahre sostanzc.
Pir)in generale,se l'angolo di contattod acutol'affinitd (forze di adesione)
tra il liquido e la parete superal'azione coesivachesi esercitatra le molecole del liquido e si dice in questocasoche il liquido 6cgzc la parete.

Comportamentomeccanicodelle terre 75

Nel casooppostoed estremodi a= 180ouna gocciadi liquido continuercbbe a martenere la propria forma sferica, senza spandersi sulla superficie
(che risulterebbe quitdi idrorepellente).
Alla luce di tali considerazioni,nel casodi un tubo di vetro in condizioni
ideali (il meniscodiventauna semisfera)si otterebbela seguenterelazione

,
''"

4T
y*d

0.03(m)
d (mm)

(2.100)

checonsentedi stimareconbuonaapprossimazione
la risalitadell'acquain
un capillare.
Comegid evidenziato,la pressionedell'acquanel tubo d inferioreallapressioneatmosfericadi una quantitdche,alla genericaquotaz, si ottieneosservandoche dev'essere(Figura2.8)

u+y.z -0

(2.31)

Pc = Psas- u

(2.32)

La differenza

fta lapressionedell'ariae quelladell'acquad definitapressione


di capillaritd
ed esprimela tendenzadi un materialenon saturoad assorbireacqua(o a
espellercaria).
Per tale motivo alla differenza(u - pru) viene soventeattribuitala definizlone gl suztone.
Nei teffeni esisteun ampio spettrodi dimensionidei woti, sicchein teoria
si possonoimmaginareinfiniti valori del diametrodi tubicini ideali.Inolhe
non d possibilefissarea pariti di composizioneun unicovalore dell'altezza
di dsalitain quantoil fenomenod stettamentelegatoanchealle oscillazioni della faldanel tempo.I valori dportati in Tabella2.2 sonopertantopwamenteindicativi.
E importantecomunquesottolineareche la prcssionenegativadell'acqua
aumentale tensioniefiicaci,conferendoai materialia granafine e alle sabbie limoseuna "coesioneapparente".Va pero tenutobenpresentechenon
si hatta di una coesionevera e che essascomparese non petduano nel
tempole condizionichehannodato odgine ai fenomenidi capillaritri,
fabella2.2 Altezzedi risalitaDercaoillaritd.
Tlpo dl terreno

h (m)

Ghiaie
Sabbiagrossa
Sabbiamedia
Sabbialine
Llmo
Argilla

0.05-0.30
0.03-0.80
0.12-2.40
0.30-3.50
1 .5 0-12.00
>10.00

76

Capitolo 2

Ad esempio,in una sabbiafine, la capillaritdpudrenderetemporaneamente


stabileuno scavocon paretiverticali, ma tale stabilitdviene npidamente
meno in presenzadi precipitazionio di vibrazioni.

2.3 Storiatensionale
Lo statodi sfozo in un genedcopunto all'intemo di un depositodipende
dalle forze di massa,dal regime della falda, dai carichi estemi eventualmenteapplicatialla fiontiera e dalla sto a tensionaledel deDosito,
Lavalutazionedegli effettiprodottidai carichiapplicatiin superficied stata
esaminatanel Capitolo I (si veda in particolareancheI'Appendice l.A).
per cui si passaora a illustrare e quantificare I'influenza della storia,
tensionale.

2.3.1 Depositinormalconsolidati
Il casopii sempliceda esaminared quello corrispondentea un depositc
omogeneolimitato da un piano campagnaorizzontale.Comegid osservato
in precedenza,in tali circostanzeogni vedicale dsulta essereun assedr
simmetriae pertantola tensionevertical e la tensioneorizzontalesono
tensionipdncipali.
La tensioneverticale efficace,alla genericaprofonditdz, d di immediata
valutazione,una volta nota la pressionedell'acquainte$tiziale, ed d data
dall'espressione
cr'v} = )z

u0

(2.33)

Al contrario la valutazione della tensione orizzontale costituisce uno dei


problemi pii complessidella Meccanicadelle Tene, giacch6il valore attuale di tale tensionedipendedall'intera storiatensionaledel deposito.
Con il termine "storia tensionale"si indica I'entiti e la duratain precisa
sequenzadegli eventiche hannointeressatoun deposito,dalla fasedi formazionefino alla suaattualeconfigurazione.
Per comprenderepienamenteil significatodi tale definizioneconvienericostruirein modo sia pure schematicoalmenoi principali eventi.
Durante la fase di deposizione,un genericoelementodi terreno assume
una pdma configurazionestrutturale,grazie ai processidi sedimentazione e di consolidazionesotto I'effetto del pesoproprio. Essendopossibile pr i fenomeni in esameintrodure l'assunzione che essi siano Drocessimonodimensionali,i consuetudine
descrivemela storiain le;ini
di indice dei vuoti e tensione verticale efficace (le due variabili non
sono in realtd abbinatein modo appropriato,in quantouna variazionedi
volume andrebbeassocialaalla componentesferica del tensore degli
sforzi).
Con riferimentoalla Figura2.9,un elementinodi argilla,di recentedeposizione,sardrappresentato
dal punto "a", caratte zzatoda un elevatovalore

Comportamentomeccanicodelle terre 77
delf indicedei vuoti (a unaprofonditedi l0
cm dalla superficieI,indice dei
vuoti pud risultare pari a 6 o anche maggiore).
a _i""
_"""
f"
deposizionecontinui, la tension"
"
"f*L"
piogr"rrlr"_*i"
fevolversi del processodi consolidazione
"m"u"J"uu-"ntu
sotto f;eriJo'aeipelo propriu.
Taleprocessoha comerisultatouna riduzi"".
d"il.;r;t;; #;;;5;ifi;
to mppresentativodello statocorrentedell.elementino
i" .r";;;i,p;;"
in "b" e successivamente
in,,c', lungo una curva denominata,,curua
di

(il doppiot".rrri"",,rt""d"q"i."tt"ii_

:::lT:lt:,ii"":-""-pressione,'
nearela clrcostanzache, oltre ai processi
di ,"Ai."oturionJ" Oi-"o__
prcssionedovuta al peso dei sedimenti
sovrastanti,non sono;;;;;ili
altri fenomeni, quali. ad esempio deformazioni
,;r";r;, ;;;;;';;"
ecc., che, come si vedrd, conferiscono
al materialeuna parti"olur; ;;;;_
tura).
Perogniassegnatovaloredellatensioneverticale
efficace,I,indice dei wo_
ti dipendedalla percentualee dalla

-l

;"r"-"ntoia".uto.
n"u
l; il;,#:i".,::IT"",'ffiil1llT:l'"".'"",::
"on,dei woti.
il valore dell'indice

Poich6 lo stato conente di un tereno a grana


flne pud esseredescritto
confrontantoil valore del contenutod,a"quu
nut rut" ion ilJ;
il;;rl_
srenza.
to slatoattualepuoessere
conrenienlemente
rappreseno,o
in *i_
ni d.i.indicedi liquiditd.Comesuggerito
da Skempron
iiooo.y..e si innoiu_
cel'indicedi riquidird
comeuu.iab=il
dipendenre.
recurvedi sedi^."i-i"^.
comp,ressione
delle diverseargille si dispongonoin una
fasciuutiur-tunr.
nsr9fia.
Nelle circostanzesopradescrittela struttura
del terrenosi presentaalquan_
to
e ogni ulterioreincremenlodi sforzoprodurrd
r istose
"comprimibile
delilrma./ioni
di naturalargamente
irreversrbili.
un deposrtocheabbiasubitounastoriacosi
semplice,
per cui la massima
altaquatee sraroassoggenaro
ogni suoetemenro
:^l:i:fr:ilfcol la l..fltcace
colr_1cJde
tensione\ erlicaleefficaceattuale.r ienedefinito..normalcglsgli{qto"e r ieneindicaroion Ia siglar,JC.

Erosione

_L
I
(a)

(b)

r iito pertarensione
r enicate
eflicace.
t.inregrazio_
iar,I;..:-9::ll1o
I(,uri equazlone
Indellnjtadi equilibrio

nond sufficiente
a determi'nare
il
valore della tensioneorizzontaleefiicace.
euesta co_pon"nt" ;;;;";;r:
mrnaru solo attaverso misure dirette e le
,pirlrn"ntu'lt-;r;;;;;
che nel casodi un teueno NC essad proporzionale
"uiA"nr"
alia ter.i".;;;i;i;
efficace
o'1,0= Ky(NC) o,6

(2.34)

Il coefficientdf0(NC)

d indicatoin le
a_{poso'
puo
Jsse;;
;d;;;;#;T$iil:#:
e
Iaky (1944)
"fffffilffiilT;

xor,rC)=fr. 2tile'
]!I'n@ =-I -rinr,.
\
J

/l + s rn p '

(2.35)

pressioneefficace
Figura 2.9

Fasidi deposizioneed erosionee


relativecurve di compressionee
ol sca co.

78

Capitolo 2

2.3.2Depositipreconsolidati
9 q-99pl9'j19ne
YSlti4 eoq$n{u'e!1,Qpo!eJetq_4i.:941s,"-4!4-,i919-

per Dg$qBloprio. hanno subito ula fase di erosione.In seguito-_a_tale


proces,sq,
ggrrispondentea una-ridrrzionedella tensioneverticale efficace, il punto rappreiJntativo deii;diemento dr terrendrrora-coniiddrato
si iiiiFla nella Figwa2.9 da"c" ir"d'. E possibile quindi che in natura
si verifichino due situazioni, che, pur essendorappresentatedallo stesso
valore della tensioneverticale efficace, corrispondonoa un comportamerto completamentedifferente.
fe{.o-.9b9.19,1-_s99949.cgqq
il
QleCtn-qiqgr.en?q!ryy-g 9p-19ggz-ione.q,e!
materialed stato compress,o
{o preconsolldg!9)-q9!!9--}4ry9!j qi carico
dcisamente s'rp9_fio!g4_SqgllS-4g1l419.I4CefgqC9!do-99$ !4 4!!
s!!$luleb-plLs9-rnletlq.
caratterizzalsia-u4-!0uolyilore
delljindice
d-qig1gli. _Poich6le deformazioni sono prevalentementeirreversibil-,
uno scarico tensionale
non modifica sostanzialmeltetale
assettostrutturale,essendole variazioni delf indice dei l.uoti conispondenti allo scarico tensionalelegate alla componenteelastica(reversibi
le), decisamenteesigua,delle deformazioni totali.
Se la cg.ryalijplqpre5lblgviene
interpretata alla !q9q.49llgj9-o_U4j9lla
y-e,4jq4leefiqa-c._epla-stiqtt4,!e !qn_siq49.
-9r,ispo!dente_419{ltq -'lqll flssa !a
t_SCuitq,_qllq
ilseC!1gd-t_s!91ynq,lgtqSj:49l.!ngJ9qC!.9,-9b9,.in
sSQlcC-te'It9i9tr.49
(erosione).$_!r_o14
o,r.44ll'-1n!-e-m9d"il4dSroAig9le$1ic,o.]q_!e114r41-mpqg3n1g!,c-1d
,qign!ficqche.un eventu4le-c4rico appligato a partire dal punto "{gg{qrd solo deformazioni elastiche(modeste),mentreil supera4entg della
qomp,grlgrnt'i4qorgqlg nuotenqiongverticale conippqndq4lg gl_pu-41o_jlq'l
\i qnellq._qi qe{grmazi-o-t!pl99.t-!c__h9_(nleyanti).
Questosia pur sempliceschemaconcettualeconsentedi intavedere quali
possanoprodwsi sul piano applicativoa secondache lo stato
conseguenze
correntedel materialesia rappresentato
da un punto che si trova sul 'lamo
di comoressione"
o sul "ramodi scarico".
Per tale motivo d'ora in avanti si distinguerdsempretra materialr
"normalconsolidati"e materiali "preconsolidati".Per i secondi1adefinizione d implicita in quanto finora discusso: un materiale e definito
preconsolidatoseattualmentea essocompeteuna tensioneverticaleefficace inferiore a quella ruggiunta nel corso della sua storia. Alla massimatens_!9!9_ygrticale
efls4le (punto "c" in Figura 2.9) si di-il no-_me
d,i tersiollg di
e a.e.g^q1sry;p91q1l
sfglglo o,
-preconsolidazione.
Per l'esigenzadi quantificarei fenomenidi preconsolidazione
si introduce
il rupporto di preconsolidazione (OverConsolidation Ratio)
I OCR = ---!ovo
\

(2.36)

Ritomandoora al problernadella valutazionedelletensioniorizzontalieffr'


caci, durantela fase di scarico questesi riducono in modo decisamente
menomarcatodi quantoawenga per le tensioniverticali efficaci,per cui il
loro rapportomuta continuamentenel corsodello scarico.

I
J

Comportamentomeccanicodelle terre 79

Una valutazioneempidca pud avelsi tramite l'espressionesuggedtada


Schmidt(1966)e Alpan ( 1967)
' KI)(OC)= K|(NC)'OCR/

(2'37)

nella quale KyQC) d il coefficiente di spinta a riposo che compete al


materialepreconsolidatoe ae un esponenteil cui valore d dell'ordine di
0. 46+ 0. 06.
2.3.3 Preconsolidazione dovuta a fenomeni viscosi
e consolidazionesottoI'effetto dl peso
Dopo il processodi sedimentazione
proprio (puntoB in Figura2.10),il terrenomanifestadeformazionidifferite
nel tempodi origine viscosasotto tensioniefficaci costanti.Il felomeno e
indicato in letteratura con il termine "creep" o "ageing" (Leonards e
Altschaeffl,1964;Bjerrum, 1967) e poichdessocontribuiscea modificare
ultedormentela strutturadel materiale,il dsultatofinale d una sortadi mecLe evidenzespedmentalimostranoinfatti
canismodi preconsolidazione.
cheseI'elementodi terrenosi deformaa cadcocostantepassandodal punto
fasedi ricaricoessomostreB al puntoB' in Figura2.10,in ogni successiva
raggiuntala tensionedi
pii
non
verrd
rd un comportamento rigido finchd
snervamentompprcsentatadal punto C. Superatotale valore, il matedale
enha nuovamentenel camponormalconsolidato.
perageingdipendedallaplasticitd
L'entitddelprocessodi preconsolidazione
dell'argilla e in generaleil valoredi OCR aumentaal cresceredell'indice di
plasticitd.ln sito tale fenomenocompoflaun valoredi OCR costantecon la
profonditd,con un valore massimodell'ordine di 2.

2.3.4 Terrenisabbiosi
Tutte le considerazionisvoltenei punti precedentiper i teneni argillosi si
applicanoancheai teneni sabbiosi.In particolareil valore del coefficiente
di spintaa riposo pud stimarsicon la relazione(2.35) nel campo normalconsolidato,per cui d possibile ipotizzarr'euna dipendenzadalla densitd
relativa.In una fasedi scaricopud applicarsila (2.37),con valori dell'esponenteche cresconoda 0.4 a 0.5 al crcsceredella densitdrelativa.
Il vero problemache si pone nel casodei terreni sabbiosid costituitodall'impossibilitd di otterere campioni indisturbati(ossiacampioni che conservinoinvariatoil contenutod'acquae l'assettostrutturale)per cui la presnon pud esseremisuratadirettamentee pud solo
sionedi preconsolidazione
esserestimatasulla scortadi inforrnazionidi naturageologica.
2.3.5 Sequenza degli eventi
La storia tensionaledi un deposito naturale d raramentecosi semplice
come d stata finora schmatizzata.Spessoun depositod stato assoggettato a vad cicli di carico, per cui a uno stessovalore del grado di
preconsolidazionepossonoaolrisponderedifferenti valori del coefficiente
di spinta a riposo e quindi della tensione odzzoltale. La conclusione

80

Capitolo 2

Pressione (kPa)
100

1000'

1.6

\
(*")
1.0

0.8

""nti."n.

/-

\..
\.

Figula2,10 Preconsolidazione
dovutaa ageing(Leonards
e Ramiah,1959).

importante da tener a mente d che se un deposito ha avuto


nel colso
della sua storia varie vicissitudini di carico, cosi
pur" ," d ,i"io
lnleressato
"o-"
da feDomenidi ageingo cementazione.
la teniioneorizzon_
tale non puo esserevalutatateoricamente.
Le relaziouiprecedentemetrte
indicate possono essere quindi applicate solo nel caso di
materiali
normalconsolidati e nel caso in cui il fenomeno di preconsolidazione
corisponda a una sola fase di scarico.

Esercizio2.9
In Figura2.11d rappresentato
unciclodi eventi,conunasuccessione chepudschematizzarsi
comesegue:
a) durantela deposizione
in acqua,unelemento
di terrenoconsolida
seguendo
iltratto,d,della
curvadi compressione
in Figura
2.11b;

Comportamentomeccanicodelle terre 81

b) successivamente
si ha un abbassamentodel livellodi falda fino
alla profondita.z1dal pianocampagna,con ulteriorecompressione dell'elementodi terreno lungo il tratto.,t,, corrispondenteal_
I'aumentodellatensioneverticaleetficace,che raggiungeil valo_
fe oo;
c) il livellodellafaldasi porta infineal valoreindicatoda zo,con scarico dell'elementinolungo il tratto',C'.
Si chiededi determinarel'andamentocon la profonditadel grado di
preconsolidazione.

----r----T
P.C.

vl-

(falda in 21 )

(a)

t)
It
F
E

ti
E

Figura2.11 Preconsolidazione
prodottada
oscillazionidella fatda.

82

Capitolo 2

Il valore della tensionedi preconsolidazione


d dato da
op= y.z-rh,.\z-21)
e quello della tensionevetticalee{ficaceattualeda
c' ' vo= y.z_f\,).e_zO)
Il gradodi preconsolidazione
alla genericaprofonditdz risulta cosi espresso dalla relazione

69O

/' z + lwzt
y' z + y* zo

Va om osservatoche la validitd di tale relazioned limitala a profonditd


supedo azl, in quantoa profonditdinferiori agli effetti prodottidall'oscillazione della falda si sovrappongonosempreeffetti domti a fenomenidi
essiccamento,
con il risultatoche il gradodi preconsolidazione
effettivo d
maggioredi quello previstodallarelazionehovata (linea tatteggiatain Figura2. I ld).
Si noti ancheche,sempreal disottodella profonditd21,la differenza
oP -ovo-l w

\Zt-Zo)

d costante,pertantoun fenomenodi oscillazionedi falda d caralteizzatoda


un profilo qualequello mostratoin Figura 2.11c.

2.4 Rappresentazione
dei percorsitensionali
pii rilevanti della natura particellaredei tereni,
Una delle conseguenze
evidenziatanel Parugafo 2.2, si traducein un comportameltomeccaniao
anelasticoe anisotropo.Ne consegueche la dspostadi ogni elementodi
tereno a una variazionedello statotensionalenon dipendesolo dallo stato
iniziale e finale, ossiadagli estremidel percorsodi carico,bensianchedal
percono stesso.La necessitddi rappresentare
in modo convenientequesti
percorsidi caricoha introdottonella letteraturageotecnicaalaurreconvenzioni, largamenteadoperatesiaper analizzarecasireali, siaper presentarei
risultati di prove sperimentali.L'essenzadi questomodo di procedere,introdotto da Lambe nel 1967 con il termine di "stress path method",
diffrrsamentediscussoancheda Wood (1984), pud riassume$i nei punti
seguentl:
i) si individuaun elementodi tereno il cui comportamento
possagiudicardel comportamento
si "rappresentativo"
dell'iltero ammassointengente
con la strutturain esame.Nel casodell'operadi sostegnoraffiguratain
Figura2.12 si pud far riferimentoad esempioall'elementino"1";

E--.

Comportamentomeccanicodelle terre 83

ii) si valuta il percorsotensionaleseguitoda tale elementinonella fasedi


realizzazionedell'opem;

:'_ '.-'

( i u,i - ','',':

iii) si realizzanoin laboratodoprove sperimentaliche riproducanoquesti


percorsitensionali;
iv) si stimanoinfine le deformazionidell'operain progettoe i margini di
sicurezzautilizzando i parametri meccanici ricavati dalle suddetteprove
di laboratorio.
L

Per quantosemplicepossaappariredall'esposizione,il procedimentopresentain realtddifficoltd sia di ordineoperativo,sia di ordine concettuale.


Innanzituttova rilevato che proprio a causadella premessa,che evidenzia
una naturaanelasticae anisotropadella rispostameccanica,il percorsodi
carico non d indipendente dal comportamentoche si sta indagando,per cui
non d cosi scontatoche si possanoscinderele fasi (ii) e (iii), n6 si deve
pensarechesi possanorealizzarein laboratoriotutti i percorsidi caricoche
si realizzanoin sito. Nonostantetale critica, che invita a una certacautela
nell'uso del metodo,va comunquesottolineatoil medto che all'uso di tale
tecnicapud sicuramenteatt bui$i: quello di educareil progettistaa interrogarsicostantemente
sullasignificativitddelleproveeseguitee colseguentementesull'affidabilitddei pammetdutilizzati nelle analisi.
Sul piano operativo va rilevato che la rappresentazione dello statotensionale
richiede la presain conto di sei componentidi tensioni,o in altemativa,
delle he direzioni principali e delle tre tensioni principali. Nel caso piri
generalesonoquindi richiestesei quantitdindipendenti,chein sito carnbiano simultaneamente
con complicazioninon indifferentisul piano della loro
rappresentaz
ione. Non deve sorprenderepertantose la potenzialitddelle
usuali prove di labomtoriod limitata a casiparticolari(ad esempioassialsimmetrici),n6 senella rappresentazione
dei percorsitensionalisi introducono delle ipotesiarbitrariechene semplificanola rapprcsentazione
stessa.
Si tengapresenteche l'essenzad nel coglierefatti qualitativamenteimportanti pii che avere un risultato numencamenreesano.
Con tale spirito si consideriora nuovamenteil casodell'operadi soslegno
rapprcsentata
in Figura2.12,immaginandodi esserein condizionidi deformazionepiana.La mppresentazione
dei percorsitensionalipud esserefatta
tn questocasoconvenientemente
con fiferimento al piano nel qualeeventualmentepohebbeprodufii la rottura,ched il piano della figum stessa.Le
componentidi tensioneda prenderein considerazionerisultanoin questo
aasole seguenti

i ,1

,l

ii

t= tO,- onl
ABD = tensioniefficaci
AD = tensionitotali- uo

o zz,o n ,tzx

tralasciandola tensionenormaleagenteortogonalmente
al piano della rappresentazione,
il cui valore dipendedalla condizioneimpostadi deformazione piana.Note le tensionipdncipali
r2

o ,, - o -, \
)

'4

(2.38)

s,=;(o;+oi)
Figura 2.12 Rappresenlazione dei percorsi
tensionali.

Capitolo 2

piuttostoche rappresentare
l'evoluzionedello statotensionaletramiteuna
successione
di cerchidi Mohr (cosacheprovocherebbe
non pocaconfusione), si pud ricorrereconvenientemente
a una ruppresentazione
in un piano
definito dalle seguentivariabili

(2.39)
2
corrispondentirispettivamenteall'ascissadel centroe a1raggio del cerchi
di Mohr
Se ora per semplicitdsi ipotizzanell'esempiodi Figura2.12 che sia hascurubile l'attrito tra il muro e il terrenoretrostante,l tensioniverticali e orizzontalidsultanotensioniprincipali e risultaimmediatotracciareil percorso
tensionale, in quanto d sufficiente osservareche ogni spostamelto del muro
comporterduna dduzionedella tensioneorizzontalelasciandoinalteratoil
valore della tensioneverticalee 1adirezionedei piani principali,per cui si
avrd

& =o!-h <o


z
5t=

_ A^.
" " h >O

Nel piano (s, /) lo "stresspath" sari cosimppresentato


dapunti appartenenti
a una retta aventependenza-l .
2.4.1 Condizioni idtauliche drenate e non drenate
Il persorsotensionalefinom mostrutoe quello relativo alle tensionitotali.
Il percorsodelle tensioni efficaci si ottiene sothaendodi volta in volta il
valoredella pressioneintentiziale e a tale propositooccorreosservareche,
in virtu della definizionedelle variabili (s, l) infodotte, la presain conto
della pressioneinte$tiziale non altera il valore del raggio del cerchio di
Mohr, mentrcne spostaI'ascissadel centro,per cui risulta

.s'=s - r,

(2.40)

avendoindicato con "," la pressioneinte$tiziale.


Naturalmenteper determinareil valore della pressioneinterstizialeda introdune nelle (2.40)occonedefinirele condizioniidraulichealle quali ci si
rife sceduranteun percorsodi carico.
i) Quandod lecito ammeftreche la pressionedell'acquainterstizialesia
determinatadalle condizioniidraulicheimpostealla frontieradel dominio in esame,si parla di condizionidrenate.

Comportamentomeccanicodelle terre 85

Riconendo a un'utile analogia termodinamica, se si fa corrispondere la


pressionedell'acquaalla tempenturae il flussodell'acquaalla quantitd
di calore trasmesso,un perco$o di carico in condizioni drenate corrispondea unprocesso isotermo.
ii) Nel casoopposto,sesi supponeche,in virhr dellamodestaconducibilitd
idraulicadel mezzoporoso,il percorsodi caricoarvengasenzacheI'acquaabbiapossibilitddi sposta$i,essosi manifesterdin assenzadi variazioni di volume(per la suppostaincomprimibilitddell'acquae delleparticellesolide)e le condizioniidraulichesarannoindicatecomecondizioi non drenate.
Semprecon riferimento all'analogia termodinamica,tale condizione corrispondea unproces^ro
adiabatico.

2.5 CompressibilitA
La determinazionesperimentaledei parametriche consentonodi quantificarela dspostameccanicadel materialepud essereeffettuatatramiteprove
di laboratorio,tnmite prove in sito o attraversoI'analisi retrospettivadel
comportamentodi opere ln veta gtandezza.
Questoe i successiviparagrafisono dedicatiprincipalmentealle prove di
laboratodo,limitando l'esposizionerelativaalf impiegodelleprovein sito
(piir ricorenti)a un livellodi richiami.
Le condizioni al contomo ben definite, la possibilitd di applicarediversi percorsi di carico e quella di conoscerela composizionedel materiale
investigato, sono elementi che rappresentanoi vantaggi delle prove di
laboratorio.
Natumlmente essepresentanoanche dei limiti e tla i pir) importanti vanno
menzionati:
i) l'impossibilitddi tenerconto delle peculiaritdstrutturalidell'ammasso
in sito attrave$o un elernentodi modestedimemioni;
ii) I'inevitabiledish[bo del campionelegatoai processimeccanicidi prelievo e preparazione;
iii) jl temporelarivamenle
lungorichiestodallaloroesecuzione.
Tutti questimotivi rendonole prove di laboratorioe le prove in sito tra loro
complementari,per cui occorre apprenderecon attenzionecosa possa
attendibilmente ottenersi da ognuna di esse, senzapretendere di ricavare
artificiosamente da una singola prova tutte le informazioni richieste, athaversopericolosedcette empiriche.
Giova alla luce di quest'ultimaconsiderazione
osservarecome la determinazione di un parametrocomporti sempreI'assunzione,consciao inconscia,di un modellodi riferimento.Per questomotivo si ritengonoindispensabili alcunepremessededicatea un quadroteorico di riferimento,basato
sull'osservazione
dellarispostameccanicadi matedalidcostituili artificialmentein laboratorio.Sullabasedi tale modellosarannodefiniti i parametd
meccaniciche si vogliono determinareattraversole prove di laboratorioe

86 Capitoto2

successrvamente
sr approfondirdI'esamepassandoall'analisi del compor_
tamentodi matedalinaturali.

2.5.1 Compressloneisotropa

ap'

l l tl i
*

Ap'

tll ll
lll

P A - yC' P V

l av\

lav\

\ volo,
I yo/",
Figura2.13 Compressjone
isotropa_

Si consideriun campionedi argilla realizzatoartificialmentein laboratodo


(denomtnatonel seguitocampionericostiruito soggetto
)
a unaprovadj com_
pressioneisotropa.Comeillustratoin Figu a2.l3,larclazioie
osservabile
sperimentalmentetra lo sforzo isotropo applicato e le deformazioni
di voIumepresentaalcunepeculiaritdchepossonoesseremesseln relazione
alla
nspostadei modelli elasto-plastici.
Durantela fasedi carico fino al puntol, il materialemostmun comDorta_
mentomarcalamentenon lineare.caraherizzatoda deformazioniprevalentementeirreversibili,comedpossibilenotarceseguendo
lo scaricotinsionale
rappresentatodal ramo lB.
Tali deformazioni irreversibili sono dor.ute al riassetto spazialedelle parri_
celle, con conseguenteriduzione dell,indice dei vuoti. poich6 il iiuidr,
interstiziale
puo ritenersiincomprimibile
ai fini dellapresente
analisi,la
riduzionedell'indice dei lr:otipuo awenire solo se si ha espulsione
di un
corispoldente volumedi acquaintentiziale. Seil materialed ca.fllte.irzza_
to da unabassaconducibilitdi&aulica, jl processodeformativod
assailen.
to e il raggiungimentodelle condizioni di equilibrio finali pud richiedere
mo^lto
tempo.ll processo
accoppiaro
di espulsione
dell.acqua
interstiziale
e
delormazionedello scheletrosolidod indicatoin lefteratu;acome.proces_
so di consolidazione"e sariianalizzatoin dettaglionel Capitolo5.
Le deformazionidi volume riportatein Figura 2. 13 sono quindi da inten_
dersicomei valori finali registratial terminedel processodi co"sotOazioie.
A:ralggaTent:. sforzo efficaceriportatosullo stessodiagramma
risulta
]9
rareala Ilne de o stessoprocesso.
quandociod la sovrappressione
inter_
stizialesi d completamentedissipatae lo sforzo isotropo totale coincide
con quello efiicace.
Se successivamente
alla fasedi scaricosi ricaricanuovamenteil mate ale,
d possibileosservarecome fino al raggiungimentodel punto C il materiale
presentiunarigidezzanotevolmentesuperiorea quelladeducibile
dallafase
di primo carico, e come solo dopo il superamentodella pressione
corri_
spondentea tale punto la curva sforzi deformazioni si raccordi con quella
di compressione
iniziale.Alla luce della storiatensionaleimpostaal provino, lo sforzoisotropocorrispondente
al punto C, checoincidecon il massi_
mo livello.di carico applicatoprecedentemente,
assumeil significato di
"tensionedi snervamento"e rappresentain termini rneccaniciunasoglia
raggiuntala quale si ha l'insorgeredi deformazioniirreversibili.Se infitti
sr eseguonopercorsidi carico caratterizzatida livelli tensionaliinferiori
a
quelli rappresentatidal punto C, il materiale manifesta una reversibilitd
di
comportamento, mentre il superamentodi tale soglia e il raggiungimento
di punti appanenentialla curva di compressione(ad esempioil pirnto
Dt
componal'accumulodi deformazioni
nlastiche.
Nelia Meccanicadelle Tene d prassi iiponare i risulrati di una prova
di
compressione
in un pianosemi-logaritmico(Figura2.14):sull,urri
1inr"u_
la logaritmica)delle ascissesi riportanole tensioniefficacie sull,asse
delle

Comportamento
meccanico
dellterre g7
ordinatel'indicedei r.uoti(o. sesi preferisce,
il volumespecifico).La pre_
ceqenrecurva dr compressione
OICD risultain tale pianorappresentat;da
una retta,alla qualeviene atftibuito il nomedi ,,lineadi compiessione
nor_
male" e alla qualevieneassociatala sigla..NCL...ll tranodi s;ari";;;;;
ADc. ancnessottneare
nelpianosemilogarirmico,
vieneindicalocome..li_
nea di rigonfiamento',.
La linea di.compressione
normaleINCL ] vienea esserecosl rappresentata
dall'eouazione

(2.4r)

v=N_Llnp,

(2.42)

v = v k -k l n p '

In tali eqlazioni i valori di N e vprappresentanoil volume


specifico corri_
spondentea una pressionedi riferimento, assuntanel presente
casopari a I
kPa. Inoltre ly', 2 e /. sono da considerarsidelle costanti del materiute'"r^*inato e valori tipici possonodedursidalla Tabella2.3.

2,5.2 Detormazioni
elasflchee detormazioniplastiche
i) L Equazione (2.42) del :l Lmodi scarico pud esserescritta
nella forma
incrementale

(2.43)

Inohe..dividendoentrambiimembri per il volumespecifico


e ossewan_
oo che la delornazionedi volume puo esprimersinella forma
6, = --1

(2.44)

-.il

(2.4s)

si ottieneanche

Tabella 2.3

vp

Valoricaratteristicidelle costanti/V,2 o k
Limlte
liquldo

Argilladi Londra
Caolino
Sabbiafluviale
Sabbia carbonatica

75%

UY

dl plastlcite
450/o

ry"

'6o

g+

e la Iineadi rigonfiamento
dall'equazione

-.M

-g ".

2.7
3.2
5.0

0.16
0.19
0.16
0.35

0.06
0.05
0.01
0.03

p' = 1 kpa p6

h.p'

Flgwa 2.14 Curvadi compressionee curva ol


rigonfiamento.

88

Capitolo 2

Quest'ultimarelazioneprova cheil modulo di dilatazionecubica

(2.46)

risulta esseredipendente dal livello tensionale e pertanto il comportamento elastico del materiale Cmarcatamentenon lineare (si noti che tale
affermazioned vera in quanto trella (2.46) le variazioni del volume
specifico sono modesterispetto alle variazioni della pressionemedia efficace).
ii) Per determinarele deformazioni plastiche, che si accumulanoDassando
ad esempioin Figura2.l4 dal punroO al punto.4.occorredererminare
le
deformazioni totali e sottrarre a queste le deformazioni elastiche.Si otliene cosi la relazione eenerale

ae(=1t-r1!!
p

(2.47)

2,5.3 Dipendenzadellarlspostameccanica
dallecondizionidi stato

P'= l kPa

p).,=pL,

Figura2.15 Lineadistatocritico.

Con dfedmento alla Figura 2.15 d possibilenotare,sulla scortadi quanto


evidenziatonel puntoprecedenre.
comedue proriri- il cui statosia r;ppresentatodaipunti.4l e C2,si comportinoin modo diverso,pur essendocarat_
terizzatidallo stessovaloredellatensionemediaefflca"i. N"l o.irno
"uro
infafti il materialed normalconsolidatoe ogni incrementodi siorzo comporteriiurr accumulodi deformazioniplastiche.Nel secondocaso,il punto
appartlenea una curva di scaricoe il materialemanifesterdun comporta_
mentoelasticofino al superamenro
della sogliadi snervamento.
Analogaosservazione
puo farsi con riferimentoai punti ll e12: il volume
specificonon d in questoaasomolto dissimileper i dueprovini(in figura la
differenza d esaltatadspetto ai dati sperimentaliper motivi di chiarezza), mentre tale risulta la loro risposta all,applicazione di uno stato di
sforzo. Si arriva cosi a una prima importante conclusione,che sardpir)
volteripresaanchenell'ambirodeiparagrafisuccessivi:
la rispostamiccanicadi un provinonon dipendesolo dal suo statotensionaiecorrente
o dal suo volume specifico corrente,bensi dalla combinazionedi cuesti
due faltori.
In particolare si pud ancoraosservareche la curva NCL divide il oiano
(p'. v) in dueregioni:i puntifisicamente
possibiliricadonotufii a siniitradi
tale curva,mentrea deshadi tale curva sonoprivi di significatofisico.
Anticipandoinfine alcuni concettiche sarannodiscussiultedormentenel
seguito, si sottolinea il seguenteaspetto: i punti a sinistra della linea
NCL si riferisconoper definizionea materialipreconsolidati,la cui risposta
in condizionidrenatee in presenzadi sforzj deviatoricipuo risultaretipica
di un matedale che riduce progressivamenteil proprio volume oppure
carattedsticadi un materialedilatante(che aumentadi volume).a seconda

Comportamentomeccanicodelle terre gg

ll".:ll*.

*np*rentativo siaprossimoaltalinea
NCL o moltodistante

iinea
NCL,un
gouna
;ifiHii:il:lT#i;':rofff":'l:'::T darra
mareriare.
induce
aro,.,",l;;.-l;il:lIlffi::ll:.liffiT,-.:ilT':".;

l!,]iiiil[Jd#lJ:"11.:;,:l:ff
Htrl*fii""iffi
r",ier,'csl.
ft';i,t,';llj,lil,il
lj,Tlii*T,";,:lo':1t"."'
"'#:':,ffi i,,,i;,,i;,l-

l;ixr*Ti1::itilf'ffiff
[::r*#:.lir::d$]"=,qc
jJ"T:lT;
"",so.a.ro#"r*oi"iJ;;;il;#fi'j:ift:ffi'J:'i

mentre
i puntiasinisfttdet"csr,iipp.!r"r,an""rn",ffi
lil;;:lllicritico,
2.5.4Proveedometriche

il quadro
diriferimento
per
i,ffiT::1X:::x:*,1:.1:.lyh"g,"
g:l*p'o*.ao,*i.i".

il;;;liiii:H"ff:
l"?g:::::::
"il;";"',"
i:1;
ijili'"1:',1q.,a:"r';iar"tp*"'n.riOisnmilffi
j:fllr,l^r"f::nru

,t"prove a incrementidi-o,.f,"illlt
di
carico.

uf,parecchiarura
impiegata
netcaso

rnettls_da.
un4nerro
risido.
s*ut*;*rr_*rffffiffifi1.!
-Af*vefr4rysle.oureJedicals.l_l_-u.nlsesqrnppn..r[e
fr q.j;qitud.r_
pqqseitq.rlp-_,il_-&.eqassiq.
de.lltacsua
duranr.ra;* ai
ffi#:J#j:"

";l;:l'lh;.j$::n"l,o*."".s#t
#fftr';ff X,T"""'f
,'.';,ti,fi

pione utitizzatosonoun compromesso


E{E;Flitel
.cam.
tra diverse
esrgenze:
il dsiderio
di averecampiomrappresentahvi
della
macrostruttura
presente
ln srtosuggerirebbe
il ricor
gt"ssedimensioni,
in
conrmsto
perdcon le dimensionia.1^13-Tl]lli 9i

N."oo,.gu.
.h.oo,'';;iliJ:;il,:ili;illT'ffil,fT,llll.ii
lll_

l'orditredi 50 mm

Figura 2.16 Schemadell'apparecchio


eoome_
kico.

90 Capitolo2

Per ridurre I'athito laterale, il rapporto tra diamefto e altezza del provino
dovrebberisultaresuperiorea 2.5. e in ogni casoinferiorea 6 per evitaredi
avere un provino troppo sottile e quindi facilmente danneggiabile duante
la fasedi preparazione.
I-u gscedq!4_ggryfCzlonale-plevede,gr-4dinidi carico in proqrrssione-geo_!negicj|,-9!s-14_qs4jlqc,rgrqnl(rlpa!i al carico rcggiunto nella fase plecedgte"{APlP.-=*l)"anslete_d_so0rigtiahilej@r9_ldin-*Iemgnri
rl prossi-

alloscop!di avereinjileGi'tio
T'.ti !9&-t.$r9!s-gi1p99ryId3;tqqe-.,
qera
curvadrcompressta&).qn_m4gg-ior
IrqEgrg4r_prfnii_lpglmg{g!!:_

Consideratala bassaconducibiliti idraulicadei materiali iimo6iEiibsi.


ogni incrementodi caricodeveesseremantenutocostanleper un periododi
tempo sufficiente a consentireI'espulsione dell'acqua interstiziale, alla quale
conispondel'assestamento
del provino. C-qnvenzionalmente
ogni ffadino

di caricod mantenulo
peru!19apqpad;'fia

sli;;;G;;r,ti

d;l

"G; come mosfato ir Fiprovino sono rilevati a opportuni intefvalli bir.diirpo


gva2.l7.
Poiche tale procedua d alquanto dispendiosain termini di tempo, sono state sviluppateapparecchiahreche consentonodi ridurre i tempi di prova.
imponendoun gradienteidraulico costante(Lowe et al.,1969) o una velocitd di deformazionecostante(Wissae/ al, lgZl).
Nelle provea incrementidi carico,il puntoD in Figura2.17 (corrispondente a t : 24 orc) ftpprcsenta un assestamentoin parte doluto alla dissipazione delle sovrappressioni
interstizialie in parte dowto a fenomeniviscosi.
Ai fini della presenteanalisi interessanosolo gli assestamenti
corispondenti alla dissipazionedelle sol,rappressioni
interstiziali,chesi assumesiano rappresentatidal punto,B in Figwa 2.17, ottenutocome intersezionedi
duerette:laprima condottaper il punto di flessoFe la secondacoincidente
con la parte finale della curva sperimentale.
I risultati della prova sono solitamonte riportati diagrammando il valore
dell'indice dei vuoti "e " iu funzione della tensioneverticale efficace appliH(mm)

18.4

lI A

IlNl
< | - :l
| 6l

tfl
t<

Flgura 2.17 Evoluzione


degtiassestamentidel
provtnonet iempo.

1 8 . 1L
0.1'

Presslone= 100 kPa


(da 50 kPa)
t 5 o =7 0 8

Comportamento
meccanico
delleterre 91

:T:':'.ff:[?,"":$il|;'*:?;H'#f;:.r8, erarerazione
che
nerisurta
a) il codfrciente di compressibilitd
m

I
__-&
.
t+ es64

(2.48)

v' I rnqrce dt compressione


cc

-&

/--

6lo9o,

(2.4e)

pisa
Strato83
rrorondrta:_12.9+ _17.8
m

g
!

0.9

+ii33;;5##n

--o--CHG06:
prot _ra i
+
CHG08:
Prof-ti o---r- cHcro:pror_ii.i -

'-r--tl03i

prof. -13.9

m (e_24h)

-:-tt!,Stll:16
Xil[Zr,li]

-*-

tL13:prot _16.0;

Figurc 2.19

edomelricheeseguite
,frov-e
rargr a di pisa (Costanz;, sul_
1994).

(la stessadefinizionesi applicaancheall'rrdice di ricompressioneCr e


alf indice di rigonfiamento C).
I dati dportati comeesempioin Figum 2.18 evidenzianoI'esistenzadi una
ulromportamento elastico (non lineat9n&a!t9-di--sncry-qr.er|-o-ah.separa
re) caratlenz44Lg
&Lptggqle -de-forllaziortrida un,comliodqmento elasto-pladuglg{i 4!&Itt4"lqni. Alla tensione di snervamento
cgeqqliazatg
,qi-c.o_
evidenziatada tali prove si dd in Meccanicadelle Terreil nomedi tensione
rcpprsentauno dei passipit
di preconsolidazione la suadeterminazione
importantinell'analisi del comportamentomeccanicodei tereni.
In particolare,come gid evidenziatonel Paragrafo2.3, l'andamentodella
pressionedi preconsolidazione
con la profonditd,,unitamentea quellodella
tensioneverticaleefficace,definiscesinteticamentela stoda tensionaledi
un deposito,e una suaattentaanalisipud aiutarca comprenderei meccani
smi responsabilidi un processodi preconsolidazione.
Comediscussoin dettaglioda Ladd (1971)e da Jamiolkowskiet al. (1985):
a) fenomeni di prec onsolidazione meccazica sono in generecaratteizzati
costantecon la prcfonditd;
dauna differenza(op-or
d doluto a processidt ageing, si
b) se il fenomenodi preconsolidazione
mantiene costantecon la profonditd il rapporto tra la pressioned.
preconsolidazione
e la tensioneveticale effcace;
e di nah-rachimicaproduconovalori dellapresc) processidi essiccamento
preconsolidazione
molto dispersi.
sionedi
Naturalmente,meccanismidifferenti possonosovrapporsi,dandocosi originea unasto a tensionalenon inquadrabilein modo immediatolegli schemi semplicisopraesposti.B tuttaviaspessosufficientefar dfedmento alle
implicazioni che da un punto di vista meccanico hanno i processi di
pud ripreconsolidazione
e in tale ottica la tensionedi preconsolidazione
guardarsisemprecome una tensionedi snervamento,indipendentemente
dalle suecause.

in sito
2.5.5Compressibilita
I parameti di compressibilitddefiniti dalle equazioni(2.48) e (2.49)rivestononotevoledlevanzaapplicativa,consideratoil loro ampio impiegonel
calcolo dei cedimenti(si veda il Capitolo 5 per alcuni esempidi calcolo).
Va comunqueosseryatoehe,pur prndendoin esamecampioni di levata
qualitd,la curva di compressione
ricavatada una prova di laboratodoprecheconispondeauna compressibilitdinferiorea quella
sentaunapendeDza
chesi ha in sito, a causadegli inevitabilidisturbiconnessicon le operazioni
di prelievodei campioni.
Perdportarsialla compressibilitdesistentein sito, Schmertmann(1955)ha
in Figura 2.19.
suggeritola proceduraillushataschematicamente
Nel corso della prova edometricaviene rcalizzalo innanzitutto un ciclo
di scaricoe carico, in modo da ottenereI a curva di ricompressione.Partendo dal punto che rappresentale condizioni iniziali in sito (punto I in
Figura 2.19) si tracciauna retta parallelaalla linea di ricompressione,

Comportamento meccanico delle terre

93

Flgura 2,19 Costruzionedi Schmertmannper


la determinazionedella curva di
compressibilitA
in sito.

Curvadi compressibilita
in sito

fino a incontrar la verticale passanteper la tensione di preconsolidazione. Dal punto C cosi determinatosi traccia una retta passanteper il
punto appartenentealla curva di laboratorio e avente ordinata pEtri,a 0,42
e0.La rettapassanteper i punti CeD corispondealla curvadi compressione in sito.
Quandoil problemada analizzareinteressaun campodi tensioniche non
superala tensionedi preconsolidazione,
Leonards(1976) suggeriscedi effettuareun ciclo di scarico-dcaricoa Dartiredallatensioneverticaleefficace ou6 edi ampiezza
pariall'increrninro
di ca co cbecaratte
izza il problema in esame.Tale raccomandazione
trova la suamotivazionenel fatto
chela pendenzadel tratto di ricompressione
dipendesia dallaposizionedel
punto di partenza,sia dall'ampiezzadel ciclo. Valori caratteristicidell'indice di ricompressione
dovrebberoesserecompresitra 0.015e 0.035,e
valod dcorenti del rapporto Cr/C" d,owebberoesserecompresi tm 0.I
e 0 .2.
Esulanoda tali indicazionile argille rigonfianti,per le quali I'indice di rigonfiamentopud essereeshemamente
elevato.Inoltre nel casodelle argille
molto preconsolidatei processidi rigonfiamentotendonoa obliteraregli
effetti della storiatensionalee la curva di compressionenon manifestaun
cambiodi pendenzamarcato(comenel casodelle argille tenere)in corrispondeua della tensionedi preconsolidazione.

2.5.6 Consolidazione secondaria


priNella Meccanicadelle Terred in uso la definizionedi consolidazione
maria per irdicarc i processideformativi associatialla dissipazionedelle
sovrappressioni
interstizialie quindi al cambiodi tensioniefftcaci,e quella
di consolidazionesecondariapet indicarei processideformatividi origine
viscosa,che si manifestanoirt presenza di tensioniefficaci costanti.
E implicita in tale definizionel'assunzioneche i fenomenidi creep r'on
rivestanoun ruolo significativonel corsodella consolidazioneprimaria.Si
tatta di una assunzioneche non ha un fondamentoteodco (e pud rivelarsi
alquantorestrittivasoprattuttonel casodi depositidi rilevante spessore),
ma che costituiscesolo una ipotesi che semplificail modo di calcolarei
cedimentidelle strutturc.
Con tale premessa,I'indice di compressioe secondqriad definito dalla
relazione

6e
dlogr

(2.50)

e nella sceltadel valore da utilizzarein praticapossonoessereda guida le


indicazioni di Mesri e Choi (1985), che correlanotale indice a quello di
primaria(Tabella2.4).
compressione

2.6 Resistenzaal taglio


Il criterio di rottura formulato da Coulomb nel 1773 rimane uno dei piir
dlevanti contributi alla comprensionee descrizionedella resistenzaal taglio dei teneni. Significativi sviluppi sono stati possibili cornunquesolo
dopo I'introduzioneda parte di Terzaghi(1923, 1936)della relazioneche
consentela ripartizionedello statodi sforzotra schelehosolidoe pressione
interstiziale,con la definizionedi "tensioneefficace".Tale definizioneha
permessodi unificarela rispostadei terrenisabbiosie dei terreniargillosie
ha apertola stradaai contributimppresentatidagli studidi Rendulic( 1936),
Hvorslev (1937)e Taylor (1948).A questiricercatoriva il grossomerito di
avermoshatocome la rispostain termini di pressioniintentiziali in condizioni non drenatee le variazionidi volume in condizionidrenatesianodue
faccedi una stessamedagliae in particolarecome le variazionidi volume
abbianoin un processodeformativoun ruolo pari a quello esercitatodalle
tensionieflicaci.
Tabella2.4 ValoridelrapportoCdlC..
Tipo diargilla
Argillelenere organiche
Argilletenere inorganiche
Sabbie

0.05r 0.01
0.04* 0.01
da 0.015a 0.03

meccanico
delleterre 95
Cdmportamento

Tali contributi sonostati successivanenteinquadrcti dai ricercatori dell'Universitd di Cambridge in quella che oggi d nota come "teoria dello stato
cfitico". Si tratta della formulazione di una teoria. basata su un modello
elasto-plasticoincrudente,che consenteuna visioneunitaria della risposta
meccanicadei terreni, qualunquesiano la loro storia tensionale o il percorso di carico o le condizioni di drenaggioal contomo.Tale formulazione,
bencheabbia dato origine successivamente
a numerosimodelli con grado
di sofisticazionesemprecrescente,
trova ancoraoggi la suaesposizionepit
organicanel testo di Schofielde Wroth. "Citical StateSoil Mechanics",
pubblicatone11968.
ln virti della importanza che tale approccio dveste sul piano formativo,
essoviene semprepii ampiamenteadoperatonel campodidattico.Non si
ha owiamente la pretesa di costruire uno strumento in grado di fomire al
progettistala possibilitddi fare delle previsioni di tipo quantitativo.Nella
scalagerarchicadei modelli,tracciatada Wood( 1990)nel suovolume "Sol/
behaviourand citical statesoil mechanics", siamodi frontea un "modello
semplice", rivolto agli studenti che awertono la necessitd di spiegare in
in promanieraunitaria la rispostameocanicaosservataspedmentalmente
ve altrettanto semplici, i cui dsultati resterebberoalftimenti caratterizzati
da frammentarietde pertarto difficilmente assimilabili se non in modo
mnemonico e quindi infruttuoso.
Alla luce di tali considerazioni, la prima parte del presenteparagrafo d dedicata al "Modello Cam Clay". Successivamentesi presentanoi risultati
sperimentali relativi ai materiali naturali, discutendo i problemi alquanto
complessidella sceltadel modello da utilizzarenelle analisie della scelta
dei parametri.

2.6,1 Provatriassiale
Perpoterdefinireuna leggecostitutiva,in gradodi fomire la rispostadi un
campioneaun qualsiasitipo di sollecitazioneimposta,occofferebbeutilizzare apparecchiatureche consentanodi controllare in modo indipendente
le tre tensioni principali e le tre deformazioni principali.
Le complessitdalle quali si va inconftosonotali chein praticaci si limita a
studiareil comportamentodel materiali nei casi pii semplici di assialsimmetria o di deformazionepiana.
L'apparecchiaturapiir comunementeutilizzata d l"'apparecchio triassiale", illustrato in Figura 2.20. Il campionedi terreno d un campione
cilindrico, avente rapporto altezza-diametrogeneralmenteuguale a 2.
Esso d isolato dall'acquacontenutanella cella da una guaina di gomma.
L acquanella cellad utilizzataper fomire la pressionedi confinamentoo/.
Le eshemitd superiore e inferiore del provino sono in contatto con due pietre porose,collegateall'estemocon due tubicini flessibili, che consentono
il drenaggiodell'acquanelcorsodelle"provedrenate"e di misurarequindi
le variazioni di volume del provino. Il carico assialeviene trasmessoal
provino hamite un braccio di carico e una piasha di acciaio posta sulla
piefa porosa.
La prova si articola nelle seguenti due fasi:

l-

96

Capitolo 2

Valvoladi scaricodell'aria
\
?Fh

Contenitore
di plexiglas

\\
Guamizione
orgomma
Pietra porosa
Membrana

Acqua

Campione
Pieba porcsa

Drenaggioe/o misuradella
interstiziale
Pressaone
Guarnizione
di gomma
a srotolamento

Alberoper
l'applicazione
del cadcoassiale

Cuscinetlia scorrimento
neare

Guarnizionedi gomma
a stotolamento

FiguJa2.2O Schema de 'apparecchiorflasstate.

Cameraper I'applicazione
dellapressioneassiale

a) si applicauna pressionedi confinamentotramitel,acquacon la qualee

statariempitapreventivamente
la cella e si lasciaconsolidare(a drenas_
gio quindiapeno)il provbo.Alla finedellaconsolidazione
(ossia.
quaido le sovrappressioniinterstiziali si sonocompletamentedissipate)il provino sardconsolidatoin condizioniisotrope(per indicaretale fasedella
prova si usanel casoesaminatola sigla Cl, mentrela siglaCrKgd utiliz_
zatanel casoin cui la consolidazione
siaeffettuatain condizionidi deformazioni lateraliimpedite);

b) nella secondafaseviene applicato al provino, tramite un albero, il carico


assialemisuratodallacelladi carico.Questafasepuo essereeseguilasia
a drenaggioapertosia a drenaggiochiuso.Nel primo caso,la velocitddi
spintadev'esseresufficientemente
lentada assicuarechein osni istante
nonsi abbianosovrappressioni
interstjziali,
in mododa poterconsidera-

Comportamentomeccanicodelle terre 97

re la prova virtualmente "drenata". Quando le prove sono eseguite seguendotale proceduft! , essevengono indicate cotla sigla CID o CK6D,
a secondadelle modaliti relativealla prima fase.Se la prova d eseguita
tenendochiusi i condotti di drenaggiosi op erait coll.diziont',non drenale" e la misuradella sowappressione
intemtizialedsulta indispensabile
per risalire allo stato di sforzo effrcace.Le prove non drenatesono indicate con la sigla CIU o CKyU.
Le grandezzemisumte nel corso della prova sono dunque le seguenti: la
pressionedell'acquanellacella,la forzaesercitatasul dinamomeho.lo sDostameDtoverlicalerelativora le estremilddel provino e. altemativamente,
la sovrappressione
dell'acquainterstizialeo la variazionedi volume delI'acquainte$tiziale.
Per risalire da tali grandezzeallo stato di sforzo e di deformazione nel provino d necessariointrodurrea questopunto alcuneassunzjoni.
Si assumeimanzitutto che sia nullo l'attrito tra le piashedi eshemitde il
provino e tra.la membranae il provino, per cui r,' = 0. Si assumeche il
caricoassialefomiscauna tensioneuniforme,per cui pud porsi

'

o t= o ' +':A

L'assunzionedi statodi sfozo uniformee, in particolarequindi l'assunzione che(0o/&):0,


consentedi porre op=o' in baseall'equazioneindefinita di equilibrio in direzioneradiale

do- o--o"
-^ +
"=U

(2.51)

La deformazioneassialee definita come sz = e&/ho) e la deformazione


radiale viene ricavata misurando le variazioni di volume e utilizzando la
rclzio/r.e L= z+2r
In basea tutte le suddetteassunzioni,note le grandezzemisurate, d pertanto
possibiledefinire lo statodi sforzoe di deformazionedel orovino.
ln questaprima partel'aftenzionesardrivolta alle provedicompressionee
i dsultati sarannopresentati utilizzando come parametri tensionali la componentesfericadel tensoredegli sforzi e lo sforzo deviatodco(quest,ultimo dedvato dal secondoinvariarte del deviatoredegli sforzi), definiti rispettivarnentedalle relazioni

o, +2o.
-3

(2.52)

4= oz - or

I parametri di deformazione da associareai suddetti pammetd tensionali, in


modo chesia rispettatal'espressionedel lavoro intemo, sonodi conseguenza
i sesuenti

98 Capitolo2

v-

(2.53)

2.
t'

2.6,2 Superficiedi snervamento


d costituUno degli ingredientifondamentalidi un modello elasto-plastico
intesacomefiontiera
ito dalladefinizionedi unasuperficiedi snervamento,
istantaneadel dominio elastico.
Si suppongachelo statotensionaledel provino sia al limite di plasticitde si
immagini di applicareuna perturbazioneche inducadelle deformazioni,in
modo da saggiarela naturadell'equilibrio. La potenzafomita al provino
assumel'esDressione
+ qi p

Ii = pi P

(2.s4)

nella quale I'apice attribuito ai pammetridi deformazionene sottolineala


naturaineversibile.Sesi ammettechetaleootenzasiadissipatasottoforma
di attrito intemo, si potd ancheporre

w=uptttl
In tale esprcssionela costaqteM (p mafuscola)d una costantedi atbito, e
inoltre si considerail modulo della deformazionedeviatoricain quantola
potenzadissipatadeve risultare semprepositiva.Nel seguito,limitandoci
per carico,si ometterAper semplicitdil simbolo
alle provedi compressione
di modulo.
la (2.54)e la (2.55)si ottiene
Combinando

-+-L
v.aP

= M

(2.56)

p'

La condizionedi stabilitddi Druckeq discussanel Capitolo4, comportala


convessitddella superficiedi snervamentoe attribuiscea essaancheil ruolo di potenzialeplastico,per cui il flussodev'essereassociato,Il prodotto
scalaretla il vettore velocitd di deformazioneplasticae il vettore sfozo
tangentealla superficiedi snervamentodev'esserenullo, per cui si pud scrivere
ip
dp'- + dqbP=0
v

Sostituendola (2.57)nella (2.56) si ricava

(2.s1)

Comportamentomeccanicodelle terre 99

dq
dp'

-q = -,
p'

(2.58)

che,integratacon la condizioneche Qcs= Ml", sep,=


5i"", fomisce I'equazione della superficiedi snervamento,mppresentata
in Figwa 2.21

q
+L'l'=r
Mp'
p""

(2.59a)

Se in altemativa si impone la condizione che p'= p:,, quando q = 0, la


superficiedi snervamentopud esseredescdttad;ll'e;;azione

3 -+Mh 4 =o
Ppo

2.6.3 Comportamento
stabile,compo amentoInstabile,
statoctilico
L'espressione
relativaalla potenzadissipata

p'iQ * qio = 14p';t

(2.60)

dividendoprimo e secondomembroper p'ip,

porta alla dazione (sem-

di unaprovadi compressione
per carico,carurleilzzata
da

fL=v _L
yP

p'

(2.61)

che consentedi fare le seguenti osservazioni in merito al comoofiamento


del materiale.assegnando
un precisoruolo alla costanteM.
i) I prcvini che raggiungono la superficie di snervamentocon lut npporto
q

n=

,<M

pL p'

Flguia 2,21 Superficiedi snervamento.

(2.s9b)

che mppresentauna famiglia di superficiaventi la stessaforma, la cui di_


mensronee governata dal pammetro di incrudimento pl.

XT 31i*"

P;"

sonocaratterizzali
davariazionj
dj volumepositivee il loro

comportamentorisulta stabile nel sensospecificato da Drucker (si veda


il Capitolo4). Questasecondacircostanzapud esseremessain luceDensandodi applicareal provinoun piccolociclo di carico.La fasedi caricorappresenrata
dal passaggio
dal punto,4al punto,Rin Figura2.22a,E
accompagnatada una riduzione di volume con conseguenteespansione
della superficie di snervamento.La rimozione dell,incremento di carico

100 Capitolo
2

comporta un ritomo nel dominio elastico (punto Q, con deformazioni


permanenti corrispoudenti a un volume specifico finale inferiore a quello iniziale. Lo stato finale del provino corrisponde ora a quello di un
materiale pir) addensato,in grado di sostenereulteriori incrementi di carico prima di raggiungerela superficie di snervamento,cheha subito una
espansionedura.ntela prima fase di carico. Tale prccesso C consistente
con la definizione di materiale stabile e I'incrudimento osservatod definito "incrudimento positivo".
ii) Se al contrario la condizione di snervamento(punto I in Figura 2.226) d
ng$unta con u[ rapporto tensionale q > M, inbase alla (2.6 1) le variazioni di volume risultano negative, con conseguentedilatazione del provino. L'espressionerelativa alle deformazioui di volume irreversibili
-{ -l

6vp = ()-D Y !p

(2.62)

comporta una riduzione della tensionemedia efficace, con contnzione


della superficie di snervanento. In questo caso si d in presenzadi un
"incrudimento negativo" e di un comportamentomeccanicamenteinstabile, in quanto risulterd impossibile ora ristabilire le condizioni di parErua.
iii) Pervalori di t7: M iknateiale pluddeformani plasticamentesenzaulteriori variazioni di volume, in una configuazione stazionaria aaratterizzata dalle condizioni

av&A' ^
de

Oe 0e

(2.63)

Tale configurazione, alla quale si attribuisce il nome di "stato cdtico", d


rappresentatanollo spazio (v, q, p') da una linea doppia, la cui proiezione
sul piano (p', 4) d una retta e sul piano di compressione d una curva. Il
raggiungimento della condizione di stato critico implica che devono essere
soddisfatte contemDoraneamentele due condizioni

q=Mp',
y =l - ),lnp'

(2.64)

2,6.4 Criteridl normalizzazione


dei risultatisperimentali
Le principali conclusioni raggiuntenel precedentepunto possonosintetizzarsi osservandoche lo studio del comportamentomeccanico delle
terre necessitadella simultaneapresain conto delle tre variabili di stato
(v, p', q).
Riportando i risultati spedmentalinel piano (p', q) o nel piano di compressione(p', v) si possonocogliere solo aspetti parziali della risposta

Comportamentomeccanlcodelle terre 101

del materialein esamee sovented anchepossibile pewenire a deduzio_


ni erfate.
Poich6in ogni casouna rappresentazione
spazialed alquantolaboriosae
complicata,si pone il problemadi comenormalizzarei iisultati sperimen_
tali in modo da pervenirea unacorrettarappresentazione
in un piano.
a) Un primo rnodo di convertire in un unico parametro i valori del volume
specificoe dellapressionemediaa essocorrispondente
consistenell,uti_
lizzare la rclaziote
v )= v + )"

(2.64a)

Irrp '

che.equivale
a proiettarenel piano di compressione
(Figura2.23) il punto I rappresentato
dallacoppiadi valori (p,,r,) parallelamente
alla NCL
fino a incontrarela rettap' = l. Il puntodi intersezionecorrispondea vr,
e, poiche tale parametrodipende solo dal rapporto tensionalt = q/p', la
?
coppia di variabili (v2, T) consentedi rappresentaretutti i possibiiisiati
del aampione.
b) In altemativasi possonoproiettarei dati suunasezionea volumecostan_
te,rormalizzandola coppia(p,,q) rispeftoallapressioneequivalentep".
Tale prcssionerappresentanel piano di compressione(Figura 2.24j il
valore che sulla curva NCZ corrisponde a un volume specifico pa.i a
quello dello statocorrente.
Si osserviche, in enhambele rappresentazionirtormalizzate,lelinee di
statocritico e di compressione
si riduconorispettivamenteal purto C e al
punto N.

12.6.5 Criteriodi rotturadi Mohr-Coulomb


Il criterio di rotturadi Mohr-Coulomb,espressodalla relazione

r = !(c'+ o'tane)

(2.6s)

individuanel piano (r, o) duerettecheinviluppanole combinazionidi stati


tensionalifisicamentepossibili. Se un cerchiodi Mohr dsulta tangentea
g-li.Iqtte (Figura 2.25), la rottura awiene nel piano sul quale
agiie una
tensionetangenzialepari alla sommadella resistenzadi atiito (J tanry')
e
della componenteespressadall'intercettac'. A tale intercettasiattribuisce
solitarnenteil nome di coesione,ma, come sardmostato nel sesuito.non
necessariamenle
essarappresenlaun legamedi coesione.
La (2.65)pud essereespressaarche in termini di tensioniprincipali

o; ! dc ot at = ( ont

- . ' . ot r ' )
'

I tt i n @ '
I _ sinp'

(2.66)

oppure, facendo riferimento ai parametri (p,,


4), nel casodi prove triassiali
si pud porrenella forma (Figura 2.26)

102 Capitolo2

P'= 1 kPa
Figula 2.23 Detinizionedel paramotrodi stato t/l.

,
.. 6sino'
o= l D + ccol @ l
' 3-si np'

(2.6'7)

nel casodi unaprovadi compressione


per la qualedsulta oi1 = oi11,o nella
forma
,
.. -6sinar'
a= l D + ccot.ol
' - 3 + sinp'
nel casodi prove di estensione,
per le quali si ha ol, = oi.

(2.68)

delleierre 103
meccanico
Comoortamento
1.-.*'
i il"

F"

''-/
.//

tI

o'

qin

Flgwa 2,25 Crileriodi rotturadi Mohr-Coulomb.

Figura2,26 Criteriodi rotturanel piano(p,q).

qutr-Ii,sornlp_ogd_g
I a.c-ondizio4g
_djqlqtSc4dq,.9!e!9-!-!4at4_nql-p.!er9d9$e
puo-coldraggiurtala qualeil mat-eriale
a unaconfigurazioDe-'ltlJinla:
nuarea deformarsisenzavariazionidi volumee senzavariazionidello
l'assenzadi qualsiasileggare
rt"t" Oiiforro. gssa pertantb-impli,c-a
ataglio,indi-.
coesivo(c' = 0) euul4lore aostanledelllangolodi resistenza
piu..
critico
di
stato
a
vol.umerosta&a':*o
angolq
,cstfio@i4ntiob
Confrontandola relazione
q
=M
p'

(2.6e)

con la (2.57) o con la (2.68),si ottieneche per uua prova di compressione


vale la relazione

M
--

6s
wsu)q.,

3_s;n p_

(2.70)

I per unaprovadi estensione

-6sni*,, _
3
-{^rp;

(2.7r)

Nella fase che precedeil raggirmgimento dello stato critico, a secondache


il campione si trovi a desta(FigNa2.22a) o a sinistra (Figura 2.22b) dello

104 Capitolo 2

statocritico, il processodeformativod accompagnato


da unariduzioneo da
un aumentodi volume ed d significativoanalizzarecometali variazionidi
volume possanoinfluenzarele condizionidi picco.
Un modellosemplicein gado di cogliercquestiaspettid statosuggeritoda
Taylor( 1948).Con riferimentoalla Figura2.27,lapoteraa fomita al provino d espressada
T' _N ' i
e, se si supponeche essasia dissipatain attito interno,si ottiene

ri-N'i-pN'i

(2.72)

In definitivasi hapertanto

ri
lN

'--L-

dx

nl*
t

(2.73)

ossiail massimorapporto tra foza di taglio e forza normale (tale rapporto d


definito anchemassimaobliquitd)d dato dalla sommadi due contributi:il
primo esprimel'attrito intemo del mezzoe il secondorappresenta
l'effetto
della dilatanza.
Alla luce di questosemplicemodello,il raggiungimentodella condizione
di statocritico corrispondea deformazioniin assenzadi variazionidi volume e quindi

(2.74)
mentrele condizionidi picco corrispondonoalla configurazioneper la quale d massimoil contributodella dilatanza

=*';.1;;",*
(#)-*

(2;r5)

Le relazioni soprariportate possonoessereesteseal casodella prova triassiale


richiamandola (2.60)e ottenendo
q
p'

Figwa 2,27 ModellodiTaylor

,.

v
v

(2.16)

dove il segnomeno che comparerispettoalla (2.75) dipendedall'aver assuntoDositivele riduzioni di volume.

Comportamentomeccanicodelle terre 105


2.6.6 Resistenza al taglio delle sabbie
La Q.7.5)e la (2.76) portanoalla conclusione
che l,angolo di resistenzaal
rabbioso.conispondentea e condilioni J; pr""",
e
.,1*]T,!l
".".,:T..""
unapropreta
dermaleriare
ma un paramerro
"onor
dipcndente
daflecondizioni
stalo (pud inveceriguardarsi
unu propri"te d"f _"t".iul" i;;;i;;
"o*"
volumecostante).
In particolare
essocresceal cresceredelladiluranru,?In"
moshatodaidati sperimentaliriportariir Figura
2.28 e, poicht i;il;;;;"
orpenoe
oal volumespecificot in altemativa
si puofar rilerimentoalladen_
sitd relativa).edal livello rensionale,d lecitoattendersi
chella"g"l;;lie'si_
stenzaal taglio crescaall,aumertaredella a"nsita
r"tatiua e airninuiscult
crescere
del livellotensionale
t Figura2..2qJ.
r er lenerc ont od i e n tra m bi s u d d e ttip a ra m e r ri
occorreri correrea una
nonnali, / z aT jo n
de
e i ri s u l ta tis p e ri m e n ta lci .o n rertendoi ,rul o.i
Oal.to_
rumespecttrco
e dellapressione
medianel paramelro
di statoyr, dellntto

operando^in
quesro
modo.
t.angoto
di *r;;,.;;;i,;;;';;

Ll]]:
!]:9ll un unicafunzione
suIa essere
del parametro
di slato.come lttuyiafo in
Figura2.30.
Q ues t ' ult im ac o n s i d e ra z i o npeo rta a l l .l mp o rtanteconcl usrone
che l a

Sabbiadi Hokksund
Dso= 0_4mm
D6olDfi=2
44

C+ z
40
38

36

ei"=u"
34

0.2 0.4 0.6 0.8 .t.o 1.2

f fflll.lji:l1l:"",'".,-#ff":,":llffj::.,:i;n
Itiii'J.qx::ff

essereun indicatorecheconsentadi anticipare


la rispostadiun i".";; ;;;
capireseIe deformazionisarannoaccompagnate
daiiduzione o aument;;;
volume d necessariofar riferimento alla distanza,.u
fo,ruao
aJi
materialee lo statocritico, distanzaespressa
"o.r"ri"
da (v2 _ f), per cui
il parame_
tro di stato u,1d sicuramenteun indicatorepii
iilnin"uiiuo a"rf"'J""riia
relativa.
Bolronrl986, ha propo<rola seguenlerelazione,
che con_
l:-::"]:t."'.
\enleol tenerconlooperativamenLe
dei lahoricheconcorrono
a formarerl
pammetrodi stato
Q - Qn, - mDI <12"
DI = DR] O - lnp' f

)-l

(2.71)

r a
per icasi assiatsimmerrici
ed e paria 5 per icasi dj
lrn..3
llllT-i1,..
oelormazrone
prana(Japressione
mediaa rotturar a cspres.ain kpal.
Si osservinfineche i lattorifin qui esamjnati
sonoquelliche maeeior.
menreInluenzanola resistenza
al tagirodellesabbie.tnunon,ono ri-ia-rru_
menlegtr unrcr.Un fattore imporlante
d la composizione
granulometrica
della,sabbia
(Figura2.31),per cui una sabbiaben assortita
lSlfr-;;;;;;;
angolodi resistenza
al tagliosuperiorea quellodi unasabbiauni;il"
iip;'
2.6.7 Determinazione della densitA relativa
da prove in sito
Il tentativodi ricavareiparametri di reslstenzaal
taglio dai risultati delle
pro\e penetromelriche
risalealla datadi inrroduzione
delleprovestesse.
percui numerosissime
sonole correjazioniproposte
in l.h"r;tir;. ;; ;;i

ve

Figura2.28 Dipendenrade angotodi resr_


stenzaal iaglio dalla dilatanza
(Lance otta, 1993).

106 capitolo2

2.1
Sabbiadi Hokksund
o O CR= 1
O CR= 2
^
o O CR= 8

1.9
o

1 .8

EA

1.7

\E

.>110

;
1.5
d{ -

'|.4

\-e-.^^
'\
"o?

43s^DRs

1 .2
1.1

200

46%

800 1000

400

600
o* (kPa'J

Figura 2.29 Influenzadella densitarelalivae


del livellotensionalesull'angolodi
resisienzaal taglio {Lancellotta,
1 99 3) .

teorici condoftida Baligh (1985)portanod'altra partealla conclusioneche


il processofisico ruppresentatodall'avanzamentodi un penetrometrcnel
tereno puo esseredprodotto solo se si tiene contodi un elevatonumercdi
fattod. Come corollario ne segueche I'angolo di resisterzaal taglio non
puo essereattendibilmentericavatoda una solainformazione,rappresentata dallaresistenzapenetrometdcastatica4. o dinamicaN5pTIn tale quadro
apparepiii affidabile far riferimento alla relazionesuggeritada Bolton, lirelativadalle provepenetrometriche.
mitandosia stimarela densitdr
a) Le prime correlazioni tm la densitdrelativa e i dsultati delle prove
penetrometrichedinamiche, espressiin termini di numero di colpi
pel n avanzamentodi 30 cm (N gp7)soto stateintrodotte da Terzaghi
e Peck( 1948).
Successivamente
Gibbs e Holtz (1957) hannomostrato.attraverso
alla penetrazione
ricerchecondottein laboratorio,comela resistenza
sia influenzatanon solo dalla densitdrelativa ma anchedalla tensione verticale efficace e gli stessi Autori hanno suggerito la correlazione riportata in Figura 2.32. Ulteriori ricerche portano oggi a cond controllatodalla
cludereche in realti il processodi penetrazione
tensioneefficace orrzzanlale,per cui correlazioni tipo quella dportata in Figura 2.32 possonoindurre a una stima non conservativase
applicatea materialisovraconsolidatio a depositicompattati.In questi
casi risulta piir appropriatala correlazionepropostada Bazaraa
(1967),ripo ata in Figura2.33.
!!rIqgAL'( 1986)ha rccentementeinterprctatoun elevatonumerodi prcve
eseguitein Giappone,Cina e negli StatiUniti, pervenendoalle seguenti
relazioni
|

Dz=\
dove:

N1 = CryN5p7

r[ )
.;

..i

:_

I + duo/100
Lrv=1

per sabbiefini

(2.78)

per sabbiegrosse

42

l2+oyol100

s3 S

ln talecorrelazioneN1 d il valoreSPTriferito a 1 atmosfera.La tensione


litostaticaefficace o,0 va espressain kPa, inoltre la correlazioneanrispetdrebberiferita a un rendimento(elergiaeffettivamentstrasmessa
to al valoreteorico)del 607o.
'1 .60 1.65

1. 70
vA

' 1. 80

1. 75

Figura2.30 D,pendenza
de l argolo d resi
5Le||Zd zLrrdgr'r Lrdr pa d

(Lancellotta,
1993).

'c

-o vi

b) Anche con riferimento alle prove penetrometrichestatiche(CPT) sono


(si consultiormainumerosele conelazionidisponibiliin letteratura
no ad esempioi lavori di Schmertmann,1978 e di Bellotti e/ a/.,
1985).La correlazionepropostain Figura 2.34, a differenzadelle
altre, ha il pregio di mostrare le incertezzeinsite nella valutazione
della densitdrelativa.

-:l

,:i

i:

;l':

l u'

, tl,.-

Comportamentomeccanicodelle terre 102


'..:

i -;.>

: cie
nel
'ro di
troo
rra.&o
L Ii||ole
olpi
Efii
r:s
qle

si>
darmrlla
rx-

r?

pd

l5 e

lsri
taa

.?
o

u)

N
tl

Dr3
IU

z
.9

e;
.2

NP
.- ii

-6

.9
E
_9

8l

.N
E
E
IF

IF

:
io

riL.
[e
te

6i

E
<t)
t!

108 capitolo2

Il

9so

a 200

5
l! 150
.9
i6

E soo

Gibbse Hottz(1957)

----

Baza@a(1967)

\\L3j-=:::-

g 1O0
.9

l\

t\
t\

!\
I
I

'6

40l

'-e
zso
F

300
0

Flgura 2.32 Stima della DH da Nspr secondo Gibbs e Holtz


{1957).

10

20

30

40
N"",

50

60

70

80

Flgura2.33 Correlazionepropostada Bazaraa(1967)per la stF


ma della DF.

2.6.8 Resistenza al iaglio delle argille tenere


La Figura2.35 dassumeil comportamentoidealizzatodi una argillatenera
(Burlind, 1990).In unaprovadrenata,il percorsoseguitonel pianodi Mohr
enelpiano r eo d evidenziatodalleletterel, D ed d tipico di un matedale
stabiie, che manifestariduzione di volume nel corso del processo
deformatrvo.
Se la prova viene condottain condizioninon drenate,si ha I'insorgeredi
interstiziatipositivee il percorsotensionaleeffcace risulta
sovrappressioni
esseriquello descrittodalle letterel, C. E rilevanteosservareche la maggior partedelle argille naturali,in virti dei processidi ageinge di cemenIarione, che conferiscono alla struttura del materiale una configurazione
talvolta metastabile,manifestanoin condizioni non drenateun comportamentoquasifragile, con un valore di picco chevieneraggiunto.adeformazioni molto basse.Va altresinotato,che il rapporto4/p' (o, se si preferisce'
/d) continuaa crescere,anchedopo il superamentodel picco, fino al raggiunstato
simentodella condizionedi statocritico, in accordocon il fatto chelo
critico'
di
stato
linea
della
del provino si trova a destra

meccanicodelle terre 109


ComDortamento

v
o"ez"r=oe[r"g{+}-l
.
\
L
I,p a .o vo ,

s
.9 60

E
'6

Resistenzaalla punta notfializala

'loiol

P"

risulFlqura 2.34 Slima della Da ulilizzandoi


tati di Prove Penelrometriche
staliche(Lancellotta,1983)

Figura2.35 Comportamentoidealizzatodl

un'argillatenera(Burland,l 990)'

110 Capitolo2
delle argille tenere-d un inviluppoJelL'inviluppo di rottura.caratteristico

c','urlXfl;'fiT:13':11,i.:1
aaun'intercena
irii.o'.-inoriauu'o
il.Ti.",1:
col
coincidente
di resistenzaal taglio

:il*mnru:::::Jli;ilx[:'"
*:#if.""T,''ff
Dlasticitddel materiate(Figura2 36)'

consistenti
2.6,9 Condizionidi picco delleargille

:q:rri.t'.x'tr#'f
[':ii:'J]fi
:,:":f
Hf"'iHTi;iill?"ft
i"il.
I"T"#""""
i :l:ii::i11j".f"y.:#f
xt,",:fr:T:illft
iJJilffi

plt:tl-tT:
?""
;;;"" .o^'-qut che.un'argillaconsistente
l'implicaziol:i5,1lt*
con
preconsolidazione'
"*;i;;; t?f"ti O"fgt"dodi
ii't"*i

"":"'elr"i.".*;,0.*':"":l:::1"","Ji.'.:#f,1":i;h'":H"

Nell'ambito dei problemiesamlnaflr

.;i*::rtr##ftr*l'tn';'**lr:nti",H;
di statocritico'
iella condizione
di elevativaloridel
conispondenza
i" ri* oi ,"r. ."rr"cazione'poich6in

:ffi:";
ili'"'J"HTil:i::ff
#i:lmt"];j;*l*:ff
"i["f
i'"p1"""i'"*"lrussiunse4tgl"H"#[*:"*,d;t;"""i";ff
;
cessivamentesi ha una caduta dello
di statocritico.

3"*x:"J:1
:::i'I:"*[:,1;;;:H::ii":',"J*"'J,'J,:'H

""tt"'"t"*

lB'
ul"nn*sentato in Figura2 38 dallacuwa

t:

30

_s
^^

Pr (v.)
resislenzaal laglio e
Fiquta 2.36 Correlazionetra I'angolodi
1979)
LinJi"" Oi pr""ti"itu (Jimiolkowskief a/

o'argillaconsistente(Calabresief a' '


2.37
Frsura
?sfii.,"""

Comportamentomeccanicodelle terre 111

Inolhe, sele provesonostateeseguitesuprovini aventidiversivalori della


in questocaso i punti corrispondentialle
tensionedi preconsolidazione,
condizioni di picco si collocanonella regionecompresatra le rette "rl" e
"b" in Figura2.38,giacch6aogni valoredellatensionedi preconsolidazione
corrispondeuna differcntecurva,4-8.
E pertantochiaro come non si possainterpretarela condizionedi picco
semplice,comequelladi Mohr-Coulomb,e come
attaversounaesprcssione
si debbain qualchemodo tener conto non solo dello statotensionalema
i
anchedel contenutod'acqua a rottura, normalizzandoopporhrnamente
risultati.
Comegid discussonel Paragrafo2.6.4,un modo di conseguiretale finalitd
d quello di far riferimentoalla pressioneequivalente

p"=exp

(2.7e)
1

isotropa
definitacomela pressionemediache,sullacurvadi consolidazione
(NCL), corrispondeal volume specificocorrente.

(q
I dati sperimentali normalizzall

p'\

\n'n)

appartengonoallo stesso

inviluppo di equazione

1=
nl,p")
*41
Pe

(2.80)

6sini"
J - Srr\(pe

c-'
pe

(2.81)

che dimosta come la coesioneapparentedipendalinearmentedalla presal diminuire del contenuto


sioneequivalentee aumentiesponenzialmente
d'acqua.

meccanica
delleargillemoltoconsistenti
2.6.10 Instabilita
Un aspettopeculiarcdelle argillemolto consistentid la loro instabilitemeccanlca.
Con riferimentoad esempioalla Figura 2.39, il raggiungimentodelle condizioni di picco d caratterizzatoda un improwiso aollasso,con concentazione delle deformazioni (localizzaziote) in una zona di spessoremodeformazionedi una superficiedi discontinuite.G[ ulstissimoe successiva
teriori movimenti osservabilisono il risultatodi uno sconimentorelativo
tra due corpi rigidi, e l'intero fenomenonon d pii analizzabilenell'ambito
del quadroconcettualedellameccanicadel continuo,ma occorrerifarsi alla
meccanicadella fr attula.

Figura 2.38 Luogodella resistenzadi piccodi


un'argillaconsislenle.

112 Capitolo
2

In termini di parametri di resistenzaal taglio si possonodefinire le seguenti


tre coppie di valori:
i)

c'> 0
Q'= Qpicco,
se la rotturanon interessasuperficidi discontinuitd:

ii) c'= 0
Q'= Qp;""o,
se la rottura interessa superfici di discontinuitd preesistenti o di
neoformazione,senzasignificativi scodmenti;
iii) c'= 0
e' = e|es;tw,
sela rothra d caratterizzatada scorrimeuti cosl rilevanti da produne alterazioni microshutturali lungo le facce della discontinuita.
Una conseguenzapratica molto importante del suddetto comportamento d
rappresentatadalla difficoltd di scegliere i parametri di resisterua al taglio
da intodurre nelle analisi di stabiliti. Fattaeccezioneper i casidi riattivazione
di movimenti lungo preesistenti superfici di scorrimento, per i quali d rilevaute il riferimento ai parametri residui, i feromeni di rottura progressiva e
la presenzadi discontitruitd in un ammassonon interessatoda precedenti
rotture rendono significativamente difficile la previsione del passaggiodai

Figura 2.39 lnstabilitameccanicadell'argilladiTodi (Calabresi,1980).

!!

Comportamentomeccanicodelle terre 113

pammetridel matedaleintattoa quelli relativi alla discontinuitd.Ne consegue che l'analisi di quei casinei quali la coesionegiocaun ruolo determinarte (quali ad esempioi fionti di scavo)d soggettaa un elevatogradodi
inceftezza.

Y2.7 Resistenzaal taglio non drenata

o
E
lI

ri
ri

L'analisi della rispostameccanicadei terreni in termini di tensioniefhcaci


interstizialiche si
d resapossibiledalla conoscenzadelle sovrappressioni
sviluppanoduranteun percorsodi canco.
Cid d semprefattibile nel casodelle prove triassiali,dal momentoche tale
consentela misuradirettadi questagrandezza
apparecchiatura
Il problemasi presentaassaipii complicatoin sito, poich6 l'entitd delle
interstizialiche si sviluppanodipendedalle carattedstiche
sovrappressioni
micro e macrostrutturalidel deposito,dalla formazionedi zone di
plasticizzaziotte e dal comportamento anisohopo del mezzo.
Per or.viare a queste difficoltd d pnssi corente analizzare i problemi di
stabilitdin condizioninon drenatein temini di sforzi totali.
Riprcndendoquantoevidenziatonel Paragrafo2.4, si ricordache le condizioni non drenatecorrispondonoa un processotermodinamicoadiabatico.
Cid equivalea considerareil genericoelementodi terrenoin esamecome
u\ sistemachiuso,del quale si analizzala rispostaa variazioniimposteal
contomo,prescindendodalle interazioniinteme tla le fasi costituenti.
La prova pii comunementeltilizzata per la misura della resistenzanon
drenats d stataperltngo tempo la prova 4on consolidata-non drenata (ptova UU). Nel corsodi tale prova si applicanella prima faseunapressionern
cella a drenaggiochiuso,impedendocosi al provino di consolidare.Durante la secondafasesi applicalo sforzodeviatoricosemprea drenaggiochiuso e si misuranole tensionitotali all'istantedi rcttura.Seil terrenod saturo
e i campioni prelevatiprovengonotutti dalla stessaprofonditd,10 sforzo
dal valore della
deviatoricoa rottura dsulta 1ostesso,indipendentemente
pressionein cella applicatadumntela prima fase(si veda la Figura 2.40)
L inviluppo di rottura in termini di tensionitotali si presentaquindi aome
unalineao zzontale,individuatadal valore dellarcsislenzano drcnata

(2.82)
La prova UU, bench6sempliceda effettuate,conducea dsultati di scarsa
affrdabilitd,sopruttuttonel casodi argille teneredi bassaplasticitd Nella
sceltadi un valore della restslezzaoperativo da impiegarein questi casi
occorreinnanzituttotenerpresenteche il terrenosi comportacomeun matedale anisohopo.Ne consegueche le previsionibasatesui risultati di una
possonorisultarepoco afiidabili e a sfavoredi sicuprovadi compressione
rezza,seil percorsodi caricosi discostada talecondizioni.Con riferimento
ad esempioal problemadi stabilitdillustato in Figura2 41, I'elementinoI
per cariraggiunge[e condizionidi rottura in condizionl di comptessione
co, ma gli elementini-B e C seguonopercorsi di cadco differcnti, tipici

114 Capitolo2

//n:
\

i1

Figura 2.40

de

ol

lnviluppo di rottura in termini di tensionitotali'

Figura 2.41 Percorsidicarico relalivia diflerentielementilungo


una superficiedi rottura.

per carico, l,
di unaprovadi tdglio semplicee di estensione
rispettivamente
oel
I
anrsoropra
cbe
2.42
mostrano
riportatiin Figura
risultatisperimentali
pud
pule
significativa
aome
signifrcativa,
materiale pud avereuna influenza
esserel'influenzadei fenomenidi rotturaprogressiva'
Perten conto di tutti questifattod, Koutsoftase Ladd (1985) suggerrsaono di valutarela resistenzaoperativatramitela relazioneempirica

J5 = 1o.zz
ocnoa
t o.o:y.

(2.83)

qvo

nella qualeil rapporto0.22 si riferisceal matedalenormalconsolidato'


Larelazioneindiiatahaun suocampodi applicazionenell'ambitodei valoesploratodagli Autod (OCR <-10)'
ri del gradodi preconsolidazione
delleargild al solito il comportamento
analizzare
da
voltolir) complicato
le molL consistenti,in quantola presenzadi discontinuitdrcndepoco significativi i dsultati ottenutiin laboratoriosu provini di modestedimensioii e, in aggiunta,rendediscutibileun approccioin termini di tensionitotali'
dal momentoche difficilmente in sito si pud in questocasorpotuzare
comportamentonon drcnato.

0.3

-!E

dOE "
D -----

nE tr
o
------Tr---l ------

ttJ

i 0.2
0.1
Figura 2.42 Influenzadel percorsodi carico sulla reefal'
sistenzanon drenata(Jamiolkowski
1985).

--:i:--t'--^
^

triassiale
TC = comPressione
DSS = tagliosemplice
IE = estensionetriassiale
40 50
Pt (./")

Comportamentomeccanicodelle terre 115

2.7,1 Resistenzanon drenatada provein sito


Fin dalla frne degli anni Quaranta,la prova scissometrica(indicatanella
con la siglaFZ) d
comeJield vanee rappresentata
letteraturaanglosassone
drenatadelle
non
resistenza
stata la prova piir usataper la misura della
(19'12,1973)
ne ha poten70
Bjemrm
anni
argille tenere.Agli inizi degli
rotture
di struttwe
di
retrospettiva
l'analisi
attraverso
ziato I'applicabilitd
in trra su argille tener.Ultedori conhibuti dedicatiall'argomentosono
riDortatinello statodell'arte di Chandler(1988).
La prova consiste(Figura2.43) nella misuradella coppiaapplicataa quattro lameinfissenel teneno,derivandola resistenzanon drenatada considerazioni di equilibrio

s..trvt=iY
^
"
7rDJ

{2.84)

Bjerrum (1972, lg73), ipotizzandochela resistenzadisponibilein sito lungo unapotenzialesuperficiedi rothla possaesserediversada quellamisurata nel corso di una prova scissometricaa causadell'anisotropiae della
differente velocitd di deformazione,ha suggerito l'introduzione di un
coefficiente coffettivo I
s,tin sito)= p s,(FV)

Scarpadi
protezpne

(2.85)

,{)

Scissometro

fl
D

65 (55) mm

Tale coefficiented dportato inFigva 2.44, unitamentead altri dati, che


dimostranoche la curva media suggeritada Bjemrm puo comportareln
alcuni casi un errore di circa il 30% nella stima del coefficientedi sicurezza'
d possibiledeterminarela rcsistenza
In aggiuntaalle prov scissometriche
statiche(proveCPT)'
non drenatadai risultati di prove penetrometriche
La complessitddi un'interpretazionerigorosadi tale prova emergedai lavori di Levadouxe Baligh (1980),per cui d prassicorrentefar dfedmento
a un approccioempidco,basatosulla relazione

s, = %+ZJ!!

(2.86)

nella quale dvo d la tensioneverticaletotale valutataalla quotaalla quale


vienemisuratala resistenzaalla punta4c
Per quantoconcemeil coefficienteNc, sl osseryaquantosegue:
a) in argilletenere,LwrLe et al. (1916)eBaligh et al. (1980)suggeriscono
un valor medio N" = 14, con un'incertezzadel 33%, nell'ipotesiche la
resistenzadi riferimentosia quellafomita dallaprova scissometrrca;
b) in argille precorsolidateintatte, Kjkstad l a/. (1978) indicano
ottenutadaprcvetriassiali
N. : 17+5,facendoriferimelto allaresistenza
di compressione;
valori di N"
Marslande Powell(1979)suggeriscono
c) in argillefessurate,
variabili da 10 a 30. con tutte le limitazioni gid discussesulla rap-

Flguta2.43 Schemadella prova scissomekica.

116 Capitolo2

o .
A
^
tr
v
o

Bjenum{'1972)
Mi igan(1972)
Laddo Foott(1974)
Flaatee Preber(1974)
LaRochelleet al. (1974)

1.4

l'
s"(insito)= /..,s/(scissometro)

,F

E 1.0

}{
E oA

.E
t

4l

o;

Curvasuggeritada
Bjerrum(1972)

\
;--

0.6

60

Figura2.44 Coefficientedi coffezione di


Bjerrum(Ladd,1975).

Pt (o/o)

presentativitdassaiscarsadella resistenzanon drenatain questitipi di


tereno.
Le dueprovesopradiscussesonoquellepiir ricorrentie di pit facile impiego, ma non sono owiamente le unicheutilizzateper la misura della resi
stenzanon drenata.Volendohattarel'argomentocon la do!.utacompletezza occorrerebbemolto pir'ispaziodi quelloutilizzatonel presentecapitolo,
dedicatoai richiami sul comportamentomeccanicodei terreni. Al lettore
intercssatoad approfondirel'argomentosi consigliala letturadel Capitolo
7 del volume Geotech ical Engineeri g dl Lar,aellotta(Balkema, 1995),
nel qualed riportataancheun'ampiabibliografiasul tema.

2.8 Deformabilita
Poichil comportamentodei tereni d anelasticoe anisotopo, il riferimento ai parametrielasticid lecito solo sei percorsidi carico sonointemi alla
superficiedi snervamenlo.L'ipotesi addizionaledi isotropia consentedi
descrivereil comportamentodel matedalein termini di due costanti:
.

modulo di YoungE e coefficiente di Poisson u,

o altemativamente

ComDortamento
meccanico
delleterre 117

modulo di taglio G e modulo di deformazioneyolumica K' .

Si ricorda che solo due delle suddettecostanti sono indioendenti-e che


sussistonole relazioni
FI

FI

3(1-2u)

2(1+u)

^= - ' ol= -

(2.87)

BenchI'uso dei parametri(E, u) sia molto diffuso,I'impiego dellecostanti (G ,(') si rivela di maggioreinteresse,giacch6conseite di separarele
variazioni di volume dalle variazioni di forma: in un mezzoelasticoe isotrcpo
non c'd accoppiamentotla questi due effetti, per cui una variazionedel
deviatore degli sforzi non produce variazioni di volume e una variazione
della componentesfericadel tensoredegli sforziproducesolovariazionedi
volume.
Le assunzionisopraintrodottecostituisconocomunqueuna semplificazione assaispintadella realtdL,
sicch6per definime i limiti di validita occorre
osservareche i parametridi deformabilitdrton costituiscolouna propriete
del materiale, ma sono la traduzione di un comportamento e pertanto d
necessarioanalizzaref influenzadi fattori quali il volume specifico,lo stato coffentedi sfozo e il livello deformativo.
a) Il comportamento
del tenenoa livelli deformativimolto bassipud essere
indagatohamite prove di colonnarisonante(si veda il Capitolo 6 del
citatovolumedi Lancellotta,1995).
Con riferimentoad esempioai risultati mostratiin Figua 2.45, d usualmenteaccettatocheper livelli deformativiinfedod a l0-3% il moduloG
(solitamenteindicatocome G6)possaassume$icostante.Inoltre in tale
camponon si osservaI'insorgeredi sovrappressioni
interstizialie il comportamento sulta conservativo(non c'd isteresiin un ciclo di caricoscanco).
A deformazionimaggiori (superioria l0 3yoma inferiori a 10 1%) il
comportamentodiventa anelastico,e il modulo di deformazion decfescein modo significativoall'aumentaredel livello deformativo.
b) A un assegnatolivello deformativo e in corrispondenza di un fissalo
valore dell'indice dei woti, i1 modulo di deformazionedipendedalla
tensionemedia efrcace colrente.Per tenerconto dell'influenzadi tale
parametro,il modulo G0 e sohtamenteespressonella forma

Pa

\ pa )

'\,

4=.e rrcllLl

(2.88)

nella quale.4 d una costantedel materiale(per la sabbiadel Ticino d


dell'ordinedi 700),pad la pressioneatrnosfericadi riferimentoe F(e) d
una funzionedell'indicedei woti, che,secondoHardin e Black (1966),
assumela forma

118 capitolo2

Figura 2,45 Dipendenzadel modulodi taglio


dal livellodeformativo.

0.8
o.7
TS: Tagliolorsionale

o o.o
-6 0.5 -

0.4 :+
*

.
'

ProvaRC: Argilladel Fucino.


(Panee Burqhignoli,1988)
ProvaRC: Argillafortemente \'.
sovraconsolidata
di Todi
I a
(Rampello
e Pane,1988)
\.'
\ .'.
ProvaRC:SabbiadelTicino
" ;.
(Lo Presti,1987)
ProveRC: Terrenopiroclastico
dei CampiFlegrei(Papaet al., 1988)

'r

Prove TS: Sabbia del Ticino


(Gi unta.'1993)

1ou
7\)

tz,zt

et'

(2.8e)

La suddettadipendenzadel modulo G dalla tensionemedia pone alcune


di{ficoltd sul piano concettuale,poich6I'assunzionedi un modulo di taglio
dipendentedalla tensioneporta a un modello non conservativo,dal momento che il comportamentoelasticonon pud pii esserederivato da un
potenziale.Se si introduceuna formulazionedel tipo (2.88) in un modello
elastico,il modulo di dilatazionecubica dovrebbeessereespressocome
dipendentedal deviatoredegli sforzi (si vedanoa tale propositoi lavori di
Zylirski et al., 1978;Ladee Nelson, 1978;Wroth e Houlsby,1985),perlomeno in presenzadi carichi ciclici.
In altemativa si pud pensaredi assumereall'intemo della superficiedi
un modulo di dilatazionecubicadipendentedalla tensioneefsnervamento
ficace media e un modulo di taglio costante,controllandoche le possibili
combinazionidi r( e G non corrispondanoa un coefficientedi Poissonnegativo.
2.8.1 Determinazione in sito del modulo G
La determinazionein sito del modulo G riveste particolarerilevanzaper
tutti i materialigranulariper i quali d athralmenteimpraticabileil prelievo
di campioniindisturbati.
ll modo pii attendibilconsistenel misurarela velocitd di propagazione
delle ondedi taglio, alla qualeil modulo G d legatodalla relazione

comoortamentomeccanicodelle terre 119

(2.e0)

" ' - t rp

. . _ luO

elasti(nellaquale pd ta densitddel mezzo)nell'ipotesidi comportamento


co, isohopo e omogeneodel dePosito
I procedimenti piri usati sono ruppresentatidalle prove cross-hole e downlole, il cui schemad richiamato in Figura 2.46. Tralasciandoin questo contestogti aspettilegati alla realizzazionepraticadei fori e ai problemi piit
complessidi teoriadei segnali.sul pianoconcettualesl osservacnenel caso
delli prove cross-ftole si generaun impulso in un foro e si misura il tempo
impiegato da tale impulso per raggiungere un secondo foro Si pud-cosi
otteneieIa velocitddi propagazionedelle ondedi taglio e il modulo G pud
esseredcavatodalla (2.90).Nel secondocasoI'impulso d generatoin superficie e l'arrivo dei segnalid registratoda una serie di geofoni posti a
diverseprofonditdnello stessoforo.
Poich6iesecuzionedei fori d in generaleuna procedua costosae che richiedetempo,attualmenteviene dediaatamolta atteMionealle procedue
che utilizzano la propagazionedelle onde superficiali di Rayleigh' lt cam'
po geotecnico taG proceduru d enhata nell'uso sotto la denominazione di
prove SISII ed d descritta in dettaglio da Stokoe et al. (1994)'
Esistono naturalmente anche correlazioni empiriche che consentonodi dsalire alla velocitd delle onde di taglio dai dsultati delle prove penetrometrichedinamicheo statiche.Nel primo caso,una dellepii utilizzated
quelladi Otha e Goto (1978)
(nls)
v, = 53.5(Nro)0.1?zo.rs3fAfG

(2'91)

nella quale la profonditd z d espressain metri,fl d un coefrciente dipendenteclall'etddel deposito(d assuntopari a I per depositiolocenicie pari a

oscilloscopio
',.

.-

i.

..t

Figura 2.46 Schemadelle provec.oss-holee down-hole

Oscilloscopio

120 Capitolo2

1.3 per depositipleistocenici)e./b d un co{ficientelegatoal materiale(d


assuntopari a I nelle argille, 1.07nelle sabbiefini, 1.14nelle sabbiegrosse,
l.15 nellesabbiee ghiaiee 1.45nelleghiaie).
Nel casodi provepenetrometriche
statichesi pud fare riferimentoalla correlazionesuggeritada Imai e Tonouchi(1982)

g q = so lqro5
I
Pa
\pa )

2.8.2 Modellidi comportamento


per le analisinellafasedi esercizio

i
l

La sceltadei pammehi di deformabilitdda introdurrein un'analisi riguardantela fasedi serviziorichiedeinnanzituttol'individuazionedell'ordine


di grandezzadel livello deformativoraggiuntonei casipii ricorenti. I dati
raccoltirecentemente
da molti ricercatorie discussidaAtkinsonet al. ( l99l\
e Burghignoli er a/. (1991) mostranoche,nelle condizioni di esercizio,si
hanno solitamentelivelli deformativicompresifra 0.05% e 0.5%. In tale
campo,come gidLdiscusso,il modulo di deformaziqnesubisceun marcato
decadimentoal cresceredel livello deformativo,per cui d necessarionelle
analisitenerconto in qualchemodo di questarispostanon lineare.
Ir7 preserza di carichi monotoni pud risultare appropriato un modello lineare equivalenteche utilizzi un modulo variabile con il livello di deformazlone.
l\presenza di carichi ciclici diventanecessado
tenerconto dei processidi
dissipazionedi energiae occorrequindi riferirsi perlomenoa un modello
vdcosoequivalente(considerato
chele causedi dissipazione
di energiasono
di naturadiversa),in cui il coefficientedi smorzamentosia anch'essouna
funzionedel livello deformativo.
Il mqdello lineare equivalentecon modulo variabile presentacomunque
I'inconvenientedi non potercoglieregli aspettidi accoppiamento
tra variazione di volume e distorsioneper taglio. Tale accoppiamento
si manifesta
con I'insorgeredelle deformazioniplastichee risulta rilevanteper livelli
deformativi superiori a l0-t%. In questocaso occorrefar riferimento ai
modelli basatisulla teoriadella plasticitd.

Bibliografiaessenziale
l) Informazioni di rilevante interessesui processidi sedimentazionee

consolidazione
sotto1'effettodel pesoprcprio sonoreperibilinel lavoro
di A.W. Skempton, The consolidation of clays by gravitational
compaction,Q.J. Geo. Soc.London, 1969,125,373-412.
2 ) Significativod ancheil successivocontributodatoda J.B. Burland nella
s\a RankineLecture, On the compressibilityand shearstrengthofnatural
c/a_r,s,
Geotechnique,
40, 3, 329-3'18, 1990, nella qualeviene introdotto

Comportamentomeccanicodelle terre 121

il conceftodi curva intrinseca quale quadro di riferimento per l'interpretazione delle carutteristichedi compressibititd delle argille naturali.
Gli aspettioperativi relativi all'esecuzionedelle prove di laboratorio sono
battati nel volume di A.W. Bishop, D.J. Henkel, The meas rement of
soil propet'ties in the triaxi.al test, Am,old, I 962 e in quello di K.H. Head,
Manual ofsoil laboratory testing,PerftechPress,London, 1980.
4) Alla basedei modelli elasto-plastici incrudenti utilizzati nella Meccanica delle terre sta.nnoi concetti esposti uel volume di A. Schofield e P.
Wrot}., Critica.l state soil mechanics,McCtraw-Hill, 1968.
Al suddetto volume andrebbe afiiancato quello di D.M. Wood., Soll
behaviour and q.itical stqte soil mechonics,CarnbridgeUniversity Press,
1990, per un'analisi approfondita degli aspetti peculiari del comportamento meccanicodei terreni naturali e dei campi di applicabilitd dei vari
modelli costitutivi.

6) Le prove di laboratorio e le indagini in sito sono descrittenei Capitoli 5,


6 e 7 del volume di R.Lancellolta, Geotechnicalengineering,Balkema,
1995,nel quale d possibile ritrovare ancheargomentitrattati solo in parte
nel plesentevolume.
7) Gti aspettipiri peculiari del comportamentomeccanicodei materiali consistenti, rappresentatidai problemi di localizzazione e biforcazione, ai
quali si d solo accennatonel presentecapitolo, sonotuattatinel volume di
I. Vardoulakis e J. Sulem,Bifurcation analpis in geomechanics,Blackie
Academicand Professional,1995.

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