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Cardinale Bertone, Il Cittadino del 27 dicembre 2015: IL GIUDIZIO FINALE E LE

DUE MUCCHE DELLO ZAMBIA parte 1


Cardinale Tarcisio Bertone: Tante opere di beneficenza: non lo dico per farmi bello ma per
sostenere la fede dei fedeli semplici che possono essere sconcertati dalle notizie che leggono su di
me

Come fa un Cardinale ad avere cos tanti soldi? E la domanda che tanti si sono fatti leggendo sui
giornali che ha pagato di tasca sua pi di 300.000 euro per la ristrutturazione del suo
appartamento. Risponde in maniera pacata Bertone: Prima di tutto non vero che quello
ristrutturato sia il mio appartamento. E un appartamento che mi stato assegnato da Papa
Francesco e che di propriet del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano. Quindi tutti i
lavori di riqualificazione edilizia dellimmobile rimarranno alla Santa Sede. Quanto alla mia
disponibilit finanziaria, ricevo regolarmente uno stipendio e nel corso di questi anni ho ricevuto
anche delle offerte personali da parte di benefattori. Devo dire che la mia vita privata, soprattutto
ora, non affatto ricca e dispendiosa come certi articoli di stampa continuano ad insinuare. Ricevo
nel mio studio le persone e gli amici che desiderano vedermi e non ho labitudine, salvo per
qualche circostanza speciale, di invitare a pranzi o a cene, per via di una sobriet nel cibo alla
quale sono abituato. Ricevo in dono a volte dei prodotti alimentari e le suore che sono con me
provvedono a distribuire secondo il loro spirito francescano. Negli anni del mio ministero,
soprattutto nellultimo periodo come Segretario di Stato, non ho dovuto sostenere molte spese
dato che i miei impegni di carattere istituzionale erano spesati e la provvidenza che mi veniva data
da tante buone persone sempre stata abbondante. Anche dal punto di vista abitativo in Vaticano
non ho lonere dellaffitto, come per tutti quelli ai quali stato dato in uso un appartamento:
cardinali, vescovi e anche dei laici. Per questo ho potuto risparmiare e avere la disponibilit
economica per alcune necessit ovvie. Fra queste si presentata anche quella di dover
ristrutturare un appartamento, che era in pessime condizioni, per poterlo abitare. Ho deciso allora
di addossarmi quellonere pur sapendo che sarebbe stato di notevole entit. Se avessi trovato
qualche aiuto esterno bene, altrimenti sarebbe stata loccasione per fare un gesto verso la Santa
Sede, pagando di tasca mia; i lavori non sarebbero stati solo a mio vantaggio, per il tempo in cui
avrei abitato in quella casa, ma lappartamento opportunamente sistemato sarebbe rimasto al
Governatorato per essere poi usato da altri. A volte i Cardinali lasciano come testamento alcuni

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loro beni alla Santa Sede e per me sarebbe stata loccasione di fare unelargizione liberale in quel
modo.
Il Cardinale Bertone prosegue: So bene che tante famiglie fanno fatica a tirare avanti e devono
accendere dei mutui gravosi per assicurarsi la casa. Come Vescovo di Vercelli e di Genova sono
venuto a conoscenza di tanti casi di indigenza, e come Segretario di Stato in Vaticano, ho ricevuto
tante lettere di persone che mi chiedevano aiuto, soprattutto per trovare lavoro. Cosa
difficilissima. Ho fatto del mio meglio distribuendo aiuti a chi me lo chiedeva, anche se non sempre
sono riuscito ad accontentare tutti. Per devo confessare - anche se ritengo giusto il detto
evangelico non sappia la sinistra quello che fa la destra - che ho aperto un conto in banca
denominato per beneficenza alimentandolo con una parte dei miei risparmi e non solo. Lo dico
per fare onore a quelli che hanno contribuito a tessere una rete di aiuti in favore di tante persone.
Non lo dico per farmi bello ma per sostenere la fede dei fedeli semplici che possono essere
sconcertati dalle notizie che leggono su di me.
Nel corso del mio mandato come Segretario di Stato, oltre ai viaggi ed agli impegni istituzionali, ho
svolto una intensa azione pastorale, visitando varie diocesi e parrocchie, istituti salesiani, comunit
religiose, predicando esercizi spirituali, ecc. Ho anche celebrato messe presso delle fabbriche, ho
partecipato a convegni di carattere civile. Insomma non mi sono mai tirato indietro facendo il
massimo di quanto ho potuto, non lesinando in fatiche per il mio ministero sacerdotale. Ovunque
accettavo lofferta che erano disposti a darmi, spesso con questa intenzione per la sua carit.
Anche persone benestanti mi dicevano di voler contribuire per qualche opera buona. E tutto
questo andava a finire nel conto per beneficenza. Questa stata forse la soddisfazione pi bella
del mio ministero: distribuire il frutto del mio servizio pastorale. Poi aggiunge: Ho ben presente
e non mi lascia in pace il brano del Vangelo che parla dellesame finale al quale saremo sottoposti
presentandoci davanti al Creatore: avevo fame avevo sete ero nudo, forestiero, ecc Signore,
quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere ti
abbiamo assistito? Egli risponder: In verit vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno di
questi miei fratelli pi piccoli, l'avete fatto a me. ()
Fonte Il Cittadino di Genova

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