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Taffarel
Introduzione di E. Zanchetta
Orizzonti
della scuola primaria
Coordinamento: L. Taffarel
Orizzonti
della scuola primaria
Ristampe
2005 2006 2007 2008
ARDEA EDITRICE
Via Terracina, 115 - 80125 Napoli
Tel. 081-6171455 fax 081-2428805
e-mail ardeaeditrice@tin.it
INDICE
Le unit di apprendimento
pag. 3
Programmazione
pag. 13
Pregrafismo
pag. 15
Ascolto
pag. 29
Parlato
pag. 60
Alfabeto
pag. 76
Ortografia
pag. 108
Lettura
pag. 148
Scrittura
pag. 178
Filastrocche e poesie
pag. 206
Le unit di apprendimento
LE UNIT DI APPRENDIMENTO
Edi Zanchetta
La programmazione per unit di apprendimento, ritornata in auge nel dibattito
pedagogico in seguito alla pubblicazione delle Indicazioni Ministeriali, rievoca in
alcuni certe guide didattiche del passato che proponevano unit preconfezionate scandite meticolosamente nei tempi di svolgimento. In questa accezione lunit didattica dunque una ricetta da eseguire in modo prevedibile, in una situazione scolastica prevedibile, senza spazio per la contestualizzazione dei percorsi, senza considerazione per una pedagogia delle occasioni oggi altrettanto necessaria di una
pedagogia dellorganizzazione.
evidente, questo un concetto assolutamente negativo di unit di apprendimento
che non porta a nessuna azione utile dal punto di vista del processo di insegnamentoapprendimento, mentre la pratica didattica ha dimostrato e dimostra che possibile
lavorare per unit di apprendimento rispondendo in modo esauriente alle esigenze
del curricolo.
importante allora chiarirsi sul concetto di unit di apprendimento nonch su quello
di programmazione per unit di apprendimento in modo da convergere, se necessario, su un punto di vista comune.
Proviamo a costruire un significato condiviso di unit di apprendimento riflettendo,
innanzitutto, sul termine.
Unit richiama lidea di qualcosa di unitario, coerente e coeso, ma insieme di un
elemento di una sequenza; se c ununit non c un continuum indifferenziato, ci
sono altre unit dunque c una segmentazione, unarticolazione.
Lunit di apprendimento allora un segmento, dotato di un significato coerente, di
un percorso didattico complesso; ogni unit, pur essendo in s compiuta, in relazione con le altre del percorso e in questo contesto risulta lelemento di una organizzazione.
Se assumiamo la definizione di curricolo che d Lydia Tornatore: non solo programmi dinsegnamento ma qualcosa di pi complesso, che comprende s lindicazione di contenuti ed obiettivi, ma anche lindicazione di metodologie, di strumenti, di procedimenti di verifica, possiamo considerare lunit di apprendimento come
un segmento di curricolo.
Da queste considerazioni nascono, naturalmente, molti interrogativi che sono
connaturati sempre e comunque ad ogni azione di programmazione didattica:
1. Chi deve costruire le unit di apprendimento?
2. Sulla base di quali riferimenti?
3. Quali requisiti deve avere ununit di apprendimento?
4. Come devono essere distribuite le unit di apprendimento nel tempo scolastico
(o nellanno scolastico)? E quante devono essere?
3
Le unit di apprendimento
1. Chi costruisce le unit di apprendimento
La risposta al primo interrogativo immediata se si risponde:Linsegnante, naturalmente. Eppure anche qui, dopo anni di progettazione collegiale nella scuola, sono
necessari dei distinguo. Nessun progetto, innanzitutto, senza storia. La storia del
percorso didattico di un anno scolastico ha le sue radici negli archivi didattici di un
plesso, di un istituto o di un circolo didattico, dove c, ci dovrebbe essere, un patrimonio, sempre perfettibile e dilatabile, di programmazioni disciplinari, di progetti trasversali, di materiali, di sussidi a cui non solo attinge il singolo insegnante
ma il gruppo di insegnanti coinvolti nello stesso compito: insegnanti dello stesso
team o equipe docente, insegnanti di classi parallele, insegnanti di progetto o laboratorio. Quando un percorso didattico, sia programmazione disciplinare, sia pi genericamente, progetto, nasce da un patrimonio comune di idee, esperienze e materiali non pu certamente essere riconducibile solo alla contestualizzazione che ne fa
il singolo insegnante ma espressione della progettualit di una scuola. Oggi pi
di ieri, per riuscire ad affrontare le tante incombenze progettuali che un gruppo
docente tenuto ad assolvere in tempi sempre pi stretti e incalzanti, necessario
saper documentare, archiviare e recuperare il patrimonio di esperienze che una scuola
progetta nel corso dellanno scolastico per non dover ricominciare sempre da capo,
per economizzare ed ergonomizzare, per comunicare e condividere, per conoscere e
riflettere, per dare fondamenta allidentit della scuola.
2. Quali sono i riferimenti teorici
Anche la risposta al secondo interrogativo sembra venire di conseguenza: per costruire delle unit di apprendimento il riferimento primo la disciplina stessa. Da quando, con i programmi 85 (20 anni fa ormai!) le discipline sono entrate nel curricolo
con il loro statuto epistemologico, gli insegnanti della scuola elementare hanno consolidato competenze specifiche nella didattica delle discipline, fondate sia a livello
concettuale che metodologico. La programmazione di un percorso didattico non pu
pi prescindere dallarticolazione di una scansione dei nuclei concettuali della disciplina, scansione che per strettamente regolata su un programma chiaro di necessit (contenuti minimi, essenziali, standard) e di approfondimenti (localizzazioni,
personalizzazioni del percorso didattico). Le necessit vengono indicate globalmente dai programmi (oggi Indicazioni Ministeriali con finalit educative e obiettivi
specifici) mentre sono gli insegnanti a localizzare le necessit come pure gli approfondimenti sulla base dellanalisi del contesto in cui si trovano a operare.
Per definire meglio i confini del problema proviamo a immaginare una situazione
reale che si trova ad affrontare linsegnante che programma. Quali riferimenti avr,
ad esempio, un insegnante che si trova ad organizzare un percorso di avvio alla
lettoscrittura?
Innanzitutto bisogna considerare che linsegnante ha una storia di azioni
programmatorie e quindi una serie di competenze consolidate che gli permettono di
non partire mai ex-novo, per quanto diversa possa essere, di anno in anno, la situa4
Le unit di apprendimento
zione in cui si trova a lavorare. Linsegnante sa dunque prendere alcune decisioni
e iniziative di partenza che gli permettono di orientare tutto il suo lavoro di programmazione. Nel caso in cui si occupi dellorganizzazione di un percorso di
lettoscrittura, possiamo ipotizzare che linsegnante agisca contemporaneamente su due
fondamentali punti di riferimento: a) gli obiettivi di apprendimento della lingua italiana stabiliti per la classe prima; b) le articolazioni della disciplina per quanto riguarda, in particolare, i settori della fonologia e della grafematica. I primi sono ancora non localizzati cio non tarati sulla situazione effettiva di apprendimento;
li possiamo definire irrinunciabili quando costituiscono soglie indicate come necessit, in quanto non si pu procedere a nuovi apprendimenti se non si sono raggiunte; le seconde, costituendo una concatenazione concettuale, condizionano, dettano la progressione o la logica degli obiettivi.
OBIETTIVI DAPPRENDIMENTO
La segmentazione del continuum
fonico della parola (competenza
fonologica).
La relazione suono/segno (competenza fonografica).
Le regole di combinazione dei segni (grafemi) nella parola (competenza ortografica).
Le regole di combinazione delle
parole nella frase (competenza
sintattica).
La relazione segno/significato
(competenza semantica).
La relazione significato/contesto.
A questo punto linsegnante ha bisogno di lavorare alla fase costruttiva, al percorso di apprendimento vero e proprio, quello idealmente (ma non senza distinguo) legato ai progressi. Per ogni competenza che si posto come meta dettaglia gli obiettivi (micro-obiettivi), prospetta le attivit, enuclea i concetti, ipotizza gli aspetti
problematici.
Le unit di apprendimento
LIVELLO FONOLOGICO
OBIETTIVI/ABILIT CONTENUTI/ATTIVIT
< Individuare liniziale di parola
< Individuare la finale di parola
CONCETTI
PROBLEMI
Lesempio in tabella riguarda la programmazione di un aspetto iniziale del percorso di lettoscrittura che ancora non comporta n la lettura n la scrittura vere e proprie e avviene a livello orale anche per quello che riguarda le eventuali attivit su
scheda che lalunno affronta autonomamente mettendo in atto operazioni grafiche
(colorare, disegnare, barrare caselle, cerchiare ).
Disinteressandoci, per ora, alla prosecuzione del lavoro, focalizziamo lattenzione su
alcuni aspetti metodologici non trascurabili. In questo caso per metodologico si intende sia di procedura nella programmazione, sia di metodologia didattica.
Rispetto alla prima accezione del termine linsegnante si chieder: Come devo procedere ora che ho programmato il percorso? In quale considerazione devo tenere le
difficolt che ho ipotizzato? Potr cominciare gi da domani a proporre le attivit
che ho previsto?.
Rispetto, invece, alla seconda accezione, le domande che si porr linsegnante potranno essere: Quale approccio avr col gruppo dei bambini? Distaccato o
empatico? Trasmissivo o interattivo? Di quali mediatori didattici mi avvarr?
Di materiale strutturato, semistrutturato, destrutturato? Gi pronto e sperimentato o
Le unit di apprendimento
costruito ad hoc? Come documenter e valuter questa fase di primo approccio al
codice della lingua? Con osservazioni e prove di gruppo o individuali?
Le questioni metodologiche sono innanzitutto questioni pedagogiche: non irrilevante, sia dal punto di vista del rapporto educativo che dal punto di vista della qualit
dellinsegnamento-apprendimento, prospettare una fase ricognitiva della situazione dingresso del bambino prima della fase propositiva, oppure privilegiare una
relazione interattiva insegnante-alunni piuttosto che trasmissiva. Qui non in questione la dicotomia contenuti-metodi che appartiene ormai al passato, a una scuola
ideologizzata, in questione il concetto di bambino che ha linsegnante e, in fondo, la sua stessa visione della scuola.
Come risolver, allora, linsegnante il primo problema di metodo?
Non conoscendo ancora nel dettaglio gli alunni e la loro situazione di apprendimento,
fa riferimento ad una serie di conoscenze psicopedagogiche rispetto allapprendimento della lingua scritta, le stesse che le hanno permesso di ipotizzare gli ostacoli che
i vari bambini possono incontrare allinizio del percorso, che ha acquisito attraverso lesperienza di insegnamento, lautoformazione e la formazione in servizio. Da
qui deriva, ad esempio, la convinzione che necessario riservare uno spazio anche
iniziale allosservazione e al dialogo clinico con il bambino per sondare il livello
di concettualizzazione e di competenze di produzione della lingua scritta gi presenti.
Per procedere sistematicamente nel compito, linsegnante mette insieme attivit e
materiali pi o meno standardizzati che utilizza per raccogliere una documentazione utile allo scopo (fase di ricognizione o di diagnosi dingresso).
Ci sono poi gli aspetti pi strategici del metodo, legati al tipo di considerazione
che linsegnante ha delle difficolt di apprendimento; avendole anticipate si chiede:
Che strategie posso adottare per poter osservare puntualmente lemergere delle difficolt ma anche le abilit presenti in ogni bambino, in modo da intervenire dove
c un ostacolo e accelerare le tappe dove non c? Rispetto alla piccola porzione
di percorso usata come esempio, una strategia di metodo riguarda la gradualit da
dare alla sequenza delle parole scelte come contenuti delle attivit:
parole bisillabe con sillabe aperte (pera)
parole trisillabe con sillabe aperte (divano)
parole bisillabe con la sola sillaba iniziale chiusa (manto)
o con una sillaba iniziante con due consonanti (crema, capra)
parole trisillabe con le stesse caratteristiche e con la sillaba complessa
variamente posizionata (sandalo, coperta, prurito, segreto, presente ).
3. Quali sono le caratteristiche di ununit di apprendimento
Veniamo al terzo quesito: Quali requisiti deve avere ununit di apprendimento?
Primo aspetto: le caratteristiche di dimensione. Dove inizia e dove finisce ununit? Posso chiamare con questo nome sia una proposta di attivit che sta nello spazio di una scheda sia quella che occupa un fascicolo? Oppure tra curricolo e unit
c lo stesso rapporto che corre tra un libro e i suoi capitoli?
Secondo aspetto: le caratteristiche di contenuto. Ununit pu contenere semplice7
Le unit di apprendimento
mente un argomento della disciplina come, ad esempio, per la lingua italiana larticolo, la punteggiatura, oppure un genere la poesia? o deve essere necessariamente trasversale (come La casa affrontata dal punto di vista letterario, geografico, storico, antropologico )? o, ancora, tematica? Possiamo vedere, ad esempio,
il tema delle Mani in letteratura, o nellarte o nella tecnologia?
Naturalmente non si pu definire la singola unit scorporandola dal percorso complessivo ed proprio la considerazione dellunit allinterno del progetto pensato per
il gruppo degli alunni e per il singolo alunno che ci permette di risolvere i due problemi appena posti senza rischiare di trovare una ricetta valida per sempre e per tutte
le situazioni.
Ancora una volta ci viene in aiuto lorganizzazione della disciplina che d il la
allorganizzazione del percorso di apprendimento. Ogni disciplina si applica a una
propria materia con linguaggi, concetti, procedure, strumentazioni specifiche che
vanno a costituire la sua metodologia, possiamo perci individuare in ciascuna disciplina aspetti contenutistici e aspetti metodologici che possono divenire a loro volta
oggetto di riflessione da parte della disciplina stessa.
Un esempio chiaro pu venire dalla didattica della storia. Da una parte ci sono le
civilt oggetto di ricerca e di studio, dallaltra c il lavoro sulle fonti, sui documenti,
su alcuni strumenti concettuali e organizzativi come la cronologia e la
periodizzazione. Da un lato lalunno affronta lo studio della civilt degli antichi
Egizi, dallaltro deve essere messo nella condizione di sapere che cosa sono una fonte, un documento, una cronologia, una periodizzazione e di operare con questi strumenti, deve poter lavorare sul come si fa a sapere (livello metacognitivo).
Questa sequenza dei titoli di dieci unit di storia indirizzate agli alunni della classe
prima e la successiva legenda ragionata possono gi rappresentare una risposta allinterrogativo di partenza.
1. I cambiamenti (M/t/f)
2. La costruzione del calendario scolastico (M/t)
3. Gli avvenimenti ciclici (M/t)
4. Il confronto delle durate (M/t)
5. La famiglia (C)
6. La stima dellet (M/t)
7. Il gioco (C)
8. Tracce e ipotesi (M/F)
9. La scuola (C)
10. La lettura del tempo (S/t)
Le unit di lavoro si suddividono in tre categorie principali, che appaiono, nellintero curricolo, equamente distribuite:
a. Unit di metodo (M): le attivit hanno carattere prevalentemente riflessivo e
<<metodologico>>; gli obiettivi riguardano per lo pi <<abilit>>.
b. Unit di contenuto (C): prevale listanza di far lavorare gli alunni su nuove in8
Le unit di apprendimento
formazioni; gli obiettivi riguardano per lo pi conoscenze.
c. Unit di sintesi (S): hanno la funzione di richiamare conoscenze o abilit precedenti o di presentare prove di verifica che riguardano pi unit gi presentate.
Allinterno delle unit <<metodologiche>> ci sembrato che un peso rilevante
dovessero avere attivit e giochi di comprensione temporale e di preliminare uso
della fonte (la presenza di queste componenti appare siglata rispettivamente con
<<t>> e con <<f>>). (A. Calvani, Introduzione a E.Zanchetta, Insegnare storia nella scuola elementare, Giunti Lisciani Editorii)
Un curricolo risulta cos essere unequilibrata composizione di unit contenutistiche,
metodologiche, di sintesi e, aggiungiamo, dingresso (finalizzate alla ricognizione
della situazione iniziale dellalunno).
Ci riferiamo, per, ancora a unit di tipo disciplinare.
Che posto possono trovare, invece, le unit pluridisciplinari o trasversali, quelle, ad
esempio, incentrate sulle educazioni (ambientale, alla salute, alla cittadinanza ),
oppure legate a tematiche educative pi ampie come leducazione alla pace, alla
mondialit, allaccettazione del diverso?
Inoltre possibile pensare a un curricolo interamente costruito su unit incentrate
su uno sfondo integratore, o pi correttamente su un filo conduttore tematico come
le stagioni, gli affetti, lo spazio vicino, il gioco, il tempo quotidiano ecc.?
Rispetto al primo quesito sottolineiamo ancora una volta che il curricolo solo una
componente della progettualit di una scuola; allinterno del contenitore unitario della
progettualit, che il Piano dellOfferta Formativa (POF), esistono spazi per percorsi
indirizzati a utenti diversi dagli alunni di una classe anagrafica, ad esempio, un gruppo di laboratorio, di recupero, di alunni stranieri, di classi parallele, di biennio o
triennio o tutti gli alunni del plesso.
Queste unit si intersecano in vario modo a quelle disciplinari suggerendo anche
articolazioni o diramazioni nuove dentro le discipline.
Rispetto al secondo quesito bisogna innanzitutto sottolineare che questa modalit di
programmare raccogliendo i diversi contributi disciplinari intorno a un tema che fa
da centro aggregatore non ha ora molto seguito nella scuola nonostante le sue suggestioni. Il pericolo principale che pu correre linsegnante seguendo questa pratica di forzare su alcuni contenuti/concetti per renderli coerenti con il tema scelto;
ad esempio come giustificare un percorso sugli articoli allinterno di ununit sullo
spazio vicino? o un percorso sul cambio in base 10 allinterno di ununit su gli
affetti?
Un altro pericolo, conseguente al primo, quello di sfocare troppo lobiettivo sul
funzionamento dei codici delle varie discipline per focalizzare lattenzione sui contenuti riducendo cos anche lesercizio delle abilit metacognitive che si applicano
appunto alle problematiche del come si fa a sapere o sapere sul mio sapere.
Elaborare uno schema per progettare ununit di apprendimento pu sembrare unattivit utile solo dal punto di vista della chiarificazione mentale che linsegnante deve
raggiungere per poter operare, ma troppo dispendiosa se comporta poi un obbligo
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Le unit di apprendimento
a procedere sistematicamente al riempimento dello schema per ogni unit prevista.
In realt loperazione indispensabile, in un contesto di collegialit, se si vuole
comunicare il progetto per la conoscenza, il confronto, la riflessione, la valutazione
e, non ultimo, se si lavora come gruppo di docenti, alla creazione di un archivio
didattico.
Ecco un esempio di unit da cui facilmente ricavabile lo schema vuoto.
Unit n. .
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Le unit di apprendimento
Finalit. Esprimono le motivazioni principali che guidano linsegnante nella progettazione dellunit e nella maggior parte dei casi si riferiscono a competenze di
tipo metacognitivo e strategico. importante focalizzarle non solo perch dirigono il lavoro di programmazione ma anche perch altri percorsi possono averne di
analoghe e diventa perci importante sapere che concorrono al raggiungimento
delle stesse mete.
Struttura. Ununit strutturata a blocchi presenta il vantaggio della flessibilit e
delladattamento alle esigenze del contesto in cui lavora linsegnante: esigenze di
tempo, di adeguamento ai ritmi di apprendimento dei bambini, di recupero dei ritardi di apprendimento, di anticipo o posticipo di alcune proposte sulla base della
risposta dei bambini
Nozioni/concetti base. importante esplicitare conoscenze e concetti che si ritiene essenziale lalunno possieda alluscita dallunit anche perch, con un linguaggio mediato e adeguato alle sue capacit, egli stesso dovrebbe essere in grado di dire
qualcosa sul sapere acquisito. Spesso il momento di esplicitazione dei concetti diventa un momento di sintesi collettiva, del grande o piccolo gruppo, attraverso attivit di discussione, comunicazione, rielaborazione.
Parole chiave. Sono legate in modo specifico allunit, ne trasportano i concetti
basilari. Spesso sono anche totalmente nuove per lalunno, per lo meno nel contesto previsto dallunit. La loro acquisizione deve poter essere controllata e verificata.
Termini specifici. Anche questi termini appartengono in modo specifico allunit,
ma possono non essere del tutto nuovi o addirittura appartenere al linguaggio quotidiano; importante, perci, sondare il grado di conoscenza che ne ha il bambino
e verificare se li sa usare nel significato previsto dallunit.
Operazioni principali. Indicano il tipo di azioni richieste al bambino nel corso
delle attivit, possono essere riferite a un prodotto concreto come a un prodotto di
pensiero.
Lo schema di unit presentato sopra costituisce, per il momento, solo la presentazione dellunit, manca ancora il corredo di proposte operative e di verifica che
rendono possibile la sua attuazione e la sequenza delle azioni che far linsegnante
in relazione a quelle che saranno richieste al bambino. Linsegnante procede ora ad
articolare al dettaglio ciascuno dei due blocchi di attivit, indicando:
gli obiettivi specifici
i materiali e la loro preparazione
la sequenza delle sue azioni (presentazione delle motivazioni dellattivit, presentazione del materiale, esplorazione di alcuni concetti richiesti dalle attivit, simulazione del lavoro )
la sequenza delle azioni degli alunni (ascolto e conversazione, attivit per piccoli gruppi, confronto dei risultati, elaborazione collettiva di una sintesi delle
riflessioni, esercitazioni)
eventuali attivit integrative
attivit di verifica.
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Le unit di apprendimento
Questa fase rappresenta a tutti gli effetti larticolazione della lezione e si avvale di
pratiche diversificate a seconda:
del momento della lezione (apertura, applicazione, chiusura);
della metodologia (lezione frontale, laboratoriale, su schede, di ricerca );
delle modalit di lavoro degli alunni (individuale, di piccolo o grande gruppo);
del carico di lavoro (basso, medio, alto).
4. Le unit di apprendimento: distribuzione in un anno scolastico
Linsegnante che ha predisposto, prima dellinizio dellanno scolastico, il percorso
disciplinare complessivo affronta il problema dei tempi contemporaneamente alla
progettazione, non si trova dunque a stabilire, a posteriori, quanto tempo richieder
quel particolare percorso, correndo il rischio di dover eliminare parte del lavoro
programmato perch non ci sta dentro. Tuttavia il problema della distribuzione
delle unit nel tempo tra quelli che creano pi ansia agli insegnanti che, nel confronto con i programmi, avvertono di avere troppi contenuti da affrontare rispetto al tempo a disposizione. Il discorso fin qui fatto ci porta per a osservare che
il problema non va impostato solamente in rapporto a dei traguardi prescrittivi ma
anche alle conoscenze e ai concetti essenziali della disciplina rispetto alle necessit di apprendimento previste per un dato livello dello sviluppo cognitivo e globale del bambino. La costruzione del curricolo fin dallinizio un problema di selezione e di scelte anche se laspetto della distribuzione nel tempo delle unit e quindi
del loro numero complessivo deve essere frutto di una previsione aperta a possibili
aggiustamenti in itinere. Se, come spunto di riflessione ampia, si vogliono sondare le abitudini (trasmesse pi dalle riviste che dalle pratiche) si pu rinvenire il
mese come unit temporale di durata di ununit di apprendimento. Il numero delle
unit in un anno scolastico potrebbe essere allora allincirca di 10, che significa da
4 a 5 per quadrimestre. Se questo numero ipotizzabile per discipline come la lingua italiana lo certamente meno per la storia o la geografia che hanno visto diminuire lo spazio loro riservato nella precedente organizzazione per ambiti.
Piuttosto che voler prefissare il numero ottimale delle unit nellanno scolastico,
aspetto condizionato da molti fattori di contesto, preferibile segnalare tre principi
che dovrebbero guidare lattivit programmatoria del singolo insegnante come del
team o equipe di insegnanti: la coerenza, la coesione e la continuit.
La coerenza. una caratteristica della sequenza delle proposte o delle unit che deve
essere basata sul principio di causa-effetto e sul principio della significativit.
La coesione. una caratteristica delle connessioni tra le unit: dei richiami, delle
anticipazioni, dei collegamenti.
La continuit. la proiezione in tempi lunghi del percorso dapprendimento, oltre
lannualit, nel biennio o triennio, e oltre ancora, al di l della scuola primaria, nella
scuola secondaria di I grado. Una distribuzione ottimale delle unit pu venire, allora, da una progettazione nella continuit del ciclo, ma questo richiede una collaborazione tra i docenti dei due gradi di scuola che, pur essendo patrocinata gi da
molti anni, resta una necessit che stenta a produrre cambiamento.
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La programmazione
PROGRAMMAZIONE
Competenza
1. Ascoltare, comprendere e comunicare oralmente.
Obiettivi
- Far attenzione ai messaggi orali dellinsegnante rispondendo con i comportamenti adeguati.
- Intervenire nel dialogo e nelle conversazioni rimanendo coerenti allargomento, in modo ordinato e pertinente.
- Usare, nel linguaggio orale, nessi logici come quando, dove, come,
perch
- Comunicare oralmente facendo attenzione alla correttezza del linguaggio.
- Modificare il proprio comportamento in relazione alle richieste.
- Capire il resoconto di esperienze e saperle ripetere in modo comprensibile.
- Esprimersi spontaneamente nelle diverse situazioni.
- Porre in sequenza prima-dopo il racconto di fatti ed esperienze.
- Narrare esperienze e racconti personali in modo chiaro rispettando le
sequenze temporali.
- Capire quando un racconto non chiaro e comprensibile e riuscire a
rielaborarlo in forma diversa.
- Chiedere spiegazioni nei casi di non completa comprensione di una consegna o di un racconto.
- Rispettare i turni nelle conversazioni.
Competenza
2 - Leggere e comprendere testi di tipo diverso.
Obiettivi:
- Riflettere sulle diverse tipologie di segni (segnali stradali, insegne, ecc.)
presenti nellambiente in cui gli alunni vivono.
- Comprendere la funzione della parola scritta e iniziare a decodificarla associandola a situazioni (es. nei segnali stradali, nelle insegne, nelle scritte
pubblicitarie).
- Interpretare semplici messaggi non verbali (mimici, gestuali, iconici)
- Riconoscere i segni dellalfabeto (grafemi) e associarli ai suoni (fonemi).
- Associare lettere e sillabe per costruire parole.
- Leggere le parole e riconoscerne il significato.
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La programmazione
- Leggere e comprendere il significato di brevi frasi rispettando i segni di
punteggiatura fondamentali.
- Capire il significato di testi letti dallinsegnante. Riproporli in modi diversi
(con il disegno, oralmente, con drammatizzazioni).
- Leggere brevi testi formati da pi di una frase e capirne il significato.
- Riconoscere e pronunciare in modo corretto parole che presentano difficolt ortografiche e parole con le doppie.
Competenza
- Produrre e rielaborare testi scritti.
Obiettivi
- Passare dalla conoscenza delle lettere a quella delle sillabe per formare
parole e scrivere brevi frasi.
- Scrivere sotto dettatura, dapprima semplici parole, poi brevi frasi.
- Scrivere brevi frasi senza dettatura dellinsegnante.
- Scrivere brevi testi aiutandosi con sequenze illustrate, rispettando i rapporti temporali.
- Illustrare con sequenze testi scritti e viceversa passare da testi illustrati
a testi scritti.
- Scrivere autonomamente semplici testi.
Competenza
- Riconoscere le strutture della lingua e arricchire il lessico.
Obiettivi
- Usare, nello scritto, parole della lingua italiana.
- Scrivere correttamente i digrammi.
- Scrivere correttamente parole con difficolt ortografiche.
- Riconoscere le doppie.
- Arricchire il lessico attraverso la conoscenza di parole nuove.
- Usare alcuni segni di punteggiatura.
- Cogliere e usare alcune particolarit del linguaggio scritto e orale: la rima,
il ritmo, la ripetizione (soprattutto nelle filastrocche).
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Ascoltare: la prescrittura
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Scrivere:
pregrafismo
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Ascolto
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
- Comunicazione orale: concordanze (genere, numero), tratti
prosodici (pausa, durata, accento, intonazione) la frase e le sue
funzioni in contesti comunicativi (affermativa, negativa, interrogativa, esclamativa).
- Organizzazione del contenuto della comunicazione orale e scritta
secondo il criterio della successione temporale.
- Mantenere l'attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi linguaggi verbali e non verbali (gestualit, mimica, tratti prosodici, immagine, grafica).
- Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi
ascoltati.
- Intervenire nel dialogo e nella conversazione, in modo ordinato
e pertinente.
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LA MAESTRA LEGGE.
COLORA TU CON I COLORI GIUSTI IL PAPPAGALLO CHE VA A
RAPALLO (N 1).
POI COLORA IL PAPPAGALLO CHE VA A FROSINONE (N 2).
IL TERZO PAPPAGALLO COLORALO COME VUOI.
IL PAPPAGALLO
IL PAPPAGALLO
CHE VA A RAPALLO
HA LA CODA VERDE
E IL BECCO GIALLO.
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- DOVE VA SUSANNA?
- CHE COSA HA TRA I CAPELLI?
- DOVE TIENE LO ZAINETTO?
- CHI INCONTRA DAVANTI AL CORTILE DELLA SCUOLA?
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RISPONDI A VOCE.
CHI STAVA VOLANDO?
COSA ACCADDE ALLAIRONE?
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RISPONDI.
L ELEFANTE SI CHIAMA E FA IL
IL SERPENTE SI CHIAMA .
LA GIRAFFA SI CHIAMA E BALLA LA ....
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ASCOLTA LINSEGNANTE.
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ASCOLTA LINSEGNANTE.
LUNGO IL FIUME NILO VIVEVA UN IPPOPOTAMO DI NOME GELSOMINO. ERA GRASSO E CICCIONE. LUI PER AVREBBE VOLUTO ESSERE MAGRO ED ELEGANTE COME LA GIRAFFA
SARAH. COMINCI A DIGIUNARE E POCO A POCO LA SUA
PELLE DIVENNE GIALLA E SCREPOLATA.
SONO BELLO? CHIESE GELSOMINO A SARAH.
OH NO! ERI PI BELLO PRIMA. ORA SEMBRI MALATO!
E ALLORA LIPPOPOTAMO RICOMINCI A MANGIARE E TORN TONDO E LISCIO.
COMPLETA E COLORA GLI ANIMALI. RISPONDI.
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A
S
C
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L
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IL PRATO
LE CASETTE
I PAPAVERI
AQUILA
GUFO
42
USIGNOLO
43
A
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C
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L
T
O
A
S
C
O
L
T
O
44
45
A
S
C
O
L
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O
46
UNA GATTINA
UNA STELLA
DOVE ANDAVA?
PER LA STRADA
PER IL CIELO
CORTA
LUNGA
47
A
S
C
O
L
T
O
48
49
A
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L
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50
51
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L
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S
C
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L
T
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52
53
A
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C
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L
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O
54
ASCOLTA LINSEGNANTE.
LA BALENA BIB
A
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C
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L
T
O
ASCOLTA LINSEGNANTE.
L'AUTOMOBILE INCONTENTABILE
A
S
C
O
L
T
O
LA PICCOLA PANDA DEL SIGNOR ROSSI ERA STANCA DI VIVERE IN CITT. NON VOLEVA PI UBBIDIRE AI SEGNALI STRADALI, AI SEMATORI, AL
VIGILE, AL SUO PADRONE.
DECISE DI ANDARSENE IN CAMPAGNA.
- CHE VERDE, CHE SILENZIO, CHE ARIA PURA! - ESCLAM.
COMINCI A CORRERE SUI PRATI E SULLE STRADE SASSOSE FINO A
CHE IL MOTORE SI MISE A SCOPPIETTARE E SI FERM.
ERA UN ATTACCO DI SETE DI BENZINA.
L NON C'ERANO VIGILI, SEMAFORI. LUNGHE CODE DI MACCHINE, MA
NEPPURE DISTRIBUTORI DI BENZINA.
DISPERATA SI MISE A SCUOTERE IL SERBATOIO FINO ALL'ULTIMA GOCCIA. DI CORSA SI PRECIPIT VERSO LA CITT E FECE APPENA IN TEMPO A GIUNGERE DAVANTI A UNA POMPA DI BENZINA.
56
UNA FERRARI
UNA PUNTO
LAUTO DEL SIGNOR ROSSI :
UNA PANDA
STANCA DI VIAGGIARE
STANCA DI UBBIDIRE
LAUTO DEL SIGNOR ROSSI :
STANCA DI CORRERE
AL MARE
IN MONTAGNA
IN CAMPAGNA
BENZINA
LAUTO DEL SIGNOR ROSSI
RIMASE SENZA
ACQUA
OLIO
57
A
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C
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58
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59
Parlato
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
P
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60
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61
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62
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63
NEL POMERIGGIO.
POI
LA SERA
64
4
65
P
A
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L
A
T
O
- LA MATTINA ARRIVI
SCUOLA E SALUTI LA MA
STRA.
COSA DICI?
66
67
P
A
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L
A
T
O
carta
(giallo)
vetro
(rosso)
metallo
(blu)
68
69
IL LEONE E LA ZEBRA
NELLA SAVANA UN LEONE ED UNA ZEBRA SI TROVANO IMPROVVISAMENTE LUNO DAVANTI ALLALTRO.
QUALI SARANNO I PENSIERI DEL LEONE?
E QUELLI DELLA ZEBRA?
P
A
R
L
A
T
O
70
DAL MEDICO
UNA MAMMA PORTA LA SUA BAMBINA DAL MEDICO PERCH
HA MAL DI PANCIA.
COSA DIR LA MAMMA?
E LA BAMBINA?
E IL MEDICO?
P
A
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L
A
T
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71
P
A
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L
A
T
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72
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A
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A
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73
P
A
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L
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74
P
A
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L
A
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Conosciamo le lettere
dellalfabeto
76
A
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A
B
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C D
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78
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SOLO CON LA
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79
NATRE
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ANCORA
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SOLO CON LA
A
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BALNA
PP
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81
FIOR
A
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A
B
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ELEFANTE
ZEBRA
LEONE
RINOCERONTE
LEOPARDO
GAZZELLA
L
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82
SOLO CON LA
A
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B
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STRCE
PPA
NSALATA
DTALE
NVERNO
DELFNO
83
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84
SOLO CON LA
A
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CCHI
FIRE
MSCA
VLPE
NAN
PIN
VIS
GATT
85
A
L
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A
B
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FUNGO
SCOIATTOLO
FRAGOLA
GUFO
VOLPE
NOCCIOLA
C A
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I
86
SOLO CON LA
A
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NDICI
LPO
M RO
87
PI MA
A
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A
ANGUILLA
LUCCIO
LIBELLULA
TARTARUGA
GIUNCO
UPUPA
B
E
T
O
C O
M
88
LE VOCALI
COLORA I PALLONCINI CHE CONTENGONO LE VOCALI.
A
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89
RO
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DERA
RITA
90
dente
CODA
coda
DADO
dado
DITO
DIVANO
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A
B
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dito
divano
ONDA
onda
NODO
nodo
SPADA
spada
91
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CO
A
LA
GLIA
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DERNO
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LI RIZIA
TIDIANO
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92
V.
A
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A
B
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V
COMPLETA LE PAROLE OSSERVANDO I DISEGNI. RISCRIVILE
SOTTO.
S
93
A
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B
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= ZA
= ZE
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U
94
S
S
S
S
S
SOLE
SUDORE
SIRENA
SEDIA
COMPLETA CON SA - SE - SI - SO - SU.
PONE
GO
GARO
SINA
PER NA
LAME
95
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MM
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OSCA
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96
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RETE
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RANA
RUOTA
ROSA
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CCIO
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97
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L L
l
l
UNISCI CON UNA LINEA IL DISEGNO AL NOME.
RISCRIVI IL NOME VICINO AL DISEGNO.
A
L
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B
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LAMA
LEPRE
LOMBRICO
LUCERTOLA
LIBRO
SO
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SAME
98
FI BRO
n n n
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N
N.
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B
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NA - NE - NI - NO - NU
99
T T T t t t
COLLEGA LE PAROLE AL DISEGNO.
A
L
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A
B
E
T
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TA - TE - TI - TO - TU
100
B B B b b b
TIRA IL FILO DAL CARTELLINO AL DISEGNO GIUSTO.
BA
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A
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T
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BU
COMPLETA.
GAGLI
RSA
FANA
TAMRO
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STONE
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MBOLA
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101
p
p
p
P P P
A
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A
B
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CO
PA - PE - PI - PO - PU
A
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102
SONO LH SILENZIOSA
BEATO CHI MI SPOSA
NON FACCIO SUONI N RUMORI
MA SE MANCO SON DOLORI.
SE MI TROVI FAI UN SALUTINO,
TI RISPONDO CON UN INCHINO.
RACCONTA QUELLO CHE VEDI, COMPLETA LE PAROLE E
RISCRIVILE.
AMBURGER
OTEL
OSTESS
103
A
L
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A
B
E
T
O
J K W X Y
COMPLETA CON LA LETTERA J E COLLEGA LE PAROLE AI DISEGNI.
EANS
EEP
A
L
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B
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104
LA LETTERA MANCANTE
METTI E LETTERE CHE MANCANO E SCRIVI LE PAROLE INTERE.
OPO
AGO
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AMO
OLE
PA A
DA O
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E A
A E
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A A
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105
AVE
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IL F
106
A
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B
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107
Ortografia
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
108
PAROLE NASCOSTE
COMPLETA LE PAROLE CON I PEZZI CHE MANCANO.
NI
PA
ME
ni
pa
me
TO
MO
TO
to
mo
to
DI
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di
sa
ca
TA
TA
ta
ta
109
O
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G
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I
A
LA CATENA DI SILLABE
CON LA SILLABA FINALE DI UNA PAROLA INIZIA LA PAROLA
SEGUENTE (FORMA UN TRENINO).
TO
PI
PI
O
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G
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A
F
I
A
110
GIOCHI SILLABICI
COMPLETA SCRIVENDO LE PAROLE RAPPRESENTATE DAI DISEGNI. COLLEGA LE PAROLE AI DISEGNI.
111
O
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G
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A
F
I
A
ANIMALI E COSE
GUARDA I DISEGNI, PRONUNCIA I NOMI E POI SCRIVILI A
FIANCO. INSERISCILI NELLA TABELLA SOTTO.
O
R
T
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G
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A
F
I
A
ANIMALI
COSE
112
CA - CO - CU
COMPLETA LE PAROLE CON CA - CO - CU E COLLEGALE AI
DISEGNI.
MUC
RONA
CCODRILLO
FORMI
NE
SCINO
VALLO
RAMELLA
LLA
AR BALENO
LLANA
NGURO
FAL
113
O
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T
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G
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A
F
I
A
CA - CO - CU
COMPLETA LE PAROLE CON CA - CO - CU
NASCONDINO NEL PRATO
114
CA - CO - CU
DETTATO DI PAROLE.
CASA - CANE - CUBO - CORDA - COLLA - COMETA - CAROTA - CUPOLA - CORAZZA - CATTEDRA - CANARINO - COMODINO - CANDELINE - COCCODRILLO.
DETTATO DI FRASI.
CO
115
CU
O
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PE
TOLA
PA
MO
DO
BO
DI
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IATTOLO
PETORE
RPA
GLIO
116
TANTO
IL
PETORE
OSSERVAVA
DUE
117
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I
A
DETTATO DI FRASI.
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G
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A
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A
SCO
118
SCU
CI - CE
OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI LE PAROLE.
119
O
R
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G
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A
F
I
A
CI - CE
LEGGI E SCRIVI LA PAROLA AL POSTO DEL DISEGNO.
IL CINESINO
UN
PRESE UN
O
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G
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A
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I
A
RIPRESE A PEDA-
RITORN
STAVA SCURENDO.
CI - CE
DETTATO DI PAROLE.
NOCE - BACI - CERA - CENA - CERVO - CIELO - CERINO - CINEMA - CICALA - RADICE - FORBICE - PULCINO - CICLAMINO
- BICICLETTA - LUCERTOLA - CERBIATTO.
DETTATO DI FRASI.
- AL CINEMA HO VISTO IL FILM INTITOLATO: LA CIVETTA VA IN
CITT.
- IL CERBIATTO IL PICCOLO DEL CERVO.
- CECILIA ARRIVATA DECIMA: HA VINTO UN CESTINO PIENO
DI NOCI, FOCACCE E CIOCCOLATO.
RISCRIVI LE PAROLE AL POSTO GIUSTO.
CI
CE
121
O
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A
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BAT
CIA
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BEL
CIAM
CO
LA
LO
CION
CIA
CAN
LA
CIOC
122
TO
FO
DO
FREC
CIA
CIO
NUC
CIO
MI
CA
CIUC
CIUF
RIC
CIA
SALSICCIA
CUCCIA
IL
CIUCCIO
CIOTOLA
LA SUA
ERA VUOTA.
SI AVVICIN ALLA
DEL CANE E
PREPARAVA UNA
CON LE PATATINE.
MAO MAO COMINCI A MIAGOLARE FINCH ELENA TAGLI
UN PEZZETTO DI CARNE E LO DIEDE AL MICETTO.
123
O
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G
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A
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I
A
CHI - CHE
SCRIVI IL NOME ACCANTO AD OGNI DISEGNO.
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I
A
124
- HA IL CAMPANILE:
125
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G
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A
F
I
A
- CUCCHIAIO, COLTELLO E:
O
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T
O
G
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A
F
I
A
- IL CONTRARIO DI TANTE:
DETTATO DI PAROLE.
MACCHIA - CHIESA - CHIAVI - CHIODO - BIANCHE AMICHE - GNOCCHI - TRONCHI - CHIOMA - FORMICHE GINOCCHIO - RANOCCHIO - PANCHINA - ALBICOCCHE.
126
SCHI - SCHE
COMPLETA OGNI FRASE SCEGLIENDO LA PAROLA GIUSTA.
SCHERZI
FIASCHI
FISCHIETTO
MASCHIETTI
MASCHERE
SCHIUMA
TASCHE
CARNEVALE: QUANTE
E QUANTI
DIVERTENTI.
NELLUOVO HO TROVATO
UN
127
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
SCHI - SCHE
COMPLETA IL CRUCIVERBA: SCEGLI TRA QUESTE PAROLE:
TASCHE - PESCHE - SCHELETRO - MOSCHE - DISCHI - SCHIENA - FIASCHI - FISCHIETTO.
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
GI - GE
CERCHIA LE PAROLE CHE CONTENGONO GI - GE.
LA GIRAFFA GELSOMINA
E LA SUA AMICA GIACOMINA
GIOCANO CON LA GIRANDOLA OGNI MATTINA,
POI SI GUSTANO UN BEL GELATO
E LEGGONO IL GIORNALE IN MEZZO AL PRATO.
OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI LE PAROLE.
O
R
T
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G
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A
F
I
A
129
GA - GO - GU
INDOVINA INDOVINELLO.
VADO SEMPRE SENZA FRETTA,
CHIUSA DENTRO LA CASETTA.
SONO GHIOTTA DI LATTUGA,
SON LA LENTA
COMPLETA CON GA - GO - GU.
O
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T
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G
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A
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I
A
LLO
FUN
BBIANO
TELA
RILLA
STO
TTA
MA
FIRA
TARTARU
MITOLO
FO
130
GA - GO - GU
COMPLETA LE PAROLE POI COLLEGA LE FRASI AI DISEGNI
METTENDO I NUMERI GIUSTI.
IL FO VICINO AL BBIANO.
IL MA SI PUNTO CON UN A
131
O
R
T
O
G
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A
F
I
A
GA - GO - GU
COMPLETA LE PAROLE CON GA - GO - GU E COLLEGALE AI
DISEGNI.
O
R
T
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G
R
A
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I
A
LLINA
CCIA
MA
STRE
TTO
FUN
ANTO
FO
VAN
RILLA
FRALE
CANRO
MMA
132
GA - GO - GU
SCRIVI LE PAROLE PRIMA DEI DISEGNI.
CERA UNA VOLTA
MAG
GORI,
GOG,
UGA, IL
GUC E IL
DUGO.
O
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T
O
G
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A
F
I
A
GA - GO - GU
DETTATO (O LETTURA) DI PAROLE.
GOLA - MAGO - LAGO - GARA - GALLO
- FANGO - GABBIA - GATTO - GOBBA GOCCIA - GOLOSO - GUANTO -GAROFANO - TARTARUGA - GUANCIALE -BAGAGLIO.
O
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G
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DICE
CATTOLO
GUARO
LLO
RDINO
O
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G
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A
F
I
A
GHI
SCRIVI LE PAROLE VICINO AI DISEGNI. RICOPIA LE FRASI.
IL
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
MANGIA LE .
FANNO LE MAGIE.
IN ESTATE MANGIO UN
AL LIMONE.
136
GHI - GHE
SCRIVI IL NOME ACCATO AD OGNI DISEGNO.
O
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G
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I
A
137
13
R
T
O
G
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F
I
A
A
138
BR - CR - TR - DR - FR - GR.
LEGGI LE PAROLE E RISCRIVILE OGNUNA NELLA PROPRIA CASELLA.
GRADINO - TRAM - BRAVO - FRITTELLA - DRAGO - BRODO - FRENO - DROMEDARIO - CREMA - TRAPPOLA - BRUCIATO - CRICETO
- DRITTO - CRETA - GRASSO - FRATE - TRE - GRISSINO.
BR
FR
CR
GR
DR
TR
139
O
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G
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A
F
I
A
QU
LEGGI QUESTA STORIELLA. SOTTOLINEA LE PAROLE CON QU.
O
R
T
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G
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A
F
I
A
RO
ORE
140
CQU
COMPLETA IL CRUCIVERBA. NELLA COLONNA EVIDENZIATA COMPARIR UNALTRA PAROLA CON CQU. SCOPRILA TU CON LAIUTO DEL DISEGNO.
1
2
3
4
5
6
1 - PIOGGIA VIOLENTA.
2 - PORTA LACQUA NELLE CASE.
3 - VASCA PER PESCI.
4 - TERRENO PIENO DACQUA.
5 - COLORI AD ACQUA.
6 - MI VIENE IN BOCCA QUANDO VEDO UN CIBO APPETITOSO.
141
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
CU
LEGGI LA FILASTROCCA E RICOPIA SOTTO OGNI DISEGNO LA
PAROLA CORRISPONDENTE.
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
GN
LEGGI IL TESTO E CERCHIA LE GN.
Un ragno si dondolava
su una ragnatela
e sognava
uno
gnomo
che guardava
tre cigni in uno stagno.
PI
CCHI
MO
BANO
LAVA
CI
ALLO
CASTA
143
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
GLI
GLIO DA REGALARE ALLA NONNA. IN OGNI SPICCHIO HA FATTO UN
BEL DISEGNO.
COLLEGA LA PAROLA AL DISEGNO CORRISPONDENTE.
COLORA I DISEGNI.
GIGLIO
TRIFOGLIO
BIGLIE
FOG
O
R
T
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G
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A
F
I
A
144
MP - MB
MB
MP
MP
MB
O
R
T
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G
R
A
F
I
A
145
LE MAGIE DELLACCENTO
LEGGI E COMPLETA CON LA PAROLA GIUSTA.
Laquila si lev in
volo
vol
Lairone sopra il fiume.
Il illumina il mare.
far
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
faro
Domani una passeggiata.
port
La mamma mi un regalo.
suono
La campana a lungo.
La commessa mi consegn il
conto
Il nonno fino a tre.
146
cont
C - CI SONO
CI SONO
C
CI SONO
CI SONO
147
O
R
T
O
G
R
A
F
I
A
Leggere
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
- Tecniche di lettura.
- Lettura e scrittura in lingua italiana.
- Utilizzare tecniche di lettura.
- Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi di uso quotidiano e semplici poesie tratte dalla letteratura per l'infanzia.
L
E
G
G
E
R
E
148
PANE
BALENA
MARE
MATITA
RAMO
TAVOLO
NAVE
PECORA
RANA
SALAME
L
E
MANO
SEMAFORO
G
G
E
VELA
GIRASOLE
R
E
FATA
PAPAVERO
DADO
TELEFONO
149
FUOCO
RICCIO
LEONE
ZUCCA
FIORE
COLLA
VOLPE
CAVALLO
RUOTA
CIPOLLA
RONDINE
GALLINA
LAMPADA
GIRAFFA
TAMBURO
FARFALLA
FANTASMA
MARTELLO
L
E
G
G
E
R
E
150
PANE
FUOCO
CANE
CUOCO
SOLE
PIZZA
SALE
POZZO
MARE
PANNA
MORE
PENNA
NAVE
MAGLIA
NEVE
PAGLIA
L
E
REMO
OSSO
RAMO
ASSO
G
G
E
LANA
COLLO
LUNA
COLLA
LETTO
RAGNO
TETTO
BAGNO
151
R
E
MELONE
MATTONE
LEONE
LAMPONE
LIMONE
LIMONATA
COLORE
ATTORE
FIORE
DOMATORE
FARINA
FIORI
BUDINO
CESTINO
MULINO
PANINO
CAMINO
PULCINO
CIAMBELLA
CARAMELLA
GAZZELLA
SCODELLA
BIDELLA
MORTADELLA
CANE
TAVOLO
PANE
CAVOLO
BANANE
SCIVOLO
G
G
E
R
E
152
L
E
G
G
E
R
E
153
L
E
G
G
E
R
E
Aggiungi succo di limone e
un po di zucchero.
Ora la macedonia pronta,
buon appetito!
154
Michele
e ha un bel maglione giallo e
va a sp
passo col suo cane nero.
La mam
mma con una bella tuta verde
pedala sulla sua bicicletta rossa.
L
E
G
Il babb
b o ha unautomobile rossa
fiamma
ante con i paraurti neri.
G
E
R
E
155
LA CASA SULLALBERO
LEGGI LA STORIA E POI RACCONTALA CON PAROLE TUE OSSERVANDO
I DISEGNI.
L
E
G
G
E
R
E
156
IL GALLO CANTA
LEGGI LA STORIA E RICOPIALA SOSTITUENDO LE PAROLE AI DISEGNI.
Nel
un
Il
gi qui.
L
E
G
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e chiama i suoi
R
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Due
di grano da mangiare.
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Uno s sgonfiato!
Che peccato.
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venerd un volettino
E
G
G
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la domenica mattina
aveva gi la sua crestina.
GIOVED
159
IL CONIGLIETTO
Morbido, tondo, con gli occhi di rosa,
il coniglietto annusa ogni cosa
e con margherite, viole e mughetti
intreccia ghirlande e fa bei mazzetti.
Un giorno tra i fiori del suo praticello
ne trova uno assai grande e assai bello:
un fiore mai visto, un fiore un po strambo,
rosso fiammante in cima al suo gambo.
- Lo voglio donare - dice il coniglio
- alla colomba che sta sopra il tiglio.
E.F. Hieronymis, Giochi di prestigio.
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UN AMICO
COLLEGA I PEZZETTI DI RACCONTO CON LE VIGNETTE.
RACCONTA CON PAROLE TUE OSSERVANDO I DISEGNI.
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Variopinta la farfalla
E
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C il gufo e c la civetta
della notte la vedetta.
E
Metto insieme gli animali
S, perch? Hanno le ali.
Rosita Corbelli Paciotti
162
IL GIGANTE GENTILE
LEGGI E SOTTOLINEA GI - GR - GA - GO - GU.
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Il gigante gentile e la sua casa piena di gioia.
RICOPIA QUI SOTTO LE PAROLE CHE HAI SOTTOLINEATO.
163
IL LETARGO
LEGGI E RISPONDI ALLE DOMANDE.
Ben nutrito, rimpinzato,
lorso bruno addormentato,
dal suo pelo riscaldato,
nella grotta sistemato.
La marmotta si rinserra
in una tana sotto terra:
qui si tratta di svernare
e lingresso barricare.
Le lumache ed il lombrico
sono tanti che non vi dico,
L
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La marmotta dove si rinchiude?
164
LA VECCHIA QUERCIA
LEGGI IL RACCONTO POI RISPONDI ALLE DOMANDE.
Fra gli alberi di un fitto bosco viveva una vecchia quercia.
I suoi lunghi rami, pieni di foglie, davano riparo ad uccelli e a
piccoli scoiattoli.
Fra le sue radici aveva fatto la tana una talpa un po brontolona
e paurosa.
Ogni tanto un topo di campagna veniva a trovare la talpa e la
vecchia quercia si divertiva ad ascoltare le loro chiacchiere.
Per farli spaventare faceva cadere alcune ghiande sulla loro testa.
I due animaletti scappavano dentro la tana e la quercia rideva
delle loro paure.
da Scrivere bene scrivere meglio 1 Nicola Milano
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- Quali animali sono nominati in questa storia?
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LAMICO INVISIBILE
LEGGI IL RACCONTO E RISPONDI ALLE DOMANDE.
Cera una volta un bambino con i capelli color carota.
Si chiamava Tommy e aveva un amico elefante di nome Pac.
Pac era un elefante un po particolare, un elefante immaginario,
quindi invisibile.
Nessuno poteva vederlo allinfuori di Tommy.
Pac voleva molto bene al suo piccolo amico e gli stava sempre
vicino: quando faceva il bagno, quando andava ai giardini e anche quando andava a letto.
Tommy non aveva pi paura del buio perch Pac gli faceva compagnia.
Da Tommy e lelefante, J. Balestra, Emme Edizioni
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- Chi Tommy? .....
- Chi Pac?.....
- Perch Pac invisibile?.....
- Perch Tommy non ha pi paura del buio?.....
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LE BOLLE DI SAPONE
Un pomeriggio dautunno la nonna e Giulio andarono
a fare una passeggiata.
Le foglie di alcuni alberi si staccavano dai rami
come farfalle. A un certo punto la nonna disse:
- Facciamo un gioco di cose che volano?
E tir fuori dalla sua borsa un piccolo
contenitore e un cerchietto
col bastoncino.
Giulio soffi forte e partirono
in volo tante bolle di sapone.
Il vento le faceva muovere
leggermente, il sole le colorava.
La nonna e Giulio
le seguivano
con gli occhi
incantati.
da Favole per Giulio, M. Paulesu Quercioli, Editori Riuniti
COMPLETA LE FRASI.
Un pomeriggio dautunno la nonna e Giulio andarono a
...
Le foglie di alcuni alberi .
La nonna tir fuori dalla sua borsa
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6. Infila la testa nel sacchetto e
buon divertimento!
168
TRILLI
Trilli, il furbo gattino, oggi in gran forma.
Con un balzo salta lo steccato e si ritrova davanti al boschetto.
Ad un tratto vede un coniglietto con la coda bianca come un
batuffolo di ovatta.
Trilli rincorre il coniglietto nel boschetto.
Trilli ha sete, esce dal boschetto e si avvicina al laghetto per bere.
Sopra lo scoglio in mezzo al laghetto Trilli scorge una farfalla; con
un piccolo balzo la raggiunge, ma la farfalla vola via.
Trilli comincia a essere stanco, raggiunge la riva e saltellando torna a casa.
adatt. da Trilli, il furbo micetto, Edibimbi
L
METTI UNA X NELLA CASELLA GIUSTA.
un cagnolino
un gattino
- Chi vede Trilli appena arriva al boschetto?
una talpa
un coniglietto
insegue il coniglietto
ha fame
vola via
169
scappa
ha sete
unape
una farfalla
sta ferma
G
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LE BAMBOLE
Dopo pranzo Angela chiama la sua amica Patrizia.
Dispongono sulle sedie e sui tavoli le loro bambole e immaginano di essere maestre che insegnano ai bambini.
- Devi essere pi ordinata - dice Angela ad una bambola.
- Hai letto proprio bene - dice Patrizia ad unaltra.
- Che bel disegno hai fatto - esclama Angela rivolta ad un bambolotto.
La mamma che ha sentito tutto esclama:- Che classe di alunni
educati! E che brave maestre! lora di ricreazione, venite signore
maestre, vi offro i biscottini al cioccolato!
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RISPONDI.
Come si chiamano le due bambine?
Cosa fingono di essere?
Chi fa la parte degli alunni?
Cosa offre loro la mamma?
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RISPONDI.
Comera il topolino?
Quanti erano i suoi amici?
Cosa disse il gatto?
Cosa rispose il topo?
Come fin la storia?
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LA CONQUISTA DI BRICCONE
Avevo un orsetto lavatore, di nome Briccone.
Gli orsetti lavatori si chiamano cos perch tuffano il cibo nell'acqua e lo stropicciano a lungo come volessero lavarlo.
Un giorno diedi a Briccone una zolletta di zucchero.
L'orsetto la annus e la tuff nella vaschetta dell'acqua per lavarla.
La zolletta si sciolse e scomparve.
Scoppiai a ridere e gli diedi un'altra zolletta.
Briccone la prese, la tuff nell'acqua, ma la tolse immediatamente, si mise la zolletta in bocca e se la mangi.
adatt. da Il briccone", S. North, Bompiani
sporco
RISPONDI.
Chi era Terry?
Perch era triste quella sera?
Quando, al mattino, si svegli, che cosa fece?
Mentre si scaldava al sole, che cosa spunt sul suo corpo?
Che cosa diventato Terry?
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RISPONDI.
Dove si era nascosta la gattina di Vasja e Katja?
I RICCI
Una sera sono andato con un mio amico in un campo pieno di
alberi da frutto, specialmente meli.
Ci siamo nascosti in un cespuglio.
Ecco, a un tratto, sbucare cinque ricci: due grossi e tre piccolini.
In fila indiana si sono avviati verso i meli, hanno girellato fra lerba e poi si sono messi al lavoro. Aiutandosi coi musetti e con le
gambette facevano ruotare le mele che il vento aveva staccato
dagli alberi, ben bene vicine luna allaltra.
Poi tutti i ricci si arrotolavano e con gli aculei irti si sdraiavano sui
frutti che rimanevano infilzati.
da L albero del riccio, A. Gramsci, Piccoli
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RISPONDI ALLE DOMANDE.
Dove si nascondono i due amici, una sera?
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LE PICCOLE MELE.
Un contadino and nel suo frutteto dove coltivava le mele.
- Come sono piccole queste mele! - Esclam insoddisfatto.
Guard il campo del vicino:- Quelle s che sono mele grosse!
Si sdrai sotto uno dei suoi alberi e si addorment.
Dopo un po una mela si stacc e gli cadde proprio sul naso.
- Ahi! - grid svegliandosi per il gran dolore.
Poi, vista per terra la piccola mela, mormor:- Per fortuna che era
piccolina!
Lorenzo Taffarel
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RISPONDI.
- Dove and il contadino?
- Come erano le sue mele?
- E quelle del vicino?
- Cosa gli accadde mentre dormiva?
- Cosa disse?
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LA PENNA MAGICA
Michele non amava scrivere. Una notte gli apparve in sogno lo
zio Enrico che gli disse:- Scrivere bellissimo, devi sforzarti.
- Non vero - rispose Michele - a me non piacer mai scrivere!
La mattina dopo Michele trov vicino al cuscino una penna luccicante con scritto Penna magica, tu pensa, io scrivo.
- Che bello! - esclam Michele.
Si mise davanti a un foglio e cominci a pensare delle frasi bellissime. La penna scriveva da sola sul foglio. Alla fine ne usc un
meraviglioso racconto. Michele nascose il segreto della penna.
Un giorno arriv sua zia dallAmerica con una valigia piena di regali. Tutti i grandi la salutarono con tanti complimenti:- Come sei
giovane! Come sei elegante! Che bei vestiti hai!
- Che bugiardi! - pens Michele - brutta come una strega!
Zac! la penna magica scrisse la frase su un bel foglio bianco.
La zia offesa scapp via piangendo con la valigia di regali.
I genitori di Michele scoprirono limbroglio della penna e la bruciarono nel caminetto. Poi gliele suonarono di santa ragione.
Da allora Michele scrive da solo! E bene anche.
RISPONDI ALLE DOMANDE.
Cosa non piaceva fare a Michele?
Chi gli apparve in sogno?
Cosa gli lasci in dono?
Cosa dicevano i grandi della zia?
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Scrittura
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
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CHI SAR?
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OSSERVA IL DISEGNO E SCRIVI IL NOME VICINO AD OGNI BAMBINO.
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1 -Spezzetta i
secchi.
2 -Ammorbidisci il
5 -Sei cucchiai di
.
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7 -Avvolgi nella
stagnola.
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8 -Metti in
V
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9 -Mangialo tagliato a
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SULLA SPIAGGIA
Si costruiscono gli
I bambini si dividono in
gruppi.
velina.
S
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dell
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su un vecchio
.
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IL TEMPORALE
OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI SUI PUNTINI LE PAROLE MANCANTI.
Nel
ci sono tante
di pioggia.
La
si fa sempre pi fitta.
attraversano il cielo.
Il
scuote i
degli
.
S
C
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I
V
Ora la
comincia a diminuire.
E
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Spunta il
e appare
183
AL LUNA PARK
OSSERVA LA STORIA ILLUSTRATA NELLE QUATTRO VIGNETTE.
METTI POI IN ORDINE LE FRASI DEL RACCONTO, SCRIVENDO IN OGNI
CERCHIETTO IL NUMERO GIUSTO.
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FESTA DI COMPLEANNO
COMPLETA IL TESTO SCRIVENDO AL POSTO GIUSTO LE PAROLE CHE
TROVI IN FONDO ALLA PAGINA.
bicchiere - torta - compleanno - soffio - mani aranciata - trenino - amici - fetta - candeline
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A NASCONDINO
OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI SOTTO OGNI VIGNETTA QUELLO CHE
SUCCEDE CERCANDO IN FONDO PAGINA (LE DESCRIZIONI SONO IN
DISORDINE).
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IL PESCIOLINO ROSSO
OSSERVA IL DISEGNO E COMPLETA LA STORIA.
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LE STRANE FRASI
LUCIA E MICHELA AL MARE, PER GIOCARE, SI SONO INVENTATE UN
MODO NUOVO DI PARLARE. SCAMBIANO DI POSTO LE PAROLE FORMANDO DELLE FRASI STRANE CHE CAPISCONO SOLO LORO.
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il nido
la rondine
costruisce
la grondaia
sotto.
di lana
gioca
il gatto
della mamma
con i gomitoli.
nel cielo
laquilone
S
C
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vola
di Lucia.
I
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corre
Paolo
nella stradina
in bicicletta
di casa.
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IL BAMBINO E LA TARTARUGA
COSA SUCCESSO? SCRIVI SOTTO OGNI VIGNETTA COSA ACCADUTO, POI RACCONTA LA STORIA A VOCE ARRICCHENDOLA DI PARTICOLARI.
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1) Un gatto .
2)
3)
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RIORDINA IL RACCONTINO.
INVECE DI RIPETERE SEMPRE LUIGI SCRIVI POI, QUINDI, INFINE.
Luigi fa colazione.
Luigi arriva a scuola dai compagni.
Luigi sale nel pulmino per andare a scuola.
Luigi si sveglia alla mattina alle sette.
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SCEGLI TRA LE DUE FRASI SCRITTE IN FONDO QUELLA GIUSTA E SCRIVILA SUI PUNTINI.
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Il piccolo zebretto se ne torn
con i suoi genitori mentre la
iena scappava zoppicando.
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195
INDOVINA, CHI ?
LEGGI GLI INDOVINELLI, INSERISCI LE PAROLE E COLLEGA I DISEGNI.
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196
SCRIVI!
GUARDA I DISEGNI E SCRIVI ACCANTO UNA DELLE FRASI SCRITTE
SOTTO.
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SOSTITUISCI I DISEGNI
RICOPIA LE FRASI SOSTITUENDO AI DISEGNI LE PAROLE CORRISPONDENTI.
Anna legge un
di
La
e con la
S
C
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e la
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Il
198
OSSERVA I DISEGNI
GUARDA I DISEGNI E SCRIVI CI CHE VEDI.
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Mauro al mattino
Mauro a mezzogiorno
Mauro la sera
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Mauro di notte
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200
PER STRADA
COMPLETA LE FRASI.
Cammina
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con lei e le ha
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202
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203
In ricreazione bisogna
In corridoio .
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Durante la mensa .
204
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Durante una gita in montagna Lucia scopre alcune bellissime stelle
alpine. Tutta contenta
Le raccoglie e le mette in mezzo ad un libro.
Le guarda per bene e poi le lascia dove sono.
Regola 1
Regola 2
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Filastrocche e poesie
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO.
- Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi di uso quotidiano e semplici poesie tratte dalla letteratura per l'infanzia.
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NELLA FATTORIA
Nella fattoria di nonno Gedeone
regnava una gran confusione.
Cerano i maialini nel canile,
cerano i cagnolini nel porcile,
cerano le galline nella conigliera
a far coccod fino a sera.
Cerano le mucche nel pollaio,
era davvero un grande guaio.
Cerano tanti animaletti
che gironzolavano sui tetti.
Nonno Gedeone a casa arriv
e con gran voce presto ordin:
Care bestiole in tutta fretta
tornate nella vostra casetta.
Pierina Furlan
I maialini nel
I cani nel
Le galline nel
Le mucche nella
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208
PRIMAVERA
Quando la terra
giovane e fresca,
quando la testa
piena di festa,
quando la terra
splende contenta,
quando di erba
odora il vento,
quando di menta
profuma la sera:
primavera.
R. Piumini.
Quando la testa
Quando la terra
Quando di erba
Quando di menta
209
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LA PELLE
Pelle bianca
come cera
pelle nera
come la sera,
pelle arancione
come il sole,
pelle gialla
come il limone:
tanti colori come i fiori.
Di nessuno puoi fare a meno
per disegnare larcobaleno:
chi un sol colore amer
un cuore grigio per sempre avr.
Marcello Argilli, Fiabe di tanti colori, Editori Riuniti.
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colorato
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grigio
grigio
colorato
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210
NATALE
Filastrocca di Natale
qua
Ho
fili d
I pa
fan
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ren
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v
vole
sen
COS
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STORIELLA A ROVESCIO
Il cane fischia: chiama il cacciatore,
la trota getta lamo al pescatore.
La luna raglia: un asino ha veduto,
sul passeggero il treno seduto.
Le pecore sul verde praticello
portano a pascolare il pastorello.
Il medico guarito dal paziente
e il pi ricco di tutti non ha niente.
Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi
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INQUINAMENTO
Un contadino
un poco birbante
spruzz il veleno
sopra le piante.
Alcuni grilli,
con la bocca spalancata,
fecero merenda
con linsalata.
I topolini,
mangiando gli insetti,
di quel veleno
rimasero infetti.
Con il veleno
dei topi inghiottiti
tre serpenti
son ora inferociti.
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Lelefante
Il topino
Lasinello
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Il cavallo
Il cammello
Luccello
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ORO
ARCOBALENI
SUSINE
STELLE
FIENI
TESORO
BELLE
BALCONE
CANZONE
MATTO
PIATTO
FINE
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COMPLETA.
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Un libro piccolo un
Un gallo piccolo un
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IL FANTASMA DI MONFERRATO.
Nel castello di Monferrato
c
un fantasma affamato.
Sale veloce dalla cantina,
perch in cucina c
Gelsomina,
una cuoca sopraffina.
Nella padella c
una frittata,
oh che bella scorpacciata!
C
sul tavolo un panino,
c
un bicchiere di buon vino.
C
anche il gelato al cioccolato,
ora il fantasma non pi affamato!
Pierina Furlan
In cucina c la mamma.
Nel prato c
Nel giardino
Nel cielo
Sul tavolo
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In camera
Nel tuo panino
Sul piatto
Nella cuccia
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AL MERCATO
Ci sono
o due amici che vanno al mercato,
per comprare un cappello da soldato.
Ci sono
o tante bancarelle colorate
con magliette bianche, rosse e rigate,
ci sono
o pigiami per grandi e piccini
ciabatte, scarpe e scarponcini,
ci sono
o anche i canarini
e numerosi altri uccellini.
Ci sono
o banane, arance, noci di cocco,
e tanti grembiuli con il fiocco.
Ci sono
o i venditori di zucchero filato
ma nessun cappello da soldato.
Pierina Furlan
Nellaula ci sono ..
In piazza
In una strada
Di notte in cielo
In montagna .
Nella nave......
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LA CANZONE DI NATALE
Dormi tranquillo, o mio piccino,
che questa greppia sar il tuo lettino.
Chiudi gli occhietti, sogna sereno
nella tua culla di paglia e fieno,
che la tua mamma con il suo velo
ti coprir per riscaldarti dal gelo,
che lasinello ti soffia col fiato
fintanto che non sarai riscaldato.
Dormi piccino e fai la nanna
che gli angioletti cantano Osanna,
che c nel cielo una stella lucente,
dormi bambino serenamente.
Tranquillo dormi perch qui fuori
sono venuti a trovarti i pastori,
i miserelli, i poveretti
dormi, bambino, chiudi gli occhietti.
Maria Loretta Giraldo
Piccino
o fa rima con
Sereno
o fa rima con
Velo
o fa rima con
P
Fiato
o fa rima con ..
Nanna
a fa rima con ...
Lucente
e fa rima con .
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A
LA PEPPINA
Un due tre la Peppina fa il caff
fa il caff con la cioccolata
la Peppina ammalata
si ammalata di gran dolore
ha chiamato il dottore
il dottore con le ciabatte
qui mi duole, qui mi batte
qui mi sento una gran pena
sor dottore senza cena.
Giulia Baronchelli, Coccole e filastrocche, Giunti
POLENTA
SPOSA
FINA
VERA
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ROSSA
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MANCIA
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PRIMAVERA
Cammina per viottoli campestri
se vuoi gustare la gioia
della natura a primavera
che da ogni parte
sorride.
Verdi foglie in germoglio,
fiori gialli, bianchi, rossi
danno variet di toni al paesaggio.
E il sole, sulle fronde tenere
una pioggia di raggi doro;
nel sonoro scorrere del fiume
si rispecchiano argentei e sottili
i pioppi.
A. Machado, Poesie, Newton Compton
natura
A
222
case
GIGINO AFFAMATO
Gigino la fame non riesce a calmare
per tutto il giorno starebbe a mangiare!
Si sveglia al mattino e per colazione
mangia latte, biscotti e panettone!
Ritorna da scuola,
di fame ne ha tanta
gli par di sentire
la pancia che canta.
Due fette di pane,
pasticcio e gelato,
per il poverino
ancora affamato.
Merenda, merenda:
pane e mortadella
poi ruba in salotto
qualche caramella.
Gigino una pizza gigante divora
poi con gusto una mela assapora.
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ANTENNE TELEVISIVE
Il panorama non riconosci pi,
vedi soltanto antenne tiv,
alberi duna nuova variet
cresciuti sui tetti della citt.
Sui loro metallici rami spogli
foglie non crescono n germogli,
ma hanno radici che per magia
portano in casa la fantasia.
Marco Argilli - Men del tic-tac. Editori Riuniti.
LA TV. RISPONDI.
Il tuo programma preferito
Tu guardi la TV
ogni giorno
Guardi la TV
da solo
con altri
film
telefilm
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cartoni animati
documentari
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224
IL TELECOMANDO
Telecomando: accendo la TV
e mi stendo a pancia in su.
Vorrei vedere cartoni animati
telecomando: ed eccoli trovati.
C Titti che esclama stupefatto:
- Mi semblato di vedele un gatto!
Poche sequenze ed terminato
anche questo cartone animato.
Telecomando: ecco Topolino,
quello che piace ad un bambino.
Telecomando: i Pokemon eccoli qua
ma sono interrotti dalla pubblicit.
assai noiosa questa tiritera,
sono indeciso, ma prima di sera
ho capito cosa devo fare:
telecomando! E vado a giocare.
Telecomando, Nel paese dellortografia
a di Leda Luise.
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I MESI DELLANNO
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Gennaio gennaietto,
si sta bene solo a letto.
Febbraio freddo e breve,
puoi giocare sulla neve.
Marzo pazzerello
porta il sole con lombrello.
Aprile, la campagna fiorita,
cogli una margherita.
Maggio, il caldo venticello
accarezza anche il ruscello.
Giugno, le scuole son finite,
bambini, allegri, qui venite.
Luglio, al mare o in montagna
la salute ci guadagna.
Agosto, stai ben nascosto
se non vuoi finire arrosto!
Settembre, cominciano le scuole
povero cervello, come duole.
Ottobre, saccorciano le giornate
le vacanze son terminate.
Novembre c una fredda nebbiolina
che rattrista ogni mattina.
Dicembre ormai arrivato
il vecchio anno terminato.
Lorenzo Taffarel
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PAROLE DACQUA
Fuori c un forte acquazzone,
per ripararsi non basta un ombrellone;
Tutto ad un tratto anche il giardino
diventato un acquitrino.
In casa rinchiuso, il povero Gigino,
pensa ad uno scherzo per il suo gattino.
Sullacquario, appena comprato,
con gli acquerelli un pesce ha disegnato.
Fufi affamato, con lacquolina in bocca,
prova a mangiarlo, ma il pesce non tocca.
Per una volta il subacqueo vuol fare
perch quel pesce ha deciso di mangiare.
Una bella rincorsa prende da lontano
e con un balzo arriva su un ripiano
ma dentro allacquaio scivola veloce,
in mezzo ai piatti miagola a gran voce.
Lacqua ora schizza di qua e di l
ce n davvero in quantit.
Caterina Moras
SOTTOLINEA LE PAROLE CON CQ POI RICOPIALE DENTRO LACQUARIO.
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NEL CAMPEGGIO
Nel campeggio di Umberto
accampato un cuoco esperto:
prepara i gamberetti al lampone
da gustare sotto lombrellone.
Impasta tre ciambelle
per Matilde e le sue sorelle.
Imbottiglia del buon vino
per il pompiere suo cugino.
Ma per fare unindigestione
manca ancora lo zampone!
Pierina Furlan
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Introduzione di E. Zanchetta
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Orizzonti
della scuola primaria
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