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“Ciò che non è buono per te non lo fare agli altri. Il resto è commento. Va e studia.” (Hillel the Older)
La fase del ciclo di primo sviluppo che si sta chiudendo, la crisi macrofinanziaria in fase di augurabile superamento, sono
due elementi importanti alla base dell’esigenza di riformulare in maniera importante il progetto Banca Etica. Non è utile
considerare scontata ogni soluzione preferita nel passato. Le persone che hanno curato questo documento sono convinte
della necessità di “ricaricare le pile” al progetto Banca Popolare Etica. Questa convinzione non è legata ad una critica alla
gestione sviluppata fino a questo momento, ma vuole definire un ambito di nuova ambizione per il futuro. Siamo convinti
che le persone che hanno condotto il progetto fino ad ora abbiano sinceramente e risolutamente dato il massimo delle
loro possibilità, con coraggio e sacrificio personale. Sotto un profilo molto generale dispiace quindi sviluppare riflessioni
che possono apparire critiche verso chi si è occupato fattivamente del progetto e pochi tra i firmatari di questo appunto
svilupperebbero un documento orientato esclusivamente alla critica. Nonostante questo pericolo, gli scriventi ritengono
necessario sviluppare e presentare le riflessioni sotto descritte.
UNA BANCA CAPACE DI SPINGERSI OLTRE LA PRASSI TRADIZIONALE CIRCA LA BANCABILITÀ DELLE PERSONE
Sotto il profilo delle politiche di prestito, nell’ambito della gestione tecnica della banca, è necessario che BPE metta a
punto un prodotto che si discosti nettamente dalla normale operatività bancaria e ne costituisca una accelerazione nella
dimensione sociale del credito. Occorre esplorare territori nuovi, prendendosi rischi professionali non convenzionali. Con
tale strategia si possono testare operatività su cui forse altri arriveranno in seguito. Occorre una formula di prestito che
sia: a) senza garanzia; b) a respiro nazionale; c) di attivazione quasi automatica o assai semplice; d) perfettamente in
linea con l’esigenza di tutti di avere una formula di credito d’emergenza attivabile a semplice richiesta. Questa formula
sarà probabilmente ricompresa in un plafond di operatività, rifinanziabile anche da terzi e rotativo nel tempo. Il mancato
rimborso di questo prestito, presumibilmente sull’onore, comporterà l’impossibilità di una successiva erogazione. La
messa a punto di uno strumento di sostegno finanziario di questa classe, efficace e sostenibile, è un imperativo etico.
Una banca etica senza un visibile ed incisivo prodotto di questo genere è un po’ come un “circo senza leoni”, che lascia
deluse le aspettative.
UNA BANCA CAPACE DI UNA FIDUCIA TRASVERSALE, CHE TUTELI IL POCO ED IL TANTO
Sotto il profilo delle politiche di raccolta è necessario che l’offerta di BPE si allinei su politiche commissionali molto strette.
I prodotti di BPE devono essere, effettivamente e in modo molto chiaro, convenienti rispetto ai prodotti postali e ai prodotti
di altre banche rivolti a piccoli risparmiatori. E’ necessario tra l’altro mettere rapidamente in piedi uno o più ETF1 su tema
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Exchange Traded Funds — E’ un fondo comune di investimento a bassissimo ricarico commissionale, particolarmente utile per l’investitore che vuole
una soluzione di investimento semplice. Gli ETF sono fondi comuni passivi, che propongono un portafoglio investito eguale all’Indice di riferimento (etico
etico; questo allarga lo spazio dell’attività bancaria senza rischio e senza impegno dei mezzi propri della banca. Un ETF
etico che incorpori l’esperienza del gruppo BPE consente di allargare la base di influenza in termini di messaggi e di spazi
commerciali. Un ETF può essere acquistato presso qualsiasi banca. Lo strumento fondo comune è invece strettamente
destinato ad essere venduto presso una struttura di rete commerciale di proprietà dei soci di Etica SGR ed ha un
potenziale di crescita basso in quanto ogni banca vende i propri fondi comuni.
La difesa del risparmio è imperativo etico che si realizza attraverso l’offerta di condizioni buone. Un prodotto di rilievo sul
lato dei prestiti e una serie di prodotti di rilievo sul lato della raccolta possono incrementare di molto il rilievo commerciale
della proposta di BPE e potenziare l’apprezzamento da parte del pubblico dell’approccio proposto. Sotto questo profilo lo
spazio operativo attuale di BPE purtroppo non è sufficientemente interessante per il piccolo risparmiatore ed ancora di più
per il risparmiatore con qualche disponibilità. E’ probabilmente necessario organizzare un servizio strutturato di
monitoraggio della qualità dei prodotti offerti alla clientela che risponda in via diretta agli stakeholder della banca.
UNA BANCA CHE COLTIVA UN MANAGEMENT PER UNA FORTE E CONTINUA INNOVAZIONE
Ovviamente gli spunti tecnici sopra descritti meritano una ben maggiore analisi di dettaglio, che qui non viene sviluppata,
per determinare i corretti e precisi termini di fattibilità. Più in generale BPE ha necessità di esaminare un flusso
consistente e continuo di innovazioni di prodotto e di soluzioni di mercato. Ciò vuol dire sostenere la creatività e tentare di
“rompere gli schemi”. Lo stile manageriale deve essere orientato al sostegno innovativo del contenuto ideale, non alla
normalizzazione professionale della carica ideale.
in questo caso). Con uno strumento di questo tipo BPE può servire “clienti” che non si rivolgono ai suoi sportelli ed amplia il riferimento di mercato. Gli
Non ce ne sono alcuni imprescindibili e altri meno importanti. L’azione di BPE deve portare a sintesi le varie sensibilità
valoriali, con equilibrio e talvolta con intransigenza. In caso di conflitto tra queste diverse sensibilità serve più equilibrio
che intransigenza. Ciò che non è buono per noi e per i nostri cari la banca certo non lo fa agli altri. Tutto il resto è
commento. Sul resto valutiamo con pazienza e umiltà. Andiamo a studiare come i nostri orientamenti etici si possono
concretizzare assieme agli orientamenti parimenti attenti delle persone che stimiamo. Occorre organizzare occasioni
sistematiche di scambio di opinioni sui vari profili etici di rilievo.
In sintesi conclusiva, riteniamo che il profilo etico vada raffinato rispetto ad obiettivi concreti legati alle esigenze dei
risparmiatori e dei prenditori di fido e rispetto agli standard riconosciuti di operatività bancaria, che la gestione tecnica
della banca vada riallineata ad obiettivi più ambiziosi, che la comunicazione segua una più focalizzata impostazione
gestionale e valoriale della banca. Un riaggiustamento di questo tipo, crediamo, è necessario per traguardare obiettivi più
ambiziosi.
Il documento è stato originariamente discusso tra Giulio Tagliavini, Marco Gallicani, Giorgio Curti, Carlo Musiari ma è
studiato come documento aperto e quindi può in qualsiasi momento essere discusso, ripreso e implementato.
ETF sono quotati in borsa e moltiplicano il massaggio di chi li organizza in modo sorprendentemente efficace.