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Mercoled, 21 Novembre 2012 17:01:05 POLITICA ECONOMIA ESTERI FINANZA SOCIET MEDIA CULTURA

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Leconomia emiliana forte, il terremoto sar presto un ricordo


PAOLO BIFFIS E GIULIO TAGLIAVINI INFOGRAFICA: CARLO MANZO

Leffetto del terremoto emiliano destinato a riassorbirsi in tempi brevi rispetto a quanto verificatosi negli altri terremoti in ragione dellimpatto che ha avuto rispetto al grado di sviluppo economico della zona, scrive Giulio T agliavini, economista all'Universit di Parma. Limpatto sar rapidamente modesto in termini relativi. Lascer cicatrici sul profilo geologico, ecologico, artistico, sociale e spirituale, ma molto meno sotto il profilo economico. Concorre dunque in questa direzione la dimensione del danno immobiliare e la solidit del contesto economico.
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23 giugno 2012 - 11:00 I terremoti sollevano problemi geologici, ecologici, sociali, spirituali e psicologici: quello emiliano del 2012 non sfugge a questa osservazione. Per chi si occupa di economia diviene anche un problema economico da affrontare seriamente, anche se questa appare una direzione semplicistica. Per unanalisi del profilo economico, occorre mettere a fuoco i seguenti punti: - cosa successo - cosa dovrebbe accadere - dati i fenomeni naturali, cosa sarebbe conveniente fare ridurre gli effetti di tali eventi. Cosa successo

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I danni economici possono essere riassunti nella perdita di patrimonio immobiliare e produttivo: si sono persi valori che erano alla base di processi d'impresa e di meccanismi che generavano occupazione, fatturato, ricchezza futura. I danni in una zona ricca e spesso di eccellenza come lEmilia sono considerevoli ma nel contempo la ricchezza della zona definisce la possibilit di ristabilire rapidamente la situazione ex ante e augurabilmente una situazione migliore ancora. Ogni terremoto comporta effetti assai negativi, per non dire catastrofali, ma paradossalmente pu avere in s i meccanismi, i germi della ripresa. La domanda di beni immobiliari e di beni produttivi diviene strutturalmente elevata, essendo la zona ricca di mezzi finanziari e di spirito dimpresa. Il dopoterremoto pu indurre un rafforzamento degli investimenti. Le tabelle che vedete propongono un confronto tra i dati che si riferiscono ai terremoti pi significativi dei tempi recenti. Il fenomeno emiliano di pi ridotta dimensione rispetto ai grandi eventi tellurici italiani. Se si assume il dato dei senzatetto, si pu presumere che il livello dei danni agli immobili abitativi sia su una scala 4 volte inferiore rispetto allevento del 2009.

Un'altra tabella sintetizza invece i caratteri della zona emiliana colpita e li mette a confronto con i caratteri della zona de LAquila, colpita nel 2009. I dati sono riferiti alla base dati territoriali dellIstat e sono grossolanamente riferiti alle relative province invece che ai crateri del fenomeno sismico. E evidente come i seguenti sono i caratteri che rendono pi rapida la ripresa dopo il terremoto emiliano rispetto a quello abruzzese: livello di industrializzazione pi intenso livello pi accentuato del reddito e del risparmio famigliare dinamica favorevole del contesto economico locale presenza di attivit dimpresa di primo rilievo per innovazione e livello di internazionalizzazione.

Cosa dovrebbe accadere A nostro parere leffetto del terremoto emiliano destinato a riassorbirsi in tempi brevi rispetto a quanto verificatosi negli altri episodi citati in ragione dellimpatto che ha avuto rispetto al grado di sviluppo economico della zona. Limpatto sar rapidamente modesto in termini relativi. Lascer certo cicatrici sul profilo geologico, ecologico, artistico, sociale e spirituale, ma molto meno sotto il profilo economico collettivo. Concorre dunque in questa direzione la dimensione del danno immobiliare e la solidit del contesto economico. Anzitutto gli investimenti immobiliari dovrebbero ripartire nel breve termine e la dotazione di mezzi finanziari degli investitori verr rapidamente allocata in nuovi investimenti immobiliari e di ripristino. Anche se le difficolt delle imprese si traducono rapidamente in uno scadimento temporaneo della qualit degli attivi bancari, dovrebbe tuttavia generarsi immediatamente un effetto migliorativo degli attivi stessi grazie alla riduzione del rischio aperto relativamente al comparto immobiliare. In secondo luogo, ragionevole prevedere un determinato volume di aiuti pubblici e privati che converge nella zona colpita. In generale questa componente sostiene leconomia e contribuisce nel senso di attenuare considerevolmente leffetto depressivo principale. Cosa si dovrebbe fare Il recupero da un evento tellurico dovrebbe essere rapido quando il tessuto economico vitale e lattivit bancaria di supporto funzionalmente open in browser PRO version Are you a developer? Try out the HTML to PDF API pdfcrowd.com

attiva. Qualche dubbio potrebbe derivare dal considerare il contesto macroeconomico italiano di difficolt, che potrebbe indurre elementi di ostacolo ad una pronta ripresa in modo accentuato rispetto ad epoche in cui non si riscontrava questa contrazione e selettivit del credito. Ma se LEuropa, come sembra, non contegger nel deficit la componente finanziaria catastrofale nel bilancio pubblico, gli ostacoli potrebbero essere notevolmente ridotti. Sotto il profilo finanziario evidente che questo un momento in cui le dinamiche del mercato del credito causano effettive e importanti conseguenze impeditive allo sviluppo di progetti dimpresa. Il credit crunch la premessa e allo stesso tempo la conseguenza della recessione. Le imprese si trovano, per ragioni che troppo vasto ricordare nel dettaglio, ad affrontare un calo della domanda che comporta un innalzamento del fabbisogno finanziario, in un quadro in cui lofferta di credito nella migliore delle ipotesi assai cauta, e nella peggiore esageratamente selettiva. Con riguardo alla zona colpita dal terremoto sarebbe essenziale ridurre i caratteri eccessivamente selettivi della valutazione del credito che tendono ad imporsi in Italia in generale, ma con effetti ben pi devastanti nella zona colpita. Questa linea dazione sarebbe importante per liberare dai vincoli burocratici quegli impulsi che spingono verso il riassorbimento delle difficolt post emergenza. Le strade per potenziare lerogazione del credito alle imprese, sia per volume sia per relative condizioni, sono diverse ma evidente che esse non sono percorribili con successo sulla base delle sole forze endogene al sistema bancario. E necessaria unarchitettura di un sistema pi ampio e, sotto questo profilo, esistono varie linee dazione, anche complementari: - un meccanismo di garanzia collettiva dei fidi, fondato su un sostegno pubblico di rilievo, che proceda alla ricostituzione automatica dei livelli di affidamento analoghi ai livelli pre-emergenza, considerando fruttuoso il loro potenziale in particolare per gli affidamenti a m/l termine; - un meccanismo di carattere pi generale volto a rendere postergati tutti i crediti erogati post emergenza rispetto a quelli pre emergenza destinato a salvaguardare il futuro rispetto al passato; - emissione di strumenti finanziari ad hoc da parte della Regione, della Finanziaria Regionale, delle Coop, a fiscalit agevolata e con meccanismi di basso assorbimento di capitale di vigilanza delle banche. Le condizioni di gravit generale del fenomeno sismico lasciano aperto lo spazio per un recupero relativamente rapido. La condizione impeditiva potrebbe essere nel profilo della disponibilit del credito e in questo senso occorre agire con rapidit. Per Microcredito per lAbruzzo furono stanziati circa 5 milioni di euro provenienti dalle donazioni del dopo terremoto raccolte dalla Protezione Civile. Come spiegava Barbara Ganz ad aprile sul Sole 24 Ore, il sistema utilizzato da Etimos non prevede lutilizzo diretto dei fondi per lattivit di finanziamento. Il denaro viene usato solamente come garanzia per i prestiti richiesti presso il sistema bancario locale. In pratica, le piccole imprese hanno chiesto a Etimos di farsi garante presso la banca da cui vuole ottenere il prestito per la sua iniziativa di ricostruzione. Il sistema garantisce anche parit di condizioni e prodotti. I soldi delle donazioni sono usati come garanzia, non dati in prestito. Anche questa una strada coerente con le esigenze descritte.
ECONOMIA

Parole chiave: emilia + l'aquila + terremoto open in browser PRO version Are you a developer? Try out the HTML to PDF API

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