2 novembre-dicembre 2012
FRANCOBATTIATO
Questo musicista ha sempre avuto il coraggio di fare scelte personali, anche sull'argomento in questione. Egli
afferma: Non sono cattolico, ma non sono neppure buddhista o induista. Non mi piacciono le etichette e poi
le religioni non sono in competizione tra loro. Ho una mia spiritualit, una mia ricerca dell'ascesi. Sono un
uomo religioso. Rispetto tutte le religioni, ma se qualcuna violenta capisco allora che c' qualcosa che non
va. Ad esempio, preferisco l'Islam dei mistici sufi all'integralismo. Una testimonianza della ricerca umana
di Battiato si ha nella canzone "Un'altra vita", in cui emerge anche un giudizio molto negativo sulla societ
moderna, che cerca di imbrigliare nelle sue maglie il desiderio delluomo di realizzarsi incontrando il
mistero. Dice ancora Battiato in un altro punto della stessa intervista: Oggi si impiegano molte pi energie
nelle faccende effimere che in quelle serie. Ci si sottopone a sforzi incredibili per ottenere ci che si pensa
sia il divertimento: code in autostrada per andare fuori per il fine settimana, lotte per entrare in discoteca,
battaglie per conquistare un pezzo di spiaggia in estate. Fatiche che nessuno impiegherebbe mai per cercare
un po di silenzio per guardarsi dentro, per pensare alla propria vita e a quello che significa
"Un'altra vita" di F.Battiato
Certe notti per dormire mi metto a leggere,
e invece avrei bisogno di attimi di silenzio.
Certe volte anche con te, e sai che ti voglio bene,
mi arrabbio inutilmente senza una vera ragione.
Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca;
mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali.
Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita.
Su divani, abbandonati a telecomandi in mano
storie di sottofondo Dallas e i Ricchi Piangono.
Sulle strade la terza linea del metr che avanza,
e macchine parcheggiate in tripla fila,
e la sera ritorno con la noia e la stanchezza.
Non servono pi eccitanti o ideologie
ci vuole un'altra vita.
ANGELOBRANDUARDI
lesempio pi lampante di come la tradizione popolare europea, e italiana in particolare, sia intrisa di
cristianesimo, per cui uno che si accosti ad essa, anche solo per trarne ispirazione, ne eredita
inconsapevolmente alcuni tratti. Sentite che cosa dice Branduardi a proposito di un suo componimento: Ho
scritto una canzone che si chiama Il dono del cervo. Racconta la storia di un cervo che incontra un cacciatore
e gli dice: Aspetta, non tirare, perch io sto per morire e ti regalo nove pezzi del mio corpo, cos per nove
volte rivivr. Lho scritta perch da qualche parte, non ricordo dove, avevo letto una novella simile che mi
era piaciuta. Una sera ero a suonare a LAquila, lo rammento benissimo perch rimasi stupito, e mi accorsi
che al concerto erano presenti molti religiosi. Lo avevo notato anche le sere precedenti. Al termine dello
spettacolo una suora mi disse: Complimenti per la canzone sulla risurrezione. La guardai meravigliato e le
risposi che forse stava sbagliando cantante. Invece lei mi cit la canzone del cervo. L per l, sono sincero, la
considerai un po... matta. Poi ci ho riflettuto e mi sono accorto che la sua era una forma di lettura
assolutamente corretta e veritiera.
"Il dono del cervo" di Angelo Branduardi
Dimmi, buon signore
che siedi cos quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci port?
Le teste maculate
di feroci tigri,
per fartene tappeto le loro pelli?
Sulle colline
tra il quarto e il quinto mese,
io per cacciare,
da solo me ne andai.
E fu cos che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si ferm.
"Piango il mio destino,
io presto morir
ed in dono allora
a te io offrir
queste ampie corna,
mio buon signore,
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio
sar per te il mio occhio,
con il mio pelo
pennelli ti farai.
E se la mia carne cibo ti sar,
la mia pelle ti riscalder
e sar il mio fegato
che coraggio ti dar.
E cos sar, buon signore,
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte dar frutto,
sette volte fiorir."
Dimmi, buon signore
che siedi cos quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci port? ...che cosa ci port?
LUCIANOLIGABUE
Da un ambiente come quello emiliano, dotato di una storia tutta particolare sono venuti e vengono tuttora
molti cantanti e autori particolarmente significativi, anche per limpatto notevole presso il pubblico
giovanile, e tra questi Luciano Ligabue. A proposito della canzone "Hai un momento, Dio?" egli afferma:
Purtroppo non riesco ad avere una certezza spirituale, anche se in me sento un grande bisogno di credere.
La mia canzone una piccolissima, umile, modesta esortazione a Dio a manifestarsi, a darmi qualche
risposta a domande che non credo di porre solo io. [...] Credo di essermi fatto interprete, come al solito, di
tante voci. C bisogno di un Dio con il quale colloquiare senza aver paura.