Laccento
L accento indeuropeo era libero e musicale nelle lingue
germaniche l accento tende a fissarsi sulla sillaba radicale,
diventando fisso e intensivo (rizotonia tonicit della sillaba
radicale)
in ie. l accento era prevalentemente musicale (elevazione e
abbassamento di tono) ed aveva una posizione libera, nel senso
che poteva trovarsi tanto sulla radice che su prefissi, suffissi e
desinenze, di conseguenza poteva avere una funzione
morfologica:
it. amo-am, parlo-parl, mangio-mangi
ed anche una semantica:
it. meta-met, pero-per.
Laccento
In germ. laccento intensivo e fisso sulla sillaba radicale, in
tal modo laccento in germ. diventato un elemento demarcativo,
segnale dinizio di parola.
Solo in epoca recente le lingue germaniche stanno facendo
riacquisire allaccento una funzione oppositiva:
ing. the sbject / to subjct,
prsent /to presnt,
ted. berstzen tradurre / bersetzen traghettare
(l accento sul prefisso sottolinea la divisibilit del verbo
trennbar)
Puntualizzazione
ie. * * * in gm. *:
ie. *gros > gm *kraz; lat. ager : got. akrs; ingl.ant. cer, ata
ackar,
campo
ie. *nkt- > gm. *nht; lat. nox, noctis noctem : got. nahts,
ata. naht notte
ie. *ptr > gm. *fer; lat. pater : got. fadar; sass.a. fader;
ie. * * in gm. *:
ie *bhg > gm *bk; lat. fagus : ingl.a. bc, sass.a. bk
libro
ie *pd- > gm *ft; lat. pedem : ingl.a. ft, ata fuoz piede;
Voocali ie.
brevi
lunghe
Vocali gm.
brevi
lunghe
Esempi:
ie. TONG-,
lat. tongre conoscere
got. hta pensai (il suff. in dentale del pret. causa k>h)
isl.a. tta (per assimilazione di -ht-),
ingl.a. hte ( effetto della nasalizzazione di a prodotta dalla
nasale n prima della sua caduta; ingl. mod. thought),
ata. dhta (ted. mod. dachte);
ie. TG- (grado zero della radice *TONG)
got. hta (il suff. in dentale pret. causa k>h) sembrai
isl.a. tta; inl.a. hte; ata. dhta
(ted. dnken; ingl. methinks)
ie. TENK-,
gm *inh-, prosperare
got. eihan [i:]
ingl.a. on (con caduta di /x/ o /h/ intervocalica),
ata. gidhan (ted. mod. gedeihen);
Consonantismo:
La Legge di Grimm o Prima Mutazione Consonantica (1822)
Si sono conservate in germ. le serie delle occlusive ie. (labiali, dentali,
velari, labiovelari) che hanno subito delle modificazioni riguardo al
modo di articolazione per cui:
Le varianti allofoniche
ie *bh > gm */b/:
ie *bhendh- > gm *bind- con mutamento di /b/ e di /d/;
isl.a. binda, ingl.a. bindan, ata bintan legare
ie *bhrtr > gm *brar;
lat. frter : got. brar, ingl.a. bror, ata bruoder fratello
ie *dh > gm */d/:
ie *dheg- radice che significa ardere > gm *daga-;
got. dags, isl.a. dagr, ingl.ant. dg, ing. day, ata tac, ted. Tag
giorno
ie *gh > gm */g/:
ie *ghost- straniero/ospite > gm *gastiz ospite;
lat. hostis ospite, nemico : got. gasts, ingl.a. giest, sass.a., ata gast
ie *gwh > gm */gw/:
ie *sengwh- > gm *singw-;
got. siggwan (<gg> = []), isl.a. syngva (islandese a. e gotico
conservano la labiovelare), ingl.a. singan, ata singan cantare (in
inglese a. e in ata la labiovelare si delabializza e si conserva come
occlusiva velare semplice)
La Legge di Verner
Karl Verner (1877):
un numero di occlusive sorde ie, nel passaggio al germanico, non
corrispondevano a fricative sorde gm, ma a fricative sonore.
Egli osserv che le occl. sorde ie passavano a fricative sonore (e non
sorde, come ci si aspetterebbe secondo la LG) quando esse si trovavano
allinterno di parola, in ambito sonoro e laccento non cadeva sulla
sillaba immediatamente precedente locclusiva stessa (locclusiva sotto
osservazione).
Egli not, inoltre, che anche la spirante sorda ie /s/, se ricorreva nello
stesso contesto, subiva un mutamento: invece di conservarsi inalterata
nelle lingue gm, aveva una realizzazione di tipo sonoro in /z/.
Secondo Verner, si tratta di fenomeni che si sono verificati in una fase di
evoluzione del germanico in cui laccento, pur tendendo a fissarsi sulla
sillaba radicale contribuendo alla creazione delle lingue germaniche come
gruppo distinto allinterno della famiglia linguistica ie, era ancora mobile
(cio, non si era ancora fissato sulla sillaba radicale).
La Legge di Verner
dentali
t > [d]
velari
k > []
labiovelari
kw > [w]
spirante
s > [z]
ie. WES-:
IL VERBO ESSERE
Verbo con suppletivismo radicale, che supplisce alla mancanza di
alcune forme con varie radici verbali.
TRE RADICI INDOEUROPEE:
IE * es-/sIE *bheu
IE * wes (germ. *wesan)
Presente indicativo : utilizzo di due radici (da cui si formano anche
lottativo, limperativo, il participio)
Da IE * es-/sSing.1 eom
2 eart
3 is
Plur. sint/sindon
earun, aron (dial. anglici)
Da IE *bheu
1 beo Sg.
2 bist
3 bi
beo, bio
bium, bioum (dial. anglici)
LAlternanza grammaticale
(Grammatischer Wechsel)
Nellambito dei verbi forti del germ. osservabile un
fenomeno noto come alternanza grammaticale che
rappresenta il riflesso morfologico della Legge di
Verner; tale fenomeno riguarda le consonanti dei
paradigmi verbali.
L alternanza grammaticale , in generale,
lavvicendarsi di spiranti sorde e sonore in parole
etimologicamente affini in quanto derivate dalla
stessa radice.
Si veda ad esempio:
ata kellri < lat. cellrium cantina
(anche la conservata, non stata trasformata in )
got. aiposkaupus < gr. episcopos vescovo
due termini che non presentano gli esiti della PMC.