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Licenze_Creative_Commons
Le licenze Creative Commons sono alcune licenze di diritto d'autore
redatte e messe a disposizione del pubblico a partire dal 16 dicembre 2002
dalla Creative Commons (CC), un ente non-profit statunitense fondato nel
2001 da Lawrence Lessig, professore di diritto all'Harvard University.
Logo di Creative
Commons
Le licenze
Le licenze Creative Commons (attualmente alla versione 4.0[1]) sono idealmente strutturate in due
parti: la prima parte indica le libert concesse dall'autore per la propria opera; la seconda, invece,
espone le condizioni di utilizzo dell'opera stessa.
Le libert
Le due libert sono[2]:
Simbolo Condizione Condizione (EN)
Descrizione
Condividere To Share
Rielaborare To Remix
Le condizioni di utilizzo dell'opera sono quattro e a ognuna associato un simbolo grafico allo scopo
di renderne pi facile il riconoscimento:
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Simbolo Sigla
Condizione
Descrizione
Attribuzione
Attribution
Non commerciale
NC
NonCommercial
BY
Combinazioni
Ognuna di queste quattro clausole individua una condizione particolare a cui il fruitore dell'opera
deve sottostare per poterne usufruire liberamente. Dalla combinazione di queste quattro clausole
nascono le licenze Creative Commons in uso:
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Simboli
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Sigla
CC BY
CC BY-SA
Descrizione
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate
dall'originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga
riconosciuta la paternit dell'opera all'autore.[3]
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate
dall'originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga
riconosciuta la paternit dell'opera all'autore e che alla nuova opera
vengano attribuite le stesse licenze dell'originale (quindi ad ogni
derivato verr consentito l'uso commerciale).[3]
Questa licenza, per certi versi, pu essere ricondotta alle licenze
"copyleft" del software libero e open source.
CC BY-ND
CC BY-NC
Attribuzione
Dal 2004 tutte le licenze richiedono l'attribuzione dell'autore originale. L'attribuzione deve essere
data da "il meglio della [propria] capacit di utilizzare le informazioni disponibili".[4] In genere,
questo comporta quanto segue:
Includere gli avvisi di copyright (se disponibili). Se l'opera originale contiene degli avvisi di
copyright inseriti dal detentore dello stesso, tali avvisi devono essere lasciati intatti o riprodotti
in modo ragionevole sul mezzo su cui il lavoro stato ri-pubblicato.
Cita il nome dell'autore, il nickname, o l'ID utente, ecc. Inoltre, se il lavoro viene
pubblicato su Internet, si consiglia di collegare tramite link il nome dell'autore alla pagina del
suo profilo, se tale pagina esiste.
Cita il titolo dell'opera o il nome (se disponibile). Inoltre, se l'opera viene pubblicata su
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Internet, si consiglia che il nome o il titolo dell'opera faccia da collegamento ipertestuale che
punta all'opera originale.
Cita la specifica licenza CC con il quale pubblicato il lavoro originale. Inoltre, se l'opera
viene pubblicata su Internet, si consiglia di inserire un link al sito della licenza CC.
Indicare se il lavoro derivato o se un adattamento. Se l'opera un lavoro derivato,
necessario[5] renderlo evidente, ad esempio scrivendo "Questa una traduzione in finlandese
dell'opera [originale] realizzata da [autore]." o "Sceneggiatura sulla base del lavoro [originale]
di [autore]".
Inoltre, bene controllare se l'autore stesso ha indicato esplicitamente le modalit con le quali
desidera che l'attribuzione sia effettuata.[6]
Licenze ritirate
Alcune licenze sono state ritirate perch richieste da un numero ridotto di utenti o per ragioni legali.
Creative Commons mantiene intatti i rispettivi testi legali ai rispettivi indirizzi web, cos da garantire
che il materiale gi pubblicato resti ancora pubblicato con tali licenze, e sebbene sia tecnicamente
possibile usarle per pubblicare nuovo materiale, ne sconsiglia l'uso.[7]
Tra queste, le combinazioni delle condizioni di utilizzo prive della condizione Attribution, in quanto
richieste da meno del 3% degli utenti.[8]
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CC BY-SA e GFDL
Queste licenze richiedono che un'opera derivata sia pubblicata con la stessa licenza dell'opera
originaria. In altre parole, le opere derivate di un'opera pubblicata in GFDL devono essere pubblicate
necessariamente con licenza GFDL; analogamente per le opere pubblicate in CC BY-SA.
Ci preclude ai riutilizzatori la possibilit di pubblicare un lavoro che includa insieme contenuto
GFDL e CC BY-SA, in quanto il risultato finale non pu essere pubblicato con alcuna delle due
licenze, a meno di ricevere l'autorizzazione scritta del detentore dei diritti dell'opera originaria
pubblicata con l'altra licenza. Su alcuni progetti, come i wiki, pu essere impossibile ottenere
l'autorizzazione di ciascuno dei detentori del copyright. Quest'incompatibilit limita la libera
riutilizzazione del materiale, pur essendo entrambe licenze copyleft.
Nel 2008, su richiesta della Wikimedia Foundation, la Free Software Foundation ha pubblicato una
versione specifica della GFDL (v1.3) per consentire ai siti a contenuto aperto e modificabile da
chiunque, che tradizionalmente pubblicavano contenuto sotto GFDL, di ripubblicare il proprio
contenuto con doppia licenza GFDL + CC BY-SA (3.0).[12] Ci stato possibile in quanto la
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versione precedente della GFDL consentiva espressamente l'uso seguendo i termini e le condizioni di
quella versione specifica o di alcuna versione successiva.[13] L'operazione ha interessato solo il
contenuto pubblicato prima del 1 novembre 2008 ed stata possibile solo fino a luglio 2009, in
quanto stata concepita come uno strumento temporaneo per il passaggio di licenza.[14][15]
Evoluzione
Tra le caratteristiche introdotte con le licenze versione 2.0:[8]
l'abbandono delle licenze 1.0 che mancavano della
clausola Attribution, in quanto poco usate;
ora l'autore pu chiedere che l'attribuzione sia
effettuata tramite un link diretto da lui stabilito;
incompatibilit tra CC BY-SA e CC BY-NC-SA.
Il pubblico dominio
Oltre alle licenze, Creative Commons offre uno strumento legale per rinunciare
al copyright sull'opera in tutto il mondo: CC0. Questo strumento (che non una
licenza) colloca il materiale nel pubblico dominio nelle giurisdizioni in cui
possibile, intendendo l'espressione "pubblico dominio" nel senso pi ampio
consentito dalla legge; nelle altre giurisdizioni, rinuncia al maggior numero di
diritti possibile tramite una semplice licenza permissiva.[21][22]
Il logo dello
strumento CC0.
A livello globale, poche giurisdizioni consentono lattribuzione al pubblico dominio delle opere di
coloro che intendono operare in favore dellampliamento del sapere pubblico. Spesso risulta
complesso se non impossibile rinunciare ai propri diritti morali in quanto automaticamente applicati
dalla quasi totalit delle giurisdizioni nazionali. Rispetto al concetto di pubblico dominio, la licenza
CC0 si propone di annullare le ambiguit dovute alle differenti legislature locali, con unattribuzione
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che rappresenti su scala globale la rinuncia a qualsiasi tipo di diritto autoriale. Per tali scopi non
stata adattata a nessuna legislazione specifica.[23]
La realizzazione di CC0 cominciata nel 2007[24] e lo strumento stato reso disponibile al pubblico
nel 2009.[25][26]
Nel 2010, Creative Commons ha annunciato che sarebbe stato introdotto il Public Domain Mark, uno
strumento che permette di segnalare opportunamente le opere che gi sono nel pubblico dominio.[27]
Insieme, CC0 e il Public Domain Mark sostituiscono quello che precedentemente era noto come
Public Domain Dedication and Certification, il cui approccio era basato sulla legge statunitense e
che era usato per gestire insieme due casi differenti.[28][29]
Nel 2011, la Free Software Foundation ha incluso CC0 nella lista delle free software licenses, ovvero
delle licenze compatibili con la sua definizione di software libero.[30][31]
Porting
Le licenze Creative Commons erano state stilate inizialmente (2002) sulla base del sistema legale
statunitense ed erano indicate come "generic", perch non prendevano come riferimento un'unica
legge o giurisdizione rispetto alla quale interpretare il testo della licenza. Pertanto, le licenze
potevano risultare incompatibili con la legislazione locale, e quindi essere inapplicabili in alcune
giurisdizioni. Nel 2003, Creative Commons lanci un progetto per la realizzazione di una versione di
ogni licenza specifica per ogni giurisdizione. Ciascuna di queste versioni venne indicata con il
termine "ported". Le licenze "generic", inizialmente coincidenti con le versioni "ported" statunitensi,
furono riformulate in modo neutrale, sulla base del linguaggio giuridico dei trattati internazionali sul
copyright, e il loro nome venne cambiato definitivamente in "unported".[32]
A dicembre 2011, esistono versioni delle licenze per pi di 50 giurisdizioni.[33] I testi delle licenze
unported e ported sono resi disponibili in un database apposito.[34]
Per rendere possibile la discussione e lo sviluppo delle versioni ported, Creative Commons ha
organizzato dei gruppi di lavoro specifici per le singole giurisdizioni, i country teams.
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Applicabilit
I diritti delle opere pubblicate con una licenza Creative Commons sono protetti dalle leggi sul
copyright applicabili.[35] Di conseguenza, le licenze possono essere applicate a qualunque opera su
cui il copyright sia applicabile, inclusi libri, filmati, musica, articoli, fotografie, blog e siti web. Se
un'opera protetta da pi di una licenza Creative Commons, l'utilizzatore pu scegliere quella che
preferisce.
Creative Commons sconsiglia l'uso delle sue licenze per il software, consigliando invece l'uso di altre
licenze libere come la GPL.[7][36] La stessa Free Software Foundation indica le licenze CC BY e CC
BY-SA come adatte per lavori di arte e spettacolo e lavori educativi, e la CC BY-ND per lavori di
opinione e commenti, sconsigliandole invece per il software e la documentazione.[37]
Le licenze possono essere applicate anche ai database, dei quali per preservano solo il copyright e
non i diritti caratteristici dei database che sono eventualmente previsti dalle leggi locali.[38]
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SIAE
Per approfondire, vedi SIAE#SIAE_e_Creative_Commons.
Per l'articolo 2576 del Codice Civile e l'articolo 6 della Legge 22 aprile 1941, n. 633 sul diritto
d'autore, lacquisizione del diritto dautore data dalla creazione stessa dellopera[44]. In Italia, gli
artisti sono tutelati dalla legge sul diritto d'autore; n la SIAE n le licenze CC creano diritti.
La SIAE un ente di gestione collettiva e ha il compito di tutelare gli artisti che depositano
volontariamente le loro opere; l'autore che si rivolge alla gestione collettiva presso la SIAE accetta di
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non concedere libert a terzi e si affida alla SIAE sia per la concessione di licenze e utilizzazioni
delle proprie opere sia per riscossione e distribuzione dei compensi. Di conseguenza, fino al
sopraggiungere di modifiche allo statuto e al regolamento SIAE, la gestione collettiva tradizionale
effettuata dalla SIAE non pu convivere con la gestione fatta in autonomia dall'autore che sceglie di
applicare una licenza CC.
Creative Commons non un ente di gestione dei diritti d'autore alternativo alla SIAE, attualmente
lavorano infatti su due piani diversi soprattutto per quanto riguarda le politiche di diffusione
commerciale delle opere. Le licenze Creative Commons vanno a collocarsi in unottica intermedia
tra il copyright con le prescrizioni normative ad esso legate, e il pubblico dominio, per il quale non
prevista la riservazione di alcun diritto. A differenza delle normative della Societ Italiana Autori e
Editori (SIAE), le licenze Creative Commons non prevedono limitazioni relative ai supporti di
incorporamento delle opere poste in circolazione; per qualsiasi supporto tutelato da Creative
Commons potrebbe essere necessario applicare le prescrizioni del "bollino SIAE" secondo le norme
vigenti in materia di tutela del copyright.
La categorizzazione degli oggetti per i quali imposta l'applicazione del bollino SIAE conforme
alle specifiche delle licenze Creative Commons, le tipologie di opere per le quali necessaria la
tutela della societ Italiana Autori e Editori (SIAE) costituiscono infatti un sottoinsieme ridotto delle
categorie contemplate dal progetto Creative Commons Relativamente al fine per il quale l'esemplare
dellopera messo in circolazione, la regolamentazione SIAE norma la diffusione finalizzata al
commercio e ad ogni altro genere di attivit lucrativa. Le licenze CC daltro canto non pregiudicano
lutilizzo commerciale, esplicitando chiaramente la possibilit di sfruttare l'opera in tal senso
attraverso lattribuzione o meno dell'apposita clausola "non commerciale prevista dalle CC Public
Licenses. Ci significa che all'atto pratico, le opere sprovviste di tale licenza richiedano quasi
certamente l'applicazione del bollino SIAE qualora anche gli altri requisiti per tale apposizione
siano soddisfatti o lo rendano necessario.
L'art. 181 bis della legge sul diritto d'autore, relativamente alla definizione di attivit lucrativa, non
esamina dettagliatamente quali azioni rientrino nella regolamentazione, non escludibile in tal senso
la necessit di apporre il bollino SIAE anche su opere registrate con licenza CC "non commerciale".
A titolo d'esempio valgono le distribuzioni di copie promozionali gratuite di opere per le quali non si
riscontra un vantaggio commerciale diretto ma che costituiscono unattivit dichiaratamente
finalizzata al lucro..[45]
Diffusione e utilizzo
Le licenze Creative Commons sono state usate con successo per difendere il diritto d'autore in molti
casi in tutto il mondo.[46]. Anche numerosi enti ed organizzazioni pubblicano con licenze Creative
Commons i dati prodotti o il materiale pubblicato sui rispettivi siti Internet.
Universit e ricerca
Il progetto OpenCourseWare del Massachusetts Institute of Technology raccoglie materiale per la
didattica universitaria disponibile pubblicamente e riutilizzabile con licenza non commerciale.[47]
Le licenze CC sono spesso usate per la pubblicazione dei contenuti in ambito Open access.
Il CERN pubblica materiale con varie licenze Creative Commons, giudicandole inoltre come lo
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Istituzioni pubbliche
Alcuni Ministeri di alcuni Stati, tra cui Brasile, Bulgaria, Ecuador, Georgia, Grecia, Israele, Paesi
Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Serbia, Spagna, e Thailandia, pubblicano con licenze Creative
Commons materiale vario e/o il contenuto dei rispettivi siti Internet.[52]
Parte dei contenuti pubblicati sul sito Internet della Casa Bianca sono pubblicati con licenza CC
BY-SA, dove non specificato diversamente.[53]
La Camera dei deputati, nell'ambito del progetto dati.camera.it, pubblica i dati relativi ai deputati,
agli organi e ai lavori parlamentari, con licenza CC BY-SA.[54]
La Pubblica Amministrazione pubblica parte della documentazione e dei dataset con licenze Creative
Commons.[55][56]
L'ISTAT pubblica tutti i dati con licenza CC BY.[57]
Note
1. La nuova generazione di licenze Creative
Commons: benvenuta Versione 4.0!:
http://www.creativecommons.it/cc4
2. Aliprandi, Creative Commons: a User Guide,
Lulu Enterprises Inc., 2010
3. 3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 Licenze Creative
Commons
4. Creative Commons, Frequently Frequently
Asked Questions. URL consultato il 31 dicembre 2011.
5. Creative Commons FAQ.
6. Creative Commons Australia, Attributing
Creative Commons Materials (PDF), Australian
Research Council Centre of Excellence for
Creative Industries and Innovation, p. 3. URL
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Licenze_Creative_Commons
gennaio 2012.
zim://A/Licenze_Creative_Commons.html
Bibliografia
Testi delle licenze e degli strumenti legali Creative Commons
Creative Commons, Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0). URL consultato il
31 dicembre 2011.
Creative Commons, Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0).
URL consultato il 31 dicembre 2011.
Creative Commons, Creative Commons Attribution-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-ND 3.0).
URL consultato il 31 dicembre 2011.
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Voci correlate
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Articolo su Wikinotizie: Lanciata la versione 3.0 delle licenze Creative Commons 27
febbraio 2007
Collegamenti esterni
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Sito ufficiale italiano
Licenze Creative Commons
Testi ufficiali delle licenze
Tool di Creative Commons per la scelta della licenza pi adatta
Prospetto riassuntivo delle licenze Creative Commons
Brochure divulgativa su Creative Commons
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