Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Vi iiV\
DEM/ UNIVERSIT
CATTOLICA
DEL
SE RIE
S.
CUORE
VDL. l_S_\tll
LE DOTTRINE FILOSOFICHE
DI PIER DI GIOVANNI OLIVI
Saggio
S -i.
S O C I E T E D I T R I C E V IT A E P E N S I E R O . M IL A N O
SO M R r O
f.L?
.
l ' r t f i? i : a'
\hbrcvi , z on
>
r|
IN I R . >DUZIONI.......................................................................................................................................
Il
1. Cenni olografi; i
2. Leredit letteraria deli'O.iv.l
3. L ucTr.o
I - P IE R GIOVANNI O LtV I E LA P I u O S O F l A ......................................................
"'*
tt - A L L A a tC L R C A DI D O .....................................................................................
ti 7
1. La conoscibilit di Dio
2. Come si dimostra resistenza di Dio
3. Raffronti storici
La c ualif.cazione cei.asso uto
IIT - L -.SCLUSrviT DELLE. PRftROCATIVE DIVINE
I-
t.
2.
J.
k
5.
fi
V - la
S t/CIGFSIONE
CONDIZIONE
M E T A F IS IC A
PRIM ORDIALE
DEM EST ER E
C R E A T O .........................................................................................................................................
VI - L INTERPRE : AZIONE OLIVIANA D E L L CLEM O X P IS MO
1.
2
il.
4.
5.
H ili
21
2*33
JJIIV U
sII
11
- ' I M I V O ii I Ni .
-j
I ..1 I
i!
'il!'
'M
mi l'-il'ui
vI I
II
IM IIK .'I
I
iV
II
.,/.!]" al
I I dm
3 3 3
la
3qg
I * is|t* ir
1 . .I
| ) ' < il s
ni
,im
i in ri ||S \
i."v 11
..................................
I
noi
l i !>*;' ''
li in '
iJi i limili
.........................................................
ili'*
1,31
Capitolo settimo
I L C O M P O S T O UM ANO
334
:.
riL O fo n cE B
ni
r.
. c l iv i
P L U R A L IT
DELLE
FO RM E
N E L L UOMO
! I'.ictr,.
VA
:.E . f ^o . g f ic h h 1*1 p. g . o l m
N EL L UOMO
Nel sec. Nili, sotto 1'nfhicuzi dii a f linniia ;.r istotclica. il proble
ma della struttura metafisica ' ino < posto i risolto ni H'ambito
della teoria ili mot fica. Pn
unto non . i parla pi. piatomi amenti,
di pluralit di anime, irta di pluralit di 'orme
Pn lutti dunque
l'itemo risulta dall'unione sostanziai d un c r i c i di un'anima a
modo di materia e forma. L innegabile complessit della vita umana,
vegetativa, sensitiva e intellettiva, fa sorgere subito per il problema,
so lanima sia un principio vitale semplice oppure composto di pi
forme, Mentre alcuni ritengono che la semplicit dellanima sia incom
patibile con ura pluralit di forme, a tri invece non trovano difficolt
ad ammettere nellanima una pluralia ci forme essenzialmente su
bordinate fra loro. Per i primi fi teologi, come li chiama Zavalloni
accettando la terminologia di Ricca ree Rufo 4) lanima ununica so
stanza dotala di tre potenze, che lanima conserva anche, dopo che si
separata dal corpo. Gli altri invoco 'detti filosofi, perch credono
di attenersi allinsegnamento di Aristotele) sostergono che lanima
est compos de trois substances, ou. mieux, de trois essences0 nen
giustapposte tuttavia, ma ordinate fra oro in modo che la prima ri
sulta in potenza rispetto alla second?., e questa rispe lo alla terza. Ci
sono siati na'oralmente dei Maestri, i qual' hanno cercato di conci! Di questi. tr.icjratf77a "Olivi rimprovera V.ul: du Four: o ...Nimis ir. orte dicil
ctr.ncs i atienes nostrae fundati ir soit !!a peo rlien , rum iti sumantur tacon es ex
trp li i tadice: Primo scibcet c>: parte armiae, se; co ex natie ccrtutis, trrtir ex tarie
compositi. Verum est cuori omnes debu i funi', i jv t proprietatibus o rn ae et materiae
et unionis mu:u:e... j . Oft. Q SS , c. 51, Appetti . II 1fC..
1 ] p. Zaval oni, cite ci lia dato la rioflrutkre 'tc/ta ]tiu a ppr/ordita e completa in
proposite, liasiu merlo i rii abati della sua ir.dagi-e siili Scolastica pi f.tornisi a, pu scrivere:
Le problme de la pluralit des artes re pul tre identifi avec le problme de la
pluralit ce foitxs. Aucun scolastique n'arcetle b plura l e des in-s... . C r. Z aval:. oni K . , P.irhatd de Mediavilic, c ? 8
Ibidem .
COMPOSTO
L b DOTTklND T l L O S O r i C H E
DI
P. G. O L IV I
>. 473).
( n QSS-. q. 50 (TI 29) : Opinio autan hase non po est habere in se veritatem. Q ucd
patet si attendamus ad bomiris generationem, ad dus com rr.ionem, ad rationum forma
rum quiddit err et ceCniliocem et ad earumdem sibctun varium et variam proprietatem
:u passionem .
jfj 12 Ibidem : < Si enim sola a rir.a est forma ocrpors sui, tunc ipsa unitur m alerae
.. rimae nulla forma s.bstrntiaii mediante. Ilum erro essentia m ateiiae primae aeque per
a c te sit sub quolibet e.emento et e ementa o sicut ir humano semtne, ita poterit ex illis m ,(redate generari hemo sicut cx semine, ef ita .erudiate poterit anima rationalis uniri m a
ceriis eorum, destructis formis ipsorum, sicut e' jt: attrite cor teris sui . L argomento appetta
abbozzato nella quaest. 50, nrllAnpencix. 57-58, anice] ho di c-onsd.raziari, a cui
J toc si pu negata una notevole aiti cucir. Itecene : n saggio: ...A d quid Deus tanto
336
L E : \ F I L O S O F I C H E Tj I
P.
OLIM
IL
COMPOSTO UMANO
LOiivi non ignora che per sfuggire a queste difficolt gli unicisti
insegnano che la distruzione delle forme sostanziali precedenti non
implica la dispersione delle disposizioni indette da esse nella ma
teria prima. Dette disposizioni infatti, anteriori allavvento dellani
ma e presenti nella materia in virt del processo generativo, anzich
scomparire vengono ricuperate e conservate dalla nuova forma so
stanziale, l'anima, che forma tanto perfetta da poter produrre da
sola nella materia gli stessi effetti indottivi successivamente da tutte
le forme precedenti. Ne risulta che, sebbene dette disposizioni quoad
fieri precedano e condizionino lavvento dellanima, tuttavia si
attendatur ordo in essendo , cio se badiamo alla loro ragione, di
essere, esse dipendono dallanima o, meglio, dal composto di corpo e
anima ,3. Non difficile osserva lOlivi mettere a nudo le con
traddizioni incluse in questa argomentazione: in sostanza si viene a
dire che gli accidenti possono esistere prima della sostanza; che la
materia, prima di essere informata dalla forma sostanziale, pu essere
informata da forme accidentali; c infine che tali disposizioni dipen
dono dalla forma sostanziale e. insieme, che questa dipende da quelle
in quanto prius naturaliter fiunt quam forma substantialis 4.
La teoria dellunicit della forma urta contro difficolt non minori
quando si prenda in considerazione il fatto della morte deHuomo. Gli
unicisti infatti sono corretti a dire che nellatto in cui lanima si
separa dal corpo, compaiono istantaneamente altre forme sostan
ziali. Ma comprensibile questa reviviscenza di forme in base agli
stessi principi aristotelici? Intanto da chi saranno prodotte tali forme?
Non si vede proprio a quale causa efficiente far risalire la loro produ
zione ,r. Dire, come ha fatto qualcuno, che succede qui quello che
oprre ordinavit potenti na grnerativam humana:', cum *ot organis et instrumentis mascuii et
f minar et hemm tnt gredas coagulationis et digestionis et Icrmationis corporis et suorum
nem icrum unte ere iti< nein ar.imae, ex quo iterum omnia destruit usque ad sciam m ate
ri. i i uri nam t mutar .. . Nome congruent'us est quod generans ciet materiae pro.is disposi
tion- et organizador sufficientem ad susceptionem animae et simul cum anima i.a prole
perseverantem? > (p 58).
1 Q i sta rv s:o * accennata dal O livi relia quest. 50, p. 30, e spiegata r UApoer.d X, (i. 5 ' Qui: arr cirurn i'.ant ad prr.tdi.ta aliare nricdurn evasin.s : Dicur.t erar i quod
disprsit.ores accidenta, s quus forma substantialis in sua rr.ateda exigit praecedunt .psam
naturaliter quo id lit ri, sed quoad esse sequuntur naturaliter "psam... >. Nella Sum m a contra
Gentes II, c. 71, jan Tommaso scrive: I n vie. autera generationis, diapesVonrs ad for
ni.-n p aecedurit farnum iu materia quamvis si :. t posteriores in essendo: unde rt disposi
tiones co-poris, quibus fit pr prium perfettibile talis formae, hcc modo possunt dici mediae
inter animam e corpus E un pur.to di v sta lbb.ndonuto r.e.ia Sum m a T h eo l. I, q.
76, a. 5.
14 Q.SS., q. 50. Appendix (II 60-61)
J QSS., q. 50 (II 3 0 ): Nor est dare ca..sam efficientem talem formam, maxime quan
do est mors violenta et subita a.
22
3:>8
U:
FILO SO .
Dl
P.
G. OLIV)
IL COM POSTO U M A N O
339
340
DO TTRINI.
FIL O SO FIC H E
DI
P. G. O l i v i
* Ibidem.
Nel] App.ndice I O 'v i informa. che certi jn k is .i di ina conoscenza lia no c-ed;jto di
sciogliersi da cuesta difficolt sosterenco q_od licet anima non s:t ferma corpo-ca, dat
tamen ria u r.a c esse corporeum et frigidum et humiduru et organicum: quae quidem non
sent in ips. anima, s <d scium in eius materia, nec sunt substantialia homir.i vel animali,
sed soi um acciderfai'a ; et ista esse sunt univoca cum illis quae dantur a formis corporeis
ct extensis, quamvis ipsae formae non sint univocae cum amma (P itSt, q. 50, Appendix,
I I , 69'. La ci/F.colt invece risolta in modo diverso da Egidio di Lcssnes (D e W ; f M.,
Le tiene D e ut,naie fo tm t, 72-73). Chi fosse curiose c sedere in quali e quanta inccnvei enti vada ad impigliarsi lm eautc : cepole con la sua .rosata, non ha che da leggere
le pagine in eri O liv i li mette in rilievo: quaert. 5C, App., 70-72.
COMPOSTO
L' VIANO
341
fredda, ecc.
In questo argomento [O liv i, com chiaro, ncn fa
che applicare quel principio fondamentale del pluralismo, secondo il
quale ad attivit diverse corrispondono forme diverse24.
NfHAppendice non si fa parola di questo argomento. V uol dire
che gli avversari l'hanno trascurato giudicandolo meno importante
dei primi tre.* Io penso invece che labbiano lasciato da parte per
la ragione contraria. Se si guarda bene, infatti, lultimo argomento
profondamente diverso dagli a ltri: m entre nei primi i pluralisti
volevano mostrarsi in grado di offrire una spiegazione pi soddsfaccnte di certi fatti, con lultimo invece ripropongono semplicemente
uno dei principi fondam eitali del pluralismo: agere est a form a.
Ora tale principio nella dottrina della pluralit delle forme assume
unimportan/a sistematica uguale a quella che il principio: form a
dat esse ha nella dottrina dellunit della forma. E si capisce il
perch: Euno e laltro principio infatti non fanno altro che conden
sare in un assunto la diversa concezione della forma, che, come ab
biamo gi osservato, sta alla radice della famosa controversia. Pro
porsi perci di criticare largomento messo innanzi per ultimo dalEOlivi, voleva dire rimettere semplicemente in discussione tutta la
dottrina ilrmorfca dei pluralisti; come a dire, riprendere la contro
versia da capo. Qui non si trattava pi di misurare la plausibilit
di due teorie filosofiche alla prova dei fatti, ma di contrapporre
unaltra volta concezione a concezione, principio a principio. Non
ne valeva la pena dal momento che era cosa gi fatta. Anche l Olivi
del resto dimostra di essere pienamente consapevole che dei quattro
argomenti proposti, proprio lultimo quello decisivo. L o si vede
bene leggendo quello che egli scrive facendo la sua scelta fra le varie
sentenze esaminate: C am igitur formae corporis riostri corporales
habeant virtutes et actiones differentes, quin inumo ct per se p r o
prietates et etiam conditiones essentiales varias ab iis quae compe
tunt animae, in quantum est anima et in quantum est sensitiva et
rationalis... idcirco simpliciter teneo in corpore humano praeter ani
mam esse alias formas realiter differentes ab ip s a ... 25.
2:1 Q S S ., q, 50, (It t i) : Q tarto eti.ua patet .x parte effectuum et proprietatum . Irripossib' e est erum in alice. create qi.ot. securi .uni e.t.idem virtutem si; pnr.cip urti d:verso
rum actuurn vel effectuum dive-so rum gerere: unte potent as animae per ic tis diversos
indicamus esse diversas secundum <sentiant. C u r. etiam omnis propr a passio inseparabiliter
sequatur suam frmate.: omnej propriet:, tes star uct perfectionum inseparabiliter inhaerent
ipsi a n im a ; et tuie ai anima eri; vire calor, frigiditas, hura initas, extensio et sic ad is.
24 A bbiam o gi avuto occastoac rii os rv are che [O liv i questo principio
accetta implicitamente, ma lo ha ancne fo rm j...to esplicitamente.
** L . cit.
non so.o lo
342
:.E
o: t u n e
fil o s f ic h e
di
. g . o vi
l r
LL
D iT
(IN E
F IL O SO FIC H E
I>T P .
O L II]
IL C O M P O S T O
UMANO
315
V.
LE DOTTRINA F I L O S O F I C H E DI P. G.
OLIVI
l'anima e aliano fra loro come j>arti di un lutto, non mi resta che
da richiamare rjucllo che gi stato abbondantemente spiegato. Per
salvare lunit sostanziale del composto pluriforme non ci sono che
due vie: o ammettere che le varie forme si rapportino fra loro come
potenza ad atto e che una sia forma dell'altra e questa materia della
seconda, oppure sosleneic che tutte si radicano e determinano diret
tamente lidentica materia V
Noi conosciamo gi le ragioni che hanno indotto lOlivi ad abban
donare la prima via scelta dai sostenitori della subordinazione essen
ziale, per appigliarsi invece alla secunda che fa capo alla teoria della
subordinazione dispostiva. Coerente con se stesso il nostro autore di
chiara che la coesistenza di tre forme nellanima non compromette
la sua unit, per il semplice fatto che esse sono ordinate di loro r a
tura ad informare la medesima materia: .Sufficit enim ad hoc quoti
omnes formales partes animae informen eandem materiam spiritua
lem, ita quoti ex omnibus fiat una forma totalis11. Sebbene qui
1Olivi non accenni al rapporto di subordinazione dispositiva che si
stabilisce fra le forme sostanziali che si radicano in una medesima
materia, rapporto clic rende ragione del loro integrarsi in una sola
forma totale, tuttavia fuori dubbio che la dichiarazione riferita deve
essere intesa nell'ambito della teoria generale. Il caso dellanima in
fatti non clic un caso particolare di pluralismo: anche ac esso per
ci devono essere applicate tutte le considerazioni fatte in sede di
teoria generale. La vegetativa, sensitiva, intellettiva intanto si devono
dire parti fot mali c non forme, in quanto nessuna di esse in grado
di conferire allanima quella stabilit ontologica che propria della
sostanza c in quanto non sono fatte per sussistere separatamente. Seb
bene si tratti di tre forme essenzialmente e realmente distinte, tutta
via si distinguono fra loro come parti di un tutto e non come esseri
in se stessi completi da altri esseri. Solo a questo patto esse si com
pletano a vicenda e danno luego a un solo essere totale. A Vitale du
Four, che si rifaceva allesempio classico: vegetativum est in sen
sitivo et utrumque in intellectivo sicut trigonum in tetragono et tetra
gonum in pentagono 4/i, per far vedere che il principio vegetativo42*
42 Q SS., c. 16 ;l 323): S i vero sunt partes formales oportebit quod in a sil forma
alterius t altera materia eius, aut quod pro tar. o un antur, quia in eadem mater a concur
runt. Nec es: plures modos dare quomodo plures partes uniri possunt ad constituendum
a! quod unum .
4S Q SS., q. 5 ' Appendix (II 184).
44 L . cit., 19C. E dico: esempio classico, perch un esempio a cui, dopo Aristotele,
ricorrer tutti coloro che vogliono spiegare in che senso la forma superiore contenga virtual
mente quelle inferiori.
IL '
M P O S TC
UMANO
o47
348
l.X
D O TTR IN E
F U O S O F T C H .'
Dl
J. G. C'MVl
IL CO v; POSTO
319
U M A?, o
l a n i m a
350
L 1 D O T T R IN E
F I L O S O r I C H I?
DJ
P. G
:\
forma del corpo, oppure che essa una sostanza sep a ra ta ; secondo,
che la potenza sensitiva non inserita nell'anim a . A lla domanda:
il principio sensitivo nelluomo c introdotto per generazione o create
dilettamente da Dio? osserva in sostanza 1O livi non si pu
rispondere a cuor leggero. La risposta infatti condizionata da un
certo numero di presupposti sistematici. Pu sostenere che il principio
sensitivo termine dell'atto generativo solo chi convinto che nel
luomo c ununica forma sostanziale, lanima intellettiva, capace per
la sua perfezione di produne da sola gli effetti formali di tutte le
forme precedenti, oppure chi ritiene, con Averro, che lanima e il
corpo costituiscano solo un unum in operando, ma non in es
sendo. E non diffcile capire il perch. Se lanima intellettiva
lunica fonila dell'uomo, il problema dell'unit sostanziale delluomo,
bisogna convenirne, ri-ulta estremamente semplificato: il corpo sta
allanima come la materia prima alla sua forma sostanziale. Tutte
le forme precedenti che hanno mano mano disposto il corpo allunio
ne con lanima, non escluso il principio sensitivo, scompaiono come
forine ormai inutili nellistante stesso che viene introdotta dall atto
creativo lanima intellettiva. Intese cos le cose, ncn ci pu essere dif
ficolt ad ammettere che lanima sensitiva, in quanto tale, derivi dai
genitori. L affermazione risulta altrettanto ovvia nellambito della
psicologia averroista. Qui lanima sensitiva rimane, m a solo perch
essa, e non lanima intellettiva, la vera forma delluomo, il quale
si distinguerebbe dagli altri animali non quanto allessenza, ma solo
perch la sua attivit fantastica offrirebbe lo spunto indispensabile
alle operazioni dellinfima intelligenza separata. In tuttaltra situa
zione viene a trovarsi invece chi, come lOlivi, crede di aver dimo
strato che il corpo e lanima sono due sostanze risultanti da principi
materiali e formali radicalmente diversi. Per ricostruire lunit del
luomo lOlivi ha bisogno di trovare un ponte metafisico fra il corpo
e l'anima, un qualche cosa cio che possa unirsi sostanzialmente a!
corpo senza cessare di essere un elemento sostanziale dellanima.
Per venire a capo di questa difficolt 1O livi incomincia a trarre
il massimo piofitto e tutte le conseguenze possibili dalla sua dottrina
pluralista applicata al caso dell'uomo. In base al principio fonda
mentale del pluralismo in un essere ci sono tante fonile sostanziali
quante sono le sue perfezioni e operazioni formalmente distinte 52
52 Q.SS., q. 51 ( I l 104): Duo enim sequuntur reces'ario ex hac positene: prinum
est quoc pars intellectiva et lib-ra sit forma corp o rs per se et n quantum tais aut qued
nu'.Io modo sit unita. corpuri substaniaiiter; secundum esi quod seasi'.Va non sit radicata
ir. substantia seu spirituali mate-ia partis 'ntelleetb ae r.
I I.
COM PORTO
17\
33
! L C O M P O ST O
UMANO
25
L l
P.
G. OLIVI
I L
COM POSTO
IM A NO
353
LE
D O T I IMS J L O S O r i C l l E
SI
P . G. OLIV]
IL CO MPOSTO U MAS O
DI
V.
G. ODIVI
L C O M P O S T O
UMANO
353
i r
B o t t :.
: l c sc f ic h i
di
r. c .
o liv i
'IM P O S T O
U YIV.NO
339
360
n e . une
r L osancnr.
?.
o.
clivi
IL
COMPOSTO
LMAOO
362
lf
d o t t pi' e
filo
? o f :g h e
DI
F. G. CL.V.
36 5
84
cit.,
cit.,
cit.,
cit.,
: :3 .
123.
123.
103.
>64
::vr,T' r TL O S O F I C . I
r>] P . G. O LIV
C O M P O S T O UMANO
365
3 -A
1.)
D O TTR IN I! F I I 3 S O r i C : l T
31
P. C . 0'. IVI
troppo laria ri essere accorgim enti escogitati li per li. perch lece
vano comodo. Al m om ento per prendiamo tali precisazioni per quel
che valgono e limitiamoci a ricavarne tutto lutile possibile per fissare
meglio la funzione della, forma sensitiva, che si rivela tanto impor
tante nell?, psicologia oliviana.
Conte risulta chiaro da quanto precede, lo stabilirsi di ununione
sostanziale ira corpo e anima reso possibile dalla natura peculiare
della forma sensitiva (e di quella vegetativa) umana. La sensitiva
heminis si dilicrcnzia dall'anima sensitiva di ogni altro animale,
non solo perch c essenzialmente destinata ad infermare un corpo
umano, ma anche per i suoi particolari rapporti con lanima intel
lettiva. Essendo infatti radicata nella medesima materia spirituale,
essa unita con un vincolo sostanziali' alla forma razionale: senza
essere una vera e propria forma intellettiva cod intiman ente legata
e ordinata a quella razionale, da partecipante in qualche mi do la
perfezione104. La conseguenza pi rilevante per e unaltra. Non bi
sogna dimenticare che la forma sensitiva non una forma a s, ma
una forma parziale d ellanima, che il tutto. Ora siccome lazione
deila parte potius attribuitur toti supposito quam p arti (si dice
che luomo parla, sebbene parli in quanto ha la lingua), ne deriva
che nonostante lanima razionale sia forma del corpo in quante sensi
tiva, tuttavia pi che legittimo dire semplicemente che lanima ra
zionale forma del corpo ,\
Nessuno per si affretti a dire che lOlivi si contraddice: nella ter
minologia oliviana non la stessa cosa dire che lanima intellettiva
forma del corpo; e dire che lanima razionale forma del corpo.
Non dimentichiamo che nellanima coesistono tre forme parziali e
che lultima di esse, nel nostro caso la forma intellettiva, la vera
e propra forma to tiu s . L'anima dell'uomo perci non risulta di
tre anime; essa una sola ed specificata dallultima ferma. Si tratta
dunque di unanima razionale. Si pu e si deve dire che lanima ra
zionale informa il corpo, dal momento che ne forma con una parte
di se stessa. Non si pu dire invece che sia forma del corpo lanima
104
Q SS-, q. 51 Appenix (II ) : E x tali autem anione r c r habet quod pa sit
intellectiva, sed so'.um ouo sit irtellec 'vae essentialiter subjecta et cc.inexa ac per con
sequens et analogice participans aliquem crcincm rationis et libertatis seu oboedientiae
rationalis, quem non participant sensitivae brutorum .
1<l3
I b id e m : E x hoc etiam est quod tota anima rationalis icitur forma sui coru.ris
potius quam sola sua pars sensitiva, quia fornir simpliciter cicta, pot'us significat formam
to'alem quam partem ipsius, iuxta quod et magis proprie deitur hemo loqui quam lingua,
quamvis homo non loquatur nisi pe inuram, quia actio potius attribuitur toti supocslto
quren parti .
IL
C O M H O iO
L'
I L
!}-;8
? .V l'.v E
F IL O S O r iG IlE DI
?.
G. C LIV I
Ibidem .
QSS., q. 51 (II 134): ..N e m o dubitabit quod cuicquid in cin atu r ct u ritjr
substantialiter alicui, prout illud est substantla'ter inclinatum et unitum alicui tertio, cuod
primum eo ipso est substantialiter inclinatum e u n t e n illi tertio et e contrario. Si ergo
corpus hoirinis est unitum et inclinatum sensitivae, prout iila est inclinata et unita intel
lectivae, et si (nel testo c e : etsi) intellectiva esi essentialiter unita sensitivae, prout illa
est inclinata ad corpus: n-cessario oporn.t quod eo ipso intellectiva et co-pus sint s.bi
substantialiter unita et tamen non propter hoc oporebil quod sint unita sicut ferma et
m a te ria . Ma ecco un altro testo ancora p' esplicito e preciso: quacst. 59 (II 539):
<, Quomodo autem hace unio possit intclligi et esse consubstantialis, ita quoc ro n sit for
malis, facile est capere, supposito quod sensitiva sit unita cuir, parte intelectiva ir una
spirituali materia seu saltem :n uno, ut ita dicam, supposito rationalis animae. Cum enim
sensitiva sit forma substantiabs humani corporis seu polris anima rationalis per partem
sensitivam, et ita ad se invicem substantialiter unitae tamcuam forma et materia, pais
autem intellectiva et sensitiva sint unitae taneuam duae naturae formales in una materia
seu ni uno supposito et in una substantia animae et ite ir.vicem sib: consubstantiales larquam
partes substantiales unius formae substantialis animae: oportet quod pars intellectiva et
corpus sint s bi subastantialiter unita in uno suppesito rationalis animae lanquam parte cius
substantiales
112
II
C O M I ) TO
UM w o
36(>
corpo infatti lanima non habet omnes partes debitas suae naturae
ct suae personali libertati11J.
La soluzione olivlana cel massimo problema psicologico cl ha di
mostrato una volta di pi con quanta libert il Maestro provenzale
si muova sui terreni pi insidiosi e con quanta abilit si apra la sua
strada fra il groviglio delle opinioni e delle tesi contrastanti. Se cera
uri problema davanti al quale un pensatore meno agguerrito poteva
lasciarsi indurre ad attenersi alle soluzioni tradizionali, era proprio
quello dei rapporti fra anima e corpo. Formazione filosofica, ovvie
preferenze speculative, affinit spirituali, direttive superiori, orien
tamento dellopinione pubblica, tutto induceva un pensatore meno
instan abile dclIOlivi ad abbracciare semplicemente la soluzione ago
stiniana, clic usciva momentaneamente vittoriosa dalla grande mischia
speculativa combattuta contro iaverroismo e contro Faristotelismo eli
san Tommaso. Quello di fermarsi su posizioni acquisite e di comodo
non un atteggiamento adatto al nostro autore. Pur mettendosi de
cisamente dalla parte agostiniana, egli riprende in esame il problema
daccapo e sfruttando suggestioni ed elementi speculativi di ogni pro
venienza, anche averroistica, riesce ad elaborare una soluzione gene
ricamente tradizionale, ma soprattutto personalissima.
D accordo con i teologi nellaffermare che lanima con tutte le
sue potenze creata direttamente da Dio, trae dalla teoria tutte le
conseguenze e nega recisamente che il principio vegetativo e sensitivo siano dati alluomo per via di generazione. Questo per non gii
impedisce di concedere qualche cosa ai filosofi. Mettendo a con
tributo la teoria della pluralit delle forme, trova modo di distin
guere energicamente il principio vegetativo e sensitivo da quello in
tellettivo, facendone tre Forme dellanima realmente distinte fra loro.
Per ha tterc in breccia ('unicismo tomista applicato anche alluomo,
inconciliabile con la composizione ilemorfica da lui ammessa nel
lanima, non esita a far propri i principali argomenti degli averrcisti,
diretti a dimostrare 1 impossibilit di fare dellanima intellettiva la
forma del corpo, mettendosi cosi in contrasto con gli stessi agostiniani,
che avevano accettato ia formula aristotelica, convinti che solo in
questo modo fosse possibile salvare, contro Platone, lunit sostanziale
dei composto umano. Nemmeno 1 Olivi disposto a venire a com
promessi con il dualismo psicologico di Platone, inconciliabile con la13
113
L cil j 121: Cfr. Q u odlibeta..., f 8 b : C o n stat enim tam secundum fteiem catho
licam qmm secundum ratiorem quod anima ratror.iiis ron potes: habere existentiam
completum, nec medun exlstendi coin oletum nisi sit u n ta corpori; et constat qued ips.i
inclinatur ad rcrp .s in:er cetrras causas p o p ter naigentiax. hu:iu com plm ent.; et si:
per consequens propter indigentiam exister.riae suae
24
d70
DO TT U rN E
F I I . O S O F J I H DI
P . G.
JL 1 V I
Questa potrebbe essere la spiegazione del fatto che lopinione dellOlivi abbia avuto pochissima risonanza. Allo stato attuale delle
nostre conoscenze storiche possiamo indicare un solo autore che di
mostri di seguile fedelmente lOlivi anche su questo punto: Pietro
de T rabibu s1 4. Fra i Maestri che continuano e difendono la dottrina
Cfr. L o n g p r E., Pietro de T ra b ib u s..., in SF, 1922, 167-220; J an sen B., Petrus de
T ra bibu s. S ein e speculative..., Baeam ker Festschrift, Mnser W ., 1923, 243-254.
IL
COMPOSTO
UMANO
D re'um prin cipio, q. 9, a. 2 ; !.. 11, a. 2; er.. Vlvs (IV 3 9 8 1-36; 46 -4 6 8 1 ; Q uadi.
I, q. ?.. Cfr. )' J. RM F. M ., Vitalis d e Furno, Q uodlibeta tria (Spicilegium Pontificii
Athrem-i Antonimi, V) Roma, .947, 27-30. 3 difficile stabilire le ragicri che hanno
indotto questo autore, uri'cc fra tutti 1 Maestri aderenti aLa corrente agostiniana, a dedicare
tanta attrr./ioi alle d urine osicologiche delFOlivi. ' stato mosso u interessi puramente
fr.0506.ci o, almeno in parte, anche c.a p eccourazioni extrafi.osof.che e c.a spirito e pa-tito?
Il fatto di ritrovar o fra i outrocim tori della causa della Couturi.t al Conc.Lo d: Vienna
ci farebli propendere per la seconda alternativa. Per le ragioni cdre diremo, noi per
incini uno ati escluderla.
117
Che fanno parte di un gruppo ni question" dispntite dtd titolo V e anuria et eius
potent ir, corre lia dimostrate il Deiorrre: L e Cardinal Vital du F ou r. Huit questions disputes sur le problm e d e ta connaissance, in AFIDL, 1927, .51-337.
LI
372
TIRI.N E
H LObOUCHF
1>I
P.
G.
O LIV I
riti, e nella quale ribatte una per una le affermazioni e gli argomenti
dellavversario, come pu constatare chi confronti il testo cliviano
con il testo di Vitale du Four. Spiegando le ragioni che lo inducono
a rispondere alle critiche clic gli sono state mosse da Vitale du Four,
O liv: scrivo: p e ivenerunt ad me impugnationes cuiusdam zelo veri
tatis, ut aestimo, laetae; placet eodem \erit atis zelo pacifice respon
dere ad illa s '1''. II nostro autore dunque non m ette in dubbio la
buena fede di llavversarlo e gli d atto di essere mosso unicamente
da preoccupazioni legittime ed oneste, zelo v e rita tis ; merita perci
una risoesta altrettanto onesta c obicttiva.
Questo attestato di onest filosofica lo mediava davvero Vitale du
Four? La dichiarazione oliviana, in altre parole, sincera oppure ,
come tante altre, soltanto diplomatica, e un accorgimento polemico?
Non ho alcun motivo di sottoscm ere un t; le dubbio: non si deve
escludere infatti che tra tanti avversari prevenuti, che leggevano gli
scritti dcllOlivi, preoccupati soltanto di coglierlo in fallo e di tro
vare un appiglio per attaccarlo, ce ne fosse qualcuno spassionato e
che piendeva in mano la penna per contraddirlo solo perch le tesi
olir lane gli sembravano poco convincenti o addirittura poco ortodosse.
Accanto a coloro che ncllO livi filosofo volevano colpire soprattutto
il capo morale degli Spirituali, ci sar senzaltro stato chi, a pre
scindere da dissensi di ordine pratico, era seriamente impensierito
dalle sue posizioni speculative. O ra non c alcuna ragione per esclu
dere che Vitale du Four, almeno in un primo momento, fosse uno
di questi. Comunque un fatte che, fra le dottrine su cui i frati della
Comunit puntarono di pi per strappare a] Concilio di Vienna una
condanna di eresia contro lOlivi, c era anche quella dei rapporti fra
anima e corpo119.
La controversia fra gii Spirituali e i frati delia Comunit ai tempi
del Concilio di Vienna, si imperniava su due questioni fondamentali:
alla tradizionale vertenza sul valore e la misura della povert fran
cescana si era aggiunta quella sullortodossia di alcune dottrine filoQ SS., q. 51 Appendix (II 136).
Ernia dai limiti del nostro lavoro d scrivere le vicende della contreve-sia fra i frali
dei ir Coni jn it e gli Spirituali prima e durante :J concilio di Vienna. Il lettore che si
interessasse del problema trova tutte le notizie che desidera nelle seguenti opere: E h rle F.,
Z ur V orgeschichte des Concils von V ienne, in ALKC-, 1885, 353-415; 1887, 1-195;
I dem , Petrus Jo h an n is Olivi, sein L eben u n d siine Schriften, in ALKG, 1887, 4095 5 2 ; G ratif .n P., H istoire de la fon dation et d e it j clu rion de lO rdre dis I'reres M ineurs
au X I I I sicle. Parigi, 1928 470 ss ; de X a s - ls R., H istoire de Spirituels, Parigi,
1909; C a lla ey F ., E tu d e sur U bertin de C asle, Lovait io, 1911, 196-2C 4 ; A mcrs I..,
S eries con dem n ation u m et processuum contra doctrinam ei sequ aces P. J. O livi, in AFH,
1931, 495-512,
3
L COMPORTO U M A N O
; 74
LA E D T T R I 'E
F IL O S O F IC H E
DI P . 3 . O L IV I
_i C O M P O S T O
UM ANO
37'
37b
le
rxjTTTjKE f i l o s o ? j c i : i : m r. g . o l iv i
L . cit., 144.
L sftrce D , P. ] . O livi o..m. tria scripte..., 1Z8
IL
CC U P O S
UMANO
378
> I-UNE
p aoson cH R
Df p . g . o t v i
IL COMPOSTO UMANO
us
S i non pr nc.o un abeaglio, mi p ari che qiat'.ro c.i: sette componenti Ia commis
sione di teologi ricantata (.a Clemente V di esaminare e di esprimere il suo giud'zio sullo rtodossia di certe dottrine olivlane, siano arrivati a l e mie stesse conclusioni. Essi infatti
scriv o n o :
\ninin rationalis secundum suam substantiam et essentiam forma est corporis
et oppositum huius erroieum reputamus. S td diicre ipsam secandum pa-tem intellectivam
non esse forma rorpons, u ve talis pars d ijU ra t ab essentia realiter (opinione di san T o m
m aso) sr e Io rm aliler (opinione ce.I Olivi), noti videtur errereum nec etiam falsum et sic
is d c quo agitur et inte iexisse d icitu r C fr. F u s s e n -KCCe * G., R e la tio com m issionis in
c o n c i l io V iennensi institutae a d d ecreta lem -i Exivi de p arad iso p r a e p a ra n d a m , in F H ,
1 9 5 7 , 143-177. Il testo riferito si trova alle pp. 176-177. il documento in parola,
sconosciuto ed <t..to o ra per la prima volta, termina con qu-ste fra si: < : secundum re la
tio n e m istorum quatuor ficta es: d ecretalis U na mano ignota ' aggiunse: < ... itaque
determ inatum est quod fr. Petrus Johannis fu it catholicus et libri sul erunt publ'catl per
universum orbrm . Sull ortodossia ollviana non trevo nulla eia rid ire; quanto alla d ilu
sio n e delle opere olivlane non reputo un gran male che lignoto ammiratore del nostro
a u to r e si sia, almeno f.no ad ora, inganrato.