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Anno IV

Barcellona, 31 novembre 1904

Insegnamento scientifico

N 3

Insegnamento razionale

BOLLETTINO
della Escuela Moderna
LA MENZOGNA
Tra i difetti che si manifestano prevalentemente nell'infanzia imprudenza. mancanza di applicazione, sfrenato attaccamento al gioco,
ecc. - ne prevale uno che richiama pi degli altri l'attenzione delle madri
e che ricorre molto spesso come tema delle loro conversazioni. Questo
difetto la menzogna.
Chi pi chi meno, tutti abbiamo avuto occasione di sentirle esprimersi
all'incirca in questi termini sui figli, maschi o femmine: "Non cattivo;
ma mi strugge vedere che mente di continuo." E l'interlocutore rincara la
dose, dicendo che altrettanto gli succede con i propri.
Questo fatto non dovrebbe sorprenderci e se ci prendiamo la briga di
ragionare, riconosceremo facilmente che non potrebbe essere altrimenti,
perch si tratta di un difetto che la famiglia, prima educatrice del bambino, inculca per prima.
Non n paradosso n esagerazione; il fatto assolutamente certo e
andiamo ad esaminarlo insieme.
Si pu ben dire che esistono poche case dove, quando un piccolo si
mostra indocile o esigente, non si ricorra alla minaccia dell 'Orco che,
dicono, si mangia i bambini cattivi, impressionando i bambini con una
menzogna grossa; o del diavolo, personaggio adorno di corna, artigli e
coda, che li prender per cuocerli nella caldaia infernale, affermazione
pi stupida della precedente perch a nessun mortale stata data
occasione sinora di vedere da vicino o da lontano questo mostro
ripugnante, i cui tratti e strana conformazione sono descritti in modo cos
dettagliato; e diciamo affermazione pi stupida in quanto l'orco si pu
spiegare con l'idea del cannibalismo, mentre il diavolo non altro che il
prodotto di una immaginazione demente.
Accade anche spesso che la madre permetta che la balia o una
domestica racconti a un auditorio infantile storie di spettri in cui figurano
streghe, gnomi, ecc. che offendono la realt delle cose in quanto tutta
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questa farragine di menzogne non esiste che nel cervello squilibrato o


infermo dei creduli, degli ignoranti, dei nevrotici o per dirla chiara, degli
idioti.
Ne consegue, come esito triste di queste narrative piene di assurdi, che
si sviluppa la paura e il terrore nelle tenere creature, al punto che in
seguito, quando si allude in loro presenza a racconti di questo genere,
seppure per burlarsi di essi, provano un malessere invincibile che li rende
incapaci di ragionare e inabili alla ricerca scientifica delle cose e degli
eventi.
In un altro ordine di idee si suole vedere nelle famiglie che i genitori si
ingannano reciprocamente: "Non dire a pap quello che abbiamo fatto
oggi", raccomanda la madre al bambino che l'ascolta meravigliato.
"Soprattutto non dirne niente alla mamma", dice dal canto suo il padre,
con tono ammonitore. E il bambino, fin dalla pi tenera infanzia, apprende cos a mentire e a ingannare.
Inoltre, il timore che lo riprendano o che lo castighino per un fatto
senza importanza, gli consiglia la menzogna per sfuggire al1a punizione.
Non bisogna neppure dimenticare l'aberrazione di tanti genitori
quando, avendo commesso un errore, per quanto lieve, non vogliono
ammetterlo di fronte ai figli. Girano attorno al tema, cercano una
opportuna difesa, criticano o incolpano, se gli pare il caso, una persona
estranea, e non esitano ad accumulare menzogne su menzogne se pensano
di convincere cos coloro che li a<;coltano. Tutto per il timore di vedersi
umiliati di fronte ai loro simili e di perdere la loro autorit di fronte agli
inferiori; senza pensare, disgraziati, che vanno contro l'obiettivo che li
ispira e che pi sicuramente si avviliscono nel concetto degli altri
mentendo che dichiarandosi in errore; perch non si pu rendere omaggio
alla buona fede e alla sincerit se non rifiutando la doppiezza e la
menzogna.
Per queste ragioni coloro che agiscono cos incorrono nella responsabilit di una grave mancanza.
Che succeder, in pratica, quando o bambini, gi adulti, si rendono
conto che la rettitudine e la franchezza non esistono nella casa paterna?
La confidenza che il figlio avrebbe riposto naturalmente nei genitori
svanir per essere sostituita dal trucco ogni volta che viene colto in
contraddizione, come avviene ad ogni momento; e in molti lo scherzo
finir per degenerare in disprezzo.
Si pu dare colpa ai bambini se sono bugiardi? No, perch nel metterli
al1a luce trasmettiamo loro, sia pure involontariamente, non solo i nostri
difetti fisici ma anche quelli morali e come se questa eredit non ba<;tasse,
l'eredit arricchita dell'ampia serie di discendenti, in virt dell'atavismo;
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sarebbe a dire, ricevono le inclinazioni, le debolezze e le passioni dei


genitori.
Di conseguenza, sia pure in contrasto col parere di certi filosofi e
pedagoghi, il bambino non nasce buono, non pu nascere buono, n pu
possedere nozione innata della giustizia; un terreno incolto in cui
lottano strettamente avvinghiati l'erbaccia e il grano.
Noi, cui ripugnano i vizi dell'egoista e corrotta borghesia; noi, che
aspiriamo a una societ rigenerata, seppure la consideriamo ancora
lontana, dobbiamo preparare il terreno e fare s che i nostri figli
divengano uomini assennati e buoni, di aspirazioni nobili e generose, ma
per questo occorre predicare con l'esempio, essere logici con noi stessi,
rinunciare alla menzogna e cos potremo ostentare, senza mai
vergognarcene. questa bella divisa: Scienza, Ragione, Verit!
LEOPOLDINA BONNARD

L'UOMO E LA RAGIONE
Vi sono ore che pesano per la fatica dello spirito. Nel corso di esse
sorgono le ombre nella memoria e infondono il freddo nel cuore, mentre
il pensiero, come impassibile sole d'autunno, illumina con indifferenza il
terribile caos delle cose senza elevarsi n produrre calore. In queste ore
cos tristi, evoco, con la forza dell'immaginazione, la maestosa figura
dell'Uomo.
I

L'Uomo!... Un sole irradia nel mio petto e alla sua brillante luce, immensa come l'universo, l'Uomo, tragicamente bello, progredisce tranquillamente e sale con lentezza.
Vedo la sua fronte illuminata dall'orgoglio. Nei suoi occhi limpidi e
profondi vedo i raggi della Ragione intrepida e formidabile, di questa Ragione che ha penetrato l'armonia prodigiosa dell'universo, di questa
grandiosa forza che quando decade crea divinit e quando si esaspera li
abbatte.
Perso nei deserti insondabili dell'universo, solo su questo grano di
terra che con rapidit vertiginosa si dirige, con oscura finalit, verso gli
abissi dell'infinito; tormentato dal pungente problema del "perch
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esisto?" cammina penosamente e eroicamente in avanti e giunge alla


conquista dei misteri della terra e del cielo.
E va solo con il suo orgoglio, segnando col suo sangue l'aspro cammino; ma le brezze gagliarde della Poesia soffiano aromatiche e fresche
sopra la porpora del suo sangue; sublimate dall'arte, le dolorose
sofferenze e le brutali collere della sua ribellione si trasformano nei suoni
deliziosi e nella dolce eco della Musica; dallo scontro dell'osservazione e
dell'esperimento scocca la luce della scienza; con essa illumina la vita ad
ogni passo, cos come il sole abbellisce la terra con l'abbondanza dei suoi
raggi. E sempre avanti e sempre pi in alto, come stella guida del percorso della terra.
Senz'altra arma che la ragione, rapida come il lampo o fredda come la
spada, l'Uomo, orgoglioso e libero, marcia alla testa della Vita, solo in
mezzo agli enigmi che gli presenta l'esistenza, solo nella moltitudine
degli errori che opprimono il suo cuore altero e opprimono il suo cervello
vergognoso della loro presenza e animato dal desiderio di distruggerli.
E cammina. Gli istinti combattono nel suo petto; l'amor proprio alza la
voce con gemito detestabile come mendico importuno che sollecita
l'obolo della carit; i fili intrecciati delle tendenze passionali avvolgono il
suo cuore, come l'edera si avvinghia all'albero e nutrendosi del suo sangue ardente, reclama con imperio incessanti sacrifici. Tutti i sentimenti si
sforzano per dominarlo. E frattanto lo stormo delle minute esigenze della
vita frivola si offre al suo passo come un pantano di fango.
I pianeti attorniano il sole cos come le creazioni del suo spirito
stringono da presso l'Uomo. In primo piano l'Amore famelico, seguito
dall'Amicizia, un po' arretrata e zoppicante, quindi la speranza stanca, poi
l'Odio, rosso di rabbia con le mani legate nelle catene della Tolleranza, e
per ultima la Fede, con i suoi occhi seri fissi al volto dell'Uomo ribelle.
Avvolti in vecchi e polverosi dogmi, trafitti da superstizioni, tutti i
sentimenti marciano in atteggiamento ostile contro la Ragione senza
uguagliare la velocit del suo volo, come il corvo non giunge mai alla
potenza del volo dell'aquila. Gli contestano la sua superiorit, ma non si
fondono con lei in una sola fiamma potente e creatrice.
Ed ecco l'eterna compagna dell'Uomo, la Morte misteriosa e muta,
sempre pronta a gelare con un bacio lugubre il suo cuore ardentemente
assetato di vita. L'Uomo conosce tutti i suoi sentimenti: sono il suo
seguito abituale, eterno, a volte si aggiunge la pazzia: legata e forte come
l'Aquilone, che lo perseguita con il suo sguardo di odio e burlandosi della
Ragione, tentando di trascinarla nella sua carriera disordinata e feroce.
Soltanto la Ragione amica dell'Uomo; lei sola gli compiacente e
benevola; con la sua luce mostra i trabocchetti del cammino, chiarisce gli
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enigmi della Vita, illumina i tenebrosi misteri della Natura e il cupo caos
del suo cuore.
La libera amica dell'Uomo, la Ragione, rivolge ovunque il suo sguardo
acuto e vigilante e toglie ogni velo senza riguardi: l'Amore con i suoi
astuti sotterfugi, con il suo desiderio di impossessarsi dell'amato, con
l'aspirazione ad umiliarsi e ad umiliare e, dietro essa, assumendo la sensualit il suo volto ripugnante; la Speranza, impotente e timida, sostenuta
dalla sorella la Menzogna, che anima Arlecchino, che consola di tutto e
tutti inganna con la sua eloquenza.
La Ragione discerne la gentilezza ipocritamente calcolata
nell'avvizzito cuore dell'Amicizia, le sue curiosit crudeli e frivole, le
macchie putrefatte dell'Invidia e sopra di esse i germi della Calunnia.
La Ragione vede chiaramente il potere del nero Odio e sa che, se lo
liberasse, distruggerebbe tutto sulla Terra senza tenere conto delle eterne
lotte della Giustizia.
La Ragione vede nella Fede immobile la vergognosa sete del potere,
che tende a soggiogare tutti i sentimenti e aguzza gli artigli del fanatismo;
vede che le ali intorpidite della Fede sono impotenti e che i suoi occhi
vacui sono ciechi. Finch lotta con la Morte, con questa forza sterile e
stupidamente feroce che si erge ripugnante e pretende di distruggerla.
La Ragione, libera e immortale, capace di trarre l'Uomo dall'animale,
creatrice di divinit, sistemi e scienze, risulta la chiave degli enigmi
dell'universo.
Per la Ragione, la Morte come il cenciaiolo che passa e raccoglie nel
suo ripugnante sacco gli stracci, gli avanzi e, quando pu, alla rinfusa,
qualcosa di utile e vivicante.
Con l'odore nauseante delle sue putrefazioni e coperta di una cappa di
orrore, impassibile e muta, la Morte si erge dinanzi all'Uomo come
enigma lugubre; ma la Ragione, creatrice per s e serena come il sole,
piena di ardente audacia e con la degna certezza dell'immortalit, studia,
analizza minuziosamente la Morte.
Cos marcia l'Uomo ribelle, attraverso le penose tenebre degli enigmi
dell'esistenza, avanti e in alto, sempre pi in l e sempre pi in alto.
Il

Ma eccolo stanco; geme e vacilla. Il suo cuore spaventato cerca la


Fede e sollecita apertamente le tenerezze dell'Amore e, nati dalla sua
stessa debolezza, tre uccelli mostruosi e neri, la Tristezza, l'Angustia e la
Disperazione si posano sinistramente sulla sua anima e in coro funebre
gli fanno sapere che un insetto vile perso nell'infinito; che la sua cono7

scenza limitata; che la Ragione debole, che l'Audacia sacrilega ridicola e che, malgrado tutto deve morire.
Questa perfida canzone gela il suo cuore lacerato; il dubbio penetra
nel suo cervello e ai suoi occhi spunta una lacrima di vergogna.
Ah!, allora, se l'orgoglio non lo spinge alla ribellione, la paura della
Morte lo serra indifeso nella prigione della Fede. L'Amore, sorridente del
suo trionfo, lo avvinghia nelle sue carezze, nascondendogli, sotto illusorie promesse, la triste impotenza di essere libero e il vorace despotismo
dell'istinto.
La menzogna audace e la speranza timida si alleano per dipingergli le
dolcezze della Tranquillit, la pacifica Letizia della sottomissione, addormentando il suo spirito con parole dorate, soffocandolo nella melma
del languore e consegnandolo infine agli artigli della Noia, suo figlio.
Sotto la suggestione dei suoi sensi, l'Uomo permette che invada il suo
cervello e il suo cuore il soave veleno della Menzogna, che gli insinua
che nulla al mondo superiore al recinto dove si sazia della soddisfazione di s stesso.
Ma la Ragione difende l'Uomo, intavolando nel suo cuore una lotta
sanguinosa con la Menzogna; lo pungola senza piet; stuzzica incessantemente il suo cervello; lo tortura stringendolo con l'aspro desiderio di cercare la Verit, l'austera Verit della Vita, che cresce lentamente ma che
brilla nella notte degli errori come un fiore di fuoco.
E avviene che per qualche tempo l'Uomo si lascia avvelenare dalla
menzogna; allora crede che la felicit consista nell'avere il ventre pieno,
nel riposo e nelle minute comodit. La Ragione, prigioniera della
sensualit, abbassa tristemente le ali e cade in un profondo sonno.
Come una nebbia morbosa l'Apatia putrida, figlia del codardo Astio,
aleggia sopra l'Uomo, avvolge con polvere grigia il suo cervello,' il suo
cuore e i suoi occhi e l'uomo degenerato si converte in un animale senza
pensiero e senza vita; finch la ribellione non scatta in lui, si sveglia la
Ragione e riprende nuovamente la marcia.

III
Volto libero, degno, maestoso, l'uomo guarda intrepidamente la verit
viso a viso e esprime i suoi dubbi:
"Menti supponendomi impotente, che la mia conoscenza sia limitata;
aumenta, al contrario, incessantemente: lo so, )0 vedo, lo sento; cresce in
me. Vedo i1 progresso delle mie conoscenze con il crescere delle mie pene; se non crescesse, non soffrirei ogni giorno di pi; ma ad ogni passo
aumenta il mio desiderio e si ravvivano le mie sensazioni; vedo meglio e
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pi a fondo e la brusca esplosione dei miei desideri la conseguenza del


potente impulso della mia conoscenza. Se oggi impercettibile scintilla
di fuoco, la scintilla madre degli incendi; presto sar chiarore immenso
nella notte universale.
ilA poco a poco potr conoscere tutto l'universo, dissipare l'oscurit
dei suoi enigmi misteriosi, stabilire l'armonia tra l'universo e me,
stabilirla in me stesso e dopo avere chiarito tutto il cupo caos della Vita
su questa terra addolorata, coperta, come da una malattia della pelle, da
una cappa di disgrazie, pene, odi e amarezze, scagliare tutto questo fango
immondo nella tomba del passato.
"Scioglier i nodi di tutti gli errori che rendono gli esseri umani un
gregge di bestie intente alla distruzione reciproca.
"Sono stato stimolato dalla Ragione a sconvolgere, distruggere, calpestare tutto ci che invecchiato, tutto il meschino e il vile, tutto il male,
per edificare di nuovo su fondamenta indistruttibili la Libert, la Bellezza
e la Giustizia tra gli esseri umani.
"Nemico inconciliabile della vergognosa milizia dei desideri
dell'animalit, voglio che ogni essere umano sia Uomo.
"Insensata, bassa, ripugnante la vita presente dove il lavoro
eccessivo e servile degli uni va a tutto profitto degli altri, saziati, senza
nulla produrre, dai prodotti della terra e del pensiero.
"MaJedette siano tutte le superstizioni, tutti i pregiudizi che hanno ingombrato lo spirito e la vita degli esseri umani come scomoda tela di ragno. Se ostruiscono la vita umiliando l'uomo, io le spazzer.
"La mia arma la Ragione e la fede nel libero potere della Ragione,
nella sua immortalit e nella crescita perpetua della sua forza creatrice.
"La Ragione per me l'unico faro inestinguibile nelle tenebre della
Vita; lampada nell'oscurit degli errori. Vedo che splende ogni volta pi
viva, che illumina ogni volta in modo pi penetrante i misteri degli abissi
e marcio ai raggi dell'Immortale, la seguo sempre, pi vicino, pi lontano.
"Per la Ragione non vi sono firmamenti indistruttibili n santuari
invarcabili n in cielo n in terra. Tutto stato creato da lei e questo le d
il diritto incontestabile di distruggere tutto ci che pu impedire il suo
libero volo.
"Riconosco, quando sono calmo, che le superstizioni sono residui di
antiche verit e che gli ammassi di errori che oggi asserrano la vita sono
come le ceneri di antichi dogmi, arsi dalla fiamma di questa stessa
Ragione che li cre nei tempi remoti.
"Non sono i vincitori quelli che godono della vittoria ma coloro che
vincono. La Ragion d'essere della Vita sta nel perpetuo rinnovamento

della sua potenza creatrice. Esser vissuto avere acceso qualche luce
sopra l'abisso dell'Ignoto; morire poi essere ricompensato.
"Non occorrono altre ricompense. Quali potrebbero essere? L'autorit
vergognosa e arrogante; la ricchezza pesante e stupida e la gloria la
preoccupazione nata dall'impotenza degli umani di concepire la propria
dignit e che poggia sull'abitudine di avvilirsi.
"Oh dubbi! Siete i pallidi riflessi della Ragione che vi genera e vi
nutre per esuberanza di forze. Verr il giorno in cui nel mio petto si
confonder il mondo dei sentimenti con la Ragione immortale in un solo
splendore creatore e immenso. Con esse scomparir nel mio spirito tutto
ci che oscuro, crudele e malvagio e allora sar uguale agli dei che la
mia Ragione cre e continua a creare."

IV
Ecco di nuovo l'Uomo libero e maestoso, che alza la fronte orgogliosa;
cammina con lentezza ma con passo fermo sulla polvere delle vecchie
preoccupazioni, solo nelle grigie tenebre degli errori. Dietro di lui la
cenere del passato in una nuvola formidabile e davanti si erge la moltitudine degli enigmi che lo attendono; sono innumerevoli come le stelle
nelle profondit del cielo. Per l'uomo non vi fine possibile; la sua peregrinazione non ha fine; va sempre avanti, sempre pi in l ...

MASSIMO GORKI

IMPRESSIONI DI UN MEDICO
Ho visitato la nave-ospedale Orel: mi fa pena il suo destino!
Perch questa istituzione, altrettanto scientifica che umanitaria, deve
andare a curare non gli invalidi della natura ma gli uomini lacerati dagli
uomini?
L'umanit non avr progredito a sufficienza finch la sua cultura
generale non la spinge a esecrare senza appello i partiti della distruzione
dell'uomo da parte dell'uomo, sia nella forma che ha presentato Sevilla
sia in quella che ha luogo nell'Estremo Oriente.
Finch si tollerano e si combinano questi barbari incontri, il servizio
sanitario sar indispensabile e la sua organizzazione una delle cure pi
delicate tra i preparativi al combattimento. E' stato e continua ad essere
lO

tanto mogico come crudele contrapporre perch si distruggano uomini


nati per aiutarsi e amarsi. Per ipocrita previsione, per falso umanitarismo,
si sono sfruttate le grandi risorse della Medicina per attenuare le conseguenze della guerra e rimediarne le conseguenze, ma sarebbe pi previdente, pi umano evitare iI conflitto o risolverlo alla luce della ragione e
del diritto piuttosto che con i ciechi o incoscienti risultati di una carneficina.

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Il servizio sanitario nella guerra navale pi complesso che in quella
terrestre: in questa, la solidit dell'ambiente, l'appostamento tattico del
soldato, il predominio della fucileria, costituiscono condizioni radicalmente diverse dalla guerra sul mare, dove i combattenti si trovano raggruppati in piccoli recinti; i proiettili di grande calibro agiscono per
esplosione e pi che i proiettili del nemico, aggrediscono il soldato i
pezzi, distrutti, fatti a schegge, le esplosioni della sua propria nave.
Per questo la flotta ha bisogno di un servizio sanitario pi complesso
dell'esercito. Deve consistere di due infermerie per ogni nave e di una o
pi navi-ospedale.
Nell'antichit le infermerie erano di facile installazione, al centro delle
navi; erano spaziose e accessibili da tutti i quartieri; ma nelle corazZate,
lo spazio essendo occupato da caldaie e depositi di carbone, sono state
installate in punti poco convenienti, in quanto oltre ad essere eccentriche,
la profusione di magazzini e di divisioni le rende inaccessibili in certi
momenti e poco meno che inutili i suoi servizi. Secondo le aspirazioni
moderne, in ogni nave devono esserci due infermerie: una a prua e l'altra
a poppa, non devono essere installate sotto.
E' asfissiante, bens sopra coperta e presso la sua unione con la
corazza verticale; devono avere comunicazione diretta con le batterie ed
essere separate dalle casse di trasporto delle munizioni; infine, e questa
una precauzione essenziale, non devono passarvi tubi del vapore, di
polvere o di granate, per i gravi incidenti che possono esserne provocati;
ne abbiamo un'amara esperienza con la Reina Cristina. Queste due
infermerie sono solo come posti di pronto soccorso, dove si praticher
solo la chirurgia di emergenza; l'altra, la trascendentale, deve essere
praticata nella nave-ospedale che accompagner la flotta.
Alla categoria di queste ultime appartiene l'Orel, ancorato nel nostro
porto. La croce rossa dipinta sul fondo bianco delle ciminiere annuncia a
distanza la sua missione umanitaria. Ha preso il suo nome dalla citt
russa che fece ricche elargizioni per pagare quasi in tutto il costo della
Il

nave. Come la nave-ospedale Relief (Soccorso), che i nordamericani vararono nelle acque di Santiago di Cuba, l'Orel era prima un vaporetto postale e in quanto tale stato equipaggiato in sei settimane per il suo
nuovo e benefico servizio. Vi sono state soppresse tutte le cabine salvo
quelle degli ufficiali; a prua e a poppa hanno lasciato due grandi recinti,
ciascuno diviso in due, a babordo e tribordo. In ciascuno di questi reparti
sono state piantate verticalmente delle aste di ferro sulle quali si appoggiano orizzontalmente delle reti metalliche con un materasso, che formano le lettighe per i feriti; queste girano su un asse orizzontale perch, con
il rullare della nave, non cada il ferito e si possono fissare e rendere immobili quando la nave ancorata.
Cos ci sono due piani di letti. Ciascuno di essi ha accanto un cestello
per la sputacchiera, il vaso e la brocca. Un condotto quadrangolare di
legno con alcune aperture che si possono chiudere corre lungo tutta la
sala all'altezza del soffitto e messo in comunicazione con un ventilatore
elettrico, aspira costantemente l'aria rarefatta della sala; cos si stabilisce
una ventilazione continua.
Questi quattro reparti raggruppano circa 450 letti; ciascuno di essi
serve alla funzione necessaria, gabinetti e ritiri portatili, bagni fissi e
portatili di tela impermeabile, una saletta per le cure semplici e una
tisaneria per il pi indispensabile. Vi una sezione di cuccette inglesi, le
cui corte sponde possono essere abbassate per i feriti pi gravL
Sebbene oggi non sia molto frequente l'erisipela, vi una sezione di
letti completamente isolati per gli affetti di questa malattia; e ce n' un
altro per i contagiosi. Ogni sezione di queste ha una sua apposita saletta
di cura, bagno, tisaneria e gabinetti.
L'essenziale di questa nave la sua sala chirurgica. Si pu senz'altro
dire che perfetta. La sala pi moderna dell'ospedale pi recente non la
supera, n per luce naturale o artificiale, elettrica, fissa e trasmissibile.
Sopra coperta e al centro esistono due reparti, uno sopra l'altro.
All'interno vi sono quattro tavoli per le cure minori: vi una profusione
di lavabo, lavandini, di depositi di soluzioni. Come particolare di assoluta
previdenza, si vedono grandi vasi verticali per soluzioni antisettiche dove
entrano comodamente le braccia dell'operatore per disinfettarle dopo il
lavaggio. Sopra questa sala ce n' un'altra per le operazioni pi delicate e
complesse, con la sua magnifica tavola operatoria in metallo nichelato,
con movimenti in tutte le direzioni, una fissa, coperta di metallo. serve
per gli strumenti; vari sterilizzatori per tavola portatile con dei vani
completano la dotazione.
La parte superiore, di vetro, d un'abbondante provvista di aria in 'Caso
di incidente anestetico. L'arsenale chirurgico abbondante e non pu
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essere migliorato; le casse per le garze sterilizzate sono di rame; lo


strumentario dei pi moderni e dei migliori.
Autoclavi combinate per sterilizzare con vapore preventivamente
sterilizzato e per fornire acqua sterile; stufe secche completano questa
sezione.
Un ascensore mette in comunicazione queste due sale e le infermerie
per trasportare i feriti o operati con ogni cura.
A distanza, in coperta, si vedono una stufa grande per disinfettare
materassi e lenzuola, lettighe per trasportare feriti e botti per raccoglierli
e sol1evarli per mezzo di gru dalle navi vicine.
Vi anche una grande farmacia, un laboratorio microbiologico, una
stufa di coltura, recinti per gli animali. un impianto radiologico per le
diagnosi e infine una sala di autopsia.
Il direttore dell'Ospedale, il dottor Moultanowsky, e il primario della
clinica, il chirurgo.
Altri chirurghi, un frmacista e varie signore e signorine che appartengono alla croce rossa completano il personale di questo ospedale galleggiante.
Per questo dissi prima che questa nave-ospedale non manca neppure
del pi moderno nella dotazione di questi istituti.
La cortesia dei medici di bordo, specialmente del Dr Moultanowsky e
del Dr L. Kissel, ci hanno ammirati altrettanto quanto le eccellenti
condizioni della nave. Tutto armonioso e completo.
Durante la nostra visita non vediamo altra arma bianca che gli
strumenti e i bisturi dell'arsenale chirurgico; non vediamo n una
rivoltella n un fucile. Che contrasto tra questa nave e le altre della flotta,
irte di cannoni, pieni all'interno di siluri! La verit che questi ultimi
vomitano dalle centinaia di bocche da fuoco la distruzione per gli uomini
e le fabbriche, mentre l'Orel e le navi della sua classe prodigano agli
sfortunati soldati il balsamo consolatore della scienza e l'amore immenso
dell'umanit progressiva e benefica.
Perch devono esserci queste ecatombi volontarie dei popoli? Senza di
esse, l'Orel e le navi similari so1cherebbero i mari non per rimediare ai
disastri delle guerre ma per assistere gli invalidi della natura.

DR MARTlNEZ VARGAS

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ESCURSIONE AL LABORATORIO ARAGO


di Banyuls-sur-Mer
Domenica 30 del10 scorso ottobre, approfittando dall'occasione offerta
dalla gita del Dr De Buen con i suoi studenti universitari, prima delle
cinque del mattino si trovavano alla stazione ferroviaria della Francia il
direttore, i professori e una sezione di alunni, bambini e bambine, della
Escuela Moderna, disposti a fare una escursione a Banyuls-sur-Mer,
Francia, Pirenei Orientali.
InstalJati sul treno traboccanti di allegria ebbe inizio il viaggio. quando
la luce del giorno permise di soddisfare il vivissimo desiderio che provavano i gitanti. che per la maggior parte non si erano mai allontanati da
Barcellona, di vedere e ricevere nuove impressioni, ammirarono le bellezze del paesaggio: campi coltivati, boschi, campi di grano, montagne
perdute nelle brume del lontano orizzonte, fabbriche, villaggi situati
lungo il percorso o lontani, strade, fiumi, ponti, tutto passava rapidamente
dinanzi ai loro occhi, provocando sensazioni grate e profonde. Quanto
vedevano e meritava di essere considerato per la sua bellezza speciale,
per il lavoro che rappresentava, per la sua utilit e anche come ricordo
storico, veniva spiegato dagli insegnanti. Cos, arrivando a Cardedeu,
ricordarono la presa della citt dai carlisti che, dopo avere accettato di
risparmiare le vite, entrarono e fucilarono i suoi difensori. Triste effetto
delle guerre civili in cui le nazioni, divise in due fazioni inconciliabili,
disputano con rabbia non per la libert ma a difesa del tiranno di loro
preferenza. Non meno tristi considerazioni provoc la vista di Gerons,
malgrado i suoi bei dintorni, dove disumani odi internazionali produssero
atti crudeli che tuttavia, ad onta della nostra civilt, vengono definite
gloriose, quando sono prodotto di epoche lontane e indegne da chi si
propone di realizzare la fratellanza umana. Dopo aver ammirato, in modo
frammentario per il terreno accidentato, il bellissimo panorama formato
dalle vette dei Pirenei, il capo di Creus e il Mediterraneo, arrivammo alla
galleria internazionale in cui eravamo di qua dei nazionali e pochi attimi
dopo, all'altro lato, eravamo gi stranieri; tutto perch coloro che tracciano le frontiere con la punta della spada avevano disposto che l doveva
spezzarsi la solidariet umana, ossia quel legame che, se lo si chiama religione, pretenderebbero invano di formare i sacerdoti, ma che senza
proporselo realizza la scienza, distribuendo la conoscenza senza distinzione di razza o di nazionalit.
Respirando in un'altra nazione la stessa brezza mediterranea e
illuminato dall'unico sole che il1umina e vivifica il nostro pianeta,
neppure la leggera differenza di lingua che offre ai catalani la lingua
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degli antichi rosellonesi ci avrebbe ricordato la nostra estraneit, se non


avessimo visto bandiere di altro colore, gendarmi e doganieri, degni
emuli dei civili e dei carabinieri, tutti stipendiati da istituzioni oppressive
per attuare i loro fini.
Arriviamo a Banyule e in un albergo situato sulla spiaggia ci
riposiamo e mangiamo.
Al pomeriggio, dopo una passeggiata per il paese e per la spiaggia,
visitiamo in compagnia del Dr De Buen il Laboratorio Arago, dove
vediamo l'acquario, ottima collezione di specie marine viventi esposte
con metodo scientifico per renderne pi utile lo studio.
Di ritorno in albergo, mangiamo e poi, dopo un'allegra festa in cui
riassumiamo le impressioni del giorno ci ritiriamo a riposare.
Alla mattina seguente di prima ora tutti gli escursionisti erano pronti
per iniziare una gita marittima sul Roland, vapore al servizio del
Laboratorio, ma lo imped lo stato del mare e cos, per sfruttare il tempo,
andammo al Laboratorio dove il Dr De Buen congratul la Escuela
Moderna di Barcellona perch era, non la prima istituzione scolastica
spagnola a visitare quel centro di sapere tanto frequentato da
rappresentanze scolastiche dei pi lontani paesi, ma la prima scuola della
Spagna a fare un'escursione scientifica e si rallegr di poterle attribuire la
missione che disimpegnava con quel gesto. Spieg quindi che gli animali
che abitano i mari si dividono in tre grandi gruppi, ossia:
lO i protozoi, formati da una sola classe di cellule la cui massa omogenea;
2 0 i mesozoi, composti da due classi di cellule, una che forma la parte
esterna e l'altra l'interna;
0
3 i metazoi, che constano di tre classi di cellule e formano gli strati
interno, centrale ed esterno.
I metazoi si suddividono in vari tipi, di cui spieg le caratteristiche dei
principali ossia:
lO le euspongee, tipo che comprende le spugne, formate da tre classi di
cellule che costituiscono l'endodermo o parte interna, il mesodermo o
mediana e l'esodermo o esterno;
2 0 i polipi, animali i cui nervi sono disposti attorno a un centro e la cui
bocca circondata da bracci mobili detti tentacoli;
3 0 gli equinodermi, animali con apparato vascolare e sistema nervoso e
scheletro esterno.
Il Dr De Buen fece l'esposizione dei caratteri speciali di queste diverse
specie con la chiarezza e il metodo che lo distinguono e concluse la conferenza tra la soddisfazione dell'uditorio.
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Dopo una passeggiata istruttiva per la spiaggia, mangiammo e poi ci


imbarcammo sul Roland che ci port a Port-Vendres. Lo stato del mare
non permise di compiere la dragatura, che era l'oggetto principale del
viaggio e ci si limit a compiere un sondaggio che dimostr che a quel
punto c'erano 47 metri di profondit e poich alcuni dei gitanti avevano
avuto il mal di mare, alla volta di Banyula la spedizione si divise, alcuni
andando per via terra e altri per mare. Riuniti tutti all'ancoraggio,
tornammo al Laboratorio per vedere gli effetti della fosforescenza e
quindi in albergo a cenare e a dormire.
La mattina seguente, dopo una passeggiata d'addio per la spiaggia e il
paese,facemmo il nostro ritorno a Barcellona, dove arrivammo alle sette
di sera, allegri e soddisfatti per avere partecipato a una gita che far
epoca nei ricordi pi importanti della nostra vita.
La comparazione tra lo stato dei paesi separati dalla frontiera ha
prodotto in tutti gli escursionisti infantili due impressioni:
lO che i terreni dedicati alle diverse cla'isi di coltivazione non avevano
recinti n ripari;
0
2 che l'aspetto generale del territorio francese migliore, pi bello e
pi pulito.
Non attribuirono queste circostanze alla diversit di regime politico,
sebbene lo abbiano espresso nello scritto in cui hanno riportato le loro
impressioni, ma a maggiore cultura popolare. Lasciando questa
valutazione al giudizio di ciascuno, concludiamo qui il resoconto di
questa escursione che vorremmo ripetere e vedere imitata da altre scuole.

IL CULTO DEI MORTI


Il giorno d'Ognissanti quello fissato perch la moltitudine accorra
nei cimiteri a depositare davanti a una nicchia o sopra una sepoltura degli
oggetti di gesso, di porcellana, di metallo e di altri materiali, che ostentano forme di croce, corona, palma, ecc. come segno di tristezza e dolore
e si assiste al ripugnante spettacolo che offrono: vedovi o vedove la cui
vita matrimoniale fu un lungo martirio, per cui la scomparsa del coniuge
era una vera liberazione; o eredi che, impazienti di godere la fortuna di
un essere che tardava ad abbandonare il mondo, ne salutarono il decesso
con un sospiro di soddisfazione, ostentando comunque in pubblico una
profonda afflizione. Non si risparmia neppure il cervello dei bambini inculcando loro sentimenti penosi sulla tomba di parenti sconosciuti da loro, dei quali hanno sentito poi parlare male.
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Di due cose. l'una: o si sente dolore per il defunto, o non si sente. Nel
primo caso basta conservare il ricordo che merita. ispirarsi ai suoi atti,
alla sua condotta se il caso, averlo sempre nel ricordo; nel secondo, dimenticarlo completamente.
Cosa significa questa esibizione di duolo, questi volti lugubri questa
profusione di ornamenti funerari che non sono altro, tutto sommato, che
un pretesto di ostentazione?
Che l credenti, coloro che vivono sotto il dominio del clero e da esso
sono considerati suoi servi, si dedichino a queste pratiche
comprensibile, ma che dei liberi pensatori, materialisti e atei li imitino
incomprensibile.
Si obietta che a parte le pratiche religiose vi il culto dei morti; ma
che significa questo insieme di parole?
Quando la vita si ritirata dal nostro corpo, quando giacciamo inerti e
senza l'alito vivificatore, diventiamo inutili e fastidiosi e allora il nostro
cadavere, che non tarda ad entrare in decomposizione, ha ben poco di
"venerabile". Il culto dei morti quindi un errore, un controsenso. I morti
non hanno bisogno di omaggi in nessun luogo in nessun momento, n
mai l'hanno reclamato e la farsa che si rappresenta sulla loro tomba li lascia veramente freddi.
La festa di cui si parla in primo luogo una festa della Chiesa,
sebbene sia di origine pagana, come tutte quelle che questa celebra;
perch noto che questa "potenza" non mai brillata per proprio ingegno
e si accontentata di adattarsi e appropriarsi di costumanze precedenti. I
greci, i romani, i druidi gallesi celebravano feste annuali di
commemorazione, ma in date diverse; fino a che un tale Oditon, abate di
Cluny, nel 998, la istitu nel cristianesimo nella forma seguente: si fece
girare la voce che i demoni si lamentavano del fatto che le donazioni di
persone pietose e le orazioni dei preti impedivano loro di tormentare i
condannati. Allora il tale Oditon decret che in tutti i conventi dell'ordine
si consacrasse il2 novembre alla recitazione di orazioni per i defunti.
Inutile aggiungere che le elemosine e le richieste di orazioni affluirono
da ogni parte e altri ordini seguirono questo prezioso esempio. Alcuni
storici religiosi riferiscono, non dimeno, che il clero secolare si rifiut di
applicare lo statuto dell'abate di Cluny, ma col tempo cambi parere
perch alla fine il clero regolare e quello secolare si sono messi d'accordo
con un obiettivo interessato, naturalmente, ad esortare i fedeli a ricordarsi
dei loro morti. Si veda, a riprova di questo, ci che accadde in Francia.
Alcuni anni fa era moda nella vicina Repubblica manifestare
sentimenti per i morti sia nel giorno della festa dei defunti che per la
cerimonia delle esequie, con l'acquisto esagerato di fiori naturali, di cui si
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faceva in tali ricorrenze un vero abuso, e siccome il costo dei fiori


aumentava notevolmente, si risparmiava sul costo delle messe.
Ma la Chiesa si ribell contro questo procedimento; e se trova
opportuno fare concorrenza a coloro che pagano il permesso fabbricando
e vendendo confetture, pillole, liquori, polveri dentifricie, cioccolatini,
ecc. ecc., vede di malocchio chi li privi del pi gratuito dei suoi benefici e
di conseguenza, in un'arringa sublime (in difesa dei suoi interessi
particolari), anatemizz la pregiudiziale usanza di spendere somme
enormi in puerilit che non offrono so11ievo alcuno ai defunti e servono
solo per soddisfare un folle orgoglio e una insaziabile vanit, mentre la
pi infima messa (ce ne sono delle classi secondo la tariffa), la pi
piccola indulgenza, gli sarebbero pi utili. E si veda il risultato:
quest'anno le belle mondane hanno seguito il consiglio che gli stato
dato dal pulpito e hanno trascurato i fiori per le orazioni e i predicatori
giubilano per il successo raggiunto anche se cos hanno rovinato i fioristi,
cosa che importa poco alla carit cristiana.
Come si vede, si tratta solo di una questione di commercio in cui
morti servono da pretesto.
Le persone sensate non possono seguire la stessa via.
Non pi razionale e giusto non eternarsi nel passato sterile e
considerare, al contrario, il presente e prepararsi per l'avvenire? AI culto
dei morti, opera oscura e sterile, occorre sostituire l'apprezzamento dei
vivi, ispirandosi al principio della solidariet; conviene dedicare i
pensieri e gli atti a coloro che lottano, a coloro che soffrono e invece di
rendere omaggio, dopo la morte, ad un cadavere, cercare di conservare la
vita rendendola il pi gradevole e bella possibile.

L.B.

MEDITINO I REPUBBLICANI!
La lettura della seguente lettera si presta a tristi considerazioni: da essa
si vede che ci sono uomini che si chiamano repubblicani e come tali si associano per dare luogo a opera indegna di convenzionalismo opportunista.
Questi repubblicani che si trovano tanto sottomessi all'abitudine
religiosa, formando la la<;;tra salvatrice di ogni reazione, devono essere

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considerati nemici per tutti i radicali rivoluzionari senza distinzione di


matrice.
Ecco la lettera:
Signor direttore della Escuela Moderna
Egregio signore:
Le faccio presente che ho presentato le dimissioni da Direttore della
scuola libera di..., essendo rimasto solo con 13 allievi nella scuola ed
essendo composta la Giunta di Istruzione del Centro Repubblicano da
individui che tutti inviano, compreso il Presidente, deputato Signor. .. , i
propri figli alte scuole religiose.
Ieri l'altro stata tenuta l'assemblea generale che ha trattato solamente
della scuola; il giovane letterato signor..., difese con grande eloquenza e
profondit di concetti l'insegnamento scientifico, attaccando duramente la
Giunta, tacciandola di essere pagliaccia, ipocrita e liberticida; dopo un
dibattito molto animato stato posto ai voti se tutti i soci fossero o no
obbligati a mandare i figli alla scuola del Centro. Per 40 voti contro 8 fu
convenuto che restavano liberi di inviarli alla scuola se lo desideravano;
si astenne dal votare la maggioranza, poich il centro ha oltre 200 soci.
I genitori degli alunni che vengono alla scuola si sono battuti perch non
me ne andassi, visti gli enormi progressi dei figli, e i signori ... e altri
hanno affermato che se crollasse la scuola si ritirerebbero dal Centro.
Spinto da ci, ieri il segretario del centro mi ha supplicato di ritirare le
dimissioni; (l'avverto che vot con i 40). lo feci presente che ci dipendeva da quanto risultava dai particolari, visto che venivo per insegnare a
40 alunni e non a 13.
Oggi il signor deputato ha avuto il cinismo di dirmi che avrei potuto insegnare la religione; gli ho risposto come meritava.
Resto in attesa di una risposta a quanto sopra ecc. ecc.

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CONFERENZE DELLA ESCUELA MODERNA


Il Dr De Buen, direttore della Escuela, insegnanti e una sezione di
alunni hanno compiuto domenica 30 ottobre un'escursione scientifica a
Banyule; per questo motivo la conferenza del giorno venne tenuta dal Dr
Martinez Vargas, che spieg i pericoli principali che minacciano la vista.
Indic come primo l'oftalmia purulenta, infermit infettiva che
aggredisce i neonati e che, trascurata al suo insorgere, causa la cecit in
proporzione terrificante. Secondo una statistica rile:vata dieci anni fa, a
causa di essa vi sono stati in Europa oltre 30.000 ciechi, di cui 5000 in
Spagna, numero superiore a quelli delle altre nazioni.
Una goccia di pus in un occhio, che la madre suole ripulire con una
goccia del proprio latte, il che di grave pregiudizio in quanto il latte
favorisce il microbo infettivo anzich distruggerlo, cosa che si ottiene
soltanto con l'assistenza sanitaria e la pulizia con acqua pulita o
disinfettata.
Il secondo pericolo lo strabismo, infermit o VIZIO provocato
dall'irregolarit dei nervi ottici che operano in senso divergente.
Il terzo l'oftalmia granulosa, infermit altamente infettiva che
provoca stragi nelle scuole in cui si trascurano i precetti igienici.
Parlando delle precauzioni necessarie in certe professioni, segnal il
pericolo in cui incorrono gli addetti alle caldaie e i fonditori che si
trovano a contatto col calore e con la luce vivissima del ferro fuso o delle
caldaie, che producono iI distacco interno della retina e con esso la
lacrimazione e la cecit.
Nel corso della conferenza un bambino ospite da un'altra scuola
svenne e, assistito dal medico conferenziere, che fece ricorso alla cassetta
dei medicinali, il paziente riprese ben presto i sensi.
La conferenza ebbe termine con la vista al microscopio del microbo
dell'oftalmia granulosa, da parte di alunni e del pubblico.

*******
Il giorno 6 il Dr De Buen inizi l'annunciato corso di geografia fisica.
Diede la definizione della geografia come descrizione generale della
terra e enumer le diverse denominazioni che si applicano in questa
scienza in relazione agli obiettivi speciali cui si dedica: da qui il nome di
astronomica quando si considera la terra come facente parte del mondo
siderale; politica quando si riferisce alle divisioni nazionali; storica,
commerciale, agricola, minerale, ecc. secondo i diversi obiettivi indicati
con queste qualificazioni.
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Senza rinunciare allo studio di nessuna di queste divisioni, che avr


luogo nei corsi successivi, il presente tratter esclusivamente della geografia fisica ossia dell'atmosfera, della descrizione dei continenti, delle
isole, delle catene montuose, dei mari, dei laghi e dei tiumi, dimostrando
che questi diversi modi di essere e queste svariate forme sono prodotto di
leggi invariabili che regolano l'Universo e che, essendo come sono, non
possono essere altrimenti .
Dichiar, a titolo di affermazione dimostrativa che potr essere
comprovata con studi successivi, che tutto l'esistente, solido, liquido,
gassoso o vivente - quattro elementi che ricordano la divisione
fondamentale degli antichi - occupa il posto che, imposto dalla gravit,
corrisponde alla sua densit: i materiali pi densi formano il nucleo
terrestre, i meno densi la superficie e i gassosi galleggiano nell'atmosfera.
Il corso si divider nello studio dell'atmosfera, dell'aria, della terre e
delle acque doJci stagnanti o correnti.
Concluse l'incontro leggendo la traduzione di un articolo di Massimo
Gorki, intitolato "L'Uomo e la Ragione", inserito nel presente numero.

*******
Il giorno 13 il Dr De Buen dissert dell'atmosfera, considerandola
coma una massa aerea di circa ottanta leghe di altezza nella sua massima
elevazione, che circonda la Terra, composta da una quinta parte di
ossigeno e di quattro quinti di azoto, componenti che si consideravano
unici fino a quando esperimenti recenti non hanno segnalato l'esistenza di
altri corpi non ancora conosciuti ma il cui studio prosegue con interesse e
costanza.
Spieg che l'aria suscettibile di presentarsi come corpo solido,
liquido e gassoso e nelle sue componenti ordinarie si trovano corpi in
questi tre stati. Consider l'aria in contatto immediato con la superficie
della Terra, in relazione con le cime pi elevate e nelle grandi elevazioni,
lontane dal contatto terrestre, studi realizzati da gitanti e aeronauti ispirati
dall'amore per la scienza e per l'umanit e che hanno acquisito dati
utilissimi a costo di tante vite e, altrimenti, di grandi rischi e sacrifici.
Parl di alcune superstizioni, figlie dell'ignoranza, che esistono a
proposito della cosiddetta pioggia di sangue o neve rossa, fenomeni
causati dalla traslazione aerea di organismi microscopici che precipitano
a terra con la pioggia o con la neve. Parl dell'aria come veicolo di
trasmissione di germi infettivi e concluse con gli opportuni avvertimenti
igienici.

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