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Insegnamento scientifico
N 3
Insegnamento razionale
BOLLETTINO
della Escuela Moderna
LA MENZOGNA
Tra i difetti che si manifestano prevalentemente nell'infanzia imprudenza. mancanza di applicazione, sfrenato attaccamento al gioco,
ecc. - ne prevale uno che richiama pi degli altri l'attenzione delle madri
e che ricorre molto spesso come tema delle loro conversazioni. Questo
difetto la menzogna.
Chi pi chi meno, tutti abbiamo avuto occasione di sentirle esprimersi
all'incirca in questi termini sui figli, maschi o femmine: "Non cattivo;
ma mi strugge vedere che mente di continuo." E l'interlocutore rincara la
dose, dicendo che altrettanto gli succede con i propri.
Questo fatto non dovrebbe sorprenderci e se ci prendiamo la briga di
ragionare, riconosceremo facilmente che non potrebbe essere altrimenti,
perch si tratta di un difetto che la famiglia, prima educatrice del bambino, inculca per prima.
Non n paradosso n esagerazione; il fatto assolutamente certo e
andiamo ad esaminarlo insieme.
Si pu ben dire che esistono poche case dove, quando un piccolo si
mostra indocile o esigente, non si ricorra alla minaccia dell 'Orco che,
dicono, si mangia i bambini cattivi, impressionando i bambini con una
menzogna grossa; o del diavolo, personaggio adorno di corna, artigli e
coda, che li prender per cuocerli nella caldaia infernale, affermazione
pi stupida della precedente perch a nessun mortale stata data
occasione sinora di vedere da vicino o da lontano questo mostro
ripugnante, i cui tratti e strana conformazione sono descritti in modo cos
dettagliato; e diciamo affermazione pi stupida in quanto l'orco si pu
spiegare con l'idea del cannibalismo, mentre il diavolo non altro che il
prodotto di una immaginazione demente.
Accade anche spesso che la madre permetta che la balia o una
domestica racconti a un auditorio infantile storie di spettri in cui figurano
streghe, gnomi, ecc. che offendono la realt delle cose in quanto tutta
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L'UOMO E LA RAGIONE
Vi sono ore che pesano per la fatica dello spirito. Nel corso di esse
sorgono le ombre nella memoria e infondono il freddo nel cuore, mentre
il pensiero, come impassibile sole d'autunno, illumina con indifferenza il
terribile caos delle cose senza elevarsi n produrre calore. In queste ore
cos tristi, evoco, con la forza dell'immaginazione, la maestosa figura
dell'Uomo.
I
L'Uomo!... Un sole irradia nel mio petto e alla sua brillante luce, immensa come l'universo, l'Uomo, tragicamente bello, progredisce tranquillamente e sale con lentezza.
Vedo la sua fronte illuminata dall'orgoglio. Nei suoi occhi limpidi e
profondi vedo i raggi della Ragione intrepida e formidabile, di questa Ragione che ha penetrato l'armonia prodigiosa dell'universo, di questa
grandiosa forza che quando decade crea divinit e quando si esaspera li
abbatte.
Perso nei deserti insondabili dell'universo, solo su questo grano di
terra che con rapidit vertiginosa si dirige, con oscura finalit, verso gli
abissi dell'infinito; tormentato dal pungente problema del "perch
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enigmi della Vita, illumina i tenebrosi misteri della Natura e il cupo caos
del suo cuore.
La libera amica dell'Uomo, la Ragione, rivolge ovunque il suo sguardo
acuto e vigilante e toglie ogni velo senza riguardi: l'Amore con i suoi
astuti sotterfugi, con il suo desiderio di impossessarsi dell'amato, con
l'aspirazione ad umiliarsi e ad umiliare e, dietro essa, assumendo la sensualit il suo volto ripugnante; la Speranza, impotente e timida, sostenuta
dalla sorella la Menzogna, che anima Arlecchino, che consola di tutto e
tutti inganna con la sua eloquenza.
La Ragione discerne la gentilezza ipocritamente calcolata
nell'avvizzito cuore dell'Amicizia, le sue curiosit crudeli e frivole, le
macchie putrefatte dell'Invidia e sopra di esse i germi della Calunnia.
La Ragione vede chiaramente il potere del nero Odio e sa che, se lo
liberasse, distruggerebbe tutto sulla Terra senza tenere conto delle eterne
lotte della Giustizia.
La Ragione vede nella Fede immobile la vergognosa sete del potere,
che tende a soggiogare tutti i sentimenti e aguzza gli artigli del fanatismo;
vede che le ali intorpidite della Fede sono impotenti e che i suoi occhi
vacui sono ciechi. Finch lotta con la Morte, con questa forza sterile e
stupidamente feroce che si erge ripugnante e pretende di distruggerla.
La Ragione, libera e immortale, capace di trarre l'Uomo dall'animale,
creatrice di divinit, sistemi e scienze, risulta la chiave degli enigmi
dell'universo.
Per la Ragione, la Morte come il cenciaiolo che passa e raccoglie nel
suo ripugnante sacco gli stracci, gli avanzi e, quando pu, alla rinfusa,
qualcosa di utile e vivicante.
Con l'odore nauseante delle sue putrefazioni e coperta di una cappa di
orrore, impassibile e muta, la Morte si erge dinanzi all'Uomo come
enigma lugubre; ma la Ragione, creatrice per s e serena come il sole,
piena di ardente audacia e con la degna certezza dell'immortalit, studia,
analizza minuziosamente la Morte.
Cos marcia l'Uomo ribelle, attraverso le penose tenebre degli enigmi
dell'esistenza, avanti e in alto, sempre pi in l e sempre pi in alto.
Il
scenza limitata; che la Ragione debole, che l'Audacia sacrilega ridicola e che, malgrado tutto deve morire.
Questa perfida canzone gela il suo cuore lacerato; il dubbio penetra
nel suo cervello e ai suoi occhi spunta una lacrima di vergogna.
Ah!, allora, se l'orgoglio non lo spinge alla ribellione, la paura della
Morte lo serra indifeso nella prigione della Fede. L'Amore, sorridente del
suo trionfo, lo avvinghia nelle sue carezze, nascondendogli, sotto illusorie promesse, la triste impotenza di essere libero e il vorace despotismo
dell'istinto.
La menzogna audace e la speranza timida si alleano per dipingergli le
dolcezze della Tranquillit, la pacifica Letizia della sottomissione, addormentando il suo spirito con parole dorate, soffocandolo nella melma
del languore e consegnandolo infine agli artigli della Noia, suo figlio.
Sotto la suggestione dei suoi sensi, l'Uomo permette che invada il suo
cervello e il suo cuore il soave veleno della Menzogna, che gli insinua
che nulla al mondo superiore al recinto dove si sazia della soddisfazione di s stesso.
Ma la Ragione difende l'Uomo, intavolando nel suo cuore una lotta
sanguinosa con la Menzogna; lo pungola senza piet; stuzzica incessantemente il suo cervello; lo tortura stringendolo con l'aspro desiderio di cercare la Verit, l'austera Verit della Vita, che cresce lentamente ma che
brilla nella notte degli errori come un fiore di fuoco.
E avviene che per qualche tempo l'Uomo si lascia avvelenare dalla
menzogna; allora crede che la felicit consista nell'avere il ventre pieno,
nel riposo e nelle minute comodit. La Ragione, prigioniera della
sensualit, abbassa tristemente le ali e cade in un profondo sonno.
Come una nebbia morbosa l'Apatia putrida, figlia del codardo Astio,
aleggia sopra l'Uomo, avvolge con polvere grigia il suo cervello,' il suo
cuore e i suoi occhi e l'uomo degenerato si converte in un animale senza
pensiero e senza vita; finch la ribellione non scatta in lui, si sveglia la
Ragione e riprende nuovamente la marcia.
III
Volto libero, degno, maestoso, l'uomo guarda intrepidamente la verit
viso a viso e esprime i suoi dubbi:
"Menti supponendomi impotente, che la mia conoscenza sia limitata;
aumenta, al contrario, incessantemente: lo so, )0 vedo, lo sento; cresce in
me. Vedo i1 progresso delle mie conoscenze con il crescere delle mie pene; se non crescesse, non soffrirei ogni giorno di pi; ma ad ogni passo
aumenta il mio desiderio e si ravvivano le mie sensazioni; vedo meglio e
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della sua potenza creatrice. Esser vissuto avere acceso qualche luce
sopra l'abisso dell'Ignoto; morire poi essere ricompensato.
"Non occorrono altre ricompense. Quali potrebbero essere? L'autorit
vergognosa e arrogante; la ricchezza pesante e stupida e la gloria la
preoccupazione nata dall'impotenza degli umani di concepire la propria
dignit e che poggia sull'abitudine di avvilirsi.
"Oh dubbi! Siete i pallidi riflessi della Ragione che vi genera e vi
nutre per esuberanza di forze. Verr il giorno in cui nel mio petto si
confonder il mondo dei sentimenti con la Ragione immortale in un solo
splendore creatore e immenso. Con esse scomparir nel mio spirito tutto
ci che oscuro, crudele e malvagio e allora sar uguale agli dei che la
mia Ragione cre e continua a creare."
IV
Ecco di nuovo l'Uomo libero e maestoso, che alza la fronte orgogliosa;
cammina con lentezza ma con passo fermo sulla polvere delle vecchie
preoccupazioni, solo nelle grigie tenebre degli errori. Dietro di lui la
cenere del passato in una nuvola formidabile e davanti si erge la moltitudine degli enigmi che lo attendono; sono innumerevoli come le stelle
nelle profondit del cielo. Per l'uomo non vi fine possibile; la sua peregrinazione non ha fine; va sempre avanti, sempre pi in l ...
MASSIMO GORKI
IMPRESSIONI DI UN MEDICO
Ho visitato la nave-ospedale Orel: mi fa pena il suo destino!
Perch questa istituzione, altrettanto scientifica che umanitaria, deve
andare a curare non gli invalidi della natura ma gli uomini lacerati dagli
uomini?
L'umanit non avr progredito a sufficienza finch la sua cultura
generale non la spinge a esecrare senza appello i partiti della distruzione
dell'uomo da parte dell'uomo, sia nella forma che ha presentato Sevilla
sia in quella che ha luogo nell'Estremo Oriente.
Finch si tollerano e si combinano questi barbari incontri, il servizio
sanitario sar indispensabile e la sua organizzazione una delle cure pi
delicate tra i preparativi al combattimento. E' stato e continua ad essere
lO
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Il servizio sanitario nella guerra navale pi complesso che in quella
terrestre: in questa, la solidit dell'ambiente, l'appostamento tattico del
soldato, il predominio della fucileria, costituiscono condizioni radicalmente diverse dalla guerra sul mare, dove i combattenti si trovano raggruppati in piccoli recinti; i proiettili di grande calibro agiscono per
esplosione e pi che i proiettili del nemico, aggrediscono il soldato i
pezzi, distrutti, fatti a schegge, le esplosioni della sua propria nave.
Per questo la flotta ha bisogno di un servizio sanitario pi complesso
dell'esercito. Deve consistere di due infermerie per ogni nave e di una o
pi navi-ospedale.
Nell'antichit le infermerie erano di facile installazione, al centro delle
navi; erano spaziose e accessibili da tutti i quartieri; ma nelle corazZate,
lo spazio essendo occupato da caldaie e depositi di carbone, sono state
installate in punti poco convenienti, in quanto oltre ad essere eccentriche,
la profusione di magazzini e di divisioni le rende inaccessibili in certi
momenti e poco meno che inutili i suoi servizi. Secondo le aspirazioni
moderne, in ogni nave devono esserci due infermerie: una a prua e l'altra
a poppa, non devono essere installate sotto.
E' asfissiante, bens sopra coperta e presso la sua unione con la
corazza verticale; devono avere comunicazione diretta con le batterie ed
essere separate dalle casse di trasporto delle munizioni; infine, e questa
una precauzione essenziale, non devono passarvi tubi del vapore, di
polvere o di granate, per i gravi incidenti che possono esserne provocati;
ne abbiamo un'amara esperienza con la Reina Cristina. Queste due
infermerie sono solo come posti di pronto soccorso, dove si praticher
solo la chirurgia di emergenza; l'altra, la trascendentale, deve essere
praticata nella nave-ospedale che accompagner la flotta.
Alla categoria di queste ultime appartiene l'Orel, ancorato nel nostro
porto. La croce rossa dipinta sul fondo bianco delle ciminiere annuncia a
distanza la sua missione umanitaria. Ha preso il suo nome dalla citt
russa che fece ricche elargizioni per pagare quasi in tutto il costo della
Il
nave. Come la nave-ospedale Relief (Soccorso), che i nordamericani vararono nelle acque di Santiago di Cuba, l'Orel era prima un vaporetto postale e in quanto tale stato equipaggiato in sei settimane per il suo
nuovo e benefico servizio. Vi sono state soppresse tutte le cabine salvo
quelle degli ufficiali; a prua e a poppa hanno lasciato due grandi recinti,
ciascuno diviso in due, a babordo e tribordo. In ciascuno di questi reparti
sono state piantate verticalmente delle aste di ferro sulle quali si appoggiano orizzontalmente delle reti metalliche con un materasso, che formano le lettighe per i feriti; queste girano su un asse orizzontale perch, con
il rullare della nave, non cada il ferito e si possono fissare e rendere immobili quando la nave ancorata.
Cos ci sono due piani di letti. Ciascuno di essi ha accanto un cestello
per la sputacchiera, il vaso e la brocca. Un condotto quadrangolare di
legno con alcune aperture che si possono chiudere corre lungo tutta la
sala all'altezza del soffitto e messo in comunicazione con un ventilatore
elettrico, aspira costantemente l'aria rarefatta della sala; cos si stabilisce
una ventilazione continua.
Questi quattro reparti raggruppano circa 450 letti; ciascuno di essi
serve alla funzione necessaria, gabinetti e ritiri portatili, bagni fissi e
portatili di tela impermeabile, una saletta per le cure semplici e una
tisaneria per il pi indispensabile. Vi una sezione di cuccette inglesi, le
cui corte sponde possono essere abbassate per i feriti pi gravL
Sebbene oggi non sia molto frequente l'erisipela, vi una sezione di
letti completamente isolati per gli affetti di questa malattia; e ce n' un
altro per i contagiosi. Ogni sezione di queste ha una sua apposita saletta
di cura, bagno, tisaneria e gabinetti.
L'essenziale di questa nave la sua sala chirurgica. Si pu senz'altro
dire che perfetta. La sala pi moderna dell'ospedale pi recente non la
supera, n per luce naturale o artificiale, elettrica, fissa e trasmissibile.
Sopra coperta e al centro esistono due reparti, uno sopra l'altro.
All'interno vi sono quattro tavoli per le cure minori: vi una profusione
di lavabo, lavandini, di depositi di soluzioni. Come particolare di assoluta
previdenza, si vedono grandi vasi verticali per soluzioni antisettiche dove
entrano comodamente le braccia dell'operatore per disinfettarle dopo il
lavaggio. Sopra questa sala ce n' un'altra per le operazioni pi delicate e
complesse, con la sua magnifica tavola operatoria in metallo nichelato,
con movimenti in tutte le direzioni, una fissa, coperta di metallo. serve
per gli strumenti; vari sterilizzatori per tavola portatile con dei vani
completano la dotazione.
La parte superiore, di vetro, d un'abbondante provvista di aria in 'Caso
di incidente anestetico. L'arsenale chirurgico abbondante e non pu
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DR MARTlNEZ VARGAS
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Di due cose. l'una: o si sente dolore per il defunto, o non si sente. Nel
primo caso basta conservare il ricordo che merita. ispirarsi ai suoi atti,
alla sua condotta se il caso, averlo sempre nel ricordo; nel secondo, dimenticarlo completamente.
Cosa significa questa esibizione di duolo, questi volti lugubri questa
profusione di ornamenti funerari che non sono altro, tutto sommato, che
un pretesto di ostentazione?
Che l credenti, coloro che vivono sotto il dominio del clero e da esso
sono considerati suoi servi, si dedichino a queste pratiche
comprensibile, ma che dei liberi pensatori, materialisti e atei li imitino
incomprensibile.
Si obietta che a parte le pratiche religiose vi il culto dei morti; ma
che significa questo insieme di parole?
Quando la vita si ritirata dal nostro corpo, quando giacciamo inerti e
senza l'alito vivificatore, diventiamo inutili e fastidiosi e allora il nostro
cadavere, che non tarda ad entrare in decomposizione, ha ben poco di
"venerabile". Il culto dei morti quindi un errore, un controsenso. I morti
non hanno bisogno di omaggi in nessun luogo in nessun momento, n
mai l'hanno reclamato e la farsa che si rappresenta sulla loro tomba li lascia veramente freddi.
La festa di cui si parla in primo luogo una festa della Chiesa,
sebbene sia di origine pagana, come tutte quelle che questa celebra;
perch noto che questa "potenza" non mai brillata per proprio ingegno
e si accontentata di adattarsi e appropriarsi di costumanze precedenti. I
greci, i romani, i druidi gallesi celebravano feste annuali di
commemorazione, ma in date diverse; fino a che un tale Oditon, abate di
Cluny, nel 998, la istitu nel cristianesimo nella forma seguente: si fece
girare la voce che i demoni si lamentavano del fatto che le donazioni di
persone pietose e le orazioni dei preti impedivano loro di tormentare i
condannati. Allora il tale Oditon decret che in tutti i conventi dell'ordine
si consacrasse il2 novembre alla recitazione di orazioni per i defunti.
Inutile aggiungere che le elemosine e le richieste di orazioni affluirono
da ogni parte e altri ordini seguirono questo prezioso esempio. Alcuni
storici religiosi riferiscono, non dimeno, che il clero secolare si rifiut di
applicare lo statuto dell'abate di Cluny, ma col tempo cambi parere
perch alla fine il clero regolare e quello secolare si sono messi d'accordo
con un obiettivo interessato, naturalmente, ad esortare i fedeli a ricordarsi
dei loro morti. Si veda, a riprova di questo, ci che accadde in Francia.
Alcuni anni fa era moda nella vicina Repubblica manifestare
sentimenti per i morti sia nel giorno della festa dei defunti che per la
cerimonia delle esequie, con l'acquisto esagerato di fiori naturali, di cui si
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L.B.
MEDITINO I REPUBBLICANI!
La lettura della seguente lettera si presta a tristi considerazioni: da essa
si vede che ci sono uomini che si chiamano repubblicani e come tali si associano per dare luogo a opera indegna di convenzionalismo opportunista.
Questi repubblicani che si trovano tanto sottomessi all'abitudine
religiosa, formando la la<;;tra salvatrice di ogni reazione, devono essere
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Il giorno 6 il Dr De Buen inizi l'annunciato corso di geografia fisica.
Diede la definizione della geografia come descrizione generale della
terra e enumer le diverse denominazioni che si applicano in questa
scienza in relazione agli obiettivi speciali cui si dedica: da qui il nome di
astronomica quando si considera la terra come facente parte del mondo
siderale; politica quando si riferisce alle divisioni nazionali; storica,
commerciale, agricola, minerale, ecc. secondo i diversi obiettivi indicati
con queste qualificazioni.
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Il giorno 13 il Dr De Buen dissert dell'atmosfera, considerandola
coma una massa aerea di circa ottanta leghe di altezza nella sua massima
elevazione, che circonda la Terra, composta da una quinta parte di
ossigeno e di quattro quinti di azoto, componenti che si consideravano
unici fino a quando esperimenti recenti non hanno segnalato l'esistenza di
altri corpi non ancora conosciuti ma il cui studio prosegue con interesse e
costanza.
Spieg che l'aria suscettibile di presentarsi come corpo solido,
liquido e gassoso e nelle sue componenti ordinarie si trovano corpi in
questi tre stati. Consider l'aria in contatto immediato con la superficie
della Terra, in relazione con le cime pi elevate e nelle grandi elevazioni,
lontane dal contatto terrestre, studi realizzati da gitanti e aeronauti ispirati
dall'amore per la scienza e per l'umanit e che hanno acquisito dati
utilissimi a costo di tante vite e, altrimenti, di grandi rischi e sacrifici.
Parl di alcune superstizioni, figlie dell'ignoranza, che esistono a
proposito della cosiddetta pioggia di sangue o neve rossa, fenomeni
causati dalla traslazione aerea di organismi microscopici che precipitano
a terra con la pioggia o con la neve. Parl dell'aria come veicolo di
trasmissione di germi infettivi e concluse con gli opportuni avvertimenti
igienici.
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