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7.7 La rivelazione gas nei laboratori di analisi.

In molti impianti chimici e petrolchimici sono presenti dei Laboratori


di Analisi che, per la loro funzione e configurazione e per la
presenza di personale, richiedono una cura particolare per quanto
riguarda la scelta ed il posizionamento di rivelatori di gas.
Un laboratorio, per ragioni di sicurezza, deve preferibilmente essere
ubicato a piano terra, deve essere progettato per trattare in
maniera sicura ed efficiente i campioni in arrivo e le relative analisi
mantenendo condizioni adeguate per il personale e per le
apparecchiature installate.
Particolare cura deve essere posta, ad esempio, nel
dimensionamento del sistema di ventilazione e condizionamento
(HVAC) in particolare, per lo smaltimento di fumi e vapori
attraverso le cappe aspiranti.
Oltre ai fluidi di servizio che devono essere messi a disposizione nel
laboratorio (aria strumenti, acqua demineralizzata, etc.), devono
essere previste anche linee di arrivo per diversi gas sia da
analizzare che per il funzionamento degli analizzatori installati (Elio,
Idrogeno, Azoto, Gas combustibili, etc.).
Le bombole di gas sono, normalmente, installate in uno shelter,
allesterno del laboratorio, mentre i manifolds di distribuzione, le
valvole di riduzione pressione, le valvole di intercettazione e la rete
di tubazioni, che costituiscono il sistema di distribuzione si trovano
principalmente allinterno del laboratorio di analisi fino a
raggiungere le postazioni degli operatori.
Dopo questa premessa, le problematiche che emergono possono
essere riassunte come di seguito indicato:
Punto 1
Punto 2
Punto 3
Punto 4

Necessit di rivelazione gas combustibili e tossici, in


2oo2, sullair intake del sistema HVAC.
Necessit di rivelazione perdite gas combustibile sulle
linee che entrano nel laboratorio.
Necessit di rivelazione perdite di idrogeno sulle linee
che entrano nel laboratorio.
Necessit di rivelazione perdite di azoto sulle linee che
entrano nel laboratorio (verifica per sotto
ossigenazione O2).

Le soluzioni proposte possono essere:


Punto 1
Attenersi alle normali procedure (vedi precedente
paragrafo 7.4).

Punto 2

Disporre una coppia di rivelatori di gas combustibili, in


logica 2oo2, sopra le linee, una volta noto il percorso,
in posizione adeguata che tenga conto della densit del
gas rispetto allaria.

Punto 3

Disporre una coppia di rivelatori di H2, in logica 2oo2,


con sensori sopra il controsoffitto e trasmettitori sotto
il controsoffitto.
Il numero di coppie da installare sar definito quando
sar disponibile la planimetria del laboratorio con
indicate le postazioni operatore.

Punto 4

Disporre una coppia di rivelatori di O2, in logica 2oo2,


in ambiente, ad altezza uomo, in ogni postazione
operatore con preallarme per O2 20% ed allarme per
O2 18%.

Conclusioni:

La logica di intervento in 2oo2 prevede il degrado ad 1oo2


nel caso uno dei due rivelatori sia guasto.

Le azioni conseguenti al verificarsi di una logica 2oo2


possono comportare:
- Shut-down del sistema HVAC, non consentito il ricircolo.
- Attivazione del sistema di estrazione e mandata aria per il
lavaggio dei locali.
- Intercettazione delle linee azoto dalle bombole di azoto
liquido.
- Intercettazione delle linee idrogeno.
- Spegnimento di tutte le apparecchiature elettriche ed
elettroniche che non sono in versione explosion proof.
- Attivazione degli allarmi acustici e visivi sia allinterno che
allesterno del laboratorio.
- Visualizzazione allarmi su altri sistemi (DCS, mimici, etc.).

7.4 Criteri di installazione dei rivelatori in impianto


La rivelazione di incendio, nelle zone di impianto, affidata alle
seguenti tipologie di apparecchiature:

Una coppia di cavi termosensibili, il cui funzionamento


descritto al paragrafo 6.3, paralleli fra loro e sostenuti
entrambi da un cavetto di acciaio al quale sono fissati
mediante fascette disposte a 500 mm una dallaltra, il tutto
sostenuto da supporti di ferro e relativi tiranti.

Una rete di tappi fusibili, il cui funzionamento descritto al


paragrafo 6.3, costituita da un circuito chiuso con aria in
pressione a circa 10 bar, la cui configurazione deve essere
tale da proteggere adeguatamente lapparecchiatura
individuata.
Tale rete deve essere opportunamente supportata da una
struttura dedicata od utilizzando strutture esistenti e deve
essere collegata ad un proprio barilotto aria il cui compito
quello di compensare eventuali perdite lungo la rete evitando
lintervento improprio del pressostato di minima che
causerebbe lapertura accidentale della valvola a diluvio del
sistema antincendio.
Da un punto di vista pratico, oltre a seguire le istruzioni della
Norma API 14 C, riportate al paragrafo 6.3, utile verificare i
tipici di installazione dellufficio ANT, in quanto il percorso
della rete dei tappi fusibili deve correre parallelo alla rete
tubazioni acqua che porta gli ugelli erogatori.

I rivelatori di fiamma, del tipo UV/IR, montati su palina o


fissati a strutture esistenti mediante un supporto orientabile,
fornito dal costruttore, che consente di orientare
correttamente il cono di visione il cui asse centrale deve
essere puntato sullapparecchiatura da proteggere, tenendo
conto dellapertura del cono di visione e della distanza tra
rivelatore ed apparecchiatura.

Le apparecchiature manuali di rivelazione incendio (pulsanti


manuali di allarme) di tipo convenzionale (non indirizzabili),
in esecuzione Explosion Proof, installati su uno o pi loop
aperti oppure con collegamento punto a punto alla centrale di
controllo.
Questi pulsanti devono essere installati su paline o strutture
esistenti ad una quota da terra variabole fra 1,1 m ed 1,4 m
(secondo le norme NFPA 72).

I primi tre tipi di apparecchiature descritte, di tipo automatico, sono


impiegate, in caso di rivelazione incendio, per generare segnali di
allarme, localmente ed in sala controllo, e per attivare, quando
previsti, sistemi di estinzione ad acqua o a schiuma comandando
lapertura delle valvole a diluvio dei sistemi stessi.
I pulsanti manuali di allarme, come dice il termine e come
prescrivono le norme internazionali, sono destinati a generare solo
segnali di allarme.
Lunica azione, normalmente associata allattivazione dei pulsanti
manuali di allarme, e comunque sempre auspicabile, quella di far
partire, automaticamente, le pompe dellacqua dellimpianto
antincendio.

La rivelazione gas, nelle zone di impianto, affidata alle seguenti


tipologie di apparecchiature:

I rivelatori puntiformi per gas infiammabili, montati su paline


o strutture esistenti, collegati al proprio trasmettitore in
maniera rigida o remota (mediante cavo preintestato da 3-5
m) nel caso in cui le condizioni ambientali nel punto di
piazzamento del sensore siano troppo gravose per
lelettronica del trasmettitore e per agevolare le operazioni di
manutenzione.

I rivelatori puntiformi per gas tossici (H2S) installati a circa


0,9 m dal terreno (di fatto, lH2S pi pesante dellaria e
quindi tende ad accumularsi verso il terreno, ma, nel
momento del rilascio, potrebbe essere mescolato con gas
naturale costituendo, quindi, un miscuglio pi leggero
dellaria).

I rivelatori lineari allinfrarosso per la rivelazione di gas


combustibili, costituiti dal trasmettitore e dal ricevitore,
installati a distanza, ciascuno corredato di una staffa di
montaggio, fornita dal costruttore, studiata per consentire
una regolazione fine dellallineamento delle due
apparecchiature una rispetto allaltra.

I rivelatori di O2 Oxygen Depletion, a cella elettrochimica,


installati ad un metro da terra, in ambienti confinati ed in
accordo a quanto descritto alla fine del paragrafo 6.6.

Nota 1:
Pu essere necessario limpiego di un filtro per proteggere
lelemento sensibile del rivelatore di gas dalla polvere e da sostanze
inquinanti anche se la presenza del filtro pu aumentare il tempo di
risposta del rivelatore e lumidit e la condensa possono otturare
completamente i pori del filtro stesso.
In altre parole la vita del filtro dipende dai fattori menzionati e pu
essere necessario ridurre lintervallo di tempo fra due manutenzioni
successive.
Nota 2:
Alcune applicazioni richiedono limpiego di flame arrestors
realizzati con metalli sinterizzati con fori capillari che possono
aumentare il tempo di risposta e creare problemi di corrosione ed
intasamento da polvere e condensa.
Il loro impiego si rende necessario, ad esempio, nel caso di
installazioni di linee di campionamento al limite fra aree classificate
e non classificate.
Nota 3:

In condizioni ideali, un rivelatore di gas dovrebbe essere calibrato


con lo stesso gas che chiamato a rivelare e misurare.
La calibrazione normalmente fatta usando bombole fornite dal
Costruttore.

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