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fine non fanno che confermare lambiguit dellessere di fronte alla vita ed al
mondo. Ma luomo deve avere anche e soprattutto la volont di resistere alla
tentazione di perdersi nel labirinto, persuaso che sia questa la sua sola possibilit
e condizione.
La stessa idea di smarrimento si evidenzia in un altro scritto pubblicato
precedentemente nel numero
Menab, Il mare
delloggettivit. In questo caso si tratta della perdita dellio, la calata nel mare
delloggettivit indifferenziata, senza che ci sia pi alcuno spazio per la
soggettivit. Parte infatti dallidea che larte sommerge il pubblico, annullando
lapprezzamento individuale, sopprimendo quindi lindividualit, lio. Il suo intento
quindi di passare dalla letteratura delloggettivit alla letteratura della coscienza
individuale. Ma in questo tortuoso itinerario interiore, Calvino giunge alla certezza
che lio non il soggetto unico della conoscenza del mondo. Scrive : Di solito si
pensa che lio sia uno che sta affacciato ai propri occhi come al davanzale di una
finestra e guarda il mondo che si estende in tutta la sua vastit, l davanti a lui.
Ebbene, c una finestra che si affaccia sul mondo. Di l c il mondo, e di qua?
Sempre il mondo, cosa altro volete
che ci sia?...forse
Scrive : Di solito si pensa che lio sia
uno che sta
affacciato ai propri
una
Calvino narratore
Il titolo infatti prende in conto il Calvino narratore, differenziandolo cos dal
giornalista e dal saggista. Calvino un brillante narratore, un vivacissimo
conteur, e questa caratteristica determinante nel suo rapporto con la letteratura
e nel rapporto tra scrittore e lettore.
La necessit di una mappa che permetta luscita dal labirinto al quale abbiamo
accennato, la creazione di regole per una definizione coerente delluomo e del
mondo, sono state la linea conduttrice (il filo dArianna) che ha, fin dallesordio,
motivato Italo Calvino. Infatti, nonostante levoluzione della sua forma espressiva
che passa dal neorealismo alla fiaba, dal romanzo cavalleresco dimpronta
ariostesca, alla fantascienza ed infine alla struttura combinatoria adottata a
contatto degli scrittori dellavanguardia parigina, la sua ricerca restata fedele a
se stessa : riuscire cio, tramite la letteratura, a meglio comprendere il mondo. Il
ruolo che assegna allintellettuale quello dindividuare i modelli teorici conoscitivi
che consentano di differenziare il caos dalla realt, per potere dare un senso
allesistenza.
Calvino espone i criteri che presiedono alla sua narativa e che, specialmente nel
periodo della scrittura combinatoria, fanno appello a scienze esatte come la
matematica e la geometria.
Da Lezioni americane :
Esattezza vuol dire per me doprattutto tre cose :
1) un disegno dellopera ben definito e ben
calcolato ;
2) levocazione dimmagini visuali nitide, incisive,
memorabili ; in italiano abbiamo un aggettivo che
non esiste in inglese, icastico, dal greco
elkastikos ;
3) un linguaggio il pi preciso possibile come
lessico e come resa delle sfumature del pensiero
e dellimmaginazione.
Lopera di Calvino pu essere letta a molteplici livelli. Il lettore diviene il portavoce,
il collaboratore indispensabile dellautore, che gli affida il compito dinterpretare.
Quello che mi seduce in Calvino la sua modestia, che istintivamente risento
sincera, la volont di non prendersi sul serio, di servirsi talora della fiaba, del
fantastico, del favoloso, talora dellironia e del comico, talora della geometria e di
nozioni scientifiche, talora del gioco delle carte, talora infine semplicemente del
giocare, per divertire se stesso e chi legge.
Lintelligenza di Calvino imbroglia le carte, trova il mezzo di sdoppiarsi e
risdoppiarsi facendosi divenire da autore a narratore, da io parlante a lettore.
Chiunque di diverte assaporando le sue narrazioni e il pi attento e perspicace
lettore riesce a penetrare nel sorriso e nel riso dello scrittore, per scoprivi obbiettivi
che, sotto lapparenza del ludico, penetrano nel cuore delle angosce pi o meno
coscienti delluomo : le molteplici vierit che si contraddicono, le singolarit di
ciascuno e quindi le svariatissime interpretazioni del mondo.
La fiaba
Calvino dunque, nella sua opera poliforme ma sostanzialmente univoca, si serve a
volte della fiaba, riportandoci cos alla nostra infanzia della quale ha risvegliato
sensazioni di emozione, tenerezza, stupore, sorpresa, ma anche paura, stati
danimo che hanno provocato in noi ancora fanciulli, le pi svariate e sorprendenti
interrogazioni.
Se lo scopo delle favole calviniane, gradevoli, inattese, comiche o semplicemente
pervase da una sottile ironia, al loro primo livello quello di divertire, molteplici,
secondo let, la sensibilit, la cultura di colui che le percorre, ne sono le
risonanze e interpretazioni.
cattivo. I due rivali si feriscono a vicenda per finire ricuciti insieme e ricomporre
luomo completo.
Dice la voce narrante del nipote : Cos mio zio Medardo torn uomo intero, n
cattivo n buono, un miscuglio di cattiveria e bont [...] ma aveva lesperienza
delluna e dellaltra met fuse insieme, perci doveva essere ben saggio.
Che ci dice Calvino ? Che lesperienza della scissione lacerante dellIo non si pu
risolvere se non attraverso il ritorno ad una unit che, bench fittizia perch ben
lungi dal poter mettere ordine nel caos esprime una presa di coscienza : capire
dogni persona o cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria
incompletezza. Dice a Pamela il riunificato Medardo : Ecco io ho una fraternit
che prima, da intero, non conoscevo : quella con tutte le mutilazioni e le
mancnaze del mondo.
La scienza
Wassily Kandisky
Cosmicomiche
Nel 1964 scrive Cosmicomiche. Nota Geno Pampaloni : Si trov proiettato nel
crocevia tra scienza e letteratura, e in quel paesaggio inestricabile e infinito
sembr ritrovare una seconda patria nella sua fantasia.
cio
delluniverso
quale
la
conosciamo
ora,
bench
tanto
sommariamente.
Mi domando se in questo scritto Calvino faccia ancora e sempre della letteratura
un mezzo per introdurre ordine nel caos. Ne forse un tentativo particolare.
Lintroduzione di ogni breve capitolo, ve ne sono dodici, consiste in una succinta
teoria fiica, astronomia o geologia (pi o meno esatta secondo gli specialisti), che
descrive, per esempio, come il sistema solare si sia formato a partire da una
nebulosa, come luniverso sia nato da un punto pi piccolo di un atomo, come le
galassie si allontanino e la rarefazione delluniverso sia compensata da nuove
galassie.
Dopo queste brevi teorie, lironia di Calvino si sprigiona. Ironia suscitata dallo
scontro tra la regola scientifica e la sua esilarante e paradossale illustrazione da
parte di Qfwfq, nostro antichissimo antenato ma anche nostro contemporaneo,
che ci racconta in La distanza dalla luna, come milioni di anni fa la luna fosse
vicinissima alla terra, raggiungibile con una scala a pioli, come poi vi si allontan a
causa delle maree, portandosi via la donna da lui amata :
[...] mimmagino di vederla, lei o qualcosa di lei ma nientaltro che lei, in cento in
mille viste divese, lei mimmagino di vederla, lei o qualcosa di lei ma ninetaltro
che lei, in cento in mille viste diverse, lei che rende Luna la Luna...
Suppongo, ma uninterpretazione del tutto personale, che se le visioni della
donna amata paiono innumerevoli a Qfwfq, finiscono poi per riunirsi in una sola
realt, la Luna.
Paul Klee
Nelle Cosmicomiche penso che Calvino voglia dimostrare che dalla ragione e
dalla scienza che possiamo attenderci delle risposte significative atte a produrre
una prospettiva nel labirinto dellesistenza. Ma, nonostante queste interpretazioni
intellettuali, Calvino lascia libero corso alla sua fantasia, offrendoci un titolo
ossimorico tra scienza e fantasia.
Unaltra prova dellidea calviniana che la scienza pu in parte aiutare luomo ad
introdurre un certo ordine nel caos, ci viene da due immagini che lautore cita
nelle Lezioni americane : il cristallo e la fiamma :
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vorticano tutti i corpi celesti, fosse la prima a sfuggire a quel disperdimento inutile
delluniverso.
Paul Klee
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Scrittura combinatoria
a Parigi ove si reca nel 1964 e ove soggiorner a lungo, che una svolta
importante seffettua nellopera di Calvino. Grazie allincontro con intellettuali
dellavanguardia francese quali Raymond Queneau, Georges Bataille, Georges
Perec, Jacques Roubeau, i poeti dellOulipo, grazie anche allinfluenza di Roland
Barthes e di Claude Levi-Strauss, simpregna di strutturaliso, semiotica ed
antropologia.
Calvino adotta allora una nuova forma di scrittura, detta combinatoria.
Mi soffermo un attimo su questo termine, per clarificarne i significati nei diversi
campi in cui il metodo combinatorio viene applicato. Se la prima definizione del
dizionario2 dellaggettivo combinatorio fondato sulla combinazione di pi
elementi affini, in filologia il termine indica il metodo dinterpretazione per il quale
si determina il valore di un elemento mediante il confronto sistematico di tutti i
luoghi in cui tale elemento ricorre. In algebra, si tratta della parte dellanalisi
algebrica che studia le varie combinazioni, permutazioni e disposizioni di un
insieme finito di elementi. In topologia, la parte della topologia fondata sulla
suddivisione di figure continue (curve, cerchi, solidi) in un numero finito di elementi
(archi, triangoli, tetraedri). In filosofia, riduzione dei concetti a simboli, in modo che
ne sia possibile la combinazione reciproca. Nella linguistica strutturale, infine,
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Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Il dizionario della lingua italiana , Le Monnie, 2002
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metodo diretto a indviduare i rapporti che sussistono, nella catena parlata, tra le
unit dello stesso livello (fonemi, morfemi, lessemi).
Il corpus dell'opera calviniana si presenta alla critica come una griglia dalla
quale dedurre numerosi percorsi interpretativi; dai pochi tratti obbligati si
dipartono sentieri tanto pi suggestivi quanto pi incrociano trasversalmente le
piste gi
aperta
dall'attitudine
appieno
finora
l'elementare
necessit
di
ricostruire
in
modo
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ritmo di storie e ne accresce il valore degli esiti. Luso della riscrittura si accorda
allesigenza calviniana di muoversi secondo il doppio registro dellelaborazione
artistica e della verifica teorico-critica. Consideriamo le unit minime che
costituiscono gli intrecci delle storie incrociate. Le sette carte del mazzo
visconteo sono divise in trentotto figure e quaranta carte numerali, queste ultime
pi facili da inserirsi in una storia. Il significato di una carta condizionato
dallinformazione della carta precedente e la sequenza di segni diventa un
intreccio riconoscibile tramite il collegamento logico tra due di essi. La loro
connotazione raggiunta attaverso la loro dilatazione semantica fino ad un punto
di giunzione. Nella presentazione del testo, lautore spiega le difficolt incontrate
nello sforzo di riuscire a dimostrare che tutte le storie, come tutti i fenomeni,
siano il prodotto di un numero di combinazioni di dati e di fatti, e che dunque
esistono delle strutture profonde, capaci di fornire il modello del mondo e della
realt. Si deve per tenere presente il fatto che il romazo combinatorio di Calvino
rimane un testo aperto, come ne esplicita la conclusione : [...] e spiace ogni
muovere di fronda in questo bosco, ogni tirar di carte in questo mazzo di
tarocchi, ogni colpo di scena in questo incastro di racconti, finch non si arriva
alla fine del gioco. Allora le sue mani sparpagliano le carte mescolando il mazzo,
ricominciano da capo.
Ci si pu interrogare sulla simbolica del castello. Penso che innanzi tutto sia
legata al genere di tarocchi utilizzato che, come detto, risaliva alla famiglia
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Visconti della nobilt milanese medievale. Daltra parte, penso che Calvino sia
rimasto fedele alla struttura fiabesca, nellapparizione al viandante, perso durante
la notte in un bosco, di un magnifico principesco Castello. Mi pare anche che il
castello evochi un grande maniero dai lunghi corridoi che sintrecciano, dalle
scalinate o ritorte scalette che ne congiungono i piani, dalle ampie sale e dai
bugigattoli oscuri. Un vero labirinto, del quale, grazie ai tarocchi, s iriuscir, a
trovare luscita.
Questa simbolica del Castello legata alla qualit dei tarocchi, ci pare validata dal
racconto seguente, La taverna dei destini incrociati, ove ci si serve di tarocchi
di Marsiglia, pi popolari, e meglio appropriati al termine di taverna .Siamo
sempre nella narrazione fiabesca, ove, accanto al principesco Castello,
sincontra nel fondo del bosco la tetra taverna, ove penetrano loschi individui dal
cappello calato sugli occhi. Nella scrittura di questo secondo romanzo, Calvino
afferma avere incontrato maggiori difficolt, non riuscendo a disporre le carte in
modo tale da contenere la pluralit dei racconti : Sentivo che il gioco aveva
senso solo se impostato secondo certe ferree regole ; ci voleva una necessit
generale di costruzione che condizionasse lincastro di una storia nelle altre, se
no tutto era gratuito. Trovo pi avvincente La taverna dei destini incrociati, forse
perch ne preferisco lo stile popolare, che fa scaturire con pi forza il fantastico
nellimmaginario del lettore. Bench Calvino tenga sempre presente in tutte le
sue opere colui che legge, nel modello combinatorio, in particolare, il suo ruolo
finisce per integrarsi al lavoro letterario, e ol lettore vi si muove in piena libert.
Infatti lipertesto si basa su unorganizzazione di tipo reticolare, costituito da un
insieme di unit formative e di collegamenti, che permettono di passare da un
blocco ad un altro. Non pi vincolato alla sequenza lineare pu costruirsi il
proprio percorso di lettura.
Il lettore dunque imortante per il narratore Calvino : con lui pare giocare, a lui
pare volere tendere tranelli, alla sua intelligenza si rivolge perch scopra le
intenzioni sottogiacenti al racconto, ma lo rispetta, lasciandogli la pi grande
latitudine dinterpretazione, di scelta e di libert. Scrive : Smontato e rimontato il
processo della composizione letteraria, il momneto decisivo della vita letteraria
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essere
un
luogo
privilegiato
della
coscienza
umana,
unesplicitazione delle potenzialit contenute nel sistema dei segni dogni societ
e dogni epoca... Ci che sparir sar la figura dell autore, questo personaggio
a cui si continuano ad attribuire funzioni che non gli competono.
Le citt invisibili
Il sistema combinatorio
appare
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Il romanzo si
basa sulla
scrittura
combinatoria,
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Non ancora padrone della lingua di Kan, Marco dispone gli oggetti rapportati da
lontane contrade su una scacchiera : spostandoli con mosse studiate, inizia un
silenzioso, muto racconto, che obbliga Kan ad unardua decifrazione dei segni.
Anche limmagine reticolare di molte citt descritte ne riproduce lordinamento
combinatorio.
. Zora come unarmatura o reticolo nelle cui caselle ognuno pu disporre le
cose che vuole ricordare.
Paul Kl
Ottavia una citt ragnatela sospesa nel vuoto. Ersilia citt che si rifonda di
continuo, costituita di ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Olinda chi ci va con una lente... trova un punto non pi grande di una capocchia
di spillo e a guardarlo ingrandito ci si vede dentro i tetti le antenne i lucenari i
giardini le vasche, gli striscioni attraverso le vie, i chiostri nelle piazze, il campo per
le corse dei cavalli.
Paul Kl
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Laudonia affiancata da due citt specchio : quella dei morti e quella dei nonnati. Alternanza concentrazione-dilatazione attraverso la metafora della clessidra
: la Laudomia dei non-nati, attraverso il breve passaggio della vita, transvasata
in quella dei morti.
Nelle
Citt
invisibili
Calvino
inserisce
vari
modelli
del
procedimento
combinatorio, che appaiono nella rielaborazione del topos del viaggio e la ricerca
delle chiavi interpretative dellimpero per deduzione. Abbiamo gi visto le
strutture reticolari e i modelli deduttivi.
Paul Klee
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linconfondibile
citt
lagunare,
sempre
presente,
mai
citata.
Paul Klee
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Mir
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Liper-testo
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Secondo Calvino un testo non esiste senza un contesto di altri libri che lo
condizionano. Esplicita questa concezone di iper-testo in un intervento, Il libro, i
libri, durante la Fiera del libro di Buenos Aire, paragonando il libro al computer
che non ha senso senza i programmi, senza il suo software. Scrive a questo
proposito Kerstin Pilz : interessante che Calvino abbia scelto il computer
come termine di confronto, perch appunto la tecnologia dellipertesto che
rende possibile il collegamento di un testo della biblioteca universale ai molti altri
libri che lo precedono, gli stanno accanto e lo seguono ; una testualit del
continuo, resa possibile attaverso la combinatoria del discreto, che rende la
biblioteca universale uno spazio sincronico.
Nellultimo capitolo di Se una notte dinverno un viaggiatore, assistiamo
allincontro in una biblioteca dei dieci lettori dei dieci romanzi. Uno di loro si fa il
portavoce di quanto Calvino dir pi tardi alla fine delle Lezioni romane : Chi
ciascuno di noi se non una combinatoria di esperienze, dinformazioni, di letture,
dimmaginazioni? Ogni vita unenciclopedia, un inventario doggetti, un
campionario di stili, ove tutto pu essere continuamente rimescolato e riordinato
in tutti i modi possibili.
Questo libro, che ricorda lopera di Queneau, tutto pervaso dironia e pare
ancora una volta volere prima di tutto divertire il lettore. Ma, a ben guardare,
questo sapiente esercizio di stile indica gli stilemi del romanzo moderno : Un
romanzo tutto sospetti e sensazioni confuse ; uno tutto sensazioni corpose e
sanguigne ; uno introspettivo e simbolico ; uno rivoluzionario esistenziale ; uno
cinico-brutale ; uno di manie ossessive ; uno logico e geometrico ; uno eroticoperverso ; uno tellurico-primordiale ; uno apocallittico-allegorico.
Si tratta di un romanzo della teoria del romanzo, procedimento gi impiegato da
Pirandello nelle sue opere teatrali con i personaggi-attori. Il Lettore diviene il
protagonista di una storia continuamente interrotta e che rinvia da un autore
sconosciuto ad un altro. Sottile, elaborato, ricercato gioco letterario combinatorio
che mette in opera gli artifici, gli ingranaggi, le trappole dello scrivere e del
leggere. Questo romanzo intellettuale nel suo gioco di specchi, tematica legata
alla decostruzione del testo, mi ha messa a disagio.
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La qute di Calvino
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