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Il bilancio d'esercizio delle imprese:

finalit, contenuti e valutazioni


Lezione n. 3
Rosanna Marchegiani - Manuali.Net 2002 Tutti i diritti riservati
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Finalit informative del
bilancio d'esercizio
Le informazioni desumibili dal bilancio
Il bilancio desercizio uno strumento dinformazione periodico dellimpresa in
funzionamento. Esso volto a soddisfare le esigenze conoscitive di una
pluralit di soggetti, interni ed esterni allimpresa, che a vario titolo, sono
interessati a ricevere notizie sulla situazione finanziaria, patrimoniale ed
economica dellazienda. Per molti di essi, anzi, rappresenta lunico mezzo per
ottenere indicazioni sulla vita aziendale.
La qualit delle informazioni desumibili dal bilancio , ovviamente, condizionata
dall'attendibilit dei bilanci stessi, in altre parole dalla loro capacit di dare una
rappresentazione adeguata e realistica della situazione dellazienda.
Gli interessi che convergono sul bilancio
Il bilancio desercizio dellimpresa ha assunto in questi anni unimportanza
sempre crescente, sia per la funzione che gli riconosciuta, sia per la quantit
di soggetti interessati a trarre, da tale documento, informazioni utili per il loro
comportamento.
Il bilancio, infatti, non deve dare conto dellandamento dellimpresa ai soli
detentori del capitale di rischio, ma a tutti quei soggetti che in qualche modo
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sono interessati alla vita dellimpresa: amministratori, personale dipendente,
creditori in genere e obbligazionisti in particolare, istituti di credito, fornitori,
ma anche potenziali investitori, altre societ del gruppo, autorit giudiziaria,
fisco, ecc.
Cos, ad esempio, le banche sono interessate a valutare lesistenza di
condizioni di equilibrio dellimpresa e la possibilit di mantenere o di ripristinare
dette condizioni grazie ad opportuni interventi creditizi.
Gli azionisti e i potenziali investitori avranno interesse a conoscere la redditivit
attuale della societ e quella prevedibile per il futuro, ma anche, la consistenza
del patrimonio netto, poich, uno dei motivi che spinge gli investitori a tenere i
titoli a reddito variabile nel proprio portafoglio dato dalle attese di un rialzo
delle quotazioni e dunque dalla possibilit di trarne profitto in caso di vendita.
I fornitori, invece, fanno affidamento sulla capacit dellimpresa di operare in
condizioni di liquidit tali da consentirle di adempiere con regolarit al
pagamento dei propri debiti.
Questi sono ovviamente solo dei semplici esempi di come i dati e le
informazioni contenute in un bilancio d'esercizio possano interessare vari
soggetti che gravitano intorno all'impresa.
Attendibilit dei dati di bilancio
Il grado di espressivit delle informazioni desumibili dal bilancio dipende dal
grado di trasparenza e di attendibilit del bilancio stesso.
Solo partendo da dati di bilancio corretti si pu giungere a notizie indicative ed
utili per i soggetti interessati a ricevere informazioni sulla vita dellimpresa. Per
contro, valori scorretti ed inattendibili potranno portare gli amministratori a
scelte di gestione errate e, i terzi estranei allimpresa, a formulare giudizi non
corretti sulla situazione dellazienda adottando comportamenti che, in presenza
di informazioni pi attendibili, non avrebbero assunto, come ad esempio la
concessione di fidi rischiosi.
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Affinch le informazioni desumibili dal bilancio siano attendibili necessario che
il bilancio sia redatto secondo corretti principi contabili. La correttezza dei
principi contabili va intesa come capacit del bilancio di fornire valide
informazioni sullassetto economico, finanziario e patrimoniale dellimpresa. Ma
sui principi contabili torneremo in maniera approfondita in una delle prossime
lezioni.
La finalit principale del bilancio desercizio fissata dallart.2423 del Codice
Civile che stabilisce che, tale documento, deve essere redatto con chiarezza e
deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria della societ e il risultato economico dellesercizio. E chiaro che
rappresentare in maniera vera, quindi realistica, la realt dellimpresa non
significa pretendere, da coloro che redigono il bilancio, una verit oggettiva
che, di fatto, tale documento non potr mai raggiungere giacch nel bilancio
confluiscono sempre valutazioni che sono in qualche misura soggettive ed
arbitrarie. E invece evidente che, si pu e si deve chiedere, ai redattori del
bilancio, di operare con correttezza le stime e di rappresentarle in maniera
chiara.
E evidente allora che, nella pratica, potremo imbatterci in bilanci che diano una
rappresentazione non vera della situazione finanziaria e patrimoniale
dellimpresa e del risultato economico conseguito, come pure possibile che il
bilancio dia una rappresentazione veritiera e corretta della situazione
economica, finanziaria e patrimoniale dellimpresa, ma la rappresentazione non
sia sufficientemente chiara e precisa.
Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un vizio sostanziale del bilancio, nel
secondo invece ad un vizio solamente formale, cio ad un bilancio del tutto
attendibile ma solamente poco chiaro.
In entrambi i casi sorge una responsabilit civile degli amministratori, ma nella
prima ipotesi si pu arrivare anche ad una responsabilit di tipo penale.
Partiamo dal caso del bilancio poco chiaro. Lassemblea che approva il bilancio
pu richiedere agli amministratori tutte le informazioni, i chiarimenti e le
integrazioni necessarie. Se questi dovessero non rispondere o rispondere in
modo insufficiente e il bilancio egualmente approvato, i soci assenti o
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dissenzienti possono impugnare il bilancio. I vizi formali del bilancio, possono
determinare una responsabilit civile degli amministratori i quali sono tenuti
allosservanza dei doveri loro imposti dalla legge e dallatto costitutivo con la
diligenza dei mandatari. Accanto ad una responsabilit nei confronti della
societ, sussiste anche una responsabilit degli amministratori verso i creditori
sociali per linosservanza degli obblighi inerenti la conservazione dellintegrit
del patrimonio sociale.
False comunicazioni sociali
Laddove lirregolarit diviene di tipo sostanziale si pu giungere fino al reato di
false comunicazioni sociali. In questo caso ci troviamo di fronte ad una
responsabilit penale degli amministratori espressamente disciplinata
dallart.2621 e seguenti del Codice Civile.
Vediamo innanzi tutto chi pu essere chiamato a rispondere di questo reato. I
soggetti attivi previsti dal primo comma dellart.2621 sono:
i promotori;
i soci fondatori;
gli amministratori;
i direttori generali;
i sindaci;
i liquidatori.
Si tratta di un reato cosiddetto proprio, realizzabile cio solo dai soggetti
espressamente elencati nella norma.
Due sono i comportamenti che fanno sorgere tale reato:
lesposizione di fatti non rispondenti al vero sulla costituzione o sulle
condizioni economiche della societ;
l'occultamento, totale o parziale, di fatti inerenti la costituzione o le
condizioni economiche della stessa.
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Di conseguenza, affinch si verifichi il reato in questione, sono rilevanti sia i
comportamenti commissivi che quelli omissivi. Per altro, tali comportamenti
devono essere tenuti in sede di redazione di relazioni, bilanci o altre
comunicazioni sociali, affinch si possa parlare di reato.
La maggior parte della dottrina ritiene che, con l'espressione "altre
comunicazioni sociali", si sia voluta intendere qualsiasi altra comunicazione
sociale scritta o verbale, diversa dal bilancio d'esercizio (quindi anche i bilanci
straordinari), purch essa prova dai soggetti qualificati e abbia per oggetto fatti
inerenti la vita della societ.
L'art.2621 parla esclusivamente di "fatti", questo ha portato la gran parte della
dottrina, ad escludere la possibilit di applicare l'ipotesi di false comunicazioni
sociali alle valutazioni di bilancio, non trattandosi appunto di fatti. Tuttavia,
nella prassi, numerose sono state le sentenze di condanna per falso in bilancio,
di fronte a valutazioni di bilancio arbitrarie e di comodo.
Affinch si possa parlare di falso in bilancio, oltre all'esposizione di fatti falsi
sulla costituzione o sulla condizione economica dell'impresa o alla loro
omissione, nei bilanci, nelle relazioni e in altre comunicazioni sociali,
necessario che tale comportamento sia accompagnato da un elemento
psicologico ovvero, che la falsificazione avvenga in maniera fraudolenta, cio
con l'intenzione di trarre in inganno i soci e i terzi circa la reale situazione
economico-patrimoniale dell'impresa.
Mentre in passato la Corte di Cassazione si era orientata verso la tesi che, il
reato di falso in bilancio si verifica qualora, l'esposizione di fatti non rispondenti
a vero sia posta in essere con l'intenzione di indurre in errore i soci e i terzi
esclusivamente al fine di trarre un ingiusto profitto per s o per altri, negli anni
pi recenti la Suprema Corte ha invece ritenuto che, l'ipotesi di reato si
manifesta, anche qualora manchi l'intenzione di ottenere un ingiusto vantaggio,
essendo sufficiente la consapevolezza di dare una rappresentazione non vera
della situazione dell'impresa. Questo nuovo orientamento della Cassazione
mette in evidenza come l'interesse tutelato dalla norma sia la fede pubblica,
per cui si devono ritenere perseguibili tutti quei comportamenti che ledono la
fede pubblica.
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Come detto in precedenza, il reato di false comunicazioni sociali un reato
proprio, ovvero pu essere commesso solo dalle persone espressamente
indicate dalla legge. Tuttavia, altri soggetti, quali il professionista che collabora
alla formazione del bilancio falso, potrebbero essere chiamati a rispondere di
concorso in reato.
Frode fiscale
Di fronte a dei vizi sostanziali del bilancio configurabile anche l'ipotesi di frode
fiscale. Il reato in questione previsto dall'art.4 del D.L. n.429/82. Esso
presenta caratteristiche simili rispetto alla fattispecie del falso in bilancio, ma al
tempo stesso se ne differenzia in alcuni punti.
I soggetti perseguibili per frode fiscale sono i titolari del reddito di impresa,
oltre che del reddito di lavoro autonomo.
La condotta perseguibile data dalla dissimulazione di componenti positivi di
reddito o dalla simulazione di componenti negativi, tali da alterare in misura
rilevante il reddito indicato in dichiarazione. Tale comportamento deve
riguardare la redazione di scritture contabili obbligatorie, della dichiarazione dei
redditi o del bilancio.
Il comportamento sanzionabile qualora sia posto in essere con la finalit di
evadere le imposte (sui redditi o l'IVA) o di ottenere un indebito rimborso di
imposte. Il comportamento perseguibile quale reato anche se, stato posto
in essere, per consentire ad altri di evadere le imposte o di ottenere un
indebito rimborso.
E' dubbio se, nel caso in cui siano redatti dei bilanci falsi al fine di evadere le
imposte, si possa configurare, oltre che l'ipotesi di frode fiscale, anche quella di
false comunicazioni sociali.
In passato l'orientamento della Corte Costituzionale sembrava escludere tale
possibilit perch il Fisco non poteva considerarsi al pari di un qualsiasi altro
creditore e poich esso era appositamente tutelato dalla norma fiscale. Non si
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poteva escludere del tutto, per, il concorso tra le due norme qualora il bilancio
falso fosse approntato non solo con l'obiettivo di ingannare il Fisco, ma anche
con quello di ingannare altri soggetti.
Di recente, tuttavia, l'orientamento della Suprema Corte tende a ritenere che i
due reati possano concorrere tra loro, infatti, l'art.2621 vorrebbe tutelare non
solo l'interesse dei soci, ma la fede pubblica. Di conseguenza anche il Fisco si
pu ritenere rientri tra i soggetti salvaguardati dal Codice Civile.

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