Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
t. 1 comma 1 - NE/PD - Contiene I.R. - Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Numero 115
Novembre 2012
i
in nte La
qu rna nc
at zi io
tro on
lin ale
gu
e
Linedito sui
Vangeli
Troviamo
caratterizzata
con frequenza
in queste pagine
la soluzione ai
problemi spirituali
delluomo del XXI
secolo (Cardinale
Franc Rod, CM)
SommariO
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
Anno XIV, numero 115, Novembre 2012
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Consiglio di redazione:
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane
Vasconcelos A. Campos, EP,
Luis Alberto Blanco Corts, Madre
Mariana Morazzani Arriz, EP,
Severiano Antonio de Oliveira
Amministrazione:
Via San Marco, 2A
30034 Mira (VE)
CCP 13805353
Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12
Poste italiane, s.p.a Spedizione
in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, NE PD
Contiene I.R.
www.araldi.org
www.salvamiregina.it
Con la collaborazione
dellAssociazione
Privata Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontificio
Scrivono i lettori
Fede, santit e
Nuova Evangelizzazione (Editoriale) . . . . . . . .
Commento al Vangelo
Dare, dare di s,
darsi del tutto!
......................
10
18
24
34
38
accaduto nella
Chiesa e nel mondo
......................
40
46
......................
48
......................
......................
27
......................
50
S crivono
In comunione con la
vostra opera pastorale
Sono un parroco dellIndiana e
scrivo per ringraziarvi per le Riviste
che ci inviate mensilmente, poich in
questo modo ci fate sentire parte degli Araldi, in comunione con la vostra grande opera pastorale. Qui vi teniamo presenti nelle nostre preghiere, soprattutto i gioved, quando offriamo lEucaristia e lOra Santa per
laumento delle vocazioni in tutte le
congregazioni e comunit religiose.
Ci raccomandiamo anche alle vostre
orazioni.
Don Claudio S. P.
Vicariato Apostolico San
Jos del Amazonas Per
i lettori
Strumento di arricchimento
spirituale
Mi sembra meraviglioso trovare nella rivista le Storie per bambini... o adulti pieni di fede?, poich sono di grande utilit nellapostolato e
nella formazione delle mie figlie. Mi
piacciono molto anche gli articoli che
mostrano il carisma degli Araldi. La
Rivista veramente uno strumento
molto importante di arricchimento
spirituale in questo stupendo lavoro
degli Araldi, facendo s che sempre
pi anime si rivolgano alla Madonna.
Juliana M. P.
Chiquinquir Colombia
Maggior approfondimento
nel Vangelo
Con molto piacere vi scrivo due righe. Primo per ringraziarvi per la Rivista che aspetto sempre con ansia e
mi riempie di gioia ogni volta che la
ricevo. Il suo contenuto mi rende pi
religiosa, poich mi permette di approfondire di pi lo studio del Vangelo e perfezionare tutte le virt cristiane. Vorrei anche comunicarvi che
sono stata con i vostri fratelli araldi
qui in Messico, i quali sono venuti ad
Aranda con la statua della Santissima
Vergine di Fatima e hanno visitato la
nostra casa. Abbiamo potuto portarla in processione alla parrocchia, dove stato recitato il Rosario, insieme
al parroco e tutti i fedeli.
Chiedo la cortesia di pregare e
chiedere orazioni a tutti i membri
dellAssociazione Araldi del Vangelo per la nostra Congregazione Figlie della Madonna di Fatima, affinch la Vergine Santa ci invii molte
vocazioni al fine di realizzare il nostro apostolato.
Suor Immacolata B.
Arandas Messico
Seminando la missione
di evangelizzazione
Editoriale
Fede, santit e
Nuova Evangelizzazione
a di Fatima
- Maria,
Stella della
Nuova Evange
lizzazione
Poste Italiane
Spa Spedizi
one in Abbona
mento Postale
D.L. 353/200
3 (conv.
in L. 27/02/2
004 n. 46)
art. 1 comma
1 - NE/PD
- Contien
e I.R. - Periodic
o dellAss
ociazione
Madonn
115
Numero 2012
re
Novemb
e
ella Fed
Anno d Madonna di Fatima
Associazion
Benedetto XVI
allUdienza Generale del 26/9/2012
(Foto: LOsservatore Romano)
commovente la dolcezza con cui, dopo la Resurrezione, Nostro Signore interpella Pietro tre volte di seguito: Simone di Giovanni, mi vuoi bene?, aggiungendo, Pasci i miei agnelli (Gv 21, 15-17). Con successive affermazioni damore, il Principe degli Apostoli ripara alla sua triplice negazione. Senza dubbio, lAmore la maggiore delle virt, poich costituisce il fine, mentre la fede e la speranza sono mezzi: nelleternit, cesser la fede, con la visione beatifica, e la speranza, con il
possesso di Dio; soltanto la carit rimarr per sempre. Mentre le societ umane si reggono su migliaia di regole, lIstituzione Divina si basa solo su una: la carit.
Alle tre affermazioni damore di Pietro, segue un ugual numero di incarichi:
Pasci i miei agnelli... In questo modo cos divinamente paterno, egli ha ricevuto lincombenza di prendersi cura delle anime dei fedeli fino alla fine dei tempi.
Lunica condizione pretesa stata: Tu Mi vuoi bene? Oggi, Pietro, che risponde
al nome di Benedetto, governa la nave della Santa Chiesa in mari conturbati, affrontando tutto con la serenit di chi si sa diretto dal Paraclito. Infatti, ogni iniziativa viene dallAlto, toccando agli uomini la funzione ancillare di cooperare e non
frapporre ostacoli.
piaciuto al Vicario di Cristo, per il bene delle anime e lespansione del Regno
di Dio, proclamare lAnno della Fede, sperando, cos, in un nuovo impeto di grazie nella Chiesa, un intervento speciale della Divina Provvidenza nellattuale congiuntura mondiale.
In questo senso, ha affermato il 7 ottobre, nellomelia della Messa di apertura
della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, il cui tema La
Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana: La chiamata universale alla santit una delle idee-chiave del rinnovato impulso che il Concilio Vaticano II ha dato allevangelizzazione che, come tale, si applica a tutti i cristiani (cfr. Lumen gentium, n.39-42). I santi sono i veri protagonisti dellevangelizzazione in tutte le
sue espressioni. Essi sono, in particolare, anche i pionieri e i promotori della Nuova
Evangelizzazione: con la loro intercessione ed esempio di vita, attenti alla creativit
che viene dallo Spirito Santo, essi mostrano alle persone, indifferenti o anche ostili,
la bellezza del Vangelo e della comunione in Cristo; e invitano i fedeli, per cos dire,
freddi, a vivere la gioia della Fede, della Speranza e della Carit; a riscoprire il gusto
della Parola di Dio e dei Sacramenti, specialmente del Pane della Vita, lEucaristia.
Santi e sante fioriscono tra i missionari generosi che annunciano la Buona Novella
ai non-cristiani, tradizionalmente nei Paesi di missione e attualmente in tutti i luoghi
dove vivono persone non cristiane. La santit non conosce barriere culturali, sociali,
politiche o religiose. Il loro linguaggio quello dellamore e della verit inteso da
tutti gli uomini di buona volont e li avvicina a Ges Cristo.
La Nuova Evangelizzazione presuppone, senza dubbio, una disposizione sincera alla conversione verso la vera santit di vita. Infatti, senza Carit autentica,
profonda e incondizionata, non si fa nulla di buono e nessun frutto si ottiene in seno alla Santa Chiesa.
Novembre 2012 Araldi
del Vangelo5
La Liturgia opera di
Cristo attraverso la Chiesa
Celebreremo e vivremo bene la Liturgia solo se rimarremo
in atteggiamento di preghiera, unendoci al Mistero di Cristo e
al suo dialogo di Figlio con il Padre.
LOsservatore Romano
del Vangelo7
La Chiesa si manifesta
pienamente nella Liturgia
Cari amici, la Chiesa si rende
visibile in molti modi: nellazione
caritativa, nei progetti di missione,
LOsservatore Romano
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.
La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va
del Vangelo9
aVangeloA
Wolfgang Moroder.
In quel tempo, 38 Ges mentre insegnava diceva a una grande moltitudine: Guardatevi
dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe
vesti, ricevere saluti nelle piazze; 39 avere i primi seggi nelle Sinagoghe e i primi posti nei
banchetti. 40 Divorano le case delle vedove e
ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna pi grave.
41
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti
ricchi ne gettavano molte.
42
Ma venuta una povera vedova vi gett due
spiccioli, cio un quattrino.
43
Allora, chiamati a s i discepoli, disse loro: In verit vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro pi di tutti gli altri. 44 Poich
tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povert, vi ha messo tutto quello
che aveva, tutto quanto aveva per vivere (Mc
12, 38-44)
Dare, dare di s,
darsi del tutto!
Di fronte alle menzognere apparenze derivate
dallorgoglio, manifestate nellipocrisia dei dottori
della Legge, Nostro Signore ci esorta a esser
sinceramente generosi come la povera vedova,
dando tutto di noi stessi per amore a Lui.
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP
I La gioia di dare
Quando analizziamo la natura, troviamo un
fenomeno diffuso in tutta la creazione, dal regno minerale fino al mondo degli esseri angelici.
Il Sole diffonde sempre la sua luce e il suo calore sulla Terra, beneficiando tutti gli esseri che
hanno bisogno di questa irradiazione. Le acque,
nel loro costante movimento, evaporano e costituiscono nuvole che, dopo essersi caricate, scaricano al suolo elementi indispensabili per la vita. Costatiamo la straordinaria variet e la sovrabbondanza di pesci che popolano i mari e i
fiumi per alimentare luomo, o la ricchezza di
frutti che la terra gli offre durante tutto lanno.
Vediamo qui come la natura, per cos dire,
cerca di darsi. Se i suoi elementi fossero passibili di felicit, lalbero fruttifero, per esempio,
avrebbe un giubilo enorme per il fatto di produrre frutti e offrirli alluomo; il mare si sentirebbe felice di consegnargli i pesci e la gioia del
Sole consisterebbe nellilluminare e riscaldare
costantemente la Terra e coloro che vi abitano.
Dunque, questa generosit che avviene nellu-
II Contrasto tra
egoismo e generosit
Per intendere bene il passo evangelico scelto dalla Chiesa per questa domenica, dobbiamo considerare che i Sacri Vangeli non furono
scritti semplicemente come un libro comune,
una storia per far bene alle anime pietose dei
primi tempi del Cristianesimo. Innanzitutto, essi furono una convocazione allauge spirituale, a
una perfezione come quella del Padre del Cielo. Ma non solo questo: divennero anche un elemento di polemica, visto che i primi divulgatori
della Buona Novella, nella loro azione apostolica, trovarono davanti a s ostacoli da superare.
Quando San Marco elabor il suo Vangelo, uno
di questi intoppi proveniva da uomini esperti
nella Legge di Mos e nelle Scritture dellAntico Testamento.
Teniamo presente anche questo: lEvangelista visse a Roma per molto tempo, come ausiliaNovembre 2012 Araldi
Questa
generosit
che si verifica
nelluniverso
intero il
principio sul
quale si fonda
la Liturgia
di oggi
del Vangelo11
Ri
ca
rd
Ca
st
el
Br
an
co
Di fronte a
questa situazione, San
Marco polemizza instancabilmente,
in modo particolare contro i dottori
della Legge
Francisco Lecaros
Nostro Signore nella Sinagoga di Cafarnao Biblioteca del Monastero di San Milln de la Cogolla (Spagna)
Il problema non sta nellabbigliamento appariscente o nelle onoranze, ma nel voler richiamare lattenzione su di s, vale a dire, nellaver
lintenzione, non di lodare Dio, ma di lodare se
stessi. I costumi enumerati da Nostro Signore, di
per s legittimi in alcune circostanze, erano del
gusto dei dottori, pi per superbia che per ammirazione per le cose belle, per il desiderio di
glorificare Dio o per lintento di far bene al prossimo. Il loro obiettivo era vanagloriarsi, ostentare superiorit, in fondo, essere adorati, incensati dagli altri. Usurpavano, infatti, il luogo centrale appartenente a Dio. Quellapparato di dignit, quellapparenza di onore, rispetto e saggezza avrebbero dovuto corrispondere alla realt; ossia, la vita di tali dottori che avrebbe dovuto renderli creditori di questi omaggi.
Invece, la realt era molto differente e Nostro Signore la denuncer.
Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna pi grave.
40
Sotto
lapparenza di
virt si celava
una mentalit
da vampiro,
il cui fine era
strappare agli
altri, in forma
ingiusta
e senza
scrupoli,
quanto fosse
possibile
del Vangelo13
senziale per mantenersi fedeli alla Legge lumilt; la chiave della pratica duratura di tutti i
precetti divini questa virt.
Nel caso dei dottori della Legge, legoismo
orgoglioso, aggravato dalla doppiezza di spirito,
lipocrisia di rappresentare in maniera pomposa quello che non si , li rende meritevoli della
peggior condanna, secondo lenergica espressione dello stesso Uomo-Dio: la dannazione
eterna, nellinferno, castigo adeguato per chi,
prendendo le vie dellorgoglio, si impelaga nella
disonest e in altri peccati. Fuggiamo, dunque,
da ogni vanagloria, per non finire per rompere
con gli altri Comandamenti della Legge di Dio,
e abbiamo la certezza di questa verit: alla radice di ogni peccato grave c sempre lorgoglio.
Paragonato
al fragoroso
rumore delle
monete
lanciate dai
ricchi, si
riduceva a
quase nulla il
lieve rumore
prodotto dalle
due monetine
della povera
donna
Ges, sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel
tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte.
41
Allesempio dato sul comportamento dei legisti, Nostro Signore contrappone la scena che
segue. Esistevano nel Tempio tredici casse per il
deposito delle elemosine. Il gazofilacio, o teso-
ro del Tempio, ci informa padre Tuya, era situato nellatrio delle donne. Probabilmente cerano varie camere per la custodia di questi tesori. Nella parte anteriore, secondo la Mishnah,
cerano tredici botole a forma di tromba, dallapertura molto grande allesterno, da dove si gettavano le offerte.3
In quella piccola societ al contrario degli agglomerati di persone anonime, tipica delle grandi citt moderne tutti si conoscevano,
pertanto, chi faceva lelemosina attirava molto
lattenzione.
Ricordiamo anche che allora non esisteva la
moneta, in carta ma soltanto monete coniate in
metallo nobile come loro e largento o in metalli di minor valore. Cos, queste casse assecondavano molto il desiderio di ostentazione. Chi
possedeva una grande fortuna poteva con facilit scaricarvi enormi quantit di monete, in
maniera appariscente e rumorosa, ostentando di fronte ai presenti la sua presunta generosit. Come Nostro Signore aveva denunciato in
unaltra occasione (cfr. Mt 6, 2), con frequenza
lazione di questi ipocriti era preceduta da squilli di tromba per annunciare che lelemosina veniva data. Fatto questo, un nuovo squillo indicava luscita del donatore. Costui se ne andava
coperto di gloria, centro dellammirazione delle
persone presenti, che sussurravano elogi... calcolando, senza dubbio, qual era il montante depositato nella cassetta.
Seduto nel Tempio davanti alla cassa delle
elemosine, il Divino Maestro osservava in silenzio questa scena tanto comune per chi conosceva il posto.
Nick Thompson
42
La vera generosit
Allora, chiamati a s i discepoli, disse loro: In verit vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro pi di tutti gli
altri. 44 Poich tutti hanno dato del loro
superfluo, essa invece, nella sua povert,
vi ha messo tutto quello che aveva, tutto
quanto aveva per vivere.
43
Limpressione prodotta da queste prime parole del Maestro deve esser stata grande. Come
poteva la povera vedova aver dato pi di tutti gli altri, se questi avevano versato una grande quantit di monete doro, mentre lei appena
due monetine di valore insignificante?
Per chiarire il suo insegnamento, Ges spiega: la vedova gett nella cassetta quanto possedeva per vivere, mentre i ricchi diedero quello
che gli avanzava. Facendo questo paragone, Cristo non voleva condannare i ricchi, ma elogiare
quella donna per il fatto che non aveva tenuto
nulla per s. Infatti, quando un ricco consegna
lintegrit dei suoi beni, d di pi rispetto a chi
fa lo stesso, ma dispone di poco. Era il caso, per
esempio, di Lazzaro, Marta e Maria, membri di
una facoltosa famiglia di Israele, i quali si consegnarono interamente a Nostro Signore.
Quella vedova aveva dato tutto, mettendosi
nelle mani di Dio. C proprio da credere che lo
stesso Ges le avesse concesso la grazia di procedere cos, proponendoSi di proteggerla. Senza che questa lo sapesse, Egli concedeva alla povera donna un bene superiore a qualsiasi altro:
la gloria di esser elogiata dal Verbo Incarnato.
In questa compiacenza di Nostro Signore verso di lei, entrava una predestinazione alla gloria eterna.
Allestremo opposto stavano i maestri della Legge: questi divorano le case delle vedove,
fingendo di fare lunghe orazioni, motivo per il
Ges
concedeva
alla povera
donna un
bene superiore
a qualsiasi
altro: la
gloria di
esser elogiata
dal Verbo
Incarnato
Nick Thompson
sione caus a coloro che si trovavano l intorno, molto preoccupati a calcolare il valore approssimativo delle elemosine che erano depositate. Come vedremo poi, non aveva nulla di
pi da dare in offerta, forse per il fatto che la
sua antica fortuna era stata dilapidata da qualche approfittatore, secondo la denuncia fatta
da Ges poco prima.
Di fronte a questa scena, Nostro Signore
rompe il silenzio per trarne un salutare insegnamento.
del Vangelo15
Lattaccamen
to, che in
un ricco si
distribuisce
tra le sue
migliaia
di monete,
nel caso del
povero si
concentra
in poche
povero si concentra in poche. Rinunciare a esse esige non poco sacrificio, ancor pi se sono
soltanto due, ma quella donna le ha offerte generosamente, depositando la sua intera fiducia
in Dio. il medesimo atteggiamento assunto da
unaltra vedova, della citt di Sarepta nella Sidonia, contemplata nella prima lettura di questa domenica (IRe 17, 10-16). Quando ricevette
il Profeta Elia a casa sua, lei aveva soltanto un
pugno di farina e un po di olio per fare un ultimo pane per s e suo figlio. Tuttavia, sollecitata
dalluomo di Dio, fu daccordo di dargli questunico alimento. Per aver agito cos, lolio e la farina si moltiplicarono indefinitamente nella sua
dispensa, finch torn a cadere la pioggia sulla
terra. Cos la ricompensa di Dio per chiunque
dar con piacere e generosit.
I due poli
Anche noi dobbiamo esser generosi con Dio,
quanto Egli generoso con noi. Dobbiamo consegnarGli tutto! Tuttavia, questo non pu esser interpretato come un obbligo di disfarci di
quanto ci appartiene e metterci a vivere di elemosine. Poche persone ricevono questa sublime
vocazione. Si tratta di comprendere che tutti i
nostri beni e anche noi stessi sono propriet di Dio.
La Liturgia di oggi ci presenta unopzione tra
due poli: quello della generosit totale o quello dellegoismo totale. O scegliamo uno e odiamo laltro, o viceversa. O siamo interamente di
Dio, o siamo interamente di noi stessi. Nelle vie
di mezzo non rimane nessuno.
Se abbiamo una vocazione di vita consacrata, dobbiamo essere in ogni momento disposti
a dar tutto, non soltanto a causa di un impegno
assunto in una cerimonia, ma per la convinzione
che la nostra vita nelle mani di Dio.
Tuttavia, come applicare questo principio alla vita di chi chiamato a costituire una famiglia e ha, pertanto, il dovere di stato di provvedere nella miglior maniera possibile ai suoi? La
risposta semplice. Questo dar tutto non significa disfarsi letteralmente dei propri beni,
ma avere in relazione ad essi unatteggiamento
di un tale distacco che non costituiscano delle
catene che impediscano lelevazione dellanima
fino alle cose celesti. Se non cos, si finisce per
cadere nella deviazione dei dottori della Legge,
denunciata da Nostro Signore in questo passo
del Vangelo di San Marco.
Lesempio supremo del dare, dare di s e darsi del tutto, lo troviamo nella seconda lettura
di questa domenica, tratta dalla Lettera di San
Paolo agli Ebrei (Eb 9, 24-28). Il Padre aveva un
Figlio unigenito, generato da tutta leternit, e
non creato. Il Suo amore per il Figlio e del Figlio per Lui cos intenso che da Loro procede
una Terza Persona, che lo Spirito Santo.
Nonostante questamore sviscerato, il Padre
ha deciso di consegnare suo Figlio per riscattare la natura umana, traviata dal peccato. E il Figlio, che avrebbe dovuto incarnarSi nella gloria,
dato che la sua anima nella visione beatifica,
ha sospeso questa legge per assumere una natura mortale.5 Egli voleva dare, dare di S e darSi
del tutto e, per amor nostro, ha assunto un corpo sofferente, soggetto a tutte le difficolt della
vita su questa Terra. Una volta sola, Egli apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso (Eb 9, 24-26).
Ecco lesempio divino, che invita ognuno di
noi, secondo i nostri doveri e le nostre possibilit, a dare non solo di quello che ci avanza, ma
dare tutto. Dio che ci ha creato e redento, per
questo a Lui apparteniamo. Tutto Suo e deve
tornare a Lui.
Cos come il Sole, lacqua o gli alberi, se fossero passibili di felicit, sarebbero completamente felici col dono generoso di s, anche noi
troveremo la nostra perfetta gioia nel dare, dare
di noi e darci del tutto.
Idem, p.710.
Idem, p.710-711.
Nulla porta
pi felicit a
unanima che
restituire a
Dio quello che
Gli appartiene
del Vangelo17
geva tutto a Dio, come al suo fine ultimo, e in questo consistevano la sua
giustizia e la sua innocenza.1 Se i nostri progenitori fossero stati fedeli,
questo stato di giustizia sarebbe stato
comunicato a tutti i loro discendenti.
Nella sua infinita bont, Dio aveva destinato luomo a un fine soprannaturale, alla felicit perfetta: contemplare lessenza divina nella gloria delleternit. Tuttavia, questa beatitudine non si doveva ottenere soltanto come un dono gratuito, ma come un premio meritato e conquistato sempre con lausilio della grazia con la fedelt e le buone opere. Qual stata, dunque, la prova cui
Adamo ed Eva sono stati sottoposti
da Dio per essere degni di quella felicit che gli occhi non hanno visto, le
orecchie non hanno udito, n il cuore umano ha immaginato (cfr. ICor
2,9)? Avrebbe dovuto, certamente,
essere qualcosa di difficilissimo...
In realt, Dio impose loro un precetto facile da compiersi: Non devi
mangiare dellalbero della conoscenza del bene e del male, perch, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti (Gn 2, 17). Questo frutto non
Geoff Gallice
A prima vista, pu
esserci solo una
risposta: i nostri progenitori sono caduti
nella trappola del
tentatore, sono stati
ingannati da lui
era cattivo in se stesso. La finalit della proibizione era abituare luomo alla salutare sottomissione al suo Creatore. Si trattava, pertanto, di una semplice prova di obbedienza. E in quello stato di giustizia, nel quale il corpo
si trovava sottomesso alla ragione e lanima a Dio, Adamo ed Eva non avevano debolezza alcuna. In loro non cerano cattive inclinazioni o appetiti disordinati che potessero indurli a rompere il loro proposito di obbedire a Dio.
Allora, come hanno potuto i nostri progenitori disobbedire a Dio,
date la rettitudine e lintegrit del
loro stato originale?
Il serpente mi ha
ingannato (Gn 3, 13)
A prima vista, ci pu essere solo una risposta: essi sono caduti nella trappola del tentatore, sono stati
ingannati da lui. La narrazione della Genesi sembrerebbe confermare questa ipotesi. Infatti, il serpente disse a Eva che, se lei e suo marito avessero mangiato del frutto proibito, i loro occhi si sarebbero aperti e sarebbero stati come di, conoscitori del bene e del male. In segui-
del Vangelo19
La seduzione della
donna, sebbene
preceda il peccato
dazione, era tuttavia conseguente a un peccato di
orgoglio interiore
cos: La seduzione della donna, sebbene precedesse il peccato di azione,
tuttavia era susseguente a un peccato
di orgoglio interiore. Infatti, osserva
Agostino:La donna non avrebbe creduto alle parole del serpente, se non
avesse avuto gi nello spirito lamore
per il proprio potere e una presunzione orgogliosa di se stessa.5
Questa spiegazione brilla per la sua
chiarezza. Tuttavia, si potrebbe anco-
Franois Boulay
La seconda causa della prevaricazione di Adamo una conseguenza della precedente. Dopo
aver perduto la giustizia originale e rotto il vincolo della sua anima con Dio, ha voluto ancora mostrarsi compiacente con Eva, come indica il Santo Vescovo di Ippona: LApostolo non ha detto
invano:Non stato Adamo che
si lasciato illudere, ma la donna
(ITim 2, 14). Perch la donna ha
accettato come vere le parole del
serpente e luomo non ha voluto separarsi da lei nella complicit
del peccato. Ora, egli non meno
colpevole, poich ha peccato con
conoscenza e discernimento. San
Paolo non ha detto:Non ha peccato, ma: Non stato ingannato.9
La radice pi profonda del Peccato Originale, pertanto, stata la
superbia: Il principio di ogni peccato lorgoglio; chi in esso si compiace sar coperto di maledizioni, e
finir per essere da esse travolto (Qo
10, 15). Alla trasgressione del precetto
divino, infatti, fa seguito la situazione
difficile nella quale ci troviamo, poich, distrutta la sottomissione dellanima a Dio, sparita la soggezione
della volont alla ragione e del corpo
allanima. Del resto, si comprende bene come i reati e i problemi dei nostri
giorni, ne siano una conseguenza.
Come conclude SantAgostino, i
nostri progenitori hanno bramato la
divinit e hanno perduto la felicit:
Rapere voluerunt divinitatem, perdiderunt felicitatem.10
del Vangelo21
Si pu ben affermare che il peccato dei nostri progenitori stato diabolico, poich, nella sua essenza,
stato identico a quello degli angeli
cattivi. E si pu dire lo stesso del vizio di orgoglio per il quale siamo portati a amare pi noi stessi che Dio.
Rivestitevi dellarmatura
di Dio! (Ef 6, 11)
E comprensibile il fatto di sentire una certa costernazione quando consideriamo le diverse lotte della vita che dobbiamo affrontare, come conseguenza del peccato dei nostri progenitori. Realmente, noi siamo predisposti, in generale, desiderare unesistenza senza tentazioni,
sofferenze o difficolt.
Tuttavia, se Dio, nella sua infinita
sapienza, ha permesso il male e il peccato nella Creazione, perch sapeva che questo era il piano pi perfetto
per la Storia. Cos spiega Mons. Joo
Scognamiglio Cl Dias: Alcune correnti teologiche studiano come sarebbe la Storia umana se non fosse esistito il Peccato Originale, se gli angeli non
avessero peccato e, pertanto, non fosse
stato creato linferno. uno studio interessante, senza dubbio, affinch i te-
Per restaurare
lordine rotto, era
indispensabile che
la Seconda Persona
della Santissima
Trinit Sincarnasse,
soffrisse tutti i
tormenti della
Passione, morisse in
Croce e resuscitasse il terzo giorno
22Araldi del Vangelo Novembre 2012
Sergio Hollmann
Cristo con la Croce sulle spalle, di Biagio dAntonio Museo del Louvre, Parigi
Tito Alarcn
va di Adamo ed Eva stata loccasione permessa da Dio affinch essi dimostrassero il loro
amore e la loro gratitudine per i
privilegi ricevuti, e diventassero,
in tal modo, meritevoli del premio eterno. Essi sarebbero dovuti esser preparati a vincere questa
lotta, fermamente decisi a sconfiggere il nemico infernale. Se i
nostri progenitori, invece di dar
sfogo ai movimenti di superbia
nel fondo delle loro anime, avessero agito in questo modo, non
sarebbero mai incorsi nellaperta disobbedienza a Dio, il serpente maledetto non sarebbe mai riuscito a ingannare Eva e lo sfacciato desiderio di eccellenza non
avrebbe traviato Adamo dalla
sua innocenza originale.
Non dobbiamo mai lamentarci davanti alla lotta! La nostra vita, infatti, una costante lotta
contro il demonio, il mondo e la carne: Militia est vita hominis super terram (Gb 7, 1). Al contrario dei nostri progenitori, che non hanno chiesto laiuto divino quando sono stati tentati15, non lasciamoci trasportare dallorgoglio di confidare nelle nostre povere forze naturali. Nella grande e decisiva battaglia per
la salvezza della nostra anima, preghiamo e frequentiamo i Sacramenti. Con filiale devozione, ricorriamo
Cos lo espone SantAgostino, lAquila di Ippona: Non si deve immaginare che il tentatore sarebbe
riuscito a vincere luomo se
nello spirito di questo non
fosse sorto prima un sentimento di orgoglio, il quale
10
11
12
Idem, ibidem.
13
14
15
del Vangelo23
Hctor Mattos
La Nuova
Evangelizzazione
non un processo
allevangelizzazione
precedente, come
se questa non fosse
stata valida
dellespressione Nuova Evangelizzazione, il suo contesto e contenuto.
giorno di Pentecoste, che gli Apostoli sono partiti per ogni parte del mondo per cominciare la grande opera di
evangelizzazione della Chiesa.2
Benedetto XVI, nellEsortazione
Apostolica post sinodale Verbum Domini, afferma che esiste un unico Verbum che si manifesta in una sinfonia
di voci che va dalla creazione, passando per la Sacra Scrittura, fino al
silenzio della Croce. Conclude, affermando che la persona di Ges Cristo
la Buona Novella che annunciamo.3
Ma Cristo, Verbo incarnato, non
solo oggetto dellevangelizzazione.
Egli anche il soggetto dellevangelizzazione. Questaffermazione ha il suo
fondamento nella dottrina di SantAgostino. Commentando lespressione
di Giovanni Battista, Io sono voce di
uno che grida nel deserto (Gv 1, 23),
Agostino afferma che Giovanni Battista la voce della Parola. Voci della Parola sono stati i patriarchi, i profeti e gli apostoli.4 E conclude: E necessario che tutte le voci diminuiscano
per fare progressi nella conoscenza di
Cristo.5 Perch tutti quelli che evangelizzano sono voci di ununica Parola, di un unico Verbo.
Come la Chiesa il Corpo di Cristo, levangelizzazione comprende
anche i compiti ecclesiali: i Sacramenti, le pastorali, la testimonianza
cristiana, la vita consacrata. NellEsortazione Apostolica post sinodale Vita consecrata, Giovanni Paolo II
afferma che la vita consacrata una
vita in missione.6
Possiamo affermare che anche
la promozione della dignit umana e della giustizia, realizzata come
imperativo della fede e dellamore
per il prossimo, una componente
dellevangelizzazione.
Alcuni considerano come evangelizzazione il dialogo della Chiesa con le religioni. Tuttavia, Giovanni Paolo II, nellenciclica Redemptoris Missio, afferma che il dialogo con
le religioni non sostituisce lannuncio esplicito di Ges Cristo. Al contrario, esso tende a questannuncio.
Inoltre, il dialogo con le religioni deve esser condotto con la coscienza
che la Chiesa il cammino ordinario
per la salvezza e che solo Essa possiede tutti i mezzi salvifici.7
le e, pertanto, universale dellessere umano.8 Con essa, lessere umano si umanizza. la cultura che distingue luomo dagli animali e dalle
cose della natura. Per mezzo di essa,
luomo si umanizza, umanizza la natura e il mondo che lo circonda. Si
umanizza perch sviluppa le sue potenzialit soggettive.
Il dramma del nostro tempo, ha
affermato Papa Paolo VI, la rottura tra il Vangelo e la cultura.9 Secondo lui, il processo evangelizzatore della cultura il seguente:
a) portare la Buona Novella a tutti gli ambienti dellumanit e, col
suo influsso, trasformare, a partire
da dentro, la propria umanit;
b) convertire, allo stesso tempo,
la coscienza personale e collettiva
degli uomini, la loro vita e ambiente concreti;
c) arrivare a raggiungere e quasi a modificare con la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori che
contano, i centri dinteresse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e
i modelli di vita dellumanit, che si
presentano in contrasto con la Parola di Dio e con il disegno della salvezza.10
LOsservatore Romano
Nuova Evangelizzazione
del Vangelo25
conseguenza drammatica: porta alla dimenticanza del primato della grazia. Tutto allora viene affrontato in modo umano. Persino il peccato viene visto come una patologia psicologica, politica e sociale, e non come un fatto che
aliena riguardo a Dio e al prossimo.
Oltre alla secolarizzazione, che
si diffonde sempre pi, necessario anche prendere in considerazione che esiste, oggi, una sete di spiritualit, presupposto per la Nuova
Evangelizzazione.
Quanto alla questione di Dio, essa deve esser trattata, soprattutto,
attraverso il dialogo e la testimonianza di vita.
Papa Benedetto XVI si riferito
al Patio dei Gentili, luogo riservato,
nel Tempio di Gerusalemme, per ladorazione di Dio da parte dei pagani. Oggi necessario creare modalit di spazio di gentili per un dialogo
con coloro che sono insoddisfatti dei
loro miti, riti e di; dialogo con coloro che pongono la questione di Dio.
Il semplice fatto di porre la questio-
Idem, 288, 5.
Idem, n.75.
Conclusione
Il mondo attuale avvolto in modo
tale da grandi trasformazioni culturali che molti arrivano a parlare di un
cambio epocale o di una nuova epoca dellumanit. Daltra parte, acquista pi spazio il secolarismo che tenta di ridurre Dio a unipotesi inutile
ed escludere la religione dallambito
della vita personale e sociale. Questo
atteggiamento ha conseguenze negative per il senso della vita, per la retta
concezione della condotta umana, per
la relazione delluomo con la natura,
con se stesso e con la societ.
La Nuova Evangelizzazione non
un processo allevangelizzazione precedente, come se questa non fosse
stata valida. Si tratta, ora, di affrontare le nuove sfide sorte dalle trasformazioni culturali che esprimono una
nuova epoca dellumanit. Si tratta
di una nuova necessit, ossia, di una
nuova espressione dello spirito missionario sempre presente nella Chiesa. Levangelizzazione, indipendentemente dallesser denominata nuova,
parte sempre dal fatto che il desiderio di Dio radicato nellinteriorit
profonda dellessere umano. Levangelizzazione la risposta a una ricerca, a un anelito del cuore umano.
(Mons. Benedetto Beni dos Santos
uno dei 40 Padri sinodali invitati dal
Papa Benedetto XVI a partecipare
alla XIII Assemblea Generale
Ordinaria del Sinodo dei Vescovi)
10
Idem, n.19.
11
Mozambico:
Formare nuovi evangelizzatori
ualificato come terra di speranza da Papa Benedetto XVI durante la sua recente visita nel
Benin, il continente africano , insieme al sudest asiatico, una delle aree del mondo dove la Chiesa cresce
con maggior vigore. Ma a misura che la messe aumenta, diventa pi urgente la necessit di operai che curino la Vigna del Signore.
questo il motivo che ha portato Don Wagner Morato Menezes, EP, a partire per Maputo pochi mesi
dopo la sua ordinazione, avvenuta il 19 marzo scorso
a San Paolo. Lo hanno accompagnato due missionari araldi, anche loro brasiliani, con la duplice missione
di aiutarlo nel suo ministero pastorale e di appoggiare il lavoro di evangelizzazione svolto dai loro fratelli
del Mozambico.
Dal suo arrivo a Maputo, nellagosto di questanno,
Don Wagner si dedicato con tenacia a dar assistenza
spirituale agli Araldi del Vangelo di questo Paese, tanto ai pi veterani quanto ai pi giovani aspiranti. Ha
cercato anche di servire la Chiesa locale, cooperando
con parrocchie e comunit pi vicine.
Ma la principale meta di questo sacerdote e dei due
araldi brasiliani che lo accompagnano formare nuovi
evangelizzatori. Ossia, collaborare strettamente con gli
araldi del Mozambico per dare una formazione cristiana a giovani di entrambi i sessi, discernere vocazioni al
sacerdozio o alla vita religiosa e aiutare i nuovi araldi a
modellarsi in accordo col carisma dellistituzione. In ultima analisi, far s che il numero di apostoli aumenti e
sia capace di far fronte a una messe cos vigorosa e promettente come quella del continente africano.
Nelle pagine seguenti, possiamo vedere alcuni
aspetti di questo lavoro di evangelizzazione realizzato
intorno alla casa degli Araldi a Maputo.
La casa degli Araldi a Maputo, destinata principalmente alla formazione, frequentata tanto da giovani
aspiranti (a sinistra) quanto da gruppi di catechesi delle parrocchie vicine (a destra).
del Vangelo27
Lavoro pastorale Oltre a celebrare lEucaristia nella casa degli Araldi (foto 1), Don Wagner Morato, EP,
amministra i sacramenti nella Comunit San Vincenzo (foto 2). Sostiene anche il lavoro del Centro Sociale San
Giuseppe (foto 3) e d assistenza spirituale durante ritiri, come quello realizzato dalle Suore Pilarine (foto 4).
Processioni Le processioni, alle quali abitualmente invitata lorchestra degli Araldi, sono importanti
espressioni della devozione popolare mozambicana. Nelle foto, sagra marittima in occasione della festa di San
Pietro, a Catembe, (a sinistra) e processione nel quartiere della Bunhia (a destra).
28Araldi del Vangelo Novembre 2012
Collegi Impegnati nella formazione della giovent, gli araldi realizzano spettacoli musicali nei collegi (foto1),
impartiscono lezioni di musica (foto 2) e organizzano escursioni catechetiche durante le quali sinsegna,
per esempio, ad adorare Ges Eucaristico, presente nel Tabernacolo (foto 3).
Comunit La partecipazione a incontri come Unora con Maria, nella Comunit Madonna della
Consolata (a sinistra), e lappoggio al lavoro sociale della scuola dinfanzia di Bongane, nel quartiere
di Nkobe (a destra), fanno parte del lavoro realizzato dagli Araldi presso le comunit della regione.
Novembre 2012 Araldi
del Vangelo29
San Paolo Il Santuario Madonna del Rosario di Fatima, nella capitale paulista, stato scelto per la Messa in
azione di grazie per il 63 anniversario del Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo Metropolitano di San Paolo.
Una numerosa rappresentanza degli Araldi del Vangelo ha partecipato come omaggio allillustre Prelato.
Vertente do Lrio In occasione della festa della Madonna delle Vittorie, patrona della citt, gli Araldi hanno
realizzato una Missione Mariana, tra il 26 settembre e il 5 ottobre, su invito di Don Antonio Lucena da Silva.
Tra i luoghi visitati, spicca la Scuola Statale Justa Barbosa (foto in alto).
San Paolo Cooperatori degli Araldi del Vangelo hanno dato il loro apporto nei canti della Messa presieduta
dal Cardinale Odilo Pedro Scherer nella Chiesa di San Gennaro, quartiere della Mooca, e hanno partecipato alla
processione realizzata in occasione della 39 Festa di San Gennaro, una delle pi tradizionali della citt.
30Araldi del Vangelo Novembre 2012
San Paolo Mons. Sergio de Deus Borges, nuovo Vescovo Ausiliare dellArcidiocesi di San Paolo, si insediato
come vicario episcopale il 2 settembre con una solenne Messa celebrata nella Chiesa Matrice di SantAnna.
Alla fine, sacerdoti, frati e suore degli Araldi sono andati a dargli il benvenuto.
Novembre 2012 Araldi
del Vangelo31
Argentina Nellultima settimana di agosto stato presentato il Progetto Futuro & Vita per gli alunni del Collegio
San Massimiliano Kolbe, a Buenos Aires. Sono stati realizzati brani musicali e teatri catechetici adatti allet degli
alunni. La statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria stata ricevuta con fervore da professori e alunni.
Canada Nei giorni 8 e 9 settembre, i Coordinatori dellApostolato dellIcona si sono riuniti a Schomberg, in
Ontario, per un simposio presieduto da Don Franois Bandet, EP. Oltre alla Messa, c stata la recita del Rosario in
gruppo, nel giardino della propriet (a sinistra), e riunioni di formazione (a destra).
Missione Mariana
in Umbria
a statua Pellegrina del Cuore Immacolato di Maria ha visitato la Parrocchia di San Giovanni Battista a Cantiano, Diocesi di Gubbio, tra i giorni 14 e 16
settembre. Essa stata ricevuta dal Vescovo diocesano,
Mons. Mario Ceccobelli (foto 2). Ci sono state diverse
processioni per le strade della citt, animate dalla recita del Santo Rosario (foto 1 e 3) da altre attivit; bisogna evidenziare la visita allospedale della citt, seguita
da una Messa da campo presieduta dallArcivescovo di
Loreto, Mons. Giovanni Tonucci e dopo la celebrazione stata amministrata lUnzione degli Infermi.
2
del Vangelo33
re
GF
iha
lte
del Vangelo35
Un leone contro la
barbarie pagana
Aveva appena finito di sconfiggere la perversit delleresia che cercava di destabilizzare la Chiesa, che
gi si profilava nel nord dellItalia
la barbarie pagana che avanzava in
un vortice di fuoco, sangue e devastazione. Attila, il terribile capo degli unni, il flagello di Dio, aveva attraversato le Alpi, aveva preso
Milano e Pavia ed era accampato a
Mantova, con la via aperta per attaccare Roma, dove si trovava una popolazione terrorizzata e abbandonata dai suoi governanti, incapaci di
difenderla. La speranza dellUrbe e
di tutto il resto della Penisola riposava sulle spalle del Vicario di Cristo. Ora egli non avrebbe dovuto impugnare la spada della parola, al fine di confondere gli eretici, ma arrischiare la propria vita per salvare le
sue pecore.
San Leone si mise risolutamente
in cammino, seguito da alcuni Cardinali e dai principali membri del
clero romano. Rivestito delle insegne pontificie e cavalcando un umile
animale, si present davanti ad Attila e gli intim di cessare quella guerra di saccheggi e devastazioni. Contro tutte le aspettative umane, il barbaro accolse con timoroso rispetto
quellanziano che veniva fino a lui
senzarmi e senza soldati; gli promise di vivere in pace con lImpero, mediante il pagamento di un lieve tributo annuale, e se ne and da
dove era venuto. Interpellato dopo
dai suoi guerrieri, i quali non comprendevano quellimprovviso cambiamento, il flagello di Dio replic: Mentre lui mi parlava, io vedevo, in piedi al suo fianco, un Pontefice di maest sovrumana. Dai suoi
occhi sprizzavano fulmini, e teneva
in mano una spada sguainata; il suo
sguardo terribile e il suo gesto minaccioso mi ordinavano di concedere tutto quanto sollecitava linviato
dei romani.11
Quali siano state le parole del santo Papa al capo barbaro, non si sa.
Secondo il racconto di un cronista
CL DIAS, EP, Joo Scognamiglio. Omelia del sabato della XXXI settimana del
Tempo Ordinario. Caieiras,
10 nov. 2007.
Gustavo Kralj
alla Chiesa il suo carattere universale. Uomo dineguagliabile personalit, contribu a rafforzare la primazia della Sede di Roma, grazie al
prestigio e allautorit della sua persona. Pontefice compenetrato della sua missione, difese la vera Fede,
certo che le opere da lui realizzate
non provenissero dalla sua capacit umana, ma dallabbondanza della grazia di Cristo.
Tale fu San Leone I, soprannominato Magno a causa della santit
maestosa con la quale si distinse durante la sua vita, consegnando ai se-
coli futuri un profondo insegnamento: la carne nulla di fronte allo spirito (cfr. Gv 6, 63). Per quanto pessime siano le situazioni di afflizione o di prova per le quali debba passare la Santa Chiesa, il potere spirituale, consegnato da Ges a Pietro,
fa s che la verit brilli e si imponga definitivamente. Delle due chiavi che adornano la tiara pontificia
dargento e doro, simboli del potere
temporale e di quello spirituale , la
pi potente quella doro: e le porte dellinferno non prevarranno contro di essa! (Mt 16, 18).
11
12
Idem, p.654.
10
del Vangelo37
scritta come prima priorit lEvangelizzazione, cio, sviluppare lentusiasmo per la propria fede; invitare gli altri ad ascoltare il messaggio
di salvezza in Ges Cristo e stimolare i valori del Vangelo nella nostra
societ, vivendo la fede nella giustizia, verit e carit.
del Vangelo39
Il sangue liquefatto di un
martire del IV secolo
Il Vescovo Gennaro, martirizzato nellanno 305, durante la persecuzione dellimperatore Diocleziano,
il protettore della citt di Napoli.
www.laici.va
Nei miei viaggi in questo Continente, ho affermato in diverse occasioni che lAfrica chiamata a esser
ilContinente della Speranza, ha
affermato il Pontefice nel suo messaggio. Dopo aver ribadito la grande ricchezza di risorse spirituali preziose per il nostro tempo esistente
nei cuori dei popoli africani, ha raccomandato: Non lasciate mai pi
che la buia mentalit relativista e nichilista che raggiunge diverse parti del nostro mondo apra un varco
nella vostra realt! Accogliete e propagate con rinnovata forza il messaggio di gioia e di speranza portato
da Cristo, messaggio capace di purificare e rinforzare i grandi valori
delle vostre culture.
Nel discorso di chiusura del Congresso, il Cardinale Stanisaw Ryko
ha fatto eco alle parole del Sommo
Pontefice, descrivendo lesperienza di questo evento continentale come un momento di speciale epifania
della Chiesa in Africa: Scopriamo
le sue numerose risorse spirituali, la
sua enorme vitalit religiosa e umana, e il forte dinamismo missionario
del suo laicato ha affermato.
La sede dellevento stata lUniversit Cattolica dellAfrica Centrale.
Concorso di Studenti su
San Tommaso dAquino
Congresso Pan-africano di Laici
Dal 5 al 9 settembre, stato realizzato a Yaound, in Camerun, il
III Congresso Pan-Africano di Laici Cattolici, al quale hanno partecipato pi di 20 Vescovi e Cardinali, 50 sacerdoti e diaconi, e pi di
350 delegati dei diversi paesi. Nella sessione di apertura, il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, Cardinale Stanisaw Ryko, ha
manifestato la sua soddisfazione di
fronte alla grande affluenza di congressisti e ha letto il messaggio inviato da Papa Benedetto XVI ai
partecipanti.
adoracionperpetua.info
del Vangelo41
spedeus.blogspot.com
www.webnoviny.sk
San Francesco Saverio morto sulla via della Cina, il 3 dicembre 1552 nellisola di Sanchoo. Il
suo corpo fu rinvenuto intatto quando fu esumato due mesi dopo la sua
morte. Si trova attualmente nella
Basilica del Buon Ges, a Goa, dove esposto alla venerazione pubblica ogni dieci anni. Lultima volta, nel
2005, stato visitato da 2 milioni di
fedeli. Durante la prima esumazione, il braccio destro del Santo stato tolto e inviato a Roma. Cos, questo braccio che ha guarito, benedetto e battezzato migliaia di persone
in Asia, venerato nella Chiesa del
Ges dagli inizi del XVII secolo.
Cercare la verit
attraverso Internet
Le enormi possibilit conferite da
internet per raggiungere un auditorio di scala mondiale sono utilizzate come mezzo di dialogo e informazione dalla Fondazione per lEvangelizzazione attraverso i Media
(FEM), il cui presidente, Jesus Colina, ha annunciato la creazione, il
20 settembre, a Roma, della rete sociale Cattolica Aleteia, parola greca
che significa verit.
Questa iniziativa, articolata intorno alla pagina web www.aleteia.
org, deve contribuire a risolvere le
inquietudini delle persone che desiderano conoscere Dio e i temi legati alla Religione. Queste sono sempre pi numerose, poich, come rileva Colina, ogni mese 55 milioni
di ricerche su Google si riferiscono
a Dio, 25 milioni a Ges, 37 milioni
alla Chiesa.
Aleteia nata come risposta
allappello di Papa Benedetto XVI
per la Nuova Evangelizzazione nel
mondo digitale. Le case amministrative si trovano a Roma, Parigi e
Washington. Tra i membri del Comitato Editoriale c Rafael Navarro Valls, cattedratico della Facolt
di Diritto dellUniversit Complutense di Madrid.
sagrada.org.br
Vctor Toniolo
Rappresentanti dellepiscopato
europeo si riuniscono
a Saint Gallen
La citt svizzera di Saint Gallen
stata sede dal 27 al 30 settembre
Uruguay: dallanticlericalismo
alla comprensione della Fede
La scrittrice e avvocatessa Laura
Ins lvarez Goyoaga nata in un
ambiente refrattario alla Religione:
la sua famiglia non solo non era cattolica, ma anche molto anticlericale, secondo quello che lei stessa ha
riferito allagenzia ACI. Cos vissuta fin quando ebbe un incontro fortuito con lallora Don Alberto Sanguinetti, attuale Vescovo di Canelones, durante una Messa, alla quale
aveva assistito per caso.
LOsservatore Romano
Santuario Torreciudad
iglesiacatolica.org.uy
del Vangelo43
rio di Papa Benedetto XVI di creare uno spazio di dialogo tra credenti e non credenti. Il suo nome fa riferimento allo spazio riservato, nel
Tempio di Gerusalemme, ai non
ebrei che ivi volevano pregare il vero Dio.
Sono gi state realizzate edizioni dellAtrio dei Gentili in varie citt europee. La prossima sar nei giorni 16 e 17 del corrente mese, rispettivamente a Guimares e a Braga, in Portogallo, e
avr come tema centrale Il Valore
della Vita. La sua organizzazione
a carico dellIstituto di Storia e
Arte Cristiane (IHAC) dellArcidiocesi di Braga, in collaborazione del Pontificio Consiglio per la
Cultura, presieduto dal Cardinale
Gianfranco Ravasi.
Questa uniniziativa aperta al mondo del pensiero e dellarte, per mostrare,che, insieme, possibile convivere ha dichiarato
allEcclesia lArcivescovo di Braga
Mons. Jorge Ortiga. Per il direttore dellIHAC, Canonico Jos Paulo
Abreu, lo spirito dell Atrio dei Gentili di riunire differenti sguardi e
prospettive sul tema scelto, con il
contributo di agnostici, atei, non
credenti. La coordinatrice generale delliniziativa, Isabel Varanda, ha
chiarito: Convochiamo tutti a ri-
LArcidiocesi di Piura
accoglie il congresso
teologico internazionale
Jano Aracena
La conferenza del Cardinale Caizares ha riguardato il tema Il Concilio Vaticano II: Dono e
Profezia. Mentre Mons. Jos Antonio Eguren Anselmi, SCV, Arcivescovo Metropolitano di Piura, ha sviluppato il tema San Michele di Piura, porta della Fede per il Per.
La seconda giornata, dedicata al Catechismo della Chiesa Cattolica, ha avuto come principale relatore il Dott. Gustavo Snchez Rojas, direttore della Scuola di Specializzazione della Facolt di Teologia Pontificia e Civile di Lima, che ha parlato del Catechismo della Chiesa Cattolica: un regalo di Dio per il
Terzo Millennio.
Il terzo giorno stato segnato da due conferenze
magistrali. Nella prima, Mons. Edoardo Maria Taussig, Vescovo di San Raffaele e Presidente della Commissione della Pastorale Universitaria della Conferenza Episcopale Argentina, ha trattato il tema: La
Nuova Evangelizzazione: sfide e proiezioni. Nella seconda, il Prof. Guzmn Carriquiry, Segretario della
Pontifcia Commissione per lAmerica Latina, ha sviluppato Una nuova scommessa per lAmerica Latina.
A sinistra, vista generale dellAuditorio durante una delle sessioni; a destra alcuni dei principali relatori: i
Cardinali Antonio Caizares e Juan Luis Cipriani, Mons. Jos Antonio Eguren,
il Prof. Guzmn Carriquiry, accompagnato da sua moglie e alcuni arcivescovi e vescovi invitati
del Vangelo45
Edith Petitclerc
Il dott. Augusto gli tocc la spalla con affetto dicendo: Puoi scegliere
quello che vuoi, perch pagher tutto io
cuperare quello che era rimasto. Siccome le terre del signor Alfredo erano le meno danneggiate, percorreva
le propriet vicine, aiutando i pi bisognosi, e a volte portava il nipote.
Caio era un po spaventato, poich
per la prima volta prendeva contatto
con cos grandi calamit. Tutti i giorni accompagnava anche la nonna alla chiesa del villaggio, dove la popolazione si riuniva per pregare, dopo
la Messa vespertina, una novena alla
Patrona, chiedendo aiuto in una cos
grave emergenza. Egli aveva gi fatto
la Prima Comunione e, nella sua azione di grazie, chiedeva con ardore a
Ges nascosto nel suo petto innocente di provare compassione per quella
gente e di consolare i bambini, poich
ne aveva visti alcuni che piangevano per la fame negli angoli pi colpiti, quando vi era passato con il nonno.
Una sera, rientrando dalla chiesa,
la nonna decise di passare per il negozio per fare delle spese. Per coincidenza, vi si trovava anche il dott.
Augusto, sindaco del capoluogo, che
era venuto al villaggio per vedere i
danni e presentare un progetto di
aiuto per il recupero delle propriet e delle zone vinicole pi colpite.
Egli sorrise alla nonna e continu il
del Vangelo47
_
_______
I Santi di ogni giorno
11. XXXII Domenica del Tempo Ordinario.
San Martino di Tours, Vescovo (397).
Beata Alicia Kotowska, vergine e martire (1939). Religiosa
della Congregazione delle Suore
della Resurrezione, fucilata a Laski Piasnica, in Polonia.
www.santiebeati.it
7. Santi Giacinto Castaeda e Vincenzo L Quang Lim, sacerdoti e martiri (1773). Religiosi domenicani, martirizzati a Ket Cho,
in Vietnam, durante il regno di
Trinh Sm.
8. San Deusdedit I, Papa (618). Govern la Santa Chiesa con semplicit e sapienza, dedicando amore
al clero e ai fedeli.
__________________ Novembre
con la sua famiglia per condurre
una vita ascetica in unisola vicina a Lrins, in Francia e fu eletto
Vescovo di Lione. Scrisse la storia
di numerosi santi martiri.
17. SantElisabetta di Ungheria, religiosa (1231).
SantIlda, badessa (680). Badessa del monastero di Whitby, in
Inghilterra, diede unesimia formazione alle religiose e ai monaci sotto la sua direzione. Fu consigliera di re e principi.
18. XXXIII Domenica del Tempo
Ordinario.
Dedicazione delle Basiliche
dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli.
SantOddone di Cluny, (942).
Secondo abate di Cluny, restaur
la disciplina monastica in numerosi monasteri di Francia e dItalia.
19. Beato Giacomo Benfatti, Vescovo (1332). Religioso domenicano, eletto Vescovo di Mantova.
Oltre a rappacificare la citt, soccorse il popolo devastato da peste
e carestia.
del Vangelo49
Pace,
umilt,
mansuetudine
Saranno i fondamenti della vita interiore riservati soltanto
alle anime che vivono allinterno di un monastero, dedite
alla contemplazione?
na entro quelle pareti. Croci fredde, dure e nude, appese alle pareti,
ricordano a chi abita in quel luogo il
supremo sacrificio di Cristo, mentre
nella cappella, il soave e perseverante scintillare del lume invita con insistenza a unirci al Dolce Ges, veramente presente nel tabernacolo in
Corpo, Sangue, Anima e Divinit,
sotto le specie eucaristiche.
Le sale e le celle del monastero
sono contraddistinte dalla semplicit,
con lobiettivo di facilitare la preghiera e la meditazione, cos necessarie a
noi e gradite a Dio; linsieme delledificio si trova avvolto da unatmosfera soprannaturale che riempie lanima di dolce e pacifico refrigerio.
Suscitano lattenzione, infatti,
la calma e la serenit che aleggiano in quellambiente monacale, dominato da un silenzio rotto appe-
del Vangelo51
Otvio de Melo
io Padre ha messo
insieme tutte le acque e le ha denominate
mare; ha riunito tutte le
sue grazie e le ha chiamate Maria. Questo grande
Dio ha un tesoro, un deposito ricchissimo, dove
ha racchiuso tutto quello
che c di bello, luminoso,
raro e prezioso, persino il
proprio Figlio; questo tesoro immenso Maria,
che gli Angeli chiamano il
tesoro del Signore, e della
cui pienezza gli uomini si
arricchiscono.