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COMUNICATO STAMPA

Palermo, 17 ottobre 2009

Rifiuti. La Regione vara il suo progetto per superare l'emergenza

PALERMO - E' stato messo a punto oggi, nella sede dell'agenzia


per i rifiuti, il piano che martedì prossimo sarà al centro del
dibattito parlamentare sull'emergenza rifiuti all'Assemblea
regionale siciliana.

La giunta, nella sua prossima riunione, affiderà a una


commissione tecnico-scientifica il compito di aggiornare il piano
rifiuti della Regione, vecchio ormai di oltre sette anni. Della
commissione faranno parte dirigenti del Ministero dell'ambiente,
della Regione e dell'Agenzia per i rifiuti, oltre a esperti in
materie amministrative ed ambientali.

La commissione avrà a disposizione 45 giorni di tempo per


avanzare proposte di modifica ed integrazione del piano rifiuti
varato nel 2002. In particolare si esprimerà sul numero, le
caratteristiche e la localizzazione geografica degli impianti di
smaltimento industriale, i cosiddetti termovalorizzatori.

Il governo, nei successivi 15 giorni, assumerà le sue


determinazioni. E a quel punto saranno varate le nuove gare
d'appalto per la realizzazione degli impianti.

Sulla proposta di legge con cui il governo vuole ridisegnare


il sistema degli Ato è già stato aperto un tavolo di confronto con
i comuni e la loro associazione, l'Anci.

Già oggi, infine, è stato riavviato il dialogo con le due


imprese che si erano aggiudicate gli appalti per la realizzazione
dei primi termovalorizzatori: Falck e Waste. “L'annullamento della
gara – ha piegato loro il presidente della Regione – era un atto
dovuto a cui la Regione non avrebbe potuto sottrarsi, se non
assumendosi la responsabilità e l'onere di multe esose da parte
della Commissione”.

“Quella di un concordato su una cifra condivisa come


risarcimento per i lavori eseguiti è certamente un’ipotesi
percorribile”, ha detto Lombardo. “Ma per prendere una decisione
sarà opportuno attendere le determinazioni della commissione
tecnica”.

“Le due ditte – ha aggiunto – avevano chiesto di incontrare


la Regione. E oggi abbiamo colto l'occasione per spiegare che la
linea assunta dal governo non è ispirata da alcun preconcetto, ma
mira a risolvere l'emergenza adottando provvedimenti che siano
razionalmente funzionali, oltre che in linea con le direttive
comunitarie e nazionali sulla salvaguardia ambientale. La
commissione ci dirà quanti impianti e di che dimensioni. Faremo le
gare e ci auguriamo di poter risolvere in quella fase sia i
problemi ambientali che i contenziosi amministrativi”.

“Nel frattempo – ha concluso il presidente della Regione –


abbiamo l'obbligo di attrezzarci con un piano di utilizzazione
valido fino al 2014, per smaltire i rifiuti in maniera
tradizionale, nelle discariche vecchia maniera. L'avvio della
raccolta differenziata, obbligatoria per norma comunitaria, ci
aiuterà a raggiungere gli obiettivi”.

“Il solo avvio di otto impianti di compostaggio – a monte della raccolta


differenziata ci ha permesso – ha affermato il presidente dell'Arra, Felice
Crosta – di ridurre nel 2008 del 15 per cento la quantità totale di rifiuti
conferiti in discarica. Entro l'anno entreranno in funzione altri sei centri di
compostaggio e i risultati finali del 2009 saranno certamente più soddisfacenti.
Non c'è dubbio sul fatto che la raccolta differenziata di fatto non sia partita.
Ma ciò dipende soprattutto dal fatto che i cittadini non ne percepiscono un
diretto vantaggio economico o fiscale. Ma anche su questo aspetto stiamo
lavorando”.

COMUNICATO STAMPA

Palermo, 17 ottobre 2009

Rifiuti. Armao a Cracolici, "nessuna svolta ma coerente percorso di verifica"

PALERMO -L’assessore alla Presidenza della Regione Siciliana,


Gaetano Armao, replica alle affermazioni dell’on. Antonello
Cracolici in materia di emergenza rifiuti.

“Non c’è nessuna svolta nella posizione del governo, ma un


coerente percorso di verifica della situazione dell’emergenza e
delle sue cause. Oggi abbiamo lavorato alla ricognizione sui dieci
anni trascorsi dalla prima ordinanza che dichiarava l’emergenza e
sugli interventi che si sono susseguiti nel tempo. L’incontro con
gli imprenditori è servito solo a precisare che le determinazioni
assunte dall’amministrazione regionale erano atti dovuti e
conseguenziali al pronunciamento della Corte di giustizia europea.
Le procedure di evidenza pubblica per le iniziative per lo
smaltimento individuate dal nuovo piano saranno, naturalmente,
aperte a tutti i gruppi imprenditoriali che avranno interesse a
partecipare”.

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